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Območna zbornica za severno Primorsko E.I.N.E. Ricerca di mercato POLONIA: ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI GIUGNO, 2014

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Območna zbornica za severno Primorsko

E.I.N.E.

Ricerca di mercato

POLONIA: ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

GIUGNO, 2014

Informest, giugno 2014 2

Sommario

1 INTRODUZIONE .............................................................................................................................................. 3

2 IL MERCATO DELL’ENERGIA ELETTRICA ............................................................................................ 5

3 LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE..................................................................................................... 9

3.1 IL QUADRO GENERALE .................................................................................................................................. 9 3.2 ENERGIA EOLICA ......................................................................................................................................... 10 3.3 ENERGIA DA BIOMASSE ............................................................................................................................... 12 3.4 ENERGIA IDROELETTRICA ........................................................................................................................... 13 3.5 ENERGIA FOTOVOLTAICA ............................................................................................................................ 14

4 ANALISI SWOT .............................................................................................................................................. 17

Informest, giugno 2014 3

1 Introduzione

Ancora oggi, la principale fonte di approvvigionamento energetico in Polonia è costituita dal carbone

che, data la presenza di vasti giacimenti (in particolare nella regione della Slesia, Polonia sud-

occidentale), ha assicurato per decenni al paese un alto tasso di adempimento del fabbisogno dei

consumi nazionali di energia. Al contrario, le fonti energetiche alternative (idriche, eoliche, solari, da

biomasse e geotermiche), seppure in progressiva crescita contribuiscono ancora marginalmente al

consumo finale nazionale di energia elettrica. Il processo di modernizzazione del settore energetico

polacco prevede infatti numerosi ed ingenti investimenti nella costruzione di nuove unità produttive

alimentate da combustibili fossili o nell’ampliamento di quelle esistenti. Va ricordato che la strategia

nazionale per lo sviluppo del settore energetico prende in considerazione anche il futuro ricorso

all'energia nucleare. Infatti, contrariamente ad altri paesi dell’Europa centro-orientale, in Polonia non

vi sono centrali nucleari e il governo polacco è intenzionato a costruirne tre entro il 2023 anche se il

progetto ha già incontrato ritardi dovuti in parte a problemi di finanziamento. Di conseguenza, il

ricorso all’uso di questa fonte energetica va considerato, almeno nel breve termine, con estrema

cautela.

Secondo la Direttiva comunitaria 2009/28 del 23 aprile 2009 “sulla promozione dell’uso di energia da

fonti rinnovabili” (si veda GU L 140 del 6 giugno 2009), nel 2020 il 15% dei consumi di energia elettrica

in Polonia dovrà essere garantito da fonti energetiche rinnovabili. Tuttavia, allo stato attuale questo

ambizioso target sembra difficile da raggiungere. La Polonia si trova infatti nella necessità di

ammodernare o ricostruire gli impianti esistenti alimentati a carbone, alcuni dei quali ormai obsoleti,

facendo anche ricorso a sistemi di co-combustione (biomasse e carbone fossile), di cogenerazione

(energia elettrica e termica) e soprattutto a fonti di energia rinnovabili – nell’ordine di importanza

eolica, da biomassa (scarti del legno e dell’agricoltura), idroelettrica, solare, geotermica, – per

assicurare sia una maggiore sicurezza energetica sia una più adeguata tutela dell’ambiente. Il paese ha

un buon potenziale per la produzione di energia da fonte eolica e dispone di vaste risorse per la

produzione di energia da biomassa mediante gli scarti dell’industria del legno, dell’agricoltura e

dell’allevamento. Le fonti idroelettriche, solari e geotermiche hanno invece dei margini di

sfruttamento molto più contenuti.

Un altro importante motivo per il rinnovamento del settore energetico in Polonia, oltre al

raggiungimento dei requisiti climatici richiesti dall'UE, è l'età delle infrastrutture di generazione: circa

il 70% delle unità produttive hanno più di 30 anni e, tra queste, solo il 10% circa sono state costruite

meno di 10 anni fa. Proprio a causa di questa struttura d'età sfavorevole, che implica inefficienza

energetica e mancato rispetto delle norme di emissione per i gas ad effetto serra e di CO2, molte unità

dovranno essere chiuse nel breve-medio termine.

Struttura per età delle infrastrutture di produzione energetica in Polonia (2013)

Fonte: PMR Consulting 2013 (www.pmrconsulting.com)

23%

48%

13% 6% 10%

> 40 anni

31-40 anni

21-30 anni

11-20 anni

Informest, giugno 2014 4

Prima di concludere questa parte introduttiva sul “sistema-energia” della Polonia, va tuttavia fatta una

importante considerazione. Infatti, sebbene il ricorso alle energie alternative abbia registrato notevoli

progressi nell’ultimo decennio (si veda di seguito), nel complesso le politiche energetiche promosse

dalle Autorità polacche confermano un preciso interesse a continuare i propri investimenti nei

combustibili fossili e nel carbone in modo particolare. Infatti, un esempio recente (marzo 2014) e

molto significativo di questa tendenza, è dato dal progetto del gruppo PGE, principale società

energetica polacca, a controllo pubblico, che ha assegnato un contratto del valore di circa 1 Mld. € per

l’ampliamento della centrale termica di Turow, presso Bogatynia, nella regione della Bassa Slesia, al

confine con la Germania e la Repubblica Ceca. Si tratta di una centrale costituita da 10 gruppi a

lignite, entrata in esercizio nel 1971 con una capacità produttiva di oltre 2.000 MW. L’impianto ha poi

subito un’opera di ambientalizzazione negli anni ‘90, ma è comunque una centrale ormai obsoleta di

cui sono oggi in esercizio sette unità, per una potenza complessiva di 1.694 MW. In particolare, è

prevista la realizzazione di un nuovo gruppo da 450 MW, la cui gara di assegnazione si è conclusa

nell’autunno 2013 e con l’aggiudicazione nel marzo 2014 al consorzio formato da Hitachi Power

Europe, Mhps Europe, Tecnicas Reunidas e Budimex (la controllata polacca della spagnola Ferrovial).

