L’Acquedotto del Duca - Fontane di Milano

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© Fontanedimilano.it 1 ottobre 2021 L’Acquedotto del Duca Come scrive Maria Antonietta Breda – Vice Presidente della Federazione Nazionale Cavità Artificiali a seguito dei lavori per la costruzione della fognatura a Milano, alla fine dell’Ottocento, è venuto alla luce un manufatto medievale destinato all’approvvigionamento idrico. A tale proposito scrivono tre ingegneri del tempo del Comune di Milano: «La canalizzazione più antica era formata da due condotti affiancati realizzati con tubi tronco- conici di terracotta, imboccati l’uno nell’altro, con rinfranco in muratura e protetti nella parte superiore da tavelloni in cotto, tutti e due poggianti su un lastricato stradale di epoca tardo romana. L’ingegner Poggi nella sua pubblicazione ricorda il ritrovamento di un condotto del tutto simile, individuato nei lavori di costruzione della fognatura in Ponte Vetero nel 1878 e quelli di corso Garibaldi e piazza del Duomo nel 1892. Un analogo condotto, rinvenuto durante i lavori di costruzione di un condotto di fognatura in piazza Lega Lombarda, è tuttora conservato in una cameretta sotterranea, realizzata all’esterno del medesimo condotto. Considerati i luoghi in cui sono avvenuti i ritrovamenti, ed anche la struttura e le dimensioni dei canali, è possibile che si tratti di un unico condotto che, con molta probabilità, non serviva da fognatura, ma per convogliare nel centro della città acque chiare destinate all’alimentazione di fontane. Ricostruendone il probabile tracciato, da piazza Lega Lombarda a piazza del Duomo, lungo il percorso delle vie Anfiteatro, Corso Garibaldi, Ponte Vetero e Broletto si potrebbe individuare in essa la condotta d’acqua che alimentava la peschiera costruita da Azzone Visconti (1330-1333) nel mezzo del suo palazzo, edificato sull’area dove ora sorge il Palazzo Reale» A proposito di Azzone Visconti (Milano 1302 – Milano 1339) e della peschiera scrive, riprendendo un testo di Galvano Fiamma , insigne domenicano e cronista, Pietro Verri nella seconda metà del Settecento: «Oltre le fabbriche pubbliche delle mura, de’ ponti, delle strade; questo Principe rifabbricò, ed ornò, in modo meraviglioso per que’ tempi, il palazzo già innalzato dal di lui avo Matteo Primo; dove ora sta la Regia Ducal Corte (…). In mezzo al cortile v’era una magnifica peschiera, entro della quale dalle fauci di quattro leoni, scolpiti in marmo con nobile lavoro, sgorgava l’acqua limpidissima, ed abbondante; e quest’acqua, la quale presentemente passa coperta sotto della Regia Ducal Corte, l’aveva Azone raccolta da due sorgenti ritrovate fuori di Porta Comasina, nel luogo detto alla Fontana; e per canali sotterranei l’aveva condotta fino al suo Palazzo. S’ingannano coloro, che confondono quest’acquedotto col Seveso, colla Cantarana, o col Nirone. Non so se presentemente potrebbe quest’acqua sfogare come prima entro di una peschiera; perché il suolo con le ripetute demolizioni, e fabbriche accadute in quel Palazzo, si è notabilmente innalzato; come si vidde l’anno 1779 allorquando si abbassò la strada, che divide il Duomo dalla Corte, la quale si era alzata più di tre braccia da che venne fabbricato il Duomo».

