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1 D opo la bella rassegna con le carte calcografiche di Aoi Huber Kono, la seconda esposizione dell’anno allo Spazio Stellanove è in- centrata sulle serigrafie di un artista sloveno che ha perfezionato la sua tec- nica soprattutto in collaborazione con la stamperia e la zincografia di Fioren- zo Fallani di Venezia. A Mendrisio so- no esposte una dozzina di opere del- l’artista slavo di respiro internazionale Jože Ciuha. Sono tutte opere eseguite nel corso di un ampio periodo tempo- rale e di grandezza abbastanza impor- tante per il genere: alcune opere arri- vano fino a 75 x 85 centimetri. Così il critico dell’arte Paolo Blen- dinger presenta l’artista: «Ci sono con- dizioni umane che nutrono i sogni, di- mensioni oniriche, spazi in cui si libe- ra l’immaginazione, distaccando il “sognatore” dalla realtà e proiettando- Jože Ciuha “Legend about the third” in copertina: Jože Ciuha, “Pic-Lady 1”, 1989, cartoncino Fedrigoni Acquerello 390 g, cm 70x50, colori opachi, coprenti e trasparenti, colore argento e oro, applicazione di flock e foglia d’argento MENDRISIO ALLO SPAZIO DARTE STELLANOVE LE SERIGRAFIE DI UN MAESTRO SLOVENO APRILE - MAGGIO 2012 - Anno 30° - N. 2 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA, via Cantonale 104, 6992 Vernate Tel 091 923 28 77 - Fax 091 923 97 24 [email protected] - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica

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Dopo la bella rassegna con lecarte calcografiche di Aoi

Huber Kono, la seconda esposizionedell’anno allo Spazio Stellanove è in-centrata sulle serigrafie di un artistasloveno che ha perfezionato la sua tec-nica soprattutto in collaborazione conla stamperia e la zincografia di Fioren-zo Fallani di Venezia. A Mendrisio so-no esposte una dozzina di opere del-l’artista slavo di respiro internazionaleJože Ciuha. Sono tutte opere eseguitenel corso di un ampio periodo tempo-rale e di grandezza abbastanza impor-tante per il genere: alcune opere arri-vano fino a 75 x 85 centimetri.

Così il critico dell’arte Paolo Blen-dinger presenta l’artista: «Ci sono con-dizioni umane che nutrono i sogni, di-mensioni oniriche, spazi in cui si libe-ra l’immaginazione, distaccando il“sognatore” dalla realtà e proiettando-

Jože Ciuha“Legend about the third”

in copertina:Jože Ciuha, “Pic-Lady 1”, 1989,cartoncino Fedrigoni Acquerello390 g, cm 70x50,colori opachi, coprenti e trasparenti,colore argento e oro, applicazionedi flock e foglia d’argento

MENDRISIOALLO SPAZIO D’ARTE STELLANOVELE SERIGRAFIE DI UN MAESTRO SLOVENO

APRILE - MAGGIO 2012 - Anno 30° - N. 2

Rivista del tempo libero

Redazione:TM - Masco Consult SA, via Cantonale 104, 6992 VernateTel 091 923 28 77 - Fax 091 923 97 24 [email protected] - www.ticino-magazine.ch

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LE SERIGRAFIE DI JOŽE CIUHA A MENDRISIO

lo in una dimensione altra. Fu così perRousseau il doganiere, che per anninutrì la sua fantasia nelle lunghe nottiad una barriera che custodiva, ed ilgiorno in cui ebbe in mano un pen-nello, come una penna, svolse sulla te-la il suo racconto, il suo mondo fanta-smagorico con la leggerezza di un ri-cordo prezioso che incanta e moltevolte ripercorso. Poi ci sono le radiciculturali che portiamo dentro di noi:ricordi, anche questi, lontani nel tem-

po che incontriamo passo per passoanche solo camminando in strada oentrando casualmente in una chiesa.Anche ad essi non sfuggiamo per sen-sibilità ed intelligenza.

In Jože Ciuha tutto questo è ilfondamento stesso di una formidabilestoria artistica. Sloveno, nato nel1924, ha frequentato l’Accademia diBelle Arti di Lubiana dove si è diplo-mato nel 1950. Ha viaggiato molto,visitando la Macedonia dove ha rac-colto stimoli bizantini, l’oriente doveha studiato arte e filosofia buddista al-l’università di Rangoon, ha percorso ilSud America, ancora una volta interes-sandosi alle antiche civiltà indios. In-segnando negli anni ’70 all’Accademiaestiva di Salisburgo ha portato il suoricco mondo di conoscenze nel cuoreculturale dell’Europa che molto in-fluenzò la sua terra ai tempi dell’Impe-ro Austro-Ungarico. Oggi, dopo aversoggiornato lungamente anche inFrancia, divide l’attività tra Parigi e lasua Lubiana. Artista conosciuto inter-nazionalmente, ha esposto nella mag-gior parte delle nazioni europee e ne-

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Jože Ciuha, “Legend of Queen of Snakes II”, 1990cartoncino Fabriano Rosaspina g 290, colori opachi coprenti e trasparenticolore oro, applicazione di flock e foglia d’argentoedito con tre variazioni di colore di fondo (grigio, blu, verde), cm 70x80

Jože Ciuha“Prophet on red background”

1976, cartoncino FabrianoRosaspina g 290, colori opachi

coprenti e trasparenti, applicazionedi flock e porporina oro

cm 70 x 75

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da ogni routine riproduttiva e mecca-nica...”.

La galleria Stellanove di Mendri-sio presenta a partire dal 16 aprile unascelta rappresentativa di opere grafichecreate presso la stamperia veneziana.In essi l’alchimia dei colori opachi elucidi, di quelli colori coprenti o tra-sparenti, dei colori mossi, resi materi-ci da applicazioni di flock o vibrantiaccanto a stesure di porporina oro eapposti in molteplici passaggi di stam-pa, ci restituisce intatta la suggestionedel personalissimo racconto di JožeCiuha.

La mostra di serigrafie di JožeCiuha allo Spazio d’arte Stellanove diMendrisio è aperta dal 15 aprile al 20maggio. Orari d’apertura: giovedì dal-le 15.00 alle19.00, sabato dalle10.00alle 17.00, domenica dalle10.00 alle 14.00 o su appuntamento.

2004 è membro permanente dell’Ac-cademia Russa di Belle Arti.

Jože Ciuha ha iniziato nel 1976una pluridecennale collaborazione conla stamperia di Fiorenzo Fallani di Ve-nezia specializzata nella tecnica seri-grafica. Dalla prestigiosa stamperia Fallani dopo aver diretto dal 1959 lastorica “Tipolitografia Armena,” ac-quisisce nel 1965 la “Zincografia Ve-neziana” sono uscite oltre un centi-naio di tirature di altissimo livello».Carlo Ludovico Ragghianti così ritrac-cia quel fortunato incontro: “...l’arti-sta ha trovato un incentivo straordina-rio fornitogli dalla scoperta di un pro-cedimento, la serigrafia, che ha speri-mentato e sostanzialmente mutato colconcorso di un ammirevole tecnicoqual è Fiorenzo Fallani, un arteficeveggente come lo fu per la graficaBauhaus Karl Zambitzer, e che è fuori

gli Stati Uniti esprimendo le corde piùalte, assieme ad un Edo Murtic o Du-san Dzamonja, di quella martoriataterra di frontiera che fu la Jugoslavia,crocevia in cui stimoli culturali orien-tali ed occidentali, mediterranei e con-tinentali che vi s’incontrarono e siamalgamarono. Leggero ed incisivo ilsuo segno, suggestivo il suo raccontoche si muove tra cultura popolare e re-taggio storico, un racconto tracciatocon una sintassi arcaica e libera in cuii molteplici stimoli culturali raccolti inuna vita riaffiorano con personalissi-ma felicità. In campo grafico ha rac-colto riconoscimenti internazionalivincendo il gran premio alla biennaleinternazionale di grafica di Seoul o ilprimo premio alla biennale mediterra-nea di Alessandria d’Egitto. Dal mini-stro francese della cultura ha ottenutoil cavalierato “des Arts et Lettres” e dal

LE SERIGRAFIE DI JOŽE CIUHA A MENDRISIO

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modo di vivere in profondità un'espe-rienza. L'artista è un po’ un catalizza-tore che permette, attraverso la sua ri-cerca, di evidenziare il contenuto dellecose al di là degli stereotipi. Essere ar-tista non vuole dire soltanto fare artecome dipingere, scrivere, fare musicaecc., ma "essere" come comportamen-to».

Ma iniziamo dal principio. Comeha scoperto di essere un artista? «I mieiinteressi per l'arte sono iniziati in gio-vane età, vedendo esposizioni di operedi molti artisti e leggendo tutto ciòche attirava la mia attenzione sull'ar-gomento. Poi quando la curiosità si ètrasformata in un reale desiderio di fa-re, sono entrato in contatto con alcu-ni pittori e negli anni ‘58/’60 ho ini-ziato a dipingere».

Quali, tra gli artisti che popolava-no la Milano degli anni ’60, ebbero

La Galleria La Colomba di Vi-ganello per il suo appunta-

mento primaverile dedica una impor-tante esposizione monografica all’arti-sta milanese Agostino Ferrari; l’inau-gurazione è prevista sabato 21 aprilealle ore 17.00. “Interno esterno”, il ti-tolo della mostra, ricorda l’ultima serieproduttiva del pittore meneghino cheindaga il colore nero non come fine,ma come sorgente di conoscenza. Intotale sono circa una quarantina leopere in mostra: non ci sono solamen-te quelle dedicate alla ricerca pittoricarecente, ma anche alcune che formanouna breve retrospettiva a partire daglianni ’90.

Benedetta Galetti, figlia della tito-lare della Galleria La Colomba, Luisa,si è intrattenuta con l’artista per unachiacchierata durante la quale è statoripercorso il periodo artistico di Ago-stino Ferrari. Ecco qui di seguito labella narrazione che ne è uscita. Cos’èl’Arte per lei? E cosa significa essere ar-tista? «Essere artista e fare arte è un

LUGANO - CASSARATELA GALLERIA LA COLOMBA PRESENTALE ULTIME OPERE DI AGOSTINO FERRARI

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AGOSTINO FERRARI A LA COLOMBA

per lei più importanza nell’ottica delsuo percorso artistico? «Iniziai a fre-quentare un locale, il Giamaica. Lì in-contrai Vermi e l’amicizia che si svi-luppò fu per me molto stimolante. Ri-sale al ’61 la prima mostra alla Galle-ria Pater. In questa occasione conobbiFontana, che proprio poco tempo pri-ma aveva esposto lì le sue ceramiche, econ lui un orizzonte totalmente nuo-vo, di respiro più ampio. Ciò che dav-vero fu determinante fu la fondazionedel gruppo “Cenobio” con AngeloVerga, Ettore Sordini, Ugo La Pietra,

Arturo Vermi e il poeta Alberto Lucia.Quello che ci accomunava era la vo-lontà di difendere l’arte e lo strumen-to con il quale ci proponevamo di far-lo era il segno, qualcosa di nuovo, incontrapposizione con la corrente diManzoni che comunque rappresenta-va per noi lo stimolo alla ricerca diun’espressività innovativa».

Proprio a riguardo del segno,quello che ho notato è che il suo mo-do di fare arte, attraverso il segno, sin-tetizza tutte le altre espressioni artisti-che. Lei ruba il segno, privandolo del

valore semantico che ha nella comuni-cazione letteraria, donandogli così unsignificato totalmente nuovo. Attra-verso il segno costruisce un ordine rit-mico proprio alla musica, come anchela profondità, la plasticità propria, in-vece, della comunicazione cinemato-grafica. «Esatto. Quello che mi propo-nevo di fare non era significare con pa-role, ma fare in modo che il segno evo-casse tutto quello che con i simbolinon si riesce a dire completamente».

Dopo la fine del sodalizio rappre-sentato da Cenobio, come è continua-to il suo percorso? «Tra il ’63 e il ’64partii per diversi soggiorni a NewYork. In quegli anni la Pop Art imper-versava. Conobbi Leo Castelli, uno trai più importanti mercanti d’arte diquegli anni, e frequentai il mondo del-la Pop Art. Capivo l’importanza diquesta arte popolare, la prima total-mente americana, ma non mi interes-sava».

I soggiorni a New York furono co-munque importanti, anche se noncondivideva la poetica degli esponentidella Pop Art? «Sì, come ogni qual vol-ta ci confrontiamo con qualcosa diestraneo a noi. Quando tornai, chiusiil capitolo dell’espressione attraverso lapurezza e la semplicità del segno, le-gandolo a qualcosa di nuovo, la forma,ricercando un equilibrio tra il fram-mento e la forma. Il passo successivofu quello di indagare il rapporto tra ilsegno e il colore. Intorno al ’77 mibloccai, entrando in quella che possia-mo chiamare una crisi artistica: senti-vo la necessità di confrontarmi di nuo-vo con il segno, di raccontare le cose eil mondo attraverso di esso. Tra il ’78e il ’79 nascono le “Lettere recupera-te”, in cui il segno diventa intimista. Sifa più stretto il legame con il segno let-terario, proprio alle lettere. Dopo laserie dal titolo “Eventi”, in cui il segnodiventa più esplicito e invade la telacome un manifesto, nasce “Neso”, pa-

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AGOSTINO FERRARI A LA COLOMBA

linsesti in cui tre scritture vengono so-vrapposte, evocando così i papiri suiquali gli egizi riscrivevano fino a cin-que volte, tanto che le scritture piùvecchie mantenevano un’evidenza disegno che non permetteva però la lorolettura».

Dopo “Eventi” e “Neso”, cosa av-viene? «I “Palinsesti” esplodono e daessi nascono “Frammenti”, segni nelcaos, senza necessità compositiva e, inseguito, “Maternità”, in cui il quadroviene riequilibrato, ricercando un or-dine nel cosmo, realizzato nella partecentrale del quadro. In seguito nacqueuna domanda, rivolta all’oltre del di-pinto, della tela stessa. Il desiderio eraquello di andare oltre la realtà tangibi-le al di qua del quadro per analizzarel’ignoto. È questa la matrice di “Oltre

la soglia”. Il nero è ciò che sta al di làe questi dipinti sono sospesi tra il rac-conto segnico e il nero che rappresen-ta la ricerca, quasi fosse la parte dacompletare. Il nero ci pone davanti al-lo sconosciuto, è carico di una do-manda di senso. Esso ci permette lacoscienza di tutto ciò che non cono-sciamo».

Infine si giunge alla ricerca attua-le? «Esatto. Il processo conoscitivo èpermesso dal nero. Da esso estraggotutto. Strappo i segni dall’interno delnero e li porto al colore, alla cono-scenza. È il nero a parlare, portandonel bianco, simbolo di tutto ciò checonosciamo, scrittura e conoscenza».

Il nero è dunque origine delle co-se? «È l’origine della nostra conoscen-za, è la matrice di tutte le cose. La ri-cerca ti porta per forza verso un igno-to colmo di cose, attraverso le quali

cerchi Dio, il senso dell’esistenza».Mi sembra quasi che esista un ne-

ro comune a tutti e un nero proprio aogni uomo, quello dal quale, soli,dobbiamo estrarre il nostro io, arric-chendo così anche il nero comune?«Sì, è proprio così. Il nero è prima ditutto occasione di conoscenza e felicitàper ogni singolo uomo».

È possibile esaurire il nero? «No, ilnero è infinito e colmo. Una vita solanon basta. La ricerca di conoscenza at-traverso il nero è infinita».

L’esposizione di opere di AgostinoFerrari alla Galleria La Colomba inVia al Lido a Viganello, sarà aperta alpubblico fino al 20 maggio, dal mar-tedì al sabato dalle 14.00 alle 18.30; ladomenica dalle 14.30 alle 17.00; lu-nedì chiuso; in casi particolari, preno-tandosi al 091 972 21 81 è possibilevisitare la mostra in altri orari.

