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Aspettando Aspettando il v il v accino accino Mariolina De Angelis* M ai co- me in questo pe- riodo il dibat- tito sui vacci- ni è stato così acceso. Tutti siamo spaventati dalla pan- demia Covid-19 ma, molti anche dal vaccino unica ar- ma disponibile al momento capace di debellare questa pandemia che sta distrug- gendo i nostri sogni e la no- stra vita. Per capire meglio quali sono le innovazioni in campo scientifico che han- no portato in un tempo bre- vissimo a mettere a punto un vaccino contro un virus fino a pochi mesi fa scono- sciuto, è necessario fare un po' di storia. Fu Edward Jenner nel 1796 il pioniere nella prevenzione delle ma- lattie infettive. Un epoca di grandi epidemie conse- guenti ad una vita in cui l'i- giene personale era un op- tional anche per mancanza di acqua nei centri abitati e la povertà dilagante. In questo contesto Jenner uti- lizzo' tutte le sue conoscen- ze e competenze per riusci- re a risolvere una proble- matica sociale di propor- zioni immense. All'epoca, i contadini, durante la mun- gitura delle mucche, con- traevano il vaiolo bovino. Jenner noto' che, chi riu- sciva a superare la malattia non si ammalava successi- vamente della variante umana del vaiolo. Decise al- lora di sperimentare la sua teoria iniettando materiale biologico prelevato da una pustola di vaiolo bovino contratto da una giovane donna in un ragazzo sano. Proprio come Jenner aveva ipotizzato il ragazzo non si ammalo'. Nacque da questa intuizione la tecnica della prevenzione vaccinale. Ci volle molto tempo prima che la teoria di Jenner fosse accettata dalla comunita' scientifica. Dopo una resi- stenza iniziale la vaccina- zione si diffuse a macchia d'olio tanto che, lo stesso Napoleone nel1805 impose prima alle sue truppe e poi a tutta la popolazione fran- cese la vaccinazione contro il vaiolo. Oggetto di polemica da sempre il Vaccino, sia per il materiale inoculato sia per la visione "conservatrice" della medicina lontana da innovazioni capaci di far perdere il "controllo" ad un gruppo di medici detentori della scienza esatta che cu- ravano con "soluzioni" pronte farmacologicamen- te note nella loro composi- zione. Nella storia della me- dicina le controversie circa l'utilizzo dei vaccini si sono susseguite nel corso dei de- cenni. Vasto il parterre di scienziati che hanno con- tribuito a realizzare prepa- rati che hanno cambiato ra- dicalmente il mondo della medicina. Lo spartiacque tra passato e presente ècer- tamente da attribuire ad Albert Sabin che mise a punto il vaccino antipolio, che è riuscito a salvare la vita a milioni di bambini preservandoli dalla morte e/o da invalidita' perma- nenti. Sabin, concesse le sue ricerche al pubblico senza trarne alcun benefi- cio economico. La sua era una missione con lo scopo unico di salvare la vita di tutti i bambini del mondo. Grazie a grandi uomini co- me Pasteur, Sabin e Salk la ricerca è riuscita ad andare avanti ed assicurare a noi tutti un futuro. *Farmacista INSERTO A CURA DI MARIOLINA DE ANGELIS Mariolina D siamo spav demia Cov anche dal v ma dispon capace di pandemia gendo i no stra vita. P quali sono campo scie no portato vissimo a un vaccino INSERTO A CURA DI MARIOLINA DE ANGELIS INSERTO A CURA DI MARIOLINA DE ANGELIS E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.

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  • AspettandoAspettandoil vil vaccinoaccino

    Mariolina De Angelis*

    Maico -mein questo pe-riodo il dibat-tito sui vacci-ni è stato cosìacceso. Tutti

    siamo spaventati dalla pan-demia Covid-19 ma, moltianche dal vaccino unica ar-ma disponibile al momentocapace di debellare questapandemia che sta distrug-gendo i nostri sogni e la no-stra vita. Per capire meglioquali sono le innovazioni incampo scientifico che han-no portato in un tempo bre-vissimo a mettere a puntoun vaccino contro un virus

    fino a pochi mesi fa scono-sciuto, è necessario fare unpo' di storia. Fu EdwardJenner nel 1796 il pionierenella prevenzione delle ma-lattie infettive. Un epoca digrandi epidemie conse-guenti ad una vita in cui l'i-giene personale era un op-tional anche per mancanzadi acqua nei centri abitati ela povertà dilagante. Inquesto contesto Jenner uti-lizzo' tutte le sue conoscen-ze e competenze per riusci-re a risolvere una proble-matica sociale di propor-zioni immense. All'epoca, icontadini, durante la mun-gitura delle mucche, con-traevano il vaiolo bovino.Jenner noto' che, chi riu-sciva a superare la malattia

    non si ammalava successi-vamente della varianteumana del vaiolo. Decise al-lora di sperimentare la suateoria iniettando materialebiologico prelevato da unapustola di vaiolo bovinocontratto da una giovanedonna in un ragazzo sano.Proprio come Jenner avevaipotizzato il ragazzo non siammalo'. Nacque da questaintuizione la tecnica dellaprevenzione vaccinale. Civolle molto tempo primache la teoria di Jenner fosseaccettata dalla comunita'scientifica. Dopo una resi-stenza iniziale la vaccina-zione si diffuse a macchiad'olio tanto che, lo stessoNapoleone nel1805 imposeprima alle sue truppe e poi

    a tutta la popolazione fran-cese la vaccinazione controil vaiolo.

    Oggetto di polemica dasempre il Vaccino, sia per ilmateriale inoculato sia perla visione "conservatrice"della medicina lontana dainnovazioni capaci di farperdere il "controllo" ad ungruppo di medici detentoridella scienza esatta che cu-ravano con "soluzioni"pronte farmacologicamen-te note nella loro composi-zione. Nella storia della me-dicina le controversie circal'utilizzo dei vaccini si sonosusseguite nel corso dei de-cenni. Vasto il parterre discienziati che hanno con-tribuito a realizzare prepa-rati che hanno cambiato ra-

    dicalmente il mondo dellamedicina. Lo spartiacquetra passato e presente ècer-tamente da attribuire adAlbert Sabin che mise apunto il vaccino antipolio,che è riuscito a salvare lavita a milioni di bambinipreservandoli dalla mortee/o da invalidita' perma-nenti. Sabin, concesse lesue ricerche al pubblicosenza trarne alcun benefi-cio economico. La sua erauna missione con lo scopounico di salvare la vita ditutti i bambini del mondo.Grazie a grandi uomini co-me Pasteur, Sabin e Salk laricerca è riuscita ad andareavanti ed assicurare a noitutti un futuro.

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    siamo spavdemia Covanche dal vma disponcapace di pandemiagendo i nostra vita. Pquali sonocampo scieno portatovissimo a un vaccino

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected] 17

    u LA PATOLOGIA. Mancano screening pensati per gli uomini

    Il carcinomadella mammella

    SALUTE & BENESSERE

    Grazia Di Grezia*

    Non esistono programmidi screening dedicatiper la popolazione ma-schile, alla luce della bassa inci-denza della malattia (circa l’1%rispetto a tutti i casi di carcino-ma della mammella); le diagnosi

    risultano piuttosto tardive anche perla scarsa attenzione all’organoche risulta essere “non fun-zionale” nell’uomo.

    Tuttavia, le masse pal-pabili nell’uomo posso-no essere di natura be-nigna, quali ad esem-pio la ginecomastia,che può interessareuna o entrambe lemammelle. Nonostantela benignità del reperto,in caso di unilateralità, lamassa si presenta dura eimmobile, per cui di difficilediagnosi differenziale con unalesione neoplastica.

