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editoriale Anno XXXVIII n. 1 GENNAIO/MARZO 2018 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

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Anno XXXVIII n. 1 GENNAIO/MARZO 2018 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

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e

Con approvazione dell’ordineRegistrato al. n. 346 Decreto del tribunale di Bariin data 28 marzo 1968

DirettoreRuggiero Doronzo

Redattore responsabilePier Giorgio Taneburgo

Impaginazione e stampa:Grafica 080 Modugno (Bari)

Il bollettino si spedisce ai benefattori e simpatizzanti della Missione e a chiunque lo richiedesse.

In copertina: Padre Benito De Caro in missione

sommarioMissionari nostrieco delle missioni deicappuccini di pugliaANNO XXXVIII n. 1 - Gennaio/Marzo 2018

Editoriale 3

Prossimi impegni di animazione

missionaria 3

la Provincia ricorda P. BenitoLa missione di una vita 4

Lo abbiamo conosciuto bene! 6

Padre Benito, un dono di Dio 8

Il ricordo degli amici

e dei collaboratori più stretti

Un amore sconfinato 10

Mozambico chiama Bari 12

è Albania da 25 anniQuando la missione è la parrocchia 19

dai Conventi raccontanoLe buone cose di pessimo gusto 20

i Poveri speranoProgetti 22

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• Per collaborare alla formazione di giovani Mozambicani aspiranti al sacerdozio;• Per sostenere le Missioni e i loro progetti sociali• Per qualsiasi altra informazione rivolgersi al:

Via Crocifisso 54 | 70054 Giovinazzo (BA)Via San Francesco, 78 Scorrano (LE) | Cell. 3423214796

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SEGRETARIATO MISSIONI ESTERE CAPPUCCINI PUGLIA ONLUS

Carissime Amiche ed Amici Lettori, pace a Voi tutti!Con periodicità imprevedibile e diffusa nostalgia, in ogni famiglia umana si realizza la

partenza di qualche membro scelto dal Signore. Il 12 gennaio 2018 è deceduto il nostro carissimo P. Benito De Caro da Triggiano (BA), già missionario in Zambesia, per lunghi anni animatore del Segretariato per le Missioni Estere della Provincia dei Cappuccini di Puglia.

Egli ha praticamente seguito fin dal suo nascere la Rivista «Missionari Nostri», per cui non solo lo vogliamo doverosamente ricordare in questo numero, ma crediamo con fer-mezza che continua ora dal Cielo, in forme nuove e più preziose, la sua missione a favore dell’evangelizzazione ad gentes. Siano rese grazie a Dio per avercelo donato e grazie anche a P. Benito per il seme del bene e del Vangelo, sparso tanto abbondantemente ovunque sia passato.

Accogliamo in questo numero la Lettera necrologio che il Ministro Provinciale, fra Al-fredo Marchello, ha scritto nel giorno trigesimo della morte; le testimonianze di persone ovvero confratelli, parenti e amici, che hanno goduto della vicinanza di P. Benito; alcuni messaggi di condoglianze giunti in questa circostanza di lutto. Naturalmente su tutto emerge e sovrabbonda il senso della speranza cristiana. Senza la risurrezione di Cristo nemmeno noi saremmo destinati al Cielo. Proprio in questa Pasqua dell’anno 2018 sen-tiamo di poter rinnovare l’adesione a Cristo Risorto, affidando le nostre preghiere a Lui per il caro P. Benito e per tutti gli altri Missionari, che ci hanno preceduto nel ritorno alla Casa più grande.

Shalom aleichem, pace a Voi! Sono le prime parole di Cristo agli Undici, la sera del gior-no di Pasqua. Molti pensieri augurali per le Vostre Famiglie, direttamente dalla missione di Scutari, in Albania.

Vostro fratello Pier Giorgio

Shalom aleichem

Prossimi impegni di animazione missionariaTARANTO - Parrocchia San Lorenzo da Brindisi20-22 aprile 2018 Giornate Missionarie (fra Matteo Di Seclì)

TRINITAPOLI (BT) - Parrocchia Immacolata20-22 aprile 2018 Giornate Missionarie (fra Pier Giorgio T.)

CAMPI SALENTINA (LE) - Parr. San Francesco 27 maggio 2018 Convegno Missionario provinciale

Tutti i nostri Amici, Benefattori, simpatizzanti delle presenze in Mozambico e Albania ed ex missionari sono invitati a prendere parte al Convegno, che rappresenta insieme un momento di verifica, formazione e festa, al termine delle attività dell’anno pastorale 2017-2018. In auto si procede sulla superstrada Brindisi-Lecce, uscendo allo svincolo per Trepuzzi e proseguendo in direzione Squinzano-Campi.

CAMPI SALENTINA (LE) - 1° maggio - Festa della Pumeta o degli Aquiloni per tutta la Città

SCUTARI-NENSHATgiugno, fine anno scolastico - Festa degli Aquiloni, animata dai Laici di Campi Salentina

ALBANIA14-16 giugno 2018 Pellegrinaggio dei frati cappuccini in occasione dei 25 anni di presenza

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Carissimi, a un mese dalla morte del fratello Benito De Caro invito tutti a pregare ancora per lui nel trigesimo e ricordarlo nella santa Messa. Dopo un aggravamento della sua cardiopatia, il 12 gennaio scorso egli è tornato al Pa-dre, addormentandosi serenamente nel giorno della memoria di san Bernardo da Corleone, all’età di 81 anni.

Incontro al Signore con fiduciaPochi giorni prima, in due occasioni, io

stesso gli avevo amministrato i sacramenti insieme ad alcuni fratelli della fraternità di S. Fara, accogliendo poi - tra noi due soli - le sue ultime parole e dando lode a

Dio per la sua vita. Il Signore gli ha con-servato fino alla fine la lucidità e anche il suo carattere che, in questi anni di malat-tia, era ancor più maturo e addolcito.

Trovandosi in Infermeria provinciale da dicembre 2012, egli è stato un esem-pio per tutti quanto a mitezza e silenzio, rispettoso in ogni circostanza. Si è mo-strato cortese con i frati, con il personale di servizio nella nostra Infermeria e con i tanti laici che venivano a trovarlo. So-rella morte non lo ha spaventato e non lo si è mai visto abbattuto, ma ha vissuto con consapevolezza l’imminenza dell’in-contro con Cristo, fiducioso nella miseri-cordia di Dio.

A tutti i frati della Provincia di Puglia OFM CapAlle Sorelle Clarisse Cappuccine di Alessano (LE)

Ai Fratelli e Sorelle dell’OFS, Gi.Fra e Araldini di Puglia e Basilicata

In ricordo di P. Benito De Caro

Nato a Triggiano (BA) da Vito e Gemmato Rita il 10 giugno 1936. Novizio ad Alessano nel 1957 con il maestro p. Giulio da Barletta, ricevendo il nome da religioso di “fra Vito Maria”. Riprende il suo nome di battesimo - da lui particolarmente amato - alla partenza per il Mozambico nel 1970. Voti perpetui a Terlizzi (BA) il 7 maggio 1961 nella mani del Ministro provinciale, P. Arcangelo da Barletta. Ordinato sacerdote il 3 aprile 1965 a Bari da S.E. Mons. Enrico Nicodemo.Sepolto a Triggiano.

LETTERA CIRCOLARE N. 2/2018 DEL MINISTRO PROVINCIALENECROLOGIO DI PADRE BENITO DE CARO

LA MISSIONE DI UNA VITA

CURIA PROVINCIALEDEI FRATI MINORI

CAPPUCCINI DI PUGLIA

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Gli anni prima della missioneDopo l’ordinazione sacerdotale era

stato a Bari S. Fara, come cappellano delle carceri fino al 1967, con sorpresa da parte di alcuni per il fatto che si rite-neva un tale compito inadatto a un gio-vane frate. Ma egli seppe da subito inse-rirsi bene, creando contatti e iniziative di aiuto per le famiglie dei carcerati. Fu poi trasferito a Taranto come vice parroco ed economo fino al 1969, e in seguito a Montescaglioso, fino al Capitolo provin-ciale del 1970.

Il Mozambico, la malattia e il rientro in Italia

Già mentre si trovava a Taranto, alla fine del Capitolo del 1968, con fra Ca-millo Campanella e fra Francesco Mon-ticchio si era recato dal Ministro provin-ciale a chiedere e ottenere di partire per la missione in Mozambico. Gli anni di Taranto e il tempo a Montescaglioso fu-rono così di preparazione, in attesa che il Capitolo del 1970 desse loro il mandato.

Dopo un tempo in Portogallo per lo studio della lingua, i missionari giunsero per la prima volta a Quelimane nell’ago-sto del 1971. P. Benito rimase in Mozam-bico fino al giugno 1977 e poi dovette ripartire per il Portogallo a causa di una trombosi alla gamba sinistra che si era aggravata procurando embolia polmona-re e coma, con rischio di morte. In Por-togallo non si riuscì a trovare la causa, e gli fu consigliato di rientrare in Italia. A Bari finalmente, dopo molti mesi, fu indi-viduata la ragione del problema circola-torio: si trattava di una malattia infettiva tropicale.

Riabilitatosi in parte, nel Capitolo del 1979 veniva inviato nel convento di Bari, in via Abbrescia, come vice Segretario provinciale delle Missioni, accanto all’al-lora Segretario, fra Silvestro da Scorra-no. L’anno dopo, nel giugno 1980, riceve-va l’incarico di Segretario delle Missioni,

svolto fino al 2012.

