Emozioni a sei zampe

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Emozioni a sei zampe Educare il cane ed educarsi con l’apprendimento emozionale. Aldo La Spina

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Impariamo a "sentire" e a "pensare da cane" grazie all'apprendimento emozionale, un metodo che insegna a scoprire e vivere una nuova relazione con il cane e al contempo entrare in comunicazione diretta con i nostri amici a quattro zampe. Attraverso le emozioni si possono insegnare al cane le norme di comportamento necessarie, ma anche comprenderlo meglio e interpretarne gli stati d'animo.

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Emozionia sei zampe

Educare il cane ed educarsi con l’apprendimento emozionale.

Aldo La Spina

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Aldo La Spina

Emozioni a sei zampe

Educare il cane ed educarsi

con l’apprendimento emozionale

Terra Nuova Edizioni

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INDICE

Ringraziamenti 5Prefazione di Mariangela Albertini 7BAU-WOW! Ovvero: educare il cane con le emozioni 11 Come leggere questo libro 14Prima parteIMPARARE A SEI ZAMPE - IL MIO PERCORSO 17 Capitolo I - Ragionare “da cani” 19 Capitolo II - Attenti al padrone! 3aSeconda parteLE EMOZIONI: L’INTELLIGENZA CHE UNISCE 77 Capitolo III - I colori dell’anima 79 Capitolo IV - Anche il cane ha il “tuffo al cuore” 101 Capitolo V - I momenti cruciali della vita: cuccioli e anziani 112Terza parteL’APPRENDIMENTO EMOZIONALE - IL MIO METODO 131 Capitolo VI - Sentire e sentirsi “cani” 133 Capitolo VII - Emozioni: la cassetta degli attrezzi (schede di lavoro: esercizi e pratiche del metodo di Apprendimento Emozionale) 147APPENDICI Il maltrattamento? Fatta la legge… 181 Il cane che aggredisce: un problema di salute o di sicurezza pubblica? 184 Il decalogo del buon proprietario 186 Glossario cinofilo 187 APNEC: l’associazione professionale educatori cinofili 194 Bibliografia 196

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RINGRAZIAMENTI

Il primo ringraziamento va alla mia famiglia, a mia moglie Mau-ra e a mia figlia Sara, per avermi aiutato, consigliato e sopportato durante la stesura del libro. Poi a mio padre, per essere un esempio di ironia e di gioia di vivere; a mia madre, per avermi sempre aiutato nei tentativi di diventare adulto, anche se il risultato lascia tuttora a desiderare, e certo non per colpa sua.Ringrazio i miei cani: Ambra, la cui presenza mi ha permesso di fare di un hobby una professione; Espace, il cagnolino che ha condiviso le mie imprese più pazze, che mi ha portato alla notorietà e che so-prattutto ha tollerato le umane sciocchezze che ho commesso.Ringrazio i miei maestri, insegnanti e collaboratori: Enzo Vezzoli, il maestro che mi ha fatto conoscere la cinofilia estera e insegnato a rispettare il cane; Claire Guest, che, fiduciosa, mi ha aperto le porte dell’élite internazionale dei consulenti del comportamento anima-le dell’APBC (Association of Pet Behaviour Counselor); Ida Caruggi, che mi ha aiutato e sostenuto ogni volta che è andata in crisi la mia identità professionale; Mariangela Albertini, che mi ha consentito di compiere le prime esperienze come docente universitario; Stefania Del Papa, che mi ha aiutato a crescere come formatore e professioni-sta; i soci fondatori dell’Associazione Professionale Nazionale Educa-tori Cinofili (APNEC), che hanno insistito perché diventassi loro socio; Paolo Villani, il mio eclettico mentore, anziano ma sempre giovane.Ringrazio inoltre tutti i miei collaboratori del passato: istruttori, edu-catori cinofili, medici veterinari; l’elenco sarebbe troppo lungo, e per questo cito unicamente il dottor Danilo Belluci, il primo medico ve-terinario che, credendo nella mia competenza, mi ha affidato i primi casi. Tutti loro mi hanno insegnato molto, e soprattutto mi hanno aiutato a diventare imprenditore di me stesso. Ringrazio infine gli attuali collaboratori, e in particolare Cinzia Stefanini, che mi hanno permesso di dedicare tempo alla stesura di questo libro.

