Educare gli alunni alle differenze interindividuali Prima Parte. Corso... · 2010-08-02 ·...

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08/03/2010 1 “ I Disturbo Specifici dell’Apprendimento: dalla identificazione alla presa in carico. Risorse e punti critici del percorso di costruzione della rete, Scuola-Famiglia-Servizi.”. Dott.ssa Luisa Molinas Neuropsichiatra Infantile CTR Cagliari 6 Marzo 2010 Educare gli alunni alle differenze interindividuali Dott.ssa Luisa Molinas. Neuropsichiatra Infantile. CTR Cagliari

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08/03/2010

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“ I Disturbo Specifici dell’Apprendimento: dalla identificazione alla presa in carico.

Risorse e punti critici del percorso di costruzione della rete, Scuola-Famiglia-Servizi.”.

Dott.ssa Luisa Molinas Neuropsichiatra Infantile

CTR Cagliari

6 Marzo 2010

Educare gli alunni alle differenze interindividuali

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Conoscere le differenze nei modi di apprendere degli alunni

“Convincersi” che le differenze esistonoDott.ssa Luisa Molinas. Neuropsichiatra Infantile. CTR Cagliari

Dare voce ai vostri bisogni

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Premessa

Tecnici

Scuola

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Perché un alunno può avere difficoltà scolastiche?

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Deficit cognitivi

Disturbi significativi della sfera emotiva

Deficit sensoriali

Patologie Neurologiche gravi

Svantaggio socio-culturale

Disturbi Specifici dell’ Apprendimento

Difficoltà Scolastiche

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Disturbo Specifico dell’ Apprendimento

il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità e

lascia intatto il funzionamento intellettivo generale

Stiamo parlando di Stiamo parlando di bambini bambini

INTELLIGENTIINTELLIGENTIDott.ssa Luisa Molinas.

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livello intellettivo generale (adeguato per l’età)

Il principale criterio diagnostico

deve esserci una discrepanza significativa

Specifico dominio di abilitàCalcolo

Lettura

Scritturadeficitarie

per età e classe

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DISORTOGRAFIA

DISCALCULIA

DISGRAFIA

DSADISLESSIA

Possono coesistere Dott.ssa Luisa Molinas. Neuropsichiatra Infantile. CTR

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Nelle loro parole spesso riusciamo a trovare ciò di cui hanno bisogno

ASCOLTANDO GLI ALUNNI

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“Sono una lumaca certe volte. Certe volte lascio le parole a metà, certe volte proprio le salto, certe volte

scrivo una lettera al posto di un'altra specie c/q scrivo quadro con la “ci” e casa con la “qu”. Forse devo portare gli occhiali perchè sono al primo banco e non ci vedo niente. Scrivo con la penna non cancellabile, la

maestra mi dice che è un cimitero ma la penna cancellabile ha una parte chiara e una scura, e si vede

e minimo la maestra mi strappa il foglio! Alcuni la usano ma se sono sicuri di sé”.

Anna 3a elementare

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“Non ricordo quella del 7 e del 9. Me le dimentico, perchè se sono stata molti giorni

senza ripassare me le dimentico”

Anche se ho pochi compiti io sono lenta”.

“Quando non capisco matematica chiedo a papà: papàcon la matematica ci sa fare! Ho fatto delle

ripetizioni di matematica, per le divisioni perchè non ci andavo d'accordo io non andavo d'accordo con loro e loro non andavano d'accordo con me e adesso già e

già andiamo d'accordoDott.ssa Luisa Molinas. Neuropsichiatra Infantile. CTR Cagliari

“Mamma me lo legge due o tre volte, poi io cerco di impararlo a memoria come facciamo con le poesie. Me lo

ricordo perchè lo ripeto molte volte, e anche se non me lo ricordo le dico

(alla maestra) che avevo degli impegni e glielo dico prima, così non

mi mette la nota. Non mi devo beccare nessuna nota, perchè

altrimenti per Natale non mi compra una bicicletta!”Dott.ssa Luisa Molinas.