L’entrata in servizio è previsto per il 2018 e il nuovo impianto andrà a sostituire tre delle unità più

vecchie che verranno chiuse. Inoltre, nei prossimi anni verrà anche effettuata la riconversione di tutte

le unità di generazione, in modo da renderle idonee alla co-combustione della lignite con biomassa

legnosa.

Inoltre, si ricorda che nel gennaio 2014 il Gruppo italiano ENI ha aderito all'elenco delle compagnie

petrolifere (ad es. Exxon Mobil) che hanno abbandonato la prospezione di gas di scisto nel paese. Più

precisamente nel corso del 2013 il Governo polacco aveva dichiarato di voler sfruttare il potenziale

offerto dai depositi di gas di scisto del paese, sufficienti per i futuri 200 anni. Tuttavia, la maggior

parte dei progetti precedentemente annunciati si sono dimostrati non economicamente sostenibili.

Inoltre, le compagnie petrolifere hanno lamentato anche ulteriori fattori frenanti: eccesso di

burocrazia, legislazione non chiara e rischi ambientali.

Da questi due recenti esempi, è chiara quindi la volontà delle Autorità nazionali di continuare a

ricorrere ai combustibili fossili o, perlomeno, a rimandare nel tempo il loro progressivo abbandono.

Negli ultimi anni sono stati avviati e conclusi diversi progetti per la modernizzazione del settore termo-

elettrico, anche in vista del loro ri-orientamento verso la combustione di biomasse, tuttavia, almeno

nel breve termine, questa tendenza pare penalizzare il settore delle energie alternative.

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2 Il mercato dell’energia elettrica

Nel 2012 la produzione di energia primaria (energia acquisita direttamente da fonti energetiche

naturali tradizionali e rinnovabili) in Polonia è ammontata a 3.035,6 PJ con un incremento del 5,3%

rispetto all’anno precedente. Tuttavia la serie storica 2002-2012 fa emergere un calo della produzione

(-9,3% nel 2012 rispetto al 2002) che riflette il progressivo ricorso alle importazioni di fonti di energia

primaria. Come già accennato, il carbone (carbone fossile e lignite) costituisce la maggiore fonte di

approvvigionamento e copre l’80% della produzione energetica polacca. Le altre fonti sono nell’ordine:

la torba ed il legno (6,6%), il gas naturale, i combustibili da rifiuti solidi (3,0%) e i residui industriali

(2,0%). La percentuale facente capo alle fonti rinnovabili è invece piuttosto modesta: i biocombustibili

liquidi e biogas coprono congiuntamente solo l’1,3% di energia prodotta, le risorse idriche ed eoliche

solo lo 0,8%, mentre l'energia geotermica ha una quota del tutto trascurabile nel bilancio dell’energia

primaria.

Secondo il Rapporto Annuale dell’Ufficio della Regolamentazione Energetica (Urząd Regulacji

Energetyki – URE) di Varsavia, nel 2012 il consumo nazionale lordo di energia elettrica è stato pari a

157.013 GWh (- 0,6% rispetto al 2011). Tale calo è stato causato principalmente dal rallentamento

dell'economia, evidenziato da un calo della crescita del PIL pari al 2% nel 2012 (4,3% nel 2011). Come

conseguenza della diminuzione della domanda, il volume della produzione lorda nazionale di energia

elettrica nel 2012 è stato pari a 159.853 GWh nel 2012 (-2,0%

rispetto all'anno precedente). Il surplus della produzione di

elettricità in confronto ai consumi è il risultato di una ripresa

nel commercio transfrontaliero di elettricità. L'eccedenza

delle esportazioni sulle importazioni è stato pari a 2.840

GWh nel 2012, ma comunque inferiore a quello del 2011

(5.243 GWh). Nel 2012, il volume di capacità installata si è praticamente mantenuto sui livelli del

2011, con un lieve incremento di 37 GW (+1,8%). La capacità disponibile e le riserve di potenza nel

sistema elettrico nazionale è rimasto su un livello adeguato dal punto di vista della sua sicurezza

operativa corrente. La domanda media annua di energia è stata pari a 21.814 MW con un picco

massimo di 25.845 MW. La struttura produttiva dell’energia elettrica non ha avuto cambiamenti

significativi, in quanto il carbon fossile e la lignite continuano a costituire le fonti dominanti per la

produzione di energia elettrica, con una quota nella produzione pari all’88,6% nel 2012 (94,5% nel

2002). Tuttavia, nel corso dell'anno la quota di lignite nella produzione di energia elettrica è

aumentata a causa della diminuzione della redditività del carbone fossile. C'è stato anche un aumento

notevole (quasi il 35%) della capacità di generazione installata e disponibile di fonti energetiche

rinnovabili rispetto al 2011. Nel 2012 il numero di interconnessioni alla rete con i sistemi elettrici

confinanti e la loro configurazione non è cambiato e non ci sono stati casi di limitazione della capacità

di trasmissione transfrontaliera a causa della mancanza di capacità o carenze della rete. Analogamente

agli anni precedenti, nel 2012 la Polonia è stato un esportatore netto di elettricità, principalmente la

Repubblica Ceca e la Slovacchia, mentre la maggior parte dei flussi in importazione sono provenuti

dalla Germania.

