È passata la tempesta, ora inizia il lavoro vero · DI REMIGIO RUSSO inalmente è tornato ... di...

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DI REMIGIO RUSSO inalmente è tornato il tempo sereno con giornate quasi primaverili. Eppure, neanche due settimane fa il maltempo ha flagellato il Lazio con temporali e trombe d’aria arrivando a mettere in ginocchio importanti porzioni di territorio, come a Cassino oppure nel Sud pontino, da Terracina – con mezza città ridotta a un ammasso di macerie – a Fondi e Sperlonga. Si piangono anche tre morti. Due a Castrocielo, in provincia di Frosinone e a Terracina (Latina), dove le vittime sono state colpite da alberi caduti sulle loro vetture mentre viaggiavano sulle strade locali, il 29 ottobre scorso. A qualche giorno di distanza, in ospedale, è deceduta un’anziana ospite di una casa di riposo evacuata a Terracina, sempre a causa del maltempo. La poveretta di 87 anni si era infortunata durante la fuga, in quanto la tromba d’aria stava facendo crollare la struttura. Proprio quest’ultima vicenda segna anche una svolta nella cronaca di tali eventi. La Procura di Latina ha avviato un’inchiesta disponendo l’autopsia sul corpo della donna e il sequestro della casa di riposo “Curzio Salvini” di Terracina. Nei giorni scorsi, gli agenti del locale Commissariato di Polizia e il personale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Latina hanno eseguito un sopralluogo nell’edificio e acquisita diversa documentazione. Sarà l’inchiesta a chiarire le eventuali responsabilità. Resta da ultimare la conta dei danni alle abitazioni e alle strutture delle imprese. Da parte sua la regione Lazio, con il presidente Zingaretti ha subito dichiarato la calamità regionale. Nel frattempo il Governo ha deliberato lo stato di emergenza per 11 regioni, compreso il Lazio, stanziando 53,5 milioni di euro. «Quello che ribadiamo – ha specificato Zingaretti quando ha visitato Terracina – è la nostra richiesta di un atto forte da parte del Governo sulla fiscalità, con la sospensione, per le attività commerciali, delle contribuzioni fiscali. La Regione verificherà poi, per quanto riguarda l’edilizia privata, attraverso quali forme si possa intervenire». Il conto potrebbe essere F salato. La Coldiretti Lazio stima danni all’agricoltura per 30 milioni di euro. Le province di Roma e Latina, con 118 aziende danneggiate, sono quelle più colpite, spiega una nota di Coldiretti. A Viterbo è andato in crisi il settore zootecnico, mentre Frosinone ha avuto danni nei boschi, ma non la caduta di alberi. Molti non lo direbbero, ma l’agricoltura ha affossato anche Roma, che è il comune agricolo più grande d’Europa; 58mila ettari di superficie coltivata con quasi 22 aziende agricole. Nella zona di Rieti il forte vento, i temporali e la grandinata record del 21 ottobre hanno messo in ginocchio soprattutto il comparto olivicolo, all’inizio di una campagna olearia già molto difficile con un calo di produzione superiore anche del 50% in alcune aree. «I numeri parlano chiaro, siamo in piena emergenza – ha spiegato David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – è necessario che vengano attivate al più presto le misure di sostegno per le aziende agricole, dalla moratoria sui mutui agli sgravi contributivi, passando per l’attivazione della misura 5.2 del Programma Sviluppo Rurale che prevede il sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiato». Uno sguardo al futuro arriva invece dalle Acli, il cui presidente provinciale di Latina, Maurizio Scarsella, ha ricordato che «per cura del territorio però si intende anche la manutenzione di tante aree degradate» e rilancia la proposta di collaborazione tra amministrazioni comunali e Terzo settore. Intervento deciso anche quello del Forum 015, l’organizzazione che nella diocesi di Latina riunisce le associazioni laicali che guardano alla Dottrina sociale della Chiesa. Il suo portavoce Nicola Tavoletta ricorda: «Non serviva bloccare i fondi e il piano nazionale Italiasicura, quando era da tutti condiviso per prevenire le fragilità del territorio, come il dissesto idrogeologico. Ha funzionato, invece, nella emergenza la filiera degli enti territoriali. Siamo pronti a collaborare a soluzioni di prevenzione e cura dell’ambiente