ELEMENTI DI PROTEZIONE CIVILE · • legge n. 225 del 24 febbraio 1992: Istituzione del Servizio...
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26/03/2013
ELEMENTI DI ELEMENTI DI PROTEZIONE CIVILEPROTEZIONE CIVILE
vdsvds prof. Bruna Durazziprof. Bruna DurazziISTRUTTORE di PCISTRUTTORE di PC
Comitato CRI Comitato CRI -- SenigalliaSenigallia
26/03/2013
OBIETTIVI DELLA LEZIONE
Organizzazione della P.C. in Italia
La CRI nella P.C.
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LA NASCITA DELLA PROTEZIONE CIVILE
IN ITALIA
Il Dipartimento della Protezione Civile è stato istituito nel 1981 dopo il terremoto che il 23 novembre 1980 colpì l’Irpinia causando circa 3.000 morti e 10.000 feriti.
Rappresenta il “quartiere generale”del Servizio Nazionale della Protezione Civile, istituito nel 1992 con la Legge n. 225.
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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• legge n. 225 del 24 febbraio 1992: Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile
• Decreto-legge n. 59 del 15 maggio 2012 convertito dalla legge n. 100 del 12 luglio 2012: disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile
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Protezione Civile
“ Concorso coordinato di più enti e strutture operative, diretto e svolto da
Stato, Regioni, Province e Comuni al fine di svolgere attività di previsione,
prevenzione, emergenza e ripristino normalità.”
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La protezione civile come “Servizio nazionale "
è
• coordinata dal Presidente del Consiglio dei Ministri
e• composta dalle amministrazioni dello Stato,
centrali e periferiche (regioni, province, comuni, altri enti pubblici)
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Leggi n. 225/92e n. 100/12
Componenti e strutture operative (artt. 6 e 11)
Attività e compiti di protezione civile (art. 3):
PrevisionePrevenzioneEmergenzaRipristino normalitàPiani e programmiSistema di allerta
Ambiti di competenza e tipologie di eventi (art.2)
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CLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTICLASSIFICAZIONE DEGLI EVENTI
calamità naturali o connesse con l'attivitàdell'uomo che in ragione della loro intensitàed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo
EVENTO DI TIPO “C”
eventi naturali o connessi con l'attivitàdell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enticompetenti in via ordinaria
EVENTO DI TIPO “B”
eventi naturali o connessi con l'attivitàdell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enticompetenti in via ordinaria
EVENTO DI TIPO “A”
Ambiti di competenza e tipologie di eventi (art.2)
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Organizzazione operativa di P.C.
Livelli di INTERVENTO
DipartimentoDipartimentodi Protezione Civiledi Protezione Civile
RegioneRegione ProvinceProvince ComuniComuni
Livello Livello NAZIONALENAZIONALE
Livello Livello REGIONALEREGIONALE
Livello Livello PROVINCIALEPROVINCIALE
Livello Livello COMUNALECOMUNALE
Eventi di tipo c)Eventi di tipo c)Eventi di tipo b)Eventi di tipo b)
Eventi di tipo a)Eventi di tipo a)
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Attività e compiti di protezione civile (art. 3):PrevisionePrevenzioneEmergenzaRipristino normalità
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ATTIVITA’ DI PREVISIONE
Consiste nell’“ identificazione degli scenari di rischio probabili”.
Sono attività di previsione quelle dirette “ dove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei livelli di rischio attesi”.
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Attività volte ad evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi:
• allertamento• pianificazione dell’emergenza• formazione• diffusione della conoscenza della protezione civile• informazione alla popolazione• applicazione della normativa tecnica• esercitazioni
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
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ATTIVITA’ DI PREVISIONE E DI PREVENZIONE
Attività addestrativa
Attività di formazione
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ATTIVITA’ DI SOCCORSO
Consiste nell’attuazione degli interventi diretti ad assicurare alle persone colpite dagli eventi ogni forma di prima assistenza con interventi “integrati e coordinati”.
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ATTIVITA’ DIRETTA AL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA
Consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con
gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie e
indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.
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PIANI E PROGRAMMI
I piani e i programmi di
gestione, tutela e risanamento del territorio
devono essere coordinati con i piani di emergenza di protezione civile, con particolare riferimento a quelli previsti all'articolo 15, comma 3-bis (piani e programmi comunali ) ed a quelli deliberati dalle regioni mediante il piano regionale di protezione civile .
