Elena Cattaneo su Stamina, La Stampa 21.12.13

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LA STAMPA SABATO 21 DICEMBRE 2013 . Primo Piano . 5 L a scienza è una sola, dalla biologia alla astrofisica, con gli stessi metodi e le stesse regole, da se- coli. Per esempio, c’è quella dei primi Lincei, nel 1600: «pro- vando e riprovando». Frettolo- samente, il glorioso motto vie- ne spesso inteso come «tenta- re e ritentare», ma non è così. Nel forbito italiano barocco vo- leva dire «approvando e boc- ciando». E bocciare è quello che la scienza deve saper fare, quando è necessario, anche af- frontando le ire della società, che è facile preda di ciarlatani. La diffusissima astrologia, per esempio, è un classico caso di tale ciarlataneria, nel com- plesso però abbastanza inno- cua. Infinitamente più dram- matici sono i casi che coinvol- gono la medicina, cioè la salu- te, o addirittura la vita, di tutti noi. E’ ora chiaro che il cosid- bufala della astrologia e le sue nefaste conseguenze, per fortu- na «solo» culturali. Anche in quel caso bisognava «confron- tarsi», cioè mettersi sul piano di persone che non hanno i minimi rudimenti di fisica o di astrono- mia, né del metodo scientifico. Come quando si parla di energia nucleare, di impatto dell’uomo sul clima, di previsioni di terre- moti, o, più recentemente, di sperimentazione animale, tutti si sentono di dire la loro, quasi sempre senza la minima cogni- zione di causa. Come al bar, tutti sanno fare la formazione della nazionale meglio dell’allenatore. Elena è d’accordo, anche se non capisce niente di pallone. Anzi rincara la dose: «Ma ti ren- di conto che alcuni dei nostri mi- gliori clinici e biologi hanno do- vuto leggere un testo prodotto da persone prive di competen- za? E che, mentre in Italia ci vie- ne sbandierato come sacro il vincolo della “segretezza”, il co- siddetto “metodo Vannoni” è già pubblico da mesi, raccolto in gg Colloquio /Gli scienziati di fronte alla bufala g “E’ una truffa, adesso ti spiego perché” La genetista (e senatrice a vita) Elena Cattaneo dialoga con l’astrofisico Giovanni Bignami E gli confessa la sua preoccupazione: “Gesti estremi, quasi eversivi, dietro il grande inganno” La biologa GIOVANNI BIGNAMI MILANO Elena Cattaneo Scienziata di livello internazio- nale, 52 anni, madre di due figli, è stata nominata senatrice a vita dal presidente Napolita- no. Dopo la laurea e il dottora- to in Farmacia a Milano, ha trascorso tre anni al Massa- chusetts Institute of Technolo- gy (Mit, Cambridge, Usa) nel laboratorio del professor Ron McKay, dove ha avviato studi su cellule staminali e progenitori del cervello. Tornata in Italia, ha continuato le ricerche sulle staminali e ha avviato nuove linee di ricerca sulla Corea di Huntin- gton. Dal 2003 è docente di Farmacologia all’università degli Studi di Milano nistrato sembra essere un frul- lato di detriti cellulari, non di cellule staminali, in soluzione fi- siologica (acqua e sale), e speria- mo non ci sia di peggio. «Alcuni tra questi scienziati erano nella Commissione che ha valutato il «metodo Stamina». Ma il Tar ha deciso che non sono stati «imparziali perché, come dice Giuseppe Remuzzi, prima di entrare in commissione si erano macchiati della colpa di dichiarare che 5+3 fa 8 e non 2, come dice Stamina». Mi ricorda quando, a fianco di Margherita Hack, cercavo invano di condur- re battaglie contro la colossale Il fisico Giovanni Bignami Astrofisico, 69 anni, accademi- co dei Lincei e professore ordi- nario di Astronomia e Astrofisi- ca presso lo Iuss di Pavia, dal 2011 è presidente dell’Isti- tuto Nazionale di Astrofisica. Ha partecipato attivamente alla progettazione e costruzio- ne di numerosi satelliti scienti- fici ed è noto a livello interna- zionale per il lavoro ventennale che ha portato all’identificazio- ne ed alla