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Impianti di distribuzionedellenergia elettrica:
criteri generali
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ANIEFederazione Nazionale ImpreseElettrotecniche ed Elettroniche
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S
EDE
ANIE
ANIE - Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche
Via Gattamelata, 3420149 MilanoTel. 02326421 Fax 023264.212E-mail: [email protected]
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P
ROFILO
ANIE
ANIEFederazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche
Fondata nel 1945, la Federazione ANIE, aderente a Confindu-stria, rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche cheoperano in Italia.
Con le 16 Associazioni che la compongono, ANIE riunisce com-parti strategici che danno un importante contributo alla crescitadel sistema-Paese e al suo successo sui mercati internazionali. LeAssociazioni e la Federazione ANIE svolgono una intensa attivitdi tutela del mercato. Forniscono servizi e informazioni alleaziende associate. Mantengono i rapporti con enti e istituzioni asalvaguardia degli interessi del settore. Collaborano con presti-giosi organismi tecnici italiani e internazionali.
ANIE membro fondatore di Orgalime, importante interlocutoredellUnione Europea, che riunisce 25 Federazioni di 16 Paesi, concirca 100.000 imprese associate.
Con le sue attivit, ANIE favorisce la crescita e la diffusione fra leaziende di una cultura dimpresa avanzata, fondata sui concettidi qualit, innovazione, orientamento al mercato e rispettodellambiente.
In collaborazione con il Ministero del Commercio con lEstero,ANIE ha recentemente realizzato
Elettronet.it
(www.elettro-net.it) il primo portale verticale associativo, rivolto agli utentiprofessionali e ai consumatori, che si pone come fonte di riferi-mento informativa dellindustria elettrotecnica, elettronica,dellilluminotecnica e dellICT italiane.
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I Servizi della Federazione
La struttura di ANIE si articola nella Direzione Generale, nella Di-rezione Affari Internazionali, nella Direzione Rapporti Interni(che comprende il Servizio Legale ed il Servizio Rapporti con gliAssociati) nelle segreterie delle Associazioni ed in 5 servizi cen-trali: ambiente tecnico normativo amministrazione e controllo studi economici comunicazione e immagine.
Un ufficio permanente a Bruxelles cura i contatti con le istituzio-ni e gli organismi europei.
Per ulteriori informazioni:
ANIE - Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche
Via Gattamelata, 3420149 MilanoTel. 02326421 - Fax 023264.212E-mail: [email protected]
Fanno capo ad ANIE due strutture operative: ANIE PromozioneSrl, che offre servizi alle imprese di settore e Associazione INTEL,che opera con successo in campo fieristico.
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ANIE Promozione Srl
Attraverso lArea Marketing, ANIE Promozione fornisce agli asso-ciati e alle imprese del settore
elettronico e high-tech
servizi di: informazione economico-commerciale editoria professionale formazione consulenza operativa.
Migliorare le performance aziendali
infatti la mission diANIE Promozione, che grazie alla consolidata esperienza e alsupporto autorevole di ANIE - CONFINDUSTRIA, offre alle Azien-de del settore
servizi mirati e strumenti personalizzati
chegarantiscono: qualit competenza tecnica professionalit prezzi competitivi.
I
principali servizi
forniti sono: Servizio segnalazione gare dappalto nazionali, comunitarie
ed internazionali Directory delle imprese elettroniche e high-tech Corsi di formazione e training web Pubblicazioni economico-giuridiche Orgalime Rilevazioni statistiche di settore Manualistica tecnica Partnership con i principali gestori di telecomunicazioni, ban-
che daffari ed altri operatori qualificati del settore.
I servizi di
prossima attivazione
: la consulenza per lottenimento di agevolazioni comunitarie
e nazionali lassistenza per la predisposizione di documentazione e prati-
che finalizzate alla partecipazione delle gare dappalto la banca dati per la ricerca di personale qualificato del settore.
I servizi dei ANIE Promozione vengono erogati alle aziende asso-ciate a prezzi agevolati.
Per maggiori informazioni:
Tel. 023264.334/237 Fax 023264.212 E-mail: [email protected] http: www.aniepromo.it
Sede/ProfiloANIE.fm Page 4 Friday, April 6, 2001 2:05 PM
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Associazione INTEL
Creata nel 1978, Associazione INTEL organizza la partecipazionedi aziende italiane alle principali mostre specializzate che si svol-gono allestero.
Associazione INTEL la struttura che organizza e promuove dueimportanti manifestazioni biennali internazionali che si tengonoa Fiera Milano: INTEL, la fiera di elettrotecnica, elettronica e illuminazione; SICUREZZA, la mostra di prodotti, servizi e sistemi integrati
per la sicurezza e la building automation.
In alternanza con SICUREZZA si tiene alla Fiera del Levante di Ba-ri, con il contributo di Associazione INTEL, la mostra SICUREZZAMEDITERRANEA.
Associazione INTEL organizza anche la partecipazione di aziendeitaliane alle principali mostre specializzate allestero.
Ulteriori informazioni sono disponibili allindirizzo Internet:www.intelshow.com, il sito realizzato da Associazione INTEL sulmondo dellelettrotecnica, elettronica, illuminazione e sicurezza,collegato a Elettronet.it
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B
ANCA
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I
MPRESE
E
LETTRONICHE
E
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IGH
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ANIE
www.aniepromo.it/repertorioimprese/caratteristiche.htm
La Directory ANIE un agile ed esaustivo servizio business to bu-siness, sulle Imprese italiane del settore elettronico ed high-tech- rappresentate dalla Federazione ANIE di Confindustria - rivoltoagli operatori economici dei mercati nazionale ed internazionale.
Attraverso la banca dati on-line della Directory ANIE possibileaccedere ai siti di interesse e quindi direttamente ad un vero eproprio mercato virtuale delle imprese italiane dell'elettronica ehigh-tech.
La Directory delle Imprese ANIE costituisce pertanto un utile stru-mento di lavoro che consente agli utenti professionali (progetti-sti, grandi committenti, grossisti, installatori, ecc.) di disporredella completa offerta di prodotti/servizi elettronici e high-tech edi contattare rapidamente potenziali clienti e fornitori.
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E
LETTRONET
- P
ORTALE
DELL
I
NDUSTRIA
E
LETTROTECNICA
, E
LETTRONICA
,
DELL
I
LLUMINOTECNICA
E
ICT
ITALIANE
www.elettronet.it
Elettronet.it la fonte di riferimento per chi vuole reperire infor-mazioni sui prodotti, sulle tecnologie, sui sistemi e sugli apparatielettrotecnici, elettronici, dell'illuminotecnica e dell'Informationand Communication Technology (ICT), offerti dalle aziende delsettore operanti in Italia.
Elettronet.it nato grazie all'iniziativa di ANIE - FederazioneNazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche - e delle sue16 Associazioni di settore, con il sostegno del Ministero delCommercio con l'Estero, che ha stipulato con ANIE il primoAccordo di Settore che ha come obiettivo la creazione e lo svi-luppo di un portale verticale. Attualmente sul sito sono presentii dati delle oltre 1000 aziende associate ad ANIE.
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CEIComitato Elettrotecnico Italiano
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EDE
CEI
CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano
Via Saccardo, 920134 MilanoTel. 0221006.1 Fax 0221006.210E-mail: [email protected]: www.ceiuni.itWebshop: www.ceiuni.it/webshop
Sede/ProfiloCEI.fm Page 1 Wednesday, April 11, 2001 11:06 AM
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P
ROFILO
CEI
CEIComitato Elettrotecnico Italiano
Costituito nel 1909, il CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano lente con personalit giuridica formalmente riconosciuto dalloStato Italiano e dalla Comunit Europea, incaricato della norma-zione e dellunificazione dei settori elettrotecnico, elettronico edelle telecomunicazioni.
II CEI rappresentante italiano nei principali organismi di norma-zione e certificazione internazionali: IEC, CENELEC, IECQ, IECEE,CIGRE, AVERE ed ETSI.
Scopo del CEI la promozione e la diffusione della sicurezza edella cultura tecnica attraverso attivit normative e prenormativea livello nazionale ed internazionale che includono, oltre alla re-dazione delle norme e al recepimento delle Direttive Comunita-rie, azioni di coordinamento, ricerca, sviluppo, comunicazione einformazione.
Le Norme tecniche pubblicate dal CEI stabiliscono i requisiti fon-damentali che devono avere materiali, macchine, apparecchia-ture, processi, impianti e sistemi per rispondere alla regola dellabuona tecnica, definendo le caratteristiche, le condizioni di sicu-rezza, di affidabilit, di qualit ed i metodi di prova per garantirela loro rispondenza alla regola dellarte prescritta dalle leggi ita-liane n. 186/68 e n. 46/90.
Il CEI pubblica i seguenti tipi di documenti tecnici: Documenti normativi di origine Nazionale (Norme CEI, Norme
CEI Sperimentali, Guide CEI, Fogli di interpretazione, Varianti,Errata Corrige, Tabelle CEI-UNEL);
Documenti normativi di origine Europea (Norme armonizza-te, norme CEI EN, Norme Sperimentali CEI ENV, Norme CEI direcepimento di documenti HD, Norme CECC, Norme e altridocumenti normativi ETSI, Regole Tecniche CTR);
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Documenti normativi di origine Internazionale (Norme CEI direcepimento di Norme IEC);
Documenti CEI con supporto informatico (Norma CEI 64-8,Raccolte di Norme su CD ROM Electra Omnia, Documentinormativi in formato PDF tramite WebShop, ecc.);
Documenti CEI non normativi (Commentari, Rapporti, Dizio-nari, Opere Editoriali).
Tutti i documenti CEI sono reperibili nei Punti Vendita e Consul-tazione CEI sul territorio nazionale e sul sito Internet del CEI, at-traverso il CEI WebShop.
Per essere sempre aggiornati sulle attivit istituzionali in corso esullo stato di avanzamento delle Norme pubblicate dal CEI (Pro-getti in inchiesta pubblica, Norme nazionali ed europee ed altridocumenti recepiti dal CEI) possibile abbonarsi gratuitamentealla rivista del CEI: CEINFORMA.
Per ulteriori informazioni:
CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano
Via Saccardo, 920134 MilanoTel. 0221006.1 - Fax 0221006.210E-mail: [email protected]: www.ceiuni.itWebshop: www.ceiuni.it/webshop
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AEIAssociazione Elettrotecnica
ed Elettronica Italiana
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P
ROFILO
AEI
AEIAssociazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana
P.le R. Morandi, 220121 MilanoTel. 02 777901 - Fax 02 798817Internet: www.aei.it
AEI Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana inizia lapropria attivit nel 1897 ed uno dei pi antichi organismi cul-turali operante su base nazionale in ambito tecnico-scientifico.Ente Morale dal 1910, ha il patrocinio del Consiglio Nazionaledelle Ricerche ed posta sotto la tutela del Ministero dei BeniCulturali.
LAssociazione ha assunto negli anni un ruolo sempre pi impor-tante ponendosi come riferimento culturale per seguire lo svilup-po dei settori ICT ed elettrico. Attualmente conta circa settemilasoci, individuali e collettivi.
