energia per tutti - Supermercati di Sardegna · 2018. 5. 10. · viene celebrata in tutt’Italia...

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n. 13 marzo-aprile 2017 acquari una gita alla scoperta dell'universo marino Pasqua così si celebra nelle varie regioni pera energia per tutti

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n.13marzo-aprile

2017

acquariuna gita alla scopertadell'universo marino

Pasquacosì si celebranelle varie regioni

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NUMERO 13 - 2017 3

EDITORIALE

Conigli, uova, colombe, fiori… Tutti simboli che ci ricordano la Pasqua, periodo considerato un’autentica rinascita della natura, visto che cade in concomitanza con la stagione primaverile. Una festa – non solo religiosa – che viene celebrata in tutt’Italia con riti diversi e sempre suggestivi, come spieghiamo nella rubrica del territorio in un reportage trasversale alle varie aree dello Stivale. E le tradizioni pasquali – a tavola e fuori – lasciano spazio alle più moderne app per festeggiare nel mondo digitale, come illustriamo nella rubrica ‘tecnologie’. Né va dimenticata la tradizionale ‘gita fuori porta’ di Pasquetta: quest’anno vi proponiamo la visita a un acquario, per ammirare gli abitanti dell’oceano. La primavera è anche una stagione di grande risveglio dei sensi, tanto che abbiamo voluto

dedicare un articolo proprio al momento della prima colazione, tradizionalmente definita ‘il pasto più importante della giornata’. Ma la primavera è anche un momento di rinnovata bellezza: nella rubrica cosmesi, spiegheremo come ottenere una chioma davvero invidiabile.Infine, questo numero cade nel periodo della festa del papà (19 marzo), al quale i bambini possono dedicare un originale lavoretto con materiali di uso comune. Insomma, come sempre non mancano le occasioni per festeggiare in famiglia, e noi di Pam Panorama ci uniamo agli auguri di… Buona Pasqua!

Giulia Laura Pivetta responsabile comunicazione e

marketing positioning Pam Panorama

primavera,il mondo si risveglia!

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Pam Panorama MagazineAnno 3 - Bimestrale - Numero 13 - 2017Testata registrata al Tribunale di Venezia nr.1/2015

editorePam Panorama S.p.A.Via Delle Industrie, 8 - 30038 Spinea (VE)

direttore responsabileSara [email protected]

Pam Panorama Magazine è un progetto realizzato per Pam Panorama S.p.A. da: LORO Srl - Via San Marco, 33 - 20121 Milano (MI)www.unodiloro.com

coordinamento ed editingEmanuela Taverna - [email protected]

progetto grafico e impaginazioneSelene Marchesi - [email protected]

redazione, collaboratori e consulentiTeresa Capodimonte, Silvia Donini, Francesca Liistro, Maria Teresa Manuelli, Sara Melocchi, Maria Teresa Nardi, Ilaria Pedrali, Anna Maria Pellegrino, Luigi Piscitelli, Anna Simone, Emanuela Taverna, Valentina Vercelli.

fotografie Depositphotos

stampa e distribuzione Poligrafici Il Borgo Srl - Via del Litografo, 6 - 40138 Bologna

Distribuito gratuitamente solo nei punti vendita Pam e Panorama ai titolari di Carta Per Te.

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Pam Panorama rispetta l’ambiente. Questo magazine, infatti, è stampato su carta Fsc-Forest Stewardship Council, che prevede una gestione forestale responsabile. Il marchio di certificazione assicura che la raccolta dei prodotti legnosi e non legnosi del bosco man-tiene la biodiversità, la produttività e i processi ecologici, che la gestione economica delle foreste aiuta sia la popolazione locale sia la società in generale a godere di benefici a lungo termine e che le operazioni forestali sono strutturate e gestite in modo da essere suf-ficientemente redditizie, senza generare profitto finanziario a scapito delle risorse forestali, dell’ecosistema o delle comunità interessate.

3 EDITORIALE: primavera, il mondo si sveglia! 6 LI TROVI ADESSO: pera, energia per tutti 10 IL MENU COMPLETO: la tavola profuma di bel tempo 12 CI PROVO ANCH’IO: la ricetta step by step 14 VINI: un dolce calice per la Pasqua 16 IL GUSTO DI VIAGGIARE: città che vai, Pasqua che trovi 20 RICETTE DAL MONDO: cucina ebraica, il Gefilte fish 22 SANI E SALVI: colazione, si comincia bene 24 FIERA DELLE VANITÀ: capelli, i consigli da tenere... in testa 26 VITA IN FAMIGLIA: papà sulla Luna

28 CUCINA IN FAMIGLIA: ovetti ripieni 29 L'ESPERTA: bambini e social network, un vero dilemma 30 TECNOLOGIA DIGITALE: celebriamo la Pasqua con un'app 32 MOMENTI DI BENESSERE: massaggi, è tempo di relax 34 IN MOSTRA: i pittori esposti a Roma e a Treviso 36 VIVERE GREEN: aria di casa, più pura con le piante giuste 38 REGNO ANIMALE: alla scoperta dell'universo marino 40 PRODOTTI A MARCHIO: la gastronomia vegetale Bio Pam Panorama porta il benessere in tavola 42 LIBRI: Bee Happy

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mille e una varietà La William fu selezionata alla fine del Settecento in Inghilterra, nella città di Aldernaston. Molto succosa con un aroma persistente, matura da agosto a novembre. Viene utilizzata nell’industria per confetture e succhi di frutta, ma è l’ideale anche fresca per macedonie, frullati e cocktail. La Kaiser è riconoscibile per la buccia di colore marrone. Succosa e croccante, si presta al consumo fresco e alla cottura. Originaria della Francia è la Decana del Comizio. Grosso frutto dalla forma tondeggiante, è stata selezionata ad Angers all'inizio dell'Ottocento. Per la sua polpa dolce, gustosa e compatta, si presta alla cottura, in particolare per marmellate e succhi di frutta. L'Abate Fetel è una delle varietà più richieste dal mercato e viene coltivata principalmente in Emilia-Romagna, tra Modena e Ferrara. Il nome deriva dal monaco francese che la selezionò verso la metà del XV secolo. Ha forma allungata, buccia verde rugginosa e polpa bianca profumata. La Santa Maria è una varietà estiva. Viene coltivata al Sud Italia. Matura da luglio a fine ottobre.

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di Maria Teresa Manuelli* www.improntalimentare.it

speciale peraLI TROVI ADESSO

energia per tuttipera

È uno dei primi alimenti consigliati per lo svezzamento dei neonati e per l’alimentazione degli anziani. Dolce, profumata e leggera, la pera è ricca di buone qualità. A cominciare dalla sua azione energetica e rinfrescante. Scopriamole tutte insieme.

* @MT_Manuelli Giornalista specializzata in economia alimentare, collabora con corriere.it, Il Sole 24 Ore, Metro.

l’autore in un Tweet

Lo sapevate che le pere sono anche chiamate il frutto dello sportivo? E che in realtà è molto più di un frutto? In queste pagine vedremo per-ché. Ma prima impariamo a distinguere le tante deliziose varietà in commercio. Originaria dell’A-sia occidentale, la pera ha letteralmente conqui-

stato il mondo: conosciuta fin

dalla preistoria e coltivata già più di 4mila anni fa, si è diffusa con le sue diverse varietà in tut-ti i continenti fin da tempi antichissimi e oggi si stima che ne esistano oltre 5mila varietà. In Ita-lia la produzione è concentrata nel Settentrione, con l'Emilia-Romagna che fornisce da sola oltre il 50% del totale nazionale. Le pere italiane sono disponibili sul mercato tutto l'anno, con varietà estivo-autunnali come William, Coscia, Guyot, Santa Maria e Max Red Bartlett, e invernali-pri-maverili, quali Abate Fetel, Decana, Conference, Rosada, Packam's e Kaiser. Vediamone alcune.

Le pere appartengono al genere Pyrus e non sono dei veri frutti, ma dei pomi. Il frutto è rappresentato dal torsolo e dai suoi semi, come accade per le mele.

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LI TROVI ADESSO

versatile in cucina

Le pere nel ‘700 sostituivano egregiamente l’attuale nostro cono gelato: all’epoca, infatti, erano considerate un dolce da passeggio e venivamo mangiate caramellate e infilzate su uno stecco. Erano i peracottari, venditori ambulanti, che le cuocevano e ricoprivano di caramello per poi venderle ai passanti.

Consumata al naturale, è ottima nella preparazione di dolci e torte, ma ben si presta anche agli accostamenti a sapori salati (l’accoppiata con il formaggio cacio è divenuta addirittura proverbiale). Ottime cotte, si trovano anche sciroppate, disidratate, sotto forma di confettura, succhi e purea.

SALUTE PURALa pera è un frutto dai mille benefici: antiossidante, antinfiammatoria, energetica e rinfrescante, regolarizza l’intestino e protegge dai radicali liberi. È adorata dai bambini per il suo sapore dolce e consigliata nello svezzamento dei neonati. Ricca di vitamine e fibre, contiene anche il sorbitolo (che facilita la digestione) e preziosi antiossidanti. È ideale per gli sportivi e per chi è in calo di energie per il suo alto contenuto di zuccheri e potassio. Frutto leggero, è consigliata nelle diete ipocaloriche perché allontana il sovrappeso.

frutto di fuoco

DEDICATA A GIUNONESembra che il termine 'pera' derivi dal greco pyr, che

significa fuoco, probabilmente a causa della forma del frutto che, come le fiamme, si assottiglia verso l’alto a piramide. Nell’antica Grecia l’albero di pero era consacrato alla dea Era – Giunone per la mitologia romana – la moglie di Giove.