    Per questo è necessario procedere ad inda-gini diagnostiche dedicate; in particolare,l’esame mammografico è in grado di ipotiz-zare con buona probabilità la natura benignao maligna della lesione grazie all’analisi di al-cune caratteristiche proprie della lesione,quali la sede (retroareolare o meno), l’asim -metria della opacità, la densità della stessa, imargini, la presenza di calcificazioni, di re-trazione del capezzolo, ispessimento della cu-te e presenza di linfoadenopatia associata.

    Esistono alcune differenze nell’analisi del-le lesioni nella mammella maschile, rispettoa quella femminile.

    Se l’asimmetria di una lesione rappresentasempre un campanello d’allarme per lesionimaligne, la presenza di lesioni a margini net-ti fanno propendere per una lesione mali-gna, mentre la presenza di margini irregola-ri in alcuni casi può essere indicativa di gine-

    comastia.La presenza di calcificazioni, aprescindere dalla semeiotica e

    dalla distribuzione sonosempre indicative di un so-spetto, così come la pre-senza di linfonodi inascella, mentre le secre-zioni ematiche dal capez-zolo e l’ispessimento cu-taneo non sono rilevantiai fini della diagnosi diffe-renziale [Huang, EJR

    2020].Nonostante le significati-

    ve differenze di analisi delle le-sioni tra mammella femminile e

    maschile, non va trascurata l’anamne -si del paziente e in particolare quella farma-cologica, la visita clinica nonché l’associazio -ne dell’esame mammografico a quello eco-grafico.

    Ogni reperto dubbio è sempre meritevoledi un prelievo microistologico diretto sottoguida ecografica o mammografica al fine diottenere una diagnosi precisa e istituire unpercorso terapeutico o di follow-up del pa-ziente.

    * Radiologo PhD

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected]

    u L’EMERGENZA. Tanti gli interrogativi sulla legittimità di questa scelta sul piano etico

    Il vaccino antiCovidper i più piccoli

    Biagio Campana*

    Lo scenario at-tuale vede un vi-rus altamentecontagioso, il SARSCovid 2, che circola li-beramente nella no-stra comunità, infet-tando più o meno allo

    stesso modo bambini ed adul-ti. Fortunatamente però, lamaggior parte dei bambiniche contraggono l’infezionehanno solamente la febbre esi riprendono senza partico-lari incidenti verificandosisolo raramente complicazio-ni devastanti che portano aricoveri ospedalieri. Gli adul-ti purtroppo se la passanomeno bene dei bambini so-prattutto se anziani e affettida alcune patologie come il

    diabete o lepatologie car-dio-respirato -rie. Stando aquesti dati èproponibileuna campa-gna vaccinaleestesa alla po-polazione pe-diatrica? Vafatta una pre-messa. Circa

    9 milioni sui quasi 60 di resi-denti nel nostro paese hannoun’età inferiore a 16 anni econ i vaccini attuali non pos-sono essere sottoposti a vacci-nazione anti covi, infatti, almomento è prevista la vacci-nazione solamente per gliover 16 anni. Un quarto dellapopolazione degli Stati Unitiha meno di 18 anni - e la per-centuale è significativamen-te più alta in molti altri paesicome quelli africani. Vista lasituazione, il raggiungimen-to di un'immunità di greggeefficace richiederà indispen-sabilmente la vaccinazionepediatrica. È probabile che lavaccinazione dei bambini ab-bia benefici sia diretti (pro-teggendo i bambini da raricasi pediatrici gravi di Covid-19 e condizioni post infettivecome la sindrome infiamma-toria multi sistemica MIS-C)sia indiretti (proteggendo glialtri riducendo la diffusione).Premesso ciò, va ricordatoche allo stato attuale, moltiitaliani, ma la situazione è unpo' questa ovunque, esprimo-no sfiducia o quantomenodubbi, spesso anche legittimie basati su una richiesta di sa-na informazione, riguardoalla sicurezza dei vaccini Co-vid-19. Questo atteggiamen-to non sorprende in un am-biente in cui indossare la ma-scherina è spesso anche unaquestione politica e voci forti,provenienti anche da am-bienti medici, esprimonodubbi sulla gravità - o addirit-tura sull'esistenza - delSARS-CoV-2. Come potrebbeessere valutata dall’opinionepubblica un eventuale propo-sta di sottoporre a vaccinazio-ne anche i bambini? La storiainsegna sempre e non va mai

    dimenticato quanto già suc-cesso. Già la vaccinazionemorbillo-parotite e rosolia(MMR) obbligatoria nel no-stro paese, determinò non po-che polemiche allorquandonel 1998 un articolo, ora scre-ditato e ritrattato, pubblicatosu un autorevole rivistascientifica (Lancet) suggeri-va un collegamento tra vacci-no MMR e autismo. L’articoloè diventato, indipendente-mente dal fatto che non siamai stato dimostrato alcun

    collegamento con i disturbidello sviluppo neurologico, ilcavallo di battaglia, il man-tra, di molti movimenti novax che continuano a far di-sinformazione e a far girarein ogni occasione l’articolo inquestione. Purtroppo moltirecenti focolai epidemici dimorbillo nel mondo hannocoinvolto bambini lasciatinon vaccinati dai genitori ca-duti nella rete della propa-ganda no vax con il risultatodi avere un aumento della

    mortalità per morbillo dopodecenni di progressi. Inoltrela trasmissione del morbilloin corso nelle regioni con si-stemi di immunizzazione fra-gili può seminare epidemiealtrove, anche in paesi alta-mente progrediti, con sacchedi sotto vaccinazione nono-stante gli alti tassi di vaccina-zione complessivi.La storia del vaccino contro ilmorbillo, ci ha comunque in-segnato molto e ci ricorda cheabbiamo l'obbligo di fornire un

    accesso equo e informazionichiare; che gli sforzi coordina-ti e sostenuti a livello naziona-le sono essenziali; e che il dub-bio, la sfiducia e la disinforma-zione possono minare vaccinisicuri ed efficaci e iniziative disalute pubblica meritevoli. Lapianificazione per l'implemen-tazione della vaccinazioneSARS-CoV-2 richiede non solol'elaborazione di dettagli su di-stribuzione, priorità e catenadel freddo, ma anche strategieper raggiungere le personeche sono diffidenti, esitanti,dubbiose o francamente con-trarie. Proteggere i bambinidall'infezione da SARS-CoV-2è sia un obbligo etico che unanecessità pratica. Abbiamo bi-sogno di dati provenienti dastudi pediatrici per rassicura-re i genitorisulla sicu-rezza e labontà di que-sto approc-cio. Dobbia-mo prepa-rarci percampagne didisinforma -zione chesfruttano lepaure dei ge-nitori e basate sulla disinfor-mazione celata spesso da mes-saggi pseudo rassicuranti confoto, immagini che spesso pos-sono colpire più delleparole. Il vaccino non è mai in-dirizzato a soggetti affetti dapatologie ma a persone saneed è questa la ragione che deveessere quanto più sicuro pos-sibile. Gli studi debbono essererigidissimi meglio se sottopo-sti ad enti di sorveglianza cheprevedono la presenza di tec-nici ma anche di comuni citta-dini. Il rischio zero non esiste-rà mai ma il vaccino potrebbeessere un giusto compromes-so, e ciò riguarda i bambiniquanto gli adulti, per assicu-rare un futuro ed un ritornoalla normalità a tutti quelliche amiamo.*Specialista in Malattie dell’a p-

    parato Respiratorio

    Daibeneficidirettia quelliindiretti

    La doseè sempre

    indirizzataa persone

    sane

    SALUTE & BENESSERE

    SPORT, FIRMATO PROTOCOLLO TRA 'SPORT E SALUTE', IMS E CIP

    Eccellenza medica al serviziodegli atleti paralimpiciL’eccellenza medica al servizio degli atletiparalimpici, delle associazioni e di tutti glisportivi con disabilità: agevolazioni e van-taggi per oltre 3mila prestazioni speciali-stiche. E’ questo il contenuto della conven-zione, firmata da Vito Cozzoli, presidentedi Sport e Salute Spa, società di Stato chepromuove lo sport di base, Luca Pancalli,presidente del Comitato italiano paralim-pico e Fabio Barchiesi, direttore dell’Istitu -to di medicina dello sport.

