Ecopunto - Meetupfiles.meetup.com/5805102/ecopunto.pdf · 2013. 4. 17. · Il primo ECOPUNTO che...
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Ecopun
to
Progetto Ecopunto
I negozi che acquistano rifiuti
Sommario
Premessa! ! ! ! ! ! 1
Alcuni dati sulla gestione dei rifiuti
urbani in Italia! ! ! ! ! ! 3
Alcuni dati sulla gestione dei rifiuti
urbani in Sicilia! ! ! ! ! ! 5
Il progetto Ecopunto! ! ! ! ! 7
Dati tecnici! ! ! ! ! ! 9
Aspetti socio-economico-ambientali!! 11
Il progetto Ecopunto in Sicilia !! ! 15
Progetto Ecopunto
Il tema della gestione dei rifiuti è assai discusso e dibattuto dall’opinione pubblica. E’ ormai noto che la gestione sostenibile ed efficiente dei rifiuti rappresenta una delle sfide più impegnative ed un obiettivo ormai irrinunciabile per le moderne società, nell’attuazione di modelli sostenibili di sviluppo socio-economico. L'attuazione di sistemi di raccolta e di processi di recupero e r i c i c l a g g i o d e i m a t e r i a l i valorizzabili rappresentano due delle principali attività con cui
conseguire in modo efficace detto obiettivo. Studi e ricerche nazionali ed internazionali hanno messo in evidenza che grazie al riciclo viene data nuova vita ai materiali, contr ibuendo a l lo sv i luppo compatibile e alla crescita socio-economica. Il settore del recupero dei rifiuti riveste quindi un fondamentale ruolo ambientale, sociale ed anche economico. I l tema dei r i f iut i è anche f o n d a m e n t a l e i n q u a n t o strettamente connesso al la
produzione ed al consumo di materie prime e risorse naturali, nell’ambito del ciclo di vita dei beni e servizi. Questo è infatti documentato dal la Dirett iva quadro europea sui rifiuti, che indica come obiett iv i del la gestione dei rifiuti:
•l’uso razionale e sostenibile delle risorse; •l ’ impos taz ione secondo l ’ o r d i n e g e r a r c h i c o prevenzione-riduzione-riutilizzo-v a l o r i z z a z i o n e r a c c o l t a d i f f e r e n z i a t a - r e c u p e r o -smaltimento.
Premessa
Gestione dei rifiuti Esaurimento delle
risorse naturali
•! Trovare un equilibrio;
•! Coniugare esigenze della produzione e gestione delle
materie prime;
•! Integrare le materie prime con materie prime secondarie
(rifiuti valorizzati).
Produzione industriale
e consumo
1
Figura 1. Ciclo di vita di beni e servizi, gestione dei rifiuti e delle risorse naturali.
Effetto ambientale Scala di influenza
Esaurimento delle risorse non rinnovabili Globale
Riscaldamento globale Globale
Distruzione ozono stratosferico Globale
Acidificazione Regionale
Formazione smog fotochimico Regionale
Eutrofizzazione Regionale/locale
Tossicità’ per l’uomo Regionale/locale
Tossicità’ per l’ambiente Regionale/locale
Produzione rifiuti Regionale/locale
Degrado del territorio (impatto visivo) Locale
Inquinamento dei corpi idrici Locale
Uso del territorio Locale
Uso risorse idriche Locale
Polveri Locale
Rumore / vibrazioni Locale
Traffico Locale
Le attività di gestione dei rifiuti e più in generale il tema dei rifiuti è connotato da un’immagine negativa in quanto le vengono attr ibut i numerosi impatt i amb ienta l i . L’ in te resse e l’attenzione è rivolta soprattutto agli impatti locali e regionali, ma è necessario tenere conto
anche degli impatti a scala globale. L a p i a n i f i c a z i o n e e l a programmazione di idonei sistemi di gestione e recupero d e i r i f i u t i c o n s e n t e d i conseguire gli obiettivi seguenti:
•superare la connotazione e l ’ i m m a g i n e n e g a t i v a
dell’attività di gestione dei rifiuti;•minimizzare l’uso di risorse naturali; •integrare le materie prime naturali con materie prime secondarie, ottenute dalla valorizzazione dei rifiuti; •migliorare aree degradate.
