Eco- edizione speciale autogestione

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Lunedì 13 dicembre 2010 - Anno2 - No. 11 (Speciale autogestione) http://prova-eco.blogspot.com Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma La somma di libertà individuale che un popolo può conquistare e conservare dipende dal grado della sua maturità politica (Arthur Koestler) RISVEGLIAMOCI, CON CALMA. MA ALMENO FACCIAMOLO BENE Di Claudio De Blasio (3°A) PAGINA 1 L’Amaldi dopo tanto (troppo) tempo finalmente si è risvegliato. Dopo il meraviglioso sit-in di protesta e d’informazione (video su prova-eco.blogspot.com), gli studenti hanno deciso di autogestire. Una presa di posizione lodevole. Mi hanno fatto pensare molto le parole che l’altro giorno ha detto mio zio: “Eh, è la stessa aria che ci stava nel ’68. Finalmente gli studenti si sono svegliati!”. Che belle parole, e non lo dico perché è mio zio, ma perché mi hanno fatto sentire un sessantottino, come lui. Senza colori politici, senza bandiere, con a cuore solo il mio, il nostro, futuro scolastico e lavorativo. Mio padre direbbe che sono un sono un sovversivo co- munista, probabilmente è l’immagine che noi studenti diamo, ma non sa che con- tro questa riforma stanno lottando tutti, dal primo al- l’ultimo studente d’Italia, dal fascistone al comunista, dall’- anarchico al repubblicano, dall’emo al truzzo e dal sec- chione al bullo: tutti. E quan- do dico che stanno prote- stando tutti, fidatevi, stanno protestando tutti: persino il Kant ha occupato. Noi, co- me ho detto, abbiamo deciso di autogestirci, facendo corsi e informazione, garantendo poi a chi volesse di continuare a seguire le lezioni. Tutto bene, almeno in teoria. Nella realtà le cose vanno un po’ differente- mente: la maggioranza degli studenti ha preso questa autogestione come un pre-vacanza, forse per il perio- do in cui è stata presa, poco in linea coi veri senti- menti che dovevano alimentare questa protesta. “Che cul* che hanno fatto st’autogestione! Me so salvato da du compiti in classe!” Questa è la frase che più ho sentito questi giorni, un “chissenefrega” generale della riforma, basta evitare l’interrogazione di latino e que- sto è l’importante. Ammettiamolo senza farci troppi pro- blemi, fa piacere a tutti saltare dei giorni di scuola per fare un corso intensivo di poker e un torneo fra sezio- ni di briscola, però non è il massimo quando si sta protestando contro una legge che andrà a rovinare il nostro futuro. Orazio diceva “est modus in rebus” , la giusta misura nelle cose. Comunque bisogna fare i complimenti a tutti quelli che, sia stando davanti che dietro le quinte, hanno dato una mano a costruire questi giorni, con corsi e con l’organizzazione vera e propria. A quest’ultima va fatto un ulteriore plauso, sia per la componente organizzativa sia per quanto riguarda il servi- zio d’ordine, che ha tenuto sotto controllo più di mille e trecento persone sapendo indirizzarle fra i corsi e facendo fronte anche ad alcuni imprevisti. Un altro grande plauso va fatto agli uni- versitari che sono venuti a informarci sugli scandali della riforma. Mi domando se è stata la scelta miglio- re fare quest’autogestione che, alla fine della fiera, è soltanto un modo diverso di chiamare la settimana dello studente? È stato un bene organizzare tutto que- sto a scapito di alcuni giorni di normale attività scola- stica per ritrovarsi probabilmente a fine quadrimestre con una media di tre compiti in classe in più? Battisti diceva “lo scopriremo solo vivendo” e allora VIVIAMO!

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Il numero breve di Eco (13.12.10) dedicato all'autogestione, alla riforma dell'università a alla manifestazione.

