[eBook] - Guida Illustrata Per La Coltivazione Dei Funghi Sacri

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guida illustrata per la coltivazione dei ~ FUNGHI SACRI ~ Versione 2.0 La presente guida non è altro che “l’adattamento italiano” della famosa PF-Tek elaborata da Psilocybe Fanaticus ed integralmente disponibile su www.fanaticus.com nella versione originale. In questa mia versione si propone un unico metodo, in realtà ci sono molti modi diversi per avere una produzione domestica di Funghi Sacri, questo è quello con cui io ho iniziato e quello che mi sembra il più semplice. Rispetto alla versione originale il metodo di crescita è rimasto identico, sono solo stati variati gli oggetti necessari a questa crescita facendo riferimento a materiale facilmente acquistabile presso i negozi italiani. Poiché persistiamo nella nostra inimicizia verso le regole della proprietà, ancorché intellettuale, Questo documento non è sottoposto a NESSUN COPYRIGHT

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guida illustrata per la coltivazione dei ~ FUNGHI SACRI ~

Versione 2.0

La presente guida non è altro che “l’adattamento italiano” della famosa PF-Tek

elaborata da Psilocybe Fanaticus ed integralmente disponibile su www.fanaticus.com nella versione originale.

In questa mia versione si propone un unico metodo, in realtà ci sono molti modi diversi

per avere una produzione domestica di Funghi Sacri, questo è quello con cui io ho iniziato e quello che mi sembra il più semplice.

Rispetto alla versione originale il metodo di crescita è rimasto identico, sono solo stati variati gli oggetti necessari a questa crescita facendo riferimento a materiale facilmente

acquistabile presso i negozi italiani.

Poiché persistiamo nella nostra inimicizia verso le regole della proprietà, ancorché intellettuale,

Questo documento non è sottoposto a NESSUN COPYRIGHT

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La procedura in generale

Per far crescere i funghi è necessario un substrato arricchito e colonizzato dalle spore. La fase richiede sterilità poiché il substrato non contiene conservanti e non deve quindi essere attaccato da nessun batterio presente. La prima fase avviene in barattoli di vetro. Viene usata farina di riso e vermiculite che sono facilmente disponibili. Una volta preparato, il substrato viene messo nei barattoli e sterilizzato col calore. Dopo che si è raffreddato viene arricchito con una siringa di spore.

Dopo che il substrato è stato arricchito, bisogna aspettare che venga completamente colonizzato dalle spore. Dopodiché la sterilità è meno importante perché il fungo è in grado di difendersi da solo, quindi il substrato può essere tolto dal barattolo. Ci vogliono da due a tre settimane perché questo processo abbia fine. A questo punto il substrato è messo in un terrario dove temperatura ed umidità sono favorevoli al fungo. Nell'attesa che le spore colonizzino il substrato non è necessaria alcuna attività.

I valori di riferimento per una crescita veloce e copiosa sono umidità del 93 - 96% e temperatura di 24 - 26° allo stesso tempo bisogna eliminare costantemente il diossido di carbonio prodotto. Dopo circa una settimana il fungo comincerà a crescere. Dopo alcune settimane il coltivatore avrà parecchi funghi maturi e pronti per essere consumati. La torta continuerà a produrre funghi finché i nutrienti non si saranno esauriti.

In genere i funghi cresceranno più rapidamente di quanto il coltivatore possa consumarli una volta che il ciclo della raccolta comincia. E' comunque molto facile seccare i funghi e conservarli per molti mesi.

Di tanto in tanto è necessario produrre delle spore per fare in modo che il ciclo possa continuare. In questo modo è possibile avere una nuova siringa di spore per arricchire nuovi barattoli. E' necessaria una certa attenzione e l'assoluta sterilità per produrre le spore. Chiaramente tutto può essere evitato semplicemente ordinando una nuova siringa. Una siringa da 10 cc è sufficiente per una dozzina di barattoli.

Inizialmente l’intera procedura ha un costo MASSIMO di circa £. 200.000 che poi andranno a ridursi quasi a zero per le successive coltivazioni. Basta comunque un minimo di ingegno e senso del pratico per ridurre notevolmente i costi. Senza considerare che sicuramente qualcosa lo avete già in casa!

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Lista completa del materiale necessario

• Vermiculite fine (si trova solo nelle agrarie specializzate, è preferibile insistere nella ricerca ed

evitare la vermiculite grossa normalmente utilizzata in edilizia e più facile da trovare)

• Farina di riso (quasi mai va bene quella già pronta ma è invece necessario acquistare riso integrale di tipo biologico e poi ridurlo in farina ad es. con un macinino per il caffè)

• Barattoli di vetro (particolarmente adatti sono i Frigoverre Bormioli)

• Una pentola a pressione

• Carta di alluminio da cucina

• Un anello di gomma (facilmente ricavabile da una camera d’aria di un motorino, va comunque bene un qualsiasi elastico in caucciù ma anche del filetto di ferro)

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• Un canovaccio da cucina

• Un terrario di dimensioni approssimative di cm. 70 x 40 x 50h (si può utilizzare un qualsiasi contenitore di plastica non trasparente con coperchio)

• Poco meno di un metro quadro di plexiglass

• Un metro di rete da polli

• Una serpentina 25W da rettilario

• Una siringa di spore

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• Perlite espansa, minerale bianco molto leggero, con una struttura fisica estremamente porosa. Si trova in quasi tutte le agrarie.