Un Segretariato da inventare…insiemeAvendo vissuto un tirocinio molto

breve con padre Silvestro Monteduro, ormai trasferito a Roma come Segretario nazionale, p. Benito dovette un po’ inven-tare il suo lavoro. Una linea scelse subito con convinzione: la collaborazione coi laici, secondo l’esperienza che aveva fatto in Mozambico, dove tutto avveniva in co-munità ministeriali, dove ognuno dei cri-stiani contribuiva con il proprio carisma.

L’entusiasmo del Concilio Vaticano II, l’esperienza africana, un aiuto importan-te ricevuto da P. Benigno Papa, che gli preparò uno studio sui carismi in tre punti da utilizzare come schema nelle giornate di animazione missionaria, fecero la loro parte. Ne nacque una chiara modalità di lavoro ispirata alla collaborazione di tutti, all’importanza di ogni contributo, mirata alle concrete necessità dei missio-nari e motivata dalla qualità più che dal-la quantità. Ecco la sua filosofia, portata avanti per tre decenni con frutto.

La cura delle persone come prioritàDall’esperienza fatta in Africa aveva

imparato che ogni gruppo di persone ne-cessita di un punto di riferimento, e così stabilì in ognuna delle comunità di zela-trici delle missioni una responsabile, che si occupasse di coordinare e di animare. Egli si occupava poi di visitare periodi-camente ogni gruppo, anche se questo lo obbligava ad essere sempre in movi-mento per la Puglia. Aveva così riprodot-to tra noi lo stesso schema utilizzato dai missionari in Mozambico, i quali costitu-ivano delle comunità in grado di gestirsi da sé in certa misura e poi essi passavano a visitare e incoraggiare.

Ebbe anche l’idea di radunare tut-ti i collaboratori una volta all’anno per un Convegno missionario in due momenti,uno per il nord della Regione e 5

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Lo abbiamo conosciuto bene!

uno per il sud, oltre a organizzare delle iniziative di speciale cura spirituale come pellegrinaggi di 7/10 giorni sia in luoghi italiani che all’estero. Tutto questo per-metteva ai vari gruppi di conoscersi, fa-miliarizzare e collaborare al meglio.

La missione di una vitaNel 2013 p. Benito ha pubblicato

un’autobiografia, che ha intitolato “La missione di una vita”. E davvero egli ha

svolto il suo compito, al servizio delle nostre missioni in Mozambico prima e poi anche in Albania. Possa egli in cielo ricevere il premio riservato ai benedetti del Padre, che hanno dato da mangiare e da bere, che hanno vestito e visitato il Cristo nei più piccoli dei suoi fratelli. Il suo esempio sia per noi stimolo a perse-guire le medesime finalità di giustizia, di fraternità e di collaborazione, che hanno animato la sua vita.

Dalla Curia provinciale in Bari, 11 febbraio 2017Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes

P. Gaetano PasqualicchioPer me Benito era un fratello, ci siamo

intesi benissimo, egli ha voluto bene a me

e io ho voluto bene a lui. Aveva un cuore grande non solo verso di noi missionari, ma anche verso il popolo più bisognoso. Questo suo cuore si è visto specialmente nei tempi di emergenza, gli anni 1982-1992. Mi sono visto sempre con lui in Infermeria, tutte le vol-te che sono andato a S. Fara.

P. Giuseppe BenegiamoCon Benito ho vissuto la vita

fraterna fin dagli anni del Semi-nario. Credeva molto alle amici-zie e le curava. Infatti, le ultime parole che ci siamo detti, due-tre

giorni prima della sua morte, sono state: «Ci siamo voluti bene e ci siamo stimati».

Padre Benito con Padre Fortunato

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Credeva molto in quello che faceva e lo faceva col cuore. Quando decideva qualcosa, lo realizzava. Curava il campo della missione organizzando pellegrinag-gi, che erano una maniera semplice per favorire comunione tra zelatrici e zelato-ri missionari.

Portava con sé i Genitori dei frati missionari, che prendevano parte gratui-

tamente a tali iniziative, invitati e spesati da lui.

P. Zaccaria DonatelliÈ morto un santo della carità, nel sen-

so che P. Benito aveva la passione di vo-ler fare la carità ai poveri. Teneva tanto ai progetti che aveva avviato in Mozam-bico e li coltivava assiduamente. Anch’io avevo un progetto per la pesca e mi in-citava a portarlo avanti. Mi mancavano delle reti e, quando sono venuto in Italia, siamo andati insieme a Manfredonia, ab-biamo comprato quelle reti e sono state portate in Mozambico. Abbiamo soste-nuto quel progetto, dedicato ai tre frati Martiri di Inhassunge. Infatti il nome era Cam.bor.ore.: Camillo, Bortolotti (Fran-cesco), Oreste. Avevamo iniziato con una canoa ricavata in un grande tronco. Benito si entusiasmò per il ricordo dei tre frati e disse che quel progetto per la pesca a Inhassunge bisognava portarlo avanti in memoria dei tre Martiri.

P. Benito con fra Antonio Triggiantein visita a Casa Familia

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ito Saluto nella S. Messa di Trigesimo11 febbraio 2018, ore 19, a S. Fara, Bari

Il nipote Francesco Cicinelli da Adelfia (BA)

Rino e Daniela Andriano

Padre Benito, un dono di Dio

Ciao, Zio! La vita scorre trasportan-do con sé i tantissimi ricordi che ho di te, ma proprio tanti, Zio, che il tempo non potrà mai cancellare. Quanti viag-gi abbiamo fatto insieme con la gioia condivisa e vissuta in perfetta armonia. Quante persone ho conosciuto attra-verso te: frati, conventi, paesi, città.

Per consegnare calendari si lavorava tanto, ma con la voglia di fare sempre di più. Quanti containers abbiamo cari-cato a Giovinazzo. Un giorno, ricordo, ne abbiamo caricati sei, stanchissimi, ma contenti di farlo. Hai saputo creare bei gruppi di collaboratori, dove ognu-no dava il meglio di sé e tutti insieme

lavoravamo per il Mozambico.Carissimo Zio, la vita è fatta di ricor-

di e tu hai lasciato bellissimi ricordi di te. A giugno avremmo festeggiato l’ennesi-mo tuo compleanno, tutti insieme, come eravamo abituati fare a Putignano, da Rosalba. Quell’appuntamento mancato dal dolore lacerante, del dopo e dei mil-le perché. Avevi un cuore grande, hai lasciato un dono inestinguibile della tua bontà e della tua innata generosità. C’è sempre qualcosa, un luogo, un oggetto, una foto, che mi ricorda di te e fa scatu-rire una lacrima piena di dolore.

Ciao, Zio, sei stato un secondo pa-dre per me, ciao.

Tra le tante persone che il Signore ha donato al cammino della nostra famiglia, un ruolo unico e insostituibile lo ha avuto il caro P. Benito.

Ricordo ancora il primo incontro, quando, da giovane in cammino nella Gi.fra., spinto dal desiderio di impegnar-mi in un’attività di volontariato all’estero con i più poveri, chiesi al nostro assi-stente spirituale, fra Francesco Neri, se conoscesse qualcuno che avrebbe potuto inviarmi in terra di missione per un’e-sperienza estiva. Prontamente mi disse che non c’era bisogno di cercare altrove: gli stessi frati Cappuccini avevano vari luoghi di missione in Mozambico. Mi accompagnò quindi in via Abbrescia per conoscere P. Benito, loro Segretario delle Missioni. Egli avrebbe potuto dare una risposta alla mia sete di azione al servizio dei più poveri.

Così è stato, e molto di più. Mi accolse con un grande sorriso, con

tutta la sua saggezza ed esperienza, sen-za spegnere il mio entusiasmo e la mia ingenuità. Mi spinse, prima di partire, a conoscere le Missioni attraverso la colla-borazione con il Segretariato.

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Passarono così due anni, durante i quali io e Daniela crescemmo nella fede e nella formazione missionaria. Avemmo modo di conoscere tantissimi volonta-ri; di partecipare a convegni missionari con testimonianze di frati e di laici che tornavano dalle Missioni; di dare una mano nelle varie iniziative locali, come la preparazione di container che periodi-camente venivano inviati in Mozambico. Soprattutto, però, capimmo che prima di “partire” bisogna conoscere i luoghi, la storia e la cultura del Paese in cui si vuole andare, formarsi ed educarsi alla diversi-tà, ponendo il cuore in ascolto dell’altro e di ciò che i poveri hanno da insegnare.

Questo tempo servì anche a scoprire

Benito e Prosperino, due colonne della missione

il disegno d’Amore che Dio aveva prepa-rato per la nostra unione. Nel frattem-po avevamo infatti deciso di sposarci e capimmo che il Signore voleva farci un grande regalo per il nostro matrimonio: saremmo partiti insieme per il Mozam-bico in “viaggio di nozze”, non per fare, ma per ricevere, per imparare dai fratelli mozambicani i valori della vita sui quali avremmo costruito la nostra famiglia.

La gioia e l’entusiasmo di P. Benito per questa iniziativa del Signore, e sicu-ramente le sue preghiere, ci hanno soste-nuto e incoraggiato nelle nostre scelte. Nel 1992, in Mozambico c’era ancora la guerra tra la Frelimo e la Renamo e P. Benito si offrì di accompagnarci perso-nalmente nell’esperienza africana. Con noi sarebbero partiti anche Antonietta Sgobba, impegnata da tempo nel servi-zio missionario, ed Oronzo, fratello di P. Francesco Monticchio. La loro presen-za era un ulteriore dono del Signore. In Mozambico, disposti ad accogliere qual-siasi disagio con spirito di adattamento, abbiamo invece sperimentato la Tenerez-za di Dio attraverso le paterne attenzioni di P. Benito e degli altri Missionari.