    Una partnership che offrirà agli atleti eai tesserati con le Federazioni sportive pa-ralimpiche (Fsp) e Discipline sportive pa-ralimpiche (Dsp) tariffe agevolate sulle

    consulenze specialistiche medico-sanita-rie dell’Istituto di Medicina dello sport, po-lo di eccellenza sanitaria di Sport e SaluteSpA. L’obiettivo della sinergia è tutelare ilbenessere e la prevenzione per gli sportividi base con disabilità ma anche la salute de-gli atleti paralimpici in vista delle Olimpia-di di Tokyo 2020 e di qualsiasi altro even-to.

    Un accordo per favorire la diffusionedella cultura della salute, applicata allosport a tutti i livelli sociali, incrementarela parità di accesso alle visite mediche e in-coraggiare lo svolgimento dello sport insicurezza. Un modo per garantire, ancor

    di più, il diritto allo sport, perseguendouna finalità di solidarietà sociale nel setto-re dell’assistenza socio-sanitaria. "Attra-verso questa la convenzione con Sport eSalute SpA vogliamo offrire a tutti gli atle-ti paralimpici, senza distinzioni, un im-portante percorso a tutela della salute enuove opportunità per vivere lo sport in si-curezza ha commentato il presidente delCIP Luca Pancalli -. Siamo orgogliosi dipoter avere al nostro fianco l'Istituto di me-dicina dello sport, un’eccellenza nazionalein ambito medico-scientifico. È anche que-sto un modo per costruire i successi del fu-turo e per promuovere un corretto stile divita”.

    Per il presidente di Sport e Salute SpACozzoli “l'impegno verso gli atleti paralim-pici è prioritario. Inizia una collaborazionefruttuosa sui temi della disabilità che sonoal centro dell’impegno della Società per lapro

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected] 19

    u PAP TEST. Ha reso questa malattia trattabile

    Cancro cervicale:screening, gestionee prevenzionePer la diagnosi precoce è importante avere unabuona conoscenza delle anomalie cito istologicheMario Polichetti*

    Lo screening del can-cro del collodell’utero attraver-so l’effettuazione del Pap-Test ha reso questa malat-tia trattabile.

    Si stima che, negli USA,nell’anno 2016 siano state

    affette da cancro cervicale 12,990 donnee di queste, 4,100 sarebbero morte.

    I dati della letteratura rivelano che cir-ca il 50% delle donne cui è stata fatta dia-gnosi di cancro del collo uterino, non sierano sottoposte a nessun test di scree-ning ed il 10% non si era sottoposta ascreening negli ultimi 5 anni.

    Per la diagnosi precoce di tale patolo-gia è importante avere una buona cono-scenza delle anomalie cito istologiche e

    conoscere in maniera approfondita, ilruolo del HPV nello sviluppo della di-splasia e del cancro.

    Nel 1941 il Dottor Papanicolau intro-dusse il test citologico utilizzando unaclassificazione morfologica delle cellulecervicali prelevate con una spatola dalcollo dell’utero nel corso della visita gine-cologica e tale modello è stato in uso finoal 1988 quando è stato sostituito dallaclassificazione di Bethesda nota come”Bethesda System”.

    Tutto questo per rendere quanto piùpossibile uniforme e confrontabile a li-vello mondiale la terminologia riguar-dante tale patologia.

    Non è possibile parlare di Pap-test ano-malo senza considerare il ruolo del Papil-loma Virus (HPV) ad alto rischio perchéquando si rinviene nel prelievo cervico-vaginale tale virus in ¼ -1/3 dei casi si ri-

    trovano cellule alterate.L’ HPV , virus a DNA, fu identificato

    nel 1980 e da subito si capì che potesse es-sere l’agente causale del cancro del collouterino e non solo.

    Sono stati approssimativamente iden-tificati 200 genotipi di HPV e tra questi cisono tipi particolarmente aggressivi co-me il 16 ed il 18 collegati a lesioni di altogrado che possono evolvere verso il can-cro cervicale.

    Il 90% delle verruche genitali sono cau-sate dai genotipi a basso rischio ed infe-zioni asintomatiche.

    Fortunatamente il 90% delle infezioniguarisce in pochi anni ma quando c’èpersistenza per 1 o 2 anni dopo l’infezio -ne iniziale vi è un elevato rischio di insor-genza di neoplasia intracervicale.

    Per far si che si sviluppi un carcinomacervicale è necessario che ci sia una infe-zione persistente con virus ad alto ri-schio oncogeno.

    Il processo che porta allo sviluppo diuna neoplasia invasiva richiede tempo eduna evoluzione biologica attraverso sta-di di precancerosi, quindi ci si rende con-to di quanto sia importante la diagnosiprecoce di tali quadri.

    La identificazione del Papilloma Viruscome agente causale del cancro cervicaleha spinto la ricerca medica ad interessar-si alla produzione di vaccini specifici perneutralizzarne gli effetti devastanti.

    La vaccinazione rappresentano l’unicaterapia preventiva efficace da sommini-strare alle giovani donne ed anche agli

    uomini e chiaramente vanno sommini-strati prima dell’inizio della attività ses-suale. Attualmente, il vaccino più mo-derno è il nonavalente, vale a dire quelloefficace contro nove ceppi virali ad altorischio per il cancro.

    Anche lo screening ha subito delle so-stanziali modifiche, includendo oltre chela valutazione delle cellule del collodell’utero, anche la presenza nei campio-ni analizzati dei vari tipi di HPV che con-sentono di prevedere il rischio e di sele-zionare addirittura le pazienti che nonpresentano nessun rischio e per le qualila sorveglianza può essere meno intensacomportando anche una notevole ridu-zione della spesa sanitaria.

    Le pazienti che, invece, vengono iden-tificate a rischio, entrano in un program-ma di sorveglianza più intensiva che pre-vede approfondimenti ulteriori con l’esa -me colposcopico e, in caso di sospetti ul-teriori, prelievi bioptici multipli per ave-re una diagnosi più precisa e sicura inmerito alla eventuale precancerosi o ad-dirittura franca cancerosi.

    Per concludere, lo screening e la possi-bilità di diagnosi precoce e di terapie mi-ninvasive per eliminare le lesioni pre-cancerose insieme alla disponibilità deivaccini specifici, hanno ridotto drastica-mente la morbilità e la mortalità per que-sta patologia che in passato rappresenta-va un vero e proprio flagello per le don-ne.

