ec intermediari finanziari capitolo 7/8/9

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CAPITOLO 7 - Profili di vigilanza: l’esperienza italiana LE AUTORITA’ REGOLAMENTARI E DI VIGILANZA IN ITALIA Tra le autorità regolamentari e di vigilanza distinguiamo: organi politici = si occupano di creare i principi normativi di vigilanza (ex: CICR, Ministro Economia) organi tecnici = si occupano di esercitare l’attività di vigilanza e di controllare il rispetto dei principi .,., ., normativi di vigilanza (EX: Banca d’Italia, Consob, Autorità garante per la .,.,.,.,.,.,., .,.,.,.,.,.,., concorrenza e per il mercato, Isvap, Covip) Perché tutte queste autorità di vigilanza? Tutto si basa sul criterio della ripartizione delle competenze! Tuttavia negli ultimi anni si è vista la tendenza delle diverse autorità di vigilanza a cooperare tra di loro. ORGANI POLITICI Comitato interministeriale per il credito e per il risparmio (CICR) Il Testo Unico Bancario (TUB) gli attribuisce la vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio. Le delibere del CICR riguardano: - regolamentazione dell’attività delle banche .,.. ,.,., - trasparenza delle condizioni contrattuali delle operazioni bancarie Il CICR è composto da: - Ministro dell’economia e delle finanze (presiede il CICR) Il CICR è composto da: - Ministro delle politiche agricole Il CICR è composto da: - Ministro dello sviluppo economico Il CICR è composto da: - Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Alle riunioni del CICR partecipa, senza diritto di voto, il Governatore della Banca d’Italia

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  • CAPITOLO 7 - Profili di vigilanza: lesperienza italiana

    LE AUTORITA REGOLAMENTARI E DI VIGILANZA IN ITALIA

    Tra le autorit regolamentari e di vigilanza distinguiamo:

    organi politici = si occupano di creare i principi normativi di vigilanza (ex: CICR, Ministro Economia)

    organi tecnici = si occupano di esercitare lattivit di vigilanza e di controllare il rispetto dei principi .,., ., normativi di vigilanza (EX: Banca dItalia, Consob, Autorit garante per la .,.,.,.,.,.,., .,.,.,.,.,.,., concorrenza e per il mercato, Isvap, Covip)

    Perch tutte queste autorit di vigilanza? Tutto si basa sul criterio della ripartizione delle competenze! Tuttavia negli ultimi anni si vista la tendenza delle diverse autorit di vigilanza a cooperare tra di loro.

    ORGANI POLITICI

    Comitato interministeriale per il credito e per il risparmio (CICR)

    Il Testo Unico Bancario (TUB) gli attribuisce la vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio.

    Le delibere del CICR riguardano: - regolamentazione dellattivit delle banche .,.. ,.,., - trasparenza delle condizioni contrattuali delle operazioni bancarie

    Il CICR composto da: - Ministro delleconomia e delle finanze (presiede il CICR) Il CICR composto da: - Ministro delle politiche agricole Il CICR composto da: - Ministro dello sviluppo economico Il CICR composto da: - Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

    Alle riunioni del CICR partecipa, senza diritto di voto, il Governatore della Banca dItalia

  • Ministro delleconomia e delle finanze

    Il Ministro delleconomia e delle finanze ha competenze autonome di carattere normativo.

    Esso si occupa di: - vigilare sui mercati finanziari e sul sistema creditizio - definire i requisiti di onorabilit, professionalit e indipendenza degli intermediari finanziari - individuare nuove categorie di strumenti finanziari

    ORGANI TECNICI

    Banca dItalia

    Lobiettivo della Banca dItalia di assicurare: 1) stabilit, efficienza e competitivit del sistema finanziario

    .,.,.. , 2) sana e prudente gestione delle banche

    Su quali tipi di intermediari la Banca dItalia esercita lattivit di vigilanza?

    La Banca dItalia vigila sulle banche, sulle societ di gestione del risparmio (Sgr), sulle societ dinvestimento a capitale variabile (Sicav), sulle societ dintermediazione mobiliare (Sim), sugli istituti di moneta elettronica (Imel)

    La Banca dItalia ha autonoma capacit normativa, tutela la trasparenza delle condizioni contrattuali delle operazioni bancarie e promuove comportamenti degli intermediari finanziari che, oltre a rispettare gli obblighi di legge, migliorino i rapporti con la clientela.

  • La Banca dItalia ha il compito di prevenire i comportamenti illeciti nel settore finanziario (ex: usura, riciclaggio), adottando opportuni provvedimenti sanzionatori.

    La Banca dItalia ha il compito di supervisione sui mercati finanziari, con lobiettivo di assicurare la stabilit

    Commissione Nazionale per le Societ e la Borsa (Consob)

    La Consob svolge unattivit rivolta alla tutela degli investitori e allefficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano.

    Le funzioni della Consob riguardano: 1) prodotti finanziari 2) intermediari 3) mercati

    1) Il controllo sui prodotti finanziari si realizza garantendo ai risparmiatori tutte le informazioni necessarie per effettuare e gestire i propri investimenti in modo consapevole

    2) Il controllo sugli intermediari si realizza con lemanazione di norme dirette a proteggere linvestitore da comportamenti scorretti che possano danneggiarlo

    3) Il controllo sui mercati si realizza assicurando la massima efficienza delle contrattazioni, garantendo che i prezzi delle attivit finanziarie coincidano con leffettivo valore + evitando insider trading

    La Consob si occupa anche di promuovere lo sviluppo della cultura finanziaria dei risparmiatori

    Autorit Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm)

    L Autorit Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm) si occupa di controllare tutti quei comportamenti che possano mettere in pericolo la competitivit del mercato finanziario. LAgcm ha il compito di: - assicurare laccesso al mercato e la parit di concorrenza tra gli operatori .,.,.,,., - tutelare i consumatori mediante il contenimento dei prezzi e il miglioramento .,.,.,,., della qualit dei prodotti e dei servizi

    Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (Isvap)

    L Isvap svolge funzioni di vigilanza sul settore assicurativo allo scopo di garantire: - stabilit, efficienza, competitivit e corretto funzionamento del settore assicurativo - tutela degli assicurati (e di qualunque persona abbia diritto a prestazioni assicurative)

  • Scopo: tutela del consumatore Come? 1) Mettendo a disposizione del contraente linformazione, .,.,,.. .,., .,.,., preliminare ed in corso di contratto Scopo: tutela del consumatore Come? 2) Stabilendo regole di comportamento che gli intermediari .,., .,.,., devono rispettare nellofferta e nellesecuzione dei contratti .,., .,.,., di assicurazione + verifica delladempimento a tali regole

    Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (Covip)

    Il Covip si occupa di garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione e nellamministrazione dei fondi pensione. In particolare: - autorizza i fondi pensione ad esercitare la propria attivit + approva i loro statuti e regolamenti - tiene lalbo dei fondi pensione che sono autorizzati ad esercitare lattivit di previdenza complementare - assicura il rispetto dei principi di trasparenza e correttezza nei rapporti tra i fondi pensione e gli aderenti

    LA VIGILANZA SULLE BANCHE E SUGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

    Le banche esercitano lattivit bancaria. Gli intermediari finanziari non bancari sono autorizzati a concedere finanziamenti nei confronti del pubblico.

    Ci sono 3 tipi di approcci delle autorit di supervisione:

    consolidato = volto a cogliere i rischi complessivi degli intermediari

    incentrato sui rischi (risk based) = volto a cogliere i rischi pi importanti attraverso lapplicazione di 1) sana e prudente gestione delle controlli e schemi di analisi

    proporzionale = volto a graduare i controlli in proporzione alla dimensione, allimportanza e alla ., ., ., .,., ., . problematicit degli intermediari vigilati

    7.2.1 Gli interventi di vigilanza strutturale

    Grazie al recepimento delle direttive europee, il ruolo delle autorit nazionali stato ridimensionato diminuiscono gli interventi di natura strutturale, mentre aumentano gli interventi di natura prudenziale. La morfologia del sistema creditizio ora determinata dalle decisioni imprenditoriali dei singoli intermediari: la Banca dItalia deve verificare sostanzialmente che le scelte adottate non entrino in conflitto con il corretto ed efficiente funzionamento del sistema finanziario. Tuttavia, alla Banca dItalia restano ancora alcuni interventi di natura strutturale come: 1) la definizione di attivit bancaria e delle condizioni preliminari per il suo stesso esercizio 2) il controllo degli assetti proprietari ed organizzativi degli intermediari 3) le modifiche dello statuto e le operazioni straordinarie sul capitale 4) lo svolgimento dellattivit bancaria fuori sede/allesterno dei confini nazionali

