Elaborati Aiart Classe 3°A
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Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Nel mio vissuto ho potuto conoscere e vedere il ritmo sfrenato dello
sviluppo dei social-network. Da un unico sito (Facebook) a centinaia, quasi
tutti con la stessa utilità: parlare e consultarsi, almeno in principio.
Tutti conoscono almeno tre o quattro siti, da Facebook ad Ask, da
Twitter ad Instagram passando per blog, gruppi e vari network. Io,
personalmente, utilizzo Facebook, poche volte (comunico con gli amici
tramite Whattsapp) per consultare pagine comiche o vedere le foto o gli
stati d’animo di persone che conoscono o di organizzazioni che seguo. Gli
altri social-network non li utilizzo nemmeno. Recentemente mi sono
iscritto al sito Dropbox su invito della professoressa di italiano che
condivide con noi materiali didattici, foto e schemi. Nei mesi passati mi
sono, invece, interessato a blog di politica e religione cattolica inviando il
mio indirizzo e-mail ricevendo così una newsletter quotidiana nella mia
posta elettronica. Mi piace essere sempre al corrente di quello che
accade quindi seguo anche siti di informazioni. Consulto questi siti
solitamente da solo, ma spesso, quando leggo qualcosa di curioso e
interessante, mi piace condividerla con i miei parenti e amici.
Tramite la rete possono accadere cose di ogni genere, possiamo
consultare siti di tutti i tipi e scoprire storie, oggetti e avvenimenti di cui
non sapevamo niente. Ad esempio, tramite Wikipedia o il sito
dell’enciclopedia Treccani, si possono trovare interessanti materiali per
fare delle ricerche o consultando il sito Studenti.it dove ragazzi della mia
età condividono appunti e testi da cui ricavare utili spunti per temi e
commenti. Usando Facebook, Skipe e altri siti possiamo mantenerci in
contatto con amici lontani, in vacanza, che si sono trasferiti o hanno
cambiato scuola. Molte persone usano Twitter per parlare ed esprimere le
proprie opinioni o per seguire pensieri di persone note come politici,
attori o opinionisti di vario titolo e genere. Anche Youtube è un mezzo di
diffusione utile: lì troviamo, infatti, video di lezioni, conferenze o anche
comici, per ridere un po’. Yahoo Answer dove possiamo chiedere cose di
tutti i tipi (ma il più delle volte rispondono in modo brusco e maleducato) o
anche siti specialistici dove sei sicuro, che la risposta che ti daranno, è
esatta.
Possiamo parlare quindi di siti sicuri, utili e dove non ci sono rischi di alcun
tipo e, se ci sono, rasentano lo zero. Spesso li consulto dicendo la mia
opinione riguardo un fatto o una mia idea, che può essere interessante o
errata, quindi conoscere anche i pensieri delle altre persone, giusto per
curiosità. Mi piace conoscere in questo modo cosa dice la gente riguardo
temi interessanti, venire a conoscenza di persone che parlano
sinceramente, ma non mi farò certo trascinare da idee squallide e
sciocche: in quel caso non mi interesso e non approfondisco, dico di no a
pensieri estremi e stupidi.
Dobbiamo, però, capire che Internet è reale, non un illusione. La rete non
è dissociata dalla realtà e le azioni che compiamo lì sono vere e possono
avere delle conseguenze. Le relazioni virtuali non ci fanno percepire i
rischi che corriamo, sono giganteschi, ma non li capiamo perché ci
riteniamo “protetti” dallo schermo, dal nostro desktop: questo è uno
sbaglio enorme. Quello che facciamo sulla rete rimane, una foto
imbarazzante di un amico o nostra postata su Facebook non si può
cancellare più, rimarrà nell’enorme banca dati del web. Dobbiamo imparare
a rispettare l’immagine e dignità altrui e nostra, capire bene cos’è la
privacy, non postare foto senza il consenso dell’altro, usare queste foto a
fini personali (mostrarle ad amici e parenti). Conosciamo meglio anche
aspetti di questi rischi, anche i più inquietanti. Ad esempio il grooming è
una manipolazione psicologica che adulti maniaci usano sui social network
per indurre ragazzi o ragazze a fare amicizia e ad avere un rapporto
“intimo” con loro. Bisogna fare attenzione! L’identità di chi ci contatta di
solito è fittizia (fingono di avere pochi anni più di noi), ci studiano perché
vogliono capire cosa vogliamo e cosa saremmo disposti a fare per averla,
creano un legame con il ragazzo/a tramite il racconto di segreti:
DIFFIDIAMO perché dietro a questo falso amico si cela un pericolo.
Dobbiamo anche stare attenti ad appuntamenti off-line (quindi fuori dalla
chatt, ma nel mondo reale), al furto di identità, al phishing (furto di dati
della nostra carta di credito e conseguente prelievo illecito del nostro
denaro), alle truffe on-line, ai siti non protetti dove potrebbero essere
presenti virus, ai siti di false informazioni e al cyberbullismo. Prestiamo
attenzione a quello che succede on-line.
