EDITORIALE DA ARGILLA A ORO Ricominciamo da tre · ne sole con figli che voglio-no avvicinarsi alla...

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23 Maggio 2010 ANNO XIX Numero 167 DA ARGILLA A ORO Sembra proprio che i tempi siano duri anche per la Chiesa, eppure la fede non è una cosa privata o da vivere solo a casa nostra. Oggi l’ironia della storia sembra venire chiaramente dai musulmani che sottolineano gli aspetti sociali della loro fede. Lo Stato è laico, ma non la società. In questa società, la Chiesa riscopra il suo essere popolo. L’invito che cogliamo è a superare le difficoltà della fraternità, che sollecitano la Chiesa ad essere capace di legami, ad essere colei che garantisce la comunione, che lascia le vesti per stare con i giovani, che vive la carità con le persone in nuove situazioni e che cerca di vivere una vocazione comunitaria quotidiana. Partecipiamo con questo spirito alla comunità cristiana, per non rimanere imbrigliati nella cultura chiassosa del dibattito o nella sola prospettiva privatistica. L’assemblea parrocchiale diventi perciò una grazia. Dice un proverbio cinese: “L’unità di un popolo sa trasformare l’argilla in oro” don Olinto EDITORIALE PERIODICO DELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO Via Dante, 25 - OPERA - Telefono 02/57600310 - email: [email protected] In preparazione all’Assemblea parrocchiale Ricominciamo da tre Equipe liturgica, famiglie ricostruite, potenzialità della comunicazione. Una sintesi delle riflessioni del Consiglio pastorale su tre aree tematiche strategiche per il prossimo anno 5 giugno Assemblea Parrocchiale Vista l’importanza dell’appuntamento annuale, sarebbe inte- ressante che tutti partecipassero. Il programma è il seguente: ore 18 Santa Messa ore 19 Assemblea in chiesa , ascolto dei gruppi e programmazione del prossimo anno pastorale ore 21 Cena comunitaria in oratorio: ciascuno porta qualcosa da mangiare, e metteremo tutto in comune Il contributo di tutti è prezioso e apprezzato Comunicare per sentirsi comunità Da più parti si segnala la necessità di una maggiore conoscenza di ciò che viene fatto all’interno e all’esterno della parrocchia sia per rag- giungere più persone possi- bili che per creare un mag- giore senso di appartenenza (specialmente per i ragazzi o gli anziani) e l’idea di sen- tirsi legati a una comunità. Per questo occorre utilizzare strumenti di comunicazione più efficaci, rapidi e che raggiungano più persone possibile. Serve anche snel- lire gli avvisi a fine Messa. (Continua a pagina 2) Un piano di formazione alla liturgia Emerge l’esigenza di un piano di formazione alla liturgia, che aiuti le persone che svolgono attività nei riti liturgici a essere certe dell’importanza del proprio compito, che dovrà essere svolto con responsabilità e con la consapevolezza di fornire un servizio alla co- munità, lasciando spazio a chi vorrà partecipare. Per poter raggiungere tali obiettivi è necessario prov- vedere a una formazione della comunità e delle perso- ne che offrono questi servi- (Continua a pagina 2) Una coppia guida per le nuove famiglie Occorre individuare le fami- glie (separati, divorziati, coppie di fatto...) o le perso- ne sole con figli che voglio- no avvicinarsi alla Chiesa. La parrocchia vuole porre l’attenzione nei loro con- fronti con la formazione di una coppia che avrà in segui- to la funzione di guida. Per la formazione ci si affida ai corsi già esistenti, ai quali partecipano coppie del deca- nato ma nessuna della nostra parrocchia. A livello parroc- chiale, quindi, il progetto appare utopico, per ora, ma è (Continua a pagina 2)

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23 Maggio 2010 ANNO XIX Numero 167

DA ARGILLA A ORO Sembra proprio che i tempi siano duri anche per la Chiesa, eppure la fede non è una cosa privata o da vivere solo a casa nostra. Oggi l’ironia della storia sembra venire chiaramente dai musulmani che sottolineano gli aspetti sociali della loro fede. Lo Stato è laico, ma non la società. In questa società, la Chiesa riscopra il suo essere popolo. L’invito che cogliamo è a superare le difficoltà della fraternità, che sollecitano la Chiesa ad essere capace di legami, ad essere colei che garantisce la comunione, che lascia le vesti per stare con i giovani, che vive la carità con le persone in nuove situazioni e che cerca di vivere una vocazione comunitaria quotidiana. Partecipiamo con questo spirito alla comunità cristiana, per non rimanere imbrigliati nella cultura chiassosa del dibattito o nella sola prospettiva privatistica. L’assemblea parrocchiale diventi perciò una grazia. Dice un proverbio cinese: “L’unità di un popolo sa trasformare l’argilla in oro”

don Olinto

EDITORIALE

PERIODICO DELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO Via Dante, 25 - OPERA - Telefono 02/57600310 - email: [email protected]

In preparazione all’Assemblea parrocchiale

Ricominciamo da tre Equipe liturgica, famiglie ricostruite, potenzialità della comunicazione. Una sintesi delle riflessioni del Consiglio pastorale su tre aree tematiche strategiche per il prossimo anno

5 giugno Assemblea Parrocchiale

Vista l’importanza dell’appuntamento annuale, sarebbe inte-ressante che tutti partecipassero. Il programma è il seguente: ore 18 Santa Messa ore 19 Assemblea in chiesa, ascolto dei gruppi e programmazione del prossimo anno pastorale ore 21 Cena comunitaria in oratorio: ciascuno porta qualcosa da mangiare, e metteremo tutto in comune Il contributo di tutti è prezioso e apprezzato

Comunicare per sentirsi comunità

Da più parti si segnala la necessità di una maggiore conoscenza di ciò che viene fatto all’interno e all’esterno della parrocchia sia per rag-giungere più persone possi-bili che per creare un mag-giore senso di appartenenza (specialmente per i ragazzi o gli anziani) e l’idea di sen-tirsi legati a una comunità. Per questo occorre utilizzare strumenti di comunicazione più efficaci, rapidi e che raggiungano più persone possibile. Serve anche snel-lire gli avvisi a fine Messa.

