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Cenni generali - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 01/2018

CENNI GENERALI

ASTRO è Azienda con sistema qualità certificato EN ISO 9001:2015.

Da venticinque anni produciamo serbatoi e contenitori in polietilene lineare con il

sistema rotazionale che distribuiamo, oltre che sul mercato nazionale, in tutta l'area

Europea. La nostra organizzazione commerciale è presente soprattutto in Francia,

Germania, Inghilterra, Spagna, Austria, Olanda, Belgio, Svizzera e Portogallo.

L'articolo ha infatti riscosso un notevole successo in così tanti Paesi proprio perché è in

grado di soddisfare le esigenze più disparate di una vastissima clientela formata

soprattutto da industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, alimentari, tessili e degli

inchiostri, le tintorie industriali, gli impianti di depurazione delle acque, gli impianti di

smaltimento rifiuti, etc…

L'impiego del serbatoio Astro è universale.

Poiché l'attività aziendale copre l'intero ciclo produttivo, dalla fase di progettazione e

realizzazione in proprio degli stampi, passando per lo stampaggio del manufatto fino ad

arrivare alla sua lavorazione comprendendo anche la fabbricazione in proprio delle

diverse strutture metalliche, siano queste verniciate, zincate o inox possiamo garantire la

qualità complessiva dell'intero processo di produzione.

Ne risulta pertanto un Prodotto di "prima qualità".

La sua utilizzazione, davvero molto semplice, non richiede particolari istruzioni d’uso.

Il serbatoio è innanzitutto atmosferico e non può essere sottoposto a pressione.

La temperatura d’esercizio è compresa tra -20°C e +60°C (anche se con particolari tipi di

polietilene si possono raggiungere i -40°C d'esercizio).

Per quanto concerne gli accessori in PVC la temperatura massima di esercizio è di +45°C

con punte di breve durata di +60°C.

Se si lavora a temperature più alte è obbligatoriamente necessario spostarsi su altre

tipologie di collegamenti quali quelli in PP, acciaio e ottone nikelato.

Astro realizza diverse versioni del serbatoio che tengono conto: del tipo di prodotto, del

suo peso specifico, della sua aggressività, della temperatura di esercizio a cui viene

sottoposto, delle dimensioni in altezza, etc…….

- HYDRO : versione leggera, per acqua o da utilizzare come camicia

- STANDARD : versione per acidi di medio-alta densità

- MA/1 : versione maggiorata di spessore per prodotti più pesanti

- MA/2 : versione supermaggiorata per prodotti pesanti e temperatura limite

- MA/3 : come sopra ma per serbatoi di grandi capacità

I serbatoi vengono forniti puliti ma non igienizzati; per un uso alimentare si consiglia

quindi di provvedere ad una sterilizzazione accurata prima dell’uso.

Garanzie - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

GARANZIA, LIMITI D’IMPIEGO

Garanzia

Come previsto dalla Direttiva Europea 1999/44/CE e dal Decreto Legge n°24 del 2 Febbraio 2002, la garanzia del nostro prodotto viene estesa a ventiquattro mesi dalla data di consegna della merce.

La garanzia copre reali difetti di costruzione, intesi a ridurre o addirittura impedire l’utilizzo del serbatoio, che in pratica ha l’unico fine di contenere prodotti liquidi (o solidi). La garanzia viene inoltre estesa alla funzionalità degli accessori applicati al serbatoio che costituiscono un tutt’uno con lo stesso. Viene invece esclusa ad altri fattori di tipo estetico, a danni provocati dal trasporto ( la merce viene fornita franco nostro magazzino, caricata su camion), a sistemazioni inadeguate presso il Cliente, ad un maldestro utilizzo del serbatoio, etc….. Limiti d’impiego

E' importante che il cliente all'atto dell'acquisto precisi il prodotto che verrà stoccato; questo permetterà di individuare la versione di serbatoio più adatta all’utilizzo. Le normali condizioni d’uso del serbatoio ASTRO sono:

- Posizionamento su superfici piane e perfettamente lisce

- Utilizzo a pressione atmosferica

- Temperature d'esercizio comprese tra i -20°C e + 50 / 60°C In presenza di temperature superiori è necessario prevedere una versione maggiorata (definita MA/..), tenendo conto anche del peso specifico del prodotto e della sua aggressività, in funzione dell’altezza del serbatoio stesso. Un non corretto utilizzo del serbatoio ne riduce, anche in maniera sensibile, la vita di servizio dello stesso. Per questo, per qualsiasi dubbio o chiarimento, vi invitiamo a contattarci, i nostri uffici e i

nostri tecnici sono disponibili a soddisfare ogni Vostra esigenza.

Aspetto visivo - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

ASPETTO VISIVO DEI SERBATOI

Fondo

I serbatoi stampati con il sistema rotazionale sono di tipo semi-rigido. Per questo motivo il fondo dei grossi contenitori può presentare alcune ondulazioni di diversa forma (vedi figure A-B-C). Questa particolare conformazione non deve assolutamente destare preoccupazione in quanto assolutamente comune e normale; basti sapere che già dopo qualche ora che il serbatoio si trova in posizione verticale le ondulazioni scompaiono adattandosi al fondo del pavimento. Una volta riempito poi, il serbatoio assumerà la forma definitiva a "zampa d'elefante". La caratteristica dell'elasticità è una peculiarità propria del nostro serbatoio. Viceversa se il fondo fosse troppo rigido, si potrebbero verificare delle rotture.