  • La definizione di attivit bancaria e le condizioni per il suo esercizio

    DEFINIZIONE DI ATTIVITA BANCARIA

    Il Testo Unico Bancario afferma che l attivit bancaria costituita dalla raccolta del risparmio e dallesercizio del credito. Lesercizio dellattivit bancaria spetta alle banche, le quali possono svolgere ogni altra attivit finanziaria. Laccesso di nuovi soggetti bancari al mercato la condizione base affinch si verifichi la concorrenza tra gli operatori lintervento della Banca dItalia si limita a garantire la sana e prudente gestione della banca

    CONDIZIONI PER LESERCIZIO DELL ATTIVITA BANCARIA

    1) Adozione della forma giuridica di S.p.A. (o di societ cooperativa a responsabilit limitata)

    2) Capitale sociale minimo = 6,3 milioni di euro (2 milioni di euro per le banche cooperative)

    3) Presentazione dellatto costitutivo e dello statuto

    4) Presentazione di un programma di attivit iniziale dove vengono indicati: - settori di intervento, operazioni e servizi che la banca intende svolgere - struttura organizzativa, tecnica e territoriale della banca + sistemi di controlli interni della banca - sistema informativo che la banca utilizzer

    5) Possesso dei requisiti di professionalit, onorabilit e indipendenza degli dirigenti della banca

    6) Assenza di conflitti di interessi tra banca e altri soggetti

    7) Assenza di legami che ostacolino lesercizio della funzione di vigilanza delle autorit preposte

    Il controllo degli assetti proprietari e organizzativi degli intermediari

    CONTROLLO DEGLI ASPETTI PROPRIETARI

    La gestione della banca deve essere indipendente non devono esserci conflitti di interesse tra azionisti della banca e la banca stessa le autorit di vigilanza dettano disposizioni al fine di garantire autonomia di giudizio + sana e prudente gestione dellintermediario

    Come fanno le autorit di vigilanza a garantire autonomia e sana e prudente gestione della banca? 1) Regolamentando lacquisizione di partecipazioni nel capitale della banca da parte di soggetti esterni

    Tutti i soggetti che intendono acquisire partecipazioni al capitale di una banca, che comporta il controllo ,.,. o la possibilit di esercitare uninfluenza notevole sulla banca stessa, devono chiedere la preventiva .,., .,., autorizzazione alla Banca dItalia. .,., L autorizzazione verr rilasciata dalla Banca dItalia dopo aver verificato i requisiti dellacquirente

    2) Disciplinando le partecipazioni che le banche possono assumere

  • CONTROLLO DEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI

    Le autorit di vigilanza lasciano piena autonomia alle banche nella definizione degli assetti organizzativi attraverso i quali esercitare lattivit bancaria.

    Le modifiche dello statuto e le operazioni straordinarie sul capitale

    Lo statuto lo strumento che disciplina i rapporti tra soci e terzi + delinea le linee fondamentali in materia di organizzazione ed operativit della banca. Quando lo statuto pu subire delle modifiche? La Banca dItalia ha il potere di richiedere la rimozione o la riformulazione di norme dello statuto quando queste ultime contrastano con il principio della sana e prudente gestione. Di solito lintervento dellautorit di vigilanza avviene in una fase precedente allavvio dellattivit bancaria.

    Lo svolgimento dellattivit bancaria fuori sede e allesterno dei confini nazionali

    Alle banche data la possibilit di offrire fuori sede attivit di promozione e di collocamento dei propri prodotti e servizi bancari/finanziari, utilizzando propri dipendenti e promotori finanziari. Resta di esclusiva competenza della banca la valutazione del merito creditizio (= capacit di un soggetto di ottenere credito da una banca tanto pi il merito creditizio alto, tanto pi agevole lottenimento del finanziamento).

    Il Testo Unico Bancario riconosce il principio della libert di stabilimento da parte delle banche di proprie filiali, sia in Italia sia in altri paesi dellUnione Europea. Tuttavia la Banca dItalia pu vietare o sospendere loperazione per 2 motivi: 1) se le strutture organizzative sono inadeguate 2) se la situazione finanziaria, economia e patrimoniale della banca precaria

    NB: Per lapertura di filiali in paesi non appartenenti allUnione Europea, serve una specifica autorizzazione .,., da parte della Banca dItalia, la quale deve verificare se nel paese di insediamento ci siano i requisiti .,., .,., minimi di vigilanza concordati a livello internazionale

    7.2.2 Gli interventi di vigilanza prudenziale

    Gli interventi di vigilanza prudenziale ruotano attorno al concetto di patrimonio di vigilanza. Un livello di patrimonializzazione adeguato, infatti, permette alla banca di svolgere la propria funzione imprenditoriale con ampi margini di autonomia.

  • Il patrimonio di vigilanza il punto di riferimento per lautorit di vigilanza perch gli consente di fare delle valutazioni sulla stabilit degli intermediari finanziari. Tuttavia, un adeguato patrimonio di vigilanza non basta per garantire stabilit ed efficienza alla gestione della banca per questo motivo le autorit di vigilanza si sono accordate per trovare delle linee guida per migliorare lattivit di vigilanza. Il Nuovo Accordo di Basilea (Basilea 2) del 2004 ha promosso ladozione di prassi pi solide di gestione del rischio da parte degli intermediari creditizi, le quali si fondano su tre pilastri:

    1) Il primo pilastro conferma la necessit di un requisito patrimoniale minimo obbligatorio per fronteggiare i rischi tipici dellattivit bancaria/finanziaria (ex: rischio di credito, rischio di mercato) ma allo stesso tempo riconosce lincidenza di altri rischi non considerati prima (ex: rischio operativo

    2) Il secondo pilastro richiede alle banche di dotarsi di strategie e di processi di controllo delladeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica. Come? Affidando alle autorit di controllo il compito di verificare laffidabilit e la coerenza dei risultati + adottando, se necessario, le opportune misure correttive.

    3) Il terzo pilastro introduce lobbligo di informare il pubblico sulladeguatezza patrimoniale stessa della banca

    Basilea 3 una rivisitazione del concetto di patrimonio esso introduce azioni di miglioramento della qualit del patrimonio di vigilanza

    La definizione del patrimonio di vigilanza

    Il patrimonio di vigilanza costituito dalla somma del patrimonio di base e del patrimonio supplementare.

    Il patrimonio di base formato da: capitale versato riserve fondo rischi bancari generali strumenti innovativi e non innovativi di capitaleDal patrimonio di base vengono dedotte le azioni proprie, l'avviamento, le immobilizzazioni immateriali, le rettifiche su crediti e le eventuali perdite presenti e passate.

    Il patrimonio supplementare formato da: le riserve di rivalutazione strumenti ibridi di patrimonializzazione e passivit subordinate fondo rischi su crediti al netto delle minusvalenze su titoli e altri elementi negativi le plus/minusvalenze nette su partecipazioniIl patrimonio supplementare pu essere pari al massimo al patrimonio di base, eventuali maggiorazioni non potranno essere considerate nella somma.

  • Dalla somma del patrimonio di base e del patrimonio supplementare vengono dedotte, per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare: le partecipazioni, gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e i prestiti subordinati detenuti nei confronti di banche e societ finanziarie.

    Esistono anche limiti di computabilit di alcune voci che compongono il patrimonio di vigilanza Ex: Gli strumenti innovativi e non innovativi sono computabili entro i seguenti limiti: .,., a) 15% del patrimonio di base al lordo delle deduzioni (se hanno scadenza contrattuale) .,., b) 35% del patrimonio di base al lordo delle deduzioni Ex: Gli strumenti non innovativi sono computabili entro i seguenti limiti: ., , a) 50% del patrimonio di base al lordo delle deduzioni se ci sono eccedenze vanno computate .,.,.,.,.,.,., nel patrimonio supplementare Ex: Le passivit subordinate sono computabili entro i seguenti limiti: ., , a) 50% del patrimonio di base al lordo delle deduzioni

    I coefficienti di rischiosit

    Le banche (e i gruppi bancari) sono tenuti a rispettare costantemente un requisito patrimoniale minimo complessivo, dato dalla somma dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di solvibilit, dei rischi di mercato e di quelli relativi a immobili e partecipazioni assunti per il recupero crediti. Il rischio di solvibilit indica la possibilit che la controparte del rapporto creditizio non assolva i propri obblighi di rimborso del debito.

    Il primo Accordo sul capitale (Basilea 1) illustra il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dellesposizione al rischio di credito. Esso prevedeva che il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attivit sia in bilancio sia fuori bilancio fosse pari almeno all8%. Tuttavia, laumentare delle situazioni di rischio hanno indotto il Comitato di Basilea a rivedere le norme sul coefficiente di solvibilit vengono modificati i coefficienti di ponderazione + viene aumentata la dotazione patrimoniale minima richiesta agli intermediari anche per il rischio operativo.

