Edilizia. Chiuse 1.140 imprese in 3 anni e il nuovo ... · trovare soluzioni.Quel-le suggerite...

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PROPOSTE Patto stabilità, potrebbero liberarsi 600 milioni «Siamo in mezzo a una crisi che sta spazzando via centinaia di impre- se e gettando sul lastri- co migliaia di fami- glie». Il commento amaro è di Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario e presidente del settore edilizia del- la Cna. I vertici dell’as- sociazione hanno ana- lizzato con preoccupa- zione i dati del settore. Ma è anche l’ora di trovare soluzioni. Quel- le suggerite dalla Cna sono due: «Innanzitut- to», dice Porcu, «occor- re allentare i vincoli le- gati al Patto di stabilità. A questo proposito, bi- sogna emendare la leg- ge regionale 16 del 2010, che risolverebbe la questione della dop- pia imposizione dei vin- coli di “patto” a danno delle risorse destinate al fondo unico degli en- ti locali. In questo mo- do», aggiunge il segre- tario della Cna, «si libe- rerebbero circa 600 milioni di euro da de- stinare allo sviluppo e al rilancio degli investi- menti». Eppure tutto questo non basta, sottolinea Zanda: «Sono anche necessarie politiche pubbliche che rimetta- no in moto la domanda e sostengano gli inve- stimenti. Il governo su questo punto», prose- gue Zanda, «è inerte, non fa nulla, ed è pure inadempiente. Degli impegni assunti l’anno scorso, per l’avvio dei piccoli cantieri e delle opere immediatamente realizzabili, è rimasta solo confusione e un nulla di fatto». (lan. ol.) L’assessore Cherchi studia una soluzione dopo i dubbi degli agriturismo Albo fornitori, avvio graduale Ricerca della Cgil in tutta l’Isola La crisi economica e il nuovo “assedio” ai diritti dei lavoratori Gli studiosi la chiamano “sindrome da assedio”. È l’effetto più evidente, nella percezione dei lavoratori, della crisi economica che stiamo vivendo, che finisce per colpire anche i diritti dei lavoratori. La Cgil sar- da, in collaborazione con l’Università di Cagliari, Di- partimento di Scienze so- ciali delle istituzioni, ha vo- luto scandaglia- re il mondo del lavoro nell’Iso- la, analizzando- lo con una pro- spettiva diver- sa, che non è quella classica dei numeri su occupati e pre- cari, ma quella della percezio- ne dei diritti dei lavoratori. L’obiettivo della ricerca, presen- tata ieri e durata circa un anno (ma si andrà avanti ancora con nuovi step), è quello di ri- spondere a due domande: «Che cosa rimane del- la consapevolez- za dei diritti del lavoro? E se tra i più anziani può essersi smarrito il sen- so originario dei diritti del lavo- ro, tra i più gio- vani è mai na- to?». «Per ri- spondere a que- sti due quesiti, ne sono stati posti cento a 2.457 lavorato- ri di grandi aziende della Sardegna, gra- zie alla collabo- razione con la Cgil», ha spiegato Lilli Pruna, coordi- natrice della ricerca, realiz- zata insieme alla professo- ressa Sabrina Perra e gra- zie al lavoro di una giovane laureata in Scienze Politi- che, Silvia Tedde. I RISULTATI. Quello che emerge dallo studio, appun- to, è che i lavoratori intervi- stati, per lo più tra i 45 e i 59 anni, al lavoro da molto tempo nelle aziende del- l’Isola, siano stati colpiti da quella che i ricercatori han- no definito la “sindrome da assedio”. In altri termini, chi ha un’occupazione sta- bile e sicura, vede estender- si intorno a sé il disagio e la disperazione di precari e di- soccupati. Ragion per cui, il sentimento diffuso è quello «di avere un atteggiamento meno severo e intransigen- te nei confronti delle pro- prie condizioni di lavoro», anche quando peggio- rano. I NUMERI. Un concetto che emerge in parti- colare da una delle domande fatte agli intervi- stati, nella quale si chiede quale idea dei diritti si condivide di più? Il 39% dice che «i diritti devono essere difesi e rafforzati, anche con lotte sinda- cali». Quindi si evince che quat- tro persone su dieci chiedono una maggior tu- tela. È «un terre- no ampio di con- quiste da affer- mare», confer- ma Michele Car- rus, alla sua pri- ma uscita da segretario regio- nale della Cgil. E soprattutto un altro 31% affer- ma che i «diritti devono essere ri- spettati e non concessi in cam- bio di rinunce a qualcosa», con- fermando così che il lavoro è «oltre che mezzo per vivere, stru- mento di libertà e cittadi- nanza». Peraltro, dai questionari viene fuori che la situazione di crisi è peggiorata: il 60% dei lavoratori intervistati ha vissuto uno o più periodi di disoccupazione, mentre il 48% del campione ritiene che la condizione economi- ca della famiglia sia arretra- ta negli ultimi anni e quasi il 50% ha paura, o l’ha avu- ta almeno una volta, di per- dere il lavoro. (g. d.) ECONOMIA Continuano le difficol- tà dell’edilizia sarda. Gli artigiani della Cna prevedono, anche per il 2013, un calo degli investimenti e del vo- lume d’affari. Michele Carrus Lilli Pruna IL PRINCIPIO «Tutele da rispettare: non vanno concesse in cambio di rinunce» Occupazione ridotta del 10,7% nel 2012 e 1.140 im- prese artigiane scomparse nell’ultimo triennio. E per il 2013? Niente di buono: gli investimenti caleranno del 3% e il volume d’affari scenderà del 2%. È questa la fotografia dell’edilizia sarda scattata ieri dalla Cna. LE OPERE PUBBLICHE. L’uni- ca nota positiva è rappre- sentata dalle opere del Ge- nio civile: si stima una cre- scita pari al 2%. A condizio- ne, spiega la Cna nel suo studio, «che le gare bandite tra fine 2011 e 2012 segua- no l’iter previsto». L’anno scorso si è infatti concluso con poco più di 1500 bandi censiti, per un importo complessivo di 1,5 miliardi. Rispetto al 2011 si tratta di una crescita del 14% e del 40% sul fronte del valore. Questi dati, confermano da Cna, «devono però esse- re letti considerando che la domanda era quantificata in quasi tremila interventi dieci anni prima e che dei 1,5 miliardi in gara lo scor- so anno, 645 milioni si rife- rivano ai sette maxi-appal- ti dell’Anas per l’adegua- mento a quattro corsie del- l’itinerario Sassari-Olbia. Al netto di queste», aggiunge Cna, «il valore di mercato scenderebbe a 800 milio- ni». In ogni caso, sottolinea- no da Cna, «la tendenza in ripresa delle opere pubbli- che rimane condizionata dalla capacità della Pubbli- ca amministrazione di li- quidare i crediti delle im- prese, che ammontano a circa 240 milioni di euro». IL CREDITO. A settembre 2012, l’ultimo dato disponi- bile indica un volume di fi- nanziamenti concessi per l’acquisto di immobili pari a 6,8 miliardi, in calo ri- spetto ai 7,1 miliardi del giugno dello stesso anno: 3,9 miliardi (l’87%) si riferi- scono ad abitazioni, il resto alle altre tipologie di immo- bili. La flessione maggiore riguarda il credito per le fa- miglie: -14%. Ma non se la passa molto meglio l’azien- da che chiede prestiti per fare investimenti: -6% ri- spetto a settembre 2011. LE IMPRESE. Inevitabile l’aumento della mortalità delle imprese, che - secon- do Cna - conferma la ridu- zione dell’offerta del com- parto edile. Nel 2012 è sta- to quantificato un tasso ne- gativo vicino al 2%. Un an- no fa, risultavano attive 21.903 aziende, l’1,8% in meno rispetto al 2011 e il 3,6% in meno nel confron- to col 2009. La crisi travol- ge soprattutto gli artigiani: nel 2012 hanno perso un altro 3,3% dopo avere la- sciato sul terreno il 2,3% nel 2011. In tre anni sono scomparse 1.140 imprese artigiane. L’OCCUPAZIONE. Anche il numero di occupati segue lo stesso trend. Il calo della manodopera nel 2012 ha segnato il 10,7%. Dal 2008 si sono persi più di 14 mila addetti, vale a dire il 23% dell’offerta. Lanfranco Olivieri Edilizia. L’allarme degli artigiani Cna: nel 2013 giù investimenti e volume d’affari Chiuse 1.140 imprese in 3 anni Occupazione ridotta dell’11%: dal 2008 -14mila addetti 7 Le imprese scomparse in tre anni Il calo del volume d’affari nel 2013 il calo degli occupati nel 2012 I posti di lavoro persi dal 2008 Il calo degli investimenti nel 2013 LA CRISI DELL’EDILIZIA SARDA Fonte: Cna Sardegna -2,8% -2% 14.000 1.140 -10,7% A pochi giorni dalla pubblicazione del- l’elenco dei fornitori dai quali gli agri- turismo sardi dovranno obbligatoria- mente approvvigionarsi per alimenti e bevande non prodotte in azienda, re- stano in piedi le criticità espresse da associazioni di categoria e operatori. Ieri l’incontro con l’assessore regio- nale all’Agricoltura Oscar Cherchi al quale i rappresentanti di Cia, Confa- gricoltura e Coldiretti hanno comuni- cato i dubbi rispetto all’albo istituito con la legge regionale 1 del 2010. LE ASSOCIAZIONI. «Da una prima ana- lisi emerge la presenza di ditte che forniscono prodotti non sardi», sotto- linea ad esempio Mammola Fanni (Cia Turismo Verde) che apprezza co- munque la disponibilità dell’assesso- re a trovare una soluzione. Il presi- dente regionale di Coldiretti, Battista Cualbu, riconosce che l’assenza di un albo obbligherebbe i titolari di agritu- rismo a produrre tutto in azienda, una missione impossibile: «Chiediamo pe- rò un controllo dei fornitori e la so- spensione delle sanzioni in modo da dare il tempo agli operatori di far ro- dare la macchina». Maurizio Carta, segretario Agriturist per Confagricol- tura, ricorda che per iscriversi all’al- bo è sufficiente una dichiarazione so- stitutiva di atto notorio mentre le as- sociazioni di categoria chiedono un ruolo nel processo di controllo dei for- nitori. Michela Puliga, vicepresidente Agriturist e titolare di un agriturismo, scende nel concreto: «Solo uno dei miei fornitori abituali è iscritto al- l’elenco: per il resto dovrò rivolgermi a nuove ditte senza la certezza che i prodotti acquistati soddisfino le mie esigenze. La situazione si complica per le carni: non è specificato che ti- po di carni vendono gli iscritti, molti di loro sono allevatori, non dotati di un macello proprio. Questo comporta lungaggini per chi, ad esempio, neces- sita di piccole quantità di prodotto in tempi stretti». Elisabetta Falchi, presi- dente Confagricoltura chiede una mo- difica della legge e ribadisce la neces- sità di istituire un albo dei prodotti, ricordando l’assenza di un sistema di filiera a fronte di una scarsa capillari- tà della rete dei fornitori. REGIONE. Dal canto suo Cherchi ha incaricato i tecnici dell’assessorato di analizzare i punti critici del provvedi- mento (ritenuto comunque necessario per dare ordine al settore). «Visti i tempi ristretti fra la pubblicazione del- l’elenco dei fornitori e l’obbligo del suo utilizzo, previsto per questo mese - afferma - la priorità è di studiare un modo consentito perché l’entrata in vigore sia più graduale possibile. Pen- so per esempio alla possibilità di rin- viare eventuali sanzioni a dopo l’esta- te, e usare questo tempo per testare il sistema e perfezionarlo». Carla Etzo Redazione Cagliari Piazza L Unione Sarda (Complesso Polifunzionale S. Gilla) Tel. 070 60131 Fax 070 6013397 www.unionesarda.it ec[email protected] L’UNIONE SARDA 15 venerdì 19 aprile 2013 - www.unionesarda.it

