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Pagina 1 OPEN DAY Il 19 dicembre 2015 si è svolto il tradizionale appuntamento Open Day del nostro Istituto, la vetrina aperta al pubblico, occasione per proporre la nostra offerta didatti- ca, indirizzata a chi, dalla scuola media, passerà alle superiori. L’affluenza di ragazzi e genitori è stata molto buona. La prima fase di iscrizioni si è conclusa a febbraio, ma la mag- gior parte delle nuove leve del Rubini arriverà sicuramente con le iscrizioni estive. A pagina 3 troverete un reportage fotografico della giornata di orientamento organizzata dalla Commissione Orientamento. RUBINI goes to CHESTER Gli studenti delle classi 5ª A RIM, 5ª B SIA, 5ª A CAT, 5ª Socio Sanitario sono partiti per un sog- giorno linguistico a Che- ster, Regno Unito dal 15 al 21 novembre. Gli studenti delle classi 3ª A Cat, 4ª A Rim sono partiti per la stessa meta dal 6 al 12 dicembre. (continua a pag. 15) Il genio di Leonardo, racchiuso in modelli di macchine. (continua a pag. 16) EDITORIALE di Chiara Tarenghi INSIEME… SI PUO’! L’inclusione mi piace e sono contenta di occuparmene. Comporta un cambiamento, una rivoluzione di pensiero che si realizza attraverso una serie di azioni concrete, senza le quali rimarrebbe solo un bell’ideale. Si contrappone all’esclusione e già questo è un buon punto di partenza. Nessuno di noi desi- dera essere o sentirsi escluso, anzi, tutti abbiamo bisogno di appartenerci e appartenere e, per far questo, dobbiamo vivere in relazione agli altri. Credo che la società globale rischi davvero di essere “liqui- da”, come sostiene Zygmund Bauman, se venisse a mancare l’inclusione: tutto intorno si muove continuamente e senza confini e noi rischiamo di ri- manere in balia di ciò che suc- cede, forse senza accorgercene e avere la possibilità di cam- biare rotta. Possiamo lasciarci trascinare dalle onde oppure decidere di nuotare verso una meta -che spero non sia solo una boa di salvataggio- diven- tando chi veramente deside- riamo. L’inclusione si realizza non quando siamo costretti a doverci adattare a un sistema che già esiste, ma se è questo a cambiare anche grazie e insie- me a noi e la società è un si- stema dinamico che può essere capace di accogliere tutti. Possiamo già viverla nella co- munità della nostra scuola, cercando di dare il giusto spa- zio a tutti e a ciascuno, rispet- tando le differenze in quanto risorsa e sapendo che anche se può essere impegnativo, ne valga la pena. Questo è l’invito che vi rivolgo: cercate di essere protagonisti della vostra vita, lasciando che gli altri lo siano della loro, nella consapevolez- za che solo insieme realizziamo il benessere di tutti! Anno 1 – n. 1 – marzo 2016

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PAROLANDO Pagina 1

OPEN DAY Il 19 dicembre 2015 si è svolto il tradizionale appuntamento Open Day del nostro

Istituto, la vetrina aperta al pubblico, occasione per proporre la nostra offerta didatti-

ca, indirizzata a chi, dalla scuola media, passerà alle superiori.

L’affluenza di ragazzi e genitori è stata molto buona. La

prima fase di iscrizioni si è conclusa a febbraio, ma la mag-

gior parte delle nuove leve del Rubini arriverà sicuramente

con le iscrizioni estive. A pagina 3 troverete un reportage

fotografico della giornata di orientamento organizzata dalla

Commissione Orientamento.

RUBINI goes to CHESTER Gli studenti delle classi

5ª A RIM, 5ª B SIA, 5ª A

CAT, 5ª Socio Sanitario

sono partiti per un sog-

giorno linguistico a Che-

ster, Regno Unito dal 15

al 21 novembre.

Gli studenti delle classi

3ª A Cat, 4ª A Rim sono

partiti per la stessa meta

dal 6 al 12 dicembre. (continua a pag. 15)

Il genio di

Leonardo,

racchiuso in

modelli di

macchine. (continua a pag. 16)

EDITORIALE di Chiara Tarenghi

INSIEME… SI PUO’!

L’inclusione mi piace e sono

contenta di occuparmene.

Comporta un cambiamento,

una rivoluzione di pensiero che

si realizza attraverso una serie

di azioni concrete, senza le

quali rimarrebbe solo un

bell’ideale.

Si contrappone all’esclusione e

già questo è un buon punto di

partenza. Nessuno di noi desi-

dera essere o sentirsi escluso,

anzi, tutti abbiamo bisogno di

appartenerci e appartenere e,

per far questo, dobbiamo vivere

in relazione agli altri.

Credo che la società globale

rischi davvero di essere “liqui-

da”, come sostiene Zygmund

Bauman, se venisse a mancare

l’inclusione: tutto intorno si

muove continuamente e senza

confini e noi rischiamo di ri-

manere in balia di ciò che suc-

cede, forse senza accorgercene

e avere la possibilità di cam-

biare rotta. Possiamo lasciarci

trascinare dalle onde oppure

decidere di nuotare verso una

meta -che spero non sia solo

una boa di salvataggio- diven-

tando chi veramente deside-

riamo. L’inclusione si realizza

non quando siamo costretti a

doverci adattare a un sistema

che già esiste, ma se è questo a

cambiare anche grazie e insie-

me a noi e la società è un si-

stema dinamico che può essere

capace di accogliere tutti.

Possiamo già viverla nella co-

munità della nostra scuola,

cercando di dare il giusto spa-

zio a tutti e a ciascuno, rispet-

tando le differenze in quanto

risorsa e sapendo che anche se

può essere impegnativo, ne

valga la pena. Questo è l’invito

che vi rivolgo: cercate di essere

protagonisti della vostra vita,

lasciando che gli altri lo siano

della loro, nella consapevolez-

za che solo insieme realizziamo

il benessere di tutti!

Anno 1 – n. 1 – marzo 2016

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Sommario

Cover Story

OPENDAY, un reportage fotografico pag. 3

Iniziative

Fooday pag. 5

Sir-Coaching. Sogni in realtà. pag. 7

Che bella esperienza lavorare al Rubini pag. 8

Caramba! pag. 9

Progetto Common Goods pag. 10

Mi illumino di meno pag. 11

On the Road

Il Percorso dei Santi pag. 12

Turista per frutta pag. 13

Monet…izziamo cultura! pag. 14

Rubini goes to Chester pag. 15

Scientist

La scienza e la tecnologia di Leonardi da Vinci pag. 16

Qualcuno ha detto che scienza e fede… pag. 18

Il rapporto tra scienza e fede pag. 19

Come va l’orto? Piccole piante crescono. pag. 20

Dalla Palestra pag. 20

Riflessioni

Un libro: cibo per la mente pag. 21

Per essere felici bisogna… pag. 23

The Human Right 1948. Diritto n. 16. pag. 25

Quizzando pag. 26

Salutando pag. 27

Nel numero 0 ci siam dimenticati del-

la giornata con Legambiente: puliamo

il mondo. Alla manifestazione hanno

partecipato la 2^B AFM e la 2^A CAT,

che si sono dedicate alla pulizia delle

sponda compresa tra il ponte di Ba-

riano e il laghetto Nettuno. (26 set-

tembre)

ERRATA CORRIGE al Numero Zero

Non sono pervenute segnalazioni

di errori, salvo a pag. 8.