    Basilea 2 introduce due metodi per la valorizzazione dellattivo ponderato: 1) metodo standard 2) metodo basato sui rating interni approccio di base (IRB foundation) 2) metodo basato sui rating interni approccio avanzato (IRB advanced)

    1) Il metodo standard prevede lapplicazione di coefficienti di ponderazione sulla base di parametri che vengono stabiliti da soggetti esterni alla banca.

    2) Il metodo basato su rating interni prevede che le banche sviluppano in maniera autonoma una propria procedura di valutazione e misurazione del rischio di credito dei propri debitori al fine di stimare la probabilit di insolvenza (= la probabilit che una controparte diventa insolvente entro 1 anno). Lapproccio di base (IRB foundation) deve essere sempre sottoposto a verifica ed autenticazione da parte della Banca dItalia. Gli elementi su cui si basa il metodo dei rating interni sono:

    Probabilit di default = probabilit che una controparte passi allo stato di default entro 1 anno

  • Tasso di perdita in caso di default = valore atteso tra la perdita a causa del default e limporto dellesposizione al momento del default

    Esposizione al momento del default = valore delle attivit di rischio

    Scadenza = media delle durate residue contrattuali dei pagamenti

    Differenza approccio di base approccio avanzato

    I metodi IRB si differenziano in base ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nellapproccio di base le banche stimano la sola probabilit di default (mentre gli altri parametri vengono definiti dallautorit di vigilanza), nellapproccio avanzato le banche stimano tutti i parametri.

    I rischi vengono divisi:

    a) con riferimento al portafoglio di negoziazione:

    - rischio di posizione = rischio di subire perdite a causa delle oscillazioni del mercato o delle .,.,., . condizioni in cui versa lemittente

    - rischio di regolamento = rischio che la controparte, alla scadenza del contratto, non adempie .,.,.,.,.,. allobbligazione

    - rischio di concentrazione = rischio da parte della banca di superare i limiti individuali di fido

    b) con riferimento al portafoglio di negoziazione:

    - rischio di cambio = rischio di subire perdite per effetto di variazioni delle valute

    Limiti alla concentrazione dei rischi

    Scopo: 1) limitare la potenziale perdita massima della banca in caso di insolvenza di una sola controparte Scopo: 2) mantenere un soddisfacente grado di frazionamento del rischio creditizio del portafoglio prestiti

    Grande rischio = qualunque finanziamento nei confronti della clientela di importo pari o superiore al .,.,. ,., 10% del patrimonio di vigilanza

    Viene fissato un limite individuale che stabilisce che le banche devono contenere ciascun rischio entro il limite del 25% del patrimonio di vigilanza. Nonostante ci, le banche devono procedere sempre con cautela nella concessione di finanziamenti, valutando il merito creditizio dei clienti.

    Lassunzione di partecipazioni

    Le partecipazioni sono investimenti effettuati dalla banca, rappresentanti lacquisizione di quote del capitale di un soggetto terzo che realizza un legame durevole tra la banca e il soggetto partecipato.

    Le nuove disposizioni di vigilanza prevedono 2 regole generali: 1) lammontare di tutte le partecipazioni detenute (insieme agli investimenti in immobili) non deve superare 1) lammontare del patrimonio di vigilanza

  • 2) distingue tra: - partecipazioni in soggetti di natura finanziaria 2) distingue tra: - partecipazioni in imprese non finanziarie

    Nel caso delle partecipazioni in soggetti di natura finanziaria, previsto lintervento autorizzativo della Banca dItalia solo nel caso in cui la partecipazione: a) superi il 10% del patrimonio di vigilanza b) di un impresa insediata in un Paese al di fuori dellUnione Europea La Banca dItalia rilascer lautorizzazione dopo aver valutato se la banca in grado di sostenere lacquisto

    Nel caso delle partecipazioni in imprese non finanziarie, sono stati determinati 2 limiti: - limite di concentrazione consente alle banche di acquisire partecipazioni al capitale di una singola ,.,.,., impresa non finanziaria entro il limite del 15% del patrimonio di vigilanza - limite complessivo linsieme delle partecipazioni di imprese non finanziarie detenute da una banca .,.,.,.,. non pu superare il 60% del patrimonio di vigilanza

    Il sistema dei controlli interni

    La sana e prudente gestione degli intermediari bancari, la stabilit e la competitivit del sistema finanziario sono un compito affidato non solo alle autorit di vigilanza, ma anche alle stesse istituzioni creditizie attraverso un sistema di controlli interni, che consenta: 1) corretta percezione dei rischi attraverso un sistema di controlli interni, che consenta: 2) allocazione del capitale in modo appropriato Scopo: Combinazioni efficienti di rischio e rendimento

    Il sistema di controlli interni costituito dallinsieme delle regole, procedure e strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento di: - efficacia ed efficienza dei processi aziendali - salvaguardia del valore delle attivit e protezione delle perdite - affidabilit delle informazioni contabili e gestionali

    I controlli coinvolgono: organi amministrativi, collegio sindacale, direzione e tutto il personale. I controlli costituiscono parte integrante dellattivit quotidiana della banca. I controlli possono essere di tre tipi:

    1) controlli di linea = diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni

    2) controlli sulla gestione dei rischi = diretti a trovare nuove metodologie di misurazione del rischio

    3) attivit di revisione interna = diretta a individuare andamenti anomali e violazioni delle procedure

    3) Lattivit di revisione interna nelle banche deve essere svolta da una funzione indipendente (internal .,,.

    .,., audit) volta, da un lato a controllare la regolarit delloperativit e landamento dei rischi, dallaltro lato a .,., valutare la funzionalit dellintero sistema di controlli interni e a portare allattenzione del consiglio di .,., .,., amministrazione e dei dirigenti della banca i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi

    7.2.3 La vigilanza conoscitiva

  • Il Testo Unico Bancario ha assegnato alla Banca dItalia il compito di monitorare tutta lattivit di gestione delle banche attraverso le segnalazioni periodiche (= costante flusso di informazioni che la banca trasmette allautorit di vigilanza al fine di far percepire tempestivamente allautorit di vigilanza leventuale emergere di situazioni di difficolt e programmare prontamente i necessari interventi richiesti dalle circostanze). Il nucleo centrale della vigilanza informativa rappresentato dalla matrice dei conti, la quale un sistema di segnalazioni periodiche che fornisce dati analitici di stato patrimoniale e conto economico. La Banca dItalia trasmette poi periodicamente alle banche un flusso di ritorno. La vigilanza ispettiva verifica lattendibilit dei dati segnalati e degli aspetti qualitativi della gestione.

    7.2.3 La vigilanza protettiva

    Le crisi delle banche sono diverse da quelle delle imprese per 2 motivi: 1) natura fiduciaria del rapporto tra banca e depositanti il venir meno di questa fiducia non dipende ., ., .,. sempre da squilibri economico-patrimoniale della banca, ma anche da comportamenti scorretti e/o .,.,., .., .,., fraudolenti del management della banca 2) velocit con cui la crisi di un intermediario si propaga allinterno del sistema ci determina la .,. .,. .,. .,. cosiddetta corsa agli sportelli (= fenomeno del ritiro di massa dei depositi presso una banca che .,. .,. .,. potrebbe generarsi dal rapido diffondersi del timore di perdere le somme depositate) Per questo motivo le autorit di vigilanza cercano di prevenire queste situazioni di crisi delle banche tramite learly warning systems (= sistemi di controlli volti a trovare in anticipo difficolt gestionali degli intermediari e fornire subito soluzioni adeguate). Tali sistemi vengono attivati a livello interno alla banca. Quando vengono riscontrate gravi irregolarit gestionali si procede allamministrazione straordinaria. Se le irregolarit gestionali non vengono risolte si procede alla liquidazione coatta amministrativa

    CAPITOLO 8 - I mercati

    8.1 NATURA DEI MERCATI E LORO EFFICIENTE FUNZIONAMENTO

    Il trasferimento di strumenti finanziari da un soggetto in avanzo finanziario ad un altro in disavanzo finanziario pu avvenire direttamente oppure tramite lintervento di un intermediario finanziario (ex: banca) Intermediazione indiretta: Si ha quando offerenti e richiedenti fondi NON si incontrano direttamente, ed necessario lintervento di un terzo operatore (= intermediario) che si interpone tra offerente e richiedente fondi Intermediazione diretta: Si ha quando offerenti e richiedenti fondi si incontrano direttamente Presupposto: perfetta coincidenza di interessi tra offerente e richiedente fondi, con riferimento a molte cose (ex: natura del finanziamento, durata, remunerazione pattuita, rimborso del capitale ecc.) quando si verifica la coincidenza di interessi, lofferente trasferisce i mezzi finanziari al richiedente fondi tramite la cessione di uno strumento finanziario che rappresenta il rapporto instaurato tra le parti.