Fortunatamente non conosco persone che hanno subito o attuato questo
genere di crimini e neanche io sono stato vittima o colpevole di questi
reati. Ringrazio la dottoressa Seveso che è venuta a parlarci di questi
crimini e, soprattutto, ci ha fatto capire che se siamo in pericolo o
pensiamo di aver commesso un reato dobbiamo CHIEDERE AIUTO a chi è
più grande e ha più esperienza.
Personalmente ritengo che il web non sia un luogo adatto a far crescere
relazioni autentiche: solo se ho conosciuto bene una persona fuori dal
mondo virtuale posso parlare con lui in modo sincero e reale anche su una
chatt di Facebook o Whattsapp. Per quanto riguarda invece dialoghi
costruttivi possiamo trovare anche discussioni e dibattiti interessanti
dove si possono conoscere idee nuove. Questa risposta viene dalla mia
esperienza personale con il web dove non ho mai trovato problemi e se
devo dare un consiglio, una giusta ricetta agli altri e a me stesso direi di
accendere il computer per fare ricerche e contattare gli amici lontani,
usare il telefono come strumento di comunicazione e svago, ma in modo
moderato. Se il tempo è bello, usciamo con gli amici, se è brutto
invitiamoli a casa, anche per giocare ai videogiochi oppure leggere un libro
se si è da soli. Capendo i rischi e i pregi del web possiamo vivere bene in
sintonia tra realtà e mondo virtuale.
Vittorio Burchiani - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Il web è una rete digitale di cui quasi tutto il mondo ne fa un uso
abbondante, è diventata per tutti una via sulla quale navigare in diversi
siti economicamente e più facilmente.
Io ne sono a conoscenza proprio per la mia irrefrenabile esperienza, lo
uso molo e quasi non posso più farne a meno anche se sono consapevole
che non è un’azione corretta.
Utilizzo il web per tenermi in contatto con le celebrità, con i familiari e
gli amici. Nel web sono contenuti i social network e ciascuno di questi
hanno un proprio nome e un proprio uso specifico.
In particolare, alcuni di questi fanno parte della mia lista, come, ad
esempio: Facebook; è un sito dove vado per tenermi in contatto con le
persone che conosco, per chattare gratuitamente e videochiamare, ma,
ultimamente, non lo utilizzo più per il semplice motivo che ha causato
molti problemi tra me e una persona a cui ero molto legata e di cui ora
parliamo solo come semplici conoscenti.
Si basava tutto sulla gelosia, io avevo più “mi piace” di lei e quindi questo
ci ha fatto allontanare l’uno dall’altra, ormai la relazione era diventata una
concorrenza.
Un altro social è Twitter, in questo caso però molte più persone lo usano.
Esso consiste nel parlare con le celebrità e scoprire news del momento,
più per tenersi informati su cosa sta accadendo in ogni parte del mondo.
Io ci sto molto e mi piace, mi diverto a scoprire cosa fanno i miei idoli e mi
piace tenermi aggiornata, poi, più seguaci hai più è eccitante perché vuoi
ottenere sempre più followers.
Un sito simile è Instagram, solo che in questo ambiente si postano solo
foto su quello che si sta passando, è tipo un libro di immagini da tenere
come ricordo, così che fra qualche anno possiamo fare un tuffo nel
passato.
Ce ne sono molti altri come Whatsapp, ma questo è prevalentemente
basato sui messaggi e non è poi tanto pericoloso.
Ask è il sito che ormai ha fatto scoppiare milioni e milioni di ragazzi con le
sue domande.
È un grandissimo aspetto negativo di Internet, attraverso esso, si
compiono atti di cyber bullismo, si fanno domande irrispettose e si insulta
in anonimo ed è molto peggio perché si ferisce la persona a cui è riferito il
messaggio.
Fare uso del web compromette anche la nostra vita e sono,
infatti,presenti sia aspetti positivi ma soprattutto negativi.
Internet è molto utile e questo indica un aspetto positivo perché serve ai
ragazzi ma anche agli adulti per fare ricerche o effettuare investigazioni
su qualcosa che non si riesce a fare diversamente.
Inoltre, si possono condividere momenti passati insieme o mandare
lettere alle persone che si trovano in un altro posto.
Insomma ce ne sono tanti di aspetti positivi, ma diamo un’occhiata agli
aspetti negativi.
Qualche giorno fa abbiamo avuto a che fare con una dottoressa, la quale
ci ha parlato di cosa causano la droga e il troppo uso del web.
Negli ultimi anni c’è questo problema che ormai è diventato il bullo digitale
degli adolescenti, il cyber bullismo.
Il cyber bullismo è bullismo attraverso il web, si insultano indirettamente
diverse persone o addirittura si postano foto che magari non hanno
ancora avuto il consenso da parte della persona che rappresenta.
È pericoloso soprattutto quando ad esempio uno sconosciuto scrive a
qualcuno che non conosce e che tra l’altro è anche minorenne, potrebbe
accadere di tutto, persino morire.
In base a ciò che ho scritto fino ad adesso si può riassumere che il web è
da una parte pericoloso, ma d’altra parte è molto utile.
Un consiglio che do a tutti è quello di stare attenti ed essere consapevoli
di quello che si sta facendo in modo da evitare ogni pericolo.
