EFFONDI OVUNQUEEFFONDI OVUNQUE IL TUO PROFUMOIL TUO PROFUMO

VIA CRUCIS MEDITATAVIA CRUCIS MEDITATAVIA CRUCIS MEDITATA UNITA’ PASTORALE LERINO MAROLA TORRIUNITA’ PASTORALE LERINO MAROLA TORRIUNITA’ PASTORALE LERINO MAROLA TORRI

MASCI TORRI DI QUARTESOLOMASCI TORRI DI QUARTESOLOMASCI TORRI DI QUARTESOLO PASQUA 2018PASQUA 2018PASQUA 2018

2

3

VIA CRUCIS 2018 EFFONDI OVUNQUE IL TUO PROFUMO

G.: Il Signore Gesù, che ci ha amati fino a dare la vita per noi, sia con tutti voi. T.: E con il tuo Spirito Introduzione Il Vangelo di Marco inizia il racconto della passione di Gesù con l’episodio di una donna che spande una misura esagerata di profumo sul capo del Signore e si conclude con un gruppo di donne che, di buon ma no, vanno al sepolcro per ungere il corpo di Gesù, secondo il costume del tempo di imbalsamare i defun . In questa Via Crucis, aiuta dai personaggi della passione presen nel Vangelo di Marco, anche noi siamo invita a “sprecare” un po’ del nostro tempo per seguire le orme di Colui che ha ricevuto l’unzione dal Padre. Siamo invita a riconoscerci in ques personaggi e a fare nostre le loro azioni e i loro pensieri, i loro dubbi e le loro parole. Avanzeremo così un po’ di più nel mistero della “follia d’amore” della cro-ce e, stazione dopo stazione, prepareremo anche noi il nostro profumo, a ngendo dalle spezie che ci verranno proposte, così da avere la nostra personale mistura da offrire al Signore e a tu coloro che incontreremo nelle nostre giornate. L’aroma della nostra preghiera ci aiuterà a scoprire la bellezza e ci ricorde-rà quel Volto che ci ama tu e sempre!

4

Difficile spiegare un profumo a parole... per questo noi del Masci Vi invi amo, stasera, a vivere insieme a noi... a fare esperienza di preghiera... a creare/realizzare un PROFUMO... che sarà unico in quanto personale!

Canto Camminerò, camminerò nella tua strada, Signor; dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a Te. Quando era solo, solo e stanco nel mondo, quando non c'era l'amor, tante persone vidi intorno a me; sen vo cantare così... Io non capivo ma rimasi a sen r quando anch'io vidi il Signor; Lui mi chiamava, chiamava anche me, ed io gli risposi così...

5

1a STAZIONE GESU’ E LA DONNA COL NARDO

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Gesù si trovava a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il pro-fumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: ”Perchè questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!”. Ed erano infuria contro di lei. Allora Gesù disse: “ Lascia-tela stare; perchè la infas dite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infa li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fa o ciò che era in suo potere, ha unto in an cipo il mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà an-che quello che ha fa o”. (Mc 14,3-9) Meditazione: In quella casa di Betania, all’aroma dei cibi prepara per il pranzo a Gesù e ad altri ospi subentra ben presto il buon odore di nardo, il profumo più amato dagli innamora . Un cambiamento insolito, dovuto ad una donna anonima. In mezzo a tan uomini, lei si avvicina a Gesù e con trepidazione e coraggio e, sorprenden-do tu , versa sul capo del Maestro l’unguento di un intero vaso di alaba-stro, contenente circa 325 grammi di puro nardo, costato una cifra ingente, corrispondente allo s pendio annuo di un alto dignitario di corte. Per i presen quell’a o appare inopportuno ed eccessivo, per il grande spreco e per il disturbo arrecato ai commensali. Il profumo non è qualcosa di essenziale alla vita quo diana, come il cibo: è riservato ai ricchi, è imma-teriale e des nato ad evaporare presto... Ma per lei è un’esigenza d’amo-re, il segno che Gesù è il suo “tu o” e per lui è disposta a tu o.