LA CORNICE

Vincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 1

6900 Lugano

tel e fax 091 923 15 83

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BIASCAMAX LÄUBLI RITORNA DOPO 16 ANNIIN MOSTRA A CASA CAVALIER PELLANDA

Le sale della Casa Cavalier Pel-landa accoglie una mostra di

Max Läubli, artista che risiede a Clarodal 1959 e che già fu ospite sedici an-ni fa nello spazio espositivo di Biasca.Max Läubli è un surrealista, lo è intutto quello che fa, vede le cose e le di-pinge come solo un surrealista può fa-re. Per questa mostra si è pensato di al-lestire qualcosa di antologico, cosa cheperò sin dall’inizio si è rivelata assaicomplessa, in quanto le opere non re-cano alcuna data, anche dal profilo sti-listico si assomigliano un po’ tutte, ec-cetto quelle dei primi tempi, dove so-prattutto la gamma dei colori è carat-terizzata da tonalità meno luminose.Non da ultimo, Läubli ama riprende-re i propri dipinti, o terminarli, a di-stanza anche di molti anni. Alla finedella ricerca i curatori sono riusciti aradunare un corpus di un’ottantina diopere, che possono essere rappresenta-tive per i suoi circa sessant’anni di pit-tura.

Max Läubli, che si trova in Ticinofin dal 1952, si stabilisce a Claro nel1959. Originario del Canton Turgo-via, nasce nel 1932 e cresce a Basilea,dove frequenta la Kunstgewerbeschu-le. A Claro forma la sua famiglia, spo-sando nel 1964 Madeleine Steinauer,di Friborgo, la quale, a sua volta, inco-raggiata dal marito, sviluppa una pro-pria attività artistica. La loro abitazio-

ne, che include i rispettivi atelier di la-voro e un grande giardino, assumeprogressivamente il carattere di un

luogo d’arte, attraverso interventicreativi di diversa natura.

L’intensa produzione artistica diMax Läubli contempla soprattutto di-pinti e disegni, ma anche opere mura-li, vetrate, oggetti e sculture in mate-riali diversi. Numerosi suoi lavori or-nano chiese, cappelle e edifici vari indiversi luoghi del Ticino e in partico-lare a Claro.

La mostra nella Casa Cavalier Pel-landa a Biasca resterà aperta fino al 27maggio; si può visitare mercoledì, sa-bato, domenica e festivi con orario14.00-18.00; venerdì 16.00-19.00.

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L’ESTATE ARTISTICA A VIRA GAMBAROGNOIN SCENA I PERSONAGGIDELLO SCULTORE KURT LAURENZ METZLER

Sarà lo scultore svizzero di respi-ro internazionale Kurt Laurenz

Metzler il protagonista dell’edizione2012 delle “Mostre internazionali discultura del Gambarogno”. Questaestate le viuzze e piazzette del nucleodel caratteristico paese di Vira ospite-ranno una trentina di opere di questoriconosciuto scultore elvetico che ope-ra tra Zurigo e Siena, mentre è soven-te presente con le sue sculture in rasse-gne soprattutto in Italia, Germania eSvizzera, ma negli anni con puntate intutti i continenti.

La mostra gambarognese per laverità inizierà già a Pasqua. Gli orga-nizzatori di GambarognoArte hannovoluto così per proporsi con un “bi-glietto da visita” verso i turisti cheinaugurano la stagione sulla rivierache va da Magadino a Luino ed oltre.E proprio a Magadino verrà collocatain occasione del periodo pasquale unamonumentale opera di Metzler; avràlo scopo di far da richiamo alla mostravera e propria che inizierà in maggio.

Sul piazzale ex-Virano, nelle vicinanzedella casa comunale che ospita il mu-nicipio del nuovo comune allargatodel Gambarogno, chi passa con l’auto

sulla strada principale può ammirarela scultura intitolata “The humancity”, un monumento eseguito in fer-ro dell’altezza di quasi 5 metri che al-l’interno della sua costruzione accoglieanche un minuscolo giardino nel qua-le cresce una certa vegetazione. Con-temporaneamente, sempre per ricor-dare l’avvenimento principale, anchela strada cantonale che attraversa Virasarà palcoscenico per altre tre sculturedell’artista zurighese.

La mostra vera e propria inizieràinvece il 26 maggio ed occuperà tuttal’estate fino al 16 settembre. Comedetto questa sarà quasi tutta sviluppa-ta all’interno del nucleo vecchio delpaese di Vira. La trentina di opere so-no prevalentemente di grandi dimen-sioni, eseguite soprattutto in metallo(alluminio, ferro, bronzo) e in polie-stere colorato, materiale caro all’artistae grazie al quale per anni è stato unprotagonista innovativo sulla scena ar-tistica svizzera.

Bisogna ricordare che Kurt Lau-renz Metzler ha già partecipato a due

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LA CORNICEGalleria Il RaggioVincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 16900 Luganotel e fax 091 923 15 [email protected]

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KURT LAURENZ METZLER A VIRA GAMBAROGNO

delle mostre internazionali di sculturaall’aperto che si succedono a Vira daquasi mezzo secolo. Proprio nel 1968,in occasione della prima rassegna,Metzler fu giovane protagonista; e ad-dirittura in quell’occasione venne insi-gnito del primo premio, a pari meritocon Albert Rouiller e Bernhard Lü-ginbühl, pure loro giovanissimi e chenel tempo, come Metzler, si afferma-rono anche a livello internazionale.Poi ai tre venne dedicata l’edizione del25.esimo, nel 1993. Adesso Metzler siripresenta, artista e uomo maturo, conuna produzione sempre in movimen-to, seppur fedele allo stile che l’ha resocelebre.

La “Mostra internazionale di scul-tura all’aperto del Gambarogno”, que-st’anno intitolata “G12, KLMetzler”,si aprirà ufficialmente il 26 maggio erimarrà allestita fino al 16 settembre.Essendo sviluppata su suolo pubblico,nelle viuzze del caratteristico borgo la-cuale, la visita alla mostra è libera egratuita: si potrà ammirare lungo tut-te le ore del giorno e della notte, du-rante la quale la particolare illumina-zione aggiungerà fascino sia alle opered’arte plastica sia al paesaggio.

Gli sponsor maggiori della “G12,

KLMetzler” sono il Comune delGambarogno, l’Ente turistico delGambarogno e l’Associazione Gamba-rognoArte. Sponsor-partner sono laSES Sopracenerina, AET Azienda

elettrica ticinese e la Ernst GöhnerStiftung, ai quali si aggiungono i con-sistenti contributi anche di Coop Cul-tura, Fondazione Cultura del Locarne-se e Banca Raiffeisen Gambarogno.

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LUGANOIL MUSEO D’ARTE PRESENTATUTTO DI GIORGIO MORANDI

La città di Lugano dedica a unodegli indiscussi protagonisti

del XX secolo, Giorgio Morandi la suaprima grande esposizione dell’anno. Sitratta di un’importante antologica cheripercorre l’intera carriera artistica diMorandi, dalle prime prove sino agliultimi lavori, documentando tutti i te-mi e le tecniche con i quali il grandemaestro si è cimentato nel corso delsuo percorso creativo. Sono presenti lenature morte, genere al quale è spessoassociato il suo nome, i fiori, i paesag-gi e il suo più importante autoritratto,realizzato nel 1924. Ai dipinti ad oliosino affiancati disegni, acquerelli e in-cisioni che permettono di apprezzarela straordinaria capacità dell’artista direndere i volumi, la luce e l’atmosferafino all’ottenimento di un’arte purache trascende la realtà rappresentata.

Le circa cento opere esposte a Lu-gano provengono da collezioni pub-bliche e private, alcune delle quali digrande rilevanza storica, essendo ap-partenute ad amici, collezionisti e cri-tici che furono vicini a Morandi, qua-li Francesco Arcangeli, Augusto Gio-vanardi, Roberto Longhi, Luigi Ma-gnani, Carlo Ludovico Ragghianti,Giovanni Spadolini, Lamberto Vitali,ai quali l’artista destinò, in molti casi,

le sue creazioni. È inoltre possibile ve-dere affiancate, dopo molti decenni ein alcuni casi per la prima volta, colle-zioni svizzere e italiane, e ciò avverràproprio a Lugano, meta di uno dei ra-rissimi viaggi compiuti da Morandifuori dall’Italia.

La capacità di indagine dell’artistasu pochi, selezionati oggetti, è tantoaccurata e per certi versi persino osses-siva da apparire ripetitiva, ma ad unosguardo attento essa rivela una straor-dinaria varietà espressiva e unaprofondità di indagine senza eguali.Morandi è stato un autentico maestroper numerose generazioni. A sottoli-neare il suo ruolo di anticipatore neiconfronti di alcuni aspetti dell’arte at-tuale, sono proposti in mostra, comediscrete presenze, le opere di alcuni ar-tisti contemporanei che hanno raccol-to l’eredità di Morandi, quali StuartArends, Bernd & Hilla Becher, Crai-gie Horsfield, Franco Vimercati, Ra-chel Whiteread. L’artista statunitenseLawrence Carroll, che in più occasioni

ha dichiarato di avere scelto GiorgioMorandi quale maestro spirituale perla sua arte, ha realizzato alcune operead hoc per questo appuntamentoespositivo.

Non manca infine un accenno alcinema, in particolare ai film degli an-ni Cinquanta nei quali opere di Mo-randi compaiono sullo sfondo di scenedi ambienti domestici, testimoni del-l’accresciuto interesse da parte degliintellettuali di quegli anni verso la pit-tura morandiana. Tra questi: “Un ba-cio e una pistola”, Robert Aldrich,1955, “La dolce vita”, Federico Fellini,1960, “La notte”, Michelangelo Anto-nioni, 1960, “Io sono l’amore”, LucaGuadagnino, 2009.

La mostra “Giorgio Morandi”presso Il Museo d’Arte della Città diLugano in Riva Caccia 5, rimane alle-stita fino al 1 luglio. Si può visitare neigiorni da martedì a domenica con ora-rio continuato 10.00-18.00, il venerdìdalle 10.00 alle 21.00; chiuso il lunedìtranne 9 aprile e 28 maggio.

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LUGANOALLA GALLERIA IL RAGGIOLE TECNICHE MISTE DI MARKO KARLO

Resterà aperta fino a sabato 25aprile presso la galleria Il Rag-

gio la mostra dedicata al pittoreMarko Karlo. Nel raccolto spazioespositivo luganese sono esposte unaventina di tecniche miste su carta. Diorigine svizzero tedesca, l’artista viveda un ventennio nel Malcantone. Tut-te le sue opere sono concrete e co-struttive, o giochi di geometria. Nonsi possono catalogare in nessuno deglistili tradizionali. Ogni quadro è co-struito con molti strati, e basato su di-versi piani. L’artista, amante della spe-rimentazione, non ha mai usato unpennello per le sue opere. Porta i colo-ri sul supporto pittorico con l’aiuto dilegno, tappetini da doccia, spazzole,spatole, pettini, stuoini di gomma, va-si ed altro. Lo sfondo viene spruzzato.Nell’insieme impiega inchiostro, colo-ri ad olio ed acrilici.

La mostra delle opere di MarkoKarlo alla Galleria Il Raggio di Luga-

no resterà aperta fino a sabato 25 apri-le. Ampio è l’orario della galleria: da

lunedì a venerdì 8.00-12.00 e 14.00-18.30; sabato dalle 9.00 alle 12.00.

Il reparto di Oncologia della Cli-nica Sant’Anna di Sorengo ospi-ta fino al 20 giugno una mostra diopere di Aymone Poletti. Negli spazi

comuni della strut-tura ospedaliera so-no esposti una tren-tina di monotipi etecniche miste ese-guiti da questa arti-sta nata a Lugano nel1978, che oltre a ci-mentarsi personal-mente con l’arte visi-va è curatrice e galle-rista in proprio.

Così è stato pre-sentato l’avvenimen-to nel corso della suainaugurazione: “Nel-l’opera di AymonePoletti i temi princi-pali si concentrano

sulla contemplazione dello spazio, delmaterializzarsi di un ricordo e dellevolumetrie cromatiche. Queste ultimediventano una presenza viva e concre-ta, che si delinea da un margine mate-rico all’altro ed investe le campituredei diversi livelli di colore. Un altro te-ma affrontato è quello di una visionequasi effimera, a carattere intimo edimpressionista, di paesaggi astratti edonirici. La memoria diventa così es-senza e fil rouge per un discorso arti-stico complesso”.

La mostra è visitabile tutti i giornidalle 15.00 alle 19.00 fino al 20 giu-gno nel reparto di oncologia della Cli-nica Sant’Anna di Sorengo-Lugano.Una parte del ricavato delle venditesarà devoluta all’Associazione Triango-lo.

SORENGO-LUGANO - AYMONE POLETTI ESPONE ALLA CLINICA SANT’ANNA

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ARTE

LUGANO CASSARATEUNA IMPORTANTE PERSONALEDI ANDY WILDI ALLO SPAZIO78

La galleria d’arte spazio78 diLugano-Cassarate, attiva dal

2007, oltre a promuovere ed esporreartisti rinomati di fama nazionale edinternazionale, è specializzata nel ri-cercare, selezionare e presentare pitto-ri, scultori, ceramisti, che raramentehanno avuto modo di esprimersi sullascena ticinese. In questa mostra pri-maverile, le stanze della galleria d’arte,al piano terra di una casa dell’architet-to futurista Mario Chiattone, propon-gono una completa rassegna di operedi Andy Wildi. Si tratta di una impor-tante mostra personale fatta di unaquarantina di opere che rappresentanoi ricordi di mondi decontestualizzati,privi di personaggi, ma carichi di vita,di “un tempo che fu”, come dice lagallerista Aymone Poletti. “I colori ap-paiono, non a caso, come estraniatidal nostro quotidiano, riportando lospettatore ad una dimensione spazialepiacevolmente quasi démodée. Un fa-scino del passato familiare, che si ma-nifesta in scene d’ambiente elaboratecome enigmi e rimandi simbolici: ec-co dunque svelarsi al pubblico il mon-do di Andy Wildi, fatto di citazioni at-te a catturare l’attenzione di chi guar-da e costituito da attente costruzioniritmiche nell’estendersi della strutturadelle tele dell’artista.“

Andy Wildi è nato a Baden nel1949, dove è cresciuto nel quartieredella stazione. Il suo talento non passainosservato e si impone subito: passal’esame di ammissione al “Vorkurs”

della Kunstgewerbeschule di Zurigo.Frequenta in seguito il corso F+F (Far-be+Form). La sua prima esposizione ènel 1968 al Kornhaus di Baden, segui-ta fino ad oggi da numerose altre espo-sizioni soprattutto nella Svizzera tede-sca, ma anche in Ticino e Romandia.Nel 1974 è cofondatore della comu-nità della »Ateliergemeinschaft Spin-nerei Wettingen«, e svolge la sua atti-vità in un grande atelier della Filanda.Nei dieci anni successivi realizza nu-merose opere di grande formato e la-vori su committenza, come pure sce-nografie per la Claque di Baden. La-vora presso il leggendario circo Pic-o-Pello sviluppando opere tridimensio-nali di raffinata costruzione. Nel1984, con il trasferimento a Novag-gio, inizia per l’artista un nuovo, im-portante periodo della sua vita e delsuo operato. Da questo momentoWildi focalizza la sua attenzione esclu-sivamente sulla pittura: nelle tele digrande formato, passa dopo qualchetempo dall’olio all’acrilico.

Accanto al filone principale digrandi lavori fanno da contrappeso idipinti di piccolo formato su carta ocartone, dove si moltiplicano all’inizio

i disegni a pastello, le sottili composi-zioni con inchiostro di china e Ecoli-ne, per giungere più tardi a sfruttareanche tutte le possibilità dei coloriacrilici. Dai lavori di piccolo formatoemerge l’immagine di un “Wildi bur-lone”, che si serve di sottile ironia percomunicarci la sua visione dissacrantedell’uomo e del mondo in cui vivia-mo. Infine, il nuovo millennio porta ilcomputer in atelier e, come in tuttociò che intraprende, Andy Wildi si av-vicina in modo sistematico, con estre-ma cura e meticolosità al nuovo mez-zo. Durante gli anni vi ha inserito lasua opera complessiva - sono più di600 lavori realizzati fino ad ora- escritto la sua autobiografia d’artistache servirà da base alla prima mono-grafia »Ansichtssachen« pubblicata al-la fine del 2000 in lingua tedesca.