Controllo e monitoraggio da
parte di enti e organi
competenti.
Forte sensibilità da parte dell’opinione pubblica e delle
Pubbliche Amministrazioni.
Molti settori industriali integrano nella produzione le materie
prime naturali con scarti-rottami e rifiuti valorizzati. Ad esempio
alluminio, ferro e piombo sono
prodotti utilizzando materie prime secondarie e materie
prime naturali.
I rifiuti sono diventati quindi una risorsa.
La loro disponibilità nelle nostre città ci fa quasi parlare di
“nuovi giacimenti minerari
metropolitani”.L’Italia paese povero di materie
prime è storicamente orientata
al riciclo, recupero e riuso ed anzi può integrare questa
scarsità con materie prime secondarie e scarti valorizzati.
Figura 2. Effetti ambientali e loro scala di influenza.
La produzione dei rifiuti urbani in Italia
La produzione nazionale dei rifiuti urbani ha subito nel periodo 2002-2006 un aumento, che fino al 2004 ha seguito linearmente il PIL e le spese delle famiglie, subendo quindi un incremento più sostenuto rispetto tali parametri. Nel 2006 la produzione media nazionale è stata pari a 550 kg/abitante (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007). In alcune regioni del centro-nord e del sud il valore della produzione pro capite ha superato la media nazionale, raggiungendo anche valori di 600-700 kg/ab., anno.
Alcuni dati sulla gestione dei rifiuti urbani in Italia
Produzione media nazionale
550 kg/ab
La gestione dei rifiuti urbani in Italia
Nel periodo 2002-2006 si rileva una riduzione del ricorso alla discarica ed il ricorso ad altre forme di gestione è rimasto pressoché stabile. Lo smaltimento in discarica (47,9% anno 2006) rimane tuttavia la forma di gestione ancora più diffusa. Appare tuttavia possibile incrementare le quote di raccolta differenziata, grazie alla potenzialità di trattamento che sfiora i 6 milioni di tonnellate (fonte: Rapporto Rifiuti
APAT 2007).
Produzione media
Nord - 544 kg/ab, anno
Centro - 638 kg/ab, anno
Sud - 509 kg/ab, anno
3
Figura 3. Produzione pro capite dei rifiuti urbani, anno 2006
(fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Figura 4. Produzione pro capite dei rifiuti urbani per regione, anno 2006 (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Figura 5. Gestione dei rifiuti urbani in Italia, anno 2006 (fonte:
Rapporto Rifiuti APAT 2007).
La raccolta differenziata
Nell’anno 2006 la raccolta differenziata ha raggiunto una percentuale media pari al 25,8% della produzione totale dei rifiuti urbani. Tale valore, sebbene sia superiore al dato rilevato nel 2005 (24,25%), r i s u l t a , t u t t a v i a , a n c o r a sensibilmente inferiore al target del 40% da conseguire entro il 3 1 d i c e m b r e d e l 2 0 0 7 , introdotto dalla legge 296/2006 (lege finanziaria 2007).
La situazione appare assai diversificata passando da una macroarea geografica all’altra: nel Nord si registra un tasso di raccolta pari al 39,9%, nel Centro e nel Sud le percentuali raggiungono rispettivamente il 20,0% e il 10,2%. (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Raccolta differenziata
Media Nazionale 25,8%
Nord 39,9%
Centro 20,0%
Sud 10,2%
(anno 2006)
Figura 6. Andamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani per macroaree geografiche, anno 2006
(fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Figura 7. Percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per regione, anno 2006 (fonte: Rapporto
Rifiuti APAT 2007).
