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I fl 1 1 EG I STO PATUELLI l) HI I) I S C E I' O I. I PAUPERIBUS MISIT ME GUIDA BREVE DELLE CASE MATER ORPHANORUM DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO I)'ITALIA AG08T0 1966 ANNO V NUMERO 8 BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA Dl PADRE G. SEMERIA E P A D R E G. MINOZZI DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI,, ROMA

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EG I STO PATUELLI l) HI I) I S C E I' O I. I

PAUPERIBUS MISIT ME

GUIDA BREVE D E L L E CASE

M A T E R

O R P H A N O R U M

DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO I)'ITALIA AG08T0 1966

ANNO V NUMERO 8

B O L L E T T I N O M E N S I L E D E L L ' O P E R A D l P A D R E

G. S E M E R I A E P A D R E G. M I N O Z Z I D I R E T T A D A L L A

C O N G R E G A Z I O N E R E L I G I O S A D E "I D I S C E P O L I , ,

R O M A

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Cocfiiff elf scifce BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA

diretta dalla

CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE " I D1SCEPOLI"

Direzione - Redazione - Amminislrazione: Vie dei Pienelleri, 7 ROMA Telefono 651.409 Conlo correnle postale 1-9019

E G I S T O P A T U E L L I DEI D I s c E P 0 L I

GUIDA BREVE DEELE CASE

DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA

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Roma: Sede centrales - L'ingrer*so

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PILJ ci penso e piu mi convinco che presentare a chi ha vaghezza di conoscerle, indipendentemente dalla ragione di tale curiositd, le nostre Case, non e cosa facile ed e certamente lunga. Senza tener conto dei due UJfici, la Sede Centrale di Roma e VUJficio Pro­paganda di Milano, e la casetta che ahhiamo a Courmayeur, gli Istituti deirOpera interessano undid Regioni e venlicinque Pro-

vincie italiane.

E opportuno spendere due parole a proposito di Courmayeur. Bisogna dire che e tutto cid che ci rimane di lulta la vasta organizzazione di Colonie Alpine. E stata conservata la vecchia casa alia quale sono legati tanti ricordi dell'Opera e dei Padri Eondatori, quasi solo per ragioni sentimentali; e vi si ospitano, nelle stagioni adatte, i Padri Barnahiti.

La carita non pud competere, in campo economico, con la specu-lazione. he Colonie alpine oggi hanno sede in magnifici edifici costruiti ad hoc, con le briciole di vistosi guadagni, dalle grandi Industrie, o, con i denari dei contribuenti, da coloro che vi possono attingere; oppure sono veri e propri al-berghi specializzati, piu o meno mascherati.

Sarebbe stolto insistere in una impresa che gid dall'inizio si rive-la fallimentare.

L'importante e che quando non esistevano ancora le cosidette provvidenze moderne e pianificate, e i poveri, invece, c'erano gid, e come!, e i bambini poveri avevano bisogno di un po' d'aria di montagna, trovavano, nelle nostre Colonie Alpine, magari umili ma decorose baracche per casa, e cuori af-fettuosi e disinteressati ad accoglierli.

Chiusa la lunga digressione... valdostana, credo che sia bene pren-dere sottobraccio il cortese lettore ed iniziare con lui un ideale viaggio turisti-co attraverso la penisola.

Quando sard stanco, il medesimo cortese lettore si fermerd a pren-dere fiato. lo aspetterd senza impazienza, consapevole che il viaggio e lungo: si va dalle vicinanze del confine francese fi.no al confine ... con VAfrica.

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IVtonterosso al m a r e — l a t i t u t o " P a d r e G. S e m e r i a "

[ t r e p a d i g l i o n i i m m e r s i n e l v e r d e d e i p i n i

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L.IGURIA

U un colle che si innalza fra Sanremo e Ospedaletti c'e Coldirodi, paese natio di Padre Semeria, e in Coldirodi 1'IstitutO "Cassini" . L'Istituto si trova ancora dove e nato: in una vecchia casa, che, per quanto si sia fatto per adattarla, migliorarla, ammodernarla, e pur sempre poco adatta ad ospitare l'Orfanotrofio femminile, l'Asilo, la Scuola di lavoro, tutte attivita esemplarmente dirette

dalle Suore della Sacra Famiglia di Bergamo. L'Opera pero possiede un terreno in posizione meravigliosa, la

promessa di un mutuo, un progetto e molta buona volonta. Solo le tenaci pastoie burocratiche hanno impedito, da anni, di costruire un nuovo Orfanotrofio, de-gno della patria del Fondatore. Sembra comunque.che presto si inizieranno i lavori, se il diavolo non ha ancora qualche coda di riserva da mettere in mezzo, e tutti ci auguriamo di poter completare il nuovo lstituto entro il 1967, anno centenario della nascita di Padre Semeria.

Senza perdere di vista il mare, percorriamo, quasi tutto l'arco del-l'e due riviere liguri, attraversando, oltre Genova, i piu celebri centri balneari e mondani d'ltalia, e, quasi al termiiie della Riviera di Levante sostiamo in un posticino delizioso delle Cinque Terre: Monterosso al Mare. In una Valletta che sbocca nell'azzurro Mar Ligure parallela a quella dove sorge il paesello, poco lontano dal mare, a qualche decina di metri dal livello del medesimo, fra il verde dei pini, degli olivi, degli eucalipti e di non so quante altre specie di piante, fra siepi di passiflora e di agavi, si distendono al sole, quando c'e, i tre grandi edi-fiei e la villetta dell'Istituto " Padre Semeria ".

Non sono piu moderni, e vero, hanno ormai quarant'anni, ma con-servano l'aristocratica dignita delle vecchie ville, un po'rudi ma, in compenso, molto accoglienti. In origine l'lstituto si articolava in baracche di legno di mili-taresca memoria, costruite fra il verde dove ora si innalzano gli edifici in mura-tura, e, in casi di emergenza, anche in tende.

E un luogo climatico di prim'ordine e forse i ragazzi che vi sono ospitati sono inconsapevoli del privilegio che ha riserbato ad essi la Provvidenza.

Popolatissimo durante i mesi estivi per la presenza delle Colonie attratte dal clima, dalla bella spiaggia riservata e dalla cordiale ospitalita, vor-remmo vederlo altrettanto esuberante di vita e di ... chiasso anche nelle altre stagioni. Con i Discepoli collaborano le Suore Francescane Alcantarine.

Era una delle soste preferite di Padre Semeria, e qui si e spenta la sua Mamma, sepolta ora nel piccolo cimitero, a picco sul mare.

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Greve nel (..liianti

L'Orfanotrofio femminile " Princi|>e88a di Piemonte".

*

Greve nel Chianti: S a l a p e r l a r i c r e a z i o n e .

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TOSCANA

01 perd non ci concediamo sosta (la via lunga ... con quel che segue) e passiatno nella vicina Toscana. Procediamo verso l'interno e po-co a sud di Firenze raggiungiamo Greve, sulla riva frondosa del fiume omonimo, nel cuore del Chianti. Fra paese e campagna, in un edificio che ha tutto l'aspetto di una bella e solida villa, e l'l-stituto " Principessa di Piemonte", Orfanotrofio e Asilo, diretto

dalle Suore Stimmatine Francescane. In locali vasti e luminosi, in giardini fioriii, le bambine crescono

e si istruiacono, nella mente e nel cuore, sotto le cure materne e I'occhio vigile delle brave Suore. L'amenita del luogo e quel non so che che si respira nell'aria di Toscana da al tutto un tocco magistrate di gentilezza: un nido accogliente che dal 1940 ospita fra le inura calde di affetto, bimbi e bambine a irrobustirsi l'ali per il gran volo della vita.

Considerando i tre Istituti che abbiamo gia fuggevolmente visitato e Courmayeur di cui abbiamo parlato, ci vien fatto di domandarci: che c'entra il Mezzogiorno d'ltalia? « Case nel JNord, per i bambini del Sud», diceva Padre Semeria, ed e il caso di ripeterlo. Coldirodi e un paese pieno di immigrati me-ridionali; Monterosso ha sempre ospitato ragazzi provenienti dalle Puglie, dalla Campania, dalla Sardegna ... La Provvidenza e la generosita dei Benefattori han-no aiutato a piantare le tende anche « cosi in su », e ci auguriamo che non ab-biano smarrito la via.

Non c'e limite di latitudine per fare il bene!

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MARCHE

ALLA Toscana alle Marche. Risalendo la bella strada che unisce l'adria-tico San Benedetto al Capoluogo, seguendo grosso tnodo il corso del fiume Tronto, troviamo, proprio sulla strada, a pochi ehilo-metri dal mare, una gentile costruzione, tutta colonnine, esedre, giardini. E l'Asilo "Maria Immacolata " di Centobuchi. L'Asilo stesso sembra un gran tiore bianco fra gli altri fiori del giardino.

Ma un fiore vivo, della vivacita di tanti piccoli, tolti, per la tranquillita e la pace delle mamme, ai pericoli dello 9tradone congestionato dal traffico. All'ombra del campanile della vicina Parrocchia, le Suore Pie Operaie dell'Immacolata Conce-zione compiono in santa letizia la loro missione, talvolta dura e faticosa.

Da Ascoli, per Venarotta, e necessario percorrere tutta la strada, che la muore, per raggiungere Force, aereo paesino, balcone ideale per far spa-ziare lo sguardo fra le colline ondulate, lontano, fino a Castel dl Croce dove fra mille difficolta, sta sorgendo un nuovo Asilo.

A Force, in una antica casa, brillante per pulizia come uno spec-chio, in una atmosfera di santita (e infatti la casa paterna di una futura Santa della Congregazione delle Suore che lo curano) e il nostro Asilo intitolato a " Monsignor Canestrari ". Le Suore, le Missionarie Francescane di Maria, ci conducono alia rustica veranda e, mentre i bambini pigolano nelle vicine aule e le giovanette sono intente ai loro ricami, ci sforziamo di spingere lo sguardo verso le lontane colline di Abruzzo, dove le Case dell'Opera sono una vera fio-ritura di carita.

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ABRUZZO

P r o v i n c i a d i " T e r a m o

P OCO distante dal Fiume Tronto, ma gia in Provincia di Teramo, sulle rive del Torrente Vibrata cbe, incurante del fratello maggiore, se ne va per conto suo all'Adriatico, e Sant'Egidio alia Vibrata e il bell'Asilo "Padre G. Minozzi". Progettato dall'ex alunno ar-chitetto Tassotti che, nello stesso paese, ha costruito anche la nuo-va grandiosa Chiesa e curato la moderna sistemazione della piazza,

e un edificio funzionale e molio gradevole di aspetto. Sul rosso predominante dei mattoni a vista fanno spicco i bianchi grembiulini dei bimbi che banno trovato nella provvidenziale istituzione, la loro seconda casa e la loro prima scuola. Sono tanti, belli, vivaci, felici, e di questo siamo felici noi pure.

E l'unico Isiituto dell'Opera in Provincia. Ma prima di addentrar-ci fra le montagne aquilane, facciamo una rapida visita alle Case delle Provin-cie rivierasche, Pescara e Chieti.

P r o v i n c i a d i P e s c a r a

Dopo aver percorso un buon tratto della Statale Adriatica, con rotta Sud-Est, da Pescara si risale il corso del fiume omonimo per la Statale nu-mero 5, e da Scat'a, con una breve deviazione a Nord, raggiungiamo Alanno.