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PROPOSTE

Patto stabilità,potrebberoliberarsi600 milioni«Siamo in mezzo a unacrisi che sta spazzandovia centinaia di impre-se e gettando sul lastri-co migliaia di fami-glie». Il commentoamaro è di FrancescoPorcu e Mauro Zanda,segretario e presidentedel settore edilizia del-la Cna. I vertici dell’as-sociazione hanno ana-lizzato con preoccupa-zione i dati del settore.

Ma è anche l’ora ditrovare soluzioni. Quel-le suggerite dalla Cnasono due: «Innanzitut-to», dice Porcu, «occor-re allentare i vincoli le-gati al Patto di stabilità.A questo proposito, bi-sogna emendare la leg-ge regionale 16 del2010, che risolverebbela questione della dop-pia imposizione dei vin-coli di “patto” a dannodelle risorse destinateal fondo unico degli en-ti locali. In questo mo-do», aggiunge il segre-tario della Cna, «si libe-rerebbero circa 600milioni di euro da de-stinare allo sviluppo eal rilancio degli investi-menti».

Eppure tutto questonon basta, sottolineaZanda: «Sono anchenecessarie politichepubbliche che rimetta-no in moto la domandae sostengano gli inve-stimenti. Il governo suquesto punto», prose-gue Zanda, «è inerte,non fa nulla, ed è pureinadempiente. Degliimpegni assunti l’annoscorso, per l’avvio deipiccoli cantieri e delleopere immediatamenterealizzabili, è rimastasolo confusione e unnulla di fatto». (lan. ol.)

L’assessore Cherchi studia una soluzione dopo i dubbi degli agriturismo

Albo fornitori, avvio graduale

Ricerca della Cgil in tutta l’Isola

La crisi economicae il nuovo “assedio”ai diritti dei lavoratoriGli studiosi la chiamano“sindrome da assedio”. Èl’effetto più evidente, nellapercezione dei lavoratori,della crisi economica chestiamo vivendo, che finisceper colpire anche i dirittidei lavoratori. La Cgil sar-da, in collaborazione conl’Università di Cagliari, Di-partimento di Scienze so-ciali delle istituzioni, ha vo-luto scandaglia-re il mondo dellavoro nell’Iso-la, analizzando-lo con una pro-spettiva diver-sa, che non èquella classicadei numeri suoccupati e pre-cari, ma quelladella percezio-ne dei diritti deilavoratori.L’obiettivo dellaricerca, presen-tata ieri e duratacirca un anno(ma si andràavanti ancoracon nuovi step),è quello di ri-spondere a duedomande: «Checosa rimane del-la consapevolez-za dei diritti dellavoro? E se trai più anzianipuò essersismarrito il sen-so originario deidiritti del lavo-ro, tra i più gio-vani è mai na-to?». «Per ri-spondere a que-sti due quesiti,ne sono statiposti cento a2.457 lavorato-ri di grandiaziende dellaSardegna, gra-zie alla collabo-razione con la Cgil», haspiegato Lilli Pruna, coordi-natrice della ricerca, realiz-zata insieme alla professo-ressa Sabrina Perra e gra-zie al lavoro di una giovanelaureata in Scienze Politi-che, Silvia Tedde.