    *Direttore Vicario Gravidanza a RischioAzienda Universitaria Salerno

    SALUTE & BENESSERE

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected]

    u D E R M AT O L O G I A . Quelle lesioni della pelle caratterizzate da un aspetto squamoso di colore bianco-argenteo

    Curare l’artritepsoriasica:terapie efficaciMario e Alessandro Ciarimboli*

    La psoriasi è una malattiadermatologica che pro-voca lesioni della pellecaratterizzate da aspetto squa-moso di colore bianco-argen-teo, frequentemente con pruri-to. Colpisce il 2,5% cento dellapopolazione. Si localizza preva-lentemente alle ginoc-chia, ai gomiti, al cuoiocapelluto, alla schiena,alle mani (palmo) ed aipiedi (pianta). Questapatologia è certamentedi pertinenza dello spe-cialista dermatologo.Tuttavia frequentemen-te (nel 20% dei casi) essasi associa ad una formadi infiammazione dellearticolazioni che vieneidentificata come artritepsoriasica. In tal caso lospecialista di pertinen-za è il Reumatologo.L’artrite psoriasica vaconsiderata una malattia siste-mica che come tale abbisognadi più professionalità che lavo-rino in “Team interdisciplina-re” (Reumatologo, Dermatolo-go, Fisiatra, Fisioterapista). Ilpiù delle volte l’artrite psoriasi-ca colpisce i Pazienti affetti dalocalizzazione della psoriasi al-le unghie (la cosiddetta psoria-si ungueale) che nel 70% dei ca-si presentano manifestazioniartritiche. È possibile comun-que che l’artrite psoriasica sipresenti in persone che nonhanno manifestazioni cutaneema che hanno una storia fami-liare di psoriasi. Infatti si calco-la che i familiari di Persone af-fette da psoriasi hanno unaprobabilità di ammalarsi di ar-trite quaranta volte più alta ri-spetto al resto della popolazio-ne. L’artrite in linea di massi-ma precede la comparsa dellemanifestazioni cutanee dellapsoriasi ma in alcuni casi (10%circa) può seguirle o verificarsicontemporaneamente ad esse.Le cause della artrite psoriasi-ca non sono ben conosciute: ol-tre alla assodata predisposizio-ne ereditaria si pensa ad unaorigine batterica favorita dafattori scatenanti (stress). Alfattore causale peraltro nonben conosciuto fa seguito unprocesso infiammatorio di tipoimmunitario che causa sia idanni della cute che i danni del-le articolazioni. I sintomi piùfrequenti sono il dolore artico-lare e l’infiammazione (gonfio-re) delle articolazioni colpite.Le articolazioni più frequente-mente interessate sono quelledelle mani, dei piedi, ginoc-chia, caviglie e colonna verte-brale. Tipiche sono alcune ma-nifestazioni come le cosiddette“dita a salsicciotto” (si gonfia inmaniera uniforme un dito delpiede o della mano), la “fasciteplantare” (dolore alla pianta delpiede) o l’infiammazione deltendine di Achille. Altri segni

    caratteristico sono la rigiditàmattutina e la riduzionedell’arco di movimento delle ar-ticolazioni.

    Il Medico può fare diagnosi diartrite psoriasica in base allaanamnesi (incidenza familiaredi psoriasi) ed ai segni clinici(gonfiore e dolore articolare, di-ta a salsicciotto, mal di schiena,

    rigidità al risveglio del mattinoecc.) confortati da radiografiadelle articolazioni interessate.Non caratteristiche sono le inda-gini di laboratorio che sonoaspecifiche (VES, PCR, ecc.) epossono essere alterati anche inaltre malattie di tipo reumatolo-gico. Utili sono ecografia e RMN

    per determinare la presenza difenomeni infiammatori (presen-za di versamento intra articola-re o peri tendineo).

    La cura ha come obiettivi laprevenzione di danni articolari,il controllo del dolore e il recupe-ro della funzionalità articolare.La terapia farmacologica preve-de l’uso di anti infiammatori

    (Aspirina e derivati, Indo-metacina, ChetoprofeneOxicam, Coxib, Cortisoniciecc.) e “farmaci antireuma-tici modificanti la malattia”(DMARD) come immuno-modulanti. A questi posso-no essere affiancati o pos-sono sostituirli i farmaciBIOLOGICI o meglio Bio-tecnologici che vanno a col-pire in maniera mirata ibersagli responsabili delprocesso infiammatorio.

    In caso di coinvolgimen-to di articolazioni degli artiin associazione ad interes-samento di tendini e dattili-

    te si usano DMARD e farmacibiologici. Generalmente si passaalla somministrazione di biolo-gici, (di prescrizione ospedalie-ra) in associazione agli DMARDo da soli dopo che l’uso degliDMARD stessi si è rivelato inef-ficace o poco efficace. Al contra-rio, in caso di prevalente o esclu-

    siva presenza di dattilite contendinite, vengono utilizzati di-rettamente i biologici dopo iFANS, se questi sono inefficaci.Per il mantenimento e migliora-mento della funzionalità artico-lare va attuato un programmadi rieducazione motoria even-tualmente abbinato a terapia fi-sica per sedare il dolore (HiagLaser, Ultrasuoni, Tecarterapiaecc.).

    I farmaci DMARD e i Biologicisono prescritti dallo specialista.I DMARDS più frequentementeutilizzati sono il Metotrexate,l’Idrossiclorochina, l’Azatiopri -na, la Sulfasalazina, la Ciclospo-

    rina ed i Sali d’oro. I nuovi far-maci Biologici, come detto, ven-gono utilizzati in alternativa oin associazione al Metotrexate.Quelli attualmente in uso sonol’Infiximab, anticorpo monoclo-nale chimerico, l’Etanercept,proteina di fusione e l’Adalimu -mab, molecola simile alle immu-noglobuline umane. Come si ve-de, facendo capo ad un Team in-terdisciplinare di Specialisti, vi èampia possibilità di interventoterapeutico con risultati sicura-mente positivi ed in ogni caso ta-li da evitare il progredire dellamalattia.

    *Fisiatri

    Contro l’ipertensione assumerela pillola all’ora esatta"Oggi sappiamo che la terapia riesce adessere più efficace se quella pasticca vie-ne presa ad un’ora precisa. Ogni sostan-za, come ormai ci insegna la cronofar-macologia (la scienza che studia la resadei farmaci anche in base all’ora di som-ministrazione) ha il suo momento. Il mo-mento in cui l’organismo reagisce al me-glio. Uno degli ultimi studi si è concen-trato sulla terapia dell’ipertensione", pa-tologia che colpisce il 30% della popola-zione. Lo scrive, sul quotidiano 'Il Mes-saggerò, Antonio G. Rebuzzi, docente diCardiologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli Roma.

    Lo studio, l’HygiaChronotherapyTrial pubblicato recentemente sull'Eu-ropean Heart Journal da un gruppo di ricer-catori dell’Università di Vigo, in Spagna, spie-ga Rebuzzi, indica che esistono importantidifferenze nella risposta ai farmaci se questisi assumono in ore diverse della giornata. "Gliautori hanno seguito circa 20.000 pazientiipertesi ed in terapia antipertensiva con i far-maci più comunemente usati in questa patolo-gia (sartani, ace-inibitori o calcio antagonisti)sia presi da soli che in combinazione tra loro".I pazienti, che sono stati seguiti per 6 anni, so-no stati divisi in due gruppi: in uno il farmacoveniva assunto al mattino, nell’altro alla sera.