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Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo -idrogeologico e idraulico
Il sistema di allerta statale e regionale è costituito dagli strumenti , dai metodi e dalle modalitàstabiliti per sviluppare e per acquisire la conoscenza , le informazioni e le valutazioni , in tempo reale , relative al preannuncio , all'insorgenza ed all'evoluzione dei rischiconseguenti agli eventi di cui all'articolo 2 al fine di allertare e di attivare il Servizio nazionale della protezione civile ai diversi livelli territoriali.
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CORPOFORESTALE
DELLOSTATO(CFS)
CORPONAZIONALESOCCORSOALPINO E
SPELEOLOGICO(CNSAS)
FORZE ARMATE
FORZEDI
POLIZIA
VOLONTARIATO
CRI
SERVIZIOSANITARIONAZIONALE
(SSN)
SERVIZITECNICI
NAZIONALI(ENEL-TELECOM)
VIGILI DEL FUOCO(VVF)
PC
GRUPPI NAZ. DI RICERCA SCIENTIFICA
(UNIVERSITA’-IST.NAZ. DI GEOFISICA
E VULCANOLOGIA)
Strutture operative nazionali del Servizio di Protezione Civile
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Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato, alle Regioni ed agli Enti locali
Decreto legislativo n. 112/98
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Legge Regionale n. 32/01: Sistema Regionale di
Protezione Civile
• Individuazione rischi
• Programmi regionali di previsione e prevenzione
• Formazione di moderna coscienza di P.C.
• Indirizzi per la predisposizione di piani speciali
• Attuazione interventi urgenti in emergenza• Volontariato• S.O.U.P.
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S.O.U.P.Sala Operativa Unificata Regionale
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PROVINCE
• svolgono attività di previsione e prevenzione in ambito provinciale
• predispongono i Piani Provinciali di Emergenza
• in caso di eventi calamitosi verificano l’attuazione dei servizi urgenti da parte delle strutture provinciali di protezione civile
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si dotano altressi dotano altres ìì di una struttura di una struttura operativa operativa
di protezione civiledi protezione civile fornita delle fornita delle risorse necessarie allo svolgimento risorse necessarie allo svolgimento
delle relative attivitdelle relative attivitàà
COMUNI
adottano, divulgano ed aggiornanoadottano, divulgano ed aggiornanoil il Piano Comunale di EmergenzaPiano Comunale di Emergenza
Bandi di gara Att. economiche Polizia Municipale
Sportello Unico Edilizia Servizi Sociali Serv. Demografici
Protezione Civile
Servizi
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SINDACO
il il Sindaco dirige le attivitSindaco dirige le attivit àà di di soccorso nellsoccorso nell ’’ambito del territorio del ambito del territorio del proprio Comuneproprio Comune
ancheanchenellnell’’ipotesi di eventi che coinvolgano piipotesi di eventi che coinvolgano piùùComuni e che richiedano interventi Comuni e che richiedano interventi coordinati da parte della Provincia o coordinati da parte della Provincia o della Regione, attenendosi alle direttive della Regione, attenendosi alle direttive provinciali o regionaliprovinciali o regionali.
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PRIMA DEL DECENTRAMENTO
• MINISTERO DEGLI INTERNI
• PREFETTI• SINDACI
Sistema centralizzato
e poco funzionale
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DOPO IL DECENTRAMENTO
• SINDACO• PROVINCIA• REGIONE• STATO
Sistema molto più snello
con le risorse sono distribuitesu tutto il territorio
titolare della funzione
di coordinamento
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I RISCHI DEL NOSTRO TERRITORIO
Piano urgente di emergenza - rischio idrogeologicoRegione Marche Dipartimento della Protezione Civile COMUNE DI SENIGALLIA Provincia di Ancona PIANO URGENTE DI EMERGENZA PER POPOLAZIONE RICADENTE NELLE AREE MOLTO ELEVATO Stesura Novembre 2007Piano urgente di emergenza - rischio idrogeologicoRegione Marche Dipartimento della Protezione Civile COMUNE DI SENIGALLIA Provincia di Ancona PIANO URGENTE DI EMERGENZA PER LA SALVAGUARDIA DELLA INCOLUMITA’ DELLA POPOLAZIONE RICADENTE NELLE AREE A RISCHIO IDROGEOLOGICO MOLTO ELEVATO ai sensi del comma 4 dell'Art. 1 del DL n° 180 del 11.06.98 convertito con modificazioni nella L. n° 267 del 3.08.98 e ai sensi del comma 4 dell'Art. 1 del DL. n° 279 del 12.10.2000 convertito con modificazioni nella L. n° 365 dell'11.12.2000 Stesura 2004 aggiornamento Novembre 2007
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Attività della CRI in Protezione Civile
La C.R.I. svolge attività socio-sanitarie nell'ambito del “Servizio Nazionale della
Protezione Civile", così come previsto dalla Legge 225 del 24
febbraio 1992
in particolare
si impegna nelle attività di previsione, prevenzione, intervento, superamento
dell'emergenza con il ritorno alla normale vita quotidiana.
