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1 C ome già lo erano state la “Galleria delle Ore” negli An- ni 60, 70 e 80 e la “Galleria Bergami- ni” negli anni 90 a Milano per il mer- cato e il collezionista lombardo, per l’artista Renzo Ferrari la Galleria d‘Ar- te “La Colomba” di Lugano è diventa- to il punto di riferimento in Ticino. Negli ultimi anni vi ha esposto sempre a cadenze regolari, presentando di vol- ta in volta gran parte del lavoro svolto sull’arco di oltre mezzo secolo. Ora ri- torna nello spazio espositivo di Luga- no-Viganello con una mostra dal tito- lo “Calendario feriale” dove propone oltre una quarantina di opere, per la grandissima parte eseguite in questo 2012. A fianco delle opere di fresca mano l’artista ha voluto proporre an- che qualche scelto pezzo eseguito negli anni a partire dal 2007, tanto da la- sciar tracciato il segno della naturale evoluzione. Il catalogo che accompagna la mostra comprende le tavole di tutte le opere esposte e testi critici di Alberto Renzo Ferrari “Alice si è nascosta...” 2012 olio e collage su tavola cm 112x80,5 LUGANO - VIGANELLO CON IL SUO “CALENDARIO FERIALERENZO FERRARI RITORNA ALLA COLOMBA NOVEMBRE - DICEMBRE 2012 - Anno 30° - Nr. 6 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca - Cagiallo Tel 091 923 28 77 - 079 620 51 91 [email protected] - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica

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Come già lo erano state la“Galleria delle Ore” negli An-

ni 60, 70 e 80 e la “Galleria Bergami-ni” negli anni 90 a Milano per il mer-cato e il collezionista lombardo, perl’artista Renzo Ferrari la Galleria d‘Ar-te “La Colomba” di Lugano è diventa-to il punto di riferimento in Ticino.Negli ultimi anni vi ha esposto semprea cadenze regolari, presentando di vol-ta in volta gran parte del lavoro svoltosull’arco di oltre mezzo secolo. Ora ri-torna nello spazio espositivo di Luga-no-Viganello con una mostra dal tito-lo “Calendario feriale” dove proponeoltre una quarantina di opere, per lagrandissima parte eseguite in questo2012. A fianco delle opere di frescamano l’artista ha voluto proporre an-che qualche scelto pezzo eseguito neglianni a partire dal 2007, tanto da la-sciar tracciato il segno della naturaleevoluzione.

Il catalogo che accompagna lamostra comprende le tavole di tutte leopere esposte e testi critici di Alberto

Renzo Ferrari“Alice si è nascosta...”

2012olio e collage su tavola

cm 112x80,5

LUGANO - VIGANELLOCON IL SUO “CALENDARIO FERIALE”RENZO FERRARI RITORNA ALLA COLOMBA

NOVEMBRE - DICEMBRE 2012 - Anno 30° - Nr. 6

Rivista del tempo libero

Redazione:TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca - CagialloTel 091 923 28 77 - 079 620 51 [email protected] - www.ticino-magazine.ch

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ARTE

RENZO FERRARI ALLA GALLERIA LA COLOMBA

Nessi e Marta Silenzi. Quest’ultimacosì ben sintetizza in un suo passaggioil lavoro dell’artista: «Le opere di Ren-zo Ferrari sono da oltre cinque decen-ni un’autentica fiammata. Si tratta diun fuoco che mantiene un nucleo dighiaccio - forse per via dei natali tici-nesi che lo collegano alle coordinatenordiche o forse per una lucidità inna-ta che nasconde un occhio critico acu-to dentro aspetti grotteschi e generoseeccentricità -, è un falò delle vanitàche spinge nel calderone colori forti edensi, per partorire (con dolore) sinte-si di realtà spietata, masse e volumi dacui salgono prima gli occhi, poi le sa-gome, sempre più numerose, di un’u-manità deformata dal carico psico-em-patico che è chiamata a fronteggiarenel quotidiano, schiacciata dal peso

simbolico di monitor e televisori chedominano il pianeta con memoriaorwelliana.

Il colore è il primo attore del rac-conto ferrariano. Il dramma dell’uo-mo - isolato in ripetute terre d’esilio -è affidato in primo luogo al rogo del-l’impianto cromatico (certo senza di-menticare la forza tagliente del trattoche emerge con vigore anche nelle car-te e nelle incisioni), rovente pure neiverdi e negli azzurri, spesso giocato su-gli ocra e sulle tonalità ambrate, qual-che volta blu nero con lampi bianchi,ma soprattutto organizzato a contrastosui rossi.

Il tuffo di Ferrari nelle tinte san-guigne avviene non prima dei tardianni Ottanta. In precedenza l’ibrida-zione segnica e figurale coinvolge an-

che quella cromatica e, sebbene il co-lore primario faccia inevitabilmente lasua comparsa, è successivamente che itoni si fanno più emotivi, più espres-sionisti, dati in larghe campiture suglisfondi, stesi a contrasto, in un conflit-to cromatico – dichiarazione di quelloumano – in cui primeggiano intensicarminio e profondi granata, in dico-tomia coi grigi e con le gamme aran-ciate, talvolta scendendo a farinosibordeaux.

Negli ultimi due decenni la lucesembra aumentata e Renzo Ferrari sispinge avanti, incalza e pressa sullascala dei rossi sempre più ardenti, qua-si aggettanti, in una brace che accogliele scritte e il collage, rinnova i motifs,orchestrando con divertita sapienza lesvariate componenti della sua ricerca,restituendo immagini febbrilmentepassionali, siano esse visionarie inson-nie immerse nel giallo, odissee graffitein colate purpuree, radici o mandrago-le in nero che esibiscono le spine rossedi questa difficile società, dove ognigiorno è una nuova follia in un calen-dario feriale.»

Renzo Ferrari nasce a Cadro l‘8febbraio 1939. Nel 1954 si trasferiscea Milano, dove frequenta il liceo arti-stico e in seguito l’Accademia di BelleArti di Brera. La formazione accade-mica si conclude con una tesi sull’ope-ra grafica di James Ensor. Nel 1962esordisce con una personale alla Galle-ria delle Ore di Milano, sede che ospi-terà regolarmente i suoi lavori durantegli anni settanta e ottanta. A metà de-gli anni 60 la Biennale di Venezia in-centrata soprattutto sulla Pop-Artamericana lo impressiona fortemente,e il suo lavoro connotato fino allora dauna matrice di figuralità esistenzialeproverà a confrontarsi con la dimen-sione mediatica del linguaggio popu-lar. Nel 1968 approda a una primamaturità espressiva nel confronto traartificio e natura. Tra le mostre tenute

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Renzo Ferrari“Insonniagialla”2010olio su tavolacm 70x50.

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lana d’Arte moderna hanno pubblica-to la monografia” Renzo Ferrari -Opere 1990-2010” a cura di France-sco Porzio. Alla Sinopia di Casa Ruscadi Locarno, nell’ambito della presen-tazione della monografia Skira, mostra“Tecniche a confronto, 1990-2010/11” dal novembre 2011 al gen-naio 2012.

Renzo Ferrari ha ora concentratol’attività pittorica soprattutto presso ilsuo rinnovato atelier di Cadro, nel nu-cleo del paese, in quello che un tempoera un granaio e poi utilizzato comedeposito, e al quale ha dato il nome diBarakon, mutuando alla sua manieral’originale dialettale “baracon”, grandebaracca.

La mostra delle opere di RenzoFerrari alla galleria La Colomba di Vi-ganello-Lugano (Via al Lido 9) ri-marrà allestita dal 10 novembre al 9dicembre; si può visitare nei giorni damartedì a sabato tra le 14.00 e le18.00, domenica e festivi 14.30-17.30, lunedì chiuso. La vernice è pre-vista sabato 10 novembre alle 17.30.

Premio Morlotti alla carriera a Milanoe nel 2011 le edizioni Skira nella col-

in quel periodo, significativa è anchequella alla Cupola d’ArteCasa a Luga-no nel 1972. Nel 1974 gli viene asse-gnato il Premio Feltrinelli. Per venire aesposizioni più recenti è da segnalarequella al Museo Epper di Ascona(1993) e alla Bergamini di Milano(1995), al Museum zu Allerheiligen aSciaffusa e al Museo Jenisch a Vevey(1998). Poi nel 1999 la costituzionedel Fondo Ferrari ”Carte e dipinti,1960-1999” a Villa dei Cedri di Bel-linzona. Nel 2004 mostra con crono-logia 2001-2004 a Villa Ciani di Lu-gano e “Arte in Ticino, il superamentodelle avanguardie 1953-2003” nellastessa sede. Quindi a Firenze, nel2004, con ”Omaggio a Giovanni Te-stori, Artisti di frontiera tra Milano eil Ticino”; nel 2006 ”L’opera su carta”al Centro Svizzero di Milano e nel2008 “Artisti arabi e artisti italiani” aBeirut, Damasco, Il Cairo.

Nel 2009 gli è stato conferito il

RENZO FERRARI ALLA GALLERIA LA COLOMBA

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Renzo Ferrari, “Rosso, odissea all’alba”,2012, olio + digitale su tela, cm 150x202.

Renzo Ferrari“Nascita8.02.1939”2012olio + digitalesu tavolacm 40x30.

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messi gioielli since 1949

via pretorio 5, primo piano, 6900 Lugano

091 923 51 37 • [email protected]

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non conosce ma su cui, mai pago, èindispensabile che rifletta. Egli ha de-ciso ben presto di intraprendere unpercorso in completa autonomia, ba-sato sulla ponderazione, sull’interroga-zione dell’universo e dell’essere umano(molte delle sue opere sono scaturiteda una precisa domanda che egli si eraposta), nonché su una sottile ed intel-ligente ironia.

Pierino Selmoni nasce a Ventimi-

riore gli ha permesso anche in questicontesti complessi e in qualche modovincolanti, di rispondere alle novità inambito pedagogico o liturgico con so-luzioni formali di notevole leggerezzae sensibilità, oltre che di indubbio va-lore estetico. Con tutto ciò sembra va-lere l’affermazione che la creatività diPierino Selmoni nasce anzitutto dal ri-spetto per il mondo che lo circonda edallo stupore per ciò che egli ancora

Il Museo Vincenzo Vela dedicaallo scultore Pierino Selmoni laprima mostra antologica, a vent'annidall'ultima esposizione monograficadedicatagli dal Museo d’arte di Men-drisio. Attraverso una novantina diopere disposte nelle sale della villa enel parco adiacente – datate dal 1946al 2012 – e grazie agli approfondi-menti in catalogo, viene offerta unalettura critica di ampio respiro che evi-denzia lo spessore concettuale e lacomplessità formale che contraddi-stinguono il lavoro dell’artista ticinese,decano tra gli scultori svizzero-italianie figura del tutto singolare nel panora-ma artistico ticinese e nazionale.

Scultore prolifico e versatile, mos-so da un’insaziabile curiosità, artefice eforgiatore – in senso plastico – di di-sfide con la materia e con i fenomeninaturali – di ottica e di meccanica inparticolare – l’artista Pierino Selmoniè graziato da una sottile e lucida formadi anarchia, che lo ha assolto dal “do-vere di appartenenza” e lo ha reso, e lorende tutt’ora, libero idealmente epredisposto ad affrontare con semprerinnovato vigore gli incarichi più vari.

Alla consapevolezza di conoscere edi padroneggiare, fra gli ultimi testi-moni di una secolare tradizione, le tec-niche del taglio e dell’incisione dellapietra, Selmoni accompagna unprofondo interesse per l’essere umanoe un grande rispetto per le manifesta-zioni del creato. Con le sue sculturere-interpreta e ri-costituisce ciò che os-serva. Egli rivendica per sé il diritto al-la medesima poliedricità che si ritrovain natura, il suo mentore e il suo uni-co vero interlocutore. Altre esigenze,di immagine, di mercato, di riconosci-bilità, gli sono del tutto indifferenti.Prova ne sono i suoi numerosi inter-venti in spazi pubblici e sacri, di unasorprendente e quasi sconcertare di-versità, da annoverare tra le sue provepiù alte e raffinate. La sua libertà inte-

LIGORNETTOAL MUSEO VINCENZO VELAPIERINO SELMONI, SCULTURE 1946-2012

ARTE

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Sculture di Pierino Selmoni nel parco del Museo Vincenzo Vela a Ligornetto.

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LE SCULTURE DI PIERINO SELMONI AL MUSEO VELA

glia nel 1927, da genitori di origine ti-cinese. Rientrato in Ticino con la fa-miglia allo scoppio della secondaGuerra Mondiale, dal 1941 al 1945segue un tirocinio di marmorista a Lu-gano, sotto la guida di Dante Rossi;questa solida formazione, basata sulla“regola” che si tramanda nell’anticatradizione scultorea, si rivelerà fonda-mentale per il suo successivo percorsoartistico. Nello stesso periodo frequen-ta la scuola libera di disegno di CarloCotti a Lugano e l’atelier di MarioBernasconi. Dal 1947 al 1950 studiaall’Accademia di Brera a Milano, allie-vo di Marino Marini, GiacomoManzù e Francesco Messina. Nel1951 riceve la borsa federale di BelleArti, riconoscimento che gli viene as-segnato anche l’anno seguente e nel1958. Nel 1954 è ospite presso l’Isti-tuto svizzero di Roma. Tornato in Ti-cino, per questioni di natura materialeè inizialmente attivo soprattutto sucommissione di vari scultori – tra cuiJean Arp, Max Bill, Giovanni Genuc-chi, Remo Rossi e Paul Speck –, deiquali ingrandisce in gesso e riproducein pietra i modelli.

PierinoSelmoni“Entitaàmitologiche”1993.

ALugano la contenuta galleriaIl Raggio (via Giacometti 1,

negli spazi del negozio La Cornice)propone una mostra della fotografaHélène Decuyper Antorini; sonoesposte 17 fotografie di una serie inti-tolata “Crazy Horse”.

La vernice avrà luogo giovedì 8novembre dalle ore 18.00, poi la mo-stra resterà aperta fino a sabato 15 di-cembre. L’esposizione si può libera-mente visitare nel seguente orario: dalunedì a venerdì 8.00/12.00 e14.00/18.30, sabato 9.00/12.00.

LUGANO - ALLA GALLERIA ”IL RAGGIO” LE FOTOGRAFIE DI HÉLÈNE DECUYPER ANTORINI

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ARTE

LE SCULTURE DI PIERINO SELMONI AL MUSEO VELA

La collaborazione, nel 1959, conl’architetto basilese Hermann Baur perla chiesa di San Nicolao della Flüe aBirsfelden segna l’avvio di un nuovociclo nell’iter di Pierino Selmoni: gliinterventi artistici legati all’ambito ar-chitettonico. Tra i molti architetti peri quali l’artista esegue opere destinate aedifici e luoghi religiosi o di fruizionepubblica, sia in Svizzera sia all’estero,si ricordano Mario Botta, Tita Carlo-ni, Giancarlo Durisch, Alberto Finzi,Aurelio Galfetti, Karl Higi, GiampieroMina, Gianfranco Rossi e Dolf Schne-bli. Il prestigioso premio assegnatoglinel 2003 dalla Federazione ArchitettiSvizzeri costituirà il meritato corona-mento della pluriennale attività svoltada Pierino Selmoni in questo campospecifico, che lo ha visto eccellere perl’intelligente sensibilità dei suoi inter-venti, attenti nel cogliere i sottili equi-libri tra forme, luce e spazio architet-tonico (oltre che sonoro).

Il ricco itinerario espositivo diPierino Selmoni prende avvio nel1946 con una collettiva organizzatadalla Società ticinese per le belle arti;in seguito l’artista parteciperà a diver-

se mostre e rassegne sia in Svizzera chein Italia, quali l’Esposizione svizzera discultura all’aperto a Bienne (1954,1958, 1962) e l’Esposizione nazionalesvizzera del 1964. Membro della So-cietà svizzera pittori scultori architetti,nel 1963 l’artista è tra i fondatori del-l’Associazione ticinese pittori e sculto-ri, poi ridenominata Movimento 22.Tra le sue più importanti personali sisegnalano quelle presentate dal Museod’arte di Mendrisio nel 1990 e dallaCivica Galleria d’Arte Villa dei Cedrinel 1993. Lo scultore vive a Brusino econdivide lo studio di Ligornetto conil figlio Paolo, anch’egli scultore.