Lì sul posto, i nostri occhi sono sta-ti testimoni dell’immenso amore che lui nutriva per i fratelli africani, soprattutto

P. Benito in visita da P. Bruno Guarnieri

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itoper i più piccoli, i poveri e gli indifesi, e per tutti i missionari. Di ognuno di loro annotava in silenzio le più piccole esigen-ze, anche quelle personali. Dopo il rien-tro, alla prima occasione, avrebbe prov-veduto a tutto.

Insieme, abbiamo visitato tutti i luo-ghi di missione, tutti i progetti di solida-rietà. Ovunque padre Benito ascoltava, dava una mano a risolvere i problemi, incoraggiava e sosteneva tutti. Era evi-dente che, sebbene costretto da problemi di salute a stare lontano dall’Africa, il suo cuore era rimasto lì accanto ai più pove-ri, accanto ai suoi fratelli missionari, ag-grappato al Signore, povero e crocifisso.

La frequenza e la collaborazione con il Segretariato, nel nostro piccolo anche negli anni successivi, ci hanno consenti-to di gustare ancora meglio i doni di cui il Signore aveva colmato il suo servo. Esemplari per noi, il suo instancabile im-pegno e la sua totale dedizione al suo ser-vizio missionario. Non c’era problema fi-sico o di salute che potesse fermarlo, non

si è mai risparmiato nulla, sempre pronto in prima linea a sostenere con il suo la-voro i numerosi progetti in Mozambico e Albania.

Abbiamo sempre ammirato la capaci-tà che egli aveva di accogliere e incorag-giare tutti i laici che gli si avvicinavano. Senza nulla chiedere, era capace di far sentire importanti tutti, anche i volontari occasionali. Ciascuno poteva trovare un posto nella vigna che il Signore gli aveva affidato; ciascuno avrebbe sperimentato il suo amore paterno, la sua generosità, la sua gratitudine, il suo incoraggiamento.

Tra gli altri, anche “i tre moschettieri” - come lui amava chiamare i nostri figli - hanno sempre goduto delle sue premure, del suo affetto, del suo accogliente sorri-so, che non sono mancati neanche quan-do la sofferenza si è affacciata negli ulti-mi anni della sua vita. Per ciò che è stato P. Benito, e per avercene fatto dono, rin-graziamo e lodiamo il Signore, certi che anche lassù continuerà, come ha sempre fatto, ad amare tutti nell’Amore di Dio.

Francesco Torsello collaboratore delle Missioni Fraternità O.F.S. di Alessano (LE)

Per molti anni sono stato collaboratore di P. Benito. Il suo esempio e la sua personalità carita-tevole hanno contribuito in modo signi-ficativo nel mio impegno per le missioni, coinvolgendomi con amorevole dedizio-ne alla ricerca di devoti di san Francesco per la sottoscrizione di Messe ai defunti.

P. Benito, dopo una vita di non facile cammino, nonostante la sua salute cagio-nevole, ha dimostrato energia e coraggio

contro le molte difficoltà che incontrava quotidianamente in quelle terre lontane. Con il suo amore sconfinato ha saputo dare conforto e serenità a quelle popo-lazioni che avevano bisogno di tutto, I POVERI DI ALBANIA E MOZAM-BICO.

È stato un sacerdote di umiltà esem-plare e fede incrollabile, vissuta nella concretezza dell’incarico che gli era sta-to affidato. Durante i nostri incontri ad Alessano, in occasione delle Giornate Missionarie, spesso mi raccontava dei progetti realizzati grazie alle offerte dei fedeli: sostegno alla formazione di giova-

Un amore sconfinato

Il ricordo degli amici e dei collaboratori più stretti

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ni sacerdoti; partecipazione economica per la costruzione di chiese; apertura di scuole professionali e di avviamento al lavoro; creazione di cooperative per lo sviluppo agricolo; realizzazione di pozzi artesiani per l’irrigazione dei campi; e tanti altri progetti riportati sulla rivista “Missionari Nostri”.

Grazie, P. Benito. Dal Paradiso in cui certamente ti trovi, solo Gesù può darti la meritata ricompensa per tutto quello che hai donato con il tuo amore profondo e senza riserve. Possa tu godere la Luce del Suo Volto. Riposa in pace.

* * *

Tina Filannino, zelatrice “storica”Parrocchia Santuario dell’Immacolata,Barletta

P. Benito è venuto a Barletta sempre pieno di desiderio di lavorare. Non veni-va a trovarci solo per le Giornate Missio-narie, ma anche durante il corso dell’an-no. Sono riuscita a gestire anche duemi-la copie del Calendario missionario. Ci chiedeva di tenere aggiornati i registrini

delle Sante Messe. Face-va una riunione con noi prima dell’inizio delle Giornate e alla fine, dopo la celebrazione dell’ultima Messa, per tenerci infor-mati su tutto. Confluiva-no le notizie del momento e quelle riguardanti tutto l’anno, comprese le novità dalle stazioni missionarie.

* * *

Giuseppe GammarotaBarletta

P. Benito mi ha dato la possibilità di conoscere da vicino l’impegno missiona-rio. Sono stato undici volte in Mozam-bico, l’ho conosciuto più da vicino dieci anni fa.

Mi ha colpito soprattutto il suo amore per gli ultimi e i poveri. Ho scoperto P. Benito in Mozambico, visitando gli orfa-notrofi.

L’ho conosciuto nel sorriso dei bimbi orfani delle Suore, degli orfani di Chin-de, degli studenti della scuola dei Mar-tiri. Col suo impegno e la collaborazione dei Benefattori ha ridato speranza a tanti giovani senza una prospettiva di vita.

In Africa tutti esprimevano un senso di riconoscenza sincera nei confronti di P. Benito. A Chinde i bimbi senza geni-tori venivano raccolti da Irmã Madalena. P. Benito si era posto come obiettivo la costruzione di una casa in muratura per loro.

Oggi 30-40 bambini vivono in un am-biente confortevole ed è stato possibile aiutarli già all’età di due-tre mesi. P. Be-nito è un ponte d’amore, costruito tra i Benefattori italiani e i fratelli mozambi-cani.

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GRAZIE, SIGNORE!Leandro MonterisiPresidente di OASI

Grazie, Signore, per questo grande dono che tantissimi di noi hanno ricevuto in questa vita. Benito è stato un genera-tore di volontà, un vero catalizzatore per tutti coloro che, grazie a lui, hanno cono-sciuto il mondo delle missioni, l’Africa, il Mozambico e hanno collaborato con lui.

Nulla lo ha mai fermato nella sua vita di “missionario sino alla fine”, sino alle ultime consegne date ad alcuni di noi. Non c’è stato evento, né pericolo, né guerra civile, né malattia, né persona, né cambiamento di vita o istituzionale, che lo ha mai scoraggiato, dissuaso o impe-dito di operare e portare frutto. L’Africa, il Mozambico, i poveri sono stati la sua missione portata a termine, noi ne siamo testimoni.

Soprattutto le sofferenze portate nel suo fisico e quelle portate nel suo cuore sono state per tutti noi la testimonianza più vera ed autentica di quanto un uomo, un sacerdote, un servo di Dio e dei pove-ri, possa operare nella vigna del Signore e per la Sua messe, senza aver bisogno di apparire, salire in cattedra, arrogarsi ruoli o cercare riconoscimenti, ammalia-re con eloqui.

Il capo spesso piegato si, ma le mani forti e rassicuranti; il viso imbronciato, ma con la tenerezza di un padre amore-vole e premuroso; le gambe ammalate, ma quanti chilometri percorsi in lungo e in largo. Non c’era viaggio, piccolo o grande, da cui tornasse a mani vuote e sempre con un unico costante pensiero per le missioni e per i poveri, quello di “non aver fatto abbastanza e di poter fare di più”. È questa l’eredità che Benito ha lasciato a tutti noi!

Che il Signore, Padrone della vigna, lo accolga fra le Sue braccia e gli conce-da finalmente il meritato riposo e la pace, per sempre.

* * * * *

Come P. Benito stesso ha raccontato nella sua autobiografia, se fu missionario cap-puccino in Mozambico per soli sette anni, rientrato in Italia per motivi di salute, de-dicò l’intera vita alle Missioni.

Fiducia nella ProvvidenzaAntonietta Sgobba

Senza mai un lamento, una lunga sof-ferenza ha abbattuto la grande quercia! Una sofferenza con radici lontane, nata forse in una notte di Natale, quando,

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come racconta nella sua biografia, dopo la messa, rientrando nella sua missione di Morrumbala nel lontano Mozambico, fu travolto con la jeep dalle acque impetuo-se e inquinate di un fiume in piena.

Fu la fine di un sogno nutrito da bam-bino, quello di vivere il Vangelo in Africa tra i poveri, ma non fu la fine dell’impe-gno missionario, vissuto fino agli ultimi giorni della sua vita, perché quella era la chiamata a cui aveva risposto: “Ecco-mi!”.

Evangelizzare e combattere l’igno-ranza furono i principali impegni degli anni di missione. Era il periodo coloniale, quando la scuola di Morrumbala diven-tò con lui una scuola modello: cancellare ogni privilegio dei figli dei portoghesi, uguaglianza di diritti e doveri, impegno, rigore erano le regole di “padre Rigor”, come lo chiamavano in quella che diven-tò una vera Città dei Ragazzi, da loro stessi governata. Duecento ragazze e ragazzi che agli esami risultavano i pri-mi della Zambesia. Trenta anni dopo, dopo la guerra civile, ne incontrò alcuni a Maputo, erano diventati tutti uomini in

carriera, tutti lo ringraziavano di quel-la fruttuosa formazione! Per lui fu una grande gioia e soddisfazione.

