E RELAZIONI SOCIALI NELLO SVILUPPO RURALE IN … · a stimoli esogeni ed endogeni imputabili a...

22
1 XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI LE RELAZIONI SOCIALI NELLO SVILUPPO RURALE IN IRLANDA E ITALIA ATTRAVERSO I GRUPPI DI AZIONE LOCALE DELL’INIZIATIVA COMUNITARIA LEADER Nicola GALLUZZO 1 SOMMARIO L’animazione locale e la gestione del L.e.a.d.e.r. è avvenuta ed avviene attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL) ossia delle strutture in cui sono rappresentati tutti i soggetti economici, sociali, politici ed imprenditoriali dell’area rurale di intervento. L’obiettivo della ricerca si è soffermato sullo studio delle relazioni orizzontali e delle interrelazioni, attraverso la Social Network Analysis (SNA), che si vengono a generare all’interno del consiglio di amministrazione di due GAL aventi caratteristiche socio-demografiche similari situati in Italia e in Irlanda. La rappresentatività ha evidenziato un parziale equilibrio esistente tra tutti i soggetti privati e le istituzioni locali coinvolti nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. L’analisi dei network, sulla base della composizione dei Gruppi di Azione Locale irlandesi e italiani, ha evidenziato una situazione non identica nei consigli di amministrazione dovuta alla loro organizzazione interna in termini di rappresentatività tra soggetti privati e pubblici funzione dell’ incidenza dei fondi privati e/o pubblici. 1 Associazione studi geografico-economici delle aree rurali (Asgear), via Salaria per L’Aquila 76, 02100, Rieti, e-mail: [email protected].

Transcript of E RELAZIONI SOCIALI NELLO SVILUPPO RURALE IN … · a stimoli esogeni ed endogeni imputabili a...

1

XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI

LE RELAZIONI SOCIALI NELLO SVILUPPO RURALE IN IRLANDA E ITALIA

ATTRAVERSO I GRUPPI DI AZIONE LOCALE DELL’INIZIATIVA COMUNITARIA

LEADER

Nicola GALLUZZO1

SOMMARIO

L’animazione locale e la gestione del L.e.a.d.e.r. è avvenuta ed avviene attraverso i Gruppi di

Azione Locale (GAL) ossia delle strutture in cui sono rappresentati tutti i soggetti economici,

sociali, politici ed imprenditoriali dell’area rurale di intervento. L’obiettivo della ricerca si è

soffermato sullo studio delle relazioni orizzontali e delle interrelazioni, attraverso la Social

Network Analysis (SNA), che si vengono a generare all’interno del consiglio di

amministrazione di due GAL aventi caratteristiche socio-demografiche similari situati in Italia

e in Irlanda. La rappresentatività ha evidenziato un parziale equilibrio esistente tra tutti i

soggetti privati e le istituzioni locali coinvolti nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r.

L’analisi dei network, sulla base della composizione dei Gruppi di Azione Locale irlandesi e

italiani, ha evidenziato una situazione non identica nei consigli di amministrazione dovuta alla

loro organizzazione interna in termini di rappresentatività tra soggetti privati e pubblici

funzione dell’ incidenza dei fondi privati e/o pubblici.

1 Associazione studi geografico-economici delle aree rurali (Asgear), via Salaria per L’Aquila 76, 02100, Rieti,

e-mail: [email protected].

2

1 Introduzione

Le aziende agricole attive nelle aree rurali rappresentano una esternalità positiva molto

importante per il presidio socio-economico del territorio cui l’Unione Europea, anche in

seguito alla transizione della Politica Agricola Comunitaria da un modello produttivista ad

uno post-produttivista (Ilbery, 1998), ha inteso riconoscere una funzione fondamentale.

All’imprenditore agricolo viene assegnato il ruolo di sentinella ambientale e all’agricoltura la

funzione specifica di bene economico pubblico a carattere e di interesse transcalare e

multidisciplinare (Galluzzo, 2012a) ossia capace di coinvolgere una molteplicità di soggetti

imprenditoriali e istituzionali.

Uno sviluppo integrato e coeso del territorio rurale sia in Italia che in Irlanda è stato

mediato da un modello endogeno, che ha visto nell’approccio bottom-up l’unico elemento più

efficiente, dinamico e dirompente rispetto al passato per garantire uno sviluppo completo

delle aree rurali dell’Unione Europea (Andreoli, 1995). Questo modello di sviluppo

partecipato è stato capace di incentivare le relazioni tra tutti i soggetti coinvolti (Shucksmith,

2000), incrementando il senso di appartenenza alla comunità rurale e diminuendo quelle

distanze centro urbano-periferia-aree rurali e l’esclusione sociale, favorendo la partecipazione

e lo sviluppo del capitale sociale in termini di relazioni. La riduzione della distanza centro

periferia nelle aree rurali ha incrementato il livello di coinvolgimento sociale e di relazioni

sociali, riducendo i fenomeni di esclusione della popolazione rurale e di marginalizzazione

(O’Hara, 1998; Galluzzo, 2012b).

Per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali svantaggiate italiane e irlandesi gli attori

locali, in un approccio olistico, svolgono un ruolo insostituibile per migliorare le potenzialità

del territorio attraverso il coinvolgimento diretto delle risorse locali interne e di quelle esterne,

in termini di capitale umano e di collaborazioni reciproche, sia generando un sistema a rete

che evidenziando i punti di forza e di debolezza del territorio (Letho, Oksa, 2009) sui quali

poter intervenire con un diverso livello di coinvolgimento tra le parti coinvolte in termini

formali e di finalità perseguite. La diretta conseguenza di queste positive e interconnesse

interazioni sociali è quello di creare un sistema economico locale di reciprocità

caratterizzante lo sviluppo di un network tra i vari gruppi sociali attivi nelle aree rurali e i

soggetti portatori di interesse coinvolti nei diversi livelli (Cecchi, 2009).

Tra le prime forme di collaborazione partecipata nelle aree rurali possiamo annoverare

l’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r., che è stata introdotta dal legislatore europeo agli inizi

degli anni novanta (1989-1993), facendo seguito a quelle modifiche nella Politica Agricola

Comunitaria (PAC) iniziate con la riforma MacSharry. Gli obiettivi della riforma MacSharry

furono quelli di eliminare quelle cristallizzazioni e sclerotizzazioni nella PAC consequenziali

a stimoli esogeni ed endogeni imputabili a diverse variabili quali vincoli di bilancio,

3

all’interno dell’Unione Europea, e a seguito della ratifica e attuazione di accordi internazioni

stringenti e vincolanti, i quali non hanno più consentito una garanzia, in termini di prezzo, al

produttore ma hanno implicato un sostegno economico-finanziario allo sviluppo rurale. Nella

prima esperienza di questa nuova progettazione rurale partecipata L.e.a.d.e.r. I sono stati

coinvolti solo poche aree selezionate in Italia e in Irlanda (Matthewes, 2005); durante tale

periodo, il L.e.a.d.e.r. ha assunto una funzione di sperimentazione a carattere territoriale

limitato.