La Mostra a cura di Aymone Po-letti resterà aperta allo “spazio78” gal-leria d’arte (Via delle Scuole 18, Luga-no-Cassarate) tutti i giorni fino a mar-tedì 24 aprile dalle ore 15.00 alle ore19.00; dal 25 aprile al 1° maggio l’e-sposizione sarà visitabile su appunta-mento; vernissage martedì 17 apriledalle ore 18.00 alle ore 20.00.

Andy Wildi, “Parrucchiere Mario”, 2011, acrilico sul tela/legno, cm 75x120.

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MUSICA

ASCONALA GRANDE IRMA THOMASREGINA DEL SOUL A JAZZASCONA

Ci sarà anche la regina dellasoul music di New Orleans, la

grande Irma Thomas, nel cartellone diJazzAscona 2012, che quest'anno, sot-to il motto Sophisticated Lady, daràampissimo spazio alle donne. A pocomeno di quattro mesi dall'evento, gliorganizzatori annunciano le prime no-vità della 28. edizione, in programmadal 21 giugno al 1° luglio 2012, in an-ticipo dunque di una settimana rispet-to al passato, in modo da evitare spia-cevoli concomitanze con Moon &Stars e la tappa luganese di EstivalJazz.

Considerata con Aretha Franklined Etta James una delle regine dellasoul music americana, Irma Thomas èsicuramente la cantante più universal-mente nota di New Orleans. Nel 2006ha vinto un Grammy Award e nel2009 è stata inserita nella prestigiosaHall of Fame del Blues. Oltre 50 annidi musica l'hanno consacrata oltreo-ceano come una delle grandi voci clas-siche. "La maggior parte dei cantantiche rimangono in carriera per cosìtanti anni – ha detto di lei DonMcLeese alla consegna del Grammy –ricorrono a trucchi, manierismi e astratagemmi pubblicitari; non è per

niente il caso di Irma Thomas, che ri-mane l'anti-diva di sempre, un'artista

che brilla per la sua modestia quantoper la sua voce unica, in cui ogni notasuona vera e colpisce nel segno". Lacantante terrà un unico imperdibileconcerto mercoledì 27 giugno e sarà alfestival anche a ritirare l'Ascona JazzAward 2012, il premio alla carrierache JazzAscona attribuisce per la setti-ma volta.

L'edizione 2012 si presenterà sot-to il motto "Sophisticated Lady" -omaggio all'intramontabile Duke El-lington – e sarà dedicata alle donnenel jazz. L'intento dichiarato è di scal-fire l'universo prevalentemente ma-schile del jazz, mettendo invece in ri-lievo il ruolo delle donne e lo straordi-nario talento di molte strumentiste ecantanti, invitate in gran numero aquesto festival.

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MUSICA

BIASCA E OLIVONEDI NUOVO DEL BUON JAZZNELLA PRIMAVERA BIASCHESE

Afine marzo è iniziata la sestaedizione di Jazz a Primavera

che si svolge fino a giugno tra Biasca eOlivone. Dopo la serata d’apertura laserie di concerti è continuata con l’esi-bizione del M.A.P. trio col pianistaamericano Patrick David Robertsonaccompagnato dai musicisti italianiAchille Giglio al contrabbasso e Mar-co Zanoli alla batteria. Il gruppo ha ri-visitato il repertorio del trio jazz in sti-le uno stile caratteristico del JazzNewyorkese contemporaneo con lospunto di elementi tipici di vari soundfolkloristici come il Flamenco e laMusica Orientale.

Il primo appuntamento al Centra-le di Olivone (9 aprile) sarà con il duoformato da Dargo Artemondi, violon-cello-contrabbasso-elettronica, e Ga-briele Marangoni, fisarmonica, chepresenteranno il loro progetto diworldmusic dedicato al tango e allamusica popolare sudamericana. Il duosi è consolidato in una tournée colom-biana avvenuta nel 2010 dove hannoeffettuato più di venti concerti in unmese. Gardner’s Jazz 5tet proporrà il21 aprile un repertorio di brani origi-nali composti dal pianista luganeseDaniele Christen. Il Solenoid Trio delpolivalente chitarrista milanese An-drea Menafra porterà in rassegna dueconcetti. Il primo è “Letters” ovveroavvalersi della sequenza di note datadalla forma di alcune lettere idealmen-te sovrapposta al manico della chitarraper comporre temi che poi sfocianonell’improvvisazione jazzistica. Il se-

condo è Mozartheme, alcune melodiedel celebre compositore classico Mo-zart trasposti in jazz.

Andy Appignani, promotore delEpic Jazz trio, si presenterà con il suohammond in un programma dedicatoal funky, al blues e al jazz coadiuvatoda Max Pizio al sax e Tom Egli allabatteria. Molto energico sarà pure ilconcerto che quattro giovani musicistifra cui il tastierista Frank Salis e il chi-tarrista Sandro Schneebeli, nominatoallo Swiss Jazz Award 2012, darannovita con l’H3O.

L’appuntamento di maggior ri-chiamo e che concluderà la rassegna siterrà l’8 giugno nella chiesa SS Pietroe Paolo di Biasca dove si esibirà in as-

solo il noto fisarmonicista francese Ri-chard Galliano. Questo musicista,oramai storico, ha collaborato con igrandi nomi del firmamento jazz in-ternazionale quali Jan Garbarek, PaoloFresu o Garry Burton. In gioventù fuamico e collaborò sovente con il com-positore argentino Astor Piazzolla neisuoi frequenti soggiorni parigini.

Richard Galliano.

Epic Jazz trio

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MUSICA

RASSEGNA DI RETE DUETRA JAZZ E NUOVE MUSICHELA SECONDA PARTE DELLA STAGIONE

Martedì 3 aprile, ore 20.30RSI Lugano Besso, Studio 2

Rusconi “Revolution”

Stefan Rusconi piano, electonics;Fabian Gisler contrabbasso; ClaudioStrübi batteria

Da quando Esbjörn Svensson haindicato la via, sono sempre più nu-merosi gli artisti lanciati alla conquistad'inediti territori espressivi dove ilclassico trio jazz si trasforma in entitàsonora proteiforme, capace di supera-re i limiti oggettivi di una formazioneacustica per proiettarsi verso dimen-sioni creative inesplorate e sorpren-denti. È il caso del trio capitanato dalpianista zurighese Stefan Rusconi, cheda un decennio ormai porta avanti unprogetto originale in continua evolu-zione e che con il suo quinto album,pubblicato di recente, ha compiuto unaltro deciso salto di qualità. “Revolu-tion” è infatti un nuovo esaltante viag-gio sonoro dentro un altro possibile

concetto del piano trio, formazioneclassica del jazz che qui viene “rivolu-zionata”, diremmo, dall’interno e cheviene spinta ancor più oltre i confinidel proprio suono, con gli ammicca-menti alla psichedelica, le sferzaterock, le derive elettroniche e – all’op-posto – gli improvvisi momenti con-templativi che avevano caratterizzatoil precedente lavoro discografico.Un'avventura che i tre musicisti sviz-zeri, forti di un solidissimo interplay,affrontano di slancio senza perdere laloro identità di jazzisti ma calandosi,coerentemente, nelle roventi atmosfe-re rumoristiche tipiche del rock speri-mentale che, come per magìa, assumo-no forme malleabili e cangianti. L'es-senza poetica del ruvido rock si piegacosì all'estrosa inventiva del jazz che, asua volta, si anima di nuove sfumatu-re, in un'imprendibile alchimia diemozioni sonore che trasfigura il con-trabbasso di Fabian Gisler, la batteriadi Claudio Strübi e il pianoforte diStefan Rusconi e nel contempo ne am-plifica le migliori qualità acustiche.

Lunedì 23 aprile, ore 20.30Ascona, Teatro del Gatto

Stacey Kent

Stacey Kent voce ; Jim Tomlinsonsassofoni; Graham Harvey piano ;Jeremy Brown contrabbasso; MattSkelton batteria

Con una decina di album al suoattivo, una nomination nel 2009 aiGrammy Awards e una media di oltre250 concerti annui, Stacey Kent è unadelle cantanti jazz del momento. “Ra-conte-moi”, album cantato in france-se, e il recentissimo “Dreamer in con-cert”, un live registrato a “La Cigale”di Parigi, sono le ultime sue pubblica-zioni per la prestigiosa Blue Note cui èlegata dal 2007.

Trasferitasi in Inghilterra per pre-parare un dottorato, dopo la laurea inletteratura comparata, la vita di StaceyKent ha preso una svolta imprevistache l’ha portata a diventare in brevetempo una delle cantanti jazz più ri-chieste. I primi passi in musica aOxford nella cerchia degli studentiuniversitari, la passione che cresce eche la convince ad iscriversi ai corsijazz della nota Guildhall School ofMusic & Drama dove incontra il sas-sofonista e futuro marito Jim Tomlin-son. Di lì in poi le cose vanno veloci.Una sua “demotape” arriva sui tavoligiusti e le procura sia un primo con-tratto discografico che una sontuosapromozione sulle radio inglesi; la CBSla invita allo show televisivo “SundayMorning” che contribuisce non pocoa lanciarla anche in patria; la sua famasi amplia sempre più a livello interna-zionale con inviti in Giappone e Cina.Stacey Kent vanta numerosi dischi diplatino e d’oro, nonché premi disco-grafici e della critica internazionaleche l’hanno incoronata tra le cantantijazz di maggior successo della scena

John Abercrombie.

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MUSICA

RASSEGNA JAZZ DI RETE DUE

contemporanea. Approderà al Jazz CatClub con la sua vena raffinata e ro-mantica, il suo nutrito repertorio distandards ma anche di originals spessocomposti dal marito e dallo scrittoredi successo Kazuo Ishiguro (Quel cheresta del giorno), fra un concerto al-l’Olympia di Parigi e un appuntamen-to al Birdland di New York. Una sera-ta di grande prestigio da non perdere.

Giovedì 26 aprile, ore 20.30Lugano,Teatro Cittadella

Craig Taborn piano soloAbercrombie - Copland Quartet

John Abercrombie chitarra; MarcCopland piano; Drew Gress con-trabbasso; Joey Baron batteria

Il pianista statunitense Craig Ta-born fa parte della generazione venutaalla ribalta negli anni Novanta e crescein una città – Minneapolis - che vedepure l’emergere di gruppi come “TheBad Plus” e “Happy Apple”, una cer-chia di musicisti che condivide l’asso-luta mancanza di pregiudizi nei con-fronti degli stili. Inizia i suoi studi dipianoforte proprio quando gli vieneregalato un sintetizzatore: sintomodello sviluppo di un pensiero apertoalle molte possibilità di metter a con-fronto tra loro mondi espressivi diver-si. Allorché entra in scena, Taborn èconsiderato un jazzman tout-court:standards e modernismo virtuoso so-no il bagaglio che può mettere in mo-stra nel gruppo di James Carter. Ma lecose cambiano in fretta, entra in con-tatto con l’astrattismo sonoro di unTim Berne, lavora con Dave Douglase viene chiamato nel grande organicodi Roscoe Mitchell. Sono nuove espe-rienze formative, cui si aggiungerà inseguito anche quella più fusion e

groovy nella band Underground delsassofonista Chris Potter. Come leaderTaborn esce dapprima con due dischiin trio, nel 2004 con l’inclassificabile“Junk Magic” e dopo lunga pausa loscorso anno con il recital in solitaria“Avenging Angel” che, registrato al-l’Auditorio RSI per ECM, costituirà ilfilo conduttore del suo concerto a Lu-gano.

John Abercrombie è fra i maggio-ri chitarristi jazz contemporanei. Cre-sciuto sotto l’influenza del rock (Ha-ley, Presley e poi Hendrix, natural-mente), di Miles Davis e John Coltra-ne, nonché di alcuni dei maestri dellachitarra quali Barney Kessel, Tal Far-low e Jim Hall, si è fatto notare agliinizi assieme a Chico Hamilton, GatoBarbieri e Gil Evans. Ha fatto parte di“New Directions” di Jack DeJohnettee con quest’ultimo e Dave Holland hapoi dato vita al trio “Gateway”. Lega-tosi all’etichetta ECM, con la qualetuttora collabora, ha fondato i gruppipiù diversi dei quali hanno fatto partetra i tanti Kenny Wheeler, Marc John-son, Peter Erskine, Enrico Rava,Randy Brecker, Michel Petrucciani,Mark Feldman e lo stesso Marc Co-pland.

Musicalmente cresciuto come sas-sofonista (tra l’altro pure lui con Chi-co Hamilton), Marc Copland (1948)si è successivamente dedicato “inesclusiva” al pianoforte e alle tastiere.Originario di Philadelphia, trasferitosipoi a New York, se ne allontanò perragioni di studio verso la metà deglianni ’70 facendovi poi ritorno da mu-sicista professionista nel 1986. È unodei più interessanti pianisti jazz venutialla ribalta in quegli anni, con uno sti-le ed un gusto originali che, partendodalla classicità, sfociano in una com-plessa ed affascinante ricerca melodi-co-armonica. Ha suonato ed incisocon musicisti della statura di GaryPeacock, James Moody, Bob Berg, Bil-ly Hart e collaborato in seguito con –tra gli altri - Michael e Randy Brecker,Kenny Wheeler, Dave Liebman, PaulMotian. I suoi raffinati CD – pianosolo, trio e quartetto gli organici pre-diletti – sono pubblicati dalla svizzeraHat Hut, dalla Pirouet e dalla Chal-lenge.

Abercrombie e Copland hannoiniziato a lavorare insieme in quartettonella seconda metà degli anni ’90 pub-blicando il bellissimo CD SecondLook. Il loro lavoro comune prosegue

Bernard Lubat.

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MUSICA

RASSEGNA JAZZ DI RETE DUE

ancor oggi in duo e con questa forma-zione dove ritroviamo la fantasticacoppia ritmica formata dal bassistaDrew Gress e dal batterista Joey Ba-ron.

Giovedì 10 maggio, ore 20.30RSI Lugano Besso, Studio 2

Compagnie Lubat de GasconhaChansons enjazzées

Bernard Lubat voce, piano, fisarmo-nica

Nella grande vena creativa di Ber-nard Lubat (1945) – estroversa perso-nalità di musicista al 100% - convivo-no anime diverse: il vibrafonista e ilbatterista dall’eccezionale swing, ilpianista, il fisarmonicista tradizionalee non, il cantante (un virtuoso delloscat, tra l’altro), il libero improvvisato-re ma anche lo scrittore (gran speciali-sta del jeu de mots) e l'uomo di spet-tacolo.

Insieme a Portal, Texier, EddyLouiss, J.F. Jenny-Clarke ed altri, Lu-bat fa parte di quella generazione dimusicisti che hanno contribuito all'e-voluzione del jazz francese verso lametà degli anni '60, sottraendolo dal-l'influenza americana e proiettandoloin una prospettiva europea.

Guascone di origine, nato e cre-sciuto vicino a Bordeaux, lavora sin dagiovanissimo in orchestre da ballo e divarietà. Nella big band di Jef Gilson –pianista, arrangiatore e scopritore ditalenti scomparso proprio all’inizio diquest’anno – incontra poi molti deimusicisti sopraccitati con i quali iniziaa collaborare in piccole formazioni.Accompagna Stan Getz, canta nel fa-moso gruppo vocale dei “Double-Six”,diventa fido accompagnatore di Clau-de Nougaro. Ma la sua immensa dut-

tilità musicale lo porta anche ad esserepartecipe del movimento della liberaimprovvisazione europea e a collabo-rare con ensembles di musica contem-poranea suonando Berio (Laborintus ealla Scala Chemin 2), Varèse, Xenakis,Globokar.

Nel 1977 fonda ad Uzeste, suopaesino natale, la “Compagnie Lubatde Gasconha”. Uzeste diventerà sededi un importante festival e un centrodi pratica e didattica musicale a 360gradi, con l’organizzazione regolare diseminari, incontri, corsi musicali dibase e di perfezionamento. Insomma ildinamico centro di irradiazione dell’o-riginale estetica di un vero e proprioagitatore musicale quale è Bernard Lu-bat, che ancor oggi non cessa di stu-pirci. Il programma Chansonsenjazzées è stato presentato su CD nel2009 ed ha sbaragliato il campo – perla performance vocale di Lubat – alle“Victoires de la Musique” (i Grammyfrancesi) di quell’anno.