Animato da un alto senso della giusti-zia, durante il conflitto coloniale aveva rischiato in prima persona, schierandosi con il popolo contro il Governo porto-ghese in una lunga, testarda ricerca della pace. Dopo vari attentati sanguinosi nel-la zona di Morrummbala, la sua Missio-ne, riuscì a portare le parti in conflitto ad una tregua delle armi. Poi fu la guer-ra civile che distrusse tutte le opere dei Missionari, tra cui la grande Missione di Morrumbala a cui aveva dedicato le sue migliori energie. Rientrato improvvisa-mente in Italia per gravi motivi di salute, assunse poi l’incarico di Segretario Pro-vinciale delle Missioni, che ricoprì per 33 anni fino al 2012.

I primi furono anni di attività frene-tica per aiutare un popolo in ginocchio, anni di lutti e di fame. Durante la guerra civile in Mozambiaco, prezioso fu il suo contributo alla pace, in collaborazione con S. Egidio, a cui spedì migliaia di fir-me da inoltrare al Parlamento italiano durante il processo di pace che sfociò ne-gli accordi di Roma del 1992.

Tante le battaglie: in Mozambico du-rante il periodo coloniale per difendere i diritti del popolo, dopo l’indipendenza per contrastare il dilagante materiali-smo e l’ignoranza; in Italia per sostenere i missionari durante la guerra civile in Mozambico e, attraverso loro, far giun-gere conforto e aiuto ai profughi, agli affamati, ai diseredati; dopo la pace in Mozambico per sostenere la ricostru-zione: scuole, chiese, agricoltura, mense, ospedali, case dei missionari, loro innu-merevoli attività di evangelizzazione e sviluppo.

Lui stesso riprendeva, per brevi perio-di ogni anno, a percorrere le strade delle amate Missioni, macinando chilometri su vie sterrate, visitando le Comunità per portare la Parola e il Pane Eucaristico. Una fatica improba per il suo fisico pro- 13

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i vato, ma linfa vitale per tutti, per il po-polo di Dio, per lui, i collaboratori che portava con sé o inviava e che, al ritorno in Italia, continuavano con rinnovato en-tusiasmo ad arare quel terreno fertile che lui stesso aveva preparato, quella fitta rete di collaboratori a cui dava genero-samente fiducia, affinché ognuno potesse esprimere i propri carismi. Aveva tra-sferito in Italia il metodo usato efficace-mente dai missionari in Africa: preparare insegnanti, collaboratori, catechisti da mandare nelle comunità.

Costante la volontà di curare il Mu-seo Etnografico Africa Mozambico di Bari, che arricchiva al ritorno da ogni viaggio di pezzi d’arte che personalmente era andato a cercare scovando gli artisti in posti remoti.

Poi si è aperta l’Albania, un nuovo im-pegno affascinante e l’urgenza di andare, esplorare, costruire, sostenere, ridare fiducia alla gente dopo cinquant’anni di dittatura, fondare le basi di una nuova missione.

I limiti del fisico e la stanchezza scom-parivano di fronte alla sofferenza dell’a-

nima: la morte dei Missionari uccisi nel conflitto, tra cui l’amato amico e con-fratello Padre Camillo Campanella, la visione desolante della grande Missione di Morrumbala distrutta dalla guerra, le folle di profughi laceri, la morte di P. Prosperino Gallipoli e di P. Fortunato Si-mone, che tanto aveva amato e sostenuto, non meno le incomprensioni, le chiusure, le resistenze.

Missionario del fare, nutriva e infon-deva estrema fiducia nella Provvidenza: durante la guerra civile su e giù per le scale dei Ministeri a Roma in cerca di aiuti, decine di container spediti in Mo-zambico e Albania, l’incarico di Segre-tario Provinciale delle Missioni, quattro giornate di animazione missionaria ogni settimana per nove mesi all’anno per 33 anni, in tutti i conventi della Provincia religiosa, per giungere ai benefattori at-traverso la Parola spezzata e vissuta: fiorivano così le iniziative di solidarietà, mercatini, riffe, partite, teatro, conferen-ze, animazione, proiezioni nelle scuole, e tanto altro.

Da una sua idea, condivisa dai Mis-sionari, è nata OASI, una Onlus il cui lemma è “Un amore per i poveri diventa-to progetto di vita!” Vi ha aderito lungo venti anni con entusiasmo e convinzione. Ne era a tutti gli effetti l’ispiratore e la guida. La forza motrice per i suoi colla-boratori era il suo esempio, non ci si po-teva sottrarre, pronti a ricominciare sem-pre, malgrado la stanchezza.

Sui rami della grande quercia si po-savano numerosi gli uccelli (benefatto-ri e collaboratori), portando ciascuno nel becco un granello che alimentava quell’humus di amore, che fluiva poi in Africa e Albania. E per i collaboratori poi c’erano la formazione, gli incontri, i convegni, i viaggi, che contribuivano a cementare vecchie amicizie e a crear-ne nuove. Tutti ricevevano attenzione, rispetto, amore. Cuore generoso che si donava intero pur frazionandosi, mi-stero dell’Amore che si nutre di Cristo. 14

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iAmava appassionatamente la vita in tutti i suoi aspetti, stare con gli amici, racco-gliere i frutti della terra, per poi offrirli generosamente. Siamo grati al Signore per averci fatto il dono di incrociare il suo cammino, consentendoci di fare un pezzo di strada insieme, non importa se per vario tratto, ci ha arricchiti tutti di esperienze di vita, ci ha insegnato il va-lore della sofferenza. “La sofferenza - ha scritto - affina il carattere, rende più for-ti!”. Ci ha insegnato il vero Amore, quel-lo che dà senza chiedere, o se chiede lo fa per dare. Ci ha lasciati più ricchi e non disperderemo la sua eredità!

Oggi riposi nella nuda terra del tuo paese, ma di lassù continuerai a fare quello che hai sempre fatto, ne siamo certi: raccogliere per condividere, lo fa-rai anche con i frutti del Cielo. Manche-rai ai tuoi poveri! A chi ti ha conosciuto mancherai sempre!

* * * * *

Un “contemplattivo”Rosy De Chirico

Dopo la scomparsa di P. Benito De Caro, mi rendo conto quanto non sia facile tratteggiarne la figura. Con lui ho avuto la possibilità di lavorare nell’ani-mazione missionaria per una quindicina di anni, dagli anni ‘80 in poi.

Erano tempi molto duri per il Mo-zambico, flagellato per venti anni da una sanguinosa guerra civile, che rendeva difficile la vita di quel popolo bisognoso di ogni cosa.

Ho apprezzato molto in lui la genia-lità in quanto, nonostante avesse con-tratto una fastidiosa malattia, proprio in Mozambico, ha dato al Segretariato Pro-vinciale delle Missioni della Puglia uno slancio sempre vivo, facendo programmi e iniziative a favore di quel popolo e ri-uscendo ad essere anche vicino ai suoi confratelli.

Non si è mai risparmiato nel lavoro e con discernimento ha saputo cogliere in ciascuno di noi, collaboratori quelle ca-pacità e qualità che ci hanno consentito di vivere come battezzati il nostro essere “missionari”.

Mi ha molto colpito il suo essere “con-templattivo”, come diceva Don Tonino Bello, cioè capace di creare quell’equili-brio indispensabile tra azione e contem-plazione, come uomo di Dio, profonda-mente figlio di san Francesco e attento a colui al quale voleva rimanere vicino in ogni situazione. Ringrazio Dio di avermi dato il dono di incrociarlo nella mia vita, dell’esperienza missionaria fatta con lui, certa che adesso mi è più vicino che mai.

* * * * *

Molti dei messaggi che seguono sono stati tradotti dal portoghese ed espri-mono la vicinanza di persone concre-te o differenti famiglie religiose, a cui P.Benito ha assicurato la sua amici-zia e il suo sostegno

È con grande dolore e costernazione che abbiamo ricevuto la triste notizia del-

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i la scomparsa del Reverendo Padre Beni-to, il patrono dei nostri progetti rivolti a persone bisognose.

Siamo senza parole per esprimere quanto grande sia stato il nostro scon-forto in quel momento. Per coincidenza quel giorno eravamo riuniti per discutere il bilancio annuale delle nostre attività in tutti i progetti della Cooperativa Sociale.

Il giorno 12 gennaio per noi porterà un segno, che mai sarà cancellato nella nostra memoria. Il 15 gennaio, abbiamo fatto celebrare una messa per lui da P. Salvatore, Superiore della Custodia dei Cappuccini.

La più grande incertezza riguarda il futuro dei nostri progetti, particolarmen-te Casa Familia e la nuova Scuola Agraria di Boroma.

In questi giorni siamo in attesa del ri-torno a scuola degli alunni e dei bambini di Casa Familia che sono andati a passa-re le vacanze presso i parenti. Al loro ri-torno faremo un incontro per commemo-rare la vita dell’indimenticabile P. Benito. Che la sua anima riposi in pace.

Victorina RabucanePresidente della Cooperativa Sociale

* * * * *

Le Suore e le bambine dell’Istituto di Nostra Signora della Libera di Que-limane hanno ricevuto con molto dolore la notizia della dipartita per l’eternità del nostro caro P.Benito De Caro.

In questo momento non abbiamo pa-role che esprimano quello che abbiamo nel cuore. Vogliamo solo manifestare la tristezza per aver perduto un grande amico, benefattore e padre dei poveri. Molto abbiamo ricevuto dalla carità e bontà del nostro caro P.Benito.

Anche se stanco e malato, l’ho incon-trato a Roma nella nostra casa Madonna di Fatima all’inizio del 2016. Non smet-teva di preoccuparsi dei poveri, in par-ticolare dei poveri del Mozambico, dove egli ha dato una gran parte della sua vita

e dove ha fatto tanto bene a tanta gente, sia vicina che lontana.