Alison Compra - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Ci troviamo nel XXI secolo, dove la tecnologia regna in tutto il mondo.
Viviamo in un mondo tutto particolare: ragazzi che si comportano da adulti
e adulti che fingono di essere ragazzi, ci sono tutti questi apparecchi
super-tecnologici nati da poco tempo, è un mondo pieno di guerre che non
hanno una fine e poi ci sono i social, come Facebook, Twitter, Whatsapp,
Instagram…, in grado di darci informazioni su quello che succede in tutto
il mondo o regalarci una risata, a volte ci coinvolgono in avvenimenti
indesiderati. Questi social sono d’aiuto o ci fanno solo del male? Sono
nate moltissime polemiche in questi ultimi anni da quando sono nati i social
e da quando è sorta questa domanda. Adesso sono qui, non per risolvere
tutti i problemi del mondo, ma per rispondere a questa domanda secondo i
temi affidateci. Prima di tutto: “Chi li usa i social?” La risposta è
semplicissim: tutti! Adesso direte “Tutti? Non è possibile!”, invece lo
usano proprio tutti. Ci sono gli adulti, i genitori, i parenti, gli amici, i
nemici, anche i ragazzi. “Chi?” oltre i ragazzi della mia età e gli
adolescenti, destinati ad affrontare i famosi “Esami di Stato”, anche i
bambini piccoli, per loro usare un cellulare…è una cosa normale e noi
grandi ci vedono come dei robot. Social, dall’inglese significa sociale, in
realtà ci fanno diventare asociali…fino ad un certo punto perché puoi
contattare amici, parenti, magari che vivono in paesi lontani. Chattare in
casa con gli amici ci fanno perdere lo spirito di gruppo, fare un
passeggiata con gli amici e parlare loro di persona, come una volta, è tutta
un’altra cosa e non fa “male”. Anch’io faccio parte della famosa rete, però
io li uso il giusto e consiglio vivamente anche a tutti quanti di usare e
seguire la ricetta che uso io: esco sempre di casa da solo o con gli amici in
modo tale da respirare aria buona e incontrarsi con gli amici, ma non
sempre perché non bisogna trascurare lo studio e stare sempre attaccati
ai social.
Andrea Nicolli - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
In questi anni sono molti diffusi i social network, come Facebook, Twitter
o Instagram. Io ho conosciuto Facebook e Instagram, attraverso gli amici
e le mie sorelle, da quel momento mi ci sono iscritta e li uso ancora adesso
autonomamente. Queste rete digitali sono utili per lavoro contattandosi
velocemente e facilmente e inoltre vengono usati anche per fare
pubblicità ad alcune aziende. Gli aspetti negativi sono molti, infatti non
puoi più avere una tua privacy, quando pubblichi delle cose personali come
il luogo dove vivi, può essere anche pericoloso. Un social network che non
sopporto è Ask. Io non lo uso, ma so come funziona, qui le persone si fanno
domande in anonimo. Fra queste, molte volte compaiono insulti anche
pesanti. Se una persona vuole chiarire qualcosa con qualcuno glielo
dovrebbe dire in faccia, con calma e senza maschere per nascondersi.
Parlando di Facebook, molte persone si fingono altre o personaggi famosi,
prendendosi gioco della gente e soprattutto mettendola in trappola,
scrivendo messaggi per incontrarsi fuori dal web: negli ultimi anni molti
ragazzi sono stati rapiti in questo modo. Io ho un’amica che veniva presa
in giro e insultata su questi web, poi, parlandone con i genitori, ha risolto
il problema. Secondo me il web non aiuta a crescere relazioni, non puoi
dimostrare alle persone a cui vuoi bene il tuo affetto attraverso una rete,
ma dobbiamo vivere la nostra vita reale, non quella virtuale. Io ho
conosciuto una ragazzina che già conosceva mia sorella attraverso
Facebook e Whatsapp, ma poco dopo non ci siamo più parlate, perché
infatti queste reti non possono creare delle vere amicizie durature. Gli
amici si conoscono attraverso la scuola o uno sport, quindi nella nostra
vita quotidiana.
Maddalena Campagnoli - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Nella mia vita uso i social network quotidianamente, programmi come
Facebook, Whatsapp, Instagram occupano un po’ del mio tempo quasi ogni
giorno. Fortunatamente ci sono anche altre attività che mi impegnano,
quindi il tempo che passo sui social è limitato e spesso si riduce anche a
pochi minuti al giorno, ma quando “non ho niente da fare” spesso è la prima
alternativa che mi viene in mente, così senza accorgermene a volte ci sto
più tempo del dovuto, anche se, standoci mi rendo conto che “non mi
piace” se così si può dire, è come una trappola camuffata da parco giochi
in cui non ti accorgi che non ti stai divertendo fin quando non esci e ti
diverti di più.
Io uso i social autonomamente perché non ho mai incontrato pericoli o
cose del genere fino ad ora.
