Engage - Contemporary marketing & media n.02/03-2015

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ANNO II - N°002-003 | 18 MARZO 2015 A PROVA DI “SKIP” coverstory P12 IL MOBILE ADV è IN PIENA ESPANSIONE E STA DEFINENDO UN NUOVO MODO DI PORTARE LA PUBBLICITà ALL’UTENTE, SEMPRE PIù PREPARATO A EVITARE INVASIONI OMG NEL SEGNO DEI BIG DATA P8 APPLE WATCH E IL MARKETING P10 RCS, UN MONDO TUTTO NUOVO P20 PROGRAMMATIC ITALIA NEWS P28

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News, approfondimenti e rubriche sui principali temi della comunicazione pubblicitaria

Transcript of Engage - Contemporary marketing & media n.02/03-2015

anno

II - n°

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8 mar

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a prova dI “SkIp”

coverstory p12

il mobile adv è in piena espansione e sta definendo un nuovo modo di portare la pubblicità all’utente, sempre più preparato a evitare invasioni

OMG nel seGnO dei biG data

p8 apple watch e il MarketinG

p10 rcs, un MOndO tuttO nuOvO

p20 prOGraMMatic italia news

p28

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SOCIAL MEDIA MARKETING BRAND MONITORING

3EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

in questo numeroanno II n°02-03 | 18 marzo 2015

04 - STARTdi Simone Freddi

06 - PEOPLEmanager in movimento

8 - STRATEGIEomG si riorganizza nel segno dei Big data

9 - COMUNICAZIONESodaStream a tutto gas sul mercato e in adv

10 - LANCIarriva l'apple Watch: come usarlo in chiave marketing?

18 - NUMBERSa gennaio la pubblicità web stimata in crescita

22 - CANALI WEBdiredonna, il tocco rosa di Leonardo.it

24 - LIGHT TV VIEWERSQuelli che... scappano dal piccolo schermo

26 - DIGITAL TRENDSUtenti sempre più Intelligentlyon

a prova di “skip”mobile advertising#(coverstory)

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Programmatic Day, il conto alla rovescia avanza. il Punto sull'evento

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startdi siMOne Freddi

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Giuseppe stiGlianO@stiGlianO_G

The more brands work to understand customers and put this knowledge into stores, the more stores become an useful add on to people lives

jacOpO MOrini@jacOpOMOrini

Sono 3 settimane che mi lavo i denti con AZ, ma non riesco ancora ad avere il sorriso di Shakira...

GianFrancO chiccO@GchiccO

"Offices need to be places where you can relax as well as work because you’ll probably be spending more time in them than your parents did"

rmai ci siamo: inizia la primave-ra, stagione che si annuncia ricca di occasioni d’incontro per chi si

occupa di marketing e comunicazione.Per una volta, vorrei usare questo spazio per ricordare i principali appuntamenti in agenda, approfittandone per fare il punto anche sulle nostre pubblicazioni cartacee. In ordine cronologico si parte con il primo Seminar IAB del 2015 (MiCo, 15 aprile), che l’Associazione ha deciso di dedicare a un tema particolarmente caldo: il Native ad-vertising. Per quanto riguarda Engage, la nostra presenza va oltre la consueta media partnership. Parallelamente alla produzio-ne di un’edizione speciale di Engage mag, stiamo infatti collaborando con lo IAB alla realizzazione della “Guida al Native Adver-tising” che verrà distribuita ai partecipan-ti all’evento. Si tratta di una pubblicazione tematica che completerà l’esperienza del Seminar fornendo ai partecipanti una pa-

noramica su numeri, protagonisti, campi di applicazione e case history di successo del Native italiano. Engage mag, in versione cartacea e digita-le, è invece il brand editoriale di riferimento per l’eCommerce Forum (MiCo, 21 di apri-le), appuntamento imperdibile non solo per i retailer, ma anche per chi si occupa di performance marketing e più in generale di comunicazione. Il giorno successivo, come ormai saprete, esordiamo invece in prima persona come organizzatori di eventi con il nostro Pro-grammatic Day (22 aprile, Auditorium Gio Ponti). In questa occasione a tutti i parteci-panti verrà consegnato un pamphlet dedi-cato, a firma Programmatic Italia. Una pub-blicazione speciale in cui forniremo una panoramica dello sviluppo del Program-matic Adv nel nostro Paese e una “mappa” degli operatori presenti, utile a chi si vuole orientare nella galassia dell’ad-tech.

O

Una ricca primavera

pensieri da twitter

Engage è una pubblicazione

di Edimaker srl

Sede LegaleCorso Lodi, 6520139 - Milano

Sede Operativavia A. M. Ampère, 30

20131 - Milano

tel.+39.389 4428400www.engage.it

La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabileSimone [email protected]

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Pubblicità e iniziative specialiVania [email protected]@engage.ittel. +39.335 5653522

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Pierpaolo De Vita j Teads Italia La squadra di Teads Italia è re-

centemente cresciuta con l’arrivo di Pierpaolo De Vita, scelto come Head of Programmatic Sales. Nel nuovo ruolo, De Vita avrà il compito di lan-ciare nel nostro Paese la piattaforma SSP proprietaria. L’ingresso di una

nuova risorsa strategica nel dipartimento programma-tic di Teads Italia, risponde all’esigenza di completare un percorso di adattamento del business model del-la company alle nuove esigenze del mercato in ambito video online. De Vita è stato precedentemente count-ry manager di DataXu e prima ancora ha lavorato per Dada, Nestlè, Fullsix e Media Contact.

Francesco Benucci j Gruppo 24 ORE Francesco Benucci è stato nomi-

nato direttore comunicazione e rela-zioni esterne del Gruppo 24 ORE. L’in-terim della direzione comunicazione era stato assunto dall’amministratore delegato Donatella Treu dopo che Al-fonso Dell’Erario aveva lasciato l’inca-

rico a dicembre. Benucci, 51 anni, lascia la caporedazione centrale del Sole 24 Ore, ruolo che ha ricoperto negli ulti-mi due anni. Da fine 2003 è stato inviato del Sole 24 Ore, periodo nel quale ha anche coordinato la realizzazione del Dorso Sud. In precedenza ha svolto l’incarico di por-tavoce del Presidente di Confindustria per tre anni.

Robin Kingerlee j Videology La piattaforma di video advertising

Videology annuncia l’ampliamento del suo team europeo con la nomina di Robin Kingerlee a Emea Media Direc-tor. Considerata la crescita dell’azien-da in Europa, il suo ruolo sarà quello di dare seguito a questa tendenza e fa-

vorire l’adozione del programmatic trading nella regione Emea tramite la piattaforma e i servizi di Videology. Ri-porterà a Jana Eisenstein, Global Director of Media. King-erlee vanta oltre 19 anni di esperienza nel settore adv, 14 dei quali spesi sui media online. Entra in Videology dopo 8 anni in Microsoft Advertising, dove ha recentemente contribuito al lancio di Microsoft Exchange in UK.

Eva Peroncini j smartclip Smartclip, società di tecnologia

per il video advertising, ha annun-ciato l’ingresso nel team italiano di Eva Peroncini in qualità di Network and Platform Director. Questa nuova posizione, che riporta direttamente al managing director Luca Di Cesa-

re, affida alla manager il compito di gestire e coordi-nare i team di partner management e campaign ma-nagement, nonché la responsabilità operativa di tutta l’offerta programmatic della sigla. Eva Peroncini ha una forte esperienza pregressa in ambito digital, ma-turata in realtà come Buongiorno, 77Agency e Zodiak Active.

Toby Jenner j Mediacom Nomina globale per Mediacom.

Toby Jenner, attualmente Global Bu-siness Development e Marketing Of-ficer, è il nuovo Worldwide COO. Jen-ner è stato a capo dello sviluppo del business globale e delle competenze di marketing di Mediacom dal 2013.

Nel nuovo ruolo, manterrà la responsabilità dello svilup-po del business globale e la guida dell’area marketing, aggiungendo nuove competenze al suo incarico, che includono, tra l'altro, l’essere a capo della global road-map e del business plan e alla guida del posizionamento “Content and Connections” a livello mondiale.

Karl Bunch j Xaxis Xaxis ha un nuovo Vice President

Global Product Development: si tratta di Karl Bunch, veterano della tecnolo-gia e della industry del Programmatic. Nel nuovo ruolo, Bunch sarà respon-sabile delle operazioni demand-side e supporterà l’offerta di Xaxis sui fron-

ti audience buying, ottimizzazione, reporting, analytics e pianificazione di campagne. In precedenza il manager è stato CTO presso la piattaforma pubblicitaria tecnologi-ca iSocket, prima che questa venisse acquisita da Rubi-con Project. Inoltre, ha ricoperto posizioni senior in App-Nexus, CPXi e anche in Warner Music Group. Nel nuovo ruolo, riporterà al global COO Mark Grether.

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Contemporary marketing

omnIcom medIa GroUp ha annUncIato La rIorGanIzzazIone deLLa dIGItaL UnIt reSoLUtIon, aL FIne dI aSSIcUrare Una maGGIore InteGrazIone tra ServIzI dI marketInG e medIa aI SUoI cLIentI. Un’operazIone che ha GIà FrUttato Un Importante nUovo IncarIco

social media “Facebook non mi piaci più”. sempre più aziende migrano su instagramNegli USA, sono sempre di più le aziende che scelgono di affidare la comuni-cazione social a Instagram piuttosto che a Facebook. Lo rivela uno studio di L2, realtà che monitora la vita digitale delle company, riportato da Adweek.com. Le ragioni individuate sono principalmente due: Innanzitutto, su Insta-gram i post, costituiti da foto, appaiono sempre nelle bacheche degli utenti mentre su Facebook la visibilità dei contenuti è legata a iniziative di sponso-rizzazione. In secondo luogo, la piattaforma dedicata alle foto è amata dai giovani, che preferiscono sempre di più Instagram al social network fondato da Zuckerberg. Si stima, infatti, che tre milioni di adolescenti americani hanno abbandonato Facebook tra il 2011 e il 2014, mentre la stessa fascia demogra-fica ora cita Instagram come il social network più importante.

aL vErticEAlla guida dalla divisione, Odo-ardo Ambroso (nella foto), Head of Data and Digital Communication, e Guido Fossi, COO

di siMOne Freddi

Nel marketing moder-no c’è un mantra che ricorre: integrazione.

