Efrem Inni Sulla Perla

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La traduzione è stata condotta sul testo: Ephraem des Syrers, Hymnen de Fide, a cura di E. Beck, Secrétariat du CorpusSCO, Lou- vain 1955 (CSCO 154, Syr 73), pp. 248-262. IL DONO DELLA PERLA Inno sulla perla 1 Sulla perla, secondo la melodia di: Chi potrà 1. Un giorno, miei fratelli, presi una perla: vidi in essa i simboli che si riferiscono al Regno', le icone e le figure della grandezza [divina]. Divenne una fonte, dalla quale bevvi i simboli del Figlio. Responsorio: Benedetto colui che paragonò a una perla il regno dell' Altissimo-l 2. La posi, miei fratelli, sul palmo della mi? mano, per poterla esaminare. 1 Oppure: «O figli del Regno». 2 Cf. Mt 13,45. 17 I

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La traduzione è stata condotta sul testo: Ephraem des Syrers, Hymnen de Fide, a cura di E. Beck, Secrétariat du CorpusSCO, Lou­vain 1955 (CSCO 154, Syr 73), pp. 248-262.

IL DONO DELLA PERLA

Inno sulla perla 1

Sulla perla, secondo la melodia di: Chi potrà

1. Un giorno, miei fratelli,

presi una perla: vidi in essa i simboli

che si riferiscono al Regno', le icone e le figure

della grandezza [divina]. Divenne una fonte,

dalla quale bevvi i simboli del Figlio.

Responsorio: Benedetto colui che paragonò a una perla il regno dell'Altissimo-l

2. La posi, miei fratelli, sul palmo della mi? mano,

per poterla esaminare.

1 Oppure: «O figli del Regno». 2 Cf. Mt 13,45.

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Mi misi a osservarla da un lato:

aveva un solo aspetto da tutti i lati",

[Così] è la ricerca del Figlio, imperscrutabile,

poiché essa è tutta! luce.

3. Nella sua limpidezza, io vidi il Limpido,

che non diventa opaco; e, nella sua purezza",

il simbolo grande del corpo di nostro Signore,

che è puro. Nella sua indivisibilità,

io vidi la verità, che è indivisibile.

4. Fu proprio lei, Maria, che vidi là,

3 Cf. F. Graffin, «Les Hymnes sur la perle», pp. 132-133, n. 3: oltre a di­scutere i problemi posti dalla traduzione in questo punto, segnala alcuni paralleli in HFid 4,7 e 11, e, soprattutto, in un passo della Esposizione22,26 di Afraate, un autore precedente a Efrern, dove la perla è paragonata alla pa­rola di Dio, bella da qualunque lato la si guardi (si può vedere per comodità la traduzione francese in Aphraate le Sage Person, Les Exposés II, a cura di M.-]. Pierre, Cerf, Paris 1989 [SC 359], p. 872).

4 Essendo femminile il pronome che segue nuhrà (<<luce»), il riferimen­to deve essere alla perla (cf. F.]. Martinez, «Las himnos "sobre la perla"», p. 12, n. 3).

5 I due termini «limpidezza» (sapyuta) e «purezza» (dakyuta) avranno rilievo in seguito nella spiritualità monastica di Giovanni il Solitario: cf. M. Nin. «La sintesi monastica di Giovanni il Solitario», in Le chiesesire tra N e VI

secolo: dibattito dottrinale e ricerca spirituale, a cura di E. Vergani, S. Chiala, Centro Ambrosiano, Milano 2005, pp. 95-117 (qui p. 105).

la sua pura concezione'; fu [poi] la chiesa,

e il Figlio nel suo seno, come la nube",

che lo portò; e il simbolo del cielo,

da cui rifulse una luminosità preziosa".

5. Vidi in essa i trofei [del Figlio], delle sue vittorie

e delle sue incoronazioni [di martirio]. Vidi i suoi mezzi di soccorso

con i suoi benefici, sia quelli invisibili

sia quelli visibili. Per me era più grande

dell'arca", nella quale mi persi.

6. Vidi in essa le sezioni più interne, senza ombre,

poiché [la perla] è figlia dell'astro splendentel'';

6 Se, come appare dal testo edito, il termine siriaco ibaitui di Lc 1,31) ha suffisso pronominale maschile (batneh), la «concezione» va riferita al frutto puro di Cristo nel seno di Maria (cf. anche F.]. Martinez, «Las himnos "so­bre la perla"», p. 12, n. 5).

7 Cf. la nube di Es 13,21. 8 Cf. la colonna di fuoco che illumina la notte in Es 13,21. 9 Il termine della Peshitta di Mt 24,38 e Le 17,27 per indicare l'arca di

Noè (Gen 6,14), la quale, per Efrem, rappresenta una ricca tipologia della chiesa (cf. T. Bou Mansour, La pensée symbolique, pp. 317-319 e, tra gli altri passi efremiani, HFid 49,4-5 e 66,8).

lO Verosimilmente il sole; nel testo siriaco si trova nahhirà, che significa «fulgente, brillante, splendente»; al plurale, significa «astri, stelle»; a un'al ­

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[vidi] figure eloquenti, senza lingue,

un sussurro di simboli, senza labbra.