Da tempo, in questo paese, e aperto un Asilo dell'Opera, intito-lato agli "Orfani di Guerra", diretto dalle Suore Francescane di Gesu Bambino. Purtroppo l'Asilo ha sede in un palazzotto nel centro dell'abitato ed e privo di cortile. Per quanto ripulito, aggiustato e curato con tutte le premure dalle infa-ticabili Suore, I'edificio e poco idoneo alio scopo. Finora, da varie circostanze che non e il caso di enuiuerare, sono stati resi vani i nostri tentativi per ottene-re un'area dove costruire un Asilo di piu ampio respiro. Ma siamo convinti che presto si fara. E sara un bellissimo regalo ai bambini del paese e anche alle Suo­re che l'banno pazientemente atteso.

Fiorente invece e pieno di vita e 1'Istituto " Padre G. Minozzi" di Torre dei Passeri, dove si arriva deviando dalla Statale a Piano d'Orta e dopo esser passati davanti alia magnificenza romanica della Basilica di San Clemente a Casauria. L'Istituto, concepito da Padre Minozzi fin dal 1926, venne su a poco

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a poco, su disegni dell'Ingegnere BIa9i, amico fedele dell'Opera. La costruzione segui di pari passo le alterne vicende delle disponibilita finanziarie. Prima solo Asilo e Laboratorio femminile, poi anche Orf'anotrofio. Nel corso degli anni e stato ampliato rimodernato e abbellito dall'entusiasmo rinnovatore delle Supe-

riore che si sono avvicendate alia sua direzione. L'edilicio e ampio, luminoso e signorile, dotato di giardino e di orto, e in esso le Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore, reggono con bonta e maestria le varie attivita cosi utili agli in-dustri abitanti del grosso paese, i quali, tramjuilli per i loro bambini e le loro figliole, benedicono l'istituzione ... e possono piu proficuamente dedicarsi ai lo­ro commerci.

Non lontano da Torre dei Passeri, su una assolata collina, e Ple-tranico e ai margini del suo abitato, in vista delle colline degradanti verso il mare, la Colonia permanente "Padre Minozzi " per i bambini del primo ciclo elementare. L' lstituto non conta molti anni di vita. La sua apertura risale al-l'ottobre del 1962, ma gia l'inno della carita si innalza corale dalla bella Casa, dai bimbi sereni, dalle operose Suore Gianelline.

P r o v i n c i a d i C h i o t i

Nella Provincia di Chieti le Case dell'Opera, eccezion fatta per quella di Francavilla a Mare, hanno la caratteristica comune di sorgere in paesini veramente abbandonati da tutti, al di fuori delle strade di grande o piccola comu-nicazione, difficili da raggiungere e fatalmente condannati alio spopolamento.

Fatta eccezione per Francavilla a Mare dove, appunto, a pocbe decine di metri dalla Statale adriatica sorge un bell'ediricio, opera anch'esso del-l'architetto Tassotti, destinato in origine a casa di riposo per artisti. Ho detto sorge, ma sarebbe piu esatto dire sorgera, perche e terminato solo in parte.

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Non e eccezionale la originaria destinazione dell'Istituto, se si pensa che Francavilla e la patria di Francesco Paolo Michetti e la sede di molte manifestazioni artistiche, ne la iucompletezza dell'opera, anche se iniziata da molti anni, perche ai lavori hantio latto ostacolo infinite liti e contestazioni che, certo, uno speculatore, avido solo di quattrini, non avrebbe incontrato.

La parte terminata serve, nei niesi estivi, da Colonia marina per le bambine degli Istituti dell'Aquila e di Amatrice.

Ci si deve spingere verso 1'interno, da Ortona sulla strada che porta a Lanciano e da Vasto su quella che va a Napoli per raggiungere rispettivamente l'Asilo di Guastameroli, di prossima apertura con la direzione delle Suore del Santissimo Redentore e della Beata Vergine Addolorata, e quello di Carunchio che le Suore le attende ancora per poter aprire le porte ai bambini. E cosi dif­ficile trovare le Suore per questi paesi di . . . missione!

Funzionanti da moltissimi anni sono invece l'Asilo Orfanotrofio femminile di Torino dl Sangro, diretto con grandi sacrifici dalle Suore della Sacra Famiglia, e l'Asilo di Pollutri, dove le Suore Francescane di Gesu Bam­bino fanno, si pud ben dire, miracoli per tenere in piedi l'istituzione e conti-nuare l'opera di fate benefiche fra quella popolazione.

AI novembre del 1962 risale l'apertura dell'Asilo di Lentella, pae-sino del basso vastese, che, a differenza degli altri, ha buone prospettive per l'avvenire, a causa del rinvenimento nella zona di estesi giacimenti di metano. Cosi anche alle Suore del Santissimo Sacramento, che armate di buona volonta e di spirito missionario hanno intrapreso la difficile opera di restaurazione spiri-tuale, si apre una promettente prospettiva di bene.

P r o v i n c i a d e l l ' A q u i l a

Per visitare i nostri Istituti della Provincia aquilana nel modo, a mio avviso, piu logico, il mio immaginario compagno di viaggio dovrd cortese-mente seguirmi sulle sponde del Lago di Campotosto, punto di partenza per il

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L'Aquila. Scuola Materna

F i o r i d i b i m b i f r a l e a i u o l

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nostro itinerario montano. II giro sara lungo ma interessante, perche toceheri le zone piu belle per predilezione di natura, piu ricche di raemorie storiche e di avvincenti testiinonianze artistiche della regione. Purtroppo noi non potremo fermarei a meditare su quelle o ad ammirare queste; nessuno pero ci potra im-pedire di godere i meravigliosi spettacoli che la natura generosamente ci offririk sul nostro cammino.

Siamo dunque a Campotosto. Alto, sulla riva del lago, l'lstituto si offre al sole, all'aria frizzante dei monti, alia abbacinante vista dell'inimenso bacino. Affidato alle Ancelle del Signore, fin del 1961 svolge il suo compito di Asilo, Laboratorio femminile, Soggiorno montano. E, come sognava Padre Mi-nozzi, il cuore pulsante del paese che va lentamente ma sicuramente trasforman-do la propria economia, una volta basata quasi esclusivamente sulla pastorizia, e molto povera, in altra basata essenzialmente sull'industria turistica. La vita nel-l'lstituto deve uniformarsi a tutti i vantaggi e a tutti i disagi che la notevole alti-tudine (in. 1442 s. 1. d. m.) comporta, ma le Suore sopportano bellamente i disagi e fanno tutti gli ospiti partecipi degli indiscutibili vantaggi.

Aggirato in parte il lago e traversatolo sull'ardito ponte in cemen-to, sulla sponda di un ramo secondario di esso, in posizione analoga a quello di Campotosto, raggiungiamo 1' Istituto di Mascloni. Le stesse finalita, le stesse Suore di Campotosto e in piu qualche locale fraternamente prestato alia Scuola Media del paesino, invero molto scarso di opere pubbliche, fanno di questo edi-ficio e delle sue attivita un centro di vita operosa che gia merita, nonostante i pochi anni di funzionamento, il grato riconoscimento della popolazione. Gli I-stituti di Campotosto e di Mascioni sono entrambi intitolati a Padre G. Minozzi.

Ripercorriamo di ritorno il lungo ponte e parte della litoranea e in breve raggiungiamo la Statale numero 80 che, per il Passo delle Capannelle, scende a tornanti verso il Capoluogo, passando poco lontano dal cantiere di co-struzione dell'Asilo di Pizzoli.

Per farsi un concetto dell'operosita dell' Istituto " San Vincenzo de' Paoli " a L'Aquila, basta appostarsi nei pressi della Chiesina dell'Annun-ziata e spiare il portoncino che da all'interno dell'Istituto. Sembra 1'ingresso di un alveare in pieno sole. Le poche volte che riesce a chiudersi e sempre per poco. Orfanotrofio femminile, Asilo, Educandato, Scuola per Maestre di asilo sono le attivita di maggior rilievo e permanenti. La Scuola per Maestre di Asilo funzio-na da tanti anni che e una delle prime d'ltalia in ordine di tempo. L'Asilo e stato costruito nuovo recentemente. II nucleo della Casa e antico ma rimodernato al­l'interno secondo i canoni delle nuove esigenze. A dar retta alle Suore, le Figlie della Carita, alle quali non basta mai lo spazio per le loro opere benefiche e as-sistenziali, si dovrebbe comprare un po' alia volta ma abbastanza in fretta, tulto un quartiere della citta. Purtroppo bisogna seguire la saggezza paesana che scon-siglia di fare i passi piu lunghi delle gambe. Ma anche cosi si e fatto molto e piu si farsi per la bella cittadina abruzzese che fu tanto cara a Padre Minozzi.

Lasciata L'Aquila con il rimpianto di non poterci fermare ad am-mirarne le tante preziosita (uii solo rapido sguardo alia spiendida facciata di Santa Maria di Collemaggio), imbocchiamo la Statale numero 17 di murattiana memoria e, a mezza strada fra L'Aquila e Popoli, siill'altopiano di JNavelli, una breve deviazione ci conduce a San Plo delle Camera. Un po' piu in alto della Naziouale e un po' piu in basso del paese, ma a un tiro di sasso dal medesimo, c'e 1*Asilo intitolato a " San Francesco di Assisi " e diretto dalle Suore France-scane di Gesu Bambino. E moderno, accogliente, fiorito. Purtroppo i bambini

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sono pochi perche il paese si spopola velocemente. Ma anche ai pochi le Suore dedicano la loro sapiente carita.

Sulla montagna a ridosso di San Pio, l'Asilo di Calascio, dove non ci son piu bambini da assistere, e ora I'ideale villeggiatura montana per le Orfanelle dell'Istituto di Sparanise. La fiabesca Kocchetta iiiedievale, che dal cocuzzolo del monte iniialza al cielo le monche braccia, seconda i sogni delle fanciulle stanche per i giochi e per le lunghe camminate.

Non lontano, e il Seminario dei Discepoli, o Colonia Frasca, in territorio di Ofena. Prendo in prestito, e il caso lo giustilica, le parole di Pa­dre Minozzi.

« Casa quieta, so­latia, elegante, Ira olivi, mandor-li e vigneti, s'apre a mezza costa della valle solitaria che declina da Calascio verso le sponde ver-di del Tirino ». Intorno i monti « s'adunano quieti, incalviti da-gli anni, uno sull'altro addossati al Monte Camicia che solo da lungi riesce a salutare per tutti il Gigante nevato. II paesaggio e di quelli che paion balzar vivi, in rilievo netto, dalle pagine evan-geliche: mandorli, olivi, vigne e, in distanza le pecore, che van-no brucando a brado per la costa bluastra*. In questa pace, nel-la suggestione di questo biblico paesaggio si formano le nuove leve dei religiosi ai quali sard aflidatu, in un domani abbastan-za vicino, l'Opera.

Villa rustica della Famiglia Frasca, fu donata con 1'annessa chiesetta, all'Opera nel 1923. Nel 1925 i Fondatori vi destinarono i primi Discepolini. Dal 1930 in poi subi notevoli trasformazioni e ampliamenti. Nel 1937 fu costruito il tronco stradale che vi conduce. Dal mo-numento eretto nel 1934, Padre Semeria guarda con occhio benevolo le ricreazio-ni dei giovanetti che dovranno perpetuare l'Opera sua e del suo fraterno Amico.

A poche centinaia di metri dall'abitato di Ofena, nella Casa di riposo " Mons. Leone ", un gruppo di vecchietti si riposa sereiianiente delle fatiche di una lunga vita. L'Istituto era un vecchio, anzi, un antico convento di Cappuccini, uno dei primi dell'Ordine dopo la separazione dal coinune ceppo francescano. Nel 1930 fu donato dal Comune di Ofena, con un buon pezzo di terreno all'intorno, ai Fondatori, per interessamento di Monsignor P;isquale Leo-

Ofena: Seminario dei Discepoli La C h i e s a d e d i c a t a a G e s u M a e s t r o

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Ofena: Cusa di Riposo " Mons. Pasquale Leone"

I ' n g r u p p o d i v e c c h i e t t i

ne, Pievano del paese, di venerata memoria. Egli stesso, fedele amico dell'Opera, lo fece restaurare e I'avvio alia nuova f'unzione.