Advertising, marketing e CRM appaiono sempre di più come declinazioni diverse di un’uni-ca strategia che al centro ha il cliente e il customer journey. Per venire incontro all’evolu-zione dello scenario, Omnicom Media Group nelle scorse setti-mane ha ufficializzato una ri-organizzazione di Resolution, la sua business unit dedicata ai servizi di marketing e comuni-cazione digitale per i clienti delle agenzie del gruppo, OMD e PHD. Obiettivo dell’operazio-ne, realizzare una sempre mag-giore integrazione tra media e marketing, nel segno dei Big Data. Tra le novità annunciate, la nomina al vertice della nuova Resolution di due manager di grande esperienza nell’ambi-to dei servizi evoluti di marke-ting digitale: si tratta di Odoar-do Ambroso, Head of Data and Digital Communication, e Gui-do Fossi, Chief Operation Offi-cer, con il compito di assicura-re costantemente l’integrazione di Resolution con tutte le unit di lavoro e in tutte le fasi delle campagne di comunicazione.

Nel segNo dei Big data

I riusultati di questa evoluzio-ne non si sono fatti attendere: una delle centrali del gruppo, OMD, ha infatti visto esten-dersi la propria collaborazione con Renault Italia. La sigla, che già si occupava delle attivi-tà di media planning & buying per la casa francese, vincendo la relativa gara (cui partecipa-vano anche Publicis e Ammiro Y2K) ne è diventata partner an-che per le attività di marketing

e strategia online, canali so-cial e di activation CRM com-presi. “L’opportunità di far ge-stire tutta la comunicazione da un’unica realtà garantisce una vera integrazione basata sulla complementarietà di mezzi off line e digitali, salvaguardando la coerenza del messaggio”, ha sottolineato l’agenzia media. A sostegno di questo obiettivo verrà realizzata anche una Data Management Platform “unica”, come punto di integrazione tra CRM e planning.

9EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

in crEScitaSodastream ha

visto aumentare in modo signifi-cativo la propria

quota di mer-cato nel 2014,

anche grazie ai suoi sforzi in comunicazione

Sempre più protagoni-sta sul mercato, anche in quello della comu-

nicazione. E’ SodaStream, la multinazionale specializzata in bevande frizzanti molto nota, oltre che per il diffuso “gasato-re” domestico, anche per il lin-guaggio pubblicitario originale e poco “politically correct”. Du-rante il SuperBowl 2014, per esempio, SodaStream si era fat-ta notare non solo l’avvenenza della testimonial, Scarlett Jo-hannson, ma anche per il copy “Sorry, Coke and Pepsi” che ave-va fatto arrabbiare non poco i due colossi del beverage. In Italia l’obiettivo del brand è un po’ diverso: invitare chi ama l’acqua gassata a prepararsela a casa, incece di comprarla im-bottigliata, attraverso la campa-gna "L'acqua frizzante senza ca-rico pesante", andata on air tra gennaio e febbraio e che rive-dremo tra aprile e maggio, nel frattempo arricchita dal codino “Eletto Prodotto dell’Anno”.L’espansione dell’azienda nel nostro Paese sembra procede-

a tutto gas

pummarò ritorna di nuovo in tv, dieci anni dopo l'ultimo spot

In passato grande stella della pubblicità, Pumma-rò, la passata di Star, è tornata in tv (e online) a

10 anni dall’ultima volta, con un nuovo spot firmato da Vinizius/Y&R Barcellona e pianificato in Italia da Havas Media Group. Il film del ritorno mostra quan-to Pummarò sia ancora più corposa: versata su un tagliere, infatti, la passata rivela tutta la sua densi-tà. La chiusura però è dedicata (poteva essere al-trimenti?) a un gustosissimo piatto di spaghetti.

carreFour un sottocosto… da estasi

Il Sottocosto, si sa, è una delle promozioni più attese dell’anno. E stavolta, Carrefour e la sua agenzia Essense

hanno deciso di lanciarlo sviluppando una campagna a dir poco iperbolica: lo spot mostra un cliente disteso, in posa sensuale e in completa trance da adorazione, su una mon-tagna di prodotti in sot-tocosto. Agli amanti del cinema non sarà sfuggita la citazione di “American Beauty”. Lo sconto non è mai stato così sexy!

re spedita, come dimostra una recente ricerca GfK dedicata al comparto dei gasatori domesti-ci: nel 2014 SodaStream ha visto crescere la sua quota di merca-to a volume del 12,2%, attestan-do una crescita significativa an-che a valore del +10,7%. Merito

senza dubbio anche degli sforzi in comunicazione: il budget per il 2015 è stato aumentato del 20% fino a 2,5 milioni di euro, che vengono pianificati da Me-dia Italia. Rilevante il web, che assorbe il 20% dell’investimen-to media e che l’azienda presidia anche nella dimensione social con la collaborazione di The-GoodOnes, agenzia incaricata a gennaio con una gara. Intanto sono in arrivo a maggio nuovi prodotti, tra cui una linea di sciroppi biologici in quattro gusti: mirtillo, rabarbaro, limo-ne verde e sambuco. sf

SodaStream dIFFerenzIa La LInea e proSeGUe L'eSpanSIone In ItaLIa, con meSSaGGI adv chIarI e BUdGet rILevantI

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Contemporary marketing

opportUnItà LeGate a datI e crm, potenzIaLItà In chIave 1-to-1 e retaIL marketInG... Le Strade poSSono eSSere tante, Sempre che L'adozIone raGGIUnGa nUmerI che IncoraGGIno InveStImentI

aL pOLSOApple ha scelto la top model Christy Turling-ton come testi-monial di Apple Watch, qui in un momento della presentazione del device insie-me a Tim Cook

di siMOne Freddi

Con un evento di alto profilo, tipico del suo stile, Apple ha svelato

ufficialmente il suo Apple Watch. Dopo l’appassionata pre-sentazione di Tim Cook, di que-sto nuovo dispositivo sappiamo (quasi) tutto. Anche che l’Italia – come spesso accade – non è nel novero dei Paesi in cui sarà di-sponibile già dal 24 aprile. “So-gnavo l’Apple Watch da quando avevo 5 anni”, ha detto il ceo di Apple con orgoglio, e a ragione: l’Apple Watch è un piccolo gio-iello e promette di modificare alcune delle nostre consolidate abitudini. A condizione di avere un iPhone a portata di mano (il dispositivo non ha una sua sim), attraverso il device indossabile si potranno fare e ricevere chia-mate, leggere news, accedere ai social network e mandare mes-saggi. Con un click alla corona digitale si accederà ai comandi vocali di Siri e con una doppia pressione sul tasto laterale si potrà pagare con Apple Pay, il sistema di pagamenti mobile lanciato da Cupertino. Tante le app già integrate, ma al di là di tutto, l’Apple Watch è innanzi-tutto un orologio, che il colosso della Mela punta a posizionare come oggetto fashion. Lo pro-

apple Watch desideraBile e glam, ma è proNto per l'adv?

vano la consueta cura cuperti-niana del design, la lussuosissi-ma versione Edition, con cassa in leghe d’oro rosa o giallo 18 carati e 10 mila dollari di prezzo base, e anche la scelta come te-stimonial della top model Chri-sty Turlington, una delle 100 persone più influenti al mondo secondo il Time e già intenta a curare un blog sul sito di Cuper-tino in cui racconta la sua pre-parazione per la maratona di Londra. Apple Watch al polso, ovviamente. Tutto ciò premesso, la domanda che qui più interessa è: di tut-to questo, il marketing che se ne fa? Possiamo aspettarci che il piccolo schermo dell’Apple Watch sia rapidamente invaso

da annunci pubblicitari di ogni tipo? Difficile se si pensa a dei microbanner, non impossibi-le (anche se le applicazioni più diffuse, come i social network, qualcosa si inventeranno di si-curo), in chiave native. «Di cer-to l’Apple Watch non può esse-re considerato un media classico per la pubblicità» conferma Fa-bio Cacciatore, direttore creativo dell’ad-tech company Beintoo, secondo cui la miniaturizzazio-ne dello schermo non è l’unico limite da considerare: «Quando si ha a che fare con un device così personale, la comunicazio-ne deve sostanzialmente essere personalizzata e deve tener con-to della regola delle “Tre R”: Ri-spetto dell’utente, Rilevanza, e

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NEXT Tempo di cambiamenti

per AD, il mensile di architettura di casa Condé Nast. Lo scorso mese la testata ha fatto il suo de-butto in edicola totalmen-te rinnovata. Ad aprile, invece, sarà la volta di ADitalia.com, il primo sito della testata, che verrà lanciato in concomitanza con il Salone del Mobile.

 Alla fine del 2014 Me-etic ha allargato il proprio business lanciando gli Eventi, nuovi momenti di incontro per i single italia-ni, che anche nel 2015 sa-ranno centrali nell’offerta del sito di dating online. Il brand, nel frattempo, sta preparando per questa estate una nuova campa-gna adv.

 Sarà una primavera mobile quella di Maxim, storica rivista dedicata al pubblico maschile. Ad aprile, infatti, verrà lan-ciata la nuova app della testata, che permetterà sia di inserire contenuti multimediali sia di svilup-pare operazioni mirate commerciali, collegan-dosi ad esempio al sito e-commerce dei clienti della rivista.

