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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Febbraio 2011 - numero 35 Chi ha la ventura di leggere quotidianamente i giornali, almeno in quest’ultimo periodo, ha due possibilità: o incomincia la rassegna da pagina 16 in poi oppure, se è un inveterato masochista, inizia dalla prima pagina. Infatti, le prime sedici pagine parlano di minorenni dal cuore generoso, di igieniste dentali abili più ad organizzare feste che altro, dell’effettiva proprietà di un appartamento di Montecarlo, di mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni che, per l’eterogenesi dei fini, si trasformano in iniezioni di fiducia per il governo, del Partito Democratico, il maggior partito dell’opposizione, travolto da un’orda di cinesi che votano alle primarie per il candidato sindaco di Napoli, falsando così gli esiti e le motivazioni che stanno alla base della consultazione. L’elenco potrebbe essere infinito. Come detto, basterebbe essere masochisti. Anche a livello locale le cose non sono dissimili. Alla provincia di Brescia il Presidente leghista è sottoposto ad un’inchiesta per lo scandalo delle assunzioni facili soprattutto se il candidato ha la tessera del partito di Bossi. Sembrerebbe che due sorelle abbiano presentatola la prova scritta uguale, comprese le virgole. Quale potrebbe essere una possibile conclusione? La classe politica, a tutti i livelli, è cooptata e nominata. Il potere di scelta dell’elettore è compresso da norme illiberali. Se fossimo dei nostalgici potremmo ricorrere all’abusato “si stava meglio quando si stava peggio”. Oggi capita che ci si può addormentare come un cittadino qualunque e svegliarsi sindaco, senza alcun merito e senza aver dimostrato niente. Qualcuno potrebbe obiettare che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’imperatore romano Caligola, nei primi decenni dopo Cristo, per dimostrare il suo disprezzo verso il Senato, annunciò di nominare senatore il proprio cavallo. La variante odierna è che si nominano gli asini. Editoriale Sommario La sgórga da ‘n büs leséra leséra, la furma ‘na póssa che fa dè speciéra; l’è l’aqua che nas. La biösca ‘n surdìna dè sóta al giasér, la fa ‘na cascada, la möf ón mulì; l’è l’aqua che passa. La vé ‘ncanalada, la vé controlada, la vé registràda... l’è l’aqua pagada! segue la trascrizione in italiano a pag.20 egosa R R iccardo San Gervasio pag 2 Offlaga » 3 Pontevico e Pralboino » 4 Verolanuova » 5 Calendario bresciano » 6 Zibaldone e Puntaspilli » 9 Ghedi e Leno » 10 Leno » 11 Orzinuovi » 12 Bagnolo Mella » 13 Milzano » 14 Pavone Mella, Gottolengo, San Paolo » 15 Bassano e Cigole» 16 Territorio» 17 Manerbio » 20 Rubriche » 24 Direzione: Luca Marinoni Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs) Stampa: Tiber spa - Brescia Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia del 06/12/2007 per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] TELECOLOR E PRIMARETE LA VOCE CHE CONTA IN LOMBARDIA TELECOLOR E PRIMARETE LA VOCE CHE CONTA IN LOMBARDIA Aqua...Aqua... e Aqua

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Febbraio 2011 - numero 35

Chi ha la ventura di leggere quotidianamente i giornali, almeno in quest’ultimo periodo, ha due possibilità: o incomincia la rassegna da pagina 16 in poi oppure, se è un inveterato masochista, inizia dalla prima pagina.Infatti, le prime sedici pagine parlano di minorenni dal cuore generoso, di igieniste dentali abili più ad organizzare feste che altro, dell’effettiva proprietà di un appartamento di Montecarlo, di mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni che, per l’eterogenesi dei fini, si trasformano in iniezioni di fiducia per il governo, del Partito Democratico, il maggior partito dell’opposizione, travolto da un’orda di cinesi che votano alle primarie per il candidato sindaco di Napoli, falsando così gli esiti e le motivazioni che stanno alla base della consultazione.L’elenco potrebbe essere infinito.Come detto, basterebbe essere masochisti.Anche a livello locale le cose non sono dissimili.Alla provincia di Brescia il Presidente leghista è sottoposto ad un’inchiesta per lo scandalo delle assunzioni facili soprattutto se il candidato ha la tessera del partito di Bossi.Sembrerebbe che due sorelle abbiano presentatola la prova scritta uguale, comprese le virgole.Quale potrebbe essere una possibile conclusione?La classe politica, a tutti i livelli, è cooptata e nominata. Il potere di scelta dell’elettore è compresso da norme illiberali. Se fossimo dei nostalgici potremmo ricorrere all’abusato “si stava meglio quando si stava peggio”. Oggi capita che ci si può addormentare come un cittadino qualunque e svegliarsi sindaco, senza alcun merito e senza aver dimostrato niente. Qualcuno potrebbe obiettare che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’imperatore romano Caligola, nei primi decenni dopo Cristo, per dimostrare il suo disprezzo verso il Senato, annunciò di nominare senatore il proprio cavallo.La variante odierna è che si nominano gli asini.

Editoriale Sommario

La sgórga da ‘n büsleséra leséra,la furma ‘na póssache fa dè speciéra;l’è l’aqua che nas.

La biösca ‘n surdìnadè sóta al giasér,la fa ‘na cascada,

la möf ón mulì;l’è l’aqua che passa.

La vé ‘ncanalada,la vé controlada, la vé registràda...l’è l’aqua pagada!

segue la trascrizione in italiano a pag.20

egosaRRiccardo

San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag . 2

Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 3

Pontevico e Pralboino . . . . . . . . . . . . . . .» 4

Verolanuova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 5

Calendario bresciano . . . . . . . . . . . . . . . .» 6

Zibaldone e Puntaspilli . . . . . . . . . . . . . .» 9

Ghedi e Leno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 10

Leno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 11

Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 12

Bagnolo Mella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 13

Milzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 14

Pavone Mella, Gottolengo, San Paolo .» 15

Bassano e Cigole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 16

Territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 17

Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 20

Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 24

Direzione: Luca MarinoniEdizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs)

Stampa: Tiber spa - BresciaPubblicazione mensile

E-mail: [email protected] N° 50 del Tribunale di Brescia

del 06/12/2007

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Febbraio 2011Pag . 2 Pianura S. GervasioS. GervasioLa

Una braga per ogni stagioneNon è un nostro concittadino, fortunatamente.E’ solo un amministratore pro-tempore: in altre parole provvisorio.Tuttavia vorremmo sottoporre ai sangervasini la strabiliante carriera di un personaggio dove la stella polare è la ricerca, incessante e diuturna, di un posto al sole.La coerenza politica è un optional ed è inversamente proporzionale al suo tribunizio eloquio.Inizia tesserandosi alla Democrazia Cristiana fino a diventarne segretario di sezione a Manerbio.Dopo tangentopoli passa al Partito Popolare, ma la sosta è brevissima.Trasmigra nel Patto Segni e diventa assessore

provinciale.Non contento diventa un adepto dell’Asinello di Parisi.Il passaggio ulteriore è nella Margherita con successiva ed inevitabile confluenza nel Partito Democratico. Nel 2004 si candida a sindaco della nostra comunità e viene sonoramente sconfitto.Nel PD partecipa alle primarie per l’elezione a candidato per la presidenza provinciale.La messe di voti raccolta è tale che riesce a fatica a non risultare ultimo.Scornato dal risultato delle primarie dichiara di candidarsi alla segreteria provinciale.Altro esito disastroso e decide di ricambiare bandiera. Alle ultime elezioni provinciali fa propaganda per il candidato dell’Italia dei

Kumiko Hiramoto,docente all’AccademiaL’Accademia sangervasina Lino Fassoli, che ha come mission l’avvicinamento dei bambini in età scolare e degli adulti all’arte e alla musica, è lieta di poter presentare la docente di pianoforte con la quale ha instaurato un rapporto di collaborazione e forte stima. Il suo nome è Kumiko Hiramoto nasce in Giappone nel 1972 e si avvicina al pianoforte all’età tre anni, positivamente influenzata dalla madre pianista, che sin dai primi mesi di vita la abitua all’ascolto della musica classica, oltre che dalla compagnia dei cugini anch’essi pianisti. Proprio il giorno del suo terzo compleanno inizia la sua prima lezione di pianoforte e continua a studiarlo nel tempo libero fino a quando, dopo il liceo, decide di iscriversi all’Università per la Musica di Tokio. Dopo aver conseguito la sua prima laurea diviene per un anno insegnante nella sua stessa università. Parte poi per l’America dove vive per circa sei mesi con il fine di imparare l’inglese in previsione dell’ammissione al conservatorio in Ungheria dove le lezioni sono tenute per studenti provenienti da tutto il mondo in questa unica lingua.La svolta è proprio qui, in Ungheria, dove risiede in un piccolo paese e solo dopo due anni si trasferisce a Budapest, dove si diploma e contemporaneamente frequenta

e consegue il titolo anche del corso “koday” per l’educazione. Seguita dall’eccellente insegnante Szabo Orsolya, donna conosciuta nell’ambiente musicale internazionale, membro di giurie di prestigio e concertista dall’invidiabile carriera, la Hiramoto inizia un susseguirsi di viaggi in Europa per tour di concerti, sia da solista sia con orchestra, e per dei concorsi di piano. Il rapporto tra la Szabo e Kumiko si intensifica a tal punto che la sua docente diviene non solo un esempio professionalmente elevato da seguire ma anche una maestra di vita.Nei tre anni in Ungheria si avvicina per obblighi formativi anche al violino, alla chitarra, al koto, coltivando anche parallelamente il canto, sua passione da sempre.Arriva in Italia nel 2000, stato conosciuto attraverso i tour e i concorsi, e si iscrive al conservatorio di Brescia, dove le vengono riconosciuti tutti i titoli precedentemente acquisiti, ed in soli due anni si diploma anche qui in pianoforte. Prosegue la sua carriera di pianista come assistente nelle lezioni del suo docente. Oggi Kumiko è sposata con un bresciano e madre di due figli di quattro e sei anni, entrambi già attivi al pianoforte. Dal 2008 collabora attivamente con l’Accademia Lino Fassoli

di San Gervasio Bresciano dove tiene regolarmente lezioni per bambini di diverse fasce d’età (anche gli adulti sono ben accetti).Una persona molto umile, gentile e posata, che chi la conosce avrà potuto notare l’unicità del suo coinvolgente rapporto con il pianoforte, quasi attribuibile ad un’elegante danza.Per seguire i suoi corsi e per aver maggiori informazioni è possibile contattare l’accademia Lino Fassoli: 327 7715438 - [email protected]

I nuovi fenomeniAbbassiamo i toni

Uno dei leit-motiv del nostro è il classico “bisogna abbassare i toni”.Naturalmente l’invito è rivolto agli altri perchè lui, essendo di animo angelico, non può essere nemmeno sfiorato dalle bassezze degli avversari.Ammesso e non concesso che ciò sia vero è curioso rilevare come i primi a non adeguarsi al leit-motiv siano proprio i suoi sodali.Due episodi.Il primo: un costruttore litiga con il presidente della commissione edilizia ed il tutto sfocia in uno scambio pugilistico.Il secondo: un anziano di oltre ottant’anni inscena un contenzioso con un vigile urbano, interviene la moglie che è coetanea del consorte, il vigile chiama i carabinieri che alla fine chiamano l’autoambulanza per far ricoverare i due

anziani coniugi provati dal trambusto.Questi due atteggiamenti, del presidente della commissione edilizia e del vigile, si sono mostrati in linea con l’imperativo di rasserenare gli animi?Come è noto la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.San Gervasio è diventata recentemente una comunità rissosa, mitragliata da multe e sanzioni, con le norme applicate agli avversari ed interpretate per gli amici.Il tutto all’insegna della faziosità.Per concludere segnaliamo che alcuni sodali del fenomeno, tanto pii quanto poco caritatevoli, manifestano il loro amore per il prossimo con un livore che lascia ammutoliti.A quando il ritorno ad una convivenza più civile?

La certificazione dell’immobilismo

Il periodico edito dall’amministrazione comunale ha presentato un primo bilancio dell’attività svolta.Non bisogna essere membri di alcuna società di revisione per certificare un esito negativo, insufficiente e deludente.In altre parole uno zero su tutti i fronti.Incominciamo dalle bugie.L’autovettura donata dalla ditta Cammi ai servizi sociali non è stata richiesta dall’attuale amministrazione, bensì dalla precedente.Lo stesso dicasi per il contributo di € 52.000 erogato dalla provincia per la manutenzione del Bosco del Lusignolo.Solo la consegna e l’erogazione sono avvenute durante l’attuale sindacatura.Proseguiamo con le barzellette.Aver aggiunto, erroneamente, una i in alcuni cartelli stradali, non in tutti, alla frazione non è equivalente alla restituzione

di una fantomatica identità.E’ la prima volta che una vocale compie siffatto miracolo, a meno che non si riduca il tutto ad una involontaria dose di umorismo di bassa lega.Concludiamo con due perle.Trasformare il bosco in planiziale significa, al di là del roboante aggettivo, aver ridotto i costi della manutenzione.Se l’obiettivo era quello di far crescere spontaneamente l’erba ed altri infestanti bastava avere l’umiltà di affermarlo senza nascondersi dietro una foglia di fico.Dopo aver esposto cinquanta punti, si sono dimenticati di evidenziare il cinquantunesimo: l’ICI.Taglieggiare i cittadini è operazione scorretta senza alcuna giustificazione né politica né morale.

Valori. Recentemente si arruola nell’API, ennesimo partitino da prefisso telefonico (i sondaggi gli attribuiscono uno 0,2%).Con questa nuova sua militanza si rivela in tutto il suo essere di Gianburrasca.Dal Giornale di Brescia del 15 gennaio apprendiamo che il nostro è stato nominato coordinatore provinciale dell'API.L'elevazione al soglio provinciale è confortata da un'ancella che è il sodale di giunta Roberto Migliorati, nominato responsabile degli enti locali.Senonché sfogliando il Giornale di Brescia del 18 gennaio apprendiamo che il direttivo nazionale dell'API ha azzerato le cariche appena fatte.Pare che la decisione sia da porre in relazione

ad un documento di sfiducia votato da sette membri su undici del direttivo provinciale nei confronti di una dirigente.Raccontando il fatto ci vengono in mente due vecchi proverbi. Il primo è riferito ad una signora anziana che non intendeva passare a migliore vita perché tutti i giorni c'era una novità da non perdere per nessuna ragione ed il secondo, sia pure parafrasato, ci ricorda che chi di sfiducia ferisce, di sfiducia perisce. Non sono tuttavia escluse ulteriori scosse telluriche nel suo percorso politico.Post scriptum: può darsi che ci siamo dimenticati alcuni passaggi.D'altra parte non è facile seguire un simile tarantolato.

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Febbraio 2011 Pag . 3Pianura OfflagaOfflagaLa

Con la tradizionale cerimonia di fine anno ospitata nell’elegante Galleria del palazzo comunale, il 28 dicembre scorso il sindaco di Offlaga ha consegnato le borse di studio agli studenti più meritevoli delle scuole medie e superiori. Dieci i giovani assegnatari del riconoscimento che accompagnati da genitori e famigliari hanno ricevuto una pergamena ed un buono acquisto libri del valore di 130 euro. Somma certo non elevata ma significativa

Consegnate le borse di studio agli studenti meritevolidal momento che è frutto di uno sforzo economico da parte del piccolo Comune della Bassa che come molti altri enti locali sta conoscendo un periodo difficile dal punto di vista economico finanziario.”E’ motivo d’orgoglio per me consegnare questi riconoscimenti, il cui valore non è certo economico; avremmo voluto fare molto di più” – ha detto il sindaco Ferdinando Moretti, rivolgendosi agli studenti e ai genitori presenti.

“Il significato di questo momento va ricercato invece nella volontà di premiare l’impegno e il merito di questi ragazzi che dimostrano di considerare lo studio come un elemento fondamentale per la loro crescita culturale ed umana e per il loro futuro. Li esortiamo a proseguire su questa strada.” La cerimonia si è conclusa con un momento conviviale.Ecco i nomi degli studenti che hanno ricevuto le borse di studio per l’anno

scolastico 2009/2010:SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO:Comaroli Michele, Milani Diego, Pancera Giulia, Strada Giada, Grechi Marco, Preti Matteo, Manfrè Claudia e Lussardi Andrea.SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO:Moggia Silvia e Schlanser Jenny.Nelle foto la consegna degli attestati di merito.