La pera in Cina simboleggia giustizia, saggezza, purezza

e longevità ed è anche allegoria della buona

amministrazione.

speciale pere

Per rendere la torta più morbida inserite una pera tagliata a cubetti nell’impasto

l’idea in più

ingredienti porzioni: 4

170 g farina 00 Pam Panorama 150 g + 100 g per lo sciroppo zucchero Pam Panorama 1/2 bicchiere latte fresco intero 3 uova grandi Pam Panorama 3 pere Williams di piccola dimensione 50 g + quello per imburrare la tortiera burro Pam Panorama 130 g cioccolato al latte o fondente (avanzi di uova) 1 bustina lievito 1 bustina vanillina un pizzico sale

DIFFICOLTÀ: facilePREPARAZIONE: 25 minuti COTTURA: 1 oraLA TUA RICETTA A MENO DI: 1 euro a persona

Pelate le pere, dividetele in due ed eliminate con un cucchiaino il torsolo poi il picciolo. Riempite un tegame con 1 litro di acqua, poi aggiungete lo zucchero. Fatelo sciogliere, unite le pere e fatele cuocere per circa 10/15 minuti a fuoco moderato; non dovranno disfarsi o ammorbidirsi eccessivamente. Scolatele e tenetele da parte. Fate fondere a bagnomaria il cioccolato insieme al latte; una volta fuso tenete da parte. Unite lo zucchero alle uova e montate con le fruste elettriche il composto fino a ottenere una spuma chiara. Versate ora il burro sciolto e intiepidito e mescolate. Aggiungete anche la vanillina e il sale. Mescolate insieme il lievito alla farina poi versateli, con un setaccio, nel composto appena ottenuto, girando per evitare grumi. Aggiungete il cioccolato fuso. Mescolate fino a ottenere una crema omogenea e morbida. Imburrate e infarinate una teglia del diametro di circa 22 cm, versate il composto al cioccolato e distribuite le pere a raggiera. Infornate a 180° per 40 minuti. Fate la prova stecchino per verificarne la cottura.

torta cioccopera

con quel che avanza

la curiositàDOLCE DA PASSEGGIO impariamo a conservarle

Buone, ma delicate, le pere si ammaccano facilmente. Meglio quindi acquistarle non del tutto mature e conservarle in frigorifero chiuse in un sacchetto di carta per mantenere la freschezza e impedire il contatto con gli altri alimenti. Le pere possono anche essere congelate. Basta scegliere quelle mature, ma ancora ben sode, pelarle e privarle del torsolo. Tagliatele a metà o a fette, spruzzatele con il succo di limone e mettetele in un contenitore nel quale verserete uno sciroppo. Preparatelo così: sciogliete 250 g di zucchero in 1 litro di acqua, portate il composto a ebollizione per qualche minuto. Una volta raffreddato, versate il tutto sopra le pere e congelate. Possono durare in congelatore per circa otto mesi.

ricetta e foto di Sara Melocchi

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* @Cookandthecity Dopo la laurea in lettere, ha lavorato per l’editoria specializzata. Oggi è copywriter e fotografa per le aziende di food.

l’autore in un Tweet

RICETTE DI STAGIONE ricette e foto di Sara Melocchi food bloggerwww.cookandthecity.it

il menu completo

DIFFICOLTÀ: facile PREPARAZIONE: 15 minuti COTTURA: 30 minutiLA TUA RICETTA A MENO DI: 2 euro a persona

Preparate il ripieno versando in una terrina la ricotta, unite l’uovo, il parmigiano, sale e pepe. Mescolate fino a formare una crema morbida e omogenea. Unite le foglioline di timo. Cuocete a vapore gli asparagi. Una volta cotti, eliminate la base più coriacea e tagliate le punte, che metterete da parte. Frullate il resto del gambo insieme a 3 cucchiai di latte. Unite alla ricottala crema di asparagi ottenuta e mescolate. Con uno stampo tondo di circa 8-10 cm tagliate 6 dischi di pasta sfoglia. Procuratevi una teglia da muffin o dei pirottini usa e getta, rivestite ogni formina con della carta forno - che taglierete di forma circolare e di 1 cm più grande dei dischi di pasta sfoglia. Ora adagiate i dischi di sfoglia dentro a ogni formina e riempiteli di farcitura. Guarnite con due punte di asparagi. Infornate a 170° C per circa 20 minuti, fino a doratura della sfoglia. Servite tiepidi.

La menta cresce facilmente anche coltivata nel proprio giardino o in vaso. Le sue foglie, fresche e profumate, aiutano la digestione e hanno proprietà calmanti

DIFFICOLTÀ: facile COTTURA: 10 minutiPREPARAZIONE: 25 minuti + riposo in frigoriferoLA TUA RICETTA A MENO DI: 1 euro a persona

Preparate il pesto inserendo in un mixer il prezzemolo, la menta, le mandorle, qualche grano di sale grosso, l’aglio, e abbondante olio evo. Aggiustate di sale e pepe. Se amate un gusto più deciso, unite la menta disidratata. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Mentre cuoce la pasta, svuotate la burrata e tagliate l’involucro a pezzetti, poi mescolate il tutto. Scolate la pasta al dente. Condite con il pesto e servite nei piatti. Aggiungete in cima un paio di cucchiai a testa di burrata.

penne al pesto di menta

la tavola profumadi bel tempo

germoglio di primavera, l'asparago è protagonista della tavola, con spinaci ed erbette. L'abbinamento con le uova, simbolo della Pasqua, è un must

cestini di asparagi

ingredienti 1 rotolo pasta sfoglia Pam Panorama 150 ricotta Pam Panorama 1 uova medie Pam Panorama 80 g parmigiano reggiano Pam Panorama 100 g asparagi 3 cucchiai circa latte intero Pam Panorama 1 rametto timo 1 pizzico sale q.b. pepe porzioni: 6

Sostituendo la burrata con tocchetti di mozzarella questa pasta può essere anche servita fredda.

l’idea in più

È una ricetta molto versatile: gli asparagi possono essere sostituiti con qualsiasi verdura di stagione. Per esempio provate la versione con piselli e carciofi insieme.

l’idea in più

cestini agli asparagipenne al pesto di menta

polpette di pollo con piselli involtini di tofucrostatine di fragole e mandorle

IL MENU completo}

COS'È LA BURRATALa burrata è una specialità tipica della provincia di Andria (Ba). È un formaggio vaccino simile alla mozzarella, ma più mordiba e filamentosa, che si presenta come un sacchetto di pasta filata modellato a mano in forma sferica. La burrata può avere varie dimensioni, generalmente tra i 100 e i 1.000 g. Va consumata freschissima, per gustarne il sapore inconfondibile di latte, burro e panna. Naturalmente questa delizia ha il suo conto calorico: 450 calorie per 100 g.

}tipicità

ingredienti porzioni: 4

240 g penne rigate Pam Panorama 50 g prezzemolo 35 g menta 1 cucchiaio menta disidratata 60 g mandorle sgusciate e pelate Pam Panorama 1 spicchio aglio 80 ml olio extravergine di oliva, Pam Panorama 100% italiano 250 g burratina I Tesori Pam Panorama q.b. sale, pepe

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porzioni: 4ingredienti

porzioni: 6ingredienti

200 g farina Pam Panorama 150 g zucchero Pam Panorama 200 g mascarpone Pam Panorama 70 g burro Pam Panorama 1 tuorlo uova Pam Panorama 1 bicchierino da liquore rum 1 bacca vaniglia 60 g farina di mandorle 200 g fragole Pam Panorama q.b. confettini argentati o colorati (facoltativo) 1 pizzico generoso sale

RICETTE DI STAGIONE

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ai fornelli

ingredienti porzioni: 4

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DIFFICOLTÀ: facilePREPARAZIONE: 15 min COTTURA: 45 minutiLA TUA RICETTA A MENO DI: 2 euro a persona

1. Lessate le patate in abbondante acqua leggermente salata. Tritate la cipolla molto finemente e poi fatela soffriggere con 50 ml di olio, in una larga padella antiaderente. Una volta che la cipolla è appassita unite i piselli. Salate e pepate e fate cuocere per circa 10 minuti. 2. Nel frattempo, versate in una terrina la carne macinata, la patata lessata e schiacciata con lo schiacciapatate, infine unite l’uovo. Salate e pepate. 3. Aggiungete, se piace, della noce moscata.Impastate il tutto, poi prendete un cucchiaio di composto e formate le polpette con le mani. Infarinate tutte le polpette, quindi unitele ai piselli. 4. Aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco, salate, pepate poi coprite con un coperchio e fate cuocere per circa 25 minuti. Girate le polpette solo dopo 10 minuti dall’inizio della cottura. Una volta cotte, distribuiteprezzemolo e aglio sulle polpette.

polpette di pollo con piselli

SECONDO

Per arricchire di sapore le polpette potete aggiungere alla ricetta 80 grammi di Parmigiano Reggiano.l’idea in più

DIFFICOLTÀ: bassaPREPARAZIONE: 20 minuti COTTURA: 30 minutiLA TUA RICETTA A MENO DI: 2 euro a persona

Lasciate marinare il tofu in una quantità di salsa di soia sufficiente a coprirlo. Mettete in ammollo, in una tazza di acqua tiepida, i funghi secchi. Tagliate a dadini la carota, la cipolla e le erbette (o altra verdura a foglia, a vostra scelta). In una larga padella fate scaldare l’olio extravergine d’oliva e unite le verdure. Fatele cuocere per 10 minuti circa poi unite il tofu tagliato a dadi. Fatelo saltare insieme alle verdure per circa 1 o 2 minuti. Ora, prelevate i funghi, strizzateli bene e tagliuzzateli, poi uniteli alle verdure e mescolate. Salate e pepate. Lessate in abbondante acqua le foglie di bietola. Non dovranno cuocere eccessivamente: dieci minuti saranno sufficienti. Incidete, per metà della sua lunghezza, la nervatura bianca al centro, in modo da agevolare l’avvolgimento, poi versate un cucchiaio di farcitura all’interno della bietola e avvolgete il tutto. Rifinite con un filo di olio e servite.

involtini di tofuSECONDO

Con questo ripieno si possono farcire anche degli involtini a base di pasta sfoglia.

l’idea in più

Potete rendere “esotico” questo dolce aggiungendo farina di cocco al posto di quella di mandorle e della frutta tropicale – come mango, papaya o banane – al posto delle fragole.

l’idea in più

Disponete la farina a fontana, formando un circolo vuoto al centro: qui mettete 90 g di zucchero, il sale e il burro freddo tagliato a tocchetti. Mescolate il tutto con le dita. Aggiungete l’uovo sbattuto e continuate a impastare fino a ottenere un composto liscio. Avvolgete nella pellicola trasparente e riponete in frigo per 30 minuti. Tirate fuori la pasta dal frigo, stendetela fino a renderla abbastanza sottile. Imburrate e infarinate dei piccoli stampi del diametro di 10 cm circa e foderateli con la pasta, facendola aderire bene ai bordi e premendola con una pallina di pasta che vi avanza. Tagliate i bordi in eccesso e punzecchiate la pasta con una forchetta; infornate a 180° per 25/30 minuti. Nel frattempo preparate la crema a freddo: in una terrina versate il mascarpone, il rum, la vaniglia e lo zucchero rimasto. Mescolate bene, poi aggiungete la farina di mandorle mescolando di nuovo. Sfornate le crostatine, lasciate raffreddare, poi versate in ognuna un cucchiaio abbondante di crema. Tagliate le fragole a fettine e disponetele a raggiera sulla crema. Decorate con dei confettini.

