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ROBERT LUDLUM, IL MANOSCRITTO. Titolo originale dell'opera: THE CHANCELLOR MANUSCRIPT. traduzione di TULLIO DOBNER. copyright 1977 by Robert Ludlum. Copyright 1993 RCS Rizzoli Libri S.p.A, Milano. Copyright 1995 R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., Milano. Copyright 1997 RCS Libri S.p.A., Milano. prima edizione Superbur: febbraio 1993. ottava edizione Superbur Narrativa: novembre 1999. «...l'intrecciarsi di vero e fantastico, il controllo serrato dei colpi di scena e dei colpi di pistola, il dosaggio accorto dell'avventuroso, del sentimentale, del misterioso e del filosofico (con l'eterna questione se il male praticato a fin di bene sia ammissibile), la tenuta senza appannamenti di un ritmo diabolicamente accelerato.» Aurelio Minnone, l'Unità. Che fine hanno fatto segretissimi documenti trafugati dagli archivi dell'FBI? Chi è Peter Chancellor? Può davvero scrivere romanzi gialli su intrighi politici immaginando sanguinosi avvenimenti che poi si verificano con matematica inesorabilità? Robert Ludlum (New York, 1927) è autore di numerosi romanzi pubblicati in 32 lingue e in 40 paesi e ha venduto complessivamente più di 200 milioni di copie. Tra le sue opere citiamo: Il mosaico di Parsifal, Il Circolo Matarese, Aquitania, Un nome senza volto, Il patto, Doppio inganno, Striscia di cuoio, Il dossier Matlock, L'Agenda Icaro, Il ritorno dello Sciacallo, L'ultima verità, Sporco baratto, La strada per Omaha, Le illusioni dello Scorpione, I guardiani dell'Apocalisse, Il grido degli Halidon, Circolo Matarese. Conto alla rovescia tutti pubblicati da Rizzoli. DEDICA. A MARY. Le ragioni aumentano ogni giorno. Soprattutto, c'è Mary. PROLOGO. 3 GIUGNO 1968 L'uomo fissava il muro che aveva di fronte. La sedia, come tutto il resto, era bella a vedersi, ma tutt'altro che comoda. Lo stile era Vecchia America, il tema spartano, come a indurre alle più serie riflessioni coloro che si accingevano a comparire al cospetto di personaggio così illustre. L'uomo era sotto i trent'anni, bruno, faccia angolosa, lineamenti marcati e nitidi come se fossero stati scolpiti da un artigiano più attento ai particolari che all'insieme. Il suo volto ricordava una moneta a due facce, era irregolare e bello allo stesso tempo. Gli occhi accattivanti erano di colore celeste molto chiaro, con una cert'aria sincera, quasi interrogativa. Al momento sembravano gli occhi cerulei di un animale, lesti nel volgersi in ogni direzione, penetranti, allarmati. Il giovane si chiamava Peter Chancellor. L'espressione che aveva sul viso era rigida. Sedeva teso sulla sedia, fissando sulla parete uno sguardo stizzito. C'era un'altra persona nella stanza, una segretaria di mezz'età, con labbra sottili e incolori sempre tese, e capelli grigi lisci e arrotolati in una matassa che somigliava a uno scolorito elmo

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  • ROBERT LUDLUM, IL MANOSCRITTO.

    Titolo originale dell'opera: THE CHANCELLOR MANUSCRIPT. traduzione di TULLIO DOBNER.

    copyright 1977 by Robert Ludlum. Copyright 1993 RCS Rizzoli Libri S.p.A, Milano. Copyright 1995 R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., Milano. Copyright 1997 RCS Libri S.p.A., Milano. prima edizione Superbur: febbraio 1993. ottava edizione Superbur Narrativa: novembre 1999.

    ...l'intrecciarsi di vero e fantastico, il controllo serrato deicolpi di scena e dei colpi di pistola, il dosaggio accortodell'avventuroso, del sentimentale, del misterioso e del filosofico(con l'eterna questione se il male praticato a fin di bene siaammissibile), la tenuta senza appannamenti di un ritmo diabolicamenteaccelerato.Aurelio Minnone, l'Unit.

    Che fine hanno fatto segretissimi documenti trafugati dagli archividell'FBI? Chi Peter Chancellor? Pu davvero scrivere romanzi giallisu intrighi politici immaginando sanguinosi avvenimenti che poi siverificano con matematica inesorabilit?

    Robert Ludlum (New York, 1927) autore di numerosi romanzi pubblicatiin 32 lingue e in 40 paesi e ha venduto complessivamente pi di 200milioni di copie. Tra le sue opere citiamo: Il mosaico di Parsifal, IlCircolo Matarese, Aquitania, Un nome senza volto, Il patto, Doppioinganno, Striscia di cuoio, Il dossier Matlock, L'Agenda Icaro, Ilritorno dello Sciacallo, L'ultima verit, Sporco baratto, La stradaper Omaha, Le illusioni dello Scorpione, I guardiani dell'Apocalisse,Il grido degli Halidon, Circolo Matarese. Conto alla rovescia tuttipubblicati da Rizzoli.

    DEDICA.A MARY.Le ragioni aumentano ogni giorno.Soprattutto, c' Mary.

    PROLOGO.

    3 GIUGNO 1968

    L'uomo fissava il muro che aveva di fronte. La sedia, come tutto ilresto, era bella a vedersi, ma tutt'altro che comoda. Lo stile eraVecchia America, il tema spartano, come a indurre alle pi serieriflessioni coloro che si accingevano a comparire al cospetto dipersonaggio cos illustre.L'uomo era sotto i trent'anni, bruno, faccia angolosa, lineamentimarcati e nitidi come se fossero stati scolpiti da un artigiano piattento ai particolari che all'insieme. Il suo volto ricordava unamoneta a due facce, era irregolare e bello allo stesso tempo. Gliocchi accattivanti erano di colore celeste molto chiaro, con unacert'aria sincera, quasi interrogativa. Al momento sembravano gliocchi cerulei di un animale, lesti nel volgersi in ogni direzione,penetranti, allarmati.Il giovane si chiamava Peter Chancellor. L'espressione che aveva sulviso era rigida. Sedeva teso sulla sedia, fissando sulla parete unosguardo stizzito.C'era un'altra persona nella stanza, una segretaria di mezz'et, conlabbra sottili e incolori sempre tese, e capelli grigi lisci earrotolati in una matassa che somigliava a uno scolorito elmo

  • paglierino. Era la pretoriana, il cane da guardia che proteggeval'intimit dell'uomo dietro la porta di quercia, oltre la suascrivania.Chancellor guard l'orologio al polso; la segretaria gli scoccun'occhiata carica di disapprovazione. Ogni indizio d'impazienza erafuori luogo in quell'ufficio: l'udienza era tutto.Mancava un quarto alle sei; tutti gli altri uffici erano chiusi. Lapiccola Park Forest University nel Midwest si preparava a un'altraserata di tarda primavera nel controllato crescendo emotivo dovutoall'approssimarsi del giorno di consegna delle lauree.Park Forest cercava di restare fuori del subbuglio che aveva messosottosopra le altre universit del paese. In un oceano in tempesta eraun banco di sabbia rimasto indisturbato. Era un istituto isolato,ricco, in pace con se stesso, dove i semi della disgregazione nonattecchivano. N quelli del fervore intellettuale.Si diceva che fosse stato proprio questo distacco interiore da tuttoil mondo esterno ad attirare alla Park Forest l'uomo che si trovavadietro alla porta di quercia. Cercava l'inaccessibilit, se nonl'anonimato, cosa che naturalmente non era mai garantita. Munro StClaire era stato sottosegretario di stato per Roosevelt e Truman eambasciatore speciale per Eisenhower, Kennedy e Johnson. Aveva giratoil mondo con un portafogli autonomo, portando in ogni zona calda lepreoccupazioni del presidente e la propria competenza. Aveva deciso ditrascorrere un semestre primaverile alla Park Forest come esperto inquestioni governative: ne avrebbe approfittato per riordinare gliappunti che sarebbero stati il nucleo centrale delle sue memorie. Gliamministratori di questa universit facoltosa, ma piccola, ne eranorimasti disorientati. Avevano deglutito la loro incredulit e avevanogarantito a St Claire l'isolamento che egli non sarebbe mai riuscito aottenere a Cambridge, New Haven o Berkeley.Cos si diceva.E Peter Chancellor ragionava sui punti salienti della storia di StClaire tanto per tenere la mente lontana dalla propria storia. Cosache non gli riusciva del tutto. Al momento i punti salienti della suaesistenza gli facevano rasentare il colmo dello scoraggiamento.Ventiquattro mesi andati persi, buttati via nell'oblio accademico. Dueanni della sua vita!La sua tesi era stata respinta con otto voti contrari e uno favorevoledal collegio di laurea della Park Forest. L'unico voto favorevole eranaturalmente quello del suo correlatore ed era pertanto privod'influenza sugli altri. Chancellor era stato accusato disuperficialit, di gratuito disprezzo perla realt storica, di ricercatrasandata e, per finire, d'irresponsabilit per aver inseritoelementi di pura fantasia contrabbandati per fatti dimostrabili. Nonera affatto un giudizio ambiguo. Chancellor era stato bocciato; nonesisteva possibilit di appello, perch il fallimento era statoassoluto.Da uno stato di energica esaltazione egli era sprofondato nelletenebre della depressione. Sei mesi prima, il Foreign Service Journaldella Georgetown University aveva accettato di pubblicare quattordicipassi tratti dalla sua tesi. Si trattava di una trentina di pagine intotale. Il suo correlatore aveva organizzato la cosa, mandando unacopia del lavoro, a colleghi amici della Georgetown, i quali avevanotrovato il saggio estremamente interessante, anche se inquietante. Eil Journal aveva lettori della massima influenza.Ma per la pubblicazione c'era una condizione. Era imperativo che latesi fosse precedentemente approvata dalla commissione accademica.Ora naturalmente non c'era pi alcuna speranza di pubblicarne ancheuna sola riga.La tesi, intitolata Le origini del conflitto mondiale, trattava, sullabase di un'interpretazione personale, degli uomini e delle forze cheavevano agito durante i catastrofici anni dal 1926 al 1939.Naturalmente la commissione storica dell'universit non aveva potutoaccettare un peccato capitale come quello di attribuire dialoghi

  • inventati a figure storiche; ma, peggio ancora, Chancellor aveva osatoscrivere la sua tesi spinto da moventi di natura emotiva!Non aveva mai digerito la teoria secondo cui i giganti finanziarisarebbero rimasti a contemplare passivamente una banda di psicopaticiintenta a cambiare i connotati della Germania dopo Weimar. No. Lemultinazionali avevano nutrito l'aquila nazista. I metodi e gliobiettivi di una nazione malata erano stati dapprima tollerati, e poiaccettati, sulla scia di un continuo aumento dei profitti. E tra icolossi della finanza internazionale che aveva contribuito al crearsidi questa situazione c'erano alcuni tra i nomi pi illustri d'America.Ecco il suo problema. Non poteva identificare con certezza leorganizzazioni indiziate, perch non aveva prove conclusive. Del restoi suoi testimoni avrebbero smentito, se lui avesse tentato diformalizzare le loro dichiarazioni. E siccome non poteva mettere arepentaglio gente il cui unico torto era stato quello di mettere inpratica politiche che non capivano e che venivano perseguite davertici a loro ignoti, aveva cambiato i nomi dei giganti finanziari,ma in modo che essi risultassero comunque riconoscibili: altroimperdonabile errore! Aveva suscitato un vespaio. Inoltre, la ParkForest University aveva sempre goduto delle fruttifere attenzioni divari gruppi e fondazioni. Era giusto minacciare quella proficua paceaccademica per dare retta a un unico candidato e alle sue fantasie?Il telefono della segretaria mand un ronzio, non uno squillo. Ilronzio ricord a Chancellor le voci secondo cui erano state installatelinee speciali perch Washington potesse comunicare con Munro StClaire in qualunque momento del giorno e della notte.S, signor ambasciatore, disse la segretaria, certo, signore, lofaccio passare.-.. Benissimo. Se ha bisogno di me, possotrattenermi... A quanto pareva la sua presenza non era richiesta ePeter ebbe l'impressione che alla donna spiacesse. E' atteso alricevimento del preside alle sei e trenta, disse ancora. Ci fu unabreve pausa, poi la donna disse: S, signore. Gli comunicher le suescuse. Buona sera, signor St Claire. Si gir a guardare Chancellor.Pu entrare, gli disse con un'espressione interrogativa.Grazie. Peter si alz dalla scomoda sedia di legno. Nemmeno io soperch sono qui, aggiunse.Nell'ufficio rivestito di pannelli di quercia e illuminato da finestreda cattedrale, Munro St Claire si alz da dietro il tavolo antico. Eraun vecchio, pens Chancellor avvicinandosi con la destra tesa, pivecchio di quel che gli era sembrato in lontananza, quando lo vedevaattraversare il cortile dell'universit a passo sicuro. L, nel suoufficio, l'uomo, alto e slanciato, dal volto aquilino e dai capelliscoloriti, dava l'impressione di restare eretto grazie a uno sforzo divolont, grazie a un'opposizione risoluta agli acciacchi dellavecchiaia. I suoi occhi erano grandi, di colore indefinibile, capacidi uno sguardo penetrante, non privo di una punta di divertimento. Lelabbra sottili erano distese in un sorriso sotto i baffi bianchi bencurati.Entri, entri pure, signor Chancellor, un piacere rivederla.Non credo che ci siamo mai incontrati.Bravo! Mi ha colto in flagrante e giustamente me lo rinfaccia. StClaire rise e gli fece cenno di prendere posto davanti al tavolo.Non intendevo contraddirla... cominci Chancellor. Poi lasciperdere, rendendosi conto che qualsiasi cosa avesse detto sarebbesembrata sciocca. Si sedette.Perch no? chiese St Claire. Contraddire me niente, a paragone diquel che ha fatto nei confronti di una legione intera di studiosicontemporanei.Scusi?La sua dissertazione di laurea. L'ho letta.Ne sono lusingato.Mi ha fatto una notevole impressione.Grazie, signore. Non tutti hanno espresso soddisfazione.S, lo so. Mi hanno detto che il collegio accademico l'ha respinta.

