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    60 - ANNO II - N. 18 GENNAIO 2010

    OSPITALIT EROICAOttobre 1943: nellabbazia

    di Tre Fontane vi sono ebrei,

    nazisti, disertori e frati

    ...sotto un solo tetto!

    Chi visita labbazia trappista diTre Fontane e le sue tre chiese,secolare memoria del martirio

    dellapostolo Paolo, costretto apassare sotto il medievale arco di CarloMagno. E non pu non accorgersi diun altorilievo collocato al suo centro,raffigurante la vergine Maria conil Bambino, che regge tra le maniun cartiglio marmoreo con iscritto

    un nome eloquente: Emmanuel.Sotto, sulla sinistra, affissa una lapideche ricorda la provvidenziale ospitalitricevuta da alcuni ebrei duranteloccupazione nazista di Romanellottobre 1943, dopo la razzia nelGhetto. Per questo gesto di coraggio,labate dellepoca dom MariaLeone Ehrard stato insignitodi unonorificenza che ne esaltapubblicamente la memoria: la medagliadi Giusto fra le nazioni, conferitaglidallambasciata israeliana. La medagliadei Giusti il pi alto riconoscimentoattribuito a cittadini non ebrei dalloStato di Israele e viene consegnato acoloro che, rischiando la vita e nonavendo ricevuto nulla in cambio,hanno salvato uno o pi ebrei dallapersecuzione. Le famiglie ebraicheSonnino (Giuseppe) e Di Porto(Angelo, Settimo e Alberto),attivamente ricercate, riuscironoa salvarsi dalla deportazione grazieal rifugio loro offerto da dom Leone.

    Giuseppe Sonnino aveva rapporti

    commerciali con labbazia, perchfabbricava i sacchi con cui i fratiportavano al mercato i loro prodottiagricoli. La Saccheria Sonnino ancoraoggi in esercizio nella capitale.Tutti i rifugiati testimoniarono di esserestati accolti fraternamente dai frati,i quali offrirono loro rifugio e vitto

    senza mai chiedere un contraccambio.

    Un racconto incredibile

    Per conoscere pi da vicino alcunidettagli relativi allavvenimento, hosfogliato il secondo volume (inedito)di dom Alfonso Barbiero, testimoneoculare dei fatti. Ne riporto alcunistralci. La sera stessa di quelmemorabile giorno, 10 settembre1943, dom Leone aveva un lungocolloquio col capitano tedesco Milchil quale, ferito presso la piramide diCestio, chiedeva alloggio nella nostraforesteria. Era costui una brava ecosciente persona. Si rese conto esattodella situazione dei religiosi. Si mostrcortese e remissivo, diede ampieassicurazioni di protezione controeventuali angherie e soprusi, permiseche le campane venissero suonatesecondo il costume anche di notte,che tenessimo accesa la luce elettrica,che cantassimo il nostro ufficio, e nonvolle che la vita religiosa dei monaci

    fosse comunque disturbata [...] Come

    dissi sopra, al primo comparire delletruppe dassalto tedesche abbiamosubto delle perquisizioni ingiuste,soprusi, sopraffazioni, ma per mezzodel bravo Milch, piano piano, conlandar del tempo egli ci fece restituireogni cosa. Cos stando le cose la vitaallabbazia delle Tre Fontane si svolgevaquasi in piena normalit, bench incasa si vivesse quasi a diretto contatto

    con i Tedeschi, i quali si servivanodel nostro forno e della nostra cucina.Inoltre avevamo circa una quindicinadi elementi militari rifugiati, in attesadi potersi affiancare al MarescialloBadoglio. Curioso il fatto che talisoggetti vestiti da frati erano veramentecreduti tali dai Tedeschi, che avevanooccasione di osservarli dalla mattinaalla sera, guai se avessero saputo la lorovera identit, perch ne sarebbe andatadi mezzo, oltre che i rifugiati stessi,lintera Comunit! [...] I Colli Albani,in seguito allo sbarco degli Alleatiin quel di Nettuno, erano diventatizona doperazione, e, moltiplicatele spaventose incursioni, giorno e nottegli Alleati non facevano altro chescorrazzare cercando di colpirele truppe germaniche. Si abbassavanorapidamente, mitragliavanoallimpazzata e sparivano, gettando cosil terrore ed il panico su tutta la zona.Tra i rifugiati non bisognadimenticare che cerano parecchi ebrei,

    [...] capitati qui dopo le prime retate

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    che i Tedeschi avevano fatto degli ebreiin citt, che serano infilati allaspicciolata mischiandosi ai nostrioperai avventizi. Dapprima nessunoli conosceva, ed i poveretti ce lamettevano tutta per non farsi scoprire.Anche per loro si succedettero giornidi trepidazione. Non pratici, anzi ignari

    affatto di come si tenessero in manogli strumenti di lavoro, singegnaronoa imitare i vicini per non tradirsi e peringannare il tempo. Non era la giornatache dovevano guadagnarsi, ma la vitada salvare. [...] Venne infine purela loro liberazione, e tanta fu la lororiconoscenza per lospitalit fraternatrovata nella solitudine della Trappa,che a perenne memoria dellincresciosaparentesi offrirono una bella sculturain marmo della Madonna, che tuttorasi pu vedere nel bel mezzo della

    facciata del portico di entrata delmonastero, con la relativa dedica fissataa sinistra sopra la cornice del pilastrodellarco (riportato in A. BARBIERO,Storia dellabbazia delle Tre Fontane

    dal 1140 al 1950, cap. XXXVI).

    Giusto fra le nazioni

    L8 ottobre 2002, in occasione dellaconsegna ufficiale della medagliadei Giusti alla nostraComunit, espressi nel

    modo seguentei sentimenti cheaccomunavano tuttii partecipanti allacerimonia: Ci chericordiamo oggi lorrore

    di una situazione nella quale i dirittidella persona umana sono statitotalmente negati, ci che ricordiamooggi anche la capacit per luomo dinon accettare linaccettabile; infattiricordiamo il coraggio di unapersona che ha saputo accettaregrandi rischi per salvare la vita

    del prossimo. In queste circostanzepossiamo dire che dom LeoneEhrard stato un uomoprovvidenziale. Veniva dallAlsazia,situata alla frontiera tra Franciae Germania, un Paese di culturae di lingua tedesca, ma la cui genteha il cuore francese. Pi di altripopoli gli Alsaziani sanno che cosasignifica essere sottomessi ad unautorit non desiderata, e questo ancora pi vero per le personedella generazione di dom Leone,

    nati francesi e poi divenutitedeschi malvolentieri [...] che hasperimentato cosa significa lesilio,ha visto membri delle stessefamiglie, appartenenti alla stessacitt, combattersi sotto diversedivise [...] Questa esperienzagli ha permesso di sviluppare unagrande compassione, una grandecapacit per aiutare chiunque

    si trovi in pericolo.

    Molto vicinoai tedeschi per cultura

    e temperamento, dom Leoneha saputo creare le condizioni chepermisero di accogliere profughiebrei e altre categoriedi persone ricercate dalla

    polizia, pur convivendocon truppe tedeschesotto lo stesso tetto.

    Jacques BrireAbate di Tre

    Fontane

    ANNO II - N. 18 GENNAIO 2010 - 61

    FOTO P. PEGORARO

    Larco di Carlo Magno allingressodellabbazia di Tre Fontane.

    Il bassorilievo della Madonna con Bambino(foto in alto) fu donata da alcune famiglie

    ebree l rifugiatesi dalla persecuzionenazista, come ricorda la targa in basso

    (foto in pagina a fianco).