DIFFICOLTÀ: media PREPARAZIONE: 30 minuti COTTURA: 25 minutiLA TUA RICETTA A MENO DI: 3 euro a persona

crostatine di fragole e mandorle DOLCE

200 g tofu al naturale Bio Pam Panorama 1 grande carota Pam Panorama 100 g erbette, spinaci o verze 1 cipolla Pam Panorama 8/12 foglie grandi bietole 30 g funghi secchi Pam Panorama 100 ml salsa di soia 50 ml olio extravergine Pam Panorama 100% italiano q.b. sale e pepe

400 g macinato di petto di pollo 150 g patate Pam Panorama 1 uova Pam Panorama 1 piccola cipolla dorata 400 g piselli Pam Panorama 50 ml olio extravergine di oliva Pam Panorama 100% italiano 100 ml vino bianco 150 g circa farina 00 Pam Panorama 1 cucchiaio prezzemolo e aglio tritati noce moscata (facoltativo) q.b. sale, pepe

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di Valentina Vercelli*assaggiatore esperto Onav(Organizz. naz. assaggiatori di vino)

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in cantina

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L’ANGOLO DELL’INTENDITORE

Quali sono i vini più adatti da consumare con i dolci pasquali? Ecco i suggerimenti più indicati, dal Nord al Sud della Penisola

un dolce caliceper la Pasqua

@valevercelli Giornalista professionista, da oltre dieci anni si occupa di enogastronomia per le principali riviste e guide del settore.

l’autore in un Tweet

a ogni dolce il suo vinoQual è l'etichetta migliore per accompagnare la colomba

classica, quella farcita o la pastiera napoletana? Ecco i consigli per una Pasqua perfetta

per la colomba classica sono indicati l’Asti Spumante,il Moscato Fior d’Arancio dei Colli Euganei, il Recioto di Gambellara e il Recioto di Soave.

per le colombe farcite con creme è ottimo il Torcolato di Breganze.

per la pastiera napoletana è indicato il Passito di Pantelleria.

per i dolci a base di cioccolato, ci vuole un vino dolce rosso, come il Primitivo dolce Naturale della Puglia,il Recioto della Valpolicella.

per focacce dolci pasquali e pasticceria secca vanno bene il Vin Santo del Chianti e quello del Trentino.

lo sapevi che:■ il Moscato di Scanzo è un vino della Lombardia celebre per essere tutelato dalla DOCG più piccola d’Italia.

■ l’origine del nome ‘vini santi’ è tuttora incerta, ma secondo

alcune fonti si chiamano così perché vengono pronti proprio

nel periodo pasquale.

■ il Picolit del Friuli è stato il vino preferito di papi e re e nel 1700 compariva sulle tavole blasonate di tutt’Europa a un prezzo

di quasi 40 volte superiore a quello di un vino normale.

per chi ama le bollicineOltre ai vini dolci passiti, il nostro Paese vanta un’importante produzione di vini dolci spumanti, come l’Asti Spumante, il Brachetto o il Sanguedi Giuda: sono caratterizzati da un sapore molto gradevole e da una gradazione alcolica contenuta, che li rende particolarmente piacevoli e adatti a essere serviti anche all’ora della merenda.

L’Italia, da Nord a Sud, vanta una ricchissima produzione di vini dolci, ideali da abbinare ai più classici dessert della tradizione. Perlopiù sono frutto dell’appassimento delle uve, sulla pianta o stese al sole, una tecnica che permette di concentrare gli zuccheri e di conferire il tipico sapore di frutta candita a questi vini.Alcuni di essi sono particolarmente legati alla Pasqua, come i vini santi prodotti in Toscana e Trentino, che completano il proprio ciclo pro-duttivo tra marzo e aprile. Nomi e storie che affondano le radici molti seco-li fa, come nel caso del Torcolato di Breganze del Veneto, un altro vino molto adatto per dolci pasquali elaborati, che prende nome dall’antica tecnica di appassimento: i contadini appende-vano le uve ai soffitti delle cantine e, per risparmiare spazio, forma-vano delle lunghe trecce in cui i grappoli venivano attor-cigliati (torcolati, in dialetto). Si tratta sempre di vini che anticamente erano riservati al

consumo dei nobili perché produrli è più labo-rioso e costoso di un vino normale. Il Picolit del Friuli, per esempio, deve il suo aroma inconfon-dibile a una particolare “muffa nobile” che ne favorisce l’appassimento. Spostandoci a Sud, infine, uno dei vini dolci più celebri è senz’altro il Passito di Pantelleria, che mantiene nel suo colore dorato e nei suoi intensi aromi di frutta e macchia mediterranea il ricordo dell’isola sici-liana dove viene prodotto da molti secoli.La maggior parte dei vini dolci sono fatti con uve a bacca bianca, ma c’è anche una piccola e interessante produzione di vini dolci a bac-ca rossa, tra i quali il più famoso è il Recioto della Valpolicella del Veneto. Questi ultimi sono senz’altro i migliori per accompagnare i

dolci a base di cioccolato e, perché no, anche un

assaggio di uova pasquali.

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SPECIALE TERRITORIOdi Ilaria Pedrali*

il gusto di viaggiare

La tradizione pasquale italiana è ricchissima e varia. Tra le tante occasioni per scoprire la cultura popolare, meritano una visita le Sacre Rappresentazioni che ricordano la Passione di Cristo. Si stima che siano oltre 3.000 in tutta Italia. C’è solo l’imbarazzo della scelta, quindi, per andare alla scoperta delle diverse usanze in occasione di questa ricorrenza.

Sagra e Palio dell’uovo a Tredozio

uova sode per tutti

Piana degli Albanesi

il rito greco Nel cuore della Sicilia risiede la più antica e popolosa comunità albanese d’Italia. A Piana degli Albanesi i riti pasquali, durante tutta la Settimana Santa, sono resi ancora più suggestivi dal fatto che vengono celebrati secondo l’antico cerimoniale greco e in lingua Arbëreshe.

Pasquacittà che vai,

che trovi

La grande Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia, quest’anno giunta all’edizione numero 259, va in scena ad anni alterni, i dispari per la precisione. Il 2017 è quindi l’anno giusto per ammirarne i veri e propri quadri viventi, 14 in tutto, che animano le vie del borgo con le scene della Passione di Cristo.

Valsesia

quadri viventi

Forse la più divertente delle sagre pasquali in Italia si svolge sull’appennino tosco-romagnolo. La Sagra e il Palio dell’uovo di Tredozio, infatti, sono un appuntamento irrinunciabile per i forlivesi e per tutti i turisti amanti del folclore paesano. Una sagra nata per valorizzare l’usanza della battitura delle uova sode del giorno di Pasqua, che oggi culmina con il campionato nazionale dei mangiatori di uova sode: vince chi riesce a mangiarne di più in 3 minuti.

ValsesiaAnzivino Corso Valsesia, 162 13045 Gattinara Web www.anzivino.it Mail [email protected] Tel +39.0163827172

OrteLa Locanda della Chiocciola Loc. Seripola01028 Orte Web www.lachiocciola.net Mail [email protected] Tel +39.0761402734

Piana degli AlbanesiTurismo Rurale Valle HimaraContrada Brigna, 90037 Piana degli Albanesi, ItaliaWeb www.vallehimara.it Tel +39.0918561020

TredozioLocanda GuelfoVia XX Settembre 47019 Tredozioweb www.locandaguelfo.com mail [email protected] Tel +39.0546943943

RoeroAlbergo Casa AmericaniPiazzetta della Vecchia Segheria, 112046 Montà web www.casaamericani.it mail [email protected] Tel +39.0173976744

DOVE ALLOGGIARE

l’autore in un Tweet

Giornalista appassionata di viaggi. Ha lavorato, tra gli altri, per Brevivet e per un master in turismo dell’Università Cattolica.

* @ilaria_pedrali

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SPECIALE TERRITORIO

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il gusto di viaggiare

Se per i bambini di tutte le età non è Pasqua senza uovo di cioccolato, sulle tavole non può mancare neppure la colomba, che negli anni è uscita dai confini delle regioni del Nord per diventare il dolce tradizionale pasquale. Tuttavia ogni regione mantiene le sue tradizioni. In Campania troviamo la pastiera, in Sicilia la cassata e l’agnello di pasta di mandorle, farcito con marmellata di cedro, che si ritrova anche in Puglia. Nelle regioni del Centro Italia, la tradizione vuole che si mangi la pizza di Pasqua, un dolce simile al panettone ma glassato con meringa e perline di zucchero. In Toscana troviamo la schiacciata, un dolce contadino ricco e morbido, dal retrogusto all’aroma di anice, che si beve con il vin santo. Dulcis in fundo, il Veneto, dove sulle tavole pasquali non può mancare la fugassa, soffice e dalla preparazione laboriosa.

per festeggiare in dolcezza

Per preparare la pasta frolla: disponete la farina a fontana e, al centro, inserite burro, uova, zucchero e buccia di limone. Impastate e fate riposare in frigo. Cuocete il grano precotto con il latte, lo strutto, il cucchiaio di zucchero e la vanillina, per circa 30 mi-nuti a fuoco moderato, finché il composto non sarà diventato cremoso. Fate raffreddare. Setacciate la ricotta e lavoratela con un cucchiaio di legno, poi aggiungete lo zucchero e lavoratela ancora. Unite i 4 tuorli e 2 albumi montati a neve, la scorza grattu-giata del limone, l’acqua di fiori d’arancio e i canditi. Solo all’ultimo aggiungete il grano, mescolando fino a ottenere una crema omogenea. Per evitare che gli albumi si smontino, girate il composto dal basso ver-so l’alto. Stendete una parte della frolla per foderare una teglia - di 22/24 cm di diametro - già imburrata e infarinata. Inserite il ripieno e con la pasta frolla rima-sta formate delle strisce e disponetele a X. Inforna-te nella zona più bassa, a circa 150 gradi per circa 1h 45'. Una volta cotta, fatela raffreddare nel forno caldo e aperto. Prima di servirla spolverare con zuc-chero a velo. La pastiera va preparata con un certo anticipo, il riposo è necessario affinché sapori e pro-fumi si combinino alla perfezione.