• Un sistema per il controllo di temperatura e umidità relativa che può essere di due tipi: digitale (più preciso ma più difficile da trovare) oppure di tipo tradizionale

• Un timer analogico per la regolazione delle ore di lavoro quotidiane della serpentina

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1. Preparazione del substrato

Mischiate in un contenitore pulito 3 parti di vermiculite, 1 parte di farina di riso e 1 parte di acqua, con questo poi riempite il barattolo di vetro (Frigoverre Bormioli) fino a un paio di centimetri dal bordo.

A questo punto con un canovaccio bagnato pulite a fondo quei due centimetri di vetro che sono rimasti vuoti. Bisogna evitare che eventuali batteri trovino una scala per scendere nel nostro substrato!

Finite di riempire il barattolo con vermiculite pura e asciutta. Questo ultimo strato funziona da ulteriore protezione dai batteri ed in più permette lo scambio gassoso durante la colonizzazione.

Prendete la carta di alluminio e costruite un coperchio per il barattolo, il mio consiglio è di mettere almeno due strati a doppio, abbondare un po’ in questo caso non è pericoloso.

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Fermate il coperchio con l’anello di gomma. Mi raccomando siate particolarmente scrupolosi in questo passaggio perché se durante la futura ebollizione il coperchio si dovesse aprire dovrete ricominciare dall’inizio!

Adesso mettete il canovaccio sul fondo della pentola a pressione, poi mettete dentro il barattolo e versate acqua fino a che questa non arriva circa alla metà del barattolo.

Chiudete e mettete sul gas a fuoco alto, appena la pentola comincia a fischiare è iniziata l’ebollizione, abbassate la fiamma al minimo e aspettate circa 40 minuti.

Adesso il nostro substrato è sterilizzato!

Non aprite subito la pentola perché fino a quando questa resta chiusa non ci sono possibilità di contaminazione. Lasciate tutto chiuso e aspettate il giorno seguente. Bisogna essere sicuri che il nostro substrato si sia raffreddato prima di poterlo inoculare altrimenti il calore ucciderebbe le spore.

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2. Inoculazione dei barattoli Adesso diamo il via al ciclo di crescita dei funghi. L’inoculazione avviene bucando con la siringa il coperchio di stagnola che per il momento non deve essere mai rimosso.

Prima di inoculare è necessario accertarsi che l’ago sia realmente sterile e per far questo bisogna scaldarlo con la fiamma di un accendino tenendo la siringa rivolta verso l’alto.

Un consiglio: per evitare che l’ago si annerisca non tenetelo in punta alla fiamma ma alla base dove è celeste!

Una cosa importantissima a questo punto è far raffreddare l’ago perché se le spore dovessero passare attraverso l’ago ancora rovente morirebbero all’istante! E’ quindi necessario dopo aver arroventato l’ago passarlo in un cotone bagnato con alcol etilico.

Dovremo fare 4 buchi ai 4 angoli opposti del coperchio. Il buco va praticato a circa un centimetro un centimetro e mezzo dal bordo con la siringa tenuta in posizione obliqua in modo che la punta dell’ago vada a toccare il vetro.

Fate in modo che la punta dell’ago arrivi a toccare il bordo di vetro del barattolo. La quantità da iniettare è minima, premete delicatamente lo stantuffo e appena vedete fuoriuscire il liquido dall’ago bloccatevi subito! Con un siringa da 10cc si possono inoculare fino a 12 Frigoverre da 250 ml.

Dopo che avete inoculato il primo buco estraete la siringa e ripetete la sterilizzazione dell’ago con accendino e cotone. 4 inoculazioni sono più che sufficienti.

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3. Colonizzazione dei barattoli Una volta inoculati i barattoli vanno messi in un posto buio, pulito e possibilmente a 28°. La colonizzazione dei barattoli avviene anche semplicemente lasciando i barattoli nell’armadio per circa 20 giorni. Se volete velocizzare questo passaggio potete costruire una incubatrice dove la temperatura di 28° sarà regolata da una seconda serpentina. In questo caso sarà necessario prendere dei provvedimenti anche per aumentare l’umidità altrimenti la temperatura più elevata farà asciugare il substrato e la colonizzazione non avverrà. Il passaggio che segue è facoltativo ma può ridurre i tempi di colonizzazione fino alla metà e se correttamente eseguito garantisce una maggiore igiene rispetto a lasciare il barattolo in un posto solamente buio:

Per costruire un’incubatrice prendete un secondo contenitore in plastica (preferibilmente di dimensioni inferiori), lavatelo bene con VARICHINA e poi risciacquate. Distribuite sul fondo del terrario la serpentina e fissatela con del nastro isolante resistente all’acqua (particolarmente indicato quello sanitario). Ricoprite con 5 cm di perlite e poi mettete acqua minerale naturale e perossido a 10 volumi (100cc di perossido per ogni litro d’acqua) fino circa metà della perlite. Adesso è necessario ritagliare la rete da polli in modo da creare un piano di rialzo sul quale appoggeremo la tortina. Usate tronchesi e pinze per tagliare e piegare la rete. Diciamo che l’ideale è che la tortina stia a 3 / 4 cm. dalla perlite. Adesso alla fine dopo aver riposto le tortine nell’incubatrice spruzzate del perossido su tutte le pareti come ulteriore protezione da contaminazioni esterne.