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1 ottobre 2021L’Acquedotto del DucaCome scrive Maria Antonietta Breda – Vice Presidente della Federazione NazionaleCavità Artificiali a seguito dei lavori per la costruzione della fognatura a Milano, alla finedell’Ottocento, è venuto alla luce un manufatto medievale destinato all’approvvigionamentoidrico. A tale proposito scrivono tre ingegneri del tempo del Comune di Milano: «Lacanalizzazione più antica era formata da due condotti affiancati realizzati con tubi tronco-conici di terracotta, imboccati l’uno nell’altro, con rinfranco in muratura e protetti nellaparte superiore da tavelloni in cotto, tutti e due poggianti su un lastricato stradale di epocatardo romana. L’ingegner Poggi nella sua pubblicazione ricorda il ritrovamento di uncondotto del tutto simile, individuato nei lavori di costruzione della fognatura in PonteVetero nel 1878 e quelli di corso Garibaldi e piazza del Duomo nel 1892. Un analogocondotto, rinvenuto durante i lavori di costruzione di un condotto di fognatura in piazzaLega Lombarda, è tuttora conservato in una cameretta sotterranea, realizzata all’esterno delmedesimo condotto. Considerati i luoghi in cui sono avvenuti i ritrovamenti, ed anche lastruttura e le dimensioni dei canali, è possibile che si tratti di un unico condotto che, conmolta probabilità, non serviva da fognatura, ma per convogliare nel centro della città acquechiare destinate all’alimentazione di fontane. Ricostruendone il probabile tracciato, dapiazza Lega Lombarda a piazza del Duomo, lungo il percorso delle vie Anfiteatro, CorsoGaribaldi, Ponte Vetero e Broletto si potrebbe individuare in essa la condotta d’acqua chealimentava la peschiera costruita da Azzone Visconti (1330-1333) nel mezzo del suo palazzo,edificato sull’area dove ora sorge il Palazzo Reale»A proposito di Azzone Visconti (Milano 1302 – Milano 1339) e della peschiera scrive,riprendendo un testo di Galvano Fiamma, insigne domenicano e cronista, PietroVerri nella seconda metà del Settecento: «Oltre le fabbriche pubbliche delle mura, de’ponti, delle strade; questo Principe rifabbricò, ed ornò, in modo meraviglioso per que’tempi, il palazzo già innalzato dal di lui avo Matteo Primo; dove ora sta la Regia Ducal Corte(…). In mezzo al cortile v’era una magnifica peschiera, entro della quale dalle faucidi quattro leoni, scolpiti in marmo con nobile lavoro, sgorgava l’acqualimpidissima, ed abbondante; e quest’acqua, la quale presentemente passa coperta sottodella Regia Ducal Corte, l’aveva Azone raccolta da due sorgenti ritrovate fuori di PortaComasina, nel luogo detto alla Fontana; e per canali sotterranei l’aveva condotta fino al suoPalazzo. S’ingannano coloro, che confondono quest’acquedotto col Seveso, colla Cantarana,o col Nirone. Non so se presentemente potrebbe quest’acqua sfogare come prima entro diuna peschiera; perché il suolo con le ripetute demolizioni, e fabbriche accadute in quelPalazzo, si è notabilmente innalzato; come si vidde l’anno 1779 allorquando si abbassò lastrada, che divide il Duomo dalla Corte, la quale si era alzata più di tre braccia da che vennefabbricato il Duomo».

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Con ogni probabilità le sorgenti menzionate erano prossime alla chiesa intitolata a SantaMaria alla Fontana, presso l’omonima piazzetta. Una delle due, ma più probabilmente unaterza, potrebbe essere quella che alimentava la “fonte miracolosa”, il cui manufatto è ancoraoggi visibile nella piccola chiesa sottostante la maggiore. In ogni caso, tra l’odierna fonte el’area dove sorgeva il palazzo visconteo vi sono poco più di tre chilometri in linea d’aria.Quindi un acquedotto utilizzato solo dal signore di Milano e per pochi chilometri esisteva giànel1300 circa, che convogliava acqua pura e cristallina dalla campagna di allora, mentre icittadini milanesi, non da meno, avevano ciascuno un proprio pozzo in cortile. Bisognaattendere la fine dell’Ottocento per avere una sistema idrico di acquedotto e fognaturapubblico e grazie, appunto, agli scavi effettuati per questo abbiamo potuto ricostruirel’esistenza di un acquedotto medievale.