La capacità produttiva nominale del sistema dell’energia elettrica polacca (oltre 5.510 MW “verdi“ nel

2013), è la più significativa di tutti i paesi dell’Europa centro-orientale, tuttavia, se paragonato a

quello dei paesi dell’Europa occidentale (ad es. Italia e Germania), il livello produttivo polacco va

ridimensionato per una serie di motivazioni. Infatti, premesso che all’inizio della fase di transizione

all’economia di mercato le infrastrutture di produzione e distribuzione di energia elettrica soffrivano di

un grave stato di obsolescenza, negli anni a seguire gli investimenti per il loro ammodernamento sono

stati discontinui e di modesta entità con la conseguenza che ancora oggi c’è un concreto bisogno di

investimenti per nuove infrastrutture energetiche, con l’obiettivo di ridurre progressivamente

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l’inefficienza energetica, le perdite nella rete di trasmissione e/o distribuzione, oltre alla dipendenza

dal termoelettrico.

La rete elettrica polacca è collegata a quella dei paesi confinanti e fa parte del sistema CENTREL che

collega la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria e che, nel 1995, è stato connesso al sistema

europeo dell’allora UE-15. Nell’ottobre 2006 il sistema CENTREL è stato dissolto, tuttavia la

cooperazione tra i paesi che ne facevano parte continua nell’ambito di accordi bilaterali. La Polonia è

collegata anche con il sistema ucraino e bielorusso.

PSE S.A. (Polskie Sieci Elektroenergetyczne), fino al 1990 di monopolio statale, dal 2004 trasformata in

S.p.A. a partecipazione totalitaria del Ministero del Tesoro, è l’operatore del sistema di trasmissione

nazionale che gestisce oltre 13mila km di linee ad alto voltaggio (da 110, 220, 400 e 750 kV). In

particolare, la rete di trasmissione di proprietà di PSE S.A. consiste di 245 linee di una lunghezza

complessiva di 13.445 km (escluse 14 linee da 110 kV) . La maggior parte della rete (61%) è costituita

da linee da 220 kV installate tra il 1952 ed il 1972, quindi generalmente obsolete. Inoltre, nel periodo

1997-2004 le spese per la ristrutturazione della stessa sono progressivamente diminuite (da 144 mln €

nel 1997 a 96 mln. € nel 2004). Il trend è cambiato solo nel 2005 (114 mln. €), ma questo aumento non

è stato sufficiente per recuperare almeno in parte il ritardo strutturale accumulato. Al momento la

rete polacca è suddivisa in:

o una linea di 750 kV di 114 km di lunghezza

o 77 linee di 400 kV per una lunghezza di 5.383 km

o 167 linee di 220 kV per una lunghezza di 7.948 km

o 95 stazioni di trasformazione

La rete di trasmissione di energia elettrica

Fonte: PSE SA

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Gli interscambi frontalieri di energia elettrica sono garantiti da connessioni al alto voltaggio con i paesi

confinanti, ovvero:

o Confine occidentale (Germania): 2 linee a doppio circuito da 400 kV (al momento viene usato un

voltaggio di 220 kV)

o Confine meridionale (Rep. Ceca e Slovacchia): 2 linee da 400 kV, 1 linea a doppio circuito da 220

kV (Rep. Ceca) e 1 linea a doppio circuito da 220 kv (Slovacchia)

o Confine orientale (Bielorussia e Ucraina): 1 linea da 220 kV (Bielorussia), 1 linea da 220 kV e 1

linea da 750 kV (Ucraina).

o Confine settentrionale (Svezia): linea cavo sottomarino DC da 450 kV.

Nel "Piano di Sviluppo 2010-2025", aggiornato nel maggio 2013, PSE SA ha illustrato i progetti di

estensione della rete elettrica nazionale che prevedono lo sviluppo di collegamenti transfrontalieri,

ammodernamento delle stazioni di trasformazione e la costruzione e l'espansione della rete esistente.

Per quanto concerne invece il sistema di distribuzione, va premesso che, in applicazione del

programma del Ministero del Tesoro sulla razionalizzazione tramite privatizzazione del settore della

distribuzione, nel corso degli anni sono state effettate diverse operazioni di fusioni e/o incorporazioni

cha hanno portato il numero di operatori da 33 (nel 1993), agli attuali 5.

Le aziende di distribuzione di energia elettrica

Operatore Quota mercato

Tauron Dystrybucia SA (Cracovia) www.tauron-dystrybucia.pl

37.3%

PGE Dystrybucia SA (Lublino) www.pgedystrybucia.pl

26,6%

Energa Operator SA (Danzica) www.energa-operator.pl

16.1%

ENEA Operator Sp. Z.o.o. (Poznań) www.operator.enea.pl

14,4%

RWE Stoen Operator Sp. Z.o.o. (Varsavia)

www.operator.enea.pl 5,5%

Fonte: Agenzia Polacca per l’Informazione e gli Investimenti esteri - PAIiIZ (www.paiz.gov.pl); Centro d’Informazione del Mercato Energetico – CIRE (www.cire.pl)

Il Gruppo Tauron Dystrybucia SA è il secondo più grande produttore di energia elettrica e il più grande

distributore del paese. La rete di distribuzione elettrica gestita dal Gruppo copre circa 57mila km², per

un’estensione di quasi 225mila km di linee. Nel 2012, la società del Gruppo ha venduto circa 45 TWh di

energia elettrica a circa 5.3 mln. di consumatori. Il Gruppo controlla circa il 20% del totale delle risorse

carbone fossile (antracite) del paese e ne garantisce circa il 5% della produzione, tuttavia negli ultimi

anni sta anche iniziando a riorientare la sua attenzione alla tecnologia “verde”; in tal senso, a partire

dal 2012, le fonti energetiche alternative hanno rappresento oltre il 9% del portafoglio di produzione

totale del Gruppo, con una quota dalle biomasse e dell’eolico pari rispettivamente al 5% ed al 2,8%, in

sensibile aumento rispetto all’anno precedente.