L’iniziativa comunitaria L.e.a.d.e.r. ha avuto tra i suoi obiettivi di fondo quello di

sviluppare diverse attività connesse all’attività agricola e alla ruralità, in un approccio di

network, incentrato sulle specificità e peculiarità locali, correlate con lo sviluppo rurale,

capace di integrarsi con gli interventi di finanziamento previsti da altri strumenti

programmatori del settore primario, antesignani di quelli che sarebbero diventati i Programmi

di sviluppo rurale previsti con Agenda 2000. In ciascuno Stato membro dell’Unione Europea

il L.e.a.d.e.r. I ha cercato di individuare tra gli obiettivi da perseguire nello sviluppo rurale

quello di mettere in atto strategie e azioni multidisciplinari e di implementare la

collaborazione, a vari livelli, tra enti pubblici e soggetti imprenditoriali privati, con l’obiettivo

di salvaguardare lo spazio rurale attraverso i servizi locali di animazione e sviluppo, la

formazione, il marketing integrato prodotto-turismo-territorio (luogo-persona-prodotto) e lo

sviluppo delle piccole imprese, non prettamente agricole, ma aventi una relazione indiretta

con la ruralità e i territori rurali.

La necessità di un approccio integrato, trasversale, coeso e pluriattivo risulta essere stato

un pilastro fondamentale in questi ultimi anni soprattutto per porre a soluzione ed eliminare

quelle criticità e debolezze evidenziate nei Piani di Sviluppo Rurale. Questi ultimi, in alcuni

casi, sono apparsi non più rispondenti alle reali esigenze del territorio rurale e alle sue

peculiarità, necessitando di azioni di animazione locale condivisa utile per creare quelle

relazioni sociali e quel capitale sociale fondamentale per lo sviluppo rurale. A seguito

dell’applicazione del principio di sussidiarietà, introdotto con il Trattato di Maastricht, gli enti

locali di prossimità sono divenuti responsabili dello sviluppo locale e della creazione di

network relazionali adeguati. Il L.e.a.d.e.r. ha quindi rappresentato il primo banco di prova sul

quale applicare un nuovo modello di programmazione decentrata e integrata con l’obiettivo di

promuovere e diffondere nei Paesi Membri dell’Unione Europea lo sviluppo di un capitale

sociale consolidato nelle aree rurali. Lo scopo dell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. è stato

quello di creare nei territori rurali, a rischio di esclusione socio-economica, dei centri di

animazione in grado di sopravvivere a se stessi, di fare una sintesi delle esperienze vissute e

di creare una rete di relazioni sociali in grado di ridurre la marginalizzazione delle aree rurali

(Vettoretto, 2006) e l’esclusione sociale mediante lo sviluppo rurale (Shucksmith, Chapman,

1998).

4

Lo sviluppo rurale ha tra le proprie finalità da perseguire quella di prevenire il degrado

socio-economico dei territori agricoli svantaggiati, mediante la pluriattività (Van der Ploeg et

al. 2002) e di favorire la multifunzionalità, la quale si estrinseca attraverso esternalità positive

verso tutti i settori produttivi e attori a valle e a monte delle aree rurali. La creazione di una

rete di relazioni mediante lo sviluppo di un adeguato livello di capitale sociale ha permesso,

sia in Italia che in Irlanda, di valorizzare il territorio, le sue produzioni agricole di qualità e le

sue specificità turistiche, generando, in una prospettiva di marketing territoriale integrato, i

distretti rurali e quelli agro-alimentari di qualità (Galluzzo, 2009). Tuttavia, dalla

comparazione tra le due nazione emerge come nella Repubblica di Irlanda sia più facile

individuare degli abbozzi di distretti rurali, in cui prevale un’organizzazione poco avvezza a

relazionarsi con tutte le peculiarità in termini di network locale e condivisione di saperi e dei

valori delle aree rurali.

La fase di coordinamento e di animazione locale, attraverso l’Iniziativa Comunitaria

L.e.a.d.e.r., è fondamentale per creare un effetto di promozione, imitazione e divulgazione

delle best practices fondamentali per favorire uno sviluppo coeso e per garantire un vantaggio

competitivo nei territori rurali. Il ruolo delle istituzioni, soprattutto in un ambito intermedio,

equidistante dai poteri centrali e locali, deve essere quello di divenire capofila e coordinatore

di un processo cooperativo di messa in rete e aggregativo del capitale sociale in termini di

interazioni reciproche tra tutti i soggetti attivi nelle aree rurali, fermo restando che ai soggetti

privati e ai loro rappresentanti nelle strutture gestionali spetterà il compito di vigilare al fine

di evitare squilibri e derive nella gestione dello sviluppo rurale. L’animazione locale e la

gestione del L.e.a.d.e.r. è avvenuta ed avviene attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL)

ossia delle strutture in cui venissero rappresentati tutti i soggetti economici, sociali, politici ed

imprenditoriali dell’area rurale di intervento. La letteratura ha prevalentemente riportato

analisi sugli obiettivi e funzioni del L.e.a.d.e.r. ma pochi sono stati gli studi finalizzati ad

individuare una metodologia quantitativa per valutare l’esistenza di situazioni disagevoli e

squilibrate nelle strutture operative e gestionali dello sviluppo rurale locale (GAL), con la

conseguenza che alcuni soggetti, portatori di interesse dei territori rurali e/o della ruralità in

senso ampio, fossero esclusi nel processo partecipativo-gestionale. I Gruppi di Azione Locale

(GAL) hanno rappresentato una forma di governance innovativa dello spazio rurale molto

importante perché improntata a favorire una maggiore partecipazione e coinvolgimento di

tutti i soggetti portatori di interesse, con la conseguenza di incrementare il livello di capitale

sociale delle aree rurali e di promuoverne il loro sviluppo armonico, coeso e condiviso. Il

consiglio di amministrazione (board) del GAL rappresenta il luogo all’interno del quale

avviene la gestione e la condivisione degli obiettivi inerenti lo sviluppo rurale e in cui ogni

soggetto portatore di interesse trova la sua rappresentanza.

Il capitale sociale è una diretta conseguenza e un effetto delle interazione tra i diversi

partner che lavorano sul territorio e che collaborano tra loro attraverso la realizzazione di

5

network relazionali. Gli effetti del capitale sociale sullo sviluppo rurale sono stati studiati per

definire, in diversi livelli di approccio, a livello micro, meso-livello e macro-livello, il loro

ruolo, soprattutto con l'obiettivo finale di dimostrare l'esistenza di una rete in grado di

garantire un effetto complessivo e reciproco, capace di avere delle interazioni e conseguenze

tra tutti gli stakeholders presi in considerazione all'interno della zona rurale di studio (Falk,

Kilpatrick, 2000).

Interazioni sociali tra i partner pubblici e privati, in particolare in alcune rurali svantaggiate

(Evans, Syrett, 2007) possono essere utili per garantire uno sviluppo del capitale sociale

complessivo (Trigilia, 2001) in grado di portare dei benefici a tutti gli attori coinvolti

direttamente e indirettamente. Aumentare il livello di cooperazione, sia delle diverse attività

economiche che delle parti sociali ed economiche interessate, è fondamentale per migliorare il

livello di capitale sociale in termini di interazioni efficienti ed efficaci (Durlauf, Fafchamps,

2006) e per migliorare le condizioni di sviluppo socio-economico delle aree rurali. Alcune

analisi in aree rurali di limitate dimensioni territoriali hanno evidenziato come relazioni e

interdipendenze molto strette possano avere un effetto positivo sullo sviluppo complessivo di

una zona rurale italiana anche se con ambiti territoriali limitati e geograficamente delimitati

(Nardone et al., 2010).