Nonostante molta gente ormai dica che i social sono solo distruttivi e
portano solo negatività, non sono d’accordo, perché, se usati in una
quantità giusta e solo per le cose utili, facilitano molto i contatti e aiutano
a comunicare. Se vengono però usati troppo e per cose non utili alla
propria persona possono avere gravi effetti, ad esempio subito dopo che
una persona sta troppo ad un qualsiasi mass media diventa più aggressivo
e nervoso. Oltre a questo la gente ormai parla sempre meno dal vivo con
gli amici, ha paura di dire le cose che pensa senza uno schermo in mezzo e
non esce più.
A me capita spesso di usare i social network per mettermi d’accordo e
comunicare con i miei amici, anzi la maggior parte delle volte che uso il
telefono lo faccio perché devo comunicare con qualcuno. Fortunatamente
non lo uso spesso perché amo lo sport e la lettura. Di effetti negativi io
non le ho mai riscontrati e non conosco nemmeno gente che ne sia stata
vittima, però conosco il cyber bullismo, che usando i social, permette alla
gente di minacciare e insultare le vittime di questo fenomeno. Un altro
esempio che posso fare è la manipolazione della persona, che viene usata
da gente conosciuta solamente attraverso i social e che non si sa se in
realtà è la persona che credi o qualcun altro.
Penso che le relazioni sul WEB siano assolutamente sbagliate e
incostruttive se la persona non si conosce realmente. Ritengo che sia utile
contattare la gente attraverso i social solo se la si conosce dal vivo ma in
quel momento non si ha la possibilità di vederla. Quindi, per far convivere
la vita autentica e quella sul WEB, basta fare tutto in quantità non
esagerate, perché ogni cosa ha sia lati positivi che negativi.
Francesca Piersigilli - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’WEB, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che
la rete digitale sa un luogo dove si possono realizzare relazioni
autentiche e dialoghi costruttivi?
Tra gli strumenti digitali che conosco (Facebook, Twitter, Instagram, …)
posso affermare di non usare molto nessuno dei tanti. Ne sento parlare
spesso a scuola dai miei compagni, i quali non sempre li elogiano.
Queste reti, infatti, hanno degli aspetti positivi, quali: poter comunicare
con amici e familiari rapidamente e gratuitamente, con un semplice click è
possibile inviare un messaggio da una parte all’altra del mondo e tutto
questo usando comodamente telefonino, computer, tablet, …
Purtroppo questi siti presentano anche aspetti negativi: le persone,
soprattutto i ragazzi della nostra generazione, tendono a scrivere e a
navigare in questi social, escludendo il contatto visivo e la conversazione
faccia a faccia, infatti in queste reti sorgono spesso parecchie liti, la
gente scrive cose che di persona non direbbe mai, le relazioni si
sviluppano tramite macchinari e non più guardandosi negli occhi. Ci
sarebbero moltissimi gli esempi da riportare, si sentono spesso al
telegiornale storie di ragazzi presi in giro e insultati in rete da “amici”.
Il cyber bullismo non è nuovo. Non lo ho mai vissuto in prima persona ma
so che cosa tratta.
L’anno scorso una signora è venuta a introdurre il discorso, il quale mi è
interessato molto, tra le tante cose, la più importante credo, che sia il
fatto che in rete non si cancella niente e che tutti possono vedere ciò che
postiamo e la nostra vita. Infatti noi non possiamo garantirci sicurezza e
privacy in questi siti. Chiunque può contattarci e scriverci. Queste reti
non aiutano sicuramente a crescere relazioni autentiche e dialoghi
costruttivi. Ci si protegge dietro uno schermo.
Quanto invece è più bello parlare guardandosi negli occhi, ridendo e
scherzando e senza mandare messaggi con scritto “Ahahah” oppure le
faccine sorridenti, quanto è più bello esprimere i propri sentimenti e le
proprie emozioni e non programmarsi la vita nel telefono? Quanto questi
mezzi di comunicazione non esistevano, non c’erano questi problemi.
Le amicizie nascono stando insieme, incontrandosi, non sull’WEB.
Non bisogna approfittare di questi spazi, ma usarli in modo corretto.
Le relazioni che nascono su internet non dureranno mai come quelle che
nascono a scuola, allo sport, in parrocchia, …; non si può sapere con
certezza chi si ha dall’altra parte. Non si può dire di “conoscere” qualcuno
se non ci si è mai visti e mai parlati. A volte non si conosce nemmeno un
grande amico.
Per poter equilibrare la vita tecnologica e quella autentica si dovrebbero
porre alcuni limiti e regole, quali: stare su questi apparecchi massimo
un’ora al giorno, uscire con gli amici, fare sport, frequentare le
parrocchie, … ci sono tantissimi modi per stare insieme e divertirsi.
Infine, per concludere, ritengo che sia molto utile potersi contattare
tramite mezzi veloci e gratuiti, ma non si può spendere la propria vita su
questi, non accorgendosi di ciò che si ha intorno, escludendosi dal mondo
vero, quello che sta fuori da un circuito, quello in cui c’è tanto da scoprire
e tanto da provare.