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PGE Dystrybucia SA è il Gruppo leader nel settore produttivo energetico nazionale polacco con una

produzione netta di energia elettrica pari a circa 57,1 TWh nel 2012, generata da circa 12,9 GW di

capacità produttiva installata. Anche PGE sta aumentando il proprio interesse nel settore delle energie

rinnovabili, soprattutto per quanto concerne il mercato eolico offshore sul Mar Baltico. In particolare,

il Gruppo prevede di costruire e gestire circa 2 GW di energia eolica on-shore e off-shore entro il 2020

(1 GW dovrebbe essere già installato entro il 2015). In tal senso, nel 2012 il Gruppo ha ottenuto dal

Governo le autorizzazioni per la costruzione di 3 parchi eolici sul Mar Baltico per un totale di 3.450 MW

di capacità produttiva. Inoltre sono iniziate trattative con il Gruppo francese AREVA per lo sviluppo di

ulteriori progetti eolici off-shore.

Il Gruppo Energa Operator SA è attivo sia nella produzione sia nella distribuzione e fornisce elettricità

a più di 2.9 mln. di utenti con una quota di mercato di oltre il 16% delle vendite di elettricità. La sua

rete di alimentazione è costituita da circa 192mila km di linee che gestiscono 20TWh di energia

elettrica. Il Gruppo ha recentemente annunciato la costruzione di 8.200 km di nuove reti e la

modernizzazione di 4.200 km della sua rete esistente. Inoltre, particolarmente importante per il

comparto delle Smart-Grids, il piano aziendale punta a fornire una copertura del 100% in termini di

accesso ai contatori intelligenti tra la propria base di utenti entro il 2017. Nel settembre 2012, Energa

ha deciso di sospendere lo sviluppo della sua centrale a carbone da 1000 MW di Ostroleka, adducendo a

problemi di finanziamento del progetto. La società ha inoltre dichiarato che prevede di concentrarsi

sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e da gas, al fine di diversificare il proprio portafoglio,

cercando di raggiungere i 2.550 MW di potenza installata entro il 2020 - circa il 39% dei quali sarebbe a

gas, il 35% di energie rinnovabili e meno del 18% del carbone.

Il Gruppo ENEA Operator Sp. Z.o.o. è stato invece creato nel gennaio 2004 in seguito alla fusione di 5

distributori ed attualmente circa l'8% della produzione di energia elettrica polacca gestendo anche una

rete di distribuzione che copre circa il 20% del paese. Come parte della sua strategia di crescita, l'ENEA

ha in programma ingenti investimenti nelle risorse rinnovabili (obiettivo di 250 - 350 MW di capacità

installata entro il 2020), e nel mese di aprile 2012 la società ha acquistato l'impianto eolico da 50 MW

(25 turbine Vestas da 2 MW ciascuna) situato a Bardy (Pomerania Occidentale). Inoltre nell’ottobre

2012 i vertici del Gruppo hanno annunciato che ENEA Capital Group ha garantito un prestito di 298

mln. $ della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per la riqualificazione e aumentare la capacità

delle proprie reti elettriche nel nord-ovest della Polonia.

RWE Stoen Operator Sp. Z.o.o. è la sussidiaria polacca del Gruppo tedesco RWE Energy e detiene una

quota del 5,5% nel mercato nazionale della distribuzione, fornendo elettricità a oltre 837mila utenti a

Varsavia e dintorni. Nel maggio 2012, la casa-madre RWE ha annunciato la costruzione di un parco

eolico da 39 MW a Nowy Staw, nei pressi di Danzica (19 turbine prodotte dal gruppo Suzlon Group

REpower Systems).

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3 Le fonti di energia rinnovabile

3.1 Il quadro generale

Come già accennato, la Polonia mira ad ottenere il 15% della sua produzione energetica da fonti

rinnovabili entro il 2020, puntando soprattutto sull’eolico e le biomasse, ovvero sui segmenti che

offrono le maggiori possibilità rispetto all’idroelettrico o al fotovoltaico al fine di guidare la crescita

nel settore delle energie rinnovabili. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo a medio termine

potrebbe essere complicato dalla carenza di regolamentazione dell’energia “verde” e dalle difficoltà di

accesso al finanziamento.

Capacità produttiva installata di energia elettrica da fonti rinnovabili in Polonia

In MW 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Biogas 32,00 36,80 45,70 54,61 71,62 82,88 103,49 131,25 162,24

Biomasse 189,0 238,80 255,40 232,00 252,49 356,19 409,68 820,70 986,87

Eolico 83,30 152,00 287,90 451,00 724,68 1.180,27 1.616,36 2.496,75 3.389,54

Idroelettrico 922,00 931,00 934,80 940,57 945,20 937,04 951,39 966,10 970,13

Fotovoltaico 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,12 1,29 1,90

Totale 1.227,10 1.358,60 1.523,80 1.678,18 1.993,99 2.556,38 3.082,04 4.416,09 5.510,68

Fonte: Ufficio di Regolamentazione Energetica - Urząd Regulacji Energetyki URE (www.ure.gov.pl)

Secondo i dati rilasciati dall’Ufficio di Regolamentazione Energetica, a fine 2013 la capacità produttiva

degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile era pari a oltre 5.500 MW, con una crescita del

24,8% rispetto all’anno precedente. Il 61,5% della capacità da fonti rinnovabili è stata generata da

impianti eolici (crescita della capacità totale del 35.7% nel 2013) e il 17,9% da centrali a biomassa

(crescita del 20,2% nel 2013). La capacità degli impianti idroelettrici (17,6% della capacità disponibile

da fonti di energia rinnovabili) non è cambiata significativamente. Per quanto riguarda il numero e la

capacità, le centrali fotovoltaiche ricoprono un ruolo marginale.

Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Polonia (al 31.12.2012)

In MWh 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Biogas 104.465 116.692 161.768 220.883 295.311 315.543 430.537 524.718

Biomasse 467.976 503.846 545.765 560.967 601.088 664.497 1.055.151 1.097.629

Eolico 135.292 257.037 472.116 805.939 1.035.019 1.484.929 3.126.432 4.435.322

Idroelettrico 2.175.559 2.029.636 2.252.659 2.152.822 2.375.778 2.633.162 2.316.833 2.030.689

Fotovoltaico 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 178 1.136

Totale 3.760.301 4.221.548 5.229.526 6.268.346 8.593.786 9.272.630 12.918.656 13.843.607

Fonte: Ufficio di Regolamentazione Energetica - Urząd Regulacji Energetyki URE (www.ure.gov.pl)

Il quadro non cambia se si considera invece la produzione effettiva di energia elettrica da impianti

“verdi”. Infatti anche in questo caso emerge il ruolo dominante dell’eolico e delle biomasse (quote

rispettive del 32,0% e del 7.9%). Il dato riferito alle centrali idroelettriche (quota del 14,8%) va invece

considerato con cautela in quando include anche le centrali con capacità produttiva superiore ai 10

MW.

Informest, giugno 2014 10

Energia elettrica da fonti rinnovabili in Polonia - Previsioni

2012 2013 2014 2015 2016

Eolico

Capacità produttiva (MW) 2.497,0 2.928,9 3.290,4 3.691.8 4.097,9

Δ% su anno precedente 54,5 17,3 12,3 12,2 11,0

Quota % su totale rinnovabili

(escluso idroelettrico) 94,1 87,9 88,8 88,8 89,6

Biomasse

Capacità produttiva (MW) 155,4 400,8 413,6 423,1 435,5

Δ% su anno precedente 4,8 157,9 3,2 2,3 2,9

Quota % su totale rinnovabili

(escluso idroelettrico) 5,8 12,0 11,2 10,2 9,5

Fonte: Business Monitor International – Poland Renewables Report Q4 2013

In conclusione, se il quadro di riferimento generale per il periodo 2005-2013 fa emergere una notevole

crescita del ricorso agli impianti alimentati da energie alternative, la situazione nel breve medio

termine potrebbe mutare, ovvero il dinamismo che ha caratterizzato gli anni precedenti potrebbe

subire un rallentamento. Infatti, oltre ai fattori frenanti comuni ai tutti i paesi (vincoli ambientali,

barriere tecniche, ecc.), si prevede che nel breve-medio termine il quadro giuridico ancora incerto e le

difficoltà di accesso ai finanziamenti possano avere un effetto negativo sullo sviluppo delle due

principali fonti rinnovabili utilizzate nel paese (eolico e biomasse).

3.2 Energia eolica

Secondo l’Istituto di Meteorologia e Gestione delle Acque di Varsavia (Instytucie Meteorologii i

Gospodarki Wodnej) su circa il 30% del territorio polacco (ovvero, circa 90mila km²) si rileva una

velocità media del vento di oltre 4m/sec. e, potenzialmente, la metà di quest’area potrebbe essere

attrezzata con impianti di energia eolica. I Voivodati (Regioni) situati lungo la costa baltica sono quelli

che beneficiano delle maggiori velocità di vento per una parte significativa dell’anno. In particolare, le

condizioni più favorevoli sono registrate lungo il litorale baltico occidentale che collega Świnouscjście

con Gdansk-Danzica e nella parte nord-orientale del paese (Suwalszczyzna). Buone condizioni ventose

sono rilevate anche nella parte meridionale del Voivodato di Mazowieckie – Masovia e nei territori

centrali di quello di Wielkopolskie – Grande Polonia. In queste zone la velocità media del vento varia da

5,5 m./sec. a 7,5 m./sec. a 50 m. dal suolo e già a 20 m. dal suolo si può generare energia da 1.250

fino a 2.250 kWh/(m²/anno). Rispetto alle condizioni di ventosità terrestri, quelle off-shore appaiono

ancora più favorevoli: infatti, secondo gli studi dell’Istituto Marittimo di Danzica (Instytut Morski w

Gdańsku) sul mare antistante la costa occidentale compresa tra Świnoujście e Danzica la ventosità a 10

metri dal livello del mare è pari a 6,2 m./sec. (lungo l’arenile), a 7 m./sec. (fino a circa 10 km dalla

costa) ed è compresa tra i 7,4 e gli 8 m./sec. a distanze superiori. Inoltre, un ulteriore elemento

positivo è dato dalla costanza della velocità del vento: infatti, lungo la costa della Pomerania

occidentale (ad est di Świnoujście) nell’arco dell’anno il periodo medio (in %) di vento favorevole

(almeno 5 m./sec.) a 4 km dalla costa è pari all’86,4% (a 10 m. dal livello del mare). Negli anni ’80 lo

sfruttamento dell’energia eolica era ancora agli inizi, in quanto il “parco eolico” polacco era costituito

da turbine con a bassa capacità (16-20-30-40 kW) usate principalmente nell’agricoltura. Nel decennio

successivo si è cominciato ad installare turbine più potenti (160 kW) di produzione dell’azienda

NOWOMAG di Nowy Sącz (Piccola Polonia, a circa 25 km dal confine slovacco) la quale ha installato

turbine in 11 località della Polonia meridionale. Altre turbine dello stesso range di capacità erano

invece di produzione estera, tuttavia si trattava di macchinari smantellati provenienti dalla Danimarca,

Informest, giugno 2014 11

dalla Germania e dall’Olanda che funzionavano per poche settimane all’anno e che facevano parte di

singoli investimenti privati senza un vero presupposto di base tecnico-scientifica.

