EDUCAZIONE 2015-2016 CONSAPEVOLE CITTADINANZA … · L’informazione e i media in classe La...

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EDUCAZIONE MONDIALITÀ CITTADINANZA CONSAPEVOLE 2015-2016

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Il momento di grande trasformazione che sta attraversando il mondo della

scuola mette sotto i riflettori la questione della qualità dell’insegnamento:

meno risorse, poco riconoscimento, il rapporto tra docente e discente

sempre più complicato e proprio per questo sempre più decisivo. Come

rispondere a queste sfide? Con questi corsi ci rivolgiamo agli insegnanti

che vogliono confrontarsi su come imparare ad essere resilienti, ovvero a

rispondere in maniera positiva ai cambiamenti del contesto in cui operano

rilanciando il proprio ruolo di educatori in chiave di cittadinanza mondiale.

I corsi sono tenuti da formatori esperti del CRES (Centro Ricerca Educazio-

ne allo Sviluppo), che cura l'attività educativa e formativa in ambito scola-

stico di Mani Tese. Il CRES è costituito da un gruppo di insegnanti e di

esperti in campo pedagogico–didattico. Il suo obiettivo fondamentale è di

costituirsi come luogo di ricerca e di stabilire un rapporto organico e conti-

nuativo con il mondo della scuola attraverso proposte concrete di innova-

zione culturale e didattica, proponendo percorsi di apprendimento per

temi e problemi strategici, capaci di collegare le discipline alle educazioni

(alla pace, all’ambiente, ai diritti, etc.).

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corsi di formazione per insegnanti

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Nutrire il mondo per cambiare il pianetaLa sovranità alimentare potrebbe sembrare un argomento poco interessante e prio-

ritario per il mondo scolastico sempre più a corto di risorse sia in termini di tempo

che di finanziamenti per la didattica e per la formazione dei docenti. In realtà è un

filone tematico molto ricco e stimolante per progettare percorsi disciplinari e inter-

disciplinari a tutti i livelli del curricolo verticale. Educare in ambito scolastico a

questo tipo di approccio è un lavoro che può riguardare direttamente il mondo della

scuola e degli insegnanti, poiché permette di riparare parzialmente alla difficoltà

con la quale si riescono ad affrontare le tematiche connesse alla globalizzazione e

all’attualità. Se ben preparati, i temi connessi alla sovranità alimentare possono

invece costituire una proposta didattica facilmente in grado di incrociare tra loro i

saperi geostorico-sociali con quelli macroeconomici, e di connettere tutto ciò con le

scelte quotidiane legate al cibo che tutti, studenti inclusi, fanno quotidianamente. Il

corso si avvale di uno strumento concreto per operare nelle scuole che sarà distri-

buito gratuitamente ai presenti: il kit educativo per insegnanti Nutrire il mondo per

cambiare il pianeta. Strumenti e metodi per educare alla sovranità alimentare.

Dalla crisi al cambiamento della scuola passando per i beni comuniQuando si parla di crisi e di scuola si pensa subito e solo al problema dei tagli, alla mancanza di fondi e/o di volontà politica rispetto

all'importanza pur tanto sbandierata della cultura e dell'istruzione. Questo corso per insegnanti vuole invece portare a riflettere sulla

attuale crisi economica, sociale e politica come occasione unica per ipotizzare, introiettare e porre mano ad un radicale cambiamento

della scuola. Un cambiamento che non è nuovo rispetto ai dettami della pedagogia e dell'epistemologia del sapere, ma non è mai

avvenuto nella realtà di gran lunga prevalente della scuola italiana nel suo insieme. L'elemento nuovo, volto qui in positivo, potrebbe

essere proprio la presa di coscienza del'inderogabile urgenza del cambiamento alla luce della comprensione delle cause e delle

conseguenze della situazione di crisi che viviamo oggi.

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Educare alla cittadinanza attivaL’educazione alla cittadinanza è compito della scuola in sinergia con altre agenzie formative extra-

scolastiche. Essere/diventare cittadino/a in un mondo globale non significa soltanto conoscere le

leggi ma anche acquisire senso di appartenenza alla comunità locale e globale e acquisire un nuovo

senso di responsabilità nei confronti del pianeta e dei suoi abitanti. La tutela e la promozione dei

diritti rappresentano l’agire concreto, lo strumento di cittadinanza utile a promuovere la difesa, la

diffusione e la costruzione dei beni comuni. Il corso si propone di riflettere su questa problematica

di grande attualità con l’obiettivo di arrivare a progettare un possibile percorso di insegnamento/ap-

prendimento, da realizzare in classe, che aiuti gli studenti a comprendere un tema fortemente conflit-

tuale del mondo attuale e contemporaneamente sviluppi competenze di ambito storico, letterario e

di Cittadinanza e Costituzione.