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Febbraio 2011Pag . 4 Pianura Pontevico Pontevico La

Pontevico, “Il “pensionamento” di Gambaretti? Inevitabile!”Il sindaco di Pontevico rinnova la sua Giunta dopo gli avvenimenti che hanno caratterizzato l’inizio dell’anno. Nei prossimi mesi verranno nominati due nuovi assessori: giovani, preparati e con tanta voglia di dedicarsi al Comune.Il sindaco Roberto Bozzoni: “Il “pensionamento” di Gambaretti? Inevitabile!”Lo scorso mese di gennaio, nonostante il clima tradizionalmente rigido, è stato un periodo senza dubbio molto “caldo” per la Giunta di Pontevico. Dopo un inizio d’anno piuttosto “movimentato”, è giunta infatti la revoca da parte del sindaco Roberto Bozzoni delle deleghe attribuite all’assessore Augusto Gambaretti, che era anche vicesindaco, una decisione che è stata seguita, a brevissima distanza di tempo, dalle dimissioni di Loris Capelli, un altro assessore incaricato dell’ambiente e dei parchi, mentre Gambaretti era stato chiamato ad occuparsi in prima persona di bilancio e urbanistica. La squadra del primo cittadino pontevichese ha dunque perso due pedine del proprio organico, ma lo stesso Bozzoni non si è certo perso d’animo. Il sindaco di Pontevico, al contrario, si è dato da fare per proseguire senza perdere tempo il cammino previsto, indirizzando rinnovata fiducia e voglia di fare verso il futuro: “In primo luogo – spiega Roberto Bozzoni – possiamo contare su una maggioranza certa e solida in Consiglio Comunale. Nei prossimi mesi inseriremo due nuovi assessori giovani e preparati”. Tornando alla vicenda della revoca di Gambaretti, il sindaco spiega: “Le motivazioni sono di natura prettamente personali. Gambaretti mi ha insultato pesantemente durante la giunta dell’11

gennaio scorso ed ha rivolto pesanti offese anche all’assessore Guarneri e al segretario comunale. La revoca immediata delle cariche di assessore era inevitabile. Inoltre - continua lo stesso Bozzoni – nell’ultimo periodo il comportamento del Gambaretti era apparso alquanto “bizzarro”. Basti pensare all’episodio capitato il 7 gennaio 2011 in cui l’ex vicesindaco aveva fatto intervenire i carabinieri per avere copia di una lettera regolarmente protocollata.Emessa dal sindaco e dal segretario comunale in data 3 gennaio. Le elucubrazioni del Gambaretti in merito a presunti trucchi o irregolarità contabili messi in atto per salvare il patto di stabilità – prosegue con decisione il sindaco Bozzoni - trovano riscontro negativo, oltre che da parte del sottoscritto, naturalmente, anche da parte degli organi amministrativi e contabili preposti.Quello di Gambaretti è un disperato tentativo di “salvarsi la faccia” gettando insinuazioni false e tendenziose sull’operato della sua ex giunta comunale. Il fatto che poi, lo stesso ex assessore ora si metta anche a fare le conferenza stampa con il leader del PD locale rende l’idea di una persona in pieno stato confusionale.In estrema sintesi – conclude il primo cittadino di Pontevico - c’è stato dunque un piccolo trauma, ma a volte anche certi interventi sono necessari per restituire maggiore vigore e questo è proprio quello che la nostra Amministrazione comunale è intenzionata a fare per il futuro. Il nostro progetto non solo non si ferma, ma, al contrario, è pronto ad andare avanti con motivazioni più forti che mai per raggiungere tutti gli obiettivi previsti e che sono stati presentati agli elettori del nostro paese”.

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La protezione civile di PontevicoIl Gruppo di Protezione Civile di Pontevico è stato fondato nel 1996 da alcuni amici, già appartenenti ad altre associazioni di volontariato, i quali hanno voluto dare il loro impegno ed il loro tempo libero per offrire alla comunità un servizio nei casi di impossibilità da parte delle forze pubbliche di operare nei luoghi colpiti da calamità naturale, oppure per agire insieme ad esse come forza di supporto, sia logistico che di manodopera.Tra gli interventi effettuati: ricerca di persona scomparsa lungo il fiume Oglio; appoggio nelle operazione di soccorso durante il terremoto di Umbria e Marche e nelle esondazioni di fiumi Mantovano; intervento durante le alluvioni che ha colpito i paesi lungo il corso del fiume Oglio in varie epoche ed in preallarme ad ogni piena fiume con monitoraggio degli

argini. Recentemente un nuovo veicolo per la Protezione civile di Pontevico si è aggiunto al parco veicoli.E’ un Iveco Daily che l’abate mons. Antonio Tomasoni ha benedetto partecipando alla presentazione coi sindaci Roberto Bozzoni di Pontevico e Patrizia Cherubini di Cigole elogiando lo spirito di servizio e l’impegno dei volontari che danno vita al sodalizio del quale è presidente Claudio Pellegri.La Protezione civile di Pontevico conta una cinquantina di aderenti, volontari che dispongono ora di un parco veicoli attrezzato composto da 12 autoveicoli e barche a motore. Il nuovo veicolo è stato acquistato con il contributo regionale integrato generosamente da aziende locali che hanno sostenuto la raccolta di fondi promossa nei mesi scorsi.

Pralboino, chiusa la chiesa parrocchialeGrandi disagi per i parrocchiani di Pralboino, che da circa un mese sono costretti a recarsi alla Chiesa del Suffragio in via Martiri della Libertà per le celebrazioni religiose. A seguito di un sopralluogo delle Autorità competenti, che hanno rilevato un parziale cedimento della capriata, il Sindaco ha infatti disposto la chiusura a tempo indeterminato della Chiesa parrocchiale. Dedicata all’apostolo Sant’Andrea, la Chiesa fu costruita tra il 1781 e il 1790; il pavimento, originariamente in cotto, fu rifatto nel 1910. In stile barocco, al suo interno

sono contenute importanti opere d’arte, tra cui una tela del Romanino (Madonna col bambino e alcuni santi), due del Moretto e la Beata Paola Gambara Costa di Luigi Campini. L’altare maggiore fu progettato dall’architetto Rodolfo Vantini ed è dominato da una grande mensa in marmo di Botticino. Degni di

nota sono inoltre l’altare di San Flaviano e l’altare di San Rocco, che accoglie la tela Madonna col bambino e con i santi Rocco e Sebastiano del Moretto.

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Febbraio 2011 Pag . 5Pianura VerolanuovaVerolanuovaLa

Erano gli anni del boom economico, quando i primi studenti della Bassa cominciarono a frequentare il “Primo Mazzolari”, l’Istituto tecnico ad indirizzo amministrativo-commerciale nato nel 1957.Se si sfogliano gli archivi della scuola e si osserva l’evoluzione degli strumenti e delle strutture di cui tanti ragazzi hanno fruito - dalle vecchie macchine da scrivere agli attuali, moderni laboratori di Informatica e di Lingue - non è difficile immaginare quante storie, quanti cambiamenti hanno investito la scuola in generale e la società in questi decenni, imponendo anche al “Mazzolari” un continuo e costante aggiornamento.In questo contesto si inseriscono i percorsi di studio che l’istituto verolese, sezione associata dell’Istituto di istruzione superiore Blaise Pascal di Manerbio, propone dal corrente anno scolastico e per il 2011/2012. Tali indirizzi afferiscono, in armonia con la Riforma scolastica del Ministro Gelmini, da una parte al settore economico e dall’altro all’ambito liceale e consentono un ampliamento dell’offerta formativa alle famiglie del territorio. Ecco quindi da una parte l’Istituto Tecnico Economico “Amministrazione, Finanza e Marketing, che prepara esperti operanti in campo amministrativo, commerciale e fiscale presso Enti pubblici e privati; dopo un biennio comune si articolerà, secondo la normativa ministeriale, in tre percorsi: il primo è “Amministrazione, Finanza e Marketing” in versione madre, ex Ragioneria, le cui discipline caratterizzanti sono Diritto, Economia aziendale ed Economia politica; accanto a questo le

“ Relazioni internazionali”, ex Erica, indirizzo che prevede lo studio di tre lingue straniere e di discipline come Tecnologie della comunicazione. Il terzo indirizzo si chiama “Sistemi informativi aziendali”, ex Mercurio, con una maggiore incidenza dell’Informatica. Dall’altra parte c’è invece l’Offerta formativa liceale con due opzioni: il Liceo delle Scienze umane, che raccoglie l’eredità del Liceo Socio-psico-pedagogico e che ha come discipline caratterizzanti Antropologia, Sociologia, Psicologia e Pedagogia, con lo studio del Latino a partire dalle basi, percorso che privilegia lo studio dell’individuo e della sua personalità. Accanto a questo, il Liceo delle Scienze umane ad opzione economico-sociale, nuova versione del Liceo delle Scienze sociali, senza il Latino, contraddistinto da un taglio più metodologico e connesso alla ricerca e allo studio dei fenomeni e dei comportamenti.Un Liceo moderno, quindi, che guarda alle migliori esperienze europee e che getta le basi per la formazione di futuri professionisti operanti in campo sociale, educativo, socio-assistenziale, sanitario e della comunicazione. Per aiutare gli studenti delle Scuole Medie e le loro famiglie nella scelta della Scuola superiore, il “Mazzolari” ha attivato, come ogni anno, un’ articolata attività di Orientamento con giornate di Scuola Aperta, visite guidate all’Istituto e stage per gli alunni della terza media.

Stefania Baiguera

L’offerta formativa al Mazzolari

Padre Giuseppe Scaratti, missionario verbita, nasce a Cadignano nel 1940. Ancora molto giovane entra in seminario presso i missionari del Verbo Incarnato.La sua vita da missionario si è svolta tutta in Paraguay. Il Paraguay è uno stato dell’America Latina, vasto circa 407.000 Km quadrati (circa 1,3 volte l’Italia), ma poco popolato: in Paraguay, infatti, vivono 6 milioni di persone (l’Italia è undici volte più popolosa). La lotta alla povertà in questo stato è un’impresa titanica e nemmeno l’instaurarsi della democrazia, avvenuto nel 1989 con la caduta della dittatura, ha portato alla sperata stabilità economica.In tale contesto si inserisce l’opera missionaria di padre Giuseppe.Dopo le precedenti esperienze nel Chaco, a contatto con gli indigeni Guaranì, e nelle parrocchie di Hernandalias, Pirapò, attualmente è parroco di Major Otaño, Accanto all’attività propriamente religiosa - evangelizzazione, preghiera, liturgia- svolta in sede e nelle 37 comunità che costituiscono l’intera parrocchia, si occupa della promozione umana. Ha realizzato, ad esempio, pozzi per dare acqua alle comunità indigene, scuole e anche una chiesa per la vita spirituale di una parrocchia che ne era priva. Si prende cura della formazione di alcuni giovani facendoli studiare e sobbarcandosi tutte o in parte la spesa perché possano un domani essere agenti di sviluppo della società. Segue anche parecchie persone ammalate che aiuta provvedendo a medicinali e alle cure mediche.Qui da noi può sembrare un riservato e schivo, ma vi assicuriamo che nella sua

missione è una persona allegra e aperta, felice e soddisfatta della propria vita.La parrocchia di Cadignano sostiene la missione di Padre Scaratti ed organizza degli eventi il cui ricavato viene destinato al missionario.Una delle attività più visibili, anche a chi non abita nella frazione, è sicuramente la vendita delle “Caldarroste missionarie”.La vendita, iniziata sabato 2 ottobre e terminata domenica 30 gennaio, ha impegnato molti volontari che hanno garantito la continuità del servizio per i quattro mesi il sabato e la domenica pomeriggio. Padre Scaratti, che è ripartito per il Paraguay il 4 febbraio dopo la sua breve visita annuale, ha potuto raccogliere anche i 5.000,00 € raccolti con la vendita delle caldarroste.Padre Scaratti vuole ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per sostenere lo sforzo della sua missione, anche quelli che semplicemente hanno contribuito mangiandosi le ottime caldarroste.

SI TROVA PIÙ GIOIA NEL DARE CHE NON NEL RICEVERE!

Cadignano,il sostegno alle missioni

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pochi mesi dopo, il 30 dicembre, scomparirà per ricomparire subito dopo.Viene introdotta come solennità civile il 21 aprile, Natale di Roma e festa del lavoro in sostituzione del 1 maggio. Si stabiliscono come festività il Corpus Domini e i SS. Pietro e Paolo.

5 SABATO - S. AGATA“No ghè sàbot sensa sul gnè fomna sensa amur”.Non c’è sabato senza sole né donna senza amore.

1840 = L’Ufficio Tecnico della Imperial Regia Deputazione Provinciale predispone un rilievo della situazione del fiume Mella ed individua la posizione del nuovo ponte provvisorio in sostituzione di quello distrutto nel novembre precedente.

6 DOMENICA - S. DOROTEA“‘N pó per ü ‘l fa mal a nissü”.Un po’ per uno non fa male a nessuno.

1696 = Giuseppe Bertella, veronese, appena nominato parroco di Sarezzo, permutò il beneficio con Carlo Pietroboni e diventò arciprete di Manerbio.

7 LUNEDI’ - S. TEODORO“Quant se nas desgrassiacc ‘l piöf söl cül a sta sentacc”.Quando uno nasce disgraziato piove sul sedere anche se sta seduto.

1915 = Al teatro di Manerbio si tiene al pomeriggio un concerto mandolinistico sotto la direzione del maestro Romeo Brancati organizzato dalla Congregazione di Carità per patrocinare l’erigendo ricovero dei vecchi.

8 MARTEDI’ - S. GIROLAMO EMILIANI“El fèr de stirà l’è el röfià del sartùr”.Il ferro da stiro è il ruffiano del sarto (con il ferro da stiro si possono infatti correggere alcune imperfezioni di taglio).Tradizione: Domani Sant’Apollonia, ai bambini consigliato la sera di mettere il primo dente che cade sotto il bicchiere. La mamma farà loro trovare una moneta.

1657 = Con rogito del notaio Domenico Ragosa il rettore del beneficio di Santa Caterina, don Giovanni Battista Pozzale, acquista da Giacomo Pianer detto Trevisano per la somma di lire planet 300 una casa in contrada di Inciano.

9 MERCOLEDI’ - S. APOLLONIA“Quand el putì ‘l fa i versatì cröda a la mama i rissulì”.Quando il bambino si lamenta alla mamma cadono i riccioli.

1990 Manerbio = Il gruppo ecologico della Polisportiva Steam Boiler propone mostre

su fauna e flora per le iniziative degli “Amici del Mella”.

10 GIOVEDI’ - S. SILVANO“Go ‘na sponda ‘n gamba”.Ho una sponda in gamba (Senso di sicurezza. E’ riferito al vero amico che può essere chiamato in qualsiasi momento).

1900 = La Commissione Centrale di beneficenza di Milano eroga un sussidio di lire 1.300 a favore della Congregazione di carità di Manerbio.

11 VENERDI’ - MADONNA DI LOURDESLuna: primo quarto“Me padèr e me nóno i ma lassàt per testament de dà mai negót a credèt”.Mio padre e mio nonno mi hanno lasciato per testamento di non dare mai nulla a credito.

1910 = Le sigarette aumentano di prezzo. Giubek lire 0,40, Macedonia con o senza bocchino lire 0,35, Virginia e Maryland lire 0,30, Nazionali lire 0,25, Indigene 0,20, Popolari 0,15. Per le sigarette popolari i rivenditori possono togliere due sigarette, vendendo le altre otto a dieci centesimi come precedentemente.Il frumento al quintale vale lire 26,50; il granoturco al quintale 19,50; il riso alla soma lire 42; burro lire 2,60 al chilogrammo; carne di bue lire 1,30; pulcini lire 0,20 cadauno.

12 SABATO - S. DAMIANO“Se i grop no ta sét bu dè fa l’è ‘nutil ligà”.Se i nodi non sai fare è inutile legare.

1871 = Manerbio - Approvazione dello statuto organico dell’Ospedale e del Pio Luogo Elemosiniere.

13 DOMENICA - S. MAURA“Chi no ga de pensà Dio ga ‘n da”.A chi non ha pensieri Dio ne dà volentieri.

1914 Manerbio = Furto in municipio. Il bottino è scarso; 25 lire di francobolli, in lire 25 in argento ed altre 10 lire.14 LUNEDI’ - S. VALENTINOA CALVISANO FESTA DELLA BEATA CRISTINA SEMENZIFesta degli innamorati“Chi ga piö enzegn l’adopere”.Chi ha più cervello lo usi.

1898 Manerbio = Mentre si suonava l’Ave Maria della sera, si spezza il batacchio della campana maggiore. Cade sul sagrato senza colpire alcuno.

15 MARTEDI’ - SS. FAUSTINO E GIOVITA“A san Faustì l’oca la serca el nì.”A San Faustino l-oca cerca il nido.

Brescia festa patronale della città.Festa anche a Manerbio nel quartiere dedicato ai Santi.

1909 = Luigi Bazoli prega l’amico Nicolò Rezzara di Bergamo di intercedere presso il Vaticano per ottenere una deroga al non expedit per consentire ai cattolici bresciani di partecipare alle elezioni politiche. La deroga venne concessa e Livio Tovini, per il collegio di Breno, e Giovanni Maria Longinotti, per il collegio di Verolanuova, vennero candidati ed eletti.

