Edilizia - Verde e Arredo urbano

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E DILIA 2000 .it SPECIALE Quotidiano online di edilizia dedicato ai professionisti del settore IL SISTEMA DEL VERDE URBANO Gli elementi naturali all’interno del tessuto cittadino ARREDO URBANO Componenti e spazi di relazione DE GRECIS GRANDI VIVAI La cultura del verde urbano Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CNS S1/BA - € 2,00 - Anno 2009 Numero 6 In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di BARI per la restituzione al mittente previo pagamento resi www. VERDE E ARREDO URBANO

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Rivista trimestriale di edilizia N.6

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EDILIA2000.it

Speciale

Quotidiano online di edilizia dedicato ai professionisti del settore

il SiStema del verde urbanoGli elementi naturali all’interno del tessuto cittadino

arredo urbanoComponenti e spazi di relazione

de GreciS Grandi vivaiLa cultura del verde urbano

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verde e arredourbano

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sommario

Direttore responsabileArch. Alessandro Robles

Direttore editorialeArch. Lorenzo Margiotta

redazioneHanno collaborato a questo numero:- Arch. Annamaria Lucarelli- Arch. Vito Signorile- Arch. Valentina Caprioli- Maurizio Margiotta- Dominika Sochan

segreteria di redazioneSimona Serpino

EditoreEvolution City Group S.a.S.di Maurizio Margiotta & C.

registrazioneTestata giornalistica registrataRegistrazione del Tribunale di Barin. 33/07 del 4 Ottobre 2007Iscrizione al ROC n. 16655

PubblicitàCamilla Maioranotel. [email protected]

Contattitel. 080-2146234fax 080-4552441email: [email protected]: www.edilia2000.it

speciale“Verde e arredo urbano”Anno 2009 - Numero 6

TipografiaPubblicità e stampa S.n.c. - Bari

© Diritti di riproduzione riservati

EVENTi6 Arch. Annamaria Lucarelli

il Verde Pensile Strategie progettuali per la sostenibilità degli edifici

iNTErVisTa12 Arch. Alessandro Robles De Grecis Grandi Vivai La cultura del verde urbano

EDiTorialE5 Arch. Lorenzo Margiotta

Una nuova urbanità Qualità della vita nella città del futuro

8 Arch. Vito Signorile arredo Urbano Componenti e spazi di relazione

9 Arch. Lorenzo Margiotta il sistema del verde urbano Gli elementi naturali all’interno del tessuto cittadino

11 Park Güell a Barcellona Il parco di Antonio Gaudì

arTiColi

16 Gruppo Sogimi Tecnodeck®

17 Sorem Broker arts inox

18 M&D Vista System Totem bifacciale con piedistallo

sCHEDE ProDoTTo

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speciale “Verde e arredo urbano” EDiTorialE

È ormai evidente che ci troviamo di fronte ad una mutazione profonda dell’habitat dell’uomo.A partire dalla concezione sociale di fondazione delle polis greche e delle civitas romane, c’è sem-pre stata l’idea di fondo che poneva la struttura e l’organizzazione degli aggregati urbani in funzione delle esigenze comuni della cittadinanza.Erano città pensate con l’ottica di un ruolo pret-tamente sociale, basti pensare alle varie funzioni dell’Agorà e della biblioteca romana, che doveva garantire un equilibrato governo ed un uso razio-nale del territorio.Oggi siamo di fronte a situazioni urbane molto più complesse che hanno determinato negli ultimi decenni non più il semplice sviluppo della città tradizionale bensì l’organizzazione di una maglia eterogenea di sistemi urbani interconnessi che hanno determinato profondi cambiamenti delle nostre società, delle nostre economie e delle no-stre culture. E’ quasi ovvio comprendere come l’originario inse-gnamento dell’antica polis o della mitica città del buongoverno medioevale abbia perso di significa-to in epoca moderna.Abbiamo assistito a grandi trasformazioni sociali ed economiche: progressiva diminuzione della classe operaia e deindustrializzazione dei territori, aggra-vamento delle disparità sociali e crisi dei quartieri popolari, crescente immigrazione e invecchia-mento della popolazione, persistente espansione urbana e uso generalizzato dell’automobile.Siamo giunti inevitabilmente alla trasformazione autonoma della megalopoli in una “città infinita”, così come la descrive il Prof. Massimo Cacciari.Ma non possiamo restare passivi e totalmente as-senti ad uno stravolgimento totale del messaggio di civiltà che l’habitat urbano deve continuare ad avere.Il rilancio della città deve partire dall’evoluzione di un concetto base di vita e socializzazione urbana.Poiché abitiamo e viviamo in contesti urbanizzati