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Un piano di formazione alla liturgia

Emerge l’esigenza di un piano di formazione alla liturgia, che aiuti le persone che svolgono attività nei riti liturgici a essere certe dell’importanza del proprio compito, che dovrà essere svolto con responsabilità e con la consapevolezza di fornire un servizio alla co-munità, lasciando spazio a chi vorrà partecipare. Per poter raggiungere tali obiettivi è necessario prov-vedere a una formazione della comunità e delle perso-ne che offrono questi servi-

(Continua a pagina 2)

Una coppia guida per le nuove famiglie

Occorre individuare le fami-glie (separati, divorziati, coppie di fatto...) o le perso-ne sole con figli che voglio-no avvicinarsi alla Chiesa. La parrocchia vuole porre l’attenzione nei loro con-fronti con la formazione di una coppia che avrà in segui-to la funzione di guida. Per la formazione ci si affida ai corsi già esistenti, ai quali partecipano coppie del deca-nato ma nessuna della nostra parrocchia. A livello parroc-chiale, quindi, il progetto appare utopico, per ora, ma è

(Continua a pagina 2)

FONDATO NEL 1992

Direttori (f.f) Don Olinto, Emanuele, Angela

Impaginazione

James

Stampa Cesare, Gianni

Registrazione Tribunale di

Milano n.610 del 14/11/1992 Stampato in proprio

assolutamente fattibile a livello decanale. L’obiettivo di fondo è cercare di dare una proposta precisa alle famiglie ricostituite, creare un gruppo di incontro, per far capire alle persone che si trovano in questa situa-zione che non sono abbandonate a se stesse e che possono trovare un punto di ascolto e di accoglienza nella Chiesa. La Chiesa sta guardando solo da poco a questo nuovo

genere di nuclei familiari; il cammino è dunque ancora in formazione. Tuttavia è necessario far capire alle persone che qual-cosa già esiste, per dare loro attenzione e comunicare l’idea che non si vuole solo porre dei limiti a chi si dovesse trovare in queste condizioni. In conclusione: l’obiettivo primo è sensibilizzare le perso-ne a partecipare a questi corsi, in modo da creare coppie che possano agire non solo a livello decanale, ma anche parrocchiale.

(Una coppia guida per le nuove famiglie - Continua da pagina 1)

Gli strumenti individuati per attuare questo progetto sono: - L’utilizzo del web e delle mail, per esempio con l’invio di una newsletter che aggiorni sulle iniziative della parrocchia in modo rapido ed economico. - Potenziare Ecclesia approfondendo tematiche a carattere sociale per sensibilizzare le coscienze, e distribuirlo setti-manalmente. Per fare tutto ciò è necessario innanzitutto ampliare la reda-zione di Ecclesia a livello di rappresentanza parrocchiale, facendo partecipare più persone. Per potenziare la redazio-ne si possono creare dei gruppi di persone che trattino cia-scuno un tipo di argomento da approfondire in modo da avere una “redazione virtuale” che invii gli articoli relativi a un determinato argomento alla redazione anche via email. In questo modo non si disperderebbero tempo ed energie e ogni gruppo potrebbe creare e inviare comodamente gli articoli relativi ai vari argomenti. Per quanto riguarda la forma di Ecclesia vengono avanzati due suggerimenti: - Lasciare Ecclesia con uscite mensili e fare un foglietto separato per gli avvisi in Chiesa, per non svilirne i contenu-ti, e lasciare l’editoriale come fonte di riflessione. Un’uscita settimanale, infatti, rischia di essere troppo im-pegnativa anche nella sola ricerca degli argomenti e degli articoli da pubblicare, riducendo la qualità dei temi trattati. - Prevedere uscite settimanali, estrapolando un “fatto della settimana” che diventerebbe il tema portante del relativo numero settimanale di Ecclesia, intorno al quale fare rifles-sioni, approfondimenti, ecc. - Creare una radio cittadina usufruibile es. da persone che hanno impedimenti per venire a Messa (anziani, disabili, ecc.). Essendo la radio uno strumento di nicchia, sarebbe opportuno però fare un’indagine per accertarsi su quante persone potrebbero essere interessate, in quanto molti se-guono già da casa la S.Messa in televisione o ascoltano Radio Maria.

(Comunicare per sentirsi comunità - Continua da pagina 1)

zi. La formazione dovrà es-sere effettuata a tre livelli: 1. Parrocchiale 2. Di gruppo 3. Di ministero La formazione è strettamen-te legata alla creazione di una Equipe Pastorale Litur-gica, sul modello della Equi-pe Pastorale Familiare, che gestisca e coordini i diversi volontari. L’equipe dovrà gestire e garantire: - Il coordinamento dei grup-pi che operano nei vari mini-steri, nonché dei singoli sog-getti che vi partecipano. - Una responsabilità chiara del servizio fornito con la consapevolezza che si sta facendo qualcosa per la co-munità e non per se stessi. - Un’apertura continua ai nuovi soggetti che vogliono portare il proprio contributo per fornire e migliorare i servizi prestati, agevolando e non ostacolando un’eventuale “rotazione” delle persone nei vari com-piti. Le persone dovranno avere ruoli “a termine”, eventual-mente riconfermati di volta