16 MERCOLEDI’ - S. GIULIANA“La prima acqua che é l’è chèla che bàgna”.La prima pioggia che cade è quella che bagna.

1994 = Cresce l’Avis a Manerbio. I donatori sono 540. È presente Giuseppe Mondolo, direttore sanitario il dott. Fabrizio Bonera.Alla sezione fanno capo i gruppi donatori di sangue di Bassano Bresciano, San Gervasio Bresciano ed Alfianello.

17 GIOVEDI’ - SS. SERVI DI DIO“En mancansa de caai sa fa trotà i azen”.In mancanza di cavalli trottano gli asini.

1860 = Il governatore della provincia di Brescia, visti ed esaminati i verbali di elezione, proclama consiglieri provinciali i signori Carlo Capra con 255 voti e Carlo Dossi con 196, eletti nel 2° mandamento di Leno.

18 VENERDI’ - S. SIMEONELuna piena“El lèt l’è ‘n gran prà: se sa va mia a dórmer sa va a polsà”.Il letto è un grande prato: se non si va a dormire ci si va a riposare.

1915 = Manerbio - Si costituisce il comitato locale della Croce Rossa italiana su impulso del veterinario Antonio Barosi.

19 SABATO - S. TULLIO“Chèl che te ghét ensegnàt a tò fiöl ta ga l’ét ensegnàt al fiöl del tò fiöl”.Ciò che hai insegnato a tuo figlio l’hai insegnato al figlio del tuo figlio.

1840 = Con rogito del notaio Pietro Gaza, Andrea Barbieri vende al Pio Luogo Ospedale di Manerbio, rappresentato dall’amministratore Giovanni Travaglia, una casa con annesso broletto, adiacente all’Ospedale per il corrispettivo di lire milanesi 950,00, così da poter consentire all’ampliamento dell’Ospedale stesso.

20 DOMENICA - S. ELUTERIO“A fala a en sòp ga völ en drit”.A farla a uno zoppo ci vuole un dritto.

1894 = L’impresario Giacomo Gaffurri di Manerbio firma il contratto per la nuova

CALENDARIO BRESCIANO

Pianura Territorio Territorio La

Febbraio è l’unico che conta di 28 giorni, ultimo mese dell’inverno nell’emisfero boreale, dell’estate nell’emisfero australe. Astrologicamente febbraio incomincia con il sole nell’Acquario e termina con il sole nei Pesci, mentre astronomicamente incomincia con il Capricorno e termina con l’Acquario.Nominalmente febbraio era l’ultimo mese dell’anno romano, che iniziava a marzo. Poiché i calcoli calendariali antichi erano imprecisi, alcune volte i sacerdoti romani inserirono un mese di inframezzo, Mercedonius, dopo febbraio, per riallineare le stagioni. Il suo nome deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “un rimedio agli errori” dato che nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris, i quali avevano il loro clou il giorno 14.

1 MARTEDI’ - S. VERDIANA3° giorno della Merla“El sùl de fevrér el fa ‘ndà la moér a l’ospedàl”.Il sole di febbraio fa andare la moglie all’ospedale.

1773 = In esecuzione del decreto 7 settembre 1764 del senato veneto, il comune di Manerbio accorda la piena cittadinanza a diverse famiglie d’immigrati, coi seguenti requisiti:- La residenza in Manerbio da almeno 50 anni;- Il pagamento regolare delle imposte; - L’esborso del capitale corrispondente all’utile che in loro ridonderà.

2 MERCOLEDI’ - PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIOLa Candelora“San Paol cìar, scura la Candelora , l’inverno nò ‘l fa piò pòra.”Tempo bello a San Paolo, la Candelora scura, l’inverno non fa più paura

1893 = Manerbio - 2 giovani contadini, ·Pietro Galli e Battista Capra, restano feriti in una rissa tra contadini.

3 GIOVEDI’ - S. BIAGIOLuna nuova - Festa patronale a Milzano e nelle chiese di Gerolanuova di Pompiano e Orzinuovi dedicate al Santo“A San Biàs la néf la ghè piàs”.A San Biagio piace la neve.

1441 = Viene concessa la cittadinanza bresciana a Giovanni de Gentilibus di Manerbio.

4 VENERDI’ - S. GILBERTO“Chi ga ‘l sospèt ga ‘l difèt”.Chi è in sospetto è in difetto.

1923 = Il 24 maggio verrà introdotto come festa nazionale ai soli effetti commemorativi

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facciata e per il prolungamento meridionale della parrocchiale di S. Gervasio.

21 LUNEDI’ - S. PIER DAMIANI“Val piö vighèn che saighèn”.Conta di più averne che saperne.

1945 Manerbio = Alle ore 16.45 incursione aerea sull’abitato, sulla stazione ferroviaria e sul lanificio. Trenta vagoni carichi di frumento vengono messi fuori uso.

22 MARTEDI’ - S. MARGHERITA“Azen de natüra chi no conós la sò scritüra”.Asino di natura chi non riconosce la propria scrittura.

1820 = L’Imperial Regia Deputazione Provinciale dirama una circolare urgente con la quale impartisce tassative disposizioni circa le vaccinazioni. In tutti i comuni della provincia le vaccinazioni avranno inizio il giorno 8 marzo. Viene prevista una seconda tornata di vaccinazioni a partire dal 6 settembre.La vaccinazione sarà eseguita col metodo “braccio a braccio” (il vaccino veniva conservato sul braccio di un soggetto vaccinato e da qui prelevato per gli altri innesti), incominciando dal capoluogo dei distretto, dove ogni comune invierà bambini da “innocularsi”.Come sempre, i parroci dall’altare dovranno

rendere edotta la popolazione e convincerla dei vantaggi della preziosa operazione.Le deputazioni comunali trasmetteranno elenco esatto dei non vaccinati, le cui famiglie continuano ad essere escluse dai sussidi di pubblica beneficenza.

23 MERCOLEDI’ - S. POLICARPO“Tàl paés tàl usansa: chi che ì-à schèrsa ì-è sènsa creànsa”.Ogni paese ha le sue usanze: quelli che le deridono mancano di rispetto.

1943 = L’Azione Cattolica di Manerbio invia alla direzione del lanificio una lettera di protesta sottoscritta da un migliaio di donne circa la proiezione di film definiti come immorali.In realtà si trattava di una normale programmazione cinematografica.

24 GIOVEDI’ - S. SERGIO“Caas du öcc per caan giü al sò nemìs”Cavarsi due occhi per cavarne uno al nemico.

1932 Manerbio = Alla presenza del segretario federale Innocente Dugnani vengono distribuite le tessere del partito dell’anno decimo dell’era fascista.

25 VENERDI’ - S. CESARIOLuna: ultimo quarto

Pianura Territorio Territorio La

“El fanatèch l’è ‘n òm con i pè piantàcc per ària”.Il fanatico è un uomo con i piedi piantati per aria.

1923 =Assemblea dei conduttori di fondi manerbiesi per protestare contro la riduzione del prezzo del latte.Tra i presenti Giacomo Colturi, i fratelli Barbi, Angelo Noci, i f.lli Capuzzi, Piero Brunelli, Libero Zavaglio, Lorenzo Toninelli, Luigi Santini, Angelo Facchi, Alessandro Arenghi, f.lli Appiani, Luigi Manfredini, Luigi Minini, f.lli Barbariga, f.lli Gogna e Achille Mazzolari.

26 SABATO - S. VITTORIO“L’è dificil troà el dutùr de la malatìa de l’amùr”.E’ difficile trovare il medico per la malattia dell’amore.

1932 = Il Consiglio d’amministrazione della Unione Bancaria Nazionale presenta l’istanza per ottenere il concordato preventivo, anticamera del fallimento.A seguito della liquidazione della UBN la provincia viene divisa in due zone di influenza. Nella bassa Manerbio con Leno, Verolanuova, Pontevico ed Orzinuovi viene assegnato al Credito Agrario Bresciano, mentre Bagnolo con Ghedi ed altri comuni alla Banca San Paolo.

La freschezza è la nostra bandiera.

Pronta da gustare, tutta italiana. Il benessere nasce dalla freschezza.

27 DOMENICA - S. NESTORE“A fabricà e litigà se consöma chèl che se ga”.A fabbricare e litigare si rovina quello che si possiede.

1901 = L’on. Zanardelli invia al sindaco Colturi un telegramma di risposta per le felicitazioni per la nomina a primo ministro, che così recita: “Grazie vivissime delle affettuose felicitazioni e del cordiale augurio che sono per me una nuova testimonianza dell’assidua benevolenza della gentile e liberale Manerbio e della fidata amicizia del suo Capo”.

28 LUNEDI’S. ROMANO DI CONDAT“La fomna granda l’è ossiusa, chèla pessèna l’è malissiusa, chèla bèla l’è vanitusa e chèla bröta l’è fastidiusa”.La donna grande è oziosa, quella piccola è maliziosa, quella bella è vanitosa e quella brutta è fastidiosa.

1949 = Viene approvata la legge n° 43, meglio nota come Piano Fanfani.Scopo della legge è quello di incrementare l’occupazione operaia mediante la costruzione di case per i lavoratori.A Manerbio, nel primo settennio di validità della legge, viene realizzato il quartiere San Costanzo, le cui case, ancora oggi, sono popolarmente chiamate le Fanfani.

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Zibaldone di Febbraio

LUNA CALANTEdal 1° al 2 e dal 19 al 28 febbraio

LUNA CRESCENTEdal 4 al 17 febbraio

ORTAGGI E FRUTTA DI STAGIONECarciofo, cardo, cavolfiore, cavolo verza, finocchio, radicchio.Arancia, kiwi, limone, mandarino, pera.

PIANTA BENEFICA DEL MESE DI FEBBRAIOl’Eucalipto.

L’albero di eucalipto, con la sua figura slanciata, ricoperto di foglie argentee, cresce nei terreni bonificati ed umidi; nell’antica medicina popolare veniva utilizzato contro la malaria.

Originario dell’Australia, assorbe enormi quantità di acqua e la porta verso l’alto.L’eucalipto, Eucalyptus Globulus delle mirtaceae, emette un gas nocivo e sotto la sua chioma non spunta nemmeno un filo d’erba! L’estratto è antibatterico, antifungino e febbrifugo.L’olio essenziale ricavato dalle foglie serve per massaggiare muscoli dolenti e nella candidosi ma è meglio conosciuto come balsamico.E’ molto forte e va usato con parsimonia. Le giovani foglie si raccolgono in estate, distanti da fonti di inquinamento, si essiccano e si usano per infusi e tinture.Gli impacchi con l’infuso concentrato e l’aceto di mele applicati alle caviglie aiutano ad abbassare la febbre.I rametti fioriti e la corteccia di eucalipto allontanano le tarme dagli armadi.

Pollice Verdea cura di P. V. T.

INGREDIENTI:4 uova – 175 g zucchero – 50 g cacao amaro – 100 g farina bianca – 100 g fecola di patate - ½ bustina di lievito chimico – 100 g burro – sale – zucchero a velo.

PREPARAZIONE:Rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi. Versate i tuorli in una grande terrina, unite lo zucchero e lavorate con la frusta fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso che ricadrà formando una specie di nastro quando sollevate la frusta.Aggiungete il cacao, versandolo a pioggia

e continuando a mescolare con la frusta, lavorando con un cucchiaio di legno, incorporate la farina, la fecola e il lievito, che avrete miscelato tra loro e setacciandoli contemporaneamente. Unite il burro sciolto a bassa temperatura e mescolate. Infine unite al composto gli albumi montati a neve ben ferma insieme ad un pizzico di sale. Versare l’impasto ottenuto in uno stampo foderato di carta da forno e cuocete per 40 minuti in forno preriscaldato a 180°C.Lasciate raffreddare la torta prima di levarla dallo stampo e di cospargerla di zucchero a velo.

Il dolce del meseTORTA DELLA NONNA AL CIOCCOLATO

A PROPOSITO DI HOUSING

Una nuova strategia di “social housing” nell’Aler bresciana per l’edilizia popolare per far fronte alle richieste di alloggio in costante crescita.Questo rende necessario trasformare la “vecchia” fase prettamente assistenzialista in un più articolato progetto di matrice europea. “Con l’ultimo bando sono state presentate oltre 3000 domande» spiega il vicepresidente dell’Aler Corrado Della Torre che parla di un fenomeno che «la dice lunga sul bisogno di casa esistente nonostante la crisi del settore» e torna a palesare una «sempre più evidente divaricazione tra domanda e offerta».E’ il giudizio dell’esponente di Lega Nord

nel consiglio di amministrazione dell’ente che per statuto si occupa di edilizia economica e popolare.In città a Brescia ed in molti comuni della provincia Aler ha in cantiere progetti di housing sociale per l’anno da poco iniziato. Nel settore sono coinvolti anche privati. Nulla da dire per questo dai leghisti dell’organizzazione centrale. Invece a Manerbio, in coalizione con la sinistra che ha perduto le elezioni, i rappresentanti del Carroccio hanno bocciato senz’appello un progetto di housing sociale limpido e trasparente. Non quadrano i due diversi atteggiamenti. Se c’è sotto qualcosa lo sapremo col tempo che passa.

IMMIGRATI GARANTITIGli immigrati clandestini su territorio bresciano possono stare tranquilli non rischiano più l’arresto se saranno trovati ancora in Italia nonostante abbiano già ricevuto il documento che li invita ad andarsene, a tornare nella loro patria. Lo ha deciso la procura di Brescia che applica immediatamente la direttiva europea del 2008 in materia di immigrazione. Quindi basta arresti sul territorio bresciano per la violazione dell’articolo 14 della legge Bossi-Fini. La linea scelta dalla procura è stata comunicata subito alle forze dell’ordine che operano sul territorio. In caso di denuncia la pratica sarà archiviata. Con buona pace della squadra del sindaco Meletti e del vice sindaco Casaro che anche sulla vigilanza

del territorio avevano fatto la loro battaglia elettorale.

PM10 ALLE STELLEIn gennaio la qualità dell’aria è peggiorata in città e in alcuni paesi del bresciano. Urgono interventi e la Provincia propone targhe alterne per 15 o 20 giorni per migliorare la situazione in primo luogo dell’aria che respiriamo e delle strade dopo i depositi invernali. Inoltre: ridurre di un grado la temperatura nelle case e tenere le caldaie al minimo, diminuire la velocità sulle tangenziali. Ma soprattutto, i sindaci devono controllare che le misure vengano rispettate. Molta legna brucia nei camini nonostante i divieti che nessuno fa rispettare. Vivremo di più se staremo al freddo?

Puntaspilli

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A Leno “Attivamente e Liberamente”, corsi di qualità per “tutti i gusti”

A Leno, grazie alla stretta collaborazione che prosegue a ritmo sostenuto tra il locale Assessorato alla cultura e la biblioteca, procede la sempre intensa stagione dei corsi proposti per soddisfare le esigenze più svariate.In effetti lo scorso mese di dicembre si sono conclusi i corsi riservati alla cucina tradizionale ed innovativa, alla cucina vegan e all’autodifesa, mentre venerdì 3 febbraio sono terminati gli incontri di “comunicazione efficace”, laboratorio formativo per favorire la crescita personale e professionale attraverso lo sviluppo delle capacità.A questo il programma 2010/2011 riserva un occhio di riguardo all’inglese, che rimarrà al centro dell’attenzione sino al prossimo mese di maggio.Lezioni che sono iniziate ad ottobre e sono state suddivise in inglese base, intermedio ed avanzato.

Nel primo caso scopo del corso è quello di insegnare i rudimenti della lingua inglese, che viene perfezionata con il secondo corso, mentre il terzo vuole essere un approfondimento della materia.Tutte e tre le “sezioni”, seguite dalla docente Damiana Zani, sono strutturate in una lezione settimanale (composta da due ore), in programma sempre dalle 20.30 alle 22.30, ma il venerdì per il corso base, il mercoledì per quello intermedio (nell’anfiteatro) e il lunedì per quello avanzato (nell’aula corsi come per quello base).Fino a questo momento i corsi di inglese hanno suscitato un buon interesse, ma, vista anche la richiesta, c’è da prevedere che sicuramente in futuro l’Amministrazione Comunale lenese e la biblioteca torneranno a porre l’insegnamento dell’inglese al centro dei loro corsi, così da agevolare la conoscenza e la diffusione di una lingua che rappresenta ormai uno strumento di comunicazione privilegiato e fondamentale al tempo stesso.

Proprio per questo, anche se i corsi 2010/2011 si c o n c l u d e r a n n o solamente a maggio, si sta già mettendo in moto la macchina organizzativa per offrire agli abitanti di Leno nuovi corsi in grado di spalancare le porte dell’inglese.Corsi che vogliono ribadire una volta di più la qualità e la voglia di insegnare che caratterizza questa particolare iniziativa nella quale il Comune di Leno ha creduto fortemente sin dai suoi primi passi.