abbiamo l’obbligo morale di migliorarne la qualità della vita, impegnandoci per una nuova urbanità che sappia coniugare principi di governo etico, di sviluppo sostenibile e di una maggiore solidarietà.Ecco come l’approccio professionale a questo tema si sviluppi in progettazioni ad ampio raggio che studiano una nuova politica della città con soluzioni alternative di arredo urbano, parchi natu-rali, verde territoriale, ecc.Allora il verde diffuso, un collegamento in serie di nuovi parchi urbani, i giardini pubblici e i viali alberati, un ambiente urbano decongestionato dal traffico, piazze sicure per una fruibilità serena ed idonea a passeggiate rilassanti, un centro cit-tà ricco di vecchi e nuovi monumenti, scenari di generosi orizzonti spaziali, indispensabili ma non ostative strutture per lo svago e il divertimento, fanno da cornice ad una diversa socializzazione cittadina che fa dell’arredo urbano il suo leitmotiv principale.

Arch. Lorenzo Margiotta

Una nUova UrbanitàQuAlItà dEllA v ItA nEllA CIttà dEl futurO

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EVENTi

Si è svolto a Bitonto (BA), presso la de Grecis Grandi Vivai, il convegno sulle “Coperture a Verde” orga-nizzato dall’Associazione Italiana donne Ingegneri ed Architetti (sez. Bari).di estremo interesse è risultato l’intervento del prof. Giovanni Sanesi -dell’università di Bari- sulle espe-rienze nella progettazione di giardini pensili, tetti verdi ed urban green.Affascinante anche la sua breve introduzione che ha richiamato alla memoria l’antica tipologia del tetto di copertura realizzato con piote di erba e terra ancora oggi in uso nelle culture nord euro-pee ed africane.

“In questi contesti la natura, attraverso le sue di-verse espressioni, è sempre stata plasmata non solo per fini prevalentemente funzionali, ma anche estetici e per garantire agli utilizzatori degli edifici la percezione di uno stato di generale e completo benessere. Al tempo stesso l’utilizzazione di materie disponibili in loco e riciclabili ha sempre garantito il minimo impatto”.

I giardini pensili, attraverso le diverse tecniche oggi disponibili, possono rappresentare una opportuni-tà per migliorare la presenza di verde nelle nostre città.la realizzazione di un verde pensile non può essere indipendente dallo studio dell’ambiente nel quale il progetto deve essere inserito.la progettazione e realizzazione di un tetto verde deve avvenire nella perfetta conoscenza dei ma-teriali e delle tecniche costruttive.la manutenzione di un giardino pensile è altret-tanto importante e deve essere effettuata nella piena conoscenza del progetto e delle tecniche adottate.Successivamente il Prof. Sanesi ha brillantemente appassionato tutti i partecipanti al convegno con i suoi concetti basilari sul verde urbano. “nel corso della seconda metà del XX secolo la dotazione, funzionalità ed accessibilità del verde urbano sono diventate oggetto di discussione, specie a seguito del veemente processo di urba-nizzazione che si è manifestato a partire dagli anni cinquanta.In questo periodo storico anche in Italia si sono af-fermati standard minimi, anche per quanto riguar-da il verde, nella progettazione e realizzazione degli spazi urbani.A livello nordamericano il ruolo principale del verde urbano si è orientato prevalentemente verso interessi e politiche di carattere ambientale-economico, in particolare, a livello di ricerca e tecnico-applicativo, sono stati messi in evidenza i benefici che le diverse tipologie di verde posso-no garantire alle cittadinanze nell’intercettare le componenti inquinanti dell’atmosfera, nel seque-strare il carbonio, nel migliorare il clima e la qualità ambientale degli insediamenti umani. Sono queste alcune delle funzioni che possono essere attribuite alle coperture verdi.A livello europeo nel corso degli ultimi decenni tutti gli aspetti collegati alla salute ed al benesse-re sono diventati prioritari anche se la questione ambientale rimane sempre al centro degli interessi delle politiche del territorio specie nel contesto

centro-nord europeo”.tra le tematiche del Convegno, una vasta eco è stata anche determinata dall’argomento clou del momento: lo sviluppo sostenibile.Ed il Prof. Sanesi non si è sottratto sviluppando il vasto tema in forma olistica.“Secondo il rapporto Bruntland (1987) si definisce sviluppo sostenibile, lo sviluppo che garantisce le necessità della presente generazione senza com-promettere la possibilità delle future generazioni di potere soddisfare le proprie.In particolare questo concetto può essere ricon-dotto a tre criteri fondamentali:1) utilizzo delle risorse rinnovabili nell’ambito del tasso di loro rigenerazione;2) l’utilizzo delle risorse non rinnovabili deve essere assicurata nella quota di rigenerazione di eventua-li risorse rinnovabili che possono essere considerate in sostituzione delle prime;3) la quota delle emissioni inquinanti non deve superare la capacità di assimilazione da parte dell’ambiente.Grazie agli effetti sui microclimi e sul mesoclima, la vegetazione urbana può creare condizioni di maggior benessere per i cittadini che utilizzano gli spazi verdi e consentire un risparmio energetico per la climatizzazione dei fabbricati”.