Retta da un Presidente Generale e organizzata in 18 Sezioniaventi propria giurisdizione sulle zone territoriali ad esse asse-gnate e in 16 Gruppi Specialistici, AEI svolge varie attivit perla diffusione e la promozione delle scienze elettriche a livellonazionale: promuove convegni nazionali ed internazionali, giornate di
studio, tavole rotonde, visite tecniche; assegna premi e borse di studio; collabora con organizzazioni scientifiche e tecniche interna-
zionali per larmonizzazione di attivit culturali
-
Dal 1907 ha aderito alla Commissione Elettrotecnica Internazio-nale (CEI-IEC), ha fondato nel 1909 il CEI Comitato Elettrotecni-co Italiano, ente preposto allemanazione di Norme in capoelettrotecnico ed elettronico ed stata tra i soci fondatoridellIMQ Istituto Italiano del Marchio di Qualit, il cui compito la certificazione di conformit alle Norme di materiali ed appa-recchiature elettriche.
LAssociazione aderisce alla Convenzione tra le Associazioni Elet-trotecniche ed Elettroniche dEuropa (EUREL) di cui stata unadelle promotrici.
La sua testata ufficiale il mensile AEI. Pubblica, inoltre, le rivisteLEnergia Elettrica, ALTA FREQUENZA Rivista di Elettronicae il bimestrale in lingua inglese ETT European Transactions onTelecommunications.
Milano, 23 marzo 2001
Sede/ProfiloAEI.fm Page 2 Friday, April 6, 2001 2:04 PM
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Comitato editorialeAntonio AlbericiAntonio CorradoDaniel Kraus
Curatore editorialeDaniele Fabrizi
AutoriGiampiero BonardiGiuseppe BosisioBruno CamparadaMassimo GhisuSergio MolinariLuigi MuzziniPier Paolo PrencipeLorenzo Tedesco
CoordinamentoPier Paolo Prencipe (coordinamento scientifico)Fernanda A. Rossetti (coordinamento editoriale)
Comunicazione e immagineSilvia BerriDaniela Fioramonti
Comitato scientificoGiuseppe BosisioCarlo DAmiciDaniele FabriziLorenzo GorlinLuigi MuzziniFranco NorelloMaurizio PasseraAndrea PeregoPier Paolo PrencipeLuigi Ricossa
Segreteria editorialeIlaria Bucchini
Progetto grafico copertinaChiara Pozzi
StampaNATALI S.r.l. Via Soperga, 44 20127 Milano
Realizzazione CD RomNEWS S.r.l. Design & Informatica Via G. Castelli 22010 Ossuccio (CO)
EditoriAEI Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana - P.le Morandi, 2 - 20121 Milano - http://www.aei.itANIE Promozione S.r.l. - Via Gattamelata, 34 - 20149 Milano - http://www.aniepromo.it http://www.anie.itCEI Comitato Elettrotecnico Italiano - Via Saccardo, 9 - 20134 Milano - http://www.cei.it
1a Edizione - Milano, maggio 2001 copyright AEI-ANIE-CEIISBN 88-432-0012-7
COLOPHON
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Impianti di distribuzionedellenergia elettrica:
criteri generali
fronte spizio 6-05-2001 19:12 Pagina 1
-
INDICE
P
REFAZIONE
I
NTRODUZIONE
Pag.
1. U
NIT
DI
MISURA
1
1.1 Generalit, riferimenti normativi e legislativi 1
1.2 Grandezze fondamentali, supplementari e derivate 2
1.3 Multipli e sottomultipli decimali 3
1.4 Regole di scrittura 4
2. S
EGNI
GRAFICI
7
2.1 Generalit 7
2.2 Simboli 8
3. S
CHEMI
25
3.1 Generalit 25
3.2 Tipi di schemi 30
4. P
RINCIPI
DI
ELETTROTECNICA
35
4.1 Concetti e formule 35
4.2 Principali parametri 38
4.3 Caratteristiche dei circuiti 41
4.4 Calcolo caduta di tensione 42
4.5 Calcolo correnti assorbite I
B
(corrente di impiego) 44
5.
I
LLUMINOTECNICA
51
5.1 Criteri di progettazione 51
5.1.1 Quantit, qualit e costi della luce 51
5.1.2 Calcoli di massima dell'illuminamento 53
5.2 Lampade e apparecchi di illuminazione 60
5.2.1 Lampade 60
5.2.2 Apparecchi di illuminazione 67
indice Page 1 Luned, 14 maggio 2001 10:24
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5.3 Illuminazione di aree esterne ed interne comuni 72
5.3.1 Esterni comuni 72
5.3.2 Interni comuni 75
5.4 Illuminazione di sicurezza e di protezione 77
5.5 Efficienza energetica dell'impianto 80
5.6 Simboli principali 86
5.7 Glossario
91
6. G
RADO
DI
PROTEZIONE
DEGLI
INVOLUCRI
95
6.1 Generalit 95
6.2 Normativa 95
6.3 Elenco di alcuni impianti o locali dove sono prescritti gradi protezione IP (minimi) 100
7. I
MPIANTO
DI
TERRA
109
7.1 Definizione e normativa 109
7.2 Classificazione dei sistemi elettrici con riferimentoalla tensione nominale e all'impianto di terra 110
7.2.1 Classificazione con riferimento alla tensione nominale 110
7.2.2 Classificazione con riferimento al mododi collegamento a terra 110
7.3 Modi di collegamento a terra 111
7.3.1 Sistema TT 111
7.3.2 Sistema TN 112
7.3.3 Sistema IT 114
7.4 Realizzazione di un impianto di terra 115
7.4.1 Elementi costitutivi dell'impianto di terra 115
7.4.2 Determinazione della resistenza di terra 118
7.4.3 Criteri di realizzazione dei dispersori 119
7.4.4 Dimensioni dei singoli elementi in basealla Norma CEI 64-8 121
7.4.5 Dimensionamento dei conduttori di terra 121
7.4.6 Dimensionamento dei conduttori di protezione 122
7.4.7 Dimensionamento dei conduttori equipotenziali 122
7.4.8 Esempi 122
indice Page 2 Luned, 14 maggio 2001 10:24
-
8. P
ROTEZIONE
CONTRO
I
RISCHI
DI
FOLGORAZIONE
137
8.1 Protezione dai contatti diretti 137
8.2 Protezione dai contatti indiretti 139
8.2.1 Protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione 140
8.2.2 Protezione mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente 149
8.2.3 Protezione combinata dai contatti diretti ed indiretti 151
9. C
ORRENTE
DI
CORTO
CIRCUITO
:
CARATTERISTICHE
E
CALCOLO
153
9.1 Definizioni 153
9.2 Calcolo della corrente di corto circuito 156
9.2.1 Introduzione 156
9.2.2 Esecuzione del calcolo con fornitura in media tensione 157
10. P
ROTEZIONE
CONTRO
LE
SOVRACORRENTI
171
10.1 Introduzione 171
10.2 Protezione dai sovraccarichi 172
10.3 Protezione dai corto circuiti 176
10.4 Coordinamento delle protezioni controsovraccarico e corto circuito 184
10.4.1 Considerazioni sul coordinamento selettivo delle protezioni 185
10.4.2 Coordinamento selettivo delle protezionicontro il sovraccarico 187
10.4.3 Applicazioni del coordinamento selettivodelle protezioni 188
11. P
ROTEZIONE
CONTRO
LE
SOVRATENSIONI
191
11.1 Impianto di protezione contro i fulmini 191
11.2 Dispositivi di protezione 194
12. V
ERIFICHE
E
COLLAUDI
199
12.1 Verifica degli impianti elettrici utilizzatori 199
12.1.1 Generalit 199
12.1.2 Norme e leggi che prevedono le verifiche 200
12.1.3 Guida CEI 64-14 200
indice Page 3 Luned, 14 maggio 2001 10:24
-
12.2 Procedure per le verifiche 200
12.2.1 Tipi di verifiche 200
12.2.2 Verifiche iniziali 201
12.2.3 Verifiche periodiche 201
12.2.4 Verifiche straordinarie 201
12.2.5 Chi deve eseguire le verifiche 201
12.3 Verifiche da parte delle strutture pubbliche 201
12.3.1 Attivit soggette alle denunce 202
12.3.2 Attivit escluse dall'obbligo di denuncia (art.2 DPR 547/55) 202
12.3.3 Denuncia dell'impianto di terra 202
12.4 Possibile criterio di conduzione delle verifiche di un impianto elettrico 203
12.5 Documentazione necessaria per le verifiche 203
12.5.1 Planimetrie 204
12.5.2 Schemi elettrici 204
12.5.3 Dati 204
12.5.4 Caratteristiche specifiche 204
12.6 Esami a vista 205
12.6.1 Protezione contro i contatti indiretti per interruzione automatica dell'alimentazione 205
12.6.2 Protezione contro i contatti diretti 206
12.6.3 Protezione contro gli effetti termici e l'incendio 206
12.6.4 Dispositivo di sezionamento e di interruzione 206
12.6.5 Arresto di emergenza 206
12.6.6 Comando di emergenza 207
12.6.7 Comando funzionale 207
12.6.8 Posa delle condutture e collegamenti 207
12.6.9 Identificazione dei circuiti e dei dispositivi di protezione 207
12.6.10 Caratteristiche dei componenti e loro corretta installazione 208
indice Page 4 Luned, 14 maggio 2001 10:24
-
12.7 Prove e misure strumentali 209
12.7.1 Prova della continuit dei PE ed EQ 209
12.7.2 Prova di funzionamento degli interruttori differenziali 211
12.7.3 Prove di polarit e di funzionamento 213
12.7.4 Prova di tensione applicata 215
12.7.5 Misura della resistenza di terra - sistema TT 216
12.7.6 Misura della resistenza di terra - sistema TN 220
12.7.7 Misura delle tensioni di contatto e di passo 222
12.7.8 Misura dell'impedenza dell'anello di guasto 226
12.7.9 Misura della resistenza di isolamento 228
12.7.10 Misura della resistenza dei conduttori equipotenziali 231
12.7.11 Misura correnti di 1
guasto e dispersione 232
12.7.12 Misura dell'illuminamento medio 236
12.7.13 Analisi dei risultati delle misure e valutazionedegli errori 236
12.7.14 Scelta della strumentazione 239
13. L
EGISLAZIONE
NEL
SETTORE
ELETTRICO
241
13.1 Legge 46/90 e regolamento di attuazione 243
13.2 Dichiarazione di conformit 250
14. N
ORMAZIONE
259
14.1 Enti di normazione 259
14.1.1 Le finalit del CEI 260
14.1.2 Norme CEI e giurisprudenza 260
14.1.3 Il CEI e gli Enti internazionali 261
14.1.4 CENELEC 261
14.1.5 IEC 262
14.1.6 UNI 262
14.2 Norme tecniche 263
15. D
IRETTIVE
COMUNITARIE
E
MARCATURA
CE 265
15.1 Generalit 265
15.2 Direttiva Bassa Tensione (73/23 CEE) 267
15.3 Direttiva Compatibilit Elettromagnetica (89/336 CEE) 269
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-
16. C
ERTIFICAZIONE
E
MARCHI
DI
CONFORMIT
275
17. S
ICUREZZA
NEI
CANTIERI
DI
LAVORO
281
17.1 Norme di sicurezza e di salute 281
17.1.1 Cantieri 281
17.1.2 Norme di carattere generale 283
17.1.3 Norme per luso di macchineed apparecchi elettrici 284
17.1.4 Norme per lavori su impiantielettrici in tensione 287
17.1.5 Norme per luso di macchineed apparecchi non elettrici 289
17.1.6 Norme per lavori di prova o di verifica 289
17.1.7 Altre norme di sicurezza e di salute 290
17.2 Formazione ed informazione del personale 291
Appendice A: Elenco delle principali disposizioni di legge 295
Appendice B: Elenco delle principali Norme tecniche 299
Appendice C: Aspetti specifici di sicurezza nei cantieri di lavoro 3051. Utensili e attrezzi a mano2. Scale a mano: uso in sicurezza3. Illuminazione4. Esposizione al rumore5. Movimentazione manuale dei carichi6. Opere provvisionali7. Primo soccorso
indice Page 6 Luned, 14 maggio 2001 10:24
-
P
REFAZIONE
la prima volta che tre importanti Organizzazioni come lAEI,lANIE e ilpreparaziosione noncoinvolge Questa decrescita cuch tra gmuovere lformazionSono passa46/90 sullane ed alla ctributo comLa legge 4sono stati guarda i co quindi unanche alla Infatti, la nde di appliCon questgliono aiutgola dellarOgni Orgaspecifico c- lAEI ha
derivantmediantdegli op
- lANIE hnuti contecnolog
- il CEI haplicazion
La collana coinvolti ddine agli spvoro di omDaniele Fache mese cpegno proringraziamsponsabile
prefazione Page 1 Venerd, 11 maggio 2001 8:50 CEI, e decidono di promuovere congiuntamente lane e la diffusione di una collana editoriale e tale deci- poteva che riguardare limpiantistica elettrica chemigliaia di operatori aventi diversi livelli professionali.cisione stata presa con lo scopo di contribuire allalturale e professionale degli operatori del settore, per-li obiettivi di tutte e tre le Organizzazioni quello di pro-a cultura della sicurezza elettrica e contribuire allae degli operatori del settore.ti oltre dieci anni da quando stata emanata la Legge sicurezza degli impianti negli edifici, alla cui preparazio-ui applicazione tutte e tre le Organizzazioni hanno con-piutamente nellambito delle loro funzioni istituzionali.