Alcuni dati sulla gestione dei rifiuti urbani in Sicilia
5
La produzione pro capite di rifiuti urbani nella Regione Sicilia è pari a 540 kg/ abitante, valore prossimo alla media nazionale. La percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti urbani è tuttavia molto inferiore alla media nazionale del 25,8% (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Produzione pro capite
Sicilia
540 kg/ab
Figura 8. Produzione dei rifiuti urbani per provincia nella Regione Sicilia, anno 2006 (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Nella Regione Sicilia il ricorso alla discarica rimane ancora la forma di gestione dei rifiuti urbani più diffusa (88,7%). Mentre il recupero di materia rimane una forma di gestione poco diffusa. (fonte: Rapporto Rifiuti APAT
2007)
Figura 9. Gestione dei rifiuti urbani nella Regione Sicilia, anno 2006 (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nella Regione Sicilia variano, anche sensibilmente, da provincia a provincia. Se si considera l’anno 2006 si passa da un valore pari al 2% per la Provincia di Messina ad un valore del 9% circa nelle Province di Palermo ed Agrigento (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Percentuale media di raccolta differenziata
Sicilia
6,6%%
Figura 10. Percentuali di raccolta differenziata per province nella Regione Sicilia (fonte: Rapporto Rifiuti APAT 2007).
Il progetto
ecopunto
I principali obiettivi
del progetto
• Informare, responsabilizzare
e educare sull’importanza e
la necessità della raccolta
differenziata.
• Aumento della raccolta
differenziata.
• Migliorare aree degradate.
• Incrementare l'occupazione.
• Incrementare il reddito dei
cittadini.
• Preparazione per il riutilizzo
dei prodotti divenuti rifiuti.
• Valorizzazione dei rifiuti sotto
forma di materia.
• Uso razionale e sostenibile
delle risorse.
• Prevenzione quantitativa e
qualitativa della produzione
di rifiuti.
Negli ultimi decenni, nonostante le
con t i nue denunce deg l i o rgan i
competenti, abbiamo assistito tutti, più o
meno passivamente, ad un lento ma
p r o g r e s s i v o d e t e r i o r a m e n t o
dell’ambiente a causa di molteplici
fattori, non ultimo quello dei rifiuti urbani
e non urbani.
Come cittadino del mondo e
“addetto ai lavori” ho sentito l’esigenza
d i i n t e r v e n i r e , s e r v e n d o m i
dell’esperienza e della competenza
acquisite, come soggetto attivo nel
campo della “raccolta differenziata dei
rifiuti urbani”.
La “raccolta differenziata dei rifiuti” si
presenta come un business ricco di
enormi opportunità di intervento e di
grande potenzialità di sviluppo ancora
inespresse. Mi sono posto queste
domande:
• come migliorare la qualità e la
quantità di raccolta?
• Come ottimizzare le strutture
esistenti?
• Quelle pubbliche danno risultati
sufficienti? (nel nostro paese solo
4 regioni su 21 raggiungono una
differenziazione del 60%).
• Possono essere ancora migliorate
a n c h e s e o t t i m a m e n t e
organizzate?
• Come educare e sensibilizzare alla
collaborazione il cittadino?
• Quale l’intervento possibile che
t e n g a c o n t o d i t u t t e l e
problematiche esposte?
La mia idea da perseguire era, ed è,
di mettere in piedi un progetto
costruttivo ed efficace, che abbia una
valenza sia ambientale sia sociale,
economicamente ineccepibile e che
tenga conto di tre fondamentali obiettivi:
a) sociale per la presenza del cittadino
come soggetto economico e attivo;
b ) ecologico per la massima
attenzione alla tutela dell’ambiente,
c ) culturale e pol it ico per la
trasparenza dei passaggi della
filiera.
È nata così l’idea di ECOPUNTO:
un progetto che ha come primo
o b i e t t i v o d i i n f o r m a r e ,
responsabilizzare e “educare” la
collettività sull’importanza e la
comune necessità ambientale della
raccolta differenziata. Attraverso la
possibilità data ai cittadini, offrendo loro
un sistema di raccolta moderno e
organizzato, di trasformare i rifiuti
domestici in un piccolo reddito, si
potrebbe arrivare al triplice risultato
sperato: rispetto e tutela dell’ambiente,
consapevolezza del bene posseduto e
un interessante riscontro economico.
Il sistema di raccolta, secondo il mio
progetto, s i sv i luppa at t raverso
l’apertura di vere e proprie attività
commerciali, che possono essere
g e s t i t e s i a d a p r i v a t i s i a d a
amministrazioni pubbliche.
Si tratta di spazi, negozi o chioschi
o altro, di circa 150 mq la cui attività è
quella dell’acquisto del rifiuto non
organico, riciclabile e di proprietà di chi
l’ha prodotto: per l’appunto del comune
cittadino.