per non trovarci sempre nell’emergenza». emergenza Piogge e nubifragi: alcuni consigli per evitare rischi a prevenzione – attraverso manutenzione e il controllo di strade, sotto- passi, canali di scolo, alberature e infrastrutture – è il metodo migliore per evitare rischi nel caso di piogge abbondanti, nubifragi o alluvioni. Qualora u- no di questi eventi sorprenda all’esterno delle proprie abitazioni, i consigli della protezione civile (info dettagliate su www.protezionecivile.gov.it) sono quelli di fare attenzione, in ambiente urbano, al passaggio in sottovia e sot- topassi, evitare di passare su ponti o vicino agli argini dei corsi d’acqua ed al- lontanarsi da zone allagate. Se si è in macchina, il consiglio è anche di mo- derare la velocità o fermarsi per una sosta. In casa propria, invece, è oppor- tuno evitare di scendere in cantine, seminterrati o garage, a forte rischio al- lagamento. Inoltre è sconsigliato uscire per mettere al sicuro l’automobile. Per le situazioni di emergenza, nella provincia di Roma con prefisso 06, è at- tivo il Nue (Numero unico per le emergenze) 112, (www.regione.lazio.it/rl/112/) mentre nelle altre province i cittadini possono chiamare i numeri 112 (cara- binieri), 113 (polizia), 115 (vigili del fuoco) e 118 (emergenza sanitaria). L l’incontro I giovani sono risorsa per il domani uello del primo incontro di Missio Giovani Lazio che si tiene oggi a Roma in via della Storta 783 è un sogno che si realizza proprio nel- l’anno del Sinodo. Il desiderio che sta dietro la sua nascita è quello di essere una “incubatrice” di bachi da seta. Infatti, il cammino dei ragazzi è come una novella via della seta che si sviluppa nel Lazio a partire dal seme che il giovane Mar- co Fazari ha custodito nel suo cuore e fatto sboc- ciare con l’esperienza diocesana del Volest (vo- lest.wordpress.com) di Porto e Santa Rufina. Pian piano attraverso il “tam tam” del Convegno Mis- sionario Giovanile 2018 si è formato un piccolo gruppo di ragazzi che è pronto a far germoglia- re i semi di nuovi bachi da seta che lo Spirito San- to depone nel cuore di tanti giovani. L’incontro affronta temi quali la diseguaglianza economi- ca, la cultura dello scarto e il cibo. Questo rap- presenta la possibilità di generare un ambiente in cui far fiorire questi semi di “Missio ad Gen- tes”, una specie preziosissima, che solo a partire dai ragazzi può diffondersi. Mariano Salpinone Q La Coldiretti regionale calcola una stima di trenta milioni di euro, per i danni causati dal maltempo; Roma e Latina le zone più colpite, con 118 aziende danneggiate I danni del maltempo a Roma e nel Lazio (foto, Romano Siciliani) È passata la tempesta, ora inizia il lavoro vero L EDITORIALE CREATO È DONO SERVE CULTURA CHE LO RISPETTI ROCCO PEZZIMENTI* entre le immagini scorrono impietose sui mezzi d’informazione televisiva, e mostrano gli sconvolgimenti di territori e paesaggi ad opera del maltempo dei giorni scorsi, si rinnova nel pensiero dell’uomo il senso di smarrimento che lo aggredisce quando la forza della natura si rivela con questo volto pericoloso e drammatico. L’interrogativo che più angoscia è questo: ma come, siamo ancora in balìa degli eventi naturali? Non avevamo dominato la natura? Che delusione, per l’uomo moderno, fare esperienza della fragilità della sua condizione, messa a repentaglio dalla banalità delle piogge abbondanti! Eh sì che i tanti moniti provenienti dai movimenti ecologisti e ambientalisti avevano già sottolineato i pericoli connessi a pianificazioni urbanistiche e territoriali che non tenevano conto delle conseguenze della cementificazione spavalda e dello sviluppo territoriale imprudente. Mai come oggi, però, s’avverte non solo il bisogno di attivare politiche ambientali responsabili e consapevoli dei rischi idrogeologici, ma di ascoltare le parole di papa Francesco, per cui «siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza» (Laudato sì, § 53). Prima ancora di regole e vincoli legislativi, c’è bisogno di una cultura che corregga la visione viziosa dell’«antropocentrismo dispotico», secondo la quale l’uomo concepisce se stesso come un predatore, che usa e abusa dei beni del creato assecondando ogni sua passione, infischiandosene degli altri (in particolare i poveri) e delle future