A B

C

Zampa d’elefante

Colore

I prodotti Astro vengono forniti principalmente nei tre colori standard:

- Naturale - Grigio - Nero A causa degli additivi UV presenti in tutti i serbatoi ASTRO può capitare che i contenitori di colore naturale, soprattutto le versioni maggiorate e supermaggiorate dove viene utilizzato molto materiale, si presentino leggermente più gialli del solito. Questa colorazione così particolare non è indice di una scarsa qualità del manufatto o di una errata cottura dello stesso ma è causata dalla grande quantità di calore necessaria a stampare serbatoi con pesi così elevati (versioni maggiorate appunto); il colore giallo in ogni caso sparisce dopo 7-10 giorni circa di esposizione alla luce solare.

Aspetto visivo - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

Imperfezioni

I serbatoi Astro sono progettati per essere facili da utilizzare e funzionali allo stesso tempo.

Nonostante la semplicità e l’immediato utilizzo siano tra i nostri principali obiettivi, curiamo in modo particolare anche l’aspetto visivo di ognuno dei nostri prodotti. Lungo le superfici interne può comunque capitare che si formino dei grumi di materiale. Questi grumi non sono altro che raggruppamenti di polietilene di piccole-medie dimensioni che si accumulano in imprecisati punti del serbatoio. Questi piccoli accumuli di materiale non precludono in nessun modo la funzionalità del serbatoio essendo formati esclusivamente da materiale di riporto che si appoggia sulla parete già completamente formata.

Un esempio di grumo

Trasporto e movimentazione - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 01/2014

TRASPORTO e MOVIMENTAZIONE

Visto il peso relativamente contenuto dei serbatoi Astro, le operazioni di movimentazione sono facilmente eseguibili con un carrello elevatore. Movimentando i serbatoi di grosse dimensioni sono comunque necessarie le seguenti avvertenze:

- utilizzare un carrello elevatore con portata di almeno 20 quintali

- dotarsi di pale larghe almeno 1200 mm e lunghe almeno 2000 mm

Scarico da camion

Messa in verticale

Trasporto e movimentazione - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 01/2014

Nel mettere in verticale serbatoi molto alti (solitamente dal CVC 80 in su, siano questi incamiciati che non) è sempre consigliabile servirsi di n°2 muletti ed operare come mostrato nelle figure sottostanti :

.

NOTA : In tutte le fasi evitare di far prendere colpi ai serbatoi.

Trasporto e movimentazione - Pag. 3 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 01/2014

SOLLEVAMENTO

Nel particolare caso di un serbatoio dotato di camicia (contenitore di sicurezza), fra il CVC e la camicia stessa vengono normalmente posti dei blocchi di polistirolo che hanno la funzione di bloccare l’insieme. Questi blocchi, assieme all’anello di metallo che viene posto nella camicia per evitare che questa si deformi, devono essere necessariamente rimossi al momento della messa in verticale del serbatoio.

Inoltre, se fosse presente (anche se le attuali normative sulla sicurezza ambientale lo vietano) lo scarico di fondo (PST) questo, per motivi di trasporto, sarà fissato solo al serbatoio e dovrà poi essere bloccato anche alla camicia dal cliente, sul posto.

Per evitare rotture il tronchetto PST viaggerà sul camion rivolto verso l’alto.

Carico e scarico da camion / Messa in verticale

In assenza del muletto si possono utilizzare per l’imbracatura del serbatoio delle cinghie da camion (dette anche nastri tensori) e per il sollevamento una gru come mostrato nella figura sottostante:

Trasporto e movimentazione - Pag. 4 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 01/2014

Il sollevamento A VUOTO di serbatoi di grandi capacità e di serbatoi dotati di telaio viene inoltre facilitato dalla presenza delle orecchie di sollevamento. Nel caso infine in cui il serbatoio sia molto alto, è possibile utilizzare una gru imbracandolo sui fianchi con una fascia tessile oppure inserendo nella bocca di carico un travetto di legno opportunamente protetto alle estremità.

In zone ventose si rende necessario prevedere il bloccaggio del serbatoio mediante la cintura di ancoraggio o mediante altre soluzioni.

Ancoraggio a suolo Ancoraggio a telaio

Accessori - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

ACCESSORI D’USO PER SERBATOI DESTINATI A LIQUIDI

Gli accessori normalmente a corredo del serbatoio sono : Coperchio a vite con applicato sfiato (CPF/CPM) e coperchio flangiato (CFL)

CPF 200 CPM 300 CPF 410 CPF 570

CFL 200 CFL 300 - CFL 410 CFL 570

Tronchetto passaparete standard

TST TFE TDP TFL

Tra i modelli indicati sopra quello più impiegato è sicuramente il tronchetto passaparete standard (TST) :

- Passaparete in copolimero (PP) - Filetto maschio GAS TST - Con battuta interna + O-Ring (EPDM o VITON) - Ghiera esterna + O-Ring (EPDM o VITON)

Poiché molto spesso l'applicazione di questi tronchetti viene fatta direttamente dal cliente, riteniamo utile dare alcune indicazioni per eseguire questo lavoro:

Innanzitutto praticare il foro di dimensione "D" con un trapano munito di tazza.