La Certificazione Cambridge En-

glish: Preliminary non ha bisogno

dei “:”.

REDAZIONE

Responsabile: il Dirigente Scolastico Gabriella Villa

Promoter: prof. Gianluigi Nava

Supervisione: prof.ssa Maria Cristina Rizzoli

Impaginazione: A.T. Fabio Giurdanella

Responsabile web: prof. Fabio Steccanella

Collaboratori: Tutti i docenti e gli alunni di buona volon-

tà, che hanno collaborato a riempire que-

ste pagine.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

OPENDAY Un reportage fotografico.

In auditorium, la nostra preside Gabriella Villa, con la collaborazione del prof. Angelo Silva, illustra a genitori e ra-gazzi i vari indirizzi di studio offerti dal nostro Istituto

Alcuni genitori visitano as-sieme ai loro figli il labora-torio di chimica, una delle tappe del tour dell’Istituto organizzato dalla Commis-sione orientamento. I vari gruppi, suddivisi in base all’indirizzo di interesse, erano accompagnati nella visita dai nostri alunni, i quali hanno eseguito magi-stralmente il compito di Ci-ceroni.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

A sinistra e in alto, alcune foto delle mostre allestite dai nostri alunni in occasione dell’Openday.

In basso, il rinfresco organizzato in biblioteca per ringraziare chi ci è venuto a trovare, nella speranza di rivederlo l’anno scolasti-co prossimo

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

L’attività parte dall’anno scor-

so, quando i nostri docenti

avevano proposto un’unità

formativa comune incentrata

sull’alimentazione. Ovvio che

la scelta fosse stata influenzata

da Expo. In italiano avevamo

fatto un test dedicato alla no-

stra alimentazione quotidiana,

in francese la piramide alimen-

tare, in scienze il lato oscuro

del cibo: le malattie, disturbi,

patologie e chi più ne ha più ne

metta.

In geografia avevamo creato

un lavoro in powerpoint

sull’alimentazione dei “giargianesi”, fastfood,

slowfood, in inglese il lessico…

In educazione fisica la corretta alimentazione, in

particolare quella dell’atleta Le attività si erano

concluse con la visita alla mostra dedicata ad im-

magini sul cibo di tutto il mondo.

Quest’anno il consiglio di classe ha riproposto il

tutto iniziando dalla visita del 9 ottobre con i prof:

Selini e Giglio, all’Expo di Milano.

In geografia abbiamo parlato

dell’alimentazione dei ricchi e dei poveri. In

scienze, legate alla classica programmazione, ecco

le macrobiomolecole, e via di carboidrati, di zuc-

cheri, di grassi e… proteine, vitamine, piramide

alimentare, IMC .

Abbiamo considerato le diete per sportivi, per

donne in gravidanza e …, ma l’attività che ci

ha visto protagonisti è stata la giornata dedicata a

Fooday.

Sveglia all’alba prima ora una dose di Rizzoli con

slide dedicate al cibo nella storia, nella letteratura

e nell’arte, seconda ora raccolta di tutto il materia-

le con la Giglio cooperativ-lerning: opuscolo.

Terza ora senza preavviso disturbata nel suo esse-

re tranquillo e programmata la prof Ponzellini ha

parlato delle sofisticazioni alimentari, e “se ghe

chi mor ghe chi Nas”. Quarta ora la matematica va

in laboratorio e via di calcoli per preparare il croc-

cante, gioie e dolori degli zuccheri, operazione

conclusa. Alla quinta e sesta ora, con la sempre

perfetta acconciatura ecco a voi entra in campo la

prof Severgnini che ci ha portato insieme al tecni-

co di laboratorio al Conad di Romano a fare la

spesa virtuale: ogni gruppo ha preparato un menù

ipercalorico e uno ipocalorico…. il prof. Nava sta

ancora aspettando il lavoro…. L’attività è stata

riproposta alla 2 OT.

La 2 B AFM

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Amarcord di EXPO Milano 2015. Palazzo Italia

La classe 2ª OT prepara il croccante.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Esperienza SIR COACHING - Sogni in realtà

Classe 4ª A R.I.M.

Nei giorni 25,26 gennaio la nostra classe, in-

sieme alla classe terza, ha partecipato

all’attività, proposta dalla nostra scuola, del

SIR COACHING.

Secondo le opinioni raccolte è stata

un’esperienza molto utile che ci ha per messo

di conoscere meglio noi stessi e reciproca-

mente. Grazie alle attività proposte abbiamo

potuto porci i

problemi “più

frequenti” che

ci capitano nel

quotidiano e

grazie alle “ri-

sorse” che ci

sono state date

abbiamo tro-

vato il modo

per alleviarli

e\o risolverli.

Attraverso le

conoscenze

acquisite in

questi giorni

abbiamo im-

parato a riconoscere e scoprire i vari modi nei

quali le persone si relazionano e le varie mo-

dalità di apprendimento secondo il “metodo”

VAK (visivo, auditivo e cinestetico). E fin da

subito abbiamo applicato queste conoscenze

tra di noi associandoci reciprocamente nelle

varie categorie. Ciò ci è sembrato molto utile

poiché ora, se riconosciamo il canale di co-

municazione di una persona, possiamo rap-

portarci con lei utilizzando dei comportamenti

adatti al suo modo di comunicare.

Altra cosa importante, e che ci ha fatto riflet-

tere molto, è stato l’argomento riguardante i

punti di vista. Mettendoci “nei panni” di

un’altra persona e vedere le cose con i suoi

occhi è utile per il confronto con altri che

hanno opinioni differenti dalla nostra.

Un argomento che ci ha colpito è stato quello

riguardante l’autostima ed il credere in noi

stessi e nelle nostre capacità. Durante le attivi-

tà che ci sono state proposte grazie all’aiuto

dei nostri compagni abbiamo scoperto quali

sono le nostre doti e abbiamo trovato il modo

per poterle sfruttare al meglio nel nostro quo-

tidiano. Svolgendo questa attività è stato sti-

molante so-

stenerci a vi-

cenda poiché

ci ha reso più

sicuri di noi.

Oltre alla ri-

flessione ri-

guardante i

punti di vista

abbiamo an-

che acquisito

dei metodi ef-

ficaci inerenti

le emozioni e

soprattutto la

capacità di

contenerle

(per esempio non farci sopraffare dall’ansia

durante le verifiche).

L’ultimo incontro si è concluso in maniera

molto particolare: abbiamo creato attraverso

dei disegni il nostro futuro ed i nostri sogni

che, grazie alle risorse che i Sir Coaching ci

hanno proposto, ora ci sembrano un passo più

vicini a noi.

In generale la classe è stata molto soddisfatta

dell’esperienza e la riproporremmo anche per

le altre che non hanno potuto partecipare.

(Armellini)

L’incontro di SIR COACHING tenuto nel nostro Istituto

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Che bella esperienza lavorare al G.B. Rubini di Romano di Lombardia! Il 25 e 26 gennaio 2016, è

stato effettuato un Coaching

di orientamento di gruppo

con le classi 3a e 4a RIM.