I RISULTATI. Quello cheemerge dallo studio, appun-to, è che i lavoratori intervi-stati, per lo più tra i 45 e i59 anni, al lavoro da moltotempo nelle aziende del-l’Isola, siano stati colpiti da

quella che i ricercatori han-no definito la “sindrome daassedio”. In altri termini,chi ha un’occupazione sta-bile e sicura, vede estender-si intorno a sé il disagio e ladisperazione di precari e di-soccupati. Ragion per cui, ilsentimento diffuso è quello«di avere un atteggiamentomeno severo e intransigen-te nei confronti delle pro-

prie condizionidi lavoro», anchequando peggio-rano.

I NUMERI. Unconcetto cheemerge in parti-colare da unadelle domandefatte agli intervi-stati, nella qualesi chiede qualeidea dei diritti sicondivide di più?Il 39% dice che«i diritti devonoessere difesi erafforzati, anchecon lotte sinda-cali». Quindi sievince che quat-tro persone sudieci chiedonouna maggior tu-tela. È «un terre-no ampio di con-quiste da affer-mare», confer-ma Michele Car-rus, alla sua pri-ma uscita dasegretario regio-nale della Cgil. Esoprattutto unaltro 31% affer-ma che i «dirittidevono essere ri-spettati e nonconcessi in cam-bio di rinunce aqualcosa», con-fermando cosìche il lavoro è«oltre che mezzoper vivere, stru-

mento di libertà e cittadi-nanza».

Peraltro, dai questionariviene fuori che la situazionedi crisi è peggiorata: il 60%dei lavoratori intervistati havissuto uno o più periodi didisoccupazione, mentre il48% del campione ritieneche la condizione economi-ca della famiglia sia arretra-ta negli ultimi anni e quasiil 50% ha paura, o l’ha avu-ta almeno una volta, di per-dere il lavoro. (g. d.)

ECONOMIA

Continuano le difficol-tà dell’edilizia sarda.Gli artigiani della Cnaprevedono, anche peril 2013, un calo degliinvestimenti e del vo-lume d’affari.

Michele Carrus

Lilli Pruna

IL PRINCIPIO

«Tutele da rispettare:non vannoconcesse in cambio

di rinunce»

Occupazione ridotta del10,7% nel 2012 e 1.140 im-prese artigiane scomparsenell’ultimo triennio. E per il2013? Niente di buono: gliinvestimenti caleranno del3% e il volume d’affariscenderà del 2%. È questala fotografia dell’ediliziasarda scattata ieri dallaCna.

LE OPERE PUBBLICHE. L’uni-ca nota positiva è rappre-sentata dalle opere del Ge-nio civile: si stima una cre-scita pari al 2%.A condizio-ne, spiega la Cna nel suostudio, «che le gare banditetra fine 2011 e 2012 segua-no l’iter previsto». L’annoscorso si è infatti conclusocon poco più di 1500 bandicensiti, per un importocomplessivo di 1,5 miliardi.Rispetto al 2011 si tratta diuna crescita del 14% e del40% sul fronte del valore.

Questi dati, confermanoda Cna, «devono però esse-re letti considerando che ladomanda era quantificatain quasi tremila interventidieci anni prima e che dei1,5 miliardi in gara lo scor-so anno, 645 milioni si rife-rivano ai sette maxi-appal-ti dell’Anas per l’adegua-mento a quattro corsie del-l’itinerario Sassari-Olbia.Alnetto di queste», aggiungeCna, «il valore di mercatoscenderebbe a 800 milio-ni». In ogni caso, sottolinea-

no da Cna, «la tendenza inripresa delle opere pubbli-che rimane condizionatadalla capacità della Pubbli-ca amministrazione di li-quidare i crediti delle im-prese, che ammontano acirca 240 milioni di euro».

IL CREDITO. A settembre2012, l’ultimo dato disponi-bile indica un volume di fi-nanziamenti concessi perl’acquisto di immobili paria 6,8 miliardi, in calo ri-spetto ai 7,1 miliardi delgiugno dello stesso anno:

3,9 miliardi (l’87%) si riferi-scono ad abitazioni, il restoalle altre tipologie di immo-bili. La flessione maggioreriguarda il credito per le fa-miglie: -14%. Ma non se lapassa molto meglio l’azien-da che chiede prestiti perfare investimenti: -6% ri-spetto a settembre 2011.

LE IMPRESE. Inevitabilel’aumento della mortalitàdelle imprese, che - secon-do Cna - conferma la ridu-zione dell’offerta del com-parto edile. Nel 2012 è sta-to quantificato un tasso ne-gativo vicino al 2%. Un an-no fa, risultavano attive21.903 aziende, l’1,8% inmeno rispetto al 2011 e il3,6% in meno nel confron-to col 2009. La crisi travol-ge soprattutto gli artigiani:nel 2012 hanno perso unaltro 3,3% dopo avere la-sciato sul terreno il 2,3%nel 2011. In tre anni sonoscomparse 1.140 impreseartigiane.

L’OCCUPAZIONE. Anche ilnumero di occupati segue lostesso trend. Il calo dellamanodopera nel 2012 hasegnato il 10,7%. Dal 2008si sono persi più di 14 milaaddetti, vale a dire il 23%dell’offerta.

Lanfranco Olivieri

Edilizia. L’allarme degli artigiani Cna: nel 2013 giù investimenti e volume d’affari

Chiuse 1.140 imprese in 3 anniOccupazione ridotta dell’11%: dal 2008 -14mila addetti

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Le imprese scomparse in tre anni

Il calo del volume d’affari nel 2013

il calo degli occupati nel 2012

I posti di lavoro persi dal 2008

Il calo degli investimenti nel 2013

LA CRISI DELL’EDILIZIA SARDA

Fonte: Cna Sardegna

-2,8%

-2%

14.000

1.140

-10,7%

A pochi giorni dalla pubblicazione del-l’elenco dei fornitori dai quali gli agri-turismo sardi dovranno obbligatoria-mente approvvigionarsi per alimenti ebevande non prodotte in azienda, re-stano in piedi le criticità espresse daassociazioni di categoria e operatori.Ieri l’incontro con l’assessore regio-nale all’Agricoltura Oscar Cherchi alquale i rappresentanti di Cia, Confa-gricoltura e Coldiretti hanno comuni-cato i dubbi rispetto all’albo istituitocon la legge regionale 1 del 2010.