Santa Maria alla Fontana: epigrafe di fondazione della prima piccola chiesa racchiudente lafonte antica. Da Sopra sotto il Carso

16 settembre 2021Numero speciale della rivista “Sopra e sotto il Carso” a cura del CentroRicerche Carsiche di Gorizia che racconta la storia dell’acquedotto aMilano

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L’ultimo Speciale della rivista “Sopra e Sotto il Carso”, dedicato alla Storia dell’Acquedottodi Milano è scaricabile gratuitamenteIl lavoro è un omaggio all’architetto Cesare Cesariano che cinquecento anni fa ha tradotto inlingua italiana e fatto pubblicare il “De Architettura” di Vitruvio.Nel testo si racconta la Storia dell’Acquedotto di Milano elencando anche le centrali dipompaggio costruite a partire dal 1888. Molte di esse sono attive e costituiscono unpatrimonio di alto valore per la città.Come sicuramente molti voi sanno, le acque delle nostre bellissime fontanederivano dall’acquedotto milanese, ottimamente gestito da MM e quindi sembravagiusto anche in questo contesto raccontare la sua storia.

5 luglio 2021La Fontana di Trevi e la pietra di RomaCome scrive il Blog INGVambiente, un canale di comunicazione dell’Istituto Nazionaledi Geofisica e Vulcanologia la fontana di Trevi è conosciuta in tutto il mondo, maconoscete tutta la storia?La fontana è la mostra terminale dell’acquedotto dell’Acqua Vergine (Aqua Virgo), unicodegli acquedotti antichi ininterrottamente in uso fino ai nostri giorni (oltre 2000 anni)risalente al 19 a.C., periodo dell’impero di Augusto. Opera dell’architetto Agrippa che conun acquedotto sotterraneo lungo quasi venti chilometri, fece arrivare l’acqua dal bacino diSalone fino a Campo Marzio per alimentare le terme.La fontana era già presente nel Medioevo ma il monumento che possiamo osservare oggi,risale alla prima metà del 1700 quando papa Clemente XII commissionò l’architetto NicolaSalvi per la sua realizzazione.Il travertino per le sue caratteristiche fisico-meccaniche è una roccia carbonatica che èstata utilizzata in diversi periodi artistici per la produzione di opere uniche checaratterizzano la città di Roma, tra queste la Fontana di Trevi.

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Dettaglio della fontana (Chiara Caricchi, INGV RM)

25 marzo 2021

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Nelle sue opere l’acqua è presente, le fontane anche.

27 ottobre 2020Le fontane “private”Milano, città d’acqua, ricca di canali, fiumi e pozzi, si è evoluta senza giochi d’acqua efontane per lungo tempo. Ma nelle corti, nei giardini privati o anche solo per abbellire unafacciata o un ingresso ce ne sono molte, costruite nei secoli passati e nelle nuovecostruzioni. Alcune interessanti, altre particolari ed è un intrigante piacere andare arovistare nei vecchi e nuovi archivi e/o chiedere a chi ne custodisce la bellezza. Siamo soloall’inizio e il percorso sarà più complesso per motivi di sicurezza e di privacy, ma ciproviamo comunque, magari con il vostro aiuto.Vai alla pagina

3 settembre 2020Le fontane milanesiUna sintesi perfetta di come appariva Milano ai visitatori la forniscono diversiautori di diverse epoche ma con lo stesso stupore con una ricca bibliografia.

12 aprile 2020

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Per non dimenticare le mirabili opere di ingegneria. Di quando Milano era“maestra”In questo articolo attuale uscito su Servizi a reti si narra di vecchie storie milanesi inerentii Navigli raccontate da Empio Malara,profondo conoscitore dei canali milanesi.