Noi Suore di questo collegio molte volte abbiamo beneficiato del suo soste-gno, attraverso gli aiuti che ci giungeva-no tramite OASI, per assistere nel modo migliore i bambini poveri e orfani affidati alle nostre cure.

Che riposi in pace presso Dio in Para-diso, perchè molto ha amato e si è offerto sull’esempio del Maestro Gesù e del no-stro Serafico Padre san Francesco. Con-tinueremo a pregare per la sua anima insieme alle nostre bambine! La nostra sincera gratitudine P. Benito, e pace alla sua anima!

La nostra gratitudine anche a tutti i membri di OASI, che Dio vi ricompensi per la vostra generosità! Per le Suore e le bambine del Collegio

Ir. Ana Cecilia Mnuel

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iIstituto Casa Madre ClaraMaputo

È con profondo dolore e nostalgia che abbiamo appreso la triste notizia della dipartita per il Cielo del nostro caro P. Benito! Già da tempo avevamo saputo che non stava bene in salute, ma nutri-vamo la speranza che un giorno si sareb-be ripreso. Le strade di Dio non sono le nostre!

Questo è un momento di molta no-stalgia e di poche parole. Vogliamo ren-dere grazie per tutto quello che P. Benito è stato per noi e per la nostra terra mo-zambicana.

Che Dio gli dia l’eterno riposo nella sua Gloria! Siamo eternamente grate per tutto quello che ha fatto per noi. Tutte noi ci uniamo nella preghiera.

Sr. Ana Paula Ferreira

* * * * *

Il mio Altare è il popolo di Dio

Dopo una lunga sofferenza P. Benito ci ha lasciati. Un esempio per tutti noi, lui che ha dedicato la sua vita al fare, con coerenza e coraggio nel tentare di met-tere in pratica nel quotidiano le parole del Vangelo. “Il mio altare è il popoolo di Dio!” mi ha detto una volta.

Ha atraversato senza paura la guerra, la fatica, la foresta, la distanza, conforta-

to dalla sua passione, dal suo amore per i poveri e per tutta l’umanità, Uomo del fare, a volte criticato da quelli che dico-no belle parole che non si trasformano in pratiche quotidiane.

Alla fine della sua vita anche lui è passato attraverso l’amarezza, l’ultimo pegno per pagare la sua vita intensa e profonda, prima di riunirsi a Dio.

Roberto Galante

* * * * *

Volontario di “Progetto Mozambico”

Un ricordoDi Padre Benito ricordo il suo dolce,

sereno sorriso, la sua meravigliosa testar-daggine, il suo sguardo permissivo e gio-cherellone.

Ha tanto seminato che il frutto na-scerà: tanto amore genera forza, ognuno deve solo capire come farlo proprio, pen-sando ai suoi insegnamenti. Una volta mi ha detto: “Vado via, ma lascio tanto a voi che proseguirete la mia opera!”.

Era sereno e consapevole, un uomo prezioso!

Dobbiamo sentirlo vicino, perchè lui è ancora con noi. Abbiamo avuto una grande fortuna ad incontrarlo nella no-stra vita!

Rosalba Colavecchio

* * * * *

Ciao P. Benito, compagno di gioco e maestro di vita. Ciao P. Benito, guida dello spirito, grande uomo, generoso e gioviale, sempre pronto a donare e ad elargire col sorriso. Fa’ buon viaggio, amico mio! Che il Signore ti doni il riposo che meriti e soprattutto, nel riabbracciare i tuoi cari, non dimenticare di salutare P. Camillo.

Antonio Sgobba

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i “Io sono la via, la verità e la vita”

Con sorpresa e profonda tristezza ab-biamo appreso la notizia della dipartida del nostro caro e amato P. Benito per la Casa del Padre. Per quanto incredibile ci potesse apparire, questa era la realtà. Sappiamo che è così: quando Dio chia-ma, tutto è possibile! P. Benito se n’è an-dato nell’ora che Dio, nei suoi disegni di Padre, ha inteso che dovesse andare. È andato, ma continua ad essere presente in mezzo a noi Suore Francescane del-l’’Ospitalità e nell’Opera Sociale Azione Fratena Madre Clara, perchè ha lasciato segni significativi nella nostra vita, nella nostra missione e nella vita di tanti bam-bini e anziani bisognosi che hanno bene-ficiato del suo aiuto.

Per tutto quello che è stato e ha fatto come grande missionario nelle terre del Mozambico, per tutto quello che è stato e ha fatto come grande amico e benefatto-re dei poveri, per tutto quello che la vita gli ha concesso di vivere e costruire nella sua famiglia biologica e nella sua famiglia religiosa così come nella Chiesa in gene-rale, noi cantiamo eterna gratitudine al Dio della Vita.

Molte grazie, P. Benito. Là, vicino a Dio Padre, intercede per tutti noi, spe-cialmente per i poveri che durante la vita ha amato e servito. Che la sua vita serva di esempio e di stimolo perchè possiomo continuare a vivere la vita con gioia, aiu-tando chi ha bisogno del nostro aiuto. Che il Signore ricompensi P. Benito per tutta la sua vita fatta servizio e dono e lo accolga nel suo Regno.

Grazie a OASI per tutto quello che ha fatto per noi, affinchè possiamo soc-correre i fratelli più bisognosi. Abbiate le nostre condoglianze in questo momento di tristezza e di nostalgia.

Sr. Laura Joao DuceResp. dell’Acçao Fraternal

Madre Maria ClaraMaputo, 13 gennaio 2018

* * * * *

È con profondo dolore e costernazio-ne che noi Irmãs Franciscanas Hospitalei-ras da Imaculada Conceição, Provincia di S. Francesco di Assisi in Mozambico, ab-biamo ricevuto la triste notizia del ritor-no al Padre del nostro benefattore e fra-tello P. Benito. Presentiamo le più sentite condoglianze ai Frati Minori Cappuccini e a tutti quelli che direttamente e indiret-tamente hanno fatto parte della sua vita. Assicuriamo le nostre preghiere, perchè il Signore misericordioso lo conduca alla luce perpetua e la sua anima riposi in pace.

Saluti fraterni, per il Governo provin-ciale.

sr. Francisca Odete

* * * * *È con profondo dolore e tristezza che

abbiamo ricevuto la notizia della scom-parsa di P. Benito; non ci aspettavamo questa notizia. Abbiamo partecipato ad una messa celebrata dai Padri Cappuc-cini per lui. È difficile immaginare che tutto andrà bene, dopo tanto tempo in cui egli ha camminato con noi. Il massi-mo che possiamo fare per lui è mantenere la sua opera e continuare a lavorare per quello che egli sempre ha sognato e in cui sempre ha creduto: aiutare gli altri sen-za attendere nessuna ricompensa. Solo Dio dal Cielo un giorno ci ricompenserà, dandoci un posto nel Suo Regno eterno.

A nome mio, delle Suore e delle bam-bine del Collegio Livramento rivolgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia, a tutta l’équipe di OASI, ai suoi amici.

Avrei voluto che P. Benito avesse po-tuto vedere il mio diploma di Laurea, un altro frutto del suo lavoro arduo a ser-vizio dei più bisognosi. Riposi in pace! Dio ci illumini e ci aiuti a superare que-sta perdita.

Nilza Duceborsista di OASI,

laureatasi il 6 dicembre 201718

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iCambio di guardia il 10 dicembre 2017 nelle comunità della Zadrima

QUANDO LA MISSIONEÈ LA PARROCCHIA

Quando arrivai in Albania, all’in-circa tre anni fa, non sapevo vera-mente che cosa la missione mi avreb-be proposto. Ero pronto a tutto, ma alla fine non si è mai veramente pron-ti alle tante novità di Dio. Nell’imma-ginario collettivo, quando si pensa al missionario, si pensa ad un uomo o donna super-impegnato ad aiutare gli altri distribuendo generi alimen-tari, costruendo strutture, ecc. Così pensavo anch’io! Con il trascorrere del tempo subito mi resi conto che la prima forma di carità è portare la Pa-rola di Dio, annunciare il Suo Regno, saziare la fame di Dio attraverso i sa-cramenti per la comunità cristiana, un apostolato già svolto egregiamente dai frati che qui mi hanno preceduto.

È in quest’ottica che mi percepi-sco nel mio servizio alle parrocchie di Nënshat, Hajmel, Dheu Lehte, servi-zio gratificante e oneroso allo stesso tempo. Le parrocchie sono una pos-sibilità concreta che noi frati abbia-mo per stare in mezzo al popolo, con le sue gioie e difficoltà, ma anche un campo fertile dove vivere il nostro ca-risma, lavorando in stretta collabora-zione tra noi frati e condividendo coi laici l’ideale di Francesco.

Il 10 dicembre 2017, nella chiesa

fra Matteo Di Seclì

di Hajmel, nella celebrazione pre-sieduta dal Vescovo di Sapa, Mons. Simon Kulli, e alla presenza del mi-nistro Provinciale, fra Alfredo Mar-chello, mi è stato affidato il servizio di amministratore parrocchiale. L’e-mozione che ho vissuto è stata tanta, perché mi sentivo come abbracciato dalla comunità cristiana e spinto a farmi sempre di più popolo, portatore del Vangelo e segno di contraddizio-ne in questa terra povera e semplice, bella e affascinante, ricca di tradizio-ne e bagnata dal sangue dei martiri.

Durante la celebrazione eucaristi-ca abbiamo ricordato un sacerdote originario di Hajmel, ucciso durante la dittatura comunista, Don Ejll Ko-

Col Vescovo di Sapa, Mons. Simon Kulli

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i vaçi, fucilato perché non aveva rinnegato Dio, proprio il 10 dicembre 1948. Felice circostanza per ricevere il mandato, che ha ricordato a noi frati perché siamo al ser-vizio di questi cristiani e qual è il prezzo della no-stra libertà.