6/90 aveva generato tante aspettative: alcuni risultatiottenuti, altri non ancora, in particolare per quanto ri-ntrolli. momento particolare per il settore dellimpiantistica,
luce delle nuove tecnologie che si stanno imponendo.ormativa tecnica in evoluzione e ha necessit di gui-cazione.a opera le Organizzazioni promotrici delliniziativa vo-are in modo concreto ad operare nel rispetto della re-te e pi in generale della buona tecnica. nizzazione promotrice delliniziativa ha fornito un suoontributo di esperienza e di peculiarit: profuso nei testi le conoscenze tecnico-scientifichei dai numerosi convegni, seminari e prodotti editorialie i quali si sono potute confrontare le diverse esigenzeeratori del composito settore dellimpiantistica;a assicurato una concreta corrispondenza dei conte- lutilizzo dei prodotti e la recente evoluzione dellaia;
conferito allopera una corretta interpretazione e ap-e delle Norme tecniche di settore. il risultato di un lavoro di gruppo, in cui sono statiiversi autori, scelti sulla base delle competenze in or-ecifici argomenti. stato fatto anche un notevole la-ogeneizzazione e di questo va ringraziato il Professorbrizi, coordinatore editoriale, che purtroppo da qual-i ha lasciato. A lui va il nostro riconoscimento per lim-fuso e per la qualit del lavoro svolto. Un particolareento va inoltre allIngegner Pierpaolo Prencipe, Re- della Segreteria Tecnica Centrale dellANIE.
-
anche merito loro se lopera ha potuto vedere la luce nella for-ma auspicata dagli editori: un testo di facile consultazione, esau-riente, pratico e incisivo.
AEI - Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana
ANIE - Feed
CEI - C
prefazione Page 2 Venerd, 11 maggio 2001 8:50derazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche Elettroniche
omitato Elettrotecnico Italiano
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I
NTRODUZIONE
La tecnica degli impianti elettrici in generale e di quelli per gliedifici residenziali in particolare, in continua evoluzione. Que-sto d luogo ad una serie di norme tecniche e di disposizioni le-gislative, tcorrelate.Dopo lem547 del 19ti) gli intertuazione s(essenzialmdi vista nogli impiantGli operatconsulentibilizzati, secorretta inDa qui derghino in mIl compito Paese, perpassato mcostruire uGli stimoli sizioni sopsato i princelettrico sizatori dai pPer la primsociazionedelle ImpreElettrotecndare il propdedicata aMentre il ptrotecnica,lativa sia distribuzioimpiantistiLobiettivoesposto) agli addeGli argomemente espun notevolzazione, laI vari temi slimiti imponorme e lere e tabellsottolinearprensione.
Introduzione Page 1 Venerd, 11 maggio 2001 8:52alvolta a seguito di Direttive Comunitarie, tra loro
issione del Decreto del Presidente della Repubblica55 (ancora in vigore, sebbene superato in alcune par-venti che hanno pi inciso sul cambiamento della si-ono stati: dal punto di vista legislativo, la Legge 46/90ente rivolta ai problemi della sicurezza) e, dal punto
rmativo, le quattro edizioni della Norma CEI 64-8 peri elettrici utilizzatori.ori del settore (installatori, progettisti, committenti,, collaudatori, verificatori) si sono sentiti pi responsa-bbene per la maggioranza non sia sempre facile la
terpretazione di norme e leggi.iva lesigenza di approntare guide e manuali, che spie-odo chiaro la materia. particolarmente impegnativo anche perch il nostro ragioni economiche e culturali, non ha dedicato inolta attenzione alla prevenzione degli infortuni ed ana cultura della sicurezza.al cambiamento sono venuti soprattutto dalle dispo-ra citate: in particolare dalla Legge 46/90, che ha fis-ipi di base della sicurezza. Ancora una volta il settore
messo cos allavanguardia per proteggere gli utiliz-ericoli connessi con lelettrocuzione.a volta i tre pi importanti Enti del settore: lAEI (As- Elettrotecnica Italiana), lANIE (Federazione Nazionalese Elettrotecniche ed Elettroniche) ed il CEI (Comitatoico Italiano) hanno deciso di unire le loro forze perrio contributo di esperienza, realizzando una collana
llimpiantistica generale.resente volume affronta tematiche generali dellelet- i successivi sono dedicati a trattare limpiantistica re-alla distribuzione dellenergia elettrica, sia alla
ne di segnali e dati, con riferimento ai vari ambientici (residenziale, terziario ed industriale). che ci si posti (tenendo presente quanto sopra stato quello di fornire esaurienti indicazioni tecnichetti ai lavori, ma non solo.nti sono stati trattati da pi autori, ciascuno particolar-erto nellambito tematico assegnato. Ci ha richiestoe lavoro di coordinamento, di revisione, di omogeneiz-rgamente ricompensato dai risultati ottenuti.ono stati sviluppati in modo pratico ed esauriente (neisti dalle esigenze editoriali) con continui riferimenti aggi; a tale riguardo i volumi saranno corredati di figu-e, con lo scopo di richiamare lattenzione del lettore,e limportanza degli argomenti e facilitarne la com-
-
In tal modo viene messo a disposizione del lettore un testo di fa-cile consultazione, esauriente, pratico, incisivo. E stata dedicataparticolare cura ad alcuni argomenti, spesso trascurati in altrepubblicazioni simili, quali: normativa tecnico-legislativa (con unlungo elenco di norme e leggi); unit di misura; segni grafici;prescrizioni di regola darte e di sicurezza per lesecuzione dei la-vori; impiaBench il lcomportatlante riveddopo tantspero validPrima di cdellAEI; il membri derevisione; griuscita di
Introduzione Page 2 Venerd, 11 maggio 2001 8:52nto elettrico di cantiere; verifiche e collaudi.avoro di revisione e di coordinamento del testo abbiao un notevole impegno da parte mia, stato stimo-ere gli elaborati di validi esperti del settore e dare,i anni di impegno nellelettrotecnica un contributoo.oncludere desidero ringraziare: lIngegner Corradodottor Kraus dellANIE; lIngegner Alberici del CEI; il Comitato organizzativo; i membri del Comitato dili autori, e quanti hanno collaborato fattivamente alla
quest'opera.
Prof. Ing. Daniele FabriziDipartimento Ingegneria ElettrotecnicaUniversit degli Studi di Pavia
luglio 2000
-
C
APITOLO
1
U
NIT
DI
MISURA
1. U
N
1.1. G
EN
In Italia e misura detGli altri sistlidi, in quavariazioni tecnico cquanto il scelerazioneQuesta lPaesi extramisura quaIl sistema ConferenzIl sistema Stradotto nCEI 24-1 (1 in corso d31 che, dimolteplici ISO 1000.
Il Sistema utilizzabileadottato cSuccessivi anche l'utigalloni, ecIl sistema smentari.
azionalebbligato-
cap1 Page 1 Venerd, 11 maggio 2001 9:331
IT DI MISURA
ERALIT, RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
nellUnione Europea in vigore il Sistema di unit dito Internazionale, in sigla SI. emi di misura preesistenti sono stati dichiarati non va-nto usano grandezze non assolute, cio soggette adi valore. Per esempio non assoluto il sistemahe adotta come unit fondamentale il kg-forza, inuo valore varia da luogo a luogo in funzione della ac- di gravit.
a corretta teoria; purtroppo, nella pratica (specie neieuropei di lingua inglese) sono ancora in uso unit dili: pollice, piede, yarda, libbra, cavallo-vapore, ecc.SI attualmente conforme alle decisioni della XVIIa Generale dei Pesi e Misure del 1983.I, riportato nella Norma ISO 1000-81 e IEC 60027
elle norme italiane: CNR-UNI 10003 (Febbraio 1984) e997). i elaborazione e di pubblicazione la nuova norma ISO
visa in 13 parti, tratter le unit di misura divise per isettori tecnico-scientifici; questa sostituir lattuale
Internazionale di unit di misura SI lunico sistema in tutto il territorio dellUnione Europea in quantoon la Direttiva 80/181/CEE, pubblicata nel 1980. emendamenti alla Direttiva consentono fino al 2010lizzo, in aggiunta, delle unit imperiali inglesi (pollici,c).i basa su sette grandezze fondamentali e due supple-
Il Sistema Interndi misura SI orio in Europa
-
1.2. G
RANDEZZE
FONDAMENTALI
,
SUPPLEMENTARI
E
DERIVATE
Le grandezze utilizzate nel SI sono riportate nelle tabelle e si di-vidono in fondamentali, supplementari e derivate.