Reward tagliato sul destinatario. Altrimenti, l’effetto boomerang è molto probabile». Ci sono però altri aspetti da considerare. Le maggiori oppor-tunità per i marketer, continua Cacciatore, sono strettamente legate al mondo dei dati e del CRM: «Attraverso l’Apple Watch e le app già disponibili, le azien-de potranno conoscere ulterior-mente il proprio utente, cliente o prospect che sia: dove si tro-va, qual è il suo stato di salute, che sport pratica e quanto. In-somma, una serie di informa-zioni personali che permettono di costruire delle audience al-tamente profilate, non su base contestuale o sociodemografi-ca, ma in merito ad azioni real-mente compiute nella vita rea-le». L’integrazione con iBeacon, già annunciata, spalanca poi le porte al retail marketing: «Con iBeacon possiamo avvicinarci ad un prodotto e vedere le in-formazioni di dettaglio, sapere quali sono le taglie disponibili, e pagare senza neanche mettere mano al portafogli. Finora l’effi-cacia di tutto questo era limitata dal fatto che era necessario tira-re fuori il telefonino dalla tasca o dalla borsetta. L’Apple Watch sembra invece il device perfetto per ricordare al cliente di com-prare il latte quando è vicino al banco dei freschi, tanto per fare un esempio». Leggermente più possibilista riguardo all’even-tualità che gli Apple Watch (e smartwatch in generale) possa-no ospitare in futuro adverti-sing (da sperimentare in forme inedite) vero e proprio è Fabio Maglioni, Founder & SVP Busi-ness Development EMEA della Mobile Marketing Application Platform modomodo: «Qualsiasi digital touchpoint, qui compre-si i wearables e l’Apple Watch in particolare, ha le peculiarità per divenire un media – osser-va il manager -. Ovvio che, per

le caratteristiche di usabilità, si dovranno sperimentare forme nuove di comunicazione». An-che secondo Maglioni, comun-que, le maggiori potenzialità dell’Apple Watch andranno ri-cercate dai marketer in chiave di 1-to-1 marketing experien-ces e «potranno avere un loro ruolo molto interessante anche su processi di autenticazione e payment». Ovvio che, alla base di tutto, c’è però il livello di adozione. In altre parole: servono centi-naia di milioni di smartwatch in circolazione nel mondo, pri-ma che questi device diventino davvero interessanti per inve-stimenti dedicati. «Non abbia-mo ancora sviluppato opera-zioni di marketing legate agli smartwatch», confida infatti Maglioni: «La dimensione del mercato al momento non è ri-sultata sufficientemente estesa per poter presentare degli sce-nari interessanti. Restiamo al momento alla finestra a vede-re che accade. La recentissima parabola dei Google Glasses in-segna». Finora, in effetti, a di-spetto del tanto buzz e dei nu-merosi modelli già esistenti, le cifre di vendita degli smar-twatch sono tutto fuor-ché esaltanti: secondo recenti informazioni diffuse da AppleIn-sider, nel 2014 sono stati venduti in tota-le 6,8 milioni di smar-twatch a un prezzo medio di 189 dollari. Numeri bassi, non c’è che dire. Ma in que-sto caso parliamo di Apple: un marchio che ha la capacità di dare la scossa a tutto il setto-re. I margini di cre-scita sono, da que-sto punto di vista, al momento impre-vedibili.

chriSty turLingtOn

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#(coverstory)di teresa nappi

a prova di “skip”mobile advertising

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La pubblicità su smartphone e tablet? E’ in certa misura la leva principale per la cre-scita pubblicitaria globale. Report e fore-cast accreditati guardano al mezzo con sempre maggiore interesse. Un interesse

spinto e alimentato anche dal crescente ruolo strategico che il mobile si sta guadagnando nei piani di comunicazione di un numero ormai consistente di aziende, presso le quali sta gene-rando curiosità e voglia di sperimentare nuove strade per raggiungere un consumatore sem-pre più consapevole. Già lo scorso anno il mo-bile advertising è stato tra i protagonisti del mercato pubblicitario digitale: nel 2014 infat-ti la spesa adv sul mezzo ha registrato un in-cremento del 50% con un valore di 290 milio-ni di euro, pari a circa il 15% di tutto l’Internet Advertising (fonte: rielaborazione IAB Italia su dati Nielsen e Politecnico di Milano). Ed en-tro il 2017 ZenithOptimedia stima che a livel-lo globale il mezzo peserà per oltre il 50% de-gli investimenti in pubblicità online.Numeri che incoraggiano un mercato che per ora, però, sembra stanziare ancora in una fase di transizione in cui la quota di spesa pubblici-taria sui dispositivi mobili resta ben al di sot-to delle cifre di utilizzo dei new device da parte degli individui. Secondo i più recenti dati ri-lasciati da Audiweb sulla total digital audien-ce e relativi a gennaio 2015, gli utenti online da mobile nel giorno medio sono stati 17,6 mi-lioni, cioè il 40,5% degli italiani tra i 18 e i 74 anni, collegati per 1 ora e 42 minuti per per-sona. Andando un po’ più nel dettaglio, sono risultati poi pari a 9,4 milioni gli utenti che hanno navigato su internet esclusivamente da device mobili.Parliamo di cifre importanti, che – come spes-so accade – denotano una propensione all’in-novazione più marcata sul fronte utenti e non sul fronte aziende, che però ora cominciano a mostrarsi propense a puntare di più sul mezzo e anche, in alcuni casi, a stanziare budget de-dicati. A sottolinearlo è un’analisi svolta di re-cente da IAB Italia all’interno di una più ampia ricerca condotta a livello europeo, attraverso

la quale l’associazione ha dato forma a com-portamenti e sentiment degli addetti ai lavori del nostro Paese nei confronti dell’adv su mo-bile. Da qui risulta che molti professionisti del settore sono convinti che il 55% della spesa su mobile proviene da investimenti che negli anni passati erano destinati ad altri media. Ma nel 30% dei casi, il mobile viene indicato come generatore di nuovi budget, stanziati apposita-mente per questo segmento. Questi dati sono coerenti con quelli rilevati dall’associazione a livello europeo, dove la quota di professioni-sti che parla di nuovi budget per il mobile sale addirittura al 42%. La domanda a questo pun-to diventa: perché?La risposta è: perché il mercato ha bisogno di un nuovo modo di raggiungere gli utenti/con-sumatori, sempre più lesti e pronti a “skippare” tutto ciò che non è in linea con i loro interessi. Arriviamo quindi ad uno di quei macro-aspet-ti che meglio identificano i nuovissimi terre-ni di innovazione che possono dare una svol-ta significativa al mercato: l’ambito dei Dati. Secondo Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Po-litecnico di Milano, le più grandi possibili-tà in questo senso consistono nello «sfruttare le enormi potenzialità di profilazione del mo-bile, non disponibili su altri canali, per azioni di geo-behavioral targeting». Inoltre il mobile apre la strada allo «sviluppo di sistemi di trac-ciamento e di modelli di attribuzione diversi da quelli attualmente utilizzati, in grado di defini-re il ruolo che ogni media gioca nel determina-re l’acquisto finale, on e offline».Ma di dati si parla anche in funzione di vendi-ta in programmatic degli spazi adv su mobile, che uniscono alla profilazione un alto grado di efficienza della tecnologia, anche in funzione di pianificazioni multicanale. Insomma: il mo-bile è uno dei nuovi Eldorado per la pubblicità digitale di cui cerchiamo di tracciare uno scor-cio nelle prossime pagine dando parola a una parte dei soggetti protagonisti di questa nuova terra delle possibilità.

Geo-behavioral targeting e programmatic sono solo alcuni dei trend che traineranno la crescita di un mercato già in piena espansione e che sta definendo i tratti di un nuovo modo di portare la pubblicità a un utente sempre più consapevole e preparato a evitare troppe "invasioni"

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mamadigital risultati concreti da optimization

Inuovi device sono diventati rapidamen-te la principale porta d’accesso alla rete. L’evolversi delle tecnologie ha cambia-

to le abitudini delle persone, che grazie a smart-phone e tablet si mostrano oggi sempre online, sfruttando questa condizione per soddisfare le esigenze più disparate che spaziano dalla ricerca di news all’approfondimento culturale, dall’intrat-tenimento alla possibilità di fare acquisti online. Si aprono così nuovi scenari, tutti da esplorare a fini di marketing: «La diffusione del mobile insieme a quello della Social Tv ha aperto la strada a diversi fenomeni. Ad esempio il Second Screen, che offre la possibilità di intercettare gli utenti in target con annunci pubblicitari mirati in momenti specifici, come durante il passaggio di uno spot televisivo o in un momento importante di una trasmissione», sottolinea Andrea Rogani, ceo e co-founder di Ma-madigital. «Altre interessanti sfide – continua – si aprono sul fronte dell’ecommerce: i dati del 2014 confermano che il 20% del fatturato ecommerce è da attribuirsi alle transazioni mobile. Si tratta dun-que di un mercato tutto da esplorare».

Da anni Mamadigital si fa portavoce dell'universal Optimization. Quanto conta, oggi, ottimizzare la propria presenza sul web anche in relazione al mobile?È fondamentale. Il mobile allarga le opportunità di intercettare audience nuove e sempre più am-pie rispetto a quanto non fosse possibile fare in passato. La ricerca di un ristorante o la ricerca di informazioni su un prodotto, anche non necessa-riamente nella fase di acquisto, permette di en-trare in contatto con quelli che sono dei potenzia-li clienti con dei desideri latenti, prossimi a dover essere soddisfatti. Ne consegue che con l’ottimiz-zazione a 360 gradi un brand può essere visibile sempre e su qualsiasi dispositivo.

nell’ambito della strategia complessiva di digital marketing di una azienda, quali sono gli aspetti che non si devono trascurare?Alla base di una strategia di digital marketing ri-siede un’importante attività di analisi delle au-dience che si è interessati a intercettare, oltre che del mercato di riferimento, al fine di definire gli obiettivi da raggiungere. Lo studio degli inte-ressi degli utenti e delle loro abitudini di naviga-zione permette di definire la miglior strategia di-gital partendo da un’efficace presenza nei Motori di Ricerca. Sulla base di tali informazioni è poi possibile declinare una strategia SEO e di Paid Search integrata in grado di intercettare le au-dience più ricettive anche sui mercati internazio-nali. L’aspetto centrale risiede nella capacità di mettere in campo una serie di azioni e strumen-ti tra di loro correlati e quindi capaci di fornire risultati che separatamente non sarebbero rag-giungibili.

in generale, Mamadigital in che modo supporta le aziende nella transizione verso un panorama internet sempre più multicanale? Da sempre supportiamo i nostri clienti offren-do loro competenza e professionalità, facendo leva su un team di persone dall’elevato profilo e con grandi capacità relazionali. Tra le più recen-ti case history multicanale possiamo citare Boing TV con il quale abbiamo esplorato con successo il Second Screen. Durante il passaggio di uno spot tv relativo ad un concor-so legato al mondo dei cartoon, in contemporanea, sulle app mo-bile dedicate ai bambini, veniva veicolata una campagna display finalizzata a rafforzare il mes-saggio televisivo. In que-sto modo si amplificava l’esposizione dell’au-dience al messag-gio sfruttando sia i canali me-dia tradizionali che quelli mo-bile.