Inserire il tronchetto dall'interno,preoccupandosi che l'O-Ring sia ben posizionato nella sua sede dopodiché avvitare dall'esterno la ghiera senza dimenticare l'O-Ring, e serrarla bene utilizzando una chiave a catena, tenendo la punta del tronchetto con una pinza a "pappagallo", proteggendo la filettatura con uno straccio.

Ø TRONCHETTO

( in Pollici )1/2" 3/4" 1" 1 1/4" 1 1/2" 2" 2 1/2" 3" 4"

D = FORO

( in mm )21 27 33 41 48 60 76 89 111

Accessori - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

Tronchetto passaparete rinforzato per grossi serbatoi

TRS TSF SIF FLANGIA LIBERA

Sui serbatoi di grossa capacità, nella posizione di scarico, viene applicato un tronchetto rinforzato (TRS) che, realizzato in Polietilene, viene saldato al serbatoio. Può essere dotato anche di flangia UNI o ANSI in PVC. TRS - Tronchetto rinforzato filetto GAS maschio - Applicato al serbatoio mediante saldatura Anche in questo caso vogliamo dare alcune indicazioni qualora il cliente volesse eseguire il montaggio da solo:

Innanzitutto praticare il foro di dimensione "D" con un trapano munito di tazza.

Sui serbatoi di grossa capacità gli spessori non sono sempre omogenei e all'interno si possono presentare dei piccoli avvallamenti perciò prima di applicare il tronchetto bisogna prepararne la sede interna ed esterna. E' un lavoro che si può fare con la smerigliatrice, usando però molta perizia e facendo molta attenzione a non lesionare il serbatoio. Una volta fatta la sede, inserire il tronchetto nel foro e tenendo bloccato il pezzo con una pinza giratubi (B) avvitare la ghiera esterna serrando con forza mediante una chiave a catena (A). Dopodiché saldare internamente il tronchetto al serbatoio.

A B Inoltre il tronchetto può essere corredato con flangia libera in PVC, tipo UNI o ANSI, oppure con valvola a sfera in PVC, PP, Inox….

Ø TRONCHETTO

( in Pollici )1/2" 3/4" 1" 1 1/4" 1 1/2" 2" 2 1/2" 3" 4"

D = FORO

( in mm )33 41 48 60 60 80 100 100 120

Accessori - Pag. 3 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

Valvole a sfera

PVC PP INOX OTTONE NIK.

Misure nominali e reali per tronchetti e valvole :

TST CPX

Valvola CPX sezionata ed esplosa

NOMINA LE REALE DN REALE

(in po llic i) (in mm ) (in mm ) (in mm )

1/2" 21 15 12

3/4" 27 20 18

1" 33 25 23

1 1/4" 41 32 27

1 1/2" 48 40 32

2" 60 50 42

2 1/2" 76 65 54

3" 89 80 65

4" 113 100 90

5" 140 125 115

6" 160 150 140

T RONCHET T I

A ( Dn. est . B ( Passaggio )( i n p o l l i c i ) ( i n m m )

1 / 2 " 1 9

3 / 4 " 2 4

1 " 3 0

1 1 / 4 " 3 9

1 1 / 2 " 4 5

2 " 5 7

2 1 / 2 " 7 2

3 " 8 5

4 " 1 1 0

V A L V O L E

C ( D n . in t . F i le t t o )

Accessori - Pag. 4 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

Raccorderia

PFV CFV NFV GFV RFV RR MFV TFV AFV - ADV BFV NRFV Tubi di carico – Troppo pieno

Q T TP TP/H TP/M

Diffusori – Antivortex

DFS DFS DFS QUADRO DF

Livelli ottici

W X Z

Accessori - Pag. 5 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

BISTABLE SENSOR

Vmax 250V

R

CE P.max 100 VA

G

Interruttori di minima - massima

Massima

Minima

Livello SSR Livello Z con sensore MG657 IP67

Istruzioni di montaggio del sensore MG 657 IP67

Il sensore deve essere montato, Per un perfetto con l’apposita funzionamento squadretta in assicurarsi che il dotazione, magnete presente trasversalmente al nel contrappeso tubo di scorrimento (figura qui a lato) del magnete, con la attraversi faccia serigrafata TOTALMENTE il rivolta verso il sensore MG 657.

tubo stesso.

E’ possibile invertire il comportamento del sensore bistabile passando da una situazione in cui, sul verde, il sensore apre con magnete in discesa e chiude con magnete in salita ad una situazione invertita, sul rosso, dove cioè il sensore chiude con magnete in discesa e apre con magnete in salita. L’operazione è molto semplice: sul retro della squadretta d’appoggio in dotazione vi sono due fori; è sufficiente svitare il sensore dal foro a cui è fissato e riavvitarlo nel foro accanto in modo che il colore in corrispondenza della mezzeria del tubo di scorrimento passi dal rosso al verde o viceversa.