I primi segni di colonizzazione dovrebbero essere visibili dopo non prima di 5 giorni in incubatrice e 10 a temperatura ambiente. Per poi proseguire come sotto fino alla completa colonizzazione.

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Se dopo circa una settimana il processo di colonizzazione sembra arrestarsi è necessario aprire appena i 4 buchi fatti dall’ago per permettere un minimo di scambio gassoso!

Se durante la colonizzazione il micelio all’interno dovesse prendere colori diversi dal bianco (tipo il verde) sarà ASSOLUTAMENTE NECESSARIO buttare via tutto e ricominciare dall’inizio! Alcune muffe producono tossine anche mortali!

Una volta terminata la colonizzazione la tortina va messa nel terrario

4. Costruzione del terrario Lo scopo principale del terrario è di fornire l’umidità e la temperatura necessari alla crescita dei funghi. Le tortine vivranno nel terrario durante la fase di crescita.

Per prima cosa è necessario togliere la parte centrale del coperchio (tagliandola o segandola) ed incollarci un pannello di plexy glass dalla parte inferiore. In questo modo si permette alla luce di entrare. Procedete come illustrato qui sotto:

Coperchio

Silicone

Rettangolo di plexy glass

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Con un trapano fate un foro su un lato del terrario in modo da creare un ingresso per la serpentina. Adagiatela e fissatela sul fondo come descritto per l’incubatrce. Poi versate nel terrario la perlite fino a creare uno strato di 4/5 cm.

Sia per il terrario che l’incubatrice è consigliato sciacquare la perlite prima di utilizzarla in modo da eliminare la polvere bianca di cui è piena.

Sempre come per l’incubatrice è necessario tagliare la rete per staccare le tortine dalla perlite.

Tagliate un altro pannello di plexy glass della misura pari all’interno del terrario, Questo andrà messo obliquo all’interno per permettere alla condensa di rientrare in circolo senza bagnare le tortine. Se il pannello viene tagliato preciso starà in posizione da solo. (QUESTO ACCORGIMENTO E’ FACOLTATIVO, può essere utile ma non è necessario)

Vista laterale del terrario

Contenitore di plastica (terrario)

Pannello di Plexy glass (facoltativo)

Eventuale blocco per pannello

Rete metallica per sorreggere la tortina

Vista frontale Contenitore di plastica

(facoltativo) Pannello di plexy glass

Blocco per pannello Rete metallica

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5. Il ciclo di crescita (fruttificazione) Nel momento in cui le tortine hanno raggiunto la piena colonizzazione dovremo toglierle dal barattolo di vetro per riporle nel terrario. Togliamo quindi il coperchio di alluminio dai barattoli; adesso è necessario ripulire il fondo della tortina dalla “sola vermiculite” che in un primo momento avevamo messo come protezione. Dopo questo passaggio le tortine sono pronte per essere risposte nel terrario. E’ preferibile se non obbligatorio evitare di toccarle direttamente con le mani, sarà quindi utile rovesciare con delicatezza il barattolo, sorreggere la tortina dalla parte inferiore e poi lasciarla cadere piano piano sulla rete metallica.

Una volta arrivato a questo punto devi solo assicurarti che i funghi abbiano le giuste condizioni in cui vivere! I target da raggiungere sono umidità 93-96% e temperatura di 24-26°. Oltre a questo bisogna controllare la luce quotidiana e lo scambio CO2 – O2.

I range di temperatura e umidità possono essere controllati grazie al termometro e all’igrometro, per poi essere regolati tramite il timer della serpentina.

Per quanto riguarda invece lo scambio gassoso è sufficiente aprire 4/6 volte al giorno il terrario e sventolare. Se non avete la possibilità di seguire per 4/6 volte al giorno il vostro terrario potete praticare alcuni fori di circa 4 cm di diametro nelle pareti del terrario (ad esempio 3 per parete ma la quantità varia a seconda delle dimensioni del terrario) e “chiuderli” con del polyfil. Questo permetterà lo scambio gassoso garantendo la sterilità dell’aria che entra all’interno del terrario.

La luce da dare al terrario ogni giorno: Le tortine hanno bisogno di poca luce per far crescere i funghi. I funghi non sono piante e non hanno bisogno di luce per crescere. Tuttavia il P.C. è un fungo fototropico. Ovvero ha bisogno della luce per far scattare una risposta ormonale necessaria a far spuntare il fungo. Se riesci a vedere la tortina dall’esterno del terrario, allora la luce è sufficiente. Molti micologi ritengono che la ragione per cui la luce è importante nel ciclo di crescita sia che in questo modo i miceti sanno quando hanno raggiunto lo strato esterno del substrato nel quale stanno crescendo. Qualunque tipo di luce andrà bene: solare, fluorescente o incandescente. Almeno 3/4 ore per giorno garantiscono che i funghi crescano bene se tutto il resto (temperatura, umidità, scambio gassoso) è a posto. Stai attento a non scaldare troppo il terrario se usi luce artificiale vicino.

Le tortine hanno un colore bianco chiaro quando vengono messe nel terrario. Presto verranno ricoperte da un sottile strato di soffici miceti.