OttiMizzaziOnEDa anni, Ma-madigital si è fatta portavoce dell'Universal Optimization, un concetto ancora più rilevante se si considera l'am-bito mobile

La new media agency guarda al mobile come a un'ulteriore possibilità di intercettare le audience, sulle quali però è necessario agire in modo analitico e con approccio personalizzato

anDrEa rOgani

15EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

tg|adv interazione in movimento

L'ampia diffusione di un mezzo, innesca inevitabilmente l’interesse degli inve-stitori pubblicitari attratti innanzitutto

dalla sua capillarità. E’ proprio questo che secon-do Alberto Gugliada, ceo di tg|adv, contribuirà a direzionare sempre di più gli investimenti pubbli-citari sui device mobili. «Non ora però. Ci vorran-no ancora diversi anni perché ci siano tutte le condizioni necessarie affinché tali investimenti siano giustificati». Con Gugliada, analizziamo il mobile come mezzo e scopriamo al contempo l’approccio delle concessionaria, che nel proprio network conta 26 m-site, 20 app iPhone, 3 app iPad, 5 app Android e 10 siti responsive.

Quali aspetti indichereste ai vostri clienti come da non trascurare nella definizione della loro strategia di mobile marketing & advertising?Il primo aspetto, secondo noi, che non va asso-lutamente trascurato è il mobile stesso. Trop-po spesso le aziende danno poco credito a questo mezzo nel-la propria strategia di marketing e comuni-cazione pubblicita-ria. Inoltre, ciò che è spesso trascurato o considerato erronea-mente poco rilevan-te sono le specificità del mezzo e di ciò che comporta una presen-za rilevante all’inter-

no di questo universo. Ecco perché tendenzial-mente, nel rispetto anche del nostro approccio consulenziale al cliente, cerchiamo non solo di promuovere il mezzo, ma anche di suggerire al cliente di curare il più possibile la propria pre-senza/offerta mobile, non solo in termini pubbli-citari, ma anche adeguando il proprio sito agli standard adaptive e reponsive e puntando sulle app come strumento utile per fornire servizi ad hoc all’utente.

punto forte di tg|adv è l’attenzione con cui la concessionaria è in grado di rispondere alla domanda degli spender con progetti dedicati. Ma quali sono, più nello specifico, i punti forti della vostra proposta mobile?Il nostro approccio al mobile non differisce da quello che da sempre guida l’offerta della no-stra concessionaria. La nostra proposta anche in questo caso è flessibile, orientata a soddisfa-re le esigenze del cliente. Una proposta che pone come base quella di fare advertising puntando sul grande valore delle property editoriali del nostro network. A questo uniamo la nostra capa-cità di creare formati ad hoc per ogni esigenza, ma che al contempo esaltino e sfruttino al me-glio le specificità del device su cui vengono ero-gati. Siamo stati tra i primi in Italia a promuove-re, per esempio, formati interattivi per il mobile, che implichino cioè un’azione da parte dell’uten-te, come lo Shaking o il Touching, e il nostro im-pegno nello sviluppo di soluzioni sempre nuove è costrante. Ma non solo. Lavoriamo sempre più in HTML5, una tecnologia che ci permette, tra le altre cose, di realizzare progetti fruibili da ogni tipo di schermo.

il mobile quanto pesa sul vostro giro d'affari?Non pesa ancora in modo significativo.

Parliamo forse di un 10% del fattu-rato. Poco significativo soprattut-to se paragonato al valore che il mobile ha in termini di utiliz-zo da parte della nostra audien-ce: Teamworld vanta un 70% del

traffico da mobile, mentre su al-tri siti del network questa percen-

tuale si attesta sul 50-60%. Per que-sto siamo convinti che nel medio periodo, gli investimenti pubblicitari sul mobile cresceran-no sensibilmente, avvicinandosi a quelle quote percentuali che ormai stabilmente identificano gli utenti online da mobile. Ci vorrà ancora del tempo, ma credo che nel giro di qualche anno il mezzo assorbirà una quota pari al 30-40% del-la spesa in advertising.

taiLOr MaDEAnche sul mobile l'offerta di tg|adv è fatta su misura. L'adv viene realizzata e veicolata esaltando le peculiarità del device che deve ospitarla al fine di coinvolgere

Il coinvolgimento dell’audience passa anche per la capacità di un messaggio di sfruttare le specificità del mezzo. Lo sa bene la concessionaria, tra le prime in Italia a proporre formati mobile capaci di esaltare l’esperienza “on the go” dell’utente

aLbErtO gugLiaDa

"Le revenue da

mobile si adegueranno ai grandi numeri di

audience che il mezzo già registra"

16 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

#(coverstory)

beintoo rich media e targeting per fare centro

Considerando che la soglia degli utenti connessi da mobile è di oltre 16 milio-ni, con sessioni di navigazione che du-

rano in media 1 ora e 40 minuti per utente, non si può non considerare il presidio di questo mezzo “un’immensa opportunità”, che ora i brand non possono più ignorare. Ne è convinto Antonio To-marchio, fondatore e CEO di Beintoo, mobile ad-tech company affermata a livello internazionale, che dichiara: «Più o meno rapidamente ci sarà una sempre maggiore convergenza di budget da mezzi più classici verso il mobile, che rispetto al potenziale è ancora sottoutilizzato in termini pubblicitari, ambiente in cui invece riteniamo possa rivelarsi un grande alleato dei brand, per-ché permette strategie di marketing location-based e di agire su audience sempre più definite in base an-che agli interessi mostrati offli-ne. Se poi a questo si aggiunge l’efficienza del programmatic, cioè la possibilità di acquistare target così definiti tramite bid-ding automatici guidati dai dati, si crea quel mix vincente che rende il mobile il “Santo Graal” del digital marketing in genere».Al manager chiediamo di sve-lare vision e offerta di Beintoo, partner in Italia dei principali

centri media e di clienti diretti del calibro di RCS MediaGroup e Vodafone, e recentemente prota-gonista al Mobile World Congress con la piatta-forma BeAudience.

beintoo è nata nel 2011 ed è diventata rapidamente "grande". come si posiziona oggi l’azienda e cosa offre?Beintoo in effetti ha vissuto e sta vivendo ritmi di crescita davvero significativi. Nel primo quar-ter del 2015 sta registrando numeri davvero ec-cezionali. Possiamo definirci una società tecno-logica Data as a Service, che però in aggiunta offre al mercato anche formati proprietari ad alto impatto, molto focalizzati al drive to phy-sical store. Abbiamo per esempio una unit che sviluppa formati rich media integrati con l'app Passbook di Apple, grazie ai quali gli utenti pos-sono salvare un pass o un coupon sull’app clic-cando sull’adv e ricevere una notifica lock-scre-en ogni volta che si trovano in prossimità di una location che partecipa all’iniziativa o in prossi-mità di un beacon. Offriamo poi ai nostri clien-ti la possibilità di customizzare il formato, in-cludendo dinamiche di gamification o video. E infine c’è BeAudience, la piattaforma di proxi-mity based audience generation presentata in anteprima al Mobile World Congress e che en-tro il Q2 del 2015 sarà disponibile anche in Ita-lia. La piattaforma permette, nel pieno rispetto della privacy, targeting, retargeting e presto an-che operazioni cross-device. L’insieme di questi strumenti ci permette di accompagnare i brand nel presidio del mezzo a 360 gradi.

a potenziali spender quali indichereste come "aspetti da non trascurare” nella loro strategia di mobile advertising? Il primo grosso suggerimento è di non trascura-re mai le specificità del mezzo. Lo smartphone in particolare è tendenzialmente usato dall’uten-te in movimento, quindi in maniera rapida e per sessioni brevi. Si tratta poi di uno strumento mol-to personale di cui non va inoltre sottovalutata la dimensione. Questo chiama brand e agency alla proposizione di campagne impattanti attraver-so rich media coinvolgenti, capaci di sfruttare al massimo il grande potenziale dei video sul mo-bile, senza però risultare fastidiose e inopportu-ne. Per questo diventa ancora più importante il targeting dei messaggi. Ovviamente il rovescio della medaglia vuole anche i publisher di app o di siti mobile chiamati a preservare la user expe-rience attraverso accorgimenti che riconoscano ed esaltino la specificità dei device.

nOvitàAl recente Mobi-le World Con-gress, la società ha presentato BeAudience, nuova piattafor-ma di proximity based audience generation

Sono questi alcuni degli asset fondamentali per una buona strategia di mobile advertising secondo antonio tomarchio, fondatore e ceo della mobile ad-tech company attiva a livello internazionale

antOniO tOMarchiO

17EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

digitouch a un “trillo” dall’utente

Fino a pochi anni fa quando si parlava di mobile device si parlava di telefoni-ni. Oggi invece il pensiero spazia dagli

smartphone, ai tablet e a tutto il mondo in rapi-da crescita dei wearable device come gli smar-twatch e i fitness band. Dispositivi connessi che aprono per gli advertiser nuove opportunità di investimento «sfruttando i dati raccolti in modo integrato dai diversi device mobili usati dall’uten-te». Ad affermarlo è Paolo Mardegan, CEO di Di-giTouch, il Gruppo di mobile business & perfor-mance marketing (fresco di quotazione sul listino AIM di Borsa Italiana), che da circa un anno ha lanciato DigiMob, concessionaria mobi-le innovativa che sfrutta le moderne soluzioni tecnologiche legate alle logiche di audience tar-geting e di programmatic. «Per un advertiser sa-pere che nel corso della giornata l’utente X ha attivato il suo fitness band per misurare la sua corsa al parco, ha utilizzato il suo smartphone per avviare da remoto la lavatrice, ha fatto il check-in in aeroporto attraver-so il suo smartwatch, gli con-sente di formulare dei messag-gi advertising con contenuti in linea con le attività e gli inte-ressi mostrati dall’utente – continua il manager –. Inoltre il fatto che ormai non ci muovia-mo più di un solo passo senza avere con noi lo smartphone permette agli investitori di rag-giungerci in ogni momento e in luoghi specifici attraverso l’attivazione di campagne adv

hyperlocal basate ad esempio su iniziative di mobile couponing».