Il giro d’affari intorno al rifiuto
riciclabile è di tutto rispetto, come
confermano i dati a nostra disposizione
e sono certo che, per questa ragione,
esistano le basi per un comune
tornaconto.
7
Alla luce di queste considerazioni, in
qualità di consulente, ho proposto alla
Recoplastica di San Gillio (comune a
pochi chilometri da Torino) l’apertura del
primo ECO-PUNTO come esperimento
pilota: la mia idea è stata accolta con
grande sensibilità e, con il senno di poi,
con straordinaria lungimiranza
Il primo ECOPUNTO che acquista i
rifiuti dai cittadini è stato, così, aperto in
un insediamento misto urbano-industriale
a San Gillio, ed il secondo ECOPUNTO
in format ivo ne l centro stor ico d i
Moncalieri, importantissimo comune nella
cintura di Torino.
Il riscontro del pubblico e dei media è
stato superiore alle aspettative.
Migliaia di telefonate, migliaia di e-
mail, visite di centinaia di Moncalieresi che
erano per noi il primo termometro
dell’interesse destato, visite di privati
cittadini da altre città e comuni limitrofi,
interesse di Amministratori pubblici di
tutt’Italia, telegiornali, programmi su
televisioni pubbliche e private, quotidiani,
riviste. Dunque erano in molti a crederci:
era la conferma che mi aspettavo anche
se di proporzioni insperate.
I dati a nostra disposizione parlano
chiaro: con uno sportello ECOPUNTO
ogni 2000 abitanti, in parallelo con
un’intelligente azione di promozione e
diffusione del progetto – qui basta lasciare
spazio alla fantasia e all’iniziativa – ci sono
le premesse per rendere il progetto
appetibile anche commercialmente.
Gli sportelli ECOPUNTO non alterano
nessun tipo di equilibrio perché si
propongono come alternativa agli attuali
antiestetici e ingombranti bidoni per il
differenziato (ne ridurrebbero le file
disordinate) potendo immagazzinare in
100 mq (i restanti 50 mq dello spazio
previsto saranno destinati all’accoglienza
al cittadino) i rifiuti già pressati dopo averli
pesati e pagati al cittadino che li cede.
Tutto questo ridurrà il traffico dei
mezzi per l’apposita raccolta con ulteriore
riduzione di inquinamento da gas di
scarico e contribuirà ad eliminare i
frequenti blocchi stradali notturni e talvolta
anche diurni.
In più, per quanto riguarda i posti di
lavoro, si verrebbero a creare nuove
oppor tun i tà d i co l l ocaz ione , o
ricollocazione se il progetto dovesse
essere, come auspicabile, sostenuto e
a p p o g g i a t o d a P u b b l i c h e
Amministrazioni.
Mi sta particolarmente a cuore
sottolineare la validità socio-ambientale
d e l p ro g e t t o E C O P U N T O c h e
convoglierebbe l’interesse del cittadino
e delle pubbliche amministrazione verso
un comune ob iet t i vo: la tu te la
dell’ambiente, il rispetto dei reciproci
ruoli per il benessere della collettività.
Senza il minimo sforzo e con un
tornaconto economico per ogni famiglia
si otterrebbe un netto aumento della
qualità e della quantità del prodotto
differenziato.
Ho stimato che una famiglia di
quattro persone, potrebbe ricavare, con
la vendita dei propri rifiuti riciclabili
(lattine di bibite, latte di pelati, carta e
cartone, plastica, ferro, nylon ecc.) un
utile netto di 300 euro l’anno che
andrebbe ad ammortizzare ampiamente
il costo della tassa sui rifiuti.
Le amministrazioni pubbliche
aumente rebbero ne t tamente l a
p e rc e n t u a l e d i r a c c o l t a e , d i
conseguenza, i loro profitt i che
der iverebbero da una maggiore
quantità e una migliore qualità del rifiuto
differenziato e riciclabile.
La mia esperienza di bambino,
negli anni settanta, che si faceva la
paghetta riportando “i vuoti” delle
bottiglie del latte o dell’acqua, allora di
vetro, mi ha insegnato molto e forse un
po’ della mia infanzia c’è in questo
progetto.
