Gli inni e il loro significato

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Come si rappresentano alcune nazioni protagoniste della storia del ‘900 nei loro inni Nazioni ed Inni

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Come si rappresentano alcune nazioni protagoniste della storia del ‘900 nei loro inni

Nazioni ed Inni

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Sport, parate militari, guerre, incontri... l’inno di una nazione risuona come riconoscimento.

Vi è un legame tra un popolo ed il suo inno?

Un inno ci dice qualcosa della situazione nelle quale è stato composto o adottato?

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Chi sceglie l’Inno e perchè?La scelta cambia a seconda dei regimi politici e

dell’immagine che colui che sceglie vuol dare di sé.

Il reIl dittatoreIl ministroIl parlamento

Quindi inni diversi per:

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Partito * Il partito è un’associazione per il raggiungimento di un obiettivo;

* Il fine del partito è influenzare le decisioni pubbliche;

* Gli scopi del partito sono ottenuti principalmente attraverso la partecipazione alle elezioni;

* La strategia principale è l’occupazione di cariche elettive.

* I partiti sono mediatori tra lo Stato e i cittadini.

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*Le istituzioni sono organizzazioni o strutture sociali, che governano il comportamento di due o più persone. *Sono la base delle leggi fondamentali dello stato. *Sono anche gli organismi politico costituzionali che ne sono l'espressione. *Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che superano la vita e le intenzioni umane.

ISTITUZIONE

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La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato.

Dittatura

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Dio salvi il Re (Inno Inglese)L’inno Inglese risale alla prima metà del settecento, la parola Queen si

sostituisce a King quando regna una regina, ecco il testo:

God save our gracious Queen,Long live our noble Queen,God save the Queen:Send her victorious,Happy and glorious,Long to reign over us:God save the Queen.

O Lord our God arise,Scatter her enemies,And make them fall:Confound their politics,Frustrate their knavish tricks,On Thee our hopes we fix:God save us all.

Thy choicest gifts in storeOn her be pleased to pour;Long may she reign:May she defend our laws,And ever give us causeTo sing with heart and voiceGod save the Queen.

Dio salvi la nostra graziosa Regina,lunga vita alla nostra nobile Regina,Dio salvi la Regina!Donale la vittoria,la felicità e la gloria,possa regnare a lungo su di noi;Dio salvi la Regina!

O Signore, nostro Dio, sorgi,disperdi i suoi nemicie falli cadere;confondi i loro intrighi,frustra le loro manovre disoneste,su di te sono riposte le nostre speranze,oh, salvaci tutti!

I regali più preziosi che conservi,sii disposto a riversarli su di lei;possa regnare a lungo;possa difendere le nostre leggie sempre darci l’occasionedi cantare col cuore e con la voce,“ Dio salvi la Regina!”

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Il carattere di questo inno è maestoso, sacrale e solenne.Il sovrano del XVIII secolo si considerava re per grazia di Dio.Per questo si circondava di simboli solenni e sacrali. Anche la musica doveva essere adeguata. Per questo gli inni dei regimi

monarchici somigliavano tanto agli inni da chiesa.

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La Marsigliese (inno francese)

la Marsigliese è l’inno repubblicano più tipico. Essa è nata attorno alla ghigliottina che decapitò Luigi XVI.Per i rivoluzionari francesi divenne il simbolo della lotta contro la monarchia nemica degli interessi del popolo.

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Parole e musica furono scritte dal patriota francese

Rouget de Lisle , nel 1792, durante

l’infuriare della rivoluzione francese. Abbandonata con la

caduta di Napoleone nel 1815, la

Marsigliese venne assunta

definitivamente come inno francese dopo il

1871.

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Allons enfants de la PatrieLe jour de gloire est arrivé.Contre nous, de la tyrannie,L'étandard sanglant est levé,l'étandard sanglant est levé,Entendez-vous, dans la compagnes.Mugir ces farouches soldatsIls viennent jusque dans nos brasEgorger vos fils,vos compagnes.

RitornelloAux armes citoyens!Formez vos bataillons,Marchons, marchons!Qu'un sang impurAbreuve nos sillons.

Amour sacré de la Patrie,Conduis, soutiens nos bras vengeurs,Liberté, liberté cherie,Combats avec tes defénseurs;Combats avec tes défenseurs.Sous drapeaux, que la victoireAcoure à tes mâles accents;Que tes ennemis expirantsVoient ton triomphe et notre gloire!