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Obiettivo Strategico 3
Prepariamo le comunitàe
diamo risposta ad
emergenze e
disastri
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La Croce Rossa Italiana si adopera per garantire un'efficace e tempestiva risposta alle emergenze nazionali ed internazionali, attraverso la formazione e la risposta efficace e tempestiva ai disastri.
La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la preparazione di volontari formati ed addestrati, nonché con la pianificazione di attività volte a ridurre il rischio di disastri ed emergenze, anche incoraggiando l'adozione di misure comportamentali ed ambientali ed a prevenire e ridurre la vulnerabilità delle comunità.
Gli effetti di un disastro possono essere ridotti se la situazione viene stabilizzata il prima possibile, consentendo quindi alle persone di iniziare a ricostruire le proprie vite e la propria comunità.
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Obiettivi specifici
Salvare vite e fornire assistenza immediata alle comunitàcolpite dal disastro
Ridurre il livello di vulnerabilità delle comunità di fronte ai disastri
Assicurare una risposta efficace e tempestiva ai disastri ed alle emergenze nazionali ed internazionali
Ristabilire e migliorare il funzionamento delle comunità a seguito di disastri
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Attività quadro di quest'area
attività di prevenzione e preparazione delle comunit à ai disastri
attività di risposta alle emergenze nazionali
Attività di risposta ai disastri internazionali
attività psico-sociali in emergenza
recupero a seguito di disastri e crisi
assistenza sanitaria in occasione di grandi eventi
soccorsi speciali (soccorsi con mezzi e tecniche spe ciali, operatori polivalenti di salvataggio in acqua, unità cinofile, soccorsi su piste da sci)
settore NBCR
attività di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici
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Occuparsi di emergenze e disastri non è solo l’intervento operativo!
…quindi
ma è…
1) Prevenzione e preparazione2) Soccorso3) Assistenza5) Ripristino
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attività di prevenzione e preparazione delle comunità ai disastri
La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la prevenzione e la preparazione ad un'azione condotta da volontari e staff organizzati ed addestrati, nonché con la pianificazione ed implementazione di attività volte a ridurre il rischiodi disastri ed emergenze, anche incoraggiando l'adozione di misure comportamentali ed ambientali ed a prevenire e ridurre la vulnerabilità delle comunità.
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Attività di soccorso
L’insieme di attivitàper salvare
le persone vittime del disastro
Max 3/4 giorni
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Assistenza
Fermare l’avanzatadel disastro
Ridurre l’insorgere dinuove problematiche
legate al disastro
Aiutare la popolazione
a ripartire
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Da 1 a 3 mesi
ASSISTENZA
salute
igiene
acqua
rifugio-relief
Distribuzione cibo
vestiti
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RIPRISTINO
Ricostruire vite Ricostruire case Ricostruire servizi
Aiutare le persone colpite a guadagnarsi da vivere
Maremoto Oceano Indiano 2004Tipica barca da pesca dello Sri Lanka
Da 1 mese a …..
