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12 ACQUA L’acqua è poca ossia scarseggia e la papera non galleggia!! (antico detto)

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ACQUA

L’acqua è poca ossia scarseggia

e la papera non galleggia!!

(antico detto)

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“L’acqua è vita, la vita acqua”

C’è chi rileva il suo ciclo vitale

“L’acqua è una cosa fondamentale per la

terra. se non ci fosse acqua non ci

sarebbero piante e senza piante

che emettono ossigeno non ci sarebbe vita. Senza bere acqua si vive meno di dieci

giorni.”

ACQUA: PRINCIPIO DI VITA

L’acqua è stata l’oggetto della maggior parte dei messaggi forse per l’esperienza diretta e

quotidiana che ciascuno da sempre ha di questo elemento, perché anche se in modi diversi

viene trattata come argomento dagli insegnanti.

Molti biglietti esprimono, in particolare, la profonda consapevolezza del ruolo dell’acqua

come fonte primaria della vita stessa.

Eccone una sintesi efficace....

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Acqua...genesi del mondo

I bambini, come gli uomini all’alba della civiltà, intuiscono il valore generativo e vitale

dell’acqua, che tra i quattro elementi è il più simbolico e carico di significazioni cosmiche.

Per i Sumeri esisteva l’Abzu, un abisso cosmico di acque primordiali, nella loro lingua “a”

significa acqua, ma anche “generazione”.

“Quando lassù il cielo non aveva ancora nome

e quaggiù la terra non aveva ancora nome, soli, Apsû, di tutti il progenitore

e la loro madre Tiâmat, di tutti la progenitrice, mescolavano insieme le loro acque”.

Così inizia un poema babilonese, l’Enuma

Elish (letteralmente “quando in alto”),

composto tra il 1200 ed il 1100 a.C.

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Una bambina esprime la propria idea in questo

biglietto:

“L’acqua è la vita senza di lei tutto appassirebbe come un fiore”

Nella Genesi…

Dio disse: - Ci sia un firmamento in mezzo alle acque che divida le acque dalle acque. - E Dio fece il firmamento, separando le acque che sono sotto il firmamento e le acque che sono sopra il firmamento.

In Egitto troviamo il concetto del Nûn, che rappresentava la personalità divina dell’oceano increato, la massa liquida da cui emerse, prima creatura, il dio sole Atum., che significa «totalità».

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Agli inizi del mondo c’era solo acqua. Whee-me-me-owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua è poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma.

Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne.Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia.Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, ed anche radici e bacche.

Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell’acqua, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste.

Quando l’uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e a fare cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l’uomo portava.

Questo è il mito della creazione degli Indiani Yakima:

“Gange, le cui acque scorrono nel paradiso,

è figlia del Signore della Neve.

Giungi, Shiva, a portare il tuo aiuto,

a trattenerla nel mezzo della sua discesa.

Perché da sola la terra mai potrà sostenere

Questi torrenti che cadono dall’alto del cielo.”

Essendo sceso dal cielo, il Gange è un ponte sacro verso il divino. Quella della discesa del Gange è una storia ecologica. Il tema dell’inno riportato è quello del

problema idrogeologico associato alla discesa di un fiume potente come il Gange. H.C.Geiger, insigne ecologo dell’Himalaya, descrive in questo modo il senso materiale dell’inno: “Nelle scritture c’è la consapevolezza che, se tutte le acque che discendono dalla montagna dovessero abbattersi sulla terra nuda, questa non

sarebbe mai in grado di reggere l’impatto dei torrenti…Nei capelli di Shiva abbiamo un dispositivo fisico ben noto, che spezza la forza dell’acqua che scende…la vegetazione delle montagne.

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…acqua: archetipo filosofico

È con il filosofo greco Talete di Mileto (624 –548 a.C.) che i miti legati all’acqua si condensano

in un vero discorso filosofico in cui l’Arché, principio primo di tutte le cose, è l’acqua.