In un programma di 12 ore,

divise su due giornate, i tre

Life Coach di SiR Coaching

hanno guidato gli studenti

in un percorso articolato e

ambizioso alla scoperta di

risorse interiori e strumenti

di crescita personale. Il pri-

mo fattore che ha determi-

nato l’ottima riuscita

dell’evento è la lungimiran-

za della dirigenza e degli

insegnanti che hanno rico-

nosciuto l’importanza di

una proposta studiata ad hoc

per gli adolescenti della

scuola superiore.

L’ulteriore elemento decisi-

vo è stato mettere al centro

dell’attività gli studenti in

un ruolo attivo e determina-

te, che gli alunni delle due

classi hanno saputo ricono-

scere e rivestire con grande

partecipazione. L’aspetto

innovativo di questa propo-

sta è l’utilizzo dei principi

del Coaching applicati

all’orientamento scolastico,

per consentire ai ragazzi di

approfondire la conoscenza

di sé, indispensabile per

mettere a fuoco gli obiettivi

personali e esprimere

al meglio le proprie

potenzialità.

Gli strumenti forniti

sono stati approfonditi

e sperimentati in prima

persona dai ragazzi nel

contesto

dell’orientamento, e

costituiscono risorse

preziose a cui essi

stessi potranno attinge-

re in ogni momento

della loro vita.

Una delle attività più

significative è stata

l’interazione positiva

tra gli studenti, che ha

visto ognuno di loro

contribuire a valorizza-

re le qualità gli uni de-

gli altri, in un clima di

serena collaborazione.

Di grande interesse è

stato l’incontro del lu-

nedì sera con inse-

gnanti e genitori, dal

titolo “La comunica-

zione efficace”, duran-

te il quale è stato ap-

profondito il delicato

rapporto fra adulti e

adolescenti con particolare

riguardo al valore delle pa-

role.

articolo di Marcella Crespi, Michela Manzoni, Mirco Bassi (responsabili dell’incontro) [email protected] Trovate la brochure dell’incontro di SIR Coaching sul sito dell’Istituto al seguente link: http://www.gbrubini.gov.it/wp-content/uploads/2016/01/SiR-Coaching_volantino-Rubini.pdf

“Progetto il mio futuro”

Il 25 e il 26 gennaio 2016 gli alunni

delle classi 3 ARIM e 4 ARIM han-

no svolto un’attività con esperti Life

Coaching dal titolo “Progetto il mio

futuro”.

(Il coaching è quel processo che

permette alle persone di esprimere il

proprio potenziale, superare i limiti e

attuare i cambiamenti necessari per

raggiungere obiettivi specifici.)

L’obiettivo essenziale, dell’attività

proposta, è stato quello di fornire

agli alunni gli strumenti per ricono-

scere i propri desideri, capacità e ri-

sorse per progettare coerentemente il

futuro.

La sera del 25 gennaio 2016 alle ore

20.30 nella biblioteca del nostro Isti-

tuto si è svolto un incontro con i ge-

nitori e docenti delle classi coinvol-

te, dove è stato affrontato il tema

della comunicazione efficace, parti-

colarmente rivolta al rapporto coi

giovani.

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Nel mese di febbraio 2016

si è svolta presso la nostra

scuola un’attività da parte

del comando locale dei ca-

rabinieri nelle classi secon-

de e prime dell’istituto.

In particolare il comandan-

te dei carabinieri è interve-

nuto nella 2^A AFM per

parlare a noi studenti delle

problematiche legali con-

nesse con alcuni comporta-

menti sbagliati, di cui noi

spesso ignoriamo le conse-

guenze. Le tematiche af-

frontate hanno riguardato

l’uso e la detenzione di so-

stanze stupefacenti. Tra le

cose più interessanti raccon-

tateci dal comandante vi è

stata la modalità di effettua-

zione, da parte delle forze

dell’ordine, della persecu-

zione personale dello stu-

dente trovato in possesso di

sostanze stupefacenti. Ab-

biamo capito che i ragazzi

possono essere perquisiti

solo da un uomo e le ragaz-

ze solo da donne. In partico-

lare se non c’è un ufficiale

donna disponibile abbiamo

capito che le forze

dell’ordine possono chiede-

re anche a un passante di ef-

fettuare una perquisizione.

Un altro argomento di di-

scussione ha riguardato le-

galità o l’illegalità dell’uso

di sostanze stupefacenti in

Italia: ci siamo parecchio

intrattenuti sul significato di

uso personale e quello di

spaccio. Il comandante ci ha

spiegato che esiste una mi-

nima dose per uso persona-

le, che comporta una san-

zione amministrativa, inve-

ce se si vieni trovati anche

con una piccola quantità,

destinata allo spaccio (o

racchiusa in bustine apposi-

te), è prevista

l’incriminazione per il reato

di spaccio. Ci è stato detto

che quando si viene trovati

con un bilancino o delle bu-

ste di plastica per contenere

la sostanza stupefacente al-

lora si può essere incrimina-

ti per spaccio. Siamo stati

anche informati che non

esiste solo un tipo di sostan-

za di stupefacenti ma anche

delle droghe sintetiche ac-

quistabili su internet.

L’incontro sarà seguito da

un altro che si terrà in mar-

zo. Abbiamo ritenuto inte-

ressante l’intervento del

comandante e ci piacerebbe

approfondire altri argomenti

o dedicare maggiore spazio

ai quesiti durante il prossi-

mo intervento.

Alla fine abbiamo ritenuto

l’intervento molto utile per-

ché abbiamo ottenuto delle

spiegazioni su argomenti

che ci interessano.

2ªA AFM: Armellini, Bonetti, Galliani, Giavardi con la collaborazione della Prof.ssa M.C. Carioni

La classe 1ª A CAT insieme al maresciallo dei Carabinieri che ci ha fatto visita

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PROGETTO

COMMON GOODS

Social Super Bowl

Fra le pratiche relative al progetto “alternanza

scuola lavoro”, alcune associazioni della Regione

Lombardia hanno avviato per le classi terze del

settore tecnico il progetto “Common Goods – So-

cial Super Bowl”.

Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire

alla formazione di giovani allievi con una cultura

imprenditoriale sana, attiva e responsabile, per un

loro ingresso nel mondo del lavoro come gruppo

e/o singolo imprenditore.

Tale progetto sarà svolto in collaborazione con la

fondazione PIME Onlus e realizzato con AVCO,

Assolombarda Università Cattolica di Milano,

Fondazione Cariplo, ecc.

Il primo livello del percorso “Common Goods –

Social Super Bowl” proposto per l’anno 2015-

2016 alle classi terze, dove hanno partecipato le

nostre classi 3^A CAT, 3^A RIM e 3^B SIA, si

articolerà nel seguente modo:

N° sei incontri di formazione in aula, di

due ore ciascuno, con la formatrice Sig.ra

Rita Rombolotti;

Lavoro dei team sui progetti nelle tre fasi

della conoscenza del territorio, della rea-

lizzazione del progetto e della sua presen-

tazione, con il sostegno di un docente re-

ferente (Professor Figlioli) e del gruppo

docenti dell’area tecnica dell’istituto.

Per quanto riguarda la 3^A CAT, il progetto scelto

è: Progetto di riutilizzo in modo diverso di uno

spazio pubblico “Parchetto Piazza Rossa” di Ro-

mano di Lombardia.