Veduta presa sul ponte di porta Orientale con la neve – A. Inganni

I ponti della Cerchia al tempo della Fossa InternaQuando a Milano la Fossa interna era funzionante ed i barconi l’attraversavano con ognitipo di mercanzia alimentari, pietre, legname, carta, etc.) in molti punti della città eranopresenti numerosi ponti per consentire la continuità del traffico viario, ponti che nel temposono sempre più aumentati di numero per adeguarsi alle necessità di traffico sempre piùsostenute (erano ben 23 prima della copertura avvenuta nel 1929).Guido Rosti, appassionato studioso delle acque milanesi, ha scosso la polvere dei secoli dallastoria dei ponti che scavalcavano la fossa interna e la racconta in questa precisaricostruzione.

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Carta del 1573 di Antonio Lafrery

15 marzo 2020In effetti era un po’ che ci pensavo di legare qualche storia alle fontane milanesisia inventate che riprese dalla storia.Questa è la “fola” su una delle Teodolinde, o sirene, che fanno parte della fontanadi piazza Fontana.

Luglio – Agosto 2019Vi segnalo che sono usciti tre articoli riguardante il sito delle fontane sul Corriere dellaSera. In particolare nel numero di Vivimilano nella parte riguardante “ho avuto un’idea”Il giorno 1 aprile 2019 su Corriere Milano a partire di una segnalazione di un cittadino suuna fontana in manutenzione in via Sibari si cita nel testo il nostro sito;Il giorno 17 agosto 2019 su Corriere Milano intervista all’autore del sito con foto e

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racconto.

Nel giugno 2019 è partito l’appalto triennale per la loro manutenzione. Qui il linkper vedere le foto su Flickr

Marzo 2018Il 1 marzo 2018 sono state inaugurate le due fontane inserite nella recinzionemonumentale del Sacrario dei Caduti in piazza Sant’Ambrogio dopo il restauro,avvenuto durante gli anni di celebrazione del centenario della Grande Guerra, cheha consentito di valorizzare un’importante testimonianza storica e architettonica diMilano.L’intervento, condotto in accordo con la Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti ePaesaggio di Milano, ha riattivato dopo 20 anni il circolo dell’acqua e ha consentito diriportare all’originale splendore i preziosi materiali con cui furono realizzati i bordi dei duemanufatti (masselli sagomati di beola venata) nonché i corpi centrali, in pietra metamorficascura.Questi ultimi, dalla cui sommità sgorga l’acqua che alimenta le due vasche intermedie e, perricaduta, le due più basse, erano ricoperti da strati di deposito calcareo, in alcuni punti dioltre un centimetro di spessore. L’intervento di rimozione delle incrostazioni ha permesso diriscoprire i colori originari della pietra (variabile dal grigio al verde scuro con riflessi dorati)dei due corpi scultorei, celati da diversi decenni. Si è inoltre provveduto alla sigillatura deigiunti e delle fessure dei due manufatti con lo scopo di proteggere gli elementi dall’azione dideterioramento, soprattutto durante le stagioni fredde, provocate dall’acqua.L’intervento si è concluso con il rifacimento della dotazione idraulica degli scarichi,completamente deteriorati dal tempo ed occlusi dal calcare, consentendo la ripresa delcircolo dell’acqua.

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maggio 2017La fontana di Piazza Castello ed il progetto del BIO PARCO SONORO