A Ghedi, il comune si “coccola” fondi per 494.000 euroNel 2010 l’Amministrazione guidata dal sindaco Borzi è riuscita a ricevere stanziamenti dalla Regione Lombardia, dal Ministero dell’Economia e dalla Provincia di Brescia.In un periodo nel quale si fa un gran parlare delle ristrettezze economiche degli enti pubblici, quotidianamente alle prese con risorse sempre inferiori e con impegni crescenti, l’Amministrazione Comunale di Ghedi ha ufficializzato un risultato di assoluto rilievo.In effetti nel 2010 il Comune guidato dal sindaco Lorenzo Borzi è riuscito ad ottenere finanziamenti per un totale di 494.000 euro, cifra davvero cospicua che rappresenta la somma dei 300.000 euro giunti dalla regione

Lombardia per il recupero dei fontanili attraverso il piano di sviluppo rurale, dei 140.000 euro trasferiti dal Governo, per mezzo del Ministero dell’economia, per il parco urbano di via Fontanili e dei 54.000 euro dati dall’Assessorato all’ecologia della Provincia di Brescia per i lavori all’isola ecologica.Un “contributo” veramente importante che consente allo stesso primo cittadino ghedese di guardare al lavoro svolto nello scorso anno con motivata soddisfazione: “Per il nostro Comune e soprattutto per le finanze comunali – conviene Lorenzo Borzi – si è trattato senza dubbio del raggiungimento di un traguardo di grandissimo rilievo. Sappiamo tutti molto bene le condizioni

Lavori pubblici a Ghedi, No alle opere incompiuteI progetti dell’Amministrazione comunale per il 2011 sono chiari e puntano innanzitutto al completamento delle opere attualmente in sospeso (cimitero e via Borgosatollo in primis).Le intenzioni del Comune di Ghedi in merito alle opere che dovranno caratterizzare questo 2011 che sta muovendo i suoi primi passi sono molto chiare.E’ lo stesso sindaco Lorenzo Borzi, che recentemente ha preso in carico anche la delega ai lavori pubblici, a tracciare un breve punto della situazione: “In primo luogo – racconta il primo cittadino ghedese – posso ribadire che l’Amministrazione comunale ha deciso che quest’anno non verranno iniziate nuove opere pubbliche. Ci sono tanti cantieri aperti ed in questo momento il primo pensiero è quello di terminare i lavori in corso.

Un discorso che pone in primo piano il cimitero, al quale mancano ormai solo pochi ritocchi, e il depuratore fognario.Per il resto, senza dimenticare naturalmente la manutenzione delle strade, non verranno proposti nuovi interventi che, certamente, hanno un notevole ritorno di immagine, ma rappresentano anche un peso difficilmente sostenibile in un momento come questo nel quale dobbiamo riuscire a gestire le ridotte risorse comunali come un buon padre di famiglia e quindi con grande parsimonia ed attenzione.Dando un rapido sguardo al programma dei lavori, l’opera più rilevante dal punto di vista è legata alla riqualificazione ed all’allargamento di via Borgosatollo.Un intervento pari ad un importo di 1.750.000 euro per opere a carico dei cavatori e di 300.000 euro per espropri a

carico dell’Amministrazione Comunale. Bisogna tener presente – prosegue il sindaco Borzi – che via Borgosatollo è diventata una via di collegamento di notevole importanza proprio perché unisce la rotatoria di via Brescia e l’allacciamento con il nuovo svincolo della SP19.Un rilievo che ci ha spinto ad intavolare intense trattative con i cavatori per poter effettivamente condurre a buon fine un progetto che con le sole risorse a nostra disposizione sarebbe stato letteralmente impossibile.E’ per questo che in questo momento mi piace cogliere l’occasione per ringraziare sia i cavatori coinvolti nell’operazione che l’intera Giunta, che ha lavorato unita e compatta per raggiungere un risultato come questo, molto importante e di notevole interesse per l’intera comunità.

Un intervento di questo genere, oltre al sottoscritto, ha coinvolto l’intera Giunta, dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Gianluigi Boselli all’assessore all’ecologia Raffaele Perrucci, ed è proprio questo spirito che ci consente di guardare avanti, al prosieguo del nostro programma con fiducia e grande voglia di fare.Sappiamo benissimo che quelli che stiamo attraversando sono tempi difficili, ma proprio grazie al lavoro di una squadra che si sta dimostrando unita come la nostra si può puntare a far crescere la qualità della vita a Ghedi, come è nei nostri desideri e come vogliamo fare nel più concreto dei modi per ripagare la fiducia ricevuta dagli elettori”.

nelle quali si trovano le finanze degli enti pubblici.Un discorso che vale a buon diritto pure per il nostro Comune, anche perché quando nel giugno del 2009 ci siamo insediati ci siamo trovati a fare i conti con una situazione economica difficilmente sostenibile. Abbiamo così deciso di privilegiare il pagamento dei debiti pregressi, cercando di evitare di aggravare il bilancio con nuovi interventi, sicuramente validi per l’immagine, ma non certo utili per il vero bene del paese. In questo senso il fatto di essere riusciti ad ottenere finanziamenti per la ragguardevole cifra di 494.000 ci ha permesso di evitare di mettere mano alla risorse comunali.

Un’occasione preziosa che siamo riusciti a concretizzare con grande impegno e concretezza.Senza dubbio in periodi come quello che stiamo attraversando ottenere fondi non è impresa di poco conto.Il fatto di esserci riusciti testimonia la validità del nostro lavoro e ci offre un valido elemento in più di fiducia con il quale guardare al futuro”.Un risultato molto importante, dunque, che Ghedi si appresta a far fruttare in questo 2011 nel quale il sindaco Borzi e la sua squadra amministrativa sono fermamente intenzionati a portare avanti a ritmo sempre più spedito il programma per dare alla loro cittadina il volto desiderato.

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Febbraio 2011 Pag . 11Pianura LenoLenoLa

“A Leno sport per tutti i gusti per vincere nella vita”Il panorama sportivo a Leno è molto ricco per consolidata tradizione. Un settore, se così possiamo definirlo, che richiama in modo sempre crescente l’attenzione generale e che la Giunta guidata dal sindaco Pietro Bisinella ha affidato alla cura dell’assessore Gianluigi Bravi.Il nuovo amministratore, che ha preso l’incarico che in precedenza era stato portato avanti dall’attuale vicesindaco, Rossella De Pietro, ha accolto con notevole entusiasmo l’invito ricevuto e guarda all’incarico ricevuto con grande fiducia: “Nel nostro paese lo sport rappresenta una realtà di indubbio interesse. Io stesso, in questi primi mesi del mio incarico, ho potuto rendermi conto dell’importanza e della diffusione della pratica sportiva nella nostra comunità.Un legame che comprende un po’ tutti gli aspetti dello sport e va dalla pratica più strettamente amatoriale, quella che

magari viene svolta la sera per rimanere in forma, tanto per intenderci, ad esempi più marcatamente agonistici, con alcune discipline che portano avanti un cammino di indubbio rilievo. In questo senso sono diversi gli sport che vantano un buon seguito a Leno, discipline che vanno dal calcio alla pallamano, sino a comprendere il rugby o il tennis tanto per citare i casi più conosciuti.Per quel che riguarda la situazione degli impianti, anche se, come in tutte le cose, del resto, si può sempre migliorare, direi che gli impianti esistenti rispondono in maniera più che consona alle richieste provenienti dalla nostra comunità. Ripeto, si può e si deve sempre migliorare, ma disponiamo di buone attrezzature e le persone che amano praticare la disciplina preferita lo possono fare in modo più che confortevole. Un discorso che comprende diverse discipline e che, almeno per il momento, non segnala

Sta nascendo il nuovo polo della salute per gli anzianiC’è un progetto che sta particolarmente a cuore all’Amministrazione Comunale di Leno e, più in generale, a tutta la comunità. Si tratta della realizzazione del nuovo polo per la salute ed il benessere dedicato agli anziani, un nuovo, efficace sostegno per una parte della popolazione che

riveste notevole importanza in terra la Leno le persone che hanno superato i 65 anni sono 2180 (956 maschi e 1224 donne), pari al 15% dell’intera popolazione. Di queste il 24% (558) vivono da sole, mentre il 76% (1662) vive all’interno di un nucleo famigliare. Dati che illustrano al tempo stesso sia il rilievo degli ultrasessantacinquenni

all’interno della comunità lenese che la necessità di offrire loro un aiuto adeguato e tutte le cure che occorrono affinché questi stessi anziani possano conservare il più a lungo possibile (e nel migliore dei modi) la loro autosufficienza. Un concetto che il sindaco Pietro Bisinella ha fatto suo con grande convinzione: “Gli anziani rappresentano una parte importantissima della nostra comunità sotto tutti i punti di vista. E’ per questo che dobbiamo mettere a loro disposizione gli strumenti che occorrono per agevolare la loro esistenza quotidiana e l’impegno dello loro famiglie. In questo senso il progetto che la nostra Amministrazione è fermamente decisa a realizzare è quello di creare una vera e propria rete di offerte, sia a carattere sociale che sanitario, che possa essere sempre più protagonista sul nostro territorio e mettersi letteralmente al fianco degli anziani e delle loro famiglie. In questo senso il passo che noi

casi di particolare difficoltà”.Note positive che vengono integrate non solo da una domanda di sport sempre crescente, ma anche da un’attenzione del tutto particolare verso l’attività sportiva: “La nostra Amministrazione è molto attenta e cerca di rispondere nel migliore dei modi alle richieste che provengono dal mondo dello sport. Questo perché abbiamo potuto constatare l’importanza di tutta questa realtà, che appassiona davvero tante persone, ma anche e soprattutto perché abbiamo visto che ci sono tante società che si impegnano con passione e volontà per fare in modo che lo sport svolga anche una preziosa opera educativa dei nostri ragazzi. In questo senso ci sono parecchi sodalizi che si affiancano alle famiglie, alla scuole ed alle stesse istituzioni e cercano di trasmettere insegnamenti, valori ed idee alle nuove generazioni.Questo è un modo veramente particolare

di intendere lo sport, ma che a Leno è molto diffuso e rappresenta a buon diritto la ragione fondamentale che rende così importante l’intero settore sportivo nel nostro paese. In tutta sincerità, un impegno sportivo volto solo a ricercare la vittoria lascia un po’ il tempo che trova. Ritengo che valga molto di più questa impostazione che punta a costruire qualcosa di positivo per l’intera comunità e per la vita di tutti i giorni. E’ questa la ragione fondamentale – conclude il dottor Bravi - per la quale anche in questo nuovo anno da poco cominciato il nostro assessorato cercherà di essere concretamente vicino a tutte quelle società che si impegnano perché lo sport a Leno possa diventare sempre di più uno strumento di educazione e di promozione. E’ questa la vera attività sportiva vincente!”.

vogliamo perfezionare è quello relativo alla realizzazione del nuovo Centro Diurno Integrato, visto come un altro tassello che porta a felice compimento il nostro disegno e rappresenta, contemporaneamente, una risposta, tanto concreta quanto valida, alle famiglie che si occupano quotidianamente della cura dei propri anziani. Spesso la famiglia fatica ad assistere il proprio congiunto anziano. Da qui scaturisce l’importanza di istituire nuovi servizi qualificati, in grado di permettere all’anziano di rimanere nel proprio domicilio e alla famiglia di continuare ad essere vicina al proprio caro”. Un obiettivo di grande significato che il Comune di Leno intende raggiungere attraverso la realizzazione del nuovo Centro Diurno Integrato, inteso come l’elemento in più che può completare nel migliore dei modi l’offerta a disposizione degli anziani e delle loro famiglie. In questo senso, come ribadisce lo stesso Bisinella, l’Amministrazione Comunale lenese ha mosso tutti i passi necessari e tra poco il nuovo, atteso Centro Diurno Integrato diventerà definitivamente una bella realtà. Una struttura che verrà praticamente realizzata dal Comune in collaborazione con la Cooperativa sociale “Il gabbiano” di Pontevico e che troverà la sua idonea collocazione nella ex “casa Garda”. Una volta terminati i lavori, il centro potrà ospitare fino a venti anziani e sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Chiaro lo

spirito che verrà trasmesso a questo nuovo sostegno che si vuole mettere a disposizione di tante persone. In effetti il Centri Diurno Integrato, in estrema sintesi, offrirà agli anziani parzialmente autosufficienti una serie di servizi socio-sanitari per tutelare e mantenere il più a lungo possibile la loro autosufficienza. Inoltre, grazie anche all’apporto dei volontari attivi a Leno, ogni giorno verranno proposte attività di animazione che si affiancheranno alla consueta assistenza alla persona e a quella medico-infermieristica che si vuole far diventare un autentico fiore all’occhiello del nuovo Centro Diurno Integrato di Leno. Un prezioso passo in avanti in più per ribadire l’importanza di una parte così significativa della popolazione lenese e per porre a tutela di quel “tesoro senza tempo” per ogni comunità che sono gli anziani tutti gli strumenti che possono difendere e valorizzare la loro salute, la loro voglia di vivere e il loro desiderio di sentirsi parte attiva e propositiva della comunità.

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Febbraio 2011Pag . 12 Pianura OrzinuoviOrzinuoviLa

Alla ricerca di un nuovo patto per l’educazioneFelicità. Comunità. Educazione. Chi le nomina più queste parole? Soprattutto chi si sente una persona profondamente felice? Chi crede che la comunità, il territorio, il mondo siano un’unica fraternità necessaria per vivere? Chi parla più di educazione non solo come ‘emergenza’, ma soprattutto come buone pratiche che fecondano la storia?È successo qualcosa di straordinario, come un seme gettato nella terra, sabato 22 gennaio 2011 presso la Scuola S. Paola Elisabetta Cerioli scelta come luogo per il primo incontro territoriale ‘alla ricerca di un nuovo patto per l’educazione’, dove sono risuonate parole tanto forti e tanto necessarie quanto quelle di felicità, comunità ed educazione. «Vogliamo risvegliare passione educativa

e responsabilità civile di educare come territorio -è stato annunciato in apertura dell’incontro- consapevoli che esso non è solo uno scenario su cui si svolge la nostra vita, ma anche il contesto che ci forma, ci educa, ci plasma».L’evento è stato promosso dalla CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI che si riunisce ogni mese dal settembre 2009 sotto la guida dall’Assessore alla Pubblica Istruzione, prof. Rocco De Santis. I dirigenti hanno voluto portare la questione educativa nella ‘piazza’ cioè, fuori di metafora, nel luogo dove tutti passano e dove tutti si incontrano. Hanno presentato un manifesto sull’educare in vista dell’elaborazione di un patto educativo di corresponsabilità, ma non solo hanno chiesto di ‘giocarsi’ in questo impegno comune di educare insieme. Così Dirigenti delle Scuole, Docenti, Alunni, Famiglie, Responsabili delle Associazioni culturali, di volontariato e sportive, Imprenditori hanno condiviso il sogno di educare ed educarci insieme. La posta in gioco era davvero alta, perché «porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa in termini forti e propositivi rinunciando al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità, sull’impossibilità di un lavoro ‘umano e umanizzante’» non è una cosa scontata in tempi così ‘tempestosi’ come i nostri. Tuttavia coloro che hanno partecipato al dibattito hanno promesso di voler «condividere la responsabilità di creare un clima educativo nei luoghi dei propri compiti quotidiani, di diffonderne lo stile, rimettendo in discussione gli stereotipi culturali». La presentazione del manifesto sull’educare ha sciolto tanti dubbi e fugato le resistenze. È stato presentato il manifesto per l’Educazione come punto di partenza e di lavoro. Il manifesto nella prima parte presenta gli ideali e i valori che si vogliono condividere; nella seconda parte tenta una lettura della situazione educativa di oggi in questa alternanza tra buone pratiche

patto l’educazione

www.pattoxeducazione.it

Consulta delle sCuole di orzinuoviassessorato della PubbliCa istruzione

e problematicità; nella terza parte invece formula proposte sulle quali stabilire un patto tra i soggetti coinvolti.Qui ci preme sottolineare le proposte sulle quali si lavorerà nei prossimi tempi per costituire una alleanza territoriale per l’educazione.La prima proposta riguarda l’elaborazione di un PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ. Ora, se il MANIFESTO PER L’EDUCAZIONE è piattaforma di valori condivisi, nel quale si indicano i valori propositivi e i valori di prevenzione, il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ è traduzione degli impegni da assumere. Non solo un dovere di soggetti adulti verso i minori, ma anche preziosa occasione per rivedere e riscoprire sé da parte di adulti, istituzioni, soggetti sociali. Il PATTO che andremo a costruire vuole facilitare il dialogo fra le FAMIGLIE, LE SCUOLE, GLI STUDENTI (Infanzia, Primaria, Secondaria I°, Secondaria II°, Università), l’ORATORIO CON IL CAG, le ASSOCIAZIONI (Culturali, Formative, Sportive) e gli IMPRENDITORI (Industria, Artigiani, Liberi professionisti), per creare una sinergia basata sulla condivisione di strategie per un’alleanza educativa. La seconda proposta riguarda la costruzione di laboratori di pratiche educative, relazionali e didattiche. Vogliamo costituire Laboratori dove pensare e sperimentare la vita familiare, scolastica, sportiva. Questi Laboratori potranno offrire ai padri e alle madri, ai docenti e agli educatori, ai volontari e a tutti i cittadini modalità per riflettere sulla propria realtà educativa per avviare nuovi stili di vita dentro la quotidianità. Vogliamo valorizzare ciò che siamo e viviamo come istituzione per creare luoghi educativi, uscendo dall’isolamento, investendo e progettando condivisione, dialogo e informazione. La terza proposta riguarda la realizzazione di un festival dell’educazione: educa. L’evento, organizzato in collaborazione con movimenti e associazioni, sarà occasione per inaugurare una stagione fatta di elaborazione e assunzione di responsabilità, consentendo e favorendo la crescita di una nuova mentalità e di un’apertura dei cuori

in merito all’educazione. Il dibattito che ne è nato ha liberato le idealità più profonde di tutti riscoprendo il sogno di una realtà altra da costruire e da abitare. A tutti è apparso più chiaro che parole come felicità, comunità, educazione fanno parte del DNA dell’umano e che quando si risvegliano le cose che tutti interessano immediatamente si disegna l’utopia della vita che è molto vicina alla felicità di tutti. Questo dialogo continua sul sito www.pattoxeducazione.it con tutti coloro che sentono la passione di essere educatori.