Il sogno di 3 A RIM. Il trenino di Romano

L'area del parco vicino al cimitero di Romano, vista dall'alto.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Mara Filippoli e Nicole Rizzi 4ª S

Il MIUR Ministero

dell’Istruzione,

dell’Università e della Ri-

cerca ha proposto

un’iniziativa di risparmio

energetico che si è svolta in

classe nella giornata del 19

febbraio. Lo slogan è

“M’illumino di meno” e

propone di spegnere qual-

siasi tipo di strumento elet-

tronico e l’illuminazione per

dieci minuti, dalle ore 12.00

alle ore 12.10.

Questa iniziativa ha scate-

nato il dibattito in classe sul

fatto se sia questa la via per

il risparmio o meno. La

maggior parte degli studen-

ti sostiene che il risparmio

possa giovare sia da un

punto di vista economico,

sia per evitare un dispendio

di energie inutili. Oltretutto

vi è un maggior riguardo nei

confronti dell’ambiente, in-

fatti si cerca di stimolare

l’utilizzo di energie rinno-

vabili come ad esempio

l’energia eolica, solare, idri-

ca e fotovoltaica. È impor-

tante che non si riducano

solo a questi dieci minuti

tutti i piccoli accorgimenti

come spegnere la luce -se

non è necessaria- e tutti

quegli strumenti elettronici

con i led che solitamente

rimangono accesi, non far

scorrere l’acqua inutilmen-

te, ecc. È necessario che ci

sia un’attenzione continua

e da parte di tutti.

Per questo, contrariamente

alla tesi del risparmio, c’è

chi sostiene che

quest’occasione sia stata

inutile perché soltanto dieci

minuti non fanno la diffe-

renza. Si è detto anche che

c’è molta indifferenza, c’è

chi pensa soltanto a sé e

percepisce come inutili cer-

ti piccoli gesti quotidiani.

Qualcuno sostiene che

l’energia è indispensabile e

spesso non è possibile ri-

sparmiare semplicemente

perché ci sono esigenze più

importanti che superano il

problema del dispendio

energetico.

Secondo il nostro punto di

vista questa iniziativa è sta-

ta un’ottima idea che ha

portato a una riflessione su

un tema che non si tratta di

frequente. Risparmiare è un

fatto economico, che inte-

ressa tutti, ma che pochi

mettono in pratica.

Siamo convinte che, nono-

stante siano stati solo dieci

minuti, un piccolo cambia-

mento si sia attuato almeno

con la discussione in classe.

Ad esempio d’ora in poi

proponiamo alcuni consigli:

quando lavi i denti non fare

scorrere l’acqua inutilmen-

te, apri e chiudi il rubinetto

solo quando serve. Per

quanto riguarda la luce, ac-

cendila solo in caso di ne-

cessità e, prima di uscire di

casa, controlla sempre che

tutto sia spento. Infine, cer-

ca di attuare nuovi sistemi

di risparmio che per ora

non metti in pratica e riduci

la luminosità del telefono

per consumare meno bat-

teria. Risparmia anche nelle

piccole cose!

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Il Percorso

dei Santi Il 15 dicembre con il pro-

fessor Nava abbiamo deciso

di programmare l’uscita sul

Percorso dei Santi, le osser-

vazioni che abbiamo effet-

tuato tramite riprese foto-

grafiche saranno utilizzate

per partecipare al concorso

“I territori mutanti” di

AREA parchi Lombardia.

Partenza ore 8 dall’istituto;

il tempo ci assiste, ci diri-

giamo verso la stazione uti-

lizzando il sottopasso ci

troviamo in via Cappuccini,

dove scorre il Fontanone:

l’ultimo dei fontanili. Ci di-

rigiamo in via Dosso Paga-

no e scopriamo la Cappella

omonima, poi superando

con il sottopasso della cir-

convallazione ci avvicinia-

mo alla cascina Bandiera

dove la signora Aglioni ci

racconta della sua azienda:

l’allevamento di tori e le

coltivazioni. Sulla strada

verso il Serio troviamo la

chiesetta campestre di San

Rocco, poi l’azienda Lame-

ra dove si allevano mucche

da latte, le cascine Marina e

Marinella successivamente

sosta all’Orto Botanico con

la guardia ecologica Isaia

che ci ha presentato l’area.

Scavalcando il “fosso” ecco

la colonia Igea o quello che

ne rimane. Si riprende la

strada sterrata a destra la

vecchia Cava e a sinistra il

Laghetto Nettuno. Sottopas-

siamo la ferrovia e la strada

che va a Bariano e via sul

greto del Serio a tirare i sas-

si. Riprendendo la strada dei

prefabbricati Serio in mezzo

a campi, argini vecchi e ca-

scine arriviamo finalmente

alla chiesa di San Giuseppe.

Ultimo sottopasso e via nel

centro di Romano. Rientro a

scuola dopo undici Km alle

ore 13:30.

Per altre informazioni vi

rimando al nostro video e

all’opuscolo dedicato se i

miei compagni mi daranno

una mano.

Martina Carminati

La classe 1ª Operatore Turistico

La piantina del percorso

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

TURISTA PER “FRUTTA”.

20 febbraio 201666

Il Consiglio di Classe della II OT ha

proposto per lo svolgimento della

prima Unità Formativa Comune di

ispirarsi al percorso dell’anno scorso

svolto in occasione dell’EXPO. Il la-

voro dei “frutti dimenticati”, che fa

parte del progetto “dalla Scuola al

Territorio”, è partito con diverse visi-

te all’Orto Botanico con le guardie

del parco Serio. Nell’area sono man-

tenute “ancora in vita” diverse specie

di piante, alcune più conosciute e dif-

fuse, altre quasi sconosciute o di-

menticate. Durante gli incontri, le

guardie volontarie hanno fornito agli

studenti un quadro chiaro e completo

sulla natura e sulle caratteristiche bo-

taniche di queste piante e gli alunni

hanno risposto allestendo una simpa-

tica mostra in occasione dell’open

day: il tutto descritto negli articoli

apparsi sia sul settimanale di Trevi-

glio e nel nostro giornale on line

dell’Istituto.

Così l’idea di continuare l’unità for-

mativa comune che partisse da

quest’esperienza ha coinvolto anche

noi colleghi del CdC, tanto che ab-

biamo cercato di trovare dei contenu-

ti o degli strumenti didattici che ci

permettessero di collegarci a questo

primo percorso. Non è stato possibile

o fattibile per tutti, ma per alcuni

l’idea è arrivata, con l’obiettivo co-

mune di creare, alla fine, una Bro-

chure che illustrasse e raccontasse la

nostra esperienza. Nell’attesa che

l’opuscolo sia pronto, però, non ab-

biamo resistito al desiderio di rac-

contarvela per primi.

Per Tecnica Turistica l’esperienza è

stata laboriosa ma interessan-

te…nonché avventurosa.

...“Profe ma cosa dobbiamo cerca-

re?”…. “Quali sono le domande?..”

profe va bene se le mando la

mail?”…. “Profe, se le do la chiavet-

ta?”. Dopo un susseguirsi di scambi,

correzioni e reinvii, ecco finalmente

la raccolta finale di tutti questi “frut-

ti”, dimenticati dal tempo e rivalutati

nel loro fascino antico e nelle loro

sconosciute proprietà, anche terapeu-

tiche! Aggiungiamo i lavori di grup-

po sull’agriturismo, quello sulle leggi

relative ai parchi (svolto con la pro-

fessoressa Cucciniello), un articolo

in francese (con la prof.ssa Dragone),

uno in inglese (con il prof. Galimber-

ti) e il lavoro di geografia. E ora…

si può passare all’assemblaggio! La

meta sembrava lontana, ma ce

l’abbiamo fatta.