  • Infatti.Un vero peccato. C' dietro molto duro lavoro, e non poco pensierooriginale.Chi sei, Peter Chancellor? Hai idea di quel che hai fatto? Gentedimenticata ha rispolverato ricordi bisbigliati nella paura.Georgetown brulica di voci contrastanti. Da un'oscura universit delMidwest giunto un documento esplosivo. Un insignificante laureandoci ha improvvisamente rammentato fatti che nessuno desidera ricordare.Signor Chancellor, Inver Brass non le pu permettere di proseguire.Peter vide che gli occhi del vecchio erano benevoli, anche se la suaespressione manteneva un certo distacco. Non aveva niente da perdere,scoprendosi decisamente con lui. Sta insinuando che lei potrebbe...?Oh, no, lo interruppe subito St Claire, alzando il palmo della manodestra. Assolutamente no. Non ho la presunzione di criticare ledecisioni della commissione, non ne ho alcun diritto. E ho idea che lasua tesi sia stata respinta secondo certi criteri che non mancano difondamento. No, non mi sognerei d'interferire. Ma mi piacerebberivolgerle alcune domande, e offrirle forse qualche consigliogratuito.Chancellor si sporse in avanti. Che domande?St Claire si appoggi allo schienale e disse: Incominciamo da lei.Mia curiosit personale. Ho parlato con il suo correlatore, ma le sueinformazioni sono necessariamente di seconda mano. Suo padres'interessa di giornalismo?Chancellor sorrise: Lui direbbe che s'interessava. Va in pensione nelgennaio prossimo.Anche sua madre scrive, non vero?S, certo, articoli per riviste, rubriche femminili. Anni fa scrivevaracconti.Dunque la parola scritta non le incute terrore.In che senso?Il figlio di un meccanico affronta un carburatore difettoso con menotrepidazione del figlio di un maestro di ballo. In via generale,naturalmente.Se detto in via generale, lo accetto.Precisamente. St Claire annu.Mi sta dicendo che la mia tesi di laurea un carburatore difettoso?St Claire rise. Vediamo di non spingerci troppo lontano. Lei haseguito il corso di giornalismo perch evidentemente intendeoccuparsene.Intendo occuparmi di qualche forma di comunicazione. Ma non erosicuro di quale scegliere.E tuttavia ha insistito perch questa universit le attribuisse ancheuna laurea in storia. Dunque ha cambiato idea.Non proprio. Non avevo mai avuto un'idea precisa. Peter sorrise, unpo' imbarazzato. I miei genitori sostengono che io sono uno studiosoprofessionista. Non che se ne abbiano a male. Grazie a una borsa distudio ho ottenuto la laurea in giornalismo. Ho servito in Vietnam,quindi lo stato mi ha pagato gli studi qui. Svolgo qualche mansione diassistente. Se devo essere sincero, devo dire che ho quasi trent'annie non so ancora cosa voglio fare. Comunque non credo che oggigiorno ilmio caso sia straordinario.Il suo lavoro indicherebbe una sua preferenza per la vitaaccademica.Se cos era, cos non pi.St Claire lo fiss. Mi parli della tesi. Lei fa insinuazionistrabilianti, da in giudizi a dir poco inquietanti. Essenzialmente,lei accusa molte personalit del mondo libero, e le loroorganizzazioni, di avere nel migliore dei casi chiuso gli occhidavanti alla minaccia hitleriana quarant'anni fa, o, peggio, di averedirettamente e indirettamente finanziato il Terzo Reich.Non per ragioni ideologiche, ma per ottenere vantaggi economici.Scilla e Cariddi?Posso accettarlo. Oggi, dico attualmente, si sta verificando una

  • ripetizione...Nonostante l'opinione del collegio accademico, lo interruppepacatamente St Claire, lei deve avere svolto una ricercaapprofondita. Quanto?Cosa ti ha indotto a incominciare? Questo dobbiamo sapere, perch chiaro che non desisterai. Ci sono state persone che tuo tramitecercano vendette dopo tanti anni? Oppure, ipotesi assai pi grave, successo qualcosa che ha innescato il tuo senso dell'onore? Possiamocontrollare le fonti; possiamo inaridirle, dimostrarne la falsit. Manon sappiamo controllare gli incidenti casuali. N la collera chenasce dal caso. Resta il fatto che non puoi andare avanti, Chancellor.Noi dobbiamo trovare il modo di fermarti.Chancellor fece una pausa. La domanda del vecchio diplomatico eragiunta inaspettata. Ricerca? Molto pi di quel che crede lacommissione, e molto meno di quanto esigerebbero certe conclusioni.Questo per parlare con onest.E' onesto. Vuole scendere in qualche particolare? Lei non ha fornitouna gran documentazione sulle sue fonti.D'un tratto Peter si sent a disagio. Quello che era incominciato comeun colloquio stava diventando un interrogatorio. E' importante? C'poca documentazione nel rispetto dei desideri delle persone con cui hoparlato.E allora onori la sua parola, assolutamente. Non facciamo nomi. Ilvecchio sorrise; il suo magnetismo era straordinario.Non abbiamo bisogno di nomi. I nomi si scoprono senza difficolt, unavolta individuati i contesti. Ma sarebbe meglio non occuparsi nemmenodelle persone fisiche. Molto meglio. Ricomincerebbero a circolarevoci. Ci sono sistemi migliori.Sta bene. Ho intervistato persone che erano attive nel periodo tra il1923 e il 1939. Persone del governo, perlopi del dipartimento distato, e personalit dell'industria e della finanza. Ho anche parlatocon una mezza dozzina di ex alti ufficiali del collegio di guerra edei servizi segreti. Nessuno di loro, dico nessuno, signor St Claire,mi ha permesso di fare il suo nome.Da loro ha ottenuto tutto quel materiale?Molto materiale deriva da quel che non hanno voluto discutere. Efrasette buttate qua e l, accenni spesso rimasti sospesi, maaltrettanto spesso assai attinenti. Sono tutti anziani, adesso, tutti,o quasi tutti, in pensione. Chiacchierando si distraggono, i lororicordi non seguono un filo logico. Sono ricordi tristi, in un certosenso; sono... Chancellor s'interruppe, non sapendo bene comecontinuare.St Claire fin per lui: Nella maggioranza dirigenti e burocrati disecondo piano, amareggiati e costretti a vivere di pensioniinadeguate. Sono situazioni che alimentano rancori e che troppo spessodistorcono i ricordi.Non credo sia giusto o leale parlare cos. Quello che ho saputo,quello che ho scritto, la verit. Per questo chiunque legga la miatesi sa benissimo di quali societ si parla e come esse operavano.St Claire lasci cadere l'accenno come se non avesse udito. Come hafatto a mettersi in contatto con queste persone? Che cosa le haindicato la via per raggiungerle? Come ha ottenuto gli appuntamenticon loro?Mio padre mi ha dato una mano, all'inizio. Ai primi sono seguititutti gli altri. Una sorta di progressione naturale, gente che ricordaaltra gente.Suo padre?Agli inizi degli anni cinquanta era corrispondente a Washington perla Scripps-Howard...Gi, lo interruppe sommessamente St Claire. Cos, grazie a lui, lei entrato in possesso di un primo elenco.S. Una decina di persone che avevano mantenuto rapporti vari con laGermania prebellica. Come ho detto, da questi nominativi sono poirisalito ad altri. E naturalmente ho letto anche tutto quello che

  • hanno scritto Trevor-Roper, Shirer e gli apologi tedeschi. Questo documentato.Suo padre sapeva lo scopo delle sue ricerche?Gli bastava sapere che era per la laurea. Chancellor sorrise. Miopadre and a lavorare dopo un anno e mezzo di universit. C'eranopochi soldi in famiglia.Allora, diciamo, al corrente di quel che lei ha scoperto? O,meglio, di quel che crede di aver scoperto?Non proprio. Pensavo che i miei genitori avrebbero letto la mia tesi,una volta finita. Adesso non so se desiderano leggerla. Questa storiapiover come una bomba sulla facciata familiare. Peter fece unsorriso debole. Lo studente perpetuo si dissolve in polvere.Mi pareva che avesse parlato di studioso professionista, lo corresseil diplomatico.C' differenza?Direi di s, di prospettiva. St Claire si chin in avanti, insilenzio, gli occhi fissi in quelli di Peter. Vorrei prendermi lalibert di riassumere la situazione attuale, secondo il mio punto divista.Certamente.Fondamentalmente, lei ha il materiale necessario a un'analisi teoricaperfettamente valida. Le interpretazioni della storia, dal dottrinaleal revisionista, sono perenni argomenti di dibattito e di esame. Neconviene?Naturalmente.S, certo. Non avrebbe mai scelto proprio questo argomento se nonfosse stato di tale avviso. St Claire continu guardando fuori dellafinestra: Ma un'interpretazione non ortodossa dei fatti, specialmentedi un periodo cos vicino a noi, che si basi esclusivamente su scrittialtrui difficilmente giustifica la non ortodossia, non le pare? Vogliodire che certamente gli storici avrebbero attaccato l'argomento daquesto punto di vista gi da un pezzo, se avessero scorto possibilitrealistiche di difendere una simile tesi. No, le fonti normali nonsarebbero mai bastate, e per questo lei si spinto oltre, per parlarea persone anziane e deluse e a un pugno di riluttanti ex specialistidei servizi segreti, da cui ottenere giudizi pi specifici.S, ma...S, ma, intervenne St Claire, distogliendo lo sguardo dallafinestra. Secondo quel che lei stesso ha affermato, questeconclusioni si basavano spesso su "frasette buttate qua e l" e su"accenni rimasti in sospeso". E le sue fonti hanno pretesol'anonimato. Lei stesso ammette che la sua ricerca non giustificanumerose conclusioni contenute nel testo.No, le conclusioni sono giustificate.Non saranno mai accettate. Nessuna autorit riconosciuta, accademicao di corte, l'accetterebbe. E a buon diritto, secondo me.Allora commette un errore, signor St Claire. Perch io non ho torto.Non m'importa quante commissioni mi ripeteranno che ho torto. I fattisono tutti l, appena sotto la superficie, ma nessuno vuole parlarne.Neppure a quarant'anni di distanza. Perch sta accadendo tutto dinuovo! Un pugno di compagnie fanno milioni in tutto il mondorifornendo governi militari, definendoli nostri amici, la nostra"prima linea di difesa". Quando i loro occhi stanno fissi suidiagrammi dei profitti, l'unica cosa che a costoro importi... Stabene, forse non posso fornire una documentazione, ma non intendobuttare via due anni di lavoro. Non mi fermer solo perch unacommissione mi dice che sono accademicamente inaccettabile. E' proprioquesto che inaccettabile!E questo quanto dovevamo sapere. Messo alle strette, avrestiabbandonato la partita? Altri pensavano di s, ma non io. Tu sapevi diavere ragione e questa una tentazione troppo forte in un giovane.Adesso dobbiamo renderti inoffensivo.St Claire abbass gli occhi e li tenne fermi su Peter. Lei combattenell'arena sbagliata. Ha cercato un riconoscimento da parte della