Tab. 1.2/1
Grandezze fondamentali, supplementari e relative unit
Tab. 1.2/2
G
Lunghezza
Massa
Tempo
Intensit di c
Temperatura
Quantit di
Intensit lum
Angolo pian
Angolo solid
G
Frequenza
Forza
Pressione
Lavoro o Ene
Potenza
Carica elettr
Potenziale eDifferenza pTensione eletrice
Capacit ele
Resistenza e
Conduttanz
Flusso magn
Induzione m
Induttanza
Flusso lumin
illuminamen
*
Pronuncia
Grandezze
Grandezze
fondamentali
supplementari
Grandezze derivate
cap1 Page 2 Venerd, 11 maggio 2001 9:332
Grandezze derivate di maggiore interesse per progettistied installatori elettrici
RANDEZZA NOME SIMBOLO NOTE
FONDAMENTALI
metro m
kilogrammo kg
secondo s
orrente elettrica ampere A
termodinamica kelvin K
sostanza mole mol
inosa candela cd
SUPPLEMENTARI
o radiante rad
o steradiante sr
RANDEZZA NOME SIMBOLO NOTE
hertz Hz 1 Hz = 1 s-1
newton N 1 N = 1 kgm/s2
pascal Pa 1 Pa = 1 N/m2
rgia joule * J 1 J = 1 Nm
watt W 1 W = 1 J/s
ica coulomb C 1 C = 1 As
lettricootenziale elettricottrica - Forza elettromo-
volt V 1V = 1 W/A
ttrica farad F 1 F = 1 C/V
lettrica ohm 1 = 1 V/Aa elettrica siemens S 1 S = 1 A/V
etico weber Wb 1 Wb=1 Vs
agnetica tesla T 1 T=1 Wb/m2
henry H 1 H=1 Vs/A
oso lumen lm 1 lm=1 cdsr
to lux lx 1 lx=1 lm/m2
raccomandata: jul
-
1.3. M
ULTIPLI
E
SOTTOMULTIPLI
DECIMALI
I multipli e sottomultipli decimali si ottengono anteponendo aisimboli delle unit di misura i seguenti prefissi:
Tab. 1.3/1
Multipli e sottomultipli decimali
Il simbolo dmentale, splo o sotto
Non si dev
Fattomoltipl
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
Multipli e sottomultipli
cap1 Page 3 Venerd, 11 maggio 2001 9:333
i un prefisso, unito con il simbolo di una unit fonda-upplementare o derivata, forma il simbolo del multi-multiplo di quella unit. Per esempio:
1 mm = 10-3 m1 kV = 103 V1 mm3 = (10-3 m)3 = 10-9 m3
1 s-1 = (10-6 s)-1 = 106 s-1
ono usare prefissi composti. Per esempio:
3 nm e non 3 mm5 pF e non 5 F
re di icazione
Prefisso
Nome Simbolo18 exa E
15 peta P
12 tera T
9 giga G
6 mega M
3 kilo k
2 etto h
1 deca da
-1 deci d
-2 centi c
-3 milli m
-6 micro -9 nano n
-12 pico p
-15 femto f
-18 atto a
-
1.4. R
EGOLE
DI
SCRITTURA
a) I nomi di tutte le unit SI, dei loro multipli e sottomultipli sono
nomi comuni
e quindi devono avere l
iniziale minuscola
.Quindi si deve scrivere:
b) I nomi metro,radian
c) Lunitsa med
d) Lunit espress
e) Il simbdellun
f) Il simbsi scrivzio tra
Il m La corren
Molte regole non sonorispettate in ItaliaEsempi:
cap1 Page 4 Venerd, 11 maggio 2001 9:334
volt e non Voltampere e non Amprenewton e non Newton
di tutte le unit SI sono invariabili al plurale eccetto: kilogrammo, secondo, candela, mole, radiante, ste-te.
, se accompagna la relativa misura, di regola espres-iante il simbolo scritto:10 in carattere dritto normale10 non seguito dal punto10 dopo il valore numerico della misura ed in linea
con esso;
se non accompagna la relativa misura, deve esserea con il suo nome e non con il simbolo:
olo di multiplo o sottomultiplo precede il simboloit senza interposizione di punto o spazio:
olo di una unit derivata, prodotto di due o pi unite interponendo il punto di moltiplicazione o uno spa- i simboli delle unit singole.
ERRATOm 1010 m.10m
CORRETTO10 m10 m10 m
ERRATO la lunghezzate espressa in A
CORRETTOIl metro lunghezzaLa corrente espressa in
ampere
ERRATOk mm A
CORRETTOkmmA
-
Analogamente per le unit derivate, quoziente di altre, ilsimbolo si forma interponendo fra numeratore e denomina-tore un tratto obliquo o la riga di frazione o usando gli espo-nenti negativi:
g) Elenchnelluti
grado kelv
moltiplicat
Esempi:
cap1 Page 5 Venerd, 11 maggio 2001 9:335
iamo infine alcuni degli errori pi comuni da evitarelizzo di unit di misura e prefissi:
ERRATONm
m : s2
CORRETTON m o N m
m/s2 o o ms-2
ERRATOin: Kore 103: K
WattVolt
CORRETTOKk
wattvolt
m
s2----
-
C
APITOLO
2
S
EGNI
GRAFICI
2. S
EG
2.1. G
EN
I segni graComitato TEsiste una che risolvotistiche.In alcuni co di utilizzguati; in taficato devdisegno nese, alcuninelle pubb
CEI EN
CEI EN
CEI EN
CEI EN
Nei singoligli specificI segni gramente o intati di segue di coman
dificaticnico 3 CEI
cap2 Page 7 Venerd, 11 maggio 2001 9:037
NI GRAFICI
ERALIT
fici da utilizzare in elettrotecnica sono codificati dalecnico 3 dellIEC ed adottati dal CENELEC e dal CEI.vasta raccolta di segni raggruppati per scopi specificino la stragrande maggioranza delle necessit impian-
asi particolari (apparecchiature di recente concezioneo non esteso) non possibile individuare simboli ade-li casi possono essere creati nuovi simboli il cui signi-e per essere spiegato in una legenda allegata all quale sono utilizzati. I simboli di maggiore interes- dei quali sono qui di seguito riprodotti, sono elencatilicazioni:
60617-3 (CEI 3-15): Conduttori e dispositivi di con-nessione
60617-7 (CEI 3-19): Apparecchiature e dispositivi dicomando e protezione
60617-8 (CEI 3-20): Strumenti di misura, lampade edispositivi di segnalazione
60617-11 (CEI 3-23): Schemi e piani di installazionearchitettonici e topografici
volumi della collana sono evidenziati di volta in voltai simboli di maggior interesse.fici distintivi Tab. 2.2/1 vengono aggiunti singolar- combinazione ai simboli elementari dei contatti ripor-ito, per descrivere i vari tipi di apparecchi di manovrado.
Segni grafici codal Comitato TeIEC e recepiti da
-
2.2. S
IMBOLI
Tab. 2.2/1
Segni grafici distintivi (CEI 3-19)
Tab. 2.2/2
Segno grafico Descrizione
Funzione di contattore
cap2 Page 8 Venerd, 11 maggio 2001 9:038
Contatti a due o tre posizioni (CEI 3-19)
Funzione di interruttore di potenza
Funzione di sezionatore
Funzione di interruttore di manovra sezionatore
Funzione di apertura automatica provocata da un rel o da uno sganciatore incorporato
Funzione di ritorno automatico (ad esempio provocata da una molla)
Funzione di ritorno non automatico o di posizione mantenuta
Segno grafico Descrizione
Contatto di chiusura. Un piccolo cerchio annerito o no pu essere aggiunto nel punto di articolazione per migliorare la comprensibilit del simbolo. Lattuazione del contatto convenzionalmente un movimento in senso orario
Contatto di apertura
Contatto di scambio
Contatto a due vie, con posizione centrale di apertura
-
Tab. 2.2/3
Contatti a funzionamento anticipato e ritardato
Tab. 2.2/4
Segno grafico Descrizione
Contatto di chiusura anticipato
cap2 Page 9 Venerd, 11 maggio 2001 9:039
Contatti a ritardo intenzionale
Contatto di chiusura ritardato
Contatto di apertura ritardato
Contatto di apertura anticipato
Segno grafico Descrizione
Contatto di chiusura, ritardato alla chiusura
Contatto di chiusura, ritardato all'apertura
Contatto di apertura, ritardato alla chiusura
Contatto di apertura, ritardato allapertura
Contatto di chiusura, ritardato sia allapertura che alla chiusura
Esempio:Insieme di contatti con un contatto di chiusura non ritardato, un contatto di chiusura ritardato all'apertura, e un contatto di apertura ritardato all'apertura.
-
Tab. 2.2/5
Contatti a ritorno automatico e a posizione mantenuta
Tab. 2.2/6
Segno grafico Descrizione
Contatto in chiusura a ritorno automatico
cap2 Page 10 Venerd, 11 maggio 2001 9:0310
Ausiliari di comando unipolari (CEI 3-19)
Contatto in chiusura a posizione mantenuta
Contatto a due vie e tre posizioni con posizione cen-trale di interruzione, a ritorno automatico per la posi-zione di sinistra e a posizione mantenuta per la posizione di destra
Segno grafico Descrizione
Contatto di chiusura con comando manuale
Contatto di chiusura, con comando a pulsante e ritorno automatico
Contatto di chiusura con comando a tirante e ritorno automatico
Contatto di apertura con comando di arresto di emergenza
Contatto in chiusura sensibile alla temperatura. Pu essere utilizzato per indicare un termostato
Contatto di apertura, sensibile alla temperatura
-
Tab. 2.2/7
Ausiliari di posizione (CEI 3-19)
Tab. 2.2/8
Segno grafico Descrizione
Contatto di posizione di chiusura (fine corsa)
cap2 Page 11 Venerd, 11 maggio 2001 9:0311
Contatti funzionanti per effetto della temperatura (CEI 3-19)
Contatto di posizione di apertura (fine corsa)
Contatto di posizione (fine corsa) a due circuiti separati, azionato nei due sensi
Segno grafico Descrizione
Contatto di chiusura, sensibile alla temperatura (il simbolo pu essere sostituito dal valore della temperatura di funzionamento)Il simbolo utilizzabile per termostati
Contatto di apertura, sensibile alla temperatura
-
Tab. 2.2/9
Apparecchi di manovra e comando (CEI 3-19)
Segno grafico Descrizione
Interruttore di apertura automatica determinata da un
cap2 Page 12 Venerd, 11 maggio 2001 9:0312
rel o sganciatore incorporato non meglio specificato
Interruttore automatico magnetotermico (simbolo non unificato)
Interruttore automatico differenziale (simbolo non unifi-cato)
Interruttore automatico di potenza
Interruttore automatico sezionatore
Fusibile
Interruttore di manovra con fusibile incorporato
Sezionatore con fusibile incorporato
-
Tab. 2.2/10
Avviatori motori (CEI 3-19)
Tab. 2.2/11
Tab. 2.2/12
Segno grafico Descrizione
Avviatore per motore
cap2 Page 13 Venerd, 11 maggio 2001 9:0313
Dispositivi di comando (CEI 3-19)
Esempi di rel di misura (CEI 3-19)
Avviatore diretto mediante contattore (a piena tensione) per due sensi di marcia
Avviatore stella-triangolo
Segno grafico Descrizione
Bobina di un rel
Dispositivo di comando di un rel termico
Segno grafico Descrizione
Rel a mancanza di tensione
Rel di massima corrente ad azione ritardata
Rel di massima corrente con due elementi di corrente con campo di aggiustamento da 5A a 10A.