LE ASSOCIAZIONI. «Da una prima ana-lisi emerge la presenza di ditte cheforniscono prodotti non sardi», sotto-linea ad esempio Mammola Fanni(Cia Turismo Verde) che apprezza co-munque la disponibilità dell’assesso-re a trovare una soluzione. Il presi-dente regionale di Coldiretti, BattistaCualbu, riconosce che l’assenza di unalbo obbligherebbe i titolari di agritu-rismo a produrre tutto in azienda, una

missione impossibile: «Chiediamo pe-rò un controllo dei fornitori e la so-spensione delle sanzioni in modo dadare il tempo agli operatori di far ro-dare la macchina». Maurizio Carta,segretario Agriturist per Confagricol-tura, ricorda che per iscriversi all’al-bo è sufficiente una dichiarazione so-stitutiva di atto notorio mentre le as-sociazioni di categoria chiedono unruolo nel processo di controllo dei for-nitori. Michela Puliga, vicepresidenteAgriturist e titolare di un agriturismo,scende nel concreto: «Solo uno deimiei fornitori abituali è iscritto al-l’elenco: per il resto dovrò rivolgermia nuove ditte senza la certezza che iprodotti acquistati soddisfino le mieesigenze. La situazione si complicaper le carni: non è specificato che ti-po di carni vendono gli iscritti, molti diloro sono allevatori, non dotati di unmacello proprio. Questo comportalungaggini per chi, ad esempio, neces-

sita di piccole quantità di prodotto intempi stretti». Elisabetta Falchi, presi-dente Confagricoltura chiede una mo-difica della legge e ribadisce la neces-sità di istituire un albo dei prodotti,ricordando l’assenza di un sistema difiliera a fronte di una scarsa capillari-tà della rete dei fornitori.

REGIONE. Dal canto suo Cherchi haincaricato i tecnici dell’assessorato dianalizzare i punti critici del provvedi-mento (ritenuto comunque necessarioper dare ordine al settore). «Visti itempi ristretti fra la pubblicazione del-l’elenco dei fornitori e l’obbligo delsuo utilizzo, previsto per questo mese- afferma - la priorità è di studiare unmodo consentito perché l’entrata invigore sia più graduale possibile. Pen-so per esempio alla possibilità di rin-viare eventuali sanzioni a dopo l’esta-te, e usare questo tempo per testare ilsistema e perfezionarlo».

Carla Etzo

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MONDO2- MEDICI, OSPEDALI E SERVIZI

SANITARI3- ABBIGLIAMENTO ACCESSORI4- ANIMALI ATTREZZATURE ACCES-

SORI5- ANTIQUARIATO QUADRI ARTE

SPETTACOLO6- ALBERGHI E STRUTTURE EXTRA

ALBERGHIERE7- ARREDAMENTO CASA COMPLE-

MENTI8- ARREDAMENTO ATTREZZATURE

UFFICI NEGOZI9- ARTIGIANATO

10- DIVERTIMENTI11- AUTO ITALIANE COMPRAVENDITA12- AUTO ESTERE COMPRAVENDITA13- AUTO MOTOCARRI FUORISTRADA

RIMORCHI14- TRASPORTI15- BABY SITTING COLLABORAZIONI

DOMESTICHE16- GIOIELLERIA, OREFICERIA,

ARGENTERIA17- APPARTAMENTI VENDITA18- APPARTAMENTO AFFITTO19- CAMERE AFFITTO OFFERTA20- PROFESSIONISTI21- CASE VACANZE AFFITTO

ANNUNCIO GRASSETTORIQUADRATOprezzo annuncio grassetto+ Euro 3,00 ad avviso (dalla rubr. 17 alla 19, dal 21 alla 23, rubr. 25); + Euro 4,00 ad avviso (dalla rubr. 1 alla 16, rubr. 20, dalla 26 alla 50, rubr. 53 e 56)

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“Gli annunci evidenziati in giallo sono riservati ai clienti dell’of-ferta Pagine Sarde, la soluzio-ne pubblicitaria espressamente pensata per le piccole e medie imprese in Sardegna.

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ANNUNCIO BASEEuro 0,66 a parola (rubr. dalla 1alla 23, dalla 25 alla 50, rubr. 53 e 56 )Euro 0,94 a parola (rubr. 51)Euro 5,50 a parola (rubr. 52)Euro 4,40 a parola (rubr. 55)Euro 7,70 a parola (rubr. 70)

ANNUNCIO GRASSETTOprezzo dell’annuncio base x 2

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23, dalla 25 alla 50, rubr. 53 e 56); + Euro 4,00 ad avviso (rubr. 51, 52, 55, 70)

Segue a pagina 16

L’UNIONE SARDA 15venerdì 19 aprile 2013 - wwwwww..uunniioonneessaarrddaa..iitt

CARABINIERE UCCISOIl pm: ergastolo a Pala e Arzuper la rapina a Umbertide FOIS A PAGINA 8

Tragedia in una spiaggia di Golfo Aranci

Congestione, muore 27enneHa messo i piedi in acqua e si è sentito male: vani i soccorsi

FEROCE ESECUZione a GERGEI

DELITTO DI GARLASCOAnnullata l’assoluzione:nuovo processo per Stasi A PAGINA 11

CNA SARDEGNA

Cantieri fermi,per l’ediliziamai così maleda 15 anni

INDICE

ATTUALITÀ da pag. 2 ECONOMIA pagg. 17 e 18 CRONACHE da pag. 23 CULTURA da pag. 37 PROGRAMMI TV pag. 40 SPORT da pag. 41 LOTTO pag. 41 NECROLOGIE pagg. 42, 54 e 55 METEO pag. 53

Marini ko, il Pd diviso cambia rottaQuirinale,2 fumatenereeoggisi rivota:“sale”Prodi,Pdl intrincea ALLEPAG.2,3E4

di LUIGI VICINANZA

I mpallinato. Tutto era statoconcordato per l’ascesa alQuirinale di Franco Marini.

HavintoinveceilFrancoTiratore.Più di 200. Non solo tra le fila delPartito democratico ma anche traiseguacidiMontieBerlusconi.Lamancataelezionediierièlalogicaconseguenza della non-vittoria diBersani a febbraio. Una sconfittaincubata per 52 giorni ed esplosain queste ore in tutta la sua viru-lenza; dal momento che senzauna linea politica chiara non sipossonovincereleelezioni.

CONTINUAAPAGINA2

Marito e moglie uccisi in casaKiller con fucile e pistola. Nel passato dell’uomo una serie di truffe

AMBIENTE »DalParcodellaMaddalenanuovivincolieregoleperBudellie l’arcipelago A PAG. 10

BANCO DI SARDEGNAAntonello Arru presidente,rinnovato l’intero cda FRANCHINI A PAGINA 9

A PAGINA 17

Alex Laconi, 27 anni, di Ol-bia, è morto ieri sera stron-cato da una congestione:dopo aver passato unagiornata a pescare, il giova-ne al tramonto ha messo ipiedi in acqua a Cala More-sca prima di tornare a ca-sa. Ma il contatto con l’ac-qua fredda è stato fatale:una congestione lo ha ucci-so. Vano ogni soccorso.

PIGAAPAGINA8

Lo scivolone di Marini ha con-fermato le divisioni nel Pd sar-do: il grande elettore Giampao-lo Diana, capogruppo dei de-mocratici in consiglio regiona-le, ha confermato il suo dissen-so e ha annunciato di non avervotato «con dolore» il nomeproposto da Bersani. AncheCaterina Pes tra i disubbidien-ti. Cantano vittoria i renzianiche dalle primarie erano uscitisconfitti. Cappellacci, già incampagna elettorale, sottoli-nea la nuova prova di «inaffi-dabilità del Pd».

