Editoriale Sommario · 2018. 2. 24. · che per tale motivo, licenziano e man-dano a casa gli...

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Sommario In copertina: Lupi n. 3 -1966 - tempera (R. Lemmi) 3 Editoriale Antonio Pinotti: lo ricordiamo così Angelo Dente 4 Diamo forza al partito Il perchè di una scelta Valerio Ercolini 5 Vecchi Problemi...nuove proposte! Considerazioni del sig.Nessuno Simone Marafioti 6 Riscaldamento globale, fonti rinnovabili, parchi, Carbon credit La grande bufala Francesco Simonetti 7 Parcomania: eterna conflittualità Cronaca di una giornata… interessante Angelo Stango 8 In provincia di Savona Arrivano i lupi! Franco Zunino 9 Orso bruno marsicano e cani randagi Un falso problema gonfiato via web! Franco Zunino 10 Un possibile futuro Ho fatto un sogno... Andrea Aromatico 11 Animalisti e calendari Tremonti bruci le befane A cura della Redazione 12 “MOLESKINE” Taccuino italiano della terra, dell’ambiente,della caccia e delle tradizioni L’ultimo Taccuino Antonio Pinotti 14 La forza delle idee… la spinta della passione… l’orgoglio di crederci Angelo Stango Direttore responsabile: Angelo Dente Proprietà della testata: Movimento Politico Caccia Ambiente, E.mail: [email protected] - Sito internet: www.cacciaambiente.it Editore, redazione e distribuzione: PARTITO CACCIA AMBIENTE Via Benedetto Croce 34 84100 SALERNO (SA) E-mail : [email protected] Stampa: Puntoweb - Ariccia (Roma) Grafica: Amelia Procacci Registrazione Tribunale di Salerno R.G.V.G. 1334 del 22/10/2010 in corso di registrazione Ai fini della legge 196/03 (trattamento dei dati personali), Vi informiamo che gli indirizzi dei destinatari sono stati raccolti da diverse banche dati e vengono archiviati e trattati unicamente come utilizzo di mailing list per la spedizione delle riviste. Qualora abbiate ricevuto copia di questa rivista per errore o non vogliate più riceverla in futuro, potete fare richiesta di cancellazione tramite fax al n. 089.227938 oppure inviando una e-mail a [email protected] N on ci sa- remmo mai aspet- tati, due giorni dopo averlo incontrato alla con- ferenza stampa con Lui tenuta a Peru- gia, di essere qui a scrivere queste do- verose, ma tristi ri- ghe in memoria di Antonio Pinotti.Una perdita dolorosissi- ma, ancor più per come è accaduta e perché vissuta quasi in diretta, che colpisce duramente tut- ta la caccia italiana lasciando una sen- sazione di vuoto e di sgomento. A lui, e a tutta la Sua famiglia, sentiamo il do- vere di fare omaggio dell’editoriale del nostro giornale. Un Uomo, l’amico Antonio, che ha per- corso da protagonista la storia recen- te della politica venatoria italiana, ar- ricchendola di passione, impegno, vi- vacità, sempre a disposizione di tutti e a tutti vicino e con il quale era bello e piacevole concedersi una chiacchierata al di fuori dei soliti schemi, con quella cordialità e sentimento che caratteriz- zano le vere amicizie. Strenuo difenso- re delle tradizioni venatorie più genui- ne, sanguigno e potente oratore, Pinot- ti ha rappresentato anche per noi, no- nostante continuava a ripeterci che mai avrebbe “ ..cambiato la giacchetta.. “ un punto di riferimento importante ed un compagno di valore nelle troppe oc- casioni in cui i cacciatori hanno dovuto rivendicare con forza la loro dignità di cittadini al pari di tutti gli altri. A volte nascondeva la stanchezza con un sorriso, quello che sfoggiava anche quando si arrabbiava o quando andava fuori dalle righe:davanti a qualche mi- nistro o durante importanti e autorevo- li conferenze.Già, perché ad Antonio Pi- notti, piaceva andare sopra le righe, in quel suo personalissimo pentagramma Antonio Pinti: lo ricordiamo così fatto di imme- diatezza istinti- va per tutto, e di passione per la caccia. Ora che la voce di questo “ cac- ciatore/gentiluo- mo” si è spenta per sempre sia- mo tutti ancora più poveri ed in- difesi. Ci ha lascia- to mentre, do- po aver chiamato l’amico Traccheggia- ni per avere consigli, si apprestava a completare l’ultimo taccuino ( che pub- blichiamo a parte in questo numero ) dedicato in buona parte a Caccia Am- biente di cui condivideva totalmente il programma, e apprezzava (bontà Sua) l’onestà dei dirigenti, ritenendo il parti- to “… uno strumento a nostra difesa da tempo auspicato da tutto il mondo ve- natorio…”, sebbene, era solito ripeterci: “..la strada sarà in salita per le avversi- tà che saranno messe in atto dal fuo- co amico…” Parole, come sempre, sagge e profeti- che visto che qualcuno, senza il mini- mo rispetto per la morte, non ha “dige- rito” questo Suo ultimo scritto arrivan- do perfino a metterne in dubbio l’origi- nalità. Fin quando certi personaggi con- tinueranno a galleggiare nel mondo ve- natorio, in cerca di chissà quale perso- nale visibilità, la caccia in Italia non po- trà mai sperare di guardare al futuro con rosee prospettive. Caro Antonio, il destino ti è stato ingra- to, ma sappi che sarai sempre vivo nel- la nostra memoria in attesa, un giorno, di incontrarci nuovamente da qualche parte, per discutere ancora della no- stra amata caccia, magari davanti ad un buon bicchiere di vino. Ciao Antonio Angelo Dente 3 CACCIA & Ambient e Editoriale Antonio Pinotti

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Ambiente&

3CACCIA & Ambiente

Sommario

In copertina: Lupi n. 3 -1966 - tempera (R. Lemmi)

3 Editoriale Antonio Pinotti: lo ricordiamo così Angelo Dente

4 Diamo forza al partito Il perchè di una scelta Valerio Ercolini

5 Vecchi Problemi...nuove proposte! Considerazioni del sig.Nessuno Simone Marafioti

6 Riscaldamento globale, fonti rinnovabili, parchi, Carbon credit La grande bufala Francesco Simonetti

7 Parcomania: eterna conflittualità Cronaca di una giornata… interessante Angelo Stango

8 In provincia di Savona Arrivano i lupi! Franco Zunino

9 Orso bruno marsicano e cani randagi Un falso problema gonfiato via web! Franco Zunino

10 Un possibile futuro Ho fatto un sogno... Andrea Aromatico

11Animalisti e calendari Tremonti bruci le befane A cura della Redazione

12“MOLESKINE” Taccuino italiano della terra, dell’ambiente,della caccia e delle tradizioni L’ultimo Taccuino Antonio Pinotti

14La forza delle idee… la spinta della passione… l’orgoglio di crederci Angelo Stango

Direttore responsabile: Angelo DenteProprietà della testata: Movimento Politico Caccia Ambiente,

E.mail: [email protected] - Sito internet: www.cacciaambiente.it

Editore, redazione e distribuzione:PARTITO CACCIA AMBIENTE

Via Benedetto Croce 3484100 SALERNO (SA)

E-mail : [email protected]

Stampa: Puntoweb - Ariccia (Roma)

Grafica: Amelia Procacci

Registrazione Tribunale di SalernoR.G.V.G. 1334 del 22/10/2010 in corso di registrazione

Ai fini della legge 196/03 (trattamento dei dati personali), Vi informiamo che gli indirizzi dei destinatari sono stati raccolti da diverse

banche dati e vengono archiviati e trattati unicamente come utilizzo di mailing list per la spedizione delle riviste. Qualora abbiate ricevuto

copia di questa rivista per errore o non vogliate più riceverla in futuro, potete fare richiesta di cancellazione tramite fax al n. 089.227938

oppure inviando una e-mail a [email protected]

Non ci sa-r e m m o mai aspet-tati, due

giorni dopo averlo incontrato alla con-ferenza stampa con Lui tenuta a Peru-gia, di essere qui a scrivere queste do-verose, ma tristi ri-ghe in memoria di Antonio Pinotti.Una perdita dolorosissi-ma, ancor più per come è accaduta e perché vissuta quasi in diretta, che colpisce duramente tut-ta la caccia italiana lasciando una sen-sazione di vuoto e di sgomento. A lui, e a tutta la Sua famiglia, sentiamo il do-vere di fare omaggio dell’editoriale del nostro giornale.Un Uomo, l’amico Antonio, che ha per-corso da protagonista la storia recen-te della politica venatoria italiana, ar-ricchendola di passione, impegno, vi-vacità, sempre a disposizione di tutti e a tutti vicino e con il quale era bello e piacevole concedersi una chiacchierata al di fuori dei soliti schemi, con quella cordialità e sentimento che caratteriz-zano le vere amicizie. Strenuo difenso-re delle tradizioni venatorie più genui-ne, sanguigno e potente oratore, Pinot-ti ha rappresentato anche per noi, no-nostante continuava a ripeterci che mai avrebbe “ ..cambiato la giacchetta.. “ un punto di riferimento importante ed un compagno di valore nelle troppe oc-casioni in cui i cacciatori hanno dovuto rivendicare con forza la loro dignità di cittadini al pari di tutti gli altri.A volte nascondeva la stanchezza con un sorriso, quello che sfoggiava anche quando si arrabbiava o quando andava fuori dalle righe:davanti a qualche mi-nistro o durante importanti e autorevo-li conferenze.Già, perché ad Antonio Pi-notti, piaceva andare sopra le righe, in quel suo personalissimo pentagramma