L'arpa del silenzio, che [è] senza suono,

ha intonato cantici!'.

7. Risuonò la tromba e mormorò il tuono.

Non essere temerario: tralascia ciò che non è visibile,

prendi ciò che è visibile! Vidi nel cielo sereno

un altro genere di pioggia: come un corso d'acqua da una nuvola,

[così] le mie orecchie si riempirono di ìnterpretazioni'".

8. E come la manna, che da sola

saziò il popolo con i suoi sapori,

al posto dei sapori [del cibo ]13, [così] la perla

saziò anche me, al posto dei libri,

tra spiegazione sulI'origine della perla, non dal raggio solare ma dalla «ru­giada celeste», si allude in Inni sulla perla 4,14.

Il Lett.: «Ha donato, offerto cantici»; per un motivo analogo, cf. Inni sulla perla 2,1.

12 I riferimenti non sono chiarissimi; cf. tuttavia la «nuvoletta» che mette fine alla siccità nell'episodio di Elia di IRe 18,44 oppure Os 6,3.

13 Cf. Es 16,15-36 e Sap 16,20-21 sulla manna, cibo celeste che soddisfa ogni gusto.

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della loro lettura e della loro interpretazione'<.

9. E pur volendo chiedere, se ha ancora

altri simboli, [la perla] non ha bocca,

perché io possa ascoltarla, e neppure orecchie,

perché possa ascoltarmi. O, [perla], priva di sensi,

presso cui ho acquisito sensi del tutto nuovi!

lO. Essa rispose e mi disse: Figlia io sono

del mare immenso e più [vasto] di quel mare

dal quale sono risalita. Grande è il tesoro

di simboli, che è nel mio seno: scruta il mare,

non scrutare (teb$e) il Signore del mare!

11. Vidi i [pescatori] tuffarsi" scendendo in cerca di me",

14 Lett.: «Le loro letture e le loro interpretazioni». Un'altra traduzione è possibile, come propone Martinez, connotando più storicamente il testo nel senso della polemica antiariana: «Al posto degli scribi (designazione ironica degli ariani) / delle loro lezioni - e delle loro interpretazioni».

15 Lett.: <<1 tuffatori». 16 Lett.: «Che discesero (da-n}:zet[wj) dietro a me (biitar[yj)>>; «dietro a me»

(batar[yj) si ritrova anche nell'espressione «Vieni dietro a me (ta biitar[yj)>>,

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affrettandosi a tornare a riva!"

dal profondo del mare: un minimo istante

non [10] sopportavano più. Chi potrebbe cercare

di scrutare (neb$e) la profondità della divinità!

12. I flutti [del mare] del Figlio sono colmi di opportunità

insieme al rischio [di danneggiarsi]". Davvero non sono stati da te osservati

i flutti del mare? Se una nave vi resistesse'?

[i flutti] la infrangerebbero; ma se vi si affida

e non vi si oppone, allora si conserva sicura [nel mare].

13. Nel mare sono annegati tutti gli egiziani,

pur non avendo esplorato [nulla]". E senza [alcuna] indagine (b$iitii),

«Seguimi» (Mt 8,22 e 12 volte nel NT: cf. M. Pazzini, Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Franciscan Printing Press, Jerusalem 2004, p. 61).

17 Lett.: «All'asciutto». 18 Lett.: «Colmi di aiuti con danni». 19 Il verbo brii significa anche «disputare» e può richiamare dunque le

vivaci controversie teologiche del tempo. Si ritiene che gli Inni sulla fede af­frontino i problemi sorti, anche nella chiesa di Efrem, durante la crisi ariana.

20 Cf. Es 14,28. 11 verbo 'aqueb rinvia all'idea di «seguire le tracce, inve­stigare, cercare». Il senso sarebbe: un castigo ancor più terribile di quello ri­cevuto dagli egiziani potrebbero meritare gli «scrutatori» irrispettosi del «mistero» divino.

sulla terra asciutta, sono stati inghiottiti anche gli ebrei".

E come potrete sopravvivere voi? Pure i sodomiti

sono stati accarezzati'? nel fuoco! E come riuscirete vincitori?

14. Durante questi terribili eventi, i pesci nel mare

tremarono presso di noi. Veramente voi avete

un cuore di pietra, voi che leggete i [racconti di] queste [storie]

e li dimenticate? Un grande pericolo [bisogna temere],

poiché da molto tace-' la giustizia [divina]!

15. La disputa Ch'ata) rivaleggta-! con la confessione [di fede]:

quale vincerà? Si eleva la lode,

e pure la ricerca Cuqqiiba), dalla lingua:

quale intenderà? Indagine (b$iita), preghiera

[provengono] dalla stessa bocca: quale ascolterà?

21 Cf. Nm 16,31. 22 Lett.: «Lambiti, leccati»; forse è detto ironicamente. Cf. Gen 19,24. 23 Lett.: «Tacque». 24 Lett.: «Si mescola». Questa strofe fa pensare alle sogyiitii o «dispute di

preminenza», «poemi dialogati», nei quali intervengono sia personaggi bi­blici sia figure personificate di concetti, valori o istituzioni (<<matrimonio e verginità» ad esempio).