Non è stato un viaggio organizzato in

agenzia, ma un percorso costruito

passo per passo, tra soste, curve,

cammini impervi e discese, un tour

tra “antiche rovine botaniche” risco-

perte e piccole risorse naturali da ri-

valutare. Nessuna città d’arte, nessun

antico monumento, ma solo una pas-

seggiata naturalistica, reale e virtua-

le, che forse anche un semplice turi-

sta “balneare” apprezzerebbe. Con

un pizzico di presunzione, ma senza

voler proporre la solita “educazione

alimentare”, gli alunni della II OT ci

hanno voluto semplicemente inse-

gnare che i nostri nonni conoscevano

e apprezzavano frutti, che oggi, per

motivi economici o scarsa conve-

nienza, si coltivano solo in zone rare

e nascoste, o si rilanciano sul merca-

to a prezzi da capogiro. Anche la

frutta segue la moda e un attento

operatore turistico deve accorgerse-

ne…

Anna Paola Battenti

La pera cotogna Frutti non dimenticati.... in pasticceria.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Monet…izziamo cultura!!!

Torino, 15 Dicembre 2015

Le classi 4^ A RIM e 5^ A

RIM effettuano, in data 15 Di-

cembre 2015, una visita

d’istruzione alla città di Tori-

no…oltre le abitudini.

Torino città dai molti salotti

all’aperto, dai molteplici pa-

lazzi sontuosi; Torino città

delle gratificazioni sensuali,

del fiume Po, del Parco del

Valentino e della sua evoca-

zione in musica.

No! Non sono questi i contras-

segni della nostra visita… Noi

andiamo oltre le abitudini, di-

ritti alle nostre mete: la GAM,

sede della mostra temporanea

di MONET, il padre

dell’IMPRESSIONISMO ed il

MUSEO DIFFUSO della Re-

sistenza, della Deportazione,

della Guerra, dei Diritti e della

Libertà. Trepida attesa

all’ingresso alla GAM, come

da copione; benevolo afflusso

dei nostri studenti, alle sale

dell’esposizione.

All’interno, incontriamo di-

versi visitatori, raccolti in pic-

coli ed in grandi gruppi. Scia-

mano lungo le sale, si soffer-

mano, carichi di aspettative o

inclini ad intrinseche confer-

me, davanti alle opere di

MONET.

Scrutano le pitture, le interpre-

tano secondo loro categorie, le

scartano con sorprendente abi-

lità (come alcuni fra di noi)

allorquando non vogliono tro-

vare alcun nesso interattivo

con esse.

Indugiano, invece, quando av-

vertono delle sinestesie e si

compiacciono (come alcuni fra

di noi) ed esprimono un sono-

ro e convinto “Mi piace”. Io,

operatore didattico, prestato

per la visita, confesso di aver

condotto con due colleghi, ol-

tre le abitudini, coadiuvato,

nella 2^ parte da un Formatore

didattico messo a disposizione

dal Museo Diffuso della Città.

Di fatto, percorriamo, per 1 h

30, il Museo Diffuso della Re-

sistenza, della Deportazione,

della Guerra, dei Diritti e della

Libertà.

Puntiamo lo sguardo su alcuni

palazzi dalle facciate asimme-

triche che ospitavano determi-

nate persone, su cancelli ano-

mali che, ad ora prefissata,

rinchiudevano, determinate

persone nelle loro dimore.

Ci trasferiamo alla Sinagoga

che il Formatore didattico ci

descrive dal piazzale, presidia-

to da forza armata.

Alla Stazione di Porta Nuova,

concludiamo il nostro percorso

a piedi, ma non per prendere il

mezzo per il ritorno, bensì per

conoscere il binario da cui par-

tiva il treno della Deportazione

carico di indesiderate persone.

Sul piazzale antistante I.S.S.

Rubini siamo ritornati edifica-

ti, arricchiti interiormente dal-

la visita…oltre le abitudini?

Confesso che i semi sono stati

gettati, copiosamente… Con-

fesso che quei semi germoglie-

ranno. Prof. Danilo Selini

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

CHESTER! dalla prima pagina

Gli allievi sono stati ospitati dalle famiglie e hanno seguito le lezioni

presso la “Conlan School”, dove a fine corso è stato consegnato un certi-

ficato di frequenza. Il soggiorno ha previsto escursioni nei dintorni :

Shrewsbury (il paese natale di Charles Darwin); la visita per un’intera

giornata a Liverpool con la sua cattedrale, il Maritime Museum e il Ca-

vern Club; la visita del MOSI (Museum of Science and Industry) a Man-

chester; una breve visita al Manchester United stadium. Gli studenti han-

no partecipato ad una lezione universitaria (economia aziendale) presso la

Glyndŵr University, Wrexham (Galles). Hanno, inoltre, partecipato ad

una “treasure hunt” per le vie di Chester e assistito alla Chester Christmas

parade e i 12 Days of Christmas.

Gli studenti hanno apprezzato e ritenuto l’esperienza molto positiva in

tutti i suoi aspetti. L’unica lamentela è stata la durata poiché desideravano

restare un’altra settimana. Sia gli insegnanti che le famiglie locali si sono

complimentati per il comportamento corretto e responsabile degli studen-

ti.

A Chester c’eravamo

anche noi …

Noi della 3ªA C.A.T. , insieme ad alcuni

alunni della 4ªA R.I.M. e 4ªB C.A.T. ,

siamo andati a Chester, Inghilterra, per

una vacanza-studio. Siamo partiti il 6

Dicembre dall’ aeroporto di Orio al Se-

rio e siamo atterrati a Manchester do-

po un’ora e mezza di volo. Da lì un’altra

mezzora di autobus per arrivare a Che-

ster dove le famiglie ci hanno accolti.

Per una settimana la mattina andava-

mo a scuola per circa tre ore mentre

nel pomeriggio svolgevamo attività do-

ve dovevamo parlare inglese. In giro

eravamo indipendenti: prendevamo

l’autobus per venire a scuola, per tor-

nare a casa e andavamo per le strade di

Chester per conto nostro. Abbiamo fat-

to anche due gite in due grandi città:

Manchester e Liverpool.

Sono stati cinque giorni molto belli sia

per imparare meglio l’inglese, sia per

essere più autonomi e per socializzare

anche con i ragazzi delle altre classi.

Purtroppo la vacanza-studio se n’è an-

data subito e il 12 Dicembre siamo do-

vuti tornare in Italia. Però è stata una

bella esperienza per tutti sotto ogni

punto di vista, speriamo di rifarla anche

l’anno prossimo!

A Liverpool con John Lennon

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La scienza e la tecnologia, la teoria e la sperimen-

tazione, insieme secondo il genio di Leonardo da

Vinci, racchiuso in modelli di macchine. dalla prima pagina

Meccanismi riprodotti usando soprattutto materiale di riciclo, osservando i disegni di Leonardo nei

Codici Hammer, Atlantico e di Madrid.