Vivendo in un conte-sto come quello albane-se, subito ti rendi conto che la parrocchia non ha gli stessi ritmi ed orari di quella italiana. Non puoi fare un copia e incolla, ma la vera sfida è saper trovare il giusto metodo per avvicinare la comunità cristiana attraverso l’inculturazione, conoscendo le tante situazioni di di-sagio che la popolazione vive. Quel giorno, durante la Messa, io insieme

ai miei fratelli abbiamo pregato per il nostro popolo, perché sempre più si possa lasciar coinvolgere dalla chia-mata che Dio ha per ognuno.

Infine, vi invito a pregare per noi frati, affinché possiamo sempre rima-nere fedeli alla nostra vocazione, ri-spondere alla volontà di Dio e porta-re il lieto annuncio del Vangelo.

Così Guido Gozzano nella sua poesia L’amica di nonna Speranza. Si è convinti che gli oggetti citati da Gozzano potreb-bero essere affiancati da altre migliaia di prodotti inutili, polverosi, di cattivo gu-sto, acquistati in mercatini di periferia, mentre oggi si parla, sempre più con ter-mini inglesi, di bitcoin, di e-commerce,

di acquisti e vendite online, di mercato globale, di business, di world wide web, di carte di credito, di ebay, di groupon, di business to business, di business to con-sumer, di consumer to business, di con-sumer to consumer, e via cantando.

Gli oggetti in vendita, in questo caso, sono sempre più tecnologicamente per-

Le buone cosedi pessimo gusto

Franco Mazzoccoli

Loreto impagliato ed il busto d’Alfieri, di NapoleoneI fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),il caminetto un po’ tetro, le scatole senza confetti,i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,gli oggetti col monito salve, ricordo, le noci di cocco…

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oA Natale scorso l’Ordine Francescano Se-colare di Montescaglioso (MT) ha orga-nizzato un mega Mercatino di solidarietà.Da Montescaglioso la nostra Provincia cappuccina ha ricevuto vocazioni alla vita missionaria: i frati Antonio Triggiante, Bo-naventura Mossuto, Prosperino Gallipoli (il “genio”), Flaviano Ricciardi, montese di adozione. Tanti focolai hanno sempre ri-scaldato lo spirito missionario di ogni tem-po. Finalmente il primo mercatino unitario,

che ha visto tutta la famiglia francescana tendere a camminare insieme! fra Andrea Viscardi

fra Marco Mascolo a Montescaglioso

fetti. Il cellulare con centinaia di “app”, di giochi, di innovazioni, comprese, fra poco, e non sembri una stranezza, quelle per preparare addirittura un caffè. Te-levisori con schermi giganti e al plasma che non riescono ad occupare posti in appartamenti normali ma che obbliga-no a costruirci apposta una casa attor-no. Automobili dotate di optional molte volte discutibili e francamente dannosi e superflui. In una parola tutto ciò che una volta si definiva con il vocabolo on-nicomprensivo di “americanate”. Oggetti del desiderio! Eppure gli oggetti sempli-ci, come quelli descritti da Gozzano, con-tinuano ed essere venduti!

Potrebbe essere un contro senso, un’anomalia del mercato, una parados-sale interpretazione di un certo modo di vivere, un desiderio di ritornare allo scambio in natura, una propensione ad ostentare benessere e a provocare mera-viglia?

O è qualcos’altro? Cosa spinge all’ac-quisto di oggetti, per la maggior par-te, palesemente kitsch? Cosa provoca l’affluenza a visitare e ad acquistare nei mercatini di beneficenza? È proprio quest’ultima parola: “beneficenza”!

Non importa quanto brutto o bello sia l’oggetto che acquistiamo. È importan-te sapere che i soldi spesi siano dedicati alla beneficenza, alla solidarietà, al soc-

corso, all’amore per il prossimo, alenire la fame di popolazioni in gravi difficoltà. Seguendo l’esempio dei frati francesca-ni missionari ci si organizza per tentare di alleviare queste popolazioni così du-ramente colpite e cercare di portar loro conforto e cibo.

Il mercatino di Natale organizzato a Montescaglioso dal Terz’Ordine France-scano si rivolge proprio alle missioni per la scuola dei bambini magjipë dei Frati Cappuccini di Scutari, in Albania. Con il

denaro raccolto sarà possibile partecipa-re, anche se in minima parte, agli sforzi che quotidianamente i missionari com-piono per mantenere in piedi la struttura scolastica, così come l’aveva immaginata e portata avanti P. Bonaventura Mossu-to, frate missionario di Montescaglioso. 21

Contribuisci anche tu alla realizzazione dei nostri progetti fiscal-mente deducibili:attraverso il Conto Corrente Postale allegato n. 001018318418oppure Bonifico Bancario IBAN: IT 11 D 07601 04000 001018318418Segreteriato Missioni Estere Cappuccini Puglia ONLUSVia Crocifisso, 54 - Giovinazzo (Bari)

adotta un progetto

carissimi lettori e sostenitori,con gioia noi Frati Cappuccini di Puglia vi annunciamoche il “segretariato Missioni Estere Cappuccini Puglia”

È ONLUS

€ 1.000,00 p. Massimo T. - Andria, don Pietro A. - Montescaglioso, € 950,00 Gruppo Missionario - Andria, € 750,00 Cofra - Barletta, € 600,00 Fomed.it - Campi Salentina, Marco M. - Taranto, € 500,00 Mario M. - Trani, Akusimba - Taranto, € 450,00 Alcar - Lecce, € 400,00 Paola C. - Trani, € 300,00 Teresa L. - Triggiano, € 240,00 Geas - Giovinazzo, € 200,00 Rosa M.L. - Taranto, € 160,00 Cpp - Mosciano Sant’Angelo, € 150,00 Luigi D.M. - Penta Fisciano, Franca A. - Triggiano, Saverio C. - Giovinazzo, Gioacchino C. - Francavilla Fontana, € 100,00 Nunzia A. - Giovinazzo, Nicola C. - Bari, € 80,00 Lucia B. - Brindisi, € 50,00 Laura C. - Altamura, Vincenzo G. - Triggiano, Domenico L. - Taranto, Laura M. - “8049 Zurich - Svizzera”, € 40,00 Maria P. - Brindisi, € 30,00 Fratelli C. - Barletta, Antonio M. - Tiggiano, Antonia R. - Alessano, € 25,00 Rita E. - Francavilla Fontana, Fulvio M. - Taranto, Oronzo E. - Campi Salentina, Domenico A. - Giovinazzo, € 20,00 Arcangela C. - Giovinazzo, Gianni M.C. - Torre Di Mosto, Giovannangelo L.M. - Molfetta, Filomena A. - Bari, Giovanni D.P. - Brindisi, Francesca G. - Molfetta, Nunzia F. - Giovinazzo, Gianfranco N. - Taranto, Giuseppe D. - Giovinazzo, Bernardino F. - Bernalda, Isabella L. - Giovinazzo, Nicola G. - Manfredonia, Isabella F.C. - Giovinazzo, € 15,00 Pietro P. - Terlizzi, Pasquale D.L. - Trinitapoli, Maria G. - Montescaglioso, Antonio P. - Cernusco S.Naviglio, Rosanna R. - Francavilla Fontana, € 10,00 Maria C.M. - Miggiano, Fulvio T. - Taranto, Antonio M. - Monopoli, Maria M. - Campi Salentina, Vincenzo I. - Bari, Carmela S. - Altamura, Francesco U. - Bari, Mario A. - Padova, Isabella M. - Molfetta, Lucia P. - Bari, Vito M. - Scorrano, Ada C. - Maglie, Raffaele M. - Martina Franca, Maria D.C. - Molfetta, € 6,00 Benedetto B. - Barletta, € 5,00 Assunta D. - Cosenza, Rita C. - Aradeo, Domenica S. - Maglie, Danilo T. - Campi Salentina, Lucia R. - Francavilla Fontana

PROGETTO 10 SOSTIENI LA VITA E IL LAVORO DEI NOSTRI MIS-SIONARI E I GIOVANI FRATI IN FORMAZIONEFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Da diversi anni i frati missionari vivono fianco a fianco con la gente del Mozambico e dell’Albania condividendo la vita difficile sotto svariati aspetti. Tanti sono i traguardi raggiunti ma tanto altro resta ancora da fare. So-stenere l’opera dei missionari significa fornire loro gli strumenti adatti per portare avanti la loro missione e contribuire anche alla formazione dei giovani che, volendo abbracciare l’ideale francescano, si rivolgono ai frati perché li aiutino a scoprire la volontà del Signore nella loro vita.