Nell’opera di Selmoni la virtuosi-stica padronanza delle tecniche sculto-ree – dal marmo al legno, dal bronzoal ferro, con una predilezione per lapietra – si coniuga a una straordinarialibertà di invenzione e a una notevole

vitalità espressiva. La vasta e poliedricaopera dell’artista, contraddistinta dauna spiccata sensibilità per i rapportiche intercorrono tra luce e materia, sisottrae a una lettura lineare. Nella pro-duzione figurativa, talvolta connotatada ascendenze cubiste, prevale il temadella Maternità e della Coppia; altrisoggetti, come nel caso della Gallinameccanica (1973) o della Noce(1980), sono contraddistinti da unavena più ludica e ironica. La produ-zione di carattere astratto annoveraopere di impronta geometrizzante, incui lo scultore rivela una particolareattenzione e conoscenza dei fenomeninaturali e fisici legati alla luce, e operedi taglio fitomorfo, dallo sviluppoquasi organico. Alla base di entrambesi pone il disegno, strumento di studiodel dato naturale, che l’artista indagacon persistente stupore e costante cu-riosità.

La mostra al Museo Vincenzo Ve-la (Ligornetto) rimane allestita fino al16 dicembre; si può visitare (entrata fr.12.-) tutti i giorni tranne il lunedì dal-le ore 10.00 alle 17.00; la domenica fi-no alle 18.00.

Pierino Selmoni, “Cubo con piramidi illusorie”, 2007.

Pierino Selmoni“Madre e figlio”, 1966.

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ARTE

TEGNALE OPERE DI GIANNI REALINIESPOSTE ALLA GALLERIA MAZZI

Èin corso alla Galleria Mazzi diTegna la personale dell’artista

ticinese Gianni Realini. La mostra èaccompagnata da un catalogo con ci-tazioni estratte da testi sull’artista diStefano Crespi, Martin Kraft, Flami-nio Gualdoni, Damiano Realini,Claudio Guarda e Paolo Blendinger.

La pittura di Realini, informale egestuale, è così descritta nella citazionedi Martin Kraft che recita: “… La mi-sura umana determina questi quadrinel vero senso della parola. La predile-zione di Gianni Realini per il grandeformato deriva dal trasporsi suggestivodi partecipazione fisica, dall’ampiomovimento del suo braccio. Ma anchenel ripetuto tornare a concentrarsi suformati più ridotti la sua pittura èugualmente di ampio respiro. Benchéassai vicino all’action painting, il suogesto rimane però sempre controllatoe vigile, fino al punto in cui l’istintoimpone di fermarsi. Il quadro finitodiviene così, nella sua letterale stratifi-cazione, non solo un condensato di vi-ta ma al tempo stesso la risultante del-l’attimo compiuto…” e, aggiungeClaudio Guarda: “…lontano dall’artedi figurazione, ma parimenti lontanodall’astrattezza tutta mentale del lin-guaggio non figurativo, per collocarsiinvece in quel luogo (che è un luogo

non degli occhi ma della mente, del-l’emozione) dove, per filtrazione, per-mangono e si depositano memorie,tracce, aloni e profumi di spazi vissuti.Ma dove soprattutto, protagonista, è ilcorpo vivo della pittura nella luce del-lo spazio.”

Gianni Realini è nato a Sorengo il18 agosto 1943. Dopo le scuole del-l’obbligo ha frequentato la Scuola can-tonale dei pittori e il corso di perfezio-namento sezione pittura del CSIA diLugano. Ha tenuto le prime due mo-stre a Lugano nel 1964 e 65, poi si è

trasferito a Parigi dove ha frequentatol’Académie de la Grande Chaumière,grazie ad una borsa di studio federalevinta nel 1968. Tornato a Lugano haalternato l’attività artistica all’insegna-mento alla CSIA.

La sua attività si svolge prevalente-mente in Ticino e nella Svizzera tede-sca con puntate in altri paesi europei.Fra le numerose mostre personali ecollettive è da ricordare la partecipa-zione alla grande mostra itinerante intutta Europa: ”Il disegno svizzero70/80”, le partecipazioni a tutte letriennali della stampa di Le Locle, lemostre personali a Lugano, Campio-ne, Mendrisio, Sciaffusa e Zurigo e lapartecipazione a esposizioni collettivea Ginevra, Ulm, Bruxelles, Tel Aviv.Realini vive ad Agno e lavora a Bar-bengo-Lugano.

A Tegna sono esposte una ventinadi tele recenti che spaziano dal grandeformato a misure più ridotte. La mo-stra si può visitare il giovedì e il ve-nerdì dalle 16.00 alle 19.00 e la do-menica dalle 14.00 alle 19.00, oppuresu appuntamento. Il finissage è fissatoper domenica 11 novembre dalle ore15.00.

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ARTE

MENDRISIONEL LABIRINTO DELLA FORMAIMRE REINER AL MUSEO D’ARTE

Il Museo d’arte Mendrisio, con“Imre Reiner. Nel labirinto del-la forma”, propone un approfondi-mento sull’opera del grande artista ti-cinese d’adozione. La mostra, che ri-mane allestita fino ai primi di gennaio,si suddivide in varie sezioni: una dedi-cata alle lettere, dalle quali si parte perindagare nei soggetti prediletti dall’ar-tista; in un’altra sono esposti i libri il-lustrati da Reiner tra il 1921 e il 1985(Aristofane, Donne, Goethe, Nerval,Rilke, Kleist, Walser, Hölderlin) insie-

me ad alcune tecniche miste “goethia-ne”, mentre uno spazio è destinato aun velocissimo sguardo cronologicosull’opera. Gli ultimi decenni di atti-vità sono rappresentati da una scelta ditecniche miste e da una serie di lavoriincentrati sulla figura mitica di Deda-lo. La mostra è accompagnata dalla re-cente pubblicazione sulle lettere figu-rate di Ottavio Besomi, e da un cata-logo per la collana “Chiostro dei Ser-viti” con testi di Simone Soldini, An-tonio Rossi, Matteo Bianchi e Miche-le Reiner.

Imre Reiner nasce a Versec, in Un-

gheria, nel 1900. Ancora bambino,viene avviato all’attività artistica dalpadre, scultore e incisore. Compie lasua formazione accademica a Stoccar-da tra il 1921 e il 1923, allievo di Ern-st Schneidler, che gli trasmette la pas-sione per l’arte della tipografia. Risal-gono già al 1921 le prime illustrazionidi libri. Il 1923 è prima segnato dal-l’incontro con Paul Klee e poi dallapartenza alla volta degli Stati Uniti,New York e Chicago, dove trova lavo-ro come operaio di fabbrica. Rientrain Europa dopo due anni e si stabiliscea Parigi. Qui il suo lavoro artistico co-

Imre Reiner, “Erinnerung an meinem lieben Freund Georgily Sándor“(Ricordo del mio caro amico Georgily Sándor)1962, tecnica mista su carta, cm 22,8x15,7.

OMAGGIO A ITALO VALENTINEGLI SPAZI DELLA COLLEZIONE

Nei suoi spazi destinati alla collezioneil Museo d’arte Mendrisio espone finoal 6 gennaio un gruppo di opere di Ita-lo Valenti (Milano 1912 – Ascona1995), omaggio all’artista milanese alungo residente nel Ticino. La presen-tazione di questa selezione di opere alMuseo d’arte Mendrisio avviene in pa-rallelo a una scelta di lavori in esposi-zione contemporaneamente al Museod’arte moderna di Ascona. Mentre adAscona una serie di collage documen-tano l’ultimo periodo di attività, le di-ciotto opere presenti a Mendrisio sonorappresentative di due particolari mo-menti creativi dell’artista: l’adesioneal movimento milanese di “Corrente”,durante gli anni ’40, e il successivo pe-riodo fine anni ’50 in cui abbandonail figurativo per un astrattismo lirico. Nel lungo periodo trascorso nel Locar-nese, Valenti entrò in contatto con al-tri artisti emigrati che operavano inTicino, con Jean Arp, Julius Bissier,Ben Nicholson, Hans Richter, amicizieche segnarono un ultimo fecondo pe-riodo del delicato artista milanese. Lapresentazione al Museo d’arte è stataresa possibile grazie al contributo datodall’Archivio Italo Valenti che ha sedeproprio a Mendrisio.

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ARTE

IMRE REINER AL MUSEO D’ARTE MENDRISIO

nosce un momento di grande sviluppograzie anche alla frequentazione assi-dua del Louvre, al suo interesse per leantiche arti etrusca e cinese, oltre cheper l’opera di Chardin e di Poussin.Inizia a esporre con continuità. Simuove tra Stoccarda, la Francia delNord e la Toscana. A Parigi sposa nel1930 Hedwig Bauer, pittrice, dallaquale avrà due figli. Scopre il villaggiodi Ruvigliana, sopra Lugano, e lì pren-de dimora dal 1931 per il resto dellasua vita. Vive ritirato, assiduo nel la-voro. La quotidianità di Ruviglianaviene interrotta solo sporadicamenteda lunghi soggiorni a Londra, a Basi-lea e a Parigi.

La sua opera viene conosciuta inTicino solo a partire dal 1964, graziealla Biennale internazionale di graficaBianco e nero; poi attraverso tre mo-stre alla Galleria Mosaico di Chiasso(dal 1969 al ‘74). Nel 1974 gli vienededicata una vasta retrospettiva sull’o-

pera pittorica negli spazi museali dellaMalpensata a Lugano; quindi nel1980 sull’opera dell’illustratore nellesale della Biblioteca Cantonale semprea Lugano. Continua la sua infaticabileattività artistica fino al 1982, quandoè stato costretto a smettere ogni atti-vità artistica a causa della progressivaperdita della vista.

Poco prima della morte, avvenuta

nel 1987, il Museo d’arte di Mendri-sio lo celebra con una vasta mostra an-tologica. Spunto dell’odierna retro-spettiva è la pubblicazione di un volu-me curato da Ottavio Besomi, che rac-coglie 178 lettere figurate, in cui il di-segno si unisce alla scrittura. Presenta-ta la scorsa primavera alla GraphischeSammlung dell’ETH di Zurigo, maampliata e riveduta per gli spazi delMuseo di Mendrisio, questa mostra èl’occasione per riproporre la figuradell’artista ungherese mettendo in luceattraverso le tecniche predilette – olio,tecnica mista su carta, illustrazione, ti-pografia – la sua maestria e originalitàcreativa.

In concomitanza con la mostra diMendrisio, la Csia di Lugano (viaBrentani 18), fino a metà dicembrepresenta nelle sue sale “Imre Reiner,dal disegno della lettera al carattere ti-pografico”.

L’esposizione al Museo d’ArteMendrisio rimane allestita fino al 6gennaio; si può visitare (ingresso fr. 8.-) nei giorni da martedì a venerdì conorario 10.00–12.00 / 14.00–17.00,sabato e domenica 10.00–18.00; lu-nedì chiuso, tranne festivi.

Imre Reiner, “Stikus”, 1959-61, olio su tela, cm 54x73.

Imre Reiner, “Auf brauner Erde”(Sulla terra bruna)

1967, cm 25,6x35,5.

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ARTE

GIUBIASCOI PERCORSI DELLA SCULTURA,SETTE ARTISTI ALLA GALLERIA JOB

La Galleria Job (in via Borghet-to 10 a Giubiasco) presentadal 17 novembre e fino agli inizi difebbraio dell’anno prossimo le operedi sette scultori ticinesi o comunquemolto attivi nel nostro Cantone. Perquesta esposizione nella due salettedella galleria e nella vetrina che dà sul-la via Borghetto, nel centro storico delborgo bellinzonese, sono presenti unaventina di sculture, di regola una paioper ogni artista. Sono opere situate suuno zoccolo-tipo di 60x60, quasi tut-te di media grandezza ed eseguite condifferenti materiali: marmo, altra pie-tra, bronzo, terracotta e ceramica.

Così Maria Will, critico dell’arte,si esprime sull’esposizione giubiasche-se: “Vari e stimolanti sono i motivi diinteresse che distinguono anche lamostra conclusiva della programma-zione 2012, un’esposizione collettivache riunisce ben sette autori tra i piùsignificativi interpreti della sculturadella nostra regione, accomunati da ri-gore e serietà professionali. Tra di loroanche Pierino Selmoni, celebrato pro-prio in questi mesi dal Museo Vela diLigornetto con una antologica che ne

stabilisce la statura fuori dal comune.Accanto a lui i sodali Piero Travaglinie Carlo Manini, con i quali, in nomedi un impegno critico, si stabilisconocorrispondenze, che si radicano suesperienze e ideali condivisi: le rispet-tive definizioni formali, nella diversità,risentono di una medesima tensionemorale e di un alto valore di qualità.Altra presenza di spicco, Petra Weiss,la quale lega le sue opere nella conti-nuità di un pensiero armonico checonsidera le implicazioni simbolichedella terra – in quanto ceramista suomateriale privilegiato (ma non l’uni-co) – e le sue potenzialità di elevazio-ne. Mentre Luca Marcionelli e PaoloSelmoni, attestati entrambi da un soli-do percorso, condividono l’amore peri materiali principi della scultura, a co-minciare dalla pietra, e per l’alchimiadelle tecniche, la cui padronanza co-niugano con una creatività libera daconformismi. Sandra Snozzi è nota

per la sua concentrazione sul soggettodegli animali; le sue sculture, spesso difattura inedita, sono rappresentazionidi un sentimento struggente della vita,risolte nel fascino di una linearità de-corativa e al tempo stesso pura ed es-senziale.

Tutti e sette gli scultori sono giàstati ospitati dalla Galleria Job, alcunidi loro anche a più riprese, tanto dapoter venire definiti quasi “scultoridella galleria”. Gli scatti fotografici diMassimo Pacciorini-Job (titolare dellagalleria insieme alla sorella NicolettaGuidotti Pacciorini-Job), che ritraggo-no i diversi protagonisti nei loro ate-lier, completa la proposta espositiva,come è ormai diventata apprezzataconsuetudine per le mostre alla Job”.

Luca Marcionelli.

Sandra Snozzi.

Pietro Travaglini, “Dare e avere”, bronzo.

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LA CORNICEGalleria Il RaggioVincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 16900 Luganotel e fax 091 923 15 [email protected]

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ARTE

LUGANODAL QUATTROCENTO AD OGGI:LA FINESTRA VISTA DAI VARI ARTISTI

Il Museo Cantonale d’Arte eMuseo d’Arte di Lugano propo-ne in mostra un accattivante tema svi-luppato o solo casualmente ritratto neltempo dai differenti grandi artisti: lafinestra. Con “Una finestra sul mon-do, Da Dürer a Mondrian e oltre,sguardi attraverso la finestra dell’artedal Quattrocento ad oggi” viene pro-posta una grande mostra tematica cheoffre uno sguardo d’insieme, dal Rina-scimento a oggi, su questo che è unodei soggetti più affascinanti e signifi-cativi della storia dell’arte. L’esposizio-ne raccoglie 200 opere chiave pro-ve¬nienti da musei internazionali eimportanti collezioni private. Allestitonegli spazi del Museo d’Arte e del Mu-seo Cantonale d’Arte, il percorso espo-sitivo illustra il fondamentale ruoloche la finestra, intesa sia come stru-mento sia come soggetto, ha svoltonell’elaborazione e nel mutamento deilinguaggi artistici attraverso lo sguardodei 114 artisti esposti e tramite for¬meespressive che spaziano dal disegno al-la videoinstallazione.

Organizzata per nuclei tematici,l’esposizione si apre al Museo d’Arte,dove il percorso spazia dal Quattro-cento alle avanguardie storiche, e pro-segue al Museo Cantonale d’Arte conopere che giun¬gono fino alla con-temporaneità. Se per gli artisti del Ri-nascimento e oltre, presenti in mostra– da Leon Battista Alberti a AlbrechtDürer, da Lorenzo di Credi a Pieter deHooch – la finestra è il punto di par-tenza per l’organizzazione del paesag-gio in base a una precisa prospettiva ingrado di misurare precisamente lo spa-zio, per i romantici dell’Ottocento es-sa diventa una soglia alla quale si af-facciano personaggi che guardano a unmondo esterno di volta in volta ago-gnato o temuto.

Nell’impressionismo, e soprattut-to nel post-impressionismo, la finestraè un soggetto ricorrente. Artisti quali

Claude Monet, Pierre Bonnard,Édouard Vuillard, Henri Matisse in-troducono nuove tensioni compositi-ve, dalla rappresentazione frontale del-la finestra passano ad una visione obli-qua che tende a confondere i vari pia-ni: ante-specchi-vetri-tende si mesco-lano nei loro dipinti senza soluzione dicon¬tinuità, rendendo di fatto ambi-guo il confine fra interno ed esterno.In un sottile dialogo fra lo spazio del-la pittura e lo spazio reale, la figura al-la finestra si fa trait d’union tra lo spa-zio interno al quadro e lo spazio dellafruizione, quasi ad azzerare la distanzafra arte e realtà. Nel corso del Nove-cento la finestra assume tanti significa-ti e ruoli quanti sono i mutamenti in-tervenuti nei linguaggi dell’arte delXX secolo.