Abbiamo bisogno che le nuove
generazioni non pecchino, come la
nostra, di disattenzione su questi
problemi oramai di prima importanza.
Sono sicuro che l’ECOPUNTO è un
primo passo e può diventare “risorsa
culturale” per il rispetto per l’ambiente
di cui abbiamo tutti un bisogno vitale.
(dal progetto depositato alla SIAE da
R. Gravinese- Recoplastica s.r.l.)
Il progetto
ecopunto
Dati tecnici
9
Si illustrano di seguito i principali
d a t i t e c n i c i d e l p r o g e t t o
Ecopunto in relazione agli elementi
seguenti:
•aspetti autorizzativi;
• localizzazione e organizzazione
degli Ecopunto;
• flusso di materiali e
documentazione;
• flusso di cassa.
L’aper tu ra de l l ’ECOPUNTO è
assoggettata alle autorizzazioni
previste per gli esercizi commerciali,
oltre al possesso dei titoli abilitativi in
m a t e r i a u r b a n i s t i c a . P re s s o
l’Ecopunto dovranno inoltre essere
predispost i i document i e le
procedure per l'adempimento delle
disposizioni legislative in materia di
tutela della salute e sicurezza dei
lavoratori sui luoghi di lavoro e in
materia di prevenzione incendi.
Gli Ecopunto sorgeranno in aree
urbane con destinazione artigianale e
industriale, anche se è possibile
prevedere la lo ro ub icaz ione
all’interno di centri storici, ove le
amministrazioni lo r i tenessero
necessario. La localizzazione deve
consentire un acceso agevole da
parte dei cittadini, delle auto private
e dei mezzi per la raccolta del
materiale.
L’Ecopunto dovrà disporre di un’area
di superficie variabile da sessanta
fino a centocinquanta metri quadrati
e sarà organizzato secondo lo
schema proposto nell’allegata tavola.
Il progetto Ecopunto è articolato
nelle fasi seguenti:
a) conferimento del materiale da
parte dei cittadini e registrazione
su apposito documento (report
sett imanale del materiale in
ingresso);
b) cernita e riduzione dimensionale
mediante pressa del materiale;
c) stoccaggio nel negozio del
materiale pressato;
d) c o m p i l a z i o n e d e l l a
documentazione di trasporto del
materiale;
e) raccolta dei materiali a cura di
società, consorzio o azienda,
pubblici o privati, appositamente
autorizzati;
f) avvio a consorzi di filiera o centri
c o n v e n z i o n a t i C o n a i o
direttamente a privati.
Il trasporto del materiale dagli
Ecopunto ai centri convenzionati
Conai o direttamente ai privati
avverrà a cura di soggetti, pubblici o
p r i va t i , a c iò appos i tamente
autorizzati.
I cittadini che confer iranno i l
materiale agli Ecopunto otterranno
un corrispettivo monetario.
Il materiale conferito agli Ecopunto
verrà ceduto, a f ronte di un
corrispettivo, ai consorzi di filiera o
direttamente ai privati.
Il corrispettivo riconosciuto per il
conferimento del materiale, in tutti i
suoi passaggi, sarà un valore
monetario riferito all’unità di massa
(euro / tonnellata).
PROSPETTO SCHEMATICO DEL PROGETTO ECOPUNTO
Figura 11. Prospetto schematico di funzionamento del progetto Ecopunto.
Garanzia della tracciabilità della
mater ia pr ima secondaria e
obiettivi di raccolta differenziata
L’esigenza dell’Amministrazione di
monitorare il flusso della materia
prima secondaria e la percentuale di
raccolta differenziata sarà garantita
dalla seguente procedura:
La materia prima secondaria,
durante il trasporto effettuato da enti
o imprese, sarà accompagnata da
un formulario di identificazione, dal
quale deve risultare
a) n o m e e d i n d i r i z z o d e l
produttore;
b) nome ed indirizzo del detentore;
c) impianto di destinazione;
d) d a t a e p e r c o r s o
dell’istradamento
e) n o m e e d i n d i r i z z o d e l
destinatario
Una copia del suddetto formulario
resterà al titolare dell’ECOPUNTO.