Antonio Pinotti:lo ricordiamo così

fatto di imme-diatezza istinti-va per tutto, e di passione per la caccia.Ora che la voce di questo “ cac-ciatore/gentiluo-mo” si è spenta per sempre sia-mo tutti ancora più poveri ed in-difesi.Ci ha lascia-to mentre, do-

po aver chiamato l’amico Traccheggia-ni per avere consigli, si apprestava a completare l’ultimo taccuino ( che pub-blichiamo a parte in questo numero ) dedicato in buona parte a Caccia Am-biente di cui condivideva totalmente il programma, e apprezzava (bontà Sua) l’onestà dei dirigenti, ritenendo il parti-to “… uno strumento a nostra difesa da tempo auspicato da tutto il mondo ve-natorio…”, sebbene, era solito ripeterci: “..la strada sarà in salita per le avversi-tà che saranno messe in atto dal fuo-co amico…”Parole, come sempre, sagge e profeti-che visto che qualcuno, senza il mini-mo rispetto per la morte, non ha “dige-rito” questo Suo ultimo scritto arrivan-do perfino a metterne in dubbio l’origi-nalità. Fin quando certi personaggi con-tinueranno a galleggiare nel mondo ve-natorio, in cerca di chissà quale perso-nale visibilità, la caccia in Italia non po-trà mai sperare di guardare al futuro con rosee prospettive.Caro Antonio, il destino ti è stato ingra-to, ma sappi che sarai sempre vivo nel-la nostra memoria in attesa, un giorno, di incontrarci nuovamente da qualche parte, per discutere ancora della no-stra amata caccia, magari davanti ad un buon bicchiere di vino.Ciao Antonio

Angelo Dente

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Antonio Pinotti

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Sono anni che i cacciatori aspettano le modifiche alla 157/92 colpevole di aver ri-dotto la nostra la nostra ca-

tegoria da 1milione 800mila caccia-tori di 20 anni i a circa settecento-mila, anche se le ultime stime dan-no un aumento di un 30% in più. La politica tutta, e non solo, e’ la re-sponsabile di questo declino non solo per le tante restrizioni che l’at-tuale normativa ha imposto, ma soprattutto per le tante promesse elettorali fatte, ma poi non man-tenute. Per questo e per altri motivi, molti di noi hanno deciso come citta-dini – cacciatori di scendere in politi-ca aderendo al partito politico di Caccia Ambiente. E’ giunta l’ora, senza infieri-re sulla politica nazionale di qualsiasi colore, di avere il coraggio di racconta-re la verità senza alcun timore di esse-re smentiti. Negli ultimi 20 anni sinistra centro e destra hanno portato il nostro paese al declino quasi totale: le proble-matiche delle quali si è discusso hanno riguardato solo gli scandali politici che hanno coinvolto parlamentari, ministri, segretari di partito e governatori regio-nali, mai si è cercato di affrontare i pro-blemi del paese, con il risultato che a pagarne lo scotto sono stati i lavorato-

ri dipendenti, pensionati ed i meno ab-bienti. Le nostre accuse trovano fonda-mento su molte questioni, ma per non dilungarci troppo ne citeremo alcune: La manovra economica del governo (la finanziaria) che dovra’ far tirare ancora una volta la cinghia a chi a sempre da-to e ricevuto in cambio poco o nulla,ma non a chi ha in mano il paese e a chi fa opposizione. Siamo andati a rivisitare il programma di governo del centrodestra guidato da Berlusconi prima delle scor-se elezioni politiche e tra le altre cose ( promesse ) vi troviamo l’abolizione del-le province cosi tanto a cuore alla Le-ga Nord che adesso vuole, invece, man-tenerle sebbene il costo alla collettivi-ta’ sfiori i 13 miliardi di euro l’anno.Non si sopprimono, sebbene anche questo è stato promesso, enti di scarso rilievo: gli oltre 23mila consorzi e societa’ inu-tili tenute in piedi solo per far posto ai “trombati” dalla politica, così come le Comunita’ Montane e i Parchi. Di aboli-re il finanziamento ai partiti (visto che c’e’da tirare la cinghia ) nessuno ne par-la, sebbene i cittadini italiani si erano espressi, con un referendum, negativa-mente a questo spreco immenso di de-naro pubblico,sono oltre 90 mila le au-to blu per i signori parlamentari e lo-ro assistenti, tutte autovetture stranie-

re del valore minimo di 50 mila euro ca-dauna che vanno ad “ingrassare” i paesi europei a noi vicini a discapito delle ca-se automobilistiche italiane le quali, an-che per tale motivo, licenziano e man-dano a casa gli operai.A pagare il malgoverno sono sempre gli stessi:lavoratori dipendenti,pensionati e piccole imprese, mentre se avessero rispettato il programma elettorale e il contratto fatto con gli italiani non sa-rebbero servite manovre e manovrine per almeno 3 anni. E’ inutile, pertan-to, che il Sottosegretario alla Presiden-za del Consiglio dei Ministri Paolo Bo-naiuti e Fabrizio Cicchitto capogruppo del Popolo Delle Liberta’ vadano in TV per convincere gli italiani che sono bra-vi politici, a sponsorizzare il rispetto del programma politico , ed che hanno il diritto di governare per la fiducia che gli è stata concessa. E’ qual è il rispetto del programma in materia venatoria?, L’ap-provazione dell’art 42 della Comunita-ria Europea approvato al Senato nei di recente e la modifica alla legge 157/92 bloccata in Parlamento sono li a testi-moniare tutta l’ostilita’ ed il non fare verso il mondo venatorio.Per non dire dei due ministri, la Presti-giacomo al dicastero dell’Ambiente,e la Brambilla al dicastero al Turismo che abusando della carica che ricoprono sbraitano in TV e sulle testate naziona-li denigrando la nostra passione e i cac-ciatori, laddove, invece, ( vista l’adesio-ne dei cacciatori che hanno votato PDL ) avrebbero dovuto essere al di sopra delle parti e condividere quei punti del programma che, con inganno, ci erano stati prospettati ed assicurati. Chi scrive ha sempre votato centrode-stra fino alle recenti regionali. D’ora in poi si cambia e ci si riunisce tutti attor-no al nostro partito, unico strumento per poter continuare a sperare di anda-re ancora a caccia.Solo noi possiamo aiutare noi,storico detto del nostro partito.

Valerio Ercolini

Diamo forza al partito Vecchi Problemi...nuove proposte!

Il perche’di una scelta Considerazioni del sig.Nessuno

Per chi ancora non ha avuto la sfortuna di conoscermi...mi pre-sento, sono un giovane caccia-tore che ancora non riesce a

buttare giù il fatto che in Bambi, sot-to una musica straziante, viene uccisa mamma cervo!Non per qualcosa, non me ne abbia la Disney, ma da quel giorno secondo me sono nati i veri problemi per la caccia.Nel giorno d’uscita del lungometrag-gio, milioni di bambini si sono incanta-ti di fronte allo schermo ad ammirare uno dei capolavori indiscussi dei carto-ni animati, gli stessi bambini però han-no pianto o comunque sono rimasti ( a mo di imprinting ) traumatizzati dalla fi-gura del cacciatore che toglie la mam-ma al loro tenero amico.Come questi potremmo elencare deci-ne di casi dove, in maniera trasversa-le, si pone la figura del cacciatore co-me quella del distruttore di sogni e di natura.In Italia dove l’urbanizzazione la fa da padrona, e la metà della popolazione non ha mai avuto contatti diretti con il mondo rurale, dovremmo secondo me cercare di convogliare le nostre energie verso l’obiettivo di farci conoscere.E’ inutile che ci raduniamo in cantine buie per decidere le sorti della caccia...è inutile che passiamo le nostre giornate a parlare insieme a nostri colleghi cac-ciatori degli animalisti che hanno torto, e che noi abbiamo ragione.L’’inutilità di questa parlare è data dal fatto che ancora non riusciamo a convincere la stragrande maggioranza delle persone che noi non siamo distruttori di natura.Con la prossima riflessione mi collego al pensiero di un grande scomparso, del quale non vorrei si perdessero troppo presto le tracce, il nostro amico Anto-nio Pinotti che tramite il suo “proget-to Zefiro” aveva avuto l’intelligenza e la lungimiranza di capire che bisogna en-trare, come figura di cacciatori, nell’ani-ma delle persone e sopratutto in quel-la dei bambini.