in volta, per permettere ad altri soggetti di subentrare. Si evidenziano, inoltre, tre tematiche da prendere in considerazione a livello di contenuti: Educazione allo spirito della liturgia: occorre dare una formazione liturgica ai vari gruppi per portare avanti il servizio con consapevolezza e responsabilità. Ricordare a chi opera nella liturgia che c’è sempre qualcosa da im-parare. Educazione alla partecipa-zione della liturgia: bisogna coinvolgere più persone e ampliare la partecipazione ai ministeri. Per fare ciò è ne-cessario sviluppare innanzi-tutto un sentimento di aper-tura e di condivisione delle varie attività e delle respon-sabilità, abituando le perso-ne agli incarichi a termine. Educazione alla creatività della liturgia: sottolineare l’importanza dell’educazione alla creativi-tà della liturgia: le liturgie non devono essere uguali le une alle altre, bisogna valo-rizzarne le diversità a secon-

(Un piano di formazione alla liturgia - Continua da pagina 1)

NUOVI LAVORI IN CORSO Una delle proposte per il progetto

del nuovo oratorio che sarà illustrata durante l’Assemblea

Parrocchiale del 5 giugno.

Biografia di comunità Sostieni e rafforza la fede di genitori, amici e parenti di: Alessandro Civardi, Tommaso Panzone, Asia Proietto, An-drea Di Lena, Sofia Meazzi, Francesca Baroni, Fabiola Licciardello, Sofia Licciardello, Federica Rosa Faccioli. Riccardo Di Corrado, Greta Casolaro, Alessia Di Caprio, Alessandro Corrù, che hanno ricevuto il Battesimo. Accompagna nel cammino di fede e di amore:

Biganzoli Alessandra, Buffonelli Francesca, Calcagnile Veronica, Caldarola Luca, Cambrea Mattia Giuseppe, Caz-zaniga Daniele, Ciceri Noemi, Crisafulli Francesco, Di Falco Riccardo, Farinella Linda, Guglielmelli Isabella, Lombardi Lorenzo, Maggi Simone, Mandelli Davide, Martini Giulia Emma, Pennisi Riccardo, Pisani Davide, Pisani Federico, Puledda Luigi, Redaelli Alice, Rizza Filippo, Sarelini Chiara, Todisco Alessandro, Uvo Elisabetta, Vitali Mer-cedes, Agnelli Giorgio, Angeretti Giu-lia, Califano Nicole, Cammaleri Enza, Careccia Francesca, Clementi Luca, Comizzoli Claudia, De Luca Arianna, Di Girolamo Giuseppe, Fusco Veroni-ca, Gaidano Niccolò, Gardiola Gegeth Marie, Giribone Leonardo, Lenoci Fa-bio, Licciardiello Andrea Luigi, Maraf-fino Marco, Meazzi Elisa, Miniaci Be-atrice, Pelizzola Christian, Porta Marti-na, Scicchitano Daniel, Segalini Matte-o, Tassan Mazzocco Stefano, Toma Marlena, Tronconi Martina, Valsecchi Gaia, Benzoni Alassandro, Bossi Elena, Bottini Matteo, Caragata Rebecca, Cedeno Valeria, Covini Kevin, Giuliani Nicole, Lovecchio Stefano Vito, Makuku

Noah, Milanesi Alberto, Romagnoli Matteo, Adesso Fabia-na, Bisignano Marco, Bormolini Davide, Brena Elisa, Bru-soni Enrico, Caffi Giacomo, Canetti Diletta, Cavallone Andrea, Currenti Gianluca, Ferrari Marco, Ferrario Fran-cesca, Fumai Niccolò, Galazzo Alessia, Ghidoni Riccardo, Landi David, Marazzi Davide, Minucci Aldo, Riboni Gre-ta, Ricciardone Davide, Roscelli Simone, Santori Luca, Tropeano Ilenia che hanno partecipato in pienezza con la prima Comunione alla Mensa Eucaristica

Rafforza la fede e l’amore di: Castaldo Aurora, Cazzaniga Lorenzo, De Simone Andrea, Giannatempo Mirko, Longo Mattia, Niniano Barba-ra, Puglisi Giulia, Sammarco Andrea, Vecchiarelli Massimo, Anelli Jacopo, Botta Andrea, Cavagnera Riccardo, Ceriotti Vanessa, De Leonardo Matti-a, Gottardo Nicole, Laurendi Chiara, Rao Patrick, Salvemini Melissa, Scac-cianoce Marco, Sorrentino Martina, Zagato Riccardo, Spinosa Gaia, Bar-tolo Lorenzo , Besana Elisa, Di Corra-do Mattia, Dossena Valentina, Facchi-netti Federico, Lo Vecchio Lucrezia, Narcisi Sara, Pessina Luca, Petta Si-mone, Provvido Andrea, Russo Ales-sandro D’Amato Matteo, Fossati Ma-ria Chiara, Palomba Vincenzo, Cara-

belli Arianna, Colasuonno Giulia, Comizzoli Emma, Con-dello Jacopo, De Ambrogi Giorgia, Fadani Rebecca, Fio-rella Marco, Forny Federica, Lama Mario, Magri Laura, Manna Marzia, Perna Angela, Piacentino Riccardo, Puglisi

(Continua a pagina 5)