OFFERTE SANTE MESSE € 250,00 Alfredo M. - Campi Salentina, € 120,00 Ada P. - Scorrano, € 100,00 Maria R.F. - Francavilla Fontana, Giulio C. - Maglie, € 50,00 Lucia R.P. - Supersano, Agnese M. - Busana, € 30,00 Maddalena L. - Francavilla Fontana, € 20,00 Maria C.R. - Maglie, Donata D.L. - Vignacastrisi, Salvatore N. - Surano, Domenica N. - Scorrano, € 15,00 Anna M.D.B. - Scorrano, Pierina P. - Spongano, € 10,00 Domenica A.C. - Scorrano, Esterina P. - Diso, Grazia D. - Rutigliano, Cosimo P. - Patù22

€ 600,00 Olga M. - Andria, Grazia P. - Andria, € 300,00 Grazia D.R. - Anfria, Vincenza P. - Andria, Giuseppe M. - Milano, Gennaro V. - Bari, € 250,00 Maria C.R. - Brindisi Casale, € 200,00 Antonio L. - Latiano, € 190,00 N.N. - , € 150,00 Elena S. - Campi Salentina, Brigida L. - Bari, Sergio B. - Giovinazzo, Anna T. - Taranto, Maria C. - Bari, Domenico D. - Montescaglioso, € 125,00 Anna P. - Taranto, € 115,00 Antonio T.I. - Altamura, € 100,00 Michele B. - Giovinazzo, Nicola B. - Andria, Filomena Z. - Andria, Franca A. - Triggiano, € 80,00 Salvatore M. - Scorrano, € 75,00 Gaetano F. - Bari, € 70,00 Sebastiano C. - Bari, € 50,00 Francesca B. - Adelfia, Cpp S. - Mosciano Sant’Angelo, Vincenzo R. - Terlizzi, Amiche Missioni - Molfetta, € 30,00 Alfonso A. - Bari, € 20,00 Maria P.R. - Giovinazzo, Vincenza C. - Francavilla Fontana

ADOZIONI € 1.000,00 Maria D.S. - Trinitapoli, € 750,00 Vito C. - Triggiano, € 475,00 Parrocchia S.Stimmate - Andria, € 300,00 Laura S. - Taranto, Elisabetta M. - Mola Di Bari, Gaspare L. - Francavilla Fontana, Lucia S. - Barletta, Angela S. - Barletta, € 150,00 Loris A. - Alessano, € 116,00 A.S. - Bari, € 100,00 Raffaele D. - Giovinazzo, Antonio P. - “Bari - Carbonara”, Serafina A. - Francavilla Fontana, Umberto F. - Brindisi, € 75,00 Giuliana T. - Brindisi Casale, Ada P. - Scorrano, € 25,00 Maria D.B. - Lucugnano

PROGETTO 13 - RECUPERO BAMBINI DELLA STRADAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418II bambini sono la categoria più esposta alle conseguenze dellapovertà: fame, malattie, nudità, evasione scolastica, ecc. Nella città di Quelimane sono molti quelli che vivono per strada; vengono accolti i ma-schietti nella Casa Speranza gestito dalla Diocesi di Quelimane e le fem-minucce nel Villaggio della Pace e nell’Istituto Livramento retti dalle Suore Francescane. Possono essere sostenuti con adozioni a distanza con Euro 25 al mese.

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oPROGETTO 12 - MATERIALE MEDICO-SANITARIOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La situazione sanitaria è il settore più fragile del Mozambico. Aids, malaria tubercolosi sono le maggiori cause di morte per mancanza di medicinali. Vogliamo sostenere l’opera di P. Aldo Marchesini, Primario dell’Ospedale di Quelimane.

€ 300,00 M.C. - Campi Salentina, € 100,00 Fabio N. - Brindisi, € 80,00 Giosafatte C. - Adelfia, € 50,00 Rita C. - Campi Salentina, € 30,00 Giuseppina S. - Cisternino, € 25,00 Walter P. - Bari, € 20,00 Maria C. - Corsano, Grazia S. - Maruggio

Segretariato Missioni Estere Cappuccini Puglia è una Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ai sensi del d.lgs. n. 460/97.Conservi la ricevuta di versamento, purché bancaria o postale, e potrà dedurre o detrarre l’importo del versamento con la prossima dichiarazione dei redditi.Benefici fiscali per le persone fisicheRif.: art. 14, decreto legge n. 35/2005 (conv. dalla legge 80/2005). Le liberalità in de-naro o in natura erogate dalle persone fisiche in favore delle Onlus sono deducibili fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque non oltre 70.000 €/anno.In alternativa(Rif.: art. 15, comma 1.1 d.P.R. 917/86). Le erogazioni liberali in denaro per un im-porto non superiore a 30.000 € a favore delle Onlus consentono una detrazione dell’imposta lorda pari al 26% della donazione effettuata.

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PROGETTO 27 - SCUOLA DI ARTI E MESTIERI “MARTIRI DI INHASSUNGE” Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Alla “Scuola dei Martiri” in Quelimane (3.650 alunni) si è aggiunta la Sezione Arti e Mestieri (400 alunni) che favorirà lo sbocco nel mondo del lavoro di tanti giovani. Il sostegno serve all’acquisto di materiale tecnico e di consumo per i reparti falegnameria, meccanica e ceramica.

€ 1.000,00 Akusimba - Taranto, € 300,00 Antonio S. - Vaglio Basilicata, € 200,00 Maurizio S. - Villafranca Di Verona, € 120,00 Liliana P. - Dossobuono, € 30,00 Beatrice C. - Roma

PROGETTO 44 - SCUOLE PER LE COMUNITÀ DI MORRUMBALAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La zona di Morrumbala conta 60.000 bambini in età scolare, le scuole del governo sono 150 e ne accolgono solo 15.000. La Missione ha aperto 42 scuole nella foresta per 3.500 bambini. Sono necessari € 10.000 all’anno per lo stipendio dei maestri, tre ispettori e per il materiale didattico. Adot-ta una scuola con Euro 25 al mese.

€ 907,50 - Cpp - Mosciano Sant’Angelo, € 500,00 Savino M. - Barletta, € 360,00 Pasqua P. - Palo Del Colle, € 300,00 Nunzia C. - Andria, € 152,00 Fabrizio F. - Giovinazzo, € 105,00 Angela C. - Grumo Appula, € 100,00 Teresa L. - Bitonto, € 88,30 - Scuola Spinelli - Bitonto, € 60,00 Vincenzo D. - , € 50,00 Antonia L.V. - Giovinazzo, € 45,00 Vincenza S. - Taranto, € 25,00 Martino C. - Bellinzago Novarese

PROGETTO 22 - CASA DI ACCOGLIENZA E MENSAPER BAMBINI DELLA STRADAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Le bambine orfane o abbandonate sono accolte nell’Istituto San José di In-hambane e nella “Casa Madre Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità, che assistono anche un centinaio di bambini della strada, anziani e ammalati del quartiere Lhanguene con un pasto giornaliero nella Mensa Madre Clara; si possono sostenere con adozione a distanza con Euro 25 al mese.

€ 600,00 Ada Z. - Maglie, € 300,00 Maddalena L. - Andria, € 150,00 Nunzia A. - Giovinazzo, € 120,00 Angelo B. - Ruvo Di Puglia, Anna A. - Taranto, € 100,00 Sb - , Giuseppe M. - Campi Salentina, Raffaele D.L. - Bari, Mariapia F. - Montesca-glioso, Pasquale C. - Maglie, € 95,00 N.N. - , € 75,00 Maria L.A. - Maglie, Gaetano F. - Bari, € 60,00 Maria M. - “Rug-giano - Salve”, € 50,00 Nunzia L. - , Luciana M. - Taranto, Amiche Missioni - Molfetta, Petronilla M. - Noicattaro, € 30,00 Francesca D. - Barletta, € 25,00 Anna C. - Triggiano, Antonio B. - Molfetta, Pietro D.B. - Trinitapoli, € 20,00 Rosanna R. - Francavilla Fontana, Giuseppina G. - Bari, € 15,00 Paolo L. - Giovinazzo, Carmela I. - Rutigliano, € 10,00 Elisabeth O. - Finale Di PollinaADOZIONI - € 475,00 Parrocchia S.Stimmate - Andria, € 300,00 Lucia S. - Barletta, Enrico S. - Bari, € 200,00 Anna C. - Altamura, € 100,00 Addolorata B. - Campi Salentina

PROGETTO 30 FONDO A SOSTEGNO DI LAICI VOLONTARI - sostenuto da Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Prezioso in Mozambico è il contributo dei laici che offrono le proprie com-petenze ed esperienza al servizio di progetti di utilità sociale. Occorre il nostro sostegno per contribuire alle spese di viaggio, di mantenimento e di lavoro di chi offre la propria opera. Se sostieni un volontario, è come se lavorassi con lui.

€ 500,00 Akusimba - Taranto, € 100,00 Antonio T. - Terlizzi, Angelo D.M. - Castellana Grotte, € 20,00 Maria G.M. - Bari

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oPROGETTO 45 - BORSE DI STUDIO PER GIOVANI UNIVERSITARIFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Lo sviluppo del Mozambico dipende anche dalla preparazione dei giova-ni; molti sono nell’impossibilità di continuare gli studi per mancanza di mezzi.

€ 1.500,00 Pasqua P. - Palo Del Colle, € 500,00 Assuntina V. - Maglie, € 350,00 Giuseppe G. - Barletta, € 100,00 Sergio B. - Giovinazzo, € 25,00 Rosaria C. - Barletta

PROGETTO 49 - “MENSA SAN FRANCESCO” PER I POVERI DI QUELIMANEFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Ogni giorno circa 100 persone, mendicanti, ciechi, handicappati, vedove, bambini di strada ricevono un pasto caldo e assistenza alla Mensa. Altri 21 anziani, lebbrosi e vedove sono assistiti a Nicoadala, dove possono coltivare un proprio campo. Adotta un povero con euro 15 al mese.

€ 500,00 Ass. Nipoti - Giovinazzo, € 180,00 Maria L.C. - La Spezia, € 95,00 N.N. - , € 60,00 Pasquale N. - Altamura, Grazia P. - Andria, € 40,00 Pasquale D. - Minervino Murge, € 30,00 Francesca B. - Adelfia, € 25,00 Angela C. - Barletta, € 15,00 Maria L.A. - Maglie

PROGETTO 52 - CASE PER ANZIANI, VEDOVE E PORTATORI DI HANDICAPFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Un folto gruppo di anziani, vedove, lebbrosi che vivono di elemosina per le strade della città di Quelimane si è radicato in una zona agricola da dove trae sostentamento. Occorre costruire case organizzate in un piccolo villaggio. Una casa in mattoni € 2.000, in materiale locale € 300.

