Ed è ancora festival,

il miracolo… continua

Un festival che parla ai giovani eracconta decenni, se non seco-li, di storia e tradizioni che si

rinnovano attraverso i giovani.Questo è il segreto del successo delpiù longevo evento fondano: era il1986 e il Gruppo Folklorico “Città diFondi”, nato nel 1969, decise di orga-nizzare anche a Fondi un festival inter-nazionale del folklore.L’esperienza acquisita in tante tournéefatte all’estero e la spinta determinan-te di due grandi figure: i padri france-scani Alessio e Canio (di felice memo-ria) furono le basi del successo.Successo che continua ad andareavanti grazie anche a PadreMassimiliano, Padre Maurizio e FraSalvatore che continuano ad essere ipunti di riferimento per il gruppo folk,

una delle realtà della Parrocchia diSan Francesco d’Assisi in Fondi.Oggi, nonostante i tanti anni, il festivalresta giovane, fresco, allegro perché il“testimone” viene trasmesso alle gio-vani generazioni che lo reiterano nellatradizione. È un miracolo che solo lapassione può compiere.E il prodigio lo si vede specchiato neigruppi presenti provenienti dai diversicontinenti. L’energia si sprigiona dalpalco e come un’onda benefica avvol-ge il pubblico, lo coinvolge fino almidollo.L’applauso, la gioia e il divertimentodiventa virale: si trasmette l’un l’altroe le barriere sono abbattute lasciandolo spazio alla fratellanza. Questo ilmessaggio e la mission del festival.E allora lasciamoci ancora coinvolgere,

Paolo Micci fotografo

partecipiamo alla meraviglia.Riscopriamo i nostri valori autentici.Abbandoniamoci al sorriso e al canto.E a tal proposito, va ricordato che ilgruppo folklorico “Città di Fondi” hainciso l’unico Lp di canzoni in dialettofondano: era il 1984 e gli allora giova-ni componenti, guidati da veri profes-

sionisti della musica e della composi-zione, compivano quel miracolo di 13canzoni che fotografano la “fonda-nità”.Pochi giorni fa, a distanza di ben 33anni, quei giovani del 1984, quelle

canzoni le hanno ricantate dal vivo inun evento che resterà unico e irripeti-bile. La serata si è tenuta nella splen-dida cornice di “Villa Cantarano” aFondi. Con i giovani di allora c’eranoquelli di oggi, a dimostrazione che ilfolklore, le tradizioni, le origini nonmuoiono. Continuano a vivere e a

rifiorire nelle nuove genera-zioni. Complimenti agli orga-nizzatori del festival, per latenacia dimostrata inmomenti così difficili. Grazieagli amministratori dellaCittà di Fondi che continua-no a credere nella manife-stazione. Coraggio ai giovanidel gruppo folklorico chefaticano non poco per l’e-vento. Buon divertimento a

tutto il pubblico partecipante. Undeciso benvenuto a tutti i componentidei gruppi presenti al festival. Il mondo, anche quest’anno, si è datoappuntamento a Fondi.

G. O.

Paolo Micci fotografo

P R O G R A M M A

Lunedì 31 LugLio 2017Rassegna del folklore internazionale

ore 20,30 Sfilata dei gruppi partecipanti per le strade e le piazze caratteristiche della città.

Cerimonia di Apertura del 31º Festival internazionale del Folklore “Città di Fondi”

• inni nazionali• Saluto delle autorità presenti

Esibizione dei Gruppi:

CoLoMBiA gruppo folklorico “Luis Soto duran ”

eCuAdoR gruppo folklorico “Tungurahua”

KeniA FoPACK – Music and dance ensemble

RuSSiA gruppo folklorico “L’aurora di Primavera”

P R O G R A M M A

MARTedì 1 AgoSTo 2017Rassegna del folklore locale

ore 20,30 Sfilata dei gruppi partecipanti per le strade e le piazze caratteristiche della città.