La mostra esplora uno dei capito-li più marcanti nel rapporto fra la fi-nestra e l’arte nel XX secolo, ossiaquello della griglia modernista. Attra-verso le immagini geometri¬che di ar-tisti quali Josef Albers e Piet Mon-

drian, si evidenzia la relazione fra la fi-nestra e la possibilità di ricondurre adun ordine ortogonale la visione. Le lo-ro opere pur muovendo da una osser-vazione “dalla finestra” si presentanosemplificate fino a divenire campiturecromatiche e tessiture di linee ortogo-nali.

La mostra presso le due importan-ti strutture espositive luganesi restaaperta fino al 6 gennaio. Si può visita-re (ingresso combinato Fr. 20.–, in-gresso per una singola sede Fr. 12.–)nei seguenti giorni e orari: Museod’Arte (lungolago Riva Caccia 5): damartedì a domenica 10-18, venerdì10-21; Museo Cantonale d’Arte (viaCanova 10); da mercoledì a domenica10-18, martedì 14-18.

Pierre Bonnard, “Fenêtre ouverte sur la Seine à Vernonnet”1912, olio su tela cm 74x113.

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ARTE

ASCONADIPINTI E LIBRI ILLUSTRATIDI ANGELA COLOMBO AL MUSEO EPPER

Il Museo Epper di Ascona con lamostra di Angela Colombocontinua a dare spazio all’arte al fem-minile dopo Sonja Markus Salati,Maggy Reichstein e Mischa Epper. Lavarietà e la ricchezza dell’opera pittori-ca, grafica, illustrativa dell’artista mila-nese Angela Colombo è vastissima.Sorprendente poi è il ricorso a delletecniche convenzionali che la portanoa risultati di eccezione: sono dipinti aolio con inseriti dei collage, sono de-corati come dei bassorilievi da formegeometriche che s’intravedono suifondi, sono immagini di figure chepossono corrispondere a un certo sur-realismo per quelle stilizzazioni e in-venzioni tra il reale, il possibile e l’in-carnazione dell’impossibile, testimo-niato dalla irrealtà della fiaba. Proprioper questo Angela Colombo innesta lesue narrazioni lussureggianti sulla me-moria sotterranea delle grandi tradi-zioni mitiche, delle antiche leggende,delle fiabe archetipiche come “Cene-rentola” o “La bella e la bestia”; perso-naggi come Lilith, la sempre ritornan-te Salomè, Avalon, Turandot, Orten-sia. Un rigoglioso e onnipresente be-stiario, sempre protagonista di sorpre-

se e di meraviglie; allegorie della natu-ra, dei suoi misteri, dei suoi messaggi,dei suoi ritmi, come bloccate nell’in-canto metafisico degli emblemi cin-quecenteschi, ma anche fibrillanti disensualità simboliste.

Angela Colombo è nata a Milanonel 1942. Diplomata all'Accademia diBelle Arti di Brera nel 1964, ha inse-gnato per 26 anni al Liceo Artistico

con la Cattedra di Ornato Disegnato.Vive e lavora a Milano.

La mostra, dal titolo “Dipinti e li-bri illustrati di Angela Colombo”, ri-mane allestita al Museo Epper (in ViaAlbarelle 14 ad Ascona) fino al 29 set-tembre; si può visitare con i seguentiorari: martedì - venerdì 10.00-12.00 /15.00-18.00, sabato e domenica15.00-18.00; lunedì chiuso.

BRISSAGO - RO MILAN ALLA GALLERIA ”AMICI DELL’ARTE”

La galleria “Amici dell’Arte” diBrissago presenta una mostradi opere dell’artista chiassese Ro Mi-lan. Nello spazio espositivo di ViaLeoncavallo 15 sono esposte quasi unaquarantina di opere eseguite dall’arti-sta sull’arco degli ultimi dieci anni,con prevalenza di lavori recenti e re-centissimi. Tutte a olio o a tempera so-no equamente divisi nelle due sale del-lo spazio espositivo in piccoli formati(cm 15x18), medi e medio grandi finoa misure 60x100.

L’esposizione curata dall'Associa-

zione Amici dell'Arte di Brissago sipuò liberamente visitare fino al 17 no-vembre nei giorni da martedì a ve-nerdì dalle 15.00 alle 17.30, sabatodalle 10.00 alle 11.30 e dalle 15.00 al-le 18.00.

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ARTE

CHIASSOIL M.A.X. MUSEO RICORDATERESA LEISER GIUPPONI (1922-1993)

La stagione espositiva delm.a.x.museo di Chiasso è sta-ta aperta con la mostra dedicata a Te-resa Leiser Giupponi (1922-1993),pittrice, grafica e scultrice. L’esposizio-ne va avanti fino al 18 novembre epresenta per la prima volta – in ma-niera così articolata – più di centoopere riguardanti xilografie, linoleo-grafie, serigrafie, sculture, dipinti, for-bicicchi, schizzi e bozzetti. Si trattadella prima esposizione antologica diquesta artista ticinese che, pur non co-nosciuta dalla critica internazionale,ha elaborato un percorso di ricerca ar-tistica di grande livello e sensibilità.Questi aspetti emergono con grandechiarezza e determinazione nella mo-stra di Chiasso.

Nata a Sciaffusa da genitori tici-nesi di lontana origine italiana, TeresaLeiser Giupponi si è trasferita a Bien-ne dove, affascinata dallo studio del-l’arte astratta, entra in contatto con igiovani della Scuola di Arti Applicate.In quella città culturalmente vivaceconoscerà lo scultore Willy Leiser, conil quale nel 1943 venne ad abitare adTicino, a Sala Capriasca. Divenutosuo marito, iniziò un sodalizio artisti-co e di vita che venne interrotto nel1959 dalla prematura morte di que-st’ultimo.

La mostra al m.a.x.museo propo-ne un percorso tematico che affrontala ricerca di Teresa Leiser Giupponinel campo della pittura, dallo studiodei maestri del Bauhaus (da Paul Kleea Josef Albers) al surrealismo (JoanMirò), dalla “Concrete Kunst” (MaxBill) alla fascinazione verso lo spaziali-smo. In particolare, Teresa LeiserGiupponi guarderà allo studio dell’es-senzialità e alla scelta della forma e delcolore dimostrando una forte analogiaverso la ricerca condotta dagli aderen-ti alla corrente denominata “Colorfield painting” (pittura delle campitu-re di colore) e ispirata a una pittura

“riflessiva”. La sua grande sensibilitàtrova particolare espressione nell’artegrafica, dalle xilografie – spesso realiz-zate come monotipi – alle serigrafie, aiforbicicchi. La conoscenza dell’arteincisoria giapponese la porta a realiz-zare opere molto raffinate che rivelanoin questo settore una forte originalitàe autonomia artistica. Teresa LeiserGiupponi affronta anche la scultura; isuoi pezzi rivelano una cura nell’ese-cuzione e una ricercatezza di figure.L’aver frequentato l’ambiente locarne-se e visto in particolare le opere dei co-niugi Arp trova in questa fase un pun-tuale riferimento. In seguito la formaplastica si fa più strutturale e geome-trica. Il suo percorso non sarà conti-nuo perché costellato da difficoltà

economiche e relazionali; riuscirà aesporre solo nelle occasioni collettive ela sua opera rimase perlopiù scono-sciuta a un largo pubblico.

La mostra al m.a.x.museo (viaDante Alighieri 6 a Chiasso) rimaneallestita fino al 18 novembre; si puòvisitare nei giorni da martedì a dome-nica nell’orario 10-12 e 15-18.

Teresa Leiser Giupponi, “Senza titolo“,1953, xilografia su carta giapponese, cm 34x33.

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ARTE

LUGANOCORINA BEZZOLA E STEFANO DONATIDA DICEMBRE AL LABORATORIO KUNSTHALLE

Dal 15 dicembre e fino al 29gennaio il Laboratorio Kun-

sthalle di Lugano, in Salita Chiattone18, presenta le opere della basilese Co-rina Bezzola e del ticinese Stefano Do-nati; vernissage sabato 15 dicembreore 17.00.

La mostra autunnale attualmenteallestita e aperta fino al 24 dicembre èinvece dedicata a Vincent Kohler e aDavide Cascio. I due giovani artistisvizzeri (uno romando, l’altro ticinese)hanno deciso di condurre ancora oltrequel discorso di esperimento, propriodel Laboratorio, che mira da sempre aporre in dialogo l’opera di artisti delsud e del nord delle Alpi per stabilireun’interazione e creare nuovi mondipossibili: il loro intento, infatti, èquello di realizzare insieme un unicolavoro.

Il Laboratorio Kunsthalle Lugano,

che si definisce anche Piccolo spazio d‘arte contemporanea, è situato in SalitaChiattone a Lugano; le mostre si pos-

sono visitare nei giorni di giovedi dal-le ore 14.00 alle 19.00 e sabato dalle13.00 alle 16.00.

Corina Bezzola,Frammento“8 ème, Paris”,2002, fotografia.

L’installazionedi Stefano Donati

Frammento“Mal di pietra”

2012è pubblicata

sull’ultima paginadi copertina.

LUGANO - BANCA ARNER PRESENTA NUOVE OPERE DELL’ARTISTA TICINESE IVANO BIASCA

Banca Arner, nelle sue vetrinein Piazza Manzoni 8 a Luga-

no, presenta fino alla fine di dicembreun’importante mostra d’arte dal titolo“Lo spazio all’immaginazione” cheraccoglie una quindicina di opere del-l’artista ticinese Ivano Biasca, in arteBiascart. Questa rassegna personalecostituisce una sintesi del suo percorsoartistico più attuale dedicato alla dina-micità, all’energia e che si ispira inparticolare al mondo dello sport.

Nato nel 1960, formatosi comegrafico (CSIA) nel 1981, Ivano Biascaha lavorato per decenni come grafico evignettista, poi ha iniziato a dipingerein concomitanza con un episodio per-sonale che lo ha cambiato radicalmen-te nella mente e nella filosofia. Si de-dica così completamente alla sua verae vitale passione che è la pittura e spro-nato dal padre Franz, anche lui artista.

Ivano Biasca presenta una caratte-

ristica particolare nel suo lavoro, infat-ti produce una collezione nuova e ine-dita ogni anno, con stile e tecniche an-che molto diverse, che lo porta a diffe-renziarsi per la sua grande creatività.L’esposizione nelle vetrine di BancaArner a Lugano mette in evidenza al-cuni elementi come l’energia, il cali-bro cromatico, la trasparenza delle

pennellate. Le sue opere esposte sonodedicate ai grandi sport, dall’hockey almotociclismo all’equitazione, fino aVenezia, e alla musica, dal jazz al reg-gae.

BiascartIvano Biasca“Autoritratto”.

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ARTE

LOCARNOLA GALLERIA IL CAVALLETTO PRESENTARENATO LAFRANCHI E IL TEMA DELL’ALBERO

La galleria d’arte “Il Cavalletto”di Locarno offre una completarassegna di opere recenti dell’artista ti-cinese Renato Lafranchi. “Fantasmidel paesaggio” è il titolo di questaesposizione che presenta una panora-mica sul lavoro eseguito dall’artista tralo scorso anno e questo che sta per fi-nire. Sono in particolare oli e tecnichemiste in gran parte nel formato qua-drato – anche se di diverse dimensionifino al maestoso cm 100x100 - caroall’artista.

Il critico dell’arte Claudio Cerri-telli così si esprime nella sua introdu-zione al catalogo della mostra: “Il dia-logo con la natura che Renato Lafran-chi ha coltivato durante gli anni dedi-cati alla pittura (visioni di paesaggio,fiori, montagne, figure della terra e delcielo) esprime nelle opere esposte inquesta mostra le visioni fantasmatichedel paesaggio, in particolare le mute-voli forme dell’albero in uno stato dicontemplazione di fronte alle sue ap-parizioni”.

Renato Lafranchi è nato ad Arbe-

do nel 1942. Ha compiuto studi tec-nici e operato nel campo dell’edilizia,dapprima come collaboratore di ufficid’architettura e quindi, dal 1971 al

‘93, con uno studio in proprio a Ca-stione. Dal ‘93 al 2006 è vissuto inBrasile. Accanto all’attività professio-nale Lafranchi ha praticato con suc-cesso per alcuni anni anche quellasportiva come ciclista. Fin dalla gio-ventù ha coltivato la passione per lamusica e la pittura. La prima rassegnapittorica pubblica arriva però solo inetà matura, al Centro Civico di Arbe-do-Castione nel 2007, seguita daquella alla galleria dell’Angolo diMendrisio nel 2009 sul tema dellamontagna. Una terza esposizione si ètenuta nel 2011 alla Biblioteca Canto-nale - Archivio di Stato di Bellinzona.In questa mostra al Cavalletto di Lo-carno l’artista si intrattiene sul temadell’albero e dei paesaggi boschivi.

La mostra alla galleria d’arte Il Ca-valletto (Via Ramogna/Piazzetta Fran-zoni 1 a Locarno) prosegue fino al 25novembre; si può liberamente visitarenei giorni da martedì a venerdì tra le14.30 e le 18.30, sabato e domenica14.30-17.00.

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ARTE

LUGANOLE OPERE FATTE DI BELLA GRAFIAALLA BIBLIOTECA CANTONALE

Gli spazi della Biblioteca can-tonale di Lugano accolgono

l’esposizione messa in cantiere perio-dicamente, con sempre nuove sugge-stioni, dal “Gruppo calligrafia in Tici-no”. Questa volta si tratta delle operedi diciotto artisti e artiste affiliate algruppo. Fino al 30 novembre i parte-cipanti esporranno le loro opere ese-guite appositamente attorno al temaloro dato: “I testi dei grandi autori chesingolarmente hanno avuto un signifi-cato particolare nella tua esperienza divita”. Le opere presentate fanno riferi-mento ad un elenco di scrittori diver-sissimi tra loro, Dante Alighieri e RayBradbury, Ernst Hemingway e Mar-guerite Duras, Pusterla, Montale,Giordano, Calvino, Murakami, Baric-co, Sepulveda, Kundera e altri.

Il coordinatore del gruppo di cal-ligrafi, Enzo Pelli, così presenta questaarte: «Oggi, a mano, non si scrive qua-si più: auguri, condoglianze, una car-tolina, la lista della spesa. Per tutto ilresto, si digita. Eppure la magia dellascrittura è ancora viva. Migliaia diMont Blanc, Waterman, Parker, Ca-ran d’Ache sono esposte ogni giornonelle vetrine di tutto il mondo (pron-te, dopo l’acquisto, ad essere dimenti-cate nel taschino di una giacca, in fon-do alla borsetta o in un cassetto). Nonci attraggono perché sono utili, maperché risvegliano sensazioni perdute:non scriviamo più, ma ci piacerebbescrivere ancora.

Scrivere a mano non ha più una

funzione pratica – ma in compenso ilcalligrafo moderno è molto più liberodegli antichi scribi e scrivani. Può av-vicinarsi alle parole in modo nuovo,interpretandole secondo motivazioniinteriori, senza doversi attenere a ca-noni e regole. Può scegliere liberamen-te autori e testi, e perfino decidere direnderli parzialmente illeggibili, sacri-ficando ad altri valori la loro com-prensibilità.

Il calligrafo vuole attingere a un li-vello di espressività più profondo diquello che può fornire la scritturameccanica. Cerca nel contempo, maforse è la stessa cosa, una pausa dallavelocità che caratterizza i nostri tempi,per ritrovare la lentezza e la quiete del-le emozioni profonde. È un’arte diffi-cile, che richiede costanza e disciplina,ma ricompensa con una pienezza tota-le. È un’arte che si esercita meglio nel

silenzio. Come dice Roland Barthes,“colui che scrive, tace”.»

In questa mostra alla Bibliotecacantonale dal titolo “Ogni pagina unastoria” espongono i propri lavori Elia-na Auguadri, Loredana Baccianti, Lo-renza Buzzi, Gabriela CarbognaniHess, Martine Chardin, NathalieConte, Giovanna Croci Maspoli Poz-zi, Manuela Ferretti, Cinzia Giambo-nini, Anita Gianinazzi, Nicoletta Lo-carnini, Maurilia Minoli, Enzo Pelli,Aymone Poletti, Paola Rezzonico,Luisa Serandrei, Philipp Vogt, PeterWunderlich.

L’esposizione rimarrà allestita finoal 30 novembre degli spazi della Bi-blioteca cantonale in viale Carlo Cat-taneo 6 a Lugano; Si può liberamentevisitare nei giorni di lunedì 13.00-18.30, da martedì a venerdì 9.00-18.30, sabato 9.00-16.00.

Nathalie Conte,“Tormento”, inchiostroe acquarellosu carta,cm 100x70,2012,da “La Solitudinedei Numeri Primi”diPaolo Giordano.

sotto:Luisa Serandrei,“Cose che non sipossono contaresulle dita”,inchiostrosu carta,cm 25x32,5,2012, da “IQ84”, diMurakami Haruk.

