Emergenze e Urgenze Ipertensive

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EMERGENZE E URGENZE IPERTENSIVE

EMERGENZE ED URGENZE IPERTENSIVEOccorre distinguere le emergenze ipertensive caratterizzate da valori di PA molto elevati (ad esempio, negli adulti, >180/120 mmHg) in associazione a manifestazioni cliniche suggestive di danno/disfunzione di un organo bersaglio in atto o imminente (Tabella 1 nel testo) dalle urgenze ipertensive caratterizzate da valori di pressione arteriosa elevati (ad esempio >180/120 mmHg) in associazione a sintomi non suggestivi di danno/disfunzione in atto o imminente di un organo bersaglio: cefalea isolata (senza altre manifestazioni neurologiche), dispnea (senza disfunzione cardiaca evidente), epistassi o ansia marcata.

EMERGENZE ED URGENZE IPERTENSIVEAttenzione L'elemento qualificante lemergenza ipertensiva il danno d'organo, non il riscontro di un valore di pressione arteriosa superiore ad una specifica "soglia". I limiti di tolleranza dei picchi ipertensivi possono variare marcatamente da individuo a individuo e nelle varie fasi della vita.

EMERGENZE ED URGENZE IPERTENSIVEEMERGENZE IPERTENSIVE Obiettivi terapeutici Ridurre la pressione arteriosa media di non pi del 25% rispetto ai valori iniziali (possibilmente del 10-15%), in un periodo variabile tra 30 e 120'. Successivamente, se il paziente stabile e tollera i farmaci impiegati, si pu cercare di ottenere unulteriore riduzione dei valori pressori intorno a 160/100-110 mmHg nellarco delle 2-6 ore seguenti, ed infine entro i limiti di norma (140/90 mmHg) nelle successive 24-48 ore.

EMERGENZE ED URGENZE IPERTENSIVEAttenzione Riduzioni pi rapide della pressione arteriosa possono condizionare drastiche diminuzioni nella perfusione ematica renale, miocardica e cerebrale, con rischio di necrosi tubulare acuta, infarto miocardico ed infarto cerebrale. Evitare quindi limpiego dei vasodilatatori arteriosi ad effetto troppo brusco e poco modulabile, come ad esempio le formulazioni regolari di nifedipina per via orale o sublinguale.

EMERGENZE ED URGENZE IPERTENSIVECASI SPECIFICI Ictus cerebrale ischemico o emorragico (emorragia intraparenchimale): l'opportunit di ridurre i valori pressori andrebbe cautamente valutata solo se la PA diastolica supera i 120 mmHg, evitando comunque cali di entit superiore al 20% in 24 ore. Disseccazione aortica: raccomandata una riduzione della pressione arteriosa sistolica sotto i 100-120 mmHg nel minor tempo possibile, compatibilmente con la tolleranza del paziente. Pre-eclampsia: la PA va mantenuta a valori