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PREFAZIONE

Nel suo primo libro, Aldo La Spina guida il lettore alla scoperta del mondo del cane, ripercorrendo la sua esperienza, lungo il cammino che da semplice addestratore di cani lo ha fatto diventare un amante e un profondo conoscitore di questi animali, fino a diventare, come gli piace definirsi, un eccellente “cinogogo”.Il libro si presta sia a un reading for information che a un reading for pleasure. Da un lato si presenta come un testo divulgativo, che forni-sce indicazioni pratiche e informazioni utili per un corretto approccio con il nostro cane; dall’altro lato il suo contenuto è anche di tipo emotivo, perché l’autore rende partecipi i lettori degli stati d’animo che ha provato in alcuni episodi avvenuti nel corso dei suoi lunghi anni di lavoro con il cane. Durante la lettura si impara ad apprezzare l’intensa vita emotiva del cane, riconoscendone sentimenti ed emozioni, ma si entra anche in stretto contatto con l’autore, con il suo mondo fatto di esperienze e di emozioni legate alla relazione con il cane. Terminata la lettura del libro, si ha la sensazione di avere imparato molto sulla natura del cane, ma nel contempo si fa avanti anche la voglia di mettersi in gioco imparando, come dice l’autore, a calarsi “nei peli del cane”, di impostare la ricerca di un rapporto migliore, in grado di dare gioia e soddisfazioni a entrambi.Il percorso delineato nel libro parte dalle prime esperienze dell’auto-re, che descrive i metodi di addestramento utilizzati durante gli anni iniziali della sua professione, basati su quanto appreso dalla scuo-la tedesca. Una scuola rigida, dura, che si avvaleva esclusivamente

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di tecniche imperniate sui riflessi condizionati, che non disdegnava neppure l’utilizzo delle punizioni, e in cui il cane era considerato come uno strumento da utilizzare per soddisfare i bisogni del “pa-drone”. Che fosse da guardia, da utilità, sportivo o anche solo “da compagnia”, il cane era comunque visto come una macchina, un oggetto, che doveva rispondere alle esigenze del proprietario.Fortunatamente la sensibilità dell’autore negli anni lo ha portato a domandarsi se effettivamente non esistessero metodi meno duri, meno umilianti per il cane, che facessero entrare il soggetto umano in sintonia con il proprio animale, in modo che quest’ultimo venisse considerato non più un oggetto, ma un amico, un compagno di vita. Ed ecco che si ha così il passaggio dai metodi duri a quelli più gentili, che ricadono sotto la definizione, appunto, di “apprendimento gen-tile”. Questo tipo di apprendimento, non più basato sulle punizioni ma sui rinforzi positivi, con l’utilizzo di premi quando il cane tiene un comportamento corretto senza punirlo quando sbaglia, è sicura-mente più consono alla personalità e alla sensibilità dell’autore.Ma con il passare degli anni e dopo una lunga esperienza, anche questo tipo di addestramento non si è rivelato del tutto soddisfacen-te. Nonostante fosse evidente il miglioramento che questo metodo otteneva nel rapporto tra cane e padrone, mancava ancora qualco-sa… E così la lunga esperienza, gli studi, ma soprattutto la curiosi-tà, l’amore e la passione per i cani hanno portato Aldo La Spina a modificare ulteriormente la rotta, passando da una visione del cane legata all’etologia classica a una più vicina alla moderna zooantro-pologia. Questa disciplina ha come oggetto di ricerca l’interazione uomo-animale: non considera più il cane un “oggetto” ma un “sog-getto”, riconoscendone l’alterità senza cadere nella sua antropo-morfizzazione, e anzi attribuendogli il ruolo di controparte capace di aggiungere nuovi contenuti nel rapporto con l’essere umano. Ed è a questo punto che l’addestratore e consulente comportamenta-le Aldo La Spina è diventato un cinogogo, e ha messo a punto un nuovo e originale metodo, denominato “apprendimento emoziona-le”, che si pone l’obiettivo di recuperare e migliorare la relazione con il cane, passando, secondo i concetti della zooantropologia, dal