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da 1 mese a…
ricostruzione, ripristino attività
produttive e lavorative, aumento resilienza
ripristino e
ritorno alle
condizioni pre-evento
DOPO
DURANTE
Prima dell’eventoPRIMA
Attività organizzative
Attività strutturali
assistenza
soccorso
preparazione
prevenzione
Stabilizzare la situazione
Salvare vite
1-3 mesi
3-4 giorni
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PREVENZIONE E PREPARAZIONE
DISASTRO
soccorso
assistenza
ripristino
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attività di risposta della CRI alle emergenze nazionali
Ristabilire e migliorare il funzionamento delle comunità a seguito di disastri
Assicurare una risposta efficace e tempestiva ai disastri ed alle emergenze nazionali ed internazionali
Ridurre il livello divulnerabilità delle comunità di fronte ai disastri
Salvare vite e fornire assistenza immediata alle comunità colpite dal disastro
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DISASTRO
Situazione in cui i normali mezzi di supporto delle persone per vivere con dignità sono venuti meno a causa di catastrofi naturali o artificiali.
La grandezza di ogni disastro è misurata in termini di numero di morti e feriti nonché per i danni fisici che ha causato.
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Interventi della Croce Rossa Italiana in
eventi nazionali
Struttura Operativa del Servizio Nazionale
di Protezione Civile
all’interno della
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L’attività di Protezione Civile in ambito nazionale, regionale, provinciale e locale è affidata alla responsabilità del rispettivo Delegato di Protezione Civile.
Il Delegato di Protezione Civile viene nominato dal Consiglio Direttivo dell’Unità competente, su proposta del Presidente, scelto fra quanti, nell’ambito dell’Unità territoriale di pertinenza, siano in possesso di accertati requisiti di esperienza operativa e di formazione in materia, con riconosciute capacità organizzative ed operative.
I compiti assegnati al Delegato di Protezione Civile sono sia operativi che relativi alla fase della pianificazione delle attività necessarie alla gestione degli interventi di Protezione Civile e dell’addestramento del personale sia volontario che dipendente.
Il Delegato di Protezione Civile partecipa e rappresenta la Croce Rossa Italiana in tutte le commissioni, comitati e strutture operative e di pianificazione istituzionalmente insediate dagli organi competenti, secondo gli ambiti territoriali di propria competenza.
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Il Delegato regionale di Protezione Civile provvede:
alla predisposizione del piano di Protezione Civile Regionale (P.P.C.R.) realizzato di intesa con i delegati alla Protezione Civile Provinciale.
ai programmi per la formazione ed addestramento del personale volontario e dipendente in materia di Protezione Civile in ambito regionale in armonia con la programmazione nazionale;
ad assicurare la presenza della C.R.I. in tutte le strutture ed organismi regionali previsti dalla legge 225 del 24 febbraio 1992 e successive leggi regionali;
al coordinamento delle risorse e strutture della C.R.I. in ambito regionale da impiegarsi in attività di Protezione Civile. Per tale attività si avvale della S.O.R.(sala operativa regionale);
a far inserire il P.P.C.R. ed i suoi successivi aggiornamenti nel piano di Protezione Civile della Regione competente;
a sottoporre al Consiglio Direttivo Regionale tutti gli atti, anche di natura economica e/o contabile, utili alla migliore gestione delle attività di Protezione Civile.
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Il Delegato di Protezione Civile provvede:
alla predisposizione del piano di Protezione Civile Provinciale (P.P.C.P.) realizzato di intesa con i delegati alla Protezione Civile Locali.
alla verifica della realizzazione dei piani C.R.I. locali di Protezione Civile da parte dei Comitati Locali da armonizzarsi nell’ambito della eventuale pianificazione provinciale;
ad assicurare la formazione e la preparazione del personale volontario e dipendente operante nell’ambito delle unità C.R.I. insistenti nel territorio della;
ad assicurare la presenza della C.R.I. in tutte le strutture ed organismi provinciali previsti dalla legge 225 del 24 febbraio 1992 e successive leggi regionali;
al coordinamento delle risorse e strutture della C.R.I. in ambito provinciale da impiegarsi in attività di Protezione Civile. Per tale attività si avvale della S.O.P.(sala operativa provinciale);
a far inserire il P.P.C.R. ed i suoi successivi aggiornamenti nel piano di Protezione Civile della Regione competente;
a sottoporre al Consiglio Direttivo Regionale tutti gli atti, anche di natura economica e/o contabile, utili alla migliore gestione delle attività di Protezione Civile.