  • gente sbagliata. Lo cerchi altrove. Dove verit e documentazionecontano meno.Non capisco.La sua dissertazione forte di una splendida fantasia. Perch non siconcentra su questo aspetto?Cosa?Creativit letteraria, s. Scriva un romanzo. Non importa a nessunoche un romanzo si basi su prove certe o riproduca autenticit storica.Non rilevante. St Claire si sedette per curvarsi di nuovo inavanti, gli occhi fissi su Chancellor. Scriva un romanzo. Forse sarugualmente ignorato, ma almeno avr una probabilit di essereascoltato. Insistere per questa strada tempo sprecato. Non farebbeche perdere un altro anno, o due, o addirittura tre. E per cosa? Eallora scriva un bel romanzo. Scarichi l la sua collera, e poi siviva la sua vita.Peter fiss il diplomatico; era disorientato, incerto nei pensieri,confuso al punto che riusc solo a ripetere: Romanzo?S. Credo che siamo tornati al carburatore difettoso, anche sel'analogia raccapricciante. St Claire trov una posizione picomoda. Sappiamo che le parole non suscitano in lei nessun timore;praticamente da quando nato lei ha visto pagine vuote che venivanoriempite di parole. Ora ripari il lavoro che ha compiuto con altreparole, secondo una diversa prospettiva che non esiga unriconoscimento accademico.Peter emise un soffio lungo e impercettibile. Aveva trattenuto ilfiato per qualche minuto, intontito dall'analisi di St Claire. Unromanzo? Non ci avevo mai pensato...Sono propenso a credere che inconsciamente lei ci abbia pensato,eccome. Non ha esitato a inventare azioni, e reazioni, quando l'haritenuto necessario. E Dio sa se non ha gli elementi indispensabili auna storia affascinante. Fantascienza, a mio avviso, ma non priva distimoli per una domenica pomeriggio in amaca. Ripari il carburatore;questo un altro motore. Di minor prestigio, forse, ma sempreallettante. E qualcuno potrebbe darle retta. Nessuno lo far inquest'arena. E, francamente, giusto cos.Un romanzo. Ma scherziamo...Munro St Claire sorrise. Nei suoi occhi c'era ancora quell'ombra diriserbo.Il sole scomparve sotto la linea dell'orizzonte e ombre lunghe sidiramarono per i prati. St Claire era in piedi davanti alla finestra acontemplare il quadrilatero. C'era arroganza nella serenit dellascena. Era come fuori luogo, in un mondo sempre turbolento.Avrebbe potuto lasciare la Park Forest seduta stante, Il suo compitoera finito. La conclusione meticolosamente orchestrata era stata quasidel tutto raggiunta.I risultati erano sufficienti almeno entro i limiti della frode.Consult l'orologio. Era trascorsa un'ora da quando Chancellor,assolutamente smarrito, aveva lasciato il suo ufficio. Il diplomaticoritorn alla scrivania, si sedette, e sollev il ricevitore. Componeil prefisso 202 seguito da un numero di sette cifre. Qualche istantedopo si sentirono due scatti seguiti da un sibilo. Per chiunque nonfosse stato a conoscenza del codice, quel rumore avrebbe significatosemplicemente un telefono guasto.St Claire compose altri cinque numeri. Si ud un unico clic e poi unavoce.Inver Brass. Nastro in funzione. Nella pronuncia c'era la a lunga diBoston, ma il ritmo era mitteleuropeo.Qui Bravo. Mettimi in contatto con Genesi.Genesi in Inghilterra. L mezzanotte passata.Temo di non potermi preoccupare dell'ora. Si pu? C' un recapitosterile?Se ancora all'ambasciata c', Bravo. Altrimenti si dovr tentareDorchester, che da poche garanzie.Prova l'ambasciata, per piacere.

  • La comunicazione fu interrotta mentre il centralino di Inver Brass simetteva in contatto con l'oltreoceano. Tre minuti dopo si ud un'altravoce. Era chiara, priva di distorsioni, come proveniente dal vicinoisolato e non da quattromila miglia di distanza. La voce era inariditada un certo nervosismo, ma non priva di rispetto. O di una vena dipaura.Genesi. Stavo per andare. Cos' successo?E' fatta.Il cielo sia lodato!La tesi stata respinta. Ho specificato chiaramente allacommissione, in via del tutto privata, naturalmente, che era solo uncumulo di sciocchezze. Sarebbero diventati gli zimbelli di tutto ilmondo accademico. Sono persone sensibili. E' logico. Sono mediocri.Sono contento. Ci fu una pausa, a Londra. Come ha reagito?Come avevo previsto. Ha ragione e lo sa, e per questo deluso. Nonaveva intenzione di rinunciare.E adesso s?Cos credo. L'idea gliel'ho inculcata per bene. Se ci sar bisognogli star dietro indirettamente, lo metter in contatto con certepersone, ma non detto che sia necessario. Ha dell'immaginazione. E,quel che pi conta, il suo senso d'offesa autentico.Sei convinto che questo sia il sistema migliore?Certamente. L'alternativa che vada a rivangare altri fattiproseguendo nelle sue ricerche. Non vogliamo che ci accada aCambridge o Berkeley, vero?No. E forse a nessuno interesser quel che scrive, e nessuno glielopubblicher. Immagino che potremmo interessarcene noi.St Claire socchiuse gli occhi. Io consiglio di non interferire. Serendiamo la sua delusione troppo cocente, riprender il vecchioprogetto della tesi. Lasciamo che le cose si svolgano con naturalezza.Se il materiale prender la forma di un romanzo, noi possiamo sperarein una pubblicazione a tiratura assai ridotta di un lavoro abbastanzadilettantesco. Cos lui avr detto quel che gli premeva di dire, everr fuori che si tratta solo di un'invenzione di narrativa, con lesolite smentite da parte di persone ancora vive sul conto proprio e suquello dei morti. Interferenze potrebbero suscitare interrogativi equesto va contro i nostri interessi.Naturalmente hai ragione, disse l'uomo di Londra. Come sempre,Bravo.Grazie. E arrivederci, Genesi. Tra qualche giorno lasciol'universit.Dove vai?Non sono sicuro, ancora. Forse torno nel Vermont. Forse vado pilontano. Non mi piace quel che vedo sul panorama nazionale.Ragione ancora migliore perch ci teniamo in contatto, ribatt lavoce di Londra.Forse. Ma resta il fatto che forse sono ormai troppo vecchio.Non puoi scomparire. Questo lo sai, vero?S. Buona notte, Genesi.St Claire pos il ricevitore senza attendere un saluto dall'altro capodel filo. Non aveva pi voglia di ascoltare il suo interlocutore.Autunno 1971. Erano trascorsi tre anni di successi, un libro all'anno,un successo all'anno. Prima c'era stato Reichstag!, il rifacimentodella tesi sotto forma di romanzo. A esso era seguito Sarajevo!, laricostruzione degli avvenimenti che avevano portato alla prima guerramondiale secondo la stessa prospettiva adottata per la sua sfortunatatesi. Infine era stata la volta di Contraccolpo!, un'indagine suimotivi segreti che erano alla base dei disordini razziali di alcunianni prima, sfociati in una serie di delitti a Boston. Qui venivacoinvolta in prima persona la CIA sulla base di presunte operazioniclandestine illegali sul territorio nazionale. Il filo narrativo diquesto romanzo era non poco inquietante: un uomo viene scelto dallaCIA per una missione per la quale sembra del tutto inadatto. Vieneaddestrato allo scopo, ma in modo da non correggere il suo

  • fondamentale difetto... quello che l'avrebbe portato alla morte.Adesso contemplava il mare di giallo, verde e oro della Bucks County,appoggiato a una Mark IV Continental argentata, con un bracciodisinvoltamente tenuto intorno alle spalle di una donna.Ora la sua faccia era pi piena, meno spigolosa. Fissava una casabianca in fondo a una stradina che scendeva curva dopo curva tra icampi in leggero pendio. Il vialetto era costeggiato da una recinzionealta, di color bianco.La ragazza insieme a lui era altrettanto rapita da quel panorama. Eraalta, con capelli castani che le incorniciavano un viso delicato, mastranamente risoluto. Si chiamava Catherine Lowell. (E' tutto come me l'avevi descritto, disse, stringendogli con forzala mano. E splendido. Davvero impagabile.Chancellor pos gli occhi su di lei. Non sai quanto sono contento cheti piaccia.Lei lev lo sguardo verso di lui. L'hai comperata, vero? Non soloche t'interessa", tu l'hai comperata!Peter annu. Non stato semplice. Un banchiere di Filadelfia mialitava sul collo. Ho dovuto decidere in fretta. Se non ti va, sonosicuro che prontissimo ad acquistarla da me.Non essere sciocco, stupenda!Non l'hai vista dentro.Non ne ho bisogno.Bene. Perch preferisco mostrartela quando torniamo. I proprietariattuali traslocheranno entro gioved. E faranno bene ad andarsene sulserio, perch venerd pomeriggio ho una grossa consegna in arrivo daWashington. Qui.Le trascrizioni?Dodici casse dall'Ufficio Stampa del governo. Morgan ha dovutonoleggiare un camion. Tutta la storia di Norimberga nelleregistrazioni dei tribunali alleati. vuoi indovinare quale sar iltitolo del libro?Catherine rise: Me lo vedo, Tony Morgan che passeggia avanti eindietro per l'ufficio come un felino disarticolato in flanellagrigia. Ecco che a un tratto balza sulla scrivania e urla spaventandotutti quelli che gli sono a tiro, cio in pratica tutti i presenti insede: "Trovato! Faremo qualcosa di nuovo! Sar Norimberga, seguito daun punto esclamativo".Peter rise a sua volta. Stai dileggiando il mio sacro collaboratore.Mai. Senza di lui traslocheremmo in un appartamentino al quinto pianodi una casa senz'ascensore e non in una villa degna di un signorottodi campagna.E della sua signora.E della sua signora. Catherine gli strizz un braccio. A propositodi camion, non ci dovrebbero essere quelli di una compagnia ditraslochi, sul vialetto?Chancellor sorrise; era un sorriso imbarazzato. A parte alcuniarticoli specifici, ho dovuto acquistare la casa arredata. Vanno astare nei Caraibi. Ma tu potrai buttare via tutto, se preferisci.Buon Dio, non si scherza niente, eh?Alla grande, convenne scherzosamente Peter. Ma niente commenti,prego. Ci conviene andare. Abbiamo ancora tre ore di autostrada e poialtre due ore e mezzo di macchina. Tra poco sar buio.Catherine alz il viso verso di lui, piegando la testa all'indietro,sfiorando le labbra di lui con le proprie. Diventer sempre pinervosa, incominceranno a venirmi i tic e quando arriveremo sarridotta a una deficiente con la balbuzie. Credevo che la danzacerimoniale della presentazione ai genitori fosse stata abolita diecianni fa.Non hai detto niente quando sono venuto a conoscere i tuoi.Oh, per l'amor di Dio! Erano cos strabiliati all'idea di trovarsinella stessa stanza in cui c'eri tu, che non hai dovuto far altro chestartene seduto a luccicare.Non affatto vero. Mi sono simpatici i tuoi genitori. E credo che ti

