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Spedizione in abbonamento postale Milano Roserio Anno XXVII n° 102 Maggio 2010 1 02 Aeroporto di Cuneo Architettura verso il cielo Elementi Verifica di edifici in muratura ordinaria e armata in Lecablocco

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Aeroporto di CuneoArchitettura verso il cielo

ElementiVerifica di edifici in muraturaordinaria e armata in Lecablocco

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direzioneVia Correggio, 3 - 20149 MilanoAutorizzazione Tribunale di Milanon° 599 del 30/12/83Iscrizione al Registro Nazionale Stampe richiesta il 26/1/98

editoreAssociazione CIMELS.S. Pontebbana km 9833098 Valvasone - Pordenone

direttore responsabileFranco Giovannini

comitato di redazioneFranco GiovanniniMichela GariboldiGraziano GuerratoGiuseppe Parenti Luigi PinchettiGiulio Zanon

segreteria di redazioneMassimo Bertani

progetto graficoMarina Del Cinque

fotografiaMassimo BertaniAurelio Pantanali

fotolitoPan Immage World Srl - Milano

stampaIsabel Litografia - Gessate (MI)Prezzo € 0,80Finito di stampare il 29/05/2010

S. Maria Assunta della Migliarina - Viareggio

visita il nuovo sito www.metrocuboweb.it

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Aeroporto di Cuneo

Sottopasso a prova di rumore

S. Maria Assunta della Migliarina

Alle pendici del Vulture

San Luka Evangelista

Residence Miljunka

Non solo Chiesa ad Ancona

Elementi:

Verifica di edifici in muraturaordinaria e armata in Lecablocco

La società di gestione ha voluto un’aerostazione il cui dise-gno volesse rappresentare questa volontà di cambiamento.Si è pensato ad un Aeroporto come la “Porta delle Alpi delMare”verso l’Europa.La forma architettonica definitiva, realizzata dall’Arch. GianniArnaudo di Cuneo, su una struttura della “Tecnoengineering2C” - Ing. Carlo Criscuolo, ricorda vagamente l’idea di un ve-liero adagiato su una splendida pianura a cui fa da sfondo lascenografia della cerchia delle Alpi Marittime.I materiali impiegati sono relativamente semplici, ma èl’aspetto poetico di tutto l’insieme architettonico che rendestraordinario questo progetto: l’accostamento di materiali eforme creando strisce orizzontali, superfici curve, alter-nanza di “pieni” e di “vuoti”, di opacità e di trasparenze, de-finendo quell’idea di immaterialità o, meglio, quella ricercadi “smaterializzazione” che sta alla base del linguaggio del-l’architetto.

Il complesso si distingue, nelle intenzioni dell’Amministra-zione, anche per l’uso che la sua forma consente: esso potràdiventare un’area polifunzionale offrendo, oltre alle con-suete destinazioni di tipo aeroportuale, spazi espositivi eculturali, aree per l’enogastronomia e promozione dei pro-dotti tipici dei luoghi, ma anche ambienti per la culturaadatti a mostre, dibattiti, incontri e conferenze.L’utilizzo molto esteso del blocco facciavista splittato è statauna scelta intenzionale non solo per le caratteristiche tec-nologiche del manufatto e per la sua flessibilità rispetto adanaloghi materiali da costruzione, ma quasi come per unasfida per riuscire a dimostrare che un tipo di finitura appa-rentemente semplice e già largamente utilizzata per altrisettori in campo edilizio, possa essere impiegata in un luogodove forma, proporzioni, finiture ed eleganza devono costi-tuire la caratteristica dello spazio d’ingresso, della “porta”di una Provincia.

architettura verso il cielo

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ProgettoStudio arch. Gianni ArnaudoTecno Engineering - CuneoDirezione LavoriTecno Engineering - Cuneo

CommittenteAeroporto Torino - Cuneo - LevaldigiGeac S.p.A. Soc. di Gestione

FotografiaGiuseppe CellaStudio arch. Gianni Arnaudo

AEROPORTO DI CUNEOMETROCUBO 102

Aeroportodi Cuneo

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AEROPORTO DI CUNEOMETROCUBO 102

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AEROPORTO DI CUNEOMETROCUBO 102

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SOTTOPASSO A PROVA DI RUMOREMETROCUBO 102

Progetti redatti daAesse - Autovie servizi spaTrieste

Direttore tecnico ing. Giancarlo Chermetz

Responsabile del progetto e del coordinamento ing. Luca Vittori

Direttore dei lavoriing. Federico Franz Collaboratore geom. Bellini giuliano

Coordinatore per la sicurezzaing. Vittorio Bozzetto

Ditta appaltatriceA.t.i. orizzontaleI.co.p. s.p.a. - Basiliano (UD)I.c.i. s.c. a r.l. - Ronchi dei Legionari (GO)

nuovo collegamento sotto la ferrovia

Sottopassoa prova di rumore

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SOTTOPASSO A PROVA DI RUMOREMETROCUBO 102