Orzincorto

I filmati tra scuole e filmaker arrivati sono stati 77 da tutto il territorio nazionale,per le scuole dalla scuola dell’infanzia alle superiori.Il tema da trattare poteva essere libero, l’altro tema metropoli e megalopoli: la citta’futura in cui gia’ viviamo, la premiazione avverra il 25/26 febbraio con questo programma:-venerdì mattina al centro culturale moro proiezione dei corti- pomeriggio alle ore 17 proiezione dei corti vincitori e premiazione di ogni sezione a termine buffet gestito dalla scuola alberghiera di bargnano- sabato mattina, giro turistico dei partecipanti per far conoscere Orzinuovi, Soncino e Padernello.- Sera, premiazioniper ulteriori informazioni: www.comuneorzinuovi.it

Slow Food a Padernello

Domenica 6 Febbraio

Al Castello di Padernello, il mercato del “Buono, pulito e giusto” con il “gustoso” obiettivo di valorizzare i prodotti del territorio, alla riscoperta, nell’affascinante ambientazione del maniero di Padernello, di tradizioni contadine invariate nel tempo, rispettose dell’ambiente, dei suoi tipici sapori genuini, e di prodotti lontani da sofisticazioni.

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Febbraio 2011 Pag . 13PianuraBagnolo MellaBagnolo MellaLa

Via Solferino,il senso unico di continua a far discuterePer consolidata tradizione e per la sua stessa posizione (collega al centro del paese una zona importante come il “Castel Vecchio” e apre la strada a coloro che vogliono uscire verso Capriano, Azzano, Dello e le direzioni limitrofe) via Solferino rappresenta una strada di particolare rilievo per Bagnolo, una via che in questi ultimi anni è oggetto di discussioni continue.Il nodo della controversa questione è il senso unico voluto dall’attuale Amministrazione comunale, che ha deciso, oltre al divieto di transito per i camion, di imporre per i veicoli il traffico obbligato da ovest verso est (per intenderci da fuori verso il centro del paese), una scelta che ha trovato moltissimi pareri contrari, a cominciare, naturalmente, da quelli dei commercianti della zona, che si sono visti tagliati fuori dal passaggio di tante persone e quindi si sono lamentati per un temuto calo degli affari.Dalle parole ai fatti il passaggio non è stato certo lungo e nei primi mesi del 2010 si è formato un gruppo spontaneo che ha dato il via ad una raccolta di firme con il preciso intento di chiedere al Comune di ritornare sulla sua decisione. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo, tanto che hanno deciso di firmare non solo gli abitanti di via Solferino, ma anche i residenti di alcune strade vicine come via Garza e via Cesare Battisti.I promotori dell’iniziativa hanno così portato in Comune le prime duecentocinquanta firme raccolte nella convinzione di dare il via ad una nuova discussione sulla soluzione migliore per la storica via bagnolese.Un’impressione che però è rimasta

inascoltata, tanto che a tutt’oggi l’Amministrazione Comunale non ha mandato nessuna risposta e l’unica cosa sulla quale i firmatari hanno potuto “contare” sono state le immancabili voci dei soliti bene informati che hanno cominciato a raccontare tutto e l’esatto contrario.Una situazione che, ovviamente, non può accontentare i promotori di questa raccolta di firme, che chiedono non solo di essere ascoltati dal Comune, ma domandano anche che uno stato delle cose come quello attuale, che obbliga molte persone ed intere famiglie a compiere giri più o meno cervellotici per rientrare semplicemente a casa, venga finalmente cancellato. Una decisione che potrebbe far tornare a vivere via Solferino, rianimando le attività della lunga strada, facilitando i collegamenti verso il centro e l’uscita dal paese e agevolando tutti coloro che abitano nel popoloso quartiere di Castel Vecchio nei loro movimenti quotidiani.Un insieme di vantaggi che spinge i promotori della raccolta delle firme a proseguire nel loro impegno, nonostante il silenzio dell’Amministrazione Comunale: “Il Comune non ci ha mai risposto, ma la situazione di via Solferino rimane difficile da tollerare. Oltre tutto, così

Il 2011 ha salutato la Città di Bagnolo MellaIl Prefetto di Brescia, Dott.sa Narcisa Brassesco Pace, ha portato al Consiglio Comunale la nomina ufficiale ed il decreto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.L’inizio del 2011 ha portato con sé l’ufficializzazione di una notizia che era circolata sul finire dello scorso anno, ma che finalmente adesso può essere salutata come una bella e concreta realtà. Bagnolo Mella è stata infatti insignita del titolo di città, un’onorificenza attribuita con tutti i crismi della legge dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e trasmessa in modo altrettanto solenne al Consiglio Comunale bagnolese, riunito appositamente per l’occasione, dal prefetto di Brescia, Dott.sa Narcisa Brassesco Pace, che ha letto il messaggio del Capo dello Stato ed portato i suoi complimenti ai rappresentanti dell’intera comunità di Bagnolo Mella. Un titolo conferito “per meriti storici e artistici” che ora i bagnolesi dovranno far fruttare a dovere in chiave futura, traendo magari da questa significativa investitura rinnovate

energie per guardare avanti con fiducia e con la forza di raggiungere nuovi traguardi. Un po’ il sunto del saluto portato dallo stesso Prefetto di Brescia, Dott.sa Narcisa Brassesco Pace, che ha visitato i luoghi più significativi di Bagnolo e si è soffermata a lungo nella splendida Basilica Minore dedicata alla Visitazione della Madonna a S. Elisabetta. Una visita che ha messo in evidenza le bellezze e gli autentici tesori della parrocchiale bagnolese, un motivo in più per “costruire” il futuro di Bagnolo Mella con l’orgoglio e l’entusiasmo che si conviene ad una città. In questo senso tra le sottolineature emerse durante l’incontro con il Prefetto un posto di primo piano spetta alla necessità di trasformare questa nuova “veste burocratica” in un vero e proprio volano per spingere in alto Bagnolo nell’incontro verso il futuro. Adesso che la comunità bagnolese può contare sul titolo di città è indispensabile preparare tutto quello che ad una città compete, servizi efficienti, progetti futuri chiari ed una precisa volontà di rendere Bagnolo Mella

di nuovo protagonista degli anni futuri. Adesso che è stata fatta la città, occorre

disegnare il volto della città.Sopra il prefetto Dott.sa Narcisa Brassesco Pace.

facendo, sono stati creati alcuni parcheggi per le automobili, ma con le vetture ferme su un lato e sull’altro della strada non si è fatto altro che creare un serio pericolo per chi si trova a passare per via Solferino.I pochi parcheggi in più che sono stati ricavati non giustificano certo le problematiche che sono state realizzate ad una via così importante e non solo per gli abitanti del nostro paese.Abbiamo portato le nostre considerazioni in Comune, insieme a qualche altra richiesta (come quella di togliere i due rallentatori che sono stati realizzati e che creano molti più danni che benefici), ma nessuno si è degnato di farci sapere qualcosa.Le stesse attività commerciali di via Solferino stanno subendo disagi notevolissimi e sono stati proprio i commercianti i primi a capire la necessità di muoversi.Purtroppo l’Amministrazione Comunale, dopo avere preso questa decisione che

sta suscitando tanto malumore, non si è più inserita nella questione e non sembra proprio che la scelta di puntare sul senso unico abbiamo migliorato la situazione. Quando a suo tempo è stato deciso di vietare il passaggio dei camion nessuno ha avuto da ridire, ma il senso unico non si giustifica.Oltre tutto, se si vogliono recuperare alcuni posti di parcheggio, basta intervenire dove c’era la Segheria Montani, in quel punto, attualmente inutilizzato, si possono ricavare comodamente e senza intoppi per la circolazione almeno quindici parcheggi e questo potrebbe rappresentare un altro aiuto per via Solferino, una via storica per Bagnolo che rischia di soffocare per un senso unico che la taglia fuori da troppe vie di comunicazione e che, visto come stanno le cose, non ha davvero… senso”.

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Febbraio 2011Pag . 14 Pianura MilzanoMilzanoLa

L’insediamento del nuovo parroco

Il giorno 6 Gennaio Don Lorenzo Boldrini ha fatto il suo ingresso come nuovo Parroco di Milzano. Ad attenderlo la giunta comunale e i cittadini accompagnati dalla banda.Nel dargli il benvenuto il Sindaco ha più volte sottolineato la volontà di

collaborazione fra Parrocchia e Comune, ha insistito sull’importanza del Parrocco all’interno di questa Comunità come collante fra le diverse realtà sociali.Ne approfittiamo del giornale per rinnovargli il più caloroso benvenuto e una serena permanenza nel nostro Comune.

La Giunta Comunale

COMUNE DI MILZANO

L’ASSESSORATO ALLA CULTURA E BIBLIOTECA

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 GENNAIO 2011

PROGRAMMA

ORE 9.00: PROIEZIONE DEL FILM “LA VITA è BELLA” PER GLI ALUNNI DI 4 E 5 ELEMENTARE

PRESSO LA SALA DEL C.D.A;

ORE 14.30: INCONTRO PER I BAMBINI DI 4 E 5 ELEMENTARE CON I PARTIGIANI

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA PRESSO LA SALA CONSILIARE DEL

COMUNE; L’INVITO è APERTO A TUTTA LA POPOLAZIONE;

ORE 20.30: I BAMBINI DI 4 E 5 ELEMENTARE VERRANNO DIRETTI DALLA MAESTRA

VALENTINA POZZARI E PROPORRANNO MUSICHE E CANTI IN MEMORIA DELLA SHOAH

PRESSO LA SALA DEL C.D.A; A SEGUIRE PER LA POPOLAZIONE CI SARà LA PROIEZIONE DEL

FILM “ROSENSTRAßE”.

PRESSO LA SALA DEL C D A VERRANNO INOLTRE ESPOSTE FOTO DI VITA DEL CAMPO DI

CONCENTRAMENTO DI BUCHENWALD NEI PRESSI DI WEIMAR E I DISEGNI DEI BAMBINI DELLA

SCUOLA DELL’INFANZIA DEL COMUNE DI MILZANO IN MEMORIA DELLA SHOAH

L’ASSESSORE ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE IL SINDACO

MIKOL GRAZIOSA ANGELA ZAVAGLIO GIOVANNI BATTISTA BULGARI

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Febbraio 2011 Pag . 15Pianura Territorio Territorio La

Pavone Mella,le borse di studio 2010Anche quest’anno sono state distribuite le borse di studio agli studenti meritevoli.Di seguito pubblichiamo l’elenco distinto per scuole e premi in ordine inverso di merito.SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADOassegno di euro 100,00 per il 9 di media:Bresciani Maria Giovanna, Spoti Matteo, Baiguera Caterina, Aimo Dalila, Girardini Anna.SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADOassegno di euro 120,00 per il 10 di media:Somenza Elena, Fassoli Sergio, Gazzoldi Gloria, Manenti Alice, Zanolini Serena.

SCUOLA SUPERIOREcon votazione media da 7,50 a 7,90 assegno di euro 100,00:Mara Migliorati, Migliorati Sara, Parola Fabio, Treccani Laura, Bulgari Andrea.SCUOLA SUPERIOREcon votazione media da 8,0 a 8,59 assegno di euro 120,00:Cigolini Luca, Bozzoni Emma, Tanghetti Clara, Bresciani Lara, Morbini Andrea.SCUOLA SUPERIOREcon valutazione media da 8,6 a 8,9 assegno di euro 160,00:

Gottolengo,il patto locale di sicurezzaSi concretizza il “Patto locale di sicurezza”, che guidato dal Comune capofila di Gottolengo, coinvolge anche altri 13 Comuni: Fiesse, Remedello, Gambara, Pralboino, Cigole, Milzano, Acquafredda, Calvisano, Isorella, Pavone del Mella, Visano, Vestone e Lavenone.Il progetto ha preso il via da uno studio dell’Università Bicocca di Milano, che ha individuato le aree geografiche più a rischio a livello di sicurezza urbana, distinguendo alcune province della Regione Lombardia (Milano, Sondrio, Brescia e Bergamo). Tra queste, le aree più a rischio in provincia di Brescia coprono appunto i Comuni che hanno inoltrato il Patto. Il costo totale degli investimenti ammonta a € 675.436, di cui il 70% a carico della Regione Lombardia e il restante 30% a

carico dei Comuni aderenti al Patto. Gli interventi previsti sono l’ampliamento e messa in opera di 13 impianti di videosorveglianza, acquisto di 4 autovetture al servizio della Polizia Stradale e di 3 misuratori della velocità e dissuasori della velocità, realizzazione di 4 sedi per la Polizia Locale.Nel dettaglio, il Comune di Gottolengo prevede di ampliare ed intervenire sulla sede della Polizia Locale, che verrà dotata di una sala per videoconferenze e una “sala d’attesa protetta”; è inoltre stato annunciato l’acquisto di una nuova autovettura e un ampliamento del sistema di videosorveglianza.Il progetto è già stato completamente finanziato e gli interventi verranno completati entro fine ottobre 2011.

Girardini Chiara, Ziletti Angelica, Feroldi Elena, Palmieri Gianluca, Baronchelli Gloria, Girardini Miriam, Baronchelli Federica.SCUOLA SUPERIOREcon valutazione media da 9,0 a 9,5 assegno di euro 210,00:

Giorgino Clemente, Baronchelli Benedetta.ELENCO LAUREATI Gatti Danila, Farina Eva, Molinari Alberta, Zanolini Laura.

La stagione a teatroProsegue la stagione teatrale 2010-2011 al “Zanardelli”, alla sua dodicesima edizione.Le prossime commedie in programma:4 febbraio: “Il Bugiardo” di Carlo

Goldoni.19 febbraio: “Novecento” di A. Baricco.5 marzo: “La Bottega del Caffè” di Carlo Goldoni.

San Paolo,il gruppo di letturaIl prossimo appuntamento del gruppo di lettura è fissato per giovedì 24 Febbraio alle ore 20,30 presso la biblioteca comunale.Il testo da leggere è “Un sabato con gli amici” di Andrea Camilleri.

I precedenti appuntamenti hanno riscosso in notevole seguito di pubblico e tutto fa supporre che anche questa lettura sarà gradita.

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Febbraio 2011Pag . 16 Pianura Territorio Territorio La

Il Fantamondo a Bassano,una risposta alle esigenze dei genitoriA Bassano Bresciano c’è un nido che vuole rispondere nel migliore dei modi ai desideri delle famiglie del paese.In una società come la nostra, nella quale il lavoro rappresenta un capitolo sempre più delicato e dove nella gran parte delle famiglie andare a lavorare costituisce un autentico obbligo per entrambi i genitori, una struttura come quella degli asili nido acquisisce un’importanza sempre crescente. Un sostegno sempre più prezioso per tanti nuclei famigliari che devono ormai appoggiarsi obbligatoriamente a questo alleato che può diventare un alleato essenziale nella crescita e nell’educazione dei bimbi più piccoli. Una considerazione che certo non è sfuggita al Comune di Bassano Bresciano, che ha indirizzato l’attenzione generale verso “Il fantamondo” (per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi al numero di telefono 030.9932866), un

nido famiglia che ha davvero tutte le carte in regola per conquistare la fiducia delle famiglie del paese. La struttura è aperta dal lunedì al venerdì da gennaio a dicembre ed è chiusa solamente nel mese di agosto. Tra le prerogative che già hanno meritato la fiducia di tanti genitori senza dubbio meritano la giusta considerazione la presenza all’interno del nido di Bassano, oltre ad una pedagogista, di personale qualificato e di un’educatrice (una per il mattino ed una per il pomeriggio). Qualità che stanno costruendo un legame molto stretto con le famiglie bassanesi, che hanno ormai imparato a fidarsi de “Il fantamondo” e di tutto il suo programma. In que sto senso il nido famiglia realizza progetti individualizzati e specifici, che hanno come riferimento costante ed irrinunciabile la centralità del bambino e della famiglia. I pasti sono preparati dalla mensa scolastica,

anche se per i bimbi più piccoli vengono realizzati direttamente all’interno del nido. Un luogo accogliente e famigliare al tempo stesso, all’interno del quale i piccoli ospiti possono crescere in assoluta serenità, circondati da grande amore.Per quel che riguarda le rette, comprensive del materiale necessario alla permanenza nel nido, è stata prevista una tabella. Per i bambini che usufruiranno del tempo pieno (orario dalle 7.30 alle 18) la quota mensile è di 460 euro per i residenti e di 570 per i non residenti.Oltre al full time ci sono alcune possibili soluzioni a tempo parziale, dalle 7.30 alle 12.30 (per il costo rispettivamente di 290 e 450 euro), dalle 7.30 alle 16 (390 e 540 euro) e, infine, dalle 13 alle 18 (240 e

370 euro il costo previsto). Il tutto, come conferma lo stesso Comune di Bassano Bresciano, nel doppio intento di offrire un servizio di qualità e di venire incontro il più possibile alle specifiche esigenze dei genitori del paese, uno strumento che può veramente rivelarsi un valido aiuto per tante famiglie e che può consentire a tante persone di Bassano di tornare a guardare avanti con serenità e fiducia.