Plutarco, sacerdote di Delfi (47-127 d.C.), scrive:

“E credono che Omero, e lo stesso si dice di Talete, abbia posto l’acqua come principio e origine di tutte le cose, dopo aver appreso ciò dagli Egizi...” (“Iside e Osiride”)

Aristotele (384 -322 a.C.) nella “Metafisica”suppone che Talete avesse posto l’acqua quale

Archè in seguito alla constatazione che ogni cosa cresce nell’umidità, e che Talete derivi la

propria idea da Omero, il quale vedeva in Okeanós e Tethýs i liquidi primordiali

In arabo, in urdu ed in indostano l’acqua si chiama “AB”. Il fatto che la radice del termine urdu “ABADI”, insediamento umano, sia “AB”, acqua, riflette lo sviluppo di insediamenti umani e civiltà lungo i corsi d’acqua

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Il mostruoso Leviatano occupa il fondo del mare nella Bibbia. (Antico Testamento, Giobbe, 40-41)

Nel ventre della balena si rigenera spiritualmente Giona. (Antico Testamento, Libro di Giona)

Atlantide era una terra governata dal gigante Atlante, un regno immenso che, emerso dalle acque, si estendeva ad ovest delle Colonne d’Ercole. Il popolo che vi abitava coltivava un’enorme pianura centrale, irrigata dalle acque delle colline che la cingevano; i governanti riuscivano ad amministrare con saggezza le enormi quantità d’oro e d’argento di cui il continente disponeva…venne un tempo in cui Atlantide divenne il regno dell’avidità, fu così che la punizione di Zeus colpì quella terra: un diluvio di dimensioni apocalittiche vi si abbattè, e questa in un giorno e una notte sprofondò fino a ritornare negli abissi.

Il diluvio (diluvium, “pioggia torrenziale”) è forse l’esempio più eclatante di strumento di purificazione: la Terra intera con tutti i suoi abitanti viene sommersa perché colpevole, nella prospettiva della rinascita di un mondo nuovo e migliore.

Ovidio ci narra della ninfa Egeria, amata da re Numa, alla morte di questo, pianse tanto da trasformarsi in una fonte dai poteri purificatori.

Durante le feste di Palilia, i pastori con i loro greggi si immergevano nella fonte stillante, in seguito saltavano oltre i fuochi accesi per completare la purificazione

A Roma, presso la fonte situata fuori Porta Capena, i mercanti purificavano loro stessi e le loro merci immergendo un ramo di lauro nella sorgente. Tutti i templi dedicati ad Asclepio (Esculapio per i Romani, dio della medicina) sorgevano spesso vicino ad una fonte dove ogni fedele purificava la sua anima dai peccati prima di accostarsi ai sacerdoti.

In India il bagno nelle acque del fiume Gange libera dai peccati e conduce le ceneri dei morti verso l’ultimo viaggio.

Nella civiltà ebraica, fin dai tempi più antichi l’immersione, che avveniva in una piscina chiamata mikvé, doveva essere completa ed in uno stato di totale nudità.

Per i Cristiani il rituale del Battesimo esprime bene il significato rigeneratore e di purificazione del bagno, e aspersioni d’acqua fredda vengono fatte dai sacerdoti la mattina di Pentecoste. Il termine battesimo deriva dal greco baptein/baptizein, che significa, appunto, immergere, lavare, e lo stesso Cristo venne battezzato da Giovanni Battista immergendosi nell’acqua del Giordano.

Nel Medioevo, quando si aveva a che fare con un “folle”, lo si immergeva tradizionalmente più volte in acqua fredda.

Nel XV sec. in Germania i borgomastri delle varie città caricavano i “folli” sui battelli fluviali per scaricarli in qualche altra città o in qualche campagna deserta Nell’immagine della “Nave dei folli”, oggetto di opere letterarie e pittoriche, è evocato il viaggio nei marosi dell’inconscio, la relazione tra due mondi: la sapienza e l’insensatezza, l’al di qua e l’al di là.

A partire dagli inizi del ‘700 la cura dei bagni prende o riprende posto tra le più importanti terapie della follia.

Acqua purifica…acqua rigenera

Acqua…mito e leggenda…morte e vita

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“L’acqua è un bene prezioso,non sprechiamola. Non inquiniamo l’ambiente con macchine, motorini, ecc…Risparmiamo l’energia non utilizzandola quando non serve (come tenere la TV accesa quando facciamo i compiti non va bene).Il clima ha subito forti cambiamenti dall’800 ad oggi per via dell’inquinamento che crea un effetto serra nella nostra atmosfera terrestre .”

Nella storia delle religioni alla divinità femminile tocca spesso il compito di risanare, purificare

e rigenerare con l’acqua, ma, di fatto, nella tradizione la donna non purifica nessuno, viene

caso mai purificata come essere impuro.

Questa frattura diviene sempre più aspra con l’affermarsi delle religioni patriarcali come

l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, che prendono il sopravvento sui più arcaici culti

matriarcali della terra e delle acque, dove la Grande Madre era signora incontrastata della

natura.