AIME A PAGINA 6

DISSENSO NELL’ISOLA

Il Pd è spaccatoe i renzianicantano vittoria

IL DOPPIOERROREDI BERSANI

I carabinieri bloccano l’ingresso della strada che porta alla casa dove sono stati uccisi i coniugi di Gergei (foto Rosas)

Albino Farris, 58 anni, è stato uccisodai killer davanti all’ingresso del suocasolare a Is Antas, nelle campagne diGergei, la moglie Veronica Foddis di55, è stata freddata con cinque colpidi pistola nel bagno dove si era rifu-

giata per sfuggire ai killer. Il delitto ri-sale a mercoledì sera, ma i corpi sonostati trovati solo ieri mattina dai cugi-ni dell’uomo che lo aiutavano nellaconduzione dell’azienda agropasto-rale. Nel passato dell’uomo una serie

di truffe ai danni anche di compaesa-ni. Da tempo Farris non andava piùin paese, la moglie invece ci passavaogni giorno per trovare la figlia.

SALLEMI A PAGINA 7

NELLE CRONACHE

area di crisi SABA A PAGINA 23

Consulenze Asl,condannatol’ex manager

paolo manca LAUDANTE A PAGINA 24

Aeroporto,arrivano i soldiper il metro

Arrivano 9,5 milioni per progetti nell’Area di crisi

Né paga, né cig:protestanoi 70 lavoratori

AICO COSSU A PAGINA 23

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CAGLIARI

La casa trema, l’edilizia crolla.Il 2012 è stato un disastro e intutte le tabelle della Cna c’è so-lo un segno positivo, quello de-gli appalti, ma perché è partitala grande gara per l’attesaquattro corsie Sassari-Olbia. Ilresto è un pianto. Dopo lo spa-ventoso calo del 2011 (-7 percento), l’anno scorso sono vo-lati via altri tre punti secchi e iprimi mesi del 2013 conferma-no che i tempi della ripresa so-no molto lontani. Le previsio-ni dicono che il volume degliinvestimenti scenderà ancora(-2,8%) e presto finirà sotto lasoglia dei 5 miliardi come valo-re assoluto e dunque lasceràsul campo diversi milioni.Punto più basso. «Siamo benoltre il livello di guardia», sonostate le parole del segretariodella Cna, Francesco Porcu,nel presentare un rapporto tri-ste e senza scampo: «È questoil punto più basso raggiuntodall’edilizia negli ultimi quin-dici anni e se non ci sarà unascossa, è forte il rischio di esse-re alla fine della corsa». Per gliappassionati di numeri chedanno i brividi, nell’ultimo tri-ennio sono scomparse 1.140imprese edili e l’occupazioneè finita nell’abisso: meno14mila posti e il ricorso allacassa integrazione sempre piùvicina ai 6 milioni di ore l’an-no. «Ognuna di queste tabelle– ha detto il presidente di Cna,Mauro Zanda – conferma cheuno dei settori trainantidell’economia sarda, le costru-zioni, purtroppo è in coma».Doppia cifra. La provincia chesta peggio di tutte è il Sassare-se col -28 per cento nella pro-duzione e altri tre punti sonoin bilico a fine aprile. AncheNuoro è oltre la doppia cifranegativa (-12) anche se le sti-me fanno sperare in una risali-ta nel secondo semestre del2013. Ancora sotto choc per labotta del 2011 (-12), Cagliaril’anno scorso si è aggrappatacon le unghie alle costruzionicommerciali e alle infrastruttu-re, come è stato l’appalto incorsa per la nuova Orientale.Le altre province navigano inun mare meno tempestoso,ma tutt’altro che calmo. Da Ol-bia a Tempio, il boom del mat-tone, nel 2011, è ormai un ri-cordo e l’inversione di tenden-

za dichiara un inequivocabilemeno 8. Nel Medio Campida-no e nel Sulcis, i passi indietrosono stati 5 ogni cento. Solonell’Oristanese e nei comunidell’Ogliastra il settore potreb-be non collassare primadell’estate con un discreto -4 el’incoraggiante -0,1 nell’areafra Tortolì e Lanusei.Imprese allo stremo. «La crisisembra davvero inarrestabile– ha detto ancora Porcu –. Con-tinuiamo a pagare il peso degliultimi sette anni di forti e inin-terrotte riduzioni negli investi-menti. La capacità di resisten-za delle imprese ancora attiveè allo stremo, mentre l’accessoal credito si fa sempre più stret-to e le banche pretendono,ogni giorno, sempre più fretto-losi piani di rientro». Sono tut-ti valori al ribasso anche nel

dettaglio delle previsioni.L’edilizia residenziale scende-rà ancora del 9 per cento dopoche dal 2008 al 2012 le volume-trie si sono dimezzate e nel2013 non saranno costruitepiù 6.500 abitazioni. Quella tu-ristica ha perso smalto e inquattro anni ha incassato unospaventoso -60 per cento. Èimpallato anche a il mercatoimmobiliare, le vendite, conappena 17mila contratti (era-no stati 21mila nel 2006), e quiCagliari sta molto peggio diSassari, Nuoro e Oristano,nell’ordine. Come detto, qual-cosa è cambiato negli appaltipubblici (nel 2012 sono staticensiti 1.500, base d’asta totale1,5 miliardi) con un più 14%sul 2011, ma senza la Sassa-ri-Olbia il valore di mercato sa-rebbe molto più basso, nono-

stante i Comuni abbiano spe-so di più (360 milioni) negli ul-timi tre anni.Misure inefficaci. «Purtroppo –sottolinea Zanda – c’è un pessi-mo rovescio della medaglia: lapubblica amministrazione haun debito di 240 milioni con leimprese e anche l’ultimo de-creto azzera-debiti è talmentecomplicato da apparire un in-cubo visto che non prevede ne-anche la compensazione fracrediti commerciali e debiti tri-butari». L’ottimismo della Cnaè finito davvero in cantina, tan-to da far dire al segretario Por-cu: «Speravamo nella Finan-ziaria regionale e invece avre-mo a che fare con una mano-vra infarcita di misure ineffica-ci e pura assistenza». Peggio dicosì, c’è solo il terremoto. (ua)

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La paura di perdere il posto assilla i lavoratori a tempo indeterminato

ricerca cgil-università

Lavoratori dipendenti,il 50% teme di perdere il posto

Nel 2012 l’edilizia in Sardegna ha perso il 3 per cento del giro d’affari

CAGLIARI

Lo stipendio arriverà alla finedel mese, ma i dipendenti nonse la passano certo bene. Sonosotto stress, da almeno un an-no convivono con la sindromedi essere assediati dalla crisi,dalla povertà, quella intorno aloro o dentro di loro, e dallapaura del licenziamento vio-lento, in tronco. È un dossierbuono per gli analisti e non so-lo i sociologi quello che riassu-me l’indagine commissionatadal centro studi della Cgil al di-partimento di Scienze sociali edelle istituzioni dell’universitàcagliaritana. I primi risultatidella ricerca dal titolo significa-tivo «Cento domande sul lavo-ro», 2.457 gli intervistati, l’85per cento occupato in impresemedio-grandi, confermanoche nessuno dorme più sonnitranquilli: è la metà esatta delcampione a essere attanagliatadalla paura che «tutto finiscaall’improvviso». In alcuni co-mincia a farsi largo la tentazio-ne pericolosa che i diritti inazienda possano essere barat-tati con la certezza (ma chi lapuò dare?) di non essere cac-ciati via prima della pensione.