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16. Tre giorni, nel mare,

Giona fu vicino a noi". Tremarono gli esseri viventi,

che sono nel mare: chi può fuggire

da Dio? Giona si diede alla fuga:

e voi osate investigar1026?

Inno sulla perla 2

La stessa melodia

1. A chi assomigli, [o perla]? [Lo] dica il tuo silenzio

a colui che ti ascolta! Con la bocca silenziosa,

parla con noi! A chi ascolta

il brusio del tuo silenzio, il tuo simbolo proclama,

silenziosamente, il nostro Salvatore!

25 Cf. Gn 2,1. 26 Lett.: «La sua ricerca Cuqqiibeh)>>, ossia «l'esame, l'indagine su di lui».

Il contesto lascia intendere biasimo e timore verso quella che è considerata come un'esplorazione irriverente e del tutto irriguardosa dei misteri e del­l'operato di Dio.

2. Tua madre è la vergine del mare'?

senza che l'abbia presa [in sposa].

, Ella cadde nel suo seno, senza che l'abbia conosciuta.

Ti concepì presso di sé, senza che le si sia unito!

J La tua figura, [o perla], sia di biasimo per le donne giudee,

quando ti portano.

3. Tu soltanto, [o perla], sei frutto di generazione"

tra tutte le pietre preziose. Tu sei simile

alla parola dell'Alto che, unicamente,

l'Altissimo ha generato. Le pietre intarsiate

sono simili al simbolo delle creature superiori-".

4. Progenie'? visibile di seno invisibile:

simbolo grande! La tua concezione limpida."

[è] senza seme;

) 27 Si può pensare alla conchiglia, che è «in seno al mare», In essa la per­

) la si forma, senza che vi sia accoppiamento. 28 In siriaco, si trova yaldii che significa anche «nascita, prole, discen­

denza». 29 Gli angeli, gli esseri celesti, distinti, anche nella simbologia, da Cristo. 30 Sempre yaldii, d. supra, n. 28. 31 La stessa radice di Inni sulla perla 1,3,1-2.

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senza unione coniugale [è] la tua generazione pura".

E senza fratellì" è la tua nascìta>',

che è unica".

5. Nostro Signore [ha] fratelli ed è senza fratelli,

poiché è l'Unico (l/:Lfdiiyii)36. Oh [perla] sola,

simbolo grande, poiché unica

è la tua figura! Sul diadema del re,

tu hai fratelli e anche sorelle".

6. Pietre preziose siano i tuoi fratelli

con i berilli;

32 Ancora yaldii, per «generazione»; per «pura», la stessa radice di Inni sulla perla 1,3,4 (cf. supra, n. 5).

33 Unica nella sua specie. Efrem sottolinea la particolarità dell'origine della perla tra tutte le pietre preziose.

34 Il termine siriaco è mawliidii (<<parto, nascita, generazione»). 35 Il termine di Cv 1,14.18: fhfdiiyii, che significa «unico, unigenito». Sul­

la ricca dimensione teologica e spirituale in esso implicita, specie in rap­porto al «proto-monachesìmo» siriaco, cf. S. P. Brock, L'occhio luminoso, pp. 158-165.

36 Oppure: l'«Unigenito», cf. supra, n. 35. 37 Nella opposizione tra la specie unica della perla e le altre pietre pre­

ziose, secondo F. Craffin, «Les Hymnes sur la perle», p. 137, n. 1, si può ve­dere «la differenza tra il Verbo, Figlio unico di Dio per natura, e gli uomini, figli adottivi e per grazia». Parimenti, come il Figlio si è mescolato con gli uomini nella sua vita terrestre, così la perla sta sul diadema in mezzo ad al­tre pietre preziose.

e le gemme38

come tue compagne. Sia l'oro

come tuo parente. Che il Re dei re

abbia una corona dei tuoi amici!

7. Allorché tu sei salita'", dal profondo del mare,

sepolcro vivente, hai acquisito questa

splendida schiera di fratelli, cugini

e parenti. Il grano sulla spiga

e tu sul diadema, insieme a molti.

8. E dunque il debito ti fu giustamente

estinto: dalla profondità [del mare]

[sei risalita] a una splendida altezza! La spiga porta

il grano nel campo; il capo del re, invece,

ti conduce in trionfo sul carro [regale]".

38 Anche in questo caso margiinyiitii«<perle», ma anche analoghi gioiel­li); se vale quanto detto sopra, si deve pensare qui a un senso traslato per vari generi di pietre preziose.

39 Cf. il termine della Peshitta di Sal 68,19 e Ef 4,8-11. 40 Come il seme di grano muore nel profondo della terra per risorgere

sulla spiga, così la perla, che era «perduta» nel profondo del mare, potrà es­sere «esaltata» sulla corona del re.