Il capitale sociale va inteso come una serie di interazioni tra tutti i soggetti presenti in una

determinata area al fine di garantire un coeso e armonico sviluppo socio-economico, il quale

per alcuni tratti tende a generare quell’atmosfera collaborativa tipica dei distretti (Becattini,

2000), nei quali l’informazione circola molto velocemente ed essa stessa è condivisa tra tutti i

soggetti presenti nel distretto, generando imitazione, collaborazione e cooperazione, in una

prospettiva molto simile a quanto avviene nei beni pubblici, poiché il capitale sociale genera

delle esternalità positive e non consente la escludibilità e rivalità da parte dei suoi fruitori e

promotori (Cecchi, 2009) all’interno dell’area rurale. Un incremento nella velocità di scambio

delle informazioni e la creazione di un network ha il vantaggio di ridurre i costi di produzione

(Sabatini, 2009) e di migliorare la crescita valoriale e tecnologica dell’area di studio.

In letteratura la concettualizzazione del capitale sociale è associata al capitale fisico e a

quello umano (Nardone et al, 2007; Coleman, 1988) fondamentali per promuovere uno

sviluppo sociale ed economico del territorio garantendo e generando, al tempo stesso, una

serie di relazione e di network utili per creare un vantaggio competitivo dovuto alla

conoscenza e ai saperi condivisi e reciprocamente scambiabili tra tutti i soggetti coinvolti. La

diretta conseguenza di ciò è quella di creare un background culturale condiviso, in termini di

capitale sociale nelle aree rurali, che connatura e contraddistingue un territorio da un altro

rendendolo diverso e maggiormente competitivo, dando forza ai saperi e alle relazioni sociali

e umane, le quali divengono un elemento positivamente discriminante e competitivo.

Le analisi quantitative finalizzate a valutare il valore quali-quantitativo del capitale sociale

sullo sviluppo di una comunità (Sabatini, 2003) e l'effetto che esso ha e le interazioni che è in

6

grado di produrre non sono così comuni nella letteratura e, molto spesso, non idonei a

produrre un’univoca e condivisa definizione (Sabatini, 2009). In letteratura è, infatti, possibile

osservare come ricerche sul capitale sociale siano state effettuate solo in alcuni contesti

provinciali o regionali, con l'obiettivo di interpretare e valutare l’approccio L.e.a.d.e.r.

(Nardone et al., 2006), al fine di studiarne, utilizzando un paradigma quantitativo, il ruolo e

gli effetti del capitale sociale e i suoi possibili effetti in futuro (Nardone et al., 2005) sullo

sviluppo rurale rimanendo in un ambito produttivo specifico a carattere locale, quali l’olio

extravergine di olivo biologico e nella pesca, e comunque ascrivibile a contesti produttivi

agricoli di limitata estensione territoriale (De Blasi et al. 2011; Casieri et al. 2009).

Figura 1- Gruppi di Azione Locale presenti in Italia e in Irlanda coinvolti

nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. nel periodo 2007-2013 (Fonte:

www.reteleader.it e www.nrn.ie/leader-areas)

Figura 2- Localizzazione territoriale dei due Gruppi di Azione Locale analizzati

(Fonte: www.galsabino.it e www.wcdp.ie)

7

2 Obiettivi

L’obiettivo della presente analisi è stato quello di valutare l’esistenza di reti di relazioni

che si sono generate, attraverso il capitale sociale, all’interno di due aree rurali: una a

carattere montano, a ridosso della catena Appenninica, localizzata nella provincia di Rieti e

l’altra in Irlanda nella regione del West Cork (Fig. 2). Le due aree hanno presentato delle

similitudini in termini di incidenza e importanza funzionale dell’attività agricola all’interno

del panorama economico regionale, di un turismo rurale che si estrinseca attraverso

produzioni agro-alimentari di qualità e dalla presenta di due grandi nuclei urbani (Cork e

Roma), capaci di accentuare i fenomeni di emigrazione dalle aree rurali verso i poli urbani. Le

aree rurali irlandesi, così come quelle italiane situate nelle regioni interne della penisola, si

caratterizzano per un elevato tasso di emigrazione. In particolare, nella Repubblica d’Irlanda i

flussi emigratori dalla campagna verso la capitale Dublino, hanno accentuato uno squilibrio

socio-economico dei territori rurali collocatesi a nord dell’ipotetica linea congiungente

Galway con Dublino e di quelle a sud-est, dove alta è la percentuale di popolazione impiegata

in agricoltura, superiore al valore medio nazionale 6%, e che ha costituito una grossa fonte di

occupazione per il settore delle costruzioni oramai in forte crisi economica, a svantaggio delle

attività agricole, le quali stanno riscoprendo un ritorno perché intese e individuate quale fonte

di reddito stabile e di occupazione.

Per potere valutare se nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. il Gruppo di Azione Locale

rappresenti un luogo nel quale tutte le istanze della comunità rurale locale possano trovare una

loro equilibrata sintesi, frutto dei diversi livelli di capitale sociale presenti, è stata utilizzata

una metodologia quantitativa finalizzata a stimare le relazioni che si sviluppano all’interno del

consiglio di amministrazione di ogni GAL mediante la Social Network Analysis (SNA). Lo

scopo di questa ricerca è stato quello di analizzare il ruolo e la funzione del capitale sociale,

come strumento di sviluppo e interazione tra i diversi soggetti economici, imprenditoriali e

politici, che lavorano insieme nei due Gruppi di Azione Locale analizzati, aventi quale finalità

lo sviluppo rurale in senso ampio. L’obiettivo della ricerca si è soffermato sullo studio delle

relazioni orizzontali e delle interrelazioni, attraverso la Social Network Analysis (SNA), che

si vengono a generare all’interno del board ossia del consiglio di amministrazione (Power,

1990). L’analisi dei network è risultata fondamentale per valutare le connessioni socio-

economiche e le interazioni esistenti nel consiglio di amministrazione, mediante l’impiego di

una metodologia quantitativa basata sull'effetto del capitale sociale e del suo network

relazionale, con la finalità di valutare se tutti i soggetti portatori di interesse dell’area, facente

parte del Gruppo di Azione Locale, siano stati correttamente rappresentati. L’approccio di

studio quantitativo utilizzato ha voluto valutare il capitale sociale in termini di brindging,

ossia stimare e definire la capacità, all’interno dell’area di studio, da parte dei soggetti

coinvolti, aventi una diversa origine, rappresentatività e formazione culturale e operativa, di

8

creare un network in termini di relazioni reciproche, caratterizzato da legami in grado di

creare dei ponti, ossia dei legami stabili, tra tutti gli stakeholders presenti all’interno dei

consiglio di amministrazione dei Gruppi di Azione Locali (GAL) presi in esame, in grado di

garantire uno sviluppo armonico, coeso e condiviso nelle aree rurali di studio, in cui tutte le

componenti sono rappresentate senza dare luogo a derive gestionali.