Esibizione dei Gruppi:

LenoLAgruppo folkloristico del Pantano di Lenola

MonTe SAn BiAgiogruppo folk di San Vito di Monte San Biagio

FondiMini gruppo folklorico “gli Araldi”gruppo folklorico “Città di Fondi”

P R O G R A M M A

MeRCoLedì 2 AgoSTo 2017CASTeLLo CAeTAni

ore 20,30 Conferenza culturale

Gruppi folkloristici e canti popolariCanti, musiche e territorio

analisi di tematiche e problematiche inerenti la ricerca, interpretazione e rappresentazione scenica

dei canti popolari da parte dei gruppi folklorici

relatori

rosanna d’agostinopresidente del gruppo di lavoro

per le attività culturali della sezione CIOFF® Italia

Pannozzo Francescosegretario del gruppo di lavoro

per le attività culturali della sezione CIOFF® Italia

agostino Catarinellamusicista, cantante e produttore esecutivo cinematografico,

studioso delle tradizioni musicali irpina-montemaranese

Durante la serata saranno esguiti canti storici della tradizione fondana

Al termine: estrazione biglietti sottoscrizione a premi

Il Gran Il gruppo di danze sperimentali Luis Soto Duran è un’associ-

azione culturale nata nel 2009 con sede nella città di Barranquilla che si

dedica all’insegnamento e alla conservazione delle tradizioni popolari. Il

direttore del gruppo è Luis Rivelino Soto Duran ballerino, coreografo e

ricercatore di tradizioni folk-

loriche.

Grazie allo studio accurato e

alla ricerca continua che i

membri di questo gruppo por-

tano avanti senza sosta, questa

associazione contribuisce allo

sviluppo e al mantenimento

dell’identità socio-culturale

della Colombia.

L’associazione Duran inoltre si pone come obiettivo una missione impor-

tante: promuovere valori sani e senza tempo come la tolleranza tra i

popoli, il rispetto delle culture e delle diversità viste non come ostacoli

ma come arricchimento culturale, virtù indispensabili per costruire la

pace in Colombia e tra i popoli di tutto il mondo.

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Il gruppo folklorico Tungurahua, che in italiano significa "danza che scuote il

cielo" nasce nel 1970 e da allora non ha mai smesso la sua opera di divulgazione

dell'arte tradizionale con successo nei forum più importanti del mondo, durante

gli otto tour in Europa e precisamente in Francia, Svizzera, Italia, Spagna, Porto-

gallo, Belgio, e in America: Colombia, Cile, Perù, Bolivia, e l'intero territorio e-

cuadoriano. Le danze sono un dialogo continuo con il suono del tamburo o il sus-

surro del pingullo (piccolo flauto di bambù, tipico ecuadoregno), che esprimono

il legame tra uomo e natura: una con-

tinua simbiosi tra i ballerini che dan-

zando e alzano le mani verso il cielo e

la Terra, che concentra la sua forza nel-

l’eruzione di un vulcano, esprimendo la

sua gioia con energia tellurica. Ed è al-

lora che il cuore sembra non potersi più

adattare alle dimensioni del proprio

petto a causa dell’intensità del momen-

to.

Attualmente il Gruppo Tungurahua è

un punto di riferimento e rappresen-

tante della cultura ecuadoregna presso

il Comune di Ambato, al Congresso

Nazionale, alla Casa della Cultura E-

cuadoriana e in molteplici organiz-

zazioni internazionali

ECUADORG

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Il gruppo Fopack Music and Dance Ensemble è un’associazione artistica e cultur-

ale nata nel 2008 con lo scopo principale di incentivare l’arte, lo spettacolo e gli

eventi ad esso collegati, il Turismo e di incoraggiare i giovani talenti alla conser-

vazione e alla diffusione della tradizione culturale, lavorando per questo fianco a

fianco con il governo Keniota. Fin dalla sua fondazione il gruppo Fopack ha pre-

so parte ad innumerevoli eventi in Africa: questa è la loro prima partecipazione

ad un festival europeo. La popolazione del kenya è divisa in ben 42 tribù che par-

lano lingue diverse; il gruppo Fopack in questa 31esima edizione del festival, ci

presenterà alcune danze tipiche di 16 di esse: alcune richiamano momenti impor-

tanti della vita come il matrimonio o la nascita di un figlio; altre invece rievocano

scene quotidiane come la raccolta del grano o delle noci di cocco. Una danza in

particolare ricorda e commemora la vita degli avi nel giorno in cui scelgono e

benedicono i loro successori. Ogni ballo ha i suoi costumi che anticamente erano

fatti di pelli di vari animali; oggi i costumi sono realizzati con stoffe; Lo stesso

vale per gli strumenti che una vol-

ta venivano realizzati con pelli e

fibre vegetali derivate da alberi e

piante; oggi per la salvaguardia di

animali e piante classificati come

specie protette si usano solo mate-

riali consentiti dal governo Kenio-

ta.