Un appello, pertanto, va rivolto alle as-sociazioni: “Vi prego, investite in qual-che progetto giovani, i bambini tra qual-che anno diventeranno uomini in grado di votare le sorti delle nostre passioni, oppure, uomini capaci di condividerle”.Mi sono stufato di parlare con perso-naggi di una certa visibilità che cercano di intontirmi con paroloni in politiche-se ma che in realtà sono i primi a non avere il coraggio di uscire dalla loro nic-chia di tesserati, e mentre espongo le mie idee essere guardato dall’alto verso il basso come a dire: “cosa vuoi tu, non

sei nessuno!!!”. Questo nessuno ha 24 anni, si guarda indietro e vede la storia di un organizzazione di persone che in-teragivano nelle campagne, dove la fi-gura del cacciatore era come quella di un eroe dei fumetti; si guarda intorno e vede un declino innaturale, una de-bole fiamma che si sta spegnendo sotto una coperta di ignoranza e qualunqui-smo; guarda avanti e pensa: “comincia-mo a soffiare insieme, vedrete che non basterà una coperta a spegnere il fuoco delle nostre passioni!”

Simone Marafioti

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Ecco perché ci attaccano ecco perché ci odiano. I cacciatori, una piccola verruca fastidiosa in un

grande progetto multimiliarda-rio (di euro chiaramente).Veniamo a noi. Vi informo su-bito che l’argomento trattato è complesso e farraginoso. Arma-tevi, quindi, di sana pazienza e seguitemi. 1. Partiamo dalla prima bufala. Il riscaldamento globale.In breve, la notizia, CATASTRO-FICA, è questa: “.. si sciolgono i ghiacciai, i mari ci sommerge-ranno.. ci sarà l’erosione del-le coste..l’avanzamento della DESERTIFICAZIONE e.. la CO2 e’COLPEVOLE”!Poveri noi. Se fosse vero!! Visto che tutto l’assunto parte da dati contraffatti.L’informazione riguardo il “RI-SCALDAMENTO GLOBALE” e la riduzione conseguenziale del-la emissione di CO2, considera-ta comunque erroneamente gas serra e climalterante che stanno proponendo “LEGAMBIENTE” il “WWF”, così come varie altre associazioni è “ERRATA” E I DATI ERANO FASULLI.Chiarissimo questo articolo in cui lo stesso padre della teoria del riscaldamento globale, Phil Jones (IPCC), ammette: “I dati di vitale importanza per sostenere il ‘grafico della mazza da hockey’ sono andati PERSI! (?)” “Non c’è stato alcun riscalda-mento globale a partire dal 1995” “Periodi di riscaldamento globale sono già accaduti in pas-sato – ma non a causa dell’uo-mo.” La verità è che “grandi” scienziati si scambiavano mail, per accordarsi e diffondere dati

Riscaldamento globale, fonti rinnovabili, parchi, Carbon credit

La grande bufala

difficile per lo Stato mantenere un tale livello di costi, le compa-gnie create per lucrare nel set-tore delle rinnovabili sono desti-nate al collasso. Con conseguen-ze facilmente immaginabili.In Italia paghiamo l’energia 8 volte il suo valore reale, si paga-no incentivi per i costi di impian-to e nuovi posti di lavoro nem-meno a parlarne (come in Spa-gna). Parliamo di centinaia di milioni di euro. 350 per la Bresso in Piemon-te, 450 sempre milioni nel Lazio.“Da Latina Oggi”, del 20 giugno 2010: “nel giro di un an-no e mezzo, pioveranno sul no-stro territorio qualcosa come 450 milioni di euro” (ci riferia-mo agli investimenti che socie-tà nazionali ed internazionali e consorzi di imprese si appresta-no a compiere per realizzare le loro centrali di produzione ener-getica dal sole). Solo in Italia, MILIARDI DI EURO IMMOLATI ALLA PRIMA BUGIA, il “riscaldamento globale”. In li-nea con la seconda bugia, con-tenere la CO2 ma con fonti “RIN-NOVABILI”, naturalmente.Sarà per questo che le varie as-sociazioni ambientaliste com-battono il nucleare? Rischiereb-bero di perdere la gallina dalle uova d’oro? (Sono semplici do-mande, è ovvio!!).3. Andando più nello specifico. I Carbon Credit.Cosa sono? A cosa servono? Semplificando.I Carbon Credit sono strumen-ti finanziari “figli” degli accordi di Kyoto ( del 2000), rappresen-tano l’equivalente verde dell’in-dulgenza. Vengono trattati su di-verse borse, con un transato an-nuo di oltre 10 miliardi di dolla-ri. E si possono comprare anche su internet. Non potete rinun-ciare al vostro grosso fuoristra-da, ma avete un senso di colpa per il CO2 che scaricate nell’at-mosfera? Con solo 80 dollari po-tete “compensare” le emissioni del vostro mostro meccanico e vi arriverà a casa un simpatico autoadesivo, che potrete fiera-

mente incollare al paraurti per mostrare al conducente di quel-la Smart che voi siete “puliti” e chi inquina veramente è lui.Ritenete che il trasporto aereo sia responsabile di una percen-tuale importante (3-5%) delle emissioni di CO2, ma non pote-te rinunciarvi? Per pochi dollari (una trentina per un viaggio Ro-ma - New York e ritorno) il vo-stro volo diventerà “carbon neu-tral”. Ciò sia se viaggiate Easyjet sia se vi spostate con il vostro jet privato. Insomma cosa ha previ-sto il Protocollo di Kyoto. Sem-plice. Dato l’effetto serra, da-ta la “colpa” al CO2, dato lo svi-luppo industriale (a cui nessu-no Stato intende rinunciare) e dati dei parametri virtuali chia-mati “quote di emissione”. Nel momento in cui uno Stato o un’Impresa (o chi diavolo vole-te) supera tale quota affidatagli può fare venia comprando quo-te di Carbon Credit da altri Sta-ti o Organizzazioni o Associazio-ni che tale quota non superano (in quanto Paese ancora in via di sviluppo) o in quanto “gestori di Aree Protette” che, attraverso la piantumazione di nuove piante, producano ossigeno ( vendono aria, a dirla in breve!). Interpreti di questo grande affare: la CIR di Carlo De Benedetti (P.S. il Signo-re è proprietario di REPUBBLICA e l’ESPRESSO e su questi giorna-li potete quotidianamente leg-gere articoli catastrofici riguar-do la “climalterante” CO2 – sa-rà un caso?). insieme a Tubini a fondato “Giga” una società che acquista e vende Carbon Credit Internazionali.

Legambiente, Sorgenia;Legambiente e Sorgenia insie-me ad altre industrie del setto-re energetico alternativo (e non) sono riunite in una “non profit” che si chiama Kyoto Club;La Società s.r.l. Ambiente Ita-lia Ricerche e servizi in Campo Energetico (CCIAA Milano –REA 145656);. Legambiente,Legambiente Lombardia, Kyoto Club e Am-

Ambiente&biente Italia sono comproprieta-ri della Società s,.r.l. Azzero CO2 (CCIAA Roma REA 1137033) specializzata in compravendita di C.a.r.b.o.n C.r.e.d.i.t.;Kyoto club e Federparchi fon-dano la onlus Parchi per Kyoto con il supporto tecnico di Azze-ro Co2.Qualche lampadina si è accesa? E non è ancora niente. Passiamo a qualche nome:Legambiente: Presidente ono-rario Ermete Realacci , membri della Segreteria Nazionale Duc-cio Bianchi, Eduardo Zanchini;Sorgenia per il 10% è di proprie-tà di Legambiente;Kyoto Club: Presidente Massimo Orlandi – Vicepresidente Erme-te Realacci, Direttore Kyoto Club Service Mario Gamberale;della Società s.r.l. Ambiente Ita-lia Ricerche e servizi in Campo Energetico posseggono il 25%; Ermete Realacci e Duccio Bian-chi La Società s.r .l. Azzero CO2 Am-ministratore Delegato Mario Gamberale Vicepresidente An-tonio Ferro, Consiglieri Duccio Bianchi, Eduardo Zanchini;Parchi per Kyoto Vice Presiden-te Massimo Orlandi, Consigliere Mario Gamberale, Direttore Co-municazione Antonio Ferro.(i nomi sono a colore anche per darvi un’idea visiva di come stanno le cose)Questi i nomi a voi le conclusio-ni.Manca solo Federparchi per chiudere il cerchio. Eccovi ac-contentati.A Febbraio 2009 si è concluso il Congresso di Federparchi. L’as-sise congressuale è stata carat-terizzata dall’ “occupazione mi-litare”, attuata dagli uomini e dai dirigenti nazionali di Legambien-te, di tutti gli spazi culturali, di-battimentali e fisici disponibili. Basti osservare come siano stati presenti contemporaneamente: Realacci; Della Seta; Renzi; Ven-neri; Nicoletti e Donati.Un congresso caratterizzato da riunioni clandestine e sotterfu-gi tutti nel segno del gradimen-

to o meno di Legambiente. La fi-ne già scritta non poteva essere che “epurazione”.Ma perché? Semplice! Feder-parchi ed i Parchi rappresenta-no per Legambiente e per i suoi dirigenti la più grande fonte di guadagno dei prossimi decenni. Centinaia di milioni di euro (in Carbon Credit da vendere).La parola magica, insomma, è Carbon Credit, i certificati di cre-dito di emissione di CO2. Un pa-trimonio enorme che i parchi possono vendere dopo averli acquisiti come conseguenza del-la piantumazione di alberi.