3 Metodologia

L’unità di indagine è stata costituita da due Gruppi di Azione Locale collocati nella regione

Lazio (Gal Sabino) e nella regione del Munster (West Cork).

Una prima analisi effettuata all’interno delle aree dei Gruppi di Azione Locale (GAL) presi

in esame è stato quello di definire un indice del reddito pro capite o IPI (Lunaria, 2004;

Sabatini 2009), per valutarne il livello di ricchezza tal quale, e anche in termini di

trasformazione logaritmica o IPILN, per tener conto di come ogni area rurale si collochi

rispetto al reddito obiettivo della Repubblica d’Irlanda, pari a 31.100 € e a quello italiano pari

a 24.500 €. Il reddito minimo utilizzato nella presente analisi è stato pari a 13.250 € per

l’Irlanda e 9.240 € per l’Italia; per tenere in considerazione i redditi di ciascun GAL sono stati

utilizzati i dati di reddito medio pro capite in ciascuna contea irlandese o provincia italiana

(CSO, 2012; Istat, 2012) all’interno della quale si trova il Gruppo di Azione Locale oggetto

della presente trattazione. In formule il parametro del reddito analizzato è stato il seguente:

IPI = (reddito effettivo- reddito minimo)/(reddito obiettivo- reddito minimo)

IPILN = [ln(reddito effettivo) –ln(reddito minimo)]

[ln(reddito obiettivo)- ln(reddito minimo)]

La metodologia utilizzata per valutare le interazioni in termini di capitale sociale si è

basata sull’analisi del capitale sociale nelle sue forme strutturali e relazionali proposte in

letteratura (Nardone, et al. 2007) e in una sua valutazione complessiva in termini di relazioni

funzionali (Casieri et al. 2009) attraverso l’applicazione della Network Analysis sulla

struttura del Consiglio di amministrazione dei vari GAL aventi la stessa dimensione

strutturale e funzionale, mediante un approccio quantitativo (Nardone, et al. 2010).

La dimensione strutturale, utile per evidenziare la diversa rappresentatività all’interno del

consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale, è stato calcolato quale

complemento ad 1 dell’Indice del Gini, ed è indicato come ND, ossia Network Diversity. Tale

indicatore serve per valutare se all’interno di ciascun GAL tutti i portatori di interesse siano

9

presenti e siano capaci di tutelare i loro obiettivi di sviluppo rurale armonico; in formula ND è

espresso come:

ND = 1 –[(1-Σfi2)/(1-1/k)]

Fi frequenza relativa in termini di numero di consiglieri presenti in ciascuna categoria

osservata

k numero categorie complessivamente presenti

Altro parametro utilizzato, per valutare la dimensione strutturale del capitale sociale in

ciascun Gruppo di Azione Locale, è stato l’indice di rappresentatività (IR), espresso come il

rapporto tra numero di consiglieri delle varie organizzazioni presenti in seno al board sul

totale dei membri del consiglio di amministrazione del GAL e sulla densità di popolazione,

generando in quest’ultimo caso l’indice di densità di rappresentanza (IDR) e che in formule

possono essere così indicati:

IR = Max/MGAL

Max sono i membri presenti nel Consiglio di Amministrazione del GAL in rappresentanza

dell’organizzazione x

MGAL totale membri del Consiglio di Amministrazione del GAL

IDR = Max / DDP

Max sono i membri presenti nel Consiglio di Amministrazione del GAL in rappresentanza

dell’organizzazione x

DDP densità di popolazione in abitanti per km2

La determinazione quantitativa della dimensione relazionale (DR), in termini fiduciari, è

stata ottenuta seguendo le indicazioni proposte in letteratura, espressa come rapporto tra

numero di legami esistenti e il numero massimo di legami possibili, con un valore che può

variare tra 0, assenza di relazioni, e 1 massima presenza di legami tra i soggetti considerati nel

network (Wasserman, Faust 1994; Nardone et al. 2010) e che in formule è espresso nel

seguente modo:

DR = L/[n(n-1)]

L numero delle relazioni fiduciarie

n numero di soggetti presenti nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo di Azione Locale.

10

L’analisi delle relazioni funzionali, attraverso la Network Analysis, ha preso in

considerazione le relazioni che esistono all’interno di ciascun gruppo (nodo), facente parte del

Consiglio di Amministrazione del GAL, il quale può svolgere e avere due distinte relazioni e

legami tra se stesso, indicato come ego, e gli altri gruppi all’interno del board del GAL detti

alter in maniera tale da generare un ego-network, ossia un albero delle relazioni esistenti tra i

partners, utile per definire dei sociogrammi, ossia dei grafici in grado di mettere in evidenza

tutte le relazioni dell’ego-network.

I principali indici ottenuti durante la Network Analysis sono stati i seguenti (Cordaz, 2005;

Casieri et al. 2009):

1) Densità, utile per verificare il grado di coesione nella rete. Tale indicatore è una

statistica descrittiva del livello di coesione, ossia dell’esistenza di una stringente relazione,

compreso tra 0 ed 1, la quale va necessariamente associata alla deviazione standard per

valutarne il suo scostamento dal valore medio;

2) closeness centrality è un indice in grado di misurare la vicinanza tra i vari punti

espressa come distanza in termini di sommatoria delle distanze geodetiche di ogni nodo da

tutti gli altri presenti nell’ego-network. Il valore più alto di closeness ci indica il nodo o

soggetto del consiglio di amministrazione del GAL che si trova in una posizione più o meno

centrale;

3) flowness beetweness è un indice per calcolare la direzione all’interno dell’ego-

network fornendo il valore complessivo delle relazioni centrali tra i vari soggetti analizzati;

4) beetweness centrality è un indicatore utile per valutare se c’è una posizione

predominante da parte di un gruppo portatore di interesse all’interno del consiglio di

amministrazione del Gruppo di Azione Locale;

5) nrmout degrees sono delle misure finalizzate a valutare i legami all’interno e verso

l’esterno di ciascun nodo normalizzati rispetto al valore massimo individuato;

6) size indica il numero di attori con cui ciascun ego ha un legame con più ego ed è di

fondamentale importanza per misurare la dimensione dell’egonetwork;

7) effective size è un indicatore della dimensione dell’ego-network in ciascun nodo

ottenuto eliminando le eventuali relazioni e i possibili legami ridondanti;

8) network constraint è una misura di vincolo ossia un indice utile per valutare quanto il

comportamento di un ego sia condizionato dalle connessioni degli alter cui è connesso;

9) hierarchy è una misura della gerarchia all’interno dell’ego-network, misurando la

disuguaglianza tra i vari nodi; esso è un indice per valutare la natura dei vincoli su ciascun

ego. Più alto è il valore maggiore sarà il livello dei vincoli presenti sull’ego o attore

analizzato.