I modelli sono visibili nello storico laboratorio di meccanica e macchine utensili dell’Istituto Rubini, in via

Belvedere, fino al termine dell’anno scolastico. Si può visitare tutte le mattine dal martedì al sabato. Per visi-

te guidate è gradita la prenotazione (da effettuarsi presso la segreteria della scuola). L'ingresso è gratuito.

Vale la pena una capatina.

Adesso vi vogliamo descrivere alcune realizzazioni ricavate dai progetti di Leonardo da Vinci, e pre-

cisamente:

IL PONTE “SALVATICO”

Il ponte rientra nel vasto repertorio delle macchine da guer-

ra progettate da Leonardo.

Questo ponte è chiamato “salvatico” perché è utile per il

salvataggio.

Ha una costruzione molto semplice e utilizza soluzioni tec-

niche molto geniali. Poteva essere costruito in tempi bre-

vissimi e distrutto subito dopo l’impiego in modo da impe-

dire al nemico di trarne vantaggio.

I tronchi sono incastrati fra loro secondo una schema sem-

plice ed efficace.

Inoltre questo ponte non richiede accessori metallici o cor-

de la asportazione di uno solo degli elementi che lo com-

pongono ne pregiudica completamente la stabilità.

IL PARADOSSO MECCANICO

Il nostro “modellino” si compone di una base in legno

sulla quale sono fissate due parallelepipedi divergenti

il cui lato superiore, a partire da un punto più in bas-

so, sale in modo da costituire una sorta di binario in

salita.

Il componente più importante del nostro esperimento,

o elemento mobile, è costituito da due coni in mate-

riale plastico uniti per la base. Attraverso i vertici pas-

sa un asse che fuoriesce di quanto basta per potersi

appoggiare sulle guide.

Adesso appoggiamo il nostro bicono sul punto di par-

tenza.

Con sorpresa vediamo che comincia a ruotare intorno

al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino

ad arrivare al punto di arresto.

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ALTRI MODELLI ESPOSTI

Vi attendiamo numerosi per visionarne altri modelli e poter sperimentare, toccare, costruire insieme.

Prof. Luciano Lanzeni

CENNI SUL GENIO “LEONARDO DA VINCI”

Leonardo di Piero da Vinci, di cui vediamo a destra il famoso

autoritratto, figlio illegittimo del benestante Piero e della con-

tadina Caterina, crebbe a Firenze.

Fu apprendista presso la bottega di Andrea Verrocchio e,

successivamente, lavorò come pittore indipendente.

Dal 1482 al 1499 fu capo bottega a Milano al servizio del du-

ca Ludovico Sforza. Successivamente si trasferì a Mantova e

a Venezia per tornare a Firenze nel 1500.

Qui fu al servizio di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro

VI, come ingegnere e architetto militare.

Tornò a Milano nel 1506 e, dal 1513 al 1516, visse a Roma

dove già operavano artisti come Raffaello e Michelangelo.

Nel 1516 si trasferì in Francia al servizio di Francesco I e si

stabilì vicino ad Amboise.

Morì nel 1519 e venne sepolto nella cappella di Saint-Hubert

nel castello di Amboise.

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Galileo

Galilei

ualcuno ha detto che Scienza e Fede

sono inconciliabili, era nel Medioevo.

Poi c’è Galileo. Di Martina Giavarini, 4ªS

alileo Galilei dice che le interpretazioni

della Bibbia si limitano al significato let-

terale del testo; i contrasti tra la Bibbia e

le teorie scientifiche sono solo apparenti, dovuti

ad un'interpretazione sbagliata del Testo sacro. Se

la Bibbia e la scienza non sono d'accordo su un

determinato tema, significa che o la scienza su

quel punto sta sbagliando oppure si sta

interpretando la Bibbia nella manie-

ra sbagliata. Secondo Galilei è

sbagliato interpretare alla let-

tera la Bibbia, perché i Libri

sacri sono stati scritti in

maniera che la gente

dell'epoca, poco istruita,

potesse comprenderli.

Galilei dice ancora che

il fine della Bibbia era

solo spirituale e morale;

la Bibbia indica agli

uomini la via della sal-

vezza eterna e non è un

libro scientifico.

Nel testo della lettera inviata a

Benedetto Castelli, Galilei de-

scrive le sue teorie sul rapporto tra

scienza e fede; alla fine afferma l'auto-

nomia della scienza, dicendo che questo può

dare beneficio anche alla fede. Nella lettera emer-

ge che, per Galilei, la Bibbia e la natura sono en-

trambe fonti di conoscenza importanti e attendibi-

li, in quanto derivano da Dio: la Bibbia spiega le

verità che riguardano la salvezza dell'anima; la

scienza, invece, le leggi degli eventi naturali. Gli

uomini non devono confondere i due ambiti e non

devono pensare di trovare nella Bibbia le spiega-

zioni dei fenomeni fisici. La Bibbia non è un trat-

tato scientifico, non è stata scritta con uno scopo

religioso, quello di guidare gli uomini alla salvez-

za eterna.

Il mio pensiero, in accordo

con Galilei, è che la

Bibbia ci insegna

"come si fa ad an-

dare in cielo" e

non "come è

fatto il cielo".

Riguardo alla

religione ed

alla fede, cre-

do che dopo la

morte ci sia

Dio ed il para-

diso; penso che

risorgeremo in

un altro luogo,

nell'aldilà. Riguardo

alle questioni delicate,

come ad esempio l'aborto,

ritengo che sia innaturale, co-

me uccidere una persona a cui vo-

gliamo bene. Infine, è immorale chi abortisce per-

ché sa che gli nascerà un figlio disabile; secondo

il mio cuore, sarebbe più utile e più giusto accu-

dirlo fin dalla nascita per farlo vivere il meglio

possibile.

Q G

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Il rapporto tra scienza e fede

Frasi estratte dai testi di 4S sulla dicotomia

tra la Morale e la Scienza.

Al giorno d’oggi, il dibattito tra scienza e fede riguarda tematiche più delicate che si rifanno alla vita umana,

alla bioetica; un esempio ne è l’eutanasia, la morte dolce. È importante porsi all’origine del problema po-

nendosi il quesito seguente: le macchine che tengono in vita un soggetto in stato vegetativo sono frutto

dell’invenzione dell’uomo per combattere la morte e sentirsi superiori a Dio oppure dell’intelligenza, dono di

Dio stesso, per innalzare il dono della vita?

Anche parlando laicamente ogni vita ha ragione di esistere e nessun uomo o macchina può sceglierne la du-

rata.

Occorre quindi differenziare eticamente il concetto di procurare la morte e quindi negare la vita da quello di

permettere la morte stessa, l’essere contrari all’accanimento terapeutico, per accettare il normale compi-

mento di essa.

Non è tanto importante prendere posizione tra scienza e fede, ma tra vita e morte, sempre nel rispetto della

dignità dell’esistenza. (Lisa Cucchi)

La scienza si basa sulle

osservazioni e sugli espe-

rimenti da cui si deduco-

no le leggi generali. La re-

ligione è un atto di fede.

Gli scienziati non preten-

dono di dimostrare scien-

tificamente se ci sia Dio o

no, che ci sia il paradiso o

l’inferno. Sono due ambiti

diversi: uno è razionale e

uno di fede.

(Genai Toure, parafrasando Galileo Galilei)

Io la penso come il professor

Zichichi perché, anche se i due

campi del sapere sono diffe-

renti e hanno avuto molti con-

trasti, secondo me possono

combaciare.