Il direttore nonché coreografo del

gruppo Fopack Music and Dance

ensemble è Mr. Joseph Manzi

Mukiti.

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Questo gruppo nasce a Voronezh nel 1958, una grande città che sorge sulla con-fluenza del fiume Voronezh con il Don. Voronezh è un importante nodo fer-roviario tra Mosca, Rostov sul Don e Kiev. La città si trova a 470 chilometri asud est di Mosca. Il nome di questo eccezionale gruppo in italiano significa"L’aurora di primavera". Il direttore artistico e coreografo di questo gruppo èAlla KHOLODILOVA; il suo direttore è Sergej FROLOV e la direttrice delcoro è Tatiana CHICHKINA. I costumi sono incredibilmente ricchi e di unavarietà impressionante, confezionati nelle più famose sartorie del paese grazie aimodelli originali dei migliori stilisti.L'orchestra è composta da artisti che suonano con straordinaria virtuosità glistrumenti popolari: flauto, "gusli", "domra", "balalaika" e molti altri. La messain scena è al tempo stesso di una precisione e di una bellezza mozzafiato. Lospettacolo comprende anche le danze russe più classiche e famose, quelle delleregioni meridionali che si pongono come sfide, danze circolari maestose cheriprendono le danze di corte; le danze dei cosacchi che raccontano il loro corag-gio, la rabbia, l’umore, o ancora i dolci rituali e i canti delle ragazze delle

regioni occidentali .Dunque, il sipario siapre ... e appaiono sulpalco le gioioseimmagini di una festapopolare: volti sorri-denti, costumi daicolori vivaci, canzonie brani di musicapopolare ... così com-

inciano tutti gli spettacoli del gruppo folcloristico “l’aurora di primavera”. Leloro danze traggono origine dalle arti tradizionali del paese, "Gorenka",“Hmeliok”, “Varenika”, “cast Kaslino” in omaggio al lavoro svolto dagli operainelle fonderie degli Urali, e dalle danze tipiche degli Urali “Sergiyany”e dalla“danza dei cosacchi”.

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Il gruppo nasce nell’aprile del 2015 con la volontà di rappresentare e divulgare letradizioni di Lenola. Il gruppo porta in scena canti, balli e stornellate stretta-mente "Lenolesi" che venivano eseguiti nei campi durante i vari momenti di vitacontadina.

ITALIA

Il gruppo è nato nel 2014 dalla spontaneità che poi si è trasformata in volontà di

voler raccontare una fetta di storia immateriale legata al comprensorio dei Monti

Ausoni. Il gruppo, nel suo costume, riprende i colori (bianco-nero-rosso) folk-

lorici derivanti dai costumi medievali, elaborati secondo la fusione culturale

locale con valenze appenniniche. Il gruppo San Vito, che balla a ritmo di tambu-

relli e organetti, riprende la tradizione della ballarella monticellana, un antico

ballo che affonda le sue radici nel misterioso ballo delle fate, le quali sulla punta

dei piedi ballavano agitando nastri colorati.

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L’organizzazione del Festival Internazio-nale del Folklore “Città di Fondi” è so-lo la punta dell’iceberg delle attività

che il gruppo folkloristico porta avanti dal1969, anno in cui Padre Alessio Falanga ePadre Giacinto Caronia, con le docenti A-malia e Carmina Izzi, misero insieme ungruppo di giovani con l’intento di ricercaretra gli anziani del luogo musiche, danze equanto di più utile per allestire uno spetta-colo che rispecchiasse le tradizioni e la cul-tura della città di Fondi.Da allora la maggior parte di quelli che so-no passati dalla parrocchia di San Francescod’Assisi hanno partecipato, chi più e chimeno, alla vita dell’associazione, e tuttihanno contributo ad ampliare questo baga-glio di conoscenze attraverso l’esperienza

dei propri parenti.Anche dopo quarantacinque anni, il gruppotrae linfa da due realtà unite dallo stessoentusiasmo: un gruppo composto dai piùpiccoli, bambini e ragazzi e uno di più gran-di. Attraverso questo ricambio generazio-nale e un continuo rinnovamento è attual-mente un gruppo vivo e numeroso.Esso continua a svolgere attività di ricercae promozione per ricordare e riscoprireinsieme la città di Fondi, la Fondi contadinadi un tempo, per farla continuare a pulsareanche e soprattutto nella giovane cittadi-nanza fondana.Numerose le attività portate avanti in que-sta direzione, come la rievocazione di sce-ne di vita contadina legate alle varie fasi del-la coltivazione degli agrumi, della raccolta