R

CE Vmax 250V

BISTABLE SENSOR

G

P.max 100 VA

BISTABLE SENSOR

Vmax 250V P.max 100 VACE

R G

a

BISTABLE SENSOR

Vmax 250V P.max 100 VACE

R G

b

Accessori - Pag. 6 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

Tubi di carico, livello e guardia idraulica

Tubo di carico Livello Guardia idraulica con abbattitore fumi

Per motivi di trasporto, sui grandi serbatoi, questi accessori non vengono fissati al serbatoio; dovranno quindi essere assemblati dal cliente sul posto. Per il tubo di livello è possibile prevedere l’applicazione sul serbatoio di tacche di livello adesive inverse. Agitatori (mixer)

Tutti i nostri contenitori possono essere dotati di agitatore. L'Azienda non fornisce questi mixer, ma su richiesta, può mettere in contatto diretto il cliente con una ditta che li produce e che conosce i nostri articoli. Da parte sua ASTRO predispone il serbatoio dell'apposito telaio portagitatore (AG) e di eventuali frangiflutti interni (DF), se necessari.

TL 5 TL 7 TL 8 TL 10 Frangiflutto

Guardia idraulica - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2014

GUARDIA IDRAULICA (Disegno n. 1805 AC-03)

L’ accessorio guardia idraulica, viene utilizzato per la neutralizzazione dei fumi che si

sviluppano all’interno del serbatoio di stoccaggio, specialmente durante le operazioni

di riempimento dello stesso.

Si tratta di un semplice sistema

idraulico (non scrubber) costituito da

un piccolo serbatoio (12) che conterrà

Soda Liquida (nel caso di

neutralizzazione di Acido Cloridrico)

oppure Acqua, la quale dovrà essere

sostituita saltuariamente, per evitarne

la completa saturazione e la

conseguente fuoriuscita dei fumi

nell’ambiente.

Nel caso di inserimento di Soda

liquida, questa non dovrà essere diluita

in acqua, escludendo quindi violenti

reazioni esotermiche, che

provocherebbero il danneggiamento

del serbatoio e quindi dell’intero

sistema ad esso collegato.

Il tubo sfioratore (5) non dovrà essere

immerso nel liquido per più di 10 cm di

profondità, per evitare che la spinta

idrostatica del liquido possa vincere la

fuoriuscita dei fumi.

L’imbuto (10) viene fornito per

raccogliere le gocce di condensa che

potrebbero essere rilasciate dalla

“valvola di respiro” (8) durante la sua

apertura, dovuta all’aspirazione

dell’acido stoccato nel serbatoio

primario.

Per il buon funzionamento della

guardia idraulica, il serbatoio di

stoccaggio dell’acido dovrà essere

totalmente stagno.

Collegamenti - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

COLLEGAMENTI

Una volta riempito, un serbatoio di medie-grandi dimensioni ha la tendenza ad assumere, a causa della spinta idrostatica del liquido al suo interno, la forma definita a “zampa d’elefante” (vedi anche paragrafo Aspetto visivo dei serbatoi : Fondo). Questo assestamento della struttura è assolutamente normale in quanto il serbatoio è interamente costruito in polietilene. La caratteristica dell’elasticità è da sempre una peculiarità del nostro prodotto. Questa continua dilatazione del serbatoio in fase di svuotamento e riempimento deve essere comunque assecondata dai diversi accessori ad esso collegati; un vincolo troppo rigido infatti provocherebbe, in tempi anche abbastanza brevi, una rottura del serbatoio. Tenendo presente questo principio i collegamenti esterni del serbatoio dovranno quindi essere sempre opportunamente ammortizzati tramite giunti flangiati compensatori (GFC) e supporti di sostegno, al fine di evitare che i pesi e le vibrazioni esterne (pompe, etc…) gravino sugli attacchi del serbatoio.

Riparazioni - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2012

RIPARAZIONI e PICCOLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE

Normalmente il serbatoio Astro non necessita di particolari interventi, se non quelli relativi alla manutenzione e/o sostituzione dei vari accessori; può però capitare che vi sia bisogno di eseguire piccoli interventi di riparazione utilizzando la tecnica di saldatura. Ogni intervento che prevede l’ingresso di uno o più operatori all’interno del serbatoio o il camminamento sulla testata di quest’ultimo deve essere fatto seguendo semplici e basilari regole che se rispettate limitano al minimo il rischio di incidenti: - Operare sempre con maschere antigas dotate di filtro, anche in serbatoi bonificati - Quando si opera in ambienti poco illuminati prevedere una sorgente di luce posta per esempio sul caschetto, in modo da avere sempre le mani libere - In ambienti ad alto rischio chimico (o anche in serbatoi che sono stati già bonificati) proteggere il corpo con tuta, guanti antiacido ed occhiali protettivi - Non lavorare mai da soli e soprattutto predisporre sempre un operatore all’esterno del serbatoio - Dotarsi di imbragature di sicurezza quando ci si cala all’interno del serbatoio e quando si cammina sul cielo del contenitore; ricordare sempre che la testata non è progettata per sopportare il carico pedonale

Saldatura con saldatrice ad aria compressa

Disponendo di una saldatrice ad aria compressa tipo Drader (detta anche ad estrusione), e utilizzando il nostro filo di saldatura in PE (Salbia Ø 3.5), si possono facilmente eseguire diverse piccole riparazioni o applicazioni di alcuni accessori quali stube, tronchetti PE, rompiflussi, staffe ...…

Ecco come procedere:

- Impostare la temperatura della saldatrice a 270°C. - Attendere circa 10 minuti finché la spia della macchina non inizia a lampeggiare; questo indica che la saldatrice ha raggiunto la temperatura programmata. - Trascinare quindi la saldatrice lungo il percorso di saldatura mantenendo una giusta velocità (né troppo rapidamente né troppo piano) in modo tale da permettere la fusione delle due parti a contatto con il filo di saldatura. E' importante che le due parti da saldare siano vicine tra loro in modo che possano essere scaldate dalla punta della saldatrice contemporaneamente.