generazioni. Non è solo una nuova mentalità ecologica, che dovremmo adottare, ma un’autentica ecologia integrale, quella delineata dalla Laudato si’, che sappia superare le ingannevoli illusioni circa il progresso tecnologico come soluzione di ogni problema e il mercato economico come struttura in grado di soddisfare anche le esigenze ecologiche (§ 190). Il legame che ogni persona vive con l’ambiente naturale dovrebbe aiutarci ad apprendere una verità tanto nuova quanto antica: si sta bene solo se si sta bene insieme. Risolveremo i problemi del dissesto ambientale quando vivremo in armonia con il creato e in comunione con tutti. * docente di Filosofia politica alla Lumsa M Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 11 novembre 2018 generazione giovani è una storia nota nella Bibbia che parla di un gio- vane. Lo incontriamo per la prima volta al marti- rio di santo Stefano. È un ragazzo; e, gli assassini de- pongono i mantelli ai suoi piedi. Il suo nome è Saulo, come il primo re di Israele. Un ebreo tutto d’un pezzo. Dirà che era irreprensibile. Non pensate, quindi, ad un giovane dissoluto o lascivo o non so che. Pensate ad un giovane rampante. A uno che avanza senza problemi nella scala sociale ed ha una dirittura morale da far in- vidia. Così lo reincontriamo un po’ più avanti negli Atti. È incaricato di mettere alle strette la nuova setta dei “cri- stiani”. Un compito di prestigio che fa comprendere co- me da portaborse sia diventato, poi uno importante. Ep- pure non per questo lo ricordiamo. Ma perché ebbe un momento di totale conversione. Di cambiamento di rot- ta. Gesù gli apparve. Gli cambiò la vita. “Gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome” dirà il Signore. Da giovane rampante ad appestato, chiacchierato, per- seguitato. Penso ai nostri tempi. A come ci sembra im- possibile dire il Vangelo alle nuove generazioni. Anche Saulo era irraggiungibile dalla parola della Chiesa del- l’epoca. Eppure tutto cambiò. Persino il suo nome. Non bisogna temere. La provvidenza divina sa come agire per convertire anche chi sembra irraggiungibile. Francesco Guglietta C La chiamata di Dio raggiunge chiunque Grazie al microcredito si fanno nuovi progetti che guardano al futuro a pagina 2 Supplemento di Far nascere frutti di giustizia Dialogo con Alex Zanotelli er 12 anni ha vissuto a Korogocho, una delle barac- copoli che attorniano Nairobi, la capitale del Kenya. Oggi vive a Napoli nel rione Sanità, tra i quartieri più antichi e degradati della città, dove porta avanti le sue battaglie per la giustizia e la pace. Sarà il missionario e giornalista Alex Zanotelli il prossimo relatore del Gim – Giovani Impegno Missionario –, il cammino proposto ai giovani dai 18 ai 35 anni che vedrà la sua seconda tappa domenica 18 novembre, alle 10, nella casa generalizia dei Missionari Comboniani (Eur, via Luigi Lilio 80). Tra i te- mi affrontati durante l’incontro, patrocinato dall’Ufficio regionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza episcopale del Lazio e realizzato con la media partnership di Lazio Sette, ci saranno la contraddittorietà dei mes- saggi e la difficoltà di compiere scelte, che avranno come filo conduttore il Vangelo di Marco (4,1–25) e l’invito a “germinare frutti di giustizia”, a fare scelte coraggiose e o- perare per il bene comune. Non mancheranno riferimenti alla figura di Comboni e alla sua idea di “salvare l’Africa con l’Africa”. I giovani potranno dialogare con uno dei mis- sionari più noti d’Italia e sperimentare le conoscenze ac- quisite attraverso i laboratori proposti per la giornata. Anna Moccia P ALBANO AL VIA LA SCUOLA DI MANAGEMENT a pagina 3 ANAGNI IL SALUTO DEI PELLEGRINI a pagina 4 CIVITA C. UN NUOVO ANNO ALL’ALBERTO TROCCHI a pagina 5 CIVITAVECCHIA LE ORAZIONI IN FAMIGLIA a pagina 6 FROSINONE LA RISPOSTA È NELLA PREGHIERA a pagina 7 GAETA COM’ERA LA CITTÀ NEL MEDIOEVO a pagina 8 LATINA GRUPPO SCOUT FSE FESTA PER I 50 ANNI a pagina 9 PALESTRINA IL CLERO IN ASCOLTO DELL’APOCALISSE a pagina 10 PORTO S.RUFINA CHIARA CORBELLA TESTIMONE DI FEDE a pagina 11 SORA UN MESSAGGIO DI RINASCITA a pagina 13 TIVOLI NUOVA CHIESA A CAMPOLIMPIDO a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI L’EPOCA DEL DIGITALE LA SFIDA EDUCATIVA a pagina 12