anche a fronte delle considerazioni fin qui fat-te, quali identificate come i punti forti della vo-stra offerta?Siamo stati tra i pionieri in Italia nel mondo del mobile marketing e advertising, operando come first mover sul mercato italiano in diverse occa-sioni. Oggi la nostra offerta presenta quali pun-ti di forza soluzioni tecnologiche all’avanguardia che ci permettono un’efficace gestione dei dati e di conseguenza pianificazioni media altamen-te profilate. Grazie alla DSP Mobile Native siamo in grado di tracciare l’utente attraverso il devi-ce ID con la stessa efficacia che i cookie consen-tono nelle pianificazioni su desktop, permetten-do anche attività di retargeting con obiettivi di acquisizione/vendita. Abbiamo inoltre sviluppa-to una piattaforma tecnologica in grado di ero-gare servizi di mobile profiling finalizzati alla ge-stione di cluster anonimi e autorizzati per la loro valorizzazione nel planning di campagne adver-tising su mobile.

una curiosità: ad un’azienda partner che sta studiando e definendo una strategia di mobi-le marketing & advertising, cosa suggerireste come "aspetti da non trascurare”? Ai nostri clienti suggeriamo sempre di applica-re al mobile un approccio strategico, che implichi l’inserimento di questo canale nei piani di comu-nicazione e di advertising del prodotto/servizio, lo sfruttamento delle potenzialità specifiche del media e infine lo sviluppo di contenuti che pon-gano il consumatore al centro dell’esperienza con il brand. Considerando che - dati Audiweb alla mano - la metà della popolazione italiana si col-lega ad internet almeno una volta al mese e cir-ca due terzi (17,4 milioni) si connettono da device mobili, diventa imprescindibile per un brand pre-sidiare questo canale. Un altro aspetto strategi-co del media mobile riguarda il fatto che, come dicevo poco sopra, l’utente porta lo smartphone con sé sempre e ovunque, aprendo così agli ad-vertiser l’opportunità di raggiungerlo in momenti e luoghi mirati. Riuscire a coinvolgere l’utente con contenuti di suo interesse e sviluppando una stra-tegia di engagement che pone la persona al cen-tro della sua esperienza con il brand è un altro elemento strategico da considerare nel presidio del canale mobile. In tal senso i formati native adv costituiscono una tipologia di messaggio pubbli-citario efficace, proprio perché si integrano per-fettamente sulla property editoriale su cui sono pianificate e offrono dei contenuti a tema.

iL cEOSecondo Paolo Mardegan, i dispositivi connessi aprono agli adver-tiser nuove importanti opportunità di investimento

Grazie a soluzioni tecnologiche all’avanguardia per un’efficace gestione dei dati, il Gruppo offre pianificazioni mobile altamente profilate che hanno come obiettivo primario l’engagement del target

paOLO MarDEgan

18 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

Audience online circA 29 milioni gli itAliAni connessi nel primo mese dell’Anno◆  Sono stati 28,8 milioni gli italiani collegati in rete almeno una volta al mese a gennaio, quota che di fatto corrisponde al 53,4% gli utenti tricolore dai 2 anni in su, online per un tempo totale mensile di oltre 48 ore e 50 minuti in media per persona. A dirlo sono i più recenti dati sulla Total Digital Audience rilasciati da Audiweb, che rilevano anche un’audience totale (da PC o device mobili) nel giorno medio di circa 22 milioni di utenti, online per 2 ore e 4 minuti in media per persona. In lieve crescita sul mese precedente l'audience mobile: sono stati 17,6 milioni infatti gli utenti online da device mobili nel giorno medio, il 40,5% degli italiani di 18-74 anni, collegati per 1 ora e 42 minuti per persona e, più in dettaglio, risultano 9,4 milioni gli utenti che hanno navigato su internet esclusi-vamente da device mobili. L’audience online da PC è rappresentata da 12,6 milioni di utenti (dai 2 anni in su) online nel giorno medio e 26,6 milioni online nel mese.

numb3r5

Media in ciFre

di 6,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2014, atte-standosi su una quota pari a circa 29 milioni in meno. Relativa-mente ai singoli mezzi, militano in terreno negativo la Tv, i Quo-tidiani, i Periodici, il Cinema e il Direct Mail (vedi dati in tabella). Tiene la Radio che registra uno stabile +0,4%, mentre l’Outdoor e il Transit sono i mezzi in contro-tendenza, in crescita rispettiva-mente del 7,4% e del 28,5%. In ultimo, ma non ultimo arriviamo al web. Il mezzo, relativamente al perimetro attualmente moni-torato in dettaglio dall’istituto sulla base dei dati raccolti da FCP-Assointernet, evidenzia un calo pari a -10,4%. Però tenendo conto delle stime desk sul digi-tale - che comprendono quindi video, search e social - operate da Nielsen nel tentativo di restituire un quadro più veritiero degli investimenti sul mezzo, in generale il mese di gennaio del web si sposterebbe in terreno positivo, e in particolare vicino al +8%. E per quanto riguarda i prossimi mesi? «Il mese di feb-braio sembrerebbe, dalle prime informazioni, ancora difficile, mentre marzo pare essere in ten-denza migliore – dichiara Alberto Dal Sasso, TAM e AIS Managing Director di Nielsen -. Il secondo trimestre potrà dare un’idea più chiara dell’andamento del 2015», anche perché l’Expo sarà realtà.

Roberta Simeoni

Stima del mercato pubblicitario(dati netti in migliaia di euro)Fonte: Nielsen

2014gennAio

2015gennAio

VAr.%

tOtaLE pubbLicità 1 441,232 412,081 -6,6

QuotidiAni 52,568 47,583 -9,5

periodici 1 20,683 19,641 -5.0

tV 2 275,409 262,153 -4.8

rAdio 3 23,212 23,301 0.4

internet (Fonte: Fcp-Assointernet) 28,788 25,793 -10.4

outdoor (Fonte: Audioutdoor) 2,886 3,100 7.4

trAnsit 4,274 5,491 28.5

out oF Home tV 920 681 -26.0

cinemA 1,660 1,598 -3.7

direct mAil 30,832 22,741 -26.2L'universo di riferimento è quello dei mezzi rilevati da Nielsen ad eccezione dei Quotidiani dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSOQUOTIDIANI solo per le tipologie: Locale, Rubricata e Di Servizio, e delle Radio dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSORADIO solo per la tipologia Extra Tabellare (comprensiva c.a.).Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP - ASSOQUOTIDIANI e FCP - ASSOPERIODICI.

¹ Per i dati di Stampa Commerciale Locale, Rubricata e Di Servizio la fonte è FCP-ASSOQUOTIDIANI² lI dato comprende le emittenti Generaliste, Digitali e Satellitari³ Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP -ASSORADIO

nielsen il gennAio dellA pubblicità si FermA sul -6,6%◆  NEL PRIMO MESE DELL'ANNO LA SPESA IN ADV NON DECOLLA: GIù TV, STAMPA, CINEMA E DIRECT MAIL; TIENE LA RADIO. E IL WEB? LE STIME LO VOGLIONO A +8%

Storicamente, il mese di gennaio è sempre stato uno dei momenti dell’anno meno floridi per la pubblicità. Un trend confermato

anche per il primo mese di questo 2015 che, secondo i dati rilasciati da Nielsen, ha visto gli investimenti pubblicitari contrarsi

DIGITAL STRATEGY

SOCIAL STRATEGY

SEM & SEOWEB & APP

ADV & MEDIA

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20 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

Contemporary media

Via la parola un po’ stantia “Pubblici-tà”, dentro un ben più moderno e ac-cattivante “Communication Solu-

tions”. La recente riorganizzazione della Direzione Pubblicità di RCS MediaGroup va però ben oltre il semplice cambio di nome della con-cessionaria. La trasformazione di RCS Pubbli-cità in RCS Communications Solutions, con la contestuale creazione dell’agenzia multi-disciplinare NuMix a compenetrarne il lavo-ro, tende a configurarsi come una mutazione profonda, che investe a 360 gradi il modo in cui un editore sta sul mercato e il suo rapporto con il mondo delle imprese e del marketing.«Il modo di comunicare delle aziende è com-pletamente cambiato – ci ha spiegato Raimon-do Zanaboni, Direttore Generale Communica-tion Solutions del Gruppo RCS -: negli ultimi anni un terzo degli investimenti in advertising nel nostro Paese è andato in fumo, mentre l’area del below the line è rimasta pressoché invariata in valore. Gli elementi in nostro pos-sesso ci suggeriscono che questo spostamen-to dei pesi continuerà: oggi brand e aziende sono meno interessati ad acquistare sempli-ce pubblicità sui media, ma esprimono obiet-tivi di marketing unici che richiedono risposte personalizzate e misurabili in termini di per-formance».La risposta di RCS a questa mutazione è quella di rendere pienamente effettivo un percorso di sviluppo iniziato da tempo, dando vita a una struttura in grado di elaborare soluzioni e pro-

getti di comunicazione integrata per coprire tutti i possibili bisogni dei brand: dalla noto-rietà di marca alla progettazione di contenuti, eventi e piattaforme digitali per l’attivazione dei consumatori su canali fisici ed online.Queste risorse saranno centralizzate in Nu-Mix, la nuova agenzia in house che opera da marzo sotto la guida di Alceo Rapagna, Di-rettore Marketing & New Business del Grup-po RCS.«NuMix - spiega Rapagna – ha assorbito una serie di strutture già di RCS, ai vertici nel loro campo: parliamo di Connecto, che diventa pri-maria realtà nel direct marketing con un da-tabase di oltre 10 milioni di nominativi, RCS Live, focalizzata nell’ideazione e realizzazio-ne di eventi corporate B2B e B2C in Italia e all’estero, tra cui i grandi eventi del Grup-po RCS, e InProject, unità dedicata a proget-ti multimediali su misura per le aziende». Tale offerta, articolata nelle 5 aree Insights, Studio, Live, Connect e Labs, sarà ulteriormente poten-ziata con una serie di investimenti sia interni (l’ingresso di figure specializzate in particola-re nell’area del data science) sia verso l’ester-no, con l’avvio di collaborazioni in esclusiva con startup già affermate. Il primo accordo è già stato annunciato: RCS si è infatti assicurata i diritti di esclusiva per il mercato italiano di Madai, una piattaforma che consente di ricompensare le azioni degli utenti web con sconti progressivi, immediati e collettivi su qualsiasi tipo di prodotto o servi-zio in vendita.