Cigole,Chef Chuck incontra le eccellenze brescianeIn palazzo Cigola Martinoni, a Cigole l’evento culinario guidato da Chef Chuck, rinomato cuoco americano, ospite fisso di Arizona Midday, l’emittente statunitense NBC. E’ stato un convivio con i sapori della provincia di Brescia per incontrare la cultura gastronomica made in Usa. Estimatore della cucina italiana, Chef Chuck si è avvicinato alla realtà di “Tradizioni Padane”, l’azienda, che da tempo ha intrapreso un percorso di riscoperta storica e rivisitazione delle specialità tipiche bresciane, quali i casoncelli nelle diverse qualità del ripieno (dalle verdure, alla carne, alla zucca) e la pasta fresca. All’iniziativa hanno partecipato l’assessore all’agricoltura ed all’agroalimentare Gian Francesco Tomasoni ricevuto con l’ospite statunitense da Dario Perotti, titolare dell’impresa di Gottolengo per la pasta fresca, e dal presidente dell’agenzia per il territorio, Riccardo Geminati. Ampie la considerazioni sull’enogastronomia bresciana che ha punti di forza in pianura nei prodotti caseari quali i formaggi freschi degli Zani di Cigole, le mozzarelle di bufala e le bresaole dell’azienda Facchi di Manerbio; nell’allevamento di storioni

dell’agroittica di Calvisano; nella cantina Perla del Garda”; nel laboratorio per confetture di frutta e marmellate degli Andrini di Gottolengo, mentre locali per la ristorazione mantengono la tradizione culinaria ereditata da massaie che per secoli hanno imbandito la tavola delle loro famiglie. L’ospite americano ha visitato queste realtà ed elogiato la professionalità degli addetti nelle diverse imprese.Tra i partecipanti all’incontro il docente universitario Angelo Baronio, autore del trattato sulle “Specialità della corte di Gottolengo” (edizioni Fondazione Civiltà Bresciana) nel quale sono documentati gli apprezzamenti di Carlo Magno, Barbarossa e dello stesso papa Eugenio III, di passaggio nell’abbazia benedettina di Leno. per i deliziosi casoncelli alle farine di monococco. Nel libro di Baronio si scrive dei casoncelli del priore Gualtiero, del fittavolo Lanfranco e dell’abate Ascanio; dei tortelli di Rotari e di Re Desiderio e di altre personalità che la storia ci ha tramandato. Importanti sono le narrazioni riferite al patrimonio dal gusto diffuso nel Dominato Leonense affermatosi anche nelle terre della Serenissima e sulle

tavole dei potenti di Venezia.Sono vicende riferite anche all’estimatore della nostra cucina, Chef Chuc, che dall’Arizona è approdato a palazzo Cigola Martinoni dove gli allievi del Cpf Canossa

si sono messi a sua disposizione in cucina e in sala per una serata che gli ha consentito di esprimere la sua ammirazione per come la terra bresciana contribuisce all’affermazione dell’ottima qualità dei nostri prodotti.

AMARJIT SINGH“Porta a porta” di volantini, giornali, ecc.

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Febbraio 2011 Pag . 17Pianura Territorio Territorio La

Roberto Petrali racconta i segreti di “Cose così”, una firma che a Manerbio rappresenta al tempo stesso qualità, tradizione e prodotti ricercati.“Cose così” a Manerbio, ma anche per una vasta zona della nostra pianura, rappresenta una firma che merita davvero di essere conosciuta più da vicino. Una considerazione che unisce nello stesso tempo una singolare cura per la qualità ed una vera e propria passione per prodotti attentamente ricercati. Proprio l’insieme delle premesse che ci spinge a chiedere al titolare, Roberto Petrali, qualche dettaglio in più: “Possiamo dire che dietro al nome “Cose così” ci sono ormai due proposte ben precise. Da una parte, infatti, si pone una profumeria che si trova in via XX settembre, mentre dall’altra c’è “Cose così – lista nozze”, che è sulla statale, in via Dante. Due diverse realtà che comunque seguono ed incarnano un’unica filosofia, un identico modo di presentare i nostri prodotti e di rapportarci con la clientela. In entrambi i casi – prosegue lo stesso Petrali – direi che un’attenzione del tutto particolare per la qualità ed una accurata selezione dei prodotti costituiscono il biglietto da visita della nostra attività, un cammino che ha mosso i suoi primi passi ormai ventisei anni fa e che siamo intenzionati a portare avanti con l’entusiasmo di sempre. Proprio in questo senso, riferendoci ai nostri profumi, possiamo dire che si tratta di prodotti estremamente selezionati, essenze che sono il frutto di un’approfondita ricerca e che comprendono una vastissima gamma di profumi. La nostra profumeria sceglie i suoi prodotti in diverse parti d’Europa e lo fa nell’intento di accontentare i gusti più diversi e soddisfare le esigenze più particolari. Un discorso che vale a pieno titolo per la cosmesi, ma più in generale può essere esteso anche alla nostra “sezione”, se

così possiamo definirla, dedicata alla lista nozze e alle bomboniere. In questo specifico caso chi si rivolge a “Cose così” può trovare tantissimi prodotti che sono il frutto non solo di un’attenzione particolare per la qualità, ma che riescono a presentare un rapporto molto stretto ed elevato tra qualità e prezzo, una prerogativa della quale siamo molto orgogliosi. Così come ci impegniamo in modo costante per presentare alla nostra clientela oggetti di notevole pregio, che possano conquistare anche i gusti più esigenti”. Tutto questo e tanto altro ancora per un’attività che Roberto Petrali porta avanti con passione ed entusiasmo insieme a tutti i suoi collaboratori, un impegno quotidiano davvero molto intenso, che però non toglie spazio e modo per un altro grande amore che Roberto cura ormai da tanti anni con uno spirito che conquista ogni giorno tantissimi spettatori: “In effetti – conviene con un eloquente sorriso il nostro interlocutore, personaggio conosciuto ed apprezzato che va in onda ogni giorno sugli schermi di Telecolor – nella mia vita c’è anche un hobby che mi coinvolge davvero tantissimo. E’ la televisione. Quotidianamente ho una trasmissione che va in onda in diretta dalle 12 alle 13.30, un contenitore di musica, dediche e di tante altre notiziole che ha innanzitutto lo scopo di fare compagnia al maggior numero possibile di persone. Non ci sono intenti particolarmente ambiziosi e nemmeno si tratta di un’attività che rappresenta per me una fonte di guadagno. Al contrario, posso dire che con il mio lavoro non è affatto facile trovare tutti i giorni il tempo per andare negli studi di Cremona per la trasmissione, ma questo hobby rappresenta per me un’iniezione di entusiasmo fortissima ed è proprio questa passione che mi consente di andare avanti”.

Tra un confetto ed un profumo c’è spazio pure per la TV

L’imprenditore del mese Il consigliere Mantelli fa sentire la voce della BassaLe attività del Consiglio Provinciale per il 2010 mettono in bella evidenza che la Bassa Bresciana ha potuto contare sul lavoro costante ed appassionato del suo rappresentante.I dati e la relazione delle attività consigliari del 2010 testimoniano, ben al di là delle parole e di mille discorsi, che la Bassa Bresciana all’interno della Provincia di Brescia ha potuto contare su un rappresentante attento, capace e puntuale come Giampaolo Mantelli. Un lavoro costante che ha onorato davvero nel migliore dei modi l’impegno con gli elettori e l’incarico ricevuto dalla gente del nostro territorio, mettendo in modo costante le proprie energie e le competenze a disposizione al servizio dei nostri paesi e delle esigenze più sentite nelle nostre comunità. Una chiara conferma a queste considerazioni giunge innanzitutto dalle presenze del consigliere Mantelli, capogruppo del Gruppo Misto, alle quindici sedute del Consiglio Provinciale che si sono tenute nel 2010.Il consigliere eletto nel nostro territorio ha totalizzato un significato en plein di presenze, pari solamente ai “colleghi” Bruno Faustini, presidente del Consiglio, Giulio Arrighini, Diego Peli, Maurizio Billante, Roberto Cammarata e Fabio Ferraglio. Un dato che diventa ancora più significativo se si aggiungono le presenze registrate dai consiglieri alle centonovantasei sedute delle varie commissioni che si sono svolte nei dodici mesi appena posti in archivio. In questa speciale “classifica”, che evidenzia in modo eloquente l’attività svolta da ciascun consigliere, in testa (e con un ampio margine di vantaggio) troviamo proprio Giampaolo Mantelli, che ha raggiunto il considerevole traguardo delle centocinquantatre presenze.Una cifra che assume il suo significato più preciso se si considera che il secondo, Giulio Arrighini, che pure

a sua volta precede il resto del gruppo con un notevole distacco, si è fermato a centoventuno presenze, mentre tra tutti gli altri solamente Fabio Ferraglio, Stefano Borghesi e Diego Peli hanno superato quota cento. Le comunità della Bassa ed i loro stessi rappresentanti hanno avuto la possibilità di avere in Giampaolo Mantelli un punto di riferimento costante, pronto ad ascoltare le loro istanze più sentite e a portarle direttamente all’interno del Consiglio Provinciale. Un impegno tanto intenso quanto fertile, che il consigliere bassaiolo è pronto a portare avanti con rinnovato entusiasmo e nuova voglia di fare in questo nuovo anno che ha in serbo per il Consiglio Provinciale di Brescia tanti nuovi obiettivi da realizzare ed altrettanti progetti di assoluto rilievo da concretizzare.

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Febbraio 2011Pag . 18 Pianura Territorio Territorio La

Monito del Vescovo agli operatori della comunicazioneI giornalisti e gli operatori dell'informazione, celebrando il loro patrono, San Francesco di Sales, il 24 gennaio, hanno incontrato il vescovo, mons. Luciano Munari.E' stato un momento di riflessione sul modo di fare informazione e sulla responsabilità dei giornalisti che con i loro lavoro incidono direttamente sulla qualità della vita sociale. "Le parole hanno un senso" ha affermato la guida della diocesi bresciana, osservando che «da tempo le parole riferite dai giornali al Papa non sono quelle da lui effettivamente pronunciate».Il vescovo insiste sulla «trasformazione della parola da strumento di comunicazione a strumento di controversia, in una dimensione che sembra dominare tutto il nostro mondo». L'incontro con la stampa è avvenuto all'Istituto Paolo VI di via Gezio Calini a Brescia, ed ha coinvolto il villaggio globale della comunicazione. Evocata in alcune domande l'attualità delle polemiche che coinvolgono il premier Berlusconi. «Entrare nella cronaca è una novità complicata perché appartiene a questo tempo la richiesta di un giudizio immediato su avvenimenti che magari si stanno ancora sviluppando e questo non consente il sereno giudizio che scaturisca dalla distanza dagli avvenimenti e quindi dalla fatica di ascoltarsi dentro, spogliarsi dalle proprie simpatie e antipatie, pulire le motivazioni, crescere nell'autocoscienza, parlare con cuore pulito». Prudente la risposta che trova un'eco nelle parole del presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco quando afferma: «Nubi ancora una volta preoccupanti si addensano sul nostro Paese. La vita di una democrazia

si compone di delicati e necessari equilibri, poggia sulla capacità da parte di ciascuno di auto-limitarsi, di mantenersi cioè con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative». Il cardinale ammonisce: «È necessario fermarsi, tutti, in tempo. Fare chiarezza, in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate, dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia e senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell'etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro». Integrità e trasparenza, quindi, nell'affrontare il rapporto tra pubblico e privato nella vita

dei politici. Mons. Munari ricorre a una citazione di Confucio, secondo cui «chi governa deve essere irreprensibile». Lo fa per dire che «tutti sono chiamati a un comportamento di virtù che produce il bene ed ha una valenza politica».Nel suo intervento il vescovo ha pure interpretato la Parola di fede riferendosi all'esperienza di Chiesa dentro la società contemporanea.All’incontro hanno partecipato il giornalista Adalberto Migliorati, che abita a Bassano, e il dott. Giuseppe Pozzi presidente della sezione Bassa Bresciana dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti(nelle foto).

Franco Piovani

Domenica 13

Sulle colline di Salò, tra boschi, uliveti e squarci di lago. Intinerario: Madonna del Rio-cascine Milord e Milordino-passo Bagnolo (mt 495)-Madonna del Buon Consiglio-San Bartolomeo (mt.569)- Madonna del Rio. Coordina: Angelo Zanolini - Adesioni entro il 11 febbraio.

Sabato 19

A Bocca di Selva-Primaneve (VR) Percorso notturno “Tributo alla luna piena” - cena al rifugio Primaneve - Coordina Angelo Zanolini - Partenza ore 15,30 da oiazza Falcone.

Domenica 27

A Monte Barbarossa (Bg)m escursione proposta da Tersa Mombelli e Marco Frati.

Per info e prenotazioni, cell. 366 4758502.

Febbraio colCAI Manerbio

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Febbraio 2011 Pag . 19Pianura Territorio Territorio La

Dal centro Canossa, cuochi e camerieri per la ristorazioneA scuola di buone maniere per servire a tavola ed in cucina ed apprendere i segreti di antiche ricette delle nonne sempre alle prese col compito quotidiano di imbandire la tavola per il desinare e la cena della famiglia. Le donne di casa hanno sfoderato fantasia a piene mani nella preparazione di minestre, pietanze e dolci come accade ancora a Bagnolo Mella al centro per la formazione professionale Canossa dove giovani allievi ed allieve preparano il loro futuro e sono istruiti nelle arti che hanno fatto del cucinare un'autentica arte. La scuola è diramazione dell'istituto Canossa di Mompiano; dispone di un'offerta formativa adeguata ad insegnare la qualità del cibo e nello stesso tempo a tutelare la salute. E' compito affidato ai docenti della scuola nella quale Giovanni Carilli ed Enrico Tafelli è assegnato l'incarico di coordinatori dei corsi nei quali è articolato l'istituto realizzato nella sede del centro sociale mons.

Baccaglioni in centro al contesto urbano di Bagnolo Mella a fianco della parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine. Alle suore canossiane di Sant'Angela Merici la direzione dell'istituto che accoglie, oltre a corsi triennali per operatori della ristorazione (aiuto cuoco), preparazione pasti, servizi di sala e bar, addetto alla panificazione ed pasticceria un corso triennale di operatore amministrativo segretariale (in simulimprese) e la novità del quarto anno per tecnici di cucina. All'istituto possono accedere studenti in possesso della licenza di scuola media inferiore. Tutto questo per il settor alberghiero. Altra iniziativa riguarda il settore socio sanitario per la riqualifica di possessore del diploma Asa in Oss (operatore socio sanitario) qualifica richiesta in strutture ospedaliere e nell'organizzazione sanitaria in generale dove la carenza di personale qualificato costringe i responsabili alla costante ricerca di addetti.

Febbraio, galaverna e freddoCol freddo dell’inverno gli alberi ritrovano nuove chiome. Ricami di galaverna per pioppi, platani, robinie, querce. Ogni albero, l’erba del prato, ogni cespuglio manifesta la propria maestosità. Cristalli lucenti rendono il paesaggio un mondo magico, fiabesco, riferito ai rigori della stagione vissuta da bambini che sembrava più fredda e lo spettacolo della “galaverna” era davvero frequente. Si dormiva in camere ghiacciate e umide. I letti erano riscaldati con la “mònego” (in altri paesi definito “frate” il marchingegno) e poi semplicemente con il calore dei corpi e vecchi piumoni che pesavano più che scaldare. Sui vetri ghiacciati si stampavano disegni che riflettevano l’atmosfera esterna di freddo e ghiaccio. Andavamo a scuola indossando i “tròcoi” ed i più fortunato in bicicletta, imbacuccati come fossimo in Siberia. Sono ricordi di un’epoca rimasta indelebile nella memoria quando non sentivamo il freddo, se non la sera, nei geloni delle mani e nelle dita dei piedi che dolevano. Sono annotazioni riferite a quest’inverno, in attesa della primavera che sembra lontana. Il calendario c’informa che ci aspetta altro. Nei proverbi dei nostri nonni leggiamo che il 15 febbraio è “San Faustì, l’ultim mercant

de nèe” (San Faustino, l’ultimo mercante di neve). Lo speriamo proprio.Nella foto: galaverna ad Alfianello.

