ELETTROMAGNETISMO - med.unipg.it Didattico Corsi di Preparazione... · 2) Sono rappresentate in...
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ELETTROMAGNETISMO
Quantità di Carica Elettrica
• Il concetto nasce dalla esperienza della
attrazione e repulsione elettrostatica
• Un corpo è carico quando il numero di
elettroni (Ne) e di protoni (Np) è differente
• Diremo che la sua Quantità di Carica
elettrica (Q) è proporzionale alla
differenza (Np – Ne)
• L’unità di misura SI della quantità di
carica elettrica è il coulomb (C) definito in
termini di intensità di corrente elettrica
unitaria (v. oltre)
• 1 C corrisponde a un eccesso di circa
6,24 1018 protoni
• 1 e = 1,6 10-19 C
• Quantità di carica elettrica comuni: C
Elettrizzazione
• Elettrizzazione per
– Strofinio (diffusione)
– Conduzione (elettrica)
– Induzione (elettrostatica)
Forza Elettrica o di Coulomb
Charles Augustin de Coulomb (1736-1806)
Forza Elettrica o di Coulomb
Charles Augustin de Coulomb (1736-1806)
k = 9 109 N m2 /C2 nel vuoto, è una caratteristica del mezzo in cui sono immerse le cariche. Nei mezzi dielettrici (sostanze dipolari) è molto più piccolo (per l’acqua 80 volte più piccolo) k può essere espressa mediante la cosiddetta costante dielettrica del mezzo (ε): k = 1/(4πε) che ha quindi significato ‘opposto’ a k (è grande nei mezzi dielettrici es acqua) Si ha per due particelle atomiche: FORZA EL./FORZA GRAV. = 1036
Campo di Forza
• Il campo di forza sostituisce il modello secondo cui due corpi a distanza
interagiscono direttamente (F12):
CARICA1 CAMPO di forze elettriche CARICA2
Programma:
1) Definizione e rappresentazione del Campo Elettrico
2) Sorgenti di campo elettrico
3) Effetti del campo elettrico su carche e corpi
Definizione del Campo Elettrico
• Il campo elettrico è una regione di spazio dove in ogni punto sono definite le
grandezze
– Vettore Campo elettrico (E)
– Potenziale Elettrico (V)
Vettore Campo Elettrico
• In ogni punto del campo elettrico è definibile una Forza elettrica esercitata
da campo su una carica F(P) campo, carica
• L’intensità di tale forza è direttamente proporzionale alla quantità di carica
• Si definisce Vettore campo elettrico in un punto P, la forza elettrica che
in quel punto sarebbe esercitata (dal campo elettrico) su una carica
unitaria (+1C)
• E (P) := Fel (P) / q , unità di misura: N/C = V/m
Potenziale Elettrico
• Si definisce Potenziale Elettrico in un punto del campo V(P) l’energia
potenziale elettrica che in quel punto avrebbe una carica di +1C (unitaria)
• V (P) = Uel (P,q) / q
• Il potenziale elettrico si misura in joule/coulomb che prende il nome speciale
di volt (V)
• Una differenza di potenziale elettrico (tra due punti del campo) è detta
TENSIONE ELETTRICA e indicata spesso con la stessa lettera ‘V’
Relazione tra E e V
• Ricordando che E e V rappresentano rispettivamente la
forza elettrica del campo sull’unità di carica elettrica e
l’energia potenziale elettrica della stessa quantità di carica,
si ha che:
1) La differenza di potenziale elettrico lungo la direzione del
campo (uniforme) tra due punti a distanza (d), è pari a:
ΔV = - E d
2) Il potenziale elettrico sui punti di una superficie
perpendicolare alla direzione del campo elettrico è costante
(superfici equipotenziali)
• Dalla prima considerazione, (ΔV = - E d) segue che E può
essere espresso in V/m
• La differenza di potenziale (ΔV , ddp) tra due punti è detta
TENSIONE ELETTRICA ed è spesso indicata
semplicemente con V
E
V1
V2
Rappresentazione del Campo Elettrico
• Posto che un campo vettoriale non può essere descritto indicando il vettore (con
un segmento orientato) in ogni suo punto, la rappresentazione per LINEE DI
CAMPO (curve continue orientate) segue due regole :
1) In ogni punto il vettore che le linee rappresentano (in BLU) è tangente alla linea
2) L’intensità del vettore è proporzionale alla densità delle linee, ovvero al numero
di linee che attraversano una superficie unitaria centrata nel punto e
perpendicolare alle linee
3) Se il punto non giace su una linee di campo occorre mediare utilizzando dei
punti vicini giacenti su linee
3 esempi:
Rappresentazione del Campo Elettrico
• In una rappresentazione di linee di forza (conservativa) possono essere
rappresentate le SUPERFICI EQUIPOTENZIALI
1) Sono superfici per definizione perpendicolari alle linee di forza, in ogni punto
2) Sono rappresentate in modo tale che tra due superfici successive vi sia la