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cane-oggetto al cane-soggetto, promosso a rango di compagno di vita. Con questo metodo, l’approccio diventa, secondo la definizione dell’autore, di tipo “partecipativo”, così da esaltare un tipo di comu-nicazione emotiva basata sul riconoscimento delle emozioni provate dal cane, poiché esse rappresentano la via più diretta per interagire in modo profondo e rispettoso con il nostro amico animale.In conclusione, possiamo citare le parole dell’autore: “occorre dare al cane il meglio di noi, perché ci dia il meglio di sé”. Ma a volte, per riuscirci, è necessario impegnarsi e studiare, e questo libro di Aldo La Spina promette di essere un ottimo punto di partenza.

Professoressa Mariangela AlbertiniDocente di Fisiologia ed Etologia degli animali domestici

Università degli Studi di Milano

Prefazione

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BAU-WOW!

OVVERO: INSEGNARE AL CANE CON LE EMOZIONI

Il cane è quel che c’è di meglio nell’uomo.Buffon (naturalista francese del 1700)

I cani sono la mia passione, da sempre. Ne ho avuti più d’uno, ne ho amati tanti. Li ho talmente amati che con il tempo ho imparato ad ascoltarli, forse fino a capirli, che è poi la presunzione di ogni “pro-prietario”. Ci vivo insieme, e sono per me da sempre fonte di stupo-re, piacere e ammirazione. Mi occupo anche professionalmente di questi magnifici animali, più che a tempo pieno, in un lavoro che mi dà gioia e soddisfazione. Sono consulente e formatore in riedu-cazione comportamentale del cane, e insegno a risolvere quelli che vengono chiamati “problemi di comportamento” dei cani, ma prefe-risco non definirli così, dato che si scopre quasi sempre che derivano da atteggiamenti e comportamenti sbagliati dei loro proprietari, o da problemi legati all’ambiente in cui si trovano costretti a vivere. Così, in realtà, insegno sia ai cani sia ai proprietari a stabilire una nuova e migliore forma di convivenza. Nel corso delle mie consulen-ze, i “proprietari” arrivano a dire: “Ah! Allora, sono io che sbaglio! Ma allora lei deve insegnare a me!”. All’inizio tutti sono convinti che io vada lì a risolvere i problemi del cane; in seguito però emerge che le problematiche sono quelle della relazione fra gli umani e il cane, e a quel punto ha inizio la “consulenza comportamentale”, che sa-rebbe meglio definire “familiare”. Non appena il proprietario se ne rende conto, scatta la fiducia reciproca e prende avvio il lavoro vero e proprio.

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La mia esperienza è unica, molto particolare. Per una serie di circo-stanze sono stato un pioniere e un innovatore: ho introdotto novità nella cinofilia e diffuso per primo in Italia concetti, studi, discipli-ne e pratiche del tutto sconosciuti al nostro Paese, come il metodo gentile per l’educazione del cane, la fisioterapia e la riabilitazione in piscina, l’utilizzo di metodi di medicina naturale per i cani, come shiatsu, fiori di Bach e agopuntura. Nel campo del rapporto con gli animali ho contribuito all’affermazione di nuovi e promettenti approcci che oggi vanno per la maggiore, fra cui in particolare la zooantropologia, che studia la natura e l’evoluzione dei rapporti fra gli esseri umani e gli altri animali. Ho “allevato” molti operatori di questa nuova cinofilia moderna, e oggi molti di loro svolgono un ottimo lavoro dopo essersi fatti le ossa con me. Il loro successo mi rende felice ed è una delle mie più grandi soddisfazioni: quello che ho intuito e condiviso si sta diffondendo.