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ARTE

LUGANOALLA PHOTOGRAPHICA FINEARTPERSONALE DEL FOTOGRAFO EDO BERTOGLIO

La galleria Photographica Fi-neArt propone una mostracon un’inedita serie di fotografie checonfermano la passione di Edo Berto-glio per i ritratti al femminile. Si trat-ta di nudi con soggetti che rappresen-tano armoniosamente linee, forme,movimenti. A iniziare da Kelly, foto-grafata nel 1994, fino alle odierne pro-tagoniste. Le modelle di questi scattisfuggono il cattivo gusto, la volgarità,la mercificazione; sono naturali e inogni caso perfette: anche in quelle pic-cole imperfezioni che non esitano, au-toironicamente, a esibire. Il percorsoespositivo nella mostra luganese com-prende diciannove fotografie presenta-te nel formato cm 60x60. In occasio-ne della mostra è stato realizzato il li-bro d’artista “Così è, se vi pare” in edi-zione di 200 esemplari in formato cm30x30.

Edo Bertoglio è nato a Lugano-Viganello nel 1951; si è diplomato inregia e montaggio al Conservatoire Li-bre du Cinéma Français di Parigi(1975) per poi trasferirsi a Londra enel 1976 a New York, dove è rimastostabilmente per 14 anni lavorando co-me fotografo per varie testate giornali-stiche americane, giapponesi, francesie italiane legate al mondo della moda,

dell’arte e del costume. Dal 1978all’82, ha collaborato regolarmentecon la rivista “Andy Warhol’s Inter-view” e con il critico rock Glenn O’-Brien al programma “TV Party”, in-centrato sulla New Wave e la contro-cultura. Nel 1980 ha diretto “Down-town 81”, film che racconta una gior-nata nella vita del graffitista Jean-Mi-chel Basquiat, all’epoca sconosciuto aipiu. È del 2005 il suo secondo film,“Face Addict”, proiettato anche al 58°

Festival del Film di Locarno. Attual-mente Edo Bertoglio realizza docu-mentari e progetti fotografici peresposizioni.

La mostra alla Galleria Photo-graphica FineArt (in Via Cantonale 9a Lugano) rimarrà aperta al pubblicofino al 30 novembre, da martedì a ve-nerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle14.00 alle 18.00, il sabato visite su ap-puntamento.

Edo Bertoglio“Camila”2012digital print1 di 3cm 60x60.

MAGLIASO – “FRAGILE”, DUE FOTOGRAFI TICINESI SI CONFRONTANO ALLA OFFICINAARTE

La galleria Officinaarte di Ma-gliaso ospita fino al 18 novem-bre i lavori di due fotografi, Ireneo Ni-cora e Michele Montalbetti, che pre-sentano una mostra dal titolo “Fragi-le”, un progetto nato dalla loro amici-zia ventennale. Da molto tempo siaIreneo Nicora, artista multimediale ti-cinese residente in Cile sia MicheleMontalbetti, fotografo ticinese si sonoconfrontati e assistiti nel loro cammi-no artistico. Ireneo Nicora celebra deirituali intimi, intervenendo sulle carte

veline con dei gesti che sono ripetitivifino a portarli allo stato della medita-zione. Michele Montalbetti lavora nelmondo del sottobosco, andando a sco-prire quello che gli occhi possono tro-vare per poco tempo. La luce nel sot-tobosco dura molto poco e cambiaimmediatamente l’immagine vista.

La mostra alla Officinaarte di Ma-gliaso (in via Cantonale 57) rimane al-lestita fino al 18 novembre. Si può vi-sitare di sabato e domenica dalle ore14 alle 17, mercoledì dalle 19 alle 21.

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ARTE

CHIASSOCOLORI DI STAGIONE, CERAMICHEE ACQUERELLI ALLA GALLERIA MOSAICO

Il progetto “Stagioni”/“Colori diStagione” nasce in Californiacon una prima esposizione a San LuisObispo nel febbraio del 2012. Oraviene proposto in territorio svizzero al-la Galleria Mosaico di Chiasso, e nelcontempo nuovamente in Californiaalla Galleria della Winery Vina Roblesa Paso Robles. Si tratta di una mostraitinerante per due artisti itineranti,che si spostano spesso, cambiando cli-mi, culture e correnti artistiche, flora efauna. Simona Bellini infatti da diver-si anni viaggia tra la Svizzera, la Ca-lifornia e il Perù, mentre Tom di San-to fa la spola dagli Stati Uniti al Tici-no per accompagnare durante soggior-ni di studio gli studenti della facoltà diarchitettura della Cal Poly University,dove insegna.

In questa esposizione Simona Bel-lini presenta nuovi lavori in ceramicarealizzati con tecniche di cottura pri-mitive apprese nel nord della Califor-nia, da cui è appena rientrata, mentre

Tom di Santo presenta la sua ultimaserie di acquarelli realizzati in Ticinodurante il suo recente soggiorno esti-vo.

La mostra rimarrà aperta alla Mo-saico (a Chiasso, in via Bossi 32) finoal 17 novembre nei giorni dal martedìal sabato tra le 15.00 e le 18.00.

Tom di Santo, “Mosaico les pierres du sentier en hiver”, cm 21x29.

Lo Studio d’Arte Tonino propo-ne una mostra con opere del-l'artista svizzero Simon Fuhrer, origi-nario della regione dell’Emmental ma1976 stabilitosi a Bedano fino alla suascomparsa avvenuta nel 1990. Fuhrernacque nel 1913 e dopo le scuole del-l’obbligo esercitò varie attività. Nel1933 si trasferì a Basilea dove dopo unperiodo d'incertezza si iscrisse allaKunstgewerbeschule, studi proseguitipoi dall’anno dopo alla scuola di BelleArti di Berna.

L’esposizione alla Tonino (VialeMarco a Campione) comprende uncorpo di dipinti e litografie; si potràvisitare fino al 30 gennaio nei giorni dimartedì e mercoledì tra le 10.30 e le12.30 oppure su appuntamento.

CAMPIONE D’ITALIA - ALLO “STUDIO TONINO” SIMON FUHRER TRA SEGNO, FORMA E COLORE

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MUSICA

ASCONAJAZZ CAT CLUB: QUINTA STAGIONEDI CONCERTI RICCA DI NOMI E PROPOSTE

Con lo slogan “il grande jazznell’intimità di un piccolo

teatro”, anche quest’anno la rassegnaJazzCat propone, sempre di lunedì,otto appuntamenti (più un eventospeciale) nell’accogliente Sala del Gat-to di Ascona (in via Muraccio 21), checon i suoi confortevoli 230 posti a se-dere e la sua ottima acustica si è rivela-ta una sede particolarmente idonea adospitare i concerti. La prima parte delcartellone 2012-13 allinea nomi dispicco. L’apertura della stagione è sta-ta affidata lo scorso 22 ottobre al can-tante e pianista americano Freddy Co-le, uno dei più eleganti interpreti del-l’American Songbook. Artista raffina-to al pari di un Tony Bennett, nonchéfratello di Nat King Cole, Cole ha rag-giunto a 80 anni una maturità espres-siva che non ha molti eguali e l’apicedel successo, confermato quest’annoda una nomination ai GrammyAwards per l’album Freddy Cole SingMr. B, stupendo omaggio a Billy Eck-stine.

Il cartellone ha in serbo poi il 12novembre due fra i più grandi sassofo-nisti del jazz classico dagli anni 70 inpoi: Scott Hamilton e Jesper Thilo. Il

primo è oramai una leggenda avendosuonato con un’infinità di giganti deljazz; è conosciuto in tutto il mondoper il suo bellissimo sound e l'impec-cabile fraseggio delle sue improvvisa-zioni. Non da meno Jesper Thilo, sas-sofonista danese famoso per aver suo-nato al fianco di numerose star ameri-cane di passaggio in Europa (BenWebster, Benny Carter, ColemanHawkins) ed inciso nel 1989 con Mi-les Davis l’album Aura.

Il 10 dicembre si segnala inveceper la collaborazione con la rassegnaGospel & Spirituals. Ospiti della sera-ta i Joyful Gospel Singers, trascinantegruppo di New Orleans composto daquattro cantanti accompagnati da pia-no, basso e batteria. La formazionesuona regolarmente al Jazz & Heritagefestival di New Orleans e in altri gran-di festival ed ha accompagnato artisticome Thelma Houston, BryanAdams, Earth Wind & Fire, MarvaWright e tanti altri.

Serata dedicata al jazz svizzero in-vece quella del 28 gennaio 2013, conuna giovane promessa, la cantanteafro-elvetica Nicole Herzog, al fiancodell’affermato pianista bernese Stewyvon Wattenwyl per la presentazionedell’album “Simplicity”, che presente-ranno in anteprima proprio al Jazz CatClub. Il cartellone sarà ulteriormentecompletato da altri artisti internazio-nali in tournée fra Svizzera ed Italianei mesi di febbraio, aprile e maggio.Già noto invece il gruppo che si esi-birà a marzo, lunedì 18: quello di JeffHamilton. Un grande ritorno il suo.Fu infatti proprio questo geniale bat-terista americano, co-fondatore dellacelebre Clayton-Hamilton Orchestra,che nell’ottobre 2008 inaugurò la seriedi appuntamenti del Jazz Cat, firman-do in quell’occasione uno dei più in-dimenticabili concerti della storia delclub. Fra le novità di quest’anno, dasegnalare, infine, la partecipazione delJazz Cat Club, il 30 aprile, alla Gior-nata internazionale del Jazz indettadall’Unesco. Il programma di questoevento speciale sarà ulteriormente de-finito.

Jeff Hamilton sarà in scena alla Sala del Gatto nel mese di marzo prossimo.

Scott Hamilton, sax tenoresi esibirà ad Ascona il 12 novembre.

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MUSICA

LUGANO E CHIASSOTRA JAZZ E NUOVE MUSICHERASSEGNA CONCERTISTICA DI RETE DUE

Dopo la prima parte del cartel-lone svolta a partire dall’ini-

zio di ottobre, la rassegna concertisticadi jazz organizzata da Rete Due sindalla fine degli anni ’80, e che nel cor-so della sua ormai lunga storia ha vistosfilare sui suoi palcoscenici molti deipiù bei nomi della scena musicale con-temporanea, prosegue con gli ultimiappuntamenti dell’anno. Rete Due se-guirà da vicino la seconda edizione di“Estival Nights”, tra il 6 e il 10 no-vembre a Lugano. Nel quadro dellarassegna uno dei concerti, quello delnuovo progetto “Radio Music So-ciety” della chiacchieratissima bassistae cantante Esperanza Spalding, sarà inparticolare condiviso con la stagioneradiofonica. L’appuntamento è pergiovedì 8 novembre al Teatro Cittadel-la di Lugano.

Un altro nome stellare della musi-ca improvvisata, della fusion e del jazzrock - sin dagli anni ’70 – è in cartel-lone il 23 novembre al Cinema Teatrodi Chiasso. È quello del chitarrista in-glese John McLaughlin che presenteràil suo nuovo gruppo “4th Dimension”

in una serata promossa congiunta-mente al Centro Culturale della cittàdi confine.

Per concludere la prima parte distagione un’altra “all stars”, stavoltaeuropea, a far da compendio a quellaUSA di Kenny Werner. Giovedì 13 di-cembre, nella nuova sala da concerto

presso lo Studio Foce sarà di scena labrava pianista italiana Rita Marcotulli,attorniata dal sassofonista britannicoAndy Sheppard e dal chitarrista fran-cese Nguyen Le, nonché da una sezio-ne ritmica con lo svedese Anders Jor-min al contrabbasso e dalla daneseMarilyn Mazur alle percussioni.

giovedì 8 novembre - ore 20.30 - Teatro Cittadella 2000, LuganoEsperanza Spalding “Radio Music Society”Esperanza Spalding contrabbasso e voceIgmar Thomas, Leala Cyr trombe - Jeff Galindo, Corey King tromboniDan Blake, Renato Caranto, Tia Fuller, Aaron Burnett sassofoniChris Turner voce - Jef Lee Johnson chitarra - Leo Genovese pianoLyndon Rochelle batteria

venerdì 23 novembre – ore 20.30 - Cinema Teatro, Chiasso John McLaughlin & the 4th DimensionJohn McLaughlin chitarre - Gary Husband tastiere, percussioniEtienne Mbappé basso - Ranjit Barot batteria

giovedì 13 dicembre – ore 20.30 - Nuovostudiofoce, Lugano Rita Marcotulli «European Leaders»Rita Marcotulli piano e tastiere - Andy Sheppard sassofoniNguyên Lê chitarra elettricaAnders Jormin contrabbasso - Marylin Mazur batteria e percussioni

La pianista italiana Rita Marcotulli.

Esperanza Spalding.

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TEATRO

LOCARNOIL RICCO CARTELLONEDELLA STAGIONE 2012-2013

6 e 7 novembre

Aria precariadi Alessandro Besentinie Francesco Villacon Ale & Franzregia di Leo Muscato

Uno spettacolo tutta da ridere cheporta in scena la fulminante e surrealecomicità del duo. Uno spettacolo chenon delude le aspettative di comicitàche i due regalano al proprio pubblicodai tempi di Zelig. Ale e Franz presen-tano la fragilità umana dietro la ma-schera del riso: semplici contraddizio-ni, malintesi, incontri, scontri, scenedi ordinaria amministrazione porta-te sul palco. Cosa accade quando duesconosciuti incrociano i loro destinisul ciglio di una strada, in un rumoro-so nido d’ospedale, su una panchina alfresco di un parco, in una fiduciosa sa-la d’aspetto, in una vitalissima boccio-fila, o sul cornicione di un palazzo?

21 e 22 novembre

Rain Manadattamento di Dan Gordoncon Luca Lazzareschi,Luca Bastianello,Gian Paolo Valentini,Irene Valota, Beppe Chiericiregia di Saverio Marconi

Adattamento teatrale di RainMan, celebre film del 1988 con TomCruise e Dustin Hoffman, che all’epo-ca commosse il mondo intero. Vinci-tore di 4 premi Oscar, Rain Man hadebuttato nella versione teatrale nel2008 all’Apollo Theatre di Londra; laversione italiana è diretta da SaverioMarconi. Rain Man racconta la storiadi Raymond, un uomo affetto da auti-smo che, dopo la morte del padre, ere-dita l’immenso patrimonio familiare edi Charlie, fratello minore arrivista ecinico, che, per beneficiare dell’ere-dità, vorrebbe diventarne il tutore.

13 e 14 dicembre

Radice di duedi Adriano Bennicellicon Edy Angelilloe Michele La Ginestraregia di Enrico Maria La Manna

Una storia d’amore lunga una vi-ta. Dolce e amara, tra il perdersi e il ri-trovarsi, tra due persone diverse macomplementari. Una magica comme-dia, quasi una fiaba, che attraversa lavita di una donna e un uomo. Ci si in-namora anche da bambini, ci si rin-corre per una vita e poi ci si ritrova. Inscena Tom anziano racconta la lorostoria mentre Gerry gli fa da contro-canto. Lo spettacolo non è ‘solo’ unabellissima storia d’amore. È l’occasio-ne per scoprire attraverso l’ironia el’indiscutibile divertimento, i tasti piùacuti, i nervi più scoperti di tutti noi:il confronto con la realtà, la difficoltàdi comprendersi e di comprenderci, laquotidianità, la vita.

Ale & Franz

Rain Man.

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TEATRO

LOCARNOIL RICCO CARTELLONEDELLA STAGIONE 2012-2013

9 e 10 gennaio

Così è (se vi pare)di Luigi Pirandellocon: Giuliana Lojodice,Pino Micol, Luciano Virgilioe Alessio Di Clemente,Manuela Muni,Erika D’Ambrosio,Vittorio Ciorcolalo, Marta Nuti,Franco Mirabella, Paola Sambo,Marco Trebbian,Maria Angela Robustelli,Fabio Angeloniregia di Michele Placido

Uno dei capolavori di Pirandellorivive nella commedia di una satira fi-losofica, sapientemente concepita,svolta in modo leggero e divertito cheevidenzia il malsano desiderio di co-noscere i fatti altrui. C’è in questa im-postazione una evidente intenzioneumoristica che è ben riuscita e rag-giunge il suo effetto con estrema natu-ralezza, ma c’è anche la volontà di so-stenere che a qualunque livello la ve-rità, qualunque verità, risulta contrad-dittoria e inconoscibile. In scena unnutrito cast d’attori intorno a un’iconadel teatro italiano: Giuliana Lojodice.