comprensione di Geminga, la prima stella di neutroni senza emissione radio. Dal 1978 collabora con diversi quotidiani e riviste sia italiani che internazionali occupandosi di divulgazione scientifica Quello a cui assistiamo è un gigantesco esperimento di persuasione di massa nella quale una parte dell’Italia è rimasta intrappolata Elena Cattaneo Imparziali i membri della commissione? Certo. Prima di cominciare i lavori si sono macchiati della colpa di dichiarare che 5+3 fa 8 e non 2 Elena Cattaneo detto metodo «stamina» è uno di questi drammatici casi di crudele ciarlataneria, che ad- dirittura usurpa il nome, solo perché suona bene. Per anni, prima che diven- tasse senatrice, sono andato a trovare la domenica mattina Elena Cattaneo, nel suo labo- ratorio di Milano, al quarto piano senza ascensore. Mi of- friva un caffè (mediocre), e parlavamo di scienza, a tutto campo. Io le raccontavo storie di stelle studiate col telesco- pio, mentre lei mi faceva guar- dare le sue specialissime stelli- ne, le staminali che scodinzola- vano nel microscopio. Una vol- ta, le ha anche fatte vedere a mia sorella, sua collega all’Uni- versità di Milano e gravemen- te ammalata di Parkinson. Le disse: «E’ ancora lontano il momento nel quale queste po- tranno esserti utili, ma un giorno, chissà…». Oggi, il discorso sulle sta- minali è diventato, purtroppo, tanto inutilmente quanto drammaticamente attuale. Elena non ha dubbi, come non ha dubbi Nature, la rivista scientifica più importante del mondo. «Vedi - mi dice - il me- todo Stamina è una truffa ai danni dei malati e dello Stato. Se andasse avanti, avrebbe anche un costo a carico di tutti noi di circa 4 miliardi». Ovve- ro più di tre volte, le faccio no- tare, del bilancio annuale di tutti gli Enti di Ricerca del MIUR. Elena queste cose le sa e ripete da giorni, le ha dette in Senato davanti al Presiden- te Napolitano. Molti tra i migliori scienzia- ti di questo paese, quelli che la- vorano davvero per i malati senza propinare loro false illu- sioni, da mesi dicono la stessa cosa. Alle beffe, ora, si aggiun- gono potenziali, gravissimi danni: quello che viene sommi- una domanda di brevetto che fa ridere il mondo? Tanto che negli Usa è stata rifiutata». Insomma, l’idea delle stami- nali che curano è totalmente scollata dalla realtà. Eppure, ci sono giudici che autorizzano, chiamandole «terapie», «cose» che non oseremmo sommini- strare a un animale. «Come ho detto in Commissione Sanità, Stamina non ha nulla, non è nul- la, competenze zero, credibilità zero: è un gigantesco esperi- mento di persuasione di massa nella quale una parte dell’Italia è rimasta intrappolata». Anche i giudici, sia pure in perfetta buo- na fede? Evidentemente sì, an- che loro sapevano la formazione sicura per battere il Brasile 7 a 0, anche con una squadra a «ze- ro tituli». Elena è anche molto preoccu- pata: «Alla promozione dell’in- ganno si stanno aggiungendo persone dai gesti estremi, direi eversivi, che lasciano allibiti. E il comportamento irresponsabile di quei medici che si prestano al gioco lascia costernati. Non si può sostenere la sperimentazio- ne umana di un metodo che non ha prove. E, al contrario, non può uno scienziato sostenere che le prove di plagio e falsifica- zione, contenute nel «metodo Stamina» e riportate da Nature, non siano tali. Nessuno può dire che cellule che fanno osso posso- no dopo due ore con acido reti- noico e alcool essere trasforma- te in neuroni. E anche se ciò suc- cedesse, ma come potrebbero questi presunti neuroni, inietta- ti in circolo, dare beneficio? Queste cellule possono solo mo- rire, come già detto dall’ufficio brevetti americano. E speriamo senza danni». Sono d’accordo con Nature e con Elena, come scienziata e co- me senatrice. Questa follia, que- sta farsa tragica deve finire. «Stamina» ? Riprovata. Subito.