“L’acqua è importante perché possiamo bere e se possiamo bere possiamo vivere”

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“Se ci vogliamo bene e vogliamo bene al prossimo cerchiamo di smettere di inquinare l’ambiente e fabbrichiamo macchine a energia solare tutto! Viva la natura. Abbasso l’inquinamento”

“Secondo me è bene risparmiare l’acqua, il più possibile...per il bene dell’umanità, dei nostri figli, delle nostre generazioni future. Per il rispetto di Dio che ce l’ha donata. tutto sarebbe migliore... La domanda che tutti si pongono è: Io lo faccio ma gli altri no! Non è

vero, fatelo tutti e tutto sarà migliore.”

“L’acqua mi fa gola ma non sprecatela perchè se mi piace come faccio!”

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L’acqua è importante per la salute perchè senza acqua muoriamo, l’acqua è dissetante.

L’acqua è buona con lo zucchero

“Nessuno deve sprecare la

vita e buttarla via. Nessuno

dovrebbe sprecare l ’acqua,

e come un delitto verso noi

stessi: che d’ora in poi l ’acqua

sia fonte di vita e non di

guadagno. La vita e l ’acqua

sono un diritto di tutti.”

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“Senza l’acqua non potremmo bere, fare il bagno, avere la natura, le piante e non ci sarebbe vita.”

“L’acqua è importante per l’uomo e per tutti gli esseri viventi, perchè un mondo senza acqua non ci permette di vivere.”

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ACQUA COME DIRITTO

Il leone e il cinghiale

D’estate, quando il calore provoca la sete, un leone e un cinghiale andarono a bere a una piccola fonte, e cominciarono a litigare su chi dei due dovesse dissetarsi per primo. La lite si inasprì fino a trasformarsi in

duello mortale. Ma ecco che, mentre si volgevano un momento per riprendere fiato, scorsero degli avvoltoi che stavano lì ad aspettare il primo che sarebbe caduto, per mangiarselo. A tal

vista, ponendo fine al duello, dichiararono:

“Meglio diventare amici che diventar pascolo di avvoltoi e di corvi “

Esopo

Che l'acqua non sia considerata solo elemento primario dell’esistenza (e, come tale, diritto di tutti), ma fonte di innumerevoli conflitti, non è sfuggito ai ragazzi che hanno visitato la mostra.

Nelle loro riflessioni emerge un senso di giustizia che dovrebbe pervadere ognuno di noi e che ricorda ancenstrali saperi...non del tutto perduti

“Da una parte ci sono persone che fanno una sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente, dall’altra ci sono i politici e gli industriali che lo distruggono. L’acqua è un bene prezioso, bello, fantastico: non sprechiamo troppa acqua, potremmo pentircene....”

“In tutto l’universo non vi è nulla di più morbido e debole dell’acqua ma nulla le è pari nel suo modo di opporsi a ciò

che e duro nulla può modificare l’acqua.”

Lao-Tse

Nell’acqua si ricompongono gli opposti...

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“Quale Signore trattiene la pioggia? Il sole arde su di noi.

L’uomo riuscirà a sopravvivere? Perché gli spiriti non ci portano le

piogge? Dove berrà l’uomo? Così l’uomo non può che morire....”

Boscimani Kalharari, Africa meridionale

Nell’acqua vivono gli eterni antagonisti: la vita e la morte....

L'acqua divide...

Ritroviamo, nel corso della storia delle civiltà di tutta Europa, ma non solo, la percezione del fiume come elemento naturale di confine tra popoli e razze.

Il fiume come distinzione tra elementi diversi (siano essi sociali o fisici) trova riscontro linguistico nella parola latina “rivalis”, che ha come significato originario quello di indicare “colui che è al di là di un corso d’acqua”. Come ci suggerisce questo termine, le prime forme di conflittualità tra le comunità umane devono essersi manifestate attorno all’acqua: il rivale è colui che sta sull’altra riva e la sua esistenza dipende dalla stessa sorgente.

Ma è anche occasione per unire

I ponti hanno costituito lo strumento e il simbolo per superare la separazione tra mondi diversi.

Tutta la vita dell’antica Roma dipendeva dal fiume, che era importante non solo come via di comunicazione, ma anche come risorsa. Proprio dal fiume sono nati miti, credenze religiose, culti e cerimonie particolari.

I ponti del Tevere erano considerati sacri dai Romani: un ponte veniva ricostruito ogni volta che le acque gonfie lo travolgevano e sempre con la stessa tecnica. I pontefici, ovvero costruttori di ponti, avevano funzioni sacerdotali.

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C’è confine e confine

Nelle antiche civiltà sono presenti, in notevole quantità, miti, divinità e rituali che presentano una forte connessione tra l’elemento acqua, il mondo degli inferi e la morte.