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Piazza Castello è da qualche anno pedonalizzata ed il Comune lancia periodicamente deibandi per riqualificarla e renderla maggiormente fruibile dai cittadini milanesi e dainumerosi turisti. Uno dei progetti più interessanti coinvolge la fontana monumentale che si trova all’ingresso del Castello.Vista la proposta a Palazzo Cusani durante il Fuori Salone di Milano 2017 presso White onWhite dove l’architetto Raffaella Laezza ha presentato con Arup il progetto del Parco sonoroattraverso un’installazione in streaming con il rumore dell’acqua della fontana diPiazza Castello.La proposta è stata presentata in occasione del progetto di concorso internazionale indettodal Comune di Milano nel 2016 per la nuova Piazza Castello e Foro Bonaparte da parte degliarchitetti Raffaella Laezza e Luigi Semerani che hanno prospettato una soluzione cheprevede un parco sonoro. Tramite 32 dei 191 elementi verticali e a varie altezze il parcopuò essere in streaming con i teatri del mondo e riprodurre, quindi, in tempo realeil sonoro di uno spettacolo musicale.Ma il bello è anche che esiste nel parco una “musica naturale”, che può essereulteriormente valorizzata, creando benessere all’essere umano.L’acqua della fontana della piazza che produce quello che viene chiamato dagli espertiun “rumore bianco,” ha le caratteristiche e le potenzialità per fare parte di questointrigante progetto.L’esperienza dell’ascolto è dunque centrale in questo progetto che concepisce uno spaziopubblico aperto alla creatività dei cittadini, al loro tempo libero come momento di qualità, alloro ascolto della “natura acqua” o della musica come attività che unisce non solol’architettura del Castello, il verde del Parco, l’arte dell’acqua ma anche una societàdesiderosa di nuovi luoghi. Gli aspetti sensoriali del parco sono sviluppati anche nelnotturno poiché i 191 elementi si illuminano e creano una costellazione di luce

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riqualificando l’intero Foro Bonaparte e la piazza anche visivamente.All’entusiasmo di molti visitatori desiderosi di vedere piazza Castello rinnovata come nonpensare, che questi luoghi d’acqua milanesi sono in effetti delle musiche continue chepossono valorizzare il filo conduttore tra fontane, canali, sorgenti radicate geologicamentee storicamente nel codice genetico della città ?Per approfondire la proposta di progetto:

Fontana Torta degli Sposi – foto del Comune di Milano

Febbraio 2017Il restauro della fontana di piazza Grandi

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La fontana restaurata – foto del Comune di MilanoIl 27 febbraio 2017 è stata riaperta la Fontana di piazza Grandi, dopo il restauro dellafontana monumentale e soprattutto dopo il recupero del rifugio antiaereo sottostante,realizzato dal Comune di Milano nel 1936 per difendere i cittadini dai bombardamentidella Seconda Guerra Mondiale.Un intervento importante, e che va nel senso di una gestione sostenibile della risorsa, èstato il rinnovamento dell’impianto idrico della fontana, introducendo un sistema digestione dell’acqua a riciclo che consente di limitarne l’utilizzo grazie a unmeccanismo di aspirazione e pompaggio collocato all’interno vasca. In parallelo èstato realizzato un restauro conservativo di tutta la struttura, con la pulizia degli apparatilapidei, la stuccatura degli elementi ed il restauro della scultura di bronzo rappresentantel’uomo primitivo inginocchiato di fronte alla grandezza della natura.L’acqua della cascata, nei numerosi anni di funzionamento, ha formato una concrezione dicalcare che ha permesso ad una popolazione di muschi di trovare un habitat idealevisibile tutt’oggi; in accordo con la Soprintendenza si è deciso di mantenerla, rispettando ilsignificato che la cascata assume nell’opera.Più complesso è stato il recupero del rifugio antiaereo, costituito da un tunnel di 25camere che durante la guerra ospitò fino a 400 persone, dove sono stati inseriti gli impianti

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di alimentazione elettrica per l’illuminazione e per i rilevatori di presenza, per garantirel’accesso in sicurezza in tutte le stanze. Disinfestate e pulite tutte le superfici, conl’installazione di una pavimentazione galleggiante.Si è cercato, per quanto possibile, di recuperare il senso dell’impianto di illuminazioneoriginario con l’installazione di trefoli d’acciaio, su cui corrono i cavi di alimentazione di unsistema di faretti in grado di valorizzare le numerose scritte presenti sulle pareti, latestimonianza storica arrivata ad oggi conservata e inalterata dal tempo.

L’interno del rifugio antiaereoSono state restaurate le dotazioni storiche del rifugio: tutti gli attacchi presentiall’interno del ricovero dove un tempo erano agganciati i secchi dell’acqua potabileper le persone nascoste, il sistema di scarico della fontana in ghisa, la condottaoriginaria di alimentazione della fontana.Vedi il video con una sintesi della visita guidata del 27 febbraio 2017.