Saldatura con aria calda (phon)

In mancanza di una saldatrice ad aria compressa, si può operare con un normale PHON elettrico o elettrico + aria compressa, sempre utilizzando l'apposito filo in polietilene (Salbia Ø 3.5mm).

Ecco come procedere:

- Regolare la temperatura dello strumento a 250°C / 300°C. - Attendere 1 minuto dopodiché procedere al preriscaldo delle parti da saldare. - Portare quindi a fusione il filo di saldatura premendolo contro la parte e nel frattempo muoversi lungo tutta la superficie da saldare mantenendo anche i questo caso la giusta velocità (né troppo rapidamente né troppo piano).

Riparazioni - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2012

7-8

25-30

5

A

B

B

Riparazione di una piccola frattura

In presenza di fratture di tipo meccanico ( urto, inforcamento, etc….), se la crepa è di piccola entità e non ha tendenza a "correre", forse si può intervenire saldandovi del materiale di riporto ed provando ad operare sia all'interno che all'esterno del serbatoio.

Ecco come procedere:

- Pulire la rottura scavando lungo di essa per una lunghezza superiore alla stessa (A). Alle estremità creare dei piccoli solchi perpendicolari all’incavo appena svuotato; la funzione di questi solchi sarà di “interrompere” la rottura impedendole di proseguire.

- Con un phon rammollire il materiale intorno alla zona della frattura e riempire la cavità con del filo di polietilene fondendolo ad una temperatura di 250°C/300°C (vedi istruzioni pagina precedente).

Materiale di riempimento saldato

- Se possibile completare il lavoro saldando (sempre con il medesimo filo di saldatura) all’interno del serbatoio una piastrina di rinforzo in polietilene che distribuendo la spinta del liquido contenuto su una superficie maggiore garantirà una migliore tenuta della riparazione.

Superficie esterna del serbatoio

Superficie interna del serbatoio

Riparazioni - Pag. 3 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2012

Nel caso in cui invece la crepa dovesse trovarsi in posizioni "critiche", come per esempio in prossimità del tronchetto di scarico, si deve operare applicando un tampone. Questo sempre a patto che la rottura non sia troppo vicina al fondo perché in questo caso un intervento di riparazione non sarebbe realizzabile. Ecco come procedere:

- Asportare completamente tutta la zona interessata dalla crepa con un trapano munito di tazza. - Inserire un tampone (in pratica un tronchetto cieco) che dovrà essere saldato al

serbatoio sia internamente che esternamente. Per farlo aderire bene è possibile che ci sia bisogno di preparare con cura una sede d'appoggio interna utilizzano una smerigliatirce.

Tampone saldato

Sostituzione di tronchetti esistenti

La sostituzione di un tronchetto già esistente può essere necessaria in caso di rottura o nel caso si vogliano cambiare le dimensioni dell’uscita di scarico.

Ecco come procedere nella sostituzione delle diverse tipologie di tronchetti:

Tronchetti TST

- Svitare la ghiera esterna. - Spingere il tronchetto all'interno e recuperarlo. - Inserire il nuovo tronchetto nel foro accompagnandolo se necessario con un tondino piegato a “L”. - Stringere la ghiera esterna con una pinza giratubi (2) oppure con una chiave a catena (1) a seconda delle dimensioni della ghiera stessa.

1 2

Riparazioni - Pag. 4 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2012

Tronchetti PST

- Svitare la ghiera esterna (B). - Spingere il serbatoio interno dalla parte opposta del passante per liberarlo dalla camicia. - Togliere il serbatoio dalla camicia. - Svitare la ghiera esterna (A) che blocca il passante sul serbatoio. - Spingere all’interno il tronchetto ed estrarlo dal serbatoio. - Inserire il nuovo tronchetto PST magari aiutandosi anche con un tondino piegato a “L” , facendolo passare nel foro esistente e preoccupandosi di controllare che l’O-Ring sia nella propria sede. - Afferrandolo da fuori montare la ghiera esterna (A) compresa di O-Ring e serrarla con forza utilizzando una chiave a catena (1) mentre la si blocca con una pinza giratubi (2). - Rimettere il serbatoio all’interno della camicia, posizionarlo in verticale e farlo ruotare fino al punto da far coincidere il tronchetto con il foro della camicia. - Far uscire il filetto dalla camicia e spingere il serbatoio fintanto che la ghiera (A) va in battuta. - Avvitare infine la ghiera esterna (B) serrandola con forza usando la chiave a catena (1).

Può capitare che, per alcuni modelli di serbatoi con camicia, la ghiera interna (A) sia sostituita da due ghiere più piccole (A1 e A2). Il procedimento di sostituzione non cambia da quello appena descritto sopra.