-
Tab. 2.2/13
Dispositivi vari (CEI 3-19)
Tab. 2.2/14
1
1. Laste- sim- o
Segno grafico Descrizione
Rel Buchholz (a sviluppo di gas)
cap2 Page 14 Venerd, 11 maggio 2001 9:0314
Strumenti di misura e dispositivi di segnalazione
1.
risco * rappresentato allinterno del simbolo grafico deve essere sostituito da: bolo letterale della UNIT della grandezza misurata es. V= volt, mA= milliampere
del simbolo grafico della GRANDEZZA misurata es.: cos
Dispositivo di richiusura automatica
Segno grafico Descrizione
Strumento indicatore1
Strumento registratore1
Strumento integratore:
(ad esempio contatore d'energia elettrica)1
-
Tab. 2.2/15
Esempi di strumenti indicatori (CEI 3-20)
Tab. 2.2/16
Tab. 2.2/17
Segno grafico Descrizione
Voltmetro
cap2 Page 15 Venerd, 11 maggio 2001 9:0315
Esempi di strumenti registratori (CEI 3-20)
Esempi di strumenti integratori (Contatori) (CEI 3-20)
Indicatore di massima potenza attiva comandato da un contatore denergia
CosfimetroIndicatore del fattore di potenza
Frequenzimetro
Oscilloscopio
Galvanometro
Termometro o pirometro
Segno grafico Descrizione
Wattmetro registratore
Registratore di temperatura
Segno grafico Descrizione
Contatore di energia attivaWattometro
-
Tab. 2.2/18
Lampade e dispositivi di segnalazione (CEI 3-20)
Tab. 2.2/19
Segno grafico Descrizione
Lampada o lampada di segnalazione
cap2 Page 16 Venerd, 11 maggio 2001 9:0316
Linee (CEI 3-23)
Lampada di segnalazione lampeggiante
Tromba elettrica
Suoneria, campanello
Sirena
Ronzatore
Segno grafico Descrizione
Linea sotterranea
Linea aerea
Linea in canalizzazione
Tubo protettivo incassato (simbolo non unificato)
-
Tab. 2.2/20
Indicazione di conduttori (CEI 3-23)
Segno grafico Descrizione
Conduttore
cap2 Page 17 Venerd, 11 maggio 2001 9:0317
Conduttore di protezione
Conduttore di neutro avente anche funzione di conduttore di protezione
Conduttore trifase con conduttore di neutro e conduttore di protezione
Scatola, segno grafico generale
Scatola o cassetta di connessione o di derivazione
Cassetta di allacciamento dutente (Il segno rappresentato con la conduttura)
Quadro di distribuzione(Il segno rappresentato con cinque condutture)
Commutatore unipolare
Deviatore unipolare
Invertitore
Variatore dintensit luminosa (Dimmer)
Interruttore unipolare a tirante
-
Tab. 2.2/20
Continua
Segno grafico Descrizione
Pulsante
cap2 Page 18 Venerd, 11 maggio 2001 9:0318
Pulsante luminoso
Pulsante protetto dal funzionamento accidentale, con coperchio in vetro da rompere
Temporizzatore (Timer)
Interruttore orario (Programmatore)
Punto luceIl segno rappresentato al termine della conduttura
Punto luce a pareteIl segno rappresentato con la conduttura proveniente da sinistra
Lampada
Apparecchio dilluminazione ad un tubo fluorescente
Apparecchio dilluminazione a tre tubi fluorescenti
Esempio di apparecchio dilluminazione a cinque tubi fluorescenti
Proiettore
-
Tab. 2.2/21
Segni per linstallazione architettonica: Prese a spina (CEI 3-23)
Segno grafico Descrizione
Presa - Segno grafico generale
cap2 Page 19 Venerd, 11 maggio 2001 9:0319
Presa multiplaIl segno rappresentato con tre uscite
Presa con contatto per conduttore di protezione
Presa con schermo interno
Presa con interruttore unipolare
Presa con interrutore unipolare interbloccato
Presa con trasformatore disolamento.Presa rasoio
Presa per telecomunicazioneIl simbolo pu essere completato da sigle IEC/ISO quali:TP = Telefono, FX = Fax, M = Microfono, = Altoparlante, FM = Modulazione di frequenza, TV = Televisione.
-
Tab. 2.2/22
Segni per linstallazione architettonica: Interruttori (CEI 3-23)
Segno grafico Descrizione
Interruttore
cap2 Page 20 Venerd, 11 maggio 2001 9:0320
Interruttore con lampadina
Interruttore unipolare a tempo di chiusura limitato
Interruttore bipolare
Proiettore a fascia stretta
Proiettore a fascia larga
Apparecchio di illuminazione di sicurezza su circuito speciale
Apparecchio autonomo di illuminazione di sicurezza (blocco con alimentatore e batteria)
Scaldaacqua. Il simbolo rappresentato al termine di una conduttura elettrica
Ventilatore. Il simbolo rappresentato al termine di una conduttura elettrica
Serratura elettrica
Interfono, citofono
-
Tab. 2.2/23
Canalizzazioni prefabbricate
Segno grafico Descrizione
Elemento dritto di canale prefabbricato
Esempio: due elementi dritti di canale assemblati
cap2 Page 21 Venerd, 11 maggio 2001 9:0321
Chiusura destremit
Gomito
Connessione a T
Connessione a quattro vie
Incrocio di due canalizzazioni senza connessione
Elemento flessibile
Elemento di riduzione
Elemento con scatola per apparecchiature.Lasterisco deve essere sostituito dalla designazione
Elemento diritto con derivazione fissa (verso il basso)
-
Tab. 2.2/24
Conduttori e dispositivi di connessione (CEI 3-15)
Tab. 2.2/25
Segno grafico Descrizione
Esempio: 3 conduttori
cap2 Page 22 Venerd, 11 maggio 2001 9:0322
Derivazioni, morsetti, collegamenti (CEI 3-15)
Esempio: Circuito trifase50 Hz 400 V tre conduttorida 120 mm2, con neutro da 50 mm2
3N pu essere sostituito da 3+N
Conduttore schermato
Conduttori in cavo, esempio di 3 conduttori
Segno grafico Descrizione
Derivazione - Punto di connessione
Morsetto
Connessione a T
Doppia connessione di conduttori
Alternatore trifase
Alternatore trifase sincrono in rappresentazione multifilare
-
Tab. 2.2/26
Dispositivi di connessione (CEI 3-15)
Tab. 2.2/27
Segno grafico Descrizione
Presa
cap2 Page 23 Venerd, 11 maggio 2001 9:0323
Segni grafici di terra
Spina
Presa a spina
Presa a spina tripolare in rappresentazione unifilare
Segno grafico Descrizione
TerraSegno generale (E)
Terra senza rumore (TE)
Terra di protezione
Equipotenzialit
Anodo di protezione, ad es. al magnesio
-
C
APITOLO
3
S
CHEMI
3. S
CH
3.1. G
EN
Nellambitne, lo schestinato alconsentonEsistono dgettista si Lo
schema
diante lusnotazioni rOltre che pne utilizzatcui deve escessarie all
La rappres
unifilare
sola linedi cond(fig. 3.1
multifila
elettrico
Nellambitsi possono
circuiti d
ni di pot
circuiti a
(contattsegnalaz
o:tifilare
za
cap3 Page 25 Venerd, 11 maggio 2001 9:0225
EMI
ERALIT
o dellattivit impiantistica e della sua documentazio-ma ha una funzione essenziale, quale strumento de-la rappresentazione dei diversi collegamenti cheo ai componenti elettrici di operare.iversi tipi di schema, a seconda delle finalit che il pro-pone; nel seguito viene fornita una panoramica. elettrico la rappresentazione grafica realizzata me-o di segni grafici, con blocchi di identificazione ed an-iferite ai componenti di un impianto.er la realizzazione dellimpianto stesso, lo schema vie-o in fase di esecuzione, manutenzione e di prova, persere completo di tutte le nozioni ed informazioni ne-o scopo.
entazione di un circuito pu essere di tipo:: due o pi conduttori vengono rappresentati da unaa, e i segni grafici forniscono lindicazione del numerouttori presenti in ogni linea e delle loro connessioni/1-(a));re: la vera rappresentazione completa di un circuito (fig. 3.1/1-(b)).
o dei circuiti costitutivi lapparecchiatura o limpianto, inoltre distinguere:i potenza: circuiti il cui compito alimentare gli orga-enza (fig. 3.1/2 (a) e (b));usiliari: circuiti che alimentano bobine di comando
ori, rel, ecc.) e che servono a provocare manovre e/oioni (fig. 3.1/3).
Schema elettric- unifilare - mul
Circuiti di potenausiliari
-
Fig. 3.1/1
cap3 Page 26 Venerd, 11 maggio 2001 9:0226
Rappresentazione grafica di un circuito unifilare (a) e trifilare (b) per l'alimentazio-ne di un motore
-
Fig. 3.1/2(a)
cap3 Page 27 Venerd, 11 maggio 2001 9:0227
Circuito di potenza unifilare: cabina di trasformazione
-
Fig. 3.1/2(b)
S
Fig.p.28 Page 1 Venerd, 11 maggio 2001 10:1628
chema unifilare di un quadro elettrico
-
Fig. 3.1/3
cap3 Page 29 Venerd, 11 maggio 2001 9:0229
Schema di circuito trifilare e funzionale
-
3.2 T
IPI
DI
SCHEMI
Esistono inoltre le seguenti tipologie di schema:
schema
funzionale
: schemi dove sono facilmente riconosci-bili le correlazioni funzionali esistenti tra i segni grafici, icomponenti ed i collegamenti posti nello schema. Tutti que-sti inolprevist
schema
sentanpongose occoin mod(fig. 3.
schema
gni granamenche siati prese
schema
taglio itura cotenere dei comno rapp
schema
appare
Tipologie di schemi
cap3 Page 30 Venerd, 11 maggio 2001 9:0230
tre sono disposti secondo la sequenza delle operazionie (fig. 3.2/1);
di sistema: schemi semplici, di tipo unifilare, che pre-o un sistema, e gli eventuali sottosistemi che lo com-no e le loro caratteristiche. Per mezzo di segni grafici,rre anche non elettrici, lo schema deve rappresentareo conciso ma completo il progetto di un sistema
2/2);
a blocchi: mostrano in modo semplice, mediante se-fici a blocchi o figure elementari, i principi di funzio-to di un impianto elettrico o di una sua parte, senza indispensabile evidenziare tutti i possibili collegamen-nti (fig. 3.2/3);
dei circuiti: lo schema elettrico che mostra in det-l funzionamento di un impianto o di unapparecchia-s come viene realizzata, senza che sia necessarioconto delle reali dimensioni o delleffettiva posizioneponenti. Le macchine e i componenti elettrici vengo-resentate nelle normali condizioni di avvio (fig.3.2/2);
topografico: schema che indica lubicazione deglicchi e dei conduttori (fig. 3.2/4).
-
Fig. 3.2/1
Fig. 3.2/2
cap3 Page 31 Venerd, 11 maggio 2001 9:0231
Diagramma funzionale di lavoro di una pressa automatica
Schema di sistema
-
Fig. 3.2/3
Esempi di schemi a blo
cap3 Page 32 Venerd, 11 maggio 2001 9:0232
cchi
-
Fig. 3.2/4
cap3 Page 33 Venerd, 11 maggio 2001 9:0233
Schema elettrico topografico dellimpianto elettrico in locali di un edificio
-
C
APITOLO
4
P
RINCIPI
DI
ELETTROTECNICA
4. P
RI
Nel seguitordine genmensionamlumi della
4.1. C
O
a - Corrent
Gli impianpu essereLa Norma minale nonin correntegrandezzaondulata q
londulefficacoppure
londulpicco nsione nma in c
La correnterenza, dal polo positivLa correntedel senso dsimo nei compiendoLintervallonecessario completa; certo nume
mule
ua: ondu-eriore alalternata:ue sensialore
cap4 Page 35 Venerd, 11 maggio 2001 9:0135
NCIPI DI ELETTROTECNICA
o vengono forniti alcuni concetti di elettrotecnica dierale; aspetti pi specifici quali il rifasamento, il di-ento dei conduttori ed altro, saranno trattati nei vo-
collana che affrontano i vari aspetti impiantistici.