Ho lavorato moltissimo “sul campo”. All’inizio ero un “istruttore da marciapiede”: andavo là dove vivevano i cani e i loro proprieta-ri, poiché era lì che bisognava trovarsi per risolvere i problemi. Ho sempre lavorato in collaborazione con medici veterinari, studiosi ed esperti; poi, negli ultimi anni, ho aperto strutture per la salute del cane, per la formazione dei proprietari e dei professionisti. Ho scritto su riviste, sono stato invitato per anni a partecipare a trasmissioni te-levisive nel ruolo dell’esperto in diretta; oggi collaboro con siti web, istituti di formazione e università.Dopo anni di studio e sperimentazione sul campo, ho elaborato un nuovo metodo che presento per la prima volta in questo libro. È un metodo originale, collaudato, anche se relativamente nuovo, a cui ho dato il nome di Apprendimento emozionale, che ha l’obiettivo di recuperare e migliorare la relazione con il nostro cane.

Il metodo di apprendimento emozionale è un passo avanti an-che rispetto al metodo di educazione “gentile”, che per primo ho introdotto in Italia, e che esclude punizioni, coercizioni o costrizio-ni fisiche premiando i comportamenti positivi. Infatti, anche questo

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metodo rischia di restare una tecnica limitata all’utilizzo di boccon-cini e giochi o scatolette magiche (vedi il mitico “clicker”) dati come premio o rinforzo. Se è limitata a questo, anche una tecnica positiva come il metodo gentile è utile soltanto a far sentire al padrone la coscienza pulita (“non faccio male al cane”), senza in realtà risolvere i problemi reali della convivenza fra uomo e cane, senza andare a fondo nella questione: non basta premiare o punire, non è sufficien-te dare al cane cibo o giocarci quando si comporta bene, l’animale non è un robot che risponde in modo meccanico, ma è un essere che prova emozioni e sentimenti.

È necessario far sì che cane e proprietario si conoscano in modo profondo, entrino in relazione, che comprendano ciò che prova-no l’uno per l’altro. Il cane, quando riceve un bocconcino, deve sen-tire che il proprietario è contento di darglielo, deve percepire la gioia di stare con lui. Il piacere di stare con il padrone deve essere ricono-sciuto non solo da segnali esteriori come l’eccitazione, lo sguardo o lo scodinzolare, ma deve essere percepito a un livello più profondo.Occorre dare al cane il meglio di noi, affinché ci dia il meglio di sé. Il cane è un animale intelligente ed emotivamente complesso, che vive con noi e ci aiuta a rendere migliore la nostra vita; noi abbiamo il do-vere di comprenderlo e accettarlo fino in fondo se vogliamo evolvere ancora insieme a lui come accade da oltre 12.000 anni. Se siamo uomini invece che cavernicoli con la clava, lo dobbiamo anche al fatto che viviamo con il cane, che ci ha aiutato in mille modi, come noi ab-biamo portato lui a evolversi e a non essere più solo lupo o sciacallo.

Spesso i colleghi mi chiedono quale metodo utilizzo nell’educa-zione del cane, se il cibo o la pallina, e io rispondo: “la relazio-ne”. Allora ribattono: “Ah, la carezza!”; “Beh, non proprio” replico, evitando sempre di dare estemporaneamente una lezione non ri-chiesta. Come si può pensare di costruire una relazione autentica diventando una specie di dispenser di carezze, di cibo o di palline? Proprietari egoisti che dispensano coccole tutto il giorno ai loro cani, per compensare la solitudine e la mancanza di affetto; cani saturi