(Krizia Fratus)

Il tema del rapporto tra scienza

e fede si è sempre manifestato

in termini accesi. Questo scon-

tro rappresenta uno sviluppo

critico perché coinvolge que-

stioni delicate di storia della

scienza e pensieri teologici.

(Veronica Natali)

La Bibbia afferma che

il mondo è stato crea-

to da Dio come pro-

viene da Dio la vita

dell’essere umano.

(Luana Martini)

Dall’ultimo secolo fino ai nostri

giorni si è diffusa la convinzio-

ne che la fede possa essere so-

stituita dalle conoscenze scien-

tifiche. A tal proposito, invece,

credo che la legge morale sia

fondamentale anche per porre

dei limiti alla scienza che si sta

evolvendo sempre di più. Per

esempio penso che, in un

mondo così avanzato come il

nostro, l’aborto dovrebbe es-

sere praticato solo in caso di

salute compromessa per la

madre e per il bambino, o in

caso di stupro; ma non perché

si ha avuto un rapporto non

protetto o perché il bambino è

un maschio e non una femmi-

na, come avviene ancora in al-

cuni paesi non sviluppati del

mondo. Inoltre, in Italia,

l’eutanasia o buona morte non

è approvata, né legalmente, né

in ambito religioso perché, per

la Chiesa, solo Dio può donare

o togliere la vita. Per questo

motivo, questa pratica è consi-

derata un omicidio a tutti gli

effetti, ma non è così in tutti i

Paesi del mondo.

(Nicole Rizzi)

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Il giorno venerdì 5 febbraio la nostra classe, che sta seguendo il progetto orto, cioè

la 1ªA CAT è andata a vedere i risultati del loro lavoro svolto nel 1° quadrimestre.

Abbiamo subito notato dei germogli nella parte dell’aglio bianco e rosso, quindi

verso la fine dell’anno si potrà ammirare tutto il lavoro che abbiamo realizzato.

Il prof. Figlioli ha annunciato alla classe che molto probabilmente, nella parte dove

attualmente si trova l’orto, il comune costruirà un marciapiede o una strada e si

dovrà spostare l’orto una decina di metri più indietro rispetto a dove si trova ades-

so.

Si ringrazia la nostra preside e la segreteria per la sollecitudine nel procurare il

materiale acquistato.

COME VA L’ORTO?

Piccole piante crescono

Dalla Palestra

E’ stato presentato un progetto, per incentivare la pratica sportiva, riguardante i tornei d’ Istituto di Calcio a 5 e Palla-

volo riservato agli studenti del biennio che saranno guidati dai docenti Pisani e Ferri.

La dirigente scolastica ha accolto favorevolmente la proposta condividendo gli obiettivi educativi e formativi del pro-

getto: Pratica sportiva; Conoscenza della tecnica e dei regolamenti degli sport praticati; Confronto in ambito di gioco

fra pari; Saper mettere in atto le proprie capacità motorie; Socializzazione e Fair-play.

Al torneo di Pallavolo si sono iscritte le classi: 1^-2^ S SSS e 1^-2^ OT, mentre al torneo di Calcio a 5 si sono iscritte

le classi: 1^ Xm; 2^Xm; 1^ Cat; 2^ Cat.

Le partite si disputeranno nella palestra della scuola nelle giornate del giovedì dalle ore 13.30 alle ore 15.30, i tornei

inizieranno il 10 marzo e si prolungheranno fino al mese di maggio con le semifinali e le finali.

La direzione degli incontri sarà effettuata dai docenti: Pisani e Ferri che in ogni incontro ricorderanno a tutti i parteci-

panti lo spirito dell’iniziativa e cioè confronto all’insegna di un autentico fair-play. (Prof. Pisani)

Mattia, della 1ª A CAT, controlla la crescita delle piantine.

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Un libro? Cibo per la mente Con questa citazione abbiamo

iniziato, già dalla prima, cioè

l’anno scorso a parlare di let-

tura.

La nostra profe ci ha proposto

di tutto di più ma il fatto è che

noi della nostra generazione

leggiamo poco.

Si può dire che nei vari discor-

si che abbiamo considerato è

emerso che l’unico romanzo

che tutti abbiamo letto, anche

se in modo alternativo, sono “I

promessi sposi” di Alessandro

Manzoni (eh eh eh la nostra

profe è mitica, le inventa tutte

pur di coinvolgerci e invo-

gliarci alla lettura).

A parte qualche ragazza nes-

suno di noi legge se non cose

per la scuola e anche quelle

malvolentieri.

Tornando alla frase iniziale, se

uno mangia la tendenza è

quella di scegliere cibi che gli

piacciono, da consumare

quando preferisce e veramente

ha fame e soprattutto in com-

pagnia delle persone giuste.

Lo stesso vale per la lettura:

leggiamo quello che ci piace:

fumetti, giornali, manga e-

book senza fatica, il resto con

molta fatica.

Uno dei cartelloni realizzati dalla 2ª B AFM…., ma qualcosa non va…. Trovate l’errore!

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Per riassumere, sintetizzare

(va bene profe?) tutti i discorsi

e le discussioni affrontate ab-

biamo realizzato alcuni cartel-

loni. Gli argomenti sono quelli

più importanti per noi:

- Quali generi preferia-

mo

- Quali sono i nostri li-

bri preferiti (perché

alcuni li abbiamo letti)

- Quindi quali libri vi

consigliamo e quali no

- Perché ci piace legge-

re e perché non ci pia-

ce leggere

Mentre preparavamo i cartel-

loni nel passaggio dalla brutta

(progetto iniziale…siamo gen-

te seria!!!) alla copia in bella

un gruppo ha sbagliato un

termine, capita! Abbiamo de-

ciso di lasciare l’errore e lan-

ciare una sfida: lo trovate? E

se lo avete trovato sapete dire

quale termine si deve mettere?

Attenzione perché sono ben 3

le possibilità, si cambia una

lettera…abbiamo già detto

troppo.

Mentre lavoravamo abbiamo

scoperto che fra i nostri com-

pagni stranieri soli i due ra-

gazzi di nazionalità cinese pre-

feriscono leggere nella loro

lingua, gli altri in italiano, an-

che chi conosce i caratteri di-

versi tipo arabo o cirillico

(paesi dell’est europeo).

E poi un fatto divertente: un

nostro compagno, Gabriele,

per non fare nomi, già lo scor-

so anno aveva confessato alla

profe di non avere MAI letto

un libro! Lei ha fatto di tutto

per convincerlo e un po’di

Promessi Sposi e qualcosa

sull’antologia ha letto, ma non

molto. Quest’anno però Ga-

briele è proprio caduto nella

trappola! Parlando parlando la

profe gli ha proposto di legge-

re un libro “due pagine alla

volta”. La cosa funziona così:

ogni volta che abbiamo lezio-

ne la profe porta a Gabriele

due pagine di un libro, lui sa

solo che è un romanzo

d’avventura, e legge. Solo che

all’inizio lo ha tenuto molto

“sulle spine”, fingeva di non

ricordarsi di portare le pagine,

Gabriele ha insistito molto.

Quando ha dimostrato di vole-

re davvero iniziare a leggere

ha portato fotocopie. Gabriele

ha tentato di imbrogliare, co-

me era abituato alle medie,

cioè cercare su internet la tra-

ma e il titolo, per ora senza

successo.