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9. Oh figlia delle acque, che lasciò il mare,

nel quale è nata. Alla [terra] asciutta è risalita,

nella quale è amata. [Dopo] averla desiderata e afferrata,

con essa si ornarono, come il Figlio

che i popoli hanno amato, e con il quale si sono coronati.

lO. In simbolo e [in] realtà, il Leviatanov è stato schiacciato

dai mortali. Si sono spogliati i tuffatori,

e si sono rivestiti dell'olio, in simbolo di Cristo,

ti hanno presa e sono risaliti. Gli apostoliv afferrarono

l'anima dalla bocca [del drago]43, mentre era ancora amara!

Il. La tua natura assomiglia all' agnello silenzioso

nella sua mansuetudine!

41 Cf. Sal 74,14. 42 In siriaco è possibile un particolare gioco di parole, che risulta assai

significativo in questo contesto: slfl:ze, infatti, significa sia «inviati, apostoli», sia «nudi, spogliati». Nella strofe è evidente dunque il riferimento battesi­male. Come i pescatori si gettano nudi nel mare per arrivare alla perla, così i cristiani nel battesimo si devono spogliare dell' «uomo vecchio», delle cose di «questo mondo» per rivestirsi di Cristo.

43 I motivi cui si allude in questa strofe presentano analogie con il rac­conto dell'«Inno dell'anima» negli Atti di Giuda Tommaso, cf. supra, § 1 del­l' «Introduzione».

28

Se uno la perforasse la sollevasse e appendesse

all'orecchio, come Golgota,

ancor più getterebbe tutti i suoi raggi

su quelli che la contemplano'".

12. Ritrasse nella sua bellezza la bellezza del Figlio,

che rivestì la sofferenza. I chiodi lo trapassarono;

una punta ti ha trapassato, poiché anche te perforarono, [o perla],

come le sue mani. E poiché soffrì, regnò,

come, attraverso la tua sofferenza, accrebbe la tua bellezza.

13. E se ti avessero risparmiato allora non ti avrebbero apprezzato,

poiché, [solo] se tu avessi sofferto, avresti regnato. Simon Pietro

[volle] risparmiare'> la Pietra'", che ferisce

chi la urta. A causa della sua sofferenza,

la sua bellezza ornò altezza e profondità.

44 Cf. Zc 12,10. Nella strofe il pronome femminile si riferisce alla perla, ma è chiara l'allusione a Cristo; inscindibile risulta l'intreccio tra sofferenza, bellezza, contemplazione.

45 Cf. Mt 16,22. 46 Cristo, cf. Mt 21,42-44. Nella passione di Cristo si rivela la causa del­

la sua gloriosa bellezza: la Pietra è Cristo e la perla è una pietra preziosa.

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Inno sulla perla 3

1. Non sei biasimata per la tua nudità,

o perla! Ebbro, ti desidera

anche il mercante, che ti spoglia dei tuoi abiti,

non per recarti offesa. La tua veste è la tua luce;

il tuo abito è il tuo splendore, o spogliata!

2. Assomigli a Eva, che fu vestita

della sua nudità. Maledetto colui che l'ha ingannata,

spogliata e abbandonatav: non poté il serpente

spogliarti della tua gloria! Similmente a te,

le donne rivestiranno la luce .nell'Ederrs.

3. Molto risplendono le perle

d'Etiopia, come sta scritto":

47 Si tratta del serpente di Gen 3,1 ss. 48 Cf. Inni sul paradiso 6,9 (ad esempio, nella traduzione francese,

Éphrem de Nisibe, Hymnes sur le paradis, a cura di R. Lavenant, F. Graffin, Cerf, Paris 1968 [SC 137], pp. 84-85): gli eletti saranno rivestiti dell'abito di gloria, reso da Cristo al battesimo. Su questi temi vedi anche S. P. Brock, L'occhio luminoso, pp. 107-110. Cf., infine, la strofe 4,9 di questo stesso inno.

49 Cf. Gb 28,19 Peshitta.

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Ai neri d'Etiopia chi ti ha donato?

Colui che ha donato la luce ai popoli,

i cui raggi hanno raggiunto

sia gli etiopi sia gli indiani'",

4. Filippo vide sul carro

l'eunuco dell'Etìopìa". L'agnello di luce

s'imbatté nel nero, mentre leggeva

[scorrendo] le righe. L'etiope fu battezzato

e rivestì la luce; se n'andò risplendente.

5. Insegnò e fece discepoli: da neri

[li] rese bianchi. E le donne etiopi,

nere, divennero perle

per il Figlio. Egli [le] offrì a suo Padre:

50 Per una prima valutazione di queste tradizioni relative all'evangeliz­zazione dell'India, ossia alla chiesa che risalirebbe a Tommaso, e per la no­zione che di Etiopia e India dovevano avere Efrem, gli autori siriaci e alcu­ni geografi greci, cf. F. J. Martinez, «Las himnos "sobre la perla"», p. 21, n. 3; vedi anche le indicazioni di F. Graffin, «Les Hymnes sur la perle», p. 141, n. 4.

51 Cf. At 8,26-40.

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un diadema risplendente [venuto] dagli etiopi>.