  • piaceranno i miei.Ma io piacer a loro? Ecco l'imponderabile.Ma non dirlo neppure, disse Peter, attirandola a s. Ti adoreranno.Quanto io ti amo. Dio sa se ti amo!E' proprio cos, Genesi. Questo Peter Chancellor s fatto copiaredall'Ufficio Stampa del governo tutti gli atti di Norimberga. Il suoeditore si occupa del trasporto del materiale a un indirizzo inPennsylvania.Non ci riguarda, Banner. Venezia e Christopher sono d'accordo. Non cimuoveremo. E' deciso cos.E' un errore. Ricomincia con la questione tedesca.Molto tempo dopo che furono commessi gli errori. Non c' pi relazionediretta. Anni prima di Norimberga vedemmo chiaramente quello che ciera sfuggito all'inizio. Non c' nessun legame con noi. Nessuno dinoi, includendo te.Non puoi esserne certo.Siamo certi.Cosa ne pensa Bravo?Bravo via. Non stato informato, n lo sar.Perch no?Per ragioni che non ti riguardano. Risalgono a qualche anno fa, aprima che tu fossi chiamato all'Inver Brass.E' un errore, Genesi.E tu ti scaldi troppo senza ragione. Non saresti mai stato convocatose le tue ansie avessero fondamento, Banner. Sei un uomostraordinario. Su questo non abbiamo mai avuto dubbi.E' lo stesso pericoloso.Il traffico sull'autostrada della Pennsylvania pareva accentuarsi conl'oscurarsi del cielo. Banchi di nebbia si paravano all'improvvisodavanti alle vetture, distorcendo il riverbero abbacinante dei fari.Un improvviso scroscio rabbioso di pioggia diagonale si abbatt sulparabrezza, troppo precipitosamente perch i tergicristalli servisseroa qualcosa.Sull'autostrada si diffondeva una fretta maniacale, che Chancellorpercepva. I veicoli sfrecciavano sollevando alti spruzzi; pareva chele persone in viaggio avessero avvertito lo scontro di nubi tempestosesulla Pennsylvania occidentale e che, spinte dagli istinti diun'esperienza di parecchie generazioni, si lanciassero verso leproprie case.La voce che proveniva dal ricevitore a bordo della Continental eraprecisa e perentoria.La polizia stradale insiste perch tutti gli automobilisti che sitrovano nell'area di Jamestown Warren interrompano il viaggio. Tutticoloro che si trovano in marcia in questo momento sono invitati afermarsi alla prima stazione di servizio. Ripetiamo: la minaccia dibufera proveniente dal lago Erie stata confermata. La violenza deiventi simile a quella di un uragano...C' un'uscita a quattro miglia, disse Peter scrutando disperatamenteal di l del parabrezza. Prenderemo quella. C' un ristorante a due otrecento metri.Come fai a saperlo?Abbiamo passato da poco un cartello per Pittsfield; lo usavo comepunto di riferimento. Voleva dire che ero a un'ora da casa.Chancellor non cap mai com'era successo. Era un interrogativo che gliavrebbe arso la mente per il resto dei suoi giorni. La ripida discesaera un tappeto opaco di pioggia torrenziale che si riversava dal cieloa scrosci successivi e possenti, facendo vacillare la pesanteautovettura come fosse stata una barchetta in preda ai marosi.Poi, a un tratto, un paio di abbaglianti lo accecarono dallospecchietto retrovisore. La sua vista rest bloccata da due macchiebianche di luce che oscurarono persino i torrenti d'acqua chescivolavano sul vetro. Peter non vide altro che quella luceabbacinante.Poi la forma gli fu accanto! Un enorme autocarro con rimorchio lo

  • stava sorpassando su quel pericoloso pendio ridotto a un torrentevorticoso! Peter si mise a urlare nonostante i finestrini chiusi: quelcamionista era pazzo. Non si rendeva conto di quel che stava facendo?Non aveva visto la Mark IV nella bufera? Gli aveva dato di volta ilcervello?Accadde l'incredibile. L'enorme veicolo sband. Il metallo delrimorchio gli si schiant addosso, la lamiera stridette contro lalamiera. Quel pazzo lo stava scaraventando fuori strada. O eraubriaco, o si era lasciato prendere dal panico per la bufera! Nellapioggia fendente, Chancellor scorgeva appena la forma dell'autista,alto sopra di lui, curvo sul suo sedile. No, non si era nemmenoaccorto della Mark IV! Non sapeva quel che faceva!Un secondo urto alla fiancata fu cos violento da mandare in frantumiil finestrino di Peter. Le ruote della Mark IV restarono bloccate e lamacchina schizz a destra, verso la zona di oscurit che si allungavasubito oltre la massicciata.Il veicolo si alz nella pioggia, poi vol oltre l'asfalto e piomb inbasso.Il rumore dei vetri schiantati e della lamiera distrutta si mescolalle grida acute di Catherine, mentre la vettura rotolava gi per lachina. Ora il metallo cigolava, quasi si sforzasse di resistereall'urto contro il terreno.Peter cerc di buttarsi verso Catherine, su di lei, ma fu impedito nelmovimento da una sbarra d'acciaio. L'automobile continu nella suacorsa franante gi dalla massicciata.Poi le grida cessarono. Tutto cess.

    1.

    NELLA palazzina coloniale di Georgetown si attendeva solo l'arrivodella quinta anonima limousine e del suo passeggero. L'uomo biondo,armato di fucile con silenziatore, che aspettava di vedetta tra leombre della balconata, sopra al portico della casa, parlsommessamente nel suo ricetrasmittente e la porta fu aperta perlasciar passare l'ultimo invitato.La sala delle riunioni era al piano terreno. Nonostante la serata diprimavera, c'era fuoco nella stufa. Intorno al grande tavolo circolareerano seduti sei uomini. Due erano di mezza et, l'uno dallafisionomia latina e l'altro dall'aspetto nordico, ma bruno. Colui cheparlava era sul finire della settantina, quasi del tutto calvo, colvolto stanco e corrucciato. Di fronte a costui sedeva un uomodall'aspetto aristocratico, vecchio, con radi capelli bianchi e bafficuratissimi. Alla sua destra c'era un negro con una testa enorme chepareva di mogano. Alla sua sinistra c'era l'uomo pi anziano e fragiledel gruppo, un ebreo con uno zucchetto sulla sommit del cranioliscio.Ciascuno di loro era contraddistinto da un nome che aveva unsignificato specifico intorno a quel tavolo. Qualcuno di loro portavail suo nome da pi di quarant'anni. Negli altri casi, il nome erastato ereditato da un predecessore.Non c'erano mai pi di sei uomini. Colui che parlava era noto comeGenesi ed era il secondo a portare quel nome. In precedenza era statoconosciuto come Parigi, nome ora assegnato all'uomo dall'aspettospagnolo, con i capelli grigi e ondulati.Gli altri erano Christopher, Banner, Venezia. Infine c'era Bravo.Erano quelli dell'Inver Brass.Davanti a ciascuno c'era una busta e su ogni busta c'era un unicofoglio di carta. A parte il nome nell'angolo in alto a sinistra diogni foglio, il resto del testo dattiloscritto non avrebbe avuto alcunsignificato per un profano qualsiasi.Genesi disse: Soprattutto, a ogni costo, bisogna prendere gli archiviperch siano distrutti. Su questo non ci possono essere disaccordi.Abbiamo stabilito definitivamente che gli incartamenti si trovano inuna cassaforte verticale, dentro la parete metallica del ripostiglio,

  • dietro alla scrivania dell'ufficio, sulla sinistra.La serratura del ripostiglio si controlla tramite un interruttore nelcassetto centrale, disse con voce pacata Banner. La cassaforte protetta da una serie di congegni elettronici, il primo dei qualidev'essere azionato dalla sua dimora. Senza l'inserimento del primocircuito, nessuno degli altri funzioner. Per forzare lo sportello civorrebbero dieci candelotti di dinamite. Con una lancia termica, sicalcola che sarebbe necessario un lavoro di quattro ore, con uncongegno d'allarme che entrerebbe in funzione al primo sentore dicaldo.Venezia, la gran faccia nera rabbuiata nella luce fioca, chiese: E'stata confermata la localizzazione del primo controllo dei congegnielettronici?S, rispose Banner. E' nella camera da letto. Si trova nellamensola della testata.Chi ha confermato? chiese Parigi, il socio latino dell'Inver Brass.Varak, rispose Genesi.Alcune teste fecero un silenzioso movimento d'assenso. Il vecchioebreo si rivolse a Banner: E per il resto? gli domand.Il dossier clinico del soggetto l'abbiamo ottenuto da La Jolla,California. Come sai, Christopher, rifiuta di farsi esaminare aBethesda. La cardioanalisi pi recente indica una leggera ipocloremia,e un basso stato potassico, tutt'altro che pericoloso. Il fatto in s,tuttavia, sufficiente a giustificare la somministrazione deldosaggio richiesto di digitale, ma c' il rischio che risultinell'autopsia.E' vecchio. L'affermazione era di Bravo, un uomo considerevolmentepi vecchio di quello in questione. Perch si dovrebbe farel'autopsia?Per la carica che riveste, disse Parigi, il socio spagnolo chetradiva nella voce il suo passato castigliano. Sar forse inevitabilee il paese non in grado di sopportare i disordini dovuti a un altroassassinio. Darebbe a troppe persone pericolose il destro per passareall'azione, per compiere chiss quali orrori nel nome delpatriottismo.Devo dire, intervenne Genesi, che se questi stessi uominipericolosi, e mi riferisco senza equivoci al 1600 di PennsylvaniaAvenue, giungessero a un accordo con il soggetto in questione, gliorrori cui alludete sarebbero poca cosa a paragone. La chiave,signori, si trova negli archivi del soggetto. Quel materiale comecarne appesa sulla testa di sciacalli affamati. Quei dati nelle manidi quelli al 1600 porterebbero a un governo frutto di coercizioni ericatti. Tutti sappiamo cosa sta avvenendo in questo preciso istante.Dobbiamo agire.Anche se mio malgrado, sono d'accordo con Genesi, disse Bravo.Dalle nostre informazioni risulta che al 1600 si sono superati glispiacevoli limiti sperimentati in passate amministrazioni. Stiamoarrivando all'incontrollabile. Non c' agenzia o dipartimento che nonsiano stati contaminati. Un'indagine dell'Internal Revenue o unrapporto di sorveglianza della DIA sono niente a confronto di queifascicoli. Sia per la natura che, e qui sta il peggio, per la staturadelle persone che vi sono menzionate. Non credo che abbiamoun'alternativa.Genesi si gir verso l'uomo che gli stava accanto: Banner, disse,vorresti farci il punto, per piacere?S, certamente. Banner, sulla cinquantina, pos le mani sul tavolo edisse: Non c' molto da aggiungere. Il rapporto l'avete letto. Iprocessi mentali del soggetto sono andati disgregandosi rapidamente.Uno specialista sospetta che sia arteriosclerosi, ma non c' modo diavere conferma della diagnosi. I dati di La Jolla sono controllati dalsoggetto. Alla fonte. Censura i resoconti medici. Dal punto di vistapsichiatrico, comunque, si tutti d'accordo: la condizionemaniaco-depressiva degenerata in un caso di paranoia acuta. Banners'interruppe, per met girato verso Genesi, ma in modo da comprendere

  • anche gli altri nello sguardo. Francamente, non mi serve saper altroper decidere sul mio voto.Chi d'accordo? domand l'ebreo, noto come Christopher.Tre psichiatri indipendenti e sconosciuti l'uno agli altri hannoavuto l'incarico di dare un resoconto distinto. I rapporti sono poistati interpretati collettivamente dal nostro uomo. L'unica diagnosipossibile parsa quella di paranoia in fase acuta.Su che base hanno formulato le loro diagnosi? chiese Veneziacurvandosi in avanti e incrociando le dita delle grandi mani nere.Cineprese telescopiche a raggi infrarossi sono state impiegate in unperiodo di trenta giorni ogni volta che stato possibile. Inristoranti, alla chiesa presbiteriana, agli arrivi e partenze inrelazione a ogni movimento, ufficiale e privato. Due esperti nellalettura delle labbra hanno fornito i testi di ogni cosa che ha detto,e i due testi sono risultati identici. Ci sono anche rapportiapprofonditi, potrei dire esaurienti, dalle nostre stesse fontiall'interno del Bureau. Non ci possono essere dubbi sui risultati:quell'uomo pazzo.E quelli del 1600? chiese Bravo.Si avvicinano, progrediscono con il passare di ogni settimana. Sonoarrivati al punto di suggerire la costituzione formale diun'associazione interna, il cui scopo sono ovviamente gli archivi. Ilsoggetto all'erta; li ha visti tutti e quelli del 1600 non sono imigliori. Ma lui ammira la loro arroganza, il loro macho, e loro loaccarezzano. Per inciso, questa appunto la parola che usano:accarezzare.Molto appropriata, disse Venezia. I loro progressi sonosostanziali?Temo di s. Ci sono prove solide che il soggetto ha consegnatosvariati dossier, o comunque le informazioni pi gravi in essicontenuti, all'Oval Office. Gli effetti si fanno sentire sia nell'areadei contributi politici sia in quella della campagna elettorale. Duecandidati alla rappresentanza dell'opposizione in gara per lapresidenza hanno accettato di ritirarsi: uno per aver esaurito lerisorse finanziarie e l'altro per un atto d'instabilit.Spiega cosa significa, per piacere, chiese Genesi.Un errore grossolano nelle parole o nei fatti che elimina ilcandidato dalla gara per la nomina, senza mettere veramente inpericolo la sua posizione all'interno del congresso. Nel casospecifico, si trattato di comportamento irragionevole durante leprimarie. Sono manovre studiate sempre nei dettagli.Da far rabbrividire, osserv Parigi con stizza.Partono dal soggetto, disse Bravo. Torniamo all'autopsia. Potrebbeessere controllata?Pu darsi che non sia necessario, rispose Banner, che avevadisgiunto le mani per posarle a palmi in gi sul tavolo. Abbiamofatto arrivare una persona dal Texas, un esperto in ricerchecardiovascolari. Crede di aver a che fare con una famiglia importantedell'Eastern Shore del Maryland. Un patriarca che impazzisce, capacedi danni ingenti, indistinguibili sintomi organici e psichici. C' underivato digitalico che, combinato a un'endovenosa di aria, purisultare introvabile.Chi si occupa di questo aspetto? Venezia non era del tutto convinto.Varak, disse Genesi. E il supervisore capo di tutta l'operazione.Le teste dei presenti si mossero nuovamente in segno d'assenso.Qualche altra domanda? chiese Genesi.Silenzio.Allora si passi ai voti.Il risultato fu unanime e affermativo. Fu comunicato subito a Varak,l'uomo biondo che aveva sorvegliato l'arrivo dei soci dal balconedella palazzina. Poi i soci distrussero a uno a uno le carte di cuierano in possesso, appallottolandole e lasciandole cadere tra itizzoni della stufa.Gli ultimi due uomini a compiere il gesto rituale furono Genesi e