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DI REMIGIO RUSSO

inalmente è tornato il temposereno con giornate quasiprimaverili. Eppure, neanche

due settimane fa il maltempo haflagellato il Lazio con temporali etrombe d’aria arrivando a mettere inginocchio importanti porzioni diterritorio, come a Cassino oppure nelSud pontino, da Terracina – conmezza città ridotta a un ammasso dimacerie – a Fondi e Sperlonga. Sipiangono anche tre morti. Due aCastrocielo, in provincia di Frosinonee a Terracina (Latina), dove le vittimesono state colpite da alberi cadutisulle loro vetture mentre viaggiavanosulle strade locali, il 29 ottobrescorso. A qualche giorno di distanza,in ospedale, è deceduta un’anzianaospite di una casa di riposo evacuataa Terracina, sempre a causa delmaltempo. La poveretta di 87 anni siera infortunata durante la fuga, inquanto la tromba d’aria stavafacendo crollare la struttura. Proprioquest’ultima vicenda segna ancheuna svolta nella cronaca di tali eventi.La Procura di Latina ha avviatoun’inchiesta disponendo l’autopsiasul corpo della donna e il sequestrodella casa di riposo “Curzio Salvini”di Terracina. Nei giorni scorsi, gliagenti del locale Commissariato diPolizia e il personale delDipartimento di Prevenzione dell’Asldi Latina hanno eseguito unsopralluogo nell’edificio e acquisitadiversa documentazione. Saràl’inchiesta a chiarire le eventualiresponsabilità. Resta da ultimare laconta dei danni alle abitazioni e allestrutture delle imprese. Da parte suala regione Lazio, con il presidenteZingaretti ha subito dichiarato lacalamità regionale. Nel frattempo ilGoverno ha deliberato lo stato diemergenza per 11 regioni, compresoil Lazio, stanziando 53,5 milioni dieuro. «Quello che ribadiamo – haspecificato Zingaretti quando havisitato Terracina – è la nostrarichiesta di un atto forte da parte delGoverno sulla fiscalità, con lasospensione, per le attivitàcommerciali, delle contribuzionifiscali. La Regione verificherà poi, perquanto riguarda l’edilizia privata,attraverso quali forme si possaintervenire». Il conto potrebbe essere

F

salato. La Coldiretti Lazio stimadanni all’agricoltura per 30 milionidi euro. Le province di Roma eLatina, con 118 aziende danneggiate,sono quelle più colpite, spiega unanota di Coldiretti. A Viterbo è andatoin crisi il settore zootecnico, mentreFrosinone ha avuto danni nei boschi,ma non la caduta di alberi. Moltinon lo direbbero, ma l’agricoltura haaffossato anche Roma, che è ilcomune agricolo più granded’Europa; 58mila ettari di superficiecoltivata con quasi 22 aziendeagricole. Nella zona di Rieti il fortevento, i temporali e la grandinatarecord del 21 ottobre hanno messoin ginocchio soprattutto il compartoolivicolo, all’inizio di una campagnaolearia già molto difficile con un calodi produzione superiore anche del50% in alcune aree. «I numeriparlano chiaro, siamo in pienaemergenza – ha spiegato DavidGranieri, presidente di ColdirettiLazio – è necessario che vengano

attivate al più presto le misure disostegno per le aziende agricole, dallamoratoria sui mutui agli sgravicontributivi, passando per

l’attivazione della misura 5.2 delProgramma Sviluppo Rurale cheprevede il sostegno a investimenti peril ripristino dei terreni agricoli e del

potenziale produttivo danneggiato».Uno sguardo al futuro arriva invecedalle Acli, il cui presidenteprovinciale di Latina, MaurizioScarsella, ha ricordato che «per curadel territorio però si intende anche lamanutenzione di tante areedegradate» e rilancia la proposta dicollaborazione tra amministrazionicomunali e Terzo settore. Interventodeciso anche quello del Forum 015,l’organizzazione che nella diocesi diLatina riunisce le associazioni laicaliche guardano alla Dottrina socialedella Chiesa. Il suo portavoce NicolaTavoletta ricorda: «Non servivabloccare i fondi e il piano nazionaleItaliasicura, quando era da tutticondiviso per prevenire le fragilitàdel territorio, come il dissestoidrogeologico. Ha funzionato,invece, nella emergenza la filieradegli enti territoriali. Siamo pronti acollaborare a soluzioni diprevenzione e cura dell’ambiente pernon trovarci sempre nell’emergenza».

emergenza

Piogge e nubifragi: alcuni consigli per evitare rischia prevenzione – attraverso manutenzione e il controllo di strade, sotto-passi, canali di scolo, alberature e infrastrutture – è il metodo migliore per

evitare rischi nel caso di piogge abbondanti, nubifragi o alluvioni. Qualora u-no di questi eventi sorprenda all’esterno delle proprie abitazioni, i consiglidella protezione civile (info dettagliate su www.protezionecivile.gov.it) sonoquelli di fare attenzione, in ambiente urbano, al passaggio in sottovia e sot-topassi, evitare di passare su ponti o vicino agli argini dei corsi d’acqua ed al-lontanarsi da zone allagate. Se si è in macchina, il consiglio è anche di mo-derare la velocità o fermarsi per una sosta. In casa propria, invece, è oppor-tuno evitare di scendere in cantine, seminterrati o garage, a forte rischio al-lagamento. Inoltre è sconsigliato uscire per mettere al sicuro l’automobile. Per le situazioni di emergenza, nella provincia di Roma con prefisso 06, è at-tivo il Nue (Numero unico per le emergenze) 112, (www.regione.lazio.it/rl/112/)mentre nelle altre province i cittadini possono chiamare i numeri 112 (cara-binieri), 113 (polizia), 115 (vigili del fuoco) e 118 (emergenza sanitaria).