Gioia Piersanti - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Il web: un argomento molto vasto e usatissimo. Siamo la generazione
dipendente da tali e che, purtroppo, ci muore anche. Esatto, morire,
perché ormai non abbiamo altro di cui morire, sarcasticamente. Siamo
circondati da guerre e famiglie sciolte, di terroristi e anche da politici
incapaci. Ma soprattutto dal WEB e da tutti i social network che oggi
giorno inferiscono minimamente del 30% sulla nostra quotidianità. I
principali e più usati sono: Facebook, Twitter, Ask, Instagram, e inserisco
anche Whatsapp, pur non essendo un vero e proprio social.
Fondamentalmente uso tutti questi, chi più chi meno, tralasciando
Twitter, che non ho mai capito come funzioni. Essendo nata nel XXI
secolo, non voglio dire di essere schiava, ma dico che fanno parte della
mia quotidianità. E di conseguenza non li uso, seguita da qualcuno più
grande o un genitore, a meno che non mi sia chiesto. Come mai li uso?
Potrei rispondere che ho un profilo su questi, per tenermi in contatto con
i miei cari. Ma c’è altro da dire oltre a questo. Il WEB è un mondo vasto,
dove possiamo scoprire sempre più di tutti. Per fortuna esistono dei
blocchi e delle norme sulla privacy. Sotto volere di mia madre, per
esempio io, ho vari blocchi e non metto foto di profilo dove è in vista il
mio viso. Grazie a questi mezzi di comunicazione informatici che uso
specialmente dal mio smartphone riesco a chattare e condividere bei
momenti con i miei parenti lontani, e con gli amici estivi che non vivono in
zona. Tutte queste cose sono molte belle, ma cosa accade quando non
veniamo accettati da qualcuno? Inconsciamente continuiamo a potare e
condividere la nostra vita, mentre chi non ci accetta, se ne arricchisce,
per prenderci in giro e fare il gradasso. Incominciano gli insulti, in forma
anonima su Ask, o spudoratamente rivelando la propria identità su
Facebook. A lungo andare, accadono le catastrofi e la gente, muore. Se
proviamo a cercare sul Tubo video Diari di gente che subisce cyber
bullismo e che prima di suicidarsi mette a nudo la propria storia, troviamo
più di un milione di risultati. Significa veramente che così tanta gente sta
male e muore per questo? Esattamente. E quando ormai qualcuno ha
smesso di respirare è facile dire: “Le /Gli volevamo tutti molto bene, non
capiamo perché l’abbia fatto!”. Tempo fa, un mio familiare, mi ha fatto
conoscere la storia di questa 14enne di nome Amanda. Sono rimasta
sconvolta. La ragazza prima di suicidarsi ha fatto un video dove spiegava
in breve, tramite scritte su fogli, cosa la stesse portando a compiere tale
gesto. Cerco di aiutare così, ogni mio compagno o persona a me cara che
conosco con difficoltà. Ci provo, certo. Cosa mi costa alla fine? Un po’ di
tempo, come tutto del resto. Se mangiamo troppo dopo staremo male. Se
studiamo poco, dopo prenderemo un brutto voto. Se diciamo parolacce e
bestemmiamo, Dio ci farà capire di aver sbagliato. Più o meno lo stesso
discorso vale per il WEB e le reti digitali. Se ne abuseremo, pagheremo le
conseguenze, anche legali. Conosciamo le nostre azioni, conosciamo le
conseguenze, sta a noi, poi, scegliere che fare.
Giulia Maria Sica - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Al giorno d’oggi la maggior parte di noi adolescenti è a conoscenza dei più
comuni social network, che vengono anche utilizzati con una certa
frequenza. Ad esempio Facebook, il più usato, attraverso il quale
quotidianamente moltissimi ragazzi si mettono a contatto con la realtà
virtuale. Poi troviamo Twitter, Instagram, Ask altri mezzi che solitamente
ci influenzano e imprigionano il nostro modo di rapportarci con gli altri.
Fondamentale tra questi l’unico che visito e sul quale sono iscritta è
Facebook; naturalmente i miei genitori lo sanno e si raccomandano di
usare precauzioni. Queste reti digitali nonostante da tutti criticate anche
giustamente, hanno un lato positivo: facilitano il modo di contattare una
persona, oppure semplificano l’organizzazione di un qualcosa. Ad esempio
se si ha bisogno di contattare qualcuno esistono le così dette “chat”,
attraverso le quali, con velocità si possono inviare messaggi con una quasi
certa visualizzazione. Esse possono essere singole oppure di gruppo. In
questi social si possono inoltre esprimere piuttosto liberamente i nostri
pensieri, pur sapendo di essere visti da persone con un diverso parere.
Quindi tutto ciò che si pubblica e condivide è soggetto a critiche positive
e negative di ogni genere. Analizzando bene queste reti digitali, emergono
una moltitudine di aspetti negativi che gran parte delle persone non nota.