rcs e il moNdo NuovoLa rIorGanIzzazIone dI rcS pUBBLIcItà In rcS commUnIcatIonS SoLUtIonS SI conFIGUra come Una mUtazIone proFonda, che InveSte a 360 GradI IL modo In cUI Un edItore Sta SUL mercato e IL SUo rapporto con L'UnIverSo deLLe ImpreSe e deL marketInG

di siMOne Freddi

OLtrE L'aDvLa concessio-naria diventa una struttura in grado di elabo-rare soluzioni di comunicazione integrata per tutti i bisogni dei brand, an-che grazie alla nuova in-house agency NuMix

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22 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

Contemporary media

diredoNNa il tocco rosa di leoNardo.itIL WeBSIte rInaSce e SI traSForma In Un nUovo maGazIne onLIne FULLy-reSponSIve, reaLIzzato con L’oBIettIvo dI Incrementare L’attenzIone SUI contenUtI e La vISIBILItà deI FormatI adv

Triboo Media ha di re-cente rilanciato Dire-Donna. Il website, già

di Gruppo HTML (oggi parte di Triboo Media), si trasforma in un nuovissimo magazine onli-ne fully-responsive dedicato al mondo femminile, e rinasce per accogliere le oltre 4 milioni di donne che mensilmente con-sultano il network edito-riale Leonardo.it, di cui è ora il canale "Donne". La sua linea editoriale punta sull’ap-profondimento di qualità affi-dato a una redazione di profes-sionisti e al contributo esterno di importanti influencer. Il ma-gazine offre un punto di vista privilegiato sulle novità del mondo della moda, della bel-

sui contenuti e, di conseguen-za, la visibilità e le performan-ce dei formati adv. «Con il lancio di DireDonna che conta su un bacino di circa 4 milioni di utenti unici al mese e 29 milioni di pagine viste, la nostra offerta adv si arricchi-sce di un canale ideale per tut-te le aziende che vogliono rag-giungere un profilo di donna dinamica, curiosa e creativa», spiega Alberto Zilli, a.d. di Tri-boo Media. «Grazie all’integra-zione con Roba da Donne, la

community femminile ita-liana più seguita sui social

network (diventata un asset di Triboo Media a seguito dell’ac-quisizione della maggioranza di Media Prime, ndr), possia-mo garantire al nuovo maga-zine un bacino di oltre 1,6 mi-lioni di iscritti e circa 4 milioni di interazioni a settimana sulla brand page di Facebook». r.s.

iL nEtwOrkIl sito Diredon-na.it, già di Gruppo HTML, si rinnova completamente e diventa punto di riferimento per le 4 milioni di utenti di Leonardo.it

partnership twitter ampliFy arriva in italia: Firmato un accordo con sky pubblicitàTwitter Amplify, il programma lanciato dal social network dei cinguet-tii nel 2013 e che dà la possibilità ai broadcaster di pubblicare video dei momenti top della loro programmazione in real-time accompa-gnati da spot, arriva ufficialmente anche in Italia con un accordo di partnership tra il social e Sky Pubblicità. L’operazione, la prima nel nostro Paese riguardante Twitter Amplify, mette a disposizione dei brand sponsor la possibilità di inserire pre-roll (dai 3 ai 10 secondi) prima di brevi video di alcuni dei “top show” del mondo Sky, che ver-ranno promossi su Twitter in concomitanza con la messa in onda del programma. Tutto questo permetterà agli spender di ampliare la loro reach raggiungendo un pubblico ancora più ampio, che va al di là dei propri follower, beneficiando inoltre dell’associazione del loro brand con contenuti tv di altissima qualità.

iNcarichi liNkediN italia sceglie aNcora WeBadsPer il sesto anno consecutivo, LinkedIn rinnova la partnership con WebAds per la gestione in esclusiva delle marketing solu-tions in Italia e per i clienti italia-ni che pianificano all’estero. Con oltre 300 milioni di iscritti a livel-lo globale, di cui 8,4 solo in Ita-lia, LinkedIn è uno spazio digita-le in cui i brand possono parlare al proprio target di professionisti certi di essere nel giusto conte-sto per instaurare una conversa-zione B2B. WebAds supporterà ancora il social network profes-sionale seguendone la creazione del piano di marketing fin dal-le prime fasi e guidandolo nel-lo sviluppo di un progetto che ottenga i risultati desiderati nel medio-lungo termine.

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24 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

Contemporary trend

light tv vieWers, quelli che… scappaNo dalla tvA

un anno dal lancio del prodotto Target Light TV Viewer – che con-sente la pianificazione delle campa-

gne digitali mirate a utenti che hanno una bassa fruizione televisiva – Xaxis racconta le caratteristiche di questo target grazie ai dati raccolti in un anno di campagne e a una ri-cerca dedicata supportata da Toluna.Lo studio ha coinvolto un panel di oltre 8.000 consumatori tra cui sono emersi 5.000 Light TV Viewer. Applicando un algoritmo di mo-dellazione avanzato al campione intervista-to, e attraverso la data management platform (DPM) proprietaria di Xaxis – Turbine – si è potuto creare la custom audience dei Light TV Viewer, un vero e proprio segmento di pianificazione utilizzabile dai clienti GroupM per le proprie campagne video e display.«Il consumo TV si è trasformato significativa-mente negli ultimi anni, anche a fronte della forte spinta digitale. Nuove modalità di frui-zione TV hanno cominciato a diffondersi tra la popolazione, nuove tipologie di ascoltato-ri hanno contraddistinto il nuovo ecosistema

televisivo», dichiara Federica Setti, Chief Re-search Officer GroupM. «In un contesto ca-ratterizzato da bacini televisivi in crescita o in linea con gli anni precedenti, sono emer-se peculiarità di visione diverse a seconda del tempo di esposizione. Il consumo televisivo è andato a concentrarsi sempre più sugli alto consumanti (chi già vedeva tanta televisio-ne – mediamente sopra le 3 ore al giorno – ha continuato a crescere trainando gli ascolti televisivi), mentre i basso consumanti (i co-siddetti Light TV Viewer) hanno cominciato a far registrare consumi in calo. Attualmente

L'OpiniOnEDall'alto, Paola Colombo, Ma-naging Director di Xaxis, e Fede-rica Setti, Chief Research Officer di GroupM

i light tv viewers Fuggono dalla

tv per spingersi alla ricerca di

contenuti televisivi su altri schermi

IL conSUmo teLevISIvo SI è traSFormato In manIera SIGnIFIcatIva neGLI ULtImI annI, anche a Fronte deLLa SpInta dIGItaLe. ma è IL mezzo, non I SUoI contenUtI, che non convInce QUeLLa FaScIa dI popoLazIone (44%) IdentIFIcata come BaSSo conSUmante. Lo SottoLInea Una rIcerca reaLIzzata da XaXIS e toLUna

di teresa nappi

25EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

44%E’ quEsta la pErcEntualE dElla popolazionE adulta italiana idEntificata comE light tV ViEwEr: gEnEra solo il 22% dEll’ascolto tElEVisiVo

73%E’ la quota dEi light tV ViEwErs comprEsa tra i 25 E i 54 anni, fascia d’Età di grandE intErEssE pEr gli inVEstitori pubblicitari

47%E’ la partE di light tV ViEwErs dEfinita comE multiscrEEn “hEaVy usErs”, cioè chE usa sEmprE un laptop, un tablEt o uno smartphonE mEntrE guarda la tElEVisionE

i Light TV Viewer rappresentano una impor-tante fetta della popolazione italiana adulta, pari al 44% degli over 15 anni, ma riescono a sviluppare soltanto il 22% dell’ascolto te-levisivo».

un target in fuga dai contenuti televisivi o soltanto dal piccolo schermo?I Light Tv Viewer “fuggono” dal piccolo schermo per spingersi alla ricerca di conte-nuti televisivi su altri schermi, si disperdono sulle nuove piattaforme digitali dove riesco-no a soddisfare egualmente il proprio deside-rio di visione di contenuti Tv. Web e mobi-le, difatti, acquistano un ruolo centrale nella loro nuova “dieta mediatica” e assurgono a territori elettivi nella fruizione televisiva.Un target sempre più elusivo e difficile da raggiungere con i modelli tradizionali. Per tale motivo Xaxis ha avvertito la necessità di approfondirne la conoscenza per capire come meglio raggiungerli. E’ stato così creato, in collaborazione con Toluna, il segmento Onli-ne Light TV Viewer per permettere ai brand di integrare la propria pianificazione televi-siva con un’offerta digitale ancora più effi-cace.