  • Bravo. Si erano staccati dal gruppo.Genesi parl a voce bassa. Grazie per essere tornato.Anni fa mi avevi detto che non potevo scomparire, rispose Munro StClaire. Avevi ragione.C' di pi, purtroppo, rispose Genesi. Non sto bene. Mi rimastopoco tempo.Oh, Signore...Ti prego. Sono io il fortunato, in fondo.Cosa? Come?...I medici mi hanno detto due o tre mesi. E questo dieci settimane fa.Naturalmente ho insistito per saperlo. Sono spaventosamente precisi;lo sento. Te l'assicuro, non c' sensazione analoga al mondo. E' unche di assoluto, e in ci c' non poca consolazione.Mi spiace. E pi di quel che posso dire. Venezia lo sa? Gli occhi diSt Claire si spostarono dolcemente verso il negro che discorreva avoce bassa con Banner e Parigi.No, non volevo intralci alle decisioni che bisognava prendere questasera. Genesi lasci cadere la pagina dattiloscritta nel riverberogiallo della stufa. Poi appallottol i sei voti dell'Inver Brass e lilasci cadere sui tizzoni ardenti.Non so cosa dire, mormor St Claire commosso, osservandol'espressione stranamente serena di Genesi.Io s, rispose l'uomo dai giorni contati, con un sorriso. Adessosei tornato. Le tue risorse superano quelle di Venezia. O di chiunquealtro, tra coloro che si sono riuniti qui oggi. Diciamo che t'impegnitu perch questo progetto vada a segno. Nel caso che io debbaabbandonare la partita.St Claire fiss il foglio che teneva nella mano. Fiss il nomenell'angolo sinistro, in alto. Una volta ha cercato di annientarti.Per poco non ce la fece. Ci penser io.No, non cos. La voce di Genesi aveva assunto un tono risoluto didisapprovazione. Niente rancore, niente vendette personali. Non sonoquesti i nostri sistemi, non lo sono stati e non devono esserlo nelfuturo.Ci sono circostanze per cui obiettivi diversi risultano compatibili.Persino obiettivi morali. Io sto solo riconoscendo fatti oggettivi.Quell'uomo una minaccia. Munro St Claire guard di nuovo il fogliodi carta che aveva in mano e il nome scritto nell'angolo sinistro inalto.John Edgar Hoover.Schiacci il foglio nel pugno serrato e lo lasci cadere nel fuoco.

    2.

    PETER CHANCELLOR era sdraiato nella sabbia bagnata a contemplare uncielo notturno che veniva rischiarato dal nuovo giorno. Era l'alba aMalibu.Nell'alzarsi prov una fitta alle tempie e si maledisse. Ricordavad'essersi ubriacato la sera prima. Contempl allora se stesso, lalunga cicatrice che gli attraversava il ginocchio della gamba sinistrae saliva fino alla coscia, bianca e incisa nella pelle abbronzata; laspalla che era stata ridotta in brandelli e rimessa insieme come unaporcellana frantumata con l'attaccatutto. Poi si tast con la destral'altra cicatrice che dalla fronte gli passava dietro l'orecchio e gifino alla nuca. Ora era quasi del tutto coperta dai capelli, ma nelleultime settimane troppe donne gliene avevano chiesto ragione perchgli piacesse di rammentarlo.L'esperienza non era ancora del tutto assorbita. Sapeva di volervivere, questo s, ma non era sicuro di voler vivere senza Cathy.Cosa ci faceva l, comunque? Era come un pesce fuor d'acqua inquell'ambiente, ma secondo il suo agente era una gran mossa venire aHollywood a partecipare alla sceneggiatura di Contraccolpo! Si eralasciato trascinare in quella stolta avventura, considerato che nullasapeva di sceneggiature. Ma dopo l'incidente aveva al massimo vegetato

  • e nei tre mesi successivi alla dimissione dall'ospedale aveva fattopoco o niente per il nuovo libro su Norimberga, anzi, proprio niente.Pens che una nuotata gli avrebbe schiarito le idee. Mise la testasott'acqua, poi torn di corsa verso la casa. Non aveva riaccompagnatoa casa una ragazza, la sera addietro?Prosegu zoppicando, resistendo al fastidioso dolore, con il fiatoappesantito, rammentando che non sarebbe stato signorile farsiscorgere in mutande fradice su una spiaggia di primo mattino. Ilpensiero lo spingeva verso la casa. Ma c'era anche curiosit. Nonricordava bene la ragazza: bionda, con mammelle formose. Ma com'eranoriusciti a venire da Beverly Hills a Malibu? C'erano delle relazionitra l'incidente e la ragazza...D'un tratto ricord di aver fatto l'amore con quella ragazza dai seniaffascinanti... e male, pergiunta. Ricordava di essersene andato perla rabbia e la delusione. Bevendo Pernod dalla bottiglia. E il Pernodda dove arrivava?Dovette rallentare. Le terapie gli stavano per saltare in aria. Entrzoppicando, prudentemente. Si trov in un ambiente sconvolto daldisordine pi cupo, con indumenti dappertutto, e suppellettilirovesciate, un bicchiere distrutto accanto al letto, il telefonosradicato dal muro.La ragazza era a letto, su un fianco. Peter sent una contrazioneall'addome, contemplando le mammelle premute, la coscia esposta, icapelli biondi sparsi intorno alla faccia schiacciata nel cuscino.Era ancora ubriaco e lo sapeva. Infatti non desiderava d'essere vistodalla ragazza: desiderava solo fare l'amore con un oggetto.Nell'avvicinarsi al letto si accorse dei frammenti di vetro. Alloracap perch fuori c'erano dei sandali: evidentemente aveva avuto lapresenza di spirito di calzarli, nell'uscire. Poi vide il telefono, ericord di averci urlato dentro.La bella ragazza si gir sul dorso. Il lenzuolo scivol via,esponendola completamente nuda. Peter si ferm accanto al letto e sical le mutande. Sent della sabbia sui polpastrelli. Bilanciandosi afatica sulla gamba ferita mont sul letto.La donna apr gli occhi. La sua voce, quando parl, risult dolce, epiena di sonno. Vieni, tesoro. Ti senti meglio? chiese.Ti devo delle scuse? domand Chancellor, mentre lei allungava lamano per accogliere delicatamente nel palmo la sua mezza erezione.Assolutamente no... non a me. Forse a te stesso. Ce l'hai messatutta, ma ho l'impressione che tu non ne abbia ricavato un gran che.Ti sei solo arrabbiato e te ne sei andato urlando.Mi spiace. Le accarezz la mammella sinistra, indugiando sulcapezzolo. Lei gemette, attirandolo pi vicino.Sono ancora calda... non ti sei mai fermato, sei andato avanti eavanti e avanti, eppure non sei venuto. Ma per quel che riguarda me...Ges, che roba!... Dai, tesoro, dai, fammi d nuovo, bisbigli.Peter nascose la faccia tra le sue mammelle. Le gambe della ragazza sischiusero. Ma Peter era attraversato da fitte di dolore.Non posso, non posso. Quasi non riusciva a parlare.Non pensarci, caro, non pensare pi a niente, disse la ragazza. Losospinse dolcemente in modo che riadagiasse le spalle sul lenzuolo.Tu stai calmo, amore, tu non ci pensare, faccio tutto io.Di l a poco Peter Chancellor si lasci trascinare nel suo turbine.Avvertiva la pressione delle sue mani e l'umida tensione delle suelabbra. Schiacci la testa della ragazza contro il proprio inguine.Lei distese le gambe, allora lui la prese da sotto le ascelle e lacostrinse a girarsi. La ragazza aveva il fiato mozzato, la sua voceera gutturale e affranta.No, non poteva fermarsi adesso. Non avrebbe permesso al dolore dbloccarlo di nuovo!Oh, Pete, sei un diavolo, Pete, sei grande... Sei il pi grande...adesso, Pete, adesso, Pete, sei un toro...Il corpo della ragazza incominci a tremare. I suoi sussurri erano pisimili a grida. Oh, Ges, Ges, mi fai impazzire... Pete, sei

  • grande... Oh... Oh... Mio Dio... mio Dio...!Lui le esplose dentro e nell'esplosione si spense il suo dolore.Almeno, pens, il corpo ormai inerte, sono buono a qualcosa, sonostato capace di farmi desiderare, di suscitare in lei il desideriodell'amore.E poi sent la sua voce, da professionista.Ecco fatto, carino. Non stato cos difficile, no?Lui la guard. La sua espressione era quella di una riconosciuta epremiata prestatrice d'opera. I suoi occhi sembravano di plastica.Ti sono debitore, disse lui, freddamente.No, nient'affatto. Rise. Non prendo soldi da te. Basta lui apagarmi.Allora Chancellor ricord tutto.C'era stata la festa. Poi la gita, poi la collera, il litigiotelefonico. Alla festa c'era Aaron Sheffield, con la moglie. Sheffieldera un produttore, proprietario di Contraccolpo! La festa aveva luogoa casa dello sceneggiatore del film. Quello, per intenderci, con cuiPeter doveva collaborare. Avrebbe potuto non andarci?Ma poi era saltata fuori la ragione della festa: dovevano dirgliqualcosa, e dirglielo nel modo migliore, perch non se la prendessetroppo. Washington aveva avuto a che ridire, a proposito del film. S,nel libro c'era un errore grave nelle premesse. La CIA non operava sulterritorio nazionale per il semplice fatto che una norma statutariadel 1947 glielo proibiva! Aaron Sheffield aveva accettato dimodificare il copione: la CIA di Chancellor sarebbe diventataun'organizzazione non governativa formata da ex membri delcontrospionaggio.Ma Chancellor non la diger. Protest vivacemente, si opposestrenuamente e bevve contemporaneamente. E pi beveva, pi la biondacon le tette da capogiro diventava irresistibile.Sheffield li aveva accompagnati a casa in macchina. Peter e la biondaerano seduti dietro. Lei aveva la sottana arrotolata sulla vita e lacamicetta sbottonata con le enormi mammelle fuori in un rincorrersi diluci e ombre.Entrarono in casa e Sheffield se ne and. E incominciarono i giochi,giochi pazzi e ubriachi e nudi.Poi c'erano state le fitte di dolore, che l'avevano richiamato allarealt. A fatica aveva trovato il numero di Sheffield e l'avevachiamato al telefono per riversargli addosso tutti gli epiteti e leingiurie peggiori che conosceva: non ci sarebbero stati cambiamenti aContraccolpo!Sdraiato sul letto accanto alla giovane donna, ricord cosa gli avevarisposto Sheffield: Calma, ragazzo. Tu non puoi farci niente secambiamo il copione. Non abbiamo bisogno della tua approvazione.Cercavamo solo di essere gentili. Vieni gi dal piedestallo. Non seiche una tacchinella come tutte le altre nel gran pollaio.La bionda sdraiata al suo fianco era la moglie di Sheffield.Chancellor si gir verso di lei. Gli occhi vacui della donna erano pilustri, ma sempre morti. La sua bocca si apr e la lingua espertapercorse sensualmente il labbro inferiore in un inequivocabilemessaggio.La celebre virtuosa da materasso era pronta a una nuova prestazione.E chi se ne frega? si disse Peter girandosi su di lei.