6

Il cuore e le mani di quella donna, semplice e determinata, hanno compiu-to un a o d’amore verso Gesù. Lei non ha potuto togliere al Maestro la delusione e la preoccupazione, nè convincere della sua innocenza i capi religiosi e civili, già decisi a ucciderlo. Quando più nulla è possibile fare, non resta che amare, prendersi cura, stare vicini, farsi presenza. Chi invece non ama, è abile nel trovare scuse alla propria indifferenza e a cri care quan cercano di condividere le difficoltà altrui. Quella donna esprime il “di più” chiesto a chi vuole essere discepolo di Cristo. Ogni a o di dedizione sincera e d’amore ha un PROFUMO UNICO, a raente e riconoscibile da tu , perchè risente della fragranza di Dio, amore totale! Gesto: Consegna di un sacche no profumato di NARDO Preghiamo insieme: Signore aiutaci ad amare! Perchè i fidanza e gli sposi cerchino sempre di darsi il meglio di sè nel

rapporto reciproco di conoscenza, di amore e di fedeltà. Preghiamo... Perchè i genitori insegnino ai figli la gratuità dei piccoli ges di a enzio-

ne e di gra tudine nelle relazioni quo diane, preghiamo... Perchè le autorità siano consapevoli della loro vocazione al servizio del

bene comune e alla promozione dei più deboli, preghiamo... Perchè il nostro comportamento sia coerente con la fede che professia-

mo e diffonda il buon PROFUMO del Vangelo, preghiamo...

Tu : Grazie, Signore, per la preziosa lezione di questa donna , così audace e generosa. Aiutaci a non lamentarci o scoraggiarci quando ci ritroviamo soli o in pochi ad adorar e a pra care il Vangelo. Insegnaci a cercare te e a fare le cose per te, dando il meglio di noi stessi, perchè ogni a o d’amore è sempre già una risurrezione e spande ovunque il buon PROFUMO della tua Pasqua. Amen

7

Canto AMATEVI FRATELLI Amatevi, fratelli, come io ho amato voi! Avrete la mia gioia, che nessuno vi toglierà.

Avremo la sua gioia, che nessuno ci toglierà.

Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia! Sarete miei amici, se l'Amore sarà con voi!

Saremo suoi amici, se l'amore sarà con noi!

8

2a STAZIONE GESU’ E I DISCEPOLI

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tu . E disse loro: “ Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per mol . In verità io vi dico che non berrò mai più del fru o della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio”. (Mc 14,22-25)

Meditazione: E’ l’ul mo pasto di Gesù con i suoi discepoli, prima di morire. Con quali sen men , ricordi e desideri avrà egli a eso e vissuto quell’occasione di comunione e di consegna? Cristo ha già dato tanto ai suoi discepoli: esem-pi, insegnamen , preghiere... per dare tu o, gli rimane soltanto di donare se stesso. Per amore, arriva a fare anche questo, iden ficandosi con il pane spezzato e con il vino versato. Quando Gesù offre il suo corpo vuole ricordare che la fede auten ca non è mai astra a, generica o intelle ualis ca, ma rimanda con precisione alla sua persona. Quando Gesù offre il suo sangue chiede che nelle vene di quan lo amano scorra la sua vitalità per lo are per un mondo migliore. Prima di donarsi completamente, Gesù non esamina i suoi discepoli uno a uno, nè fa il calcolo delle probabilità sul loro possibile tradimento... Egli segue la legge dell’amore. Nel gesto di Gesù troviamo il nutrimento per vivere e crescere: il suo corpo trasme e la forza straordinaria che consente a ciascuno di “essere in for-

9

ma”, di vivere in pienezza la propia vita fino ad arrivare gradualmente a dire di sè: “prendete e mangiate, questo sono io che mi dono a voi” Vivendo così, quale effe o posi vo avrebbero le singole persone e le rela-zioni familiari... amicali... professionali, ecclesiali e civiche! PROFUMO: aromi dalla cucina di casa... sale profumato di salvia e rosmarino Preghiamo insieme: Grazie, Signore Gesù! Hai dato tu o te stesso per noi, insegnandoci che solo l’amore au-

ten co lascia una traccia posi va nella storia. Con riconoscenza, diciamo... Grazie, Signore Gesù!