chi sono i Light tv viewer online?Il 73% di loro è incluso nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni ed è ancora più concen-trato su questa fascia d’età rispetto al Light Tv Viewer televisivo (60% secondo Auditel). Si tratta di un utente evoluto, con alto livel-lo di istruzione (il 39% ha laurea o master) e maggior potere di consumo rispetto alla me-dia della popolazione grazie ad una posizio-ne lavorativa elevata.Trascorre più di un’ora e mezza al giorno sul web. Lo smartphone e il tablet sono i devi-ce elettivi e particolarmente affini a questi utenti spesso in mobilità. Inoltre il 50% di loro non rinuncia al second screen quando guarda la televisione.Il 60% dei Light TV Viewer intervistati si de-finisce un responsabile degli acquisti e la quasi totalità (il 91%) dichiara di aver acqui-stato online almeno una volta negli ultimi 6 mesi soprattutto per servizi (telefonia ed elettrodomestici) entertainment (musica, li-bri, film in streaming) abbigliamento e viag-gi.I Light TV Viewer disegnati da Xaxis rappre-sentano un target attivo e di grande appeal per marketer e investitori. Un segmento di

popolazione che sfugge ai canoni tradizio-nali della comunicazione e che, nell’area de-gli addressable media, ha bisogno di essere intercettato attraverso nuovi modelli e stru-menti di planning in base a criteri di traccia-mento effettivo, misurabili in tempo reale o molto ravvicinato.«A un anno dal lancio dei nostri pacchetti – afferma Paola Colombo, Managing Director di Xaxis – le principali evidenze mettono in luce il loro uso sinergico al planning Tv de-terminando un complessivo miglioramento dei risultati del piano sia in termini di GRPs che di reach. Per esempio, su una campagna display su target donne 25-54, i pacchetti Xaxis Light Tv Viewer sono riusciti ad ap-portare un incremento del 10% di reach. Le campagne comprensive del pacchetto Xaxis Light Tv Viewer hanno anche apportato un saving di costo. A parità di prodotto pubbli-citario, si può ottenere un saving di cpg tra il -3% e il -14% che può essere ulteriormente ottimizzato introducendo pacchetti display».Il cambio delle abitudini di fruizione ha quindi accelerato l’adozione da parte degli investitori di prodotti come Target Light TV Viewer e Sync di Xaxis, che pongono parti-colare attenzione alla natura multiscreen di una parte ormai consistente di utenti/consu-matori: «Gli spender si mostrano oggi sem-pre più aperti a modulare le proprie strate-gie di pianificazione sulle nuove abitudini di consumo mediatico del pubblico, una scelta che, come già detto, porta risultati oltre che un’ottimizzazione dell’investimento», ag-giunge Colombo.Ma quali le aziende più attente e consape-voli alle possibilità offerte da una pianifica-zione multiscreen? «Nel corso di quest’anno abbiamo riscontrato una particolare apertu-ra all’utilizzo delle soluzioni Xaxis di Adap-tive Planning da parte di aziende del Lar-go Consumo, Telco, brand Automotive e del settore Farmaceutico, oltre a registrare un più sostanzioso avvicinamento dei clien-ti a performance», continua la manager, che in chiusura racconta di un’altra particolare evidenza messa in risalto dalla ricerca pre-sentata: «Da un confronto dei principali dati messi in luce dall’analisi con quelli della no-stra DMP, abbiamo scoperto che il target di Light Tv Viewer identificato corrisponde a un’utenza molto sensibile ai temi ecologici e del food. Inoltre sono makers, cioè attivi nel-la cura del giardino o della casa».

26 EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

Contemporary trend

il coNsumatore sempre più iNtelligeNtly-oN

Qual è il futuro delle tecnologie e dei comportamenti digitali? E come i brand possono rispondere

alle aspettative e alle esigenze dei consu-matori, oggi e nei prossimi anni? A queste domande prova a dare risposta Micro-soft con la nuova ricerca Digital Trends 2015, condotta in 13 Paesi di tutto il mon-do – Italia compresa – in collaborazione con Future Laboratory and Research Now. Dal report di Microsoft Advertising emer-ge il crescente desiderio del consumatore moderno di fruire di servizi personalizzati e maggiori benefici su misura, derivati dalle informazioni personali raccolte onli-ne dalle aziende.In particolare, alla luce di una mole crescente di informazioni a cui i consumatori devono far fron-te, la ricerca svela che quasi due terzi dei rispondenti a livello globa-le (63%) e il 72% degli italiani, sono alla ricerca di una tec-nologia in grado di filtrare i mes-saggi ricevuti. Mentre l’80%

degli intervistati (l’86% di quelli del Bel Paese) vorrebbe disporre di servizi digita-li capaci di supportarli nella gestione delle informazioni condivise online. Dal report Digital Trends 2015 sono anche emer-si importanti suggerimenti per le aziende, per i provider di servizi online e per chi opera nel settore della pubblicità su come sia possibile offrire un servizio più effica-ce ai propri pubblici di riferimento, senza tradire la loro fiducia. Oltre tre quarti de-gli intervistati (il 78% a livello globale e l’85% in Italia) sono consapevoli che i dati digitali possono essere usa-ti per ottenere benefici o esperienze migliori. La metà dei partecipan-ti è inoltre interessata ad esperienze di que-sto tipo, dimostrando così una maggiore aper-tura verso la condivisio-ne dei dati personali, a con-dizione che sia chiaro dove e come saranno impiegati.

DigitaL trEnDSIl report di Mi-crosoft Adverti-sing descrive un utente sempre più attento ed esigente che dall'online e dalla tecnologia si aspetta molto

La nUova rIcerca dIGItaL trendS 2015 dI mIcroSoFt advertISInG e FUtUre LaBoratory and reSearch noW traccIa IL proFILo dI Un Utente Sempre pIù conSapevoLe deL vaLore deI proprI datI, a Fronte deI QUaLI chIede aLLe azIende e aGLI edItorI BeneFIcI SU mISUra

di alessandra la rOsa

27EnGaGE | n.02-03 | 18 mar 2015

ecco le principali tendenze emerse intelligentlyon gli utenti sono sempre più alla ricerca di informazioni pertinenti rispetto a interessi e abitudi-

ni personali, e quasi due terzi di loro a livello globale (il 63%, con un incremento del 7% rispetto al 2013) e il 72% degli italiani, sono interessati a una tecnologia e a servizi che in futuro possano filtrare automaticamente i con-tenuti e i messaggi. In questo modo, potranno ascoltare o visualizzare in qualsiasi momento solo ciò a cui sono realmente interessati, senza il bisogno di essere “always on”.

reAltà rideFinitA colmare la distanza tra mondo fisico e digitale diventa un aspetto sempre più importante per i consumatori, che sembrano ora più interessati a una nuova generazione di servizi e dispositivi digitali, che consenta loro di vivere la stessa esperienza di luoghi e oggetti sia online sia offline (il dato globale è salito al 53% rispetto al 50% del 2013 e con il 62% l’Italia supera ampiamente anche la media europea del 45%).

diritto All’identità l’interesse dei consumatori verso servizi digitali capaci di gestire tutte le informazio-ni condivise online ha registrato un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2013 (dal 73% all’80%) e in Italia il dato sale addirittura all’86%. Il 57% dei consumatori a livello globale e il 64% di quelli del Bel Paese desidera, inoltre, di poter stabilire il tempo di permanenza online delle informazioni condivise.

stAtisticHe di VitA rispetto al 2013 è diminuito il numero di consumatori che non ha mai interagito con appli-cazioni o dispositivi di tracciamento dei dati (dal 38% nel 2013 al 28% nel 2015). Tuttavia, sebbene i consumato-ri abbiano scaricato un maggior numero di app di questo genere, meno di un terzo le usa effettivamente per mi-gliorare le proprie prestazioni.

unA nuoVA erA di scoperte si registra un aumento nell’interesse da parte dei consumatori verso tecnolo-gie avanzate in grado di offrire suggerimenti e raccomandazioni su nuove esperienze, nuove connessioni e nuo-ve cose da fare in base alla propria personalità e alle proprie esigenze: dal 50% si è passati al 53% a livello glo-bale e al 65% nel nostro Paese. In questo contesto le aziende non sono escluse: quasi la metà degli intervistati (48%) si aspetta che i brand conoscano i consumatori e li aiutino a scoprire nuovi prodotti o servizi in base alle esigenze espresse.

now networks il richiamo dei social network come “un’unica soluzione valida per tutto” perde terreno, poi-ché le persone usano social network diversi e specializzati, più adatti alle esigenze e alle attività specifiche (si registra un incremento dal 41% al 48% e il dato italiano si attesta al 56%). Questo trend rappresenta una gran-de opportunità per i brand: il 55% dei consumatori a livello globale afferma di essere più propenso ad interagi-re con un brand mentre utilizza servizi digitali specifici e di nicchia. Ma gli specialisti del marketing devono fo-calizzarsi sull’individuazione dello strumento più adatto, senza cercare di riunire contemporaneamente tutte le esperienze.

essere creAtiVi i consumatori desiderano controllare e dare forma alle proprie esperienze digitali. A livello globale, il 40% degli intervistati ha affermato di volere maggiori informazioni sui servizi personalizzabili, rispet-to al 38% del 2013. Per le aziende: il 56% dei consumatori si è dichiarato più propenso ad acquistare da un brand che consenta la personalizzazione di prodotti o servizi.

«I consumatori sono sempre più inclini a con-dividere i propri dati personali con i brand con cui interagiscono online. Lo fanno però chie-dendo la garanzia che tali informazioni siano utilizzate dalle aziende al solo scopo di poter offrire servizi ritagliati sulle preferenze e sui bisogni individuali - ha commentato Chri-stina Lundari, country manager di Microsoft

Advertising per l’Italia -. E’ una grande op-portunità per le aziende che sapranno tratta-re con intelligenza e rispetto queste informa-zioni, ma serve comunicare in modo chiaro come vengono raccolti e utilizzati i dati, in-centivandone la condivisione a fronte di una chiara spiegazione di quali saranno i vantag-gi per ogni singolo utente».