Per i periodici incontri della sezione Bassa Bresciana Ucid, l’unione cattolica imprenditori e dirigenti, sabato 22 gennaio, dalle ore 17,15 nell’auditorium dell’Oratorio, in va San Martino a Manerbio, si parla di economia. Coordina il presidente Giuseppe Pozzi. Le relazioni d e l l ’ e c o n o m i s t a d’impresa, Marco Vitale e del s o t t o s e g r e t a r i o del presidente all’Università e Ricerca della Regione Lombardia, Alberto Cavalli. Alle ore

Ucid a Manerbio18,45 le considerazioni conclusive affidate a: Fabio Codeluppi dell’Agrobresciano e Luigi Pettinati di Cassapadana. L’iniziativa si conclude con la Messa nella cappella e la cena conviviale.

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Febbraio 2011Pag . 20 Pianura ManerbioManerbioLa

Arti plastiche a Manerbio sul finire dell’800Nel libro “Percorsi di scultura lombarda dal XV al XX secolo” di Valerio Terraroli edito recentemente dalla UBI Banca non si è riscontrato alcun riferimento allo scultore manerbiese Michele Boninsegna (11.09.1825 – 13.07.1892), ricordato ora solo per il nome di una via immissaria di via XX Settembre e anni fà per la scuola media parificata a lui intitolata.L’oblio ha svolto il suo lavoro, il ché, unito al degrado intellettivo generale, ha marginalizzato le arti estetiche ed in modo e grado elevato in particolare la scultura.L’emozione dell’arte è ora più dirottata in senso turistico, numericamente cospicuo e redditizio, ma solitamente superficiale, frettoloso e ,da come si svolge, direi “paninaro”.Viene giustificato solo col nome del grande artista di cui sono esposte le opere ed è

spinto dalle agenzie nei loro pacchetti promozionali diventando spesso o una maratona o un percorso più o meno enogastronomico.Quanto sopra per richiamare l’attenzione sulla grande produzione artistica dei “minori” (e dei vicini!), poi non tanto tali, che sono stati l’humus causa-effetto costante della inesauribile miniera italiana.Avendo rinvenuto fra le memorie di un farmacista manerbiese dell’800/900 (cav. dr. Pedrioni Luigi) una sufficientemente completa e precisa raccolta nominativa delle principali opere come pure alcune interessanti note biografiche, ritengo di divulgarle e se, già note, riproporle togliendole dall’oblio attuale: sono comunque confermative ed integrative di quanto già conosciuto in proposito.Ricordo che questa memoria storica fu scritta per sollecitare l’amministrazione comunale di allora a dedicare una via all’artista, fatto che avvenne nel 1935.

Michele Boninsegna, scultore

Nato a Manerbio l’11 settembre 1825 da famiglia proveniente da Iseo iscritta fra li originari nel 1606 a istanza del Nob. Foresti arciprete, morto a Manerbio il 13 luglio 1892.Studiò pittura prima a Brescia indi, dai 25 ai 28 anni, a Milano all’accademia di Brera come alunno dell’Hayez; divenuto o scopertosi daltonico studiò scultura con Tabacchi di cui fu amico e che gli offerse l’esecuzione dei quattro bassorilievi del bellissimo monumento ad Arnaldo da Brescia in questa città; dicesi anzi che due dei bassorilievi siano di sua mano.Fu amico pure di Mosè Bianchi, pittore che gli fece un ritratto già a Brera ora al Museo della Villa Reale a Milano. Divenne scultore di gusto classico, eseguì parecchi bei lavori in marmo, di cui segue l’elenco, nei cimiteri e molte macchiette in terracotta sparse nelle case degli amici.A torto poco apprezzato e poi dimenticato, una via di Manerbio porta ora finalmente il suo nome.

Elenco dei principali lavori dello scultore Boninsegna

Paggetto: giovanetto in marmo 1. esposto al palazzo di Brera nel 1881 di finissima lavorazione.

La schiava denudata: nudo classico 2. di giovanetta in marmo esposto a Milano all’esposizione del 1881 e dopo offerta americana di L. 10.000 trascurata, venduto al comitato della stessa esposizione per sole L. 6.000.

Bassorilievo della Famiglia Franchi 3. in marmo bianco del padre con i tre figli collocata sulla tomba della famiglia nel cimitero di Brescia.

Restauro delle sculture alla Fontana 4. del Bagnadore alla Torre della Pallata di Brescia.

Cimitero di Manerbio: 5. a) medaglioncino in marmo a due teste a Molteni farmacista e al padre suo medico (anno 1872);b) tomba della famiglia Ghirardi: busto in marmo alla madre Luigia Ghiradimedaglione a Giuseppe, Stefano, Giovanni e Maria Ghirardimedaglione a Paola Suinimedaglione al comm. Suini Sigismondo Le copie del busto e dei medaglioni decorano la facciata interna e il portico del palazzo Ghirardi; altro busto è pure nella sala d’angolo.

Danzatore e danzatrice: statuette in 6. marmo nella galleria bizantina del palazzo Ghirardi.

Terrecotte: 7. Busti in terracotta a Giuseppe, Louisa e Dina Ghirardi

Macchiette 8. in terracotta:Frate beoneDon Cazzaghi detto scaalcanigoiDispensiere detto AudettiPicio del MaiArciprete Don BondioniF o r t u n a t o Boninsegna Notaio

I Gessi:9. L’Ulisse (busto che si trovava in casa

Sartori e poi nell’androne della Farmacia dell’ospedale)Renzo Tramaglino

Lavori a carboncino:10. AutoritrattoRitratto di Achille Pedrioni (assistente di farmacia)Disegni di nudi a carboncino col visto Sogni 1847=Prof. Clerici di BresciaHayez al secondo corso di Brera 1854 .

Giovanbattista Bisetti

Sopra, una statua realizzata da Michele Bo-ninsegna e che era posta accanto alla tomba di Ninì Zaina. Per gentile concessione della famiglia Tenchini.

segue dalla prima pagina.Acqua... Acqua... e Acqua

Sgorga da un bucoleggera, leggera,

forma una pozza che fa da specchio;è l’acqua che nasce.

Scivola silenziosada sotto il ghiacciaio,

crea una cascata,fa lavorare un mulino;

è l’acqua che scorre.

Viene incanalata,viene controllata,viene registrata...è l’acqua pagata!

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Febbraio 2011 Pag . 21Pianura ManerbioManerbioLa

I laboratori dell’Itis di Manerbio, da tempo rappresentano nel panorama scolastico una fucina di progetti e invenzioni, gli studenti guidati da un preparatissimo pool di insegnanti e tecnici, sono sempre all’opera per pensare e realizzare nuove “diavolerie”.Una delle ultime realizzazioni che abbiamo avuto la possibilità di ammirare è rappresentata da un braccio robotico antropomorfo con 4 gradi di libertà.Abbiamo chiesto allo studente Luca Savani in cosa consiste la sua opera. Risposta: “Il progetto è suddiviso in una parte elettronica e una prettamente meccanica. La parte elettronica è costituita da 5 servomotori digitali in corrente continua e una scheda

elettronica”.La scheda è un controller seriale, con alcune e c c e z i o n a l i caratteristiche, ha una elevata risoluzione per un posizionamento accurato e per avere dei m o v i m e n t i fluidi, utile per creare complesse

All’ITIS di Manerbio si costruiscono Robot

tipologie di movimento caratteristica dei robot antropomorfi ed è dotata di un connettore che consente la connessione diretta alla porta del PC La parte meccanica, ovvero il suo scheletro è stata realizzata in base ai materiali presenti nel laboratorio di meccanica (alluminio, nylon, ottone e plexiglass) e da cuscinetti di recupero ricavati da macchinari smontati.Gli elementi che costituiscono la struttura sono: la base, la spalla, il gomito, il polso e la pinza.La parte più delicata è stata la realizzazione della pinza che ha un sistema di presa a due ganasce che scorrono su una guida a coda di rondine, entrambe in plexiglass, le ganasce sono movimentate da un servomotore. Per la programmazione si è ricorsi ad un programma commerciale che consente al braccio di compiere tutte le manovre previste dalla parte meccanica. La programmazione avviene per “punto a punto” cioè, impostato un punto finale da raggiungere il robot calcola per interpolazione la traiettoria da seguire per arrivare a quel punto.È stato realizzato anche un breve filmato pubblicato su youtube e raggiungibile al seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=6_l6YRignfQ.

I rigori della stagione invernale non hanno fermato lo slancio di generosità degli avisini di Manerbio, alcuni dei quali sono nel gruppo della fotografia scattata al riparo della struttura mobile allestita nell’area del Piazzolo per distribuire dolci e caldarroste a bimbi ed adulti.I donatori di sangue, con i dirigenti della loro associazione, hanno passato intere giornate a far conoscere il calendario 2011 dedicato alle vicende di Manerbio ed alla pianura celto-romana con il consiglio “se non sai dove stai, girati per vedere da dove vieni”. Ed è così che nelle pagine dei mesi

Il calendario dell’Avisdell’anno scorrono disegni e fotografie di reperti rimasti sepolti per secoli, quali le dracme celtiche d’argento, le falere, armi e ceramiche, mosaici e l’ara votiva del Vicus Minervum. Tutto rievocato anche grazie all’impegno del Museo storico-archeologico al quale gli avisini danno il loro contributo col calendario che descrive: la società celtica, i guerrieri e le spade, i costumi, dei e sciamani e quant’altro riporta a quell’epoca remota. Per cui il calendario 2011 diventa documento di storia e di cultura del territorio.

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Febbraio 2011Pag . 22 Pianura ManerbioManerbioLa

La toponomastica di inizio ‘800In questo articolo tratteremo la toponomastica della prima metà dell’800.Le fonti dalle quali andremo ad attingere il materiale sono quelle dei due catasti di quell’epoca.Il primo è quello napoleonico (1810), mentre il secondo è quello austriaco (1853).Fino all’Unità d’Italia la stabilità della toponomastica è un dato indiscusso.Rispetto ai secoli precedenti le variazioni intervenute non sono rilevanti.In un prossimo articolo tratteremo della toponomastica del XVII secolo e verificheremo che le modificazioni sono riferite ad alcune costanti quali la cessazione di un’attività, la scomparsa di alcune famiglie che avevano dato il loro nome ad una contrada ed altri casi simili.Manerbio, contrariamente alle città, non viene investita dalla rivoluzione toponomastica napoleonica.A Brescia, per esempio, piazza Loggia diventa piazza della Libertà e piazza Mercato muta il proprio nome in piazza Nuova.Permane la tradizione di indicare le vie in relazione alla morfologia del terreno (dosso, fossa, breda, ecc.), alle condizioni idrografiche (contrada del guato), alla dedicazione santoriale (S. Rocco, S. Cristoforo, S. Faustino), alle attività svolte (macina, lavandari) e così via dicendo.In altre parole l’intitolazione delle contrade era riferito all’uso popolare della città medioevale.I nomi delle vie, in alcuni casi, erano spezzettati e quello che oggi è vicolo Pendente era precedentemente suddiviso in vicolo S. Faustino e vicolo dei Lavandari, mentre la contrada del Guato era suddivisa da tre toponimi: Beccaria, San Cristoforo e San Martino, con interposto tra i primi due toponimi il pubblico abbeveratoio per gli animali delle stalle (in dialetto Sguass), da cui trae origine il nome della contrada.In altri casi era il contrario: l’allora vicolo S. Faustino era l’insieme degli attuali vicolo S. Faustino, vicolo Ritorto e quel tratto di vicolo Pendente dall’incrocio con via S. Faustino a quello con vicolo Ritorto.Passiamo ora ad analizzare i singoli nomi delle vie desunti dalla mappa.Incominciamo con la principale arteria di quel tempo coincidente con le attuali via Dante e via Mazzini.Ancora oggi gli anziani chiamano la vecchia statale come Stradù.Il termine Stradone, accrescitivo di strada, stava a significare non solo la sua ampiezza rispetto alle altre contrade del paese ma anche la sua importanza.Lo Stradone era il collegamento a sud verso Pontevico e Cremona ed a nord con Brescia.Oggi noi dalla piazza per dirigerci verso Brescia transitiamo da via Dante, superiamo il ponte per poi imboccare via Brescia.In epoca napoleonica la viabilità era radicalmente diversa.Per andare a Brescia si transitava per la

contrada Belvedere e per la contrada Bellapiana, si deviava per l’attuale strada Vecchia, si superava il Mella in corrispondenza del campo sportivo e si proseguiva costeggiando la sponda destra del vaso Molone fino ai pressi della cascina Arciprebenda.Da qui in poi la strada coincideva con l’attuale tracciato.Per andare, invece, verso Leno si transitava sul ponte dei Cappuccini che era posizionato leggermente più a est dell’attuale ponte e si deviava per l’attuale via S. Martino del Carso.Entrambi i ponti erano in legno.La modificazione del tracciato viario è stata originata da alcuni fattori, il principale dei quali consistette nel crollo del ponte dello Stradone avvenuto nella prima metà dell’800 e non più ricostruito.Obbligatorio a quel punto utilizzare il solo ponte dei Cappuccini e collegarlo sulla riva nord del fiume con lo Stradone per il tramite di una nuova strada (l’attuale via Zima).E’ solo con la costruzione del ponte in ferro sul Mella avvenuta negli ultimi anni dell’800 che si realizza l’attuale via Brescia, eliminando così il tratto stradale ad est del vaso Molone e, di conseguenza, rendendo “morto” lo Stradone che collegava il ponte dei Cappuccini con l’originario tracciato stradale per Brescia.Lo Stradone era, pertanto, toponomasticamente diviso in più tratti che di seguito elenchiamo.Stradone postale è l’attuale via Strada Vecchia.Contrada Bella Piana è l’attuale tratto di via Dante da vicolo Dogana a vicolo Castelletto.Contrada Belvedere è l’attuale tratto di via Dante dall’incrocio di via Roma con vicolo Dogana.Contrada Stradone è l’attuale via Mazzini.Sempre a quel tempo di piazze ve ne erano, oltre alla piazza pubblica, altre due.La prima, più che una piazza, era uno slargo anche se nella mappa napoleonica veniva indicata come tale.La seconda è il Piazzolo che nell’antichità era il principale snodo stradale di Manerbio.Infatti, vi confluivano la strada per Brescia e la via del Vescovato (l’attuale via Magenta) che conduceva a Bassano.La via era chiamata del Vescovato perché lambiva alcune proprietà del Vescovo ed ecco spiegato l’origine del toponimo della cascina Vescovadelli.Ma del Piazzolo ne parleremo più diffusamente in seguito.Piazza Pubblica è l’attuale piazza Italia.Piazza è lo slargo di vicolo Castelletto.Altra questione di rilevante interesse è quella riferita agli Scià Bas e Scià Olt.Nella mappa napoleonica, secondo un’abitudine poco commendevole da parte dei topografi, la traduzione del termine dialettale Scià veniva resa con il termine di Anziano che nulla aveva a che fare con la

dizione dialettale.Paolo Guerrini sostiene che l’unico termine di derivazione romana tramandato fino ad oggi è lo Scià che “indica un’unica primitiva località romana, delimitata, a mattina, dalla strada cremonese e a sera, dalla piazzetta chiamata il piazzolo, e che venne divisa dalle fosse e dalle mura del castello medioevale, nucleo centrale del paese attuale. Sciàno, ribadisce il Guerrini, è invece il filone, l’unico filone che ci permette di risalire ben oltre l’alto medioevo, al fundus Attianus, che è sinonimo di Azzano, e che forse costituiva col paese bresciano di questo nome il latifondo di un’unica famiglia romana del nostro patriziato, quello degli Azzi”.Secondo Giulio Schinetti “Scià non sarebbe altro che la radicale celtica (a sua volta derivata da una radicale protoindieuropea “hia”: una prova della arianità dei celti) “cha” che indica luogo eminente, fortificato (ancor oggi in fr ancese: château, châtelet, Chãblis, ecc.) circondato o vicino a corso d’acqua”.Infine Giovanbattista Bisetti si inserisce nel dibattito nel solco di quanto affermato dallo Schinetti con un’interessante notazione già pubblicata da noi nel numero del maggio 2009 che seguito riproduciamo.“Il fonema scià si ritrova in sostantivi e verbi d’azione e di movimento che significano continuazione, linea, tragitto, strada, segno lineare, impronta rettilinea, riga, percorso, e questo sia in senso oggettivo che figurato (sciare, strisciare, biscia, scia, ecc.).Ecco che allora Minervium è forse proprio un’elevazione situata tra due percorsi comunicanti tra di loro.Si spiega anche come nel medioevo quando si costruì la cerchia muraria (il borgoforte) si dovette procedere ad una profonda escavazione a ovest e a sud ovest per delimitare il castello e farvi confluire l’acqua a difesa (fossa), mentre ad est e nord est l’acqua delle golene (le “morte” e la peschiera) col fiume Mella costituivano sufficiente baluardo.La costruzione del borgoforte tagliò in due i percorsi citati (scià alt e bas), ma accentuò il concetto di territorio sopraelevato.Un geologo descriverebbe certamente meglio questa altura che corre sul destra Mella fino a Cigole ed oltre e che costituisce certamente esito del paleo-alveo del fiume”.Oggi noi tendiamo a far coincidere l’attuale via S. Martino con lo Scià Bas e l’attuale via XX Settembre con lo Scià Olt.In realtà non era così, almeno nel catasto napoleonico.I due Scià erano solo una parte delle due attuali vie.Elenchiamo di seguito la suddivisione operata con il catasto napoleonico delle due attuali vie.Contrada del Guato è l’attuale tratto di via S. Martino da via Dante a via Volta.Contrada del Castello è l’attuale tratto di via XX Settembre da piazza Italia a via Volta.Contrada dell’Anziano Basso (Scià Bas) è l’attuale tratto di via S. Martino da via Volta al Piazzolo.Contrada dell’Anziano Alto (Scià Olt) è