26/03/2013
Il Delegato di Protezione Civile provvede:
alla predisposizione del piano di Protezione Civile Locale (P.P.C.L.) per l’ambito di competenza territoriale.
ad assicurare la formazione e la preparazione del personale volontario e dipendente ,in materia di Protezione Civile, in relazione ai programmi stabiliti dal Delegato Provinciale di Protezione Civile;
ad assicurare la presenza della C.R.I. in tutte le strutture ed organismi comunali previsti dalla legge 225 del 24 febbraio 1992 e successive leggi regionali;
al coordinamento delle risorse e strutture della C.R.I. in ambito locale da impiegarsi in attività di Protezione Civile. Per tale attività si avvale della S.O.C.(sala operativa locale);
a far inserire il P.P.C.L. ed i suoi successivi aggiornamenti nel piano di Protezione Civile comunale;
a sottoporre al Consiglio Direttivo Regionale tutti gli atti, anche di natura economica e/o contabile, utili alla migliore gestione delle attività di Protezione Civile.
26/03/2013
• Fermo restando la competenza territoriale prevista dallo statutoai Comitati Locali, in caso di emergenza che coinvolga più comuni della stessa provincia, il coordinamento è attribuito al Delegato Provinciale alla Protezione Civile. Analoga condizione si attua quando l’emergenza si verifica nel territorio del Comune capoluogo di Provincia.
In caso di emergenza che coinvolga più provincie della stessa regione il coordinamento è attribuito al Delegato Regionale alla Protezione Civile.
In tutti gli altri casi, il coordinamento è attribuito all’Unità di Crisi Centrale.
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Si individua nell’Unità di Crisi la struttura per la gestione delle emergenze, nazionali ed internazionali, di Protezione Civile e Difesa Civile nonché dei grandi eventi.
In tali casi, il Presidente Nazionale direttamente e/o tramite il suo Delegato, ne assumerà il coordinamento e la responsabilità delle relative decisioni.
Per quanto sopra i Vertici delle Componenti volontarie, forniranno al Presidente Nazionale ogni utile supporto e consulenza necessaria.
L’Unità di Crisi opererà, quale unico referente per l’emergenza, decidendo la strategia operativa dell’intervento in emergenza.
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UNITA’ DI CRISI• Presidente Nazionale
• Delegato Nazionale Protezione Civile • Direttore Generale
EMERCOM CENTROSITUAZIONI
RESPONSABILE OPERAZIONI
ESTERNE
SALA OPERATIVA REGIONALE• Delegato Regionale P.C.• Responsabili funzioni
SALA OPERATIVA CENTRALE• Dirigente S.I.E.(Servizio Interventi Emergenza)• Responsabili 8 funzioni
NUCLEOVALUTAZIONE
EMERCOM (è un organo collegiale interdisciplinare che affron ta problemi organizzativi e si riunisce in sede ope rativa presso il Dipartimento della P.C. in occasione dell e emergenze. Vi fanno parte i rappresentanti delle seguenti amministrazioni: interno, difesa, sanità, lavori pu bblici, trasporti e marina mercantile, risorse agri cole alimentari e forestali, poste e telecomunicazioni, C.R.I.)
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• La struttura nazionale si avvale di propri Nuclei di valutazione composti da persone precedentemente selezionate ed individuate in ambito nazionale tra il personale dipendente e volontario, per caratteristiche e competenze professionali sanitarie, tecnico logistiche e socio assistenziali e di capacità di valutazione economica.
•Tutto il personale dell’area di valutazione deve essere pronto a partire entro 5 ore dal verificarsi dell’evento, per qualsiasi destinazione nazionale ed estera e sarà strutturato con apposita turnazione di reperibilità al fine di garantire la disponibilità “ogni tempo”.
•Compito dei nuclei di valutazione, una volta giunti sul teatro delle operazioni, è quella di fornire tutte le informazioni tecniche utili all’Unitàdi Crisi per una esatta valutazione dell’evento e per l’immediata pianificazione dell’intervento.