Il sottopasso di San Polo e l’adiacente viabilità di connessionesono stati realizzati per eliminare due passaggi a livello loca-lizzati tra i centri urbani di Monfalcone e Ronchi dei Legionari inProvincia di Gorizia. Tali pre-esistenze rappresentavano l'inter-ferenza più evidente tra viabilità ordinaria e ferroviaria dive-nendo un'anacronistica e troppo penalizzante barriera traporzioni di territorio.L’area dell’intervento, prima del completamento dell’opera, erainoltre caratterizzata da una serie di problematiche che anda-vano dall’indiscriminato incremento del traffico dovuto allo svi-luppo delle attività produttive e commerciali della zona, adun’urbanizzazione non sempre coordinata con un’analisi glo-bale del territorio e, per finire, all’assenza di un’adeguata in-frastrutturazione primaria. L’opera, completata nel maggio del 2009, ha tentato di dare unrisposta definitiva a queste tematiche; per questa ragione, siain fase progettuale che in fase realizzativa, oltre ad un attentoesame degli aspetti prettamente ingegneristici delle esecu-zioni, si è posta particolare attenzione nel valutare l’inseri-mento architettonico-urbanistico del opera sul territorio conlo scopo di una riqualificazione generale del quartiere. In que-st’ottica sono stati presi in esame tutti quegli elementi che mi-rano al miglioramento qualitativo del contesto urbano:illuminazione pubblica a basso inquinamento luminoso e conregolatori di flusso, interramento di tutte le reti elettriche e te-lefoniche, realizzazioni di marciapiedi e funzionali piste cicla-bili, aree verdi di separazione tra viabilità e residenze,riduzione dell’inquinamento acustico, nonché ricerca e curadel dettaglio nella definizione di tutti gli elementi architetto-nici. Tra le varie scelte compiute una che ha trovato buona ri-spondenza e condivisione nel risultato finale è stata quellarelativa all'utilizzo di specifici elementi leca per il rivestimentosuperficiale delle pareti del sottopasso.I vantaggi di questa soluzione hanno comportato innanzitutto l'au-mento della fonoassorbenza delle pareti e conseguentemente lanon necessità di installare, a quota campagna, ulteriori onerosebarriere sonore; accanto a ciò i blocchi sono risultati di facile as-semblaggio garantendo, nel futuro, anche una economica e sem-plice manutenzione e/o sostituzione in caso di incidenti. Ulteriore aspetto positivo è stata la notevolissima disponibilitàdi colori e tonalità nonché la possibilità di scelta tra diverse fi-niture che ha permesso un armonico e non impattante inseri-mento di quest'opera, a prevalente valenza ingegneristica, inun contesto prettamente residenziale. La scelta dei colori caldi, a memoria delle tradizionali abitazioniin mattoni e del terreno da cui sono prodotti, si è facilmente in-serita nel contesto architettonico del quartiere creando un gra-devole cromatismo che distingue positivamente questa nuovarealizzazione dalle altre simili, presenti nel contesto, in cui legrigie pareti di calcestruzzo non contribuiscono minimamentead ingentilire i manufatti.

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S. Maria Assunta della Migliarina Nuovo complesso parrocchiale a Viareggio

CommittenteArcidiocesi di Lucca

Progetto, Direzione Lavori, Sicurezzaarch. Maurizio Silva, arch. Virginia Martinelli, arch. Giorgio Ragghianti Luccastudio

Progettazione strutture ed impiantiStudio Technè - ing. Massimo Bottega

Imprese esecutriciOpere edili: CAVANI CO.MO.TER srlImpiantistica elettrica:CO.GE.PI srlImpiantistica idraulica: ANGELO IM-PIANTIStrutture in legno: HOLZBAU SPAOpere d'arte: M° MICHELE CARAFA e M° SARA PELLEGRINI

Opere svolte con contributo FondazioneCassa di Risparmio di Lucca e “Fondi 8 per mille CEI”

S. MARIA ASSUNTA DELLA MIGLIARINAMETROCUBO 102

La costruzione del nuovo complesso parrocchiale della Miglia-rina è avvenuta in corrispondenza di un vuoto urbano presentenel quartiere, delimitato su un lato dalla via della Gronda e dal-l’altro dalla presenza degli spazi pubblici adibiti a piazza e parco.Questa “assenza” di delimitazione è stata colmata in fase pro-gettuale con il posizionamento di chiesa e locali parrocchiali, inmodo che venisse definita una piazza urbana -il sagrato dellachiesa- che divenisse il centro del quartiere, di per sé fino ad al-lora, indefinito ed impersonale.Questo riassetto urbano, ha consentito di riqualificare la centra-lità del quartiere, identificando con il centro religioso il cuore diquesta urbanizzazione della periferia di Viareggio. La presenza diquesti spazi semi pubblici, ha garantito una nuova vitalità di ini-ziative che hanno sempre più collegato nel tempo la popolazionelocale al proprio quartiere.Le forme morbide della chiesa ellittica, contrapposte alla linea-rità dei locali parrocchiali, vengono unite tra loro dalla presenzadel campanile, cerniera tra i due blocchi che diviene cesura edunione al tempo stesso delle due presenze. L’impostazione dataalla planimetria della chiesa, vede nell’altare il punto focale versoil quale convergono gli sguardi della comunità riunita in assem-