Quando i funghi cominciano a formarsi, assomiglieranno ad uno spillo. Le cappelle cominceranno presto a diventare marrone scuro. Quando le tortine sono fresche, i piccoli funghi cominceranno a crescere tondi piuttosto che lunghi. Formeranno una palla della dimensione di una biglia. Poi cominceranno a diventare sottili e ad aggiungere sempre più gambo.

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Devi cercare di evitare la tentazione di far crescere i funghi il più possibile. La maggior parte di psilocybina è prodotta durante i primi periodi di crescita. Lasciando i funghi a crescere consumi nutrienti e umidità senza motivo. Inoltre anche il gusto peggiora quando diventano più grossi. Infine la rete di miceti può fornire solo una certa quantità di nutrienti e acqua per far maturare i funghi. Se li lasci crescere troppo grossi, daranno fastidio alla crescita di altri. I funghi dovrebbero essere colti quando il velo sotto la cappella comincia a staccarsi dal gambo.

In media puoi aspettarti fino a 4 flush per ogni torta da 1/4 di litro, ma sono valori che possono variare molto. All’inizio si avrà quasi sicuramente un solo flush di qualche fungo e poi con il tempo perfezionando la tecnica e rispettando i target di crescita di potrà un costante e sostanzioso aumento della produzione.

Quando la torta diventa vecchia, comincerà a produrre sempre di meno e sarà sempre più difficile che crescano funghi. Questo perché i nutrienti sono già stati assorbiti da altri funghi. Potrai vedere i funghi formarsi e cominciare a crescere, ma senza svilupparsi. Questi funghi difficilmente diventano grandi a sufficienza per produrre le cappelle. Puoi raccogliere questi funghi, ma la torta è ormai esaurita.

Immagini del ciclo di crescita:

Le seguenti immagini sono state prese da internet, il terrario è un po’ diverso dal nostro ma i risultati possono essere gli stessi.

La sequenza riportata di seguito si riferisce al 1° Flush:

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Prima di lanciarsi verso il secondo Flush è necessario ripulire la tortina dagli aborti che il 1° flush ha lasciato.

Come già detto queste immagini sono state prese da internet, questi sono risultati ottenibili da coltivatori esperti. Non vi scoraggiate se durante i primi tentativi otterrete solo qualche modesto fungo come risultato finale. Una volta affinata la tecnica il prodotto finale sarà ben superiore rispetto al consumabile!

Per informazioni e consigli più dettagliati e comunque per migliorare i propri metodi è consigliato iscriversi al forum nazionale sull’uso e la coltivazione dei Funghi Sacri: www.ilfungosacro.tk

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Appendici:

1. Come seccare i funghi Dopo aver cresciuto e raccolto i funghi, devi pensare al modo di conservarli. Rimarranno freschi solo per un breve periodo. A volte devi raccogliere un fungo per volta e non è sufficiente per una dose. Altre volte ne avrai troppi per una dose. In ogni caso si pone il problema di conservarli. Ed in ogni caso potresti semplicemente non avere voglia di un viaggio. La buona notizia è che se ben conservati la componente psico-attiva si conserverà per molti mesi!

Ci sono molti modi per seccarli, ma noi seguiremo solo il metodo migliore. In ogni caso non usare mai il calore per seccarli. Il calore è estremamente nocivo ai componenti psico-attivi. Il potere dei funghi diminuirà drasticamente se userai il calore per seccarli.

Cosa serve: • Un contenitore di plastica, tipo per alimenti con chiusura ermetica • Cloruro di Calcio, va benissimo la ricarica di un qualsiasi deumidificatore per ambienti

domestici. • Diffusori di fiamma a gas, ma anche una normale rete metallica a maglie un po’ più fini di quella

usata nel ternario Schema essiccatore

Contenitore in plastica Funghi

Primo piano di rete metallica Cloruro di calcio

Secondo piano di rete metallica Luogo dove si raccoglie l’acqua

Tutti i materiali sopra elencati sono acquistabili in qualsiasi ferramenta, il costo totale di un essiccatore così composto è di circa 15/20.000 lire

La camera per seccare i funghi deve avere dello spazio sul fondo per raccogliere l'acqua. Questo permette al cloruro di calcio di funzionare bene per un buon lasso di tempo. Quando raccoglie l'umidità dall'aria, sgocciola nel fondo della camera. Il cloruro di calcio è sospeso su un pezzo di rete metallica. Segui la figura per maggior dettaglio.