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NUCLEO DI VALUTAZIONE
• Medico area critica• Esperto socio-assistenziale• Esperto tecnico-logistico• Esperto amm.ne economica
Disponibilità immediata
NORD
CENTRO
SUD
ISOLE
ISOLE
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La sala operativa centrale costituisce l’area, organizzata in funzioni, da cui partono tutte le operazioni di intervento, soccorso e assistenza riferite al tipo di emergenza in atto secondo quanto deciso dall’Unità di Crisi, che è articolata in 8 funzioni come sotto specificato;
1. Sanità2. Assistenza alla popolazione3. Personale, mezzi e materiali4. Pianificazione5. Telecomunicazioni, supporti informatici6. Mass media ed informazione7. Coordinamento delle strutture operative e attività speciali8. Interventi e/o eventi internazionali
Ogni funzione è gestita da un responsabile il quale provvederà, durante il periodo di latenza, a tenere aggiornati tutti i dati sensibili relativi al proprio settore di competenza.
In attività di emergenza tramite la sala operativa centrale sono coordinati gli interventi di tutte le strutture della C.R.I. per le attività di Protezione Civile.
Analogamente alle strutture centrali vengono istituite la S.O.R. (Sala Operativa Regionale), la S.O.P. (Sala Operativa Provinciale) e la S.O.L.(Sala Operativa Locale), costituite rispettivamente con propri atti deliberativi dai Consigli Direttivi dei Comitati di pertinenza.
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SANITA’
PERSONALEMATERIALI
MEZZIPIANIFICAZIONE
STRUTTUREOPERATIVE
ATTIVITA’’ SPECIALI
INTERVENTIINTERNAZIONALI
ASSISTENZAPOPOLAZIONE
MASS MEDIAINFORMAZIONE
TELECOMUNICAZIONIINFORMATICA
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UNITA’ DI CRISI• Presidente Comitato Regionale
• Delegato Regionale Protezione Civile
• Direttore Comitato Regionale
SALA OPERATIVAREGIONALE
NUCLEOVALUTAZIONE E
PRIMO INTERVENTO
RESPONSABILE OPERAZIONI
ESTERNE
SALA OPERATIVA REGIONALE• Delegato Regionale P.C.• Responsabili 8 funzioni
SALA OPERATIVA PROVINCIALE• Delegato Provinciale P.C.
• Responsabili funzioni
COMMISSIONE REGIONALEPROTEZIONE CIVILE
SEGRETERIAAMMINISTRAZIONE
SALA OPERATIVA LOCALE• Delegato Locale P.C.• Responsabili funzioni
26/03/2013
SANITA’
PERSONALEMATERIALI
MEZZIPIANIFICAZIONE
COORDINAMENTOSTRUTTUREOPERATIVE
INTERVENTIINTERNAZIONALI
ASSISTENZAPOPOLAZIONE
MASS MEDIAINFORMAZIONE
TELECOMUNICAZIONIINFORMATICA
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UNITA’ DI CRISI• Presidente Comitato Provinciale
• Delegato Provinciale Protezione Civile
• Funzionario amministrativo
C.C.S./C.O.M.
NUCLEOVALUTAZIONE E
PRIMO INTERVENTO
RESPONSABILE OPERAZIONI
ESTERNE
SALA OPERATIVA PROVINCIALE• Delegato Provinciale P.C.• Responsabili 8 funzioni
COMMISSIONE PROVINCIALEPROTEZIONE CIVILE
SEGRETERIAAMMINISTRAZIONE
SALA OPERATIVA LOCALE• Delegato Locale P.C.• Responsabili funzioni
CCS (Centro Coordinamento Soccorsi)COM (Centro Operativo Misto)
C.C.S. (Centro Coordinamento SoccorsiC.O.M. (Centro Operativo Misto
26/03/2013
SANITA’
PERSONALEMATERIALI
MEZZIPIANIFICAZIONE
COORDINAMENTOSTRUTTUREOPERATIVE
INTERVENTIINTERNAZIONALI
ASSISTENZAPOPOLAZIONE
MASS MEDIAINFORMAZIONE
TELECOMUNICAZIONIINFORMATICA
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UNITA’ DI CRISI• Presidente Comitato Locale
• Delegato Locale Protezione Civile
• Funzionario amministrativo
C.O.C.