blea. Le opere d’arte realizzate per le definizioni dei fuochi litur-gici, sono state appositamente ideate e realizzate congiunta-mente alla progettazione della chiesa e sono state eseguite inPietra di Matraia. Le porte bronzee sono in fase di lavorazioneLa scelta dei materiali impiegati è ripresa dalle tradizioni locali,adeguandone l’uso alle nuove tecnologie applicate.Il posizionamento sulla facciata principale della grande croce inacciaio Corten, risalta ancor di più sul prospetto curvilineo, com-posto nella sua pelle esteriore da blocchi dalla finitura splittata.Proprio l’utilizzo di questi elementi in diverse cromie e diverse fi-niture superficiali, oltre ai diversi spessori dettati dalle caratteri-stiche strutturali e dalle coibentazioni dell’immobile, ha consentitola suddivisione e il maggior risalto delle varie parti componenti ilcomplesso parrocchiale, sia nei prospetti esterni, che nelle partidella chiesa interne che sono state lasciate a faccia vista.I locali parrocchiali, divisi concettualmente ed architettonica-mente in spazi serventi e spazi serviti, pongono la delimitazionedel sagrato, realizzato con autobloccanti della linea Veleia, sullato nord; la chiesa, a facciata asimmetrica, chiude il limite dellospazio definito ad Ovest, terminando con la cappella feriale e l’in-gresso secondario sul confine ad est, lungo la via Bartoletti.

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Progetto preliminareStudio Caputo & RepoleArchitetti associatiRionero in Vulture (PZ)

Progetto esecutivo e Direzione LavoriGennaro Caputo, architetto

StruttureBeniamino Valzer, ingegnere

CommittenteDi Lucchio V. – Mutrione M.

EsecuzioneCalabrese Donato & C. sasImpresa di costruzioni

per una residenza e studio professionale a Rionero in Vulture (PZ)

Alle pendici del Vulture:terrazze e volumetrie articolate

ALLE PENDICI DEL VULTUREMETROCUBO 102

Le finalità della rivista che ospita la pubblicazione diquesta architettura richiedono un taglio particolare allepoche righe che accompagnano la medesima.È opportuno, pertanto, porre l’accento sulle possibilitàcompositive ed espressive derivanti dall’impiego di un ma-teriale particolare: il blocco architettonico a vista.Ubicato all’interno di un lotto stretto e lungo, l’edificiopresenta una sagoma d’ingombro allungata che ha con-sentito:- configurare un fronte – strada in rapporto agli edificipreesistenti;- di ottimizzare i caratteri distributivi in rapporto alle di-verse destinazioni d’uso;- caratterizzare l’immagine architettonica in rapporto alleampie terrazze (intese come prolungamenti degli am-bienti, adibiti a zona giorno, che vi prospettano) ed in rap-porto all’articolazione volumetrica ed alla varietà deimateriali impiegati.Distributivamente, in relazione al programma costruttivo,definito in base alle esigenze della committenza, l’edificioè articolato su quattro livelli. Il primo, seminterrato, è per metà adibito ad archivio esala riunioni per l’attività dello studio professionale, la re-stante parte è adibita ad autorimessa; il secondo livello,piano rialzato, è occupato, quasi interamente dallo studioprofessionale, nella restante parte è ricavato un mini – al-loggio; il secondo e terzo livello, sono adibiti, entrambi,alla residenza, con un alloggio per piano.I collegamenti verticali sono assicurati da una scala cen-trale con annesso ascensore.In particolare, l’adozione della muratura a facciavista, èscaturita dalla necessità di assicurare, nel tempo, durabi-lità e permanenza, evitando sia i fenomeni di deteriora-mento, derivanti dalle difficili condizioni climatiche edambientali del sito, sia i fenomeni di obsolescenza.Per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, la sceltadel materiale da impiegare per le facciate, è ricaduta suiblocchi di calcestruzzo, sia per la qualità intrinseca deglielementi, sia per la versatilità e lavorabilità degli stessi,sia per l’agevole posa in opera che consente apprezzabilieconomie sul costo di costruzione, pur assicurando unacomplessiva qualità costruttiva ed architettonica, sia, in-fine, per l’ampia gamma tipologica disponibile, relativa-mente ai colori ed alle finiture.Il colore dominante utilizzato è stato il “bianco Mediterra-neo” levigato, impiegato per la quasi totalità delle superfici,mentre, per alcune parti (attacchi a terra, volumi angolari evolumi aggettanti, semplici setti murari di sbarramento,muretti di recinzione) è stato utilizzato il blocco splittato co-lore antracite, che, sia per l’aspetto cromatico, sia per la fi-nitura superficiale, costituisce un richiamo alla locale pietra