Come non condividere in pieno queste aspettati-ve?

Il vErdE PEnSIlEStrAtEGIE PrOGEttuAlI PEr lA SOStEnIBIlItà dEGlI EdIfICI

Articolo di:Arch. Annamaria Lucarelli

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arTiColi

Il complesso degli interventi e delle problematiche che compongono il tema dell’arredo urbano, è costituito dalla esigenza espressa dall’utenza di avere un livello di qualità della vita sempre miglio-re, i cui beni qualificanti siano riferiti a beni d’uso collettivo e quindi interessanti l’intera città.Potremmo in via di massima dire che l’Arredo ur-bano è quella disciplina che ha come oggetto di studio lo Spazio urbano.Ma la sua accezione è alquanto vasta perché spazia dal design delle minute attrezzature d’uso pubblico degli spazi comuni della città fino alla progettazione dei fatti formali dell’intera struttura urbana (il cosiddetto town-design).E ciò è facilmente spiegabile perché un qualsiasi

intervento nella città presuppone la consapevolez-za che l’intervento stesso, pur modesto, comporta l’introduzione di nuovi elementi che modificano le condizioni di equilibrio in atto.l’arredo urbano è una tematica vasta e i limiti della proposta vanno ricercati nell’ambito delle attrezzature necessarie alla copertura della funzio-ne d’uso degli spazi urbani.design e arredo urbano sono, così, in sintonia per fornire una risposta univoca che vuol essere testi-monianza delle possibilità di utilizzo dei prodotti industriali, ovvero di prodotti realizzati serialmente e con tecnologie industriali.Caratteristiche di tali produzioni sono affidabilità,

reperibilità continua, materiali idonei ad una eco-nomia di gestione e manutenzione.Ma gli elementi di arredo, intesi come attrezzature, servono a rendere generalmente più usufruibile la struttura urbana migliorandone la capacità comu-nicativa.Ecco come l’insieme di attrezzature ed elementi concorrono poi a qualificare lo spazio urbano inteso come spazio di relazione: in pratica l’inse-rimento di questi elementi di arredo risulta idoneo a garantire funzioni socialmente catalizzatrici e tali da elevare il grado di fruibilità e accettazione de-gli spazi collettivi.Infatti gli spazi collettivi si pongono quali insiemi di luoghi tipici e deputati ove avviene lo scambio sociale: sono i nodi nei quali o intorno ai quali si articola il sistema delle relazioni urbane.Ma le rapide trasformazioni edilizie e della moto-rizzazione, che hanno interessato le città dalla fine dell’800 in poi, hanno fatto perdere il controllo dell’ambiente urbano: la città non cresce più al passo con la vita dell’uomo, logica per la quale gli spazi esterni si modellavano anche in funzione dell’uso sociale.E’ pertanto necessario che l’architetto si riprenda la pratica della progettazione complessiva, esten-dendo la stessa attenzione che dà al costruito anche a tutti gli altri elementi che compongono l’ambiente urbano.l’arredo urbano non opera più, quindi, come “ma-quillage” da applicare su un tessuto dequalificato o già inficiato, piuttosto si pone come operazione di approfondimento dei modi di progettazione e gestione degli interventi. In altri termini è un ampliamento di visuale per su-perare la dicotomia tra costruito e non costruito: è un approfondimento interdisciplinare che consen-ta la progettazione di un sistema di arredo urbano integrato con la residenza e gli altri ambiti della città.Basti qui esaminare, come semplice esempio, la progettazione ed esecuzione degli interventi di pedonalizzazione degli spazi urbani.la costruzione delle cosiddette aree pedonali non può essere, infatti, un intervento improvvisato per-ché deve essere attentamente studiato, progetta-to e gestito attraverso l’individuazione dei principi e delle regole che devono essere alla base di tale processo.Gli spazi pedonali sono in realtà strumenti di coe-sione della città e, come tali, devono presupporre un’accurata fase preliminare di analisi da parte dei tecnici progettisti chiamati ad intervenire.I luoghi riservati al transito pedonale concorrono in modo efficace a costruire un ambiente urbano a misura d’uomo ed anche a misura degli interessi e delle attività produttive che complessivamente si hanno nella città.E non va qui dimenticato il tema determinante del rapporto intrinseco tra aree pedonali ed inse-diamenti commerciali, intesi nel ruolo di principali elementi di animazione degli spazi urbani collettivi. numerosi interventi (anche stranieri) hanno dimo-strato che una ripedonalizzazione di luoghi isolati, avulsi dalla vita attiva della città rischia sempre di creare luoghi malinconici e terribilmente tristi, mentre importanti esperienze positive hanno con-fermato l’assoluta necessità degli spazi pedonali come momento vitale funzionale, produttivo e ri-creativo della città moderna.Se quindi “arredo urbano” significa incidere sullo spazio fisico della città, esso è anche progettazio-ne e costruzione urbana alla scala minuta dello spazio che l’uomo vive quotidianamente, con tutti i connessi che costituiscono le definizione funziona-le e formale del connettivo urbano.