NUCLEOVALUTAZIONE E
PRIMO INTERVENTO
RESPONSABILE OPERAZIONI
ESTERNE
SALA OPERATIVA LOCALE• Delegato Locale P.C.• Responsabili 8 funzioni
COMMISSIONE LOCALEPROTEZIONE CIVILE
SEGRETERIAAMMINISTRAZIONE
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SANITA’
PERSONALEMATERIALI
MEZZIPIANIFICAZIONE
COORDINAMENTOSTRUTTUREOPERATIVE
INTERVENTIINTERNAZIONALI
ASSISTENZAPOPOLAZIONE
MASS MEDIAINFORMAZIONE
TELECOMUNICAZIONIINFORMATICA
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Eventi internazionali
Accordo bilaterale con una Società Nazionale colpita d a un disastro o interessata da una crisi
Intervento nell’ambito degli strumenti di risposta de lla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzal una Rossa
Intervento su richiesta del Comitato Internazionale de lla Croce Rossa (C.I.C.R.)
Intervento in qualità di Struttura Operativa del Servizio Nazionale di Protezione Civile
Intervento in collaborazione e/o coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri.
26/03/2013
risposta ai disastri internazionali
Strumenti – TOOLS della Federazione Internazionale per la risposta ai disastri:
1. DREF - Disaster Relief Emergency Fund (fondi per il so ccorso in emergenza nel disastro)
2. APPEALS - Appelli, bollettini informativi, aggiorn amento operazioni
3. DMIS - Disaster Management Information System (gest ione del sistema informativo)
4. RDRT - Regional Disaster Response Team (squadra di ri sposta al disastro)
5. FATC - Field Assesment and Coordination Team (settore di valutazione e coordinamento squadre)
6. ERU - Emergency Response Unit (unità di risposta all’e mergenza)
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1. DREF - Disaster Relief Emergency Fund(fondi per il soccorso in emergenza nel disastro)
• Fondo monetario creato nel 1985
• Meccanismo principale della Federazione per accedere a i fondi diemergenza in maniera immediata
• Obiettivo annuale 25.000.000 CHF (circa 20.000.000 € )
• Allocazione massima (prestito) di 1.000.000 CHF (ci rca 800.000 €)
• Fondi immediati per iniziare una operazione d’emergenz a
• Valutazione, autorizzazione e rilascio entro 24 ore
26/03/2013
L’allocazione per l’avvio delle operazioni nei maggio ri disastri è considerata in prestito ed è rimborsata quandosufficienti fondi sono raccolti tramite l’ emergency appeal.
Nelle operazioni minori, per le quali non viene lancia to un appello, è considerato come una donazione e spesso co pre completamente il budget operativo.
L’allocazione può inoltre essere richiesta per la preparazione a immediate crisi, quando la risposta all’emergenza non sia stata pianificata in un Annual Appeal .
26/03/2013
Nel gennaio 2009, temperature estremamente basse ha nno colpito la Bosnia-Erzegovina. Uno stanziamento di 165.000 fran chi svizzeri dal DREF ha sostenuto l'operazione di Croce Rossa per a cquistare e fornire legna da ardere, stufe, coperte e pacchi di cibo per 5.000 persone.
26/03/2013
2. Appeals - Appelli, bollettini informativi, aggiornamento operazioni
• Richiesta ai donanti per l’assistenza alle popolazioni colpite
• Piano articolato di come sostenere la SN colpita a rispondere all’emergenza
• Basato sulle necessitá della SN colpita e sull’analisi delle necessitá
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Perché è stato creato il DMIS?
Mancanza di un canale interno per le informazioni n on ufficiali
3. DMIS - Disaster Management Information System (gestione del sistema informativo)
• Sistema web-based per la gestione delle emergenze
• Scambio informazioni prima, durante e dopo le emerg enze
• Stesse informazioni a tutti in tempo reale
• TRACKING - cosa sta accadendo e dove, monitoraggio, archivio storico
• RESPONSE - cosa sta facendo il Movimento e quali sono gli str umenti impegnati
• TOOLBOX - strumenti utili per la gestione dell’emergenza: ma ppe, liste, elenchi telefonici, istruzioni, ecc...
26/03/2013
4. RDRT - Regional Disaster Response Team (squadra di risposta al disastro)
• Introdotti nel 2000 con l’obiettivo di ottimizzare le risorse umane e l’esperienza all’interno di ogni regione
• Staff e volontari delle S/N esperti che possono essere impiegati per rispondere ad un disastro
• Supporto alla SN nella valutazione e nell’implementazione delle operazioni di soccorso
26/03/2013
• Il FACT compie una VALUTAZIONE della situazione e identifica le necessità piùurgenti;
• Il Team redige un piano di azione, la bozza dell’Appello. Inoltre, facilita e coordina l’avvio delle attività di relief.