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vulcanica del Monte Vulture, diffusamente utilizzata in pas-sato nel centro storico della città.Il disegno dei prospetti è stato, pertanto, elaborato in rap-porto al materiale prescelto: le stesse dimensioni delleaperture sono state definite in base al modulo dimensio-nale costituito dal blocco medesimo.L’individuazione, duplice, dei blocchi (cromatica e super-ficiale), ha consentito di caratterizzare anche le facciatevolumetricamente più semplici e meno articolate, cosìcome ha consentito di armonizzare i blocchi ai parapettidelle fioriere in cemento armato a facciavista: ne è scatu-rita una composizione che rende l’immagine architetto-nica versatile a seconda dei punti di vista. Emerge, innanzitutto, l’angolo nord –est, caratterizzato dall’ampia artico-lazione delle terrazze e delle volumetrie derivanti dallapresenza dei piani arretrati dell’edificio, con fioriere – pa-rapetto (ad andamento inclinato per impedire l’affaccio alpiano sottostante evitando l’introspezione e garantire,così, la privacy) che movimentano, arricchendola visiva-mente, l’immagine architettonica.Per la facciata che prospetta sulla strada pubblica, si èpuntato, invece, a regolarizzare il movimento e l’articola-zione presenti su quella contigua, caratterizzandola, a suavolta, attraverso la composizione equilibrata dei pochisegni che la compongono: pensilina a protezione dell’in-gresso principale, volumi e piani aggettanti, taglio diversi-ficato delle aperture, setti murari in cemento armato,sempre a facciavista.Soluzioni tecniche particolari, infine, sono state adottateper i setti murari ed i volumi a sbalzo.Ancora più regolare, risulta la facciata ovest, prospettantesul parcheggio a servizio dello studio professionale, carat-terizzata dal volume a tutta altezza in blocchi splittati an-tracite, a fianco del quale, a piano rialzato, è ubicatol’ingresso allo studio, mentre, ai piani superiori sono situatibalconi incassati. L’angolo sud – est, prospettante sullacorte interna, è caratterizzato dai vassoi delle fioriere – pa-rapetto e dall’andamento lineare dei parapetti dei balconi.

In conclusione, gli obiettivi prefissati, inerenti alla bontàdella scelta operata, si ritengono sostanzialmente rag-giunti: le economie sono state verificate in corso d’operadal committente; la durabilità e permanenza sono atte-state, attualmente, dalle condizioni in cui versano le fac-ciate che sembrano non risentire dei quasi dieci anni divita dell’edificio; relativamente all’immagine architetto-nica, aspetto di più difficile valutazione, ci si rimette al giu-dizio che ogni lettore potrà emettere secondo il propriometro, secondo la propria cultura e sensibilità.

San LukaEvangelistasacralità ed estetica per una nuova chiesa a Zagabria

Progetto arch. Robert Kriznjak arch. Roman Vukoja

Colaboratoriarch. Martina Kriznjak arch. Ana Iskra

ImpresaTEAM d.d. Takovec

FotografoIviea Bralie

SAN LUKA EVANGELISTAMETROCUBO 102

Nell'progetto della chiesa San Luka Evangelista a Travno, Zagabria, partico-lare attenzione è stata posta all'utilizzo della luce nell'architettura. I giochi di luce e di materiali hanno permesso di dare vita ed energia ad un edi-ficio sobrio e semplice.

L'intento del progetto era di creare un connubio tra la sacralità degli spazi eun'estetica contemporanea, perciò durante la progettazione della facciata si ècercato un materiale ruvido che costituisse un forte contrasto con i cubi di vetrolisci riflettenti la luce, incastrati nel volume dell'edificio.

Volevamo usare un materiale poco costoso, ma allo stesso tempo differente daquelli utilizzati nell’edilizia residenziale tradizionale.

Dopo un attento esame della funzionalità ed estetica del materiale e la visita adalcuni edifici a Zagabria e in Italia che vedono l'utilizzo di tale materiale ci siamoconvinti della sua qualità.Il blocco utilizzato è di dimensioni 20x50 cm, di colore Antracite, posato in ver-ticale in modo da ottenere le nervature orizzontali.

Alla fine dei lavori, tutti sono rimasti entusiasti del nuovo materiale e del suoutilizzo nella costruzione della chiesa.

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SAN LUKA EVANGELISTAMETROCUBO 102

RESIDENCE MILJUNKAMETROCUBO 102

ResidenceMiljunkarazionale funzionaleper gli appassionati del mare e del relax

Progetto e DLarch. Vincenzo Catania

Sant'Agata Militello (ME)

CommittentePri.S.Auto s.r.l.

ImpresaF.lli Micciulla s.n.c.

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Tutto il fascino della Costa Tirrenica in unastruttura di nuova generazione, RESIDENCEMILJUNKA, è per tutti gli appassionati del maree del relax situato in Sicilia. Sul litorale di S. Agata Militello (Me), al centrotra lo splendido mare di fronte alle Isole Eolieed il suggestivo Parco dei Nebrodi. Si estende per oltre 3000 mq su tre livelli, ècomposto da due corpi di fabbrica uniti da unpercorso pedonale coperto da cui si accede ai 43appartamenti, dotati di tutti i confort. Due di essi sono stati ideati e accessoriati perricevere persone diversamente abili.Sono a disposizione degli ospiti: un bar, unasala lettura e svago ed un ampio parcheggio

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RESIDENCE MILJUNKAMETROCUBO 102

Fasi di posa della doppia parete con intercapedine isolata.

Le tramezzature sono realizzate conLecablocco Tramezza

ad incastro e posa con colla a giunti sottili.