Attraverso le varie reti si possono compiere molti reati, anche gravi. Il
più frequente è il cyber bullismo, che consiste nell’ insultare e minacciare
le persone dietro ad uno schermo. Anche la violazione della privacy è un
reato, cioè caricare su un qualsiasi social delle foto, dati informativi
appartenenti ad altre persone, senza il loro consenso. Un altro aspetto
negativo della rete potrebbe essere quello di conoscere persone che ci
vogliono “studiare” per scopi personali, raggirandoci o semplicemente
diventando nostri amici. Secondo me denigrare una persona, dietro ad un
computer o semplicemente spacciandosi per qualcun altro è un’azione da
folli. Oltre a non avere senso, perché quando si ha un problema con
qualcuno si risolve parlandone, ti mette in luce come persona debole, che
attacca gli altri per sentirsi forte. Un’altra cosa da sottolineare è il fatto
che tutto ciò che mettiamo su internet, non si può cancellare in alcun
modo. Non posso riportare esempi personali riguardanti tutto ciò perché
non mi è mai capitato di essere vittima e non conosco persone alle quali è
successo. Però posso dire che molto spesso si leggono sui giornali notizie
che affrontano questi temi. In conclusione ritengo che il web e le reti
digitali non aiutino a stabilire autentiche relazioni, anzi ci abituano in
modo sbagliato ad approcciarci con le persone. Solitamente alterno
adeguatamente gli spazi di vita autentica con gli spazi di vita sul web. Ad
esempio dopo aver finito i compiti dedico qualche momento alle reti
digitali. Esse non influenzano molto la mia vita e di questo ne sono
soddisfatta.
Francesca Ippoliti - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Io conosco vari social network perché lo uso personalmente in autonomo
come Facebook, Instagram, Whatsapp, e Ask.
Io riconosco che questi mezzi di comunicazione sono fantastici: perché mi
hanno permesso di fare tantissime nuove amicizie oppure ritrovare vecchi
amici di scuola che non vedevo da tanti anni.
Poi riconosco che le persone adulte possano utilizzare questi social per
lavorare con persone di altri continenti senza spendere un centesimo.
Pur conoscendo la bellezza e la positività di questa nuova tecnologia io
riconosco che, a discapito degli aspetti positivi, ci siano altrettanti
aspetti negativi.
Per esempio mia madre mi ha detto che si doveva studiare nuovi reati
perché con l’annesso della tecnologia i pedofili riescono ad adescare più
facilmente i ragazzi e secondo me c’è il rischio che bambini sempre più
piccoli riescono ad avere un contatto ravvicinato con un mondo che non
deve appartenere a bambini così giovani ed inesperti.
Poi c’è anche un altro motivo: i ragazzi perdono, non solo la differenza tra
la realtà e la fantasia, ma anche la capacità di relazionarsi.
Non solo per un aspetto di amicizia, ma ci sono anche i codardi che
prendono in giro gli altri davanti a un computer invece che dirgliele in
faccia.
Adesso c’è anche la possibilità con questo nuovo social network che puoi
fare le domande agli altri anche in anonimo e questo è un sito da codardi
ancora più grandi che non solo insultano questa persona da dietro un
computer, ma addirittura si pone in anonimato!
Io non ho esperienze direttamente collegate a me, ma ho delle esperienze
dei miei amici.
Questo mio caro amico ha accettato l’amicizia con una persona che non
conosceva, ma c’era scritto che era di Ancona e che, apparentemente
dalle foto, aveva la nostra età.
Poi, ad un certo punto, dopo una o due settimane, gli ha chiesto una foto
Il mio amico ,convinto che fosse qualcun altro al posto suo, lo bloccò e di
questo profilo non se ne parlò più.
Io ritengo che lo sviluppo dei siti WEB non aiutino affatto a crescere le
relazioni umane perché con l’avvenire di Whatsapp le persone non si
parlano più faccia a faccia come una volta ma per SMS.
Si dovrebbe trovare un compromesso per sfruttare al meglio i social,
senza mai essere schiavi di essi.
Io userei il WEB per stabilire un punto d’incontro e poi, dopo essere
uscito, le ore che mi rimangono le dividere tra leggere un buon libro e
stare su internet come ultimamente faccio, questo mi sembra essere una
“buona ricetta” per trarre profitto dai social e usarli correttamente.
Luca Viezzoli - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Io essendo nata nell’ ”era del WEB”, conosco abbastanza strumenti per la
comunicazione,come Instagram, Facebook, Twitter, Ask, Whatsapp,
Viber, Skype… ne esistono molti altri, ma questi sono quelli che conosco di
più. Io ho Whatsapp e Viber sul mio telefono, (anche se quest’ultimo non
lo uso quasi mai) ma, dato che mamma ha pure Facebook, ogni tanto ci
vado, usando il suo account per “aggiornarmi” sulla classe e altro, che io
non posso vedere su Whatsapp. Quando lo uso, lo faccio in autonomia,
senza essere seguita o aiutata da nessuno. Queste reti come ogni cosa,
hanno aspetti positivi e negativi. Quelli positivi sono, per esempio, che le
persone possono comunicare con molta più falicità e velocità, in qualsiasi
posto ci si trovi. Gli aspetti negativi, invece, sono che magari, dopo aver
passato delle lunghe ore al chiuso a fare i compiti, il nostro cervello, per
distogliersi e riposarsi, vorrebbe uscire all’aperto con degli amici. Invece
noi facciamo il contrario, ci rinchiudiamo dentro casa davanti al computer,
o a qualsiasi altro aggeggio elettronico a parlare con i nostri amici, ma non
di persona. Un altro lato negativo è che ci possono contattare delle
persone che, vedendole nella realtà, si potrebbe capire che sono
personaggi pericolosi e quindi dovremmo starne alla larga. Su internet,
invece, non possiamo sapere se una persona è cattiva o no, ma soprattutto
lui può sfruttare la situazione dicendo che è uno della mia età, che è una
brava persona, quando invece ha 40 anni e ci vuole solo fare del male. Io
conoscevo una coppia sposata che però non potevano più vivere insieme
perché il marito si era dovuto trasferire in Romania per lavoro e potevano
vedersi di persona solo una volta ogni due mesi. Così, grazie ai social come
questi, hanno potuto continuare a sentirsi e anche a vedersi (grazie alle
video-chat come Skype) in pochissimo tempo.