• Può richiedere l’intervento delle Emergency Response Unit e coordinare il loro impiego.
• Può consigliare o richiedere altre risorse umane e materiali e coordinare l’assistenza fornita dal Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
5. FATC - Field Assesment and Coordination Team (settore di valutazione e coordinamento squadre)
26/03/2013
Formate da team addestrati e specializzati
Forniscono specifico supporto o direttamente servizi dove le strutture locali sono andate distrutte o non esistono
Equipaggiamenti standard
Attive in 24/72 ore, autosufficienti per almeno 1 mese e dispiegabili al massimo per 4 mesi
Mantenute e finanziate dalle SN
6. ERU - Emergency Response Unit(unità di risposta all’emergenza)
26/03/2013
TIPOLOGIE DI ERU
Referral Hospital
Ospedale di primo livello, fornisce cure mediche e chirurgiche essenziali per una popolazione di 250.000 persone.
La capacità di degenza è di 120-150 letti piùcamere operatorie, terapia intensiva, anestesia, raggi-x, laboratori, reparto materno e pediatrico, farmacia, sterilizzazione e servizi ambulatoriali.
Può essere impiegato con una configurazione ridotta per favorirne la rapidità ( RapidDeplyment Hospital ) ed integrato successivamente con altri moduli.
I Referral Hospital ERU sono in standby in Germania, Norvegia e Finlandia.
Canada e Islanda forniscono staff.
26/03/2013
Basic Health Care (Sanità di Base)
Può fornire cure immediate o preventive a 30.000 beneficiari, in accordo con i protocolli previsti da WHO(*) (similconsultorio)
Non funziona come ospedale ma è dotata comunque di 20 letti per l’osservazione
Le Basic Health Care ERU sono in standby in Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Norvegia e Spagna.
Australia, Canada, Svizzera e Cina (Hong Kong) forniscono staff
(*)WHO: World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013
Water and Sanitation
Modulo 15: progettato per fornire 225.000 litri di acqua al giorno per una popolazione di 5.000 persone, con una capacità di stoccaggio di 200.000 litri al giorno.
Le WatSan 15 ERU sono in standby in Austria, Germania e Spagna.
Modulo 20: fornisce gli strumenti di igiene di base (latrine, dispositivi di controllo dei vettori e gestione dei rifiuti) per più di 20.000 beneficiari. Promuove inoltre programmi di igiene e salute.
Le WatSan 20 ERU sono in standby in Austria, Regno Unito, Germania, Spagna e Svezia.
Modulo 40: progettato per trattare e distribuire acqua a grandi popolazioni. Può trattare più di 600.00 litri di acquaal giorno per 40.000 persone.Le WatSan 40 ERU sono in standby in Austria, Francia,Germania e Svezia.
La Croce Rossa di Macedonia e Croazia forniscono staff alla Croce Rossa Austriaca
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013
Relief (soccorso)
ERU è specializzata per supportare la SN nella distribuzione degli aiuti umanitari.
Possono inoltre collaborare nell’allestimento di campi e nel lavoro della logistica ERU.
Le Relief ERU sono in standby in America, Danimarca, Spagna e Benelux.
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013
Logistics
Coordina e fornisce immediato supporto all’avvio della linea di rifornimento per le operazioni di relief, in particolare curando procedure doganali, magazzini, trasporti e supportando le altre ERU.
Le Logistics ERU sono in standby in Danimarca, Francia, Regno Unito, Spagna e Svizzera.
La giusta cosa, al giusto posto, nel giusto tempo, al giusto prezzo e della giusta qualità
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013
Information Technology&
Telecommunications
Network locale di comunicazione ed altri tipi di collegamenti
Supporto alle altre ERU
Le IT & telecomunication ERU sono in standby in Austria , Danimarca e Spagna.
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013
Base Camp
Destinato a personale SN/FICR
Garantisce sistemazione in tende condizionate per climi caldi o freddi, latrine, docce calde, installazioni ricreative, cucina, uffici, tecnologie informatiche e di telecomunicazione e, ancora, servizi amministravi e di coordinamento.
Le Base Camp ERU sono instandby in Danimarca e Italia.
TIPOLOGIE DI ERU
26/03/2013