Non solo Chiesaad Ancona

Il complesso Parrocchiale San Giuseppe Moscati

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La costruzione del complesso parrocchiale nasce dall’esigenza diinserire una nuova chiesa in un quartiere d’espansione del Comunedi Ancona: il Monte Dago. Questo si sviluppa su di un territorio co-stituito da costanti dislivelli del terreno, intorno ai quali sono ordi-nate le costruzioni, dando alla vista da valle una suggestivaimmagine scenografica. Il lotto destinato alla costruzione del com-plesso parrocchiale si trova fra due strade parallele, Via Tiraboschie Via Sparapani, con una discreta pendenza del terreno.Disegnato con l’intento di inserirsi nel contesto urbano e di relazio-narsi con questo assecondando le geometrie esistenti, vuole tutta-via identificarsi con la sua specifica funzione ed essere quello cherappresenta: non casa fra le case o spazio di risulta fra gli assi viari,ma spazio architettonico capace di orientare e organizzare gli spaziesterni circostanti. Il progetto architettonico, anche per il rivesti-mento, distingue i diversi volumi ai fini della riconoscibilità e dellavalenza simbolica dei diversi edifici, ognuno per la sua funzione.Con la riforma del Concilio Vaticano II le forme e funzioni dello spa-zio liturgico richiedono di essere ripensate con un’architettura sen-sibile alle esigenze dell’Assemblea che partecipa al rito, con formeessenziali finalizzate al solo uso della liturgia. L’edificio Chiesa emerge dal complesso per l’accurato rivestimentodelle superfici in muratura Lecablocco: candidi blocchi di calcestruzzofaccia a vista idrorepellenti, con superficie splittata, posati con maltaidrofugata con giunti rasati che riflette un’immagine di superficie com-patta, scabra ed irregolare, garantendo, inoltre, durabilità, affidabilitàe assenza di manutenzione. I volumi complementari dell’Aula eccle-siale : la bussola, la cappella feriale, il percorso recinto e lo speronedel basamento, si distinguono per il rivestimento con Lecablocco ri-gato splittato color nocciola con giunto raso dello stesso colore.Con l’alternanza di materiali fono-assorbenti come le pareti ruvidee porose dei blocchi splittati, e fono-riflettenti, come i rivestimentilisci ed omogenei dei pavimenti, rivestiti con gres porcellanato, ed ipannelli in cartongesso liscio del controsoffitto, si raggiunge l’effettoacustico di un suono privo di riverberi. Gli altri edifici del complesso: gli uffici, le aule, il salone parrocchialee la casa canonica sono stati rivestiti con Lecablocco splittato colornocciola. Per l’isolamento termico delle pareti esterne di questi edi-fici è stato utilizzato il Lecablocco bioclima mentre per l’isolamentoacustico fra le aule è stato utilizzato il fonoisolante.

Progetto Architettonico e D.L. Arch. Maria Grazia Mezza

Progetto delle Struttureing. Piero Gregori

Progetto degli Impianti ing. Mario Procaccini

CommittenteArcidiocesi di Ancona Osimo

Impresa esecutrice del primo stralcioADANTI S.p.a. Bologna

Impresa esecutrice del secondo stralcioImpresa Fratelli Mammarella S.r.l. Vacri (Ch)

FotografiaNino MartiniEmanuele Vietri

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Tecnologiadellecostruzioni

Il libro “ Verifica di edifici in muratura ordinaria e armata con metodi dianalisi statica lineare e non lineare”, realizzato dal prof. ing. Guido Mage-nes e dall’ing Alessio Della Fontana, nasce da una collaborazione traANPEL ed EUCENTRE ed ha come oggetto l’analisi sismica di alcuni edi-fici in muratura portante ordinaria e armata che riproducono esempi diedilizia corrente. Per ciascun edificio sono state eseguite analisi lineari atelaio equivalente ed analisi non lineari statiche equivalenti (“pushover”),secondo le metodologie recepite nelle nuove Norme Tecniche per le Co-struzioni (D.M. 14 gennaio 2008). Per la soluzione delle analisi statiche nonlineari è stato utilizzato il solutore SAM II, sviluppato presso l’Università diPavia e presso EUCENTRE.I risultati delle analisi evidenziano i vantaggi offerti dalla realizzazione dimurature portanti armate. Il libro si configura come uno strumento utile adevidenziare le prestazioni statiche, oltre che di isolamento termoacusticoe di inerzia termica, offerte dalle murature in Lecablocco Bioclima Sismico.

Dalla collaborazione tra ANPELed Eucentre nasce un Volume tecnicoavente come oggetto l’analisi sismica di edifici in muratura secondo le nuove Norme Tecniche.

Verifica di edifici in muratura ordinaria e armata in Lecablocco

A cura di:Prof. Ing. Guido Magenesing. Alessio Della FontanaEUCENTRE – Pavia

Analisi edifici in muratura ordinaria e armata

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TILo scopo delle analisi eseguite è stato quello di determinare il massimo livellodi azione sismica (intesa come accelerazione di picco al suolo e categoria disuolo) per il quale l’edificio è verificato, utilizzando le proprietà correnti deimateriali. L’intensità dell’azione sismica è stata fatta variare riferendosi ailivelli di accelerazione di picco al suolo, alle categorie di terreno ed alle formespettrali previste dall’O.P.C.M 3274 e sue modifiche ed integrazioni (in parti-colare la O.P.C.M. 3431). Secondo tale approccio sono definiti quattro livelli diaccelerazione di progetto su roccia (0.05g, 0.15g, 0.25g, 0.35g) e cinque prin-cipali categorie di suolo (A, B, C, D, E), che costituiscono gli elementi di baseper la definizione degli spettri di progetto. Tali spettri rappresentano co-munque forme spettrali compatibili con le principali tipologie di suolo, asso-ciate a diversi livelli di pericolosità sismica, e quindi i risultati delle analisimantengono la loro significatività anche nel nuovo panorama normativo.Gli edifici analizzati sono i seguenti (vedi abaco a pag. 40):• Edifici “A1-A2” e “C”: edifici con due piani fuori terra. Questi due edificisono molto simili in quanto differiscono per la configurazione di una solaparete esterna; • Edificio “B”: edificio con un piano fuori terra;• Edificio “D”: edificio con due piani fuori terra con la presenza di ele-menti portanti non in muratura (pilastri in c.a.), in muratura ordinaria(“D1”) e in muratura armata (“D2”);• Edificio “E”: edificio con tre piani fuori terra.