Tante volte abbiamo sentito que-sta frase, rivolta dagli adulti ai bimbi, riferita a un tipo di gelato, a un modello di scarpe, talvolta, drammaticamente, alla decisione di stare col papà o con la mamma, o di schierarsi per l’uno o per l’altro. Questo avviene a cinque come a quindici anni, ma denota la stessa, preoccupante, fatica e rinuncia degli adulti a decidere, assumersi la responsabilità della scelta, pagare il prezzo della deci-sione. I n qu es t o mo d o s i ha l’impressione di r ispettare l’autonomia e favorire la crescita dei ragazzi, ma in realtà si genera in loro confusione, ansia, paura, per una scelta che non hanno gli strumenti e l’esperienza per af-

frontare con verità e completezza di giudizio. Se vogliamo generare adulti sereni e forti, capaci di ascoltare, riflette-re, capire e decidere, dobbiamo cominciare a dare serenità e pace a bimbi e ragazzi mostrandoci adulti così, capaci di sostenere il no senza il ricatto della solitudine, di andare controcorrente, capaci di giudizio e di fermezza, di sceglie-re la rinuncia a un oggetto come l’accoglienza di un lavoro, consi-derato poco prestigioso, senza vergogna, senza paure, senza ti-more di rimanere ai margini di una società che molto poco inve-ste sul pensiero, sul confronto, sull’interiorità, sulla bellezza dell’animo, sulla cura fedele, che guarda al futuro, di questo nostro

Sabato 12 Giugno 2010

Giornata di preghiera, riflessione e studio per coppie leaders

ed equipe di pastorale familiare

Tema: La spiritualità del matrimonio Percorso di formazione: Il conflitto nel grup-po: impariamo a gestirlo Luogo: S. Pietro Cusico (Mi) Programma: ore 8.30 Ritrovo e partenza ore 9.15 Preghiera e meditazione ore 10 Formazione ore 13 Pranzo (portato da casa) ore14 verifica dell’anno e prospettive future ore 17 ritorno ad Opera Solo per L’Equipe di pastorale familiare: ore 19 pizza (a Opera), sintesi e programmazione futura

Aurora, Puledda Denuisa, Quagliato Edoardo, Romano Carolina , Rossetti Alessandro, Sof-fientini Edoardo, Anelli Letizia, Carnevali Lu-ca, D’Acunzo Sofia, Di Donato Claudia, Fer-rari Lorenzo, Fragale Daniele, Frattini Silvia, Giribono Giorgia, Giuriato Marco, Mauri Giu-lia, Murru Alice, Nugara Marika, Pelucchi Andrea, Piazzolla Michele, Poggi Giorgia, Soldati Alessia, Spanò Leonardo, Bonfadini Elisa, Bossi Alessandro, Esposito Giorgia, Giacomini Sara che sono stati confermati nel dono dello Spirito Santo.

Benedici l’amore di: Carlo Cassinelli e Gioia Barbieri, Giuseppe Girgenti e Laura Cameri-ni, Gian Pietro Raimondi e Lisa Montanari,

(Continua da pagina 4)

Un grazie di cuore a tutti coloro che mi sono stati in diversi modi vicini in questi giorni. Il tempo di

Pasqua è memoria continua del nostro desti-no, ormai indissolubilmente unito a quello del Signore Gesù. Solo in questa speranza

è possibile trovare pace.

A tu per tu con i giovani/5 Amore… cosa vuoi?

FESTA PATRONALE

Mercoledì 23 giugno Ore 21 Meditazione su San Pietro con Don Angelo Casati, teologo, Poeta, e collaboratore della “cattedra dei non credenti”

Venerdì 25 giugno Ore 15.30 Confessioni

Sabato 26 giugno Ore 19 Pastasciutta e risotto con la Confraternita della Pentola di Senago Ore 21 Concerto dei “Mitici Angioletti”

Domenica 27 giugno Festa dei Santi Pietro e Paolo

Ore 10.30 S.Messa in oratorio A seguire pranzo comunitario (prenotazioni 10 euro in segreteria)

Lunedì 28 giugno Ore 21 Eucaristia per tutti i defunti

In vacanza, ma solo per ragazzi

III-IV-V elementare:

Cervinia (Ao) 3-10 luglio 2010

200€ all inclusive

I-II media:

Cervinia (Ao) 10-17 luglio 2010 200€ all inclusive

III media e superiori

Lavagna (Ge) 19-25 luglio 2010 180€ all inclusive

Iscrizioni dal don o Marinella...

Un pellegrinaggio è un cammino: un cammino fisico, fatto di caldo e freddo, di umido e calore, di sosta e accelerazio-ne, ma anche, e soprattutto, un cammino del cuore e della mente, fatto di abbandono e fiducia, di lotta e speranza, di riflessione e ricerca. Il nostro, di Fatima e Santiago, è stato un cammino soprattutto degli occhi e della mente, un cam-mino che ci ha portato nel cuore della spiritualità spagnola ed europea, la città di San-tiago (San Giacomo in spagno-lo), e nel cuore della spiritualità portoghese e Mariana. Fatima è il terzo santuario mariano più visitato al mondo dopo Guadalupe in Messico, e Lourdes, in Francia. Accanto ai luoghi cari alla tradizione spi-rituale cristiana abbiamo viaggiato con la mente, con gli occhi e con il cuore, all’interno della regio-ne della Compostela (documento redatto dall’autorità ecclesiastica per certificare il cammi-no penitenziale dei pellegrini alla tomba di S.Giacomo), ma anche nella terra del Porto, mera-viglioso vino scoperto dagli inglesi nel ‘600, nella regione del fiume Douro, che taglia in due la città di Oporto (in portoghese Porto). Passando per Coimbra, antichissima città universitaria e prima

capitale del Regno del Portogallo, e visitando, in particola-re, quelle splendide testimonianze di fede intensa e comu-nitaria della grande esperienza monastica medioevale nei monasteri di Batalha e Alcobaca, autentiche perle di luce, ariosità, tensione gotica verso l’alto, il cielo, Dio, nella re-gione che accoglie il piccolo borgo di Fatima. Infine Lisbo-na, città portuale, ricostruita sul modello dei grandi boule-vard francesi dopo il terribile terremoto del 1755, che la ridusse a un cumulo di rovine. Un viaggio nella storia eu-ropea, nella cultura, nella tensione spirituale, un modo nuo-vo e rinnovato di leggere sé, la propria storia, il proprio modo di abitare e amare questo nostro mondo, nella fiducia semplice e tenace di Fatima, e nel desiderio di conversione e penitenza di Santiago, due vie per rinnovare e rilanciare la vita, nella fedeltà al Vangelo e all’amore di Gesù.