Sabato 26 maggio, ore 20.30Lugano – Patio del Municipio

Gilad Atzmon & Orient House

Gilad Atzmon sax, clarinetto, elet-tronica; Frank Harrison piano eelettronica; Yaron Stavi contrabbas-so; Eddie Hick batteria

Gilad Atzmon, nato nel 1963, èun affermato musicista e produttore dijazz, ma anche scrittore, saggista ecommentatore politico di grande suc-cesso. Israeliano di nascita, oggi natu-ralizzato britannico, ha servito nell’e-sercito del suo paese ma ha poi sceltola via dell’esilio nel 1994, in completodisaccordo con la politica dello statoisraeliano e con le pratiche del sioni-smo.

Come musicista si è formato al-l’Accademia Rubin di Gerusalemmein jazz e composizione. Da sempre in-teressato agli ibridi culturali e al mel-ting-pot delle città contemporanee,Atzmon ha tentato sin dagli inizi difondere nella sua musica l’improvvisa-zione jazzistica, la musica del VicinoOriente, le sonorità dell’Europa del-l’Est. Ha iniziato a produrre dischi inproprio nei primi anni ’90 e ha fonda-to il suo Orient House Ensemble nel2000. Da allora con questo gruppo,che ha avuto solo rarissimi ritocchi diorganico, ha suonato in Europa, Ame-rica e Asia ed ha prodotto una man-ciata di preziosi CD che alla proget-tualità meramente musicale abbinanospesso la riflessione sociale e politica.Sempre guidata da una vivacità, un’ur-genza, una spontaneità uniche, la poe-tica di Gilad Atzmon si è profilata frale più interessanti espressioni dellanuova musicalità contemporanea. Do-po aver pubblicato nel 2010 unosplendido album intitolato “For theghosts within”, composto, arrangiatoed interpretato assieme al leggendarioRobert Wyatt e alla violinista RosStephen, Atzmon ha da poco dato allestampe un nuovo CD con la sua bandstabile dal titolo The tide has changed.

Come scrittore Atzmon è tradottoin tutto il mondo. Ha pubblicato di-versi saggi e romanzi tra i quali “A gui-de to the perplexed” (2001), “My one& only love” (2005) e il recente“Wandering who?” dove prosegue lacritica ai concetti di identità e di iden-tificazione quali nozioni fondamentalidel pensiero intellettuale del secondoDopoguerra.

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STORIA

CHIASSOTABACCO E ARTE, IL MENDRISIOTTONEI FRAMMENTI DI UN’EPOCA

Il m.a.x.museo presenta all’inter-no della “Sala Diego Chiesa“, lamostra “Tabacco e Arte. Il Mendri-siotto nei frammenti di un’epoca”. Sitratta di un’esposizione che proponeun approfondimento sulle interrela-zioni fra la cultura del tabacco e lapromozione artistica nel Mendrisiot-to.

La lavorazione del tabacco nelMendrisiotto si sviluppa in modomolto significativo fra Ottocento eNovecento, dando avvio alla prima“Industria Ticinese di Tabacchi”. I va-sti campi coltivati a piantagioni di ta-bacco, la lavorazione a cottimo e il pri-mo sviluppo manifatturiero portano ilCanton Ticino – e il Mendrisiotto inparticolare – a essere rinomati per laproduzione di sigari e sigarette. Si ma-nifesta così in maniera collaterale ilsettore della promozione artistica, cheincludeva varie forme di pubblicità delprodotto: dai manifesti ai pannelli fi-no alle scatole di sigarette riccamentedecorate. La necessità di approvvigio-narsi della foglia “Avana” per la misce-lazione del tabacco proietta l’industrialocale oltre Oceano e i contatti conl’America favorirono l’aggiornamentodell’imprenditoria ticinese verso nuo-ve forme dell’organizzazione tayloristadel lavoro e verso nuove forme cultu-rali e artistiche, elementi questi cheavranno forte ricaduta sul territorio.Nel contempo, l’industria dei tabac-chi, divenuta nel Canton Ticino la

prima fonte d’introito, permette an-che alle classi contadine e operaie unmiglioramento delle condizioni eco-nomico-sociali e contribuisce altresì agettare le basi di una progressivaemancipazione della donna.

La mostra affronta tali tematiche,legate a un momento storico di im-portanti trasformazioni e relazioni conl’ambiente artistico. Sono quindiesposte grafiche di manifesti, quadri,fotografie, video e documenti per mo-strare lo spaccato di un’epoca: imma-gini del paesaggio connotato dalle tin-te delle foglie del tabacco lungo i cam-pi, ma anche con i tipici colori dellefoglie essiccate lungo le pareti delle ca-

se e sulle “lobbie”; i segni del lavorogestito in maniera familiare, che ha se-gnato un importante passaggio versol’emancipazione femminile; la com-mittenza di una grafica artistica permanifesti, insegne, “réclame”, oggetti-stica concernente l’uso del tabacco,come pipe intagliate, scatole portata-bacco (tabacchiere) e scatole di sigaret-te. Il materiale in mostra proviene so-prattutto da collezioni private. Perl’occasione sarà pubblicato un catalo-go con le immagini delle opere e deglioggetti esposti.

A complemento dell’esposizione,la Polus di Balerna ospita nella sua“Sala Carlo Basilico” (ex Refettorio)parte della collezione storica delle pipedel Signor Enzo Lupi.

La mostra alla “Sala Diego Chie-sa“ si può visitare (entrata piena fr. 7)fino al 29 aprile da martedì a domeni-ca tra le ore 15.00 e le 19.00; lunedìchiuso; per gruppi e scolaresche anchesu appuntamento.

Carlo Basilico (1895–1966)“La lavorazione dei sigari“tempera su tavola, cm165 x 399.

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STORIA

VALLEMAGGIAARCHIVIO DEI NOMI DI LUOGOIL 30.ESIMO È DEDICATO A SOMEO

Èstato presentato il trentesimovolume della collana «Archi-

vio dei nomi di luogo» dedicato al vil-laggio valmaggese di Someo, curato daMaurizia Campo-Salvi. L’«Archiviodei nomi di luogo» è l’opera di salva-guardia dei nomi di luogo ticinesi, cherisponde all’esigenza di mettere in sal-vo in tempi brevi un patrimonio inpericolo per la nota regressione dellacultura dialettale. Esso si affianca allacollana maggiore «Repertorio topono-mastico ticinese» che si occupa di sal-vaguardare e studiare il patrimonio deitoponimi ticinesi, mettendo a puntoelenchi comunali arricchiti da un ap-parato storico-documentario e da ap-profondimenti sull’origine dei nomi.

In particolare, il volume dedicatoa Someo (260 pagine) raccoglie circaun migliaio di nomi di luogo, colti ingran parte sulla bocca di persone del

luogo (nella loro forma dialettale) e, sufonti scritte, bibliografiche e docu-

mentarie, per una superficie comunaledi circa 3273 ettari. Il volume contie-ne anche una serie di fotografie d’epo-ca e moderne, e alcuni contributi diapprofondimento.

L’attività di pubblicazione dellacollana dell’«Archivio dei nomi di luo-go» prevede l’imminente presentazio-ne dei volumi dedicati a Menzonio,Coglio, Besazio, Cagiallo, Corzoneso,oltre che dell’intero comune di Ca-priasca. Per il «Repertorio toponoma-stico ticinese» sono in preparazionedei volumi dedicati a Mezzovico-Virae Prato Le ventina.

Ad inizio marzo ha riaperto leporte il Museo plebano di

Agno; si presenta con un rinnovatoconcetto espositivo e con una mostra

intitolata “Archeologia, arte e storianella Pieve di Agno”. La mostra pre-senta al pianterreno l’archeologia delterritorio della Pieve, e al primo piano

un approfondimento storico. Questa prima esposizione è pensa-

ta “dal museo al territorio” perché glioggetti, i descrittivi e le imma¬ginipresentati nelle sale offrono un’intro-duzione a quanto la regione ancoraconserva. Dai massi cup¬pellari del-l’Alto Malcantone, alle preziose chiesedella grande Pieve; dalle antiche vie dicomunicazio¬ne ancora in parte per-corribili, al primo percorso archeolo-gico creato in Cantone Ticino. Pro-grammata per un biennio, durantequesto periodo la parte espositiva alprimo piano sarà alternata con mostreartistiche.

La Mostra è aperta da marzo a ot-tobre e visitabile il giovedì e la dome-nica, dalle 16 alle 19, oppure su ap-puntamento.

AGNO - RIAPERTO IL MUSEO PLEBANO: ARCHEOLOGIA, ARTE E STORIA NELLA PIEVE

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ESCURSIONI

MENDRISIOTTORITORNA LA MANGIALONGALA PASSEGGIATA TRA CIBI E VINI NOSTRANI

Raccolti gli entusiasmanti risul-tati delle scorse edizioni, La

Vineria dei Mir, con il sostegno delcomune di Mendrisio e di Mendrisiot-to Turismo, presenta la terza edizionedella Mangialonga, camminata eno-gastronomica di circa 10 km lungo lependici del Monte San Giorgio. Lamanifestazione, che è nata dalla plu-riennale esperienza maturata dalla Vi-neria nell’organizzazione di edizioniriservata a gruppi di amici, oltre chedall’ottima collaborazione che que-st’associazione ha saputo svilupparecon i produttori della regione nel cor-so delle numerose edizioni della Sagradell’uva, si svolgerà il 1° maggio. Per leprime due edizioni della manifestazio-ne hanno ottenuto un grandissimosuccesso, al punto che il limitato nu-mero di posti disponibili aveva creatodelle corpose liste d’attesa. La sceltadell’organizzazione è infatti quella dimirare alla qualità, e per raggiungerequesto obiettivo ha dovuto decidere dilimitare il numero di partecipanti adun massimo di 1’200 persone. Per laterza edizione gli organizzatori, ches’attendo un riscontro d’interesse simi-le a quello delle passate edizioni, se-gnalano che è attivo il sistema di pre-

notazione online, che dovrà essere uti-lizzato per garantirsi uno dei 1’200posti disponibili; è raccomandabilequindi prenotarsi subito onde evitaredi non ritrovarsi sulla lista d’attesa.

Undici sono le soste previste que-st’anno disseminate nei paesi e quar-tieri di Rancate, Besazio, Tremona eArzo. Di particolare interesse la pre-senza di un ospite, Sapori Ticino, or-ganizzatore di una manifestazione ga-stronomica che, in comune con laMangialonga, ha la passione per il ter-

ritorio ed i suoi prodotti. Presso la so-sta alle Cave di Marmo ad Arzo sonoinvece previste particolari attività cul-turali.

Ritenuto che la Vineria intendeproporre con la Mangialonga un’e-scursione alla scoperta del territorio edegli apprezzati prodotti regionali eche, quest’ultimi, possono suscitareinteresse nei partecipanti che proven-gono da ogni parte del Ticino e dalNord Italia, anche quest’anno verràorganizzato un mercato. A Rancate,nel corso di tutta la giornata, per colo-ro che partecipano alla Mangialongama ancor più per coloro che non par-tecipano all’escursione, sarà organizza-to un mercato e la ristorazione di pro-dotti regionali. Saranno i medesimiproposti nelle 11 soste di degustazio-ne, il territorio sarà quindi nuovamen-te il tema predominante anche in que-sta parte dell’evento. Nel corso dellagiornata il Dixie Trio Express renderàgli escursionisti partecipi di un ampiorepertorio vivace e sofisticato del jazzdegli anni ’30 e ’40, presentato in ma-niera allegra e scanzonata, andandoquindi ad insediarsi presso il capanno-ne a Rancate per allietare la serata.

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GIOIELLI

LA VOCE DEL GEMMOLOGO CLAUDIO MESSI

LE PIETRE PREZIOSE DI COLORE

IL CRISOBERILLO

Il crisoberillo è noto fin dai tempipiù antichi; oggi sono particolarmenteapprezzate le varietà «alessandrite» e«occhio di gatto». Le località di ritro-vamento, nei giacimenti alluvionali,del crisoberillo vero e proprio si trova-no in Brasile e Sri Lanka; si trovanoinoltre in Myanmar, Madagascar,Zimbabwe e in Russia. L'alessandriteha avuto questo nome in onore dellozar Alessandro II°. Si considera fra legemme più pregiate in assoluto. In lu-ce diurna è verde, in luce artificiale èrossa. Le pietre più spesse presentanoin modo più evidente questo cambiodi colore detto cangianza. Il crisoberil-lo occhio di gatto è detto anche “ci-mofane”: dal greco “raggio ondeggian-te”. Inclusioni di sottili canaletti vuotiisoorientati creano una linea lumino-sa, messa in evidenza dal taglio a ca-bochon. Deve il suo nome al fatto chericorda l'occhio di un gatto. Colori:giallo oro, giallo-verde, verde-giallo,brunastro.

IL GRANATO

Esiste in una gran varietà di colo-ri eccetto la tinta blu. I granati rossi,rossi con sfumature brunastre, rossicon sfumature violette si chiamano pi-ropo, almandino e rodolite. Le grossu-larie si trovano nell'est africano, fuchiamata tsavolite la varietà verde. Lanatura ci ha donato tali meraviglie cheè superfluo trattarle, poiché solo il ta-gliatore di pietre è in grado di far ri-saltare la bellezza interiore di questegemme.

IL LAPISLAZZULI

Gli antichi egizi e gli imperatoricinesi apprezzavano il colore blu in-tenso del lapislazzuli spesso cosparsoda cristalli di pirite. Non necessaria-

mente tutti i lapislazzuli trovati in na-tura sono di colore ottimale; ed è perquesto motivo che le pietre vengonocolorate artificialmente. Queste pietredevono essere dichiarate come tali,dunque manipolate cromaticamenterispetto alla loro origine, poiché il va-lore è indubbiamente inferiore a quel-le naturali.

IL PERIDOTO

Il significato del nome peridoto,d'origine greca, non è noto. Il perido-to si chiama anche crisolito (dal greco"pietra d'oro"), è un sinonimo usatoin passato anche per molte altre pietredi colore simile. Il termine olivina, ilpiù usato in mineralogia, deriva dalcolore verde oliva dei cristalli. Giaci-menti importanti sfruttati ormai da3500 anni si trovano nel Mar Rosso,

sull'isola vulcanica di Zeberget (St.John). I cristalli più belli si trovano al-le pareti delle cavità di questa rocciaperidotitica disgregata. È fornito an-che da cave di serpentino della Birma-nia del Nord. Nuovi giacimenti inPakistan e Cina. Il peridoto non subi-sce trattamenti.

I QUARZIL'AMETISTAL'ametista è la gemma più pregia-

ta del gruppo dei quarzi. Ad essa sonoattribuite facoltà soprannaturali: donastabilità, porta felicità, protegge daisortilegi e dalla malinconia. Il nomedal greco améthystos significa “antiu-briacante”, in effetti era ritenuta unamuleto contro l'ubriachezza. In se-guito a riscaldamento a temperature

Granato.

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GIOIELLI

LE PIETRE PREZIOSE DI COLORE

tra 470° e 750° C si possono otteneredelle varietà giallo chiaro, rosso-bru-no, verde o incolori. Le ametiste sipossono trovare in druse, all'interno dirocce frantumate, in giacimenti allu-vionali. I giacimenti più importanti sitrovano in Brasile, Uruguay, Madaga-scar e Russia.

IL CITRINO

Il citrino prende il nome dal suotipico colore giallo limone (dal latinocitrus). La maggior parte dei citrini sulmercato sono delle ametiste sottopostea trattamento termico. Questo tratta-mento è praticato da diversi secoli. Adipendenza dell'intensità di coloredell'ametista si possono ottenere deicitrini chiari, giallo scuro fino a brunorossiccio. Spesso i citrini sono com-mercializzati come “topazi”. Questonon è ammissibile, anche se si fa usodi successive qualificazioni come “to-pazio madera” o “topazio gold”.