Però conoscevo anche una ragazza che aveva Facebook e una persona a
tutti sconosciuta è riuscita a rintracciarla e la chiamava ogni secondo al
telefono, gli scriveva continuamente, in poche parole, la tormentava.
Allora suo padre l’ha dovuta togliere da Facebook e le ha cambiato il
numero. Secondo me, il WEB e le reti digitali non sono un ottimo uso per
fare relazioni autentiche e dialoghi costruttivi perché comunque ci si
parla davanti ad uno schermo e non di persona, guardandosi in faccia. Per
me bisognerebbe passare più tempo con gli amici di persona magari
incontrandosi un pomeriggio per fare compiti insieme e dopo stando con
loro all’aria aperta, oppure andando insieme a sport, in parrocchia…
Riguardo invece agli spazi di vita sul WEB, oggi credo che quasi nessuno
della mia età ne possa fare a meno per agevolare la comunicazione. Per me
va bene che si usino, ma non devono sostituire il vedersi di persona,
perché per quanto questi mezzi si evolvano così rapidamente, non
riusciranno mai a sostituire il piacere dello stare insieme nella vita reale.
Lucrezia Frizzo - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Sul Web io conosco strumenti come facebook, che forse è il più
conosciuto, poi twitter, instagramm, ask, ecc. io non possiedo nessuno tra
questi social, ma i miei amici, compagni e genitori sì. Per questo ogni tanto,
se non ho nient’altro da fare, uso facebook con il profilo di mia madre per
vedere le foto e i commenti degli altri. Di solito, dato che il profilo non è
il mio, mi segue mia madre, raramente capita che io lo usi da sola.
Per me le reti digitali possono avere sia degli aspetti positivi, sia che degli
aspetti negativi, dipende dai punti di vista e dall’uso diverso che ogni
persona ne fa. È vero infatti che grazie a questi le persone possono
sempre rimanere in contatto, sia con gli amici più vicini che con quelli più
lontani con cui si vedono meno. È un modo per divertirsi, per svagarsi un
po’ dopo la scuola, il lavoro e gli impegni. È anche vero che ci sono molti
aspetti negativi, infatti da quando tutti usano il web non si guardano più in
faccia, ma sempre attraverso facebook, instagram, twitter,... mi accorgo
che anche a me certe volte succede questo, infatti stando al computer è
come se mi isolassi dal mondo circostante. Inoltre sul web si possono
incontrare, molti pericoli, sono tante le persone che non hanno buoni
scopi, ma magari fingono di essere nostri amici per altri interessi. Quando
si sta sui social network non di può mai essere sicuri che la persona che
c’è dall’altra parte sia veramente chi dice di essere. Un altro aspetto
negativo è che si pensa che le conversazioni, essendo virtuali, non abbiano
conseguenze reali; se infatti insulto qualcuno, mandandogli un SMS, non mi
sembra che le conseguenze siano le stesse, di quando le stesse cose gliele
dico in faccia.
Infine io credo che il web non aiuti, per la maggior parte della gente, a
far crescere delle relazioni autentiche e dialoghi costruttivi, ma la colpa
non è solo di internet, ma dell’uso che noi ne facciamo. Leggendo quello
che le persone scrivono o fanno online, ti rendi conto che la maggior parte
di loro lo prende come un gioco e non come un luogo di confronto dove,
oltre a divertirsi, si può anche parlare di qualcosa di più vero e di più
serio. Quindi io penso che internet debba essere usato non solo per svago,
ma anche per cose più autentiche, perché in questo modo si potrebbe
definire utile. In conclusione penso che il web, se usato bene e in maniera
equilibrata, sia una cosa positiva, e che quindi ognuno di noi debba trovare
il giusto compromesso tra la vita reale e quella virtuale. Quella virtuale
non deve prevalere, facendoci schiavi di internet.
Maria Paolella - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
La nostra generazione è completamente influenzata dai social network,
come Facebook, Twitter, Instagram, Ask, Whatsapp, Messanger…
Da quando siamo nati questi siti hanno preso il sopravvento nelle nostre
vite. Conosciamo questi siti perché i nostri genitori, parenti e amici ne
fanno uso, ma anche perché se ne parla molto anche in televisione.
Uso questi strumenti in autonomia perché i nostri genitori non li sanno
usare bene come li usiamo noi.