Arredo UrbanoComPoNENTi E sPazi Di rElazioNE

Articolo di:Arch. Vito Signorile

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speciale “Verde e arredo urbano”

Il verde all’interno delle città costituisce un fonda-mentale elemento di presenza ambientale che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli ef-fetti di degrado e gli impatti negativi prodotti dalla presenza di un edificato scadente, specialmente nelle arre urbane periferiche.la presenza di parchi, giardini, viali e piazze albe-rate o comunque dotate di arredo verde consen-te di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale e di fornire un fondamentale servizio alla collettività, rendendo una città più vivibile e a di-mensione umana.Ma perché la struttura vegetale possa realmente avere la capacità di incidere sul comfort urbano bisogna puntare su una vera e propria organizza-zione degli elementi di “verde urbano” all’interno della città stessa.Nel recente passato, nella pianificazione urba-nistica, il rapporto tra edificazione ed aree verdi è stato quasi sempre limitato alle previsioni degli standard urbanistici, senza dare la benché minima importanza alla forma e alla dimensione del verde.la aree verdi delle periferie di recente espansione sono spesso spazi abbandonati, campi incolti se non addirittura discariche abusive, e come tali non sottoposte a controlli, manutenzione, bonifiche igieniche e quindi non fruibili, mentre il verde pre-sente nelle aree centrali risulta sempre di modeste dimensioni o comunque non sufficiente a garantire una equa fruibilità per tutti i cittadini.Risultano evidenti, quindi, le enormi difficoltà, per implicazioni culturali e problemi specificatamente tecnici, cui si va incontro qualora si voglia realiz-zare un vero “sistema integrato del verde” che inglobi al suo interno zone pedonali, piazze e corti pubbliche, viali alberati, piste ciclabili, giardini e parchi pubblici.Fortunatamente le attuali pianificazioni e program-mazioni del territorio prevedono la presenza di spazi verdi progettati per contribuire a migliorare la qualità della vita in modo significativo.la presenza del verde nel tessuto urbano, infatti, è fondamentale non solo per il miglioramento della qualità ambientale, ma anche per gli effetti posi-tivi che determina sul benessere psico-fisico della popolazione. Oggi si può anche parlare di “verde di arredo”, un termine che indicherebbe in genere la parte di verde urbano che deve assolvere ad una fun-zione igienico-sanitaria ed estetico-architettonica, allo scopo di migliorare le condizioni insediative e residenziali delle popolazioni e rendere più gra-devole la permanenza in città, e quindi favorire un’integrazione fra elementi architettonici e verde nell’ambito della progettazione dell’arredo urba-no. vari e differenti possono essere le occasioni di in-tervento per un inserimento coordinato del verde disseminato in diversi punti del tessuto urbano: spa-zi verdi di quartiere, verde stradale e viali alberati, piccoli spazi di verde pubblico realizzato in funzio-ne di spartitraffico, verde scolastico, cannocchiali verdi, verde attrezzato per lo sport di base, verde residenziale e privato.Ma se vogliamo quartieri d’abitazione ricchi di at-mosfera e occasioni di socializzazione, dobbiamo prendere spunto anche dai luoghi in cui questa atmosfera è già presente, là dove strade e piazze hanno dimensione appropriata e in giusta scala, arricchite sì di verde ma con aree pedonali dalle dimensioni generose.

Per soddisfare i propri bisogni l’uomo modifica l’ambiente e induce alterazioni, talvolta irreversibili.

il SiStema del verde urbanoGLI ELEMENTI NATuRALI ALL’INTERNO DEL TESSuTO CITTADINO

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Pertanto risulta necessario assicurarsi un comfort abitativo bivalente:- un comfort interno alle abitazioni, che sia salubre e privo di esalazioni dannose;- un comfort ambientale che si accompagni ad una ri-chiesta di temperature stabili e bilanciate.E a ciò può aiutare l’utilizzo architettonico del verde perché garantisce un paesaggio cromatico sempre diverso, con inserimento di segnali naturali che indirizzano e delimitano aree funzionali urbane differenti, le quali -tra l’altro- usufru-iscono della vegetazione come elemento di controllo del microclima e del comfort termico.Infatti il diffondersi dell’attività edilizia fa indubbiamente sorgere una serie di problemi legati alle nuove urbanizza-zioni. Ma in tali aree il verde deve trovare il suo posto dignitoso, e soprattutto nei nuovi interventi residenziali deve essere prevista la realizzazione di un adeguato arredo.va detto però che risulta di notevole importanza che le