    3.

    AL Mayflower Restaurant di Connecticut Avenue, la macedonia di fruttacon la palla di ricotta ordinata al tavolo dieci fu trasferita dallacucina al tavolo di servizio in sala. Il secondo aiuto-chef, assuntotemporaneamente a causa di un'indisposizione del titolare, controll ivassoi a uno a uno, valutando con occhio esperto ciascunacomposizione. Si ferm davanti alla macedonia di frutta per il tavolodieci; con il taccuino in mano, tenne lo sguardo fisso in avanti suivassoi allineati.

  • Sotto al taccuino una pinzetta sottile d'argento reggeva tral'estremit dei becchi una capsulina bianca e morbida. Il biondoaiuto-chef sorrise a un cameriere che giungeva un po' trafelato aricevere qualche piatto da servire e contemporaneamente infil lapinzetta nella cupola di ricotta sotto al taccuino. Ritir la pinzettae si spost.Dentro alla capsula c'era una dose leggera di acido lisergico. Lacapsula si sarebbe disintegrata di l a sette, otto ore, lasciandofuoriuscire il narcotico.Il leggero sconvolgimento organico sarebbe stato sufficiente. La mortenon avrebbe conservato tracce di sostanze estranee nel sangue.La donna di mezz'et si trovava in una stanza priva di finestre.Ascoltava la voce che usciva dagli altoparlanti a muro, quindiripeteva le parole nel microfono di un registratore. Il suo compitoera di riprodurre il pi perfettamente possibile la voce che venivadagli altoparlanti e che incominciava a conoscere assai bene. Di essapercepva distintamente ogni cadenza, ogni sfumatura, le brevi pauseche puntualmente si verificavano dopo ogni esse, sibilante a met.La voce degli altoparlanti apparteneva a Helen Gandy, da annisegretaria privata di John Edgar Hoover.Nell'angolo del piccolo studio c'erano due valigie. Entrambe eranopronte, piene. Di l a quattro ore, la donna di mezz'et si sarebbetrovata a bordo di un aereo transatlantico diretta a Zurigo. Era laprima tappa di un viaggio che l'avrebbe infine condotta a una casa sulmare, a Maiorca. Ma prima c'era Zurigo, dove la Staats-Banque allapresentazione della sua firma avrebbe versato una certa somma allaBarclay, istituto che avrebbe successivamente trasferito la somma allasua filiale di Palma de Maiorca. Il primo versamento sarebbe statoeffettuato subito; il secondo dopo diciotto mesi.Varak l'aveva assunta. Varak riteneva che per ogni lavoro ci fosse lapersona giusta, la pi adatta. Le banche di dati computerizzati allaNational Security Agency erano state programmate da Varak in gransegreto. Varak, solo, aveva atteso che l'elaboratore indicasse ilcandidato che voleva.Lei era vedova, ex attrice della radio. Lei e suo marito erano rimastipresi nel vortice delle correnti incrociate dei Canali Rossi, nel1954, e non erano pi riemersi. La follia di allora era statasanzionata e promossa dal Federal Bureau of Investigation. Suo marito,da molti considerato un talento naturale, non aveva pi lavorato persette anni. Dopo sette anni l'angoscia gli aveva fatto scoppiare ilcuore. Era morto in una stazione della metropolitana, diretto al suolavoro d'impiegato in una banca del centro. La donna eraprofessionalmente finita da diciotto anni; il dolore, lo smacco, lasolitudine, avevano spento in lei ogni energia competitiva.Ma in questo non c'era da rivaleggiare con nessuno. Non le venivaspecificato perch faceva quel che faceva. Sapeva solo che la breveconversazione che avrebbe avuto al telefono doveva terminare con uns all'altro capo.Il destinatario della telefonata era un uomo che lei odiava con tuttoil cuore. Era stato un complice fondamentale nello scatenamento dellafollia che aveva distrutto la sua vita.Il furgone della compagnia telefonica arriv in fondo alla strada,gir e torn alla Trentesima Strada, dove svolt a destra percinquanta metri e a destra ancora infilandosi nel vicolo che correvadavanti a una serie di rimesse. In fondo al complesso di rimesse c'eraun muro di pietra, sul retro del 4936 sulla Trentesima Strada,residenza di Hoover. Sopra e oltre le rimesse c'erano case confinestre e l'autista del furgone sapeva che a una di quelle finestreera appostato un agente armato, appartenente a una delle varie squadresegrete che assicuravano sorveglianza costante alla residenza diHoover.Sapeva anche che l'agente avrebbe immediatamente formato un numerospeciale, chiamando la compagnia telefonica e chiedendo ragguaglisulla presenza di un furgone di servizio nella zona. E sapeva che

  • l'agente avrebbe ricevuto risposte rassicuranti.Il radiotelefono ad alta frequenza, a bordo del furgone, mand unronzio. Era il segnale. Un agente all'erta stava chiamando la societdei telefoni.L'autista ferm e gir ancora una volta. Torn indietro ditrentacinque metri, fino al pilone del telefono. L parcheggi e sidispose all'attesa. Doveva aspettare per quarantasei minuti, durante iquali avrebbe controllato l'immissione di energia nella residenza diHoover. I carichi maggiori corrispondevano ai circuiti d'allarme;quelli inferiori all'assorbimento dei piccoli elettrodomestici.Definire il sistema d'allarme era importantissimo, ma non menoimportante era rilevare se nella zona di destra in basso c'eraassorbimento d'energia elettrica: in tal caso qualcosa era in funzionenella stanza della governante. Era un elemento vitale. Annie Fields,governante personale di Hoover praticamente da sempre, passava l lanotte.La limousine volt a destra dalla Pennsylvania Avenue nella DecimaStrada, rallentando in prossimit dell'ingresso ovest dell'FBI. Lavettura era identica a quella che trasportava quotidianamente ildirettore ai suoi uffici: era identica anche nella botta leggera alparaurti cromato che Hoover non aveva fatto riparare e che perl'autista James Crawford era indizio evidente della sua sbadataggine.Naturalmente non era la medesima automobile; quella macchina venivasorvegliata giorno e notte. Ma nessuno, nemmeno Crawford, avrebbesaputo accorgersi della differenza.L'autista disse le parole giuste al microfono del cruscotto e glienormi pannelli metallici dell'entrata si separarono. La guardianotturna salut mentre la vettura passava per il varco aperto nelcemento e poi per tre successive barriere di cemento fino al vialettocircolare. Una seconda guardia del dipartimento di giustizia uscdall'androne sud a passo svelto, si accost alla macchina, afferr lamaniglia dello sportello posteriore di destra e apr.Varak smont immediatamente e ringrazi la guardia sbigottita.L'autista e un terzo uomo, che era seduto accanto all'autista,smontarono a loro volta e rivolsero un saluto cordiale, ma contenuto,all'agente.Dov' il direttore? chiese la guardia. Questa l'auto privata delsignor Hoover.Siamo qui dietro sue istruzioni specifiche, disse in tono pacatoVarak. Vuole che siamo accompagnati all'istante alla SicurezzaInterna. Devono chiamarlo da l, loro hanno il suo numero. Temo chesia un'emergenza. La prego di fare in fretta.La guardia contempl i tre uomini ben vestiti ed educati. Lapreoccupazione diminu leggermente; quegli uomini conoscevano laparola d'ordine con cui farsi aprire i cancelli, secondo un codice cheveniva modificato ogni notte; inoltre avevano ricevuto istruzione dichiamare il direttore in persona, da un telefono d'emergenza dellaSicurezza Interna, e quel numero telefonico non veniva usato mai.La guardia annu, accompagn gli uomini al banco della Sicurezza nelcorridoio e torn al suo posto. Dietro al vasto pannello di acciaiocon la sua miriade di fili elettrici e monitor televisivi, sedeva unagente superiore, vestito in modo simile ai tre che gli si fermaronodi fronte. Varak tir fuori di tasca una tessera d'identificazione edisse: Agenti Longworth, Krepps e Salter. Pos la tessera sul banco.Lei dev'essere Parke.Infatti, rispose l'agente, raccogliendo la tessera di Varak ericevendo anche le altre due dai suoi accompagnatori. Ci siamoconosciuti da qualche parte, Longworth?Non ci vediamo da dieci a dodici anni. Quantico.L'agente diede un'occhiata ai tesserini, li depose nuovamente sulbanco e poi fiss Varak socchiudendo gli occhi in uno sforzo dimemoria. Gi, mi ricordo il nome. Al Longworth.Un bel po' di tempo. Gli tese la mano che Varak accett. Dove seistato?

  • La Jolla.Perdio, allora hai un amico!Per questo sono qui. Questi sono i due migliori ragazzi dellaCalifornia meridionale. Lui mi ha chiamato, ieri sera. Varak sfioravail banco. Brutte nuove, Parke. Non va affatto bene, disse poco piche mormorando. Pu darsi che siamo vicini a "territorio aperto".L'espressione sul volto dell'agente cambi bruscamente. La sorpresa'era evidente.Tra i superiori al bureau l'espressione territorio apertosignificava l'impensabile: il direttore era malato. Seriamente, forsefatalmente, malato.Oh, mio Dio... borbott Parke.Vuole che tu lo chiami al telefono d'emergenza.Oh, Cristo! Date le circostanze era evidente che l'agente non neaveva proprio voglia. Che cosa vuole? Che cosa dovrei dirgli,Longworth? Oh, Ges!Vuole che veniamo accompagnati su da Flags. Digli che siamo qui;verifica le istruzioni che ha impartito e dai accesso ai circuiti auno dei miei.Ai circuiti? E perch?Chiedilo a lui.Parke fiss Varak per un momento, poi allung il braccio verso iltelefono.A quindici isolati, verso sud, nel sotterraneo di una centraletelefonica di smistamento, un uomo sedeva su uno sgabello davanti a unpannello su cui parecchi fili si mescolavano in un groviglio. Sullagiacca portava una tessera di carta munita della propria fotografia edella scritta Ispettore a grandi lettere. Nell'orecchio destro avevaun auricolare collegato a un amplificatore per terra; accantoall'amplificatore c'era un piccolo registratore a cassette. Cavielettrici salivano a spirale a unirsi ad altri cavi del pannello.La lampadina-spia dell'amplificatore si accese. Il telefonod'emergenza del reparto di sicurezza dell'FBI era in funzione. L'uomoteneva lo sguardo fisso su un bottone del registratore; ascolt con leorecchie di un professionista esperto. Spinse il bottone; il nastropart e quasi subito fu bloccato di nuovo. L'uomo attese qualcheistante, poi spinse di nuovo il bottone e di nuovo il nastro si misein moto.Quindici isolati pi a nord Varak ascoltava Parke.S, che c'? sbott una voce burbera nel ricevitore del telefono.Signor Hoover, sono l'agente superiore Parke alla Sicurezza Interna.Gli agenti Longworth, Krepps e... Parke s'interruppe, avendodimenticato un nome. La sua espressione era angosciata.Salter, bisbigli Varak.Salter, signore. Longworth, Krepps e Salter. Sono arrivati e mi hannodetto che dovevo chiamare per ottenere conferma. Dicono che devonoavere accesso ai circuiti...Quegli uomini, lo interruppe bruscamente la voce, stranita dallapresunta malattia, sono l dietro mio ordine personale. Faccia comele dicono loro. Dovete collaborare, e che non sia detto niente anessuno. Capito?Sissignore.Come si chiama, ha detto?Agente superiore Lester Parke, signore.Ci fu una pausa. I muscoli addominali di Varak si tesero: quella pausaera troppo lunga!Me lo ricorder, disse finalmente la voce di Hoover. Buona notte,Parke. Si ud un clic conclusivo.Varak torn a respirare.Sentito che voce? Parke ripose la cornetta e prese da sotto il bancotre lasciapassare notturni.E' un uomo molto coraggioso, disse Varak. Ha chiesto di sapere cometi chiami?S, rispose l'agente mentre introduceva i lasciapassare nel