Bau-wow! Ovvero: insegnare al cane con le emozioni

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che rigurgitano pezzi di würstel o chiedono meccanicamente la pal-lina come tossicodipendenti, per mancanza di una comunicazione vera; cani sempre chiusi in recinti o al guinzaglio, strattonati quando incontrano altri cani, privati della libertà di muoversi: questi cani non stanno bene, e neanche i loro proprietari, che così facendo non pos-sono godere di un rapporto autentico con il loro cane.Per “sentire” davvero il proprio cane e costruire con lui un rapporto sincero, la via migliore è l’emozione: è la forza che ci unisce al cane nel modo più diretto, quella che lui riconosce meglio e che noi es-seri umani viviamo più intensamente, al di là di ciò che crediamo o pensiamo.

La vera risposta alla domanda su quale metodo utilizzo nella re-lazione con il cane è dunque: “io seguo le emozioni”. Questo consiste nel far sentire al cane la mia emozione, indurla in lui affin-ché impari. Rinforzo con l’emozione un messaggio che voglio far ar-rivare, invece che con uno strattone, un click o anche un bocconcino o una lode; allo stesso tempo, cerco di sentire le sue emozioni per imparare a conoscerlo meglio. È un metodo che voglio diffondere e condividere con gioia perché verifico ogni giorno quanti effetti be-nefici apporti e quanto sia efficace.

Come leggere questo libro

Nella prima parte del libro presento il mio percorso, che è insieme umano e professionale, in parallelo illustro l’evoluzione della cinofilia in Italia nell’ultimo ventennio, mostrando il percorso che, dall’ad-destramento tradizionale basato sull’approccio comportamentista e cognitivista, mi ha condotto all’attuale concezione del rapporto uomo-cane. Leggere la mia storia credo sia utile a chi abbia iniziato di recente o si accinga ora a dedicarsi all’attività cinofila, e anche semplicemente a chiunque abbia un cane o voglia accoglierlo nella propria famiglia.

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Nella seconda parte introduco gli studi, le riflessioni e le recenti espe-rienze sulle emozioni e il loro ruolo, in particolare nel mondo ani-male, confrontandole con le mie esperienze dirette. Questa parte del libro è stata realizzata insieme allo staff e ai collaboratori della scuola cinofila Per Format Net, che ho fondato e che tuttora dirigo. In particolare, Ida Caruggi e Stefano Fusi hanno contribuito con con-sigli, informazioni tratte dalle loro ricerche e suggerimenti in merito al contenuto, alla scrittura e alla elaborazione.

Nella terza parte presento il metodo pratico messo a punto in questi anni, basato sulla condivisione delle emozioni e sul considerare il cane un compagno di vita. Nelle schede di lavoro spiego l’approccio generale del metodo e gli esercizi che servono a migliorare la rela-zione con il proprio cane. Presento inoltre le mie considerazioni sulle esperienze fatte e le conclusioni teoriche cui sono arrivato alla luce dei filoni di studio più attuali sul comportamento animale e sull’inte-razione uomo-animale, come l’etologia, la zooantropologia, i diritti degli animali e l’ecologia “profonda”.Le schede di lavoro non possono essere utilizzate senza una prepara-zione specifica e senza la guida preventiva di un istruttore, ma sono qui presentate a uso degli operatori e di chi sta già seguendo scuole cinofile. Per i curiosi e i lettori tout court rappresentano importanti spunti di riflessione e utili fonti di informazione.

Nel libro racconto alcuni casi che ho affrontato in passato nell’atti-vità di educatore cinofilo, esemplificativi di situazioni che si creano intervenendo per riportare un equilibrio nella relazione uomo-cane. Da questi e moltissimi altri casi concreti ho preso spunto per svilup-pare il mio attuale approccio.Sono consapevole che il traguardo che ho raggiunto oggi con il mio nuovo metodo può sorprendere e disorientare qualcuno, o addirittu-ra mettermi in ridicolo: del resto la stessa cosa è già avvenuta in pas-sato, quando introdussi per primo in Italia metodi che sono adesso comunemente accettati, come il metodo gentile, la fisioterapia e la riabilitazione del cane, l’uso di medicine naturali.