Alcune amenitàLEGAMBIENTE manifesta contro la centrale TURBOGAS a Ponti-nia tanto ANTI-ECOLOGICA di “ACEA ELECTRABEL” ma non ha nulla da ridire contro la centra-le elettrica sempre TURBOGAS costruita da SORGENIA a Modu-gno in Puglia o contro la centra-le sempre TURBOGAS “SORGE-NIA” a Lodi.Perchè cari signori, SORGENIA che costruisce TURBOGAS, co-me abbiamo visto, è anche LE-GAMBIENTE!Inoltre LEGAMBIENTE si qualifi-ca come Associazione APARTI-TICA. E infatti alcuni dei vertici APARTITICI di Legambiente so-no, o sono stati: Chicco Testa PCI; Ermete Rea-lacci PD; Roberto Della Seta PD e Francesco Ferrante PD.Come volevasi dimostrare.

Ultimo appuntoChi vi scrive non è un giornalista, non ho né il tempo né i mezzi né la capacità. E’ un semplice letto-re che non si ferma ai titoli. Tut-to quanto riferito è stato estrat-to da vari siti su Internet (quin-di di dominio pubblico) eppu-re tutti sanno tranne i giornali-sti di professione che non han-no scritto nemmeno un trafilet-to sull’argomento. Vi chiedete il perché?Alla prossima, per due chiac-chiere sul WWF.

Francesco Simonetti

falsificati.. Dati, manipolati per creare allarmismo, al fine di ac-quisire denaro, potere e cariche prestigiose (e lo stesso Phil Jo-nes è finito sotto inchiesta per mail compromettenti. In una delle sue mail aveva parlato di un “trucco” utilizzato nell’inter-pretazione di alcuni dati e ave-va definito una “bella notizia” la morte di un climatologo scettico sul riscaldamento globale).Nelle mail rese pubbliche c’è di tutto: Espedienti per aggiustare i dati che confermino il riscalda-mento, proposte per minare la credibilità dei propri avversari e per occultare i dati più scomodi, ec…. Ora molti di questi “TRUF-FATORI” ritrattano, svicolano e... a testa bassa “AMMETTONO”! La scomoda e cruda verità è questa: 31 MILA SCIENZIATI , SOLO NEGLI USA ….conferma-no la truffa del riscaldamento globale.Il piano è semplice ed al tem-po stesso ingegnoso. La propa-ganda deve limitarsi a un pic-colo numero di idee e ripeterle all’infinito così “una menzogna diventa verità”. Ed ecco i titoloni. La Repubbli-ca (poi vedremo perché) scri-ve: “Groenlandia, si “SCIOGLIE” il ghiacciaio Jakobshavn” (salvo specificare poi nell’articolo che semplicemente si è “FORMATO” un iceberg, pertanto assoluta-mente normale per un ghiaccia-io. Ben diverso da dire “SI SCIO-GLIE”). O ancora:”I mari si alze-rebbero di 7 metri”, “l’Olanda, Londra e New York sott’acqua”, ”La Groenlandia si scioglie”Ma altri tiToli ci dicono: “I ghiac-ciai non si sciolgono” (un’altra eco-balla che scoppia), e “Esper-

ti Onu lanciano l’allarme sull’Hi-malaya scongelato nel 2035”. Ora ammettono: “Previsione co-piata da un’intervista, senza basi scientifiche”.Una bufala, dunque. Ma chi spe-cula sul clima e perché?2. La risposta è semplice e ci porta al secondo punto: Le Fon-ti Rinnovabili.Se il carbone inquina, il petrolio pure, di centrali nucleari nem-meno a parlarne (ed in questo contesto non entriamo nel me-rito). Bisogna, gioco forza, rivol-gersi a fonti alternative. Le fon-ti rinnovabili appunto. Nessuno dice, però, e vorrei anche vede-re, che (ci limitiamo a citare solo due casi nella miriade possibili):In Spagna la situazione sta pre-cipitando con una nuova bolla speculativa, che potrebbe scop-piare da un momento all’altro e, che è data, vedi un po’, proprio da una fonte rinnovabile, il foto-voltaico.Infatti, il fotovoltaico, che nel 2009 ha contribuito con 12 mi-liardi di euro alla formazione dell’1% circa del Pil spagnolo e che negli ultimi anni è stato fo-raggiato dal comparto banca-rio, con crediti a pioggia, fino all’80% del valore dell’investi-mento, è praticamente antieco-nomico.Secondo i dati più recenti, sa-rebbero pari a 30 miliardi di eu-ro le partite a rischio-rimborso finanziate negli ultimi anni e di queste, una buona metà relati-ve al fotovoltaico. Ma perchè nel comparto ener-getico si è arrivati a questa situa-zione? La risposta è semplice: la corsa della Spagna alle fonti rin-novabili, a causa dei generosi in-

centivi, è stata troppo veloce e, soprattutto, troppo sostenuta artificiosamente. Quanto basta perchè si sia creata una “bolla” importante e il governo stia ten-tando in questi ultimi mesi di fa-re marcia indietro per riordina-re il settore.Inoltre, per ogni “posto di lavo-ro verde” creato in Spagna ne-gli ultimi 8 anni (tra il 2000 ed il 2008), grazie al finanziamen-to pubblico, sono stati distrut-ti 2,2 posti di lavoro in altri set-tori, e soltanto 1 su 10 dei nuo-vi posti di lavoro creati è diven-tato, stabilmente, un lavoro a tempo indeterminato. I lavori creati non sono arrivati a 50mi-la unità, molto meno di quanto atteso. Inoltre ognuno di questi posti di lavoro “verde” è costa-to qualcosa come 571.138 eu-ro, cifra che sale addirittura a ol-tre un milione di euro nell’indu-stria eolica.In soldoni, il fotovoltaico, in otto anni ha ottenuto sussidi per 30 miliardi di euro ed ha avuto co-me risultato la perdita di 113 mi-la posti di lavoro.Conseguenza, logica, è stato il drammatico aumento del co-sto dell’energia, che si ripercuo-te negativamente anche sull’ef-ficienza delle infrastrutture elet-triche convenzionali. Ma il pun-to è che per poter sanare il de-bito pubblico causato dagli inve-stimenti nell’energia rinnovabi-le, la bolletta dovrebbe essere aumentata del 31%.I massicci sussidi statali hanno reso convenienti gli investimenti dei privati nelle energie rinnova-bili, tanto che molte compagnie si sono buttate in questo settore ma in un periodo di crisi dove è

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Ambiente& Ambiente&

Quando si dice la coincidenza! Solo il giorno prima il sotto-scritto aveva rilasciato un’in-tervista al Canale Caccia e Pe-

sca di Sky, durante la quale gli è stata posta la seguente domanda: “secondo lei, i lupi giungeranno prima o poi in Val Bormida?”. A questa domanda risposi all’incirca con queste parole: “Certo che arrive-ranno, ma non dall’Appennino, bensì dalle Alpi cuneesi. Già qualche mese fa vi sono state avvisaglie con la segnala-zione di tracce ed avvistamenti proprio qui, nell’alta Val Bormida di Millesimo e, di recente, un branco di lupi avreb-be aggredito delle pecore nel Parco del Beigua, posto tra Savona e Genova, ed ancora più recentemente un cucciolo di lupo è stato catturato in Val Tanaro, ov-vero oltre lo spartiacque della Val Bor-mida verso il cuneese. Quindi i lupi arri-veranno presto in Val Bormida ma, ripe-to, dalle Alpi piemontesi e francesi, do-ve negli anni passati sono stati liberati lupi di varie razze; lupi che hanno cre-ato una popolazione di ibridi, che, an-cora avvezzi a stretti rapporti con l’uo-mo essendo molti di essi nati in catti-

vità, faranno ancora più danni del lupo selvatico appenninico”. A riprova di questa tesi lo stesso inter-vistatore mi disse che di recente i pa-stori del cuneese avevano ucciso un lu-po che portava una protesi metallica ad una delle zampe, segno quindi che non di lupo selvatico si trattava ma di lupo “manipolato”.Ecco, oggi 25 novembre, tutta la stam-pa locale ha riportato con enfasi la no-tizia di due lupi che hanno tentato di catturare due cani da caccia nei pres-si dell’abitato del paese di Calizzano, il più prossimo all’alta Val Tanaro cunee-se e già parte delle Alpi liguri.I lupi stanno quindi arrivando, e data la loro prolificità, arriveranno ben presto a colmare quel vuoto della Provincia di Savona che non avevano mai colmato né attraversato prima, durante il sup-posto fenomeno migratorio dagli Ap-pennini.Il problema per noi naturalisti e zoolo-gi è che non si tratta del Lupo italiano, ma di quel “un lupo qualsiasi pur che ci sia il lupo” che i francesi amanti di quest’animale (ma sarebbe forse più giusto definirli fanatici) hanno prete-

Orso bruno marsicano e cani randagi

Un falso problema gonfiato via web!In provincia di Savona

Arrivano i lupi!Infos

Franco Zunino Segretario Generale Per maggiori informazioni visita il sito www.wilderness.it Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) - -Segreteria Generale: Via Bonetti 71 17013 Murialdo (SV) - Tel/Fax 019.53545 Cell. 338.4775072 - [email protected]

Si può aderire all’Associazione Italia-na per la Wilderness inviando un con-tributo minimo di almeno € 25,00 sul conto corrente postale numero 10494672. I Soci avranno diritto a ri-cevere quattro volte all’anno il perio-dico sociale a colori Wilderness/Do-cumenti il suo supplemento in bian-co e nero Notiziario AIW e un Inserto Speciale, nonché lo Statuto e l’adesivo con il logo dell’Associazione.