    Tuttavia, nella maggior parte dei casi, difficile che ci sia un incontro diretto tra offerente e richiedente fondi a causa di esigenza diverse. Infatti i mercati, per poter funzionare al meglio, hanno bisogno dellintervento degli intermediari che hanno il compito di agevolare lemissione/negoziazione degli strumenti finanziari.

  • Mercato primario: insieme di operazioni attraverso le quali i risparmiatori sottoscrivono strumenti finanziari di nuova emissione contro il versamento, a favore dellemittente, di mezzi finanziari. Il mercato primario svolge la funzione di finanziamento degli emittenti di strumenti finanziari

    Mercato secondario: insieme di operazioni attraverso le quali i risparmiatori acquistano strumenti finanziari gi in circolazione. Il mercato secondario svolge la funzione di facilitare gli investimenti/disinvestimenti di strumenti finanziari da parte dei risparmiatori.

    Le operazioni effettuate nel mercato primario alimentano il mercato secondario, in quanto determinano limmissione di nuovi strumenti finanziari (che andranno a finire nel mercato secondario), mentre le operazioni effettuate nel mercato secondario aumentano il grado di liquidabilit.

    Lemissione di strumenti finanziari pu avvenire in diversi modi, a seconda delle caratteristiche economico-tecniche degli strumenti finanziari da emettere: Titoli di Stato Aste Titoli di debito Intervento di consorzi di intermediari finanziari appositamente costituiti Azioni Operazioni di aumento del capitale

    I mercati secondari, in base al tipo di contratti negoziati e al modo in cui si svolgono le negoziazioni, sono: mercati regolamentati mercati non regolamentati

    Ci sono due criteri di valutazione dei mercati: 1) PERFEZIONE 2) EFFICIENZA

    1) Si ha un mercato quando tutti i soggetti che in esso operano dispongono di assoluta omogeneit di informazioni. gli offerenti e i richiedenti fondi dispongono delle stesse informazioni.

    Nella realt impossibile che ci sia un mercato perfetto perch non si ha una distribuzione uniforme delle informazioni tra tutti gli investitori, dal momento che non tutti sono disposti a sostenere i costi per procurare lintero set di informazioni disponibili.

    Questa distribuzione non uniforme dellinformazione tra gli operatori genera la famosa (= situazione di mercato in cui le informazioni non sono distribuite in modo omogeneo tra gli investitori, e alcuni di questultimi godono di vantaggi rispetto agli altri poich dispongono di maggiori informazioni).

    Per questo motivo si decisi di valutare il mercato sulla base del concetto di efficienza

    2) Un mercato dotato di efficienza valutativa quando i prezzi degli strumenti finanziari corrispondono alleffettivo valore intrinseco di tali strumenti finanziari. Un mercato dotato di efficienza informativa quando i prezzi degli strumenti finanziari si formano sulla base delle informazioni disponibili su di essi i prezzi non tengono conto pi del valore intrinseco degli strumenti finanziari, ma corrispondono alle aspettative che gli operatori si fanno sugli strumenti finanziari sulla base delle informazioni di cui dispongono. Di conseguenza, quando mutano le informazioni a disposizione gli operatori cambiano le proprie aspettative cambiano anche i prezzi degli strumenti finanziari

  • Un mercato dal punto di vista informativo quando per un investitore, a parit del livello di informazioni, impossibile conseguire dal proprio investimento performance superiori a quelle degli altri operatori. Risultato: I prezzi nel mercato sono frutto pi delle aspettative degli operatori che del valore intrinseco .,., .,.,. degli strumenti finanziari oggetto di scambio

    Esistono tre tipi di efficienze informative:

    - in forma debole

    - in forma semi-forte

    - in forma forte

    Un mercato efficiente in forma debole quando la sola conoscenza delle informazioni passate sui prezzi degli strumenti finanziari e sul volume degli scambi in quel mercato non consentono ad un investitore di migliorare la propria previsione sullevoluzione futura dei prezzi degli strumenti finanziari

    Un mercato efficiente in forma semi-forte quando il livello di informazione in base al quale gli investitori formulano le proprie aspettative sui prezzi degli strumenti finanziari dato dallinsieme di tutte le informazioni di dominio pubblico

    Un mercato efficiente in forma forte quando gli investitori formulano le proprie aspettative sui prezzi degli strumenti finanziari tenendo conto di tutte le possibili informazioni, anche di quelle a disposizione di coloro (= insiders) che da pi vicino conoscono leffettiva situazione economico-finanziaria dellemittente dello strumento finanziario

    8.2 I REQUISITI E LE CONDIZIONI DI EFFICIENTE ORGANIZZAZIONE . DEI MERCATI

    Requisiti di efficiente funzionamento di un mercato sono:

    spessore: riscontrabile in quei mercati in cui si hanno ordini di acquisto o di vendita di strumenti finanziari a prezzi prossimi a quelli negoziati in un determinato istante. Un mercato dotato di spessore quello in cui agli investitori consentito di conoscere con immediatezza .le condizioni di domanda e di offerta degli altri investitori e di operare altrettanto prontamente

    ampiezza: attribuibile ad un mercato quando in esso gli ordini di acquisto e di vendita, oltre ad avere prezzi prossimi a quelli correnti, sono anche di importo consistente

  • elasticit: una prerogativa in base alla quale al mercato stesso data la capacit di generare tempestivamente nuovi ordini di acquisto e di vendita al manifestarsi di fluttuazioni dei prezzi. Un mercato dotato di elasticit in grado di attirare un consistente numero di nuovi ordini a seguito di temporanei squilibri tra domanda e offerta.

    In base ad alcune caratteristiche (ex: qualit dei prezzi, livello di trasparenza delle negoziazioni, costi di informazione e di transazione) distinguiamo 4 tipi di mercati: a) mercato a ricerca autonoma b) mercato di broker c) mercato di dealer d) mercato ad asta

    Il mercato a ricerca autonoma

    Pu essere considerata la forma organizzativa pi semplice in quanto sono i singoli investitori che vanno alla ricerca della controparte, sopportando cos tutti i costi relativi allo scambio degli strumenti finanziari. Poich la ricerca della controparte avviene senza il coinvolgimento di alcun intermediario, altissima la probabilit che lo scambio avvenga a condizioni di prezzo non ottimali. Linvestitore limita la ricerca della controparte a quella che soddisfi la maggior parte delle sue richieste non detto che siano le migliori condizioni disponibili sul mercato non sar sicuro il Poich non ci sono intermediari ridotta entit del volume di scambi

    Il mercato di broker

    In questa forma di mercato previsto lintervento di una categoria di intermediari (= broker) i quali, dietro il pagamento di una commissione, hanno il compito di ricercare contropartite alla propria clientela. Essi sono intermediari puri, in quanto il loro lavoro consiste nel promuovere ed agevolare lincontro tra i soggetti intenzionati a scambiarsi strumenti finanziari. Poich la remunerazione dei broker per lattivit di intermediazione avviene solo alleffettiva conclusione dello scambio dello strumento finanziario, ai broker conviene operare solo nei mercati dove il volume delle negoziazioni realizzabili alto in questo modo i ricavi ottenuti dalle commissioni supera i costi sostenuti per effettuare il proprio servizio di intermediazioni. Linvestitore si rivolge al broker se le somme corrisposte allintermediario sotto forma di commissioni inferiore al costo che egli avrebbe dovuto sostenere per ricercare direttamente la controparte. NB: Il broker non garantisce lesecuzione dellordine, ma solo la ricerca delleventuale controparte La qualit dei prezzi superiore a quella presente nel mercato a ricerca autonoma Sintesi: Un mercato di broker rappresenta una forma di mercato organizzata grazie alla quale chi intende .,.,.,.,.,.,.,.acquistare o vendere strumenti finanziari sa di poter contare sullaiuto di intermediari (= broker) per .,.,.,.,.,.,.,.la ricerca delle controparti anche se, per, essi non sono in grado n di garantire lesecuzione degli ,.,.,.,.,.,.,.,ordini di compravendita, n di indicare con certezza ex ante il prezzo della transazione finanziaria

    Il mercato di dealer

    Il dealer un intermediario che si pone come contropartita diretta di chi intende acquistare o vendere strumenti finanziari il cliente non pi soggetto allincertezza circa lesecuzione del suo ordine infatti il dealer, essendo un operatore che acquista in proprio dei titoli per rivenderli alla sua clientela, negozia direttamente con il cliente.