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LA STAMPA

SABATO 21 DICEMBRE 2013 .Primo Piano .5

La scienza è una sola,dalla biologia allaastrofisica, con glistessi metodi e lestesse regole, da se-

coli. Per esempio, c’è quella deiprimi Lincei, nel 1600: «pro-vando e riprovando». Frettolo-samente, il glorioso motto vie-ne spesso inteso come «tenta-re e ritentare», ma non è così.Nel forbito italiano barocco vo-leva dire «approvando e boc-ciando». E bocciare è quelloche la scienza deve saper fare,quando è necessario, anche af-frontando le ire della società,che è facile preda di ciarlatani.La diffusissima astrologia, peresempio, è un classico caso ditale ciarlataneria, nel com-plesso però abbastanza inno-cua. Infinitamente più dram-matici sono i casi che coinvol-gono la medicina, cioè la salu-te, o addirittura la vita, di tuttinoi. E’ ora chiaro che il cosid-

bufala della astrologia e le suenefaste conseguenze, per fortu-na «solo» culturali. Anche inquel caso bisognava «confron-tarsi», cioè mettersi sul piano dipersone che non hanno i minimirudimenti di fisica o di astrono-mia, né del metodo scientifico.Come quando si parla di energianucleare, di impatto dell’uomosul clima, di previsioni di terre-moti, o, più recentemente, disperimentazione animale, tuttisi sentono di dire la loro, quasisempre senza la minima cogni-zione di causa. Come al bar, tuttisanno fare la formazione dellanazionale meglio dell’allenatore.

Elena è d’accordo, anche senon capisce niente di pallone.Anzi rincara la dose: «Ma ti ren-di conto che alcuni dei nostri mi-gliori clinici e biologi hanno do-vuto leggere un testo prodottoda persone prive di competen-za? E che, mentre in Italia ci vie-ne sbandierato come sacro ilvincolo della “segretezza”, il co-siddetto “metodo Vannoni” è giàpubblico da mesi, raccolto in

gg Colloquio/Gli scienziati di frontealla bufala g

“E’una truffa, adesso ti spiegoperché”La genetista (e senatrice a vita) Elena Cattaneodialoga con l’astrofisicoGiovanniBignami

Egli confessa la suapreoccupazione: “Gesti estremi, quasi eversivi, dietro il grande inganno”

LabiologaGIOVANNI BIGNAMI

MILANO

Elena CattaneoScienziata di livello internazio-

nale, 52 anni, madre di duefigli, è stata nominata senatrice

a vita dal presidente Napolita-no. Dopo la laurea e il dottora-

to in Farmacia a Milano,ha trascorso tre anni al Massa-chusetts Institute of Technolo-

gy (Mit, Cambridge, Usa)nel laboratorio del professorRon McKay, dove ha avviato

studi su cellule staminalie progenitori del cervello.

Tornata in Italia, ha continuatole ricerche sulle staminalie ha avviato nuove linee

di ricerca sulla Corea di Huntin-gton. Dal 2003 è docente

di Farmacologia all’universitàdegli Studi di Milano

nistrato sembra essere un frul-lato di detriti cellulari, non dicellule staminali, in soluzione fi-siologica (acqua e sale), e speria-mo non ci sia di peggio.

«Alcuni tra questi scienziatierano nella Commissione che havalutato il «metodo Stamina».Ma il Tar ha deciso che non sono

stati «imparziali perché, comedice Giuseppe Remuzzi, primadi entrare in commissione sierano macchiati della colpa didichiarare che 5+3 fa 8 e non 2,come dice Stamina». Mi ricordaquando, a fianco di MargheritaHack, cercavo invano di condur-re battaglie contro la colossale

Il fisico

Giovanni BignamiAstrofisico, 69 anni, accademi-co dei Lincei e professore ordi-

nario di Astronomia e Astrofisi-ca presso lo Iuss di Pavia,

dal 2011 è presidente dell’Isti-tuto Nazionale di Astrofisica.Ha partecipato attivamente

alla progettazione e costruzio-ne di numerosi satelliti scienti-fici ed è noto a livello interna-

zionale per il lavoro ventennaleche ha portato all’identificazio-

ne ed alla comprensionedi Geminga, la prima stella

di neutroni senza emissioneradio. Dal 1978 collabora

con diversi quotidiani e rivistesia italiani che internazionalioccupandosi di divulgazione

scientifica

Quelloacuiassistiamoèungigantescoesperimentodipersuasionedimassanellaqualeunapartedell’Italiaè rimasta intrappolata