Le Suore della Sacra Famiglia accudiscono agli anziani ospiti, e solo chi e al corrente di simili istitiizioni puo giustarnente apprezzare i sacrifici cui debbono sobbarcarsi; un Fratello laico cura la picoola azienda agricola; ai Sacerdoti Discepoli del vicino Seminario e affidata f assistenza spirituale e il San-tuario annesso all'Istituto.

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Per Capestrano e Bussi, diseendendo il breve corso del Tiriiio dal­le verdi sponde, ricco di acque e ... di trote, raggiungiaino la Tiburtina-Valeria e, attraversato Popoli, ci troviamo nel centro della zona deU'antica Cor/inium.

L'antica Basilica di San Pelino sta a testimoniare il t'ervore di vita religiosa di altri tempi. I nostri tre Asili, a poca distanza, stanno a testimoniare il fervore di carita di oggi.

fl maggiore e piu anziano dei tre e a Vittorito, alio sbocco del-l'orrida Gola di San Venanzio, in fondo alia quale muggiscono le ribollenti acque dell'Aterno che poco piu a valle si placano stendendosi nel piano beneKclie e pacioccone. L'Asilo, con la Scuola di lavoro, e sito in un solido edificio costrui-to alio scopo intorno al 1930. Le Suore della Presentazione prot'ondono in esso inestinguibili energie.

In posizione dominante la Valle Subequana e la stessa Vallata di Sulmona e il nuovissimo Asilo di Goriano Slcoli. Per raggiungere il paesino bisogna arrampicarsi su per la stradina tutta svolte e in salita che da Raiano porta a Forca Caruso. II paese, oggi piccolo e spopolato, ebbe certo miglior f'ortuna al tempo delle guerre intraprese dai Romani per assoggettare i ribelli di Corfinio e delle altre citta italiche. Questi avevano in Goriano l'estremo baluardo contro i prepotenti padroni smaniosi di dilagare a valle e privarli della loro fiera liberta.

Oggi il paese e piccolo e povero. Tuttavia le Suore di Carita di San­ta Maria, alle quali e stato affidato il nuovo Asilo intitolato a " Santa Gemma", genio benefico del luogo, si sono dedicate ai pochi bambini e alia gioventu fern-iniuile con vero zelo missionario.

Poco lontano da Goriano, al di la della vallata di Sulmona, si ab-barbica alle falde del monte Morrone il paese di Roccacasale. L'Asilo " San Giuseppe", di recentissima costruzione e a meta del rustico abitato. Lo dirigono le Suore Figlie di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza di Cagliari.

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II popolo e le autorita che attendevano da tempo la provvidenziale istituzione, ora si attendono da questa i frutti desiderati. Questi verranno certa-mente, se e vero che dal mattino si vede il buon giorno, perche le Suore con la tradizionale generosity isolana, si sono dedicate in ammirevole slancio all'educa-zione dei bambini e delle fanciulle e, per mezzo di questa santa attivita, pene-trano nelle famiglie a risollevarne il livello civile, morale e religioso.

Percorrendo la Statale numero 5 scavalchiamo la Forca Caruso e discendiamo nella conca di Avezzano. Davanti ai nostri occhi si presenta l'am-pia e fertile piana un giorno sommersa dalle acque del Lago di Fucino. Noi le giriamo intorno come se ancora, invece della verde esuberanza della vegetazio-ne, avessimo davanti a noi lo specchio azzurro delle acque che i Torlonia fece-ro defluire.

Nel paesino di Aielli Stazione, molte cose ricordano il caro ami-co dell'Opera Guido Letta, ma soprattutto ne tengono viva la memoria la Chiesa e FAsilo a lui intitolato, retto dalle Suore di Carila.

Ne scrive Padre Tito: " Piccino come bambino dagli occhietti vi-vaci e promettenti, l'Asilo di Aielli, posto in bella posizioue, mite si affaccia sul-la piana feeonda di quel che fu il Lago di Fucino; e nel cuore carezza sempre l'ideale primitivo di diventare un giorno ITstituto vagheggiato dall'ottimo Pre-fetto Letta ... si che alia piana ubertosa s'affacci presto il cresciuto Istituto, po-polato dai bambini poveri di tutta la plaga, e riempia della sua attivita educativa il piano e la cerchia maestosa dei monti, e gitti lontano, anche oltre il piano e oltre i monti, il seme del sapere e del bene, pane verace e vita di ogni uomo" .

Celano e vicino. Basta continuare, sulla stessa strada, per pochi chilometri.

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Nel popolare quartiere della Stazione di Celano ha aperto i bat-tenti nel 1962 l'Asilo " Padre G. Semeria". Fino a poco tempo prima, per le strade malmesse del rioiie, decine e decine di bambini stavano a ruzzare, nella

polvere o nel fan-

Celano Stazione. Asilo Infantile "Padre G. Seraeria' Luminosa seinina di buoni pensieri.

go,secondoil tem­po e la stagione, in lraterna promi­scuity con aiiiina-li domestici vari; ora si possono ve-dere, tutti lindi e ordinati nelle am­ple aule, attenti alle materne pa­role delle Suore, o nel grazioso relet-torio, o nell'am-pio cortile, docili alle p r e m u r o s e attenzioni, felici in unaf'estadi gio-cattoli, piecoli e grandi, cosi belli che n e p p u r e il Delfino di Fran-cia non si e mai sognato di posse-dere.

Nel Centro di Cela­no sorge 1' altro Asilo " Padre G. Minozzi". II gran-de e f 'unzionale fabbricato si e-stende lungo il fianco del colle ai piedi dello stori-co Castello, in u-iia specie di casca-ta di ampie terraz­ze f a t t e apposta per imprigionare il sole; e il sole

trova facile accesso ai locali interni attraverso le ampie vetrate. Dalle terrazze i bimbi e le fanciulle, nelle ore acconcie, respirando I'aria balsamica delle vicine pinete, possono spaziare con lo sguardo sul verde mare della conca che per loro non ha segreti. II luccichio che si vede in lontananza Ira gli alberi e il Centro Spaziale Italiano. 1 due Asili, f'requentatissimi, diretti entrambi dalle Suore Gia-nelline, hanno sensibilmente contribuito all'evoluzione del paese che oggi mostra il volto di una cittadina ammodo, piena di vita, f'ervorosa di attivita.

Celano Centro. Asilo Infantile '-Padre G. Minozzi Sfarfallio d'innocenza.

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Celano e unito all'Aquila da una bella strada che, salendo oltre i 1300 nietri, attraversa, nel senso della lungbezza, l'altopiano Velino-Sirente.

A meta circa della strada, subito dopo l'abitato di Roccadimezzo, si imialza dalla base di solida roccia la Colonia Montana "Padre G. Minozzi".

La storia dell'islituzio-ne e molto lunga. iNon vale la pena di raccontarla qui. L'edificio dalle carat-teristiche linee dei grandi albergbi al-pini, ospita ora nei mesi estivi i ragazzi di altri istituti (in particolare i Disce-poll PI i) che vengono a godersi qualche mese di spensierata vacanza. E un cen-tro ideale per interessanti escursioni. I pasco11 (agli occhi dei ragazzi: verdi e sterminate praterie), le fresche val-lette, i mouti rocciosi e le misteriose foreste sono continue tentazioni che f'acilinente eccitano la fantasia dei gio-vani ... e degli adulti.

Si e tentato in via spe-rimentale, di tenere aperto 1'lstituto anche nei mesi invernali. Ma lecon-dizioni climatiche hanno sconsigliato di prolungare l'esperimenlo. Siamo a piu di 1300 metri sul mare. Quando nevica quassu, nevica sul serio e dal tetto cadono grandi masse di neve e di ghiaccio che strappano i fili elettrici rendendo inutilizzabile l'impianto di riscaldamento; le comunicazioni sono spesso interrotte e alia bufera la casa, in apparenza solidissima, pud mostra-re purtroppo i suoi punti deboli, espo-sta com'e in posizione elevata e isolata. Nel periodo estivo e uu'altra cosa! Al-lora si apprezza in pieno I'lstituto fra gli altri previlegiato per la maestosa bel-lezza dei luoghi che lo circondano.

Non proseguiamo per L'Aquila. Ritorniamo indietro. Ripassiamo a Celano e dopo aver percorso il lato orientale della Piana del Fucino comincia-mo a salire verso il Parco Nazionale d'Abruzzo che raggiungiamo nei pressi delle sorgenti del Sangro. Percorriamo l'alta valle del fiume, salutiamo, passando, Pe-scasseroli, Opi, la Camosciara, tutti posti bellissimi, ed eccoci a Vllletta Bar-rea, aU'estremitii settentrionale di un grazioso lagbetto montano.

Nel mezzo del paese, nella parte alta, l'Asilo " Alessandro D'O-razio " funziona in una antica casa signorile adattata alia meglio. L'Asilo e vivo perche i bambini, nel paesello, sono abbastanza numerosi e le Suore di Santa Chiara industrioie e attive. Tuttavia la necessita di un fabbricato nuovo ormai si impoiie. L'Opera possiede a Villetta Barrea dei piccoli appezzamenti di semi-nativo e di bosco, ma lontani dall'abitato. Si e cercato per molto tempo e si cer-ca ancora di operare qualche permuta che ci metta a disposizione un terreno vi-

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Roccadimezzo. Colonia Montana " Padre G. Minozzi ".

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cino, si che 1'Asilo nuovo possa faeilmente essere accessibile ai bambini . Finora i tentativi sono andati frustrati. Non so se siano morli del tu t to : la speranza pero e sempre viva.

Seguitando per la stessa strada usciamo dal Parco Nazionale nei pressi di Alfedena e r i troviamo il Sangro che avevamo abbandonato per scaval-care il monte . Da questo paese, famoso per I'alta percenluale <li laureati, emigra-ti, a h i m e ! quasi tut t i , con una inebbr iante volata su due lunglii rettifili, prima del l 'abi tato di Castel di Sangro raggiungiamo I Isti tuto " Amedeo Giannini " , Asilo, Scuola di lavoro e Kducandato Femtninile . II nome di Castel di Sangro e

legato t r is tamente al ricordo delle terribil i distruzioni della guerra; ma nel rifio-rire rigoglioso della vita dalle rovine, alia tenace opera di ricostru/.ione operata dalla forte gente di Abruzzo, si e aggiunta la nostra spleudida Casa. Posta all ' in-gresso del paese per chi vi giunge da Alfedena o da Isernia, da al viandante un festoso benvenuto con la grazia delle sue linee, la vivace armonia dei colori e il suono argent ino di gaie voci infantil i . Sapientemente ambientata Ira l 'altopiano e l 'alpe, gode dei vantaggi de l l 'uno e dell 'al tra. La costruzione e stata progettata dagli architet t i Blasi e MarrafTa e eseguita a regola d'arte. Le Snore della Carita, abbandona to il vecchio e impresentabi le Asilo, liaiuio avviato l 'attivita del nuovo Is t i tuto, int i tolato al benemeri to Presidente dell 'Opera, nella Pasqua del 1962.

Non loutano da Castel di Sangro troviamo 1'Asilo, nuovo e muto , di Roccacinquemiglia. Strana la sorte di questo Ist i tuto! II tempo che c'e vo-luto a costruirlo e bastato perche il paese si spopolasse quasi completamente e ora non ci sono piu bambini da assistere. Sara attrezzato a soggiorno mon tano ; e vicino a Roccaraso a oltre 1400 metri di a l t i tudine e questo vale come presen-tazione.