6. La regina di Saba-" [è come] una pecora che venne

nel paese del lupo. Salomone le diede

la lampada di verità, che egli spense

allorché divenne pagano>. Ella ricevette la luce e se n'andò-':

essi rimasero nelle tenebre come loro solito.

7. Quel raggio, che scese con quella

beata in mezzo allo scuro'",

conservò il suo splendore, finché venne

il nuovo Oriente. Il raggio si fuse

con quel fulgore e illuminò il paese.

52 Cf. lo sviluppo di questo tema del diadema in Inni sulla perla 2,5-8. 53 Cf. IRe 10,1-10, che narra della visita della regina di Saba, identifica­

ta con l'Etiopia, al re Salomone. 54 Cf. IRe 11,1-8. L'espressione allude alle pratiche idolatriche che Salo­

mone fu indotto a compiere dalle sue numerose mogli straniere. 55 Cf. IRe 10,13. 56 Il termine siriaco /:lessiike «<le tenebre») significa anche «tenebroso,

scuro»; forse il gioco di senso voluto è tra «scuri (privi di luce)» e «scuri (di pelle}»: gli abitanti del regno di Saba accolgono tuttavia la luce, illuminan­do così tutto il paese.

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8. Vi sono nel mare pesci d'ogni specie

e d'ogni taglia. E, quanto alla loro grandezza,

molti sono piccoli; grazie alla tua piccolezza, [o perla],

il diadema diviene magnifico. È immagine del Figlio,

grazie alla piccolezza del quale Adamo divenne magnifico.

9. Per il capo, il tuo diadema; per l'occhio, la tua bellezza;

per l'orecchio, il tuo ornamento. Sali dal mare,

[o perla], prossima della terra'", e vieni a dimorare

presso l'udito. Che l'orecchio ami

la Parola di vita, come [ha] amore per te.

lO. Nell'orecchio la parola, fuori di esso

la perla: [l'orecchio] risplende'< grazie a te,

grazie a te possa divenire saggio; sia attento'"

alla Parola di verità!

57 Vicina, parente della terra: forse perché la perla può essere considera­ta come una «pietra preziosa», e ha quindi una stretta relazione con la terra; oppure perché è particolarmente ricercata dagli uomini, che abitano la terra.

58 In siriaco vi è un gioco di parole, reso possibile dal fatto che il verbo zhar può significare sia «risplendere», sia «vigilare, stare attenti».

59 Cf. supra, n. 58.

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Divieni il suo specchìo-?l [L'orecchio] contempli la bellezza della Parola

nella tua bellezza!

11. Attraverso di te apprenda quanto è preziosa

la parola dell'Altissimo! Il 10b061 dell'orecchio

[è come la foglia] d'un albero di came62;

e tu, [o perla], al suo interno, [come] un frutto di luce.

Il tuo simbolo non riguarda forse il ventre

che ha generato la luce?

12. [Gesù] ha paragonato te al regn063,

o perla, e le cinque vergini

che vi entrarono, avvolte nella luce

delle loro lampade'". Le [vergini] luminose

sono simili a te, rivestita di luce.

13. Chi donerebbe una perla

a una giovane povera?

60 Sull'importanza dell'immagine dello «specchio» in Efrem, cf. S. P. Brock, L'occhio luminoso, pp. 81-84.

61 Lett.: «Foglia». 62 Ho sciolto così questa originale e concisa metafora. 63 Cf. Mt 13,45. 64 Cf. Mt 25,1-13.

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In verità, anche adornandosene, non le si addice.

Che ella acquisti gratuitamente la fede,

che si addice perfettamente a tutte le membra

dei figli dell'uomo».

14. Neppure con oro una donna nobile cambierà

la sua perla. Sarebbe una grande vergogna

che tu gettassi nel fango, per niente,

la tua perla! Nella perla effimera

sappiamo vedere quella eterna!

15. [La perla] è in una borsa, pure con un sigillo,

e dentro a un tesoro, oltre una porta,

[oltre] altre porte, con le loro serrature,

e le loro chiavi. La tua perla

l'ha sigillata l'Altissimo, come chi tiene conto di tutt066!

65 La fede abbellisce ogni uomo, e «tutto l'uomo», nella sua integrità fi­sica e spirituale.

66 Il passo è assai conciso e piuttosto oscuro; anche la tradizione mano­scritta non è chiara in questo punto. Il senso, in ogni caso, mi sembra il se­guente: come la perla terrestre viene custodita dagli uomini con innumere­voli precauzioni e intricati sistemi di sicurezza, così la fede e le opere che ne

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Inno sulla perla 4

Secondo la stessa melodia

1. Il ladrone acquistò la fede,

che lo acquistò, lo introdusse e ristabilì

dentro il paradiso'": egli vide sulla croce

l'Albero di vita. [La fede] era il frutto,

e lui, al posto di Adamo, per così dire, quello che mangia.