  • temporizzatore automatico.Se dovesse succedere il peggio, potresti trovarti con un contentino,aggiunse Varak, distogliendo lo sguardo dai compagni.Cosa? Parke alz gli occhi di scatto.Un lascito personale. Niente di ufficiale.Non capisco.Per l'appunto. Ma hai sentito cos'ha detto. Anch'io ho sentito. Tienila testa a partito e la bocca chiusa, come si dice. Se non lo fai nerisponderai a me... Il direttore il miglior amico che io abbia maiavuto.Parke fiss Varak. La Jolla, disse.La Jolla, rispose Varak.E con quel nome s'intendeva dire assai pi che una cittadina costieradella California. Da anni correvano voci sui progetti grandiosi di unmonarca in ritiro, su una magione affacciata sul Pacifico, dove ungoverno clandestino custodiva i segreti di una nazione.La donna di mezz'et fissava la lancetta dei secondi mentre ricordava:ricordava suo marito, un personaggio in ascesa nel mondo dellospettacolo, ricordava i giovanotti vestiti di scuro che avevanoincominciato a gironzolare per gli studi della radio, ricordava lalista, ricordava il famigerato appellativo: sovversivo. Ricordavacome quell'appellativo veniva ufficializzato e da chi: Federal Bureauof Investigation.S, ricordava, e ricordava bene.Con gli occhi fissi sull'orologio sollev la cornetta del telefono.E' per te, dolcezza, mormor. Adesso sentiva di nuovo l'adrenalinache le scorreva nelle vene, adesso si sentiva di nuovo laprofessionista di una volta, in procinto di andare in onda. Sarebbestato il suo capolavoro.John Edgar Hoover era a letto. Cercava di tenere a fuoco lo schermodel televisore dall'altra parte della stanza. Continuava a cambiarecanale con il telecomando, ma nessuna immagine risultava chiara. Ilsuo disagio era aumentato dalla sensazione di vuoto che avvertiva ingola. Non aveva mai sperimentato prima quella sensazione; era come sequalcuno gli avesse trapanato un buco nel collo, riempiendogli mezzotorace di aria in eccesso. Ma non provava dolore: solo una sensazionedi disagio generico, che ora pareva collegato ai suoni distorti cheprovenivano dal televisore.Prima forte, poi piano, ora c'era, ora non c'era...E, colmo delle stranezze, aveva fame. Non aveva mai avuto fame aquell'ora. Si era appositamente addestrato a questo scopo.Tutto molto seccante e l'irritazione era accresciuta dagli squillidel suo telefono privato. Non pi di dieci persone in tutta Washingtonconoscevano quel numero. E lui non si sentiva fisicamente in grado diaffrontare un'emergenza. Afferr il ricevitore e vi gracchi dentro.S? Che c'?Signor Hoover, mi dispiace disturbarla, ma urgente.Miss Gandy? Cosa gli era successo alle orecchie? La voce di Gandygli sfuggiva, ora c'era, ora no, ora era chiara, era appenapercettibile. Cosa succede, Miss Gandy?Il presidente ha chiamato da Camp David. E' diretto alla Casa Biancae desidererebbe che lei vedesse il signor Haldeman questa sera.Questa sera? Perch?Mi ha detto di dirle che questione della massima importanza, aproposito delle informazioni che la CIA ha raccolto nelle ultimequarantott'ore.John Edgar Hoover non pot far a meno di digrignare i denti in uncipiglio di collera. La Central Intelligence Agency era un abominio,una banda di lestofanti votati all'ortodossia liberale. Tutti poco dibuono di cui non ci si doveva fidare.Tanto valeva per l'attuale inquilino della Casa Bianca; ma se davveroil presidente era in possesso di dati che appartenevano di diritto albureau e si trattava d'informazioni tanto vitali da indurlo amandargli un uomo, quell'uomo, in piena notte a consegnargliele, non

  • poteva certo rifiutarsi.Hoover maledisse quel senso di vuoto che aveva nella gola. Erairritante. E poi lo turbava un altro fatto.Miss Gandy, il presidente ha questo numero. Perch non ha chiamatodirettamente?Credeva che lei fosse fuori per cena. Sa che non le piace di esseredisturbato mentre pranza al ristorante. Ho ricevuto io l'incarico diorganizzare l'incontro.Hoover strinse gli occhi dietro le lenti scrutando in direzionedell'orologio accanto al letto. Non era ancora notte fonda. Erano solole dieci e un quarto. Avrebbe dovuto accorgersene. Aveva lasciatoTolson's alle otto, scusandosi di eccessiva stanchezza. Nemmeno quellidel presidente erano molto in gamba, calcol. Non era a un ristorante,era con Clyde.Era cos stanco che aveva finito per coricarsi molto prima del solito.Vedr Haldeman. Qui.Lo presupponevo, signore. Il presidente ha detto che forse leiavrebbe desiderato dettare qualche appunto o istruzioni per alcuniuffici periferici. Mi sono offerta di venire insieme con il signorHaldeman. La macchina della Casa Bianca passa a prelevarmi.Molto premuroso da parte sua, grazie. Si vede che hanno materialeinteressante.Il presidente vuole che nessuno sia al corrente della visita delsignor Haldeman. Dice che sarebbe terribilmente imbarazzante.Entri dall'ingresso secondario, Miss Gandy. Ha una chiave. Gliallarmi saranno disinseriti. Avverto la sorveglianza.Sta bene, signor Hoover.La donna di mezz'et aveva un'altra chiamata in programma. Questavolta poteva servirsi della voce che voleva, la pi comune. Compose ilnumero.Casa Bianca, disse una voce.FBI, cara, disse l'attrice con un leggero accento meridionale.Un'informazione per il registro, niente d'importante. Alle nove diquesta sera il direttore ha ricevuto il messaggio del signor Haldeman.Trasmetto il ricevuto, nient'altro.D'accordo, allora, confermato. Lo segno. Giornata afosa, oggi, no?Ma una bella nottata, per, rispose l'attrice. La pi bella.Qualcuno ha un appuntamento con i fiocchi.Meglio di quel che tu possa credere. Molto meglio. Buona notte allaCasa Bianca.Buona notte, Bureau.L'uomo nel furgone dei telefoni studiava attentamente il tabulato conla distribuzione dei campi elettrici. C'erano settori interrotti neicircuiti maggiori a sinistra, in centro e in basso. Questo significavache i sistemi d'allarme corrispondenti erano stati disinseriti:l'ingresso carraio, la porta nel muro di pietra e il vialetto cheportava al retro dell'abitazione. Tutto puntuale. L'uomo consult ilproprio orologio. Era quasi ora di arrampicarsi sul palo. Prima diazionare l'interruttore che avrebbe innescato una serie rapida dicadute di tensione in tutto l'impianto elettrico della casa per ventiminuti, doveva occuparsi di un altro aspetto della missione, calcolatosulla base di una vecchia abitudine immutata da parecchi anni.Controll di nuovo l'ora.Adesso.Apr lo sportello posteriore del furgone, smont e and al palo. Inpochi attimi era in cima, sorretto dalla cinghia di sicurezza e daglisperoni allacciati agli stivaletti. La lampadina dell'illuminazionestradale era troppo forte, troppo pericolosa. Dalla tasca estrasse unapistola ad aria compressa. Scrut i paraggi per qualche secondo, poipunt l'arma e premette il grilletto.Con un tonfo debole e sordo la luce si spense. L'uomo attese insilenzio, ma non ud rumori sospetti.Nell'oscurit apr il coperchio della cassetta degli attrezzi. Nelgiro di pochi attimi assembl pezzo dopo pezzo un fucile con mirino

  • telescopico a raggi infrarossi. Terminata l'operazione, caric l'armacon un ago cavato da una tasca. Arm il fucile e attese.L'orologio segnava le dieci e quarantaquattro.Alle dieci e cinquantatr la luce del portico si accese. L'uomo tirun sospiro di sollievo: l'abitudine veniva rispettata. Attraverso iltelescopio a raggi infrarossi vide l'enorme mastino di Hoover; sidiceva che fosse un esemplare tra i pi cattivi. Si raccontava che aHoover piacesse sentir paragonare la sua faccia al muso dell'animale.Ogni sera, tra le dieci e quarantacinque e le undici, Hoover, o AnnieFields, lasciava uscire il mastino per una passeggiata all'internodella residenza, intorno alla casa: quanto il cane abbandonavanell'erba veniva raccolto il mattino seguente.La porta si chiuse, la luce del portico rimase accesa. L'uomo in cimaal palo spost l'arma tenendo la preda sotto mira. La croce del mirinovenne a trovarsi sovrapposta alla gola dell'animale.L'uomo premette il grilletto: si ud un leggero suono metallico.Attraverso il mirino egli vide gli occhi del mastino dilatarsi comeper stupore; poi l'enorme mandibola ricadde, le fauci si spalancaronosenza emettere suoni.Finalmente la bestia si accosci a terra, narcotizzata.Un'anonima automobile grigia accost a una trentina di metri dalnumero 4936 della Trentesima Strada. Un uomo in abito scuro ne smont,dal lato del marciapiede, guard da una parte e dall'altra e not unadonna con un dalmata nei pressi della residenza dell'ambasciatoreperuviano e una coppia diretta a un androne illuminato a un duecentometri nell'altra direzione.Per il resto niente.L'uomo torn indietro verso la porta senza fare rumore. Controlll'orologio: tutto doveva essere fatto con la massima precisione,perch aveva i secondi contati. Impugn una piccola pistola ad ariacompressa, caricata con una freccia, augurandosi di non doverla usare.Adesso!Inser la chiave, la gir, apr la porta ed entr, lasciando la portaaperta per quindici centimetri. L'enorme cane giaceva nell'erba, lefauci spalancate, la grossa testa inerte al suolo. L'uomo del furgoneaveva fatto il suo lavoro egregiamente. Al ritorno, l'uomo in abitoscuro avrebbe recuperato il dardo e del narcotico non sarebbe rimastatraccia. Ripose la pistola in tasca.Arriv di buon passo all'uscio del piano terreno. Intanto tenevad'occhio il ripetersi di cadute di tensione nell'impianto elettricodella residenza. Dopo qualche difficolt riusc ad aprire l'uscio.Entr, lasciandolo socchiuso...Una volta entrato si sofferm in ascolto. Adesso le luci eranoridiventate normali. Si udiva il suono di un televisore in funzione,in fondo all'edificio, nell'alloggio della governante. Da sopraarrivavano suoni pi deboli, ma distinti; erano quelli deltelegiornale delle undici. Il dottore si chiese per un istante cosaavrebbero detto al telegiornale dell'indomani. Gli sarebbe piaciutoessere a Washington per sentirlo.Arriv alle scale e incominci a salire. Arrivato in cima sostdavanti a una porta sulla destra, al centro del pianerottolo. Da=pidi vent'anni aspettava quel momento.Aspettava covando odio. Odio profondo, che mai si sarebbe sopito.Gir lentamente la maniglia e apr la porta. Il direttore si eraassopito, l'enorme testa reclinata, la mandibola abbandonata contro ilcollo taurino. Tra le mani femminee e grassocce teneva gli occhialiche per vanit assai raramente portava in pubblico.Il dottore si avvicin al televisore e alz il volume in modo dariempire di suoni la stanza. And poi fino al letto e si ferm acontemplare dall'alto l'oggetto del suo odio profondo.La testa del direttore ricadde in avanti e poi scatt in su, perreazione, bruscamente. Aveva i lineamenti contratti.Cosa?Mettiti gli occhiali, disse il dottore a voce alta in modo da