DIFFICOLTÀ: elevataPREPARAZIONE: 1 ora COTTURA: 2 ore 15 minutiLA TUA RICETTA A MENO DI: 3 euro a persona

l’idea in piùUna golosissima variante prevede l’aggiunta di crema pasticcera, unendone 300 g al composto di ricotta.

ricetta e foto di Sara Melocchi

Il Cantè J’euv è un’antichissima tradizione riportata in vita negli anni ’70. Letteralmente il nome significa “cantare le uova” e la manifestazione rievoca la questua delle uova. Si svolge ogni anno in una città diversa del Basso Piemonte, in particolare del Roero, che si veste a festa per ricordare quel tempo in cui i giovani, una volta arrivata la primavera che coincideva con il periodo pasquale, andavano nelle cascine di campagna per chiedere in dono delle uova. Sui fattori che non ne donavano, si riversavano maledizioni rivolte alle figlie femmine in età da marito, che per tutto l’anno non si sarebbero sposate. Anche oggi, il sabato che precede la domenica delle Palme, su e giù per l’alta Langa chiassosi giovani a suon di musica visitano le cascine, anche quelle più sperdute, per chiedere uova.

Cantè J’euv

il dono delle uova

Orteun salto nel 1200

La processione del Cristo morto di Orte è una delle più suggestive d’Italia. Le Confraternite accompagnano il Cristo morto alla sepoltura. Il mesto corteo è illuminato solo dalle fiaccole, mentre il resto della città rimane al buio. Niente folclore, ma un’atmosfera di raccoglimento e suggestione, che fa fare un salto indietro nel tempo fino al Medioevo: la processione utilizza la stessa formula fin dal 1200.

pastiera napoletana

ingredienti per la pasta frolla 300 g farina 00 Pam Panorama 2 uova grandi Pam Panorama 100 g zucchero Pam Panorama 100 g burro Pam Panorama (o strutto) buccia grattugiata limone Pam Panorama Primofiore

per il ripieno 400 g grano precotto per pastiera 200 g latte intero Pam Panorama 700 g ricotta Pam Panorama (o ricotta di pecora) 450 g zucchero semolato Pam Panorama 100 g canditi misti 1 cucchiaino colmo strutto 1 cucchiaino zucchero Pam Panorama 4 uova grandi Pam Panorama 35 g acqua di fior d’arancio buccia grattugiata limone Pam Panorama Primo fiore vaniglia 1 cucchiaino cannella in polvere

porzioni: 8

Le uova sono l'ingrediente principe della torta pasqualina, protagonista dei pic nic della scampagnata di Pasquetta. È una tipica ricetta ligure semplice, ottima anche fredda, che prevede l'inserimento di uova intere tra le erbette del ripieno.

Foto: Claudio Cardinali

Foto: Claudio Cardinali

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1. Pulite e tagliate le verdure a tocchetti e una delle due carote a rondelle. Tostate in una casseruola le lische e le teste di pesce con un paio di cucchiai di olio, versate due litri di acqua fredda, unite le verdure per il brodo, portate a bollore e fate sobbollire per 30 minuti circa. Raccogliete le rondelle di carota con una schiumarola e filtrate il brodo.2-3. Nel frattempo, in una ciotola unite i filetti di pesce frullati con un mixer assieme alla farina di pane azzimo, la farina di mandorle, le due cipolle, le uova, regolate di sale e pepe e mescolate ottenendo un composto sodo.

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tradizioni nel piattotesto, ricetta e foto di Anna Maria Pellegrino*www.lacucinadiqb.com

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RICETTE DAL MONDO

Esiste una cultura alimentare ebrai-ca? La base della codificazione delle regole alimentari stabilite dalla Torah si trova nel concetto di ka-sherut, che significa adeguatezza e che indica la possibilità o meno di un cibo di essere consumato da un ebreo osservante. Nel corso del tempo le regole sono poi state com-mentate e interpretate nel Talmud. Perché tutto questo? La tavola viene vista come un altare e i princìpi che normano la preparazione di un pa-sto, unitamente a tutti i precetti che regolano la quotidianità, concorrono a costruire una guida per l’esisten-

za, con modelli di comportamento che, se osservati correttamente, porteranno alla qedushah, la per-fezione, la santità. Un’aspirazione raggiungibile da ogni singolo mem-bro della comunità.La cena pasquale detta “Seder", si svolge rispettando scrupolosamen-te la tradizione che prevede che la tavola venga apparecchiata con un servizio di piatti speciale, con pro-tagonista il “ke’arah”, il piatto prin-cipe o vassoio che raccoglie i sei cibi simbolici. Sulla tavola durante la “Pesach" i pani azzimi, detti “ma-tzot”, vengono serviti e condivisi al

centro del tavolo, nella misura di tre pezzi. Gli altri cinque alimenti sim-bolici sono: Maror, un’erba amara che simboleggia l’amarezza della schiavitù patita in Egitto; Charoset, un impasto di frutta secca, noci trita-te e mescolate (una sorta di marmel-lata solida), che ricorda la malta uti-lizzata dagli schiavi ebrei; Karpas, il sedano intinto nell’acqua salata che simboleggia le lacrime degli schia-vi ebrei; una zampa di agnello o un osso che simboleggia il sacrificio dell’agnello offerto al tempio; Beit-zah, un uovo sodo, in ricordo del lut-to per la distruzione del tempio.

* @lacucinadiqb Cuoca fluida, blogger narrante, social curiosa. Obiettivo? Salvare le papille gustative del mondo, perché a essere buoni c’è più gusto.

l’autore in un Tweet

4. Con le mani inumidite, componete delle polpette di media grandezza e, utilizzando una casseruola bassa e larga, cuocetele nel brodo caldo per 30 minuti circa. Con la schiumarola raccogliete delicatamente le polpette, mettetele nel piatto di servizio e trasferite il brodo in frigo, così che si solidifichi un pochino, diventando gelatina (se avete fretta, potete aggiungere un pizzico di agar-agar, un addensante naturale). Servite le polpette decorate con le rondelle di carota e con il brodo di pesce.

Le regole alimentari ebraiche sono stabilite dalla Torah. La Pesach, detta anche Pasqua ebraica, ricorda la diaspora del popolo ebraico dall’Egitto a Israele. Per tutta la durata della festa è fatto divieto di assumere cibo lievitato, in ebraico “chametz”, ed è previsto che, nei giorni precedenti, la casa venga pulita da cima a fondo, alla ricerca di ogni briciola di pane, che verrà poi bruciata. Motivo per il quale si parla di “pulizie di Pasqua” o delle famose pulizie di primavera.

è Pasqua al bando i lieviti

cucina ebraica,il cibo si fa rito

Nella cultura alimentare ebraica, la tavola viene vista come un altare e le norme che regolano la preparazione di un pasto creano una guida verso la qedushah, ovvero la perfezione, la santità.

per le polpette 800 g pesce bianco (nasello, merluzzo, carpa) 2 cipolle bianche Pam Panorama 2 cucchiai mandorle affettate Pam Panorama, ridotte a farina 2 cucchiai farina di pane azzimo 2 uova Bio q.b. sale finissimo iodato Pam Panorama q.b. pepe bianco

per il brodo di pesce teste e lische del pesce usato per le polpette 1 cipolla intera Pam Panorama 2 carote Bio 2 coste di sedano q.b. olio extra vergine di oliva Pam Panorama q.b. pepe nero in grani

ingredientiporzioni: 8

DIFFICOLTÀ: media PREPARAZIONE: 30 minuti COTTURA: 1 oraLA TUA RICETTA A MENO DI: 2 euro a persona

le feste ebraicheLe feste religiose sono fondamentali per la vita ebraica e comportano la preparazione e il consumo di piatti partico-lari, rispettando un simbolismo che corrisponde alla festa in questione e alla stagionalità, dal momento che molte feste pagane sono state assorbite dalle consuetudini religiose.Eccole: Shabbat (Sabato), Rosh ha-Shanah (Capodanno ebraico), Yom Kippur (Giorno del Perdono), Sukkot (Fe-sta delle Capanne e del Raccolto), Hannukkah (Festa delle luci), Tu BiShvat (Capodanno degli Alberi), Purim (Festa delle Sorti), Shavuoth o Festa delle Primizie, Tish be-Av,

Shabbat Bescialach, Mimouna e infine Pesach (Pasqua Ebraica), una delle più importanti. La ”Pesach" si celebra nel mese di “Nisan" (che corrisponde al periodo marzo-aprile nel calendario ebraico) e culmina con la cena nella notte tra il 14 e il 15 del mese e che, in base alle ricorrenze previste nel 2017, cadrà l'11 aprile. La festività ricorda il “passag-gio-salto” di Dio, oltre le case degli ebrei segnate dal sangue dell’agnello sacrificale, risparmiando i loro primogeniti dal-la morte che colpì invece tutti i figli maggiori degli egiziani, come narrato nel libro dell'Esodo.