    "I risultati - continua il cardiologo - sono sta-ti sicuramente sorprendenti: i pazienti che

    prendevano la terapia prima di coricarsi han-no registrato un numero di accidenti cardio-vascolari decisamente inferiore a quello di chiprendeva i farmaci la mattina. A sei anni di di-stanza si è avuta, infatti, nei primi una ridu-zione del 45% nella totalità degli eventi (cioèmortalità, infarto miocardico, rivascolarizza-zione coronarica, scompenso cardiaco e ictus)rispetto a quelli individuati in chi prendeva lemedicine la mattina. Valutando le singole pa-tologie, si è registrata una riduzione del 66%per la mortalità, del 44% per l’infarto, del 42%per lo scompenso cardiaco e del 49% per l’ic -tus. Il tutto indipendentemente dal sesso deipazienti, dalle abitudini di vita o dai farmaci

    prescritti".La terapia notturna, spiega Rebuz-

    zi, "ha inoltre fatto registrare, nei pa-zienti che la seguivano, una migliorefunzionalità renale, più bassi valori dicolesterolo cattivo e più alti livelli di co-lesterolo buono. Solo lo 0.3% dei parte-cipanti ha avuto un abbassamento im-portante della pressione durante lanotte".

    I valori di pressione, ricorda ancorail cardiologo, "sono soggetti ad oscilla-zioni durante le ore del giorno. Più altia prima mattina più bassi nelle ore se-rali, in particolare durante la notte. Iltutto in relazione a fisiologiche varia-zioni, durante il giorno, di una serie di

    ormoni che regolano la pressione stessa ( ilritmo circadiano)".

    "Appare ovvio che anche la terapia antiper-tensiva, per essere il più efficace possibile, de-ve essere modulata sulle variazioni circadianedegli ormoni e quindi della pressione. Vi sonoalcuni problemi che si dovranno considerarein studi futuri sull'argomento. Il primo è chespesso i pazienti hanno più di una patologia;come vanno integrate le terapie per le altremalattie con gli anti ipertensivi? Ed inoltre:essendo i diuretici una delle terapie maggior-mente in uso per l'ipertensione, possono i pa-zienti prenderli la sera senza poi passare tuttala notte in bagno?", conclude Rebuzzi.

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected] 21

    u LA MALATTIA. una patologia in crescita costante e ancora troppo esposta a cure “fai da te”

    Stomaco,aciditàe reflussoFrancesca Finelli*

    La malattia dareflusso ga-stroesofageo,sigla MRGE (in ingle-se GERD, Gastro-Esophageal RefluxDisease o GORD, Ga-stro-Oesophageal Re-

    flux disease), è una malattia di inte-resse gastroenterologico, causata dacomplicanze patologiche del reflus-so gastroesofageo (RGE). Si parla di"malattia" (MRGE) quando il reflus-so causa sintomi (pirosi, rigurgito) oquando, con la gastroscopia, si evi-denziano lesioni infiammatorie a ca-rico dell'esofago (esofagite) o ulcere.La malattia da reflusso gastroesofa-geo è una patologia in crescita co-stante e ancora troppo esposta a cure“fai da te”, per la quale manca unaconsapevolezza diffusa degli effettianche gravi sull’intero organismo.Sono 15 milioni gli italiani che sof-frono di reflusso gastroesofageo,con conseguenze significative sullaqualità della loro vita. Tuttavia, i piùnon hanno una diagnosi precisa, ri-corrono ai farmaci anti reflusso sen-za il controllo del medico e non si sot-topongono agli esami che possonotenere sotto controllo l’evoluzionedella malattia. Tra le cause riscon-trate si annoverano in particolare lecattive abitudini alimentari, stili divita non salutari e l'assunzione di pa-sti troppo abbondanti; infine sonopredisponenti tutte quelle condizio-ni che determinano un aumento del-

    la pressione gastrica, come l'obesitàe la gravidanza. A confermarlo è unaricerca dell'Osservatorio Nutrizio-nale Grana Padano svolta su un cam-pione di 7000 soggetti di età superio-re ai 25 anni che ha riportato, comein seguito all'assunzione di sostanzediverse, come cibi grassi, nicotina,caffeina, agrumi, alcolici ed anchealcuni tipi di farmaci si evidenziavauna notevole diminuzione del tonodel cardias (lo sfintere esofageo infe-riore - SEI/LES), cioè la valvola chesepara l'esofago dallo stomaco. L’Os -servatorio Nutrizionale ha indivi-duato alimenti e bevande considerati“aggressivi” (come cioccolato, carnigrasse, caffè, bevande gassate e tè) ecibi “protettivi”, come la maggiorparte della frutta ad esclusione degliagrumi (inseriti tra gli alimenti ag-gressivi), verdura e legumi (cavoli,carote eccetera), olio extravergined’oliva e pane integrale. Sono statecalcolate mediamente le porzioni in-trodotte settimanalmente da sogget-ti di entrambi i sessi, distinguendotra fumatori e non fumatori. Dalla ri-cerca è emerso che gli uomini intro-ducono un numero di porzioni setti-manali di “cibi aggressivi” maggioridelle donne. Mediamente le porzionisettimanali aggressive sono 33,6(31,5 per le femmine e 37 per i ma-schi), mentre è emerso che la quanti-tà di porzioni “protettive” introdotterimane basso, mediamente 23,3,(24,2 per le femmine e 21,9 per i ma-schi). Inoltre è emerso che, gli italia-ni assumono poca frutta e verdura,sempre meno alimenti integrali e le-

    gumi, mentre aumenta il consumodi bevande zuccherate gassate inparticolare da parte dei più giovani,il cui stile di vita prevede spesso abi-tudini non salutari come il fumo el’utilizzo di alcolici. La ricerca ha il-lustrato quindi la stretta correlazio-ne che esiste tra alimentazione e re-flusso gastroesofageo. Anche se l’ef -fetto dei diversi alimenti cambia dapersona a persona, in base a numero-si fattori e anche alla sensibi-lità personale, è possibi-le stilare alcune rego-le generali che è be-ne conoscere. Cisono infatti cibi ebevande che, acausa di un altotasso di acidità(oppure grazie al-la capacità di rilas-sare il cardias, la val-vola che impedisceall’acido di risalirenell’esofago) sono in grado di inne-scare o esacerbare i sintomi della ga-strite e del reflusso più di altri. In al-tri casi può essere il contenuto ingrassi a rendere il cibo poco adatto aipazienti con problemi di stomaco;anche alimenti nutrizionalmentepreziosi, come noci e pistacchi, sonopurtroppo ricchi di grassi che, perquanto di elevato valore biologico,possono rallentare i tempi di svuota-mento gastrico e aumentare il ri-schio di sviluppare sintomi fastidio-si. Diversi studi confermano che li-mitare il consumo degli alimenti piùproblematici è in grado di diminuire

    la frequenza e l’intensità degli attac-chi; è infine bene ricordare che i fat-tori legati al bruciore di stomaco so-no numerosi e comprendono anche:consumo di alcol, ernia iatale, fumo,alcuni medicinali, ma chi soffre diquesto problema in genere concordasul fatto che il cibo ne rappresenti lacausa principale. Seguire dei com-portamenti più sani può aiutare a ge-stire meglio anche la sintomatologia

    come: Mangiare lenta-mente: la prima dige-

    stione avviene nel-la bocca, infatti,una buona tri-turazione delcibo facilitàl’attività ga-strica. Man-giare frettolo-

    samente favori-sce il reflusso in

    quanto gli alimentiingurgitati frettolosa-

    mente hanno un più lungo tempodi permanenza nello stomaco. Preve-dere 4/5 pasti giornalieri: questo per-mette di evitare il fenomeno di maldigestione che spesso accade quandosi fanno una o due grandi abbuffategiornaliere. Maggiore è il numero dicibi a rischio nella propria dieta,maggiore sarà la probabilità di bru-ciore di stomaco e sintomi correlati.Si consiglia di evitare di coricarsi su-bito dopo i pasti, soprattutto quandopesanti o abbondanti (sarebbe neces-sario attendere almeno 3 ore) e diconsumare un pasto leggero alla se-ra. Evitare cibi e bevande gelate o bol-