Don Danilo

Vita di comunità

Fatima e Santiago, due vie per rinnovarsi Il pellegrinaggio parrocchiale in Spagna e Portogallo

Che cosa faceva Maria quando si diffusero parole maliziose su Gesù e si mise in giro la voce di discepoli imbroglioni e mentitori? Non si dice niente di Maria, se non che era assidua nella preghiera (At 1,14). Che cosa faceva Maria, la madre di Gesù, quando il tuono e il fuoco diedero a Pietro parole ardenti che toccarono il cuore della moltitudine? Sorprende che nessuno la noti, che Luca non abbia raccolto nessuna parola della Madre. Non resta che l’ultima sua traccia, attestata nel libro degli Atti: era assidua nella pre-ghiera. Che cosa faceva Maria quando i potenti del momento, gli esperti di leggi e religioni, volevano zittire la testimonianza degli Apostoli e impedire loro di parlare di Gesù? Non c’è traccia del suo sdegno, della sua protesta. Si deve quindi ripetere: era assidua nella preghiera. Che cosa faceva Maria quando scoppiò la grande persecu-zione e Stefano morì in modo così simile a Gesù? Non ci sono dichiarazioni di Maria, la madre di Gesù, non sono descritti da nessuna parte sentimenti o lacrime. Sono con-vinto che Maria, piuttosto, fosse assidua nella preghiera. Che cosa faceva Maria quando si accesero accanite discus-sioni con i Giudei, e Paolo, pieno dello zelo dei convertiti e di una sapienza ispirata, svolgeva i suoi argomenti con po-tenza di segni e profondità di pensiero? Maria era assidua nella preghiera. Che cosa faceva Maria quando persino i discepoli dell’unico Signore Gesù, il figlio suo amato, si divisero in partiti e litigi, e si confrontarono non senza a-sprezza e non senza offese? Maria era assidua nella pre-ghiera.

Nei tormentati e splendidi inizi della Chiesa, l’unica parola che riconosce la presenza di Maria è quella che attesta la sua preghiera. Viene da pensare che la preghiera di Maria non giovò alla Chiesa meno dei discorsi appassionati di Pietro, della testimonianza luminosa di Stefano, dell’argomentare coerente e penetrante di Paolo, delle dife-se in tribunale e delle sofferenze subite dai discepoli perse-guitati e insultati.

Forse per questo la Chiesa continua ad attraversare i secoli e non si lascia zittire dagli insulti, non si lascia intimorire dalle persecuzioni, non si lascia confondere dalle accuse. Maria è assidua nella preghiera. E chi sa quanti cristiani dappertutto e sempre continuano a tener viva la Chiesa, ad amarla, a difenderla senza dire una parola, senza fare una dichiarazione, senza irrompere nelle discussioni. Come Maria, sono assidui e concordi nella preghiera. È il grande silenzio che genera i santi, tiene giovane e lieta la Chiesa, custodisce la limpidezza dell’acqua viva perché continui a scorrere per dissetare tutti coloro che aspettano la consolazione di Dio. Don Mario il Vicario

Mentre state leggendo Ec-clesia, tutti noi di Jonathan saremo sul lago d’Iseo a divertirci con l’annuale gommonata, organizzata dal Club Nautico Milanese. Per non parlare di quando, un mese fa, i genitori delle per-sone disabili ci hanno prepa-rato una cenetta leggera, leggera: pepata alla livorne-se (cozze), pasta al forno, brasato, tiramisù. Ci siamo anche iscritti al Festival del teatro di Gorgonzola, con il filmato dello spettacolo “Gli altri siamo noi”, rappresen-tato dalla compagnia di Jo-nathan nel maggio 2008. Poi domenica 12 giugno saremo obbligati ad assaggiare qual-che robetta genuina che un agriturismo brianzolo ci pre-parerà per chiudere il nostro anno di... fatica. E a settembre ci ritroveremo per partire a razzo, cercando di organizzarci per un nuovo spettacolo teatrale, e a Otto-bre faremo la nostra solita gita di tre giorni a Ferrara, e qualche pizzata, i balli, e qualche lavoretto, ma senza stancarci troppo. Cosa volete, questa è la vita del gruppo Jonathan... E il bello è che si ripete tutti gli anni, anzi è un crescendo di iniziative: escursioni, pizze, cinema. E la compagnia cre-sce. In questi giorni si è aggiunto un altro amico, non tanto giovane, ma attento e inte-ressato a tutto quello che facciamo. Ci è stato segnala-to dal Comune che, come noto, non manca di assister-ci sia in modo materiale che con suggerimenti preziosi.

La compagnia si è allargata non solo con altri amici di-sabili ma anche con giovani volontari che rendono sem-pre più divertenti e ricchi i nostri momenti.

Tutto questo non è sufficien-te per convincervi ad unirvi a Jonathan? Allora vi pren-diamo per la gola, riportan-dovi una sicura ricetta per il volontario, scritta e traman-data da Eugenia, una nostra veterana.