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MOLISE

G LI Is t i tut i della Provincia di Campobasso, o Molise che dir si voglia, sono dislocati in maniera originale. Se noi guardiamo il palmo del-la nostra mano destra con le dita divaricate e supponiamo che il polso sia il capoluogo, l a t t acca tu ra del [)ollice e Mirabello Sanni-tico, la punta del l ' indice Pietraeatella, quella del medio Bonefro, ijuella deH'anulare Civi tacampoinarano e quella del mignolo San

Biase. Questo potra t o m a n - utile per r icercare i detti paesi sulia carta geografi-ca, cosa non molto tacile davvero. In ognuno dei paesi nominat i c'e un nostro Asilo. Trascuriaiiio San Biase e Civitacampontarano dove non ci e stato pos-sibile ancora apr i re gli Asili, nuovi, modernamente attrezzati , ma ancora privi di vita per la solita carestia di Suore, e d iamo una rapida occhiata agli al tr i .

11 inio ipotetico compagno di viaggio mi avra seguito a Campobas­so, percorrendo, alio scopo, la bella strada che da Castel di Sangro, per il pas-so del Macerone, porta a Isernia e quindi al Capoluogo molisano.

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Da <jui a Mirabello Sannitico il passo e breve, nove chilometii appena. L'Asilo di Mirabello, intitolato a " Gesii e Maria" e entrato in funzio-ne nel marzo del 1964, sotto la direzione delle Suore della Divina Provviden/.a. Piu ehe in ogni altro luogo e stato notevole I'entusiasmo con cui la popolazione ha accolto le Suore e ha fatto di tutto perche si trovino a loro agio nel nuovo posto di lavoro. Ora, eon l'aiuto di Dio, tanto bene spargono e spargeranno nel feeondo canipo di apostolato, portando il soffio vivificante della loro santita alia t'ormazione cristiana dei binibi, delle giovanette e delle famiglie con la loro miil-tiforme operosita.

Per raggiungere Pietracatella e gioeofor/.a ripassare per il Capo-luogo e, dopo un buon tratto di strada asfaltata, percorrere una stradina (he met-te a dura prova le sospensioni della macehina e lo stomaco dei viaggiatori, Ira botri e frane che f'anno paura.

Ma una volta raggiuuto l'Asilo, i disagi della strada sono presto dimenticati. E un moderno e solido edihcio che volge le spalle all'abitato per guardare la valle e le colline che le f'anno contorno. Disegnato aneh'esso dal-l'architetto Tassotti, e gradevole aU'esterno per il caldo colore della eortina di pietra che lo riveste, confortevole nelPinterno per gli ampi, luminosi ed abbon-danti locali. AI 1963 risale la sua inaugurazione ufficiale con intervento di nu-merose autorita e parlamentari. Quel giorno fu pieno di promesse che, speriamo, siano in pratica largamente superate. Tutto il paese, grazie ai bambini e alle bambine che frequentano l'Asilo, trae benefico vantaggio dalla rugiada di grazia che immancabilmente porta con se la caritatevole e santa attivita delle Suore.

Nel 1960 fu aperto l'Asilo di Bonefro, aflidato alle Suore France-scane di Sant'Antonio ai Monti di Napoli. Nell'edificio grande, costruito per questo preciso sco[)0, dotato di ampio giardino, i bimbi accorrono al nido pre-parato per loro dalla carita e le Suore silenziogamente operano nel nascondi-mento evangelico profumato di sacrificio e di rinunzia. La loro fatica e una vera benedizione per le famiglie del luogo.

Siamo ormai nei pressi delle Puglie. II fiume Fortore, conlitie me-ridionale del Molise, scorre non lontano. Giunge fin qui il caldo afflato delle as-solate pianure di San Severo e ill Foggia.

A ipiesto punto ci co viene tornare a Roma per iniziare la visita agli Istituti del Lazio.

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LAZIO

P r o v i n c i a d i R i e t i

ON ci fermiamo nella Capitale, ma proseguiamo per Rieti che faccia-mo base per la visita agli Istituti della Provincia. II piu scomodo da raggiungere e senza dubbio quello di Pescorocchiano dove si perviene dopo aver costeggiato la tortuosa, ma panoramicamente bellissima, sponda del bacino del Salto. E un Asilo-Laboratorio moderno che, purtroppo non ha la vita facile: tuttavia le Suore

di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso, alle quali e stato affidato, si sanno abilmente e coraggiosamente trarre d'impaccio e continuano l'opera di bene con entusiasmo e cristiana carita, memori del programma di vita del Fon-datore : « a far del bene non si sbaglia mai ».

Dopo esser ritornati a Rieti ci addentriamo nella Valle France-scana. Tutto in questa zona ci parla del Poverello di Assisi e in inodo particolare il paese al quale siamo diretti: Poggio Bustone.

Prima di salire al paese, arroccato sul brullo fianco del monte, ci soffermiamo nella frazione di San Pletro dove opera I'Asilo-Colonia perma-nente intitolato a " San Francesco ". L'edificio, un po' fuori della frazione, fra macchie di annose ed enormi querce, e costato fatica, denaro e delusioni in abbondanza; ma adesso c'e. Le Suore Missionarie Cappuccine espandono il loro ingenuo fervore francescano nella terra infiammata gia dalla parola del Santo

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Antrodc L'Istituto " Padre G. Mine

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poverello, fra la gente alia quale egli era solito rivolgersi con il saluto: «bon giorno, bona gente». Sembra di sentirlo ancora riecheggiare nella lussureggiante valle reatina, fecondata dalle acque abbondanti del Velino e delle numerose ri-sorgive.

A Poggio Bustone centro un altro Asilo, intitolato alia " Di-vina Provvidenza " e diretto dalle stesse Suore Missionarie Cappuccine, situato in una vecchia casa ma in posizione meravigliosa, a dominio dell'ampia valle, funziona, poverello, piu per amor di firma che per altro, fra le mille e una dif-ficolta create dagli stessi paesani beneficati. Spesso come e difficile fare il bene !

Rientrati al Capoluogo, questa volta ci mettiamo sulla strada con-solare Salaria e, risalendo la valle del Velino, in poco tempo siamo a Santa Rufina, frazione di Cittaducale che, appollaiata ai piedi del Terminillo, si im-preziosisce del nostro Asilo civettuolo, un po' appartato fra borgo e campagna. Lo dirigono, dalla sua inaugurazione, le Suore di Santa Chiara, ed e intitolato alia Santa stessa.

Proseguiamo. La valle si va restringendo : i monti crescono di sta-tura e incotnbono sulla via che percorriamo mentre ci viene incontro Antrodoco che ci da il suo saluto con le grazie della romanica chiesetta di Santa Maria, e della torre trapunta, nel rosso mattone, dal pallido marmo delle luci ogivali.

Sulla strada di circonvallazione il monumentale Istituto " Padre Minozzi ", Asilo, Laboratorio e Orfanotrofio femminile, mostra, fra gli oleandri e le rose, la lunga teoria di archi e colonnine squadrate che ne movimentano la facciata. Rimaniamo un po' perplessi davanti a una strana escrescenza muraria, ma poi sappiamo che si tratta dell'aerea Cappellina.

E un edilicio grande ma lezioso e alia leziosita ha sacrificato molto della sua funzionalita. Gusto dei tempi !

Le Suore Figlie di Sant'Anna ne hanno fatto un centro di vita educativa e spirituale per il grosso paese e lo conservano tale con ammirevole esempio di abnegazione.

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La lunga via sollecita il nostro andare . II paesaggio e sempre in-teressante, ment re seguiamo la via Salaria r ipercorrendo a ritroso la strada delle greggi t ransumant i dai monti del l 'Aha Sabina ai vasti pascoli della campagna romana .

Risaliamo la Valle del Velino, passiamo per il Valieo di Torri ta , scendiamo sulle frescbe rive del laghetto dello Scandarello e, ai piedi della diga che ne cont iene le acque, siamo nell 'alta Valle del Tronto . La risaliamo per qua t t ro chi lometr i circa ed eccoci ad Amatrice.

Amatrice

Siamo arrivati al cuore, perche nella graziosa cit tadina c'e la Casa Madre del l 'Opera INazionale per il Mezzogiorno d' l talia e perche in essa I'u aperto dai Fondator i il pr imo Ist i tuto, il 15 agosto 1919.

Quest'ultimo e 1' Orfanotrofio Femminile " Padre G. Minozz i " .

Gia nel maggio del 1919, Padre Minozzi, reduce dalla guerra, ave-va avviato con il Coinune di Amatrice le trattative [)er l 'acquisto di un vecchio convento di Benedet t ine , r idotto a un cumulo di macerie, ma in posizione al-tamente suggestiva, affacciato alia valle del Tronto e, oltre, a l l ' imponente cerchia dei mont i della Laga.

Scrisse Padre Minozzi : « Era la festa della Madonna, la Vergine Madre assunta gloriosamente nei cieli, quando, il 15 agosto 1919, inauguravo, in una bicocca sconnessa addossata alia vecchia chiesa badiale, il pr imo Orfano­trofio femminile con dodici orfanelle ch 'era stato faticosissimo raccogliere. Na-cque cosi il pr imo Orfanotrofio nostro ... ».

Poi, ad assorbire il vecchio, del quale ben poco si pote utilizzare, venne un nuovo fabbricato e nel corso degli anni ITstituto si e ancora ainpliato tan to che ora cont iene agevolmente piu di cento orfane, le loro Scuole, i Labo-rator i e I'Asilo.

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Fu dapprima affidato alle Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore e sotto la loro direzione si ando sempre piu popolando di bimbe, orfane di guerra, provenienti dalle varie regioni d'italia.

Nel 1940 l'Orfanotrofio divenne la culla di un nuovo sodalizio femminile, le " Ancelle del Signore ", fondato, per ispirazione divina e sotto la sollecitazione irresistibile della carita, da Padre Minozzi.

II 24 giugno dello stesso anno le Ancelle del Signore subentraro-no, nella direzione dell'Istituto, alle altre Suore. Nel 1961, il 15 di agosto, fu-rono canonicamente erette in Congregazione Religiosa ed oggi prestano gia il loro prezioso aiuto in sette Case dell'Opera.

Asilo, Scuole Elementari e Media Unica, corsi di Steno-dattilo-grafia, di taglio e di cucito sono le attivita principali dell'ormai grande Istituto.

« Dall'umile arredamento dei piu comuni ambienti, alia eleganza quasi signorile delle aule scolasticbe, alia splendida semplicita della Cappella, tutto deve comporsi artisticamente in un insieme suggestivo, tutto deve come palpitare nella magnificenza ariosa del panorama, in che vive la Casa nostra, e tutto deve parlare al cuore e alia mente destando melodie segrete ».

E cosi e.

La Casa Madre dell'Opera e invece 1' Orfanotroflo Maschile, anch'esso intitolato a Padre G. Minozzi, all'altra estremita della cittadina, fra la strada che conduce all'Aquila e quella che sale a Campotosto.

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L'Orfanotrofio era gia nato prima che ne naseessero i muri, perdu-, data l'urgenza, gli orl'ani « f'urono raccolti ed accampati qua e la nella cittadina di Amatrice; alia Madonna della Porta, vecchia Chiesa non aperta al culto, per la ricreazione; neU'altra Chiesa di San Fortunato, ove risiedevano le Suore con i piu piccini, e dove era sistemata la cucina con il refettorio. 1 piu grandicelli si sparsero in quattro o cinque case prese in fitto e raggiunsero subito il numero considerevole di centocinquanta. In vecchie cantine e fondaci si inconiinciarono ad organizzare i lahoratori ... ».

iMel frattempo prendeva consistenza di solide inura la |)rima parte del grandioso progetto (in seguito modificato) dell'Architetto Foschini, e gli orfani, nel corso dell'anno 1923-24 potevano entrare nel primo edificio ancora incompleto. Da allora a oggi quant'acqua e passata sotto i ponti del Tronto ! Oggi l'lstituto consiste in dieci edifici principali, una monumentale Chiesa a due piani e vari edifici minori per l'azienda agricola. Gli ospili sono aumentati in proporzione. Essi hanno a disposizione una vasta gamma di possibility) di orien-tamento per la presenza di Scuole Elementari, Scuola Media Unica, Istituto Pro­fessional e Lahoratori per Falegnami, Meccanici, Eleltrotecnici, Tipografi, Cro-matori e Calzolai.