Obiettivo delle analisi sismiche

Si riporta un estratto delle analisi condotte sugli edifici A1 e A2 aventigeometria identica, ma realizzati rispettivamente in muratura ordinariae in muratura armata. In questo modo si evidenzieranno i vantaggi of-ferti dalla tecnologia della muratura armata per la verifica degli edificinei confronti delle azioni sismiche.L’edificio, adibito a civile abitazione, è costituito da un piano interrato inc.a. e da due piani fuori terra con struttura in muratura portante in Le-cablocco Bioclima Sismico dello spessore di 25 cm. L’altezza d’inter-piano è di circa 3 m.L’edificio è costituito da due appartamenti che si sviluppano su duepiani. La pianta dell’edificio è approssimativamente rettangolare. Nellefigure riportate nel seguito si riportano le piante del piano terra e delpiano.I solai, di spessore 20+4 e perfettamente legati alle murature portanti,sono realizzati in latero-cemento gettati in opera. Ad ogni piano è rea-lizzato un cordolo in c.a. all’intersezione tra solai e pareti, avente al-

Analisi edifici in muratura ordinaria e armata

Verifica di edifici in muratura ordinaria e armata in Lecablocco

Rendering 3D della struttura analizzata.

Schema a telaio equivalente analizzato

tezza pari a quella del solaio e armatatura come da normativa. L’edificio presenta caratteristiche di regolarità in pianta ed in altezza.Sono inoltre rispettati tutti i requisiti ulteriori (per esempio spessore esnellezza dei muri,…) definiti dal DM 14/1/2008 per edifici in muraturaordinaria.

Lecablocco Bioclima Sismico e pezzispeciali per murature armate (bloccopilastro per formazione cordoli verticalie blocco architrave)

Schema di un edificio in muratura armata in Lecablocco Bioclima Sismico.

Pianta Piano Terra Pianta Piano Primo

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Prescrizioni minime per le armature verticali e orizzontali.

Verifica di edifici in muratura ordinaria e armata in Lecablocco

In questi edifici le verifiche con l’analisi lineare ha fornito risultati in lineacon quanto prevedibile in base ai quantitativi di muratura riportati nellatabella 7.8.III delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008. Per l’edificio in muratura ordinaria l’analisi non lineare consente di sod-disfare le verifiche per valori di accelerazione al terreno che coprono com-pletamente la Zona 3 e la Zona 2 con terreno tipo A. Lo stesso edificio realizzato in muratura armata consente la verifica anchein tutta la Zona 1 con l’analisi statica non lineare. Per quanto riguardal’analisi statica lineare, si fa presente che è possibile soddisfare anche laparte di Zona 1 non verificata. Ciò è possibile ricorrendo alla ridistribu-zione del taglio oppure incrementando l’armatura in quanto nelle analisisi è considerata la quantità minima prevista dalla normativa.

Considerazioni sui risultati delle analisi

Risultati analisi (lineare e non lineare) su edificio in muratura ordinaria

Risultati analisi (lineare e non lineare) su edificio in muratura armata

Edificio con muratura armata in Leca-blocco Bioclima Zero 27 portante.

Spostamento (cm) Spostamento (cm)

È interessante fare un confronto tra le curve forza-spostamento dellastessa struttura realizzata in muratura ordinaria e in muratura armata. La figura seguente mette a confronto le curve di capacità di spostamentoper le due soluzioni, entrambe riferito allo stesso tipo di forze orizzontali(direzione –X, e>0 e distribuzione delle forze “triangolare”), sia pure rife-rite a zone sismiche diverse e quindi non confrontabili per quanto riguardala richiesta di spostamento ai due stati limite.

Dal confronto delle curve di capacità di spostamento si può notare che lospostamento ultimo nel caso di muratura ordinaria è pari a circa 1,4 cm,correlato ad una forza (0,7 Fmax) di circa 570 kN, mentre nel caso di mu-ratura armata lo spostamento ultimo è superiore a 7 cm e correlato aduna forza (0,7 Fmax) pari a circa 970 kN. In questa analisi è quindi evidente la duttilità decisamente maggiore of-ferta dalla soluzione a muratura armata.