“La natura selvaggia è sia una condizione geografica che uno stato d’animo”. Le “Aree Wilderness” sono la concretizzazione della sua difesa.

Associazione Italiana per la Wilderness Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con Decreto 28 dicembre

2004 - G.U. n. 53 - 5 marzo 2005

Quello dell’aggressione di un branco di cani alla femmina di Orso bruno marsicano accom-pagnata da tre cuccioli, già di-

venuta famosa nel mese scorso per il suo incontro “ravvicinato” con un’auto-mobile, è un fatto come i tanti che sono sempre successi, e che a volte sono sta-ti la causa di perdita di orsacchiotti, da che nella terra dell’orso esiste la pastori-zia. La diversità è che in questo caso l’ag-gressione è stata osservata direttamen-te da persone attente alla difesa dell’or-so (i tanto vituperati “cacciatori cattivi”, che hanno anche cercato di difendere gli orsi: ma questo pochi lo hanno evi-denziato!), poi diffusosi ed amplificato via web, quel web che non esisteva fino a qualche decennio fa, per cui solo i pa-stori ne erano a conoscenza. Intanto il Parco Nazionale d’Abruzzo, che fa? An-ziché dire chiaro e tondo che i cani ran-

dagi (perché di cani randagi si tratta, e non dei fantasiosi “inselvatichiti”) van-no catturati od abbattuti, stanzia (spre-ca, sarebbe più giusto dire!) 12.000 Eu-ro nell’ennesima inutile ricerca che fini-rà per scoprire l’acqua calda: cioè che i cani randagi vanno catturati o abbattuti! Però 12.000 Euro per seminare campi di granoturco non si trovano mai!Va infine precisato che questi branchi di cani si formano quando quelli di diver-si greggi o proprietari si trovano ravvici-nati (ad esempio in inverno, quando le greggi rientrano alle stalle anziché sta-re suddivisi sui pascoli estivi, e specie quando qualche femmina va in calore). Di fatto, trasformandoli in “randagi”, quando si tratta magari solo di cani in-custoditi, incustoditi come sono sempre stati da che esiste il mondo pastorale. Ma è il caso di occuparsi di un tale fal-so problema (falso in quanto fenomeno

raro ed occasionale, così come l’incon-tro dell’orsa con l’automobilista) quan-do ben altri problemi stanno minaccia-no l’Orso ed il suo habitat, e per i quali nessuno fa nulla, nessuno parla, o, peg-gio, sono ignorati perché impopolari o contrari a troppi interessi economici? O concluderemo che anche la pastorizia debba essere proibita per salvare l’or-so, anziché favorirla in quanto attività in declino con indiretta influenza a suo fa-vore ed a favore del mantenimento del-la biodiversità dei pascoli? Perché la pa-storizia ha in realtà una grande funzione a favore dell’orso nonostante il rischio di subire delle perdite di orsacchiotti a causa di fatti come quelli che hanno fat-to gridare allo scandalo, ma che andreb-bero annoverati tra i fattori naturali.

Franco ZuninoSegretario Generale Wilderness

(già studioso dell’Orso bruno marsicano)

so di avere sulle loro montagne senza aspettare il naturale e vero ritorno del Lupo italico dagli Appennini con la cre-scita della popolazione autoctona. Pre-sto i due nuclei si incontreranno, ed al-lora avremo una popolazione ancora più bastarda di quanto non sia già quel-la delle Alpi piemontesi e francesi.Oggi abbiamo quindi il lupo in Val Bor-mida, un lupo qualsiasi pur di avere il lupo! In molti saranno contenti, non certo gli allevatori ed i possessori di ani-mali domestici in genere come il tenta-tivo di predare due cani da caccia sta a dimostrare.

Franco ZuninoSegretario Generale Wilderness

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11CACCIA & Ambiente

Ambiente&Un possibile futuro

Ho fatto un sogno...

Capitò come succede sempre nelle fresche sere di fine autunno... Andai a letto, spensi la luce, e abbracciato alla mia compagna pian pianino mi

addormentai, dolcemente. Il fatto strano fu che sognai di svegliarmi. No, non su un al-tro pianeta, in una nave pirata, tutto nudo in mezzo alla gente. Ma qui, sulla terra. In Ita-lia. A Casa mia. Solo che era fra dieci anni.Non ricordo la mia faccia nello specchio per la barba mattutina. Né quel che era (o tocca dire sarà) dei miei cari... Quel che ricordo in-vece, e lo ricordo bene, è che mi sentivo stra-namente felice, arzillo, pieno di una gran vo-glia di fare. Ottimista ed entusiasta come da tanto, troppo tempo non mi succedeva. E af-famato. Ma non di roba come dire... Da ca-sa... No, quel che mi ci voleva era una bella colazione premio. Una di quelle fatte al bar con tutti i crismi... Sì, salato, dolce, caffè. E un po' di tempo per leggermi in pace un po' di quotidiani... Feci il tragitto casa-caffetteria a piedi, che l'aria era fredda ma tersa. Una di quelle giornate che da gusto traversarle camminando... Mamma mia che sorpresa! La campagna, quella campagna che ricorda-vo sempre o tutta lavorata o abbandonata a bosco, era molto, molto più curata di quan-to non la ricordassi, intersecata persino di la-ghetti e di rigagnoli... Qui e là, zampettavano lepri e fagiani, e... Oh, santo cielo! Ma quel-le che cantano laggiù dal gerbido sono... So-no STARNE!!! Il cielo trasparente battuto dal vento di tramontana era solcato da parec-chie specie di uccelli, e faceva bene al cuo-re sentire il cé cé cé delle cesene e lo stridio dei sasselli... Alcune macchine che passaro-no vicine (ma a distanza di sicurezza, che lun-go ogni strada pulitissima c'erano maciapie-di e piste ciclabili tenute in modo impeccabi-le), quasi mi fecero sobbalzare alla loro pre-senza, visto che non le avevo nemmeno udi-te arrivare (poi m'avrebbero detto al bar, che ormai circolavano all'80% auto elettriche, il resto: tutto ibrido). Varco la porta principa-le d'accesso alla mia città e... MERAVIGLIA! Tutto lindo... Pulito... I palazzi perfettamen-te restaurati... Non un briciolo d'immondi-zia... Non una scritta sui muri... Inizio a cam-minare fra turisti estasiati di tutte le nazio-

nalità che ammirano il paesaggio od escono od entrano da uno dei mille negozietti carat-teristici che costellano la vie... Gente qui e la mi salutava calorosamente, come fossi un lo-ro caro parente tornato da un lungo viaggio. E non vi dico la festa che mi fece il titolare, quando finalmente arrivai al bar e chiesi di poter fare colazione. Venni fatto accomoda-re al tavolo (fuori, sotto una cupola riscalda-ta a pannelli solari) e assieme alle cibarie mi venne dato il fascio di giornali da una parte, e l'ultima tavoletta elettronica dall'altra, in caso avessi voluto fare approfondimenti on-line (che come poi appresi, tutta l'Italia era ormai cablata, e si poteva avere praticamen-te una serie infinita d'uffici direttamente sul computer). Una notizia campeggiava un po' da tutte le parti, sia sui giornali tradizionali ché sulle copie digitali, il partito AMBIENTE ITALIA festeggiava il decennale della sua fon-dazione con una mega festa in tutte le città italiane. I dirigenti, intervistati dai media, al-tro non facevano che rispondere arrossen-do ai mille complimenti che da più parti gli giungevano... Anche se due cose spiccavano fra tutte e catturarono in maniera formida-bile la mia attenzione... Il Partito era ormai la terza forza d'Italia... Una sorta di ago della bilancia capace di costringere con la sua ca-pacità chicchessia ad operare solo e soltanto per il bene della collettività...Il ricordo poi... Il nostalgico ricordo del cammino che si era fatto dapprima con fatica, sino ai risultati or-mai ottenuti...Chiedeva un giornalista: "ma non vi dispiace aver abbandonato la vostra vecchia sigla di CACCIA AMBIENTE?"Così rispondeva un giovane quanto entusia-sta attivista..."E perché, scusi? ...Si, quando iniziammo il nostro Paese per colpa dei falsi ambientalisti soffriva davvero di una situazione terribile, ed altrettanto la caccia e i cacciatori... Attac-cati da tutte le parti e indicati da gente sen-za scrupoli come la causa di tutti mali, quan-do invece...Beh, formidabili quegli anni di lotta quando grazie a CACCIA AMBIENTE dapprima ven-ne ridata dignità alla figura del cacciatore in quanto tale, e poi... Poi si diede mano alla