stessa differenza di potenziale, quindi, essendo ΔV = E d , la distanza tra due
superfici successive è inversamente proporzionale a E
Sorgenti di Campo Elettrico
• Le cariche elettriche sono sorgenti di campo elettrico
• Il campo elettrico generato da una CARICA POSITIVA PUNTIFORME è del
tipo rappresentato in figura (divergente)
• L’intensità di tale campo è in ogni punto ricavabile dalla relazione (legge di
Coulomb) E = 1/(4πε) Q / r2 ovvero dipende (solo) inversamente dal quadrato
della distanza tra il punto e la carica
• Il potenziale elettrico (positivo, si annulla a distanza infinita dalla carica) è in
ogni punto ricavabile da: V = 1/(4πε) Q / r
• Per una CARICA NEGATIVA il campo è convergente e il potenziale ovunque
negativo
Campo elettrico generato da una distribuzione di carica qualsiasi
• Le grandezze E e V sono additive, cioè:
• Il Vettore campo elettrico prodotto in un punto da un insieme di cariche
elettriche, è pari alla SOMMA dei vettori campo elettrico che sarebbero
prodotti in quel punto da ognuna delle cariche
• Idem per il potenziale elettrico (grandezza SCALARE CON SEGNO), quindi:
– E TOT(P) = Ei (P) – V TOT(P) = Vi (P)
• Il campo elettrico generato da una distribuzione di cariche può essere ricavato
anche mediante il TEOREMA DI GAUSS
Forza Elettrica
• La forza esercitata da campo elettrico su una carica elettrica posta in un punto (P) del campo, è pari al prodotto tra il Vettore Campo elettrico in quel punto e la quantità di carica (q) presa con segno (ovvero la forza ha il verso del vettore E o verso contrario a seconda che la carica sia positiva oppure negativa)
• F el = q E
• Questo significa che una carica, inizialmente ferma, posta in un punto di un campo elettrico, viene accelerata lungo la linea del campo elettrico (cioè ‘verso potenziale elettrico minore’ (V-) oppure in senso inverso (cioè verso il potenziale elettrico maggiore V+) a seconda che sia positiva oppure negativa.
Magnetismo
Forza Magnetica
La forza magnetica si manifesta tra due magneti e rivela la doppia natura della ‘carica magnetica’ da essi ‘posseduta’ e l’impossibilità di separare l’una dall’altra. Oggi chiamiamo tali ‘cariche magnetiche’: espansione polare NORD e SUD (o semplicemente polo magnetico nord e sud). La stessa forza si manifesta anche tra due cariche in moto relativo e quindi tra due fili percorsi da corrente elettrica (i fili non sono elettrizzati, ovvero non hanno carica netta) La forza magnetica (tra due poli magnetici o tra due correnti elettriche) è un’azione a distanza che può essere interpretata, come per la forza elettrica, come mediata da un campo di forze (campo magnetico).
Campo Magnetico
CORRENTE1 CAMPO MAGNETICO CORRENTE2
magnete 1 magnete 2
Programma:
1) Definizione e rappresentazione del campo magnetico
2) Sorgenti di campo magnetico
3) Effetti del campo magnetico su cariche in movimento
Definizione del Campo Magnetico
• Il campo magnetico è una regione di spazio dove in ogni punto è definita la
grandezza vettoriale:
– Vettore Campo Magnetico (H)
– O la più conosciuta grandezza :Vettore di Induzione Magnetica (B)
• L’intensità di H si misura in ampere su metro (A/m), mentre quella di B in
tesla (T)
• Dato che la forza magnetica non compie lavoro (v. oltre), non è possibile
definire un potenziale magnetico
Rappresentazione del Campo Magnetico
• La rappresentazione di un campo magnetico
mediante le linee di campo (o di forza), segue
le stesse regole per la orientazione e l’intensità
(di B) già descritte per il campo elettrico
• La linee di B sono sempre linee chiuse (campo
solenoidale) a ribadire che non esistono
sorgenti puntiformi di campo magnetico
(divergenza nulla) ossia cariche magnetiche
Sorgenti di Campo Magnetico • I magneti e le correnti elettriche sono sorgenti di
campo magnetico
• Il campo magnetico generato da un filo diritto di lunghezza infinita e attraversato da una corrente di intensità (i) è rappresentato in figura:
• Tale campo ha intensità B che dipende dalla distanza (d) dal filo (simmetria cilindrica), dalla intensità di corrente che attraversa il filo e da una caratteristica del mezzo nel quale il filo è immerso che prende il nome di permeabilità magnetica del mezzo (μ):
B= (μ/2π) ∙ i/d (LEGGE DI AMPERE)
• In generale, Il campo magnetico generato da una qualsiasi distribuzione di corrente, può essere sempre ricavato come somma dei campi che sarebbero prodotti nel punto da ogni singola corrente elementare.