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Lunedì 13 dicembre 2010 - Anno2 - No. 11 (Speciale autogestione) http://prova-eco.blogspot.com

Rivista scolastica del Liceo Scientifico Statale “Edoardo Amaldi” di Roma

La somma di libertà individuale che un popolo può conquistare e conservare dipende dal grado della sua maturità politica

(Arthur Koestler)

RISVEGLIAMOCI, CON CALMA. MA ALMENO FACCIAMOLO BENE Di Claudio De Blasio (3°A)

PAGINA 1

L’Amaldi dopo tanto (troppo) tempo finalmente si è risvegliato. Dopo il meraviglioso sit-in di protesta e d’informazione (video su prova-eco.blogspot.com), gli studenti hanno deciso di autogestire. Una presa di posizione lodevole. Mi hanno fatto pensare molto le parole che l’altro giorno ha detto mio zio: “Eh, è la stessa aria che ci stava nel ’68. Finalmente gli studenti si sono svegliati!”. Che belle parole, e non lo dico perché è mio zio, ma perché mi hanno fatto sentire un sessantottino, come lui. Senza colori politici, senza bandiere, con a cuore solo il mio, il nostro, futuro scolastico e lavorativo. Mio padre direbbe che sono un sono un sovversivo co-munista, probabilmente è l’immagine che noi studenti diamo, ma non sa che con-tro questa riforma stanno lottando tutti, dal primo al-l’ultimo studente d’Italia, dal fascistone al comunista, dall’-anarchico al repubblicano, dall’emo al truzzo e dal sec-chione al bullo: tutti. E quan-do dico che stanno prote-stando tutti, fidatevi, stanno protestando tutti: persino il Kant ha occupato. Noi, co-me ho detto, abbiamo deciso di autogestirci, facendo corsi e informazione, garantendo poi a chi volesse di continuare a seguire le lezioni. Tutto bene, almeno in teoria. Nella realtà le cose vanno un po’ differente-mente: la maggioranza degli studenti ha preso questa autogestione come un pre-vacanza, forse per il perio-do in cui è stata presa, poco in linea coi veri senti-menti che dovevano alimentare questa protesta. “Che

cul* che hanno fatto st’autogestione! Me so salvato da du compiti in classe!” Questa è la frase che più ho sentito questi giorni, un “chissenefrega” generale della riforma, basta evitare l’interrogazione di latino e que-sto è l’importante. Ammettiamolo senza farci troppi pro-blemi, fa piacere a tutti saltare dei giorni di scuola per fare un corso intensivo di poker e un torneo fra sezio-ni di briscola, però non è il massimo quando si sta protestando contro una legge che andrà a rovinare il nostro futuro. Orazio diceva “est modus in rebus” , la giusta misura nelle cose. Comunque bisogna fare i complimenti a tutti quelli che, sia stando davanti che

dietro le quinte, hanno dato una mano a costruire questi giorni, con corsi e con l’organizzazione vera e propria. A quest’ultima va fatto un ulteriore plauso, sia per la componente organizzativa sia per quanto riguarda il servi-zio d’ordine, che ha tenuto sotto controllo più di mille e trecento persone sapendo indirizzarle fra i corsi e facendo fronte anche ad alcuni imprevisti. Un altro grande plauso va fatto agli uni-

versitari che sono venuti a informarci sugli scandali della riforma. Mi domando se è stata la scelta miglio-re fare quest’autogestione che, alla fine della fiera, è soltanto un modo diverso di chiamare la settimana dello studente? È stato un bene organizzare tutto que-sto a scapito di alcuni giorni di normale attività scola-stica per ritrovarsi probabilmente a fine quadrimestre con una media di tre compiti in classe in più? Battisti diceva “lo scopriremo solo vivendo” e allora VIVIAMO!

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RIFORMA

WHAT SHALL WE PROTEST FOR? Chen Laura Sarno (3°E)