caccia, cioè alla gestione dell'ambiente MA con la capacità dei cacciatori, e i risultati fu-rono in breve sotto gli occhi di tutti...Tutta la natura del Paese poté ritornare a sorridere, in special modo la campagna e chi la vive più da vicino: gli agricoltori. I qua-li finalmente integrati nei processi di gestio-ne tramite accordi d'acciaio anche econo-mici col mondo venatorio, ebbero una nuo-va, fenomenale dignità fatta persino d'introi-ti proporzionati alle loro capacità e agli sfor-zi profusi... Per non dire poi delle varie spe-cie di animali selvatici, curate perché cura-te nell'ambiente! Nessuno si sognava più di dare addosso ai cacciatori, ma altri proble-mi c'erano da risolvere. E così come ci ven-ne richiesto, prestammo uomini e capacità alla società civile per risolvere anche altre terribili problematiche del nostro Paese pri-ma e dell'Europa poi. Con il metodo che ci ha sempre contraddistinto nel nostro modus operandi: nessuna menzogna, gente giusta al posto giusto, per risolvere i problemi con dosi equine di realismo.Se questo aveva fun-zionato per l'ambiente naturale, perché non avrebbe dovuto funzionare per tutti gli am-bienti dove vive ed opera l'uomo, dal lavoro alla sanità, dalla scuola alla giustizia?!?E così abbiamo fatto...CACCIA non aveva più ragione di esistere, che ormai tutti i problemi del mondo vena-torio erano risolti, e la caccia era pienamente riconosciuta come una delle più alte espres-sioni della cultura umana (esiste anche il ca-valierato per meriti venatori, sa?), e i nemici dissolti come nebbia all'orizzonte...Restava l'ITALIA, che doveva essere rimessa a posto tornando a farla divenire in ogni cam-po un AMBIENTE ancora consono ad una vi-ta pienamente umana nel suo senso più al-to... E così siamo ci siamo messi al lavoro col nostro motto: l'UOMO al centro di TUTTO. Il TUTTO al servizio dell'UOMO...E' stato qui che a un nostro esperto in co-municazione è venuto in mente di suggeri-re di cambiare nome... Lo abbiamo propo-sto al congresso nazionale... E la cosa è stata accettata con entusiasmo... E insomma, sia-mo qua..." Le parole, le immagini, il giornale mi si confondono davanti agli occhi... Piango commosso... Mi sveglio, per davvero adesso. Piango anche nella realtà, forse più forte per il brutto e il marcio che ancora ci circonda... Ma sono felice e dentro di me ho tanta, tan-ta forza. Perché so che siamo nel giusto e che non siamo soli... Perché so che siamo tantis-simi e saremo sempre di più... Perché so che anche i sogni, possono diventare realtàDevono diventarlo...

Andrea Aromatico

Ambiente&

10CACCIA & Ambiente

Animalisti e calendari

Tremonti bruci le befane

È arrivata la befana!! Come poteva FederFauna, riaprendo oggi i suoi uffici post pausa Natalizia, non ri-cordare le generalissime, colonnel-

le, caporali e soldatesse varie di Chiliama-cisegua, l’associazione animalista dell’or-mai famosissimo calendario “dodici mesi di animali e quasi vip in mostra per rea-lizzare un canile dedicato a Sarah Scazzi?Quello dal titolo “Amarli non passa mai di moda”, iniziativa da loro suggerita a Clau-dio Scazzi, fratello di Sarah e pubblicizza-to appunto, come “in onore” della pove-ra ragazza trucidata la scorsa estate. Biso-gna dire che gli animalisti ben sanno che la pubblicita’ e’ l’anima del commercio, e circa lo sfruttare ogni occasione di visibi-lita’ sono insuperabili. Il calendario, infat-ti, era gia’ stato presentato il 16 dicem-bre con una serata organizzata da Chilia-macisegua in collaborazione con la Stars Management di Paolo Chiparo, amico di

Corona e gia’ manager di Noemi Letizia, all’Hollywood Living, da www.veraclasse.it: “Un salotto di stelle dorate, a Milano (...), punto di riferimento per la vita not-turna piu’ glamour”. E la serata, pubbliciz-zata anche su “kulone.com”, aveva visto la presenza di parecchie persone e molti volti noti. Stefania Piazzo scriveva il giorno dopo su Facebook: “bella festa...”. Dopo le polemiche pero’ (a qualcuno e’ sembra-ta una ennesima speculazione sul nome della povera Sarah Scazzi. Chissa’ come mai?!...), le voci su un contatto tra Clau-dio Scazzi e Lele Mora, la mamma di Sarah che ha precisato: “...e’ un’iniziativa che ri-guarda solo Claudio”, Marina Ripa di Me-ana che ha precisato di non aver mai au-torizzato l’uso della sua immagine, marte-di’ scorso, alla presentazione ad Avetrana c’erano molte meno persone, meta’ delle quali giornalisti. C’era pero’ l’ex “tronista” di Uomini e Donne, Giovanni Conversano,

alcune ragazzine felici di avere un’occasio-ne per farsi fotografare con lui, una rap-presentanza di Chiliamacisegua, ed il Sin-daco ad ammettere: “Tanto il canile non si fara’”. Anzi, non il “canile”, ma il “cen-tro zoo antropologico”: parola introvabi-le sul vocabolario ma che sa tanto di bot-tega d’aria fritta animalista. FederFauna aveva tenuto la situazione sotto control-lo gia’ da quando, in novembre, Loredana Pronio (UdC) pose ben dieci domande al Sindaco, per avere chiarimenti sul proget-to del canile e sulla trasparenza della cam-pagna di raccolta fondi che era gia’ inizia-ta. Poi, a seguire, sul giornale della Lega Nord, La Padania, che invece ha sostenuto e pubblicizzato in pieno l’iniziativa e Chi-liamacisegua. Del resto, e’ noto che il “ge-nerale” di queste animaliste sia proprio Francesca Martini. FederFauna pero’, non aveva mai voluto trattare l’argomento, sia per rispetto di Sarah, che per riguardo ad un fatto tragico che considerava e tutto-ra considera non sia occasione per “par-ty” di alcun genere. E non aveva nemme-no voluto dare ulteriore visibilita’ a chi, da questa storia, ne ha gia’ avuta cosi’ tanta. Oggi c’e’ pero’ una novita’ non trascurabi-le. Tra i tanti ad essersi accorti di come gli animalisti usino non solo gli animali, ma qualunque mezzo per raggranellare soldi e visibilita’, c’e’ Angiola Tremonti, la sorel-la di Giulio, che sul suo blog (http://blog.angiolatremonti.com) scrive un bellissi-mo post intitolato: “Calendario per Sara e cosa ci sta sotto??? 55 milioni di euro!”. Nel testo si parla di randagismo e di asso-ciazioni animaliste, definite “fabbrichet-te onlus che rendono non poco”, dei “sen-timentalismi falsi pur di apparire” e del grande, grandissimo business che si cela dietro alla parola “animalista”. FederFau-na si augura che il Ministro, forse non in-teressatissimo al tema animali, ma sicura-mente competente del tema soldi, ascolti la sorella e cominci l’anno nuovo onoran-do un’antica tradizione, ovvero iniziando a “bruciare un po’ di befane”...Un elogio a Federfauna

La redazione

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NOTIZIE DALL’AMBIENTE : In questo stesso periodo si teneva nel 2009 a Co-penaghen la conferenza per discutere del surriscaldamento del pianeta. No-nostante la partecipazione di innume-revoli capi di stato, l’incontro non ebbe i risultati che si speravano. Un fallimen-to si potrebbe dire. In particolare non si raggiunse un accordo per il dopo Kyo-to (il trattato scade nel 2012), per ciò che concerne la limitazione delle emis-sioni di anidrite carbonica. Martedì 30 Novembre si è aperto un nuovo vertice a Cancun nel Messico Caraibico. Nel si-lenzio più totale. In Italia, in particola-re, non se ne parla proprio. Che strano questo nostro paese : Miniambiente e L’ISPRA si affannano sul tema della bio-diversità, (con palesi contraddizioni) e poi il nostro paese ,ed è notizia di que-sti giorni, insieme a Spagna, Portogallo e Cipro, viene deferito dalla Commissio-ne U.E, alla Corte di Giustizia Europea per il mancato rispetto delle norme co-