29 e 30 gennaio

L’apparenza ingannadi Francis Webercon Maurizio Michelie Tullio Solenghiregia di Tullio Solenghi

Comico, divertente, esilarantespettacolo dove due mattatori dellascena italiana interpretano la storia diun contabile diligente e uomo miteche lavora per un’azienda di produzio-ni derivanti dal caucciù, preservativiin primis. Sfortunatamente è stato de-ciso il suo licenziamento, la qual cosa,unitamente al divorzio dalla bella mo-glie di cui è ancora innamorato, lo

porta a contemplare il suicidio. Il suovicino lo ferma in tempo, dando via auna serie di eventi che cambierannototalmente la sua vita. Il primo passo èquello di fingersi gay, in modo daspingere la dirigenza a non procedereal licenziamento per paura di mobili-tare la associazioni omosessuali. L’i-dea per quanto assurda ha successo sututti i fronti e ribalta completamentele sorti del povero Pignon, in ufficio,nella società e anche nella vita privata.

19 e 20 febbraio

The History Boysdi Alan Bennettcon Elio De Capitani,Gabriele Calindri,Marco Cacciola, Debora Zuin,Giuseppe Amato, Marco BonadeiAngelo Di Genio, Loris Fabiani,Andrea Germani,Vincenzo Zampa,Alessandro Lussianaregia di Ferdinando Brunie Elio De Capitani

La commedia ha debuttato nel2010 a Milano, ed è stata subito salu-tata dai critici come “uno degli spetta-coli più importanti ed emozionanti”,diventando un caso per la risposta en-tusiasta degli spettatori più giovani.Un successo confermato dai tre PremiUbu vinti nel 2011 come miglior spet-tacolo, che si vanno ad aggiungere al“palmares” della versione originale (treOlivier Awards e sei Tony Awards).L’opera teatrale narra delle avventuredi un gruppo di giovani alle prese congli esami in uno dei college più esclu-sivi di Oxford. Giovani studenti mol-

“Radice di due” con Edy Angelillo e Michele La Ginestra.

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TEATRO

LOCARNOIL RICCO CARTELLONEDELLA STAGIONE 2012-2013

to legati tra loro, colti nel periodo delloro passaggio all’età adulta tra ambi-zioni, passioni e desideri.

5 e 6 marzo

Macbethdi William Shakespearecon Giuseppe Battiston,Frédérique Loliée,Paolo Mazzarelli, Marco Vergani,Riccardo Lombardo,Stefano Scandaletti,Valentina Diana,Gennaro Di Colandrearegia di Andrea De Rosa

Grande prosa classica con uno deicapolavori di Shakespeare compostotra il 1505 e il 1506 nel pieno dellamaturità artistica. Dopo il successo de“La tempesta” e dopo la fortunata re-gia lirica del Macbeth di Verdi, AndreaDe Rosa mette in scena la tragedia piùbreve di Shakespeare scegliendo dueintensi interpreti per le parti principa-li: Frédérique Loliée, sua attrice predi-letta e indimenticabile interprete diElettra, e Giuseppe Battiston, talentocinematografico e teatrale.

20 e 21 marzo

La veritàdi Florian Zellercon Massimo Dapporto,Antonella Elia,Susanna Marcomeni,Massimo Cimagliaregia di Maurizio Nichetti

Divertimento e classe degli inter-preti, con intrighi amorosi, tradimen-ti e verità: questi gli ingredienti al cen-tro della commedia. Una pièce france-se che il regista Nichetti ha voluto ren-dere più italiana: Florian Zeller gioca

con il classico tema del tradimento co-niugale portandolo alle estreme conse-guenze in un continuo scambio diruoli tra i quattro personaggi della piè-ce, un gioco di specchi che è il vero di-vertimento della commedia, specchiche rimbalzano verità sorprendenti.

10 e 11 aprile

Casomai senza un salutonuovo spettacolocon Lella Costa

Lella Costa propone il suo nuo-vo spettacolo disegnato con il suo trat-to dove, come scrive Michele Serra,“brilla la grana culturale, la sostanzadel racconto. Nel suo teatro, Lella rie-sce a restituire al pubblico la voglia(sua e nostra) di orientarsi daccapo. Lasua recitazione apparentemente diva-gante ce la fa sentire complice, unache parte dal nostro stesso sguardo,mediatrice dei nostri dubbi, voce reci-tante delle nostre lacune”.

MassimoDapportoeAntonellaEliain“La verità”

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ESCURSIONI

MENDRISIOTTOUN NUOVO PONTE IN LEGNOPER IL PARCO DELLA VALLE DELLA MOTTA

guito la costruzione tecnica, dell’Eco2000, che ha fornito il materiale e del-la EliTicino Tarmac SA che si è occu-pata del trasporto dei lunghi pali por-tanti fino a luogo della ricostruzioneche si trova in una zona impervia,hanno condiviso la realizzazione delprogetto. Dopo essersi occupati di va-lutare attentamente i dettagli relativial lavoro da eseguire ed avere valutatoanche aspetti legati alla sicurezza del-l’opera, per prima cosa è stato demoli-to il vecchio e malconcio ponte in le-gno, dal peso di una tonnellata. Di se-guito una sezione della compagniaSalv61, condotta dal tenente DavideTadini e composta da 7 militi, si è oc-cupata del ripristino del ponte dan-neggiato, lavorando al progetto peruna settimana. Il nuovo ponte, alla cuibase si trovano dei pali portanti di ca-stagno della lunghezza di 8 metri ed ilcui camminamento è stato realizzatocon degli assi in robinia e staccionatein castagno, è ora pronto ad accoglieregli escursionisti che vorranno appro-fittare di questa miglioria per godere,in sicurezza, di una bella passeggiata.

Una squadra operativa allargata -con a capo Mendrisiotto Turismo chesi è occupato dell’organizzazione, pro-get¬tazione e supervisione del cantiere- con il contributo dell’Ente Protezio-ne Civile del Mendrisiotto che ha se-

Mendrisiotto Turismo nel cor-so dell’anno è stato in grado

di seguire direttamente alcuni impor-tanti progetti di ricostruzione sulla re-te escursionistica cantonale che, perlegge, ha il compito di mantenere.Sfalcio d’erba e allargamenti di sentie-ri sono infatti solo una parte dei com-piti che la Squadra manutenzione hadovuto eseguire nel corso della sua at-tività, per mantenere adeguatamentepercorribili i quasi 300 km di reteescursio¬nistica che si trovano nellaregione. Particolarmente interessantesono anche le collaborazioni che han-no visto attivi nella regione il team diMendrisiotto Turismo che hanno pro-dotto proprio per l’inizio dell’autunnoun nuovo importante risultato. Il mal-tempo e le abbondanti piogge sonospesso causa di smottamenti di terrenoimportanti ed anche di distruzione,così come è stato il caso con il ponteche collega il tracciato di sentiero traColdrerio e Genestrerio, nel Parco del-la Valle della Motta.

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GASTRONOMIA

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GASTRONOMIA

LE RICETTE DEI RISTORANTI TICINESIANTICA OSTERIA DEL PORTOALLA FOCE DEL CASSARATE A LUGANO

MILLEFOGLIA DI PORCINI

CON GALANTINA DI QUAGLIE

Ingredienti per 4 persone3 quaglie completamente disossate,100 g di carne di pollame per il ripie-no, 1 uovo, 1 cucchiaio di panna fre-sca, 1 cucchiaio di formaggio grattu-giato, sale e pepe, 1.5 l di brodo di car-ne, 80 g di porcini freschi ben puliti, 8pomodorini ramati, un po’ di insalati-na per la guarnizione, olio extravergi-ne.

PreparazioneCon il batticarne battere le quaglie af-finché diventino belle fini; disporle suun panno di stoffa, riempirla con ilpreparato di carne che prima è statotritato e condito con il formaggio e lapanna; aggiungere l'uovo, il sale e ilpepe.Avvolgere le preparazioni così ottenu-te e chiuderle come se fosse un insac-cato, con della corda legare le dueestremità.Affogare la galantina nel brodo in unacasseruola larga; è importante che lagalantina sia coperta.Cuocere a fuoco basso per circa 20 mi-nuti, in seguito lasciar raffreddare.

Togliere la carne dal panno e lasciarlain frigo per almeno 8 ore.In una "cocotte" disporre alcune fettedi porcini mondati e tagliati; fare deglistrati alternati a fettine fini di galanti-na, aggiungere qualche goccia di olioextravergine.Riempire lo stampo e dopo capovol-gerlo su di un piatto; guarnire con fo-glie d'insalata novella, pomodorini ocon delle bacche di frutti di bosco.

LASAGNA MARCHIGIANA

AL TARTUFO NERO

Ingredienti per 4 personeper il ragù: 1 carota, 1/2 cipolla, 1gamba di sedano verde, 1/2 porro no-vello, 4 pomodori maturi, 300 g dipolpa di carne d'anatra, 1 bicchiere divino rosso, 2 cucchiai di olio, sale epepe.per la bescamella: 0,7 dl di latte inte-ro, 50 g di farina bianca, 60 g di bur-ro, 300 g di pasta fresca per lasagne, 1tartufo per la guarnizione.

PreparazioneRosolare le verdure con l'olio, unire lacarne macinata d'anatra dopo 5 minu-ti, sfumare con il vino rosso, unire ipomodori maturi spellati (o 1 scatoladi pelati).Cuocere lentamente per circa 1 ora,eventualmente aggiungere un po’ dibrodo di carne.A parte sciogliere il burro, aggiungerela farina e in seguito il latte, salare ecuocere per qualche minuto fino a ot-tenere un bella crema liscia.Unire i due preparati.Sbianchire la pasta per lasagne e raf-

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GASTRONOMIA

LE RICETTE DELL’ANTICA OSTERIA DEL PORTO A LUGANO

freddarla.Intagliare con uno stampo dei cerchidi pasta; foderare alcuni stampi di cir-ca 8 cm di diametro e alti 4-5 centi-metri.Fare degli strati di pasta e salsa fino araggiungere il bordo, chiudere con lapasta; passare nel forno caldo a 180° Cper circa 20 minutiCapovolgere gli stampi (ben caldi) suun piatto e versarvi sopra un po’ di sal-sa di carne; grattare sopra con la ta-gliola alcune fettine fini di tartufo fre-sco.

STRUDEL DI FICHI AL PASSITOIngredienti per 4 persone150 g di pasta sfoglia, 8 fichi freschi ematuri, 100 g di pan di Spagna, 60 g

di uvetta sultanina, 20 g di zuccherodi canna, 3 tuorli d'uovo, 3 dl di latte,50 g di zucchero, vino passito.

PreparazioneSpellare i fichi e tagliarli in 4 spicchi;sulla sfoglia disporre il pan di Spagnasbriciolato, i fichi e l'uvetta lasciata inprecedenza a bagno.Chiudere la pasta e spennellare con unpo di rosso d'uovo; spargere sopraqualche granello di zucchero di canna.Infornare per 15 minuti a 200° C.

A parte preparare la salsaSbattere le uova con lo zucchero; por-tare a ebollizione il latte, aggiungerloall'uovo e sbattendo bene cuocere afuoco lento per qualche minuto.Lasciar intiepidire la salsa e aggiunge-re alla fine il passito.Disporre su un piatto le fettine di stru-del ancora tiepido, la salsa e poi guar-nire.

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GASTRONOMIA

GOLDENER KOCH KADI 2012TERZO POSTO PER MARCO VIVIANISOUS-CHEF DI VILLA PRINCIPE LEOPOLDO

Marco Viviani, “sous-chef” diVilla Principe Leopoldo

Hotel & Spa si è classificato al terzoposto nella finale del “Goldener KochKadi” 2012 svoltasi in ottobre al Kur-saal di Berna. Unico cuoco ticineseclassificatosi per la finale, in giovanecuoco del ristorante luganese ha parte-cipato al prestigioso concorso culina-rio assistito dal giovane “commis” Da-vide Loehrer, che ha appena terminatol’apprendistato a Villa Principe Leo-poldo. Dopo una serrata competizionecon gli altri cinque finalisti, le suecreazioni a base di carré di maiale sviz-zero e salmone scozzese hanno convin-to la giuria presieduta da André Jaegere composta da nomi tra i più presti-giosi della cucina svizzera d'autorequali Andreas Caminada, Martin Dal-sass e Tanja Grandits, permettendoglidi salire sul podio della prestigiosa ker-messe.

Il “Goldener Koch” (Cuoco d’oro)di Kadi è uno spettacolare concorso

gastronomico, un vero e proprio cam-pionato svizzero di cucina artistica chesi svolge ogni due anni, nel quale seicandidati si sfidano davanti ad una

giuria di altissimo livello e a più dimille invitati, la “crème de la crème”della gastronomia e dell’ospitalità sviz-zera. Cinque ore e 35 minuti è il tem-po a disposizione dei candidati perpresentare due creazioni a tema carnee pesce, ciascuna per 14 persone. Il“Goldener Koch” è l’evento per eccel-lenza della gastronomia svizzera,un’occasione unica per i cuochi svizze-ri di mettere alla prova il proprio ta-lento di fronte ai maestri del settore.

Il ristorante Principe Leopoldo èguidato magistralmente da oltrevent’anni dallo chef Dario Ranza, chenel corso della sua carriera ha saputoformare con generosità giovani colla-boratori mantenendo invariati l’entu-siasmo e la passione. Ancora oggi que-ste sono le caratteristiche che contrad-distinguono il suo inconfondibile stiledi lavoro e di formazione e che hannoportato Marco Viviani e altri suoi vali-di collaboratori a questo e ad altri pre-stigiosi riconoscimenti.

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Per creare la nuova collezione digomme da masticare la dittasvizzera Alprausch i criteri prioritarida rispettare erano la qualità ed il gu-sto da presentare in seducenti confe-zioni. L’assortimento comprende le ta-volette di gomma da masticare e dei

confetti in quattro aromi intensi e rin-frescanti: menta piperita, spearmint,red fruits e menta-limone. Il gustopersistente, è stato sviluppato sulla ba-se di una miscela di 20 piante, e laconsistenza piacevolmente morbidafanno delle chewing-gum Alprauschun prodotto quasi sensuale. Inoltre, sipossono masticare senza avere il sensodi colpa, perché sono senza zuccheroper preservare i denti.

Il contenuto mantiene tutte lepromesse descritte sulla confezione;un momento di piacere, un’eccellentequalità e la garanzia dell’originalitàsvizzera. Il design riprende degli ele-menti tipicamente svizzeri come il le-gno, la pietra o il feltro, la stella alpi-na, ed illustra il marchio "Alprausch"in modo simpatico. Con una strizzata

d’occhio si unisce il tradizionale e affa-scinante “chic alpino” alla modernità.Ogni prodotto è imballato con cura,come se venisse direttamente dai pa-scoli. Si potrebbe quasi sentire la con-sistenza del legno o del feltro sotto ledita. Le gomme da masticare Alprau-sch si possono avere come mini-tavo-lette e come confetti avvolti in sac-chetti o in scatola. Le "Xtreme" ex-traforts, sono disponibili in sacchetti-ni in formato pastigliette.

Il marchio Alprausch appartieneall’azienda di San Gallo Roelli RoelliContectionery AG, che ha un'espe-rienza di oltre 20 anni sul mercato.L’innovativa azienda svizzera ha messotutta la sua passione per lo sviluppo ela produzione di pasticceria di altaqualità.

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situata alla foce del fiume

Cassarate, è un punto di

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GASTRONOMIA

VIRA GAMBAROGNOAL RISTORANTE RODOLFO PIETANZENON A “KM ZERO”, MA POCO CI MANCA!

Èun di moda di questi tempi trai ristoranti proporre pietanze

“a km zero”. Si tratta di buona cosaper quanto offre come materia primail nostro territorio, anche se non pro-prio tutto si può trovare fuori dallaporta di casa per piatti che per lorocomposizione sono proprio “esotici” ocomunque tipici e caratterizzanti di al-tre regioni. L’inventivo chef WaldisRatti di Vira Gambarogno ha dunquedeciso di far sapere quello che lui giàfa da anni: proporre il più possibileprodotti che provengono dalla regionelocarnese, dunque con rifornimentinel giro di poco più di una decina dichilometri. Il suo Ristorante Rodolfoper esempio da anni ha fatto della“Frittura di pesce di lago” - propostain carta una trentina di anni fa quan-do era cosa strana e appunto lui eral’unico in questo genere ora seguito damolti, anche in locali che propriamen-te non si affacciano sul Verbano – unaattrazione culinaria. Poi le sue propo-ste a tema sono sempre state incentra-te su pietanze consumate nei tempilontani dalla popolazione del Gamba-rogno: propone ancora periodicamen-

te “I oss in bögia”, la gallina ruspantebollita, la carne di capra o di asinopreparata come fu nelle case contadinedel luogo, oppure il pesce del lago dicasa sua preparato con dovizia ma conun occhio alla tradizione, oppure an-cora anni fa ha contribuito a valorizza-re i formaggi di capra e quelli dell’Al-pe Montoia sulle montagne di Inde-mini.