NCETTI E FORMULE
e continua (c.c.) e corrente alternata (c.a.)
ti elettrici sono alimentati in corrente continua (che anche ondulata) o in corrente alternata.CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione no- superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V continua alla nota dellart. 411.1.4.3 indica che una continua (c.c.), ritenuta convenzionalmente nonuando:azione sinusoidale non superiore al 10% in valoree,
azione non sinusoidale presenta un valore massimo dion superiore a 140 V per un sistema in c.c. con ten-ominale di 120 V, o analogamente 70 V per un siste-.c. con tensione nominale di 60 V.
continua caratterizzata da un solo senso di percor-morsetto del generatore (convenzionalmente definitoo +) al polo negativo (-). Essa pertanto unidirezionale. alternata caratterizzata da uninversione periodicai percorrenza: il valore varia da zero ad un valore mas-due sensi, per tornare poi nuovamente a zero unoscillazione completa.
di tempo T definito periodo e rappresenta il tempoaffinch la grandezza periodica compia unoscillazioneesso misurato in secondi. Un secondo conterr unro di periodi, questo numero rappresenta la frequenza
Le principali for
Corrente continlazione non sup10%. Corrente variazione nei dda zero ad un vmassimo
-
della grandezza periodica. La frequenza nel SI (sistema internazio-nale di unit) viene indicata con la lettera f e misurata in Hz. La fre-quenza risulta legata al periodo della grandezza periodica dellarelazione:
Fig. 4.1/1
Lenergia estribuita a 60 Hz.In Italia la il periodo La circolazstivi come
b - Legge d
Scoperta ddamentale
dove:
V
- tension
R
- resisten
I
- corrente
f = 1---
Frequenza: in Italia e inmolti altri Paesi 50 Hz
Lenergia elettrica:caratteristiche
cap4 Page 36 Venerd, 11 maggio 2001 9:0136
Rappresentazione vettoriale di una grandezza alternata
lettrica in Europa e in molti altri Paesi prodotta e di-50 Hz, in altri per esempio USA, Giappone, Brasile a
frequenza usata per la corrente alternata vale 50 Hz;di una oscillazione vale dunque 0,02s.ione della corrente elettrica determina fenomeni resi-pi avanti descritto.
i Ohm
al fisico tedesco Georg Ohm nel 1829, la legge fon- dellelettrotecnica
e, in volt (V)za, in ohm (), in ampere (A)
T
V = R I
I = VR---- R = VI----
-
c - Potenza
dove:
V
- tensio
R
- resiste
I
- corren
P
- poten
Q
- poten
A
- poten
cos
- fasio
corrente continua corrente alternata monofase
P = V I 2 V
2
V = PI---
I = PV---- =
R VI----=
3 1,7=
Potenza in c.c. e in c.a.(monofase, trifase)
cap4 Page 37 Venerd, 11 maggio 2001 9:0137
corrente alternata trifase
P = V I cos
Q = V I sen A = V I
ne, in volt (V) nza, in ohm ()te, in ampere (A) za attiva, in watt (W) za reattiva, in voltampere reattivo (VAr) za apparente, voltampere (VA)ttore di potenza (coseno dellangolo tra il vettore ten-ne e il vettore corrente)
- coefficiente per i circuiti trifasi in corrente alterna-ta trifase
R IR------= =
VR----
PI2----
V2
P------= =
P = V I cos
V PI cos -------------------=
I PV cos ----------------------=
Q V I sen =
A V I=
3
3
3
3
Potenza apparente
Potenza reattiva
Potenza attiva
Potenza:- attiva- reattiva- apparente
-
Si riportano i coefficienti di trasformazione tra CV (cavallivapore) grandezza non pi utilizzabile (vedi cap. 1) e kW.
4.2. P
RI
a - resisten
dove:
R
- resist
- resist
vale
l
- lung
S
- sezio
La resisten
data dalla
R
T
= R
1
+R
2
La resistenz
1 kW = 1,36 CV1 kWh = 1,36 CVh
RT 1R----
----=
Parametri dei circuiti:Resistenza
- Resistenze in serie
- Resistenze in parallelo
cap4 Page 38 Venerd, 11 maggio 2001 9:0138
NCIPALI PARAMETRI
za di una conduttura
enza ()
ivit ( ): per il rame alla temperatura di 20 C
0,018 .
hezza del conduttore (m) ne del conduttore (mm2)
za totale RT di un circuito con pi resistenze in serie loro somma:
++Rn
a di un circuito con pi resistenze in parallelo data da:
CV = 0,736 kW
R lS---=
mm2
m-----------
mm2
m-----------
1
1--
1R2------ +
1Rn------+ +
---------------------------------------
-
La potenza dissipata in calore da una resistenza percorsa da cor-rente data da:
P = R I2
b - Reattanza induttiva
Linduttanuna correconcatena
= L idove:
- flusso L - induttai - corren
Linduttan
dove:
V- cadut - pulsazI - corren
La reattanz
dove:
Xi- reattan - pulsazL - indutta
c - Reattan
La capacitrica Q della
dove:C - capaciQ - carica V - tension
uttiva
acitiva
cap4 Page 39 Venerd, 11 maggio 2001 9:0139
za L (autoinduttanza) di un circuito (percorso dante i) consente la conoscenza del flusso con essoto:
concatenato, in weber (Wb)nza, in (henry) H
te (valore istantaneo), in ampere (A)
za provoca una caduta di tensione nel circuito
V = L I
a di tensione, in volt (V) ione = 2 f in radianti al secondo (rad/s)te, in ampere (A)
a induttiva data da:
Xi = L = 2 f L
za induttiva, in (ohm )ione = 2 f in radianti al secondo (rad/s)nza, in henry (H)
za capacitiva
elettrica di un condensatore data dal rapporto tra la ca-rmatura e la differenza di potenziale tra le due armature:
t, in farad (F) elettrica, in coulomb (C)e, in volt (V)
C QV----=
- Reattanza ind
- Reattanza cap
-
La capacit provoca, in un circuito elettrico, una caduta di ten-sione:
dove:
V- cadut - pulsazI - corren
La reattanz
dove:
Xc - reattan - pulsazC - capaci
d - Impede
Limpedendata da:
dove:
V I C------------=
Z R=Impedenza
cap4 Page 40 Venerd, 11 maggio 2001 9:0140
a di tensione, in volt (V) ione = 2 f in radianti al secondo (rad/s)te, in ampere (A)
a capacitiva data da:
za capacitiva, in (ohm )ione = 2 f in radianti al secondo (rad/s)t, in farad (F)
nza
za di un circuito ohmico, induttivo, capacitivo, in
Xc
1 C------------
12 f C -------------------------= =
2 L 1
C------------ 2
+ R2 X2+ I = VZ-----=
X L 1 C------------- =
-
4.3. CARATTERISTICHE DEI CIRCUITI
a - Composizione
I circuiti possono essere (in teoria) puramente resistivi, capacitivi,induttivi o misti, inoltre si dividono in monofasi (con due condut-tori) o trifasi (con tre conduttori ed eventualmente il neutro).
b - Circuito
c - Circuito
d - Circuito
Circuiti:
cap4 Page 41 Venerd, 11 maggio 2001 9:0141
ohmico:
capacitivo
induttivo
V R I=
V I C------------ Xc I= =
V L I XL I= =
- ohmici
- capacitivi
- induttivi
-
e - circuito misto
4.4. CA
a - Variazi
V = V1 - V
dove:V1 - tensioV2 - tensio
b - In corre
V = V1 - V
c - In corre
La caduta
V = I l K
dove: I = cl = luK = 1K = 2R = rX = rcos = dsen = d
La tabella della reat(millivolt/a
V R XC XL+ +( ) I Z I= =
V%
- misti
Calcolo della V
cap4 Page 42 Venerd, 11 maggio 2001 9:0142
LCOLO CADUTA DI TENSIONE
one di tensione
2
ne allinizio della condutturane al termine della conduttura
nte continua
2 = R I
nte alternata
di tensione si calcola con la formula:
(R cos + X sen )
orrente (A)nghezza linea (m),73 per linee trifasi
per linee monofasiesistenza del cavo (ohm/m)eattanza del cavo (ohm/m)ellutilizzatore ellutilizzatore
CEI - UNEL 35023-70 riporta i valori della resistenza etanza nonch le cadute di tensione in mV/Ammperemetro) per alcuni valori di cos .
V1 V2V2
------------------- 100=
-
Nella sottostante tabella, derivata dalla citata tabella CEI-UNEL,sono riportati i valori per cos = 0,8, 0,9 e 1.Tab.4.4/1 Cadute di tensione in mV/Am per cavi unipolari
I valori del
Y = [K (R con K = 2 con K = 1,R e X sonmilliohm (mI valori ripV = I l Ksione risult
dove:
l = lunghI = correnY = ricavaEsempio:calcolo delmentata a4 mm2 con
sezione Circuito monofase Circuito trifase
nominale c1
mm2 m
1.5 2
2.5 1
4 1
6 7
10 4
16 2
25 1
35 1
50 0
V%
Cadute di tensione in mVper ogni A e per ognimetro di cavo
cap4 Page 43 Venerd, 11 maggio 2001 9:0143
la tabella sono calcolati con la seguente formula
cos j + X sen j)]per circuito monofase73 per circuito trifase
o ricavati dalla tabella UNEL 35023-70 ed espressi in).
ortati in tabella sono espressi mV/Am; la formula (R cos + X sen ) per il calcolo della caduta di ten-a:
ezza della conduttura in mte in A
to dalla tabella 4.4/1
la caduta di tensione di una conduttura monofase ali- una tensione 230 V, di lunghezza 100 m di sezione corrente di impiego IB = 20 A a cos = 0,9
os cos 0.9
cos 0.8
cos 1
cos 0.9
cos 0.8
V/Am mV/Am mV/Am mV/Am mV/Am mV/Am
9.7 26.3 23.9 25.7 22.7 20.7
7.8 16.1 14.4 15.4 13.9 12.5
1.1 10.2 9.08 9.65 8.75 7.87
.41 6.8 6.10 6.42 5.88 5.28
.47 4.15 3.72 3.87 3.58 3.22
.82 2.62 2.39 2.44 2.26 2.07
.78 1.69 1.55 1.54 1.46 1.34
.28 1.24 1.15 1.11 1.08 0.993
.947 0.926 0.878 0.820 0.802 0.760
V I l Y 1000-----------------=
V 20 100 10,2 1000---------------------------------- 20,4 V= =
V1 V2V1
------------------- 100 230 230 20 4,( ) 230---------------------------------------------- 100 8,869 %= = =
-
Il valore 10,2 si legge sulla tabella 4.4/1 (riga sezione 4 mm2 ecolonna circuito monofase cos = 0,9)Nella seguente tabella, tratta dall'Appendice F.4 della secondaedizione della Guida CEI 64-50, sono riportati valori sufficiente-mente approssimati per la determinazione della caduta di ten-sione nelle condutture realizzate con cavi in rame.