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2. Il Casing (metodo vivamente consigliato) Si definisce casing, nella cultura micologica quello strato superficiale che applicato sopra un substrato provvede a creare un microclima adatto alla formazione di primordia e carpofori, oltre che a provvedere un supporto fisico adatto alla fruttificazione. I materiali utilizzabili sono diversi, in micocultura professionale si usa normalmente torba di sfagno mista a calce agricola, che provvede ad alzare il ph della torba, normalmente acido, e a fornire calcio che aiuta la formazione del fungo. Nella coltivazione domestica e hobbystica si può usare sia la torba, sia la fibra di cocco, sia la vermiculite. Vediamo i pro e contro dei vari materiali: Torba: economica e di facile reperibilità, ha un ph acido quindi si rende necessaria l'aggiunta di un "buffer", ovvero di qualche composto alcalino che neutrizzi l'acidità, normalmente carbonato di calcio, CaCo3. Visto che è composta da fibre vegetali decomposte è brulicante di microorganismi, non può essere usata direttamente, ma ha bisogno di una pulitura preventiva da ramoscelli, escrementi etc., e di una conseguente pasteurizzazione o sterilizzazione. Ha una ottima resa, e i carpofori prodotti sono sia di buona taglia che numerosi. Fibra di cocco: Un pò più cara, e non è facilissimo trovarla ma bisogna girare un pò. Ha un ph leggermente acido, ma comunque parecchio superiore alla torba, e si può usare così com'è, in quanto è un materiale naturalmente pulito, ed inoltre siccome viene prodotta compremendo a caldo le fibre fino a compattarle in forma di mattone di solito è già sterilizzata. In ogni caso se si usa acqua bollente per far espandere il mattone si aiuta ulteriormente ad eliminare agenti patogeni. Resa uguale o superiore alla torba. Vermiculite: Come la fibra di cocco è di più difficile reperibilità, ma economica, circa 20 euro per un sacco da 50 litri presso i consorzi agrari. Ha un ph neutro, quindi non ha bisogno di aggiunte, ma è assolutamente consigliato sterilizzare. La resa è solo buona, privilegiando la formazione di pochi funghi ma normalmente di dimensioni superiori, comunque complessivamente inferiore a ciò che si può ottenere con i materiali organici. Poi ci sono due additivi che aiutano moltissimo, il già menzionato carbonato di calcio e i gusci di ostriche frantumati. Il carbonato di calcio oltre che a modificare verso l'alto il ph fornisce al micelio calcio, elemento necessario alla formazione e crescita vigorosa dei funghi. I gusci di ostrica sbriciolati forniscono microelementi nutritivi, calcio a lenta cessione, necessario a rimpiazzare quello usato dalla fruttificazione e aggiungono struttura fisica che i funghi dimostrano di gradire, aumentando spesso la resa finale. I gusci in italia sono di difficile reperibilità, quindi o uno li compra via internet a carissimo prezzo o uno se li fa.... come? semplice: Se non siete nobili o ricchi playboy difficilmente avrete una scorta di ostriche in casa quindi la prima cosa da fare è quello di trovare la materia prima. Si può passare dal pescivendolo di fiducia e chiedere se ha delle ostriche vecchie, oppure anche nel reparto pesce dei supermercati, il sabato pomeriggio quando stanno per chiudere si chiede se sono avanzate...a volte te le regalano che sono ancora buone (mi è capitato slurp!), oppure chiedere a qualche ristorante di pesce, se poi abitate al mare basta andare al porto che te le tirano dietro. Ottenute le ostriche bisogna pulirle dai residui interni del mollusco e fuori, con una spazzolina di metallo, cercando di eliminare il grosso di alghe, fango etc. A questo punto si possono rompere a pezzi grossolani di qualche centimetro e metterli a bagno nell'acqua del rubinetto, agitare bene e lasciare a bagno per 24 ore, quindi buttare l'aqua e ripetere il procedimento almeno un'altra volta per essere sicuri che tutta la salsedine sia andata via. Il passo seguente è quello di prendere i

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pezzi di guscio e metterli al forno per un 2-3 ore in modo da eliminare ogni traccia di umidità e anche quello di calcinare leggermente il materiale. Finito il trattamento termico, che comunque è opzionale, non resta che mettersi a sbriciolare i gusci fino a renderli in parte polvere e in parte picoli pezzi da 3-5 mm.

Ricette: Casing mix Stamets 10 parti di torba 1 parte di sabbia fine di fiume 1 parte di carbonato di calcio acqua *

50/50+ 5 parti torba 5 parti vermiculite 1 parte carbonato di calcio 1 parte gusci di ostriche acqua *

CLuB99's best mix 10 parti fibra di cocco 5 parti vermiculite 1 parte carbonato di calcio 2 parti gusci di ostriche acqua *

Fibra di cocco+ 10 parti fibra di cocco 1 parte di carbonato di calcio acqua *

* Miscelare i componenti solidi uniformemente, separando il 15% del composto ottenuto. Al rimanente 85% aggiungere acqua fino a saturare, ovvero che l'acqua non viene più assorbita ma defluisce, a questo punto aggiungere il 15% separato prima e mischiarlo uniformemente. In questo modo si ottiene un materiale da applicare con una umidità ideale di 85%, se si necessita una umidità iniziale maggiore o minore basta ovviamente cambiare le proporzioni di materiale separato all'inizio. Questa procedura vale solo se gli ingredienti iniziali sono secchi. Se invece sono umidi si può usare un metodo un pò più empirico, ovvero saturare il casing e al momento di applicarlo strizzarlo con la mano senza stringere al massimo, con un pò d'esperienza si capisce bene qual'è il livello giusto di umidità.

Per dare una indicazione + o - precisa, se quando strizzi al massimo esce ancora un pò d'acqua il livello è giusto, se ti bagna completamente la mano no.

Come si applica un casing?

Nella vaschetta precedentemente pulita e disinfettata si stende un strato uniforme di circa 1 centimetro di spessore sul fondo, quindi si aggiunge il substrato colonizzato, sia che siano tortine sbriciolate o granaglie colonizzate, cui spessore può variare da 1 a 5 cm.