Responsorio: Beato colui che ebbe fede, come Simone, che ebbe in eredità la tua beatitudines'"

2. Stolto chi ha fede,

[assillato] da ogni [sorta] di domande. Egli si tormentar"

come chi [si stropiccia] l'occhio, [tanto che] l'infezione del dito?"

derivano sono saldamente custodite senza pericolo dal sigillo stesso del­l'Altissimo.

67 Cf. Lc 23,43. 68 Cf. Mt 16,17. 69 Lett.: «Si irrita, si gratta»; il verbo significa, tra l'altro, «raschiare, stro­

finare, stropicciare, frizionare»; R. Payne Smith, Thesaurus Syriacus, Oxonii 1879-1901, col. 4099 traduce: «Omnimodis quaestionis fricat (Evam diabo­lus ut pruritum in ea excitet), ut quis oculum fricat».

70 Lett.: «11 tocco» oppure «i! contatto del dito»; sempre per il Thesaurus, col. 1022, il termine hemsii o hmiisii significa «contactus» ma, in primo luo­

l'ha reso cieco! Ancor di più,

1'[eccitazione?' suscitata] dalla disputa [ha reso cieca] la fede".

3. Anche chi si tuffa [per pescarla] non [si mette] a esaminare (Iii biif?e)

la sua perla. Di essa gioisce

ogni mercante, senza domandare/è

in che tempo vi sia 74! Non vi pensa

neppure il re, che ne è coronato!

4. Siccome lo stolto Balaam divenne

una bestia stolta,

go, «meditatio, cogitano» o ancora «sollicitudo». Inoltre, il verbo hmas può indicare un'azione di ricerca, esame, studio cui in fondo si allude nel pas­so efremiano con una connotazione negativa. Sempre in certi testi di Efrem può significare «cercarsi l'occhio col dito per grattarlo, stropicciarlo» (The­saurus, col. 1021).

71 Oppure: «Il contrasto della disputa»; sottinteso deve essere il termi­ne della n. 70 (ad esempio, forse, anche nel senso di «sollicitudo»: «agitazio­ne, affanno, zelo»).

72 Cf. HFid 45,2 e Inni sulla perla 1,15. 73 Oppure: «Investigare». Anche in questo caso i! verbo è b?ii (vricerca­

re, investigare, esaminare»), 74 Oppure: «[Da] quando», rendendo più stringente l'allusione al noto

luogo attribuito ad Ario «<V'era [un tempo] quando [il Logos] non c'era»), ripreso in modo polemico dai padri, poiché una tale asserzione nega che il Figlio sia eterno come i! Padre; cf. F. S. Martinez, «Los hirnnos "sobre la per­la"», p. 26, n. 6.

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[Dio] parlò con lui per mezzo di un'asina,

poiché egli disprezzò il Dio che aveva parlato con lui'".

E quanto a te: ti rimproveri una perla

anziché un' asina!

5. Con una pietra biasimò il popolo che aveva acquisito

un cuore di pietra: Ecco che la pietra

ha ascoltato le nostre parole"! Ne fece un testimone,

affinché li rimproverasse. E voi, sordi,

oggi vi rimprovererà una perla!

6. Con la rondine e la cicogna", fece vergognare

gli uomini. Con il toro [li] fece vergognare

e pure con l'asino". [Li] rimprovererà ora

la perla! Ecco [li hanno biasimati] sia i volatili,

75 Cf. Nm 22,9-12.22-35. 76 Cf. Es 17,1-7: mentre il popolo si ribellava a Mosè per la sete, la pietra

gli obbediva facendo sgorgare l'acqua. 77 Cf. Ger 8,7; inoltre, Inni contro le dottrine erronee 15,3,6 e Inni di Nisibi

28,83 (per le edizioni di questi testi, rinvio a Efrem il Siro, Le arpedel Signore, pp. 8-9).

78 Cf. 1s 1,3.

sia gli esseri terrestri, sia quelli degli abissi?"!

7. Non è come [quella] della luna la tua luce, piena

o calante'". Il sole, il cui splendore

è maggiore di [quello] d'ogni altro [astro], ecco, la sua figura è ritratta

nella tua piccolezza, [o perla], simbolo del Figlio,

un solo raggio del quale è maggiore del sole!

8. Una sostanza" tutta piena di luce

è la perla. E non c'è artigiano

che possa sottrargliela, poiché la sua bellezza è il suo baluardo,

e pure il suo custode! Non ha difetti;

dovunque è sempre perfetta.

9. E se qualcuno volesse romperti, per prendere

qualche frammento di te,

79 Lett.: «Sia gli esseri di mezzo, sia quelli di sotto»; il riferimento è agli animali terrestri (toro e asino) e alla perla che proviene dalle profondità marine.

80 Lett.: «Diminuita». 81 Siriaco: qnomii, il termine ha una complessa valenza specie per l'uso

che è stato fatto nella cristologia. Nel caso in questione si deve riferire al corpo, all'essere specifico della perla, alla sua «realtà concreta».

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Page 13: Efrem Inni Sulla Perla

ricorderesti'" la fede, che è [ormai] perduta

presso gli increduli, poiché l'hanno frantumata e distrutta!

Siccome si può recuperare di nuovo, la fede

è migliore di te, [o perla]!

lO. La natura della fede è integra, incorruttibile'".