1 2

Interramento - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2009

INTERRAMENTO

Il contenitore Astro è concepito come serbatoio di superficie. La possibilità di interro, richiesta per utilizzi specifici, è applicabile unicamente sui modelli della serie TKO e solamente se vengono seguite scrupolosamente le indicazioni riportate qui sotto; diversamente Astro non potrà assumersi nessuna responsabilità. Per evitare qualsiasi tipo di deformazione causata da cedimenti del terreno circostante sia lungo le pareti che sulla testata del serbatoio elenchiamo qui di seguito una serie di istruzioni necessarie per eseguire l’interramento in modo corretto. Le seguenti istruzioni saranno applicate sulla parete di ogni TKO destinato all’interro:

1. Eseguire lo scavo nel terreno prevedendo di lasciare uno spazio libero ulteriore di circa 20 cm. attorno al serbatoio (nelle 3 dimensioni: L x P x H).

2. Preparare sul fondo dello scavo un “ letto ” di sabbia fine per un’altezza di circa 20 cm.

3. Posizionare il serbatoio assestandolo sul fondo di sabbia precedentemente lisciato.

4. Iniziare l’operazione di riempimento del serbatoio con acqua.

5. Contemporaneamente riempire lo spazio vuoto (rimanente tra serbatoio e scavo) con strati di sabbia fine alti circa 30 cm. inserendo tra uno strato ed il successivo del cemento bagnandolo.

ATTENZIONE : il materiale di riempimento deve essere esclusivamente sabbia fine; utilizzare materiale di recupero di cantieri e/o materiale di scarto che potrebbe contenere oggetti contundenti e aguzzi danneggia il serbatoio!

6. Ripetere questa operazione a strati di sabbia fine e cemento fino alla completa copertura del serbatoio.

7. E’ possibile ricoprire il tutto con della terra ed in questo caso la zona sovrastante il serbatoio sarà esclusivamente CALPESTABILE. (FIG. 1)

8. Nel caso in cui si voglia rendere la zona sopra il serbatoio CARRABILE (FIG. 2) si renderà obbligatorio eseguire una soletta in cemento armato che non gravi sul serbatoio ma esclusivamente sul terreno circostante.

Fig. 1 Fig. 2

Coibentazione - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

COIBENTAZIONE

I serbatoi Astro possono essere impiegati in numerosissime applicazioni e soprattutto in

molteplici ambiti poiché sono in grado di soddisfare le esigenze più disparate di una

vastissima clientela formata soprattutto da industrie chimiche, farmaceutiche,

cosmetiche, alimentari, tessili e degli inchiostri, le tintorie industriali, gli impianti di

depurazione delle acque, gli impianti di smaltimento rifiuti, etc…

La temperatura d’esercizio dei serbatoi Astro è generalmente compresa tra -20°C e

+60°C ma negli ultimi tempi la continua ricerca d’innovazione ci ha spinto verso nuove

applicazioni: tra queste sicuramente spicca l’utilizzo di cavi scaldanti e la coibentazione.

Esaminati nel dettaglio si può vedere che i

cavi autoregolanti sono cavi scaldanti a

matrice semiconduttiva composta da una

miscela di polvere di grafite e polimero

estrusa su due conduttori di opportuna

sezione (1.25 mm circa); tale matrice viene

successivamente irradiata per fissarne

l’assetto molecolare e costruire una

memoria della sua iniziale costruzione.

Viene quindi ricoperta con una guaina in

poliolefina (materiale termoplastico) e con

una ulteriore protezione in fluoro polimero o

materiale termoplastico. Questo così

formato altro non è che il cavo base.

Tale cavo può essere successivamente

ricoperto da una calza in rame stagnato o

acciaio inossidabile di protezione meccanica

e messa a terra ed infine da un ultimo

rivestimento in fluoropolimero o materiale

termoplastico (vedi figura qui a lato).

Le particelle di carbonio formano tra i

conduttori in tensione innumerevoli percorsi

di corrente.

Con l’aumento della temperatura ambiente

la materia plastica del semiconduttore si

dilata interrompendo i flussi di corrente

formati dal carbonio.

Ne consegue un aumento della resistenza

elettrica, una diminuzione della corrente

assorbita e del calore generato.

Quando la temperatura ambiente scende, la

materia plastica si ritira, ripristinando

nuovamente i collegamenti. La diminuzione

della resistenza elettrica aumenta la

corrente assorbita e di conseguenza il calore

generato.

I nastri termici autoregolanti forniscono in

ogni punto del circuito, anche in caso di

temperature soggette e frequente variazione,

il giusto calore necessario.

La grande adattabilità ai singoli fabbisogni di

calore limita notevolmente il consumo

energetico e quindi il costo del riscaldamento.

Coibentazione - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

Con l’aumentare della

temperatura

aumenta la resistenza.

Con l’aumento della resistenza

diminuisce l’assorbimento di

potenza.

Nei riscaldatori convenzionali ciò

non avviene e con l’aumento

della temperatura la potenza

rimane invariata.

Il cavo scaldante autoregolante dunque garantisce:

- una riduzione del costo globale dell’installazione, inoltre può essere alimentato a

230V fino alla lunghezza massima propria di ogni cavo, senza necessità di

trasformatori.

- una riduzione del costo di esercizio visto che la sua potenza viene

automaticamente ridotta allorché la temperatura richiesta è raggiunta.

- una grande facilità di montaggio vista la sua facile progettazione; può essere

infatti tagliato, giuntato e derivato direttamente in cantiere con un ingombro molto

ridotto.