    lenti. Bere acqua con regolarità: lasaliva e i liquidi proteggono le muco-se esofagee dai succhi gastrici. Smet-tere di fumare: il fumo favorisce il re-flusso, aumenta l’acidità gastrica erende più suscettibili le pareti dellostomaco agli attacchi dell’acido.Un'adeguata educazione alimentaree uno stile di vita sano è fondamenta-le, volta anche a ridurre il peso cor-poreo, soprattutto la circonferenzaaddominale. L'eccessiva presenza digrasso a livello addominale compor-ta una pressione intraddominale piùelevata del normale. La presenza diuna pressione intraddominale piùalta del normale tende a influire sul-la struttura e il funzionamento dellostomaco, in particolare del cardias;quest'ultimo, infatti, s'indeboliscedal punto di vista muscolare, dive-nendo meno efficace nel contenere isucchi gastrici nello stomaco, i qua-li, a questo punto, riescono con mag-giore facilità a risalire in esofago.

    Alla luce di ciò, è facilmente in-tuibile l'importanza che può avere,in un contesto di reflusso gastroe-sofageo e obesità, un cambiamentodell'alimentazione, la quale dovràmirare, prima, al raggiungimentoe, poi, al mantenimento del pesoforma (quindi dimagrimento e con-solidamento del nuovo peso corpo-reo). Quindi la dieta è un punto car-dine sia nella fase terapeutica chenella prevenzione. Alla luce diquanto emerge, in un piano dieteti-co specifico non possono mancare:Gli alimenti magri e ricchi di pro-teine (come carne bianca, uova, lamaggior parte del pesce, i frutti dimare ecc.), perché, diversamentedai cibi grassi, sono più facili da di-gerire, comportano meno produ-zione di succhi gastrici e aumenta-no il tono muscolare del cardias. Laverdura fresca, per il ridotto conte-nuto di grassi e zuccheri la cui di-gestione richiede una considerevo-le produzione di succhi gastrici. Icereali integrali a basso contenutodi grassi. L'ingente quantità di fi-bre dei cereali integrali assorbe isucchi gastrici dello stomaco, ren-dendo meno probabile il fenomenodel reflusso gastroesofageo. Lafrutta povera di acido citrico, comeper esempio i meloni, le pere, le me-le, le banane e i frutti di bosco, per-ché mantengono entro valori accet-tabili il tasso di acidità dello stoma-co. Inoltre se cotti o preparati inmodo inadeguato, anche i cibi indi-cati a chi soffre di reflusso gastroe-sofageo possono risultare dannosie dar luogo alla risalita in esofagodel contenuto acido dello stomaco.Pertanto, in presenza di reflussogastroesofageo, sono importantinon solo i tipi di alimenti consuma-ti, ma anche i metodi di cottura epreparazione, i quali devono esseresalutari. Rappresentano una sceltavincente ad esempio la cottura alcartoccio per il pesce o le carni ma-gre; oppure la cottura al vapore perle verdure.Biologa Nutrizionista – Perfezionatanei disturbi del Comportamento Ali-mentare – Nutrizionista presso U.O.Pediatria A.O.S.G.Moscati- Consu-

    lente HACCP, Igiene e Sicurezza Ali-mentare

    Maria Luisa D’Amore*

    Frutta e verdura dovrebberorappresentare sempre unelemento importante per lenostre diete, in quanto fonti di nu-trienti indispensabili per il mante-nimento di un buono stato di salu-te. Al giorno d’oggi però, in unmondo sempre più rivolto alla

    produzione in termini industriali e all’agricoltu -ra intensiva, è importante saper rivolgere le pro-prie scelte nutrizionali verso i prodotti di stagio-ne, quelli cioè tipici di un determinato periododell’anno.

    In particolare, gennaio è il mese che più ditutti mette a dura prova le nostre difese immu-nitarie: i grandi freddi e le piogge intense sonoda sempre legati in modo indissolubile allacomparsa delle influenze stagionali, caratte-rizzate per la maggior parte dei casi da raffred-dori e mal di gola. Ma, anche in questo caso, lanatura è pronta a darci una mano, con alimentisani e facilmente reperibili.

    Partiamo dalla frutta: a differenza delle tem-perature rigide, la frutta di gennaio si presen-ta con le tonalità calde degli agrumi, come ilrosso e l’arancio, oltre che per il verde e il giallodi mele, pere e kiwi.

    Gli agrumi sono un vero e proprio concen-trato di vitamina C, coinvolta in numerosi pro-

    cessi fisiologici come il funzionamento di enzi-mi endogeni e la risposta immunitaria; glistessi inoltre sono ricchi di acido citrico, conazione principalmente antiossidante.

    Preferire la frutta di colore rosso e arancio,ricarica anche di vitami-na A, B1, B2 e B3.

    Sulla tavola di gen-naio non possono man-care i kiwi: rinfrescanti ediuretici, oltre ad esserericchi di vitamina C si as-sociano a grandi proprie-tà lassative, grazie allapresenza di fibre; utili an-che per contrastare i di-sturbi a carattere circola-torio.

    Per molte piante l’in -verno rappresenta il pe-riodo del riposo vegetati-vo, in preparazione a stagioni di gran lungapiù miti e favorevoli; ma, fortunatamente, leverdure anti-freddo sono pronte a riempire ireparti orto-frutticoli dei nostri supermercati.

    Via libera, dunque, a broccoli, cavolfiori,verze e rape, ricchi di fibre, minerali (impor-tante il magnesio, benefico per il sistema ner-voso e per la coagulazione del sangue), vitami-ne e sostanza antiossidanti: si consumano pre-valentemente cotti, ma anche crudi sono di fa-

    cile impiego come antipasti o contorni.Il finocchio è un valido alleato per chiunque

    voglia associare il gusto ad un bassissimo indi-ce calorico; ha infatti un elevato potere sazian-te

    e digestivo, oltre adessere utilizzatocontro la formazio-ne di gas addomi-nali. È inoltre unpotente antinfiam-matorio ad azionedepurativa, so-prattutto verso fe-gato e sangue.Può essere consu-mato sia crudoche cotto.

    Anche il radic-chio rosso rap-

    presenta uno dei veriprotagonisti del mese:utile per combattere la stipsi e le difficoltà dige-stive si associa soprattutto ad una funzione de-purativa; contiene inoltre triptofano, un am-minoacido essenziale che favorisce il sonno.

    Insomma, in qualsiasi mese ci si trovi la re-gola d’oro non cambia: noi siamo ciò che man-giamo.

    Sta a noi cercare di farlo nel modo giusto.* Biologa-Nutrizionista

    Frutta e verdura, validialleati contro i malanni

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected]

    Atonio Limongelli*

    L’ambiente do-mestico nonsempre è si-curo per i bambini:numerosi sono gliaccidenti che posso-no capitare nelle ca-se di tutte le famiglie

    e nel lockdown da covid essi sonoaumentati.

    Cos’è un incidente domestico?Secondo la definizione data

    dall’Istituto nazionale di statistica(ISTAT):

    l’infortunio di tipo domestico èun incidente che presenta deter-minate caratteristiche

    • compromissione temporaneao definitiva delle condizioni di sa-lute a causa di ferite, fratture, con-tusioni, lussazioni, ustioni o altrelesioni

    • accidentalità dell’evento, chedeve essersi verificato indipen-dentemente dalla volontà umana;

    • l’evento deve essersi verificatoin una abitazione, sia all’interno diessa sia in un eventuale balcone,giardino, garage, cantina, soffit-ta, pianerottolo o scala, indipen-dentemente dal fatto che l’abita -zione sia della famiglia stessa o dialtri parenti, amici o vicini.