L

l’incontro

I giovani sono risorsa per il domaniuello del primo incontro di Missio GiovaniLazio che si tiene oggi a Roma in via della

Storta 783 è un sogno che si realizza proprio nel-l’anno del Sinodo. Il desiderio che sta dietro lasua nascita è quello di essere una “incubatrice”di bachi da seta. Infatti, il cammino dei ragazziè come una novella via della seta che si sviluppanel Lazio a partire dal seme che il giovane Mar-co Fazari ha custodito nel suo cuore e fatto sboc-ciare con l’esperienza diocesana del Volest (vo-lest.wordpress.com) di Porto e Santa Rufina. Pianpiano attraverso il “tam tam” del Convegno Mis-sionario Giovanile 2018 si è formato un piccologruppo di ragazzi che è pronto a far germoglia-re i semi di nuovi bachi da seta che lo Spirito San-to depone nel cuore di tanti giovani. L’incontroaffronta temi quali la diseguaglianza economi-ca, la cultura dello scarto e il cibo. Questo rap-presenta la possibilità di generare un ambientein cui far fiorire questi semi di “Missio ad Gen-tes”, una specie preziosissima, che solo a partiredai ragazzi può diffondersi.

Mariano Salpinone

Q

La Coldiretti regionalecalcola una stima di trenta milioni di euro, per i dannicausati dal maltempo;Roma e Latina le zone più colpite, con 118aziende danneggiate

I danni del maltempo a Roma e nel Lazio (foto, Romano Siciliani)

È passata la tempesta,ora inizia il lavoro vero

L ’ E D I T O R I A L E

CREATO È DONOSERVE CULTURACHE LO RISPETTI

ROCCO PEZZIMENTI*

entre le immagini scorronoimpietose sui mezzid’informazione televisiva, e

mostrano gli sconvolgimenti diterritori e paesaggi ad opera delmaltempo dei giorni scorsi, sirinnova nel pensiero dell’uomo ilsenso di smarrimento che loaggredisce quando la forza dellanatura si rivela con questo voltopericoloso e drammatico.L’interrogativo che più angoscia èquesto: ma come, siamo ancora inbalìa degli eventi naturali? Nonavevamo dominato la natura? Chedelusione, per l’uomo moderno, fareesperienza della fragilità della suacondizione, messa a repentagliodalla banalità delle pioggeabbondanti! Eh sì che i tanti monitiprovenienti dai movimenti ecologistie ambientalisti avevano giàsottolineato i pericoli connessi apianificazioni urbanistiche eterritoriali che non tenevano contodelle conseguenze dellacementificazione spavalda e dellosviluppo territoriale imprudente.Mai come oggi, però, s’avverte nonsolo il bisogno di attivare politicheambientali responsabili econsapevoli dei rischi idrogeologici,ma di ascoltare le parole di papaFrancesco, per cui «siamo invecechiamati a diventare gli strumentidi Dio Padre perché il nostropianeta sia quello che Egli hasognato nel crearlo e risponda al suoprogetto di pace, bellezza epienezza» (Laudato sì, § 53).Prima ancora di regole e vincolilegislativi, c’è bisogno di una culturache corregga la visione viziosadell’«antropocentrismo dispotico»,secondo la quale l’uomo concepiscese stesso come un predatore, che usae abusa dei beni del creatoassecondando ogni sua passione,infischiandosene degli altri (inparticolare i poveri) e delle futuregenerazioni. Non è solo una nuovamentalità ecologica, che dovremmoadottare, ma un’autentica ecologiaintegrale, quella delineata dallaLaudato si’, che sappia superare leingannevoli illusioni circa ilprogresso tecnologico come soluzionedi ogni problema e il mercatoeconomico come struttura in gradodi soddisfare anche le esigenzeecologiche (§ 190). Il legame cheogni persona vive con l’ambientenaturale dovrebbe aiutarci adapprendere una verità tanto nuovaquanto antica: si sta bene solo se sista bene insieme. Risolveremo iproblemi del dissesto ambientalequando vivremo in armonia con ilcreato e in comunione con tutti.