    Il dealer opera indicando al cliente 2 prezzi diversi: - un prezzo pi basso, al quale il dealer disposto ad acquistare gli strumenti finanziari dal cliente - un prezzo pi alto, al quale il dealer disposto a vendere gli strumenti finanziari al cliente la differenza tra i 2 prezzi costituisce la remunerazione del dealer per il rischio connesso al mantenimento

  • .,., della posizione degli strumenti finanziari (= spread denaro-lettera). Nel caso in cui il dealer si accorge che il mantenimento della posizione su un determinato strumento finanziario comporta un aumento del rischio ad esso associato il dealer aumenta lo spread denaro-lettera, modificando i prezzi proposti.

    Di solito, in un mercato di dealer, i prezzi relativi ad un titolo sono proposti da pi dealer in concorrenza tra di loro sta a colui che intenzionato allacquisto o alla vendita del titolo rivolgersi a quel dealer che presenta le condizioni di prezzo ritenute pi convenienti. La caratteristica tipica di un mercato di dealer lopportunit per linvestitore di negoziare immediatamente lo strumento finanziario al prezzo proposto dal dealer. Formazione del prezzo: il risultato di una trattativa tra intermediario e cliente La possibilit per linvestitore di avere informazioni su tutti i dealer attivi sul mercato la qualit dei prezzi superiore sia al mercato a ricerca autonoma, sia al mercato di broker.

    In questo tipo di mercato, oltre al dealer possiamo trovare il market-maker. Il market-maker un intermediario finanziario che pubblica i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli quotati in borsa e di suo possesso permettendo a tutti gli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi Differenza dealer market-maker Il dealer pu sospendere per un certo periodo di tempo lesposizione delle proposte di acquisto e di vendita Il market-maker sempre obbligato ad esporre in via continuativa le proposte di acquisto e di vendita

    Il mercato ad asta

    Un mercato ad asta si caratterizza per la sua attitudine a tutti gli ordini provenienti dagli investitori, fissando un prezzo che il risultato dellincontro dellintera domanda e dellintera offerta presenti nel mercato in un determinato momento. La concentrazione di ordini pu avvenire: - fisicamente gli operatori si incontrano in un unico luogo dove comunicano le proprie intenzioni .,.,. ,.,.,.,.,., operative e vengono informati su quelle degli altri operatori - in via telematica gli operatori comunicano le loro intenzioni pubblicamente via Internet

    Il mercato ad asta pu essere visto come unevoluzione del mercato di broker. Da cosa vedo questa evoluzione? I broker, vedendo lelevata numerosit della clientela, hanno ritenuto pi agevole e conveniente concentrare in unico luogo gli ordini da eseguire.

    Si possono individuare due tecniche dasta:

    - a chiamata: la fissazione del prezzo avviene uno per volta, secondo un ordine prestabilito, .,.,.,. ,., .,.,. ,. i titoli da negoziare Si ha un unico prezzo al fine di incontrare domanda e offerta .,.. Il prezzo che esce dallasta un prezzo qualitativamente buono e vicino al prezzo perfetto .,., Lasta a chiamata pu avvenire anche in via telematica. Vantaggi: 1) Poter fissare nello stesso istante i prezzi di tutti gli strumenti finanziari che vengono negoziati Svantaggi: 1) Natura di asta istantanea non riesce a soddisfare il flusso continuo di domanda che viene .,., .,.,.,.,. ,.,. ,. dal mercato, e comporta la creazione di veri e propri mercati paralleli prima e dopo lasta Svantaggi: 2) Mancanza di reale interazione tra mercato e partecipanti allasta questi ultimi non Svantagg i: riescono a reagire con tempestivit alle informazioni sui comportamenti dei vari operatori

  • - continua: svolgendosi in modo continuativo lungo larco della seduta di borsa, tale tecnica comporta la .,. .,.,.,.,. formazione dei prezzi ogni volta che sia possibile un incrocio di ordini di acquisto e di vendita .,.,.,. , presenti nel mercato in questo modo gli operatori non ricorrono a negoziazioni fuori dallasta Vantaggi: 1) Maggiore interazione tra mercato e partecipanti allasta questi ultimi, potendo osservare la .,.,.,.,. formazione continua dei prezzi, sono in grado di reagire subito allevolvere del mercato.,.,.,.,. Svantaggi: 1) Il prezzo degli strumenti finanziari varia a seconda delle fluttuazioni di domanda e offerta .,., .,.,.,.,. ,.,. ,. NON si ha un unico prezzo che soddisfi per interno la domanda e lofferta poich i prezzi si .,., .,.,.,.,. ,.,. ,. formano in via continuativa allaffluire degli ordini degli operatori si hanno pi prezzi per .,., .,.,.,.,. ,.,. ,. ogni strumento finanziario la qualit dei prezzi inferiore a quella dellasta a chiamata

    8.3 EVOLUZIONE DELLASSETTO ORGANIZZATIVO DEI MERCATI DI . ., .,. .,STRUMENTI FINANZIARI

    Inizialmente i mercati prevedevano che gli operatori si incontravano in un luogo fisico dove avvenivano poi le negoziazioni nascono le prime Borse Valori. Al fine di rendere il pi efficiente possibile la formazione dei prezzi e di favorire il volume pi alto possibile di scambi, i mercati sono nati come luogo fisico di incontro grazie allintervento della tecnologia stato possibile creare i mercati telematici. Al di fuori dei di borsa, lo scambio di strumenti finanziari avveniva anche attraverso lintervento di operatori specializzati su base telefonica nascono i I mercati sono classificabili in: 1) Mercati order driven = il prezzo scaturisce dal fluire degli ordini da parte dei compratori e dei venditori 2) Mercati quote driven = il prezzo quello proposto dagli intermediari e accettato forse dai potenziali .,.,.,.,.,.,. compratori e venditori

    di mercato = intende il mercato come unimpresa che offre servizi di .,.,.,.,., ,.,.,.,.,.,.,., negoziazione come una qualsiasi altra attivit imprenditoriale. ,.,.,.,.,.,.,., Essendo unimpresa, essa soggetta a regole economiche

    8.3.1 Il mercato regolamentato e i mercati alternativi

  • Il mercato regolamentato definito come un sistema multilaterale amministrato e/o gestito dal gestore del mercato, che consente lincontro di interessi di acquisto e di vendita di strumenti finanziari. E un mercato autorizzato dallautorit di vigilanza, caratterizzato da regole e sistemi di negoziazione non discrezionali , che da luogo a contratti giuridicamente vincolanti e ha per oggetto lo scambio di strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni secondo modalit definite.

    Il sistema multilaterale di negoziazione un sistema multilaterale gestito da unimpresa di investimento o da un gestore del mercato che consente lincontro di interessi di acquisto/vendita di strumenti finanziari Tutti gli operatori possono agire nel rispetto delle regole definite dagli organizzatori del mercato.

    Linternalizzatore sistematico una piattaforma di negoziazione alternativa al mercato regolamentato, gestito da un intermediario abilitato (ex: impresa dinvestimento, banca), il quale negozia per conto proprio eseguendo gli ordini del cliente al di fuori di un mercato regolamentato

    Si assiste ad una frammentazione delle negoziazioni (= fenomeno che si manifesta quando uno strumento finanziario oggetto di negoziazione su pi mercati)

    8.3.2 Lattivit di post trading

    Lattivit di post trading costituita da un insieme di procedure che assicurano il buon fine delle negoziazioni avvenute sui mercati, garantendo il rispetto degli impegni assunti contrattualmente dai soggetti coinvolti.

    Quanto pi un mercato in grado di garantire rapidit e sicurezza nel regolamento delle operazioni, tanto maggiore la sua capacit di attrarre volume di scambi se manca questo, il mercato destinato allemarginazione.

    Il rischio tipico di ogni contratto lincapacit di uno dei contraenti di adempiere alle obbligazioni assunte. Si distinguono 2 tipi di rischi:

    Rischio di liquidit = quando un contraente nella condizione di non poter adempiere allobbligazione nei tempi previsti, ma in grado di farlo in un momento successivo la controparte assoggettata al rischio di liquidit perch si trova temporaneamente privo delle disponibilit su cui faceva affidamento

    Rischio di credito = quando un contraente nella condizione di non poter adempiere allobbligazione in quanto non ha alcuna certezza di disporre dei mezzi

    Le parti coinvolte nelloperazione assumono al tempo stesso una posizione di debito e di credito: - la parte che ha venduto i titoli creditrice di denaro e debitrice di titoli - la parte che ha acquistato i titoli debitrice di denaro e creditrice di titoli

    Quando leventuale inadempimento di uno o pi contraenti potrebbe propagarsi allintero mercato finanziario, si origina il cosiddetto rischio sistemico.