L’ultimo Taccuinomunitarie in materia di qualità dell’aria relativa alle Pm 10 (polveri sottili). Mi-cro particelle presenti soprattutto nel-le emissioni derivanti dalle industrie, traffico e riscaldamento domestico, che possono provocare gravi danni alla sa-lute, come asma, problemi cardiovasco-lari ed effetti tumorali.TERRA E TRADIZIONI : “ Quattro chilo-metri fuori dal paese, in una piccola val-le chiusa dai boschi, ci sono ancora og-gi la casa e la stalla: attualmente sono abitate solo nella buona stagione, ma una volta, con le sue pecore ed un paio di capre, il Matteo ci viveva anche d’in-verno. Mandava la moglie e i figli in una contrada vicino al paese e lui se ne sta-va al caldo del fuoco : il bestiame nella stalla, il fieno nel fienile, la farina nella cassapanca, il formaggio nella creden-za, la bottiglia della grappa al camino della scansia e il tabacco in foglie ap-peso alle travi. Ogni settimana staccava un mazzetto di foglie, le tagliava a stri-

sce, le sfregolava nel palmo della mano, le spruzzava di grappa, e il tabacco co-sì preparato lo riponeva in una borsa di pelle. A fumarlo aveva un odore aspro e forte che ben s’intonava con quello del-la resina : si stendeva accanto al fuo-co e lasciava nevicare sulla terra…..” (1)THE DAY AFTER (IL GIORNO DOPO) DI CACCIA AMBIENTE ED ITALIA FEDERALEIl cronista non può tifare ne essere par-tigiano. Deve solo raccontare. Forse per una volta non saremo del tutto fedeli a questo principio etico, e ce ne scusia-mo sin dall’inizio con i lettori. Del re-sto in noi il sentimento di chi racconta, ed è una cosa comprensibile ed in parte anche giustificabile, si mischia sovente con la passione che scorre nelle nostre vene. In tanti anni è successo tantissi-me volte. Ma siamo stati sempre gar-bati e non siamo saliti per così dire mai sopra le righe. Ed in anche in questa oc-casione ci atterremo a questo principio, tenendo presente in ogni caso la nostra assoluta “neutralità” politica.Il “fidanzamento”, cioè lo scambio de-gli anelli per usare una metafora, è av-venuto ufficialmente il 25 Novembre u.s, durante la Conferenza Stampa con-giunta tenutasi nella sede del Consi-glio Provinciale di Perugia. Un Dirigen-te d’azienda ( Angelo Stango), Un Avvo-cato (Angelo Dente) ed un Medico (Al-

do Tracchegiani) hanno presentato i lo-ro programmi per la rinascita della cac-cia Italiana. Tre professionisti che si so-no affermati nella vita sociale di questo paese, che tentano di dar vita ad alcune iniziative che farebbero tremare i polsi di chiunque.La prima notizia “Shock” della giornata: la notizia data dai dirigenti dei due par-titi della convocazione degli Stati Gene-rali della caccia Italiana ad Orvieto sa-bato 19 Febbraio 2011 presso la sede del Palazzo del Popolo, con la contem-poranea proposta di un manifesto di ri-fondazione della Caccia Italiana.Non c’è che da registrare un giudizio positivo. E come potrebbe non esserlo dal momento in cui nello stesso giorno siamo venuti a sapere ad esempio che una delle strutture portanti della legge 157/92 e cioè il Comitato Tecnico Fau-nistico Nazionale, non solo non è sta-to messo in grado di esprimere il pro-prio parere riguardo alla relazione sul-lo stato di attuazione della legge previ-sta dall’art. 35 predisposta dalla Confe-renza Stato Regioni, ma che tale orga-no non ha mai tenuto una riunione du-rante il 2010. (La precedente è del 2 di Dicembre del 2009)! Ma che cosa ha da dire al riguardo l’attuale Ministro titola-re del Mpaaf ?Tutto il divenire degli interventi da par-te degli organizzatori dell’incontro con la stampa, si sono mossi sulla falsariga della necessità di operare ad esempio per l’approntamento di una nuova leg-ge per la caccia Italiana, che tenga con-to dell’equiparazione ai canoni ed alle disposizioni europee, della semplifica-zione, della necessità di diversificazione dei calendari venatori per la selvaggina migratrice e stanziale, ma soprattutto rivaluti un rapporto positivo e fruttuo-so con la società rurale, recuperando concretamente i valori della cultura del-la terra e delle tradizioni. Tracchegiani ha parlato di un cortocircuito fra i parti-ti tradizionali e la gente, ed ha messo in evidenza che la sua formazione politi-ca intende portare avanti la risoluzione di alcune questioni legate all’assetto del territorio ed alle problematiche legate alla salvaguardia ambientale,mettendo il cacciatore in condizioni da poter es-sere proficuamente considerato a pieno titolo un operatore dell’ambiente. Altri temi toccati sono stati la moralizzazio-ne della politica congiunto alla realizza-zione di un federalismo equo e sosteni-

bile. Stango si è domandato: perché un nuovo partito politico che ha nel logo le parole Caccia Ambiente? La risposta è una sola ha aggiunto. I partiti tradizio-nali hanno tradito il mondo venatorio, e noi dobbiamo riempire questo vuo-to. Ha poi confermato l’assoluta certez-za che Caccia Ambiente non è e non sa-rà mai in competizione con le Associa-zioni venatorie. Infatti ha dichiarato che il suo è un partito politico e quindi chie-de e riceve adesioni politiche median-te un tesseramento da non confonde-re con le tessere associative delle orga-nizzazioni venatorie che hanno tutt’al-tra natura e finalità completamente di-verse. Dente ha sottolineato la necessi-tà che il mondo venatorio si doti in tem-pi brevi di un’unica associazione, ed ha evidenziato le caratteristiche e la natu-ra del “buio” della caccia Italiana. Cac-cia Ambiente, il partito di cui è segreta-rio, si muove con iniziative concrete per la tutela dei cacciatori ed ha elencato in maniera analitica le iniziative compiu-te per la effettiva salvaguardia delle at-tività faunistiche venatorie, utilizzando in alcuni casi specifici anche iniziative di carattere giudiziario.Sia Tracchegiani,che Stango e Dente, dopo aver fatto una cronistoria delle iniziative messe in campo sul territorio Nazionale, hanno in un certo senso de-lineato una “Road Map” futura che por-terà i tre partiti sul piano politico, per il momento, a sottoscrivere solo accor-di elettorali che interesseranno esclusi-vamente i Comuni, le Province e le Re-gioni. Sul piano organizzativo sono in fase di approntamento tre singoli appunta-menti nazionali propedeutici degli Stati Generali della Caccia Italiana.La conferenza stampa è stata seguita ol-tre che dagli operatori dell’informazio-

ne anche da alcuni rappresentanti del-le Federazioni Venatorie (Libera Caccia) e degli armieri.Il giudizio che contravvenendo ad una regola, può esprimere il cronista è posi-tivo. Gli Stati Generali nella storia han-no avuto una caratteristica legata alla limitazione di un determinato potere o quando in un paese incombono pe-ricoli di una certa importanza. Nel no-stro caso non c’è fortunatamente da li-mitare alcun potere, per la semplice ra-gione che il potere che c’è (il Governo) non esprime e non attua nessuna misu-ra riguardo al pericolo che esiste ed è palpabile e concreto, rappresentato dal continuo ed inarrestabile declino della caccia Italiana. Dunque appare del tutto congrua l’iniziativa annunciata che do-vrebbe coniugarsi con la stesura di un Manifesto di Rifondazione della caccia Italiana, di cui in tempi recenti ne ab-biamo chiesto, sempre da cronisti, l’at-tuazione.L’auspicio è solo quello che l’iniziati-va annunciata coaguli altre realtà poli-tiche, economiche ed associative inte-ressate ad avere rapporti con un blocco sociale che interessa oltre un milione e mezzo di persone. E che questa legge elettorale, che da voce non agli eletti da parte degli elettori ma a quelli designa-ti dai partiti, venga cambiata. I premi di maggioranza stabiliti dalla legge, devo-no essere sostituti con i premi costitui-ti esclusivamente dal conteggio dei vo-ti degli elettori. Quelli che ancora han-no voglia di andare a votare s’intende!Chiunque voglia rappresentare nel fu-turo, che può anche essere prossimo, gli interessi dei cacciatori, deve por-re in cima alle proprie rivendicazioni la questione del superamento dell’attua-le legge.

Antonio Pinotti

Antonio Pinotti

Finisce qui questo taccuino che Antonio avrebbe voluto continuare, ma che per un volere supe-riore non è stato in grado di terminare.Altre cose avrebbe voluto aggiungere a questo taccuino per amore della caccia, e tante altre la sua mente straordinaria ne avrebbe volute suggerire nei taccuini che si sarebbero dovuti susse-guire nel tempo, quel tempo che per lui si è interrotto, ma che consente a tutti noi di raccoglier-ne il testimone e proseguire sulla strada che lui ci ha indicato e che ci porterebbe sicuramente verso una caccia migliore.C’e una frase caro Antonio che tuo figlio Paolo ha detto il giorno del tuo funerale ed è questa,“LUI VIAGGIAVA A MILLE NOI A UNO”, mai frase fu più appropriata per esprime a pieno tutta la dif-ferenza che c’era tra te e noi, quella differenza che sicuramente noi non riusciremo a colmare definitivamente ma che con il massimo impegno cercheremo di ridurre per il bene della caccia.

Gli amici.

In esclusiva www.ilcacciatore.com “Il Corriere dell’Umbria” – Perugia

N.128 del 4 Dicembre 2010 - S. Barbara

Addio Antonio, ci mancherai.

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14CACCIA & Ambiente

Ambiente&

15CACCIA & Ambiente

La forza delle idee…

la spinta della passione… l’orgoglio di crederci

Ambiente&

Tre semplici concetti, che presi separa-tamente sanno di teoria, di demago-gia, di astrattezza, ma se ben amalga-mati possono cambiare tante cose.