Confronto tra il comportamento della muratura ordinaria e della muratura armata

Muratura Ordinaria Muratura Armata

Risultati analisi (lineare e non lineare) su edificio in muratura ordinaria

Risultati analisi (lineare e non lineare) su edificio in muratura armata

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Abaco degli altri edifici in muraturaoggetto di analisi

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volte

Accelerazione di picco del terreno ag·S(1) ≤0,07g ≤0,10g ≤0,15g ≤0,20g ≤0,25g ≤0,30g ≤0,35g ≤0,40g ≤0,45g ≤0,4725g

Tipo di struttura Numero piani

Muratura ordinaria 1 3,5% 3,5% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 6,0% 6,0% 6,0% 6,5%2 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 6,0% 6,5% 6,5% 6,5% 7,0%3 4,5% 4,5% 5,0% 5,5% 6,0% 6,5% 7,0%

Muratura armata 1 2,5% 3,0% 3,0% 3,0% 3,5% 3,5% 4,0% 4,0% 4,5% 4,5%2 3,0% 3,5% 3,5% 3,5% 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 5,0% 5,0%3 3,5% 4,0% 4,0% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 5,5% 6,0% 6,0%4 4,0% 4,5% 4,5% 5,0% 5,5% 5,5% 6,0% 6,0% 6,5% 6,5%

In generale, i due metodi di analisi considerati (analisi lineare e non li-neare a telaio equivalente) sono rappresentativi di metodi possibili e di re-lativamente agevole utilizzo da parte dei professionisti.In base all’esperienza degli autori, l’analisi elastica lineare a telaio equi-valente senza ridistribuzione delle azioni e l’analisi statica non lineare ten-dono a fornire risultati delle verifiche che si pongono rispettivamenteall’estremo inferiore e all’estremo superiore del possibile campo di va-riazione determinato dalle diverse ipotesi di modellazione. Nella pagina precedente si è riportato un quadro riassuntivo che riportal’esito delle verifiche di sicurezza per le diverse configurazioni di edificianalizzati, secondo i diversi metodi di analisi. Come è possibile notare, i ri-sultati dell’analisi non lineare sono generalmente in ottimo accordo conquanto previsto dai criteri di progettazione dei cosiddetti “edifici semplici”,in particolar modo per quanto riguarda la percentuale di muri resistentinelle due direzioni (vedi tabella riportata).

Nel caso della muratura armata, il divario tra i risultati dell’analisi linearee dell’analisi non lineare tende a diminuire. Questo risultato è dovuto allaminore sensibilità della resistenza dei muri (in particolare alla presso fles-sione) all’azione assiale presente, grazie al contributo delle armature.

Commenti

Le analisi evidenziano il vantaggio tecnico proprio della muratura armatanei riguardi dell’azione sismica rispetto ad una muratura ordinaria, in ter-mini di:• migliore “verificabilità” di uno stesso edificio se realizzato in muraturaarmata (vedi prospetto sintesi risultati a pag. 41);

• migliore duttilità della muratura armata, espressa come maggiore ca-pacità di spostamento (vedi confronto a pag. 39).

Considerazioni conclusive

Edificio con muratura armata inLecablocco Bioclima Sismico.

Il Volume “Verifiche edifici in muratura ordinaria ed armata inLecablocco” realizzato dal prof. G. Magenes e dall’ing. A.Della Fontana è disponibile in pdf e può essere richiesto informato cartaceo sul sito www.metrocuboweb.it

(1) il coefficiente ST si applica solo per strutture di Classe d’uso III e IV

I manufatti Lecablocco Bioclima Sismico e Lecablocco Bioclima Zero permurature portanti hanno le seguenti caratteristiche:• spessore non inferiore a 24 cm e percentuale di foratura non superioreal 30% (blocchi semipieni);

• resistenza caratteristica a compressione nella direzione dei carichi ver-ticali fbk ≥ 5 N/mm2;

• resistenza caratteristica a compressione nella direzione dei carichi oriz-zontali nel piano della muratura f’bk ≥ 1,5 N/mm2.

Nella posa dei blocchi occorre posare la malta nei giunti orizzontali e ver-ticali; la malta deve avere una resistenza media a compressione non infe-riore a 10 N/mm2 (malta M10 secondo D.M. 14/1/2008).

PIANTA TIPO ABITAZIONE BIFAMILIARE

Bioclima Sismico sp. ≥25 cm + isolante + rivestimento in Lecablocco o Blocco Facciavista

Bioclima Sismico sp. ≥25cm + isolante a cappotto

MURATURA ARMATA CON BIOCLIMA SISMICO

TIPOLOGIE DI MURATURE ORDINARIE IN LECABLOCCO

1,5

258

12

Interno

Esterno

U=0,28 U=0,29U=0,27 U=0,23 U=0,27

8

Interno

Esterno

U=0,28 U=0,29U=0,27 U=0,23 U=0,27

38

1,5

1,5

Interno

Esterno

LECABLOCCO BIOCLIMA SISMICO 25/30 cm

IRRIGIDIMENTO STRUTTURALE VERTICALE

ISOLANTE LEGGERO

RIVESTIMENTO LECABLOCCO DA INTONACO O FACCIAVISTA DA 8/10/12 cm

LECABLOCCO BIOCLIMA FONOISOLANTE 25/30 cm

TRAMEZZA LECABLOCCO FONOISOLANTE 8/10/12 cm

Bioclima Zero 27 p Portante. Blocco preassemblatocon pannello in polistirene espanso con grafite.