Hai lasciato l’eucares a, memoriale della tua Pasqua e alimento gra-tuito e universale di salvezza. Con gioia diciamo... Grazie, Signore Gesù!

Hai a eso l’ul ma cena per consegnare il comandamento dell’amo-re verso Dio e verso gli altri. Con gioia diciamo... Grazie, Signore Gesù!

Hai diffuso il PROFUMO della vera vita, dando dignità al corpo e indi-cando la via della felicità. Con ammirazione diciamo... Grazie, Signore Gesù!

Tu : Signore Gesù, manda il tuo Santo Spirito perchè ci aiu a stare da-van a te con stupore, con cuore grato, a ento e disponibile. Non per-me ere che siamo distra da ciò che ci rende insofferen e insegnaci il tuo s le di donazione così da diventare tes moni credibili e riconoscibili della tua bontà. Amen

Canto Parole di vita abbiamo ascoltato e ges d’amore vedemmo tra noi La nostra speranza è un pane spezzato, la nostra certezza l’amore di Dio.

10

3a STAZIONE GESU’ E GIUDA

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola: Gesù venne per la terza volta e disse ai discepoli: “Dormite pure e riposate-vi! Basta! E’ venuta l’ora: ecco il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino” E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdo , dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: “ Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via so o buona scorta”. Appe-na giunto, gli si avvicinò e disse: “Rabbì” e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. (Mc 14,41-46) Meditazione: Il gesto di violenza degli avversari di Gesù si abbina all’incapacità dei disce-poli di cogliere la tragicità del momento e di vegliare insieme con lui in pre-ghiera. Essi, che a casa di Simone hanno cri cato la donna col profumo di nardo e che nell’ul ma cena hanno discusso su chi tra loro fosse il più im-portante, nel Getsèmani dormono. Il sonno dei discepoli è il rifugio di chi si rinchiude in se stesso e non vuol esse-re coinvolto e il segno tipico dell’affetto, un bacio, si tramuta in tradimento. Giuda unisce in sè meschinità, voglia di grandezza, avidità... Egli è deluso dallo s le di vita di Gesù... Giuda rappresenta anche la falsità di chi sembra amico e poi tradisce, di chi usa la disponibilità altrui, di chi si serve del fratello per i propri interes-si... e poi viene travolto dall’amarezza e dall’odio, sen men che portano solo al male. Nella civiltà del “di tutto e di più” il successo e il denaro possono essere scambiati per strumenti per risolvere ogni problema. Il sonno dei discepoli è

11

simbolo dei cristiani distratti dall’essenziale, tutti presi dai problemi del no-stro tempo, stanchi e a disagio perchè non più allenati a vegliare e pregare. Il rischio più grande oggi è una vita da addormenta , una vita senza PRO-FUMI e sapori for ... PROFUMO: Pepe di cajenna..... Preghiamo insieme: Liberaci Signore!

Da false a ese nei confron di Dio, di se stessi e degli altri. Ti supplichiamo...

Dalla paura di tes moniare la nostra fede e dai compromessi. Ti supplichiamo...

Dalle invidie e dalle gelosie e rivalse che creano confli . Ti supplichiamo...

Da una vita impostata senza di Te e senza il bene comune. Ti supplichiamo...

Tu : Signore Gesù, Giuda è anche in noi. Aiutaci a non essere ipocri e intrigan , con un perbenismo di facciata che ci fa apparire ciò che non sia-mo. Rendi posi vi i nostri pensieri e le nostre azioni per vivere relazioni sincere e costru ve. Amen

Canto Misericordias Domini in aeternum cantabo!