* docente di Filosofia politica alla Lumsa

M

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 11 novembre 2018 generazione giovani

è una storia nota nella Bibbia che parla di un gio-vane. Lo incontriamo per la prima volta al marti-

rio di santo Stefano. È un ragazzo; e, gli assassini de-pongono i mantelli ai suoi piedi. Il suo nome è Saulo,come il primo re di Israele. Un ebreo tutto d’un pezzo.Dirà che era irreprensibile. Non pensate, quindi, ad ungiovane dissoluto o lascivo o non so che. Pensate ad ungiovane rampante. A uno che avanza senza probleminella scala sociale ed ha una dirittura morale da far in-vidia. Così lo reincontriamo un po’ più avanti negli Atti.È incaricato di mettere alle strette la nuova setta dei “cri-stiani”. Un compito di prestigio che fa comprendere co-me da portaborse sia diventato, poi uno importante. Ep-pure non per questo lo ricordiamo. Ma perché ebbe unmomento di totale conversione. Di cambiamento di rot-ta. Gesù gli apparve. Gli cambiò la vita. “Gli mostreròquanto dovrà soffrire per il mio nome” dirà il Signore.Da giovane rampante ad appestato, chiacchierato, per-seguitato. Penso ai nostri tempi. A come ci sembra im-possibile dire il Vangelo alle nuove generazioni. AncheSaulo era irraggiungibile dalla parola della Chiesa del-l’epoca. Eppure tutto cambiò. Persino il suo nome. Nonbisogna temere. La provvidenza divina sa come agireper convertire anche chi sembra irraggiungibile.

Francesco Guglietta

’C

La chiamata di Dioraggiunge chiunque

Grazie al microcreditosi fanno nuovi progettiche guardano al futuroa pagina 2

Supplemento di

Far nascere frutti di giustizia Dialogo con Alex Zanotelli

er 12 anni ha vissuto a Korogocho, una delle barac-copoli che attorniano Nairobi, la capitale del Kenya.Oggi vive a Napoli nel rione Sanità, tra i quartieri

più antichi e degradati della città, dove porta avanti le suebattaglie per la giustizia e la pace. Sarà il missionario egiornalista Alex Zanotelli il prossimo relatore del Gim –Giovani Impegno Missionario –, il cammino proposto aigiovani dai 18 ai 35 anni che vedrà la sua seconda tappadomenica 18 novembre, alle 10, nella casa generalizia deiMissionari Comboniani (Eur, via Luigi Lilio 80). Tra i te-mi affrontati durante l’incontro, patrocinato dall’Ufficioregionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenzaepiscopale del Lazio e realizzato con la media partnershipdi Lazio Sette, ci saranno la contraddittorietà dei mes-saggi e la difficoltà di compiere scelte, che avranno comefilo conduttore il Vangelo di Marco (4,1–25) e l’invito a“germinare frutti di giustizia”, a fare scelte coraggiose e o-perare per il bene comune. Non mancheranno riferimentialla figura di Comboni e alla sua idea di “salvare l’Africacon l’Africa”. I giovani potranno dialogare con uno dei mis-sionari più noti d’Italia e sperimentare le conoscenze ac-quisite attraverso i laboratori proposti per la giornata.

Anna Moccia

P◆ ALBANOAL VIA LA SCUOLADI MANAGEMENT

a pagina 3

◆ ANAGNIIL SALUTODEI PELLEGRINI

a pagina 4

◆ CIVITA C.UN NUOVO ANNOALL’ALBERTO TROCCHI

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIALE ORAZIONIIN FAMIGLIA

a pagina 6

◆ FROSINONELA RISPOSTAÈ NELLA PREGHIERA

a pagina 7

◆ GAETACOM’ERA LA CITTÀNEL MEDIOEVO

a pagina 8

◆ LATINAGRUPPO SCOUT FSEFESTA PER I 50 ANNI

a pagina 9

◆ PALESTRINAIL CLERO IN ASCOLTODELL’APOCALISSE

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINACHIARA CORBELLATESTIMONE DI FEDE

a pagina 11

◆ SORAUN MESSAGGIODI RINASCITA

a pagina 13

◆ TIVOLINUOVA CHIESAA CAMPOLIMPIDO

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIL’EPOCA DEL DIGITALELA SFIDA EDUCATIVA

a pagina 12

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

In un convegno a Roma è stato presentato«Yes I Start Up», progetto di microcredito che aiuta i giovani ad avviare aziende; nella regione presenti 20 sportelli informativi

Concorso «TuttixTutti», anche il Lazio tra i vincitori

DI AURELIA DAMIANI

un’istantanea della ‘Chiesa in uscita’la lista dei dieci premiati dell’edizione2018 del concorso Cei–8xmille