Chi [tenta di] scalfirla, ne rimane leso;

chi [prova a] negarla, ne è distrutto'".

Chi caccia la luce dai suoi occhi,

diventa cieco!

11. Sono separabili il fuoco e il vento,

sebbene siano [forze] violente. La luce soltanto

non è separabile tra tutte le cose create,

come il suo Creatore. Non è però sterile,

poiché può generare, pur senza decrescere'".

82 Lett.: «Saresti simile». 83 Lett.: «Che non è corrotta, distrutta (diii methaboal)», 84 Lo stesso verbo della n. 83. 85 Si tratta di un'immagine della generazione divina che ricorre nello

stesso Simbolo di Nicea: «Luce da luce».

12. E se qualcuno pensa che tu sei un manufatto, [o perla],

commette un grave errore. La tua natura grida

che non sei cesello d'arte,

come tutte [le altre] pietre: egualmente al Figlio'",

che non è l'atto creatore ad aver plasmato.

13. [Sulla bilancia], il tuo piatto non regge87

il confronto con il piatto del Figli088•

Infatti, la tua nascita [sale] dal profondo [del mare];

quella del Figlio del tuo Creatore [discende] dalle altezze più elevate.

Sebbene assomigli a te, [pure] non assomiglia a te,

poiché assomiglia a suo Padre.

14. Come si narra, due sono i seni

che t'hanno generato. È discesa dall' alto

una natura fluida'":

86 In siriaco c'è il termine yaldii «<nascita, parto, prole, generazione»). 87 Lett.: «È sfuggito». 88 Incertezza nella tradizione manoscritta, che attesta anche «pietra» ol­

tre a «piatto [della bilancia]», due parole che in siriaco sono simili e possono confondersi.

89 Cf. la traduzione di E. Beck, in CSCO 155, Syr 74, p. 221, n. 12, sulla concezione dell'origine della perla dalla «rugiada celeste».

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è risalito dal mare un corpo solido.

Con una seconda'" nascita hai mostrato il tuo amore

per gli uomini?'.

15. Delle mani ti hanno fissato [alla corona], dato che hai preso forma di corpo'?

per quelli che ti catturano'". Tu sei sul diadema,

come sulla croce; e pure sulla corona,

come trofeo di vittoria. Tu sei sulle orecchie

simile a parole: ti sei diffusa dappertutto'"!

Inno sulla perla 5

Secondo la stessa melodia

1. O dono, che salì gratuitamente

90 Lett.: «Altra». 91 Nella doppia nascita della perla, dal cielo (cf. anche Inni sulla perla

1,6) e dal mare, si riconosce la vicenda del Figlio, la generazione divina e l'incarnazione, per amore degli uomini.

92 In siriaco si ha lo stesso verbo utilizzato per indicare l'incamazione: etgassamt(y).

93 La radice di questa parola è la stessa del verbo che si trova ad esem­pio in Mt 26,4 e Cv 18,12. Evidenti sono gli echi della passione nella rappre­sentazione della vicenda della perla. Cf. anche Inni sulla natività 3,5.

94 Cf. Sal 19,5 e Inni di Nisibi 74,23.

con chi si è immerso [nell'acquaj'"! [Sei] parente di questa

luce visibile, che sorge gratuitamente

per gli uomini. [Sei] un' allegoria'" dell'Invisibile,

che dona gratuitamente l'alba" invisibile.

2. Anche il pittore ti ha ritratto in un'immagine",

con i colori. In te in verità è ritratta

la fede, con le figure e i simboli'",

come colori. E al posto di un'immagine

in te e nella tua tinta è ritratto il tuo Creatore.

3. O [perla] senza aroma, il profumo dei simboli

esala da te! Non ti si può mangiare,

95 Oppure: «Tuffatore», come ho tradotto in precedenza questo termi­ne. Vale ricordare, specie in questo caso, che 'amodà designa parimenti i can­didati al battesimo, ossia chi si immerge nell'acqua per ricevere il sacra­mento dell'iniziazione cristiana.

96 Il termine pel'etii significa anche «parabola» (cf. Mt 13,3 e passim; Mt 24,32).

97 Ossia «la luce», ma il termine siriaco è denhii: «alba, epifania, orien­te». La stessa radice di «sorgere», come allo stico 6 di questa stessa strofe.

98 Forse un riferimento a un ritratto di una corona regale. 99 In siriaco «figure» è iupsè e «simboli» riizè; «immagine», che pure ri­

corre nella strofe, è salmii.

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Page 15: Efrem Inni Sulla Perla

ma, per gli ascoltatori, tu sei piacevole;

non ti si può bere, ma nel parlare''"

sei stata trasformata in fonte di simboli per le orecchie.

4. Sei tu che sei grande nella tua piccolezza'?',

o perla! Un'inezia è la tua dimensione,

e piccolo il tuo volume . insieme al tuo peso. Ma grande è il tuo splendore!

Per il diadema unico non c'è prezzol'P:

e tu vi sei incastonata!