Tab. 4.4/2
4.5. CA
a - Calcolo
Esempio duna conducon le seg
- forno co- impianto- impiantoTotale po
La correntvettoriale d
1. - l dati
rame dalle 20 C
- per la
Sezionemm2
Line230
Caduper
gh
1,5 0,01
2,5 0,00
4 0,00
6 0,00
10 0,00
16 0,00
25 0,00
Corrente assorbita daun circuito
Valori approssimati peril calcolo della CDT inconduttura in rame
cap4 Page 44 Venerd, 11 maggio 2001 9:0144
Caduta di tensione in % della tensione V11
LCOLO CORRENTI ASSORBITE IB (CORRENTE DI IMPIEGO) della corrente in una conduttura
i calcolo della corrente IB (corrente dimpiego) dittura che alimenta un quadro di reparto a 400 V
uenti potenze:
n resistenze elettriche P = 30 kW a cos = 1 illuminazione P = 15 kW a cos = 0,9 macchine utensili P = 60 kW a cos = 0,75tenza P = 105 kW
e che la conduttura deve trasportare la sommaelle correnti attive e reattive delle singole utenze.
di questa tabella sono stati determinati assumendo per la resistivit del
il valore di 0,0225 mm2/m corrispondente alla temperatura raggiuntacondutture nelle condizioni ordinarie di servizio, cio 1,25 volte il valore a: reattanza lineare dei cavi il valore approssimato di 0,00008 /m.
a monofase V
Linea trifase400 V
ta di tensione % unit (m) di lun-ezza, con 1 A
Lunghezza corrispondente ad una caduta di ten-
sione del 4%, per la portata indicata
Caduta di tensione % per unit (m) di lun-
ghezza, con 1 A
Lunghezza corrispondente ad una caduta di ten-
sione del 4%, per la portata indicata
2% 19 m (con 17,5 A) 0,0052% 44 m (con 17,5 A)
72% 23 m (con 24 A) 0,0032% 52 m (con 24 A)
45% 28 m (con 32 A) 0,0020% 62,5 m (con 32 A)
30% 32,5 m (con 41 A) 0,0013% 75 m (con 41 A)
18% 39 m (con 57 A) 0,00081% 86,5 m (con 57 A)
12% 44 m (con 76 A) 0,00052% 101 m (con 76 A)
075% 53 m (con 101 A) 0,00033% 120 m (con 101 A)
-
Calcolo delle correnti assorbite:
Forno elettrico
Impianto il
Impianto m
Calcolo deIP1 = I1 coIP2 = I2 coIP3 = I3 coTotale IP
Calcolo deIQ1 = I1 seIQ2 = I2 seIQ3 = I3 seTotale IQ
Corrente I
Tab. 4.5/1
c
1
0
0
0
0
0
0
I1P
---------------------------------
30000------------------------------- 43 35 A,= = =
I2 =
I3 ---=
IB I2P=
Correnti assorbitedalle utenze previstenellesempio
cap4 Page 45 Venerd, 11 maggio 2001 9:0145
luminazione
acchine utensili
lle correnti attive:s = 43,35 1 = 43,35 As = 24,08 0,9 = 21,67 As = 115,60 0,75 = 86,70 A
= 151,72 A
lle correnti reattive:n = 43,35 0 = 0,00 An = 24,08 0,44 = 10,59 An = 115,60 0,66 = 76,30 A
= 86,89 A
B
valori di cos e dei corrispondenti valori di sen e tg os sen tg
0,00 0,00
,95 0,30 0,33
,9 0,44 0,48
,85 0,53 0,62
,8 0,60 0,75
,75 0,66 0,88
,71 0,71 0,99
3 V cos 1,73 400 1
P3 V cos
---------------------------------
150001,73 400 0 9, ------------------------------------- 24 08 A,= =
P3 V cos
------------------------------
600001,73 400 0 75, ---------------------------------------- 115 60 A,= =
I 2Q+ 151 722
, 86 892,+ 174 5 A,= = Corrente totale
-
Oppure si pu calcolare la potenza reattiva Q dei singoli carichi,fare la somma delle potenze attive P e la somma delle potenzereattive Q, calcolare la potenza apparente A per dedurre la cor-rente di dimensionamento della conduttura IB.
Potenza reattiva:
Q = V
Con riferimQ1 = 30 tQ2 = 15 tQ3 = 60 tTotale pot
Potenza at
P = P1 +
Potenza ap
Pertanto la
b - Calcolo
corrente co
3
A P(=
A (=
IB -----=
IB12----=
I 10V----=
Corrente assorbita dalmotore
Potenza reattiva assorbita
cap4 Page 46 Venerd, 11 maggio 2001 9:0146
I sen = P tg
ento alle potenze del precedente esempio: g = 30 0 = 0g = 15 0,48 = 7,2g = 60 0,88 = 52,8 enza reattiva = 60
tiva:
P2 + P3 = 105 kW
parente:
corrente IB sar:
corrente assorbita da un motore
ntinua corrente alternata monofase
1 P2 P3+ + )2 Q1 Q2 Q3+ +( )2+
30 15 60+ + )2 0 7,2 + 52,8+( )2+ 120 93 kVA,=
A3 V-----------
0 93, 10001,73 400------------------------------ 174,75 A=
00 P--------------- 100 I
1000 PV cos ------------------------------ 100=
I 1000 P1 73, V cos ---------------------------------------------- 100=
corrente alternata trifase
-
dove:P - potenza resa in (kW) - rendimento in (%)
Potenza adellimpeddei cuscineEsempio drente altern- cos = 0,
c - Calcolo
La Norma rente che pda: numermento.In regime sportata dtori di utiliIn regime vlente che, to alla stes
ove:
ove:
La correntene determmoltiplicat
- corrente
potenza resa-----------------------------------------=
KU = fatto
KC = fatto
I PV ------------=
iego
cap4 Page 47 Venerd, 11 maggio 2001 9:0147
ssorbita = potenza resa + potenza persa (a causaenza dei conduttori del motore e del riscaldamentotti).
i calcolo della corrente assorbita da un motore in cor-ata trifase della potenza di 7,5 kW - tensione 400 V
87, = 0,85
semplificato della corrente di impiego IBCEI 64-8 definisce che la corrente di impiego la cor-u fluire in un circuito nel servizio ordinario e dipendeo degli utilizzatori, potenza, tensione, cos , rendi-
permanente corrisponde alla pi grande potenza tra-al circuito in servizio ordinario tenendo conto dei fat-zzazione e di contemporaneit.ariabile si considera la corrente termicamente equiva-in regime continuo, porterebbe gli elementi del circui-sa temperatura.
che un circuito deve trasmettere agli utilizzatori vie-inata dalla somma della potenza dei singoli utilizzatoria per i fattori Ku e Kc.
continua
potenza assorbita
I 1000 7,51,73 400 0,87 0,85 ------------------------------------------------------ 14,65 A= =
re di utilizzazione potenza assorbitapotenza al valore di targa------------------------------------------------------------=
re di contemporaneit potenza caneamente assorbitasomma delle potenze-----------------------------------------------------------------------=
potenza massimacontemporaneamente assorbita
somma delle potenzenominali installate
ku kc
Corrente di imp
- in c.c.
-
- corrente alternata monofase
- corrente alternata trifase
d - Calcolo
La guida Cdella corre
Data la rel
dove P latore, i vari riportato n
Fattore a
Apparecchi ed alimenta
Incandescen
Alogena
Fluorescente
Fluorescente
Bulbo fluores
Fattore a
Potenza mo
Sino a 0,6
Da 1 a 3
Da 4 a 40
Oltre 40
I PV cos ------------------------------ ku kc =
I3
------------=
- in c.a. monofase
- in c.a. trifase
Calcolo della correntemassima di un circuitosecondo la guidaCEI 64-50
cap4 Page 48 Venerd, 11 maggio 2001 9:0148
del valore massimo
EI 64-50 propone nellappendice F.1, per il calcolonte (massima) IB di un circuito il seguente metodo:
azione IB = P a b c d e potenza espressa in kW di ogni apparecchio utilizza-fattori a, b, c, d ed e hanno, ad esempio, il significatoelle tabelle seguenti:
- per apparecchi di illuminazione
illuminazione con lampada tori rifasati con cos a 0,9:
Tensione(V)
Potenza(W)
a
te 230 Tutte 1
230 Tutte 1
(ballast/reattore + starter) 230 Da 15 a 58 Da 1,3 a 1,7
HF (ballast elettronici) 230 Da 16 a 50 Da 1,09 a 1,2
cente (a vapore di mercurio) 230 Da 50 a 1000
1,38
- per apparecchi utilizzatori a motore
tore (kW) a
2
2
1,5
1,2
PV cos ------------------------------ ku kc
-
Il fattore a viene assunto pari a 1 per apparecchiature di riscal-damento con resistenza, mentre per gli apparecchi utilizzatori sideve far riferimento alle indicazioni fornite dai costruttori.
Fattore di utilizzazione b
Fattore di
Il fattore dvarie applicadottare i
Fattore pe
Il fattore dpianto: in gene per app
Fattore di
Fattore di (espresse i
Tipo di util
Apparecchi
Apparecchi
Apparecchi
Applicazioni
Impianti
Di illuminazi
Riscaldamen
Prese a spina
Tensione (V
230
400
ttoreeit
cap4 Page 49 Venerd, 11 maggio 2001 9:0149
contemporaneit c
i contemporaneit deve essere scelto sulla base delleazioni; in assenza di indicazioni pi precise si possono
valori della precedente tabella.
r ampliamenti d
tiene conto delle previsioni di estensione dellim-
re = 1 licazioni industriali = 1,2
conversione e
conversione delle potenze (espresse in kW) in correntin A)
izzatore b
di illuminazione 1
utilizzatori a motore 0,75
di riscaldamento 1
industriali 0,3 0,9
c
one 1
to e condizionamento daria 1
0,1 0,2
) e
4,35
1,4
Attenzione al fadi contemporan
-
e - esempi
Si ritiene opportuno indicare come sono stati ricavati fattori a, e:
per circuiti trifasi
moltiplicandendo la f
dove:
e = 1000/
per cir
varia solo
e = 1000/
corr
I3
------------=
a1
cos -------------=
Come sono stati ricavatii fattori a,e
cap4 Page 50 Venerd, 11 maggio 2001 9:0150
do denominatore e numeratore per 1000 e suddivi-ormula in tre parti si ottiene:
1,73 V = 1,4 fattore di conversione della potenza(espressa in kW) in corrente (espressain A)
cuiti monofasi
il fattore e
V = 4,35 fattore di conversione della potenza(espressa in kW) in corrente (espressa in A)
ente kW fattore e fattore a
I
PV cos ------------------------------
P1000------------
10003 V
---------------
1cos ---------------------
--------
-
C
APITOLO
5
I
LLUMINOTECNICA
5. I
LLU
5.1. C
RI
5.1.1. Q
UA
Limpiantosotto gli as
La quantit
to necessaattivit da dellimpegper attivitsivi relativi
lettura
operaz
ricerca
attivit
Nella Tab.consigliati
Tab. 5.1/1
1. I term2. i livelli
(1038
Compito o visivo
scarso
minimomedioalto
ttazione
luce
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MINOTECNICA
TERI DI PROGETTAZIONE
NTIT, QUALIT E COSTI DELLA LUCE
di illuminazione richiede in genere di essere valutatopetti di quantit, qualit e costo della luce1.
della luce riguarda soprattutto il livello di illuminamen-rio ad assicurare una visione ottimale in relazione alleeseguire nellambiente e quindi al compito visivo, ciono visivo necessario per le attivit stesse. Ad esempio, da eseguire in ufficio si possono considerare compiti vi-a: e scrittura sul piano scrivania;ioni su videoterminale; fascicoli e pratiche negli armadi o scaffali; ordinarie quali circolazione, ecc.