GEFILTE FISH

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SANI E SALVI

chi ben comincia…

La colazione è il pasto che ci aiuta a partire fin dal mattino con la giusta energia. Ma attenzione a scegliere gli alimenti adatti, senza esagerare. Ecco alcuni consigli per una colazione bilanciata

di Maria Teresa Manuelli

i big 6 della buona colazione

carboidrati: rappresentano una parte importante della colazione. Via libera a pane, fette biscottate, biscotti, brioche, ma anche a marmellate e frutta per fare il pieno di energia. Quest’ultima apporta anche preziosi nutrienti naturali, come le vitamine e aumenta il senso di sazietà, grazie all’acqua e alle fibre contenute. Attenzione, invece, allo zucchero, uno dei maggiori responsabili dell’innalzamento dell’indice glicemico. Meglio gli zuccheri complessi (amido) o i dolcificanti di frutta.

proteine: latte e yogurt sono una buona fonte di proteine e di calcio, cui si possono aggiungere quelle già contenute nei prodotti da forno e nel burro.

liquidi: al mattino è importante anche idratare il nostro corpo, introducendo acqua. Questa si trova principalmente negli alimenti liquidi (latte, succhi, spremute, tè…)

grassi: la componente lipidica, assieme a quella glucidica, rappresenta una delle fonti principali di energia. I grassi sono contenuti in quasi tutti gli alimenti per la prima colazione, dalle fette biscottate ai biscotti alle brioche. Non è quindi necessario introdurne altri, senon in quantità molto ridotta.

ospiti fissi

Latte e biscotti sono la tipica colazio-ne italiana. Ma come si fa se in fami-glia sono presenti intolleranze al lat-te, ai lieviti o al glutine? Niente paura, evitare questi allergeni oggi è dav-vero facile. In commercio esistono le bevande vegetali alternative al latte, come quella di soia (la più comple-ta dal punto di vista nutrizionale), di riso, di mandorla o di nocciola. I bi-scotti o il pane possono essere sosti-

tuiti da müsli, purché non contenga frumento, farro, orzo, segale e kamut (che hanno il glutine), e frutta secca oleosa, come noci, nocciole e man-dorle. Da evitare la frutta essiccata e lo yogurt se si soffre di intolleranza ai lieviti, così come il tè nero e il miele, che sono alimenti fermentati. Perfetta invece la marmellata 100% frutta, il tè verde, il caffè o una sana spremu-ta di frutta fresca.

le alternative per chi ha intolleranze

Volete partire con sprint e bruciare i grassi nel vostro corpo? Ebbene, fate una buona colazione. Sembra strano, ma un abbondante pasto mattuti-no comunica al nostro corpo che c’è energia a sufficienza e quindi non è necessario “ridurre i consumi”. Il corpo così farà funzionare appieno il metabolismo, attingendo alle riserve di grasso. Se l’organismo non riceve il carburante necessario, invece, mette in atto un meccanismo di difesa, riducendo i consumi di energia. Ovvero, meno si man-gia, meno si brucia energia, più il metabolismo rallenta. Sarebbe buona abitudine aiutare il metabolismo al mattino anche con una moderata attività fisica (bastano 30 minuti al giorno o 1 ora tre volte alla settimana), come corsa leggera, camminata veloce, bicicletta, nuoto o ginnastica aerobica.

svegliamo anche il metabolismo!

Definirla il pasto più importante è forse troppo, ma di certo non va saltata o consu-mata di fretta. È importante, invece, farla bene e in modo equilibrato. Secondo gli esperti dovrebbe provvedere al 20-25% del fabbisogno giornaliero di calorie, per poter fornire l’energia a cui attingere dopo il digiuno notturno. Stiamo parlando della prima colazione, naturalmente. Non ne esiste una ideale per tutti. Dipende dalle esi-genze personali, dal proprio metabolismo, se si è in crescita o adulti, sportivi o meno. Vediamo, allora, alcuni consigli per scegliere gli alimenti al mattino. Ricordando che il giusto apporto di nutrienti per una colazione equilibrata dovrebbe rispettare la regola del 60% di carboidrati e il resto ripartito tra vitamine, zuccheri, grassi e proteine, con prevalenza di queste ultime.

frutta Scegliere sempre quella di stagione, da consumare in abbondanza.

latte o yogurt Meglio il latte fresco (un bicchiere) perché conserva i nutrienti o lo yogurt magro (un vasetto) perché arricchisce la flora batterica senza esagerare con grassi e zuccheri.

prodotti da forno da preferire quelli integrali e senza aggiunta di additivi, conservanti, grassi idrogenati, zuccheri, dolcificanti e coloranti. Come quantità sono sufficienti 4-5 biscotti.

cereali possono essere una valida alternativa ai prodotti da forno, purché non siano arricchiti da zucchero e grassi.

marmellata Da evitare quella con alto contenuto di zucchero e optare per una 100% frutta da associare

a un paio di fette di pane integrale.

caffè o tè Una buona tazza (senza zucchero) aiuta a

mantenere l’idratazione del corpo senza apportare calorie.

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FIERA DELLE VANITÀ

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allo specchio

Secondo il calendario lunare è nella fase crescente che la luna ha poteri rigeneranti e rinforzanti sulla beauty routine. Non fanno eccezione i ca-

pelli. Per sentirli più forti, averli pu-liti più a lungo, vederli crescere

con rapidità e far durare l’effi-cacia della colorazione varie settimane si consiglia di ap-plicare le maschere, tagliar-

li, lavarli e fare la tinta duran-te il periodo di luna crescente.

di Anna Simone

Shampoo, maschere e sieri efficaci per capelli sempre perfetti, anche nella stagione primaverile, quando tendono a indebolirsi

Arkalia Pam Panorama, il benessere parte dai capelliPam Panorama propone con il brand Arkalia una linea completa per la cura dei capelli: shampoo, nelle varianti per capelli normali, lisci, con formula antiforfora, per capelli colorati e per capelli secchi e sfibrati; balsamo (per capelli normali, secchi e sfibrati, colorati e trattati e lisci). Per risparmiare tempo, c’è anche una formula shampoo e balsamo 2 in 1 per capelli normali. E per chi tiene particolarmente alla propria chioma, quattro maschere Arkalia da risciacquare: per capelli colorati e trattati, per capelli crespi, per capelli sfibrati e per capelli ricci e modellati.

shampoo La raccomandazione è di non lavarli ogni giorno, troppi lavaggi rendono i capelli fragili. Per la scelta dello shampoo, conviene puntare su quelli delicati a base di proteine, lecitine, vitamine e minerali. In commercio ce ne sono molti con mix studiati ad hoc per rinforzare la struttura dei capelli e sollecitare la crescita fisiologica. Durante il lavaggio il cuoio capelluto va massaggiato con delicatezza, così da stimolare la microcircolazione sanguigna.

maschere In caso di capelli deboli la parola d’ordine è “rinforzare” e la maschera rappresenta un valido alleato. Dopo averli lavati, tamponateli per eliminare l’acqua e applicate il prodotto sia alla radice sia sulle lunghezze. Lasciate agire il tempo riportato sulla confezione

e risciacquate con acqua tiepida. Tra le maschere ad azione rinforzante ci sono quelle a base di cheratina, la proteina principale che costituisce la struttura di capelli, peli e unghie.

sieri Il siero si presenta sotto forma liquida. Grazie alle loro formulazioni concentrate, ne vanno applicate poche gocce sulla capigliatura e sul cuoio capelluto. Come principi attivi efficaci

spiccano gli acidi grassi omega-6 e omega-3 che rigenerano la chioma,

la carnitina e la creatina che stimolano la produzione di energia cellulare

favorendo la formazione di fibra capillare, i fitoestrogeni che favoriscono la produzione di collagene ed elastina, e gli stimolanti di

sirtuine, proteine della longevità che giovano alla sopravvivenza cellulare.

Le fasi lunari (luna nuova, crescente, piena e calante)

influenzano le maree, le coltivazioni agricole, ma anche le cure

di bellezza per il nostro corpo.

l’importanza della luna

il rimedio della nonnaL’antica saggezza popolare ricorre a un tuorlo d’uovo, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva e al succo di mezzo limone, per contrastare la caduta dei capelli: i risultati si notano dal primo utilizzo. Prendete un bicchiere, mettete i tre in-gredienti, mescolate bene con una forchetta e

applicate con le mani sui capelli asciutti prima dello shampoo. Applicate il composto sul cuo-io capelluto, usate ciò che avanza per le lun-ghezze. Avvolgete la chioma con pellicola da cucina, lasciate in posa mezz’ora e infine lavate con lo shampoo.

i consigli da tenere...capelliin testa Una bella chioma si può ottenere aiutandosi

con prodotti cosmetici specifici, da abbinare alla riduzione dei fattori di stress quotidiano e a un’alimentazione sana (ricca di vitamine A, C, H, di vitamine del complesso B e di calcio, zinco e silicio). Ecco i consigli giusti.

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VITA IN FAMIGLIA testi e realizzazioni artistiche di Maria Teresa Nardi*www.libriegiochi.net

questo l'ho fatto io

Maia è un piccola bambina che vive sola con la mamma, in una piccola casa con un razzo parcheggiato in giardino; già, proprio un grande razzo, che servirà alla piccola per raggiungere il suo papà, stabilitosi sulla Luna.

Costruiamo insieme il razzo con il quale Maia potrà raggiungere il suo papà sulla Luna. Useremo materiali di riciclo presenti e molto comuni in tutte le case. Chi ha bambini li ha sempre a disposizione!

provatecianche voi!

