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Data: 15 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA

EASY DOWNLOAD - Soddisfazione per la sanzione dell’Antitrust

Roma, 15 novembre - “Accogliamo con piena soddisfazione il provvedimento dell‟Autorità Antitrust con il

quale è stata comminata una significativa sanzione, pari a euro 960.000, alla società „Euro Content Limited.‟

per l‟oramai tristemente noto caso del sito „www.EasyDownload.info‟ ”. E‟ quanto dichiara Massimiliano

Dona, Segretario generale dell‟Unione Nazionale Consumatori, commentando l‟intervento dell‟Autorità

Garante della Concorrenza e del Mercato.

“Come a molti noto -prosegue Dona- l‟Unione Nazionale Consumatori aveva per prima segnalato il caso lo

scorso giugno 2010 a seguito delle migliaia di segnalazioni pervenute allo sportello del nostro sito

www.consumatori.it ”.

“La sanzione -spiega il Segretario generale dell‟UNC- è stata irrogata dall‟Autorità a seguito di una

approfondita attività istruttoria che, fa sapere la stessa Antitrust, ha rilevato due principali profili di

scorrettezza: „da un lato la società ha tratto in inganno i consumatori utilizzando dei „siti ponte‟ attraverso i

quali scaricare software genericamente gratuiti senza chiarire in modo adeguato che si trattava invece di

operazioni a pagamento; in secondo luogo, l‟Autorità ha posto l‟attenzione sulla pressione psicologica

operata dalla società attraverso le minacce di azioni legali e l‟eventuale segnalazione del mancato

pagamento ad agenzie di credito. Il che induceva gli utenti a pagare le somme richieste‟ ”.

“Fortunatamente -conclude Dona- grazie anche alla intensa campagna informativa svolta dalla nostra

Associazione, sia in televisione (la stessa „Striscia la Notizia‟ si è occupata del caso) sia tramite l‟ausilio dei

social network, solo un contenuto numero di consumatori ha ceduto a queste indebite richieste di pagamento

corrispondendo gli importi richiesti dalla società finita sotto inchiesta”.

Roma, 15 novembre

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Data: 16 novembre 2010

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deciso: la pratica commerciale

utilizzata da "Easy Download" è stata ritenuta scorretta ed alla società inglese ("Eurocontent

Ltd") responsabile della gestione del servizio, comminata una sanzione complessiva pari a

960.000 Euro.

La decisione dell'AGCM (nella foto, il Presidente Antonio Catricalà) è arrivata dopo le centinaia

di segnalazioni che si sono susseguite a partire dallo scorso mese di aprile ed alle ripetute

richieste d'intervento pervenute da Altroconsumo, Adiconsum, Aduc, Codacons, Unione

Nazionale Consumatori e Federconsumatori.

Eurocontent Ltd ha applicato una serie di pratiche SEO (Search Engine Optimization)

attraverso le quali era riuscita a guadagnare i primi posti per le ricerche, sui motori di ricerca,

relative ad alcuni famosi software. Digitando il nome di tali programmi accanto ai termini

"gratis" o "gratuito", veniva proposto un link al sito "Easy Download" o ad alcuni domini

correlati. La società, con sede operativa in Germania, aveva posto in essere una massiccia

campagna pubblicitaria con Google Adsense riuscendo così a proporre i propri "link

sponsorizzati" all'apertura di molte SERP del motore di ricerca di Mountain View.

Nel dispositivo di 33 pagine, consultabile cliccando qui, l'AGCM ha rilevato come Eurocontent

Ltd sfruttasse "articolati meccanismi mediante i quali ha indotto i consumatori a ritenere,

contrariamente al vero, che i prodotti software presenti nel proprio sito Internet e

generalmente disponibili gratuitamente in rete (quali Open Office, Opera, Adobe Acrobat

Reader, VLC Media Player, ecc.) potessero essere scaricati senza alcun onere economico".

Cliccando sul link proposto nelle pagine del motore di ricerca, come spiega AGCM, "il

consumatore veniva indirizzato non alla home page del sito, ma direttamente alla pagina

dedicata alla registrazione. Una volta inseriti i propri dati, il consumatore sottoscriveva

sostanzialmente a sua insaputa, un contratto biennale con la società tedesca Eurocontent Ltd

per la fornitura di software al costo annuale di 96 Euro da pagare anticipatamente una volta

l'anno".

L'Autorità spiega che, a differenza della home page, dove le condizioni contrattuali venivano

chiaramente esplicitate, la pagina di registrazione al servizio riportava i termini con

un'evidenza grafica non sufficiente a una loro immediata percezione. Il consumatore era

insomma indotto a ritenere che si trattasse di un servizio gratuito. Decorso il tempo per il

recesso senza dare al consumatore alcuna conferma del perfezionamento del contratto stesso,

la società iniziava a sollecitare i pagamenti.

"La pratica commerciale in esame, con particolare riferimento alle condizioni economiche

dell’offerta, risulta idonea a ingenerare nel consumatore il falso convincimento che aderendo

all’offerta sia possibile scaricare gratuitamente programmi software per personal computer",

ha stabilito l'AGCM.

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Data: 15 novembre 2010

Redattore: BS

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Data: 15 novembre 2010

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha posto la parola fine alla truffa “Easy Download” imponendo una maxi multa a quello che, parafrasando la definizione dell’ADUC, si è fatto conoscere come «il sito che fa pagare ciò che è gratis». La sanzione (pdf) con cui la vicenda si chiude è pari a ben 960 mila euro, cifra che dovrebbe essere sufficientemente chiara per esplicitare alla “Euro Content Limited” quali siano i limiti che la legislazione italiana impone a tutela degli utenti e del mercato.