- una erogazione di calore a controllo autonomo in ogni punto.

- la totale assenza di rischi di surriscaldamento visto che può essere sovrapposto a

se stesso in tutta sicurezza.

- affidabilità totale.

Coibentazione - Pag. 3 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

Nel disegno sottostante si può vedere nello specifico come viene assemblato un serbatoio

con sistema di coibentazione e riscaldamento:

Coibentazione - Pag. 4 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

Qui di seguito vengono riportate le caratteristiche tecniche del cavo scaldante

autoregolante ELSR-N-40-2 che è impiegato sui serbatoi Astro:

Tipo: ELSR-N-40-2-AO

Struttura : Lamina d’alluminio e rivestimento esterno termoplastico

Involucro protettivo: TPE-O

Conduttore d’alimentazione: Cu nichelato

Temperatura massima circostante ammessa (spento): 80°C

Temperatura massima circostante ammessa (acceso): 65°C

Tensione nominale: 230 V

Raggio di curva minimo: 25 mm

Temperatura di trasferimento: min. -45°C

Potenza nominale: 40 W/m da 10°C

Dimensioni: 13.6 mm x 5.5 mm

Peso: 91 g/m

Coibentazione - Pag. 5 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

Coibentazione - Pag. 6 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

K Teleruttore 20A TM Contatto del termostato LO Linea 220/240V NO Linea 220/240V L1 Cavo scaldante circuito N1 Cavo scaldante circuito

Particolare della cassetta di giunzione

Coibentazione - Pag. 7 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 09/2018

Oltre alla coibentazione con riscaldamento mediante cavi scaldanti è possibile attrezzare i

serbatoi Astro per il solo isolamento termico mediante coibentazione.

In questo caso il serbatoio non avrà nè cavi scaldanti nè termostato di controllo ma sarà

semplicemente avvolto dalla gomma isolante ed eventualmente dalla pellicola

d’alluminio.

In ognuno dei due casi (coibentazione con riscaldamento o isolamento termico) Astro

rilascia comunque un Certificato di Conformità che oltre a specificare le caratteristiche

dell’impianto installato ne attesta i controlli di corretto funzionamento su di esso eseguiti.

Controlli di qualità - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 02/2018

CONTROLLI DI QUALITA’, COLLAUDI INTERNI e CERTIFICAZIONI

La filosofia aziendale è quella di offrire prodotti di qualità superiore che garantiscano la

massima sicurezza possibile nell’utilizzo.

Proprio per questo utilizziamo esclusivamente polimeri (PE e PP) di prima qualità, non

impieghiamo per nessuna ragione materiali riciclati né tantomeno di seconda scelta, ogni

materia prima è stabilizzata UV ed è resistente agli attacchi della maggior parte dei

composti chimici.

L’intera gamma dei prodotti Astro è inoltre adatta al contatto con alimenti secondo le più

recenti Normative.

Un fatto questo comprovato dalle Certificazioni ufficiali rilasciate dai vari fornitori di

materia prima ma soprattutto confermato grazie ad un’accuratissima serie di test

effettuati da Astro presso un noto laboratorio italiano accreditato Accredia.

Il polipropilene impiegato da Astro è di ultimissima generazione, un materiale

rivoluzionario che di fatto annulla la vecchia concezione di “materiale estremamente

fragile” unendo le ottime proprietà meccaniche e di resistenza chimica del polietilene con

le elevate prestazione ad alte temperature (fino a +80°C) del classico polipropilene.

Tutto questo ci permette di ampliare molto il campo di applicazione dei nostri prodotti.

L'articolo ha infatti riscosso un notevole successo in così tanti Paesi proprio perché è in

grado di soddisfare le esigenze più disparate di una vastissima clientela formata

soprattutto da industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, alimentari, tessili e degli

inchiostri, le tintorie industriali, gli impianti di depurazione delle acque, gli impianti di

smaltimento rifiuti, etc…

Proprio per garantire la continuità di questa ottima qualità sottoponiamo continuamente

ogni lotto di materia prima utilizzato in Astro a numerosi e severi controlli in accettazione:

- Test di trazione

- Test d'impatto

- Granulometria

- Melt index

- Densità e Densità apparente

- Scorrevolezza

- Stress Cracking

Per la stessa ragione sottoponiamo anche i pezzi finiti ad un rigido iter di controlli

qualitativi che prevedono un controllo visivo, il rilevamento spessori con apparecchiatura

ad ultrasuoni e la misurazione della densità.

Su ogni articolo, come previsto dal nostro Sistema di qualità certificato EN ISO 9001:2015

viene applicata una targhetta adesiva del controllo qualità riportante informazioni come :

- Numero di matricola

- Anno di produzione

- Sigla articolo

- Versione

che serve alla sua identificazione e alla sua rintracciabilità nel tempo.

Completa tracciabilità dei materiali vi è sia sui polimeri utilizzati per lo stampaggio dei

serbatoi che sull’acciaio usato per la produzione delle strutture metalliche, marcate CE

secondo UNI EN 1090.

Controlli di qualità - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 02/2018

Certificazione EN ISO 9001:2015 :

Controlli di qualità - Pag. 3 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 02/2018

Le strutture metalliche ASTRO sono marcate CE secondo la UNI EN 1090, progettate

con software avanzati, prodotte con personale qualificato e con la piena tracciabilità dei

materiali impiegati.