Se non riuscite a prepararvi una piatto appetitoso nean-che così… almeno potete aiutarci devolvendo il 5 per mille della vostra dichiarazione dei redditi alla nostra associazione, indicando il codice fiscale 97226300156. Nel 2009 abbiamo ricevuto così 3mila euro, nel 2010 potremmo arrivare quasi a 5mila. Grazie a tutti! Se in-vece la ricetta vi convince, contattate i nostri volontari (333.5350428), vi racconte-ranno la loro esperienza.

Ricetta del volontario Sbrinare con il calore l’indifferenza. Far evaporare al sole la tri-stezza e filtrare il timore con un cuore sereno. Dosare un po’ d’impegno, frullato con l’entusiasmo. Mischiare il tempo (quanto basta) alla dedizione. Aggiungere sorrisi in abbondanza, dividerli in parti uguali. Non lesinare gioia e allegria. Amalgamare il tutto con il lievito dell’affetto. Farcire con amicizia e com-prensione.

Giulio Albanese

La lettera del vicario Il grande silenzio che custodisce la Chiesa

Gruppo Jonathan La ricetta del volontario. Noi ci divertiamo, e voi?

La Port-au-Prince che avevo conosciuto non esiste più. La città che mi aveva accolto e che avevo imparato ad a-mare, vivendo i momenti tragici degli ultimi anni a fianco della gente, è ridotta al dolore dei sopravvissuti, alle soffe-renze indicibili dei feriti e dei loro famigliari e a un muc-chio di macerie. Martedì 12 gennaio sembrava una giornata normale, come quelle a cui mi stavo piano piano abituando tornando in capitale dalla provincia per le normali attività. Questa volta ero venuta con due piccoli e le loro madri, due bimbi con problemi di salute tali che avevamo optato per meglio aiutarli ai medici e agli ospedali della capitale. […] Mi stavo preparando a dare da mangiare a Emmanuel, di circa 5 anni, e Micheberline, fra i tre e i quattro anni, immobilizzati da una tetraparesi dalla nascita; avevo siste-mato le due carrozzine davanti a me, nel refettorio. All’improvviso, in un minuto, è successo il finimondo. Inizialmente si è sentito un brontolio, cupo, sordo, pauroso, proveniente dalla terra e contemporaneamente la terra ha iniziato a tremare. Poi una pausa, il tempo di cercare gli sguardi degli altri e subito il sussulto ha ripreso, molto più forte e tutti quelli che potevano sono scappati all’aperto urlando e pregando. Poi il peggio: delle scosse laterali for-tissime, nelle quali il terreno si spostava sotto i piedi e tutto e tutti erano scaraventati via, a terra. Tutto è volato via, brutalmente . Tutto si frantumava. Tutto cadeva e rotolava. Si sono scoperchiati i tombini per la violenza delle acque che volevano uscire, in casa l’acqua dei bagni ha inondato il pavimento, i tubi si sono rotti, così come la cisterna sul tetto della casa, che ha iniziato a rovesciare acqua a frotte tutt’intorno. Rumore di vetri infranti, scricchiolii e urla. Lo spettro della morte. Cinque anni fa, nei momenti più caldi della guerra civile, proprio qui a Port-au-Prince, delle “chimè” incontrate per strada mi hanno puntato in faccia una pistola, guardandomi, indecise se spararmi o no. Ricor-do bene quel momento: credevo che mi avrebbero sparato e ho ancora coscienza del fatto che in quel momento, guar-dando la pistola che avevo davanti agli occhi, non sono riuscita a pensare a niente, se non al fatto che mi avrebbero sparato e che stavo per morire. Invece mi hanno lasciata vivere. Martedì sera ho creduto di nuovo di stare per mori-re, ma ho avuto la grazia di una lucidità diversa: non sono corsa fuori, ho voluto rimanere con i bambini che non po-tevano cercare scampo, e ho protetto con il mio corpo Em-manuel e Micheberline e se avessi potuto li avrei protetti tutti. Quando tutto è finito mi sono trovata in piedi, abbrac-ciata ai due piccoli in carrozzella, e sentivo la mia voce dire “Gesu’” e i bambini piangere. Tutto intorno il caos, che piano piano ha preso la forma di voci, di pianti di urla che venivano da lì, dal foyer, dagli altri bambini, dagli a-

dulti ma anche da tutte le case intorno, da tutta la città. […] Nonostante tutto, però, nessuno dei bambini del foyer si è fatto nulla. Io credo sia stato un miracolo.

Il miracolo della vita. Così come credo sia stata una gra-zia “preparata” e voluta la mia presenza qui con i bambini in questi giorni. Subito dopo le scosse non volevano la-sciarmi; i cinque che camminano mi seguivano ovunque, dovevano toccarmi fisicamente. Da quando tutto è succes-so hanno bisogno di vedermi e sapere dove sono, dormo con loro all’aperto, nel giardino, dove ci siamo dovuti rifu-giare; mi aspettano durante la giornata. Credo che la mia presenza accanto a loro, assolutamente non prevista né pre-vedibile nei giorni precedenti sia “traccia” dell’amore di Dio per loro. E’ Lui che li ha salvati, è Lui che non ha vo-luto attraversassero questo momento da soli. Affermo tutto questo cosciente di poter essere fraintesa, ma chi mi cono-sce sa che non mi interessa parlare di me, ma di Lui e del Suo Amore per gli uomini, da proclamare soprattutto in questo momento. Con tutto il mio essere proclamo il suo Amore per ogni uomo, soprattutto per coloro che sono nel-la sofferenza. Non è Lui che desidera la sofferenza dell’uomo, Lui le dà un senso, Lui dà all’uomo la forza di portarla; Lui non la spiega, la attraversa e la trasforma in Sua Gloria e permette a noi di fare altrettanto. Lui è qui, al nostro fianco, Lui è in noi, in tutti questi feriti, in questi padri e madri che piangono, in questi bambini piagati; Lui è in noi, che cerchiamo di lenire le sofferenze e i dolori dei fratelli, lasciando la sofferenza e il dolore e l’impotenza colpire anche noi; Lui è qui, Uomo dei dolori che ben co-nosce il soffrire. Non ci lascia soli con il nostro dolore, lo ha già preso su di sé. Ecce Homo: ecco l’Uomo. […]