L’esperimento funziona, ogni

giorno è sempre più curioso e

chiede i suoi fogli, la profe li

ha sempre nella cartelletta ma

finge di scordarsi e lui chiede,

chiede…

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Il MANTRA di questo articolo è

PER ESSERE FELICI BISOGNA…

… SFRUTTARE AL MEGLIO IL NOSTRO TEMPO (Clarissa Giuliani 4S) Io sono una persona felice? Non tutti siamo in grado di rispondere al quesito, perché non prestiamo atten-

zione a ciò che abbiamo. Prima di provare a rispondere, occorre soffermarsi sul desiderio che si prova. Se-

condo numerosi esperti di Psicologia, la felicità è uno stato d’animo che ha origine dalla soddisfazione dei

propri bisogni e desideri. Questa disciplina dice anche che la felicità è nella soluzione ai propri problemi, è

la consapevolezza di appartenere a qualcuno. Nella piramide dei desideri di Maslow, famoso studioso, al

terzo gradino troviamo amicizie, affetti familiari e intimità sessuale: essere amati completa la nostra esi-

stenza.

Alla luce di queste riflessioni, penso che la vera felicità sia quella che si prova solo in età avanzata; nel mo-

mento in cui sbirciamo nel passato e ripercorriamo con la mente tutte le sfide che la vita ci ha posto, tutte

le sofferenze e le delusioni, valutando quanto queste ci hanno fatto crescere, ma anche quanto ci hanno

cambiato la vita, ci rendiamo conto di aver sfruttato al meglio il tempo e allora possiamo considerarci per-

sone felici.

Piramide dei bisogni di Maslow Teoria delle motivazioni di Maslow

MANTRA: "veicolo o strumento

del pensiero o del pensare", ovvero

una "espressione" e formula sacra.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

… CERCARE DENTRO DI NOI (Lendita Kranisqi 4S)

FELICITA’, REALTA’ o ILLUSIONE? Nessuno di noi sa cosa sia realmente la felicità, la cerchiamo ovunque du-

rante la vita, soprattutto durante l’adolescenza. Spesso ci convinciamo che si trovi nella persona che amia-

mo. Secondo me è sbagliato “racchiudere” la felicità in un altro individuo; l’unica persona che ha titolo per

custodire la nostra gioia siamo noi stessi, che ci conosciamo e sappiamo cosa vogliamo realmente.

Credo sia impossibile essere costantemente felici perché la vita ci mette davanti tanti ostacoli che ci po-

trebbero portarci alla crisi, piuttosto che al nostro bene. Per questo non dobbiamo mai smettere di cercare

ciò che può renderci felici, che può celarsi dentro di noi. Perché ciò sia possibile, bisogna avere stima e fidu-

cia in noi stessi, piuttosto che negli altri.

…NON DESIDERARE (Desirè Bassani 4S) Il momento della felicità si raggiunge quando ci troviamo in uno stato di benessere psico-fisico assoluto.

Come si arrivi a questo non è ben chiaro. Quando non desideriamo più nulla di quello che possediamo, sia-

mo consapevoli che il nostro bisogno si è estinto e non ci resta che far durare il nostro stato di felicità più a

lungo possibile. Per fare ciò bisogna tenere “aumentato” il grado di felicità - qui sta il segreto!- sulla base di

cambiamenti emozionali che ci caratterizzano, ponendoci degli obiettivi che siano alla nostra portata e

raggiungendoli uno dopo l’altro, fino ad arrivare ad una realizzazione personale, per non lasciare che la no-

stra vita diventi una monotona routine senza via d’uscita.

Il prototipo della persona felice? Chi ha una bella famiglia, chi ha successo economico e sociale ma anche il

peggiore della società, il delinquente, il drogato o il barbone potrebbe essere felice, il più felice del mondo

se è contento di ciò che fa e se si trova bene nell’ambiente che lo circonda.

…VALORIZZARE CHI TI STA ACCANTO (Rossana Barone 4S) Credo che la felicità stia nelle piccole cose- luogo comune, lo so!- Quali piccole cose? Per esempio

l’emozione che un padre stanco, tornando a casa dal lavoro, trova nella voce di sua figlia che gli dice: “Ciao,

papà!”. La felicità è nel rapporto con le persone care, nella fiducia negli altri, nell’amore e nell’amare. Molti

filosofi e sociologi nei loro libri scrivono di felicità e suggeriscono teorie e percorsi, versano fiumi di inchio-

stro per arrivare alla conclusione che ciascuno troverà la propria strada per la felicità.

Secondo l’economista Zamagni l’avaro è l’emblema dell’infelicità ed è infelice perché si priva del rapporto

umano, preso com’è dal mito dell’efficienza. La vita è troppo breve per essere sprecata tra avidità ed ira. Se

facciamo un po’ d’attenzione, ci accorgeremo che la felicità si può trovare accanto a noi, nell’emozione di

chi ci sorride.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

The Human Rights 1948 (Rossana BARONE 4S)

Nella Dichiarazione universale

dei Diritti umani, leggendo il

diritto numero 16 “Matrimo-

nio e famiglia, ho trovato una

frase: “Ogni adulto ha il diritto

di sposarsi e di avere una fa-

miglia se vuole. Uomini e

donne hanno gli stessi diritti

quando sono sposati e quan-

do sono separati”. Allora, vi-

sto che vorrei capire come si

fa, ho pensato di rivolgermi

alle due persone che mi ama-

no più di tutti e che sono spo-

sate da 46 anni, i miei nonni.

Ho domandato loro cosa signi-

fichi il matrimonio e loro si

sono messi a ridere. Sorriden-

do mi hanno risposto: “Sop-

portare e amare”. Sono pie-

namente d’accordo con la loro

risposta.

Successivamente ho chiesto a

mio nonno come avesse capi-

to che sua moglie era la donna

giusta. Lui ha risposto quasi

con le lacrime agli occhi: “Era

bellissima e, quando la guar-

davo, sentivo le formichine

nello stomaco”; poi, senza far-

si sentire dalla nonna, ha ag-

giunto: “Era una piccola prin-

cipessa da far crescere e, an-

che se dopo 46 anni non ci

sopportiamo quasi più, la sera

ci accomodiamo sul divano e

guardiamo insieme la televi-

sione, ricordando ogni tanto i

bei tempi quando eravamo

belli e sani, come te!”. La

nonna ha aggiunto: “Il nostro

matrimonio non è stato rose e

fiori, ma nonostante tutto ab-

biamo cercato un modo con-

corde per entrambi, spesso

rinunciando ad un po’ di orgo-

glio personale”.

Credo che questa coppia sia

per tutti d’esempio perché in-

segna che l’amore, che ci do-

vrebbe essere nel mondo,

passa per il rispetto. Nella

mente di uomini e donne do-

vrebbe esser chiaro che, per

essere rispettati, si deve ri-

spettare.

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Che cos’è?

A. Il progetto di un mulino.

B. Un quadro astratto.

C. La torta del prof. Franchetti

Chi è?

A. Maria Montessori.

B. Enriqueta del “Segreto”.

C. E’ la prof.ssa ...

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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016

Saluti da Silvia e da Ilaria di 4 OT in ASL al BAR

Saluti dalla segreteria...