La vicenda è durata alcuni mesi ed ha coinvolto migliaia di italiani che si son visti recapitare severe ingiunzioni di pagamento per aver siglato un contratto nel quale avrebbero acconsentito ad un abbonamento per il download di software vari dal web. La truffa era particolarmente ben congegnata: gli utenti arrivavano sul sito easy-download.info da advertising su motori di ricerca, intenzionati a scaricare software notoriamente gratuiti e di vasta disponibilità (OpenOffice, Acrobat Reader, VLC ed altri ancora). Così facendo non vedevano però la homepage del sito, sul quale era invece chiaramente indicata la necessità di siglare un abbonamento da 96 euro per poter procedere al download (contratto biennale da 8 euro al mese con pagamento anticipato). Ai 96 euro si aggiungevano inoltre 5 euro per la notifica ed all’utente giungeva richiesta di 101 euro da versare nelle casse Euro Content per regolarizzare la propria posizione di fronte ad un contratto che si dava per firmato.

Il 1 aprile scorso le segnalazioni ADUC, Codacons, Adiconsum, Altroconsumo e di altre associazioni per la tutela dei consumatori hanno portato l’Antitrust ad indagare sui meccanismi Easy Download scoprendo così una miriade di storie aventi tutte un fattore in comune: l’aggiramento dell’utente, il quale si è trovato spiazzato di fronte all’ingiunzione di pagamento e totalmente all’oscuro del contratto per cui la Euro Content esige il proprio denaro.

Le indagini hanno permesso di scoprire una serie di dati ed informazioni particolarmente interessanti:

«I dati forniti da Euro Content relativamente al periodo gennaio-maggio 2010, anno di inizio dell’attività, indicano un fatturato di 164000 euro circa e un utile di ricerca 43 mila euro»

«La società ha come oggetto sociale “marketing su internet e produzione di software”» e per 8 euro mensili offre «contenuti redazionali e supporto tecnico per gli utilizzatori inerenti software di vario genere sia acquistabili a titolo oneroso, sia liberamente scaricabili in rete senza contenuti pubblicitari»

La truffa era estesa su vari domini, tra i quali euro-content.com, opera-now.net, openoffice-now.info, antivirus-now.org, reader-now.com, software-it.net,software-ora.com ed altri ancora

L’attività era portata avanti dalla Euro Content promuovendo Easy Download tramite il canale AdWords: a seguito delle segnalazioni relative all’attività truffaldina, Google avrebbe sospeso ogni rapporto in data 17 giugno 2010 con la seguente motivazione: «Google ha dichiarato di aver sospeso tutti gli account facenti capo ad SRS in quanto, da verifiche interne, gli stessi risultavano sponsorizzare siti incompatibili con le regole di policy di Google Adwords, ad esempio in ragione della loro natura di “siti ponte” e/o perchè finalizzati alla vendita di prodotti generalmente disponibili in rete gratuitamente». L’attività su Adwords era in precedente fervente: 25/50 mila keyword contenenti il termine “gratis”, 1000/4000 key con il termine “gratuito” e 10/30 mila keyword basate sul “free” erano gli ami che l’azienda aveva disseminato tra le ricerche online per attrarre utenti sui propri server e proporre in modo irregolare le proprie offerte di download.

Le prime avvisaglie di un buon indirizzo della causa sono giunge nelle settimane scorse quando l’Adiconsum ha segnalato le prime fatture stornate e le prime vittorie ottenute dal Centro Europeo Consumatori. Ora l’AGCM chiude la questione introducendo così la propria disamina:

Preliminarmente occorre sottolineare che il presente procedimento trae origine dal maggior numero di segnalazioni di consumatori e loro associazioni (peraltro pervenute in un arco temporale di pochi mesi) in assoluto mai finora registrato dall’Autorità nella propria attività di applicazione del Codice del Consumo

Il che evidenzia un fatto ulteriore: l’unione delle voci di protesta è stato un fattore determinante per avviare le indagini e giungere alla condanna. La denuncia è un fattore fondamentale e la collaborazione delle vittime del raggiro si è rivelata decisiva per le sorti del procedimento.

Nel proprio documento l’AGCM rileva inoltre la sequenza dei click che porta al download dei software sia chiaramente studiata a tavolino per evitare all’utente ogni sospetto, nascondendo i termini del servizio e mettendo così in pratica una azione di chiara matrice truffaldina.

La memoria difensiva spiega che gli utenti italiani registrati sarebbero nell’ordine di 100/200 mila, tutti vittime del raggiro, dei solleciti di pagamento e delle minacce di azione legale: poche migliaia di unità avrebbero richiesto il recesso dell’abbonamento, mentre poco meno del 5% degli utenti avrebbe messo fine alle proprie paure pagando quanto richiesto dalla Euro Content. Quest’ultima si è difesa in due modi: in primis negando di aver affiancato ai propri annunci il termine “gratis” (evidenza negata però dalle indagini Google), quindi notando come molti utenti avrebbero inserito dati falsi, il che dimostrerebbe la piena consapevolezza dell’operazione ed il tentativo di sfuggire ad un pagamento dato per assodato (ma per contro decine di migliaia di truffati dimostrano l’esatto contrario).

La sentenza dell’Autorità Garante della Concorrenza è chiara: la pratica commerciale ha natura ingannevole e gli utenti sono stati aggirati. Quindi:

Le attività Euro Content debbono cessare la loro diffusione sul mercato italiano;

La Euro Content deve far fronte ad una doppia sanzione pecuniaria da 480 mila euro (per un totale di 960 mila euro)

La sentenza dovrà essere pubblicata sul sito Easy Download a testimonianza dell’avvenuta condanna

La storia si chiude con un lieto fine e sull’affair Easy Download possono scorrere i titoli di coda.

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