È questo ciò che si vede nelle prime illustrazioni del libro che ho acquistato con i miei bimbi, per la festa del papà (19 marzo). Il libro “Papà sulla luna” di Adrien Albert edito da Babalibri, dal grande formato e con illustrazioni descrittive che aggiungono informazioni e particolari alla narra-zione molto semplice e scarna, presenta il tema della lontananza e del distacco in modo molto poetico e delicato. La mamma aiuta Maia a prepararsi a indossa-re la tuta da astronauta e a salire sul razzo, per poi mettere in funzione i reattori. A velocità su-personica: è così che la piccola Maia si trova a viaggiare da sola nello spazio profondo. Diverse illustrazioni in successione ci raccontano cosa fa Maia durante il viaggio: galleggia, vola e fa merenda inseguendo il cibo volante, guarda-dall’oblò lo spazio buio. Appena tocca la Luna, Maia solleva un grande polverone, che non le impedisce però di vedere il papà che l’aspetta. Maia si lancia tra le braccia del papà, che la sa-luta con affetto e l’accompagna all’interno della stazione spaziale, dentro alla quale si può vivere esattamente come sulla Terra. La permanenza nella stazione spaziale è descritta da sole imma-

gini, esattamente nove piccoli riquadri contenuti in una sola pagina, dai quali si può capire come Maia e il papà passano il loro tempo: giocano, si rincorrono, cucinano, mangiano, guardano qual-che cartone, papà aiuta Maia a fare il bagno e a rivestirsi prima di andare a letto. Ma ciò che più ama fare Maia nella stazione spa-ziale del papà è guardare dal telescopio e am-mirare la Terra, anche perché usando lo zoom la piccola riesce a vedere la mamma. Maia guarda e osserva la mamma che sta tornando a casa in auto; la vede scendere e dirigersi con un “fagot-tino” in mano verso la porta di casa. La piccola scopre che la mamma in realtà tiene in mano un micino, che una volta tornata sulla Terra vor-rebbe tanto tenere con sé. Il giorno dopo Maia risale sul razzo e, dopo aver salutato affettuosa-mente il papà, si rimette in viaggio per tornare sulla terra. Il razzo cade in acqua dopo essere stato dondolato da diversi paracaduti che han-no attutito la caduta; la mamma raggiunge con il canotto Maia, la fa scendere dal razzo e la rassicura subito che il gattino sarebbe rimasto con loro. Il tema della lontananza viene tratta-to in modo molto delicato; emerge soprattutto dalle illustrazioni che, nonostante il papà e poi anche la mamma siano lontani fisicamente da Maia, in realtà sono sempre in stretto contatto con lei; inoltre ho fatto notare ai miei bambini come Maia, anche se in una stazione spaziale, riesce a passare del tempo di qualità con il papà che si dedica completamente alla sua bambina. Dopo la lettura del testo, non potevamo perdere quest'occasione per costruire un super razzo.

* @libriegiochi Musicologa, musicoterapeuta e formatrice. Ha collaborato con diverse associazioni e consultori di Milano e provincia. Autrice del libro “La relazione sonora dal concepimento al nido”, editrice La Scuola. La sua ultima avventura è la libreria per bambini “Libri e giochi” di Besana Brianza (MB)

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sulla Lunapapà

2 3 41

Armatevi di un rotolo di cartone della carta assorbente, un rotolo di cartone di carta igienica, un cartoncino, un tappo di bottiglia del detersivo liquido, forbice e colla, tempere e pennarelli, e procuratevi un sacchetto rosso per incartare regali, magari di quelli rimasti da Natale.

Colorate i due rotoli: il corpo del razzo rosso e la navicella, dove stava Maia, di giallo; appena asciutti, disegnate sui rotoli varie finestrelle e oblò di diverse dimensioni.

Assemblate tutte le varie parti: il cono su un lato del tubo di cartone lungo, mentre dall’altro incollate le striscioline rosse. Il tubo di cartone piccolo, invece, va incollato sul fianco di quello grande, dopo aver infilato il tappo rosso da un lato. Ed ecco il super razzo da regalare al papà per la sua festa, insieme al libro!

Con il cartoncino, preparate una sorta di cono per dotare il razzo di una copertura appuntita e con il sacchetto rosso tagliuzzate una serie di striscioline per simulare il reattore infuocato.

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di Silvia Donini*psicologa psicoterapeuta esperta in dinamiche familiari www.doninisilvia.it

LA PAROLA ALL’ESPERTA

Le immagini online dei nostri figli raggiungono un pubblico molto vasto e rischiano di finire in mani sbagliate. Occorre allora chiedersi cosa vogliamo che sia privato e cosa invece pubblico. Senza esagerare nell’ansia di controllo

bambini e social network,un vero dilemma

CUCINA IN FAMIGLIA

resta online per lungo tempo, le foto entrano a far parte di social network e restano accessibili forse per sempre. Occorre allora chiedersi cosa vogliamo che sia privato, e quindi condiviso solo con chi scegliamo noi, e cosa invece pubblico, e quindi condivisibile ai più. Alcuni autori suggeriscono di chiedere sempre ai nostri figli il permesso per condividere qualcosa che li riguarda… E qui mi discosto, perché credo che molto dipenda dalla loro età e dal nostro ruolo genitoriale, che tanto rischia di esporli a pericoli non ben ponderati, quanto invece vorrebbe eccessivamente proteggerli. E qui entra in gioco il secondo aspetto su cui vorrei riflettere: cosa spinge i genitori di oggi a iper-controllare i propri figli ovunque, intromettendosi nei loro doveri di crescita responsabile? Cosa fa sì che ci sostituiamo a loro utilizzando gli strumenti che la tecnologia ci offre? Perché va bene creare su WhatsApp il gruppo mamme, il gruppo calcio, il gruppo catechismo e il gruppo pizzata, ma forse non ha senso utilizzarli per correre ai ripari quando scopriamo che i nostri figli hanno dimenticato il materiale a scuola o hanno un diario illeggibile. Questo davvero vorrebbe dire trasformarci in mamme chioccia che sempre avranno a che fare con pulcini indifesi e per nulla pronti ad affrontare il mondo fuori casa.

ricetta e foto di Sara Melocchi

2 431

È possibile variare i gusti degli ovetti utilizzando yogurt diversi o inserendo nella crema granella di frutta secca o confettini colorati.

l’idea in più

4 ovetti di cioccolato senza sorpresa interna 160 g formaggio fresco spalmabile Pam Panorama 100 g yogurt greco alla banana 45 g zucchero Pam Panorama 3/4 cucchiai confettura di albicocca Campania I Tesori Pam Panorama (o cotognata in quadretti già pronta) 1/2 foglio gelatina

ingredienti porzioni: 4

In un’epoca digitale come la nostra, la tentazione di "esserci anche noi" è forte. Si apre così uno scenario a duplice movimento: da un lato, la scelta di coinvolgere con noi anche chi fa parte della nostra famiglia, più o meno consapevole che ne sia; dall’altro, il bisogno di controllare sempre e ovunque i nostri figli. Ma vediamo meglio insieme di cosa si tratta.

I genitori di oggi vivono in un periodo in cui le notizie corrono veloci da una parte all’altra del pianeta, spesso però senza che riusciamo ad averne il controllo. Questo ha l’indubbio vantaggio di far arrivare una condivisione molto lontano, raggiungendo amici o parenti che altrimenti non vedremmo di frequente, ma allo stesso tempo apre le porte a occhi indiscreti.E questo vale ancor più per i bambini, le cui immagini rischiano di raggiungere un pubblico molto vasto e di finire in mani sbagliate. Perché, come ci avvertono gli

esperti di Internet, il materiale condiviso

* Silvia Donini Studi a Milano, mamma di due bambine, esercita la sua professione nella ridente Brianza.

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pasqualiovetti

PREPARAZIONE: 25 minutiCOTTURA: 5 minuti DIFFICOLTÀ: mediaLA TUA RICETTA A MENO DI: 2 euro a persona

1. Scaldate brevemente sul fuoco un coltellino affilato e sagomate le uova di cioccolato creando un disegno a zig-zag.2. In una terrina mescolate il formaggio spalmabile, lo zucchero e lo yogurt. Mettete in frigorifero.3. Scaldate sul fuoco la marmellata diluita con due cucchiai di acqua. Aggiungete il mezzo foglio di gelatina e fate sciogliere dopo aver tolto dal fuoco. 4. Su un foglio di carta forno stendete la marmellata e livellatela in uno strato sottile. Fate rassodare, poi tagliate il foglio di marmellata in piccoli cerchi utilizzando uno stampo del diametro di 2/3 cm. Riempite l’ovetto con la crema di formaggio e posizionateci sopra, come tuorlo, il cerchio

di marmellata.

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La Pasqua, oltre a essere un’importante ricorrenza religiosa, rappresenta anche un momento conviviale, in cui ritrovarsi tutti attorno a un tavolo per celebrare al meglio questa festività. E per non farvi trovare impreparati dai vostri ospiti può essere di grande aiuto un’app che propone molte tra le migliori ricette legate proprio a questo giorno di festa: si tratta

di Ricette di Pasqua, un’applicazione che raccoglie oltre 100 piatti tipici, da quelli più semplici a quelli più raffinati. Qualche esempio di menu? Brodetto di Pasqua, Fiore di Pasqua e Torta pasqualina ricca. Buon appetito!

* @L_PiscitelliGiornalista freelance e social media manager, appassionato di nuove tecnologie. Oggi si occupa anche di tematiche relative al mercato del lavoro.

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un auguriopersonalizzatoUn modo simpatico di augurare “Buona Pasqua” a tutti coloro che vi stanno a cuore è farlo con un biglietto personalizzato. Per questo scopo è stata pensata l’app JustWink Greeting Cards: si sceglie una delle diverse categorie, si digita un messaggio di auguri, si aggiunge una foto e si invia il biglietto tramite e-mail, messaggio, Facebook o Twitter.

30 NUMERO 13 - 2017

TECNOLOGIA DIGITALE

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speciale appdi Luigi Piscitelli*

partita in famigliaDoodle Jump Easter Special è ciò che fa per voi. Il popolare videogioco d’azione

– il cui scopo è guidare una creatura con quattro zampe

e un lungo naso chiamata Doodler in un’incessante serie di piattaforme su cui saltare e rimbalzare senza mai cadere giù – festeggia infatti la Pasqua con un’edizione speciale: l’obiettivo è raccogliere tutte le uova nascoste alla fine di ogni livello (ce ne sono 25 in tutto).

una foto originalePer personalizzare la vostra foto, potete utilizzare l’app Pasqua 2017 Cornici per foto, che mette a disposizione tante originali decorazioni con uova colorate e simpatici coniglietti per degli scatti perfettamente a tema.

uova colorate e cartoni animatiUna delle attività più divertenti da fare insieme ai vostri bambini durante la Pasqua è quella di colorare le uova. Se però volete farlo solo virtualmente, vi basterà scaricare l’app Uovo di Pasqua pittura per ottenere un risultato simile alla realtà (o quasi). Si tratta infatti di un’applicazione che permette di selezionare diversi colori, modelli, glitter, adesivi ed espressioni del volto con cui caratterizzare il vostro uovo. Voi e i vostri bimbi dovrete solo lasciarvi guidare dalla fantasia. Le uova colorate non vi bastano? Allora perché non cimentarsi tutti insieme nella realizzazione di un cartone animato! Il tutto partendo da forme geometriche elementari grazie all’app Easy Stop Motion Studio, un piccolo studio di animazione virtuale che in occasione della Pasqua si riveste di colori e soggetti a tema.