L'lstituto e abbellito da opere d'arle di insigni autori. Dello scul-tore Monteleone e l'immenso bassorilievo in travertino che ricopre tutta la fac-ciata della Chiesa. Dello scultore Crocetti sono le cantorie con gli angeli musi-canti di rinascimentale gentilezza e del pittore Ferrazzi ii grande alfresco del-l'altar maggiore, ra|)presentante la Resurrezioue su una superfine di 81 metri quadrati. L'aerea Assunzione in bronzo sul timpano della Chiesa e dello scultore Nagni. Nella cripta, la Via Crucis a fresco, purtroppo incomplete, con le figure a grandezza naturale, e del pittore Delia Torre. Del piltore Mori e una tempera raffigurante, nell'ingresso, la Lavanda dei piedi. Dello stesso sono alcuni temi decorativi nella vecchia direzione. II pittore Barberis ha dipinto, nella sain di aspetto, una commovente allegoria della prima guerra mondiale.

Nella cripta della Chiesa monumentale la tomba del venerato Padre Minozzi e sprone, conforto e fonte perpetua di ispirazione per i conlimia-tori della sua opera e per i beneficati dalla sua carita.

Giardini, vasti cortili, campi di gioco, cinema-teatro favoriscono le ricreazioni e gli sport.

Una azienda agricola bene avviata agevola con i suoi prodotti, anche se iu maniera modesta, le acrobazie degli amministratori.

Gli assistiti sono dueeentocinquanta. Collaborano con i Discepoli, nelle occupazioni di loro pertinenza, le Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore.

Esiste in Amatrice anche un terzo Istituto, 1' Orfanotrofio San Fortunato, riservato, come s'e detto, ai bambini piu piccoli, oggi si direbbe a quelli del primo ciclo elementare. Ma essendo il vecchio edificio in piu parti fatiscente, si e pensato di trasferire i piccoli ospiti in un padiglione del fratello maggiore. L'edificio resta quindi in attesa di restauro e di nuova destinazione.

Preta e una frazione di Amatrice, piu alta, immediatamente sotto il Monte Gorzano. E il paesello natio di Padre Minozzi. Egli penso di dotare il paese di un Asilo e di una Casa di riposo i cui edifici, pero, poco dopo la eostru-zione, furono seriamente danneggiati da ripetute scosse sismiche. Nel frattempo la frazione si e quasi completamente spopolata Gli edifici, a restauri efTettuati, saranno destinati a soggiorno montano.

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P r o v i n c i e d i F r o s i n o n e & L a t i n a

In provincia di Frosinone l'Opera ha cinque Istituti ai quali pos-siamo aggiungere, per la geografica vicinanza, I'unico esistente in provincia di Latina. Sono tutti orbitanti attorno al grande Orfanotrofio di Cassino, punto naturale di partenza per raggiungere gli altri che sono Asili.

Lo voile tenaceraente, l'lstituto, e lo realizzo, pur non vedendolo terminato, Padre Giovanni Minozzi affinche favorisse il risorgere della vita dove furiosamente aveva imperversato la morte. Per la sua costruzione ebbe l'aiuto dell'Associazione dei Figli d'ltalia in America, e per questo l'lstituto stesso e intitolato ai " Figli d'ltalia".

II progetto, in origine grandioso e un po' utopistico, si ridusse e si ridimensiono col passare degli anni e con l'aumentare delle difficolta. La So-vraintendenza alle antichita del Lazio si e riservata la sistemazione della zona archeologica, comprendente resti imponenti di teatri e di tombe romane nonche un buon tratto delPantica via consolare Casilina. Ciononostante l'lstituto e giunto a completamento, composto di vari edifici, abitazione, scuole, foresteria e offi-cine, piazzali e viali che un giorno, speriamo non lontano, formeranno un tutto armonico con la zona archeologica sistemata.

Scuola Media Unica e Istituto Tecnico richiamano nella nostra Casa mezzo migliaio di giovani cassinesi che, con i centoventi orfani ospitati, danno alle mura antiche e moderne un'aria di giovanile festosita.

Naturalmente, come tutti gli Orfanotrofi maschili, e diretto dai Discepoli, efficacemente coadiuvati dalle Suore "Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesu".

Dall'alto protegge e benedice la sacra cittadella di San Benedetto. Da Cassino andiamo di proposito a fare una breve visita a Broc-

costella, essendo il piccolo paese un po' appartato rispetto al nostro itinerario.

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In Broccostella, a breve distanza da Sora, e aperto un nostro Asilo dall'ottobre del 1962. E una bella costruzione, fra paese e campagna, sulla strada che da Sora, per Atina, porta a Cassino attraverso un interessante paesaggio montano. I bambini, nel paese, sono pochi e le Suore del Principe Palagonia, pur zelanti, hanno trovato seri ostacoli all'avvio della loro benefica attivita. Ora tutto si e risolto con la dotazione all'Asilo di un piccolo autoniezzo che va a raccogliere i bambini nelle case sparse per le campagne.

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w^fl Broccostella. Attorno al (iammante e provvidenziale pulmino

Esperia Inferiore. L'Asilo-Laboratorio Santa Teresina del Bambino Cesu.

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Ritornati a Cassino e di qui ripartendo, con un giro solo possiamo visitare gli altri Istituti della Provincia.

A Vallemaio, borgo appollaiato fra rocce e boscbi, sulla pista insanguinata lasciata dalla guerra, I'Asilo e frequentato da una quarantina di bimbi e da alcune giovanette che apprendono il cucito e il ricamo. L'edificio, costruito intorno al 1950, si affaccia contemporaneaniente alia piazza principale del paese e alia cainpagna. Piu a valle, a San Giorgio a Liri, vivace cittadina nei pressi appunto del fiume Liri, i bambini sarebbero certamente piu numerosi, se I'Asilo non fosse cosi piccolo. Ha tutto l'aspetto di una casetta per bambole, lezioso piu che grazioso. Ma e sufficiente perche le Suore Ancelle del Sacro Cuore, alle quali e affidato anche I'Asilo di Vallemaio, vi profondano tutte le loro sante energie, con garbo materno e apostolica carita.

Sempre sulla via dolorosa della guerra troviamo Esperia Inferiore, dove, nei giorni caldi, imperversarono le truppe marocchine, lasciando atroci segni al loro passaggio. E proprio in questi paesi che Padre Minozzi voile che fiorissero le opere deli'amore e della redenzione sociale.

Asilo, Laboratorio femminile, Ricreatorio e Doposcuola hanno degna sede proprio sulla piazza principale del paesino, ai piedi del colle su cui sorge l'antico borgo di Esperia Alta.

Continuando per la strada che porta a Formia raggiungiamo la statale di Itri e, lungo questa, in provincia di Latina, la frazione Taverna di Campodimele.

II paese e lontano. Poche case sono attorno all'Asilo e le altre sparse nella vallata disseminata di grandi macigni, precipitati a valle chissa quando, in seguito a chissa quale cataclisma. Non e facile raccogliere i bambini di queste campagne, sia per la diffidenza innata degli adulti, sia per la desolante ignoranza religiosa nella quale questa brava gente e stata abbandonata da... sem­pre. Le Suore Missionarie Carmelitane, che dirigono anche I'Asilo di Esperia, spendono tutte le loro energie, e qualche volta devono tarsi forza per vincere lo sconforto, per preparare la rinascita di questa popolazione abbandonata.

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Sparanise. Istituto femminile "Padre C. Semeri

La Cappella

Veduta parziale.

Napoli. Collina di Cunialdoli.

Istituto ** Roberto Darmon".

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CAMPAINIIA

UP EH AT A Formia entriamo nella Campania per la via Appia. Ora puntiamo decisamente al Sud. In Provincia di Caserta, in mezzo alia con-fluenza delle vie consolari Appia e Casilina, raggiungiamo Spa-ranise. L'Orfanotrofio Femminile "Padre G.Semeria" di Sparani-se potrebbe, a buon diritto, fare il gemellaggio con quello maschile di Monterosso. Come quello, era, in origine, formato da baracca-

menti militari; come quello e intitolato all'indimenticabile Padre. Se il Padre aveva nel cuore una umana predilezione per l'lstituto di Monterosso e vi si f'er-mava relativamente spesso, in questo Tstituto, nella fredda stanzetta di una ba-racca, il 15 marzo 1931, rese a Dio l'anima sua generosa.

Ora l'Orfanotro6o conta diversi edifici, moderni, funzionali e bene attrezzati, una Chiesa decorosa e una Sala per ricreazione e teatro. Le Suore della Sacra Famiglia di Bergamo, secondo lo spirito della loro costituzione, curano, oltre 1'istruzione e l'educazione delle bambine, la bene avviata azienda agricola.

Come un alveare di api industriose la Casa e piena di vita e irra-dia attorno a se il calore della cristiana carita.

Nel terreno dell'Istituto e stato recentemente portato a termine la costruzione del nuovo Asilo che presto entrera in aitivita.

La prora seinpre rivolta al Sud, raggiungiamo Napoli. " La costruzione di un grande Istituto sulla collina di Camaldoli

a Napoli fu il sogno di un munifico Benefattore della nostra Opera, amico devo-to di Padre Minozzi: il compianto Commendatore Mario Darmon. Lo muoveva-no l'affetto all'unico figliuolo, Roberto, morto all'eta di ventiquattro anni, e il richiamo della cristiana carita fortemente invitante all'amore del prossimo piu bisognoso. L'enorme complesso avrebbe dovuto ospitare almeno trecento bam­bini poveri dell'Italia Meridionale, predisposti alia tubercolosi. Fu acquistata una vasta area in posizione dominante, al centro d'un panorama dolcissimo, e avviata la costruzione di quattro grandi padiglioni, di un fabbricato per i servizi generali e della rnonumentale Cbiesa ".

La morte di Padre Minozzi e poi quella delCommendator Darmon, quando le mura erano ancora al rustico, determinarono la sospensione dei lavori. Sarebbe troppo lungo passare in rassegna le varie vicissitudini del grandioso pro-getto rimasto incompiuto. L'importante e che i lavori si sono ripresi ed oggi una gran parte del grande complesso e terminata ed e pronta per ricevere i piccoli ospiti affidati alle cure dei Discepoli.

II progetto dell'imponente opera e dell'Architetto Ta98otti.

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Siponto.

Istituto "Stella Maris

Prospetto principale.

Gli alunoi dell ' Ist i tuto "Stella Maris" attorno a S. E Mons. Luisi che per loro realizzo il bell'edincio.

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PUGLIA

IV piccolo salto ora s'impone in questo originale pellegrinaggio: dal-l'azzurro Tirreno del Golf'o di Napoli al non meno azzurro Adria-tico del Golfo di Manfredonia. L'Istituto " Stella Maris", nella rinata cittadina garganica di Siponto, per i bambini delle classi elementari, e stato donato ai Discepoli, nel settembre del 1962, dall'Eccellentissimo Monsignor Renato Luisi, attualmente Vesco-

vo di Nicastro. L'ottimo Presule 1'aveva costruito e avviato, spinto da zelo pasto­

rale, quando era Vescovo della Diocesi di Bovino, pensoso dell'educazione del-l'infanzia che numerosa nella zona era abbandonata o, quel che forse e peggio, male assistita. Per assicurare la continuita all'opera, l'ha affidata ai Discepoli che gli sono grati per la benevolenza e la fiducia in essi riposta, e fanno e f'aran-no del loro meglio per continuare le fatiche del delicato e difficile apostolato.