Per questa prima metà di novem-bre Ratti ha deciso di restringere ancorpiù il cerchio del suo territorio dirifornimento, acquisendo proprio tut-to il possibile nel Gambarogno. Perciòha stretto limitativi accordi per le for-niture con il macellaio di Vira Nicoli-no Branca e con la contigua pescheriadi Walter Branca, con la dirimpettaiapanetteria e pasticceria Marnin, conSilverio Sargenti che alleva le sue capree produce formaggi a Magadino, conil pastificio Simona sempre di Maga-dino, con lo specialista delle paste ri-piene “L’Oste” di Quartino, con ilproduttore di Vini “Cantina il Cava-liere” di Contone e con i produttori di

verdura e ortaggi del Piano di Magadi-no. Con questo bouquet di fornitoripuò veramente vantare di proporreuna cucina del territorio, senza millan-tare il famoso Km zero” oggettivamen-te difficile da raggiungere se si vuolecomunque proporre una cucina varia-ta e completa.

Dunque a partire da lunedì 29 ot-tobre al Ristorante Rodolfoè iniziata laquindicina denominata “Quasi tuttodal territorio del Gambarogno”, conproposte culinarie che poi rimarrannonella proposta regolare del ristorante.Si inizia a mezzogiorno con la primaproposta del “piatto del giorno” chepure rispecchia la filosofia della quin-dicina. Dalla sera entra in funzione lacarta che verrà riproposta con diffe-renti variazioni fino al 17 novembre. Èda ricordare che il ristorante, a diffe-renza degli anni scorsi, mantiene giàda tempo la sua apertura ininterrottasette giorni su sette a mezzogiorno esera.

il titolare del ristorante Rodolfo e chef Waldis Ratti.

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VINI

LE AZIENDE DI TOSCANACASTELLO BANFI, BANDIERAE RIFERIMENTO PER MONTALCINO

Banfi a Montalcino è da oltretrenta anni un punto di riferi-

mento per chiunque al mondo si oc-cupi di produzione vitivinicola. Defi-nita a suo tempo come “il più grandeprogetto che sia mai stato realizzatonella produzione dei vini di qualità”,nasce nel 1978 grazie alla volontà deifratelli italoamericani John e HarryMariani – già titolari di Banfi Vint-ners, una delle più importanti societàdi importazione di vini statunitense.

La proprietà, situata nel versante suddel comune di Montalcino, occupa2’830 ettari dei quali 850 ospitano vi-gneti specializzati. Sono coltivati iprincipali vitigni locali (Sangiovese eMoscadello), a cui si aggiungono si-gnificative presenze di altri vitigni “in-ternazionali” perfettamente inseritinell’habitat montalcinese (Pinot Gri-gio, Chardonnay, Sauvignon Blanc,Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot).La direzione generale in Italia è affida-ta, dal 2001, ad Enrico Viglierchio.Determinanti per lo sviluppo azienda-le anche le figure di Cristina Mariani-May, figlia di John, e James Mariani,figlio di Harry, rispettivamente inazienda dal 1993 e dal 1991. Serietà,professionalità e rispetto per il consu-matore sono alla base della qualità del-la produzione dei vini Banfi. Già nel2001 l’azienda ha ottenuto la certifica-zione ISO 9001-14001 (sistema di qua-lità e sistema ambientale), che regola-no e garantiscono i rapporti con iclienti e con il territorio dove l’impre-sa opera. Nel 2006, prima cantina nelmondo, ha conseguito la SA 8000, lanorma internazionale volta a tutelare i

diritti fondamentali dei lavoratori, as-sicurando il rispetto dell'etica nella

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VINI

IL CASTELLO BANFI A MONTALCINO

produzione di beni e servizi. È in que-sta filosofia, basata sulla continua ri-cerca della qualità, che si inserisce larealizzazione della nuova area di vinifi-cazione “Horizon”. Il progetto, intera-mente concepito e sviluppato all’inter-no dell’azienda, consiste in una seriedi accorgimenti e di soluzioni di altolivello, dal vigneto alla cantina, realiz-zati per migliorare ogni singolo pas-

saggio del processo produttivo. Fulcrodel progetto, ed aspetto estremamenteinnovativo da un punto di vista tecni-co, sono i 24 tini di fermentazionecompositi, che combinano insieme, inmaniera sinergica, i vantaggi del legnoe dell’acciaio.

Quello dell’accoglienza è un setto-re in cui Banfi ha sempre creduto, finoa far diventare il Castello di Poggio al-le Mura uno straordinario centro cheoffre un'ospitalità completa ed artico-lata. I numerosi ospiti, dopo la visitaguidata alla cantina, possono assapora-re i piatti della ricca cucina locale pres-so la caratteristica Taverna Banfi o ap-prezzare l’eccellenza dei vini Banfi, ac-compagnati da formaggi e salumi tipi-ci toscani, nell’ampia e tradizionaleEnoteca. Nel 2007 l’apertura di Ca-stello Banfi-Il Borgo, con le sue 14lussuose stanze, incluse 5 suite, hacompletato la già ampia gamma diprodotti e servizi offerti dall’hospita-lity.

Un binomio molto sentito èsenz’altro quello tra Banfi e cultura,che si sviluppa attraverso numerosieventi, tra i quali spicca l’annuale fe-

stival “Jazz & Wine”, seguitissimo ap-puntamento dell’estate montalcinese,giunto ormai alla quindicesima edizio-ne. In questo contesto culturale si in-serisce anche il Museo del Vino e delVetro che, intitolato a Giovanni F.Mariani, padre di John e Harry e fon-datore di Banfi Vintners, occupa alcu-ne delle sale del Castello. Qui si puòammirare la più grande collezione pri-vata di vetri del periodo della RomaImperiale, oltre a rarissimi oggetti diepoche diverse, fino ai giorni nostri.

VIGNE REGALI:BANFI ANCHE IN PIEMONTE

Lungo l’ordinata campagna delbasso Piemonte, nel 1979 John eHarry Mariani, a distanza di poco piùdi un anno dalla costituzione di Banfia Montalcino, rilevano l’azienda Bruz-zone, casa vinicola storica, attiva findal 1860 e specializzata nella produ-zione di spumanti, per farne il mar-chio piemontese del gruppo. Una scel-

Una sala del Museo del Vino e del Vetro nel Castello Banfi.

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VINI

IL CASTELLO BANFI A MONTALCINO

ta che rispecchia in pieno la filosofiaaziendale, da sempre basata sul valoredella tradizione, ma allo stesso tempocon uno sguardo attento e puntato alfuturo.

L’azienda, che si estende tra i co-

muni di Novi Ligure e di Acqui, suuna superficie di 50 ettari, di cui 46 avigneto, ha intrapreso, sin dall’inizio,un costante percorso di crescita, all’in-segna della tipicità e dell’innovazionetecnologica, con una vocazione parti-

colare per lebollicine diqualità. Unascelta pre-miante, chenegli anni èstata confer-mata e sup-portata dai ri-sultati impor-t a n t i s s i m iconseguiti da-gli spumantiCharmat e so-prattutto dalMetodo Clas-sico.È in can-tina che la vo-cazione delleuve piemonte-si trova la suainterpretazio-ne in vini espumanti dalcarattere mo-derno e unico,fortemente le-gati al territo-rio ed espres-

sione di una tradizione che ha saputoconiugarsi, nel tempo, coi più moder-ni concetti di innovazione tecnologi-ca. La cantina, recentemente comple-tamente restaurata e rinnovata, è stataconcepita per conservare e al tempostesso esaltare le peculiarità e le tipicitàdelle uve. Oltre ad una parte di vinifi-cazione in acciaio, destinata alle presedi spuma e alla fase fermentativa deirossi, la cantina si estende in una zonadestinata alla fermentazione dei Meto-do Classico, dove sulle secolari pupîtreriposano sui lieviti gli spumanti. Labarriccaia, ad oggi rinnovata e abbelli-ta da fregi artistici, ospita invece lamaturazione e l’affinamento dei rossida Grandi Vitigni Piemontesi, la Bar-bera e il Dolcetto.

Incontro tra la secolare tradizioneviticola e spumantistica piemontese el’esperienza enologica montalcinese,Vigne Regali incorona un progettovolto alla valorizzazione delle più pre-giate denominazioni del basso Pie-monte. La vocazione dell’azienda perl’altissima qualità e il forte legame conil territorio si esprimono al meglio nel-l’ampia produzione, una gamma va-riegata e completa che vanta una sele-zione di etichette espressione dei prin-cipali vitigni piemontesi, quali il Cor-tese, il Brachetto, il Dolcetto e la Bar-bera, per un totale di 14 prestigiosi vi-ni.

Oltre ai vitigni tipici, coltivati neivigneti, dalla “Tenuta La Rosa” al“Principessa Gavia”, sono presenti iprincipali vitigni nobili internazionali,perfettamente inseriti nell’habitat pie-montese. Il connubio tra qualità e ti-picità, vero concetto ispiratore di Vi-gne Regali si esprime al meglio conRosa Regale, un Brachetto d’AcquiDOCG, un vero e proprio successo in-ternazionale che trasmette nel mondoun territorio unico e da sempre gene-ratore di vini apprezzati e di altissimaqualità.

Un dettaglio esterno del Borgo Castello Banfi;a destra uno dei vini tipici della casa toscana, il meno blasonatoma pur ottimo Rosso di Montalcino, parente stretto del Brunello.

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VINI

TENUTA DELL’ORNELLAIALE VOLTE 2010, UN FINE BLENDDI MERLOT, CABERNET E SANGIOVESE

Le “Volte dell’Ornellaia”, unrosso della rinomata Tenutadell’Ornellaia, combina l'espressionedi opulenza e generosità con doti diintensità e complessità. La morbidezzadel Merlot, infatti, che con l’annata2010 è divenuto la spina dorsale delvino “Le Volte”, che si sposa perfetta-mente con la struttura e l'intensità delCabernet Sauvignon supportata dallavivace personalità del Sangiovese. Adaffiancare i due nobili vitigni francesic’è dunque sempre una splendidaespressione Toscana di Sangiovese chedona al vino il suo carattere vivace. Ilrisultato, specialmente in questa edi-zione 2010 che si ricorda per esserestata con una vendemmia tra le piùtardive degli ultimi anni, è un vinodalla spiccata identità che riflette con-temporaneamente l'integrità e lo stiledella Tenuta dell'Ornellaia. “Dopo 18mesi dalla sua raccolta – commentaAxel Heinz, enologo e direttore diproduzione di Tenuta dell’Ornellaia –Le Volte dell’Ornellaia si presenta og-gi nel bicchiere morbido, con unagrande freschezza aromatica, note spe-ziate e una notevole lunghezza. Di an-no in anno è sempre più un’espressio-ne della Tenuta e ci piace pensare chesia un’ottima occasione per incontraretutti coloro che desiderano avvicinarsial mondo Ornellaia”.

La vendemmia de Le Volte del-l’Ornellaia si è svolta tra la metà di set-tembre e il 12 ottobre 2010 sotto uncielo sereno, con ampi momenti soleg-giati che hanno permesso all’uva diraggiungere la piena maturità. In ge-nerale le temperature fresche hannopermesso un ottimo sviluppo dellecomponenti aromatiche che si sono

tradotte in note floreali e fruttate digrande freschezza. Dopo la vinificazio-ne, Le Volte dell’Ornellaia ha matura-to 10 mesi nelle barriques utilizzate inprecedenza per l’ancor più blasonatoOrnellaia.

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SALUTE

IRB BELLINZONASCOPERTA L’ORIGINE DI UNA GRAVEMALATTIA AUTOIMMUNE, IL PEMFIGO

Uno studio condotto in strettacollaborazione tra l’Istituto

di Ricerca in Biomedicina (IRB) diBellinzona (affiliato all’Università del-la Svizzera Italiana - USI) e il Labora-torio di Biologia Molecolare e Cellula-re dell’Istituto Dermopatico dell’Im-macolata (IDI) di Roma, ha permessola scoperta delle origini di una gravemalattia autoimmune, il pemfigo. Laricerca, pubblicata dal Journal of Cli-nical Investigation, è frutto del lavorodi diversi ricercatori guidati dal pro-fessor Antonio Lanzavecchia e dalladottoressa Giovanna Zambruno, conil contributo di colleghi tedeschi,olandesi e giapponesi.

Il pemfigo è una tipica malattiaautoimmune mediata da anticorpi di-retti non contro agenti esterni, comebatteri o virus, ma contro normali co-stituenti dell’organismo umano, le de-smogleine. Gli anticorpi autoreattivipresenti nel sangue dei pazienti affettida pemfigo raggiungono la pelle e lemucose dove si legano alla desmoglei-na sulla superficie delle cellule epite-liali interferendo con l’adesione cellu-lare e causando la formazione di bollenon solo sulla pelle ma anche nellabocca e in altre mucose, ad esempio ilnaso, la faringe, l’esofago o i genitali.La malattia è cronica e così grave che,prima della scoperta del cortisone co-me cura, causava la morte della mag-gioranza dei pazienti. Anche se le tera-pie oggi disponibili permettono il

controllo della malattia, esse sonospesso dannose, soprattutto quandoutilizzate per lunghi periodi. Per indi-viduare delle nuove cure più specifichee meno dannose per il pemfigo, è im-portante scoprire come, quando e per-ché vengono prodotti gli autoanticor-pi anti-desmogleina che sono la causadella malattia.

I ricercatori dell’IRB e dell’IDIhanno isolato diversi anticorpi anti-desmogleine dal sangue dei pazienticon pemfigo ed hanno scoperto chequelli che causano la malattia sono di-retti contro una particolare regionedelle desmogleine. Inoltre hanno an-

che scoperto che le desmogleine nonsono all’origine degli autoanticorpi,ma che questi sono stati prodotti con-tro altri antigeni, probabilmente unvirus o un batterio, e sono diventatiautoreattivi solo in seguito a mutazio-ni che avvengono nel processo di ma-turazione degli anticorpi.

Anche se saranno necessari altristudi per individuare l’agente in gradodi innescare la riposta immunitariache porta allo sviluppo del pemfigo, irisultati ottenuti dai ricercatori rap-presentano un tassello importante perla diagnosi e la terapia di questa gravepatologia. Questi risultati dimostranola necessità per gli istituti che fanno ri-cerca di base, come l’IRB, di collabora-re con centri di ricerca clinica percomprendere la patofisiologia dellemalattie attraverso lo studio dei pa-zienti.

Lo studio dimostra come gli autoanticorpi (in viola)possono rompere la rete di desmogleine (in grigio)necessaria per mantenere unite le cellule dell'epidermide.

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SALUTE

PYGENOLEVITARE COMPLICAZIONI ALLE VENEDELLE GAMBE DURANTE I LUNGHI VIAGGI

Durante un lungo viaggio inaereo l’immobilità prolunga-

ta, specialmente nella posizione da se-duti, può portare a delle congestionivenose che causano stanchezza allegambe. Il sangue non circola bene espesso si ha una sensazione di freddo eun fastidioso formicolio a mani, piedie gambe. Ecco alcuni buoni consigli.Fa bene passeggiare nel corridoio o peresempio andare al bagno ogni due ore,portare dei vestiti non troppo stretti ebere dell’acqua. Fare anche degli eser-cizi senza spostarsi dal proprio posto,contrarre e rilasciare il muscolo delpolpaccio stimola la circolazione, ri-duce il fastidio, la fatica, la rigidità edanche il rischio di una congestione al-le vene nonchè il gonfiamento dellecaviglie, spesso frequente sui voli dilunga durata. Per la prevenzione c'è unaiuto naturale che combatte questo ti-po di disturbi. Con la regolare assun-zione delle compresse Pygenol del par-roco erborista Künzle per almeno unmese il medicamento sviluppa al me-glio la propria azione. Grazie a ciò, siha un'azione protettiva sui vasi san-

guigni ben definita, documentata dastudi clinici internazionali.

Pygenol contiene un estratto otte-nuto dalla corteccia del pino maritti-mo e si differenzia dai noti preparati abase di ippocastano grazie al suo con-tenuto di flavonoidi vegetali. Il prepa-rato è utile alle persone di ogni età siaper la prevenzione sia per il trattamen-to di problemi venosi già in corso. Ilprodotto è normalmente ben tollerato

anche con la contemporanea assunzio-ne di altri medicinali. Per l'immediatosollievo dai disturbi si consiglia di fri-zionare le gambe con il gel di Pygenoldall'azione rinfrescante e vivificanteche non unge e si assorbe velocemen-te. Ciò stimola l'irrorazione sanguignadella pelle. I prodotti pygenol del par-roco erborista Künzle sono disponibi-li presso farmacie e drogherie senzanecessità di ricetta.