L’avvio ai centri convenzionati
CONAI o a PRIVATI sarà garanzia
della corretta chiusura del ciclo di
gest ione de l la mater ia pr ima
secondaria conferita dai cittadini.
A t t i v i t à e i m p e g n i d e l l a
Recoplastica s.r.l.
La Recoplastica s.r.l., mediante
accordi di affiliazione, fornirà ai
gestori degli Ecopunto il patrimonio
di conoscenze tecniche e giuridiche
indispensabile all’intrapresa del
negozio che acquista i rifiuti.
La Recoplastica s.r.l. garantirà inoltre
agli Ecopunto, in via continuativa,
l’assistenza e la consulenza che si
rendessero utili o necessarie.
La Recoplastica s.r.l. inserirà nei
contratti di affil iazione con gli
Ecopunto clausole risolutive per il
caso di rilevate irregolarità da questi
commesse nell’esercizio dell’attività,
con relative segnalazioni al Comune
di riferimento e alla Regione Sicilia.
La Recoplastica s.r.l. provvederà alla
programmazione di interventi ed
eventi di sensibilizzazione presso i
comuni ove verrà attivato il progetto
pilota ed in generale nella Regione
Sicilia.
ECOPUNTO Materia
prima
secondaria
Consorzi di filiera
Privati
Centri convenzionati Conai
Conai
Riconoscimento (!/kg)
Vendita materiale
(!/kg)
Contributo alla
raccolta differenziata
Convenzione e
allegati tecnici
Flusso di materia
Flusso economico Flusso di informazioni
CITTADINI
Report
settimanale
Comune
Formulario di
identificazione
ECOPUNTO
MATERIE PRIME SECONDARIE
IMPATTI SOCIO-ECONOMICO-AMBIENTALI DEL
PROGETTO ECOPUNTO
Riduzione delle distanze percorse in fase di conferimento;
minore traffico, rumore, polvere;
minore consumo di energia (gasolio, …);
miglioramento logistica gestione;
riduzione del consumo di risorse naturali e produzione di m.p.s.;
incremento occupazionale;
miglioramento aree urbane;
maggiore salubrità e pulizia del territorio cittadino;
integrazione del reddito dei cittadini.
Aspetti socio-economico-ambientali
U n a p r i m a e s i n t e t i c a valutazione degli impatti
s o c i a l i , e c o n o m i c i e d
a m b i e n t a l i d e l p r o g e t t o Ecopunto è stata condotta in relazione ad alcuni indicatori ritenuti significativi nella gestione dei territorio e nell’ambito della tutela e protezione dell’ambiente:
• degrado e uso del territorio, • impatto acustico-visivo, • uso di materie prime e risorse,
salute e salubrità, • reddito.
I risultati dell’analisi sono stati confrontati successivamente con analoghe valutazioni condotte
per la gestione dei rifiuti mediante discarica e per i tradizionali sistemi di raccolta differenziata (RD).
11
Figura 12. Prospetto dell’impatto socio-economico-ambientale del progetto Ecopunto.
Tabella 1. Prospetto riassuntivo del confronto tra sistemi di gestione dei rifiuti urbani: discarica, RD (raccolta
differenziata) e Ecopunto.
Conferimento/
Movimentazione
Gestione territorio
urbano
Tariffe
Aspetti e impatti Discarica RD Ecopunto
Uso suolo
Costi
Consumo risorse-energia
Traffico
Rumore
Polvere
Odori
Occupazione
Produzione m.p.s.
Degrado urbano-territoriale
Salubrità
Reddito cittadini non
applicabile
non
applicabile
Aumento RD
RD - Raggiungimento obbiettivo 35%
!
Gli usuali sistemi di raccolta differenziata di plastica, alluminio ecc. sono caratterizzati da una rilevante rete di
movimentazione e quindi dagli impatti ad essa connessi: traffico, rumore, manutenzione delle strade, emissioni di
gas serra e consumo di risorse energetiche.
Studi di Analisi di Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment- ISO 14040) per alcuni settori di recupero hanno messo in
evidenza che spesso, come accade in molti processi industriali, l’impatto della fase di raccolta e trasporto è
piuttosto rilevante: 24% dell’effetto serra e 23% del consumo di risorse energetiche.