" II complesso sorge a poche centinaia di metri dalla spiaggia, al centro di Siponto, ridente cittadina di ville, a trentasei chilometri da Foggia e nella immediata periferia di Manfredonia. Copre mille metri quadrati di su-perficie, costruito sulla duna marina dall'Ingegnere Antonio Miranda. Lo com-pongono tre elementi: due ale di fabbricato e un corpo di fabbrica trasversale.

L'area destinata ai piazzali si estende per cinquemila metri qua­drati (al tutto si e recentemente aggiunto il nuovissimo padiglione destinato a lavanderia e docce).

Dalle ampie terrazze lo sguardo spazia agevolmente nell'azzurro cielo sipontino, sulla distesa del mare, tra la verde pineta, al cospetto del pro-montorio garganico dai colori cangianti. Lo popolano 170 bambini delle cinque classi elementari, bisognosi di tutto: soprattutto di anime sacerdotali che li av-viino paternamente a vita morale e civile e ne lievitino le giovani esistenze col fermento cristiano".

Nella Casa il ruolo di Marta e ricoperto dalle Ancelle del Signore. L'altro Istituto pugliese e a Gioia del Collet non precisamente

vicino, perche a mezza strada fra Bari e Taranto, ma facilmente raggiungibile per le belle strade, ampie e pianeggianti, di questa regione.

L'Istituto per orfani di Gioia fu fondato da Padre Semeria, al qua­le e intitolato, nel lontano 1919, in una modesta Casa tenuta dai Padri Barna-biti. Da quel lontano anno la Casa e stata ampliata, rimodernata, completata nelle attrezzature; ha acquisiato una fisionomia propria. Ora e diretto dai Disce­poli, efficacemente coadiuvati dalle Ancelle del Signore.

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Su tre lati di un ampio cortile quadra to I ' lst i tuto sorge, vario nel-la sua unita per i diversi stili delle cost ruzioni : e moderno l'edificio pr incipale (scuole, dormi tor i , servizi) perehe ampliato e ritoccato pochi anni or sono ; ma-nierato, com'era di moda aU'epoca della sua costruzione (1935) quello che lo fronteggia (teatro, cucine, sala da pranzo, guardaroha, alloggio Suore) ; piu nio-desto quello che allaccia i due, il quale conserva le vecchie forme originali di schietta t radizione pugliese. Lungo il quarto lato del tor t i le un muricciolo, ma-scherato da piante di oleandro, delimita la proprieta dell 'att igua Parrocchia del Sacro Cuore. A Nord del quadri la tero il piazzale da gioco e, piu (dtre, il podere non irnpediscono alia vista di spaziare sulla fertile campagna che ondulata si per-de nel cielo all 'orizzonte. Somiglia, I ' lst i tuto, a una munita cittadella, entro la quale vivono la loro vita serena oltre cento giovanetti.

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LUCANIA

P r o v i n c i a d i M a t e r a

T\ALLA Puglia alia Lucania il passo e breve e le strade di scorrimento ve-I § loce. In men che non si dica siamo a Matera. A Matera, fra i

tanti, vivono e operano due Ex alunni, entrambi provenienti dal-1'Istituto di Potenza: Santarcangelo Michele e Caserta Nicola. 11 primo, Direttore didattico, con gentile e grato pensiero, ha volu-to intitolare il grande edificio della sua Scuola a Padre Minozzi;

il secondo, sulle cui spalle gravano innumerevoli cariche e ... carichi, si e ado-perato perche i Discepoli accettassero, in concessione trentennale, 1'Istituto costruito, per suo interessamento, in qualita di Presidente delFE. C. A. cit-tadino, sull'area di un antico conven-to. L'Istituto, intitolato a " Felice Ven­tura", si trova in localita "Cappucci-n i " , all'estremita meridionale della citta, proprio sull'orlo della grande gravina. E formato da piu edifici, tutti moderni, fra i quali pero, aggiungen-dogli un tono di grazia, fa capolino ogni tanto un angolino rimasto tipi-camente francescano. E dotato di una attrezzatissima tipografia, di un cine-ma-teatro che e quanto di piu moder-no e di piu bello si f>uo trovare nella regione, di un campo sportivo di di-mensioni regolamentari con la sua brava tribuna a scalinate e di una chiesetta semipubblica che conserva ancora le caratteristiche linee france-scane nonostante i restauri di gusto molto discutibile. I giovanetti sono piu di cento, e anche qui, nel quo-tidiano lavoro, si affiancano ai Disce­poli le Ancelle del Signore.

Matera Istituto ' Felice Ventura". Un angolino rimasto tipicamente francescano.

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In Matera e stata afhdata ai Discepoli anche la Parrocchia di Sant'Agnese, non lontana dall'lstituto, con Chiesa e canonica recentemente costruite dalla Cassa per il Mezzogiorno, per la comodita di un nuovo nucleo re-sidenziale, per lo piu abitato dai profughi dei malfamati e malsani Sussi.

Nella Provincia di Matera l'Opera, oltre I'lstituto suddetto e la Parrocchia, hadueAsi l i : quello di Colobraro, terminato da tempo, arredato, ma ancora chiuso per la solita carestia di Suore, e quello di Valslnni. (,hiest'ul-timo centro, dal quale peraltro Colobraro e poco distante, si raggiunge da Ma­

tera discendendo la Valle del Bradano lino al mare, percorrendo un buon tratto della superstrada jonica, e risalendo, dalla Stazione di N nova Siri la Valle del Sinni, per la Statale Sapri Jonio (nel caso nostro Jonio-Sapri).

II fabbricato dell'Asilo, con l'annessa Chiesina semipubblica, e stato costruito all'ingresso del paese. Alia sua grazia vivace contribuiscono I'aerea scala esterna, gli studiati effetti di chiaro-scuro, la sapiente distrihuzione degli spazi e delle masse e Ie aiuole fiorite del giardino. Vien f'atto di paragonare questa casa piena di vita, alia tetra mole del Castello che incombe sulle case del paese, greve di fosche leggende di morte ...

Le Suore dell'Apostolato Cattolico tengono f'ede al loro nome e, non contente della missione fra i bimbi e le giovinette della Scuola di lavoro, vorrebbero ospitare nella Casa grande anche delle Orfanelle.

P r o v i n c i a d i P o t e n z a

Continuando a risalire la Valle del Sinni, in poco tempo passiamo nella Provincia di Potenza.

II primo grosso borgo che ci viene incontro e Senise. L'Asilo e allogato alia meno peggio in un vecchio fabbricato, una

volta forse il castello del Iuogo, proprio sul cocuzzolo del paese. La parte di no-

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stra proprieta e caratterizzata da locali vasti, altissimi, con soffitti a cassettoni e pavimenti traballanti. Le Suore, le Piccole Ancelle del Sacro Cuore, senza mai perdere il loro inesauribile sorriso, f'anno miracoli di industriosita e di sacrificio per far si che il vecchio locale sia abitabile senza eccessivi pericoli. Ben duecento cinquanta bambini lo frequentano e, purtroppo, quasi altrettanti devono a forza restarne fuori. Nel periodo delle iscrizioni si vivono giornate roventi. E necessa-saria la forza pubblica per calmare la mamme cbe vorrebbero a tutti i costi la-sciare alle Suore i loro bambini, per essere libere nei lavori campestri. Ma come si fa, se non c'e piu posto e il vecchio locale e pieno come un uovo? Si e tanto cercato la possibility di costruire un Asilo nuovo, o, almeno, di ampliare quello esistente! Ma tutti i tentativi sono finiti nel nulla. E, a dire il vero, il paese, cbe ne avrebbe tutto l'interesse, collabora pocbino!

Ci proponiamo ora di raggiungere il piu isolato degli Asili di Lu-cania, quello di Spinoso. Dobbiamo, per questo, risalire ancora un poco la Valle del Sinni, per valicare la montagna attraversando alti e suggestivi boschi, e scendere nella Valle dell'Agri. Detto cosi sembra niente. Invece da Senise sono una novantina di chilometri di strada tutt'altro che facile.

Sullo stradone che precede il centro abitato sorge l'edificio dell'A-silo. Non e modernissiino, ma dignitoso e atto al suo compito. Le Suore dell'O-ratorio sono inesauribili in tutti i campi dell'apostolato, prima di tutto, s'inten-de, con i bambini e le giovanette che educano con infinita pazienza e con amore.

Piu di centoventi chilometri di strada ci separano da Potenza, ma bisogna percorrerli, facendo buon viso a cattivo gioco, per raggiungere il Capo-luogo della Lucania, sede di uno dei piu grandi Istituti dell'Opera e naturale base di partenza per la visita ai rimanenti Istituti della Provincia.

La storia dell'Istituto " Principe di Piemonte " di Potenza esi-gerebbe una trattazione a parte. Essendo la nostra una visita breve, ne accenne-remo i punti salienti.

Nel Rione di Santa Maria, ricavato spianando la cima di una colli-na, esistevano una volta tanti padiglioni, tutti dello stesso stile, destinati a un ospedale psichiatrico modello, mai realizzato. L'Opera, dalla Provincia, ne ot-tenne due e un discreto appezzamento di terreno. Nei due padiglioni furono rac-colti i primi Orfani all'alba stessa della vita dell'Opera.

In seguito i due padiglioni furono uniti da un terzo corpo di fab-brica; nacque un edificio per il Liceo Scientifico; fu costruita una grande Chiesa e recentemente si e aggiunto un nuovo fabbricato destinato all'Istituto Tecnico. In ultimo, come uno che si riveste all'ultima moda, tutto il complesso si e ab-bellito e agghindato nell'aspetto esteriore. Poiche gli edifici sono tutti allineati lungo un medesimo asse, ne e sortito un insieme imponente, lungo piu di due-cento metri, elevantesi, di norma, per tre piani.

Nell'Istituto funzionano le Classi elementari superiori, la Scuola Media, il Liceo Scientifico e 1' Istituto Tecnico.

Piu di mil le sono i giovani che frequentano le scuole; piu di due-cento sono gli ospiti del collegio, che dispone di un moderno cinema-teatro, di campi sportivi, di passeggiate e di giardini.

Nell'Istituto, nel corso degli anni, sono state educate migliaia e migliaia di giovani; ed ora non c'e citta o paese della Lucania dove non siano presenti professionisti, Medico, Farmacista, Avvocato, Insegnante o anche Par-roco, Ex alunni del " Principe di Piemonte" di Potenza.

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Potenza Istituto ' Principe di Piemonte '

Barile. Istituto Maschile "Padre G. Semeria'

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Le Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore collaborano con i Discepoli perche l'lstituto continui ad essere faro di civilta e centro di educa-zione civile e religiosa in queste terre troppo a Iungo abbandonate.

Ci sono altri otto Istituti nella Provincia, abbastanza vicini l'uno all'altro, e con un solo giro possiamo rapidamente vederli tutti.

Da Potenza ci trasferiamo a Rionero In Vulture. Rionero e un popoloso paese che ricopre con il suo abitato una depressione del terreno a for­ma di conchiglia, alle falde del Vulture. Qui la generosity del suo grande figlio Giustino Fortunato ci ba dato la possibility di accogliere, fin dagli inizi dell'O-pera, sotto un tetto ospitale tante bambine bisognose. II vecchio edificio, sede dell'Istituto, e stato col tempo ammodernato e riadattato dalla industriosita del-le Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore. Asilo, Laboratorio, Orfanotrofio femminile e Educandato fanno di questa Casa un centro di vitalita fresca e pe-renne come le abbondanti sorgenti che fecondano questa terra generosa.