Certificazione UNI EN 1090 :

Controlli di qualità - Pag. 4 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 02/2018

Per quanto riguarda le documentazioni fornite da Astro su richiesta del Cliente

rilasciamo la Dichiarazione di Conformità dell’articolo stilata secondo Normativa UNI

EN 45014, la Dichiarazione di compatibilità chimica del serbatoio, la Dichiarazione

di alimentarietà secondo le più recenti Normative nazionali ed europee e se previsto il

test in fase d’ordine è possibile ottenere anche il Certificato di prova idrostatica.

Ogni documento è richiedibile mediante addebito in fattura ed è disponibile in italiano,

inglese e francese.

Normativa CE - Pag. 1 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2010

NORMATIVA CE (DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE)

Il 9 giugno 2006 è stata pubblicata la nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE che sostanzialmente non introduce cambiamenti radicali rispetto all’attuale 98/37/CE (in Italia dal 21 settembre 1996 è in vigore il DPR 459/96). In tal senso si ricorda che la Direttiva Macchine regolamenta l’iter CE di certificazione da attuare a carico dei fabbricanti, in particolare:

- rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza (anche attraverso l’utilizzo di norme tecniche armonizzate)

- costituzione del Fascicolo Tecnico della Costruzione (da conservare a cura del fabbricante) che comprende al suo interno la valutazione del rischio e le misure previste per eliminare, ridurre i rischi, proteggere gli operatori

- predisposizione del manuale delle istruzioni per l’uso e la manutenzione della macchina

- compilazione della dichiarazione CE di conformità

- marcatura CE La nuova direttiva è entrata in vigore il 29 giugno 2006 e gli Stati Membri devono adottare la 2006/42/CE entro il 29 giugno 2008: le prescrizioni sono da applicare a partire da tale data, mentre nel frattempo si potrà ancora applicare l’attuale 98/37/CE fino al 29 dicembre 2009. Tutte le macchine che vengono immesse sul mercato a partire da questa data sono soggette agli obblighi previsti dalla nuova DM.

Direttamente dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE si legge che il campo d'applicazione della stessa è da limitarsi a :

- macchine

- attrezzature intercambiabili

- componenti di sicurezza

- accessori di sollevamento

- catene, funi e cinghie

- dispositivi amovibili di trasmissione meccanica

- quasi-macchine dove per macchina si intende principalmente “ un insieme equipaggiato o destinato ad

essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale

diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro

solidamente per un'applicazione ben determinata “. La stessa Normativa dichiara che invece ne sono esenti :

- i componenti di sicurezza, destinati ad essere utilizzati come pezzi di ricambio in sostituzione di componenti identici e forniti dal fabbricante della macchina originaria

- le attrezzature specifiche per parchi giochi e/o di divertimento

- le macchine specificamente progettate o utilizzate per uso nucleare che, in caso di guasto, possono provocare una emissione di radioattività

- le armi, incluse le armi da fuoco

Normativa CE - Pag. 2 Guida d’uso serbatoi Astro Rev. 00/2010

- i seguenti mezzi di trasporto:

A) trattori agricoli e forestali per i rischi oggetto della direttiva 2003/37/CE, escluse le macchine installate su tali veicoli

B) veicoli a motore e loro rimorchi oggetto della direttiva 70/156/CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative all'omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, escluse le macchine installate su tali veicoli C) veicoli oggetto della direttiva 2002/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 marzo 2002, relativa all'omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote, escluse le macchine installate su tali veicoli D) veicoli a motore esclusivamente da competizione E) mezzi di trasporto per via aerea, per via navigabile o su rete ferroviaria, escluse le macchine installate su tali veicoli

- le navi marittime e le unità mobili off-shore, nonché le macchine installate a bordo di tali navi e/o unità

- le macchine appositamente progettate e costruite a fini militari o di mantenimento dell'ordine

- le macchine appositamente progettate e costruite a fini di ricerca per essere temporaneamente utilizzate nei laboratori

- gli ascensori utilizzati nei pozzi delle miniere

- le macchine adibite allo spostamento di artisti durante le rappresentazioni

- i prodotti elettrici ed elettronici che rientrano nelle categorie seguenti, purché siano oggetto della direttiva 72/23/CEE del Consiglio, del 19 febbraio 1973, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione:

A) elettrodomestici destinati a uso domestico B) apparecchiature audio e video C) apparecchiature nel settore delle tecnologie dell'informazione D) macchine ordinarie da ufficio E) apparecchiature di collegamento e di controllo a bassa tensione F) motori elettrici

- le seguenti apparecchiature elettriche ad alta tensione:

A) apparecchiature di collegamento e di comando, B) trasformatori

A differenza della precedente Direttiva 98/37/CE, dove era chiaramente esplicitato che i serbatoi di magazzinamento erano esclusi dall’essere assoggettati, la nuova Norma ha introdotto una riorganizzazione delle categorie che di fatto ha portato a perdere la precedente dicitura.

Ciò nonostante continua a valere quanto finora affermato e cioè che i serbatoi ASTRO non sono assoggettati alla Normativa CE. Infatti pur non rientrando in nessuna delle categorie di esclusione, non fanno parte di nessuna delle categorie d’ammissione ed assoggettazione alla Normativa in quanto componenti non in movimento bensì statici.