L'OPALEL'opale è certamente la pietra pre-

ziosa più misteriosa. La caratteristicatipica di questa gemma è il fenomeno

detto “arlecchinamento”, che consistein particolari chiazze di luce che cam-biano di colore al variare dell'angolod'osservazione. L'opale contiene sem-

pre una certa quantità d'acqua e poi-ché con il tempo quest'acqua può eva-porare, l'opale si frattura e il gioco dicolori diminuisce sensibilmente. Leopali nobili si suddividono in duegruppi: le opali bianche con colorazio-ne fondamentale bianca o chiara e leopali nere, più rare, il cui colore difondo è grigio scuro, blu scuro, verdescuro o grigio-nero. L'opale matriceinvece è l'opale nobile in bande ochiazze iridescenti frammiste a rocciamadre. Fino alla fine del XIX° secolola migliore qualità di opale nobile pro-veniva dalle lave andesitiche di Cerve-nica in Cecoslovacchia. In seguito fu-rono scoperti i giacimenti australiani,di cui sono famosi quelli di LightningRidge e White Cliffs, Coober Pedy,Mintabie e Andamooka. Un tempo inEuropa l'opale era giudicata una gem-ma portatrice di sventure; in Oriente,

Lapislazuli.

Citrino.

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GIOIELLI

LE PIETRE PREZIOSE DI COLORE

al contrario, era considerata simbolodi fedeltà e speranza. Il gioco di coloriè esaltato al massimo dal taglio a ca-bochon. Lamine molto sottili d'opalenobile incollate su basi di opale comu-ne o di onice, costituiscono le dop-piette, mentre nel caso delle tripletteviene aggiunto uno strato di cristallodi rocca con funzioni protettive. L'o-pale di fuoco è così chiamata per il suocaratteristico colore arancione. In ge-nerale ha un aspetto lattiginoso e tra-slucido. I giacimenti più famosi si tro-vano in Messico (Hidalgo e Quereta-ro).

LO SPINELLO

L'origine del nome spinello è in-certa. Può presentarsi in quasi tutti icolori, dei quali il più apprezzato è unrosso simile a quello del rubino. Le sue

sostanze coloranti sono cromo e ferro.Lo spinello fu riconosciuto come spe-cie minerale a sé soltanto 150 anni fa,mentre prima era considerato un rubi-no, perché si trova associato nei giaci-menti. Alcune gemme famose, ritenu-te un tempo rubini, sono spinelli: peresempio il «Rubino del Principe Nero»e il «Rubino di Timur», sono incasto-nati nei gioielli della Corona inglese. Iprincipali giacimenti si trovano inMyanmar (Mogok), Sri Lanka. Lo spi-nello non subisce alcun trattamento.

LA TANZANITE

Nel 1967 una nuova pietra prezio-sa è scoperta vicino ad Arusha, in Tan-zania. Questa pietra è trasparente e ilcolore è blu-viola. Nelle qualità mi-gliori il colore va da un blu oltremaread un blu zaffiro. In seguito a riscalda-

mento i toni giallastri e bruni scom-paiono, mentre il blu si rafforza. Que-sta varietà di zoisite è stata battezzatatanzanite. In questo periodo sul mer-cato è sufficientemente offerta ed èmolto ricercata dai collezionisti.

IL TOPAZIO

Un tempo tutte le gemme giallo,giallo-brunastre e verdi venivano chia-mate «topazio». Il nome deriva dalgreco topazos.Raramente i colori deltopazio sono decisi; il più frequente èil giallo con una sfumatura rossastra, ilpiù pregiato è quello rosa. I principaliproduttori sono: Brasile, Sri Lanka,Myanmar e la Russia. Spesso le varietàdi quarzo citrino naturale e quello de-rivato da trattamento termico dell'a-metista ricevono l'ingannevole deno-minazione di «topazio aureo» o «topa-zio madera». In questo periodo si trat-tano i topazi incolori in acceleratorid'elettroni per ottenere pietre di colo-re blu intenso finora mai trovate in na-tura. Questi topazi devono essere di-chiarati, in modo chiaro ed inequivo-cabile, come topazi trattati.

LA TORMALINA

Nessun altra gemma presenta unagamma di colori tanto ampia: rosso,giallo, arancio, verde, blu, viola, nero,rosa e marrone. Nel 1703 gli olandesila portarono in Europa dallo SriLanka. Queste pietre furono chiamatecon un nome d'origine singalese, tura-mali, il cui significato è rimasto sco-nosciuto. Le tormaline di un solo co-lore sono piuttosto rare. In genere,uno stesso cristallo presenta zone condiverse tonalità o diversi colori. Oltreallo Sri Lanka e Madagascar, i giaci-menti più produttivi si trovano in Bra-sile. Il rosa, il rosso intenso e il verdesono i colori più richiesti. La tormali-na può essere riscaldata per ottenere

Quarzo.

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GIOIELLI

sa della sua fragilità lo zircone è sensi-bile alla compressione e agli urti: glispigoli si scheggiano facilmente e per-ciò è consigliabile conservare le pietreseparate le une dalle altre. Inoltre il ta-glio deve essere eseguito con cura e at-tenzione. Contiene una quantità rela-tivamente alta d'elementi radioattivi(uranio e torio) che possono essere re-sponsabili di notevoli variazioni nellecaratteristiche fisiche. La scienza di-stingue gli zirconi normali o alti daquelli bassi in base al valore delle ca-ratteristiche ottiche e della densità. Iprincipali giacimenti si trovano inCambogia, Myanmar, Thailandia e SriLanka. Gli zirconi grigio-marrone erosso-marrone sono i più comuni;quelli incolori sono molto rari. Trat-tando termicamente a temperature di800° - 1000° C, le varietà brunastrediventano incolori o azzurre. Da nonconfondere con la «zirconia» e il «cu-bic-zirconium» che sono dei prodottiartificiali.

LE PIETRE PREZIOSE DI COLORE

un lieve cambiamento di colore; lepietre verdi acquistano una tonalitàpiù simile a quello dello smeraldo,quelle rosso-brunastre assumono unrosso acceso.

LA TURCHESE

Solo dal nome si può descriverneil colore. La turchese, pietra d'orna-mento molto apprezzata da millenninon proviene dalla Turchia, ma untempo la turchese veniva importata inEuropa passando da Costantinopoli,l'odierna Istanbul. La turchese è mol-to porosa e un cambiamento di coloresui toni verdastri si manifesta a causad'essudazione, oli e cosmetici. A causadella sua porosità oggigiorno la quasitotalità delle turchesi viene impregna-ta da sostanze incolori per migliorarneil colore, la durezza e la politura. Almomento che sono utilizzate delle so-stanze colorate per migliorare la qua-lità di una turchese di poco valore, bi-sogna assolutamente informare ilcliente che si tratta di un prodotto tin-to artificialmente.

LO ZIRCONE

Lo zircone è conosciuto fin dal-l'antichità, l'origine del nome provie-ne dall'arabo zargoun: vermiglio. Gra-zie all'alto indice di rifrazione e all'al-ta dispersione, presenta una notevolebrillantezza e un intenso fuoco. A cau-

Alexandrite.

Ametista.

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GASTRONOMIA

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GASTRONOMIAFRANCIALUNGO UN VIAGGIO VIRTUALEALLA SCOPERTA DEL PAESE DEI FORMAGGI

Iformaggi francesi: un’infinità disapori, una molteplicità di aro-mi che contraddistinguono tutto ilterritorio. Per scoprirli quale miglioresoluzione di un viaggio virtuale nella“Francia dei formaggi”? Di regione inregione si scopre una gamma variegatadi gusti, aree di produzione e specialitàlocali frutto di una competenza e diuna tradizione che solleticano il pala-to. Ad ogni tappa la golosità, l’incon-tro, la festa e la condivisione sono as-sicurati.

DALL’ÎLE-DE-FRANCE AL NORD

I formaggi parigini si presentanoricchi di peculiarità, dotati di una for-te personalità che si accentua mano amano che si procede verso nord. Nonsono certo il Maroilles, il Rollot e ilGris de Lille a rappresentare un’ecce-zione. Anche i classico Brie - rotondo,bianco e cremoso - riserva infatti dellebelle sorprese durante la traversata del-la regione.

LA NORMANDIA

A nord di Rouen, non lontano dalPays de Bray, si fa tappa a Buchy, doveil mercato dei produttori diretti è infermento sotto le logge medievali. Quisi può trovare per esempio il Neufchâ-tel fermier, il leggendario formaggio aforma di cuore. Pare che questa carat-teristica risalga alle giovani normanneinnamorate che erano solite offrirequesto formaggio ai soldati inglesi du-rante la Guerra dei Cent’anni. Un po’

più a sud, nel Pays d’Auge conosciutoper il distillato di mele Calvados, sitrovano invece il Camembert de Nor-mandie, il Pont-l’Evêque, Livarot ePavé d’Auge, formaggi che offronoconsistenze più morbide e aromi piùforti.

Il Camembert de Normandie èprodotto con il latte di una tipicamucca del posto dal manto color avo-rio pezzato di rosso e marrone e congli occhi vistosamente cerchiati di ne-ro. Si tratta di un animale possente, al-

Brie de Moine.

Reblochon.

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Antica Osteria del Porto

Lugano

L’Antica Osteria del Porto,

situata alla foce del fiume

Cassarate, è un punto di

incontro per trascorrere

momenti di tranquillità

in un locale tipico, dove è

possibile gustare piatti

ticinesi e lombardi.

Interessante è la scelta di

formaggi e salumi nostrani,

come pure di vini serviti

anche a bicchiere.

Via Foce 9 - CH-6900 Lugano - tel 091 971 42 00 - fax 091 971 42 01www.osteriadelporto.ch - [email protected]

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GASTRONOMIA

I GRANDI FORMAGGI DI FRANCIA

levato tutto l’anno allo stato brado,anche nei freddi e inospitali mesi in-vernali. Produce un latte molto ricco ela sua panna cruda, inizialmente liqui-da, si inspessisce naturalmente se la-sciata al fresco.

ALSAZIA E FRANCHE-COMTÉ

L’Alsazia non annovera una gran-de varietà casearia, ma regala un for-maggio che ne vale mille: il Munster,fresco o stagionato, scandisce il per-corso lungo la strada dei Vini d’Alsa-zia. Quale miglior abbinamento di unGewurztraminer per questo formaggiocosì sorprendentemente morbido ecremoso al palato?

Più a sud, la Franche-Comté èdavvero il paradiso dei formaggi, conuna varietà veramente unica: Carré del’Est, Morbier, Vacherin-Mont-d’Or,Comté, Bleu de Gex Haut-Jura, Can-coillotte.

BORGOGNA, TRA FORMAGGI

CAPRINI E VACCINI

Terra con un’antica cultura di fe-sta, la Borgogna è ricca di abbazie be-nedettine e cistercensi. L’eredità deimonaci risveglia i nostri sensi grazie aifamosi formaggi vaccini a crosta lavataprodotti tra Côte-d’Or e Morvan:Epoisses, Abbaye-de-Cîteaux, Sou-maintrain, Pierre-qui-Vire. Da abbi-nare obbligatoriamente con uno Cha-blis o un Meursault ben freschi. A sudil clima diventa più asciutto e si trova-no soprattutto formaggi di capra:Charolais, Mâconnais (oppure Che-vreton de Mâcon), Montrachet, Bou-ton de Culotte.

Di questa regione anche l’Epois-ses, come il Roquefort e il Camem-

bert, è stato insignito del titolo di “Redei formaggi”. La ricetta di questacreazione dei monaci cistercensi paresia stata recuperata dalle contadinedella regione. Questo formaggio dalcarattere decisamente pronunciatoviene stagionato lentamente e lavatocon le vinacce del Borgogna. Il colorarancio è pertanto naturale.

RIVE DELLA LOIRA

E POITOU-CHARENTES

Lungo la Loira ci si imbatte in So-logne, Touraine, Berry: un susseguirsidi terroir argillo-sabbiosi o sabbiosi,climi dolci, campagna incontaminata,regioni propizie all’allevamento dellecapre. La dolcezza del paese si ritrovanel cuore dei suoi formaggi come loChavignol, il Valençay, il Selles-sur-Cher, il Pouligny-Saint-Pierre da de-gustare agli stadi più svariati: dal fre-sco morbido al secco saporito. Questi

Formaggio di capra Charolais.

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GASTRONOMIA

I GRANDI FORMAGGI DI FRANCIA

formaggi si abbinano deliziosamenteai vini della regione: un Sancerre bian-co o un Pouilly-fumé. La tipicità «ca-prino» si prolunga anche verso il Poi-tou-Charentes, paese di pascoli e di al-tipiani calcarei con, tra gli altri, ilChabichou du Poitou. I Saraceni, chenotoriamente sono stati fermati a Poi-tiers, sarebbero all’origine della tradi-zione dei formaggi di capra.

Il Mottin Charentais bisogna co-noscerlo per apprezzarlo (meglio sta-gionato). È un piccolo formaggio divacca a crosta fiorita con un gustomolto fresco e una consistenza cremo-

sa. È prodotto negli stessi terroir del-l’ottimo burro di Échiré, Surgères e LaViette.

RHÔNE-ALPES:

DA LIONE AGLI ALPEGGI

Direzione le Halles, mercati gene-rali di Lione, nel Cours Lafayette, ver-so la famosa bancarella della mère Ri-chard, fornitore di Paul Bocuse. Sipuò degustare direttamente sul postoun cremoso Saint-Marcellin, nel chio-

schetto al centro del mercato, accom-pagnandolo con un buon bicchiere diCondrieu. Molto stagionato, si espan-de verso i bordi del piatto in una bellaforma rotonda, conservando comun-que il suo sapore dolce. Ma ilDauphiné è la patria anche dei for-maggi erborinati — Bleu de Bresse,Fourme de Montbrison, Bleu du Ver-cors Sassenage — e del Picodon. SulleAlpi i grandi formaggi a pasta pressatasono stati per lungo tempo la primafonte di sostentamento dei montanaridurante i freddi inverni. In questo pa-radiso dei formaggi che è la Savoia, lavarietà è strabiliante: Beaufort, Abon-dance, Tamié, Tome des Bauges, Re-blochon, Persillé des Aravis…

AUVERGNE E ROUERGUE

Dirigendosi verso il cuore dellaFrancia, si incontra quella «grande ta-vola di formaggi» che è il MassiccioCentrale. Alexandre Vialatte, origina-rio dell’Auvergne, diceva molto bene:«L’Auvergne produce formaggi, mini-

Beaufort.

Munster.

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GASTRONOMIA

I GRANDI FORMAGGI DI FRANCIA

stri e vulcani». Solo questo paesaggiosublime e contrastato — picchi vulca-nici, i famosi Puys, laghi, altipiani,pianure interne, fertili Limagnes —poteva dare origine a una così grandevarietà di formaggi. Cantal e Fourmeserborinate erano già prodotti ai tempidei Galli. Qui si tiene la fiera di Giatnel Puy-de-Dôme. La vendita dellevacche di razza Salers o Ferrandaise siconclude al bancone con un bicchieredi vino e invitanti fette di formaggio.Cantal, Fourme d’Ambert, Saint-Nec-taire e anche Gaperon sono, al matti-no presto, il pasto ideale dei contadinie dei viaggiatori.

PIRENEI E SUD-OUEST

Caccia al formaggio nel GrandSud-Ouest: come sempre, in monta-gna i formaggi sono voluminosi emolto invecchiati per preservarsi du-rante i freddi invernali. Montagne,boschi, pascoli contribuiscono allacreazione di gustose tome di vacca co-me il Bethmale e straordinari formag-gi di pecora. Il Moulis può invece es-

sere sia di capra, o di pecora o di muc-ca. Questi formaggi sono ricchi di ca-rattere, l’aria pura delle alture dei Pire-nei e la sontuosa tradizione gastrono-mica del Paese basco sono tutte carat-teristiche che fanno capire di esseregiunti ad un traguardo importante.