    Ci sono diversi interventi per favorire la riduzione dei rischi connessi al regolamento e alla liquidazione delle transazioni effettuate sui mercati finanziari: 1) = agisce come controparte centrale interponendosi tra le parti del contratto

  • Oltre al clearing e al settlement, il post trading svolge anche lattivit di custody (= attivit destinata alla custodia di strumenti finanziari) Ci porta anche alla dematerializzazione dei titoli (= fenomeno con cui il trasferimento di strumenti finanziari non ha luogo n fisicamente n tramite scritturazioni contabili)

    8.4 I MERCATI SECONDARI ATTIVI IN ITALIA

    La nascita di nuovi mercati da un lato positiva perch elimina il monopolio delle vecchie istituzioni rappresentate dalle borse, dallaltro lato negativo perch rende pi difficili gli scambi finanziari. Ad oggi, non essendoci pi lobbligo di concentrazione, si hanno pi luoghi di negoziazione occorre fare una distinzione dei mercati secondari attivi in Italia tra mercati regolamentati e mercati non regolamentati. Nei mercati regolamentati sono operanti 2 societ di gestione: 1) Borsa Italia Spa = ha istituito e gestisce solo i mercati al dettaglio, sui quali sono negoziate molte .,., ,..,., tipologie di strumenti finanziari 2) MTS Spa = ha istituito e gestisce 3 mercati allingrosso, sui quali sono negoziati solo strumenti di debito

    MERCATI REGOLAMENTATI

    Borsa Italia Spa gestisce dal 1 gennaio 1998 sei mercati, tutti accessibili agli investitori retail. Su di essi sono quotati: titoli azionari, titoli di debito, derivati, veicoli di investimento

    1) Mercato Azionario Telematico (MTA): qui vengono negoziate azioni e obbligazioni convertibili. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura, negoziazione continua e asta di chiusura. Lammissione alla quotazione sul MTA disposta dalla Borsa Italiana Spa sulla base di requisiti formali (ex: capitalizzazione minima = 40 milioni di euro)

    2) Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT): lunico mercato regolamentato italiano dedicato alla negoziazione, aperta al pubblico retail, di titoli di Stato italiani ed esteri, obbligazioni private. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura, negoziazione continua e asta di chiusura. Il MOT si suddivide in 2 comparti: - comparto sono negoziati titoli di Stato italiani, obbligazioni di emittenti privati - comparto sono negoziati titoli di Stato esteri

    3) Mercato degli strumenti derivati (IDEM): lunico mercato regolamentato italiano dedicato alla negoziazione di strumenti derivati standardizzati. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven, ma la Borsa Italiana Spa pu prevedere la

  • presenza di operatori market maker La seduta organizzata in ununica fase di negoziazione continua

    4) Mercato telematico dei securitised derivatives (SeDeX): qui vengono negoziate securitised derivatives e coverered warrant. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura, negoziazione continua e asta di chiusura.

    5) Mercato telematico degli OICR aperti (ETF) ed ETC (ETF plus): Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura, negoziazione continua e asta di chiusura.

    6) Mercato telematico degli Investment Vehicles (MIV): La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura e negoziazione continua

    MTS Spa stata costituita nel maggio 1998. Attualmente lunica societ autorizzata alla gestione di mercati allingrosso, dove sono quotati titoli di debito italiani, esteri e sovranazionali, pubblici e privati.

    1) Mercato Telematico allIngrosso dei Titoli di Stato (MTS): qui vengono negoziate titoli di Stato italiani ed esteri. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. A tale mercato possono partecipare i primary dealer.

    2) Mercato BondVision: qui sono ammessi ad operare gli intermediari autorizzati al servizio di negoziazione in conto proprio, ma anche imprese, Banca dItalia, Ministro dellEconomia e delle Finanze, Bce e altre banche dellUE.

    3) Mercato allingrosso delle obbligazioni non governative e dei titoli emessi da Organismi Internazionali partecipati da Stati (MTS Corporate)

    MERCATI NON REGOLAMENTATI

    I sistemi multilaterali di negoziazione attualmente attivi sono gestiti da 5 intermediari autorizzati. Borsa Italiana Spa ha istituito 3 sistemi multilaterali di negoziazione:

    1) Mercato alternativo dei capitali (MAC): qui vengono negoziati titoli azionari riservati a investitori professionali.

  • 2) Alternative Investment Market Italia (AIM Italia): un mercato aperto alle piccole-medie imprese italiane. Le negoziazioni avvengono con modalit order driven. La seduta organizzata secondo fasi di asta di apertura, negoziazione continua e asta di chiusura. - ExtraMOT: un mercato che prevede la possibilit di ammettere alle negoziazioni titoli di Stato e .,.,., .,., obbligazioni gi ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato dellUE.

    3) EuroTLX Sim Spa: un mercato aperto agli operatori non professionali La liquidit assicurata da un meccanismo di asta competitiva continua e dalla presenza di almeno un per ogni strumento finanziario. Le negoziazioni avvengono sia con modalit order driven, sia con modalit quote driven.

    Gli internalizzatori sistematici sono 21 (censiti dalla Consob): 1 di questi dedicato alle azioni

    Gli internalizzatori non sistematici sono intermediari autorizzati alla prestazione dei servizi di investimento, che possono operare occasionalmente in contropartita diretta della propria clientela su titoli azionari ed obbligazionari.

    Ogni investitore/cliente di un intermediario finanziario opera con esso sulla base di un contratto scritto di fornitura di servizi di investimento. Attivit di trading online: gli ordini del cliente giungono al mercato tramite lintermediario previsto sul contratto ci risulta dalla lettura della lettera di conferma delloperazione che lintermediario deve inviare al cliente; in particolare da essa emerge una doppia commissione, una a beneficio della banca alla quale il cliente ha inoltrato lordine, e una a beneficio della banca che ha eseguito lordine sul mercato. Best Execution: insieme delle azioni compiute da un intermediario al fine di garantire le migliori condizioni di esecuzione delle proposte di negoziazione ricevute dai clienti (ex: prezzo dello strumento, costi e rapidit di esecuzione dellordine).

    CAPITOLO 9 - Strumenti finanziari e altre attivit di investimento

    8.1 GLI ELEMENTI MORFOLOGICI DEGLI STRUMENTI DI DEBITO

    I titoli di debito (o titoli obbligazionari) sono espressione del credito vantato dal loro possessore nei confronti dellemittente, il quale si impegna ad erogare un interesse a cadenza periodica (= cedola) + a rimborsare il debito ad una o pi epoche prefissate.

    Secondo il Codice Civile, i prestiti obbligazionari possono essere emessi solo da: societ per azioni, societ in accomandita per azioni, societ a responsabilit limitata e societ cooperative LIMITE ALLEMISSIONE DEI P.O: per le societ per azioni previsto che possano emettere obbligazioni per .,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,. un importo non superiore al doppio del capitale sociale, della riserva legale .,.,.,.,.,.,.,.,.,., e delle riserve disponibili

    CARATTERISTICHE COMUNI A TUTTI I PRESTITI OBBLIGAZIONARI

    1) TASSO DI INTERESSE NOMINALE

  • 2) MODALITA DI RIMBORSO

    3) DURATA

    4) PREZZO DI RIMBORSO

    Quando queste 4 caratteristiche sono immutabili prestito ad elementi fissi

    Quando queste 4 caratteristiche sono rideterminabili di tempo in tempo prestito ad elementi variabili . A) prestito a tasso variabile nel corso del tempo mutabile solo il tasso di interesse . B) prestito a prezzo di rimborso variabile nel corso del tempo mutabile solo il prezzo di rimborso . A + B) prestito a tasso e prezzo di rimborso variabili

    TASSO NOMINALE

    Il tasso di interesse nominale indica, in termini % del valore nominale del titolo, il flusso di interessi erogati dallemittente nel corso della vita del prestito. Il rapporto tra tasso nominale e prezzo determina il rendimento. Di norma, il tasso nominale fisso e immodificabile per tutta la durata del prestito (Quando conviene scegliere un tasso di interesse fisso? Quando nel medio termine prevista stabilit nei mercati finanziari) Prestiti a tasso zero (= zero coupon bond) = un titolo privo di cedola la cui redditivit prodotta .,.,..,.,.,.,.,.,.,., determinata unicamente dalla differenza tra il prezzo di

    .,.,.,.,.,.,.,.,.,., rimborso e il prezzo di emissione del titolo di debito

    MODALITA DI ESTINZIONE

    Il rimborso in una soluzione alla scadenza prevede che lammontare del prestito sia rimborsato alla data di estinzione fissata nel titolo di debito.