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“Quando mi applico si che leggo leggo e rileggo se invece leggo svogliata...non è per niente facile. Finisco alle nove della sera di fare i compiti perchè ci danno una baraonda di compiti. Mamma la prima volta la legge lei io la ripeto poi la leggo io e la ripetiamo insieme. Oppure lo leggo io

cerco di capirlo e di ripeterlo a parole mie. Funziona meglio la prima perchè forse riesco a memorizzarlo

meglio. Ma molte cose me le dimentico.. e le maestre mi mettono 2 ogni volta che dimentico qualcosa!”

Eleonora 5a elementare

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Faccio anche molti errori quelli con la “q”, l'acca, gli accenti, le doppie. Scrivo cielo senza la “i “la metto quando non ci vuole, e non la metto quando ci vuole. Leggo la “bi” al posto della “di “(solo quando leggo) quando scrivo in stampatello minuscolo non riesco a scriverla né a leggerla, in stampatello maiuscolo sì”.

Mi piace tanto un gioco al computer dove devi operare,mi piacerebbe tanto fare il medico!”

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“Trovo difficoltà in matematica, uso la calcolatrice perché per fare i calcoli ci metto un po’ a farli scritti.

Non mi ricordo le regole”. “ In inglese non riesco a fare le domande perché non so come scriverle” “In italiano

quando scrivo non riesco a partire, scrivo in stampatello dalla prima, perché non riesco molto a scrivere in

corsivo, non faccio molti errori ma non va bene la forma” “Quando studio leggo a voce alta, sottolineo le cose più

importanti e ripeto. Dopo lo ripeto guardando e poi senza guardare, ma poi non me lo ricordo molto…”

2° media

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“il Prof. di italiano dice che scrivo male, che sono

disgrafico”. “

3 media ripetente

“Quando leggo capisco quello che leggo se mi impegno molto! Capisco meglio se me lo legge un altro.”

“Di algebra e matematica non ci capisco niente”. Calcoli

scritti se sono piccoli li faccio a mente tipo 1+2=3. Le

tabelline non me le ricordo so quella del 5 del 10 dell’11.

“Non ne faccio compiti… a volte li faccio in classe…

tanto!!! Sto ripetendo la terza, mi hanno

bocciato è più facile so già tutto è noiosa”.Dott.ssa Luisa Molinas.

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:”La scuola l’ho scelta io, perché era l’unica che mi ispirava… che avevo più

opportunità di trovare lavoro. Posso fare o cameriere o

stare al bar”.“Nei temi prima penso a quello che devo scrivere, poi scrivo tutto quello che ho pensato. Ci fanno fare uno

schema per avere tutti i punti fissi già fissati e quando abbiamo tutto quello che ci serve possiamo

iniziare a scrivere. La parte più difficile è dove devo riorganizzare tutte le idee”.

Andrea 2° alberghiero

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conoscenza dei DSA

labile

vaga

poco diffusa

errate interpretazioni del fenomeno

ampio spazio e credibilità

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opinione più diffusa

.

problemi emotivi o relazionali

approccio sbagliato di genitori o insegnanti

scarso impegno dell’alunno

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SCRITTURALETTURA

Facili da acquisire

è più difficile non imparare o resistere deliberatamente

all'apprendimento

Per un soggetto

normodotato

In realtà ...

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il 90% degli scolari di 1^ elementare impara il codice alfabetico in due mesi

molti bambini imparano a scrivere da soli

a prescindere dal metodo didattico a cui sono esposti

G.Stella 2001Dott.ssa Luisa Molinas.

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Inoltre

l'acquisizione del codice scritto

(processi di conversione suono-segno e viceversa)

deficit cognitivo di grado medio

riescono ad imparare la letto-scrittura

molti soggetti con

non richiede particolari requisiti cognitivi

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DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISCALCULIA

disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà a volte molto rilevanti nell’acquisizione delle cosiddette Abilità Scolastiche Strumentali

il nucleo principale dell’istruzione

almeno nei primi anni di scolarizzazione

SCRITTURALETTURA CALCOLO

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Cosa non funziona ?