Le mobilitazioni in tutta Italia contro la riforma Gel-mini hanno caratterizzato queste giornate. Ma perché gli studenti si sono riversati e continuano a riversarsi nelle piazze? L’Università deve effettivamente essere cambiata e migliorata, ma non sulla base di criteri economici. E invece, molti provvedimenti sono stati elaborati insie-me al Ministero dell’-Economia e delle Fi-nanze; ci si è basati più sul cercare di far qua-drare i conti statali che sul migliorare la quali-tà generale. Alcuni sostengono che sia giusto assegnare fondi agli atenei in base alla qualità delle attività di ricerca svolte e a criteri didattici e strutturali. Però, i due principali organi, il Senato Acca-demico e il Consiglio Consiglio Consiglio Consiglio di Amministrazionedi Amministrazionedi Amministrazionedi Amministrazione, risultano sbilanciati. Infatti il CdA assume potere decisionale non solo sugli aspetti pura-mente strategici/finanziari, ma anche sull’attivazione o soppressione di sedi e corsi, mentre il Senato potrà esprimere solo un parere. Inoltre è previsto che nel CdA ci sia il 40% di esterni40% di esterni40% di esterni40% di esterni –anche privati- scelti dal rettore (e non eletti!). Questo significa che gli enti disposti a finanziare le Università, essendo “personalità dotate di comprovata competenza in campo gestionale” quindi imprenditori, saranno inte-ressati all’eliminazione dei corsi non economicamen-te produttivi. In compenso, il rettore non potrà restare in carica per più di sei anni. Gli atenei non potranno avere più di dodici facoltàdodici facoltàdodici facoltàdodici facoltà (attualmente La Sapienza ne ha più di venti, che verrebbero accorpate). È considerato un modo per razionalizzare le spese –come la possibilità delle federazioni tra atenei- e in generale l’intento è quello di evitare lo spuntare come funghi di dispen-diosi corsi-fantasma. Nelle Università, oltre che dai professori di ruolo, le lezioni sono tenute anche dai ricercatoriricercatoriricercatoriricercatori.

Per questi, nella maggior parte precariprecariprecariprecari, è previsto un contratto di tre anni rinnovabile solo una volta. Do-podichè si potrà continuare a lavorare soltanto se si vince un concorso, diventando così professore asso-ciato. Gli scatti stipendialiscatti stipendialiscatti stipendialiscatti stipendiali, sia per i ricercatori che per i pro-fessori, passano da biennali a triennali: lo stipendio, ogni tre anni, aumenta. Per questo triennio (2010-

2012) resta però tutto fermo. Ciò che più di tutto esaspera gli stu-denti è il fatto che i fondi per le bor-se di studio, ridotti con la legge 133 di Tremonti, non sono sufficienti per tutti quelli che ne avrebbero diritto. Questa riforma prevede che ci sia un fondo per gli studenti capaci e meri-tevoli, valutati tramite delle prove nazionali (a pagamento!). Il fondo è destinato a “fornire buoni studio che prevedano una quota, determinata in relazione ai risultati conseguiti, da restituire a partire del termine degli studi”. In altre parole si tratta di prestito d’onore prestito d’onore prestito d’onore prestito d’onore (una formu-la utilizzata per le piccole imprese): lo studente ‘povero’, per poter stu-diare, deve ottenere un finanziamen-to da restituire a rate dopo gli studi, pagando il debito per lungo tempo –

sarebbe esonerato solo se si laureasse con il massimo dei voti-, mentre il ‘figlio di papà’ nella fase di inseri-mento nel lavoro, non avrebbe questo problema. Questo ‘fondo per il merito’ sarebbe alimentato an-che dalle donazioni spontanee di enti pubblici o pri-vati “anche vincolate a specifici usi”, cioè i ‘donatori’ potrebbero stabilire che quanto essi mettono a dispo-sizione possa essere utilizzato, per esempio, solo dagli studenti di una determinata facoltà, magari proprio quella più proficua per i propri interessi economici. Così facendo, l’Università diventa un privilegio e si passa dal potere dinastico dei ‘baroni’ al controllo economico dei ‘signori’. E poi si parla di diritto allo studio, di libera scelta! La proposta di legge verrà discussa in Senato solo dopo il voto di (s)fiducia del 14 dicembre. Staremo a vedere.

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MANIFESTAZIONE

IL GIORNO DELLA SFIDUCIA Di Davide Palladino (3°A)

Martedì 14/10/2010 è un giorno che comunque vada verrà ricordato a lungo. L’Italia tutta è in subbuglio, in questi ultimi giorni, come in un grande pentolone, ribolle tutto ciò che gli italiani hanno aspramente in-goiato a causa di questo governo. Il 14 è il giorno del-la fiducia… scusatemi, preferisco chiamarlo il giorno della Sfiducia. A Roma la folla comincia a sgomitare, le tensioni sono tante: dalle scuole, come un diapa-son, fino al Parlamento stesso si parla del 14, che succederà? Il 14 Dicembre siamo sicuri che la prote-sta sarà rumorosa nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, sarà dolorosa, sarà una piaga che serva a purifi-care il mondo politico nel quale ci troviamo perché il modo di fare politica adottato a Montecitorio non rispecchia più l’esigenza di un Paese messo in ginoc-chio dai tagli e dal precariato. Torniamo alla nostra più piccola comunità: il Liceo Amaldi. Martedì sarà un giorno semplicissimo, un banale martedì di lezione. L’Autogestione per il gior-L’Autogestione per il gior-L’Autogestione per il gior-L’Autogestione per il gior-no 14 è sospesa per consentire a tutti gli studenti del no 14 è sospesa per consentire a tutti gli studenti del no 14 è sospesa per consentire a tutti gli studenti del no 14 è sospesa per consentire a tutti gli studenti del liceo di recarsi a manifestareliceo di recarsi a manifestareliceo di recarsi a manifestareliceo di recarsi a manifestare; mi sembra chiaro che non è possibile, quindi, organizzare nessuna attività per quel giorno. L’appuntamento è per la mattina alle 8.00 davanti scuola; ci riuniremo e partiremo alla vol-ta di PiPiPiPiazza della Repubblica (ci divideremo in grup-