Appiattire la superficie in modo da renderlo uniforme e quindi aggiungere lo strato finale di casing. Strato che va applicato in modo leggero, sbriciolando tra le dita il materiale in modo che rimanga arioso, senza comprimersi, e di uno spessore che può variare da 1 a 2 , a seconda dello spessore del substrato, applicando più casing quanto il substrato è più spesso. E' anche consigliabile creare piccole valli e depressioni sulla superficie mantenendo l'uniformità in modo da massimizzare la formazione di microclimi altamente produttivi.

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Colonizzazione, iniziazione, raccolto

Una volta preparata la vaschetta si deve coprire con una pellicola con un buco fatto da un ago ogni 2-3 centimetri, in modo che ci sia scambio d'aria e non si incoraggi una contaminazione di tipo anaerobico, ovvero batterica.

Una volta protetto il casing va messo ad incubare in un posto caldo e buio, alla stessa temperatura con cui si colonizza il substrato. Dopo un paio di giorni si controlla quotidianamente fino a quando il micelio ha colonizzato circa il 20-30% della superficie. A questo punto si rimuove la pellicola e si mette il casing a dentro il terrario per iniziare la fase dei primordia. Da questo momento in poi per iniziare la fruttificazione si ha bisogno di una condizione ambientale diversa che indichi al micelio che è arrivato il momento per riprodursi. L'introduzione di luce, di aria fresca e di una differente temperatura sono tutti fattori che singolarmente o cumulativamente attivano questo processo. Quindi il terrario verrà esposto a un ciclo di luce/buio, il numero di ricambi d'aria orari o giornalieri è stato aumentato drasticamente e la temperatura è di qualche grado più bassa. Inoltre l'umidità verrà portata a sopra il 90 %, quasi a saturazione, normalmente associando all'iniziazione una spruzzata d'acqua sulla superficie del casing. Con l'evaporazione inizia la fruttificazione, ed infatti non si umidifica più il terrario, visto che ci pensa il casing stesso a fornire tutta l'umidità necessaria.

Una volta raccolto bisogna ripristinare il casing pulendo la superficie dai resti dei funghi raccolti, dagli aborti, ovvero quei funghi che non hanno raggiunto la maturità e muiono, e ricoprendo le aree di raccolta con un pò di casing nuovo in modo da non lasciare il substrato esposto all'aria e ai contaminanti. Una bella spruzzata d'acqua rinvigorisce il micelio e fa riassorbire umidità necessaria per il raccolto seguente.

Ecco in pratica come si presenta un Flush di un casing (immagine presa dalla rete), come si può facilmente notare il prodotto ottenuto è ben più cospicuo rispetto alla semplice PF-Tek!

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3. Glossario

A Agar : Sostanza gelificante estratta da un'alga usato per solidificare un terreno di cultura. L'agar normalmente usato nella coltivazione di funghi si trova usualmente sotto forma di polvere. Ascomiceti : Un famiglia di funghi che hanno in comune il fatto che essi producono le loro spore sessuali all'interno di cellule specializzate (asci), che normalmente contengono otto spore. Asettico : sterile: senza presenza di organismi indesiderati. Aborto : Un fungo che per qualche ragione smette di crescere e che non raggiunge la maturità. Autoclave : Basicamente una grande pentola a pressione, a volte operante a pressioni maggiori di 15 PSI (1,5 atmosfere), e che raggiungono temperature di sterilizzazione superiori ai 121°c Acido : Che ha un PH inferiore a 7. Alcalino : Che ha un PH superiore a 7. Anidride carbonica : Biossido di carbonio, gas incolore, inodore ed incombustibile, che viene formato durante la respirazione, combustione o decomposizione organica. Antibiotico : Una famiglia di sostanze naturali o di sintesi che inibiscono la nascita e la crescita di microrganismi.

B Batteri : Organismi unicellulari che possono causare contaminazioni nella lavorazione delle culture. L'inoculante basato su granaglie (segale, grano etc.) é ad esempio facilmente contaminato dai batteri. D'altra parte alcuni batteri sono necessari per la fruttificazione di alcune specie di funghi (agaricus). Questi sono presenti normalmente nella terra. Basidiomiceti : Una famiglia di funghi che producono le loro spore esternamente sui cosí chiamati basidi. Spesso 4 spore sono prodotte per ogni basidio. Molti basidiomiceti mostrano interconnessioni (clamp connections) nelle hyphae, gli ascomiceti invece mai. BRF : Abbreviazione inglese per farina di riso integrale (brown rice flour), usata nella tecnica Psylocibe Fanaticus (PF Tek)