PROVENZA,

LINGUADOCA E CORSICA

L’incontro con i formaggi del suddella Francia sarà una profusione d’a-romi. Pecore e capre passano tra bassiarbusti e castagneti, scalano i massiccicalcarei, percorrono gli spazi quasi de-serti dei contrafforti della Drôme nu-trendosi di piante aromatiche: timo,santoreggia, lavanda, rosmarino, per le

quali il clima asciutto e caldo accentuai sapori. Spesso queste erbe sono usateper guarnire i formaggi, come il Ba-non avvolto in foglie di castagno. An-che in Corsica si fa ampio uso di pian-te aromatiche, basti pensare a tutte lecroste fiorite decorate con mirto o fel-ce. Sulla terraferma meridionale fran-cese si possono gustare gli ottimi Pé-lardon delle Cavenne, talmente picco-li che se ne possono degustare più d’u-no nei diversi stadi di stagionatura.Ma una volta sbarcati in Corsica sipossono scegliere la dolcezza lattea delBrocciu fresco e gli aromi potenti deiformaggi stagionati quali il Brin dâ-mour, oppure il Filetta, il Niolo, ilBleu de Corse.

Mimolette.

Forme Dàmbert.

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VINI

VINI DI TOSCANANELLA TENUTA CAIAROSSATUTTO E ISPIRATO DALLA NATURA

Immersa nella natura e nel silen-zio della Val di Cecina, sulla co-sta toscana, Caiarossa vive in un suotempo fuori dal mondo. Compliceuna strada sterrata e tortuosa e unacurva che la nasconde alla vista, questacantina si rivela d’improvviso, appog-giata sul fianco della collina a vegliarei suoi quattordici ettari di vigneti. Laposizione fa parte del suo fascino e lasensazione di essere i primi a visitarlaaccompagna tutti gli ospiti. InveceCaiarossa, nel suo lusso senza clamori,esiste dal 1998 e ancora prima esisteval’antica casa padronale e la terra rossae ghiaiosa che le ha dato il nome.Quello che non esisteva è invece la fi-losofia di questa azienda, che lavora al-l’insegna dell’armonia del sistema ter-ra, vite e uomo. I frutti di questo ap-proccio sono quattro vini: due cuvéerosse, Caiarossa e Pergolaia, e poi il

Caiarossa Bianco e Oro di Caiarossada vendemmia tardiva.

Nonostante la forte tradizione ter-ritoriale, il Sangiovese non è l’unicoprotagonista nei vigneti di Caiarossa.Infatti vi convivono ben undici va-rietà. Un’eterogeneità singolare che ri-specchia una visione poco classica delvigneto. Del resto Caiarossa non è na-ta dal desiderio di realizzare un’oasi in-tatta dove vivere e produrre vino, co-niugando bellezza con semplicità,semplicità con valore.

Dal 2004 l’azienda è di proprietàdi Eric Albada Jelgersma, imprendito-re olandese, che dedica larga parte del-la sua attività al vino e possiede ancheChâteau Giscours e Château du Ter-tre, due Grand Crus Classé in Mar-gaux, Bordeaux. I colori che si rincor-rono in questa terra sono il verde, ilgiallo, il blu cobalto del cielo e, qua e

là, gli squarci bianchi delle calanche.In questo contesto cromatico la canti-na rosso mattone di Caiarossa spiccacome una scultura contemporanea esembra inevitabile che ad essa si colle-ghi la toponomastica dell’azienda.“Invece no”, ci spiega l’enologo e di-rettore Dominique Génot, “il nomeCaiarossa è pregresso ed è legato alsuolo di questa zona, infatti vuol dire“ghiaia rossa” dal colore dei sassi e deiciottoli ferrosi presenti su questo ver-sante della collina”.

Accanto al nome, anche il simbo-lo dell’azienda - un’antica testa di Dio-nisio - è legato profondamente a que-sta terra e alla sua argilla, scrigno diricchezza non solo per il vino, ma an-che di cultura. Sulle etichette, infatti,fa mostra di sé una scultura etrusca,oggi di proprietà di Eric Albada Jel-gersma, che risale al IV secolo a.C. e

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VINI

VINI DI TOSCANA - LA TENUTA CAIAROSSA

rinvenuta proprio nelle vicinanze diVolterra.

Quella che oggi si chiama Caia-rossa era un tempo una fattoria notacome Podere Serra all'Olio e costitui-va una piccola parte dei vasti possedi-menti della nobile famiglia degli Albi-zi. Vi si coltivavano olivi, cereali e viti,mentre i boschi costituivano un am-biente perfetto per la caccia. Oggi laproprietà di Caiarossa conta in tutto39 ettari che si estendono tra i 150 e i250 metri sopra il livello del mare: 14ettari sono vigneti mentre una vastaarea scoscesa, rivolta a nord, ospita150 olivi centenari di varietà Frantoio,Leccino e Moraiolo (dai cui fruttiCaiarossa nascono un migliaio di bot-tiglie di un fragrante olio extra verginedi oliva). Il resto della proprietà è tut-tora tenuto a bosco.

I vigneti ruotano a ventaglio in-torno alla cantina e scendono dolce-mente in direzione del mare. La mag-gioranza è rivolta verso sud-ovest e in-fatti il Mar Tirreno, con le sagome del-le isole d'Elba e Capraia, è proprio achiudere l’orizzonte. Oggi le varietàpresenti sono undici: Sangiovese,Merlot, Cabernet Franc, Cabernet

Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Gre-nache, Mourvèdre per le varietà rosse;Chardonnay, Viognier e Petit Man-seng per le varietà in bianco. La preva-lenza è decisamente per i vitigni alloc-toni - alloctoni per la Toscana, noncerto per l’esperienza francese di EricAlbada Jelgersma - e mentre Cabernet,Merlot, Petit Verdot o Syrah sono or-mai coltivati in questa zona da diversidecenni, Caiarossa ha voluto romperele tradizioni introducendo anche alcu-

ne varietà nuove per la regione. Parlia-mo del Mourvèdre (vitigno originariodel sud della Francia, valle del Rodanomeridionale), del Viognier (vitigno ti-pico di Condrieu, nella valle del Ro-dano settentrionale) o ancora del PetitManseng (una varietà bianca prove-niente da Jurançon nel sud est dellaFrancia).

A questa eterogeneità, o meglio“ricchezza di diversità” come spiegaGénot, corrisponde una totale omoge-neità di metodo e di impianto. L’alle-vamento infatti è tutto ad altissimadensità (9.050 ceppi per ettaro), a cor-done speronato e a guyot (CabernetSauvignon e Cabernet Franc).

La decisione di abbracciare i prin-cipi della produzione biodinamica ènata con l’idea stessa di Caiarossa: unmodo di avvicinarsi al vino che corri-sponde ad una visione olistica della vi-ta e dell'azienda agricola, concepita inrelazione al suo ambiente. Questa vi-

L’enologo e direttoredella Cantina CaiarossaDominique Genot.

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VINI

VINI DI TOSCANA - LA TENUTA CAIAROSSA

sione globale consente all’agricolturabiodinamica di poter operare con glielementi minerali, vegetali e animaliin maniera da inserirsi nei fenomenidella natura in modo mirato e rispet-toso senza danneggiare, impoverire oinquinare ma, anzi, vitalizzando l'am-biente. “Ciò che vive”, insomma, “habisogno di ciò che è vivo”: questo èuno dei principi essenziali. Tra glistrumenti principali, quelli utilizzati aCaiarossa sono l’uso di preparati bio-

dinamici al posto di fertilizzanti (piùprecisamente il Compos 500 e 501prodotti in Francia da Terres en Deve-nir, leader del settore), l’uso del calen-dario lunare e planetario per le opera-zioni colturali, la scelta di attuare lavo-razioni intensive ma non distruttivedel terreno (per esempio con uso ditrattori piccoli e iperleggeri per poterpassare tra i filari) e l’impiego di trat-tamenti antiparassitari limitati a bassidosaggi di rame (25% del dosaggioautorizzato bio/CE) e di zolfo con in-fusioni di ortica, salice, camomilla edequisethum. La vite, insomma, è mes-sa in perfetto equilibrio con il suo eco-sistema.

E se la biodinamica regna tra i fi-lari, in cantina l’ispirazione viene dal-l’architettura geo-biologica e anchedalla disciplina orientale del FengShui, elaborate a Caiarossa dall’archi-tetto Michaël Bolle che ne ha definitoforme, colori, luci, materiali e anchel’orientamento. Infatti, grazie ad unaprogettazione che sfrutta la pendenzanaturale del suolo (l’ingresso delle uveè a monte, orientato verso il sorgeredel sole) il processo di vinificazione ri-sulta interamente soggetto alla forza digravità. Dopo la prima fermentazione,

il vino viene trasferito nella cantina diinvecchiamento che si trova due pianisotto, parzialmente interrata. La lucepoi è un formidabile “correttore” dellenegatività negli ambienti: a Caiarossafiltra all’interno dall’alba fino agli ulti-mi raggi del tramonto grazie ad unostudio sulla disposizione delle finestre.Anche i colori (dal rosso dell’esterno algiallo denso della cantina) portanocon sé il loro significato: rappresenta-no il vino, il suolo e il sole e infatti, sindai primi passi nel grande atrio l’at-mosfera che si percepisce è subito diinsolita serenità e calore.

Proprio i colori, infatti, hanno ilpotere di rendere equilibrata e piena dienergie positive una struttura, casa ocantina che sia: bilanciano i materialioppure agiscono come singoli elemen-ti. In particolare il rosso - che nel casodi Caiarossa è anche il colore del pro-dotto principale dell’azienda - è dibuon auspicio, simbolo di forza, suc-cesso e fuoco. Come un sole che sorge,è simbolo della sorgente di energia vi-tale che permea l'universo. E ancora:stimola le forze del bene ed espelle l'e-nergia negativa da un ambiente. Ilgiallo degli ambienti operativi interni,invece, richiama il colore della terra e

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VINI

VINI DI TOSCANA - LA TENUTA CAIAROSSA

dell’oro, oltre ad essere il colore che unarchitetto Feng Shui deve vestire du-rante il proprio lavoro!

Oggi i vini firmati Caiarossa sonoquattro, tutti IGT Toscana: vino am-miraglia è l’omonimo “Caiarossa”(cuvée di Cabernet Franc, Merlot oltreche Sangiovese, Cabernet Sauvignon,Alicante, Syrah e Petit Verdot dei mi-gliori frutti dell’annata), il secondo sichiama “Pergolaia” ed è dominato net-tamente dal Sangiovese secondo la tra-dizione toscana. Sul versante dei bian-chi ecco Caiarossa Bianco, prima an-nata 2005, da uve Chardonnay e Vio-gnier e infine “Oro di Caiarossa”, vinodolce da vendemmia tardiva comples-so ed intrigante.

Ma per arrivare alla bottiglia nonci sono solo poesia e Natura. L'uvaviene accudita durante il corso dell’an-no dal team tecnico di Caiarossa capi-tanato da Andrea Paoletti ed arriva inottimo stato alla vendemmia. La rac-colta dell’uva si svolge tra settembre enovembre, rigorosamente a mano esempre in più fasi, assecondando lamaturazione della singola parcella/va-rietà. L’uva, selezionata in primis sullapianta, viene condotta in cassette area-te da 15 kg all’ingresso della cantina

dove viene effettuata una seconda sele-zione lungo una linea di selezionecomposta da un tavolo di cernita di 5metri, la diraspagiatrice e un successi-vo tavolo vibrante. I chicchi scivolanopoi per gravità direttamente nei picco-li fermentini di legno e cemento (chepreservano la qualità del vino e i suoicaratteri fruttati), senza uso di pompe.

Ogni varietà è vendemmiata e vi-

nificata separatamente, la fermenta-zione si svolge in modo naturale senzausare lieviti selezionati e il mosto - equindi il vino - è riportato sopra lebucce con rimontaggi e follature. Aquesto punto, terminata la prima fer-mentazione, il vino rimane a contattocon la buccia fino a tre settimane e do-po fluisce nella cantina due livelli sot-to. Qui le luci sono soffuse e, per te-nere il vino in contatto con l’energiadel sottosuolo, una sonda di diversimetri, che affiora al centro della stan-za, è stata confitta nella terra.

Per i vini rossi la fermentazionemalolattica si svolge in rovere dopodi-ché i vini vengono lasciati maturare inun mix di barriques e tonneaux. An-che per i vini bianchi la selezione par-te dalla vigna. I grappoli raccolti, inte-ri, subiscono una pressatura lunga (fi-no a 8 ore) e molto delicata. Successi-vamente il succo ottenuto è trasferitonelle barriques e nei tonneaux dove sisvolge naturalmente la fermentazionealcolica (talvolta anche la malolattica),con regolari bâtonnages e utilizzandosoltanto lieviti naturali.

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VINI

VINI DELL’UMBRIAPROPOSTI DALLA ENOTECA PARADISOI PRODOTTI DELLE CANTINA CONTI FAINA

Ivini dell’azienda umbra CantinaConti Faina sono ora distribuitianche sul mercato elvetico grazie allacollaborazione con l'agenzia di impor-tazione TTC Sourcing e dell'EnotecaParadiso (via Bosia 4, Lugano-Paradi-so). Tra i vini di pregio di questa azien-da ci sono il “Montone” Bianco, Ros-so Umbria IGT, il “Maltempo”, il“1883” Pinot Nero e l'immancabileSpumante “Senatore Zeffirino”.

Nei secoli scorsi l’azienda deiConti Faina ha ricoperto un ruolofondamentale nello sviluppo della viti-coltura Umbra. Fu Zeffirino Faina

(1826-1917), infatti, il primo ad in-trodurre nella regione il concetto di vi-gneto specializzato, grazie all’esperien-za maturata in Francia e alla cono-scenza del modello toscano, trasmessa-gli dal barone Bettino Ricasoli. Oggi,dopo centinaia di anni, le attività del-l’azienda, che si estende su ben 415 et-tari, sono molteplici e complesse. Lacantina è stata ricavata dallo scavo del-la roccia sottostante il Castello di Col-lelungo (XIII secolo). Situata all’inter-no di un borgo medievale dotato di unfascino antico, presenta lunghi sotter-ranei in cui avviene l’affinamento dei

vini. Queste gallerie creano un vero eproprio percorso tra archi e tunnel chesi narra fungessero da passaggio segre-to della “bella Imperia”, personaggioleggendario del Medioevo. Accanto alvino spiccano la produzione di olio,coltivazioni di grano tenero, grano du-ro, orzo, girasole e di legumi. La pro-prietà dei Conti Faina si distingue an-che per il vivaio, specializzato nellaproduzione di piante di olivo, e unagriturismo, nato dal restauro diun’abbazia benedettina del XI secolo ecomposto da cinque camere e cinqueappartamenti, dotati di ogni comfort.

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Nome del vino Malvaglia, Merlot - Ticino DOC

Annata 2009

Vitigni Merlot.

Zona di provenienza Uve coltivate nel Comune di Malvaglia (adun’altitudine di 400 m sopra il livello del mare)in Valle di Blenio.

Vinificazione Vinificazione tradizionale con macerazione di 10- 12 giorni a 28 - 30°C in vasche d’acciaio inox.Maturazione in botti di rovere da 34 - 42 ettolitrie poi per 12 mesi in barriques di 2° e 3° anno.

Gradazione alcolica 12,8 % Vol.

Colore Rosso rubino intenso.

Profumo Complesso e di buona intensità.Armonioso con sentori di frutta a bacca rossa;delicate note mentolate e leggere sfumaturevanigliate.

Sapore Attacco fresco e fruttato.Pieno, armonioso ed elegante, di buona struttura.Finale in bocca equilibrato e persistente.

Temperatura di servizio 16 - 18°C

Longevità Il Malvaglia 2009 esprime al meglio il suopotenziale già a partire dallo scorso autunno emanterrà queste caratteristiche fino al 2015 edoltre se conservato in condizioni ottimali.

Imballaggio Cartoni con 6 bottiglie da 7,5 dl.

Prezzo Fr. 15,50.- / bottiglia da 7,5 dl, IVA compresa.