A partire dal 2000 la situazione dell’eolica polacca inizia a mutare con le seguenti caratteristiche: A) -

installazione dei primi parchi eolici di “classe Megawatt” (a Barzowice e Cisowo –Pomerania

Occidentale); B) – importazione dalla Danimarca di torri eoliche VESTAS; C) – avvio della produzione

nazionale di componenti; D) – continuazione della produzione nazionale di turbine a bassa capacità. Di

conseguenza, alla fine del 2008 la capacità produttiva installata in Polonia era di 451 MW ed era

garantita da 11 principali parchi eolici e da altri piccoli gruppi di torri eoliche o singole unità per un

totale di 227 turbine di varie capacità. Negli anni successivi la capacità produttiva installata è

progressivamente aumentata, grazie anche all’interesse dei grandi gruppi europei del settore; infatti,

secondi i dati più recenti dell’Ufficio per la Regolamentazione Energetica, alla fine del 2013 la capacità

produttiva totale dei parchi eolici del paese ammontava a 3.390 MW, con nuovi 894 MW installati nel

solo 2013, capaci di garantire una produzione di energia elettrica pari a 4.435 GWh.

La produzione di energia elettrica da fonti eoliche (in GWh)

Fonte: Associazione Polacca dell’Energia Eolica - PSEW (www.psew.pl)

Tuttavia, nonostante questa crescita esponenziale dell’eolico negli ultimi 10 anni, la densità

dell’energia eolica in Polonia è tra le più basse di tutti i Paesi dell’UE. Infatti, la capacità installata pro

capite è di soli 0,012 Kw mentre la produzione effettiva è di 1,44 kW/km². Va comunque rilevato, che

le potenzialità del settore, soprattutto quello relativo i parchi eolici off-shore, sono ancora di assoluto

rilievo, come testimoniato dai recenti progetti da poco ultimati o in fase di attuazione.

Parco eolico (località) Costo

(mln. $) Capacità

produttiva Operatore Stato dell’arte

Wicko (Gdynia) 80,5 40 MW Tauron Ekoenergia Operativo (ottobre 2013) Nowy Staw (Danzica) 62,6 39 MW RWE Innogy Operativo (aprile 2013) Przykona (Turek) n.d. 80 MW KWB Adamow Energa In costruzione Linowo (Dźwierzuty) n.d. 48 MW EDF Energies Nouvelles Operativo (settembre 2013) Baltica I, II e III (offshore)

n.d. 3.450 MW PGE Dystrybucia SA Autorizzato (aprile 2012)

Debki (offshore) 381,0 n.d. Interfax Central Europe Progetto annunciato Pomorze (Ustka e Slupsk) n.d. 240 MW GreenPower Polska In costruzione

Fonte: Business Monitor International – Poland Renewables Report Q4 2013

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

0

1000

2000

3000

4000

5000

142 135 358 494 790 1029 1485

3126

4435

Informest, giugno 2014 12

3.3 Energia da biomasse

La Polonia è uno dei paesi europei con le maggiori risorse di biomassa. Ci sono notevoli opportunità per

le tecnologie della biomassa nel settore forestale, nella lavorazione del legno e nell'agricoltura. Le

prospettive sono molto interessanti, soprattutto perché circa il 60% del suo territorio è dedicato alla

produzione agricola1. Inoltre, la superficie forestale, pari attualmente a oltre il 28% del paese,

dovrebbe aumentere al 33% entro il 2025, in virtù del piano nazionale di forestazione (le stime indicano

che le biomasse forestali ammontano a 6,1 mln. m³, equivalenti 41,6 PJ). Allo stato attuale, la

maggior parte della biomassa è utilizzata per il riscaldamento locale e distrettuale, quindi, solo una

piccola percentuale è assegnato per la produzione di energia. Il combustibile più comunemente

utilizzato è lo scarto della lavorazione del legno, tuttavia anche gli impianti di cogenerazione del tipo

CHP (Combined Heat and Power) che utilizzano rifiuti organici da lavorazioni della cellulosa e della

carta, si stanno progressivamente diffondendo in tutto il paese.

Distribuzione dei terreni agricoli in Polonia

Fonte: Università di Poznań – Istituto di Ingegneria Agricola

L’attuale capacità produttiva dei piccoli impianti a biomasse è stimata a circa 6 GW termici e fa capo a

circa 240mila installazioni, mentre a fine 2011 su 55 impianti 51 hanno installato apparati per la

combustione combinata combustibili fossili/biomasse. Nel complesso a fine 2013 in Polonia gli impianti

a biomasse totalizzavano 986,9 MW di capacità produttiva (239,0 MW nel 2006) e garantivano una

produzione di energia pari a 1.097.6 MWh, circa il doppio rispetto alla produzione del 2006. Secondo gli

studi a condotti dall'Istituto per le Energie Rinnovabili IEO (Instytut Energetyki Odnawialnej) di

Varsavia nel paese sono attive circa 200 aziende operanti in diversi segmenti del mercato della

biomassa, come la produzione, la distribuzione ed il trasporto. I principali biocombustibili solidi

prodotti da queste aziende sono il legno, i pellet, e le briquettes da segatura.

1 A titolo di esempio, la sola paglia di cereali è un residuo ampiamente disponibile dalla produzione agricola. Secondo l'Ufficio Centrale di Statistica, nel 2008 l'area coperta da colture di cereali è stato di circa 8 milioni di ettari.