    Questi infortuni non sono facil-mente stimabili da un punto di vi-sta statistico, ma risultano rile-vanti a livello sanitario ed econo-mico. Gli incidenti domestici sonola prima causa di morte per inci-dentalità: se ne calcolano circa 4milioni all'anno (quelli sul lavorosono poco più di 1 milione e quellistradali sono pari circa a 300 mi-la). Per ogni incidente stradale cisono 18 infortuni domestici ed ilpicco di questi ultimi lo si ha tra i14 -25 anni quindi salgono sin dal-la prima infanzia fino ai 20 anni.

    Secondo l’Organizzazione Mon-diale della Sanità (OMS) non ri-sparmiano alcuna fascia d’età e so-no la prima causa di morte per ibambini. Rappresentano un pro-blema di grande interesse per lasanità pubblica per tutti gli eventiche inevitabilmente sono ad essilegati: disabilità, sofferenza. Leconseguenze per la salute, infatti,sono determinate da traumi di di-versa gravità che possono com-portare anche invalidità e, in molticasi, anche la morte.

    Anche sotto il profilo economicole conseguenze che essi provocanogravano sul Sistema Sanitario Na-zionale sia in termini di assistenzaimmediata sia a lungo termine pereventuali programmi riabilitati-vi.

    Ma vediamo quali sono i luoghipericolosi in casa.

    Stando a quanto riferisce il Cen-tro studi investimenti sociali (Cen-sis), nel Primo rapporto annualesul valore della sicurezza in Italia,la classifica dei luoghi domesticipiù pericolosi è la seguente:

    cucina 65%soggiorno 11%balconi /giardini 9%camera da letto 8%bagno 7%

    il luogo in cui gli italiani si sen-tono meno sicuri è la cucina, incui, a ragione, si pensa che avven-gano maggiori incidenti; • il sog-giorno e le altre camere, denuncia-te dai dati strutturali come luoghimolto a rischio, non sono affattoriconosciuti come tali; • mentresono decisamente sopravalutati irischi che si producono in bagno.

    Quello che determina questepercentuali sono: il tempo trascor-so in questi luoghi ma soprattuttoil comportamento degli abitantifamiliari.

    Difatti gli infortuni domesticidipendono da almeno tre fattori:

    • dalla qualità del sistema abita-tivo; •dalle caratteristiche dei pro-dotti che entrano in casa; • daicomportamenti individuali.

    Ma come si possono preveniregli incidenti domestici in età pe-diatrica? Occorre seguire dei con-sigli comportamentali appropria-ti e modificare l’ambiente domesti-co ove possibile.

    Principali comportamenti e di-sposizioni da suggerire ai genito-ri: 0 - 12 mesi

    Non mettere alcun cuscino in-

    gombrante nel lettino e non la-sciarvi giocattoli, potrebbero pro-vocare soffocamenti. Posizionareil bambino sempre a pancia in su.Fare attenzione alla temperaturadei liquidi: l’acqua per il bagnettoo il latte del biberon troppo caldipossono provocare ustioni. Nonlasciare mai da solo il bambino du-rante il bagnetto, non è in grado sisollevare la testa dall’acqua a cau-sa della pesantezza del cranio edella muscolatura non ancoraadeguata.

    Allacciare sempre le appositecinture quando il bambino è sedu-to nel passeggino o nel seggiolo-ne, non lasciare mai il bambino in-custodito.

    Proteggere le prese elettrichecon dispositivi adeguati in modoche non possano essere raggiuntedai bambini.

    Montare cancelletti o protezioniper bloccare l’accesso alle scale so-no presidi importanti per preveni-re cadute accidentali. Nell'areagiochi mettete sempre una coper-ta per terra o un tappetino compo-nibile ( tipo a puzzle morbidi ) maanche un box ampio può essere

    utile.Coprire tutti gli spigoli con ap-

    positi paraspigoli di gomma.1 - 2 anniTraumi ed assunzione acciden-

    tale di sostanze nocive sono preva-lenti nell'età inferiore a 4 anni, ov-vero quando il bambino cominciaa muoversi in modo autonomo edimpara a conoscere gli oggetti chelo circondano “assaggiandoli”,cioè mettendoli in bocca. Non la-sciare accendini o fiammiferi aportata di bambino, così come og-getti appuntiti o taglienti. Non la-sciare piccoli oggetti, quali adesempio monete, biglie, orecchini,ma anche cibi, come arachidi, noc-ciole ecc., a portata di bambino :possono essere ingeriti con facili-tà provocando soffocamento (par-ticolare attenzione alle piccole bat-terie rotonde che possono causaredanni tossici all’organismo). Con-servare fuori dalla portata deibambini sostanze pericolose comedetersivi, farmaci, cosmetici, ver-nici e solventi, ecc.(possibilmentesotto chiave). Non far giocare dasoli i bambini con i palloncini dilattice, se ingeriti potrebbero sof-

    focarli Non scambiare mai i conte-nitori, travasando le sostanze inbottiglie non appropriate (acquaminerale, bevande, ecc.)

    Non lasciare mai il bambino solosu un letto o un fasciatoio senzaprotezioni laterali . Dotare il letti-no di sponde alte almeno 80 cm. econ sbarre distanziate di non piùdi 8 cm.

    Posizionare delle barriere inmodo che il piccolo non riesca atoccare le fonti di calore (caminet-to, stufa, ecc..), al fine di evitarepossibili scottature. Non lasciaremai solo il bambino in prossimitàdi balconi, finestre o terrazze so-prattutto se con soglie basse o convasi, sedie o altri oggetti utilizza-bili per come gradini per arrampi-carsi

    Rendere inaccessibili le piantepresenti in casa, molte di questesono velenose e se ingerite posso-no provocare pericolose intossica-zioni.

    2 - 4 anniPer far giocare il bambino in si-

    curezza controllare sempre l’età acui sono dedicati i singoli giocat-toli, comprare sempre giocattolicon marchio CE che danno mag-giori garanzie.

    Non lasciare incustoditi reci-pienti che contengono liquidi cal-di o in ebollizione, porli su superfi-ci non a portata di mano dei picco-li, utilizzare i fornelli più inacces-sibili, posti verso la parete. Nel ca-so ci siano degli animali domesticioccorre porre attenzione al modoin cui si interagisce con loro e va-lutare i segni di impazienza di talianimali. Come pure fare attenzio-ne che il bambino non tocchi ani-mali che non conosce e senza ilconsenso del proprietario, giocan-do potrebbe importunarli deter-minando un’aggressione di tipodifensivo.

    Non sistemare vasi, sedie o mo-bili sotto i davanzali su cui i bambi-ni potrebbero salire e controllaresempre l’accesso esterno ai balco-ni con la chiusura degli infissi.

    All'aperto controllare costante-mente i bambini se giocano vicinoa pozzi, laghetti, piscine ma ancheun semplice canotto pieno di ac-qua può essere pericoloso se ilbambino è lasciato solo!

    Infine un consiglio utile per evi-tare il soffocamento dei bambinicon oggetti o cibo : su “ YouTube “ci sono dei video-tutorial che mo-strano le manovre antisoffoca-mento da corpo estraneo nei bam-bini , sono manovre facilmenteeseguibili e che tutti dovrebberoapprendere ( dai genitori ai nonnio dalle babysitter ).