«La coscienza del lavoratoresi è indebolita», ha detto la co-ordinatrice del progetto LilliPruna, docente di sociologia,per poi sottolineare: «Precarie-tà e difficoltà hanno ridotto lapercezione della necessità digaranzie e tutele, anche se poiè sempre alta la percentualedegli iscritti al sindacato, a cuiil 40 per cento del campionechiede oggi e sulla carta mag-giori lotte in difesa dei diritti,senza scambi con aumenti sa-

lariali o rinunce al buio». Ed èquesta altalena continua fra in-cubo e rivendicazione il valoremesso in evidenza dalle ricer-catrici Silvia Tedde e SabrinaPerra. «Il mondo del lavoro –ha detto Michele Carrus, nellasua prima uscita ufficiale da se-gretario della Cgil – è ostaggiodi una precarietà diffusa». È so-prattutto quanto accade nelmondo esterno a mettere in al-larme quelli del posto fisso: «Il67 per cento degli intervistati –ha detto il neo presidente na-zionale dell’Auser-Cgil ed exsegretario regionale, Enzo Co-sta – ha la percezione che nelterritorio dove vive c’è poco la-voro e una povertà diffusa. E sel’orizzonte è ristretto alle murafamiliari, è addirittura il 94 percento a dichiarare di avere unparente, amico o conoscentedisoccupato». Una sorta di ma-le comune molto prossimoall’epidemia che comincia a in-sinuarsi anche nelle aziende: il48 per cento degli operai delcampione non ha avuto dubbinel denunciare che «le condi-zioni di lavoro sono peggiora-te» e dunque «il muro dei dirittisi è sgretolato». Fino al puntoche la sensazione più marcatanon è più difendere la giustiziasociale, bensì puntare il dito suchi gode di questi diritti sem-mai riletti come privilegi.

Michele Carrus è stato deci-so nel dire: «Per la prima volta,abbiamo un dossier da cui ilsindacato deve ripartire perevitare che la rete dei diritti sisfilacci e tra queste maglie lar-ghe passi il concetto brutaleche il lavoro da strumento di li-bertà diventi solo sopravviven-za». (ua)

I cantieri sono fermiLa Cna: mai così malenegli ultimi 15 anniSassari e Nuoro le province più in difficoltàPrevisto un ulteriore calo del 9% nel settore residenziale

EDILIZIA » 2012 DA DIMENTICAREle cifre

1.140LE IMPRESE EDILI SCOMPARSE NEGLIULTIMI TRE ANNI IN SARDEGNA

14.000I POSTI DI LAVORO PERSI NELSETTORE NELLO STESSO PERIODO

14LA PERCENTUALE DI CRESCITA DEGLIAPPALTI PUBBLICI NEL 2012

17.000LE CASE VENDUTE NEL 2012

LA NUOVA SARDEGNA VENERDÌ 19 APRILE 2013 17

ECONOMIASardegna

8 VENERDÌ 19 APRILE 2013

BANCO DI SARDEGNAArru nuovo presidente del Cda

ALLARME CNAPerse dal 2008q u at to rd i c i m i l abuste pagan Allarme della Cna. «Una vera Ca-poretto», secondo il segretario regio-nale Francesco Porcu, «negli ultimi treanni sono scomparse 1140 imprese ar-tigiane». Dopo il calo del 7 per centoregistrato nel 2011, i livelli di produ-zione sono scesi di un ulteriore 3 percento nel 2012, scende l'occupazionedel 10,7 per cento, con 14 mila bustepaga lasciate per strada dal 2008 a og-gi. Crisi anche per il 2013, con i datitutti preceduti dal segno meno: -2 percento la produzione, -2,8 invece il vo-lume degli investimenti. Nell'isola so-no scesi i nuovi investimenti residen-ziali (-10 per cento), e quelli sulle ri-qualificazioni (-6 per cento). Calanoanche le opere del Genio civile (-8 percento). Unica nota positiva, l’edilizianon residenziale che registra un più 7per cento. Per fermare il trend negati-vo «è necessario restituire i crediti del-le pubbliche amministrazioni alle im-prese, allentare i vincoli del patto distabilità e un piano di opere pubblicheimmediatamente cantierabili».

LA RICERCAPerdere l’impiegola nuova pauradei lavoratorin “Sindrome di assedio” e paura dinon trovare o di perdere il posto di la-voro. Sono i mali che colpiscono i lavo-ratori, anche stabili. È quanto emergedai primi risultati della ricerca "Centodomande sul lavoro", commissionatadal Centro studi Cgil alla Facoltà diScienze Politiche dell’Università diCagliari. L'indagine, scandaglia laconsapevolezza dei diritti ed è statarealizzata sulla base di 2457 questio-nari che abbracciavano tutti i settoriproduttivi isoalni. L'85 per cento degliintervistati ha un lavoro stabile, madai dati emersi, questa condizionenon blocca, almeno per il 50 per centodi loro, la paura di perdere il lavoro.Secondo Michele Carrus, neo elettoalla guida della Cgil sarda «i dati vannocontestualizzati alla situazione di cri-si». Per l’ex segretario Enzo Costa, oraalla guida dell’Auser: «Per il 67 % c'époco lavoro e una povertà diffusa. Lecondizioni di lavoro sono peggiorateper il 48% mentre il 94 ha un parenteo conoscente disoccupato».

chi èA N TO N E L LOA R RUArru,av vo cato,prende il postodi FrancoA nto n i oFarina. Il suovice saràE d oa rd oRo ss i n i .L ' A ss e m b l eadei soci dellaBanca haapprovato ilbilanciod'esercizio perl'anno 2012,chiuso con unr i su l t aton e gat i vo.A p p rovateanche alcunemodifiche alloStatuto e hanominato i 15co m p o n e nt idel CdA e gliotto membridel Collegiosindacale peril triennio2013-2015.