Nella cultura greca, l’acqua è presente negli inferi sotto forma di fiumi e paludi. Nell’oltretomba l’Acheronte era, secondo Platone, il fiume degl’inferi, passava attraverso regioni deserte e poi, sottoterra, arrivava alla palude Acherusia, dove giungevano le anime dei morti.

è…Caronte “con occhi di bragia” che ha il compito di trasportare le anime oltre l’Acheronte (già presente nella mitologia pagana e nell’Eneide di Virgilio con lo stesso gravoso ruolo)

“Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo,

gridando: ’Guai a voi anime prave! Non isperate mai veder lo cielo;

i’ vegno per menarvi all’altra riva ne le tenebre eterne, in caldo e ‘n gelo. ”

(Dante, Inferno, Canto III)

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L’acqua è un diritto?

Vandana Shiva spiega che in tutto il mondo, nel corso della storia, i diritti idrici hanno assunto la loro forma prendendo in considerazione contemporaneamente i limiti degli ecosistemi e le necessità della popolazione.Lo storico Donald Worster scrive: “nei tempi antichi la dottrina riparia , più che un metodo per accertare i diritti individuali di proprietà, era l’espressione di un atteggiamento di non interferenza nei confronti della natura. Nella forma più antica di questo principio, un fiume non poteva essere considerato proprietà privata di nessuno. Coloro che vivevano lungo le sue sponde avevano garantito il diritto di usarne l’acqua per scopi naturali come bere, lavare o abbeverare il bestiame, ma era un diritto esclusivamente usufruttuario- il diritto di consumare solo finché il fiume non vedesse ridotta la sua portata.” Perfino i coloni europei che per primi si insediarono lungo la costa orientale degli Stati Uniti si adeguarono a questi principi fondamentali. Ma quando la parte occidentale del paese iniziò à ad essere abitata, i diritti usufruttuari passarono in secondo piano. Si fece strada la convinzione che il diritto ripario (…) fosse imperniato sul possesso della proprietà individuale. “Essi respinsero il riparianesimo tradizionale, decisero invece di adottare in gran parte della regione la dottrina della priorità di appropriazione perché offriva loro una maggiore libertà di sfruttare la natura”. Anche se i diritti erano basati sulla priorità di occupazione, i primi veri abitanti, i nativi americani, erano esclusi dai diritti di appropriazione dell’acqua. A minatori e coloni, considerati i primi abitanti, erano riservati tutti i diritti di utilizzo delle fonti idriche. L’attuale tendenza a privatizzare fonti d’acqua comuni ha le sue radici nell’economia dei cow boy.

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Questa ragazza esprime un’importante riflessione

“Terra ,aria e acqua sono collegate nel ciclo dell’acqua. Le autorità e non solo le persone devono impegnarsi attivamente per ridurre l’inquinamento di ogni genere di acqua; perchè essa è la cosa più importante della vita”

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“Come si può fare per non sprecare l’ acqua? Perché c’è così tanta differenza di acqua fra i paesi occidentali e quelli poveri del mondo? Cosa possono fare quelli più ricchi? Ci sono paesi europei che hanno adottato norme per il risparmio dell’acqua?”

Interrogativi di notevole interesse, cui dare risposta, soprattutto in termini di azioni e progetti coerenti!!!

“Acqua per tutti senza distinzione di prezzo nel mondo”

è lo slogan proposto da un ragazzo.

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anche se qualche concetto resta ancora

(pericolosamente) confuso!!!!

“La mostra mi è piaciuta molto e secondo me è giusto fare le guerre per l’acqua.” !!!!

“l’acqua è di tutti. Perché qualcuno se ne impossessa? E’ ora che qualcuno si ribelli!” Questo è lo

spirito che ci piace!!

“L’acqua è un bene prezioso e quindi tutti dovrebbero averla a propria

disposizione”

è un altro biglietto che mostra la consapevolezza di come l’ambito sociale e quello ambientale

siano strettamente connessi.

“Dobbiamo risparmiare l’acqua perche forse un giorno non c’elavremo più come in africa dicono che una volta c’era anche l’acqua ma adesso non c’è più. Perché dicono così?”

“Un problema che mi stà a cuore è l’acqua. Perché gli agricoltori usano alcuni tipi di pesticidi che dopo insieme all’acqua piovana viene assorbita dal campo che in fine finiscono nell’acquedotto.”

Per alcuni la riflessione si focalizza sul collegamento tra carenza d’acqua e desertificazione, tra desertificazione e azione dell’uomo.

“Il commercio dell’acqua porta alla

miseria”.

Antico proverbio tuareg