11

0,42%

30,65%

8,92%

0,62%10,67%

2,01%

5,41%1,07%

8,94%

29,33%

0,45%1,52%

Formazione professionale Ammodernamento aziende agricole

Accrescimento valore aggiunto dei prodotti Sviluppo nuovi prodotti e processi produttivi

Miglioramento e creazione infrastrutture Sostegno alle produzioni di qualità

Sostegno associazioni di produttori Diversificazione attività produttive

Creazione di microimprese Incentivazione attività turistiche

Cooperazione Gestione GAL

Figura 3- Principali azioni di intervento nel Gal Sabino e percentuale di incidenza dei fondi

disponibili (Fonte: www.galsabino.it, 2012)

10,76%

8,72%

37,98%0,31%

4,42%

25,19%

1,79%0,61%

10,21%

Diversificazione attività produttive Creazione nuove imprese Incentivazione attività turistiche

Servizi alle popolazioni rurali Miglioramento e creazione di infrastrutture Conservazione rural heritage

Formazione professionale Gestione GAL Cooperazione

Figura 4- Principali azioni di intervento nel Gal West Cork e percentuale di incidenza

dei fondi disponibili (Fonte: www.wcdp.ie, 2012)

12

0 500000 1000000 1500000 2000000 2500000 3000000 3500000

Diversificazione attività produttive

Creazione nuove imprese

Incentivazione attività turistiche

Miglioramento e creazione di

infrastrutture

Formazione professionale

Gestione GAL

Cooperazione

Gal Sabino

Gal West Cork

Figura 5- Comparazione tra le misure di intervento in comune nei due Gruppi di Azione

Locale analizzati (Fonte: www.galsabino.it e www.wcdp.ie)

Tabella 1- Principali caratteristiche del Gruppo di Azione Locale Sabino (Fonte:

www.galsabino.it)

Variabile Unità di misura Valore

Popolazione n° 50.080

Superficie Km2 440,64

Densità di popolazione abitanti/km2 113,65

Municipalità n° 20

Incidenza fondi pubblici % 53,4

Incidenza fondi privati % 46,5

Partecipazione altri programmi dell’UE Si/No No

Tabella 2- Principali caratteristiche del Gruppo di Azione Locale West Cork (Fonte:

www.wcdp.ie)

Variabile Unità di misura Valore

Popolazione n° 109.000

Superficie Km2 3.150

Densità di popolazione abitanti/km2 35

Municipalità n° 6

Incidenza fondi pubblici % 47,8

Incidenza fondi privati % 52,1

Partecipazione altri programmi dell’UE Si/No Si

4 Risultati e discussione

I due Gruppi di Azione Locale hanno evidenziato una notevole diversità in termini di

misure di intervento con 12 azioni nel GAL Sabino contro le 9 misure di interevento

13

finanziate dal Gal West Cork; nell’area di studio italiana si è cercato di finanziare degli

interventi di ammodernamento delle aziende agricole, invece nel GAL irlandese un terzo dei

finanziamenti è stato usato per incentivare l’attività turistica (Figg. 3-4), con un diverso

impegno finanziario in termini di risorse complessive allocate (Fig. 5). Entrambe le aree di

studio hanno visto la partecipazione di soggetti istituzionali e privati già precedentemente

coinvolti nelle Iniziative Comunitarie L.e.a.d.e.r. II e L.e.a.d.e.r.+ e in altre azioni progettuali

dell’Unione Europea.

Le caratteristiche socio-demografiche dei due Gruppi di Azione Locale appaiono

completamente diverse:

- Il GAL Sabino si caratterizza come un’area rurale collinare, a forte vocazione agricola,

con indirizzo produttivo olivicolo-zootecnico, e agro-industriale, con aziende di limitata

estensione fortemente dipendenti dai sussidi erogati dalla Politica Agricola Comunitaria e in

grado di offrire produzioni agroalimentari di qualità certificate Dop. Questo Gruppo di

Azione Locale si colloca in vicinanza dell’area urbana romana e ha subito significativi

fenomeni di emigrazione compensata, in questi ultimi anni, da fenomeni di contro-

emigrazione; esso ha la minore estensione territoriale con la più alta densità di abitanti per

chilometro quadrato (Tab.1);

- Il Gruppo di Azione Locale West Cork si caratterizza per un’area rurale agricola con

piccole aziende lattiero-casearie; esso ha evidenziato la più bassa densità di popolazione

puntando sulla valorizzazione delle proprie risorse turistiche per rinnovare il proprio tessuto

socio-economico (Tab. 2) frutto dell’esperienza maturata nella progettazione e animazione

locale multisettoriale con le Iniziative Comunitarie L.e.a.d.e.r. I e sviluppando un proprio

marchio di valorizzazione complessiva prodotto-territorio, non potendo contare su produzioni

agro-alimentari certificate consolidate e strutturate sul mercato.

Tabella 3- Parametri di redditualità trovati nei Gruppi di Azione Locale analizzati (Fonte:

nostre elaborazioni su dati www.cso.ie e www.istat.it rilevazione 2012)

Gruppo di Azione Locale IPI IPILN

Sabino 0,58 0,94

West Cork 2,26 1,84

L’analisi dell’Indice del reddito pro capite (IPI), e della sua trasformazione in logaritmi

naturali IPILN, ha evidenziato nel territorio del Gal Sabino, a causa di livelli di reddito pro

capite molto inferiori, sia al dato medio nazionale che a quello regionale, un’area

economicamente svantaggiata cui intervenire attraverso l’adozione di politiche di sviluppo

rurale tese a migliorare la produttività aziendale nel processo di trasformazione dei prodotti,

14

mediante l’innovazione dei processi produttivi, al fine di limitare l’esclusione e la

marginalizzazione delle aree rurali (Tab. 3).

L’analisi della Network Diversity (ND) ha evidenziato una situazione abbastanza

eterogenea nei due Gruppi di Azione Locale presi in esame, con valori compresi tra 0,91 nel

GAL West Cork e 0,60 nel GAL Sabino, il che ci dimostra l’esistenza di una eterogeneità

nella composizione e nella struttura organizzativa del consiglio di amministrazione del

Gruppo di Azione Locale irlandese rispetto a quello italiano, fermo restando che viene

rispettato quanto definito dall’Unione Europea. Quest’ultima, infatti, ha da sempre auspicato

che l’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. e con essa la cellula di animazione locale, costituita

dal GAL, abbia al proprio interno tutte le rappresentanze del territorio al fine di fare una

sintesi delle loro istanze. La Network Diversity ha dimostrato come tutte le organizzazioni e i

portatori di interesse presenti sul territorio sono stati ben rappresentati, anche se i

rappresentati della partnership pubblica sono prevalenti nel Gal Sabino rispetto a quello

irlandese di West Cork, nel quale la componente privata rappresenta il 45% della

composizione complessiva del board.

L’ Indice di rappresentatività (IR) nel Gal Sabino ha confermato una maggiore

rappresentatività in seno al consiglio di amministrazione dei rappresentati della componente

pubblica e delle istituzioni locali; nel Gal West Cork l’Indice di rappresentatività ha

evidenziato un parziale equilibrio esistente tra i rappresentanti dei soggetti privati e delle

istituzioni locali, ossia della controparte politica, con una limitata partecipazione delle

associazioni professionali agricole rispetto a quanto evidenziato, invece, nel Gal Sabino.