12

4a STAZIONE GESU’ E PIETRO

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Mentre Pietro era giù nel cor le, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: “Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù”. Ma egli negò, dicendo: “Non so e non capisco che cosa dici”. Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presen : “ Costui è uno di loro”. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presen dicevano di nuovo a Pietro: “E’ vero, tu certo sei uno di loro; infa sei Galileo”. Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quest’uomo di cui parla-te”. E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva de o: “Prima che due vol-te il gallo can , tre volte mi rinnegherai”. E scoppiò in pianto. (Mc 14,66-72) Meditazione: Sorprende che Pietro, solitamente entusiasta e generoso, si mostri debole e incoerente. Nel momento in cui si fa più chiara la prospe va della croce, Pietro resta disor entato perchè ha paura, ragiona secondo criteri umani e non secon-do Dio. Pietro, che aveva de o con orgoglio a Gesù: “anche se tu si scan-dalizzeranno di Te, io no!” ora segue il Maestro “da lontano” Sono tan i modi per tradire chi ci ha dato fiducia, amicizia, benefici e amore. Si tradi-sce prima nel cuore, prima che nelle azioni. Per Pietro il pentimento è più forte dell’egoismo: “E scoppiò in pianto” Non si indurisce come Giuda, lascia sciogliere i suoi nodi irrisolti. Il contrario della de-bolezza non è la forza, ma il riconoscimento della colpa. L’opposto della viltà non è il coraggio ma il pianto che lascia intravvedere la misericordia di Dio. Il cris anesimo non è una do rina ma l’esperienza di un incontro, di affida-

13

mento a una persona che fa fiorire la vita: Gesù La tes monianza di Pietro ricorda che la fede non è mai scontata per ness-suno, è un “SI” da dire nelle concrete situazioni quo diane. PROFUMO: chiodi di garofano.... essenza che si ripropone! Preghiamo insieme: Dona coraggio Signore!

A quan hanno paura di dirsi cris ani... Dona coraggio Signore!

A quan dubitano della misericordia di Dio... Dona coraggio Signore!

A quan hanno perso la speranza di cambiare vita... Dona coraggio Signore!

A quan hanno vissuto esperienze nega ve... Dona coraggio Signore!

Tu : Signore Gesù, tu hai permesso a Pietro di allontanarsi per capire meglio se stesso con il rischio di perdere la tua amicizia. Grazie perchè tu, come tuoi apostoli e amici non hai scelto i migliori e i perfe ma persone fragili e incoeren come noi. Suscita anche per noi il canto del gallo, come invito a cercare il tuo sguardo di misericordia e speranza. Amen Canto Ubi Caritas et Amor Ubi Caritas Deus ibi est.

14

5a STAZIONE GESU’ E SIMONE DI CIRENE

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Golgota, che significa “Luogo del cranio”, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. (Mc 15,21-23) Meditazione: Pur senza chiara coscienza, Simone di Cirene condivide la direzione del cammino di Gesù, diventa il primo discepolo che segue il Maestro portan-done realmente la croce. Egli è il primo e l’unico a realizzare quanto Gesù aveva più volte annunciato: la vera sequela esige di prendere la “sua” croce e di seguirlo. Non si incontra Gesù per caso. Quest’uomo tes monia che la passione di Cristo è un fa o storico e che la croce è sempre misurata sulla persona: nessun peso superiore alle proprie forze. Gesù acce a, anzi, cerca l’aiuto di tu . Coloro che sembrano “lontani” spesso con i loro comportamenti si rivelano i più “prossimi” a Gesù. E’ un richiamo a vigilare sulla qualità della propria fe-de. Solo Gesù è il crocifiso, egli ci chiede di condividere un pò la croce con Lui, di andargli dietro, fino al momento in cui egli farà “sua” la croce di ciascuno. Di fronte a chi porta la croce, nessuno può stare a guardare o giudicare, disquisire sulle cause o invocare l’intervento altrui... il Cireneo indica chia-ramente cosa fare! PROFUMO di aceto e di mirra sul Golgota... ma egli non ne prese! PROFUMO di caffè, di incontro, di condivisione, di tempo dedicato a chi ci racconta

15

la propria croce e cerca qualcuno con il quale portarla, cerca amicizia... PROFUMO: Caffè... per creare un incontro e donare tempo!