Orrore e solidarietà. Ho fatto il possibile per tenere i pic-coli lontano dall’ospedale, perché quello che abbiamo visto nell’urgenza in questi giorni ed in queste notti è stato orri-bile. […] Tutti noi viviamo all’aperto da quando il disastro è successo, dormiamo e mangiamo fuori, restando all’interno solo se necessario. Non riusciamo a comunicare facilmente. Anche la Chiesa di Port-au-Prince è decimata. L’arcivescovo e il suo ausiliare sono morti, la cattedrale distrutta. […] Intere zone della città non esistono più. Sono solo macerie. I cadaveri sono ovunque. L’odore ammorba l’aria e la gente si copre il naso e la bocca con mascherine o con fazzoletti o con stracci. Buona parte degli ospedali e delle farmacie sono inagibili. […] Vi abbraccio tutti e vi ricordo al Signore. Vi chiedo di pregare per questi bimbi, per i feriti e i sofferenti, i morti, per questo popolo e per tutti noi che il Signore ha chiamato a dire il Suo Nome condividendo la vita di questa gente.

Testimonianze

Una presenza nel terremoto, una traccia dell’amore di Dio Alcuni brani del racconto di Maddalena Boschetti, missionaria laica consacrata, inviata ad Haiti dalla diocesi di Mi-lano e pubblicato sul foglio di collegamento tra i Fidei donum, le loro famiglie e le comunità parrocchiali

Lo scandalo della pedofilia nella Chiesa ha creato imbarazzo e dolore. Il Papa nella lettera ai cattolici irlandesi, scritta il 20 Marzo, parla di "sgomento” e di “tradimento” e si dichiara “scandalizzato e ferito”. Nonostante la forza delle sue parole, la percezione della gravità degli scandali, che in questi ultimi tempi sono affiorati, non si placa. […]. La doman-da che si pone, nella sua drammatica semplicità è: come è stato possibile? Occorre molta umiltà e “onestà” per capire che cosa è successo. Nonostante la rigidità nota della dottrina della Chiesa a proposito di sessualità, di fronte alla vastità del fenomeno degli abusi non si è registrata nel tempo una fermissima presa di posizione e condanna del “delitto”. Spesso l’intervento si è limitato ad alcune ammonizioni e proibizioni, provvedendo al semplice spostamento dei sacerdoti o religiosi coinvolti. Eppure non si tratta solo di regole infrante e quindi di peccato. Il perdurare dei fenomeni di abuso e la loro presunta im-punità reggono sulla concezione dominante che non rispetta le persone più fragili: in questo caso i minori. […] L’abuso è prima di tutto nel dominio; diventando perverso, sfocia nel sopruso sessuale. Ma il filone nel quale l’abuso sessuale si manifesta fonda la sua radice nella presunta superiorità dell’educatore. L’habitat che spiega la diffusione è nella violen-za di persona contro persona. Si manifesta e diventa prepotente verso i più fragili. […] Se l’educatore riveste la funzione “sacra”, la violenza diventa potere assoluto. Alla mancanza di coscienza del non rispetto si aggiunge la protervia di agi-re in nome di una superiorità, oltre la quale non esiste nulla di umano, perché il controllo si sposta in sfere (quella delle coscienze) che non hanno riscontri. […] Il Sommo Pontefice attuale ha posto la parola fine al clima di silenzio e di omertà su questi crimini. […] Nonostante questo, le numerose cause civili e penali intentate vorrebbero dimostrare la collusione nel clima di omertà riscontrato tra alcune Diocesi, la Santa Sede e il Papa in persona. Le prese di posizione del Papa, le dimissioni di alcuni Vescovi, gli interventi sulla Chiesa degli Usa e in Irlanda mostrano che si è giunti al punto di non ritorno. La Chiesa vuole fare chia-rezza: lo fa con dolore e vergogna. Ma non c’è altra strada, se non quella di dire la verità tutta e se i comportamenti sono stati aberranti la richiesta di perdono a Dio e alle vittime è l’unica strada da percorrere. […] Da vicende così vergognose e dolorose, la Chiesa tutta può trarre grandi insegnamenti. Il primo è che uno spirito evan-gelico non può permettersi posizioni di dominio nei confronti di nessuno: né per censo, né per età, né per genere. Il po-tere è nemico del rispetto e della fratellanza. L’umiltà suggerita dalle beatitudini impedisce ogni forma di sopruso. Soli di fronte a Dio, non è possibile nascondere la propria pochezza, da cui il rispetto di ogni vivente. E’ l’atteggiamento coerente della creatura che crede in Dio e dal quale trae vita e virtù. I poteri espressi portano sempre conseguenze deva-stanti. L’abuso dei minori è una prova gravissima del peccato di potere. Prima che offendere il sesto comandamento è stato offeso il primo e supremo dei comandamenti: non avrai altro Dio fuori di me. Il secondo insegnamento riguarda il rispetto della verità. Essa va perseguita. Nascondersi dietro paure e ulteriori vergo-gne produce mali peggiori. La verità non va mai negata, perché è la fonte di ogni rapporto corretto con Dio e con tutte le creature. Se dietro la verità negata i nemici della Chiesa si approfitteranno, non deve essere scelta la strada facile della negazione del male. Sarebbe un’incongruenza e la continuazione della negazione della verità. La verità si afferma con la virtù e non con la riduzione del male commesso. Il terzo insegnamento è la grande penitenza. Fare penitenza significa riconoscere il male commesso e, in qualche modo, ripararlo, affidandosi al perdono di Dio e delle vittime, ma pagando gli effetti negativi conseguenti. Al clima di peniten-za è chiamata tutta la Chiesa: come per le grazie ricevute tutti i membri della Chiesa ne gioiscono, per il male commes-so tutta la Chiesa ne soffre. Quest’anno è stato indetto l’anno sacerdotale, con l’attenzione al Santo Curato d’Ars. La sua figura ha illuminato molti presbiteri e dal piccolo villaggio molti di essi hanno tratto forza e futuro. Quegli stessi presbi-teri debbono trarre coraggio per portare su di loro il male commesso da alcuni confratelli. Un’ultima considerazione a proposito delle comunicazioni da parte della Chiesa agli scandali che, giorno dopo giorno, vengono denunciati. L’incertezza delle prime ore, le mezze ammissioni, le divagazioni non servono. In un mondo in cui la comunicazione avviene in tempo reale e a livello globale, è indispensabile la coerenza e la chiarezza, per ciò che ri-guarda il presente e anche il passato. […] Alcune considerazioni, pure possibili, in ambiti e in tempi più tranquilli, in questi momenti non sono adeguate. La cultura moderna esige una confessione piena del male commesso. E’ doveroso dire chiaramente: gli abusi sono avvenuti; sono stati diffusi e colpevolmente coperti. Per il passato non possiamo che vergognarci e chiedere perdono. Per il futuro ci impegniamo a che non avvengano più.