Amministrazioni esigano che il verde venga realizzato sulla base di un progetto approvato da un Ufficio comunale de-dicato esclusivamente alla problematica del verde, senza stravolgimenti in fase di esecuzione delle opere.Nel nostro Paese, sulla scorta di ciò che da tempo si verifica all’estero, sta prendendo piede presso numerosi Comuni la previsione di un regolamento del verde, che suggerisca al privato cittadino i criteri per la realizzazione del verde ornamentale.Certamente gli indirizzi del verde pubblico spesso vengono, di riflesso, seguiti anche dal privato, per cui un miglioramen-to d’immagine del verde urbano trova indubbiamente un riscontro graduale a livello di verde privato. E’ auspicabile quindi che vi sia ormai la possibilità di mi-gliorare la qualità della vita urbana attraverso spazi aperti coerentemente progettati.

arch. Lorenzo Margiotta

arTiColi

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speciale “Verde e arredo urbano”

Park Güell a BarcellonaiL parco di antonio GaUdìIl celebre Park Güell è il capolavoro più esteso tra le creazioni della mente ge-niale dell’architetto catalano Antonio Gaudi.Il parco nasce dall’idea del committen-te, Eusebi Guell Bacigalupi, di realizzare (nel 1903) una città-giardino sull’esempio di quelle inglesi, cioè centri abitati dove fosse possibile unire le costruzioni agli elementi naturali del luogo, nel quartiere nord-orientale di Barcellona alle pendici del monte tibidabo.Più di 60 lotti edificabili erano stati as-segnati, ma soltanto due case furono costruite. Il progetto era radicale per la sua epoca, ma fu un fallimento e venne abbandonato nel 1914.Antonio Gaudì aveva già pensato di rea-lizzare una lottizzazione edilizia in mezzo al verde, rispettando le forme della natura.Successivamente il Consiglio della Città di Barcellona comprò tutta la proprietà nel 1922 decidendo di cambiarne il pro-getto, e di affidarne a Gaudì stesso la tra-sformazione della città-giardino in parco pubblico.Antoni Gaudí (1852-1926) era la più gran-de figura del movimento di Art Nouveau in Catalogna conosciuta come “Mo-dernisme” ed uno degli architetti di stile modernisti più importanti universalmente, amato o deriso dalla maggior parte della gente. E in quest’avventura Gaudì vi applica, quindi, tutta la sua esperienza e fantasia con creazioni artistiche mai provate pri-

ma. Il progetto nasce da un’idea di curve dove tutto è ondeggiante e contorto fino a creare un’atmosfera fantastica. Il bello del suo operare è che risulta di una semplicità esemplare, che si traduce in essenzialità. Amore, semplicità e umiltà, erano le regole del suo fare. l’architetto è l’uomo della sintesi.Ed Antonio Gaudì è capace di vedere le cose nel loro insieme prima ancora di rea-lizzarle, egli situa e armonizza gli elementi nel loro rapporto plastico reciproco.

Gaudì realizza quest’opera ricalcando la struttura di un paesaggio naturale: si possono trovare, infatti, fontane, grotte, colonne-albero e arcate artificiali di roc-cia.la stessa recinzione del Parco è costituita da mura di cinta -ricoperte con fram-menti di ceramica rossa e bianca- che seguono il profilo sinuoso della montagna su cui è costruito tutto il parco urbano, creando così un profilo ondulato della struttura.Entrare nel Parco Güell è come entrare in un mondo di fantasia. Gaudì infatti ha decorato il Parco con sculture e mosaici colorati ricorrenti in tutto il percorso, re-alizzati con pezzi di vetro o frammenti di ceramiche.numerose le riproduzioni degli animali fantastici, compresa la famosa salaman-dra che, sita dinanzi all’ingresso principa-le, accoglie in un’esplosione cromatica i visitatori.

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de GreciSGrandi vivai

LA CuLTuRA DELVERDE uRBANO

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Per conoscere il punto di vista di una grande azienda, operante sul territorio sia in ambito pub-blico che privato, abbiamo ascoltato Giuseppe de Grecis, dell’omonimo gruppo industriale che, attraverso due società, una che si occupa della produzione di essenze di diversa specie e dimen-sione e l’altra che eroga servizi di progettazione e manutenzione, offre tutti i servizi legati alla gestio-ne del verde.

la sua azienda, si è interessata di Verde Urbano? E come?