Preghiamo insieme: Donaci, Signore, un cuore generoso!

Per far compagnia nella tua Passione, che con nua nelle tribo-lazione dei fratelli... Donaci, Signore, un cuore generoso!

Per diventare più capaci di condivisione e di speranza, sul tuo esempio... Donaci, Signore, un cuore generoso!

16

Per imparare a prestare a enzione ai drammi di singoli, di fami-glie e di popoli... Donaci, Signore, un cuore generoso!

Per evitare l’abitudine di lamentarci delle nostre piccole croci quo diane... Donaci, Signore, un cuore generoso!

Per vincere la paura di impegnarci realmente in qualche forma di servizio... Donaci, Signore, un cuore generoso!

Tu : Signore, grazie per averci insegnato l’umiltà di acce are l’aiuto di chi vive accanto a noi, quando le nostre energie sono insufficien . L’orgo-glio rende talvolta difficile fare questa esperienza così umana e cris ana. Concedici ogni giorno il tuo Santo Spirito di fortezza, di fedeltà e di consola-zione per portare la nostra croce e per farci “cirenei” di quan sono nel bisogno sulla nostra strada. Amen

Canto L’UOMO NUOVO Dammi un cuore Signor, grande per amare. Dammi un cuore Signor, pronto a lo are con te. L’uomo nuovo che lo a con speranza, nella vita cerca verità. L’uomo nuovo non stre o da catene, l’uomo libero che esige libertà.

17

6a STAZIONE GESU’ E IL CENTURIONE

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tu a la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbando-nato?”. Udendo questo, alcuni dei presen dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere dicendo: “Aspe ate, vediamo se viene Elia a farlo scendere”. Ma Ge-sù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”. (Mc 15,33-38) Meditazione: L’ultima parola di Gesù in croce è un forte grido: tutto si è compiuto. La fede è l’accettazione di questa follia divina, scandalosa per la mente umana. Il Dio misterioso e inaccesssibile ora, in Gesù, si fa debole, vulnerabile e sconfitto per essere con ciascuno di noi nell’accettazione di ogni limite e dolore. La dichiarazione del centurione costituisce il punto d’arrivo di tutto il vangelo di Marco. Dopo tante risposte, alcune sbagliate e altre incomplete, ecco la risposta giusta alla vera domanda che l’evangelista pone: “Chi è Gesù?” Nella desolazione di quello spettacolo drammatico di tre crocifissi, il centurione riconosce in quell’uomo il Figlio di Dio. Questi non ha niente di attraente e di glorioso, anzi è un corpo sfigurato, con segni di violenza: eppure il capo dei soldati, un pagano, riconosce quella luce che cambia il cuore dell’uomo. A compiere questo a o di fede non è uno dei Dodici, ma un “lontano” an-cora una volta, gli ul mi diventano i primi. Modi e tempi di conversione di

18

ognuno, Dio solo li conosce. Chi è perseverante, arriva a vedere, toccare e riconoscere l’amore di Dio. PROFUMO: Lavanda.... sempre riconoscibile! Preghiamo insieme: Tu sei veramente il Figlio di Dio!

Signore Gesù, che sulla croce hai saputo perdonare, concedici la tua misericordia. Col capo chino, diciamo...

Signore Gesù, che sulla croce hai gridato: “Dio mio, Dio mio, per-chè mi hai abbandonato?”, donaci una fede capace di affrontare le situazioni difficili della vita. Col cuore pen to diciamo...

Signore Gesù, che sulla croce hai avuto sete, rispondi al bisogno infinito presente nel nostro cuore. Con l’animo riconoscente, diciamo...

Signore Gesù, che sulla croce hai de o: “Tu o è compiuto”, con-cedici di restare sempre fedeli alla missione affidataci. Con lo sguardo rivolto a te, diciamo...