CON UVE DEL COMUNE BLENIESEMALVAGLIA MERLOT - TICINO DOCPRODOTTO DA GIALDI VINI DI MENDRISIO

VINI

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Produttore e distributore:

Gialdi Vini SA

Via Vignoo 3

6850 MENDRISIO

te 091 640 30 30 - fax 091 640 30 31

[email protected] - www.g a d .ch

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Importatore e distributoreper il Ticino

dei pregiati vini siciliani

OLGIATI VINI SACH - 6915 NORANCO - LUGANO

tel 091 994 15 41 - fax 091 993 03 87 - e-mail: [email protected]

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VINI

LO SCENARIO DEL SETTORECONTINUA LA RIDUZIONEDELLE SUPERFICI VITATE NEL MONDO

Ivigneti nel mondo ammontanoa circa 7,5 milioni di ettari, macontinua l’erosione delle superfici ini-ziata nel 2003, e che ha portato gli et-tari da quasi 7,9 milioni a un livelloben inferiore a quello del 1994, annoin cui era iniziata la curva di crescita.Secondo l’Oiv (Office internationaldu vin), per il 2011 la perdita stimataper l’Europa, dove si registra circa il57% delle superfici vitate mondiali, èdi un ulteriore 1,4%, pari a circa 50-55’000 ettari per lo più a carico dellaSpagna (28 mila ettari); seguono Italia(9 mila ha), Francia (6 mila ha), Un-gheria (poco più di 2 mila ha) e Por-togallo (meno di mille ettari). Se perònell’UE la riduzione è l’effetto dellepolitiche comunitarie che incentivanol’abbandono e l’estirpazione comple-mentare, nel resto del mondo si trattadi un ridimensionamento dei vignetilegato alla necessità di riequilibrarel’offerta alla domanda internazionale.Caso emblematico quello dell’Austra-lia, in sofferenza ormai da alcuni annie per la quale dopo la regressione di6’000 ettari tra il 2009 e il 2010 siprevede una nuova contrazione. In ca-lo anche Nuova Zelanda, Sud Africa,come pure Stati Uniti e Argentina. Incontrotendenza il Cile, che proseguela sua lenta ma costante ascesa.

La produzione mondiale di vinoper il 2011 è stimata pari a poco me-no di 270 milioni di ettolitri. Di que-sti 152 sono prodotti nell’UE, con unaumento dell’1% rispetto all’annoprecedente, ma con notevoli variazio-ni all’interno dei vari Paesi. L’Italiacon 40,3 milioni di ettolitri (-14% ri-spetto al 2010) perde il primato pro-duttivo a favore della Francia (50,2milioni di ettolitri, +9%). Terza pro-duttrice mondiale la Spagna, con 35,4milioni di ettolitri e meno 2% sul2010. In calo del 10% la produzioneUSA, che si attesta a 18,74 milioni diettolitri, e di circa il 5% l’Argentina

(15,5 milioni di ettolitri), mentre conil +15,5% il Cile raggiunge il suo mas-simo produttivo a 10,6 milioni di et-tolitri. Produzione record anche inNuova Zelanda, con 2,3 milioni di et-tolitri grazie al +23,2% messo a segnorispetto al 2010. In Australia la produ-zione per il 2011 è pari a 11,9 milionidi ettolitri (+5,5%), mentre il Sudafri-

ca rimane stabile con 9,25 milioni diettolitri.

L’Europa rappresenta il 70% dei95 milioni di ettolitri di vino esporta-to nel mondo, con l’Italia leader conuna quota di mercato di quasi il 22%nel 2010. Seguono Spagna, Francia,Australia e Cile. Il valore del vinoesportato nel mondo si aggira attorno

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VINI

RIDUZIONE DELLE SUPERFICI VITATE NEL MONDO

ai 30 miliardi di dollari ed è rappre-sentato per circa un terzo da vino sfu-so. Questa percentuale sale attorno al45% considerando le esportazioni deisoli paesi del Nuovo Mondo. I paesieuropei oltre che tradizionali produt-tori di vino dimostrano anche di esse-re i primi importatori, con 86,6 milio-ni di ettolitri, ma le altre aree del mon-do sono in costante crescita. Bastipensare che gli Stati Uniti sono il ter-zo mercato di importazione dopo Ger-mania e Regno Unito, mentre la Rus-sia si è portata al quarto posto supe-rando la Francia. La Francia è invece ilprimo mercato di consumo, con pocomeno di 30 milioni di ettolitri, segui-ta dagli Stati Uniti con poco più di 27e dall’Italia con 24,5 milioni di ettoli-tri.

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SALUTE

DR. THERESE SCHWENDERTUMORE CUTANEO NON-MELANOMATOSO:LO STADIO PRODROMICO È BEN TRATTABILE

Sebbene entrambe le forme ditumore cutaneo non-melano-

matoso, lo spinalioma e il basalioma,siano assai più frequenti del melano-ma maligno, è molto raro che se neparli. Soprattutto nel caso dello spina-lioma è però decisivo riconoscerneproprio lo stadio prodromico (l’insie-

me di segni e sintomi che precede lamanifestazione clinica) che è la chera-tosi attinica, poiché essa può essere fa-cilmente trattata.

Ogni anno in Svizzera ogni 100mila abitanti circa 14 persone si am-malano di tumore cutaneo maligno, ilmelanoma. Accanto a questa temutapatologia tumorale, vi sono altre for-me di tumore cutaneo: lo spinalioma eil basalioma. Essi, al contrario del me-lanoma, non sono in genere di colorescuro. Lo spinalioma e il basalioma so-no molto più frequenti del melanoma.In particolare lo stadio precedente del-lo spinalioma, la cheratosi attinica, èmolto diffuso. La cheratosi attinicacolpisce dalle 50 alle 100 volte in piùrispetto al melanoma.

Anche nella formazione dei tumo-ri cutanei non-melanomatosi l'effettonocivo dei raggi solari sulla pelle giocaun ruolo fondamentale. Per questomotivo le cheratosi attiniche si incon-trano soprattutto sui nostri "solarium"le zone del corpo foto-esposte. Questeincludono fronte, padiglioni auricola-ri, dorso del naso, labbro inferiore,

dorso delle mani, cuoio capelluto (inparticolare in caso di calvizie) e decol-leté. Le cheratosi attiniche si presenta-no come alterazioni cutanee squamosedi colore rosso o giallo-bruno, con undiametro compreso tra un millimetroe i due centimetri. Normalmente,inoltre, le zone cutanee colpite si pre-sentano al tatto come cartavetrata.

Chi scopre sul proprio corpo areecutanee sospette deve mostrarle al pro-prio medico di famiglia o a un derma-tologo. Se il sospetto viene conferma-to, la cheratosi attinica deve esseretrattata, poiché circa il dieci per centodelle cheratosi attiniche non trattate sitrasforma nell'arco di dieci anni inuno spinalioma. Spesso in una perso-na si sviluppano non una sola, bensìtra le tre e le 50 alterazioni di questotipo. Soprattutto negli uomini è spes-so l'intera area superiore della calviziea essere interessata. E in questo modoanche il rischio aumenta. Le cheratosiattiniche non devono quindi essereprese alla leggera.

Le cheratosi attiniche possono es-sere per lo più trattate in modo che

FORME DI TUMORE CUTANEONON-MELANOMATOSO

Stadio prodromico:Cheratosi attinica La cheratosi attinica (detta anchecheratosi solare o senile) si sviluppadalle cellule corneificanti (cherati-nociti) dell'epidermide. Essa rap-presenta lo stadio prodromico dellospinalioma.

Spinalioma Carcinoma spinocellulare) Anche gli spinaliomi si sviluppanodalle cellule corneificanti (cherati-nociti) dell'epidermide. Si presenta-no come noduli o nodi cutanei checheratinizzano e crescono lenta-mente. A volte sono aperti in super-ficie e ricoperti da croste. Possonosembrare alterazioni cutanee inno-cue, come ad esempio verruche. Glispinaliomi possono generare meta-stasi (lesioni metastatiche) in altriorgani.

Basalioma(Carcinoma basocellulare) Il basalioma si sviluppa dalle cellulecorneificanti che si trovano nellostrato più profondo (strato basale)dell'epidermide. Spesso si sviluppainizialmente un indurimento o unnodulo dall'aspetto "traslucido" incui è visibile la trama capillare; inun secondo tempo possono presen-tarsi ulcerazioni umide o formazio-ne di croste. I basaliomi non origi-nano praticamente mai metastasi.

Cheratosiattinica.

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TUMORE CUTANEO NON-MELANOMATOSO

non lascino cicatrici e normalmenteanche a livello ambulatoriale. La sceltadel trattamento dipende da dimensio-ne, profondità e posizione del tessutocolpito, e dall'età e dallo stato di salu-te del paziente. Oltre alla rimozionechirurgica, alla crioterapia o a una te-rapia fotodinamica, sono disponibili,soprattutto per il trattamento di areepiù estese, anche farmaci sotto forma

di crema. Un metodo poco invasivo èla crema contenente la sostanza Imi-quimod (Aldara), un principio attivoche già da più di dieci anni ha datobuona prova di sé. L'Imiquimod sti-mola nella pelle i sensori del sistemaimmunitario endogeno, che normal-mente vengono stimolati dalle parti-celle virali. Al sistema immunitarioviene fatto credere che nella pelle si

trovi un virus. In questo modo vengo-no attratte delle cellule di immunodi-fesa che riescono a distruggere le cellu-le tumorali. Esternamente l'effetto deltrattamento si manifesta attraversouna temporanea infiammazione. Que-sta però si ricicatrizza, cosicché il risul-tato finale convince anche dal puntodi vista cosmetico.

Il grado di gravità delle ustioniha un ampio arco fino ad arriva-re a gravi distruzioni dell’ipoderma.Oggi è chiaro che le prime regole peril trattamento della ferita sono l'im-mediata interruzione della trasmissio-ne termica e il raffreddamento, più ve-loce possibile, dell'ustione. Perchéspesso sono pochi secondi a decidere ilgrado dell'ustione. Non è affatto veroche l'uso di olio, pomate o burro siad'aiuto. La pelle ustionata deve essereraffreddata per almeno 20 minuti conacqua o con un mezzo adeguato. Nelfar ciò non si deve mai utilizzareghiaccio. I vestiti che si sono attaccatialla ferita non devono essere rimossi,né si devono incidere le vesciche. Lacosa più urgente è poter proteggeredalla distruzione le cellule degli straticutanei inferiori. A casa o al lavoro:ovunque ci sia il pericolo di un'ustio-ne, un aiuto rapido può essere imme-diatamente disponibile con la linea di

prodotti della Vestatec AG che è statasviluppata per curare in modo ottima-le qualsiasi tipo di ustioni e scottaturecausate da vapore o liquido in ebolli-zione. I prodotti naturali Vesta sono abase di acqua e agente gelatinizzante.A seconda della necessità, il prodottosi utilizza come idrogel puro o comebenda imbevuta di idrogel. Da tenerein casa o portare con sé al lavoro ci so-no i pratici Vestagel-Stick per il pron-to soccorso sterile. La benda-idrogelVestasan, in diverse misure, è idealeper la farmacia di casa. Se si tratta diustioni gravi, l'aiuto giusto è la coper-ta-idrogel Vestatex, spesso utilizzataanche dai professionisti dell'emergen-za per il pronto soccorso. Anche latroppo prolungata esposizione al sole,con insufficiente protezione cutanea,può causare ustioni. L'idrogel dermoi-gienico Vestasol lenisce l'eventualescottatura solare. Aiuta anche in casodi escoriazioni, punture di insetti e or-ticarie da contatto con meduse.

I prodotti Vesta sono semplici dausare, non si attaccano alla ferita e sipossono rimuovere in modo indolore.In caso di ustioni di 2° e 3° grado (for-mazione di vesciche, formazione diescare o carbonizzazione), così comeustioni su volto, mani, articolazioni eorgani genitali, è assolutamente neces-sario farsi visitare da un medico. Per ibambini possono essere pericolose an-che le ustioni più piccole.

PRODOTTI VESTA - IN CASO DI USTIONI CUTANEE AIUTA L'IMMEDIATO RAFFREDDAMENTO

SALUTE

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SALUTE

HIPP COMBIOTIKUN LATTE DI PROSEGUIMENTOSUL MODELLO DEL LATTE MATERNO

Il latte materno è insostituibile.La natura garantisce infatti chel’allattamento al seno assicuri al bam-bino non solo calore e contatto mater-no, ma anche preziose sostanze nutri-tive ed anticorpi di difesa. Quando lamamma smette di allattare, il bambi-no necessita di un nutrimento di qua-lità alternativo che gli consenta di con-tinuare a sviluppare in maniera sanaed equilibrata il suo organismo e siste-ma di difesa. Con la nuova generazio-ne di prodotti della linea Combiotik,gli esperti alimentari della HiPP sonoriusciti a creare un latte di prosegui-mento che si avvicina ulteriormentealla composizione del latte materno,grazie ad una combinazione unica dicomponenti nutrizionali provenientiprincipalmente da colture probiotichenaturali di acido lattico. Le fibre pro-biotiche contenute nei prodotti Com-biotik stimolano lo sviluppo equilibra-to di una sana flora intestinale. Anchegli acidi grassi polinsaturi del gruppoomega-3, che non possono essere pro-dotti dall’organismo e che sono moltoimportanti per lo sviluppo del cervelloe del sistema nervoso, sono contenutisia nel latte materno sia in quello arti-ficiale di Combiotik.

HiPP, produttore leader nel setto-re dell’alimentazione per bambini, ga-rantisce il controllo scrupoloso dell’o-rigine degli ingredienti dei suoi pro-

dotti. L’alta qualità biologica delle so-stanze utilizzate nella composizionedel latte è garantita dalla reputazionelegata al nome del fondatore dell’a-zienda, Claus Hipp. La gamma di pro-dotti di latte di proseguimento Com-biotik comprende le versioni 2 BIO(latte di proseguimento a partire dai 6mesi), 3 BIO (dai 10 mesi) e Bio Com-biotik, latte di crescita per bambini dai12 mesi. I prodotti si orientano allespecifiche esigenze dei bambini nellediverse fasi del loro sviluppo. Così,quando i più piccolini iniziano a met-tere tutto in bocca, si garantisce unparticolare supporto alla flora intesti-

nale e al sistema immunitario. Nellafase esplorativa diventa fondamentaleaumentare il fabbisogno energeticodel bambino, e, dopo un anno di vita,è importante sostenere la crescita me-diante l’apporto di vitamine e sali mi-nerali. Per i bambini non allattati alseno, i prodotti di qualità HA 2 e HA 3Combiotik costituiscono un alimentoprezioso per la prevenzione delle aller-gie. Inoltre, dal sesto mese, il biberondella buona notte e quello del buon-giorno garantiscono un sereno riposoe un energico inizio di giornata. I pro-dotti HiPP Combiotik sono disponibi-li anche in farmacia e drogheria.

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MOTORI

TOYOTARIVISITAZIONE PER LA PRIUSLA VETTURA IBRIDA PIÙ ECOLOGICA

La Prius della Toyota si presentacon una rivisitazione comple-

ta. Ora il design della carrozzeria, laqualità degli interni e i nuovi stru-menti rispondono meglio alle aspetta-tive dei clienti europei. È stata rielabo-rata anche l'offerta dei sistemi multi-mediali e di navigazione; già la versio-ne di base è equipaggiata con il siste-ma Toyota Touch.

L'elevato numero di punti di sal-datura e i rinforzi aggiuntivi conferi-scono alla carrozzeria della Prius unanotevole rigidità. La regolazione dellesospensioni e della combinazione mol-le/ammortizzatori è frutto di un'ela-borazione intensa e approfondita, alfine di ottimizzare le caratteristiche di-namiche. Oltre a ciò è stata aumenta-ta la rigidità del piantone dello sterzoper migliorare la risposta. Guarnizionisupplementari ed elementi isolanti li-mitano maggiormente il rumore delvento e della carreggiata all'internodell'abitacolo aumentando quindi ilcomfort di marcia. Con un consumo

di 3,9 litri per 100 chilometri ed emis-sioni di CO2 limitati a 89 g/km laPrius rimane la vettura più ecologica ea minor consumo della categoria.

Come per gli altri nuovi modelliToyota la linea del paraurti anterioresottolinea la parte inferiore ingranditadella calandra. Il paraurti anteriore in-tegra inoltre le luci di marcia diurna.Modificata anche la posizione delle lu-ci a LED nei gruppi ottici opzionalinonché il design delle luci posteriori,che anche di notte assicurano un'im-magine posteriore inconfondibile. Glispecchietti retrovisori esterni con inuovi indicatori di direzione sono oraripiegabili elettricamente. La rinnova-ta Prius è disponibile in otto colori perla carrozzeria tra cui le due nuove to-nalità bordeaux e dark blue. Inoltrel'offerta di rivestimenti si è arricchitadel nuovo colore grigio scuro. La Prius2012 è in vendita da questo mese diaprile già a partire da 38‘900 franchi.