  • superare quella del televisore.Che succede? Miss Gandy?... Chi lei? Non ... Con brivido Hooversi mise gli occhiali.Guardami bene, sono passati ventidue anni.Gli occhi strabuzzati tra borse di carne dietro alle lenti misero afuoco. Il direttore mand un'esclamazione rauca: Tu! Come...?Ventidue anni, continu meccanicamente il dottore, ma a voceabbastanza alta da farsi udire distintamente nonostante la musica cheveniva dal televisore acceso. Da una tasca estrasse una siringa.Adesso ho un altro nome. Lavoro a Parigi, dove conoscono la storia,ma non se ne danno pensiero. Le mdecin amricain considerato unodei migliori del mondo, all'ospedale...D'un tratto il direttore allung il braccio verso il comodino. Ildottore si butt in avanti, accanto al letto, schiacciando il polsomorbido contro il materasso. Hoover si mise a gridare, ma il dottoregli piant un gomito nella gola, soffocando ogni suono. Alz ilbraccio nudo e tremante.Con i denti il dottore strapp il tappo di gomma in cima all'ago, poiconficc la siringa nella carne soffice dell'ascella scoperta.Questo per mia moglie e mio figlio. Per tutto quello che mi haistrappato.L'autista a bordo della macchina grigia si gir a guardare indirezione delle finestre del primo piano della casa. Le luci sispensero e si riaccesero dopo cinque secondi.Lo sconosciuto medico aveva portato a termine la sua missione: ilcongegno nella testata del letto era stato trovato e azionato. Nonc'era un secondo da perdere. L'autista prese il microfono dalcruscotto, premette un pulsante e parl.Fase uno completata, disse chiaramente, con forte accentobritannico.Nel vasto ufficio Varak era immobile davanti alla massiccia scrivania,gli occhi fissi sui due apparecchi telefonici. Un ricevitore era statostaccato. Era quella la linea che comunicava direttamente con unsotterraneo dell'edificio dove si trovavano i controlli di tutti isistemi d'allarme; l attendeva un uomo.L'altro ricevitore, sulla scrivania nell'ufficio, era al suo posto.Era il terminale di una linea esterna che non passava per ilcentralino degli uffici. L'apparecchio telefonico non portava numerodi telefono nello spazio circolare.Il cassetto centrale della scrivania era aperto. Accanto al cassettoc'era un secondo uomo. La lampada da tavolo, accesa, illuminava la suamano destra infilata nello spazio aperto del cassetto, col palmo insu. Le dita toccarono una protuberanza che si trovava all'interno delvano.Il telefono prese a squillare. Varak sollev il ricevitore all'iniziodel primo squillo. Disse a voce bassa una sola parola: Stendardo.Fase uno completata, fu la pronta risposta.Varak annu. L'uomo davanti a lui fece scattare l'interruttoreinvisibile nel varco lasciato aperto dal cassetto.Quattro piani pi in basso, in una stanza di cemento, un terzo uomoosservava un pannello di rettangoli scuri incassato in una parete. Udil sibilo uscire dal ricevitore del telefono che si trovava sul tavolometallico al suo fianco.D'un tratto un campanello sfond il silenzio della camera. Al centrodel pannello si accese una luce rossa violenta.L'uomo spinse il rettangolo che si trovava subito sotto alla lucerossa.Silenzio.Una guardia in uniforme entr a precipizio con gli occhi sbarrati.E' solo una prova, disse l'uomo davanti al pannello, posandotranquillamente il ricevitore sul telefono. Eravate avvertiti.Cristo! esplose la guardia con il fiato corto per la tensione.Voialtri mi farete venire un infarto con questa mania di farstranezze di notte!

  • Speriamo di no, rispose l'altro sorridendo.Varak osserv Salter aprire la porta dello sgabuzzino dietro alla filadelle bandiere e accendere la luce all'interno. Entrambe le cornetteerano al rispettivo posto. Ci sarebbe stata ancora una chiamata. DaVarak a Bravo.Non Genesi. Genesi era morto.Adesso era Bravo. A lui si sarebbe detto che la missione era compiuta.Davanti alla fila delle bandiere c'erano due carrelli di retemetallica. Era normale vederli in giro per uffici, perch servivano atrasportare montagne di carta da una stanza all'altra. Di l a nonmolto quei due carrelli sarebbero stati riempiti da centinaia, forsemigliaia di fascicoli e sarebbero stati spinti fin gi, fatti scorreredavanti a un agente superiore di nome Parke e fermati davanti a unalimousine in attesa. Gli archivi di John Edgar Hoover sarebbero statitrasportati a un inceneritore.E un incipiente Quarto Reich sarebbe stato schiacciato sul nascere.Varak! Presto!L'esclamazione veniva dal piccolo vano dietro alle bandiere. Varakentr lestamente.La cassaforte d'acciaio era aperta, i lucchetti dei mobilettid'archivio erano stati fatti scattare e i quattro cassetti erano statiestratti.I due di sinistra traboccavano di cartellette gonfie di carte. Ifascicoli dalla A alla L erano intatti.I due tiretti di destra erano vuoti. I divisori di metallo giacevanol'uno sull'altro, in fondo agli spazi vuoti. Non c'era niente.I fascicoli dalla M alla Z erano scomparsi. Met degli archivi diHoover era stata trafugata.Chancellor era sdraiato nel sole caldo a leggere il Los Angeles Times.I titoli erano quasi irreali, come se il fatto di cui raccontavano nonfosse reale e tutto appartenesse piuttosto al regno della fantasia.Era finalmente morto. J. Edgar Hoover era morto futilmente nel suoletto, cos come se ne vanno milioni di vecchi. Senza drammi, senzaconseguenze. Il cuore semplicemente a un certo momento non ce la fapi. Ma la sua morte aveva suscitato una leggera brezza di sollievo intutto il paese, e la cosa traspirava persino dal tenore dell'articoloche stava leggendo.Butt via il giornale. Non aveva pi voglia di leggere. Ma, peggioancora, non aveva voglia di scrivere!Per ironia della sorte, poi, diventava ogni giorno pi ricco, nonfacendo assolutamente niente! Joshua Harris gli aveva appenatelefonato per comunicargli che gli studi cinematografici avevanoappena versato puntualmente un'altra rata.Dopo il fatto con la moglie di Sheffield, Chancellor non si era mairecato agli studi e si era del tutto disinteressato del film inproduzione.Si alz. Faceva gi caldo a Malibu. Aveva voglia di bere. Sarebbeentrato e si sarebbe trovato un posticino con l'aria condizionata,dove bere in pace. Da qualche parte, nel mondo, dovevano essere lecinque del pomeriggio passate: era ora di mandar gi un sorso.Varak si gir e usc dalla chiesa. Inutile stare ad ascoltare ildiscorso del presidente.Seduto sulla sponda della fontana gust lo spruzzo leggero che glirinfrescava la faccia. Cav di tasca una carta stradale e prese aesaminarla.L'ultima tappa del corteo funebre era al cimitero congressuale. Lui ei suoi due operatori, il cecoslovacco e il francese, sarebberoarrivati prima del corteo per piazzare le telecamere dove nessunoavrebbe potuto vederle. Da l avrebbero fotografato gli ultimimomenti, prima che il corpo di J. Edgar Hoover fosse consegnato allaterra per sempre.Gi dal primo mattino i suoi due operatori registravano tutto delcorteo funebre, ogni faccia, ogni persona a tiro di zoom. La fittapioggerella e la luce grigia non avrebbero compromesso le

  • registrazioni. Ancora poche ore, poi tutto sarebbe finito. I dueoperatori, sfiniti, s, ma assai pi ricchi di qualche ora prima,sarebbero stati in viaggio, l'uno verso Praga e l'altro versoMarsiglia.Ogni singola faccia, pens Varak. Ai loro obiettivi non sarebbesfuggito nessuno. Hoover se ne andava per sempre, ma solo fisicamente.La sua presenza sarebbe stata avvertita ancora per molto, cio pertutto il tempo che sarebbe trascorso prima che si ritrovassero ifascicoli mancanti.I fascicoli dalla M alla Z. Numero approssimativo: tremila. Tremiladossier che avrebbero potuto definire un governo, alterare le leggi egli atteggiamenti di tutta la nazione.Chi ne era in possesso? Chi?Chiunque fosse, era stato registrato sul film. Doveva essere cos, nonc'era altra conclusione possibile. Nessun estraneo avrebbe potutoeludere i sistemi di sicurezza e sottrarre i documenti.Da qualche parte, in qualche punto di quelle migliaia di metri dipellicola, c'era una faccia. E a quella faccia corrispondeva un nome.Ebbene, lui avrebbe trovato quella faccia e quel nome, pens conrabbia Varak. Doveva trovarli.Non riuscirci era semplicemente impensabile.

    4.

    LA pellicola scorreva nella macchina proiettando immagini sullaparete. Una dopo l'altra, comparivano facce in primo piano. Varak simassaggi gli occhi indolenziti. Negli ultimi tre mesi aveva vistoquel film circa cinquanta volte.Dalla M alla Z. Quattordici lettere. Pi che probabile che il nome checercava cominciasse con una di quelle lettere. L'uomo che avevatrafugato quei fascicoli non poteva aver trascurato la possibilit diavere anche il proprio. Ma chi era stato? Matematicamente pareva checi fossero infinite possibilit, anche in considerazionedell'eventualit di nomi fittizi. Una persona il cui nome incominciavaper K o per G, Kleindienst o Grey, era forse noto al Bureau comeNelson o Stark.La cantina della casa di Georgetown era stata trasformata in unostudio con attigui ufficio e sala d'aspetto. L era conservato tuttol'abbondante materiale: pellicole cinematografiche e fotografiche,carte d'ogni genere, da documenti veri e propri a rapporti medici,dossier governativi, testi d'interviste, telefonate, contabilitpersonale. E non si poteva assumere gente per catalogare il materiale.Solo una persona aveva accesso a quelle informazioni.E doveva essere stato un amico: un estraneo non sarebbe mai riuscito avalicare tutte quelle barriere! Ma quale amico?Varak passeggiava per il piccolo ufficio privo di finestre. Gli parevadi aver scordato com'era la luce del sole, il profumo dell'ariafresca. Si gir nuovamente a fissare l'ingrandimento del testamento diHoover.Il totale dei suoi beni era scritto nell'angolo in alto a destra:551.500 dollari.La cifra includeva la propriet della Trentesima Strada, liquidibancari, azioni, titoli e prerogative relative alla sua carica, per untotale di 326.500 dollari. Una casa a Georgetown era stata valutata100.000 dollari. Nel Texas e nella Louisiana si calcolava un valore di125.000 dollari in giacimenti e miniere. Totale: 551.500 dollari.Il principale beneficiario era il suo carissimo e intimo amico,vicecapo del Bureau, Clyde Tolson. Quasi tutto veniva lasciato a lui.Alla morte di costui, il patrimonio sarebbe stato diviso tra leassociazioni dei dipendenti e il Fondo Damon Runyon. Fine della pista.Lasciti minori di due, tre e cinquemila dollari erano assegnatirispettivamente all'autista James Crawford, alla governante AnnieFields e alla formidabile Helen Gandy, segretaria privata. Tre personeche avevano passato la vita al servizio di Hoover e che ricevevano

  • appena uno zuccherino d'addio. Qualche spiacevole considerazione sipoteva fare in proposito, ma si trattava comunque di un altro vicolocieco.E poi tutti quelli che non venivano nemmeno citati, gli otto membridella riservatissima famiglia Hoover. Otto nipoti, quattro femmine equattro maschi, uno dei quali lavorava al Bureau da dieci anni. Tuttisi erano presentati ai funerali.Nessuno era stato menzionato nel testamento del direttore. Un altrovicolo cieco, un muro dietro al quale c'erano forse rancore, dispettoe rabbia, ma certamente niente archivi!E grazie tante al testamento di John Edgar Hoover, gigante e mito.Grazie tante a lui e a tutto il resto!Al diavolo!Varak pass in soggiorno. Soggiorno, camera da letto, sala da pranzo,cella. In realt Bravo gli aveva messo a disposizione pi di quel chegli era necessario.Squill il suo telefono, quello della linea esterna.Signor Varak? Era la voce di Bravo.S?Temo che ci siamo. Sono in citt. Non si muova da l. Arrivo al pipresto.St Claire prese posto nella poltrona di pelle e si concesse un attimoper riprendere fiato. Era l'atteggiamento con cui era solitoaffrontare un momento critico: con calma.Nel corso delle ultime ventiquattr'ore si sono verificate duesorprendenti casi di dimissioni, annunci. Il tenente generale BruceMacAndrew al Pentagono e Paul Bromley al GSA. Li conosce?Conosco MacAndrew. L'altro no.Che opinione ha del generale?Buona. Spesso ha espresso idee in netto contrasto con quelle dimolti, laggi.Esattamente. Ha influenza moderata, ma molto rispettato. Tuttavia,proprio all'apice della carriera, butta via tutto.Cosa le fa credere che le sue dimissioni abbiano qualcosa a che farecon i fascicoli scomparsi?Perch una relazione precisa c' nel caso di Bromley. Sono appenastato da lui. Paul Bromley un alto funzionario, ha sessantacinqueanni, lavora all'amministrazione generale dei servizi e prende il suolavoro molto sul serio.Lo conosco, lo interruppe Vara