Per riflettere

Chiesa e pedofilia: un peccato di potere Continua, anche all’interno della Chiesa, il dibattito sullo scandalo pedofilia. Lo stesso pontefice Benedetto XVI è tornato sull’argomento durante il viaggio a Fatima, ricordando come “la Chiesa soffre per gli attacchi dal suo interno, dal peccato che esiste nella Chiesa stessa" e sollecitando “il perdono che occorre dare unitamente alla necessità di giustizia, perché il perdono non sostituisce la giustizia”. Dopo l’articolo pubblicato sullo scorso numero, proponiamo ora la riflessione di don Vinicio Albanesi, pubblicata su Settimana (Ed. Dehoniane) il 2 maggio scorso.

Calendario di Maggio-Giugno 2010 23 dom

PENTECOSTE h 15.30 Cresime h 19.30 Corso Animatori Orat Estivo 10 gio

24 lun 11 ven Sacro Cuore h 18 Equipe Liturgica

25 mar h 21 Incontro Decanato Rozzano 12 sab h 9–17 Ritiro Equipe Fam & Coppie Leaders h 15.30 Incontro Genitori Battesimi h 21 Equipe Familiare

26 mer h 14.45 o h 21 Incontro genit catechismo 13 dom III DOMENICA DOPO PENTECOSTE h 15.30 Battesimi

27 gio h 21 Rosario arena Madonnina Zerbo 14 lun Inizio Oratorio Estivo

28 ven h 11 Matrimonio h 19.30 Due giorni Medie 15 mar

29 sab h 16 Matrimonio h 19.30 Due giorni Ado 16 mer

30 dom SS TRINITA’ h 15.30 Battesimi h 19.30 Corso Animatori Orat Estivo 17 gio

31 lun h 20.30 Chiusura mese maggio Rosario e S Messa in Santuario 18 ven h 21 Equipe Battesimale

1 mar h 11 Matrimonio 19 sab h 15.30 Incontro Genitori Battesimi

2 mer h 11 Matrimonio 20 dom IV DOMENICA DOPO PENTECOSTE h 15.30 Battesimi

3 gio SS CORPO E SANGUE DI CRISTO h 20,30 S Messa e processione 21 lun

4 ven h 17.30 Adorazione Eucaristica 22 mar

5 sab h 11 e 16 Matrimonio h 19 Assemblea Parrocchiale 23 mer h 21 Meditazione su SAN PIETRO

con Don Angelo Casati

6 dom II DOMENICA DOPO PENTECOSTE h 15.30 Battesimi h 19.30 Corso Animatori Orat Estivo 24 gio

7 lun h 20.30 Rosario Perpetuo 25 ven h 15.30 Confessioni comunitarie

8 mar 26 sab h 11 e 16 Matrimonio h 15.30 Confessioni comunitarie h 21 Concerto ‘I Mitici Angioletti’

9 mer 27 dom FESTA PATRONALE SS PIETRO E PAOLO h 10.30 Santa Messa Pranzo comunitario

DON OLINTO - DON DANILO - SEGRETERIA: 0257600310 – FAX 0253030329 AUSILIARIE DIOCESANE: 0257605484 – EMAIL: [email protected]

www.santipietroepaolo-opera.it

Preghiera delle ore h.8.00 – Lodi h.19.15 – Vespro

SANTE MESSE Lun, Mar, Gio, Ven h.17, Mer h.18.45 Sab e prefestivi h.18 Festivi h. 8 - 10 - 11.15 - 18 - h.11.30 in Santuario

Confessioni Giorni feriali: h. 7.30 – 9.00 e 17 – 19 Sabato: h.16.30 – 18.00 Domenica: mezz’ora prima della S. Messa