Ancora poco piu di due chilometri ed eccoci a Barile. A Barile, i cui abitanti discendono dagli Albanesi che lo ripopo-

larono nel 1464 e ne parlano tuttora la lingua, l'Orfanotrofio maschile, intitola-to a " Padre G. Minozzi", ha sede in un antico convento che dall'alto domina, con la gran mole del Santuario annesso, l'abitato e la sottostante valiata pingue di olivi e di vigneti, volgendo le spalle alia montagna. Fu, in principio, Orfa­notrofio femminile, poi raccolse i bambini piu piccoli che dopo la seconda ele-mentare venivano avviati a Potenza. Ora nell'edificio, restaurato per quanto pos­sible , specialmente dopo il terremoto del 1930, i Discepoli curano ed educano i giovanetti della Scuola Media, oltre ai bambini delle classi elementari.

A Barile e imminente l'inizio dei lavori per la costruzione di un Asilo che sara affidato alle Ancelle del Signore le quali gia prestano la loro opera nell'Orfanotrofio.

Poco distante da Barile e Melfi, cittadina di origine preromana, costruita su un contrafforte a forma di terrazzo, nel versante settentrionale del Vulture. Ora e un centro vivace, agricolo e commerciale, e si e ripresa molto bene dal colpo tremendo che le inflisse il terremoto del 1930. II nostro Asilo, costruito, con accorgimenti antisismici, quasi come un'appendice del piu grande edificio scolastico, e nello stesso stile di questo, e pieno di bimbi, amorevolmente curati dalle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue.

Da Melfi a Venosa la strada e breve. Nella cittadina piena di an-tiche memorie, l'Opera, alle origini, ebbe gia un Asilo, che visse breve vita.

Ora gli Asili sono due. di recentissima costruzione. Dire che sono splendidi e dir poco. Case cosi belle i bambini di Venosa non le hanno viste neppure nei loro sogni piu rosei.

Un edificio sorge fra le prime case del paese, per chi viene da Mel­fi, in localita " Madonna della Scala ". E il piu grande dei due, costruito pro-prio a regola d'arte, gradevole per le forme, i colori e il giardino circostante.

Poco piu piccolo e l'altro, all'estremita opposta del paese, in lo­calita detta " Piani dell'Annunziata", vicino al nuovo edificio scolastico, ma ugualmente bello, ben fatto e del tutto funzionale.

Le Suore Missionarie del Sacro Costato, che dirigevano gia un av-viato Asilo in un vecchio edificio del Comune, si sono trasferite, armi, bagagli e ... bambini, nei nuovi; e questo, se fosse stato necessario, sarebbe stato un in­centive di piu a ben fare e sempre meglio fare.

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Venosa.

Aeilo Infantile 'Piani dell'Annunziata*.

Le bambine in processione.

Per salire a Maschito bisogna arrampicarsi per una strada secon-daria ma comoda. Maschito e un altro paese albanese. In esso l'Opera ha avuto da tempo un Asilo, allogato come meglio si poteva in un antico convento. In se-guito fu costruita ex novo una piccola appendice; poi fu necessario abbattere la parte antica ormai pericolante. La costruzione di un nuovo edificio accanto alia esigua parte rimasta e stato sempre il sogno delle buone Suore dell'Oratorio e la cura dei Dirigenti dell'Opera. I lavori stavano per cominciare quando una enne-gima difficolta si e frapposta fra il sogno e la realizzazione pratica. Pazienza! Le brave Suore sono gia alienate alPattesa. Intanto perseguono il loro ideale di bene nel breve spazio rimasto. Ma l'Asilo nuovo si tara.

Ancora piu in su, seguendo sempre la stessa strada, e Forenza, alta su quel che rimane dei vasti boschi che la circondavano. Le Terziarie Fran-cescane di Gesu Bambino sono l'anima e il cuore dell'Asilo " Uivina Provviden-za ", situato in un vetusto labbricato nel centro del paese. Restauri e rattoppi a non finire, l'apertura dell'Asilo risale al 1923, non riescono a illanguidire l'entu-siasmo delle Snore che seguitano o prodigarsi, con immutato ardore, per i bimbi, le fanciulle e le famiglie del paese, rimanendo saggiamente fuori delle mischie strapaesane nelle quali la parte deteriore degli abitanti vorrebbe coinvolgerle.

La strada montana, ridiscendendo a valle, con un gran balzo, dai novecento metri di Forenza ci porta ai quattrocentocinquanta di Palazzo San Gervnsio. La cittadina, sotto molti aspetti piu pugliese che lucana, con qualche pretesa industriale, ma prevalentemente agricola, vanta nn Asilo-Orf'anotrofio. intitolato a " Lo Sasso", che si presenta al visitatore nell'inconf'ondibile stile degli anni trenta. La sola modifica che e stata fatta, oltre alle riparazioni rese indispensabili dalle ingiurie del tempo, e la sopraelevazione delle due ale che delimitano il cortile dei giochi. Anche qui sono le Suore dell'Oratorio che si accollano gioiosamente il compito di educare cristianamente e di istruire i bam­bini dell'Asilo e gli orfanelli loro affidati e di accontentare, nei limiti dell'uma-namente possibile, le pretese di una popolazione che tutto vuole, tutto pretende, che crede che tutto le sia dovuto. Per amor di Dio le Suore sono capaci di fare questo ed altro!

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CALABRIA

J N Calabria l'Opera ha sette Istituti: due in Provincia di Cosenza, due in queila di Catanzaro e tre in quella di Reggio Calabria.

P r o v i n c i a d i C o s e n z a

I due Istituti in Provincia di Cosenza sono veramenle nell' inter-no, gli altri sul mare o a poca distanza da esso, tutti sulla costa jonica. Per rag-giungere il primo si deve arrivare fino a Castrovillari, distante circa duecento chilometri da Potenza, sulla strada statale numero 19 delle Calabrie.

L'Istituto " Vittorio Veneto" di Castrovillari non e esteticamen-te bello ma difficilmente si puo immaginare qualcosa di piu efficiente nel suo ge-nere. Asilo, Laboratorio, Educandato, Orfanotrofio e Scuole assorbono l'at-tivita di ben quindici Suore di Carita di Santa Maria, le quali, quantunque numerose sono stracariche di lavoro, fatto peraltro lietamente a maggior gloria di Dio.

Tempo fa, un distinto professionista di quella citta, in visita agli Uffici centrali dell'Opera, mi ha dichiarato di essere egli pure un Ex a-lunno dell'Asilo "Vittorio Veneto"; e c'e da scommettere, con buona pro­bability di vincere, che tutti gli abi-tanti del grosso centro calabrese, in un modo o nell'altro, si sono avvan-taggiati delle materne cure delle Suo­re. Anche attualmente oltre quattro­cento, fra bambini, bambine e giovi-nette frequentano il nostro Istituto.

A una cinquantina di chilometri di strada, a Sud di Castro­villari, non lontano dalla linea ferro-viaria Cosenza-Sibari, e Roggiano

HOGGIANO GRA Villi

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Gravina. JNel piccolo centro, che, fra 1'altro, vanta al suo attivo importanli pe-riodiche attivita culturali e un moderno centro residenziale collegato all'Unesco, esisteva una volta il nostro Orfanotrofio femminile "Madonna degli Orfani' ' , diretto dalle Suore Missionarie del Sacro Costato. L'Istituto lu fatto sloggiare dal vecchio fabbricato pericolante, ma le Suore, tenaci, non vollero andarsene, per amor di bandiera e per non deludere l'a9pettativa della popolazione che aveva imparato ad amarle e ad apprezzarle per il gran bene che spandono intorno a so. Percio aflittarono due locali, uno per 1'Asilo e uno per l'Orfanotrofio, ridotti, per forza maggiore, ai minimi termini. La tenacia e la pazienza delle Suore e dell'O-pera sono state finalmente premiate. E quasi terminata la costruzione del nuovo Istituto, in amena posizione, che guarda, di fra gli olivi secolari, la valle rigata dal fiu me e dal la ferrovia.

P r o v i n c i a d i C a t a n z a r o

Kaggiungere da Roggiano la litoranea jonica e poi seguirla per vi-sitare gli altri lstituti non e breve, ma certamenle piu eomodo che avventurarsi per le strade interne di questa regione, anche se, cosi facendo, ci perdiamo la possibilita di goderci la bellezza della Sila.

Corriamo quindi sulla riva del mare. Subito dopo Cropani Mari­na, una deviazione a destra (deviando a sinistra si finirebbe in mare) ci porta in venti chilometri a Sersale. Siamo in Provincia di Catanzaro. In questo paese l'Asilo e diretto dalle Suore di Carita delPImmacolata Concezione di Ivrea, le stesse che dirigono l'lstituto di Catanzaro Lido, importante centro in evoluzio-ne, che incontriamo dopo aver ripreso la strada litoranea.

Uno degli ultimi numerosi Ispettori ha dichiarato che il nostro e il miglior Istituto della Provincia. E questo ci fa indubbiamente piacere.

Le attivita sono molteplici: Asilo, Scuola eleinentare, Orfanotro­fio femminile e Educandato impegnano al lavoro apostolico un gran nuniero di Suore. Intanto nell'Istituto fervono i lavori. E come la Fabbrica di San Pietro: si lavora sempre e non si finisce mai. L'Istituto, intitolato a " t'austo Salvatori ", ha ormai lunga vita (fu fondato nel 1922) e grandi benemerenze. Ne il santo en-tusiasmo delle Suore si esaurisce, che anzi sembra crescere con il crescere volu-metrico dell'Istituto e la conseguente aumentata possibilita di fare del bene.

Dopo Punta Stilo, all'altezza di Monasterace Marina, ci internia-mo nuovamente per una quindicina di chilometri e raggiungiamo Stilo.

P r o v i n c i a d i R e g g i o C a l a b r i a

A Stilo siamo in Provincia di Reggio Calabria. L'Istituto " Pa­dre Semeria " domina il paese dall'alto e dalle grandi e regolari finestre gode la vista del mare lontano. Anche questo Istituto, Asilo, Laboratorio, Educandato, ha sede in un antico palazzotto baronale, donato all'Opera nel 1922. II palazzo e stato adattato e sopraelevato con notevole spesa, ma gli adattamenti e gli am-pliamenti non bastano mai: la cappella, il teatro, la sala da pranzo ... Ci vor-

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rebbe il pozzo di San Patrizio pieno di banconote di grosso taglio ... Le Suore Figlie della Divina Provvidenza pero, come sempre e dovunque, anche a costo di grandi sacrifici, portano e conservano viva nel paese, la fiaccola della cristia-na Carita.

Le stesse Suore dirigono l'Asilo di Oerace Superlore, sito in un antico convento dai locali ampi e luminosi, in posizione panoramica, in vista del mare, che possiamo raggiungere con una deviazione di una decina di chilo-metri aH'altezza di Locri. Anch'esso e il centro educativo e spirituale del paese, frequentato da numerosi bambini e fanciulle. £ intitolato a "Edmondo Oe A-micis " e fu fondato nel lontano 1922.

Sempre lungo la litoranea, poco dopo aver doppiato Capo Sparti-vento, raggiungiamo Pallzzl Marina.

Alto, 8u le dune costiere, al cospetto del mare, dominante le case del borgo disordinatamente raccolte attorno alia Chiesa di recente costruzione, ristituto leggiadro non si inserisce facilmente nel rude e desolato paesaggio, tan-ta e la grazia delle sue linee e dei colori. Ma quando i bambini, arrancando su per l'erta polverosa, vi confluiscono da ogni parte del paese, e quando, nell'ora dell'uscita, ne sciamano per far ritorno alle loro case, per lo piu molto modeste, si comprende facilmente che ristituto e del paese parte essenziale, vitale. La Casa e bella, bellissima. Ma e nata dopo un lunghissimo tavaglio morale e materiale. Basti pensare che l'Asilo fu aperto, sistemato in baracche, nel 1922, ed ebbe un posticino tutto particolare nel cuore di Padre Semeria. Solo nel 1957, dopo una lunga e disastrosa (per i locali) parentesi dovuta all'occupazione da parte degli alluvionati, le Preziosine di Monza, hanno potuto appoggiare la loro " preziosa " missione sul nuovo fabbricato.