5.1/1 sono indicati i valori minimi di illuminamentoper alcune attivit.
Relazione tra compito visivo, attivit ed illuminamento ne-cessario2
ini illuminotecnici principali sono richiamati al par. 5.7. per le diverse applicazioni sono riportati nelle rispettive Norme UNI 0 e 10439)
impegno Attivit lavorativa corrispondente
IlluminamentoLux (lx)
Circolazione (corridoi, ecc.)grossolanamediafine
50
100300500
Criteri di proge
- quantit della
-
Quando il compito visivo non unico per tutto lambiente, lim-pianto dovr essere realizzato in modo da garantire una adegua-ta illuminazione generale e condizioni di illuminazione piintense nelle aree con compiti visivi pi gravosi.Ulteriori suddivisioni (supplementare, localizzata funzionale, lo-calizzata decorativa, daccento, ecc.) sono richiamate nei volumisuccessivi.
La qualit
tutto il colbagliamen
La tempera
ce, il cui cocorpo metla scelta dinterni, sondi colore:
Temperatu" da 330" maggio
Le sigle tratate sui camediate, CLa scelta dtuttavia vello di illurelati (dell6000 K il l
La
resa del
parenza dprodotto dtante sopramarie e poadeguate cdice di resain relazionNella tab. prescritte ddice di res
Tab. 5.1/2
Gruppi di r
1A1B234
- qualit della luce
Resa del colore
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della luce riguarda il benessere visivo, quindi soprat-ore della luce, la resa del colore ed il controllo dellab-to, diretto o riflesso.tura (o tonalit) di colore, cio lapparenza della lu-lore percepito assomiglia il pi possibile a quello di unallico riscaldato a detta temperatura, importante perelle lampade. Le lampade usate per lilluminazione dio suddivise in tre gruppi in relazione alla temperatura
ra minore di 3300 K: luce bianco-calda (W)0 K a 5300 K: luce bianco-neutra (I)re di 5300 K: luce bianco-fredda (C)
parentesi, richiamate dalla norma UNI 10380 e ripor-taloghi, sono le iniziali dei termini inglesi Warm, Inter-old.
ella temperatura di colore dipende dalle applicazioni;da tener presente che, per essere accettabile, il li-minamento e il colore della luce devono essere cor-ordine di 1/10): in pratica, se si usano lampade daivello dovr essere non meno di 500-600 lux.
colore, indica leffetto della sorgente luminosa sullap-el colore delloggetto illuminato paragonato a quelloallilluminazione naturale. Questo parametro impor-ttutto quando le esigenze di apprezzamento sono pri-ssono essere soddisfatte solo impiegando lampade diaratteristiche. La suddivisione in quattro gruppi dellin- semplifica la scelta della sorgente luminosa pi adatta,
e al tipo di attivit cui lilluminazione destinata.5.1/2 viene indicata la corrispondenza tra le categoriealla norma UNI 10380 per le varie applicazioni e lin-
a Ra riportato sui cataloghi di lampade.
Corrispondenza fra gruppo di resa del colore ed indice Ra
esa del colore Indice Ra>90Da 80 a 90Da 60 a 80Da 40 a 60
-
Per gli ambienti interni sono generalmente raccomandati i grup-pi 1A ed 1B; per gli esterni i gruppi 2 e 3.Anche il
controllo dellabbagliamento
pu essere di primaria im-portanza per diverse applicazioni. di fatto impossibile conside-rare un ambiente gradevole quando vi si trovano sorgentiluminose troppo brillanti, dirette o riflesse. Occorre quindi:
evitare
utilizzalampad
Per applicquantificaUNI 10380Altri eleme
i fattor
lintegr
La valutazi
le diverse sdella luce, co, che deEssi sono c
costi dsu cui ralmenquelli e
costi dtempodelle lacon lim
costi dlampadrecchi,to sogg
Un esempiseguente (5
5.1.2. C
AL
In ragionetuate, si puparecchi illPer quantooggi il proaccurati e ad ambiendi lavoratoprevisti dative com
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le lampade nude nel campo visivo;re apparecchi di illuminazione che nascondano lee mediante diffusori, rifrattori o schermi adeguati.
azioni significative il grado di abbigliamento vieneto come UGR (Unified Glare Rating - vedi norma/A1).nti che possono richiedere considerazione sono:i di riflessione delle superfici dellambiente;azione nella struttura architettonica.
one dei costi della luce assai utile per il confronto fraoluzioni equivalenti, in relazione a qualit e quantitdata anche lattuale attenzione al risparmio energeti-ve essere sempre perseguito.os suddivisi:impianto: comprendono tutti gli investimenti iniziali,gravano gli oneri finanziari e da ammortizzare gene-te in 10 anni per gli impianti interni e 20 anni persterni;
ellenergia elettrica: proporzionali al costo del kWh, al di utilizzazione dellimpianto, allefficienza luminosampade e degli apparecchi, alleventuale regolazionepiego o meno della luce diurna;
i manutenzione: comprendono soprattutto il ricambioe, occasionale o a programma, la pulizia degli appa-
la sostituzione di altri componenti o parti dellimpian-etti ad usura o guasto.
o di calcolo del costo della luce riportato nel paragrafo.1.2-c).
COLI DI MASSIMA DELL'ILLUMINAMENTO
dei sopracitati parametri e delle relative scelte effet- determinare il numero e il tipo di lampade e di ap-
uminanti. riguarda specificamente i procedimenti di calcolo,
gettista usa i programmi su PC con risultati alquantorapidi. Inoltre da notare che se il progetto relativoti di lavoro in cui si svolgono attivit con la presenzari subordinati, limpianto deve avere anche i requisitil Dlgs 626/94. Il rispetto di tutte le prescrizioni legisla-unque assicurato effettuando la progettazione in con-
Calcoli:
-
formit alla Norma CEI 0-2 con relazione preliminare, relazionedi progetto e relazione tecnica.Tuttavia, per una valutazione di massima, pu essere sufficienteconoscere i metodi fondamentali.
a - Metodo del flusso
Questo mesul piano mento.Si utilizza si voglia vadio ottenibIl metodo cbase al val
la formula
E =
U /
e, scambia
=
E
S /
dove :
- flusso
E
- illumin
S
- area d
U
- fattore
Il fattore dpiano di rinstallata.Il valore U funzione ddei fattori Le tabelle Detto fattosumo di enna direttaflusso da ipotenza.In pratica, guenti valo
3. Per cadellimplicare
- con il metodo di flusso
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todo consente di determinare lilluminamento mediodi calpestio di un locale, detto anche piano di riferi-
in genere per locali di forma parallelepipeda, quandolutare in prima approssimazione lilluminamento me-ile con centri luminosi comunque disposti.onsente di calcolare lentit del flusso da installare, inore iniziale E prefissato per lilluminamento, secondo seguente3:
S
ndo i termini,
U
totale da installare (lm);amento medio iniziale (lx);a illuminare (m2); di utilizzazione.
i utilizzazione il rapporto fra il flusso ricevuto daliferimento ed il flusso totale emesso dalla lampada
dato in apposite tabelle per ciascun apparecchio, inel rendimento fotometrico dellapparecchio stesso,
di riflessione delle pareti e della geometria del locale.sono riportate sui cataloghi.re riveste notevole importanza anche ai fini del con-ergia elettrica perch, a pari illuminamento, condizio-mente limpianto per quanto riguarda lentit delnstallare, il numero di lampade da installare e la loro
per il calcolo di massima, si possono considerare i se-ri del fattore di utilizzazione:
lcolare il valore mantenuto dellilluminamento, cio il livello minimopianto secondo il piano di manutenzione del progettista, occorre molti- il valore iniziale per un fattore adeguato, in genere pari a 0,8.
-
Tab. 5.1/3
Fattori di utilizzazione per il calcolo di massima
Esempio:
DeterminaE (100 lx) dsioni 8 x 5lampade fl
Elementi d
Superf
Illumin
Fattore
Il flusso lum
=
E
S /
Trattandospossono econ le segu
potenz
tonalit
resa di
flusso n
- flusso l (indicat
Il numero
n
=
/
= 10.000 /
Possono es
Metodi pini, dipenddi riflessionrecchi e pagrado di usuccessivi c
Tipo di illuminazione Fattore U
Diretta 0,6
Mista 0,4
Indiretta
Stradale
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re il flusso necessario per ottenere un illuminamentoi un locale residenziale (ad es: sala giochi), di dimen- m, mediante apparecchi a distribuzione mista, conuorescenti (fig. 5.1/1).
a considerare:
icie: 40 m2
amento E richiesto (iniziale): 100 lx di utilizzazione U: 0,4 (da tab. 5.1/3)
inoso necessario risulta:
U = 100 40 / 0,4 = 10.000 lm
i di locale senza requisiti particolari di resa del colore,ssere impiegate lampade fluorescenti lineari ordinarie,enti caratteristiche:
a 36 W; di colore 4000 K.;
colore 60;ominale di lampada () 2850 lm;
uminoso nominale della lampada; o nel catalogo del costruttore)
di lampade necessario risulta:
2850 = 3,5 (arrotondato a 4)
sere utilizzati due apparecchi bilampada.
complessi nel calcolo dellilluminamento degli inter-enti dal fattore di forma (indice) del locale, dai fattorie delle pareti, dal decadimento delle lampade, appa-reti, e quindi dal fattore di manutenzione nonch dalniformit dellilluminamento, saranno sviluppati neiasi particolari.
0,2
0,3
Esempio
-
Fig. 5.1/1
b - Metodo
Detto metnose e punluminoso ee concentrTale metodto (
P
) di undella luce,
E = I / h
2
dove:
h
= distanz
I
= intensit
Quando lplicare la ldi intensit
di una sup
dato da:
E = I
cos
3
I valori di ctriche.
- con il metodo di intensit
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Disposizione di massima degli apparecchi
dellintensit
odo viene applicato in pratica quando sorgenti lumi-ti di calcolo sono in numero ridotto oppure il flussomesso dagli apparecchi o lampade a fascio strettoato verso il piano di lavoro o loggetto da illuminare.o consente di determinare lilluminamento in un pun-a superficie perpendicolare alla direzione di incidenza
posta allaltezza (h), secondo lespressione:
a minima (altezza) fra la sorgente e il piano (in metri); luminosa (in candele).
incidenza non perpendicolare al piano, occorre ap-egge del coseno, per cui se si considera una sorgente luminosa (I) nella direzione () rispetto alla normaleerficie (fig. 5.1/2), lilluminamento (E) nel punto (P)
/ h2
os3 sono riportati nelle apposite tabelle trigonome-
-
Fig. 5.1/2
Esempio :
verificare ilapparecchida 300W, stribuzionefresco posttra sorgentnamento nLintensit
I = 650 5
dove il valosit massim1000 lm (ceffetti