B TOT(P) = Bi (P)
Solenoide
• Un avvolgimento di N spire, di lunghezza l (la densità
lineare di spire è quindi n = N/l), detto SOLENOIDE,
genera un campo simile a quello di un magnete: al di fuori
dell’avvolgimento il campo ha bassa intensità, che invece
diventa elevata a livello delle estremità (espansioni polari)
e all’interno, dove il campo è parallelo all’asse del
solenoide (e verso dato dalla regola della mano destra) e
di intensità uniforme e pari a B = μ n i • Inoltre, l’estremità del solenoide dal quale escono le linee
è il così detto polo NORD magnetico, l’estremità dal quale
entrano si dice polo SUD
• La permeabilità magnetica del mezzo, per molti materiali
simile a quella del vuoto, diventa molto più grande di
questa (anche di 5000 volte) per i così cd. materiali
FERROMAGNETICI (v. elettromagneti).
Forza Magnetica o di Lorentz
• Per una carica in moto all’interno di un campo magnetico (uniforme), la forza di Lorentz:
1. E’ esercitata dal campo magnetico sulla carica in moto;
2. Il punto di applicazione corrisponde al centro della carica
3. La direzione è sempre perpendicolare al vettore B e alla velocità della carica ed è quindi una forza centripeta che non compie lavoro (e quindi non produce un cambiamento dell’energia cinetica della carica)
4. Il verso è dato dalla regola della mano destra, applicata facendo riferimento alla rotazione di qv (velocità che tiene conto del segno della carica) su B
5. L’intensità è pari al prodotto della quantità di carica, dell’intensità di B e della componente della velocità della carica perpendicolare a B: FL = q v┴ B
• Una carica in moto all’interno di un campo magnetico uniforme percorrerà una traiettoria curva a velocità costante in modulo (applicata negli acceleratori , negli spettrometri di massa, …)
Induzione elettromagnetica
Schema seguito per la descrizione delle leggi dell’elettrostatica e del magnetismo: cariche e correnti elettriche sono sorgenti dei campi elettrico e magnetico, i quali campi esercitano forze su esse (doppia freccia) Gli esperimenti di Faraday (e di Henry) rivelarono che i due campi possono influenzarsi: un campo magnetico può generare correnti elettriche e, quindi, campi elettrici: induzione elettromagnetica Schema dell’elettromagnetismo: anche un campo magnetico può produrre un campo elettrico (e viceversa: legge di Maxwell). Per capire la legge della induzione elettromagnetica, occorre tener conto che: 1) il campo elettrico non può essere descritto dal
potenziale elettrico, ma dalla fem 2) Il flusso del campo magnetico deve variare nel
tempo
Fem indotta
• Il campo elettrico indotto magneticamente è solenoidale (descritto da linee
chiuse). Dato che il lavoro compiuto da tale campo lungo una linea chiusa
non è in generale nullo, non è conservativo e non possibile definirvi un
potenziale elettrico e una tensione tra punti diversi.
• Può essere invece definito il lavoro (elettrico) compiuto dal campo elettrico
su una carica unitaria che compia un ciclo lungo una linea chiusa. Tale
lavoro elettrico unitario è detto ‘forza elettromotrice lungo la linea chiusa’
• fem = L(1 ciclo) / q
• Unità S.I. : J/C = V
Flusso magnetico
• Il numero di linee del campo magnetico che
attraversa una superficie rappresenta
graficamente il c.d. FLUSSO MAGNETICO
attraverso la superficie stessa: ΦB
• Si def. : ΦB = B A┴ = B A cos θ
• Unità S.I. : T m2 = Wb (weber)
Legge di Faraday
• In un campo magnetico, la fem indotta
magneticamente lungo una linea chiusa è pari
alla rapidità con cui varia il flusso magnetico
attraverso la superificie individuata da quella
linea
• femi = d ΦB / dt
• Il flusso magnetico può cambiare in 3 modi:
1. Se cambia l’intensità di B(t)
2. Se cambia l’area della superficie A(t)
3. Se cambia l’orientazione tra campo magnetico
e superficie: θ(t)
• La fem (e quindi la corrente indotta) è
proporzionale alla rapidità con cui cambiano le
grandezze 1,2,3
Faraday, 1791 -1867
Generatori elettrici
• In un ALTERNATORE, una serie di spire
arrotolate attorno a un’armatura sono
fatte ruotare all’interno di un campo
magnetico costante. La corrente indotta
magneticamente è alternata con
frequenza pari a quella di rotazione (50
Hz europa).
• La a.c. può essere ‘raddrizzata’ in d.c.
mediante collettori sezionati collegati
alle spazzole.
Onde elettromagnetiche
• In un’antenna emittente, la corrente oscilla
con una frequenza f producendo un campo
magnetico oscillante con la stessa
frequenza.
• Tale oscillazione del campo magnetico
induce un campo elettrico che oscilla con la
stessa frequenza.
• Anche un campo elettrico oscillante
produce un campo magnetico (LEGGE DI
MAXWELL) e così via a generare un’ONDA
ELETTROMAGNETICA con frequenza f e
velocità di propagazione pari a 1 / √με
• Tale velocità nel vuoto vale 3 108 m/s (c)