Ci siamo interessati da sempre di verde urbano maturando una certa esperienza e ponendoci come priorità la qualità dell’ambiente in città.Purtroppo il verde urbano fa parte di tutti i pro-grammi elettorali ma le proposte non trovano mai applicazione concreta. Perseguire una vera poli-tica di verde urbano invece significa predisporre un programma, attuarlo ed innescare un mecca-nismo veramente operativo, così come avviene in qualsiasi altro settore.Per far ciò è necessario creare gli strumenti giusti affinché le Amministrazioni possano concreta-mente inserire la problematica del verde nella loro programmazione in modo da diffondere la cultura del verde nelle città. da noi questa cultura manca quasi completamente, eccezion fatta per alcune

realtà. Se esistono delle chiare leggi che regola-mentano le costruzioni non si può dire che esista

lo stesso grado di attenzione per gli spazi verdi dei centri abitati.lo sviluppo edilizio ha cambiato il volto delle città e portato alla riduzione degli spazi libe-ri, ma nelle zone di espansione è possibile compensare la carenza di verde attraver-so piccole e grandi opere che possano restituire il giusto equilibrio tra costruito e vegetazione.un esempio italiano è torino che, no-nostante sia una grande area urbana piena di problematiche, ha maturato la giusta sensibilità ed oggi è la città con

il miglior rapporto di spazio verde per abitante grazie ad opere mirate co-me i grandi parchi urbani periferici e gli interventi di compensazione che consistono nel ritipizzare aree destinate a costruzione, restituen-do il valore economico ai pro-prietari attraverso la cessione di altri spazi.

Giuseppe de Grecislegale rappresentantedirezione tecnica

iNTErVisTa

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Come ritiene attuabile e prioritario l’inserimento del Verde nella progettazione di arredo Urbano?

A causa del momento di grande contrazione economica che stiamo vivendo, ma anche di condizioni molto diverse, in Italia tali progetti sono difficilmente attuabili, però può essere utile cono-scere quali scelte siano state adottate nel mondo per rendere più vivibili le città.Ad esempio si è modificata l’entità della cubatura realizzabile, dando anche la possibilità di svilup-parlo in altezza, e si sono effettuate grandi demo-lizioni per realizzare aree di verde urbano e spazi pubblici in generale.Questo tipo di situazioni sono già presenti in città come Parigi e londra. In Italia non è ancora stato fatto nessun intervento di questo tipo anche se si tratta di progetti sostenibili dal punto di vista ma-croeconomico e favorevoli a chi costruisce. Ma in assenza di presupposti economici per chi opera e di strumenti che non penalizzino chi investe simili progetti sono irrealizzabili.del resto le realizzazioni non devono passare ne-cessariamente solo attraverso l’intervento pubbli-co.Attuare restrizioni nei confronti di lottizzazioni e nuo-ve aree commerciali in favore del verde diventa inutile se alla stessa attenzione non segue una veri-fica a posteriori. Per esempio, se per la costruzione di un ipermercato si impone di creare un’area a verde ma poi non segue un’adeguata vigilanza, è chiaro che le aree restano incolte e abbandonate, il più delle volte adattate a parcheggio e quindi la realizzazione dell’’ipermercato resta un elemento dominante e invasivo nell’ambiente.

le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di esperti e collaborazioni qualificate per poter attuare una buona manutenzione del verde cittadino. Cosa consigliate?

È necessario che il verde venga realizzato con le migliori tecniche da professionisti, non da persone che lo fanno come attività occasionale, e che inoltre si effettui nel tempo una corretta manuten-zione (con eventuale integrazione delle essenze) per recuperare quanto perso nel tempo. Prima ancora di pensare alla fase di nuove progettazioni è necessario pensare a custodire quello che pos-sediamo, fissando delle regole che consentano di conservare il verde pubblico e privato. un classico esempio di distruzione si è consumato qui in Puglia con la pratica di potare le conifere. In questo modo si è danneggiato un patrimonio degli ultimi trent’anni, perché le conifere non vanno mai po-tate se non per bilanciare l’albero o in presenza di rami secchi che vanno eliminati per alleggerire la pianta. Se è vero che in spazi privati c’è libertà decisionale è anche vero che la continuità di ver-de e costruito, che si tratti di pubblico o di privato, rappresenta anche il nostro ambiente urbano.E l’altro punto importante è proprio quello del ri-spetto delle specie autoctone e compatibili. negli ultimi decenni, infatti, una politica commerciale ha invaso il territorio pugliese di essenze varie, come

>>vincenza de GrecisUfficio marketing

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ad esempio i palmizi, ed ora problemi di vario tipo, con in testa il rhynchophorus ferrugineus, stanno causando la distruzione di queste specie.

Nelle grandi città estere si ha molta attenzione per i Parchi urbani che si insinuano tra i quartieri. Cosa proporre ai Comuni del nostro Paese?