Ritornello

Andiamo, figli della patriaÈ giunto il giorno della gloria!Contro di noi della tirannidelo stendardo sanguinoso si è spiegato!lo stendardo sanguinoso si è spiegato!Sentite nelle campagneUrlare questi feroci soldati?Vengono, fino tra le vostre bracciaA sgozzare i vostri figli, e le vostre compagne.

Ritornello:Alle armi, cittadini!Formate i battaglioni!Marciamo! Marciamo!Che un sangue impuroabbeveri i nostri solchi!

Amore Sacro della PatriaConduci, sostieni noi vendicatori valorosi.Libertà, cara LibertàCombatti con i tuoi difensoriCombatti con i tuoi difensoriSotto le nostre bandiere, che la vittoriaAccorra ai tuoi maschi accentiChe i tuoi nemici spirandoVedano il tuo trionfo e noi,la nostra Gloria

Ritornello

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Se l’inno Inglese ci appare tipicamente monarchico, quello Francese ci parla in spirito Repubblicano, con l’animo battagliero dei governanti che l’adoperarono.

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Confrontiamo i due Inni

Marsigliese

Velocità Mossa

Ritmo Scattante

Melodia A salti

Misura Quaternaria

God save the queen

Velocità Lenta

Ritmo Uniforme

Melodia A suoni ravvicinati

Misura Ternaria

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L’inno italiano : Fratellid’Italia fu composto nel 1847, in uno dei momenti più

infuocati del nostro Risorgimento. La musica è di Michele Novaro. Le parole di Goffredo Mameli.

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Fratelli d'Italia, / L'Italia s'è desta,Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa (1),Dov'è la vittoria? / Le porga la chioma (2),Ché schiava di Roma / Iddio la creò. R.: Stringiamoci a coorte (3)Siam pronti alla morte (4) / Italia chiamò Noi siamo da secoli / Calpesti e derisi,Perchè non siam popolo, / Perchè siam divisi.Raccolgaci un' unica / bandiera, Una speme,Di fonderci insieme / Già l'ora suonò.R.: Stringiamoci a coorte... Uniamoci, uniamoci / L'unione e l'amoreRivelano ai popoli / Le vie del Signore;Giuriamo far libero / Il suolo natio;Uniti, per Dio, / Chi vincer ci può? R.: Stringiamoci a coorte... Dall'Alpe a Sicilia / Dovunque è Legnano (5),Ogn'uomo di Ferruccio (6) / Ha il cuore e la mano,I bimbi d'Italia / Si chiaman Balilla (7),Il suon d'ogni squilla / I vespri suonò (8). R.: Stringiamoci a coorte... Son giunchi che piegano / Le spade vendute (9).Già l'aquila d'Austria (10) / Le penne ha perdute.Il sangue d'Italia / Bevé col cosacco,E il sangue polacco, / Ma il cor lo bruciò. R.:Stringiamoci a coorte...

(1) Cioè ha riesumato l'antico valore dei Romani. Va detto che si tratta dell'Africano, non dell'Emiliano. L'Africano era il nonno dei due più famosi "sindacalisti" dell'antichità, Tiberio e Caio Gracco, morti nel tentativo di far passare le leggi agrarie.(2) Qui il poeta si riferisce all'uso antico di tagliare le chiome alle schiave per distinguerle dalle donne libere che portavano invece i capelli lunghi. Dunque la Vittoria deve porgere la chioma perché le venga tagliata quale schiava di Roma sempre vittoriosa.(3) La coorte, cohors, era un'unità da combattimento dell'esercito romano, decima parte di una legione; nulla a che vedere con la corte.(4) Frase impressionante, ma vale la pena ricordare che l'autore fu coerente con le sue parole.(5) Ossia la battaglia (1176) in cui i comuni italiani uniti in lega e guidati da Alberto da Giussano batterono il Barbarossa.(6) Francesco Ferrucci (1489-1530) che guidò i Fiorentini contro Francesco I di Francia.(7) Qui i fascisti non c'entrano. "Balilla" è il soprannome di Gianbattista Perasso, il ragazzo genovese che con il lancio di una pietra diede inizio alla rivolta di Genova contro gli austriaci nel 1746.(8) Si tratta dei Vespri siciliani, rivolta (1282) degli isolani contro i francesi.(9) Le truppe mercenarie di occupazione.(10) L'aquila bicipite, simbolo degli Asburgo.

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Il suo ritmo è scattante, la melodia a salti.Il suo testo è cantato due volte, ma la seconda volta da l’idea dell’affrettarsi dell’azione grazie

alla ripetizione del ritmo puntato.