Lo smartphone può diventare una risorsa preziosa per festeggiare la Pasqua in maniera alternativa. Specie quando si ha a che fare con i bambini, che possono trovare sul vostro telefono una maniera divertente e giocosa di passare questa giornata di festa.

Pasquacon un’app

celebriamo la

il menu perfetto

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MOMENTI DI BENESSERE di Teresa Capodimonte Si ringrazia Chiara Pesenti, massoterapista e idroterapista, per la consulenza.

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Praticato da millenni e tornato di moda di recente. L’azione terapeutica si ottiene applicando sul corpo pietre basaltiche, vulcaniche, o provenienti dal letto di fiumi, in particolare dal Gange, riscaldate in acqua calda. Le pietre rilasciano lentamente il loro calore sul corpo. A seconda del disturbo da trattare, all’azione della pietra viene associato il massaggio adatto e spesso la terapia è accompagnata dall’usodi oli o aromi. Controindicato per chi ha disturbi di fragilità capillare.

pietre calde

Tecnica che porta relax e armonia. Il Lomi Lomi (“massaggio” in hawaiano) può essere effettuato da una o due persone, e usa principalmente le mani e gli avambracci. Attraverso una serie di movimenti lunghi e ritmici, distende la muscolatura e scioglie le articolazioni, risultando allo stesso tempo rilassante e tonificante. Ottimo per la circolazione.

hawaianoÈ un massaggio medico praticato dai monaci buddisti della Tailandia e tramandato da maestro ad allievo da oltre 2.500 anni. Combina i punti di digitopressione della medicina cinese con uno stretching assistito ispirato allo yoga di derivazione indiana. Aumenta l’attività vascolare e promuove la liberazione dalle tossine e un'esplosione di energia.

thai

Eseguito con conchiglie di mare e pol-vere di perle, miscelata con polvere di latte. Le perle sono ricche di sostanze benefiche per la pelle: contengono un complesso proteico che stimola il metabolismo cellulare, favorendo la

produzione di elastina e collagene. Sono inoltre ricche di calcio e oligo-elementi, ottimi per la rigenerazione dell’epidermide. Le conchiglie sono molto adatte al massaggio: per ogni zona del corpo si utilizza una forma diversa. Le manovre con le conchiglie

sono in genere carezzevoli, ampie e avvolgenti ma non mancano passaggi in cui si esercita un’azione più decisa e profonda, con il ricorso a tecniche di drenaggio linfatico e di stimolo per la circolazione sanguigna.

venere

Svolge un ruolo fondamentale nel tratta-mento della cellulite, poiché sposta il li-quido - che di solito si trova nella pelle o tra questa e i muscoli - dalla zona dove si è accumulato verso un'"uscita" attra-verso i vasi linfatici. I movimenti devono essere delicati, lenti e vanno ripetuti più volte e senza uso di oli o creme perché le mani devono aderire alla pelle.

linfodrenaggio

Forma di terapia manuale nata in Giappone all'inizio del XX secolo. Nello shiatsu, il terapista (shiatsuka) entra in relazione con il paziente attraverso il contatto manuale in modo da percepire lo stato di equilibrio energetico sul quale deve lavorare. La manipolazione è in genere molto piacevole e rilassante e consiste in trazioni e pressioni mantenute per alcuni secondi su aree precise, intervallate da mobilizzazioni dolci delle articolazioni.

shiatzu

è tempo di relax!

Che sia rilassante, estetico, sportivo o riabilitativo, il massaggio è sicuramente una delle forme più antiche e naturali di terapia. Si-stematizzato e codificato fin dai tempi più remoti, attraverso precise tecniche per rendere la stimolazione più efficace, si basa su prin-cipi scientifici e filosofici. Per esempio, la scienza medica cinese applica a esso le stesse teorie energetiche sulle quali si fondano l'agopuntura, la dietetica e la fitoterapia. Con l'aiuto degli esperti di benessere.com, facciamo una panoramica sulle tecniche più dif-fuse. Il consiglio è comunque di affidarsi sempre a mani esperte e non improvvisate, meglio se presso centri specializzati che sapran-no consigliare l’intervento più idoneo.

Via lo stress, prepariamoci alla primavera concedendoci

un buon massaggio. Proviamo a scegliere quello che fa per noi

attraverso le tipologie più conosciute: dal classico

all’esotico, un viaggio attraverso il mondo.

tipologie

non solo bellezza: ecco i benefici Le virtù del massaggio sono innumerevoli. Innanzitutto, rilassa e questo consente al nostro organismo di rigenerarsi, riequilibrando il sistema nervoso e ormonale. Ma aiuta anche a potenziare il sistema immunitario, perché fa circolare il liquido linfatico (che elimina le tossine) all'interno dell’organismo. Migliora la circolazione, grazie ai movimenti che spingono il sangue in direzione del cuore. Favorisce lo scambio del sangue contenente le tossine, con sangue nuovo ricco di elementi nutritivi. Elimina le cellule morte e favorisce l’assorbimento di elementi che nutrono la pelle. Solitamente il massaggio non presenta particolari controindicazioni, tuttavia in alcune situazioni (come in caso di lesioni e di patologie come febbre, infiammazioni, cardiopatie, malattie infettive) è meglio evitarlo o consultare un medico.

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60minuti è la durata di un massaggio completo

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IMPARA L’ARTE

Vi consigliamo alcune delle mostre d’arte più interessanti in corso nelle città italiane. Ideali per una gita di Pasquetta

di Emanuela Taverna

SCHEDA DELLA MOSTRAStorie dell’Impressionismo I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguindove: Treviso, Museo di Santa Caterinaquando: fino al 1 maggio 2017info e prenotazioni: Tel. 0422 429999 - www.lineadombra.it

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in bella mostra

Artemisia al cinemaIl fascino di Artemisia Gentileschi ha ispirato anche alcuni regi-sti: nel 1997 Agnès Merlet ha girato Artemisia – Passione estre-ma, una coproduzione italo-francese con Valentina Cervi, Michel Serrault e Luca Zingaretti. Il film fu seguito l’anno dopo (1998) da un’opera canadese, Artemisia, di Adrienne Clarckson, mentre nel 2010 è uscito Il processo di Artemisia Gentileschi, con Carolina Gentili, Massimo Magazzini, Paolo Bussagli e Paola Galligani, un docu-film basato sui verbali secenteschi.

SCHEDA DELLA MOSTRAArtemisia Gentileschi e il suo tempodove: Museo di Roma a Palazzo Braschiquando: fino al 7 maggio 2017info e prenotazioni: Tel. 06 0608 (tutti i giorni ore 9 - 21)www.museodiroma.it - www.museiincomuneroma.it www.arthemisia.it

Artemisia GentileschiLa conversione della Maddalena, 1616-17 ca. Olio su tela, 146,5x108 cmFirenze, Gallerie degli UffiziGabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi

I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin

Storie dell'impressionismo

Pierre Auguste RenoirMademoiselle Irène Cahen d'Anvers (La piccola Irene), 1880Olio su tela, 65 x 54 cmZurigo, Fondazione Collezione E. G. Bührle

In piazza Duca d’Aosta

a Milano, i passanti

possono ammirare una

sua installazione, La Mela

Reintegrata. L'autore è

Michelangelo Pistoletto,

geniale ideatore del

progetto Cittadellarte-

Fondazione Pistoletto,

che dal 1998 rappresenta

un grande laboratorio di

energia creativa.

Nel 2003 Pistoletto ha

ideato il simbolo del

Terzo Paradiso, che

ricalca il segno dell’infinito

aggiungendo un terzo

cerchio, che rappresenta

un grembo materno, dal

quale nascerà una nuova

umanità. Un simbolo del

Terzo Paradiso molto

suggestivo è nel Bosco di

San Francesco ad Assisi.

www.pistoletto.it

L'ARTISTA DI OGGI…

Immergersi per 40 minuti tra i quadri di

Van Gogh. È quanto si propone di fare

quest'esposizione, che riproduce 3.000

immagini di 800 opere di Van Gogh dipinte in

dieci anni (1880-1890). A completare la mostra,

uno spazio culturale dove si alternano laboratori

di pittura, scultura, fotografia e workshop.

Un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo

Sulle le tracce della parabola umana e profes-sionale di Artemisia Gentileschi (1593-1653), straordinaria artista e donna di temperamento, un’antesignana dell’affermazione del talento femminile. Un talento che le consentì, giova-nissima, arrivata a Firenze da Roma, prima del suo genere, di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze; che le fece imparare, già grande, a leggere e scrivere, a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale in senso lato; una volontà che le consentì di superare le violenze familiari, le difficoltà economiche, per-sino la tortura nel processo che il padre intentò al suo violentatore Agostino Tassi. La mostra al Museo di Roma (a Palazzo Braschi fino al 7 maggio) copre l’intero arco temporale della vi-cenda artistica di Artemisia Gentileschi e con-sente al visitatore di ripercorrere vita e opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi: circa 100 sono in totale le opere in mostra, provenienti da ogni parte del mondo.

Artemisia Gentileschi e il suo tempo Una vasta esposizione – curata dallo storico dell’arte trevigiano

Marco Goldin dell'associazione Linea d’ombra – racconta in 140 opere (soprattutto dipinti, ma anche fotografie e incisioni a colori su legno) articolate in sei sezioni, il periodo artistico che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, mettendo in evidenza le correnti che hanno preceduto e preparato l’impressionismo e l’eredità di quell’esperienza rivoluzionaria fin dalla sua crisi negli anni Ottanta. La mostra parte dall’età di Ingres da un lato e Delacroix dall’altro (proprio a inizio Ottocento), per descrivere quella sperimentazione tra disegno e colore iniziata in Francia e da cui prende le mosse tutta l’arte successiva, dal Salon ufficiale alla scuola di Barbizon di Corot e Millet. L’impressionismo – in questa particolare cornice storico-artistica – è il punto di arrivo di un percorso che si estende fino a Cézanne, autentico precursore del Cubismo. La sezione finale è dedicata all’ultimo Monet e all'ultimo Cézanne, con un tuffo nell’arte del XX secolo. Il percorso espositivo vuole far comprendere che il linguaggio dei giovani impressionisti si è espresso contemporaneamente ad altre correnti artistiche che si ritrovavano in parallelo nelle strade di Parigi e nelle campagne di Francia.