YARIS HYBRIDLa Yaris Hybrid ha fatto il suo de-butto mondiale al recente Salone diGinevra. È la prima utilitaria dotatadi propulsione ibrida pura nel seg-mento B in Svizzera. Con emissionidi CO2 di appena 79 g/km la nuo-va Toyota Yaris Hybrid fornisceun’ulteriore prova della straordinariaefficienza dei propulsori ibridi puridi Toyota e stabilisce un nuovo valo-re ottimale per le vetture dotate dimotori termici tradizionali. Nono-stante i valori d’emissione diprim’ordine Yaris Hybrid non scen-de a compromessi nella guida quoti-diana: la nuova ibrida pura Toyotaeroga ben 100 CV. Coniuga un ele-vato comfort di guida e di silenzio-sità con una grande agilità nonchécon un’offerta di spazio generosa.

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MOTORI

FIATLA FREEMONT DISPONIBILECON TRAZIONE AWD SULLE 4 RUOTE

La nuova Fiat Freemont AWDcon trazione integrale ad inse-

rimento automatico è ottenibile ad unprezzo che parte da 42‘950 franchi. LaFreemont a trazione integrale offre, inabbinamento con il turbo diesel da2.0 litri (170 CV) o il benzina da 3.6litri (280 CV) ed un cambio automa-tico a sei marce, un'interessante alter-nativa ai modelli con trazione anterio-re ed è proposta nell'allestimento Free-mont Urban o a scelta anche nellanuova versione di punta Lounge.

La tecnologia All Wheel Drivedella Fiat Freemont AWD lavora incondizioni di guida normali come tra-zione anteriore e consente quindi diridurre i consumi, ma - appena l'elet-tronica di controllo rileva uno slitta-mento anche minimo sulle ruote ante-riori (ad esempio una ruota che slittasulla neve) - una parte della coppiaviene trasferita automaticamente al-l'asse posteriore. La trazione 4x4 varia-bile della nuova Fiat Freemont AWDintegra in situazioni critiche il control-lo elettronico della stabilità ESP. Inpratica: quando i sensori rilevano unadifferenza nel numero di giri tra leruote anteriori e quelle posteriori (adesempio su una strada ghiacciata o susalite ripide), interviene la trazione in-tegrale. Se invece le ruote sul lato de-stro o sinistro della vettura girano a ve-locità diverse, allora l'ESP aiuta a ri-

stabilire il completo controllo sullavettura. In questo modo viene garanti-ta una trazione ottimale anche su ter-reno scivoloso. Le versioni con trazio-ne integrale si distinguono esterna-mente dalle versioni con trazione an-teriore per uno scudo di protezionefrontale con effetto alluminio. Le ver-sioni a trazione anteriore dispongonoinvece di uno scudo di protezione ne-ro.

Contemporaneamente al lanciodella nuova Freemont AWD, Fiat harivisitato gli allestimenti della Free-mont con trazione anteriore. Fannoparte delle dotazioni di serie dellanuova versione di punta Lounge (a

partire da 44‘350 franchi) l'amplia-mento dell'impianto audio AlpinePremium con un navigatore touchscreen da 8,4" e un amplificatore conpotenza totale di 368 Watt. Inoltre laFreemont Lounge è equipaggiata diserie con ruote in lega leggera con dia-metro di 19". I passeggeri viaggiano suconfortevoli sedili riscaldati con rive-stimento parziale in pelle, a scelta dicolore nero o grigio chiaro. A bordo sitrova una telecamera per la vista po-steriore. Le caratteristiche distintiveesterne dell'allestimento Lounge sonole maniglie cromate delle porte e gliinserti cromati nella barra longitudi-nale sul tetto.

Per quanto riguarda l'allestimentomedio Urban, la Fiat Freemont è stataarricchita di serie di un sistema audiocomandato tramite touch screen conlettore DVD integrato e di un lettoreper schede di memoria SD. Lo scher-mo ad alta definizione, con una diago-nale di 8,4" (più di 21 cm), consentedi comandare agevolmente l'impiantoaudio, il climatizzatore e il sistema vi-vavoce con tecnologia Bluetooth per ilcellulare. La Fiat Freemont Urban da103 kW/140 CV è disponibile a parti-re da 40‘950 franchi.

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MOTORI

FIATLA “500C BY GUCCI”ORA ANCHE NELLA VERSIONE CABRIOLET

Fiat ha presentato la "500C byGucci", versione cabriolet per-

sonalizzata da Frida Giannini (Guccicreative director) in collaborazionecon il Centro Stile Fiat. Questa versio-ne segue la "500 by Gucci" normaleche ha totalizzato tremila pre-ordiniprovenienti da tutto il mondo. Lanuova vettura cabrio è esposta pressogli showroom svizzeri qualificati dellarete Fiat e si può ordinare per il prez-zo di 32'200 franchi.

In questa nuova versione l'esclusi-vità Gucci, l'attenzione ai dettagli, lasensazione di eleganza e stile vengonoesaltate e rese ancora più suggestivedall'innovativa capote elettrica. Lanuova versione convertibile sarà di-sponibile in due raffinate tinte di car-

rozzeria: bianco con elementi cromatisatinati e nero lucido con dettagli cro-mati lucidi. Per entrambe la capote èdi colore nero. Impreziosiscono gliesterni della Fiat "500C by Gucci" icerchi in lega da 16" con l'inconfondi-bile design rétro dei raggi, in perfettaarmonia con i colori degli esterni; i co-pri mozzo presentano la doppia "G"in tinta carrozzeria, mentre la firmaGucci in corsivo campeggia sul portel-lone posteriore e sul montante porta.

Anche l'interno si distingue: cuci-ture eleganti, materiali esclusivi, ele-menti cromati satinati e lucidi, la fini-

tura effetto velluto sul pannello dellaradio, i sedili bi-colore in pelle Fraucon stampa Guccissima. Il tema del-l’indirizzo web "Gucci" ripreso anchesui sedili, sul cambio, sulla cover dellechiavi, sui tappetini e, con una finitu-ra innovativa, sulle cinture di sicurez-za. Ovviamente ricca anche la dotazio-ne di serie: dal climatizzatore automa-tico ai 7 airbag (anteriori, laterali, atendina e ginocchia), dal sistemaBlue&Me integrato ai sensori poste-riori di parcheggio, dall'autoradio conlettore CD-Mp3 al volante in pellecon comandi radio.

ARRIVERÀ A FINE ANNO

LA FIAT 500 L

La versione lunga della Fiat 500 èstata presentata al recente Salone diGinevra. La 500L - dove L sta per‘Large’ – è la nuova estensione dellagamma 500, dopo le versioni Abarthe Cabrio. Con la sua vivibilità damonovolume unita alla presenza sustrada da piccolo SUV e alla com-pattezza ed efficienza di una vetturadi segmento B, il nuovo modelloFiat esce dalla segmentazione con-venzionale mettendo assieme carat-teristiche proprie di categorie diverseper rappresentare un’alternativa di-stintiva ai tradizionali segmenti B eC. La nuova vettura presenta una strut-tura monocellulare da 5 posti lunga414 cm, larga 178 cm e alta 166 cm.Prodotta presso lo stabilimento Fiatdi Kragujevac, Serbia, la 500L saràintrodotta in Europa nell’ultimo tri-mestre 2012 con una gamma pro-pulsori che comprenderà inizialmen-te due benzina (TwinAir e 1,4 litri) eun turbodiesel (1.3 Multijet II).

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ESCURSIONI

MELIDEINIZIATA LA STAGIONEDELLA SWISSMINIATUR

Durante l’appena trascorso in-verno Swissminiatur è stata

parzialmente aperta per offrire al pub-blico la possibilità di visitare il parcoin un periodo in cui tante strutture tu-ristiche sono chiuse. I visitatori hannocosì potuto trascorrere del tempo e ve-dere l’esposizione con un paesaggio di-verso dal solito. La vera stagione 2012è invece iniziata a metà marzo conparco e ristorante completamente fun-zionanti.

Il parco espositivo della bellastruttura di Melide raccoglie oltre 120modelli di monumenti, edifici e co-struzioni più rappresentativi dellaSvizzera e riproduzioni dei diversimezzi di trasporto elvetici, tutti in sca-la 1:25. Tra le attrazioni maggiori c’è ilfamoso Glacier Express in miniatura,mentre tra le realizzazioni più recentic’è il mini LAC, inaugurato ad ottobre2011, un’anteprima del LAC (LuganoArte e Cultura) in costruzione a Luga-no. Le novità di questa stagione sono imodellini di un nuovissimo battello, ilcui originale navigherà sul Lago diBienne dal mese di aprile, e della piaz-za principale della cittadina di Wil(San Gallo). Altra novità, questa voltatecnologica: nel parco l’istallazione del

Wi-Fi, consente ai visitatori di accede-re a internet gratuitamente.

Per quanto riguarda la ristorazio-ne, oltre al self-service per i visitatoridurante gli orari d’apertura del parco,Swissminiatur organizza aperitivi, rin-freschi, pranzi e cene su prenotazione.Si possono assaporare specialità dellacucina locale ma anche dei piatti dellacucina cinese ed indiana, preparati daicuochi di quei paesi. Momenti di sva-go e d’intrattenimento per grandi epiccoli saranno organizzati durante

tutta la stagione in modo da rendereappetibile l’abbonamento annuale.Primo appuntamento è stata la festadel papà; seguiranno le giornate dedi-cate alla terza età, alle mamme, aibambini e agli amici degli animali, eanche serate gastronomiche. Il parcosarà illuminato durante gli eventi sera-li.

La Swissminiatur resta apertagiornalmente fino al 28 ottobre conorario dalle 9.00 alle 18.00; ultima en-trata alle 17.30.

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Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

FINO AL 13 APRILE

LUGANO IN SCENA - (PALAZZO DEI CONGRESSI E CINEMA CITTADELLA, LUGANO)Spettacoli teatrali con appuntamenti che spaziano dalla grande tradizione classicaad esilaranti commedie. l’offerta: oltre al teatro viene proposta danza, musica e una serie di eventispeciali.

DAL 30 MARZO AL 3 APRILE

COPPA EUROPA DI VELA - (FOCE E GOLFO DI LUGANO)Regata di vela Classe Laser valevole per la Coppa EuropaEuropacup der Laser SegelschiffeCoupe européenne Laser de voile - European Laser sailing Cup

FINO AL 26 MAGGIO

LUGANO IN SCENA - (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO E CINEMA CITTADELLA LUGANO)Spettacoli teatrali con appuntamenti che spaziano dalla grande tradizione classica ad esilaranticommedie. Oltre al teatro vene proposta danza, musica e una serie di eventi speciali

DAL 6 APRILE AL 30 GIUGNO

LUGANO FESTIVAL - (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO) E PROGETTO MARTA AERGERICHNumerosi concerti di musica classica con orchestre, solisti e direttori mondialmente conosciutiMehrere klassiche Konzertabende mit bekannten in- und ausländischen Orchestern und berühmtenDirigenten und SolistenConcerts de musique classique avec la participation d’orchestres fameux, musiciens et chefs d’orchestresuisses et du monde entierMany classic evening concerts with the participation of famous orchestras and musicians

DAL 6 AL 9 APRILE

PASQUA IN CITTÀ - (CENTRO PEDONALE, LUGANO)Animazione e mercato pasquale nel centro cittadino, una fresca ventata che risveglia la Città con icolori e le novità della primavera.Ostern im Stadtzentrum - Unterhaltung und Ostermarkt im Stadtzentrum;Pâques en Ville - animation et marché pascal dans le centre ville;Easter in the city - Entertainment and an Easter market in the city centre

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Page 62: Editore: Masco Consult SA Editore Grafica-DTP: Mascografica · Huber Kono, la seconda esposizione dell’anno allo Spazio Stellanove è in-centrata sulle serigrafie di un artista

DAL 19 AL 22 APRILETISANA - (CENTRO ESPOSIZIONI LUGANO)Fiera della medicina alternativa - Messe der Alternativmedizin Foire de la medecine alternative - Alternative medicine fair

DAL 24 AL 26 MAGGIOLUGANO COMMUNICATION FORUM - (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO)Forum internazionale della ComunicazioneForum für Kommunikation - Forum de la CommunicationCommunication forum

DA APRILE FINO A OTTOBRE

CONCERTI ALL’APERTO- (PIAZZA DELLA RIFORMA E PIAZZA SAN CARLO, LUGANO)Civica filarmonica di Lugano: domenica mattina concerti nel centro cittadinoKonzerte des Stadtphilarmonie-orchesters auf der Piazza Riforma und San Carlo (Sonntag)Concerts de la Philarmonique de la Ville en Piazza Riforma et San Carlo (dimanche)Concerts open air with the City Philarmonical Orchestra on Piazza Riforma &S.Carlo (sunday)

DAL 10 AL 13 MAGGIOAUTONASSA - (VIA NASSA, LUGANO)Esposizione di vetture nuove tra Piazza della Riforma e Via NassaAutoausstellung der neusten ModelleExposition de voitures – New car models exhibition

DAL 17 AL 19 MAGGIOPALCO AI GIOVANI - (PIAZZA MANZONI, LUGANO)Concerti con gruppi emergenti ticinesi in Piazza ManzoniJugendveranstaltung mit Konzerten im StadtzentrumManifestation pour la jeunesse avec concerts au centre-villeEvent for young people with concerts in the city centre

DAL 31 MAGGIO AL 2 GIUGNOPOESTATE - (CENTRO CITTADINO, LUGANO)Festival di poesia e laboratorio culturale. Poeti, scrittori, musicisti, giornalisti, artisti, dal classicoall’avanguardia, con letture, declamazioni, conferenze, tavole rotonde, esposizioni, performance,incontri.

Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

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Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

9 GIUGNOTOUR DE SUISSE - (CENTRO CITTADINO, LUGANO)Grande evento sportivo per gli appassionati delle due ruote. Il prologo del Tour de Suisse 2012 partiràda Lugano con una emozionante sfida su un percorso estremamente selettivo in una gara con partenza earrivo da Lugano.Das grosse Sportereignis für alle Radsportfans. Der Prolog der Tour de Suisse 2012 findet in Lugano stattund stellt mit seiner extrem selektiven Strecke mit Start und Ziel in Lugano eine grosse Herausforderungdar.Grand événement sportif pour les passionnés des deux roues. Le prologue du Tour de Suisse 2012partira de Lugano avec un défi très excitant le long d’un parcours extrêmement sélectif, avec départ etarrivée de Lugano.A great sport event for cycling fans. The Tour de Suisse 2012 preliminary time trial will start from Luganowith an exciting race over a carefully chosen route with both departure and arrival from Lugano.

DAL 15 GIUGNO AL 1 AGOSTOOPEN SEASON E LONGLAKE FESTIVAL - LUNGOLAGO AI PEDONI - (LUNGOLAGO DI LUGANO)Ogni venerdì e sabato animazione serale sul lungolago sbarrato al traffico veicolare, con rassegne dicabaret, musica classica, musica latino-americana, eventi per grandi e piccini.Veranstaltungen an der verkehrsfreien Seepromenade Freitagabends und Samstagsabends, mit speziellansprechenden Vorstellungen: Kabaret, Klassische Musik, Lateinamerikanische Musik;Tous les vendredis et samedis soir, la route le long du lac est fermée à la circulation des véhicules;animations passionnantes: cabaret, musique classique, musique latino-américaine;

DAL 21 GIUGNO AL 2 AGOSTOCINEMA AL LAGO - (LIDO DI LUGANO)I più famosi film visti sullo schermo gigante al lido di LuganoKino am See: die Kinovergnügen in lauer SommernachtCinéma au bord du lac – Cinema on the Lake

22 E 23 GIUGNOLUGANO FASHION SHOW - (PIAZZA MANZONI, LUGANO)Sfilata di moda - Modenschau auf der Piazza - Fashion Show open air

DA GIUGNO A SETTEMBRE

CERESIO ESTATE - (LUGANO E DINTORNI)Concerti di musica classica tenute nelle chiese della regione

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