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SALUTE

PHYTOPHARMACONTROLLARE IL PESO GRAZIEAGLI ESTRATTI NATURALI DELLE PIANTE

Chi si porta dietro un bagagliodi troppi chili è molto più

soggetto a problemi cardio-circolatorio ad altre malattie come il diabetemellito. Quando si cerca di dimagriresi deve affrontare il nemico numerouno: la fame. Uno stomaco che bron-tola disturba il benessere e agisce sullacapacità di concentrazione al lavoro.Per questo motivo spesso si cede agliattacchi di "fame da lupi" in modo in-controllato e ipercalorico. E gli ostina-ti depositi di grasso non se ne vannopiù. Fortunatamente le forti esigenzedell’autodisciplina ricevono un prezio-so aiuto dalla natura. Le capsule Phy-topharma Phytosvelte con glucoman-nano di Konjak contengono lo specia-le preparato dell’estratto della radicedi Konjak asiatica (lingua del diavolo).Dopo l’assunzione con almeno 3 deci-litri d’acqua, le capsule si sciolgononello stomaco. L’ingrediente del glu-comannano di Konjak viene liberato esviluppa il proprio potere di ritenzionemoltiplicando il volume originale. Lapiacevole e durevole sensazione di sa-zietà fa in modo che al pasto successi-vo si debba mangiare di meno, e pro-lunga il tempo tra un pasto e l’altro.Gradualmente lo stomaco si abitua al-le minori quantità di cibo e al ritmodei pasti. La dose consigliata è di 2 - 3capsule, da assumere circa 30 minutiprima di ogni pasto.

La capacità di bruciare i grassi èdiversa da persona a persona, e dipen-de dall’intensità del lavoro fisico. Nel

contesto di un’alimentazione con con-trollo dei grassi, il cactus di fico d’In-dia aiuta a tenere sotto controllo il pe-so. Le compresse di cactus di fico Phy-topharma Lipoform contengono mol-te fibre solubili e insolubili. Le fibrenon solubili legano il grasso del cibonello stomaco e creano un grosso gru-mo grasso-fibra. Le fibre idrosolubiliproducono un gel liquido che circon-da e stabilizza il complesso grasso-fi-

bra. Questo non viene intaccato daidiversi valori di pH presenti nello sto-maco e nell’intestino, e viene espulsoin modo naturale. L’apporto caloricocosì ridotto dei grassi alimentari mo-stra i suoi vantaggi sulla bilancia. Losvuotamento ritardato dello stomacoagisce positivamente anche sulla rego-lazione del tasso glicemico. Phy-topharma Lipoform ottiene la massi-ma efficacia con l’assunzione di unacompressa prima o durante i pastiprincipale. Entrambi i preparati (Phy-tosvelte, prodotto saziante in confe-zione da 64 capsule a Fr. 39.80; Li-poform, compresse di fico d’India inconfezione da 60 unità a Fr. 44.0) so-no disponibili nelle farmacie, droghe-rie e nei negozi di prodotti naturali.

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MOTORI

TOYOTALA GRINTOSA GT86 SI PROPONEPER UNA GUIDA TIPICAMENTE SPORTIVA

Motore anteriore, trazione po-steriore, costruzione tran-

saxle: con la GT86, Toyota ha lanciatosul mercato una vettura sportiva con-cepita per il piacere di guidare sporti-vo. Lo sviluppo della Toyota GT86 èstato interamente focalizzato sui pilo-ti. Anziché una trazione pesante, digrande cilindrata o a ventilazione for-zata, che può essere domata solo tra-mite un sistema di regolazione elettro-nico, la casa giapponese ha puntato suun peso complessivo ridotto (1239chili), un baricentro basso (460 milli-metri) e un'eccellente aerodinamica(valore cx: 0,27). Per questo la GT86con trazione posteriore, motore aspi-rato e pneumatici tradizionali rag-giunge eccellenti prestazioni che con-sentono di vivere le emozioni direttedi chi è al volante di una vettura spor-tiva classica.

L’origine del numero 86 che carat-terizza il modello fa riferimento in pri-mo luogo alla Corolla Levin/SprinterTrueno (in Europa meglio nota comeCorolla GTI Twincam), prodotta dal1983 al 1987, e chiamata internamen-te AE86, ma ribattezzata dagli appas-sionati semplicemente come «86». Poigli ingegneri hanno voluto dare untocco di leziosità ed hanno fissato ildiametro interno del terminale di sca-rico cromato della Toyota GT86 pro-prio esattamente a 86 millimetri. Ma

hanno anche fatto sul serio tarando a86 millimetri l’alesaggio e la corsa deiquattro cilindri.

Durante la costruzione di questasportiva è stato chiaro sin dall'inizioche occorreva un propulsore compattoe soprattutto di costruzione piana, af-finché i criteri di agilità e aerodinami-ca prefissati potessero essere soddisfat-ti. Solo un motore boxer poteva sod-disfare tali condizioni. Questo è ancheil motivo per cui, per la costruzionedel propulsore, Toyota si è avvalsa del-la collaborazione di Subaru, uno deipochissimi specialisti nella costruzione

di motori boxer. Il motore 2 litri aspi-rato della nuova GT è a quattro cilin-dri, con una cilindrata di 1998 cm3;l'alesaggio e la corsa come detto sonoentrambi di 86 millimetri. La potenzamassima di 200 CV/147 kW è dispo-nibile a 7000 giri/min (numero massi-mo di giri 7450 al minuto), la coppiamassima è di 205 Nm a 6000giri/min. Il propulsore si avvale dellatecnologia a iniezione diretta D-4S diToyota, che con doppi iniettori fun-ziona sia ad iniezione diretta sia coniniezione nel collettore di aspirazione;la combinazione di configurazione

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MOTORI

LA SPORTIVA TOYOTA GT86

boxer e iniezione diretta rappresentauna novità. L'alto rapporto di com-pressione di 12,5:1 della tecnologiaD-4S permette inoltre di incrementa-re potenza e coppia lungo un'ampiafascia di regime, senza per questo pre-giudicare l'efficienza energetica. Latrasmissione è assicurata da un cambiomanuale a 6 marce o da un cambio au-tomatico a 6 marce che viene azionatotramite comandi al volante.

Toyota denomina il design dellanuova GT86: «neo-funzionalismo».Ha raggiunto un'eccellente aerodina-mica grazie alla costruzione moltopiatta della parte anteriore. La buonaaerodinamica deriva anche dal fatto

che alla GT86 non occorre uno spoilerenorme: un cosiddetto «sandwich ae-rodinamico» assicura una sufficientepressione di appoggio. Ovviamente ildesign è anche una bella sintesi trapassato e modernità. Naturalmente lapiù leggendaria tra tutte le vetturesportive Toyota, ossia la 2000GT co-struita dal 1967, potrebbe in un certosenso fungere da madrina.

Il cockpit è l'essenza di un'auten-tica vettura sportiva. Tutti i comandidella GT86 sono stati concepiti sin neiminimi dettagli per essere perfetta-mente ergonomici e funzionali. Laconfigurazione, la disposizione e lafunzione di tutti i comandi e di tuttigli indicatori sono stati ottimizzati perun uso intuitivo, semplice e logico an-che a velocità elevate. Il design oriz-zontale della plancia degli strumentinonché la sua costruzione simmetricaaiutano il conducente a percepire e ge-stire l'inclinazione della carrozzeriadell'auto nelle curve. Inoltre sulla su-perficie superiore anteriore della plan-cia degli strumenti si trova un contras-segno della linea mediana della vettu-ra, la cui immagine riflessa è visibileanche sul parabrezza. Nell'ottica dellasua caratterizzazione sportiva la GT86è stata dotata del volante più piccolomai montato su una Toyota con undiametro pari a soli 365 mm.

La GT86 è in vendita in Svizzeraad un prezzo contenuto che parte da41’900 franchi, per un modello co-munque già molto completo nella suadotazione.

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MOTORI

JEEPGRAND CHEROKEE SRT: IL SUVAD ALTE PRESTAZIONI PER ECCELLENZA

Jeep Grand Cherokee SRT è ilmodello più veloce e potentemai realizzato dalla storica marca ame-ricana. Si presenta con un look mu-scoloso ed aggressivo con cerchi in le-ga da 20 pollici, profilo ribassato, de-sign sportivo e interni ispirati alle au-to da corsa. Equipaggiata con il nuovopropulsore 6,4 litri V8 HEMI da 468CV e 624 Nm, la versione SRT vantaprestazioni di assoluto valore: da 0 a100 km/h in 5 secondi; velocità mas-sima di 257 km/h; d 100 a 0 km/h in35 metri. L'eccezionale comporta-mento stradale e la straordinaria ma-neggevolezza sono il risultato dellenuove sospensioni con ammortizzato-ri attivi e del sistema di gestione dellatrazione Selec-Track. La straordinariacapacità frenante è garantita dai freniBrembo High Performance; mentre ladotazione di serie full-optional rag-giunge livelli di riferimento nella cate-goria grazie al doppio tetto panorami-co CommandView, al sistema di in-trattenimento e navigazione satellitareUConnect GPS, all’impianto audioHarman Kardon da 825 watt e 19 al-toparlanti, all’Adaptive Cruise Con-trol e agli avanzati sistemi per la sicu-rezza Forward Collision Warning e

Blind Spot Detection con Rear Cross-path detection. La versione SRT com-pleta la gamma Grand Cherokee chein Svizzera prevede gli allestimenti La-redo, Limited, S-Limited, Overland,HEMI Overland e Overland Summit.

Jeep Grand Cherokee SRT abbinala personalità stilistica, la funzionalità,le capacità stradali e fuoristradistichedel brand Jeep alla sportività ed alledotazioni specificatamente sviluppatedal team Street and Racing Techno-logy (SRT) di Chrysler Group. Il risul-

tato: la Jeep più veloce e potente mairealizzata. Grazie allo straordinarioimpianto frenante, alle eccezionali ca-ratteristiche di guida e maneggevolez-za, all'assetto sportivo ed alla elevatapotenza del propulsore HEMI V8 da6,4 litri, la versione SRT arricchisce lagamma Grand Cherokee con unoSport Utility Vehicle dalle prestazionidi riferimento con contenuti tecnolo-gici di ultima generazione.

Street Racing Technology (SRT) èla divisione di Chrysler Group cherealizza evoluzioni ad alte prestazionidelle vetture più esclusive della Casaamericana secondo cinque caratteristi-che fondamentali: esterni sportivi efunzionali, interni ispirati al mondodelle corse, straordinario comporta-mento stradale e maneggevolezza, ele-vata forza frenante e propulsori ad altapotenza. Con l’introduzione della JeepGrand Cherokee SRT, l’expertise nellosviluppo di sistemi a trazione e la ver-satilità Jeep raggiungono un nuovo li-vello di eccellenza. A bordo della JeepGrand Cherokee SRT, le prestazionied il comfort di una berlina di classesuperiore, abbinate alle esclusive dota-zioni SRT, trasferiscono al conducentela sicurezza di poter affrontare qualsia-

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MOTORI

JEEP GRAND CHEROKEE SRT

si condizione di guida su strada, in pi-sta e su fondi a scarsa aderenza.

Jeep Grand Cherokee SRT è equi-paggiata con il nuovo motore HEMIV8 da 6,4 litri dotato di tecnologiaFuel Saver che consente la disattiva-zione di 4 degli 8 cilindri per ridurreconsumi ed emissioni. Il potente pro-pulsore V8 HEMI eroga 468 CV (344

kW) e 624 Nm di coppia ed è abbina-to alla collaudata trasmissione auto-matica a cinque rapporti disponibilenella configurazione con leve integratenel volante ed AutoStick sul tunnelcentrale.

Il potente motore V8 HEMI è ab-binato alla collaudata trasmissione au-tomatica a cinque rapporti W5A580

che consente cambi marcia sportivi siasu strada sia in pista. Il cambio dellaversione SRT è disponibile nella nuovaconfigurazione con leve integrate nelvolante ed AutoStick sul tunnel cen-trale. La calibrazione del controller ditrasmissione impedisce al motore diandare fuori giri e il controllo elettro-nico adattivo migliora la risposta delmotore riducendone la rigidità. Utiliz-zando l’AutoStick, il cambio prevedela possibilità di scegliere tra la moda-lità completamente automatica oquella sequenziale, attraverso lo spo-stamento della leva verso destra o sini-stra.

L’inconfondibile identità SRT è ri-velata dal profilo ribassato di 3 cm, icerchi in lega da 20 pollici, lo spoilerposteriore, i doppi estrattori d’aria sulcofano e dal doppio terminale di scari-co maggiorato. Gli esclusivi interni instile granturismo presentano volantesportivo con comandi integrati, finitu-re in pelle e fibra di carbonio, sedili ri-scaldabili in pelle Nappa con inserti incamoscio Black e cuciture a contrasto.

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MOTORI

FORDPER IL NUOVO PICKUP RANGERGRANDE POTENZA E LINEE MENO RIGIDE

Il nuovo Ford Ranger coniuga laresistenza e la capacità di unpickup con le tecnologie intelligenti,la sicurezza e i massimi standard dicomfort e qualità. Sono disponibili treversioni per l’abitacolo (cabina singo-la, supercab e doppia cabina) a cui siaggiunge una lunga serie di funzionidisponibili in quattro allestimenti peril mercato europeo. È possibile sceglie-re fra le unità motrici 4x2 e 4x4; inSvizzera è disponibile a partire da29‘450 franchi. Il Ranger è stato pro-gettato e sviluppato per essere il mi-gliore nel segmento sotto tutti i puntidi vista ritenuti importanti dai clienti,in particolare da coloro che lo utilizza-no sia per il lavoro sia per il tempo li-bero. Ora è in grado di offrire una ca-pacità di carico e di traino ancora piùelevata, con funzioni e i comfort chene fanno un duplice uso.

Il frontale del Ranger ha uno sbal-zo ridotto e presenta la caratteristicagriglia a tre barre che contraddistinguei pickup e gli autocarri Ford a vocazio-ne globale. Per ottenere una silhouettepiù sportiva e vivace è stata aumentatal’inclinazione del parabrezza, mentrela tradizionale forma squadrata delpickup è stata smussata conferendo alveicolo un look più moderno e aerodi-namico. I progettisti hanno rialzato laseduta e le barre laterali sul cassone perdare una presenza più imponente sul-

la strada e favorire una maggiore fun-zionalità del mezzo che offre ora unaprofondità di carico superiore. I mo-delli “cabina singola” e “supercab”vantano il volume di carico più gran-de nel segmento, con 1,82 metri cubie 1,45 metri cubi di spazio rispettiva-mente, mentre la versione “doppia ca-bina” è fra le più capienti sul mercatocon i suoi 1,21 metri cubi di caricopossibile. Con una lunghezza di 5,36metri e una larghezza di 1,85, il nuo-vo Ford Ranger è più grande del mo-dello precedente, ma comunque facil-mente manovrabile grazie a un sistemadi sterzata reattiva che prevede unmassimo di 3,5 giri di volante tra unfine corsa e l’altro, caratteristica che lorende uno dei migliori nel segmento.Interni confortevoli e strumentazionehigh-tech permettono uno stile mo-derno, grazie ad accessori normalmen-te riservati delle autovetture. Sfruttan-do appieno la spaziosità degli interni,il Ford Ranger a Doppia Cabina è do-tato di ben 23 vani portaoggetti all’in-terno dell’abitacolo

I motori del nuovo sono stati pro-gettati per offrire ai clienti una combi-nazione eccezionale di potenza e cop-pia, con un risparmio di carburante

leader nel segmento. Il fiore all'oc-chiello è il motore diesel da 3,2 litri acinque cilindri. Con una curva di cop-pia lineare e molto regolare, questopick up è in grado di procedere senzasforzo in autostrada e senza la neces-sità di scalare marcia anche quando è apieno carico. Il 90% della coppia mas-sima di 470 Nm viene raggiunto già a1700 giri e fino a 3500, a garanzia del-la grande regolarità del motore. Il con-sumo di carburante del motore da 3,2litri nel ciclo combinato va dai 9,5 li-tri/100 km nella versione a trasmissio-ne manuale 4x4, ai 10,4 litri in unmodello 4x4 completamente accesso-riato con trasmissione automatica. Percoloro che preferiscono un motorecon cilindrata minore è disponibilecon propulsore diesel quattro cilindrida 2.0 litri e 150 CV che può essereassociato a una trasmissione manualeo automatica a sei rapporti. Viene pro-posta anche una versione da 125 CVcon trasmissione manuale che, graziealla capacità della coppia, si ottengonouna spinta e qualità di guida migliori,senza trascurare il risparmio di carbu-rante. Montato su un modello 4x2, ilmotore da 2,2 litri consuma appena8,0 litri/100 km nel ciclo combinato.