    Il rimborso progressivo pu essere di 2 tipi: .,.,,., 1) per estrazione = determina per linvestitore una grande incertezza sullepoca di conclusione .,.,,., 1) per estrazione = dellinvestimento ( il rendimento aleatorio) .,.,,., 2) senza estrazione = quando lemittente, anzich rimborsare una quota di debito, riduce .,.,.,. .,.,.,., o riduzione del progressivamente il valore nominale di ciascun certificato sino ad azzerarlo .,.,.,. valore nominale alla data di scadenza finale del prestito

    DURATA

    La durata massima va dal momento dellemissione alla scadenza finale del prestito

    La durata minima va dal momento dellemissione a quello del primo rimborso

    La durata media tiene conto delle quote del prestito progressivamente rimborsate ponderate per lepoca di loro maturazione (NB: solo per prestiti a rimborso progressivo)

  • Il piano di ammortamento la tempistica di una sequenza di pagamenti che lemittente rispetta nel rimborso del prestito. Ogni pagamento prevede una rata (R) composta da: quota capitale (QC) + quota interessi (QI) Il piano di ammortamento di un prestito pu essere: a rata decrescente, a rata crescente e a rata costante

    PREZZO DI RIMBORSO

    I prestiti obbligazionari di solito vengono rimborsati al loro valore nominale, cio alla pari. Nel caso in cui il prezzo di emissione del prestito viene fissato al di sotto del prezzo di rimborso ., scarto di emissione (= differenza tra prezzo di rimborso e prezzo di emissione, fissato sotto la pari) Nel caso in cui il prezzo di rimborso del prestito viene fissato al di sopra del prezzo di emissione ., premio di rimborso (= differenza tra prezzo di rimborso, fissato sopra la pari, e prezzo di emissione)

    CARATTERISTICHE DEI PRESTITI AD ELEMENTI VARIABILI

    1) I parametri di riferimento devono essere idonei ad esprimere le variazioni intervenute nei mercati che .,.,.,,.,. essi rappresentano

    2) Altre clausole ad hoc possono distinguersi in base a se sono finalizzate a (de)potenziare il normale operare dei parametri di riferimento (ex: ad innalzare il livello della performance dei parametri ci pensa lo spread)

    3) Tempistica di monitoraggio dei mercati di riferimento essa pu realizzarsi attraverso: - osservazione unica - sequenza di osservazioni ( in questo modo possibile ricalcolare la cedola e/o il prezzo di rimborso)

  • 8.2 TITOLI DI STATO

    I titoli di Stato servono a soddisfare le esigenze degli investitori agevolare la gestione del debito pubblico Sono tutti titoli al portatore. Si dividono in: - titoli a breve termine Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) - titoli a medio-lungo termine a struttura tradizionale Buoni poliennali del Tesoro (BTP), CTZ - titoli a medio-lungo termine a struttura flessibile Certificati a tasso variabile (CCT), BTE

    Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)

    E lo strumento di debito pi noto (e in passato il pi diffuso)

    La loro durata di 3,6 o 12 mesi

    Vengono emessi ad un prezzo inferiore alla pari

    Vengono rimborsati al valore nominale sono privi di cedola (= zero coupon bond) . il loro rendimento dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione

    Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)

    Sono gli strumenti di debito pi diffusi

    La loro durata di 3,5,10,15 o 30 anni

    Vengono emessi alla pari o ad un prezzo sotto alla pari

    Vengono rimborsati in un'unica soluzione alla scadenza + contiene un tasso nominale fisso, pagabile a cadenza semestrale

    Certificati del Tesoro a tasso zero (CTZ)

    La loro durata di 2 anni

    Vengono emessi ad un prezzo inferiore alla pari

    Vengono rimborsati al valore nominale sono privi di cedola (= zero coupon bond) . il loro rendimento dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione

    Certificati di Credito a tasso variabile (CCT)

    La loro durata di 7 anni

    Vengono emessi ad un prezzo prossimo alla pari

    Vengono rimborsati alla pari in ununica soluzione

    Sono caratterizzati da una cedola variabile con cadenza semestrale

  • Buoni del Tesoro indicizzati allinflazione europea (BTE )

    Permette allinvestitore di non perdere il potere di acquisto nel capitale investito a causa dellinflazione.

    La loro durata di 3,5,10,15 o 30 anni

    Vengono emessi ad un prezzo inferiore alla pari

    Gli interessi cedolari sono determinati, a cadenza semestrale, moltiplicando la misura della cedola riferita al valore nominale del titolo per il coefficiente di indicizzazione.

    8.3 GLI STRUMENTI DI DEBITO DI EMITTENTI PRIVATI

    I titoli di Stato hanno sbancato per molti decenni poich avevano tassi di interesse nettamente superiori rispetto agli altri strumenti finanziari ci ha messo in crisi il mercato delle obbligazioni di emittenti privati i quali, non potendo competere con tassi di interesse cos alti, hanno preferito raccogliere risorse tramite finanziamenti bancari.

    Prestiti obbligazionari a breve termine

    Le cambiali finanziarie assumono la forma di pagher cambiario e possono essere emesse solo da societ che rispettano dei requisiti imposti dalla legge purch lammontare delle cambiali finanziarie + le altre obbligazioni non superi il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili. Vengono rimborsate al valore nominale ( non hanno cedola) alla scadenza. La loro durata compresa tra 3 e 12 mesi.

    Le polizze di credito commerciale vengono emesse da societ finanziarie. E una lettera di riconoscimento di un debito nella quale la societ stessa dichiara il proprio impegno a pagare una determinata somma ad una determinata scadenza ad unimpresa terza (di solito una banca). La loro durata compresa tra 1 e 3 mesi.

    Le accettazioni bancarie assumono la forma di cambiale tratta limpresa ordina alla banca di pagare allimpresa stessa una somma predefinita ad una scadenza predeterminata; in corrispondenza di tale scadenza limpresa provveder a versare alla banca i fondi che gli sono stati prestati. La loro durata di 3 mesi.

    Prestiti obbligazionari a medio-lungo termine

    Le obbligazioni ordinarie garantiscono un rendimento periodico al possessore, determinato da un tasso fisso oppure da un tasso variabile

    Le obbligazioni convertibili offrono al possessore la facolt di convertire linvestimento obbligazionario in un investimento azionario. Esse non possono essere emesse ad un prezzo inferiore al valore nominale!

  • Esse devono essere offerte in prelazione ai soci in proporzione al numero di azioni da essi posseduto diritto di opzione = pu essere ceduto sul mercato secondario se il socio non intende esercitarlo Una volta convertita lobbligazione in azione, il possessore dellobbligazione perde lo status di creditore . per assumere lo status di socio . Le obbligazioni convertibili possono essere emesse: - con metodo diretto => il possessore dellobbligazione riceve (dopo aver esercitato la facolt di .,., .,. ,.,., conversione) azioni emesse dalla stessa societ emittente le obbligazioni - con metodo indiretto => il possessore dellobbligazione riceve (dopo aver esercitato la facolt di .,., .,. ,.,., conversione) azioni emesse da una societ terza (diversa da quella emittente) CARATTERISTICHE 1) rapporto di conversione = indica il numero di obbligazioni ottenibili dalla conversione di ciascuna .,.l,. ,.,. obbligazione indicato nel regolamento di emissione e resta invariato 2) tempi di esercizio = lemittente indica uno o + intervalli temporali durante i quali lobbligazionista .,.,.,della conversione pu decidere se esercitare il proprio diritto di conversione

    Le obbligazioni con warrant sono strumenti finanziari che incorporano un diritto accessorio chiamato warrant che conferisce al possessore la facolt, da esercitarsi entro un periodo di tempo prestabilito, di acquistare o di sottoscrivere una o pi azioni ad un prezzo prefissato.