Bau-wow! Ovvero: insegnare al cane con le emozioni

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Dopo il solito periodo iniziale in cui diranno di me “Ma cosa sta dicendo questo cane?”, credo che molti si accorgeranno di come queste intuizioni “bestiali” abbiano un solido fondamento e siano di grande utilità. Del resto è già un grande passo avanti il fatto che finalmente si riconosca che i cani sono esseri senzienti; il prossimo passo, secondo me, sarà riconoscere che “sentono” nella mente, non come viene intesa quella umana (cioè identificandola con il pensiero operativo e razionale), ma per quello che effettivamente è la mente, ovvero un insieme complesso che comprende, oltre al pensiero, an-che l’emozione e il sentimento.

In appendice si trovano:consigli su come intervenire in caso di maltrattamento degli ani-mali e su cosa fare nelle situazioni di aggressione da parte del cane;un glossario cinofilo essenziale e un dizionario cinofilo tecnico;il mio curriculum esteso (un po’ burocratico, ma utile);una presentazione del lavoro condotto dal Centro Cinofilo Euro-peo e della scuola cinofila Pet Format;una descrizione dell’APNEC (Associazione Professionale Naziona-le Educatori Cinofili), di cui sono vicepresidente, e che ha come obiettivo quello di favorire il riconoscimento dell’educatore e ri-educatore cinofilo nell’attuale situazione italiana, in particolare rispetto al nuovo regolamento sui cani “impegnativi”.

A conclusione del volume, la bibliografia e alcuni tra i siti, i blog e i social network più utili e interessanti.

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Il libro presenta per la prima volta il nuovo metodo di «apprendimento

emozionale», elaborato da Aldo La Spina, per educare il cane ed entrare in

comunicazione diretta con i nostri amici a quattro zampe. In modo com-

prensibile e approfondito l’autore racconta le proprie esperienze di tren-

t’anni di educazione canina, e spiega il ruolo fondamentale delle emozio-

ni nelle relazioni con gli animali da compagnia. Attraverso le emozioni

non solo è possibile insegnare al cane le norme di comportamento ne-

cessarie, ma anche comprenderlo meglio e interpretarne gli stati d’animo,

condividendo con lui i nostri stessi sentimenti e migliorando la convi-

venza con i nostri «famigliari a quattro zampe».

Un volume utile e divertente per gli amici dei cani che desiderano entra-

re in rapporto con loro attraverso l’empatia nel rispetto della loro natura.

Inoltre numerose schede, ricche di informazioni pratiche, rendono que-

sto libro uno strumento unico per cambiare concretamente il rapporto

con il nostro amico a quatto zampe.

www.terranuovaedizioni.it

Aldo La Spina è il primo cinogogo (pedagogista del cane) d’Ita-lia e tra i primi ad aver adottato nel nostro paese l’educazione gen-tile del cane, le medicine naturali, la riabilitazione e l’idroterapiain piscina per gli animali da compagnia. Oltre a insegnare nellefacoltà di Veterinaria e Scienze della Formazione di Milano e diPisa, si occupa della formazione di veterinari, educatori cinofili,toelettatori, addestratori, operatori di canile, guardie zoofile e mem-bri di associazioni culturali e animaliste. È inoltre istruttore di caniper audiolesi e valutatore CGC (Canine Good Citizen) dell’AKC(American Kennel Club).Ha fondato e dirige Pet Format Net, una scuola di formazione peroperatori e professionisti, dirige il Centro Cinofilo Europeo di No-vate Milanese ed è vicepresidente nazionale APNEC (Associazio-ne Professionale della Cinofilia Italiana). È l’unico rappresentantequalificato in Italia dall’APBC (Association of Pet BehaviourCounselor), ente internazionale di esperti per il recupero del com-portamento animale.

€ 13,00

ISBN 88-88819-79-2