IL CONSIGLIO L’obiettivo è fare luce sul ruolo che potrà averee sulla crisi del credito. Pittalis: «Ma nonostante tutto mancaancora qualsiasi atto per l’avvio della commissione speciale»

n La nomina ufficiale è arrivata:Antonello Arru sarà il nuovo presi-dente del consiglio d’a m m i n i st ra -zione del Banco di Sardegna. Primaancora, invece, erano soffiati forti iventi di bufera che avevano scom-bussolato ancora le acque perenne-mente agitate di casa democrat. Po-lemiche robuste, appunto, che si era-no incrociate con i mal di pancia po-litici: una riunione del partito avevaavuto proprio come tema le nomine,seguite dai relativi lanci di stracci trale varie correnti. Che sono le solite:da un lato i soriani dall’altro il restodel partito, più o meno compatto, se-condo il momento. Gli spifferi co-munque, insieme al fuoco “a m i co” dialcuni rappresentanti democrat, era-no pervenuti anche al palazzo di viaRoma. Che, strattonato da una mo-zione presentata dai sardisti, avevaapprovato l’istituzione di una com-missione speciale. Obiettivo dichia-rato era quello di fare luce sulla crisidel credito e, soprattutto, sul ruolo

del Banco di Sardegna e della suaFondazione minacciate dai tentacolisempre più invasivi della Bper (ban-ca popolare dell’Emilia Romagna).Per ora della commissione non c’èneppure un documento che accennialla sua prossima costituzione. Enon a caso ieri durante la seduta del-l’Aula, la cosa è stata fatta rilevaredal capogruppo del Pdl Pietro Pitta-lis: «Vorrei ricordare che nonostantel’approvazione del consiglio, mancaancora qualsiasi atto per l’avvio dellacommissione speciale», ha ribaditoieri Pittalis. Per poi chiedere «al pre-sidente di farci sapere quanto primacosa intende fare al riguardo». Glissainvece sull’argomento, ancora ro-vente, il partito democratico. Anchese il vice presidente del consiglio,l’algherese democrat Mario Bruno,ha garantito a nome dell’A ss e m b l eache «quanto prima si arriverà unasoluzione». Nel frattempo però, cosìcome previsto, sono arrivati i nuovivertici del Cda del Banco: Antonello

IL NUOVOC DANel nuovoConsiglio dia m m i n i st ra -zione ancheFra n ces caArgiolas e LucaSaba, attualenumero unodellaC o l d i re tt i .Ancora l’exdirigente delco n s i g l i ore g i o n a l eAlessio Loi chefa parte delconsiglio delteatro Lirico

Arru, oltre numero uno del Cda, saràanche consigliere. Dalle donne in vi-gna dell’omonima cantina di Serdia-na approda invece Francesca Argio-las. Sempre dal mondo delle campa-gne arriva invece Luca Saba, attualenumero uno della Coldiretti. È inve-ce un colletto bianco, l’ex dirigentedel consiglio regionale Alessio Loi.L’esperienza all’interno di un Cdaper lui non è cosa nuova, visto che faparte, come esponente di area Pd, diun altro consiglio, altrettanto agita-to, quello del teatro Lirico cagliarita-no. Ancora, entra come consiglieral’ex presidente dell’Ersu di SassariMaria Grazia Piras, considerata vici-na all’ex presidente della RegionePietrino Soddu. Il cui figlio France-sco, invece, fa parte dei vertici del-l’altra costola della banca sassaresecon sede nell’elegante palazzo di via-le Umberto: la Fondazione. È qui cheinvece dovrebbe arrivare come pre-sidente l’ex senatore democrat An-tonello Cabras, dopo che la relativapoltrona è stata lasciata libera pro-prio da Antonello Arru. La base delpartito, e non solo quella, nel frat-tempo si rivolta. E le nomine proce-dono come stabilito.

Francesca Ortalli

AFFARI ISOLANI

IL PD «Spostiamo le risorse e diamole subito alle imprese»

GIANVALERIO SANNA

DA L L’AU L A Via alla leggina suicantieri comunali: interventi acarico della Regione, progetticon deroga per le assunzioni

n Irap ridotta allo 0,5 per cento, conl’intento di liberare 580 milioni imme-diatamente spendibili per imprese edenti locali. È questa la proposta del Pd,inclusa negli oltre 150 emendamentipresentati in commissione Bilancio al-la finanziaria. Per le imprese la ridu-zione si assesterà intorno ai 2,5 punti,8 invece quelli per enti pubblici Asl eUniversità. Attualmente il gettito del-l’imposta ammonta a circa 630 milio-ni, non spendibili perché intrappolatinel vincolo del patto di stabilità. Il ta-glio invece consentirebbe subito di “li -b e ra re ” i fondi semplicemente spo-standoli da un capitolo di spesa all’al -tro. «Sono misure mirate, è questa lanostra risposta all’insulsa idea dellaGiunta di forzare il patto», osserva

Gianvalerio Sanna. «Solo l’Un i ve rs i t àdi Cagliari risparmierebbe 8 milioni»,rivela l’altro esponente democrat Giu-seppe Cuccu. «Lo sforamento del Pattofarà scattare il blocco dei trasferimentistatali», è invece la previsione del vicepresidente della commissione Bilan-cio Franco Sabatini, «i circa 500 milio-ni da immettere nel sistema potrannoessere usati dai Comuni per le misuresul contrasto alle povertà». Intanto nel

consiglio Giuseppe Stochino (Rifon-dazione Comunista), Giuseppe Tup-poni (Udc) e Efisio Arbau (La Base) so-stituiscono i dimissionari LucianoUras (Sel), Roberto Capelli (Centro de-mocratico) e Francesca Barracciu (Pd,Parlamento europeo). Dall’Aula è an-che arrivato il via libera alla leggina suicantieri comunali, dopo rilievi, solle-vati dal Governo. Il testo, concordatodai capigruppo e arrivato in consigliocon procedura d'urgenza, specifica lecaratteristiche dei cantieri comunali edei cantieri verdi: gli interventi sono acarico della Regione, non costituisco-no assunzioni comunali ma progettispeciali con le caratteristiche di dero-ga per le assunzioni di personale.

F. O .

Economia e Lavoro

giovedì, 18 aprile 2013

Mercato delle costruzioni, Rapporto Cna: "Sardegna nel pieno della crisi"

Mercato delle costruzioni in Sardegna, nel 2013 è crisi nella crisi. Ancora giù gli

investimenti (-2,8%) e il volume d’affari (-2%). Previsioni pesanti per abitazioni e

non residenziale: investimenti in ribasso del 9% e del 7%.

CAGLIARI - Secondo il Rapporto sul mercato delle costruzioni in Sardegna presentato oggi a

Cagliari dalla Cna Costruzioni, nel settore la crisi non si arresta. Dopo il forte calo registrato nel

2011 (-7%), nel 2012 il settore sconta una ulteriore riduzione dei livelli di produzione che sfiora

il 3%; ma soprattutto le prime stime per il 2013 indicano che i tempi per una ripresa non sono

maturi: nell’anno in corso infatti il volume degli investimenti arretra ancora del 2,8% e il valore

della produzione del 2% rispetto al 2012.

In Regione il livello complessivo della produzione del settore nel 2012 si attesta su poco più di 5,1 miliardi di euro, con una riduzione che

riguarda i nuovi investimenti (-8%) a fronte della stagnazione del rinnovo.

I dati delle Province. Il risultato dell’ultimo biennio delinea uno scenario di crisi diffusa. I livelli produttivi nel Sassarese arretrano del 28%,

perdendo nel 2013 un ulteriore 2,4%. Segue Nuoro -12% che nel 2013 dovrebbe crescere dello 0,9%,; Oristano -4%, è atteso un calo

dell’1,5%. Nel 2013 male la Gallura -8%, Medio Campidano e Sulcis che arretrano del 5%, con l’Ogliastra che arretra dello 0,1%.

I nuovi investimenti residenziali -10% si sommano al -6,8 del rinnovo, determinando una riduzione complessiva di quasi il 9% del

segmento più importante del mercato. Male le opere del Genio Civile -8%. Unica nota positiva l’edilizia non residenziale (+7% tra pubblico

e privato) ma rispetto al livello massimo di espansione, il 2003, risulta inferiore del 44%.