    Facolt di

    ., .,. .,. . conversione

    OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI

    OBBLIGAZIONI CON WARRANT

    E implicita nello strumento e NON pu circolare da sola sul mercato

    Il suo esercizio implica la cessazione dellobbligazione

    Il suo esercizio non implica alcun costo aggiuntivo

    E staccabile e pu circolare autonomamente sul mercato

    Il suo esercizio NON comporta la cessazione dellobbligazione

    Il suo esercizio richiede un esborso di denaro in pi per acquistare le azioni

    Le obbligazioni drop lock sono titoli di debito che nascono con un rendimento variabile, il cui rendimento dipende dallandamento di un parametro sottostante. Tuttavia, il regolamento del prestito stabilisce una soglia minima, chiamata trigger rate (= livello del tasso di interesse al di sotto del quale il titolo si trasforma automaticamente in un obbligazione ordinaria)

    Le obbligazioni subordinate sono titoli di debito il cui rimborso legato alle altre obbligazioni emesse dalla societ per questo motivo ha sia un rendimento maggiore, ma anche un rischio superiore

    Le obbligazioni strutturate sono titoli di debito ad elementi variabili, che sono una via di mezzo tra le obbligazioni ordinarie e gli strumenti derivati. Perch sono 50% obbligazioni e 50% derivati? Perch ha due componenti: - componente obbligazionaria => assicura la restituzione del capitale nominale alla scadenza + cedola

  • - componente derivata => assicura un eventuale extra-rendimento, possibile in caso di andamento - componente derivata => positivo di un parametro sottostante (ex: un tasso di interesse, unazione) - componente derivata => Questo extra-rendimento pu essere corrisposto allinvestitore in vari modi: - componente derivata => cedola unica finale (= premio a scadenza) - componente derivata => cedole periodiche - componente derivata => cedole periodiche + cedola finale

    In alcuni casi lemittente pu prevedere la presenza di un rendimento minimo garantito che tutela .linvestitore nel caso in cui il parametro di indicizzazione abbia avuto un andamento negativo.

    8.4 LE AZIONI ORDINARIE

    Le azioni sono titoli rappresentativi della partecipazione al capitale di una Spa (= societ per azioni). Ad ogni azione viene attribuito un valore nominale, che lo stesso per tutte le azioni emesse dalla societ. La redditivit delle azioni dipende dallentit degli utili conseguiti di anno in anno dalla societ quindi detenere unazione in una societ non implica per forza veder remunerato il proprio investimento. Con la qualifica di socio, il possessore di azioni diventa partecipe della gestione societ attraverso lesercizio del diritto di voto attribuito a ogni azione ogni socio dispone di tanti voti quante sono le azioni possedute I diritti dellazionista sono due:

    1) diritti amministrativi - diritto di intervenire nelle assemblee societarie .,,,.,. .,.,., 1) diritti amministrativi - diritto di partecipare con il proprio voto alla formazione della volont sociale 1) diritti amministrativi - diritto di sollecitare il collegio sindacale a svolgere la funzione di sorveglianza

    2) diritti patrimoniali - diritto agli utili 2) diritti patrimoniali - diritto al rimborso del capitale nel caso di liquidazione della societ 2) diritti patrimoniali - diritto di opzione (= una prelazione concessa agli azionisti di sottoscrivere .,.,.,.,., nuove azioni in occasione delle operazioni di aumento del capitale sociale) .,.,. pu essere venduto a terzi sul mercato, incassando il corrispettivo

    Le azioni proprie sono prive di scadenza per esse non fissato un prezzo e/o un valore di rimborso (questultimo si ha solo in caso di liquidazione della societ in quel caso il valore di rimborso proporzionale alla quota di partecipazione). Lunico modo per ottenere liquidit dallazione cederla sul mercato.

    Le Spa possono emettere anche speciali categorie di azioni, che si diversificano dalle azioni ordinarie per contenuti diversi sia a livello di diritti amministrativi, sia di diritti patrimoniali.

    In relazione al diritto di voto, alle societ consentito emettere azioni: - totalmente prive del diritto di voto

  • - con diritto di voto limitato a particolari tematiche - con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni

    In relazione alla limitazione di diritti patrimoniali, alle societ consentito emettere azioni remunerate: - in base ad una quota fissa di utili - sulla base dei risultati ottenuti dalla societ in un particolare settore

    Le azioni ordinarie

    Consentono al possessore di partecipare direttamente alla gestione della societ

    Consentono il totale diritto di voto sia nellassemblea ordinaria, sia nellassemblea straordinaria

    Sono titoli nominativi (= sono intestate ad una persona fisica/giuridica con relativa annotazione sul libro soci della societ)

    La remunerazione delle azioni ordinarie assicurata dal dividendo, che a sua volta dipende dallandamento gestionale della societ tuttavia lassemblea dei soci, pur in presenza di utili, pu deliberare di non procedere alla distribuzione dei dividendi

    Le azioni di risparmio

    Sono titoli al portatore

    Sono prive del diritto di voto ( i possessori non posso partecipare ai 2 tipi di assemblee), ma al contempo compensano questo difetto garantendo al possessore particolari diritti patrimoniali (ex: al momento dello scioglimento della societ, le azioni di risparmio vengono rimborsate prima degli altri tipi di azioni)

    Non possono superare la met del capitale sociale

    Vengono emesse soltanto dalle societ italiane quotate nei mercati regolamentati italiani o di altri paesi dellUnione Europea lemissione pu avvenire sia in sede di conversione delle azioni ordinarie, sia in sede di aumento del capitale sociale ( in questultimo caso gli azionisti di risparmio hanno diritto di ricevere in opzione azioni di risparmio di nuova emissione oppure azioni ordinarie).

    Le azioni privilegiate

    Sono titoli nominativi

    Consentono il diritto di voto SOLO nellassemblea straordinaria

    Vengono emesse anche da societ non quotate sui mercati regolamentati

  • 8.5 GLI STRUMENTI DERIVATI

    Gli strumenti derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende dallandamento del prezzo di un altro strumento finanziario. Gli strumenti derivati possono essere: simmetrici = quando lacquirente e il venditore dello strumento derivato si assumono lobbligo di .,.,., ., .,.,., ., effettuare una prestazione alla scadenza (EX: futures, forward e swap) asimmetrici = quando lobbligo di effettuare una prestazione alla scadenza ricade solo ed esclusivamente .,.,., ., sul venditore dello strumento derivato (EX: tutti i contratti di opzione, compresi i warrant)

    Differenza strumenti simmetrici strumenti asimmetrici Gli strumenti simmetrici non prevedono alcuno scambio monetario tra acquirente e venditore al momento .,.,della stipula Gli strumenti asimmetrici prevedono che lacquirente versa un prezzo che viene incassato subito dal .,., .,., .,.,venditore

    Gli strumenti derivati vengono classificati anche in base ai mercati in cui vengono negoziati: - nei mercati regolamentati vengono negoziati strumenti derivati standardizzati (EX: futures, options) - nei mercati non regolamentati vengono negoziati tutti gli altri strumenti derivati

  • Gli swaps

    Contratto con il quale due parti si impegnano a scambiarsi futuri pagamenti. Tale contratto definisce le date in cui verranno effettuati i pagamenti reciproci e le modalit secondo le quali dovranno essere calcolate le rispettive somme. Uno swap un contratto derivato simmetrico con il quale due soggetti si impegnano a scambiare periodicamente delle somme di denaro calcolate applicando al medesimo capitale (detto nozionale) due diversi parametri riferiti a due diverse variabili di mercato. Il capitale nozionale, invece, oggetto di scambio tra le parti soltanto in alcune tipologie di swap. Lo swap uno strumento molto simile al forward con la differenza che il contratto non prevede un unico scambio, bens una serie di pagamenti futuri.Gli swaps sono negoziati sui mercati non regolamentati (= mercati )

    Le options

    Le options sono contratti derivati in cui il compratore paga un prezzo (= premio iniziale) e acquista la facolt di decidere che seguito dare alloperazione, e il venditore incassa il premio iniziale e si obbliga a soddisfare la volont della controparte. Esistono 2 tipi di opzioni: 1) CALL = il diritto di acquistare lattivit sottostante dietro il pagamento di un prezzo fisso (strike price), .,.,.,., determinato al momento della stipula del contratto il possessore dellopzione call decider di .,.,.,.,., esercitare tale facolt di acquisto solo se il prezzo di mercato dellattivit sottostante superiore .,.,.,., allo strike price . 2) PUT = il diritto di vendere lattivit sottostante incassando un prezzo fisso (strike price), determinato al .,.,.,., momento della stipula del contratto il possessore dellopzione put decider di esercitare tale .,.,.,., facolt di vendita solo se il prezzo di mercato dellattivit sottostante inferiore allo strike price .

    Quindi ci sono 4 tipi di soggetti:

    lacquirente della call (posizione lunga) che ha il diritto di acquistare il sottostante ad un prezzo prefissato

    il venditore della call (posizione corta) che ha lobbligo di consegnare alla controparte il sottostante, incassando lo strike price qualora il compratore decida di esercitare il proprio diritto di acquisto

    lacquirente della put (posizione lunga) che ha il diritto di vendere il sottostante ad un prezzo prefissato

    il venditore della call (posizione corta) che ha lobbligo di acquistare dalla controparte il sottostante, versando lo strike price qualora il compratore decida di esercitare il proprio diritto di vendita

    In base al momento in cui pu essere esercitata lopzione, distinguiamo: - opzioni