Signore Gesù, che sulla croce sei stato proclamato “Figlio di Dio” dal centurione, sos enici nell’unità della Chiesa. Con le braccia elevate a te, diciamo...

Tu : Signore, aiutaci a stare con amore e fedeltà davan alla tua croce, come il centurione, per dis nguerla dalle altre croci quo diane e cogliere la grazia della tua bontà. Con nua a insegnare a tu dall’alto, l’invito dell’a-more che vince solo donandosi. Rigenera in noi la fede, la speranza e la carità. Amen

Canto Dona la pace Signore, a chi confida in Te. Dona, dona la pace, Signore.

19

7a STAZIONE GESU’ E GIUSEPPE D’ARIMATEA

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giu-seppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspe ava anch’e-gli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli do-mandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la sal-ma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo , lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fe-ce rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. (Mc 15,42-47) Meditazione Come membro del sinedrio, Giuseppe d’Arimatea si trova a essere parteci-pe della decisione di far morire Gesù, ma il suo sguardo è diverso da quello degli altri che lo hanno condannato. In nome di quel regno di Dio che a endeva, con coraggio va da Pilato a chiedere il corpo di Gesù e offre la sua tomba perchè ha a cuore di dargli una degna sepoltura anche a costo di giudizi e cri che. Colui che non ha trovato accoglienza quando è nato e che da adulto non ha avuto un posto dove posare il capo, adesso grazie a Giuseppe d’Arimatea, riceve un’adeguata sistemazione. Giuseppe manifesta il suo amore per quel corpo martoriato, trattandolo con delicatezza e cura. Con lui sono Maria e le altre donne; assenti, ancora, gli apostoli. Egli sa che ora prendersene cura realizza l’amore che Gesù ha dimo-strato verso il prossimo, soprattutto verso i deboli, gli affaticati e gli oppressi. E’ facile giudicare, condannare e aizzare la folla, seminare discordie e divisio-ni; ben più difficile è cancellare le tracce del sangue versato, creare nuove condizioni per ricominciare. Giuseppe ha l’umiltà di fare questo, quando cala il silenzio della sera su quel giorno, che ha visto crocifiggere il Figlio di Dio.

20

Gesù viene posto nel sepolcro, chiuso da una pietra. Quell’uomo di Arima-tea diventa un esempio di come accogliere Gesù, tenerlo tra le braccia. Poi, di Giuseppe si tace: solo il ricordo delle gesta d’amore. PROFUMO: Cannella che cura... e con dolcezza prendersi cura! Preghiamo insieme: Gloria a Te, Signore Gesù!

Per il tuo corpo martoriato, che Giuseppe d’Arimatea onora to-gliendolo dalla croce e deponendolo nel sepolcro. Ti acclamiamo... Gloria a Te, Signore Gesù!

Per il dolore di Maria, tua madre, che ha offerto al Padre co-me già al tempio davan a Simeone, Ti acclamiamo... Gloria a Te, Signore Gesù!

Per il tuo Venerdì Santo, che invita a sostare davan a te in si-lenzio e in preghiera. Ti acclamiamo... Gloria a Te, Signore Gesù!

Per la tua vicinanza a noi nell’esperienza della maggiore fragilità e debolezza, che è il momento della morte fisica. Ti acclamiamo... Gloria a Te, Signore Gesù!

Tu : Signore, aiutaci ad imparare umilmente da Giuseppe d’Arimatea come stare davan al tuo corpo, come accoglierlo nella nostra vita di ogni giorno. Infondi in noi un grande rispe o per la tua presenza nel pane e nel vino, memoriale della tua Pasqua qui e ora. Facci riscoprire la bellezza della preghiera personale nelle chiese, spesso deserte, dove tu aspe , ascol , parli, consoli e rafforzi. Amen Canto Nada te turbe, nada te spante: quien a Dios ene nada le falta. Nada te turbe, nada te espante: solo Dios basta.