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Scrivere

Abilità

Leggere

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Si diviene abili in un compito quando si riesce ad eseguirlo

Ripetutamente

Senza significativo dispendio di risorse attentive

Rapidamente

Correttamente

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La difficoltà specifica di lettura

si manifesta quando un bambino esposto a normale iter scolastico

non sviluppa

sviluppa in maniera molto incompleta

con grandi difficoltà

la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta

(Gersons-Wolferbensberger & Ruijssenaars 1997)

(Dislessia Evolutiva)

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si manifesta quando un bambino esposto a normale iter scolastico

non sviluppa

sviluppa in maniera molto incompleta

con grandi difficoltà

la capacità di scrivere in modo automatico le parole

La difficoltà specifica della scrittura

(disortografia)

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fa molti errori ortograficiSi stanca presto

non tiene il ritmo di scrittura dei sui compagni

Resta indietro nel dettato salta le parole

Non riesce a copiare dalla lavagna e a scrivere i compiti nel diario

Caratteristiche del disortografico

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AUTOMATIZZAZIONE

esprime la stabilizzazione di un processo

Caratterizzato da:

alto grado di velocità e di correttezza

Realizzato inconsciamente

richiede minimo impegno attentivo

è difficile da sopprimere

difficile da ignorare

difficile da influenzareDott.ssa Luisa Molinas.

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Il bambino impara a leggere perché è esposto alla lettura e si esercita ripetutamente

L’incremento di efficienza è proporzionaleal numero delle esperienze ed alla loro

vicinanza ( esercizio)

Il successo spontaneo tende a produrre disponibilità a ripetere, disponibilità verso l’azione

G.StellaDott.ssa Luisa Molinas.

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…Come impronte sulla sabbia…..

Il sistema non trattiene la

traccia

Gli stimoli non vengono

immagazzinati

Nel DSA

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Un bambino in I elementare adora leggere , cerca di leggere tutto ciò che gli capita sott’occhio

Mancanza di motivazione ?

Quasi Impossibile!

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crescente disponibilità dell’informazione

necessità di accedervi e di “ utilizzarla” in tempi sempre più rapidi

Oggi in relazione a :

richieste di una società tecnologicamente

avanzata e altamente “letterata”

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condizione fortemente limitativa

Uso inefficiente della lettura

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Quindi

Si stanca molto

Fa molti errori

Rimane indietro

nel frattempo si convince di non “arrivare mai” con implicazioni serie per la sua autostima

Dubita della sua intelligenza

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PREVALENZA: 3 – 4%

tra la 3a e la 5a classe della primaria e la 3a classe della secondaria di primo grado

STIMA EPIDEMIOLOGICA

4 ogni 100 = 1 per classe

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Cause del disturbo

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ricerca scientificaultimi 20 anni ha dimostrato che

da: “quando imparare a leggere è strada in salita” aid

la dislessia origina da un modo diverso di funzionare di alcune aree e di alcuni

circuiti del cervelloDott.ssa Luisa Molinas.

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Questa disfunzione è nella maggior parte dei casi

di origine genetica

cioè un soggetto è dilessico perché ha

ereditato una particolare combinazione

genetica

da: “quando imparare a leggere è strada in salita” aid

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Infatti è nettamente più frequente

più membri della stessa famiglia

gemelli

da: “quando imparare a leggere è strada in salita” aid

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cervello maschile è geneticamente più predisposto di quello femminile a sviluppare il

disturbo

maschifemmine

da: “quando imparare a leggere è strada in salita” aid

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Basi genetiche della dislessia

Cromosoma 6 (6p21.3-22) Abilità fonologiche e ortografiche e consapevolezza fonologica in rapporto al QI.

Cromosoma 2 (2p12-16)Locus di suscettibilità per la dislessia

Cromosoma 18 (18p11.2 )Zona di rischio generico? Lettura di parole singole.