Elena Cattaneo

Imparziali imembridellacommissione?Certo.Primadicominciare i lavori si sonomacchiatidellacolpadidichiarareche5+3fa8enon2

Elena Cattaneo

detto metodo «stamina» è unodi questi drammatici casi dicrudele ciarlataneria, che ad-dirittura usurpa il nome, soloperché suona bene.

Per anni, prima che diven-tasse senatrice, sono andato atrovare la domenica mattinaElena Cattaneo, nel suo labo-ratorio di Milano, al quartopiano senza ascensore. Mi of-friva un caffè (mediocre), eparlavamo di scienza, a tuttocampo. Io le raccontavo storiedi stelle studiate col telesco-pio, mentre lei mi faceva guar-dare le sue specialissime stelli-ne, le staminali che scodinzola-vano nel microscopio. Una vol-ta, le ha anche fatte vedere amia sorella, sua collega all’Uni-versità di Milano e gravemen-te ammalata di Parkinson. Ledisse: «E’ ancora lontano ilmomento nel quale queste po-tranno esserti utili, ma ungiorno, chissà…».

Oggi, il discorso sulle sta-minali è diventato, purtroppo,tanto inutilmente quantodrammaticamente attuale.Elena non ha dubbi, come nonha dubbi Nature, la rivistascientifica più importante delmondo. «Vedi - mi dice - il me-todo Stamina è una truffa aidanni dei malati e dello Stato.Se andasse avanti, avrebbeanche un costo a carico di tuttinoi di circa 4 miliardi». Ovve-ro più di tre volte, le faccio no-tare, del bilancio annuale ditutti gli Enti di Ricerca delMIUR. Elena queste cose le sae ripete da giorni, le ha dettein Senato davanti al Presiden-te Napolitano.

Molti tra i migliori scienzia-ti di questo paese, quelli che la-vorano davvero per i malatisenza propinare loro false illu-sioni, da mesi dicono la stessacosa. Alle beffe, ora, si aggiun-gono potenziali, gravissimidanni: quello che viene sommi-

una domanda di brevetto che faridere il mondo? Tanto che negliUsa è stata rifiutata».

Insomma, l’idea delle stami-nali che curano è totalmentescollata dalla realtà. Eppure, cisono giudici che autorizzano,chiamandole «terapie», «cose»che non oseremmo sommini-strare a un animale. «Come hodetto in Commissione Sanità,Stamina non ha nulla, non è nul-la, competenze zero, credibilitàzero: è un gigantesco esperi-mento di persuasione di massanella quale una parte dell’Italiaè rimasta intrappolata». Anche igiudici, sia pure in perfetta buo-na fede? Evidentemente sì, an-che loro sapevano la formazionesicura per battere il Brasile 7 a0, anche con una squadra a «ze-ro tituli».

Elena è anche molto preoccu-pata: «Alla promozione dell’in-ganno si stanno aggiungendopersone dai gesti estremi, direieversivi, che lasciano allibiti. E ilcomportamento irresponsabiledi quei medici che si prestano algioco lascia costernati. Non sipuò sostenere la sperimentazio-ne umana di un metodo che nonha prove. E, al contrario, nonpuò uno scienziato sostenereche le prove di plagio e falsifica-zione, contenute nel «metodoStamina» e riportate da Nature,non siano tali. Nessuno può direche cellule che fanno osso posso-no dopo due ore con acido reti-noico e alcool essere trasforma-te in neuroni. E anche se ciò suc-cedesse, ma come potrebberoquesti presunti neuroni, inietta-ti in circolo, dare beneficio?Queste cellule possono solo mo-rire, come già detto dall’ufficiobrevetti americano. E speriamosenza danni».

Sono d’accordo con Nature econ Elena, come scienziata e co-me senatrice. Questa follia, que-sta farsa tragica deve finire.«Stamina» ? Riprovata. Subito.