del grano della pigiatura dell’uva e della raccol-ta delle arance; senza tralasciare gli aspetti piùludici e gioviali delle caratteristiche feste paesa-ne o dei primi incontri amorosi tra i giovani,come il rito della “scelta della sposa”. L’attenzione per le tradizioni passa an-che attraverso una cultura della ma-nualità di un tempo, in cui si era solitiarrangiarsi con i pochi strumenti a di-sposizione e le risorse offerte dal ter-ritorio: da un’idea di Francesco Pan-nozzo, il laboratorio artigianale è unadelle ultime novità del gruppo, checerca di ricreare oggetti utilizzando letecniche e gli strumenti tradizionali diun tempo. Nota anche la mostra degli attrezzi a-gricoli, un repertorio unico del presi-dente Aldo Accappaticcio, un “mu-seo” che rappresenta in concreto lavita dei campi: la mostra ha visto piùvolte la sua presenza nelle più impor-tanti manifestazioni fondane (ultima

nella rievocazione della raccolta delle arance) eriveste una grande importanza dal punto di vi-sta storico. Musiche, canti e costumi risentonofortemente della particolare posizione geogra-fica, nel limbo tra Ciociaria e Regno di Napoli:

ITALIA

il saltarello fondano, molto similealla tarantella, è il passo fonda-mentale di ogni figura, mentre lecioce che gli uomini portano aipiedi sono la particolarità che e-videnzia il flusso migratorio deglispostamenti dai monti Ausoniverso la valle fondana. In oltrequaranta anni di attività, il gruppofolklorico “Città di Fondi” hapartecipato a numerose manife-stazioni nazionali ed internazio-nali, esibendosi e facendo cono-scere la cultura fondana in diver-se regioni d’Italia, ma anche inFrancia, Olanda, Belgio, Unghe-ria, Germania, Polonia, Romania, Spagna, Tur-chia, Bielorussia, Romania, Ucraina e Portogal-lo. Tra gli eventi più importanti, il gruppo hapreso parte alla cerimonia di apertura dei Cam-pionati Mondiali di Atletica leggera “Roma ‘87”ed ai campionati mondiali di Calcio “Italia ‘90”allo stadio Olimpico di Roma. Nel 1998 ha par-tecipato all’importante Festival Internazionaledelle Arti Tradizionali di Vitebsk, ricevendoun’importante riconoscimento dal Presidentebielorusso, nonché un premio al merito dal-l’Ambasciatrice Italiana in Bielorussia per le nu-merose rappresentazioni all’estero del nostroPaese. Ha avuto parte attiva durante il gemel-laggio con della nostra città con quella di Da-chau. Nel 2005 ha effettuato una tourneé inPolonia rappresentando l’Italia al Festival diBrusy. Nel 2006   ha partecipato al FestivalMondiale del Folklore di Albergaria-a-Velha inPortogallo, mentre nel 2011 è stato insignito

dello Special Music Award all’8° Lefkosa Inter-national Folk Dance Festival a Cipro. Nel 2012il gruppo ha preso parte all’International Folk-lore Festival ‘Carpati’ in Romania. Il 3 maggio 2012 il Festival Internazionale delFolklore “Città di Fondi” ha ricevuto a Latina,nel corso del Meeting del settore Sud Europaed Africa del CIOFF®, un attestato consegnatoda Philippe Beaussant (Segretario Generale delCIOFF Mondiale) per l’impegno profuso nel-l’organizzazione annuale della suddetta manife-stazione.Dal 18 al 25 agosto 2014 il Gruppo folklorico“Città di Fondi” ha rappresentato l’Italia, in Po-lonia, al 3° International Folklore and Folk ArtsFestival di Plock.Dal 12 al 22 agosto 2016 l’Italia è stata rappre-sentata, dal gruppo, in Ungheria al XXIII SUM-MERFEST di Szàzhalombatta (nelle foto le varieesibizioni).

ITALIA

Via degli Osci, 31

fONDI (Latina)

stampa: ARTI gRAfIChE KOLbE fondi