pi), una volta lì alle 9.30 partiremo con il corteo degli studenti medi con destinazione: Montecitorio. (le università partiranno alle 9.30 da Piazzale Aldo Moro). La partecipazione si stima numerosissima… le strade tremeranno, Montecitorio sarà assediato e ballere-mo… un ballo libero e quel frastuono sarà un terre-moto per chi è dentro il palazzo: vacilleranno, ca-dranno. Inoltre voglio farvi delle raccomandazioni: non per-detevi in cortei isolati e non autorizzati in zone di pe-riferia dove si è solamente facile preda dell’unità cele-re della Polizia di Stato (l’anti-sommossa). Non lascia-moci strumentalizzare da chi ci usa come pedine o diversivo per scopi propri. Quindi vi ribadisco l’ap-puntamento: alle 8.00 da scuola; andremo a P.za del-alle 8.00 da scuola; andremo a P.za del-alle 8.00 da scuola; andremo a P.za del-alle 8.00 da scuola; andremo a P.za del-la Repubblica dove alle 9.30 partirà un corteo Pacifi-la Repubblica dove alle 9.30 partirà un corteo Pacifi-la Repubblica dove alle 9.30 partirà un corteo Pacifi-la Repubblica dove alle 9.30 partirà un corteo Pacifi-co, Autorizzato e non per questo meno efficaceco, Autorizzato e non per questo meno efficaceco, Autorizzato e non per questo meno efficaceco, Autorizzato e non per questo meno efficace: anzi è un’occasione per mostrargli che non siamo solo dei vandali e dei brigatisti. Ma lottiamo con l’arma più forte: quella della Pace, in maniera organizzata e tutto andrà bene. A martedì ragazzi… vi voglio tutti qui fuori… perchè ognuno di noi può essere quella pallina di neve che rotolando produce la valanga…

[C’è modo e modo di manifestare…] Vignetta di Massimiliano Vari (5°A)

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Se vuoi esprimere un parere, dare consigli, proporre argo-menti, contatta la redazione all’indirizzo e-mail: [email protected] Hanno partecipato a quest’edizione straordinaria i seguenti “giornalisti in erba”: Claudio De Blasio, Davide Palladino, Melissa Randò, Chen Laura Sarno Vignetta di: Massimiliano Vari Un rigraziamento ai ragazzi delle altre scuole che ci hanno raccontato le loro esperienze.

Professore referente del progetto: Alvaro Vellei Redattrice: Melissa Randò Grafica: Chen Laura Sarno Il giornalino d’Istituto è un progetto scolastico aperto a tutti, coordinato dal gruppo Eco-Amaldi. Gli articoli e le vignette in questo numero non possono essere utilizzati o rielaborati senza il permesso degli autori. Questo numero verrà presto reso disponibile online. Visita il sito del gruppo Eco-Amaldi, nel quale scaricare la copia digitale a colori dei numeri precedenti: ecoamaldi.altervista.org ecoamaldi.altervista.org ecoamaldi.altervista.org ecoamaldi.altervista.org

Visita la tv-blog provaprovaprovaprova----eco.blogspot.comeco.blogspot.comeco.blogspot.comeco.blogspot.com

SCUOLA, SVEGLIATI! Il clima nelle altre scuole romane Di Melissa Randò (3°E) Fermento all'Amaldi, e non solo. Roma pullula di scuole "occupate" e di ragazzi volenterosi di far sentire la propria voce, perché il futuro è importante! Vediamo come è vissu-to questo periodo di "presa di coscienza" negli altri Istituti e Licei romani: FRANCESCO D'ASSISI: Occupazione (dal 1 al 7 dicem-bre). È durata sette giorni l'occupazione del Liceo Scientifico, ma nel caso passi la Riforma Gelmini in Senato i ragazzi sono pronti a rioccupare. La Polizia è entrata per controlla-re le condizioni in cui versava l'edificio e, non trovando danni, ha lasciato continuare ai ragazzi l'occupazione.