l’attuale tratto di via XX Settembre da via Volta al Piazzolo.Sempre nella tradizione orale manerbiese viene indicato come Castello la porzione a nord e a sud del tratto di via XX Settembre compreso tra via Volta e la piazza Italia.Questa tradizione è confermata dai toponimi trascritti nel repertorio dei possessori di cui parleremo più avanti.Le contrade a dedicazione santoriale si sono tramandate fino ad oggi.Infatti, la contrada di S. Rocco e la contrada di S. Faustino coincidono con le attuali omonime vie.Continuando a riferirci alla tradizione orale quella che noi ricordiamo come contrada dei Sior, l’attuale via Solferino, nel catasto napoleonico è la contrada delle Case Nuove.Il comparto orientale del paese era così suddiviso.Contrada di Breda è l’attuale via Roma, mentre vicolo S. Faustino è l’insieme degli attuali vicoli S. Faustino, Ritorto e la parte meridionale di vicolo Pendente.Il comparto sud-occidentale era così delineato.Contrada dei Broli è l’attuale via Magenta dall’incrocio con via Mazzini a quello con via Duca d’Aosta, mentre contrada del Crot(?) è l’attuale via Insurrezione Nazionale.Nella tradizione orale manerbiese questa contrada è sempre stata chiamata Tresande, dal latino transire ovvero passare altrove.Questo termine stava a indicare, sin dal medioevo, un vicolo o uno stretto passaggio che congiungeva due strade più importanti.Strada Tresande è una strada non più esistente anche se parte del suo sedime è ancora visibile.E’ infatti la “slandruna” di via Mazzini posta a nord della proprietà Vescia.Allegato alla mappa vi è un utilissimo repertorio indicante i possessori e la denominazione delle singole proprietà (toponimi).Scorrendo questo repertorio abbiamo rinvenuto altre denominazione di contrade e di porzioni di esse che integrano le indicazioni della mappa fornendo così un quadro completo.Incominciamo con lo Scià Bas, partendo da via Dante.Beccaria è l’attuale proprietà Vignaroli posta all’inizio di via S.Martino ed era una casa con bottega d’affitto.Inevitabile collegare la bottega d’affitto con il toponimo, ovvero la presenza di un macellaio (becher in dialetto).San Cristoforo è il lato settentrionale di via S. Martino dall’ingresso dell’oratorio alla casa Tinti.Tra la Beccaria e San Cristoforo vi era il pubblico abbeveratoio.San Martino è il lato settentrionale di via S. Martino dalla casa Tinti a vicolo Venezia.Venezia è il tratto settentrionale di vicolo Venezia a partire dalla seriola S. Martina.Proseguiamo con il Castello.

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Febbraio 2011 Pag . 23Pianura ManerbioManerbioLa

Castello indica l’area delimitata a nord dal tratto di via XX Settembre che inizia da via Volta e termina in vicolo Boninsegna ed a sud da via Diaz.Incastello è l’insieme di vicolo Boninsegna e vicolo Coro.Con questi due toponimi viene confermata la tradizione orale sin qui tramandata di Castello, che però comprende anche via Marsala e vicolo del Gesù.Il toponimo Castelletto invece è originato dal palazzo di origine quattrocentesca, profondamente ristrutturato ed ampliato nel secolo successivo e dà il nome all’omonimo vicolo.Il comparto orientale è così integrato.Buco del Cane è il tratto di via Santa di Rosa con direzione est-ovest.La denominazione è originata dalla tortuosità e dalla strettezza del tracciato stradale.Contrada Cantarane è il tratto dell’attuale via Cavour dall’incrocio di via Solferino a via Piave.Il termine Cantarane sta a indicare una zona paludosa dove gracidavano le rane.Contrada Breda meridionale è il tratto dell’attuale via Cavour da via Roma a via Solferino.Vicolo del Pozzo ha mantenuto la denominazione.Vicolo dei Lavandari è il tratto settentrionale di vicolo Pendente.La definizione di questo vicolo è data dal fatto che era delimitato a nord dalla seriola Marianna la quale era utilizzata per lavare i panni.Ancora oggi si è mantenuto il termine Breda nella tradizione orale manerbiese tanto che l’incrocio tra le due vecchie contrade di Breda è ricordato come Cantù de Breda.Con il termine Breda, che è di origine longobarda, s’intende pianura, distesa di terreni che poi ha assunto l’accezione più specifica di contrada suburbana o distesa di terreno piano presso la città fino ad arrivare a quello di semplice podere.Nel nostro caso il significato è quello di contrada suburbana ovvero che conduce ai campi.Ai tempi del catasto napoleonico non esisteva l’attuale piazza Battisti e l’area da essa occupata era distinta da due toponimi.Con Quartiere Vecchio era individuato un rettangolo il cui lato sud era la porzione orientale dell’attuale sede municipale, mentre il lato nord erano gli edifici compresi tra le attuali via Cadorna e via IV Novembre.Nel mezzo di questo rettangolo vi era il quartiere militare demolito nel Settecento in occasione della ristrutturazione urbanistica che aveva investito anche il Purtù.Ecco spiegata l’origine del termine Quartiere Vecchio che era interamente di proprietà della famiglia Luzzago.Con Contrada della Palazzina si indicava il resta della attuale piazza Battisti.Il toponimo Palazzina si è mantenuto fino ad oggi ed indica l’intera piazza.Il termine Palazzina sta a indicare, in genere, una casa signorile con giardino, un significato che si adatta perfettamente al

nostro caso.Adiacente al lato est del palazzo comunale vi era la contrada della Macina, evidente ricordo della presenza di una macina.E’ giunto il momento di parlare del Piazzolo.Secondo il Fappani era, in epoca romana, “il centro del Vicus di Manerbio.Allora era molto più vasto dell’attuale ed era attraversato dal più antico braccio locale della via Pretoria che, venendo da Cremona, proseguiva poi, passando davanti alla “Madonina del Dom”, per l’antico ponte sul Mella (situato all’incirca nel luogo dell’attuale ponte ferroviario), dirigendosi quindi verso Brescia. Durante il medioevo era lo spiazzo più importante fuori del castello, oltre la porta occidentale e serviva per esercitazioni d’armi e per adunate militari”.In relazione alla Madonina del Dom rileviamo che il toponimo Duomo è presente sia nel catasto napoleonico che in quelli più recenti ed individua un’area situata nei pressi del campo sportivo.E’ la conferma che su quest’area insisteva la predetta Madonina.Per tornare al catasto napoleonico vi era una duplice definizione.Contrada del Piazzolo è il tratto occidentale di via XX Settembre da via S. Rocco a via Magenta mentre il Piazzolo è il lato opposto.Il Piazzolo è pertanto la piccola piazza a forma triangolare.Il toponimo Cortivo indicava una breve contrada che coincide con il tratto meridionale dell’attuale via Matteotti e che si diparte dal Piazzolo.Dosso è l’attuale vicolo Dosso.Strada delle Moje è l’attuale via Palestro ed il tratto di via Magenta dal Piazzolo alla seriola Bassana.La contrada era così definita per la presenza delle moje che erano delle vasche rettangolari riempite d’acqua corrente nelle quali si macerava il lino, di cui Manerbio era un importante produttore.Con contrada della Piazza che è il tratto orientale di piazza Italia e di via Mazzini sino a via Solferino si definisce nella sua totalità lo Stradone dal Purtù fino al suo limite settentrionale.Nel catasto austriaco assistiamo ad alcune variazioni sia pure nel solco del rispetto dei toponimi.Contrada di S. Cristoforo è la precedente Contrada del Guato e la nuova denominazione è originata dalla presenza di beni di una precedente cappellania.Vicolo Belvedere è l’attuale vicolo Dogana e il toponimo ha come radice il termine Bel che sta a significare alto, sopraelevato ed, infatti, il punto di incontro tra gli attuali vicolo Dogana e via Santa di Rosa è più elevato rispetto alle attuali via Dante e via Roma.Vicolo S. Martino è l’attuale vicolo Venezia.La denominazione trae origine dall’antica dotazione fondiaria della chiesa di S. Martino, la quale doveva avere pure un ospizio per viandanti in riva al Mella.

Vicolo Breda sono gli attuali vicolo Chiuso e via Puccini.Vicolo del Dosso è l’attuale via Santa di Rosa, mentre nel catasto napoleonico il toponimo Dosso coincideva con l’attuale ed omonimo vicolo.In entrambi i casi di tratta di vicoli che hanno in comune la stessa morfologia.Strada della Fontana è l’attuale vicolo Dosso.E’ presumibile che il termine fontana, assai frequente in toponomastica con il duplice significato di manufatto per la raccolta dell’acqua e di sorgente, stia a indicare la presenza del manufatto.Vicolo Palazzina è l’attuale via Piazzoni.Contrada della Ghiacciaja è l’attuale via Diaz.La denominazione trae origine dalla presenza di una ghiacciaia ancora oggi esistente ma non più funzionante posta nell’angolo nord ovest del parco di Palazzo Ghirardi.Scopo della ghiacciaia era la conservazione di prodotti alimentari facilmente deperibili.Contrada della Fossa sono le attuali via Cadorna e via Volta.Fossa è anch’esso un termine frequente in toponomastica ed ha il significato di fossato riempito d’acqua che anticamente

circondava a scopo difensivo una località.Stradone Morto è l’attuale via Carlo Zima, come già ricordato nella premessa.Contrada del Nò è l’attuale vicolo Mella.Ancora oggi nella tradizione orale si è conservato il toponimo Nò come memoria della strada e/o quartiere Nuovo (Nò è l’ipocoristico di novus).Rileviamo inoltre altre intitolazioni che si sono mantenute fino ad oggi:Vicolo Coro;Vicolo del Gesù;Vicolo Gorno;Vicolo degli Orti.I primi due vicoli traggono origine dalle preesistenze architettoniche (il coro della parrocchiale e la chiesa del Gesù), il terzo dalla famiglia nobiliare che era proprietaria del palazzo che prospettava sul vicolo e l’ultimo perché era circondato dagli orti.Altro argomento di estremo interesse sono i toponimi dei terreni, ma essendo tema molto vasto lo rinviamo ad una prossima trattazione.

Michelangelo Tiefenthaler

Sotto, particolare del catasto Napoleonico con i due ponti sul Mella rappresentati.

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La ricetta del meseModa & TendenzeFUSILLI BUCATI AL

RADICCHIO TREVISANO TARDIVO

INGREDIENTI:360g fusilli bucati – 400g radicchio tardivo trevisano - 100g di cipollotti freschi (o porri) – 3 cucchiai olio extravergine di oliva – 100 g pancetta arrotolata tagliata fine – 4 cucchiai panna fresca liquida – 100 ml vino bianco secco – q.b. sale – q.b. pepe nero macinato – 3 rametti di timo fresco – q.b. parmigiano grattuggiato.

PREPARAZIONE:Lavate e tagliate il radicchio alla base delle foglie, che staccherete e laverete sotto l’acqua fredda. Tagliate le foglie a listarelle sottili. Tagliuzzate finemente le fette di pancetta arrotolata. Ponete la pancetta a sudare in tre cucchiai di olio di oliva, q u i n d i unite i cipollotti t a g l i a t i in fette sottili e il radicchio. F a t e r o s o l a r e il tutto e poi unite il vino bianco, che l a s c e r e t e s f u m a r e ; unite poi

la panna fresca quindi salate e pepate a piacere. Frullate il composto di radicchio (tranne un paio di cucchiaiate abbondanti che terrete da parte) e riducete tutto in una crema che dovrà risultare abbastanza densa.Mettete la crema così ottenuta in una padella capiente, e unite le foglioline di timo.Nel frattempo lessate la pasta al dente e poi unitela alla crema di radicchio, amalgamando per bene. Impiattate i fusilli bucati con crema di radicchio, ponendo sulla sommità di ogni piatto un po’ di composto di radicchio e terminate guarnendo con qualche fogliolina di timo. Portate in tavola del parmigiano (o grana) grattugiato in modo che i commensali possano utilizzarlo a piacere.

Tratto da: www.giallozafferano.it

Pianura Territorio Territorio La

Capelli cotonati, ricci e mossi, un ritorno agli anni ‘80! Queste sono le principali tendenze per la stagione in arrivo. E l’unica regola sarà: vietato lisciare i propri capelli!Per quanto riguarda i capelli corti, il must è un taglio sbarazzino, da maschietto, portato rigorosamente senza prodotto styling. E’ il cosiddetto “pixie look”.Ne dà un perfetto esempio l’attrice Emma Watson che, liberatasi dalle caratteristiche della protagonista femminile della saga di Harry Potter, ha deciso di compiere svolta decisiva nel suo aspetto, soprattutto significativamente al passo con i tempi.Se si dovesse sentire la necessità di usare un prodotto per dare corposità alla chioma, applicarlo a capelli umidi, prima dell’asciugatura, in modo da avere un risultato naturale e non artificioso. Al bando tutti i gel e gli smooth dall’effetto bagnato quindi!Altra novità per la stagione in arrivo è la misura medio-lunga, il cosiddetto “long bob”, declinato in tagli scalati con frange molto piene e pesanti, che è possibile “indossare” in tutti i modi, a parte il liscio naturalmente. La moda di quest’anno concede veramente di tutto. Via libera alla sperimentazione personale, quindi!Come sempre però, la chioma regina e quella lunga, e più è lunga, meglio è! I must, in questo caso, sono la riga centrale e i capelli spettinati o con tanta texture (ricci, mossi, friseè).Influenze tribali, ci regalano capelli “wild” con tanto movimento. E se vogliamo raccoglierli? Va benissimo uno chignon spettinato e molto alto dal quale ricadono ciocche di capelli sul collo e dietro le orecchie.Per quanto riguarda il colore non ci sono vie di mezzo: o toni naturali (compreso il nuovo trend di non tingersi i capelli, se possibile, mantenendo il proprio colore), oppure colori forti e radicali, come quelli presentati da Rihanna (rossa e riccia!) e Lady Gaga con il suo biondo intenso.

Capelli cotonati e poi

tagli cortiAh, poveri italiani! Il 2011 non porta buone notizia per la nostra popolazione che ha come caratteristica inconfondibile la pianificazione sistematica delle vacanze (nb: non del lavoro, ma delle vacanze!). In Italia, paese di mare e di città d’arte, di laghi e di fantastiche vette, come è possibile resistere? Piazzare con abilità un giorno di ferie sul calendario per farne 4 o 5 in vacanza è sempre stata un’abilità del tutto nostrana. Ponti, weekend lunghi o (da noi) prolungati, avevano ormai caratterizzato la popolazione italica dei mini-vacanzieri, delle gite fuori porta, dell’ogni occasione è buona per partire. La cattiva notizia è questa: nella prima metà dell’anno, almeno, addio a ponti, a mini vacanze, a qualche pomeriggio di tintarella precoce perché se il 25 aprile, corrisponde al Lunedì dell’Angelo, il primo maggio è domenica... Per fare qualche giorno di pausa bisognerà aspettare giugno, quando il giorno della Festa della Repubblica ci concederà un giovedì riposo che si potrà sapientemente agganciare al weekend con un bel venerdì di ferie. Ma ecco, è notizia di pochi giorni fa, la nostra cara vecchia Italia, torna in nostro soccorso. Se confermato da decreto attuativo, il 17 marzo (un giovedì) sarà festa nazionale per la celebrazione dei 150 anni d’Italia. E allora scateniamoci, la bassa stagione ci è d’aiuto, per organizzare un bel weekend sulle nevi, al mare o in qualche bella città della nostra penisola! Buon viaggio a tutti!

I nostri cari ponti dove sono finiti?