‘Tuttixtutti’, tra cui figurano anche dueparrocchie laziali, Santa Maria dellaFiducia, in zona Casilina, a Roma e quelladel Sacro Cuore di Grottaferrata, ai CastelliRomani. L’appuntamento ogni annoprende il polso alle parrocchie italiane doveda tempo sono sempre più numerosi iprogetti sociali. La Cei ogni anno li mettein luce attraverso questa selezione. Seprima classificata a livello nazionale è lacomunità dei Ss. Pietro e Paolo, a Catania,

alle parrocchie della nostra regione sonoandati comunque riconoscimentiimportanti. La comunità della zonaCasilina si è vista riconoscere 10 mila europer la sua “Casa della Misericordia”,presidio con cibo, abiti, medicina di base esportello lavoro, aperto al territorio dove,don Gerardo Di Paolo e i suoicollaboratori, registrano che «il 30% diabitanti vive al di sotto della soglia dipovertà, ossia con meno di 9.500 eurol’anno». Nona, tra quasi 600 comunitàpartecipanti da tutta Italia, la parrocchia diGrottaferrata: al gruppo di don FrancoCirulli sono andati 2 mila euro per i corsidi informatica e robotica destinati a giovanie anziani con il progetto “Tutti inLabOratorio”. Segnali, questi, di come laChiesa risponda secondo il Vangeloall’impoverimento della città. Organizzatoogni anno dal Servizio Promozione dellaCei, il concorso mira a far conoscere lemigliori pratiche caritative dell’intero Paese

e dar loro risorse. I contributi provengonodai fondi 8xmille e le comunità checandidano i loro interventi sociali siimpegnano a diffondere – in riunioni oeventi organizzati ad hoc – il sistema disostegno economico alla Chiesa, che tutti ifedeli sono chiamati ad alimentare, con lafirma e con le offerte per il sostentamentodel clero. A supporto della missioneecclesiale oggi, dall’annuncio ad interventiche restituiscano fiducia, seppure con unevidente ruolo di supplenza. «Siamorimasti colpiti dallo spirito d’iniziativa delleparrocchie che hanno aderito al bandonazionale presentando progetti validi emolto interessanti. Il loro numero cresce dianno in anno, così come quello degliincontri formativi sul sovvenire, che fannoconoscere comunione e trasparenza nellamessa in comune dei fondi destinati allaChiesa» ha evidenziato Matteo Calabresi,responsabile del Servizio Promozione Cei.Iscrizioni e selezioni per l’edizione 2019 da

febbraio prossimo. Informazioni sul sitowww.tuttixtutti.it oltre che su Facebook(https://www.facebook.com/CeiTuttixTutti/) e Twitter(https://twitter.com/CeiTuttixTutti). Non èla prima volta che il Lazio si aggiudica ilcontest. Nel 2017 era toccato al piano‘Scuolaxtutti’ della parrocchia di SanGiovanni Battista a Cesano (Roma),doposcuola di qualità promosso da donFederico Tartaglia e collaboratori perrispondere all’emergenza educativa diun’area di 10 mila abitanti: si era vistoriconoscere 4 mila euro. Nel 2016 inveceprimo a livello nazionale fu il progettodella parrocchia romana Gesù DivinSalvatore, a Tor de’ Cenci: 15 mila europremiarono la tenacia di don Cicero Joséde Almeida e del suo team di giovaniimpegnati a dare vita a corsi di formazioneprofessionale per idraulico ed elettricistamirati a creare una cooperativa dimanutentori.

È

Una presenza capillare,anche nei paesi montani

Dopo la valutazionedella proposta, si stilaun piano finanziario e si tengono dei corsifinalizzati a preparare i ragazzi, mettendoliin grado di realizzare la loro idea di autoimprenditorialità

La spinta giustaper creare lavoro

DI IGOR TRABONI

ià il nome è tutto unprogramma: “Yes I Start Up”.La sintesi di questo progetto –

che va a coinvolgere le singole realtàterritoriali del Paese, Lazio compreso– realizzato dall’Ente nazionaleMicrocredito in collaborazione conAnpal (Agenzia nazionale politicheattive del lavoro) nell’ambito di