SCHEDA DELLA MOSTRA

Van Gogh Alive - The Experiencedove: Palazzo degli EsamiVia Gerolamo Induno, 4 Romaquando: Fino al 26 marzo 2017info e prenotazioni: www.vangoghroma.it

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NUMERO 12 - 2017 3736 NUMERO 13 - 2017

VIVERE GREEN di Anna Simone*

* @EcoSpiragli Sociologa ambientale, si occupa di tematiche legate all’ecologia e alla green economy.

l’autore in un Tweet

in cucina Sono da preferire quelle specie che producono ossigeno di giorno. La Dracaena fragrans (la comunedracena, detta anche ‘tronchetto della felicità’, tipica della Guinea e della Nigeria) rimuove il benzene che deriva, per esempio, dal fumo di sigarette; la Nephrolepis exaltata (ovvero la comune felce, di cui questa è la varietà più coltivata) elimina la formaldeide contenuta soprattutto nei prodotti detergenti e disinfettanti per superfici lavabili e nelle finiture dei mobili in legno truciolato o di compensato.

in soggiornoNel salotto di casa dedicato al relax è utile posizionare il Potos, pianta sempreverde rampicante comunemente utilizzata come ornamento, che assorbe tracce di monossido di carbonio. Questo gas è liberato nell’ambiente a causa di un processo di combustione incompleta dei combustibili organici (legno, carbone, olio e carburanti). Altra pianta funzionale, con bellissimi fiori colorati, è la Gerbera jamesonii (la gerbera proveniente dal Sudafrica). Ha bisogno di molta luce, ma ricompensa delle cure rimuovendo le tracce di trielina, presente in capi d’abbigliamento, tendaggi e tappeti dopo il lavaggio a secco.

in bagnoIn questo spazio della casa abbonda vapore acqueo che si mischia soprattutto con gli inquinanti derivanti da detersivi e disinfettanti per sanitari e pavimenti. Tra le piante più indicate spiccano l’Aloe vera, efficace sia per filtrare formaldeide sia umidità, e la Chamaedorea elegans (Camadorea, originaria del Messico, detta anche palma nana), adatta anche per gli ambienti poco luminosi, capace di assorbire fino a 6 microgrammi per ora di ammoniaca.

in camera da lettoPer molti è l’ambiente dove si trascorre più tempo quando si è a casa. Per questo, respirare aria sana è fondamentale. Sono adatte quelle piante che purificano l'aria circostante ed emanano ossigeno di notte. La Sansevieria è efficace nel rimuovere il benzene, che in camera da letto si può trovare perché presente negli imbottiti, cui si somma quello generato dai prodotti per le pulizie e dal fumo di candele e incensi.

nello studio L’utilizzo di strumenti di lavoro quali stampanti,

plotter, fotocopiatrici e prodotti per l’hobbistica (per esempio colle

e vernici) generano sostanze inquinanti per l’ambiente

indoor. Tra le piante testate dalla Nasa per contrastare questa problematica ci

sono il Ficus benjamino e i fiori di Chrysanthemum, capaci di liberare l'aria da benzene, formaldeide e trielina. La prima è una pianta molto longeva, ma non sopporta né il freddo né gli ambienti secchi, mentre il Chrysanthemum (crisantemo o margherita)ha bisogno di molta luce.

piante giuste aria di casa,più pura con le

Nessuna leggenda metropolitana. Purtroppo de-tergenti, fumo di sigarette, candele, incensi, spray, vernici,

colle dei mobili, rivestimenti per pavimenti, pitture per pareti e sistemi di riscaldamento emettono sostanze tossiche che ri-lasciano residui nell’aria di casa, contribuendo ad aumentare le concentrazioni di inquinanti respirati ogni giorno in città. La

Nasa, l’agenzia spaziale americana, nel corso di alcu-ni studi condotti a partire dagli anni ‘80 per individuare

le migliori condizioni di vita sulle navicelle spaziali, ha sco-perto le proprietà di piante da interni capaci di purificare l’a-

ria circostante a vantaggio della nostra salute. Fortunatamente sono in gran parte piante da vaso o da fiori molto comuni

in tutti gli appartamenti e vendute anche negli ipermer-cati o nei normali garden centre.

Anche nell’ambiente domestico si possono trovare tracce di agenti inquinanti, ma alcuni vegetali comuni sono in grado di assorbire le particelle nocive, rendendo la casa più salubre

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NUMERO 13 - 2017 3938 NUMERO 13 - 2017

REGNO ANIMALE

Gli acquari d’Italia consentono un vero e proprio viaggio nei sette mari senza spostarsi troppo da casa propria e

senza rischi. Una gita ideale con i bambini di tutte le età

Un viaggio negli abissi più profondi, per scoprire la ricchezza dell’universo marino stando con i piedi all’asciutto. La visita a

un acquario e un’occasione unica per conoscere da vicino scenari natu-

rali ed ecosistemi lontani da noi. L’acquario è educazione, cono-scenza, divertimento. Visitarlo

insieme ai più piccoli è un momento magico. Musei viventi dove ammira-re i pesci più insoliti da molto vicino. Nelle vasche tattili è possibile addi-

rittura accarezzarli, ma non dar loro da mangiare. Vietato anche interrom-

pere la tranquillità marina battendo sui vetri o scattando foto con il flash

e facendo riprese con telecamere e faretti. E, per un giorno, anche i no-stri amici a quattro zampe, benché

generalmente ammessi se di piccola taglia, sarebbe meglio che non venissero con noi.

alla scopertauniversodell’

marino ACQUARIO DI GENOVA il più famoso Pesci marini, anfibi, rettili, animali di foreste pluviali, pesci d’acqua dolce. All’acquario di Genova non manca proprio nessuno. Nato in occasione dei 500 anni della scoperta dell’America, è il secondo acquario più grande d’Europa. 27mila metri quadrati di superficie espositiva che ospitano oltre 12mila animali da tutti i mari del mondo. Quello dell’acquario di Genova è un mondo in continua evoluzione: visitarlo significa fare un’immersione totale nell'universo marino. Ogni volta in modo diverso e unico.

ACQUARIO DI JESOLO camminando tra gli squaliSeaLife è il grande acquario interattivo di Jesolo, con 30 vasche tematizzate e 5.000 esemplari di oltre 100 specie acquatiche da tutti i mari del pianeta. Una visita a SeaLife permette di fare un viaggio in tantissime ambientazioni differenti, dalle acque locali a quelle dell’OceanoIndiano. Imperdibile il tunnel subacqueo, dove gli squali nuotano tutto attorno ai visitatori.

ACQUARIO DI LIVORNO anche insetti, rettili e anfibi Le 33 vasche dell’acquario di Livorno ospitano circa 2.000 animali di 300 specie diverse, tra cui squali zebra, cavallucci, meduse, due pesci Napoleone che si addormentano tra i coralli, pesci scorpione e pesci chirurgo. Pesci e non solo, perché a Livorno è stata allestita anche una sala dedicata a “Un nuovo Mondo”, fatta di insetti, rettili e anfibi, dove ammirare il camaleonte, l’insetto stecco e la rana freccia.

di Ilaria Pedrali

CATTOLICA E RICCIONE una flotta affacciata sul mareInserito in una struttura che ricorda una flotta navale, costruita per essere una colonia di figli di italiani all’estero, l’acquario di Cattolica dà sul mare e si estende su un’area di 110 mila metri quadrati. È il più grande acquario dell’Adriatico, con 2 milioni e mezzo di litri d’acqua marina in cui nuotano 3000 esemplari di 400 specie diverse. Poco lontano ancheil parco di Oltremare a Riccione, con la Laguna dei delfini più grande e bella d’Europa.

NAPOLI E SIRACUSA tartarughe e pesci amazzonici in mostraÈ a Napoli l’acquario più antico d’Italia, fondato nel 1872 da Anton Dohrn. 23 vasche in pietra vulcanica che ospitano più di 200 specie ittiche, oltre a un centro per la cura delle tartarughe Caretta Caretta. All’acquario tropicale di Siracusa, invece, si possono ammirare pesci tipici di luoghi d'acqua dolce come laghi africani e fiumi amazzonici.

ACQUARIO CIVICO DI MILANO Art Nouveau e stile Liberty Fondato in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1906 e ospitato in uno splendido edificio liberty, ancora oggi l’acquario civico è l’oceano dei milanesi. Aule didattiche, sale per le mostre, una grande biblioteca tra le più belle e importanti d’Europa nel settore, e grandi vasche. Su tutte la ‘vasca mediterranea’, che fa sentire il visitatore parte dell’abisso marino.

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42 NUMERO 13 - 2017

NATI PER LEGGERE

Bee Happy non è un manuale né un libro per addetti ai lavori, ma il racconto a più voci di un mondo in trasformazione: l’apicoltura. È la storia di chi alleva api, apicoltori di diverse età, provenienze e vissuti professionali. È un ritratto divulgativo e divertente della storia di quei piccoli insetti che svolazzano alla ricerca di nettare nei fiori ed è, al tempo stesso, un dialogo con colleghe e colleghi, ma anche l’intreccio delle esperienze con specialisti e letterati che hanno segnato la mia formazione. Il concetto da cui parto è che il miele è un prodotto che “si raccoglie” e non “si fa”. E, come esperta di analisi sensoriale del miele, voglio introdurre alla conoscenza dei tanti mieli prodotti in Italia, grazie alla biodiversità del nostro Paese e alla passione di chi si prende cura delle nostre api.Nota dell'autrice Barbara Bonomi Romagnoli

Bee Happy Storie di alveari,

mieli e altre apicultureBarbara Bonomi Romagnoli

Prefazione di Daniele BarbieriDerive Approdi

Pagg. 122, 12 euro

Bee Happystorie di alveari, mieli e altre apicultureUn racconto, ricco di ironia e sensibilità, sul mestiere dell'apicoltore

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