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-Fratelli d’Italia fu scelto ufficialmente come inno solo nel 1946, anche se la sua adozione fu provvisoria, ancora oggi non vi è una legge che la dichiari definitivamente. -Durante il fascismo si scelse come inno la canzone Giovinezza per rappresentare il governo fascista e l’inno reale per il re. -Dopo la seconda guerra mondiale il ritorno di Fratelli d’Italia significò riallacciarsi al Risorgimento dopo la penosa e drammatica parentesi fascista

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Ma perchè l’inno d’Italia che assomiglia tanto alla Marsigliese fu sempre prediletto dalla nostra monarchia? Perchè la lotta del Risorgimento italiano non fu contro il re come nella rivoluzione francese ma per il re, che rappresentava colui che poteva aiutare l’Italia a trovare indipendenza ed unità.

VIVAV.E.R.D.IITTORIO

MANUELE

E I TALIA

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Non solo le nazioni hanno inni, spesso anche le associazioni ne hanno uno.Per esempio:

★club sportivi

★gruppi giovanili

★corpi militari

★partiti

★religioni.

Anche per loro l’inno è come un biglietto da visita.

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Giuseppe Verdi ne scrisse uno che mescolava le melodie dei tre che abbiamo appena visto in occasione dell’Esposizione di Londra del 1862. Purtroppo gli organizzatori lo rifiutarono perchè l’inno nazionale italiano e francese sembravano troppo rivoluzionari rispetto al pacifico inno inglese.

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Salve, Inghilterra, Regina dei mariDi libertà vessillo antico! … Oh, Francia,Tu, che spargesti il generoso sanguePer una terra incatenata, salve, oh Francia, salve!Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia tradita,Che il cielo benigno ti sia propizio ancora,Fino a quel dí che libera tu ancor risorga al sole!Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia!

Ecco il testo di questo Inno, la musica e di Giuseppe Verdi il testo di Arrigo Boito

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L’inno di un partito è diventato nei regimi dittatoriali l’inno della nazione. Infatti un solo partito in questi regimi diviene l’organismo più importante della stessa nazione, sempre con conseguenze terribili.E’ successo in Italia con il Fascismo e il suo inno “Giovinezza”, è successo in Russia con l’inno del Partito Comunista “L’Internazionale”.

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Solo dopo il 1871 i Comunisti assunsero come Inno “L’Internazionale”. Prima tutti i movimenti rivoluzionari usavano “La Marsigliese”. Perchè si cambiò?Nel 1870 scoppia in Francia una seconda rivoluzione che viene schiacciata nel sangue, perciò il nuovo governo, contrario a questi nuovi rivoluzionari si appropria della Marsigliese, accreditandosi così come l’erede della rivoluzione del 1789. Ai nuovi rivoluzionari non resta che inventarsi uno nuovo inno: “L’Internazionale”. Questo Inno verrà poi adottato anche in Russia durante la dittatura Comunista.

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Compagni, avanti! Il gran Partitonoi siamo dei lavorator.Rosso un fiore in noi è fioritoe una fede ci è nata in cuor.Noi non siamo più nell'officina,entro terra, nei campi, al mar,la plebe sempre all'opra chinasenza ideale in cui sperar.

Su lottiam! L'Ideale nostro alfine sarà, l'Internazionale, futura umanità! Su lottiam! L'Ideale nostro alfine sarà, l'Internazionale, futura umanità

Un gran stendardo al sol fiammanteinnanzi a noi glorioso va,noi vogliamo per esso giù infrantele catene alla libertà!Che giustizia venga, noi vogliamonon più servi, non più signor!

Fratelli tutti esser vogliamonella famiglia del lavor.Su lottiam.Lottiam, lottiam, la terra siadi tutti eguale proprietà,più nessuno nei campi dial'opra ad altri che in ozio sta.E la macchina sia alleatanon nemica ai lavorator;così la vita rinnovataall'uom darà pace ed amor!

Su lottiam...

Avanti, avanti, la vittoriaè nostra e nostro è l'avvenir;più civile e giusta, la storiaun'altra era sta per aprir.Largo a noi, all'alta battaglianoi corriamo per l'Ideal:via, largo, noi siam la canagliache lotta pel suo Germinal!

Su lottiam...