“Siamo nel pieno di una crisi - dichiarano Francesco Porcu e Mauro Zanda rispettivamente segretario regionale CNA e presidente

regionale delle costruzioni - che sta spazzando via centinaia di imprese, gettando sul lastrico migliaia di famiglie. La capacità di resistenza

delle imprese ancora attive è allo stremo. Non hanno più disponibilità finanziarie, i rubinetti del credito sono chiusi e le banche stanno

forzando le richieste di rientro”.

Ultimo aggiornamento: 18-04-2013 17:14

venerdì, 19 aprile 2013 ore 01:01 - Aggiornato Alle 18:19

Twitter: @

Dove è successo

L'autore

Valentino Medagliani

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Cagliari,19 Aprile 2013

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CAMPIDANO SULCIS ORISTANO NUORO OLBIA OGLIASTRA SASSARI

di Valentino Medagliani | Giovedì 18 Aprile 2013 | 12:15

Il rapporto Cna

Edilizia sarda, la crisi nella crisi: in fumo 14mila posti di

lavoro

Il settore delle costruzioni in una spirale di crisi senza fine. È quando emerge dal rapporto

annuale per la Sardegna, presentato oggi dall'associazione degli artigiani Cna. "Una crisi nella

crisi", così ha definito Mauro Zanda, presidente del settore Costruzioni di Cna, il trend

recessivo, che non mostra segnali di inversione nemmeno nel 2013. Annus horribilis il 2012 per

l'edilizia, "Il peggiore - dice Zanda - degli ultimi quindici anni". Il consuntivo dell'anno passato

segna un calo degli investimenti per le abitazioni (9%) e non residenziale (7%). Un crollo del

44% dal 2003. "Nel settore - spiega il presidente - la Sardegna perde 1.140 aziende con un calo

dell'occupazione superiore al 10%, per una perdita di 14 mila posti di lavoro".

Il dato per le province mostra una crisi diffusa su tutta l'isola. Le performance peggiori

nell'ultimo biennio le registrano Sassari (-28%), segue Nuoro (-12), Oristano (-4). Nell'anno in

corso male Gallura (-8%), Medio Campidano e Sulcis arretrano del 5%.

Leggermente diversa la situazione su Cagliari. Dopo il crollo registrato nel 2011 (-12% rispetto

all'anno precedente) la crisi frena segnando un -0,7 e segnando una stagnazione nell'anno in

corso. "A Cagliari - dice Zanda - il mercato si assesta comunque su livelli molto bassi".

Unico raggio di sole per il 2013 si riferisce a una previsione di crescita del 2% sulle nuove

opere del Genio Civile, a seguito della ripresa dei bandi di gara (1.500 censiti lo scorso anno per

un importo complessivo di 1,5 miliardi).

Fra i nodi ritenuti centrali da Cna per ridare ossigeno alle imprese, l'allentamento dei vincoli del

patto di stabilità, che consentirebbe alla pubblica amministrazione di pagare le imprese in tempi

rapidi. "Sul patto di stabilità - dice Zanda - sosteniamo la proposta di emendare la legge

regionale 16 del 2010 per risolvere l'annosa questione della doppia imposizione dei vincoli di

patto a danno delle risorse destinate al Fondo Unico degli enti locali. Si libererebbero circa 600

milioni di euro da destinare a sviluppo e rilancio degli investimenti".

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Regione 18 Aprile 2013 ore 11:27

Costruzioni, la strage delle imprese: più di mille aziende sparite in tre anni Grido d’allarme della Cna: “Nel 2012 l’occupazione ridotta del 10 %, migliaia di famiglie sul lastrico”. La soluzione: “Allentare i vincoli del patto di stabilità e recuperare il denaro necessario allo sviluppo e al rilancio degli investimenti”

Occupazione ridotta del 10,7% nel 2012 e oltre mille imprese artigiane scomparse nell'ultimo triennio. Ma il 2013 non sarà l'anno della svolta: previsto un ulteriore arretramento.

Questo il grido d'allarme lanciato dalla Cna costruzioni. "Siamo in mezzo a una crisi – hanno detto Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario e presidente del settore edilizia dell'organizzazione - che sta spazzando via centinaia di imprese e gettando sul lastrico migliaia di famiglie". I numeri. Calano gli investimenti (-2,8%) e il volume d'affari (2%). Previsioni pesanti per abitazioni e non residenziale. Anche qui investimenti in ribasso del 9% e del 7%. Unica nota positiva, invece, per le opere del Genio civile: si stima una crescita pari al 2%. A condizione - ha spiegato Cna - che le gare bandite tra fine 2011 e 2012 seguano l'iter previsto. Fallimentare il consuntivo 2012: -23% per l'immobiliare, -18% per le compravendite commerciali, -10% per la produzione residenziale. Dal 2008 si sono persi più di 14 mila addetti, il 23% del settore. Allarme, secondo la Cna, per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione e per la mancanza di garanzie sui tempi. Le soluzioni? Quelle suggerite dalla Cna sono due: "Innanzitutto - ha detto Porcu - occorre allentare i vincoli legati al Patto di stabilità. Bisogna emendare la legge regionale 16 del 2010, si libererebbero circa 600 milioni di euro da destinare allo sviluppo e al rilancio degli investimenti".

EDILIZIA: SOS CNA, SPARITE OLTRE 1.100 IMPRESE IN TRE ANNI

ALLARME ANCHE PER IL 2013, GIU' INVESTIMENTI E VOLUME AFFARI (ANSA) - CAGLIARI, 18 APR - Occupazione ridotta del 10,7% nel 2012 e 1.140 imprese artigiane scomparse nell'ultimo triennio. Ma il 2013 non sara' l'anno della svolta: previsto un ulteriore arretramento. E' il grido d'allarme lanciato questa mattina dalla Cna costruzioni. 'Siamo in mezzo a una crisi - hanno detto Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario e presidente del settore edilizia dell'organizzazione - che sta spazzando via centinaia di imprese e gettando sul lastrico migliaia di famiglie'. Gli altri numeri che fotografano una situazione di forte difficolta' per il settore in Sardegna anche per il presente e il futuro sono il calo degli investimenti stimato al -2,8% e il volume d'affari ridotto del 2%. Previsioni pesanti per abitazioni e non residenziale. Anche qui investimenti in ribasso del 9% e del 7%. Unica nota positiva, invece, per le opere del Genio civile: si stima una crescita pari al 2%. A condizione - ha spiegato Cna - che le gare bandite tra fine 2011 e 2012 seguano l'iter previsto. Fallimentare il consuntivo 2012: -23% per l'immobiliare, -18% per le compravendite commerciali, -10% per la produzione residenziale. Dal 2008 si sono persi piu' di 14 mila addetti, il 23% del settore. Allarme, secondo la Cna, per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione e per la mancanza di garanzie sui tempi. Le soluzioni? Quelle suggerite dalla Cna sono due: 'Innanzitutto - ha detto Porcu - occorre allentare i vincoli legati al Patto di stabilita'. Bisogna emendare la legge regionale 16 del 2010, si libererebbero circa 600 milioni di euro da destinare allo sviluppo e al rilancio degli investimenti'. (ANSA). YE6-AR 18-APR-13 11:10 NNNN