21

8a STAZIONE GESU’ E LE PIE DONNE NEL GIORNO DI PASQUA

G.: Noi adoriamo, o Cristo, e benediciamo. T.: Perché con la tua croce hai redento il mondo. La Parola Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aroma ci per andare a ungerlo. Di buon ma no, il primo giorno della se mana, venenro al sepolcro al levar del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fa a rotolare, benchè fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, ves to d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha de o”. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perchè erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perchè erano impaurite. (Mc 16, 1-8) Meditazione: Nascere, vivere, morire: Cristo risorto va oltre questa successione del ciclo della vita. Ciò che risulta impossibile all’uomo è possibile a Dio: “E’ risorto, non è qui”: questo annuncio vale per ogni persona, è un annuncio di spe-ranza che da senso al nostro vivere e al morire. Ma noi viviamo di questa speranza? Anche le donne che, al ma no presto, si recano al sepolcro a imbalsamare Gesù, cercano un “morto”. Provano spavento e sconcerto nel trovare il sepolcro vuoto. Gli aromi da loro prepara con cura per il corpo di Gesù, non servono più. Non possono esprimere ciò che stanno provando, come quella donna che, in casa di Simone, poco prima della condanna a morte, ha versato senza misura su di lui il nardo. La fragranza di quell’unzione ha accompagnato il Signore anche nei giorni della Passione: il profumo dell’amore non può dissolversi, si impregna pro-

22

fondamente nella persona e si diffonde spontaneamente. Cristo è il vivente, non va cercato tra i mor . Egli è il PROFUMO gli uomini, tra di noi... gli oli aroma ci non servono più per il Risorto, vanno riporta a casa! Il buon profumo del sacrificio di Gesù sos tuisce e purifica il ca vo odore dell’egoismo e del peccato. Dall’angelo viene chiesta un’altra cosa alle don-ne: di annunciare ai discepoli che Gesù li precede in Galilea. E’ il momento della speranza... è l’invito a guardare avan con fiducia e PROFUMARE il mondo! PROFUMO: Incenso... e chiusura del nostro sacche no! Preghiamo insieme: Facci rinascere a vita nuova!

Padre, nella risurrezione di Gesù ci riveli che l’amore è più forte dell’egoismo: sos eni quan si spendono generosamente per te e i fratelli. Ti preghiamo... Facci rinascere a vita nuova!

Padre, nella risurrezione di Gesù ci mostri la vi oria sul male e sulla morte: rendici seminatori di speranza. Ti preghiamo... Facci rinascere a vita nuova!

Padre, nella risurrezione di Gesù ci doni il segreto della felicità: aiutaci e rafforza la nostra fede. Ti preghiamo... Facci rinascere a vita nuova!

Tu : Signore, grazie per averci guidato nel cammino verso la tua Pa-squa. Quel profumo sparso sul tuo corpo ci fa ora avver re più intensa la fragranza della tua vita, che è verità, misericordia, carità e bellezza. Aiutaci ad affidarci a te che trasformi con l’amore la nostra esistenza. Rimani con noi oggi e sempre. Amen

23

Canto DALL’AURORA AL TRAMONTO

Dall'aurora io cerco te fino al tramonto chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta Non mi fermerò un solo istante sempre canterò la tua lode perché sei il mio Dio il mio riparo mi proteggerai all'ombra delle tue ali. Dall'aurora ... Non mi fermerò un solo istante io racconterò le tue opere perché sei il mio Dio unico bene nulla mai potrà la no e contro di me. Dall'aurora io cerco te fino al tramonto chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta

24

CONCLUSIONE

EFFONDI OVUNQUE IL TUO PROFUMO

Gesù, aiutami a diffondere ovunque

Il tuo profumo, ovunque io passi. Inonda la mia anima del tuo Spirito

e della tua vita.

Penetra in me e riempi tu o il mio essere

così a fondo che tu a la mia vita

Sia immagine della tua

Profuma il mondo servendo di me

In modo che ogni persona che incontro

Possa sen re la tua presenza in me.

Resta con me Gesù

Amen