È quindi evidente che questa fase del processo di recupero sia fondamentale al fine di ottimizzare il risultato
complessivo.
Se le distanze e i km percorsi dai mezzi di raccolta aumentano, gli impatti possono crescere anche del 45%
complessivamente sull’impatto del materiale recuperato.
Il progetto Ecopunto consente di ridurre l’impatto della fase di raccolta, migliorando così le performance ambientali
complessive delle materie prime secondarie, in termini di ciclo di vita.
Si propone di seguito l’esempio dell’analisi degli impatti ambientali associati all’alluminio prodotto a partire da
materie prime naturali e da scarti/rifiuti (produzione secondaria).
Figura 13. Impatti ambientali globali (Life Cyle Approach) delle materie prime secondarie e naturali a confronto
(fonte: elaborazione da banca dati europea ETH-ESU).
Alluminio 100% riciclato Alluminio 0% riciclato
RD tradizionale ECOPUNTO
13
I VANTAGGI DEL PROGETTO ECOPUNTO
Aumento raccolta differenziata.
Raggiungimento obiettivo del 35% RD.
Riduzione del traffico.
Riduzione del rumore, gas di scarico, emissioni in atmosfera e
polvere dei mezzi.
Minore consumo di energia, carburante.
Miglioramento logistica e viabilità.
Minori costi manutenzione strade.
Riduzione del consumo di risorse naturali e produzione di
m.p.s.
Incremento occupazionale.
Miglioramento aree urbane.
Maggiore salubrità e pulizia del territorio cittadino;
Integrazione del reddito dei cittadini.
In base alle considerazioni ed alle valutazioni appena esposte si riportano di seguito i principali vantaggi derivanti
dall’attuazione del progetto Ecopunto presso un centro urbano e, più in generale, per un territorio.
Figura 14. Prospetto riassuntivo dei vantaggi del progetto Ecopunto.
15
Il Progetto Ecopunto in Sicilia
Si prevede l’attuazione di una prima fase del progetto
ECOPUNTO, che verrà realizzata individuando un Comune
per ciascuna provincia della Regione Sicilia, al fine di
verificare l’idoneità delle modalità organizzative e attuative
pianificate, così da poter eventualmente definire azioni e/o
modifiche che si ritenessero necessarie.
Lo sviluppo del progetto prevede l’effettuazione di verifiche
intermedie degli obiettivi fissati a cura dell’Assessorato
Territorio e Ambiente e del proponente Recoplastica s.r.l.
Al termine della fase pilota, il progetto ECOPUNTO verrà
attuato nella Regione Sicilia, partendo dalle aree con le
minori percentuali di raccolta differenziata, per giungere
quindi alla copertura omogenea di tutto il territorio
regionale.
Tutto ciò sarà propedeutico alla realizzazione dei processi
tecnologici che chiuderanno l’intera filiera del rifiuto in
Sicilia.
La valutazione degli effettivi benefici apportati dal Progetto
Ecopunto verrà effettuata applicando una metodica di
valutazione ambientale di recente sviluppo, la Life Cycle
Assessment (LCA), acronimo inglese di Analisi di Ciclo di
Vita. Si tratta di una tecnica standardizzata dalle norme
ISO serie 14040, utilizzata per la valutazione e la gestione
degli impatti ambientali di attività industriali, sistemi
gestionali dei rifiuti, filiere di recupero di materia, settore
delle costruzioni ecc.
Figura 15. Sviluppo del progetto Ecopunto in Sicilia.
PROTOCOLLO D’INTESA
&
CONVENZIONE
Attuazione Progetto
1 Comune per provincia
Avvio degli Ecopunto
Verifiche intermedie
(6-12 mesi)
Individuazione Comuni in
aree con minore RD
Diffusione del progetto
all’interno tutto territorio
regionale
Eventuale
rimodulazione
Nuovo modello organizzativo e
gestionale della raccolta differenziata e del ciclo
dei rifiuti.
PROGETTO
DEFINITIVO
Adeguamento del
PIANO REGIONALE
DEI RIFIUTI
VALUTAZIONE IMPATTI
AMBIENTALI con
Life Cycle Assessment
(ISO 14040)
Via Matteotti, 11- San Gillio (TO)
[email protected], www.recoplastica.com