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C Calce per agricoltura (limestone) : Carbonato di calcio - CaCO3. Sostanza alcalina usata per modificare il PH nei casings. Cappella: La parte superiore del fungo. Carpoforo o corpo fruttifero : Il fungo, ovvero la parte che cresce sopra la superficie. Casing : Parola inglese normalmente usata per indicare uno strato di materiale (normalmente torba, fibra di cocco o vermiculite) che applicato alla superficie del substrato permette la crescita di alcune specie di funghi che non crescono direttamente sul substrato, o che hanno bisogno di alcuni tipi di batteri per stimolare la fruttificazione. Per altre specie (P. cubensis ad esempio) invece aumenta di molto la resa finale. Composto (compost) : Tipo di substrato fermentato. Il motivo della fermentazione é rendere il substrato selettivo verso il tipo di fungo che si desidera crescere ed inibire agenti contaminanti, oltre a rendere disponibili nutrienti normalmente non disponibili o difficilmente assimilabili dal micelio. Clone, clonazione : Una popolazione di individui generati asessualmente dallo stesso genitore. Nella coltivazione di funghi clonare significa mettere un pezzo di tessuto di fungo su terreno di cultura (agar) per ottenere le stesse caratteristiche del tessuto genitore (facilità di fruttificazione, velocità di colonizzazione, tolleranza alle condizioni climatiche etc.) Cotonoso : Che ha una struttura friabile e grossolana, riferito al micelio di alcune specie o varietà di funghi. Cellulosa : Polisaccaride di glucosio che é il componente principale delle pareti cellulari. CO2 : Vedi anidride carbonica Contaminazione : Organismi indesiderati (contaminanti) nella cultura. Spesso occorrenti a causa di una impropria sterilizzazione o impropria tecnica sterile. Cultura : Micelio che cresce sopra un terreno di cultura. Può essere pura (vedi isolato) Cultura di tessuto : Una cultura proveniente dal tessuto organico di un fungo giovane e sano. Il micelio che si espande dal tessuto avrà le stesse caratteristiche genetiche del fungo da cui proviene (vedi anche Clone, clonazione)

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D Dicatiotico, micelio : Contenente i nuclei di entrambi i sessi e che può quindi produrre corpi fruttiferi (carpofori).

E Enzima : Una proteina, sintetizzata da una cellula, che attua da catalizzatore in una specifica reazione chimica. Endospora : Stato letargico di un batterio che lo rende molto più resistente a caldo, sostanze chimiche etc. Essiccante : Sostanza anidra (senza acqua), normalmente sotto forma di polvere o scaglie, usato per assorbire acqua da altre sostanze.

F Fruttificazione : Nel suo stadio riproduttivo il micelio produrrà funghi. Questo stato é chiamato fruttificazione in quanto i funghi sono i frutti del micelio. Fungicida : Tipo di pesticidi usato per uccidere funghi, normalmente patogeni alle piante.

G Gambo : Il gambo del fungo Gesso (gypsum) : Solfato di calcio - CaSO4. Sostanza grigiastra usato nella produzione di spawn. Previene l'aggregazione dei grani e quindi mantiene i barattoli agitabili e mischiabili. Si usa anche come correttore (alcalino) del PH a cessione lenta. Germinazione : La nascita del micelio dalla spora Genotipo : Una serie di geni posseduti da un singolo individuo Gusci di ostriche : Frantumati aiutano a mantenere il PH di un casing, oltre che fornire calcio e microelementi necessari per la crescita di carpofori. Inoltre provvede ad un eccellente struttura fisica del casing che aiuta a stimolare la fruttificazione.

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H Hypha(e) : Struttura filamentosa che mostra crescita apicale e che é la parte crescente del micelio. H2O2 : Acqua ossigenata o perossido d'idrogeno. Una soluzione acquosa normalmente disponibile in concentrazioni dal 3 al 30%, usato per contenere o prevenire contaminazioni.

I Impronta sporale : Pezzo di carta o vetro su cui sono state fatte depositare le spore di un fungo per semplice caduta Incubazione : Il periodo seguente la inoculazione (preferibilmente a temperatura ottimale per la crescita del micelio) durante la quale avviene la crescita vegetativa del micelio. Inoculazione : Introduzione di spore o micelio selezionato (spawn) nel substrato. Isolato (cultura pura) :Una varietà di fungo selezionata da una multicultura e senza organismi estranei. Gli isolati sono essenziali alla produzione di spawn di alta qualità

L Lamelle : Sottili porzioni verticale di tessuto posizionate sotto la cappella del fungo. Qui vengono prodotte le spore.

M Micelio : La porzione di fungo che cresce sotterraneamente. Le piante hanno le radici, i funghi il micelio. Le reti di micelio (mycelium networks) possono essere incredibilmente grandi o antiche. Il più grande organismo vivente al mondo é una singola rete di micelio sotterraneo. Micorriza : Associazione simbiotica tra le radici di un albero e il micelio. Metabolismo : Il processo biochimico che sostiene una cellula o organismo.

O Ondata (flush) : L'improvviso sviluppo di molti funghi allo stesso tempo. Normalmente tra un'ondata e l'altra c'é un periodo di riposo del micelio.

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P Perlite : Minerale bianco molto leggero, con una struttura fisica estremamente porosa. Utilizzata nella micologia domestica per creare un ambiente estremamente umido e quindi adatto alla crescita di funghi. PF : Psylocibe Fanaticus. Il primo venditore di spore di funghi psicoattivi e l'ideatore della PF Tek, ovvero la tecnica di base della coltivazione domestica. Pastorizzazione : Trattamento a caldo normalmente utilizzato per distruggere organismi indesiderati senza uccidere quelli utili. La temperatura usata per pastorizzare varia tra i 60° e gli 80°c. Questo trattamento é completamente diverso dalla sterilizzazione, il cui scopo é distruggere tutti gli organismi presenti nel substrato. Petri, scatola o disco : Piatto trasparente fatto di plastica o vetro con coperchio per coltivare ed osservare microrganismi. I dischi sono parzialmente riempiti con un terreno di cultura sterile. In micologia si usano per la germinazione, la selezione di isolati (culture pure) e per inoculare barattoli contenenti granaglie sterilizzate da usare come substrato o inoculante. PH : Unità di misura usato per descrivere l'acidità. PH 7 é neutro, 0 é acido e 15 é alcalino. Pinhead : Termine inglese usato per descrivere un fungo estremamente giovane ed avente la grandezza di una capocchia di fiammifero o poco più. Primordia : Lo stato iniziale dei corpi fruttiferi, con dimensioni da 1/10 di millimetro a 2mm, e non avente una netta distinzione tra gambo e cappella. Pentola a pressione : Pentola progettata per cuocere cibo molto rapidamente al vapore e ad alta pressione. La ragione é che a 15 PSI (1,5 Atmosfere) di pressione l'acqua bolle ad una temperatura più alta (121°c) che a pressione ambiente. Nella coltivazione dei funghi viene utilizzata per sterilizzare i substrati ed i terreni di cultura basati su agar o altro.