U=0,28 U=0,29U=0,27 U=0,23 U=0,27

Calcestruzzo leggerostrutturale Leca CLS 1400 per il ponte della Costituzione sul Canal Grande a Venezia

Progettoarch. e ing. Santiago Calatrava

CommittenteComune di Venezia

Impresaimpresa Cignoni di Lendinara (RO)

Nel 1999 il Comune di Venezia affidò all'architetto e ingegnere Santiago Ca-latrava l'incarico di preparare la documentazione relativa al Disegno di In-gegneria architettonica e strutturale del IV Ponte sul Canal Grande (poiribattezzato Ponte della Costituzione); il progetto venne poi sottoposto ad unaserie di revisioni sino a quanto venne depositato quello esecutivo.I lavori furono affidati all'impresa Cignoni di Lendinara (RO), vincitrice dellagara d’appalto alla quale concorsero 90 Imprese.Con la costruzione di quest’opera, inaugurata la notte dell’11 Settembre 2008,il Canal Grande a Venezia è attraversato da quatto ponti: il ponte di Rialto, ilpiù antico e sicuramente il più famoso, il Ponte dell'Accademia, il Ponte degliScalzi e, dal 2008, il Ponte della Costituzione. Il ponte è situato in un puntostrategico della città lagunare e collega la stazione ferroviaria (sul lato norddel ponte) con Piazzale Roma (il punto di arrivo in automezzo o autobus incittà) sul lato a sud. L’opera è così diventata importante sia dal punto di vistafunzionale che simbolico, offrendo ai visitatori le prime impressioni su Vene-zia e una vista panoramica del Canal Grande.Il ponte è lungo dagli scalini 94 metri, con un'ampiezza centrale di 81 metri.La larghezza varia da 5,58 metri su entrambi i lati fino a 9,38 metri nella parte

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La realizzazione della moderna opera ar-chitettonica sul Canal Grande, a firma del-l’arch. Santiago Calatrava, ha permessol’impiego del calcestruzzo premiscelato“Leca CLS 1400” per l’irrigidimento strut-turale della nervatura centrale.

centrale del ponte; quest’ultimo si eleva da una altezza di 3,20 metri sullesponde fino a 9,28 metri nella parte centrale. Gli elementi strutturali, intera-mente in acciaio, sono costituiti da un arco centrale con un ampio raggio (180m), due archi laterali e due archi inferiori. Gli archi sono connessi da travi co-stituite da tubi in acciaio e lamiere.I gradini e l'impalcato del ponte sono costituiti da sezioni alternate di vetro in-frangibile e pietra d'Istria, rifacendosi al disegno della pavimentazione esi-stente in vari ponti di Venezia (anche le spalle, in cemento armato, sonorivestite della stessa pietra); il parapetto è interamente in vetro con un cor-rimano in bronzo.Ultimata la struttura portante in acciaio del ponte, si è reso necessario in-tervenire all’irrobustimento del nucleo centrale dell’opera con un calce-struzzo strutturale; in relazione alla lunghezza dell’opera e la tipicità co-struttiva realizzata, si è resa necessaria una soluzione che potesse ridurre almassimo il peso proprio strutturale così da incidere il meno possibile sugliappoggi laterali. La scelta è stata quella di impiegare un calcestruzzo leg-gero strutturale, capace di assicurare idonea resistenza riducendo di oltre il40% il peso strutturale; in particolare la decisione ha riguardato l’impiego di

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Il ponte della Costituzione sul Canal Grande a Venezia

In relazione alla lunghezza dell’operae la tipicità costruttiva realizzata, si èresa necessaria una soluzione chepotesse ridurre al massimo il pesoproprio strutturale.

un prodotto premiscelato in sacco, il “Leca CLS 1400” a base di argilla espansa Leca, per la capacità di massi-mizzare i benefici in opera.Il premiscelato, avente resistenza meccanica caratteristica a compressione di 25 N/mm2 e densità di ca.1400 kg/m3, è stata immediatamente vista come la soluzione costruttiva da impiegarsi perché capace di co-niugare al meglio le esigenze progettuali e costruttive. Infatti, oltre alla fondamentale esigenza di leggerezzae resistenza, la possibilità di utilizzare un prodotto premiscelato ha assicurato facilità e velocità nell’impiego,sicurezza nelle prestazioni e grande praticità in un contesto con ridotte aree di cantiere. Il getto in opera siè caratterizzato per l’irrobustimento del nucleo centrale a mezzo di soletta interconnessa con pioli e retemetallica alla struttura portante; il calcestruzzo si estende per quasi tutta la lunghezza del ponte, circa 60metri, per una larghezza di ca. 1,5 m ed uno spessore di circa 10 cm.L’esecuzione dell’intervento ha avuto origine sfruttando una sola area di cantiere, lato Piazzale Roma, nella qualesono stati stoccati i bancali di “Leca CLS 1400” necessari all’intervento; grazie alla semplicità d’impasto del pro-dotto premiscelato, è sufficiente impastare esclusivamente con acqua, le qualificate maestranze di cantiere hannopotuto gettare il calcestruzzo lungo tutto lo sviluppo del ponte utilizzando specifiche attrezzature di pompaggiopneumatico. L’intervento si è potuto concluso nell’arco di una sola giornata, per un volume di calcestruzzo get-tato circa 30 m3. Il getto di calcestruzzo integrativo è stato successivamente staggiato e lisciato opportunamentecosì da consentire la posa della pavimentazione, lastre in pietra d'Istria.

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il nuovo volume della collana Lecablocco.il nuovo volume della collana Lecablocco.

Edifi ci in muratura ordinaria e armata.

A cura di: Prof. ing. G. Magenes e ing. A. Della Fontana (Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Ingegneria)

NOVITÀ

Associazione Nazionale Produttori Elementi Leca

via Correggio, 3 20149 Milanotel. 02 48011970 - fax 02 48012242

www.lecablocco.it - [email protected]

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