Il neonato partito “Caccia Ambiente” ha messo nel frullatore questi concetti per vi-vere un mondo non virtuale o percepito, ma concreto e reale. Fondare un partito solo per tentare di tu-telare la caccia sarebbe stato un non sen-so, perchè estremamente settoriale e avul-so a tutte le problematiche che incombono ogni giorno sulle nostre teste. Ma la caccia, sia per i continui attacchi - particolarmen-te aggressivi - che sta subendo , sia per una maggiore sensibilità alle varie tematiche in-site nell'attività stessa , può attraverso la for-za delle idee, la spinta della passione e l'or-goglio di crederci, fare da apripista al fine di far riemergere quei valori che l’accomu-na ad altre categorie , che guarda caso , so-no oggi ugualmente penalizzate, quasi isola-te e controvoglia sopportate.Si veda, in pro-posito, lo stato quasi comatoso in cui ver-sa l’agricoltura, l’allevamento, la pastorizia, la pesca sportiva, la pesca industriale, l'attività boschiva e lo stato di abbandono dei picco-li centri abitati. Tutte queste categorie, si reggono su valo-ri che oggi sono fortemente messi in discus-sione o che addirittura sono combattuti , so-lo per citarne alcuni:La centralità dell'uomo. Oggi imperversa-no altre filosofie lontane dalla nostra cultu-ra giudaico/cristiana. Filosofie che addirittu-ra considerano l’uomo come il male assolu-to e che auspicano una riduzione della spe-cie umana. Tale orientamento ha portato ad emanare leggi che penalizzano fortemente l’uomo, tanto per fare un esempio: La leg-ge quadro sulle aree protette la 394/91 pre-vede all’art.30 l’arresto fino a sei mesi se uno arreca disturbo a qualche animale, mentre se una persona entra in casa nostra non solo disturbando, ma minacciando e derubando sono dolori, anche giudiziari, non per l’intru-so, ma per il disturbato/danneggiato;Rispetto per gli anziani. Sempre più spesso si abbandonano gli anziani, si prova ripu-gnanza ad accudirli, a lavarli nelle parti in-

time, mentre va sempre più di moda e non si prova ripugnanza, fare il bidet, anche più volte al giorno al proprio cane ( è sufficien-te visitare i negozi per animali per osserva-re la copiosa vendita di pannoloni per cani). Il valore dell’equilibrio ambientale. Le cate-gorie su citate vedono la natura come fonte di sostentamento , come fonte di vita, come

luogo ove immergersi per tentare di viverla in modo compiuto, mentre la maggior par-te delle persone che vivono nei grandi cen-tri ha un rapporto con la natura di tipo con-sumistico o peggio ancora parziale, ossia ve-de la natura a pezzettini, secondo le esigen-ze del momento e mai nella sua globalità, di conseguenza per tali persone il concetto di

equilibrio ambientale è un concetto comple-tamente astratto;Visione disnejana degli animali. Viene tutto umanizzato: gli animali, le piante, perfino le cose, forse l’unico a non essere umanizzato è proprio l’uomo. Non si insegna ai bambini il ciclo della vita; che si nasce, si vive e infine si muore. Non si insegna l’armonia della natu-ra, che è fatta anche di lotta per la sopravvi-venza e che tanti esseri viventi per vivere de-vono cibarsi di altri esseri viventi. Si insegna, invece, una natura che non esiste, una natu-ra virtuale che si scontra in modo brutale con la realtà, con tutte le conseguenze del caso;Il valore della socialità. Oggi è sempre più l'egoismo, l'arrivismo sociale ad imperver-sare. Si manipola il concetto di socialità per

soddisfare il proprio egoismo. La socialità in-vece è ben presente nelle categorie su men-zionate, in quanto rappresenta un modo per fare gruppo per perseguire obiettivi nell'in-teresse della collettività;Il privilegiare il mondo reale al virtuale. Og-gi ha valore non ciò che è reale , ma ciò che è percepito. Tante pecore dietro a strumen-talizzatori di idee, tante pecore per soddisfa-re gli interessi di pochi. Il futuro dei nostri fi-gli, invece, si deve basare su un mondo rea-le al fine di evitare delusioni e frustrazioni. Il mondo del fare e del reale era e deve essere il futuro, solo così si potranno educare e pre-parare i giovani a vivere la loro vita.Potrei continuare ancora con molti altri esempi, ma ritengo che sia sufficiente quan-to illustrato per far comprendere il perché del partito "Caccia Ambiente", partito non solo dei cacciatori, ma partito che rappre-senta tutte quelle categorie, che solo perché propugnatrici di alcuni valori, si vedono non solo penalizzate, ma ghettizzate da una visio-ne del mondo lontano mille miglia dalle no-stre tradizioni, dalla nostra cultura.La nostra forza sta nel fatto che detti valori possono essere compressi ma non annullati ed oggi è arrivato il momento di farli esplo-dere. Come? Semplicemente attraverso il ritiro della delega delle nostre aspettative,dei nostri bisogni, dei nostri interessi ai vari par-titi politici, in quanto essi ritengono che le nostre esigenze non siano determinanti ai lo-ro scopi e che proprio per questo motivo ta-li valori non faranno mai parte dei loro pro-grammi reali, ma faranno solo parte delle lo-ro promesse elettorali. Riscopriamo il nostro orgoglio e attraverso la nostra passione fare-mo decollare i nostri valori.

Il PresidenteAngelo Stango

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DIREZIONE NAZIONALE

ANGELO DENTE (Segretario Nazionale) ROCCO BELLANOVA (Vice Segretario Nazionale)

ANGELO STANGO (Presidente)RAFFAELE PAPPALARDO (Vice Presidente e Consigliere)

PASQUALE LUCIANO (Consigliere)IVAN ADINOLFI (Consigliere)

GIUSEPPE CECCOLINI (Consigliere)

TESORIEREGIUSEPPE SANTODONATO

COLLEGIO PROBIVIRIAvv.Biagio Di Vece - Presidente,

Ivan Adinolfi – membroAntonio Leone – membro

RESPONSABILE UFFICIO STAMPAFabrizio Arena

E-mail: [email protected]

COORDINATORE NAZIONALEUFFICI REGIONALI

Antonino Urpi E-mail: [email protected]

DELEGATI REGIONALI:ABRUZZO: SABLONE Pietro (Delegato Regionale)Cell. 333.2200560 E-mail: [email protected]

CALABRIA: DI VECE Biagio (Coordinatore Regionale)Cell. 333.529944 - E-mail [email protected]

Delegato Provinciale Reggio Calabria: Francesco Tavilla Cell. 335.1215351-mail [email protected]

CAMPANIA: SIMONETTI Francesco Rosario (Coordinatore Regionale)Cell. 333.1170855 – E-mail: [email protected]

Delegato Provinciale Salerno: ARIANO Attilio Cell. 335.7115105

Delegato Provinciale di Caserta: FIORAVANTE Mandato, E-mail: [email protected]

LAZIO: SANTODONATO Giuseppe Coordinatore Regionale)Cell. 3387345934 - E-mail : [email protected]

Delegato Provinciale Roma: CANNAS AlessandroCell. 345.3300050 - E-mail mail: [email protected]

LIGURIA: MARAFIOTI Simone (Delegato provinciale di Genova)E-mail: [email protected]

MARCHE: FIUMANI Alessandro (Coordinatore Regionale)Cell. 335.1215352 - E-mail: [email protected]

PIEMONTE: Delegato Provinciale Torino: AIELLO GiovanniCell. 338.2588693 - E-mail [email protected]

PUGLIA: BELLANOVA Rocco (Coordinatore Regionale)Cell. 335.388884 - E-mail: [email protected]

Delegato Provinciale di Lecce: AURORA Giorgio cell. 333-3362025 fax 0832-354207 email [email protected]

Delegato Comunale di Lecce : MICCOLI Leonziocell. 338-8369172 email [email protected]

Delegato Comunale di San Cesario di Lecce: DEL CUORE Giuseppe cell. 320-3131076

Delegato Comunale di Novoli (LE): PINO Maurizio tel.0832-711139 cell. 3471283312 email [email protected]

Delegato Provinciale di Taranto: D'ERRICO FrancescoE-mail: [email protected]

Delegato Provinciale Barletta – Andria - Trani: SPACCAPIETRA RobertoE-mail: [email protected]

Delegato Provinciale di Bari :ZAGARIA Vito GiuseppeCell. 328.3083351 - E-mail: [email protected]

SICILIA: Coordinatore Regionale: URPI AntoninoCell. 340.0674490 – 331.3778133 - E-mail: [email protected]

Delegato Provinciale di Trapani:NIZZA VincenzoE-mail: [email protected]

TOSCANA: Coordinatore Regionale: COSTA GiuseppeCell. 338.6964561 - E-mail: [email protected]

Delegato Provinciale Massa e Carrara: ERCOLINI ValerioCell. 339.1185502 - E-mail: [email protected]

Delegato Provinciale Firenze: ARENA FabrizioCell. 338.1969338 - E-mail: [email protected]

Delegato Versilia: BONUCCELLI FabrizioE-mail: [email protected]

Delegato provinciale di Grosseto: MEMMI AlessandroE-mail: [email protected]

UMBRIA: Delegato Provinciale di Terni: MICHELANGELI FrancoE-mail : [email protected]

Organigramma del MovimentoAmbiente&

CACCIAAMBIENTE

AGRICOLTURA PESCA TRADIZIONI

PARTITO POLITICO