Ora la bella Casa ospita centoventi bambini dell'Asilo, altrettanti delle Scuole elementari e una quarantina di fanciulle della Scuola di lavoro. E faro di luce, sorgente di freschezza fra gli aridi calanchi del Capo Spartivento.

Al viandante che prosegue per la litoranea diretto a Reggio e alia nave che lo traghettera in Sicilia, e quindi a noi, si offre ora un magico spetta-colo. Al di la del breve tratto di mare, solcato da ogni sorta di natanti, i Monti Peloritani innalzano verso l'azzurro del cielo l'imponente loro massa. Tutte le tonalita e gradazioni del verde sono rappresentate neH'immensa tavolozza che qua e la, sotto il gioco del sole, sembra lievemente spruzzata di oro antico.

A ogni svolta di strada le montagne si avvicinano, e le separa dai-l'azzurro carico del mare il bianco ciglio dei paesi e dei villaggi rivieraschi che si perdono, senza soluzione di continuita, giu giu fino alia mitica Taormina, che si vede piu con gli occhi della fantasia che con quelli veri.

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Mondello (Palermo)

Casa del Fanciullo "Pietruccio Leone"

II primo nucleo dell'Ietituto: una eplendida villa.

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SICIL.IA

P r o v i n c i a d i P a l e r m o

IKjESSUN piu bel congedo dal Continente, nessun piu cordiale benvenuto / \ nell'Isola potevan darsi.

In Sicilia. Messina e la lunga strada che porta a Palermo. Nel Capoluogo della Regione 1'Asilo "Puricell i"

ebbe vita nel 1925, donato all'Opera dall'Ingegnere Piero Puricelli. E affidato alle Suore Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesu le quali, oltre la Scuola materna, fanno anche le cinque Classi elementari, rendendosi benemerite del popoloso rione che, una volta in periferia, e ora al centro di un vasto e mo-demo quartiere. Lo zelo delle Suore e grande. L'Asilo, purtroppo, e piccolo. Ma la Provvidenza e piena di risorse. Fidiamo nella Provvidenza!

Palermo. Asilo infantile 'Puricelli' Bimbetti della Scuola materna.

Mondello e l'aristocratico villaggio balneare dei palermitani. La Casa del Fanciullo " Pietruccio Leone" e una realizzazione della Dottoressa Giu-

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seppina Leone e ora ella l'ha donata ai Discepoli perche l'opera caritativa da lei iniziata e ottiraamente avviata, trovi quella continuita che solo le istituzioni, se benedette da Dio, possono garantire.

L'Istituto sorge in una delle posizioni piu suggestive dell'amena fascia li-toranea, dove maggiormente si avverte il benefico connubio del monte col mare, incastonato fra il verde dei giardini come una preziosa gemma. La spiaggia e a pochi passi di distanza. Dietro ha il monte roccioso, illeggiadrito dalle agavi e dai fichidindia. E una bella Casa, formata di vari edifici, diversi per stile, ma tutti improntati a gaiezza e a serenita come si addice ai bambini.

Le ottime Suore Pie Operaie dell'lmmacolata, presenti gia in altri nostri Istituti, lo dirigono con zelo e competenza.

Voltate le spalle al mare e lasciato dietro le medesime l'abitato di Palermo, saliamo, rasentando l'aereoporto di Boccadifalco e attraversando il ca-ratteristico borgo, a San Martino delle Scale.

La storia dell'Istituto " Padre G. Semeria ", Orfanotrofio maschile, e lunga e varia. Piu lunga e piu varia e la storia dell'antica Abbazia Benedettina nella quale ha sede. Una guida turistica potra essere di aiuto.

Nel 1926 1'Operaebbe in concessione perpetua l'iinmensa Abbazia, molto mal ridotta, i terreni circostanti e il grande feudo di "Sagana".

Restaurare, rimodernare e adattare i locali per renderli idonei al­ia nuova finalita e stata una continua preoccupazione (e spesa) dell'Opera fino al giorno d'oggi. Attualmente sono quasi trecento i figliuoli che nella Casa do­nata dalla Provvidenza trovano un tetto, una famiglia, la necessaria istruzione e una cristiana educazione.

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L'Abbazia ba conservato all'esterno 1'imponente aspetto conferito-le nell'ultimo rifacimento del '700, ma nell'interno e quasi irriconoscibile, ec-cezion fatta per le parti monumentali che sono gelosamente conservate e rispet-tate. Contetnporaneameate e mutato anche l'aspetto della zona circostante.

Una volta, non molti anni fa, semideserta e brulla, e ora un gra-zioso villaggio montano per gli ozi dei palermitani, costituito di villette che oc-chieggiano fra il folto dei pini cresciuti in seguito a un sapiente rimboschimento.

Era difficile l'accesso per mancanza di una strada degna di tale no-me: ora, invece, una bella strada asf'altata conduce a Palermo, un'altra a Mon-reale raccogliendo le molte ramiticazioni che, nei boscbi, raggiungono e uniscono tuite le villette del Villaggio Montano.

Sulla piazzetta, davanti alia Farrocchia afffdata ai Monaci Benedet-tini, e stato costruito ex novo un Asilo Orfanotrofio per i bambini piu piccoli.

I due Istituti si avvalgono della preziosa collaborazione delle Suo­re Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesu.

P r o v i n c i e d i T r a p a n i © C a l t a n i s s e t t a

Sulla strada litoranea che conduce a Trapani, nel grosso e grazioso centro marinaro di Castellammare del Golfo, tristamente celebre per le pro-dezze della mafia, si e aperto recentemente I'lstituto " Padre G. Minozzi", ulti­ma gemma, in ordine di tempo, della lunga collana.

Nel gennaio di quest'anno 1966 le Suore Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesu hanno fatto il loro ingresso nell'edificio appena terniinato.

Se oggi si sente meno di qualche anno fa la mancanza del pane materiale, quel che manca, e in certi luoghi la mancanza e desolatamente asso-luta, e l'educazione civile e religiosa. Per porre rimedio, almeno in parte, a questa grave deficienza, l'Opera ha scelto i luoghi dove inviare i suoi " operai".

In Sicilia in genere, a Castellammare in particolare, la missione e molto difficile e delicata. Ma le Suore non mancheranno di affrontarla sere-namente, convinte che ogni rinuncia e ogni sacrificio e fatica va a maggior glo­ria di Dio.

Per rag:;iungere le rimanenti due Istituzioni che l'Opera ha in Si-cilia, bisogna attraversare l'isola lungo una diagonale che, partendo da Palermo e passando nei pressi di Caltanissetta, raggiunge il mare sulla sponda meridionale.

I due Istituti sono infatti in provincia di Caltanissetta. II primo, sulla strada che da Canicatti va a Mazzarino, e a Rlesi,

cittadina dal caratteristico colore isolano. La vecchia casa dov'e la sede dell'Istituto fu donata all'Opera dal

compianto Sacerdote Don Salvatore Riggio nel 1925, e I'lstituto e intitolato al suo nome. Purtroppo oggi l'annoso fabbricato non e piu adatto alio scopo, nono-stante le acrobazie che le industriose Suore Riparatrici del Sacro Cuore hanno fatto e fanno per migliorarlo e restaurarlo. Ma anche qui la Provvidenza soccor-reri . Non pud essere diversamente, perche l'Asilo e frequentato da piu di due-cento bambini e l'Orfanotrofio femminile conta una cinquantinadipiccoleospiti.

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Dal monte al m a r e ; dall 'antico al m o d e r n o ; dall 'avara econoniia agricola al l 'esal tante boom del pe t ro l io ; da Riesi a Gela.

All 'estremita oceidentale della ci t tadina, f'ra la l i toranea e il mare, su disegno del l 'Archi te t to Lugli, l ' lmpresa Hornbostel di Padova, costruttr ice anche del l ' Is t i tuto di Gastel lammare, ha rivestito di mattoni un sogno di carita.

E sorto cosi il grandioso lst i tuto " Padre G. Minozzi " , Asilo e Orf'anotrofio per i bambini del primo cielo e lementare .

Grandi aule, piene di sole e di luce, sale di ricreazione, alloggi, cappella, cortili , abbondanza dei piii moderni servizi, aecolgono dall 'ot tobre del 1964 i pieeoli della cit tadina che cresce con r i tmo vertiginoso, lo stesso ri tmo con cni esce il petrolio dai pozzi sot tomarini .

Prima poclii e timiili per l ' innata ritrosia sospettosa di questa gen-te, poi seinpre pin nnmerosi , ora i bambini l ianno Irovato nella bella casa la loro casa, e dalle zelanti Snore Terziarie Francescane del Signore, la eare/.za materna e la parola buona che li ednca e li avvia alia vita.

II piazzale confina con la spiaggia. II vento si diverte a formare piccole dune di sabbia dorata d i e geme sotto i nostri passi mentre ci avvicinia-mo la dove le onde, inoriiiorando e orlandosi di schiuina, vengono a frangersi.

Dall 'altra parte dell 'acqua c'e la sponda africana.

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CONCLUSION EI

SE mettessi la parola fine a questo itinerario italiano senza accennare alle istituzioni che VOpera ha in Roma, mi parrebbe di aver pri-vato il mio paziente compagno di viaggio, e ormai amico, voglio sperare, di qualcosa di molto importante.

A Roma c'e, istituita nel 1925, la Scuola di Metodo parificata, ora intitolata a " Padre G. Semeria", diretta dalle

Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore presso la loro Casa Generalizia in Via Germano Sommeiller, 38; e poi c'e la Casa Generalizia dei Discepoli, parva sed apta nobis, che ospita anche gli Ujfici Centrali dell'Opera, in Via dei Pianellari, 7.

Lo spazio, gia tutto sfruttato, non mi consente di dilungarmi su queste due istituzioni, ma posso indicare a chi ha interesse di conoscerle un po-chino di piu, rispettivamente i nostri Bollettini n. 12 del 1963 e n. 2 del 1965, nei quali potra trovare in merito notizie diffuse.

Per tiranno che sia lo spazio, un'ultima considerazione s'impone. Chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui avrd certo notato, e

se ne sard forse anche stupito, quanto e vasto il campo di apostolato che la Prov-videnza ha riservato ai Discepoli: inessis quidem multa.

Quanto pochi siano i medesimi, se non Vha notato, glie lo posso assicurare io, tanto da non poter ulteriormente allargare il campo, per la qual cosa sono da piu parti e continuamente sollecitati: operarii autem pauci.

Come fare ? Un mezzo ci sarebbe, c'e. Chi Vha indicato e consi-gliato era Uno che sapeva il fatto suo. Indirizzateci vocazioni religiose, voi che siete buoni. Pregate il Signore che ce ne mandi, molte: rogate ergo dominum messis ut mittat operarios in messem suam.

E cost sia.

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Imprimatur: -J- NICOLAVS CAVANNA Episcopua Reatiuua.

Direttore responaabile: PADRE TITO PASOI ALI. Redattore rapo : DON ROMKO PANZONE. Segretario di Amministrazione: DON EGISTO PATUELLI.

Aut. Trib. Roma Num. 8504 del 20 febbraio 1962. Sped, in Abb. postale Cruppo III .

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SCUOLA T1POGKAF1CA DKLL'ISTITUTO MASCHILE - PADRK GIOVANNI MINOZZ1"

AMATBICK (RIETI)