Occorrerebbe creare una vera e propria cultura dell’inserimento del verde in un contesto urbano. Questo significa far maturare un gruppo di professio-nisti che si occupi specificatamente di questo, ma per far sì che ciò avvenga è necessario che ci sia anche un mercato determinato da precise regole. Il nostro verde urbano dovrebbe vivere attraverso aree di interesse e la gente dovrebbe pensare al verde come a un investimento, un’opportunità eco-nomica oltre che al presupposto per una migliore qualità della vita. I nostri imprenditori italiani se hanno degli incentivi in termini di cubatura sono più portati a realizzare opere in linea coi principi di sostenibilità.

le vostre realizzazioni sono sempre state attente ad una integrazione tra Verde e Costruito. Quali sono le Vostre proposte perché l’architettura si armonizzi sempre con la natura?

Tutte le maggiori riqualificazioni sono passate dall’uti-lizzo del verde come elemento che riesce a coniu-gare gli spazi urbani. Ci sono opere nel mondo che in Italia non sono state mai attuate. Interi quartieri ricostituiti con degli spazi destinati a piazza collegati al verde che si insinua nell’abitato attraverso arterie alberate. Perché non pensare al verde urbano come a qualcosa di più unitario dove ogni spazio viene sì trattato in modo specifico ma all’interno di un qua-dro fatto di percorsi che permettono alla gente di imparare a vivere la città? Si potrebbe creare più ciclabilità, tematizzare le aree e dividerle per interes-se o categoria sociale in modo da fornire attenzioni particolari all’utente. la gente dovrebbe capire che la progettazione non è solo frutto di episodi casuali. realizzare un parco non è facile ma spesso accade che le amministrazioni, non investendo in preliminari indagini di mercato, favoriscono il degrado dell’ope-ra che finisce per diventare oggetto di devastazione da parte dei vandali e vittima di meccanismi sociali imprevedibili.

Intervista diarch. alessandro robles

foto diLuca Grandi

luigi de Grecisresponsabile produzione

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Sogimi Spaviale luigi Schiavonetti, 27000173 roma (rM)telefono: 06726431Sito web: www.sogimi.come-mail: [email protected]

tecnodeck® è una doga per pavimenta-zione realizzata in legno e materiale ter-moplastico (WPC) alternativa al legno ed estremamente durevole nel tempo, che non necessita di manutenzione né di trattamenti superficiali e si pulisce facilmente: è quindi il prodotto ideale per pavimentazioni esterne ed interne.

tecnodeck® è un prodotto completamente riciclabile ottenuto con un processo di pro-duzione che utilizza i residui di lavorazione del legno, senza intaccare il patrimonio fore-stale del nostro pianeta.• resistente agli agenti atmosferici, ai fun-

ghi ed ai batteri• resistente alla rottura• non necessita di manutenzione con oli o

agenti immunizzanti• non si scheggia• resistente all’umidità, non marcisce• facile da montare utilizzando gli attrezzi

tradizionalmente usati per i manufatti in

legno naturale• non contiene elementi che danneggia-

no l’ambiente

distribuito capillarmente dalle 14 aziende del Gruppo Sogimi, tecnodeck® è disponi-bile nel colore marrone tropicale in doghe di lunghezza pari a 3mt; a richiesta viene for-nito anche nei colori marrone sabbia e nero vulcano.Associando le proprietà del legno e delle resine termoplastiche, tecnodeck è un com-posito che offre il meglio di ognuno di questi materiali: il tocco unico del legno, l’incom-parabile longevità dei materiali termoplasti-ci.resistente a sole, pioggia, funghi ed insetti, usura ed umidità, tecnodeck resta inalterato anno dopo anno senza bisogno di tratta-menti superficiali. tecnodeck, privo di materiali tossici è completamente riciclabile e quindi amico dell’ambiente.

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distribuito in esclusiva in Italia dal Gruppo Sogimi

sCHEDE ProDoTTo

16 www.edilia2000.it

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speciale “Verde e arredo urbano”

Progetto di sistemazione super-ficiale Piazza XXIV Maggio Comune di Salerno

ArTs Inox

Sorem Broker è la naturale evoluzione ed estensione delle forniture in senso tradizio-nale; rappresenta, infatti, l’evoluzione di un percorso imprenditoriale basato sulla conoscenza degli enti pubblici e delle loro esigenze in materia di qualità e affidabilità dei prodotti.

da una esperienza quindicennale nel setto-re delle forniture generali per enti pubblici e aziende la Sorem Broker s.r.l. propone il pro-prio modello di servizi: una rete commerciale operante su un’ampia gamma di prodotti provenienti dai più noti produttori italiani, e il tutto con un valore aggiunto di servizi e supporto che ne aumentano l’efficacia e la qualità.

Sorem Broker, è una rete di selezione e distri-buzione dei migliori prodotti per la pubblica amministrazione e per le aziende, in partico-lare è concessionaria esclusiva dei marchi Metalco S.p.A per quanto concerne l’arre-damento urbano e legnolandia S.r.l. per la realizzazione di parchi giochi, per le regioni Campania, Basilicata e Puglia.