L’altro nel nostro immaginarioCome certi paesi sono ricoperti di mine antipersone, così nei nostri cervelli sono seminate rappresentazioni apprese fin

dalla più tenera età, attraverso i media, la famiglia, le letture, la scuola, le conversazioni quotidiane in cui si colma il vuoto

delle parole che ci mancano con delle generalizzazioni: “gli arabi”, “le donne sono tutte uguali”, “loro”.... Ci si dimentica

che stereotipi e pregiudizi alimentano il nostro immaginario collettivo, che è il risultato di una stratificazione millenaria,

fatta di condizionamenti ambientali e culturali di varia natura. La trasformazione graduale e irreversibile della nostra

società (italiana ed europea) in senso multiculturale ci interpella in prima persona a intraprendere un percorso di trasfor-

mazione radicale delle premesse culturali, delle abitudini, dei comportamenti, delle modalità relazionali. Un impegno

che riguarda non solo la sfera cognitiva, intellettuale ma anche la sfera emotiva, affettiva. Scopo del corso è di far riflettere

sull’immaginario collettivo che è la lente attraverso cui noi vediamo la realtà, riflettere sui meccanismi di creazione, di

funzionamento e circolazione dell’immaginario, suggerire percorsi per “decolonizzare la mente” anche alla luce delle

acquisizioni della letteratura comparata e degli studi postcoloniali.

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Misurare la povertà e la qualità della vitaIl concetto di povertà sembra talmente radicato nell’immaginario collettivo da venire dato quasi per scontato. I mezzi

d’informazione contribuiscono a mantenere uno stereotipo diffuso secondo il quale la povertà è semplicemente sinonimo

di indigenza economica, in accordo con un modello culturale incentrato sul benavere, piuttosto che sul benessere. Ma è

davvero così? Il percorso si propone di analizzare i limiti degli indicatori che misurano la ricchezza e la qualità della vita,

a cominciare dal Prodotto Interno Lordo, per arrivare a definire, con l’aiuto del Rapporto Social Watch, tutti gli aspetti

necessari ad una società del buon vivere. Prenderemo indici che misurano il rispetto dei diritti e dell’ambiente, la parità

di genere, la governance, l’accessibilità del sistema scolastico e sanitario e molte altre variabili e scopriremo come utiliz-

zarli in classe, con la consapevolezza che solo raccontando l’evoluzione delle società con parametri diversi e nuovi saremo

in grado di progettare soluzioni innovative ai problemi del nostro tempo.

La scuola per l’integrazione in una società multietnicaL’educazione interculturale è uno sfondo integratore che deve guidare gli insegnanti sia nella rilettura delle discipline, sia nella costru-

zione di un clima di classe che promuova vera integrazione dando voce alle caratteristiche di ciascun soggetto. L’inserimento degli

studenti di origine straniera, in particolare nella scuola superiore, interviene come un detonatore per i problemi che già questo ciclo

scolastico si trova oggi ad affrontare (il rapporto tra discipline e bisogni formativi degli studenti in una società in trasformazione, la diffi-

cile convergenza tra formazione culturale e professionale, la relazione tra insegnanti formati sulla cultura del libro e giovani abituati alle

nuove tecnologie della comunicazione, l’attenzione alla diversità negli stili cognitivi ecc.) e ve ne aggiunge altri tra cui quello derivante

dall’impostazione solo verbale della scuola italiana e quello relativo all’eurocentrismo implicito nell’organizzazione canonica dei conte-

nuti disciplinari. Il percorso, rivolto a tutti gli insegnanti, propone di lavorare su concetti, comportamenti e atteggiamenti, articolando i

contenuti in modo diverso a seconda dei destinatari (livello scolare, disciplina ecc.).

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L’informazione e i media in classeLa fruizione critica e l’uso creativo dei media devono diventare elemento essenziale nella relazione con gli studenti di oggi, che sono nativi digitali e

costruiscono il loro rapporto con la realtà attraverso i contenuti informativi diffusi dai canali delle tecnologie multimediali. I mezzi di informazione, da una

parte meno monolitici e unidirezionali che in passato (grazie soprattutto al web 2.0 e ai social network), sono tuttavia sempre più concentrati in poche

mani e dipendenti dai fondi garantiti dalla pubblicità. Se è vero che oggi per uno studente è molto più facile svolgere una ricerca grazie alle potenzialità

della rete, a maggior ragione acquisisce importanza la capacità di saper leggere in modo critico le informazioni, imparando a selezionarle e confrontarle,

verificando le fonti e decodificando le parole e le immagini utilizzate. Il corso si propone di fornire agli insegnanti informazioni e criteri metodologici per

affrontare l’argomento in percorsi di insegnamento/apprendimento da realizzare possibilmente in verticale dal biennio in avanti.