L’Indice di densità di rappresentanza (IDR), in termini complessivi, ha evidenziato come

nel Gruppo di Azione Locale Sabino ci sia stata una minore densità di rappresentanza totale

con valori pari a 0,25; nel GAL West Cork, invece, è stato osservato il valore più alto pari a

0,57. L’analisi dell’Indice di densità di rappresentanza, tuttavia, ha dimostrato come nei

consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale sia stata sempre garantita una

eterogeneità nel consiglio di amministrazione anche se, una disamina approfondita ha

dimostrato come la componente in rappresentanza delle parte pubblica e delle organizzazioni

professionali agricole nel GAL Sabino sia stata superiore al valore 0,035 poiché caratterizzato

da un’area rurale più densamente popolata rispetto all’area di studio irlandese in cui la

problematica dell’emigrazione è ancora una forte criticità, associata ad un limitato sviluppo

demografico dei territori rurali.

La determinazione quantitativa della Dimensione relazionale (DR), in termini fiduciari, ha

evidenziato, come era lecito attendersi, essendo non omogenea anche se non squilibrata la

loro composizione, nel consiglio di amministrazione dei due Gruppi di Azione Locale

analizzati, un identico valore pari a 0.17 nel Gal Sabino e 0.26 nel Gal West Cork, il che ci

indica l’esistenza di una situazione di fiducia reciproca senza eventuali derive. Tuttavia, i

valori di questo primo parametro ci danno un’informazione di massima, la quale, per trovare

15

l’opportuna conferma nella sua validità, dovrà essere integrata dai risultati della Social

Network Analysis.

L’analisi dei network, attraverso l’analisi delle matrici costruite sulla base della

composizione dei Gruppi di Azione Locale irlandesi e italiani, ha evidenziato una situazione

non identica nei consigli di amministrazione dei due GAL dovuta alla loro organizzazione in

termini di rappresentatività tra soggetti privati e pubblici funzione, altresì, dell’ incidenza dei

fondi privati e/o pubblici.

I sociogrammi, ossia la rappresentazione grafica delle reti di network che esistono

all’interno dei consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale hanno evidenziato

l’esistenza di relazioni pluridirezionali all’interno dei consigli di amministrazione dei GAL

senza la presenza di nodi isolati, indice della diffusione e presenza di eventuali debolezze

all’interno delle strutture amministrative e gestionali del L.e.a.d.e.r. L’analisi dei sociogrammi

è stata in grado di evidenziare come, non essendoci nodi isolati, esistano dei legami molto

solidi con altri soggetti nel network; inoltre, l’ assenza di nodi pendenti, il che implica che

ogni nodo si relazioni esclusivamente solo con un altro nodo all’interno del network, ha

dimostrato l’esistenza, nel consiglio di amministrazione dei GAL analizzati, di ponti o

brindging. Tutto questi ha confermato come esista la capacità, all’interno delle due aree di

studio, da parte dei soggetti coinvolti, di creare un network in termini di relazioni reciproche,

ossia caratterizzato da legami in grado di generare dei ponti in termini di legami stabili.

La distanza geodetica media tra i vari nodi rappresenta il numero delle connessioni che in

media si instaurano tra un nodo, ossia una categoria dei soggetti considerati nel consiglio di

amministrazione del Gruppo di Azione Locale, e gli altri stakeholders. Il valore osservato è

stato pari ad 1, il che ci indica come il percorso più breve, per connettere 2 nodi, sia una

sequenza costituita da una sola connessione reciproca che va da un nodo all’altro e viceversa.

Invece, la distance based cohesion, ossia un parametro utile per verificare il grado di coesione

e di frammentazione tra gli attori del network, è stato pari a 0,6 nel Gal Sabino e 0,4 nel Gal

West Cork; tale risultato ci indica l’esistenza di un significativo e diverso livello di coesione

tra tutti i soggetti presenti nei due consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale

analizzati e l’esistenza, inoltre, di un diverso, anche se sostanzialmente basso, grado di

frammentazione del network, confermando l’esistenza di ponti relazionali stabili.

La densità è un indicatore della percentuale delle relazioni presenti nel consiglio di

amministrazione dei Gruppi di Azione Locale; essa è una variabile utile per verificare la

velocità con la quale si trasmettono le informazioni tra i nodi del network. Il risultato della

densità è stato pari a 6,0% nel GAL Sabino e 4,0% nel GAL West Cork; in entrambi, tuttavia,

si è registrata una identica deviazione standard pari a 0,48 indice che solo il 5% delle relazioni

complessive sono presenti nei diversi network con una limitata variabilità nella loro densità

totale.

16

La closeness centrality è un indice necessario per valutare la centralità in termini di

vicinanza; dall’analisi sono emersi dei valori di outcloseness prossimi a 100 in solo tre nodi

del consiglio di amministrazione del Gal Sabino e soltanto in due nodi del Gal West Cork.

Tutto questo dimostra come esista all’interno del network una posizione centrale molto utile

per effettuare le decisioni con un decisore avente una maggiore capacità di attrazione

decisionale, fermo restando che eventuali situazioni di deriva dirigista e decisionale possano

per il momento essere escluse.

L’analisi dei flussi all’interno della misura di centralità ha evidenziato un ruolo molto

importante ricoperto nel consiglio di amministrazione del Gal Sabino dal nodo associazioni

professionali e dal nodo Stato; rispettivamente nel Gruppo di Azione Locale Sabino il valore è

stato pari a 2,66 e a 2,50, con un valore medio di 1,4 ed una variazione standard pari a 1,19.

Nel consiglio di amministrazione del Gal West Cork le componenti delle Associazioni

professionali e di quelle agricole hanno avuto un valore pari a 0,5 con un valore medio pari a

0,2 ed una deviazione standard pari a 0,245. Nel consiglio di amministrazione di entrambi i

Gruppi di Azione Locale analizzati i valori trovati si sono collocati in una posizione molto

lontana dal Network Centralization Index pari a 12,84% nel Gal Sabino e 3,125% nel Gal

West Cork con un significativo scostamento dal valore centrale.

La beetweness centrality ha dimostrato la non esistenza di significative posizioni

dominanti da parte delle categorie rappresentate all’interno dei consigli di amministrazione

dei Gruppi di Azione Locale analizzati con ridotti legami in uscita da parte di ciascun nodo,

fugando ogni dubbio sulla disomogenea composizione dei GAL e sulla presenza di eventuali

posizioni centraliste e autoritarie altamente esiziali per la sopravvivenza dell’Iniziativa

Comunitaria L.e.a.d.e.r.

Le componenti facenti parte del consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale

sono cinque ossia:

1) Stato, in rappresentanza dell’autorità centrale in termine di collegamento tra comunità

locali, i privati cittadini e l’amministrazione centrale;

2) Privati ossia soggetti imprenditoriali coinvolti nell’area di studio;

3) Comunità Locali ossia le municipalità coinvolte dall’applicazione dell’Iniziativa

Comunitaria L.e.a.d.e.r.;

4) Associazioni professionali in rappresentanza dei soggetti non aventi un diretto legame

con il mondo agricolo;

5) Associazioni agricole in rappresentanza delle aziende presenti nelle diverse aree di

studio.