    Altro dato da tenere a portata dimano in casa è il numero del Cen-tro antiveleni a cui rivolgersi incaso di ingestione di farmaci o al-tre sostanze (deodoranti, profumiecc.) .Per la nostra regione sonoattivi i numeri telefonici dell’Ospe -dale Cardarelli di Napoli disponi-bili h24 : 081 7472870 e 0815453333.Pediatra di Famiglia

    *Segretario ProvincialeFIMP Avellino (Federazione Italiana

    Medici Pediatri)

    Dall’età a cui sono dedicati i giocattoliai recipienti con liquidi, lasciati incustoditi

    u SICUREZZA. E’ la cucina il luogo più pericoloso

    Bambinie infortunidomestici

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  • Giovedì 28 gennaio [email protected] 23

    u S O C I E TA’. Non farsi sopraffare dai condizionamenti imposti dalla società

    Distrarsidalla pandemiaNecessaria una terapia idonea per allontanarsi daiproblemi creati dal momento di emergenzaGianpaolo Palumbo*

    Si è sempresaputo chedistrarsi famale, in tutti i sen-si, soprattutto sesi svolge un lavo-ro delicato che habisogno, per esse-

    re portato a termine, dellamassima concentrazione. Ladistrazione è un messaggioche la nostra mente ci inviaper farci… rallentare nel cor-rere/percorrere la vita di tutti igiorni.

    In era pre-Covid le distrazionibelle o brutte che fossero arriva-vano da tutte le parti. Soprat-tutto quelle brutte iniziavanodal rumore di sottofondo di sta-zioni di treni, di metropolitane,e finivano con le musiche assor-danti di alcuni aereoporti low-cost e mille altri esempi. Veni-vano all’attenzione di tutti im-pulsi e stimoli che facevano di-ventare irrequieti, impulsivi,irritabili, tanto che alla fineobiettivi anche alla nostra por-tata non venivano raggiunti fa-cilmente.

    Il “male” della distrazione de-riva dal fatto che ci modifica lapercezione di ciò che ci circon-da. In un mondo che continua-mente ci “allena” a distrarsi conle continue ed incessanti notifi-che di WhatsApp, le condivisio-ni su Facebook o su Istagramcon innumerevoli “gruppi” e“sottogruppi”di amici ci porta acombinare solo guai, grandi opiccoli che siano.

    Ad “allietare” la nostra gior-nata ci sono anche gli SMS o i vi-deo-sms, ovviamente sui telefo-nini semplici ma soprattuttosui tecnologici smartphone, suitablets, sugli orologi. Arrivanocontinuamente stimoli ed allar-mi dal genere più disparato chefiniscono per annullare la per-cezione del reale. Le interruzio-ni continue comportano sensa-zioni diverse della realtà. A vol-te crediamo di aver visto unqualcosa che potrebbe addirit-tura far parte del nostro imma-ginario, quindi diverso da quel-lo che pensavamo aver visto. Atal riguardo è apparso più di unanno fa su di una importante ri-vista di psicologia umana speri-mentale, edita dalla Universitàdello Stato dell’Ohio negli StatiUniti d’America, un saggio chedimostra la correlazione tra di-strazioni e distorsioni del reale.La responsabile della ricercaimprontata sulle percezioni e laperformance è ancora oggi laProf.ssa Julie Golomb, la qualeracconta che la sua intenzioneera quella di scoprire cosa suc-cede quando si presta la massi-ma attenzione ad una cosa men-tre qualcun altro interferisce.

    L’interazione con la realtà èstata provata, tra le varie speri-mentazioni pratiche, su 26 per-sone che hanno tentato di con-centrarsi su di un quadrato co-

    lorato apparso su di uno scher-mo di un computer, ma che so-no state distratte da una fonteluminosa estranea sistemata vi-cina allo schermo. E’ bastato unsemplice “distrattore“ lumino -so per far commettere ventiseierrori di riconoscimento delquadrato che si stavo guardan-do intensamente. In pratica inquesto test hanno sbagliato tut-ti i partecipanti.

    Questa lunga premessa si-gnifica che distrarsi fa male,ma l’attuale pandemia quasiimpone una terapia idonea adallontanarsi dai problemi cheha creato, crea e creerà il coro-navirus sul nostro pianeta.Questa terapia non è costituitada compresse o da flebo, ma dal-

    la perdita di coscienza delle“brutture e storture” legate alvirus.

    Nel corso di una giornata ti-po, ognuno cerca di ritagliarsialcuni scorci di tempo che rap-presentano una vera e propria“fuga per l’esistenza”; deglispazi destinati ad una pausa ri-lassante, al resoconto intorno alproprio quotidiano e, perchéno, al giudizio di sé. E’ il mo-mento in cui, spinti da quellasana “curiositas” che oggi sem-bra essere svanita, la distrazio-ne porta con sé la necessità didivertimento.

    A pensarci bene esiste ancheun fil-rouge semantico tra i duetermini perché entrambi condi-vidono il significato di separa-

    zione: divertimento implica vol-gere altrove l’attenzione, ovverol’allontanarsi da... che riecheg-gia il separarsi della distrazione(distrahère= separare). Conti-nuamente siamo protesi oltrequesta separazione, senza peròmai superarle perché vogliamocapire sempre da che cosa vo-gliamo separarci o verso cosavolgere l’attenzione. Parlando diqueste dinamiche esistenziali èimprescindibile non citare anco-ra una volta il concetto di “diver -tissement” con cui Blaise Pascalnei “Pensieri” descrive con mira-bile acume la precaria condizio-ne umana: “Io comprendo che sirenda felice un uomo col disto-glierlo dallo spettacolo delle suedomestiche miserie, occupando

    tutta la sua mente con lo studiodi ballar bene”.

    Seguendo il pensiero del fisicoe filosofo francese, l’uomo neiconfronti di una qualunque mi-seria avrebbe sempre la possibili-tà di sviare verso un quid chepossa alleggerire il peso dell’esi -stenza. Sarebbe considerabile di-strazione anche il lavoro, unamico, un incontro, un dialogoche, purtroppo, la pandemia cinega.

    La pandemia ci ha annullato laqualità della vita. Quattrocentoanni prima di Cristo Epicuro(“Lettera a Menealo”) affermava:“una salda conoscenza dei biso-gni inclina a ricondurre ogni as-senso o diniego al benessere delcorpo ed alla piena serenitàdell’anima”.

    Ed il problema oggi sono effet-tivamente i bisogni che ci leganoe ci fanno dipendere da una real-tà divenuta brutale, facendo tra-sformare il mondo in una eccel-lenza di egoismi.

    Balzando da Pascal alla più at-tuale teoria di Chomsky, il filoso-fo e saggista Statunitense, sem-bra ad un certo punto connetter-si ai tempi ed alla cultura dellanostra epoca quando si riferisceagli egoismi esercitati dai massmedia per ottenere consenso. Es-si manipolano la volontà, “di -straggono” la coscienza in modocostante e repentino, affinchénon resti il tempo per pensare.Non far pensare significa toglie-re l’attenzione da eventi ingom-branti per riversarla su altre co-se che a confronto risultano es-sere assolutamente insignifi-canti.

    Per stare con i piedi ben punta-ti per terra bisogna non farsi so-praffare da tutti i condiziona-menti, da tutte le paure che lapandemia comporta. Bisognariandare alla forza d’animo deisaggi che, secondo Francois dela Rochefoucauld: “non è altroche l’arte di tener chiuso nel cuo-re il proprio turbamento”.

    *Medico Federazione medicisportivi italiani

    SALUTE & BENESSERE

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