IMMANUEL KANT: Occupazione (4- 10 dicembre). Si è creato un certo scompiglio, poiché il 4 Dicembre è stata indetta un'assemblea straordinaria durante le lezioni per decidere riguardo l'occupazione. Dopo piccole discus-sioni, la votazione si è conclusa con la vittoria dei "no" 430, contro i 390, dei "sì". Scorrettamente si è affermato che le classi prime erano state intimidite dalle "mitiche e paurose leggende" sulla Polizia, e che i loro voti equivalevano alla metà. Il lunedì successivo i studenti pro-occupazione arriva-no alle 6.30 di mattina a scuola, si fanno dare le chiavi dai bidelli e occupano il Kant, aiutati da altri che sono soprag-giunti successivamente. Durante l'occupazione sono stati tenuti corsi sul Ddl, sulla Finanziaria, Bob Marley, Rap, tutti i corsi che normalmente si tengono durante la Settima-na dello Studente. Purtroppo questo clima di "fomento" ha contagiato molti, ma arrabbiato altri, contribuendo a creare una spaccatura all'interno del Liceo

JEAN PIAGET: Autogestione nel mese di Ottobre, occu-pazione di due delle tre sedi da una settimana. I ragazzi dell'Istituto durante l'occupazione si recano alle assemblee, operano delle relazioni e corsi sulla riforma e creano gli striscioni da utilizzare durante la Manifestazione del 14 dicembre.

GIORGIO DE CHIRICO: Occupazione (2-14 dicembre) L'occupazione del Liceo Artistico prevede sostanzialmente corsi (fumetto, ballo, fotografia) e decorazioni delle pareti. Si individuano però scarsa partecipazione tra gli studenti,

poche anime che disposte a dormire la notte all'interno della scuola, discussioni con la componente docenti, la quale ha minacciato di denunciare gli studenti che impedi-vano di farli entrare. Si aggiungono a questi problemi di carattere "organizzativo": molte sono, infatti, le persone esterne che usufruiscono dell' entrata off limits della scuola, lasciata la notte nelle mani di ragazzi spesso ubriachi, che si divertono a rompere un vetro di qua e una porta di là. No-nostante tutto l'occupazione procede, grazie allo spirito di alcuni studenti che credono fermamente in quello per cui manifestano. GULLACE: Occupazione. Nel corso dell'ultimo giorno sono stati rotti e creati ingenti danni all'edificio scolastico. Il bilancio? Un video proiettore rubato, wc e porte smantellati. Tutti i danni verranno pagati dagli studenti, o meglio, dai loro genitori. NEWTON: Il Liceo Scientifico non è stato occupato. U-n'assemblea straordinaria ha decretato il secco "NO" della maggioranza degli studenti. PERTINI: L'Istituto non è stato occupato, ma sono state affettuati cinque giorni di assemblee e due di autogestione. Per l'organizzazione del 14, giorno della Manifestazione, i rappresentanti stanno aspettando una risposta dai ragazzi dell'Università. LOMBARDO RADICE: Occupazione. Durante l'assemblea straordinaria i Rappresentanti, passan-do in ogni classe con tre fogli approvati dal Preside (occupazione, autogestione o didattica tradizionale), hanno raccolto firme, nominali, cosicché ognuno si sarebbe preso la responsabilità di ciò per cui stava firmando. Gli studenti dovevano muoversi con prudenza, operare l'occupazione nella palestra, il giovedì e venerdì partecipare a dei corsi specifici, per permettere a chi non era d'accordo di riprendere qualsiasi attività desiderasse. Con questi "mementi" l'occupazione è progredita in modo proficuo, non riportando nessun danno all'edificio scolastico. Molti studenti la volevano far durare fino al 14 dicembre, ma per non approfittare, si è preferito, quindi, sospenderla. Il 13 dicembre ricominceranno le lezioni regolari. Presente il sentimento di rivolta per un futuro migliore.

Redazione:

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