L’analisi della nrmout degree ha evidenziato una forte centralità nelle componenti

associazioni professionali agricole e soggetti privati (20% e 10% rispettivamente) presente nel

consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale Sabino; nel GAL West Cork le

17

componenti comunità locali (44,4%) e lo stato (33,3%) hanno evidenziato l’esistenza di ottimi

legami e una forte centralità all’interno del consiglio di amministrazione.

Tabella 4- Indici di egonetwork nel GAL Sabino

Componente Degree Effsize Efficiencess Constraint Hierachy

Stato 4 1.66 0.417 0.772 0.139

Privati 4 1.66 0.417 0.772 0.139

Comunità Locali 3 1.00 0.333 1.080 0.000

Associazioni prof.li 4 1.66 0.417 0.772 0.139

Associazioni agricole 3 1.00 0.333 1.080 0.000

Tabella 5- Indici di egonetwork nel GAL West Cork

Componente Degree Effsize Efficiencess Constraint Hierachy

Stato 2 1.00 0.50 1.389 0.000

Privati 2 1.00 0.50 1.389 0.000

Comunità Locali 2 1.00 0.50 1.389 0.000

Associazioni prof.li 4 2.50 0.625 0.725 0.288

Associazioni agricole 4 2.50 0.625 0.725 0.288

La disamina delle matrici di equivalenza strutturale attraverso la correlazione di Pearson ha

evidenziato nel Gal Sabino un’elevata densità e reciprocità nei legami tra le componenti Stato,

associazioni e tra soggetti privati e stato mentre una bassa reciprocità è stata riscontrata tra le

componenti delle comunità locali e lo stato, confermando uno strettissimo livello di

reciprocità e di legami tra le componenti 1, 2 e 4, ossia Stato, soggetti privati e associazioni

professionali . Nel Gal West Cork una forte reciprocità è stata riscontrata tra le componenti

stato e le associazioni professionali agricole avendo molti punti in comune e legami tra loro.

Gli indici di egonetwork, in grado di definire le relazioni all’interno del network, costituito

dai singoli consigli di amministrazione dei GAL irlandesi e italiani presi in esame, hanno

avuto tutti valori positivi (Tabb.4-5); tuttavia, essendo limitata la dimensione e la consistenza

del consiglio di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale, un egonetwork limitato ha

consentito di evidenziare dei risultati molto elevati nelle componenti stato, privati ed

associazioni all’interno del consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale Sabino

con una non ridondanza delle osservazioni effettuate (effective size) con 4 livelli di

interazione. Nel Gal West Cork l’egonetwork ha evidenziato dei risultati molto elevati nelle

tre componenti del consiglio di amministrazione stato, privati e comunità locale.

Il network constraint, ossia il vincolo nella rete di relazioni, ha avuto un segno positivo il

che ci dice come esistano delle relazioni positive e dirette del capitale sociale con elevati

condizionamenti da parte degli altri soggetti presenti nel network analizzato anche se, i livelli

di gerarchia nei due Gruppi di Azione Locale analizzati sono variati notevolmente. In

conclusione l’analisi ha dimostrato l’esistenza di un alto grado di coesione, una bassa

18

frammentazione e un consiglio di amministrazione, nei Gruppi di Azione Locale analizzati,

non sbilanciato anche se le conseguenze in termini di composizione e consistenza numerica

dei membri nel consiglio di amministrazione ha un suo peso nella gerarchia e nelle relazioni

reciproche.

5 Conclusioni

La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un livello molto alto di fiducia e di condivisone

degli obiettivi da raggiungere tra tutti i soggetti componenti il consiglio di amministrazione

dei Gruppi di Azione Locale analizzati evitando delle pericolose derive di gestione, le quali

soffocherebbero lo sviluppo socio economico dei territori rurali presi in considerazione,

dimostrando, invece, l’esistenza di alti valori di capitale sociale e di interazione presenti nelle

aree di studio. L’aver partecipato alle Iniziative Comunitarie proposte dal L.e.a.d.e.r., fin dai

primi anni novanta, ha avuto il benefico effetto di consolidare nel corso del tempo delle

strutture di animazione, progettazione e programmazione dello sviluppo rurale con positivi

effetti sullo sviluppo del capitale sociale, in particolare nel Gal West Cork. Tutto questo

appare essere abbastanza consolidato, in maniera differente nei GAL analizzati, anche se, in

alcuni casi, la partecipazione di soggetti privati appare abbastanza limitata così come la

rappresentatività delle parti sociali rispetto alla componente pubblica.

Il presente studio ha confermato il ruolo e la necessità delle interazioni tra tutti i soggetti

pubblici e privati nella programmazione e nell’animazione delle aree rurali quale elemento

fondamentale e imprescindibile per la crescita e lo sviluppo del capitale sociale senza che ci

siano state delle situazioni accentratrici e di squilibrio tra i vari nodi o attori attivi nei consigli

di amministrazione.

La presenta di soggetti privati, in rappresentanza diretta delle istanze da affrontare

attraverso l’approccio bottom-up, ha avuto la positiva e diretta conseguenza di incrementare il

tasso o livello di capitalizzazione sociale presente sul territorio, autoalimentano un percorso di

relazioni sociali, scambio di informazioni e saperi locali molto utile per generare dei primordi

di distretto rurale, ancora poco diffusi nelle aree rurali irlandesi ma non in quella del Gal

Sabino, in cui prevalgono alcune produzioni di qualità certificate con un mercato ben

consolidato.

L’elevato livello di eterogeneità evidenziato all’interno dei Gruppi di Azione Locale

analizzati è stato uno strumento molto utile per incrementare lo sviluppo del capitale sociale

facendo si che nessun soggetto potesse sentirsi escluso da un processo di sviluppo rurale

plurisettoriale. Tuttavia, dalla disamina dei dati è emerso come all’interno dei consigli di

amministrazione sia presente una democrazia rappresentativa che impone ad ogni membro di

19

proporre le istanze della base, che egli rappresenta senza partigianerie, se il fine ultimo e

fondamentale che si vuole ottenere sia quello di garantire uno sviluppo rurale condiviso.

Le implicazioni politiche dell’approccio quantitativo nella valutazione del capitale sociale

sono molto importanti poiché con tale metodologia si riesce ad avere un indicatore valido per

stimare il livello di partecipazione e di interazione nello sviluppo territoriale di tutti i soggetti

coinvolti e per evitare che si creino degli squilibri, i quali potrebbero sfociare in situazioni

disagevoli nella gestione integrata e nello sviluppo armonico e condiviso delle aree rurali

accentuandone, invece, la marginalizzazione sociale ed economica, l’esclusione dalla

partecipazione attiva ai percorsi di sviluppo, riducendo il senso di partecipazione alla

comunità rurale, incrementandone, conseguentemente, il livello di esclusione. Per garantire

una sostenibilità delle aree rurali nel lungo periodo, in termini economici e sociali, sarebbe

opportuno consolidare i Gruppi di Azione Locale andando ben oltre la loro naturale scadenza

operativa prevista. I GAL, infatti, devono essere considerati delle cellule organiche al

territorio rurale, capaci di garantire uno sviluppo armonico e di diffondere i saperi appresi

inerenti la ruralità in senso ampio. Tutto questo eviterebbe di non disperdere il patrimonio di

animazione e di promozione sul territorio, necessario pilastro per le aree rurali a rischio

marginalizzazione, formatosi in termini di capitale sociale ed umano, facendo diventare i

Gruppi di Azione Locale, un nucleo di supporto ad un percorso di sviluppo partecipato, in

grado di rafforzare il senso di appartenenza alle aree rurali e capace di proteggere l’ambiente

rurale da possibili fenomeni di degrado.