5. Chi non percepirà quanto sia grande

la tua piccolezza! Se uno ti spregia

e ti perde, [non ha] che a riprovare

la sua insipienza! Quando t'avrà visto

sulla corona del re, sarà affascinato-P da te!

100 Lett.: «Racconto, narrazione». 101 Lett.: "Nella sua piccolezza». 102 Poiché è di valore inestimabile. 103 «Attirato, trascinato con forza»; ma è possibile tradurre metnaggad

anche con «castigato, corretto, battuto, flagellato».

6. Uomini spogliati si tuffarono, estraendoti [dal profondo del mare],

o perla! Non i re

ti donarono per primi agli uomini,

ma [quelli che si tuffarono] spogliati-v': simbolo dei poveri,

dei pescatori e dei galilei.

7. Non avrebbero potuto infatti, [coi] corpi vestiti,

giungere fino a te. Giunsero, poiché s'erano spogliati

come bimbi appena nati-'": seppellirono i loro corpi

e discesero fino a te106:

e tu sei andata loro incontro con gioia, e in loro hai cercato rifugio,

tanto ti hanno amato!

8. Diedero la buona novella di te le loro lingue,

prima ancora che le pieghe'?" dei loro [abiti]!

104 In siriaco vi è il consueto gioco allusivo: s/U}e significa infatti sia «spogliati» sia «inviati, apostoli». Il verbo 'mad (vtuffarsi»), che si trova allo stico 2 della strofe, significa anche, come detto, «immergersi, essere battez­zato».

105 Cf. 1Pt 2,2. Sarebbe lungo commentare il ricco simbolismo battesi­male presente in tutta la stanza.

106 Motivi analoghi anche in Inni sulla perla 2,10. 107 Possibile pensare che la perla venisse custodita anche in una «borsa»,

in una «teca».

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Page 16: Efrem Inni Sulla Perla

I poveri [pescatori le108] aprirono, traendo fuori e mostrando

la nuova ricchezza in mezzo ai mercanti.

Nella palma di mano degli uomini ti posero

come una medicina di vita'?',

9. Gli apostoli del simbolo-t? videro la tua resurrezione

sulla riva del mare. E sulla riva del lago,

gli apostoli di verità'!' videro la resurrezione

del Figlio del tuo Creatore. Con te e con il tuo Signore,

il mare e il lago sono stati ornati!

lO. Chi s'è tuffato, è risalito dal profondo del mare

108 Si intende, evidentemente, che, tenendo in seno la perla appena pe­scata, aprirono la piega del loro abito o la loro teca.

109 Certamente l'eucaristia. Mirabile, in questa strofe, è l'abilità di Efrem nel fondere insieme distinti livelli di discorso, vale a dire passare dal livello metaforico (i pescatori di perle) a quello «storico» (gli apostoli e i lo­ro successori che hanno evangelizzato il mondo e dato nelle mani dei fedeli l'eucaristia, che salva e «risana»). Sul tema della «medicina di vita» e sul Cristo medico, mi permetto di rinviare a E. Vergani, «Salus corporis. Utiliz­zazione e contesto dell'esegesi del sogno di Nabucodonosor (Dn 2,31) negli inni di Efrem Siro», in La cattura della fine. Variazioni dell'escatologia in regime di cristianità, a cura di G. Ruggeri, Marietti, Genova 1992, pp. 3-37.

110 I «pescatori [di perle]»: come ormai noto (cf. supra, n. 104), slf~e vuol dire sia «spogliati» sia «apostoli».

III I discepoli ai quali, sulla riva del lago di Tiberiade, è apparso Cristo risuscitato (cf. Gv 21).

e ha indossato le vesti. Anche dal lago

5imon Pietro è risalito grondante,

e ha indossato la sua veste-V. Come [essi] le loro vesti,

voi indossate il vostro amore-P, da entrambe le parti-"!

11. E poiché, ecco, mi sono smarrito in te, o perla,

raccoglierò il mio spirito; e poiché ti ho contemplato,

che io possa divenire simile a te, che sei raccolta

tutta in te stessa! E poiché in tutto il tempo

tu non sei che una, che io sia uno-" grazie a te!

12. Ho raccolto la perla, per fare

il diadema per il Figlio. Al posto delle macchie

che [vi sono] nelle mie membra, ricevi la mia offerta!

Non perché tu ne abbia necessità, in verità è una mia necessità!

Te la presento:

112 Cf. Gv 21,7. 113 Cf. Gv 21,15-17: il dialogo tra Gesù e Pietro. 114 Spiega F. Graffin, «Les Hymnes sur la perle», p. 149, n. 5: in cielo co­

me in terra. 115 Con la mente e il cuore interiormente «unificati».

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Page 17: Efrem Inni Sulla Perla

rendi bianche le mie macchie!

13. Di perle dotate di parola

è tutta la corona! Al posto dell'oro,

è cinta con l'amore; al posto di fasce,

[è sorretta] con la fede; al posto delle mani,

la gloria la innalzi fino all'Altissimoll''!

Fine degli [inni] sulla perla

116 Allusione a Sal 141,2.

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