Università di Oxford (GB), scoperta una variante genetica ( gene sul Cromosoma

6) che rende più difficile la lettura per le persone che ne sono portatrici.

Pubblicato sull’American Journal of Psychiatry.

Studio su 6mila bambini

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Stella 2000

Il disturbo ha una base costituzionale

Bisogna orientarsi

scomparsa totale riduzione delle conseguenze funzionali

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EFFETTO MONTAGNE RUSSE

Le prestazioni del ragazzo dislessico hanno

Prestazioni incostanti anche in uno stesso compito

Variabilità da giorno a giorno

Ciò crea estrema confusione nel dislessico , nei genitori e negli insegnanti

Ci fa o Ci è ?

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Non ha marcatori biologici evidenti

Non ha “identità” sociale fuori dalla

scuola

La dislessia è una dis-abilità INVISIBILE

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Tutti gli alunni che hanno difficoltà nella lettura sono dislessici?

La difficoltà di lettura non e’ di per se un elemento sufficiente per definire un soggetto

come dislessico

NO

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Esistono indicazioni precise su come procedere verso una diagnosi corretta

Chi fa la diagnosi deve attenervisi

Specialisti esperti

Deve segnare un confine chiaro tra ciò che dipende e ciò che non dipende dall’impegno del bambino

Il professionista redige una relazione scritta sulla valutazione attuata, indicando il motivo dell'invio, le

prove somministrate con relativi risultati ed il giudizio clinico sui dati riportati

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Raccomandazioni per la pratica clinicadefinite con il metodo della Consensus Conference

CONSENSUS CONFERENCE

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICIDI APPRENDIMENTO

Milano, 26 gennaio 2007

Montecatini Terme, 22-23 settembre 2006

Consensus Conference promossa da Associazione Italiana DislessiaDott.ssa Luisa Molinas.

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LO SCETTICISMO

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Atteggiamento sospettoso/ scettico verso la dislessia

Sta accadendo che ….

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Non è facile concepire che un difettoso funzionamento del sistema cognitivo

Indennel’INTELLIGENZA

Alterati

LeggereScrivereFar di conto

a prima vista ad essa strettamente correlate

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… I disturbi di apprendimento non sono una recente scoperta ma sono presi dal Manuale di Statistica Diagnostico (DSM IV), la dislessia è riesumata da questo stesso manuale, come l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). Non è che anche la dislessia al pari dell'ADHD, faccia parte di un astuto piano di marketing per monitorare i nostri alunni e avere ulteriori finanziamenti? Dai dati attuali stimano che il 5% dei bambini sono dislessici, che il 4% sono affetti da ADHD, a questi aggiungiamo quelli depressi, ecc... Vogliamo far diventare le nostre scuole l'anticamera del reparto di neuropsichiatria infantile della nostra città? Si sta rischiando di medicalizzare l'istruzione. ...

Gennaio 2006Dott.ssa Luisa Molinas. Neuropsichiatra Infantile. CTR Cagliari

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Come insegnante , alla luce della mia esperienza, posso dire che le difficoltà di apprendimento sono dovute a carenze

nella didattica, alla mancanza di una metodologia di studio e di tecniche

efficaci nella trasmissione della conoscenza. Esistono scuole in Italia e

all'estero dove metodi di studio e tecniche di insegnamento efficaci hanno

risolto le difficoltà di apprendimento degli alunni."

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“Sono completamente d'accordo con quanto esposto, in quanto quello che si sta

verificando nelle nostre scuole altro non è che l' inizio di un nascosto e subdolo

programma di controllo dei nostri bambini”

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La risposta di una mamma..

E’ l’arte suprema di un insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza

E’ più facile dividere un atomo che dissolvere un pregiudizio

Albert Einstein

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Capita che ci ritroviamo prima di tutto a “convincere” che la dislessia esiste

EsisteNon esiste

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FINE PRIMA PARTE

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