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FINO A NOVEMBRE

SETTIMANE MUSICALI - (LUGANO E DINTORNI)Concerti serali di musica classica nelle più suggestive ambientazioni di Lugano, con complessi e solistidi rinomanza europea.Klassik-Konzertabende in den stimmungsvollsten Örtlichkeiten Luganos und Umgebung.Concerts en soirée de musique classique dans les lieux les plus suggestifs de Lugano.These feature evening classical music concerts performed in Lugano's most suggestive settings and withthe participation of orchestras and soloists of European renown.

FINO A DICEMBRE

CONCERTI D'AUTUNNO - (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO)Concerti di musica classica della RSI-Rete 2 - Herbstkonzerte der Rete 2 im Kongresszentrum.Concerts d'Automne au Palais des Congrès - Autumn Concert at the Convention Centre.

FINO AD MAGGIO 2013STAGIONE TEATRALE - (PALAZZO DEI CONGRESSI E CINEMA CITTADELLA, LUGANO)Spettacoli teatrali con appuntamenti che spaziano dalla grande tradizione classica a esilaranticommedie.

DAL 15 AL 18 NOVEMBRE

I VIAGGIATORI - (CENTRO ESPOSIZIONI LUGANO)Salone internazionale delle vacanze.

DICEMBRE

MERCATINI DI NATALE - (CENTRO PEDONALE, LUGANO

Animazione nel centro cittadino e nei villaggi dei dintorni.Weihnachtsmärkte mit Unterhaltung im Stadtzentrum und Umgebung.Marchés de Noël avec animation dans le centre ville et aux alentours.Christmas market and entertainment in the city centre and surroundings.

31 DICEMBRE

GRANDE FESTA DI FINE ANNO - (PIAZZA DELLA RIFORMA, LUGANO)Silvesterfest auf der Piazza della Riforma.Fête pour la Fin de l'Année sur la Piazza della Riforma.New Year's Eve on Piazza della Riforma.

Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

LUGANO2012

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TECNOLOGIE

LUGANOIL CENTRO DI CALCOLOTRA I PIÙ AVANZATI AL MONDO

Dopo due anni necessari per lacostruzione dello stabile la

Svizzera ha un nuovo centro di calco-lo ad alte prestazioni, tra i più avanza-ti al mondo dal punto di vista dell’ef-ficienza energetica. Il CSCS (CentroSvizzero di Calcolo Scientifico) a Lu-gano-Cornaredo costituisce la parte«scolpita nella pietra» della strategianazionale di reti e calcolo ad alte pre-stazioni.

La nuova sede del CSCS ha l’o-biettivo di assicurare che i supercom-puters del futuro possano essere gesti-ti in modo ottimale e con un’elevataefficienza energetica. I supercomputerdel CSCS sono a disposizione di tuttele università e istituti di ricerca dellaSvizzera. Con la nuova sede, il polo diricerca svizzero può trarre ulteriorivantaggi in tutti i campi dell’HPC. Icalcolatori ad alte prestazioni rappre-sentano un prerequisito chiave permantenere la competitività delle scuo-le universitarie svizzere a livello mon-diale. Per mezzo dei supercomputer,gli scienziati cercano di trovare solu-zioni a complessi quesiti scientifici.Oggi le simulazioni intervengono lad-dove gli esperimenti non sono piùpossibili o dove i metodi tradizionalinon sono più sufficienti e hanno inol-tre un vantaggio sociale diretto: attra-verso le simulazioni, i ricercatori pos-sono prevedere le condizioni meteoro-logiche, valutare meglio i pericoli deri-vanti dalla natura, modellare materialiancora sconosciuti e utilizzarli per dia-gnosi mediche. Oggi, in tutti i campidi ricerca, il calcolo ad alte prestazioniè ormai complementare alla teoria e

alla sperimentazione. Già solo dal2010, la richiesta di risorse di calcolopresso il CSCS è quasi raddoppiata –nel 2012 sono state distribuite tra gliutenti ben 325 milioni di ore di calco-lo.

A causa della costante crescita del-la richiesta di potenza di calcolo, lospazio a disposizione e le capacità tec-niche presso la vecchia sede a Mannonon erano più sufficienti. Per tale ra-gione si è resa necessaria la costruzionedel nuovo edificio in Via Trevano aLugano, difronte allo stadio di calciodi Cordaredo. L’ETH Zurigo, com-mittente edile del centro di calcolo,vede due vantaggi nella nuova sede:prima di tutto i calcolatori possono es-sere raffreddati con l’acqua del vicinoLago di Lugano, e poi il nuovo centrosi trova nelle vicinanze dell’Universitàdella Svizzera italiana USI. La collabo-razione con gli scienziati dell’USI co-stituisce un enorme arricchimento epromuove la varietà intellettuale e cul-turale. Per l'ETH Zurigo riveste im-portanza fondamentale il fatto che ilnuovo centro di calcolo può ospitare,per i prossimi 40 anni, la necessariainfrastruttura di supercomputing. A

tal fine il centro di calcolo è stato co-struito con una struttura modulareche, in caso di necessità, permette fa-cilmente ulteriori ampliamenti. Giànel 2013, presso il CSCS diventeràoperativo un calcolatore della classe dipotenza petaflop.

Il nuovo edificio del CSCS rientranella strategia di reti e calcolo ad alteprestazioni (HPCN). La strategia èstata sviluppata dal Consiglio dei PFe autorizzata nel 2009 dal Consigliofederale e dal Parlamento. I costi pre-ventivati dalla Confederazione per lacostruzione del nuovo edificioHPCN, incluso il sistema di raffred-damento con l’acqua del lago, am-montano a 67,5 milioni di franchi.In aggiunta, il Canton Ticino haelargito 5 milioni di franchi. La Cittàdi Lugano ha concesso al CSCS il di-ritto di superficie per 40 anni sul ter-reno dove si erge il nuovo centro nelquartiere cittadino luganese di Cor-naredo. La Città di Lugano ha inol-tre consentito la progettazione e co-struzione del sistema di raffredda-mento con l’acqua del lago.

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TECNOLOGIE

APPLEPROCESSORI E GRAFICA AGGIORNATIPER MACBOOK AIR E MACBOOK PRO

Apple ha aggiornato il Mac-Book Air con i più recenti

processori Intel Core, grafica più velo-ce e un’archiviazione flash fino a duevolte più veloce della generazione pre-cedente. Anche l’attuale generazionedi MacBook Pro 13" e 15" è stata ag-giornata con gli ultimi processori IntelCore e una potente grafica discreta daNVIDIA. La famosa AirPort Express èstata riprogettata e include ora funzio-ni precedentemente disponibili solo suAirPort Extreme.

Disponibile nei modelli da 11" e13", il nuovo MacBook Air è dotatodegli ultimi processori dual-core Corei5 e Core i7 ed è perfetto per navigaresul web, creare filmati e gestire le foto.La nuova grafica integrata Intel HDGraphics 4000 è fino al 60 percentopiù veloce e assicura tutta la potenzarichiesta da giochi e video. MacBookAir ha inoltre un’archiviazione flash fi-no a quattro volte più veloce rispettoai dischi rigidi tradizionali, per presta-zioni instant-on e accesso rapido adapplicazioni e dati. E grazie ai 4GB dimemoria più veloce, espandibili fino a8GB, anche le app con elevati requisi-ti di memoria vengono gestite conestrema fluidità. MacBook Air hainoltre una nuova videocamera Face-Time HD che fornisce video in altadefinizione a 720p.

Anche il MacBook Pro 13" inclu-de gli ultimi processori dual-core IntelCore i5 o Core i7 fino a 2,9GHz convelocità Turbo Boost fino a 3,6GHz. IlMacBook Pro 15" offre invece gli ulti-mi processori quad-core Intel Core i7fino a 2,7GHz con velocità TurboBoost fino a 3,7GHz e grafica discretaNVIDIA GeForce GT 650M. Entram-bi i modelli da 13" e 15" possono es-sere configurati con un disco rigido da1TB o con unità SSD fino a 512GB,fino a due volte più veloci della gene-razione precedente.

MacBook Air e MacBook Pro so-

no entrambi dotati di una portaThunderbolt ultraveloce e due porteUSB 3.0 per collegare monitor esternie un’ampia gamma di periferiche adalte prestazioni. L’autonomia in wire-less è fino a 7 ore per il MacBook Air13" e il MacBook Pro 13" e 15", e fi-no a 5 ore per il MacBook Air 11". Lebatterie dei notebook Mac si avvalgo-no di un’evoluta composizione chimi-ca e della tecnologia Adaptive Char-ging per garantire fino a mille ricari-che.

Il MacBook Air e il MacBook Proincludono di serie OS X MountainLion che introduce funzioni innovati-ve come la nuovissima app Messaggi,Centro Notifiche, Condivisione a li-vello di sistema, AirPlay Mirroring,Game Center e la sicurezza potenziatagarantita da Gatekeeper. Grazie aiCloud, integrato nelle fondamentastesse di OS X, con Mountain Lion èancora più facile tenere tutti i conte-nuti sincronizzati su tutti i propri di-spositivi.

Il MacBook Air 11 pollici è dota-to di un processore da 1.7 GHz, 4GBdi memoria ed è disponibile con 64GBdi storage flash a partire da 1'149 fran-chi, e con 128GB di storage flash apartire da 1'249 franchi. Il MacBookAir 13 pollici è dotato di un processo-re da 1.8 GHz, 4GB di memoria ed èdisponibile con 128GB di storage fla-

sh a partire da 1'349 franchi, e con256GB di storage flash a partire daCHF 1’699.

Il MacBook Pro 13 pollici è di-sponibile con processore dual-core In-tel Core i5 da 2.5 GHz, 4GB di me-moria e hard drive da 500GB a partireda 1'349 franchi, e con processoredual-core Intel Core i7 da 2.9 GHz,8GB di memoria e hard drive da750GB a partire da 1'699 franchi. IlMacBook Pro 15 pollici è disponibilecon processore quad-core Intel Corei7 da 2.3 GHz, 4GB di memoria, gra-fica Intel HD Graphics 4000 e NVI-DIA GeForce GT 650M, e hard driveda 500GB a partire da 2'049 franchi; econ processore quad-core Intel Corei7 da 2.6 GHz, 8GB di memoria, gra-fica Intel HD Graphics 4000 e NVI-DIA GeForce GT 650M, e hard driveda 750GB a partire da 2'449 franchi.

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SOLIDARIETÀ

FSM, MANOR TICINO E TAMBORINIACQUA POTABILE NEI VILLAGGIGRAZIE AL MERLOT VALLOMBROSA

Soprattutto grazie alla popola-zione ticinese che ha aderito al-l’azione promossa congiuntamentedalla Fondazione Suisse Madagascrar,da Tamborini Vini e da Manor, nel-l’arco di otto anni è stato possibile rag-giungere la bella cifra di 112'567 fran-chi da destinare al finanziamento di21 acquedotti costruiti nell’isola mal-gascia. La “tranche” del finanziamentoriguardante il vino venduto lo scorsoanno è stata consegnata qualche gior-no fa da Claudio Tamborini e dal salesmanager di Manor, Marco Vanni, di-rettamente nelle mani di Mascia Can-toni. Si trattava di 12'312 franchi pro-venienti dalla vendita di 2462 botti-glie.

Sotto l’impulso di Mascia Canto-ni, presidente della Fondazione, nel2004 infatti iniziava il progetto “Un

bicchiere di vino per un bicchiered’acqua potabile”, con la messa in ven-dita di un vino ticinese quale veicolodi finanziamento. Sia il produttoreTamborini sia il rivenditore Manorhanno accettato di non caricare ilprezzo degli usuali margini di guada-gno, destinando da 4 a 6 franchi perbottiglia alla causa della Fondazione.Da allora l’azione ha permesso di ven-dere oltre 21 mila bottiglie che hannodato il margine detto sopra.

Il finanziamento così ottenuto hapermesso di portare a termine nell’iso-la malgascia di Nosi Be il progetto stu-diato per fornire di acqua potabile glisperduti villaggi. In totale sono stati fi-

nanziati e costruiti 21 acquedotti chepermettono ora l’accesso all’acqua a18 mila abitanti stanziali, oltre ad altremigliaia non censiti che vivono aimargini dei centri abitati e che ne fan-no uso saltuario. Il risultato più ecla-tante dell’azione è stato quello di ve-dere quasi totalmente debellata lamortalità infantile dovuta all’acqua in-fetta.

Da sinistra Marco Vanni, Mascia Cantoni e Claudio Tamboriniripresi nel reparto-vini di Manor Lugano Centro dove la FSM ha ricevutoil corposo assegno scaturito dalle vendite dell’anno 2011.

Il Ticino DOC Merlot “FondationSuisse Madagascar” distribuito dallaTamborini vini di Lamone è un vinoprodotto dalla casa vinicola luganesesotto l’etichetta “Vallombrosa”. Alladegustazione risulta molto piacevole,fruttato, moderatamente alcolico(12,5% vol), morbido, di colore in-tenso, con pochi tannini; è da beregiovane ad una temperatura attornoai 15°-16°C. Il vino della solidarietà,che si distingue per l’etichetta dai co-lori azzurri, disegnata dalla presiden-tessa della FSM Mascia Cantoni, raf-figurante una donna malgascia cheporta sulla testa una brocca, è propo-sto a Fr. 16,95 IVA compresa; si puòcomperare sia presso il produttore aLamone sia nei negozi Manor del Ti-cino che si prestano a distribuirlo aprezzo di costo e senza ricarichi. Suogni bottiglia venduta possono esse-re così devoluti 5 franchi alla Fonda-zione.

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SOLIDARIETÀ RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIESI DANNO AL RAP PER SOLIDARIETÀ

Il nuovo singolo del terzetto lu-ganese “Karma Krew” si intitola“Cambieremo il mondo” ed è stato in-serito nel programma didattico delleScuole medie cantonali del 2012‐13.Il progetto è nato in collaborazionecon l’associazione “Dona un sorriso”che lavora a favore dei giovani porta-tori di handicap e malattie croniche.Per la registrazione del supporto musi-cale le seconde classi delle Scuole me-die di Breganzona hanno vestito perun giorno i panni dei cantanti, inter-pretando il ritornello della canzoneche, grazie al sostegno del Diparti-mento dell’educazione verrà propostofra le mura di quasi 40 istituti scolasti-ci ticinesi. “La canzone descrive comeognuno di noi possa cambiare il mon-do, nel suo piccolo: una singola perso-na, una classe, o una famiglia, possonofare molto”, dicono i componenti del-la Karma Krew. Nel testo il gruppo in-vita chi ascolta a seguire le proprie am-bizioni, a sostenere i propri ideali: igrandi cambiamenti iniziano dalle co-se piccole.

I Karma Krew sono un gruppohip-hop ticinese, professionisti che la-vorano in studio e vendono la loro

musica in Italia e in Svizzera; la pas-sione e il lavoro li ha portati anche acollaborare con noti gruppi della mu-sica hip-hop italiana. Il CD di “Cam-bieremo Il Mondo”, il cui ricavato an-drà a favore dell’associazione, è dispo-nibile presso i punti vendita Manor,Migros e Media Markt del Cantone

L’Associazione “Dona un sorriso”

è impegnata tra l’altro nella prevenzio-ne della salute nei bambini a rischio disviluppare malattie legate al sovrappe-so e cardiovascolari; più in esteso l’aiu-to spazia in vari ambiti relativi all’alle-viamento della sofferenza dei bambini.Un altro settore è quello dell’integra-zione di bambini provenienti da situa-zioni disagiate e difficili.

Le cuffie stereo BBH100 di Beewi sono state appositamente pensate per gliamanti dell’urban style e della tecnologia senza fili, per ascoltare la mu-sica senza perdere le telefonate. Sono confortevoli grazie all’archetto regolabilerivestito in morbida spugna e ai padiglioni imbottiti. Con questi supporti è pos-sibile ascoltare la musica e gestire i brani in ascolto direttamente dalla cuffia, sen-za utilizzare il telefono. Grazie alla batteria al litio di cui sono dotate, viene ga-rantito un uso continuato di 25 ore di ascolto (200 ore in stand by). Si possonoinoltre gestire le chiamate senza toccare il telefono. Le cuffie sono dotate di co-modi pulsanti che permettono di ricevere/chiudere le telefonate, attivare le chia-mate vocali, il trasferimento, direttamente dalla cuffia.

Le cuffie hanno un peso di 145 grammi e sono compatibili con tutti i di-spositivi audio e viva-voce Bluetooth, oltre ai dispositivi dotati di tecnologiaDual AirTM. Nei negozi di elettronica si trovano a 69,90 franchi nei colori ro-sa fluorescente, bianco, nero, viola, nero matt e celeste flourescente.

Alcuni ragazzi delle Scuole medie hanno partecipatoalle riprese del videoclip di “Cambieremo il mondo”.

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