6 Bibliografia

Andreoli M. (1995). Gli strumenti per l’attuazione della politica di coesione europea: il caso

di studio dell’Irlanda. In: (a cura di G. Cannata). Atti del XXXI Convegno di studi SIDEA,

Campobasso 22-24 Settembre 1995. Il mulino Bologna, 463-532.

Becattini G. (2000). Il distretto industriale. Rosenberg & Sellier, Torino.

Casieri A., De Gennaro B., Medicamento U., Roselli L. (2009). Capitale sociale e

performance economica: un’applicazione al sistema di produzione dell’olio extravergine di

oliva della provincia di Bari. Economia agro-alimentare, 11 (1), 7-23.

Cecchi C. (2009). Social capital in rural areas: public goods and public services. In (eds.):

Arnason A., Shucksmith M., Vergunst J. Comparing rural development. Ashgate.

Coleman J. (1988). Social capital in the creation of human capital. American Journal of

Sociology, 94, 95-120.

Cordaz D. (2005). Le misure dell’analisi di rete e le procedure per loro elaborazione mediante

UCINET V. In: (Salvini A). L’analisi delle reti sociali. Risorse e meccanismi. Ed Plus,

Pisa University Press.

20

CSO (Central Statistics Office). (2012). Statistical factors about your country.

http:/www.cso.ie.

De Blasi G., De Boni A., Roma R. (2011). Capitale sociale e redditività della filiera della

pesca in Puglia. Economia Agro-alimentare, 13 (1), 179-200.

Durlauf, S.N., Fafchamps, M. 2006. Social capital. In: (eds. Aghion P., Steven D). Handbook

of Economic Growth. Elsevier.

Evans, M., Syrett, S. (2011). Generating social capital? The social economy and local

development. European Urban and Regional Studies, 14, 55-74.

Falk, I., Kilpatrick, S. (2000). What is the social capital? A study of interaction in a rural

community. Sociologia Ruralis, 40, 87-109.

Galluzzo N. (2009). Agriturismo e distretti per la valorizzazione delle aree rurali. Aspetti

generali e applicativi su alcuni casi di studio. Aracne, Roma.

Galluzzo N. (2010). Ruolo e funzione socio-economica dell'agricoltura italiana per la

salvaguardia delle aree rurali. Aracne, Roma.

Galluzzo N. (2011). I fondi di pre-adesione nei Paesi Europei Centro-Orientali: una breve

analisi. Ermes servizi editoriali integrati, Roma.

Galluzzo N. (2012a). Training and rural development in some countries of the European

Union. Journal of Agricultural Science and Technology, 4, 461-470.

Galluzzo N. (2012b). Lo sviluppo rurale in Irlanda e in Italia attraverso l’Iniziativa

Comunitaria L.e.a.d.e.r. Braille Gamma Srl, Cittaducale.

Ilbery B. (1998). The geography of rural change. Harlow Longman.

Istat. (2012). Annuario statistico italiano on line su http:/www.istat.it.

Letho E., Oksa J. (2009). Network for local development: aiming for visibility, products and

success. In: (eds. Arnason A., Shucksmith M., Vergunst J.). Comparing rural development.

Ashgate.

Lunaria (2004). Come si vive in Italia? Qualità sociale, diritti umani, ambiente, politiche

pubbliche regione per regione. Lunaria, Roma.

Matthewes A. (2005). Agriculture, rural development and food safety. In: (eds. O’Hagan O.

and Newman C.). The economy of Ireland. Gill & Macmillan, Dublin.

Nardone, G., Sisto, R., Lopolito, A. (2005). Partenariato locale e capitale relazionale

potenziale in provincia di Foggia. Quaderno 19 del Dipartimento di Scienze Economiche,

Matematiche e statistiche dell’Università agli studi di Foggia. On the website:

www.dsems.unifg.it/q1905.pdf.

Nardone, G., Sisto, R., Lopolito, A. (2006). Il capitale sociale nelle politiche di sviluppo

rurale: l’esperienza dell’IC L.e.a.d.e.r.+ in provincia di Foggia. Rivista di Economia

Agraria, 62, 65-89.

Nardone, G., Sisto, R., Lopolito, A. (2010). Social Capital in the LEADER Initiative: a

Methodological Approach. Journal of Rural Studies, 26, 63-72.

21

O’Hara P. (1998). Action on the ground: models of rural development practice. Galway, Irish

rural link.

Sabatini F. (2003). Capitale sociale e sviluppo economico. Working paper dei dottorandi.

Università La Sapienza, Roma. On the website:

www.129.3.20.41/eps/mic/papers/0307/0307004.pdf

Sabatini, F. (2009). Social capital as social networks: A new framework for measurement and

an empirical analysis of its determinants and consequences. The Journal of Socio-

Economics, 38, 429-442.

Shucksmith M. (2000). Endogenous development, social capital and social inclusion:

perspective from Leader in the UK. Sociologia Ruralis, 40, 208-218.

Shucksmith M., Chapman P. (1998). Rural development and social exclusion. Sociologia

Ruralis, 38, 225-242.

Trigilia C. (2001). Social capital and local development. European Journal of Social Theory,

4, 427-442.

Van der Ploeg, J. D., Long, A. and Banks, J. (2002). Living countryside: rural development

process in Europe. The state of art. Doetinchem: Elsevier.

Vettoretto (2006). Politiche pubbliche come bricolage ed effetti di innovazione territoriale:

l’esperienza Leader II nelle periferie dello sviluppo. In: (a cura di Cavazzani A., Gaudio

G., Sivini S.). Politiche, governance e innovazione per le aree rurali. Studi e ricerche

INEA. Edizioni scientifiche italiane, Napoli.

Wasserman S., Faust K. (1994). Social network analysis: methods and applications.

Cambridge University Press, Cambridge.

22

ABSTRACT

The rural development by a local animation is a good tool to protect the marginalization of

rural areas. Therefore since the 1990s the European Union has stimulated throughout the

L.e.a.d.e.r approach a new model of development in rural territories using a bottom-up

method. In this case the Local Action Groups are the main pillar to guarantee a correct

representation of all local needs and of all economic agents.

The objective of this paper is to analyse horizontal relationships and interrelations, through

the Social Network Analysis (SNA), inside the board of directors of two Local Action Groups

in Italy and in Ireland. The structure and organization in the board has underlined a partial

equilibrium among all private subjects, public administrations and local institutions involved

in the L.e.a.d.e.r. project.

The analysis of networks, according to the composition of the Irish and Italian LAGs, has

pointed out a non identical situation in two analysed boards of directors, which is directly

correlated to the organization in terms of members and stakeholders and in particular it is

depend on the incidence of the public or private funds on the total amount of economic

resources.