Settori di distribuzione

- Arredo urbano- Parchi gioco - Attrezzature per palestre - Arredo elettorale - Bandiere per Enti e Società

a Z i E n d a

Sorem broker S.r.l.via rielle,1384030 San rufo (Salerno)telefono: 0975.395037fax: 0975.395042numero verde: 800.180.614Sito web: www.sorembroker.com E-mail: [email protected]

la linea di prodotti MEtAlCO in inox nasce con l’intenzione di offrire la certezza della durata a forme già consolidate da anni di esperienza nell’arredo delle città. la purezza dell’acciaio inox dà una per-fetta espressione alle idee e la lucentezza dell’elettrolucidatura esalta le linee pulite dei nostri prodotti.

la struttura della pensilina ArtS InOX è costi-tuita da colonne portanti in tubo d’acciaio inox AISI 304l ø129x3 mm con base in accia-io zincato e verniciato a polevri P.P. sp. 15/10 mm, collegate superiormente da un profilo in estruso di alluminio con funzione di pluvia-le, rivestito in lamiera d’acciaio inox.la copertura a sbalzo è in lastre di metacri-lato trasparente o fumé (sp. 4 mm) sostenute

da una struttura composta da centine e controcentine in estruso di alluminio vernicia-to con supporto a vista e tiranti ø 17,2x2 mm in acciaio inox, ancorati agli innesti superiori delle colonne, in tubo d’acciaio inox. le pa-reti sono in vetro accoppiato sp. 4+4 mm a filo lucido oppure in lamiera forata spessore 2 mm con fori quadri 8x8 mm.la pensilina può essere fornita completa di parete laterale in vetro o in lamiera forata, maniglione in tubo d’acciaio inox, panca in inox, bacheca informativa di fondo, parete pubblicitaria laterale, targa porta insegne frontale in estruso di alluminio, sistema di illu-minazione. tutta la viteria è in acciaio inox. dimensioni 1600x3381 mm (3 moduli), altezza 3144 mm.

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ToTem bIfAccIAle con pIedIsTAllo

M&d Srl è distributrice in Italia, da ormai 4 anni, del brand vista System, sistema di se-gnaletica direzionale. vanta un’esperienza ormai quindicinale nel settore specifico della segnaletica per interni ed esterni in profili modulari. l’introduzione del nuovo sistema MCft (Mo-dular Curved frame technology - Sistema di Profili Modulari Curvi) rappresenta un con-cetto nuovo nel settore della segnaletica,

è stato infatti creato per colmare la lacuna esistente tra i sistemi realizzati su misura e i sistemi modulari.Il sistema MCft incoraggia il progettista o il designer a partecipare al design e allo svi-luppo di nuove idee per la realizzazione di prodotti nuovi, a diventare parte integrante del processo di sviluppo, fornendo nuove idee che rispecchiano le reali esigenze del mercato.

a Z i E n d a

M&d Srlvia t. nuvolari, 542017 novellara (rE)telefono: 0522 652161fax: 0522 652162Sito web: www.vistasystem.itE-mail: [email protected]

vista System è l’unico sistema che presenta oltre 50 estrusioni diverse con larghezze e forme illimitate: più di quattro volte il nu-mero di larghezze offerto da qualsiasi altro sistema curvo attualmente disponibile. la vasta gamma di misure e forme consente al cliente di attenersi ad un solo sistema per tutto il progetto e di trovare delle soluzioni per qualsiasi tipo di segnaletica richiesta. L’estrema flessibilità e versatilità del sistema permettono l’applicazione dello stesso nei più svariati settori: stampa digitale, incisoria, prevenzione e sicurezza, arredo, insegnistica, serigrafia, ecc.

vista System International, azienda in rapida crescita e leader mondiale nell’ambito del Sistema di Profili Modulari Curvi (MCFT) con centro di distribuzione esclusiva per l’Italia a novellara (rE), ha lanciato un nuovo prodot-

to da aggiungere alla sua già vasta gamma di prodotti di segnaletica: un totem bifaccia-le con piedistallo per una migliore visibilità e maggiori possibilità di design.

Il piedistallo è un mini totem bifacciale posi-zionato nella parte inferiore e ha dimensioni proporzionalmente più piccole per creare un look prestigioso accattivante. La grafica può essere inserita separatamente in entrambi i lati del piedistallo e la stessa segnaletica può creare un unico effetto di design. la nuova segnaletica è ideale per show rooms, ingressi, display e aggiornamenti di grafica su totem già esistenti.Il totem bifacciale con piedistallo può essere ordinato sia come un totem autoportante che come un totem da fissare a pavimento, a seconda delle esigenze.

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totem con la riproduzione di una piantina su una struttura v1000 x 1800 mm, montata su un piedistallo v800/200

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