Informest, giugno 2014 13

Al momento solo 11 centrali alimentati a sola biomassa sono operativi in circa 450 aree ad elevata

produzione di materia prima. I più grandi impianti sono situati in tre grandi fabbriche di cellulosa che

operano anche come impianti di co-combustione. Otto inceneritori sono attivi nelle aree industriali,

tuttavia sono di dimensioni notevolmente più ridotte e generano meno del 5% dell'energia elettrica

polacca. Una centrale a biomassa è stato aperta nel 2013 a Połaniec (nei pressi di Cracovia, Regione di

Santa Croce – Polonia meridionale). In particolare, il Gruppo francese GDF SUEZ S.A. ha portato a

termine la costruzione del più grande impianto a biomasse in Europa, che sarà alimentato

esclusivamente per l'80% da cippato di legno e per il 20% da scarti agricoli. L’impianto, il cui costo si è

aggirato attorno ai 290 mln. $ è stato costruito presso il sito della già esistente centrale termica da

1.800 MW di Połaniec, per una capacità inizialmente prevista di 190 MW, successivamente estesa a 225

MW. Si prevede che la centrale utilizzi annualmente 890mila tonnellate di cippato 222mila di scarti

agricoli.

3.4 Energia idroelettrica

Le riserve idro-energetiche polacche non sono di particolare rilievo ai fini della produzione di

elettricità e costituiscono le riserve meno significative fra tutte le fonti di energia rinnovabile presenti

nel paese. Se si esclude l’area meridionale, le caratteristiche morfologiche del territorio polacco,

prevalentemente pianeggiante, non sono particolarmente favorevoli per la costruzione di centrali

idroelettriche di grosse dimensioni. Anche se si considera la piovosità le condizioni non appaiono

particolarmente vantaggiose. Infatti, la media annua di precipitazioni piovose in Polonia è di 583 mm.

Sugli altipiani e sulle zone montuose lungo il confine meridionale del paese le precipitazioni possono

variare dagli 800 ai 1.500 mm. in media all’anno, nella Polonia Centrale dai 450 ai 550 mm. mentre

nelle aree costiere dai 500 ai 600 mm. I 2/3 delle precipitazioni sono concentrati nel periodo estivo. Di

conseguenza lo sviluppo del settore idroelettrico polacco va associato principalmente alle centrali di

piccole dimensioni (capacità produttiva < 10 MW). Le risorse idro-energetiche del paese sono stimate a

circa 13,7 TWh all’anno e fanno capo principalmente a quelle del Fiume Vistola, del suo bacino e di

altri fiumi minori del Voivodato della Pomerania. Tuttavia, in Polonia si registra un indice di

sfruttamento del potenziale idroelettrico pari al solo 14%, ovvero uno dei più bassi d’Europa (ad

esempio: in Austria 49,0%, in Francia 82,0%). Secondo i dati forniti dall’ Ufficio di Regolamentazione

Energetica alla fine del 2011 in Polonia erano operative 737 centrali idroelettriche, per la maggior

parte di piccole dimensioni, con una capacità produttiva totale di 946,3 MW. I dati aggiornati dallo

stesso Ufficio e riferiti al marzo 2012 indicano invece un aumento del numero delle centrali a 746 unità

per una capacità nominale di 951,4 MW.

Il settore idroelettrico in Polonia

< 1 MW 1-10 MW

Totale (<= 10 MW)

> 10 MW Totale

Generale (*)

2007

Numero di centrali 616 65 681 9 690

Capacità nominale (MW) 79 183 262 674 936

Produzione lorda (GWh/anno) 299 665 964 1.388 2.352

2010

Numero di centrali 652 70 722 9 731

Capacità nominale (MW) 86 199 275 674 949

Produzione lorda (GWh/anno) 308 727 1.035 1.884 2.919

2012

Numero di centrali 683 69 752 9 761

Capacità nominale (MW) 95 190 285 666 951

Produzione lorda (GWh/anno) 320 620 940 1.097 2.037

(*) – esclusi impianti ad accumulazione forzata con pompaggio (non rinnovabile)

Fonte: Ufficio di Regolamentazione Energetica - Urząd Regulacji Energetyki

Informest, giugno 2014 14

Se si considerano anche la grandi centrali idroelettriche ad accumulazione per pompaggio la capacità

produttiva installata totale salirebbe a 2.242 MW, di cui 1.366 MW generati da questa tipologia di

centrali che non viene considerata del tutto come fonte energetica “verde”. Tuttavia, non è prevista la

costruzione di nuove grandi centrali idroelettriche, in quanto il potenziale di sfruttamento delle risorse

idriche per questo tipo di impianti centrali ha già raggiunto il livello di saturazione. Di conseguenza, il

seguente elenco delle principali centrali idroelettriche attive in Polonia, anche se non tutte operative

al massimo livello di capacità, va considerato valido anche per il breve-medio termine.

o Centrale di Żarnowiec (716 MW – Anno di costruzioni: 1983);

o Centrale di Porąbka Żar (500 MW – Anno di costruzioni: 1979);

o Centrale di Solina (200 MW – Anno di costruzioni: 1968;

o Centrale di Włocławek (162 MW – Anno di costruzioni: 1969);

o Centrale di Żydowo (150 MW – Anno di costruzioni: 1971).

Distribuzione delle centrali idroelettriche per tipologia

Fonte: www.fizyka.net.pl

3.5 Energia fotovoltaica

In Polonia la media annua di irraggiamento solare è di circa 1.000 kWh/m² per un periodo medio di

1.600 ore all’anno. Tuttavia, nell’arco dell’anno solare la distribuzione della radiazione solare è

Informest, giugno 2014 15

piuttosto irregolare: infatti, circa l'80% della luce solare annuale ricade nel periodo compreso tra il

mese di aprile e quello di settembre, inoltre, in ogni regione ci sono cambiamenti periodici

nell’insolazione dovuti a condizioni meteo, nuvolosità o inquinamento atmosferico. Dal punto di vista

territoriale i valori maggiori di irraggiamento sono registrati nella parte centro-orientale del paese con

punte di massima nell’area circostante Lublino. Al di là di queste condizioni climatiche poco favorevoli

che già di per sé penalizzano la redditività di un impianto, i potenziali investitori non sono favoriti

dallo schema nazionale di sovvenzioni, per cui allo stato attuale la capacità produttiva installata di

impianti fotovoltaici raggiunge appena i 3,4 MW, di cui solo 1,35 MW collegati alle rete. Il più grande

impianto fotovoltaico del paese, ultimato nel settembre 2011, ha una capacità produttiva di 1 MW ed è

situato nella città di Wierzchoslawice (Piccola Polonia, al confine con la Slovacchia), mentre la maggior

parte degli impianti connessi alla rete si trova nella Slesia (sud della Polonia al confine con la

Repubblica Ceca).