R Rizomorfo (o rizomorfico) : Simile a radici. Un aggettivo usato per descrivere la morfologia del micelio di alcuni tipi di funghi. Il micelio che normalmente cresce in forma rizomorfica é normalmente un segno di una varietà con buone proprietá fruttificanti.

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S Spore : Ciò che i funghi hanno al posto dei semi. Microscopiche, ma prodotte a milioni da ogni singolo fungo. Siringa di spore : Molte delle tecniche di coltivazione casalinga coinvolgono il miscelaggio di una impronta sporale in acqua distillata sterile, e iniettando il liquido ottenuto in un contenitore sterile pieno di qualcosa che le spore possano infettare (colonizzare), produrre micelio e nutrirsi. Diverse compagnie vendono siringhe pronte all'uso per pochi dollari per siringa. Consultare la sezione dei links per consultare le varie compagnie. Substrato : Qualsiasi cosa usata su cui coltivare funghi. Le differenti varietà di funghi si cibano di diverse cose: riso, segale e granaglie in genere, paglia, composto, scaglie di legno etc. Tecniche differenti coinvolgono l'inoculazione direttamente con spore, pezzi di micelio su agar, funghi frullati. Set e Settino : Espressione usata per descrivere il posto dove sei e il tuo stato d'animo. Per fare un esperienza enteogenica sono da tenere in assoluta considerazione, in quanto tutto ciò che ci circonda e il proprio stato d'animo posso influenzare e modificare l'esperienza rendendola a volte assolutamente terrorizzante e/o frustrante. Slant (inclinato) : Termine per indicare una provetta con tappo ermetico nella quale é stato versato del terreno di cultura (agar) e quindi inclinato prima della solidificazione per aumentare la superficie disponibile. Stamets, Paul : Il proprietario di FungiPerfecti e vero guru sui funghi. Co-autore di The Mushroom Cultivator e autore di diversi testi sulla micologia, tra cui Psilocybin Mushrooms of the World. Strain (varietá) : L'equivalente del termine razza usata per gli animali e le piante. Una singola specie può consistere in una serie di varietá o razze, sessualmente compatibili tra loro ma avendo differenze genetiche. L'esempio finale é il cane (specie) con le diverse razze (san bernardo, chihuahua, alano etc.). Spawn : Micelio isolato (cultura pura) su granaglie o segatura usato per inoculare il substrato finale. Spawn run : Fase di crescita vegetativa del micelio dopo l'inoculazione (spawning) del substrato. Specie : Unità di misura di tassonomia biologica fondamentale. Genericamente, due individui appartengono alla stessa specie se essi posso produrre eredi fertili. Sterilizzazione : Distruzione completa di tutti i microrganismi presenti, attraverso calore (autoclave, pentola a pressione) o prodotti chimici. Sclerozio : Aggregato solido di micelio che alcune specie producono come meccanismo di difesa ad avverse condizioni ambientali, che può rimanere in stato letargico e svegliarsi quando le condizioni mutano in modo favorevole alla crescita di carpofori.

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T Tecnica sterile o asettica : Usare strumenti e terreni di cultura in modo che rimangano sterili, senza microrganismi contaminanti. Terreno di cultura : Ciò su cui crescono i microrganismi in maniera artificiale (indotta). Nella coltivazione di funghi diversi tipi di terreni sono stati sviluppati: MEA (malt extract agar, agar all'estratto di malto), PDA ( potatoes dextrose agar, agar alle patate e destrosio) e diversi altri. Terreno selettivo : mezzo che permette la crescita di certi tipi di microrganismi piuttosto che altri. Per esempio, dell'agar a cui é stato aggiunto dell'antibiotico permette di far germinare e crescere funghi e muffe ma non batteri e virus. Torba : Materiale simile a terra composto da materia organica leggermente decomposta ed accumulatasi in condizioni di estrema umidità. Usata come ingrediente nel casing nella cultura di funghi. Tortina di riso : Molti dei metodi casalinghi di coltivazione includono la produzione di tortine composte da farina di riso, vermiculite e acqua, in seguito inoculate con una siringa di spore.

V Vermiculite : Materiale estremamente assorbente prodotto dalla mica: Usato nelle tortine di riso per immagazzinare acqua e fare in modo che i componenti della tortina rimangano aperti e porosi, in modo da favorire la colonizzazione del micelio. Può inoltre essere usata come materiale da casing.