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La Nona Sinfonia in re minore, Opus 125 composta da Beethoven dal 1822 al 1824, fu dedicata a Federico Guglielmo III, re di Prussia, ed eseguita la prima volta a Vienna il 7 maggio 1824. Ignaz Schuppanzigh diresse l'orchestra, in presenza del compositore. Questa sinfonia ebbe subito grande successo, ed è noto l' aneddoto per cui il pubblico fece cinque ovazioni, mentre all' Imperatore stesso ne erano riservate solo tre.

Beethoven aveva costruito la sua sinfonia aggiungendo alla fine del quarto movimento l' Ode alla Gioia. Aggiungere un finale con coro ad una sinfonia era un'idea alla quale pensava già dal 1807.

Per il movimento finale della sinfonia, Beethoven musicò l'"Inno alla gioia" composto nel 1785 da Friedrich von Schiller. Il poema esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven.

Questa Ode corrisponde agli ideali illuministici di Beethoven, dove la sua volontà incessante di comporre si riverberare nelle parole di Schiller:«L'uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! - Un bacio al mondo intero! ».

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O Freunde, nicht diese Töne !Sondern laßt uns angenehmere anstimmenund freudenvollere !Freude, schöner Götterfunken,Tochter aus Elysium,Wir betreten feuertrunken,Himmlischer, Dein Heiligtum !Deine Zauber binden wieder,Was die Mode streng geteilt ;Alle Menschen werden Brüder,Wo Dein sanfter Flügel weilt.Wem der große Wurf gelungen,Eines Freundes Freund zu sein,Wer ein holdes Weib errungen,Mische seinen Jubel ein !Ja, wer auch nur eine SeeleSein nennt auf dem Erdenrund !Und wer's nie gekonnt, der stehleWeinend sich aus diesem Bund.Freude trinken alle WesenAn den Brüsten der Natur ;

Alle Guten, alle BösenFolgen ihrer Rosenspur.Küsse gab sie uns und Reben,Einen Freund, geprüft im Tod ;Wollust ward dem Wurm gegeben,Und der Cherub steht vor Gott !

Froh, wie seine Sonnen fliegenDurch des Himmels prächt'gen Plan,Laufet, Brüder, eure Bahn,Freudig, wie ein Held zum Siegen.

Seid umschlungen, Millionen.Diesen Kuß der ganzen Welt !Brüder ! Über'm SternenzeltMuß ein lieber Vater wohnen.Ihr stürzt nieder, Millionen ?Ahnest Du den Schöpfer, Welt ?Such'ihn über'm Sternenzelt !Über Sternen muß er wohnen.

O amici, non questi suoni!ma intoniamone altripiù piacevoli, e più gioiosi.

Gioia, bella scintilla divina,figlia degli Elisei,noi entriamo ebbri e frementi,celeste, nel tuo tempio.La tua magia ricongiungeciò che la moda ha rigidamente diviso,tutti gli uomini diventano fratelli,dove la tua ala soave freme.

L'uomo a cui la sorte benevola,concesse di essere amico di un amico,chi ha ottenuto una donna leggiadra,unisca il suo giubilo al nostro!Sì, - chi anche una sola animapossa dir sua nel mondo!Chi invece non c'è riuscito,lasci piangente e furtivo questa compagnia!

Gioia bevono tutti i viventidai seni della natura;

tutti i buoni, tutti i malvagiseguono la sua traccia di rose!Baci ci ha dato e uva, un amico,provato fino alla morte!La voluttà fu concessa al verme,e il cherubino sta davanti a Dio!

Lieti, come i suoi astri volanoattraverso la volta splendida del cielo,percorrete, fratelli, la vostra strada,gioiosi, come un eroe verso la vittoria.

Abbracciatevi, moltitudini!Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,sopra il cielo stellatodeve abitare un padre affettuoso.

Vi inginocchiate, moltitudini?Intuisci il tuo creatore, mondo?Cercalo sopra il cielo stellato!Sopra le stelle deve abitare!

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Il Consiglio dei Ministri d' Europa ha ufficializzato l'inno europeo il 19 gennaio 1972 a Strasburgo: il preludio dell' "l'Ode alla Gioia", 4 movimento della IX sinfonia di Ludwig van Beethoven.L'inno fu adottato nel 1972 dal Consiglio d'Europa (lo stesso organismo che concepì la bandiera europea), in quanto "senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall'Europa".Nel 1985 venne adottato dai capi di Stato e di governo dell'UE come inno ufficiale dell'Unione europea. Non vuole sostituire gli inni nazionali degli Stati membri ma celebrare i valori che essi condividono e la loro "unità nella diversità", come recita il motto europeo.