L’irraggiamento solare in Polonia

Lista dei principali Impianti fotovoltaici in Polonia (capacità produttiva > 20 kW)

o Wierzchosławice - 1.0 MW (Energia Wierzchoslawice - Contea di Jawor);

o Ruda Śląska - 311 kW (Impianti di trattamento delle acque dell’Alta Slesia);

o Polkowice - 100 kW (Centro commerciale NG2);

o Łódź - 82 kW (Ospedale Specialistico Regionale);

o Bydgoszcz - 80.5 kW (Azienda Frosta);

o Jaworzno - 71.76 kW (Santuario di Nostra Signora);

o Varsavia - 54 kW (Università – Facoltà di Ingegneria Ambientale);

o Rybnik - 21.42 kW (Municipalità di Rybnik);

o Rzeszó - 20 kW (Scuola di Giurisprudenza e Amministrazione);

o Varsavia - 20 kW (Ambasciata del Giappone).

Nonostante questo quadro faccia emergere che la produzione di energia elettrica da impianti

fotovoltaici in Polonia non sia redditizio, al contrario il comparto della produzione di apparecchiature

sta facendo interessanti progressi. Infatti, la multinazionale BP Solar ha firmato un accordo con

l’azienda Jabil Circuit di Kwidzyn (Pomerania) per la fabbricazione di moduli BP Solar destinati al

mercato europeo. L'accordo prevedeva una capacità iniziale di 45 MW nel 2009, con la possibilità di

espansione a seconda dell'aumento della domanda. Si ricorda inoltre che l’azienda AIT (produttore di

moduli fotovoltaici di Tarnów) vende i suoi prodotti in Germania o Scandinavia, che l’azienda

Informest, giugno 2014 16

Halukabel di Radziejowice esporta cavi fotovoltaici in Repubblica Ceca e Germania e che i moduli

solari della Vetro Polska vengono esportati in Italia e Belgio.

Per quanto concerne invece lo sfruttamento dell’energia solare per la produzione di calore (acqua

calda per riscaldamento domestico e industriale tramite collettori solari), va segnalato che alla fine del

2012 la superficie coperta da collettori era pari a 1,2 mln. di m², equivalenti ad una capacità di 848

MWt. Nel solo 2012 le vendite di collettori sono ammontante a oltre 302mila m², pari ad un incremento

del 19% rispetto al 2011. In Polonia sono attive circa 70 aziende di produttori e distributori, di cui le 10

detengono il 90% del mercato nazionale. Il fatturato annuo (escluse le esportazioni) ha raggiunto i 160

mln. €.

Un interessante sostegno da parte dello Stato per questo settore è stato dato dal programma di

sovvenzione UE per i micro impianti di energia rinnovabile, un programma del Fondo nazionale per la

protezione dell'ambiente e delle risorse idriche. Dal suo avvio nell’agosto 2010 alla fine del 2012, ha

sostenuto 34.200 produttori ed utenti con una spesa di circa 60 mln.

Informest, giugno 2014 17

4 Analisi SWOT

L’energia da fonti rinnovabili in Polonia

Punti di forza Punti di debolezza

o Il Paese è firmatario della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), del Protocollo di Kyoto ed è Stato membro dell’UE. Tutti fattori che dovrebbero contribuire all’espansione del settore “verde”.

o Le condizioni climatiche favoriscono la produzione di energia eolica, in particolare off-shore nel Mar Baltico. Il settore eolico è stato il più dinamico e ha ancora margini di miglioramento.

o Nel 2005 la Polonia ha attuato il programma che concede sovvenzioni per lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile.

o La Polonia resta ancora fortemente dipendente dal carbone per la produzione di energia elettrica.

o Nel Paese permangono notevoli barriere amministrative che rallentano lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile.

o Si rileva un calo dell’interesse da parte degli investitori (soprattutto esteri) che lamentano le loro preoccupazioni circa il contesto normativo incerto.

Opportunità Rischi

o Gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili della Polonia - definiti dai suoi obblighi comunitari – prevedono che il paese aumenterà la sua quota di energie rinnovabili al 15% della produzione nel 2020.

o Le pressioni dell'UE per ridurre le emissioni di CO2 stimoleranno il Paese ad adottare nuove tecnologie “verdi”.

o Il mercato nazionale delle energie rinnovabili è ancora lontano dai livelli di saturazione.

o Il mercato delle rinnovabili polacco potrebbe essere influenzato dalla crisi economica dell’Eurozona e la carenza di finanziamenti possono presentare una minaccia per la crescita del settore.

o Alcuni emendamenti alla normativa del settore adottati nel periodo 2011-2012 potrebbero continuare a fungere da deterrente per gli investitori esteri.

o La Polonia ha esercitato il suo diritto di veto, impedendo il Consiglio europeo di adottare la Roadmap 2050 che include rigorosi obiettivi in tema di riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra.

o In Polonia si continuerà a sfruttare le ingenti risorse di carbone a scapito di un effettivo riorientamento verso l’utilizzo di fonti alternative.

Projekt iCON / Konkurenčnost MSP - Inovativnost in kooperativno podjetništvo sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-

Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev

ProgettoiCON / Competitività delle PMI – Innovazione e cooperazione tra imprese finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione

Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.

Ministero dell'Economia

e delle Finanze