Gli aspetti positivi di queste reti digitali sono conoscere nuove persone e
rimanere in contatto con parenti e amici che abitano lontano e non
possiamo vederli oppure semplicemente per mettersi d’accordo per uscire
o per vedersi. La poca privacy potrebbe essere un aspetto negativo, un
altro aspetto negativo è che, se dedichiamo troppo tempo a questi
strumenti ne diventiamo dipenderti e non riusciamo più a parlare di
persona con la gente.
Mia cugina, abita in Ungheria, non la vedo da un anno, grazie a Facebook
riusciamo sempre e comunque a rimanere in contatto e questo è un
esempio di aspetto positivo. Un esempio di aspetto negativo che a me dà
molto fastidio è che le persone non riescono più a guardarti in faccia
mentre poi, anche se sono deboli di persona, non riuscirebbero mai ad
insultarti personalmente, allora lo fanno tramite Web. In conclusione
direi che le reti digitali non aiutano a crescere relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi. Con queste reti, ci si distacca dai sentimenti profondi
e dalla vita reale, diventando così macchine che scrivono ad un’altra
macchina senza sentimenti e senza bisogno d’affetto.
Secondo me, per far convivere spazi di vitta autentica e spazi di vita sul
web, dovremmo ricordarci che la vera vita non è quella digitale, ma quella
che viviamo ogni giorno e che noi giovani, purtroppo, stiamo sempre di più
sottovalutando, dovremmo ricordarci anche, che siamo umani e abbiamo
bisogno d’affetto e di persone che ci amano per come siamo e dovrebbero
stare sempre accanto a noi
Sara Ferretti - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli
Nell’era dell’Web, alla luce della tua esperienza personale, ritieni che la
rete digitale sia u luogo dove si possono realizzare relazioni autentiche e
dialoghi costruttivi
Sì, conosco molti social network, alcuni perché li uso, altri per sentito
dire, anche i miei amici o i miei genitori credo, ormai sono diventati mezzi
di comunicazione globale.
No, non ne faccio uso seguito da un adulto, sono un bravo ragazzo e quasi
responsabile… i miei genitori si fidano di me e sanno che so quello che
faccio.
Gli aspetti positivi sono pressoché infiniti: la comunicazione, la
condivisione di momenti belli e brutti in tempo reale, la ricerca immediata
di informazioni di persone o luoghi, il ricordare la propria crescita tramite
album digitali, entrare in gruppi di persone che condividono una tua
passione e discuterne, confrontarsi, chiedere chiarimenti ecc… forse
adesso è scontata la comunicazione a distanza ma basta pensare che fino
a 100 anni fa, per far arrivare un messaggio dall’altra parte del mondo,
bisognava portarcelo fisicamente, invece oggi basta un click.
Mi sto sforzando ma non riesco a trovare difetti, le reti digitali sono solo
piattaforme, o paragoniamole a barche, barche create da persone come
noi e sostenute/aggiornate da computer, i passeggeri invece siamo noi,
anzi, meglio i comandanti: perché basta una parola/decisione per portare
la barca alla deriva! Con questo voglio dire: a noi è stato affidato il
comando se noi lo esercitiamo male non è colpa della barca ma nostra che
la comandiamo; per fare un esempio comune e banale: bulli sul web (no non
sono mai stato vittima di questo) molti dicono che è colpa dei social
network, se ci sono atti di “cyber-bullismo, io dico che il problema è di
quelle menti depravate dei ragazzi che si sentono forti ad insultare
davanti ad una tastiera, allora si potrebbe dire: se non ci fossero i social,
non ci sarebbero i cyber bulli, ma se non ci fossero i social i bulli
farebbero direttamente violenza fisica e non so cos’è meglio.
Un altro esempio di un aspetto che le persone interpretano negativo è la
preclusione di conversazione fisica e reale perché sostituita da quella
virtuale, ma così si ritorna al discorso di prima, quando qualcuno
preferisce la conversazione virtuale a quella reale il problema è lui, non il
forum/social.
Queste piattaforme sono state create per uno scambio di informazioni
necessario e moderato, se le persone ne abusano il difetto è in loro.
Detto questo non penso che il web aiuti a crescere relazioni ma in molti
casi sia necessario per questioni geografiche.
I dialoghi costruttivi non ci sono come ci sono, dipende da cosa si vuole
veramente, ci sono gruppi, pagine e forum costruttivi se si cercano,
altrimenti no.
Poi ovviamente i dialoghi costruttivi è meglio farli di persona perché si
possono condividere spazi di vita come gli sport.
Comunque io ho sempre parlato sottintendendo persone che non ne hanno
la possibilità, quindi non vorrei essere frainteso, mai sostituire la vita
reale a quella virtuale, la vita virtuale va vista come un “di più” che
possiamo sfruttare per vari motivi personali, tuttavia soltanto la vita
fisica ci regala emozioni, soddisfazioni, rimpianti, momenti belli o brutti
che siano!
Riccardo Marchegiani - classe III A
Scuola Secondaria I Grado Paritaria “Rosa Venerini”
Via Matteotti, 21 - 60121 Ancona
Insegnate d’ Italiano:
Prof.ssa Alessandra Vecchiarelli