28 Programmatic italia

News da Programmatic-italia.com

comscorea iNizio aPrile il laNcio dei trust Profiles iN italia

comScore inizierà dal prossimo mese il rilascio in Italia delle pro-prie metriche Trust Profiles, primo lancio dell’analytics company nell’ambito del progetto “Industry Trust”, voluto per favorire la fi-ducia reciproca tra acquirenti e venditori nel contesto del program-

matic advertising. Le metriche, che saranno quin-di disponibili direttamente nelle piattaforme di

trading programmatico, comprendono le cer-tificazioni di traffico non umano (NHT), il ran-king dei siti degli editori, la viewability e le statistiche demografiche. Paul Goode, SVP Marketing & Strategic Partnerships EMEA,

LATAM, APAC e Canada di comScore, assicu-ra: «Dal 1 aprile renderemo disponibili tutte le

metriche per i publisher partner».

obiettivicrescere Nell'ad-techItaliaonline punta ad incrementare fino al 40% la percentuale di ricavi digitali in programmatic advertising, spiega Antonio Converti

ItalIaonlIne acquIsIsce Moqu per 5 MIlIonI e sI rafforza nel prograMMatIc

la internet company Italiaonline ha annunciato di aver siglato un accordo con Dada per l’acquisizione del 100% della sua controllata

Moqu Adv. L’acquisizione della digital agency Moqu, il cui closing è at-teso entro la fine di marzo, prevede un corrispettivo in contanti di 5 mi-lioni di euro oltre a una possibile quota variabile (“earn out”) fino a un milione di 1 milione di euro, in base ai risultati futuri della struttura. La sigla, con sedi a Firenze e Dublino, ha generato nel 2014 ricavi per 8,5 milioni di euro. Antonio Converti, ceo di Italiaonline dichiara: «Con que-sta operazione puntiamo ad incrementare fino al 40% la percentuale di ricavi digitali in programmatic advertising. È un mercato che cresce a doppia cifra e permette migliori margini».

facebook aprIrà a terzI la sua prezIosa Mole dI datI con Il tool topIc data

Per la prima volta, Facebook mette ufficialmente a disposizione di se-

lezionate aziende una parte della sua preziosissima mole di dati. Una mossa abbastanza rivoluzionaria per il social, che fornirà ai marketers informazioni sulle tipologie di persone che stanno parlando di specifici temi sulla piatta-forma, indicando anche in che termi-ni ne stanno parlando. Dati particolar-mente preziosi per le aziende, grazie ai quali esse potranno, ad esempio, cono-scere nuovi gruppi di consumatori, car-pire informazioni su quali prodotti gli utenti vogliono che vengano distribu-iti o messi in luce con una nuova cam-pagna pubblicitaria, o anche, più sem-plicemente, conoscere il sentiment attorno al loro brand. Tutto ciò avver-rà attraverso il tool di analytics Topic Data, sviluppato dalla sigla specializza-ta in social data DataSift (con cui Face-book ha avviato una partnership) e per ora solamente disponibile negli Stati Uniti e in UK. Facebook tiene a precisa-re che il processo sarà completamen-te privacy-friendly, e che sarà utilizzato solo per “informazioni generali” e non per annunci targettizzati.

aNtoNiocoNverti

Paulgoode

29Programmatic italia

comiNg sooNverso il Programmatic day

Si avvicina l’appuntamento con il Pro-grammatic Day, il primo evento ita-liano dedicato al Programmatic Ad-vertising, organizzato da Engage e Programmatic Italia. Rivolto principal-mente a investitori, editori, agenzie e centri media, il Programmatic Day co-stituirà un’occasione per approfondi-re lo scenario di mercato del program-matic advertising in Italia, gli obiettivi perseguibili e gli strumenti oggi dispo-nibili, con attenzione alle esigenze di tutta la filiera. L’evento, che gode del patrocinio di IAB Italia, è in programma il 22 di apri-le, all’Auditorium Gio Ponti (all’inter-no della sede di AssoLombarda, in via Pantano, 9 a Milano). Già noti alcu-ni dei principali partner, che interver-ranno portando la loro esperienza e le proprie best practice al Programmatic Day. Sul minisito dedicato Program-matic-day.it è possibile vedere la lista sempre aggiornata. Al momento, oltre ai main partner Rubicon Project, Tur-bo, Zodiak Advertising e Rocket Fuel, hanno già confermato la loro parteci-pazione numerose realtà di primo pia-no dell’ad-tech, come Beintoo, Criteo, DotAndMedia, Prime Real Time, Teads, The Outplay, Weborama, Sìadv, Trade-Lab, Nugg.ad. L’evento, di cui a giorni sarà ufficializ-zata l'agenda, godrà di ampia visibili-tà mediatica e sarà seguito da vicino, oltre che da Engage e Programma-tic-Italia, anche da un media partner prestigioso come Tgcom24, in colla-borazione con il quale verrà realizza-ta un’ampia copertura, anche video, di tutti i contenuti. A tutti i partecipan-ti sarà inoltre distribuito un pamphlet dedicato al Programmatic in Italia, in fase di lavorazione.

turbo rafforza Il teaM e punta a 5 MIlIonI dI fatturato 2015

Dopo aver completato lo start-up nel 2014 con circa

2 milioni di euro di fatturato re-gistrati in poco più di sei mesi di attività, Turbo punta in alto. Per il 2015, l’obiettivo del trading desk italiano indipendente, guidato da Marco Ferrari, è quello di su-perare i 5 milioni di euro di fat-turato. Primo passo verso questo traguardo è stato far crescere il team, che ha visto tra l'altro l’in-gresso di Matteo Pomi come New Business Director. Il manager, nel nuovo ruolo, affiancherà il Chief

Client Officer Claudio Calzola-ri in tutte le attività commerciali e di business development. Con-testualmente sono entrati a far parte della squadra operativa al-tre due importanti figure: si tratta di Alessandra Grassi, che offrirà il proprio contributo nella gestione e nella continua evoluzione del-la DMP proprietaria di Turbo, e di Alessandro Buccino, che si unisce invece al team Optimization gui-dato da Stefano Eligio, per la ge-stione quotidiana di tutte le cam-pagne dei clienti.

New eNtryqui si cresceI nuovi arrivi del team di Turbo: da sinistra Alessandra Grassi, Alessandro Buccino e Matteo Pomi, quest'ultimo New Business Director

ricerchebig data: il rischio di scarsa comPetitività è PercePito dal 65% delle azieNde

i Big Data sono diventati un fattore competitivo determinante, e le aziende ne sono pienamente consapevoli. Lo dimostra il rapporto “Big & Fast Data: The Rise of Business Insight-Driven” di Capge-mini ed EMC Corporation, condotto coinvolgendo oltre 1.000 tra executive e senior decision maker del Nord America, Sud Ameri-ca, Europa e Asia-Pacifico. Due terzi delle organizzazioni (65%) riconoscono di essere a rischio di diventare poco competitivi se non adotteranno nuove soluzioni per le analisi dei dati. Secondo il 64% delle imprese intervistate, inoltre, i Big Data stanno cam-biando i tradizionali confini del business e stanno consentendo a nuove realtà di entrare nei loro mercati. E' molto temuta, in parti-colare, la concorrenza di start up "data enabled".

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Ideas love numbers. awards.dmaitalia.it

Non pensi di meritareun premio?Noi sì. Perché per noi il lavoropiù bello è quello che funziona.

top pinterest&snApcHAt Nel campo dei social network, in grande evidenza le "seconde linee". Negli scorsi giorni si è avuto notizia di una serie di round di finanziamenti da record: tra i protagonisti Pinterest, la piattaforma fotografica delle “passioni” che ha raccolto 367 milioni di dollari, vedendo la sua valutazione schizzare a 11 miliardi. Non è da meno Snapchat,

l’app di messaggistica effimera che tanto piace ai giovani (soprattutto americani): grazie all’iniezione di capitale

da 200 milioni da parte di Alibaba, il "fantasmino" è salito ancora più su, a 15

miliardi. Cifre da capogiro anche per il panorama digital.

stop il tuo sito non è mobile

Friendly? E' il momen-to di fare un bel restyling.

Google infatti ha annunciato una serie di modifiche del proprio algoritmo che dovrebbero far allarmare chi non è allineato alle tendenze di design più attuali. In particolare, dal 21 di aprile i siti internet che non offrono una fruizione adeguata sui device mobili saranno declassati nelle ricerche effettuate da smartphone. Stop anche alle "doorway pages" senza contenuti rilevanti. Verranno penalizzate.

raDar

spot pArody cHi FlirtA con Justin bieber?

 Il protagonista maschile è lo stesso, il setting pure, ma la modella… sicuramente no. Quello che state vedendo sembra lo spot di Calvin Klein con Justin Bieber, ma in realtà è un promo per "Comedy Central Roast", il programma di Comedy Central che mette alla berlina per una sera le celebrità più discusse e che ha dedicato una delle sue puntate proprio all’idolo delle teenager. Il quale nel filmato in questione ha acconsentito, con molta autoironia, di mettere in scena una parodia del commercial Calvin Klein: ecco allora spuntare, al posto della modella Lara Stone, il comico Jeffrey Ross, con tanto di parrucca bionda e camicia sbottonata.

HeAring HAnds il VirAl cHe commuoVe lA rete

 Non solo fredda tecnologia. Samsung Turchia ha recentemente commosso il popolo della rete con lo spot “Hearing Hands” dedicato al suo nuo-vo servizio per i non udenti, il video call center “Duyan Eller”. Il filmato, firmato da Leo Burnett Turchia e da Casta Diva Pictures, ha richiesto un intero mese di preparazione, con il posizionamen-to di telecamere nascoste e corsi intensivi di lin-guaggio dei segni per tutti gli attori. Tutto per re-galare a Muharrem, un ragazzo sordomuto, una giornata senza barriere. A poche settimane dalla sua pubblicazione su Youtube, il video è già stato visto da 3 milioni e mezzo di persone.

saVe tHe date

10-12 mAggio, romAFEsTIVal OF MEDIa GlOBalDopo il successo dell’edizione 2014, il Festival of Media Global torna in Italia, a Roma, dal 10 al 12 maggio, per una tre giorni di networking e incontri su trend e pratiche dell’industria dei media. www.feStivalofmedia.com/global

15 Aprile, milAnoIaB sEMInaRIAB Italia apre l’edizione 2015 del ciclo di incontri di approfondimento tematici IAB Seminar con un appuntamento dedicato al Native. Il titolo è: “Native Advertising – The Art of Making”. Nuovo il format, così come la location che sarà la Sala Silver del MiCo Ala Nord a Milano.www.iabSeminar.it

21 Aprile, milAno E-COMMERCE FORuM Il Consorzio Netcomm organizza la 10a edizione dell’e-Commerce Forum, l’evento dedicato allo shopping online, le cui dinamiche della filiera saran-no approfondite grazie al coinvolgimento di ospiti e speaker di rilievo. www.ecommerceforum.it

10-12 Maggio 2015, Rome Cavalieri, Italia

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