€ 1.000,00 Akusimba - Taranto, € 300,00 Aldo R. - Firenze, Giuseppe M. - Milano, N.N. - Presicce, € 200,00 O.F.S. - Erchie, Angelo D.M. - Castellana Grotte, € 20,00 Troiano - Rutigliano

PROGETTO 58 - CHINDE: CASA DI ACCOGLIENZA PER ORFANIFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418A Chinde, sperduta isola tra lo Zambesi e l’Oceano, 51 bambini abbando-nati o orfani sono curati da un’anziana suora sola e senza mezzi. Abbiamo costruito un nuovo orfanotrofio: occorrono circa 1000 euro al mese per le loro necessità.

€ 700,00 Gruppo Zelatrici - Andria, Mello T. - Andria, € 658,00 Akusimba - Taranto, € 560,00 Gi.Fra. - Taranto, € 500,00 Petroli M. - Brindisi, € 300,00 Maria C. - , Maria M. - Andria, € 200,00 Della R. - , Sante I. - Taranto, Luisa B. - Barletta, € 150,00 Antonio L. - Francavilla Fontana, € 140,00 Angelo B. - Ruvo Di Puglia, € 120,00 Domenico M. - Giovinazzo, € 105,00 Angela C. - Grumo Appula, € 100,00 Francesca B. - Adelfia, Angelo D.M. - Castellana Grotte, € 60,00 Maria M. - “Ruggiano - Salve”, € 50,00 Francesca R. - Taranto, Pasquale S. - , Sergio B. - Giovinazzo, Elena B. - Molfetta, € 30,00 Dora F. - Scorrano, € 20,00 Fischietto - Brindisi

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o PROGETTO 63 - ORFANATROFIO S. ROQUE - MAPUTOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Il centro ospita 35 bambini e ragazzi orfani o appartenenti a famiglie non in grado di sostenerli. Il loro sostegno dipende dall’aiuto dei benefattori.

€ 150,00 N.N. - Taranto, € 30,00 Giuseppina S. - Cisternino

PROGETTO 64 - SOSTEGNO BAMBINI “CASA FAMIGLIA”Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 75 bambini rac-colti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori ciechi o invalidi. È stata costruita una nuova struttura: occorrono circa € 1.000 al mese per le loro necessità.

€ 600,00 Maria G.M. - Dossobuono, € 390,00 Nicola V. - Dossobuono, € 360,00 Igino S. - Dossobuono, Diego B. - Dos-sobuono, Giuseppina S. - Dossobuono, Gabriella M. - Dossobuono, € 300,00 Ass.Nipoti - Giovinazzo, M.d.s. - Bari, Vittorio A. - Dossobuono, € 150,00 Annamaria P. - Giovinazzo, Benedetto F. - Giovinazzo, € 100,00 Sb - , Anna M.F. - San Carlo Canavese, Costantino L. - Dossobuono, Fabio N. - Brindisi, € 30,00 Claudia P. - Montescaglioso, € 25,00 Alessio P. - Pon-tecagnano Faiano

PROGETTO 68 - PROGETTO AGRICOLTURA A NICOADALAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418La Mensa S. Francesco ha avviato un gruppo di vedove, anziani, lebbrosi, che vivevono di elemosina per le strade di Quelimane, all’attività agricola nella zona di Nicoadala. Occorre acquistare attrezzi agricoli e sementi, sostenere le spese del personale addetto alla gestione: motorista, respon-sabili dell’approvvigionamento, ecc. Preventivo € 10.000 all’anno.

€ 100,00 Arcangelo R. - Bari, € 30,00 Giuseppina S. - Cisternino

PROGETTO 66 - SCUOLA “BEATO ZEFERINO” SCUTARI”Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Nella Missione di Scutari 50 bambini Magjyp di etnia Rom, ai margini della società albanese, sono bisognosi di istruzione per uscire dall’emar-ginazione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la mensa scolastica. Spesa mensile € 2.300

€ 1.110,00 Basilica S. Fara - Bari, € 1.000,00 Akusimba - Taranto, € 350,00 Angela C. - Grumo Appula, € 300,00 Cosi-mo C. - Alessano, € 100,00 Michele L. - Bari, Iacomucci G. - Bari, € 50,00 Luigi P. - Montescaglioso, Luca B. - Barletta, € 50,00 Franca A. - Triggiano, € 25,00 Anna C. - Triggiano, Angela C. - Barletta, € 20,00 Vito L. - Giovinazzo, € 10,00 Vincenzo S. - Bari

Noi frati Cappuccini di Puglia, i Missionari dell’Albaniae del Mozambico auguriamo a tutti, carissimi amici e benefattori,

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PROGETTO 72 - AIUTACI A COSTRUIRE IL CENTRO DI SALUTE E NUTRIZIONALE NEI PRESSI DELLA DISCARICA DI MAPUTOFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Nel bairro (=quartiere) di Hulene, dove opera il nostro fratello Mimmo Mi-rizzi, che è uno dei più popolosi della città di Maputo con i sui 40.000 abi-tanti assiepati in poverissime case a ridosso della discarica municipale, manca il presidio sanitario. Per questo motivo, cito del parole del missionario: “stiamo cercando di soddi-sfare questa enorme necessità con la costruzione di un poliambulatorio che serva a rispondere almeno alle patologie mediche di base della popolazione e includendo in esso anche un centro nutrizionale. La struttura di base è già stata costruita. Adesso servono fondi per completarla: pavimenti, porte, finestre, l’acquisto dell’arredamento, delle strumentazioni mediche....ecc”.

€ 2.000,00 Vito C.M. - Monopoli, € 1.000,00 Akusimba - Taranto, € 500,00 Sismi - Buccinasco, € 300,00 Tina C. - Maglie, € 250,00 Pina.M. - Maglie, € 200,00 Studio Medico C. - Bologna, € 100,00 SB, € 80,00 Angelo B. - Ruvo Di Puglia, € 60,00 Francesco C. - Taranto, € 50,00 Nunzia L. - , Antonietta D. - Taranto, Adriana C. - Adelfia Montrone, Rosa S. - Giovinazzo, € 45,00 Loredana O. - , € 30,00 Giorgia G. - Maglie, Annarita M. - Foggia, Giuseppina S. - Cisternino, € 25,00 Cristina P. - Maglie

PROGETTO 74 - COSTRUIAMO IL FUTUROFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Buona parte del nostro lavoro pastorale in Albania é rivolto alle nuove ge-nerazioni, bambini e giovani, che costituiscono il futuro di questo popolo. Esso mira ad una formazione integrale umana e spirituale che realizziamo attraverso incontri frontali, campiscuola e campi lavoro, esperienze di vo-lontariato con gli ammalati e con i poveri, oratori estivi, attività ludiche, laboratori teatrali e musicali. Sostenere tale progetto vuol dire investire sul domani di questo popolo e riempirlo di speranza.

PROGETTO 69 - STAMPA DELLA BIBBIAFiscalmente deducibili CCP n. 001018318418Stampa di 2.000 copie della Bibbia tradotta da Padre Leone Innamorato in lingua Lolo, per aiutare le comunità a conoscere, comprendere e spiegare la Parola di Dio.

€ 50,00 N.N. - Presicce

PROGETTO 73 - UNA NUOVA CHIESA IN ONORE DEI MARTIRI DI INHASSUNGE - Fiscalmente deducibili CCP n. 001018318418 Noi frati minori cappuccini di Puglia, di Trento e i frati missionari del Mo-zambico, per onorare i nostri fratelli Camillo, Oreste e Francesco, insieme a di tutti gli amici e benefattori, vogliamo erigere una chiesa per ricordare il loro sacricio. La chiesa sarà un punto di riferimento per migliaia di cri-stiani che vivono sull’isola di Inhassunge. Su alcune delle tombe vengono costruite delle basiliche, come luoghi di preghiera e di memoria, che permettono alle celebrazioni anniversarie di assumere caratteri di solennità. Le tombe dei martiri di-vengono meta di pellegrinaggio (Cf Paolinus Nolanus, Carmen 26, v.387-388; Prudentius, Peristephan. Hymn.XI, v.195-210). Previsti 15,000 euro per la sua realizzazione.

€ 500,00 Livianna A. - Taranto, € 20,00 Annarita M. - Foggia, Beatrice C. - Roma

€ 20,00 Francesca G. - Molfetta27

Prossimi impegnidi animazione missionaria20-22 aprile 2018TARANTO - Parrocchia San Lorenzo da BrindisiGiornate Missionarie (fra Matteo Di Seclì)

20-22 aprile 2018TRINITAPOLI (BT) - Parrocchia ImmacolataGiornate Missionarie (fra Pier Giorgio T.)

27 maggio 2018 CAMPI SALENTINA (LE) - Parr. San FrancescoConvegno Missionario provinciale

Tutti i nostri Amici, Benefattori, simpatizzanti delle presenze in Mozambico e Albania ed ex missionari sono invitati a prendere parte al Convegno, che rappresenta insieme un momento di verifica, formazione e festa, al termine delle attività dell’anno pastorale 2017-2018. In auto si procede sulla superstrada Brindisi-Lecce, uscendo allo svincolo per Trepuzzi e proseguendo in direzione Squinzano-Campi.

1° maggioCAMPI SALENTINA (LE)Festa della Pumeta o degli Aquiloni per tutta la Città

giugno, fine anno scolasticoSCUTARI-NENSHATFesta degli Aquiloni, animata dai Laici di Campi Salentina

14-16 giugno 2018ALBANIAPellegrinaggio dei frati cappucciniin occasione dei 25 anni di presenza