GGaranzia Giovani, è altrettantoesplicativa: attività diaccompagnamento all’avvio diimpresa e supporto allo start up dinuove idee. Un progetto mirato adindividuare, coinvolgere e formare i“Neet” (Not in education,employment or training), ossia igiovani tra i 18 e i 29 anni che nonstudiano, non si formano e nonlavorano, per aiutarli a concretizzarela loro idea di impresa attraverso losviluppo di un business plan. Unavolta accolti e terminata questaprima fase, potranno accedere alfinanziamento del fondo rotativochiamato “SELFIEmployment”, checonsiste in un prestito senzainteressi e senza la necessità digaranzie reali e/o personali perimporti che vanno da 5mila a50mila euro. Nei giorni scorsi a Roma si è tenutoun convegno dedicato al progetto“Yes I Start Up” – con unprogramma molto fitto e lapartecipazione qualificata di variesperti e di rappesentanti di diverseregioni a portare le significative

esperienze di vari territori – perpresentare contenuti e finalità. Si ètrattato di una scelta logistica noncasuale, visto che in tutto il Laziosono già attivi più di 20 sportelliinformativi del microcredito adisposizione dell’utenza e nella solaRoma ce ne sono tre in particolarededicati esclusivamente al selfemployment. Un’attività diconsulenza, accompagnamento efinanziamento già partita e che sisviluppa soprattutto nelcommercio. Tra i finanziamentiandati a buon fine nel Lazioquello per un asilo nido, un centroestetico ed una pizzeria siatrazionale che per celiaci.«Per la prima volta – ha detto tral’altro Mario Baccini, presidentedell’Ente nazionale per ilMicrocredito – partner pubblici eprivati si uniscono per formare lacreazione di impresa e, per lapresentazione della richiesta alFondo. Il microcredito supporta igiovani Neet attraverso i nostrisportelli informativi“Retemicrocredito”, attivi presso 160

comuni, Centri per l’impiego,Camere di Commercio, Università.Oltre 60 sportelli, tra i 160 dellaRetemicrocredito, svolgono anchefunzione di accompagnamento esupporto personalizzato. Una retesempre attiva e consolidatasi neltempo attraverso il lavoro deinostri esperti».La presentazione della domanda dicontributo al fondo avvieneattraverso il portale Invitalia cheagisce come soggetto gestore. “Yes Istart UP” si pone in continuità conl’intervento “Crescere Imprenditori”,realizzato con Unioncamere fino atutto il 2017. I risultati si vedono: insoli due mesi, ad esempio, sono statiselezionati poco meno di 250soggetti attuatori, con la formazionedi oltre 700 docenti e l’avvio di circa50 corsi. In particolare, i primi sonopartiti il 20 luglio scorso, mentrealtri 25 sono stati messi inprogramma dallo scorso mese disettembre ed 8 sono quelli che sisono conclusi. Più di 30 sono igiovani pertanto già formati e prontiper l’accesso al finanziamento.

na concreta applicazione delmicrocredito sul territorio. Il

racconto dell’esperienza sul campodi Alessio Zambon, responsabiledello Sportello della comunitàmontana “Sabini, Tiburtini,Cornicolani e Prenestini”. Su quale tipo di territoriooperate?Si tratta per la maggior parte dipiccoli paesi, fatta eccezione perrealtà un po’ più grandi comePalombara Sabina, Castel Madama eMarcellina, e quindi con i problemitipici della carenza di lavoro, dellospopolamento, dei giovani chevanno via. La sede è a Tivoli, chenon fa parte della comunitàmontana, ma che è il centro piùgrande della zona, peraltro vicino aGuidonia, altra area ricca diopportunità. Perché questa idea di dotare lacomunità montana di un talestrumento?Proprio per dare una risposta alleemergenze del territorio, grazie allalungimiranza del presidente LuiginoTesti. La dimensione sovracomunaleviene anche incontro alle esigenzedei singoli comuni, che sono perl’appunto piccoli e non hannorisorse per potersi dotare di unastruttura autonoma. Nel concreto, come agisce losportello?Iniziamo dalla consulenza perquelle persone, giovani e non, chevogliono avvicinarsi al mondodell’impresa e del lavoro. Dopo unaprima valutazione della richiesta, siillustrano le opportunità dellastessa, ma anche i passi da fare. Non

tutti sanno, ad esempio, che peraprire un bar o una pizzeria bisognafare dei corsi appositi, avere unlocale con una certa destinazioned’uso e così via. Non basta dire:voglio aprire questa attività, vogliomettermi in proprio. Noi aiutiamoanche a muoversi in quella che ètutta la normativa, compresa quellafiscale. Quindi si arriva alla propostadel microcredito. Siete attivi da circa due anni: inquesto tempo quante personesono passate da voi?Direi non meno di 200–250. Diqueste, un 20% circa è poi andatoavanti, con lo strumento del“selfiemployment” o attraverso altricanali. Che tipo di attività vengono poifinanziate con questi strumentidell’ente per il microcredito?Abbiamo seguito progettisoprattutto nel settore delcommercio, come bar e pizzerie.Ma, anche per un centro estetico, unfranchising per cartucce distampanti, per servizi energetici,prodotti agricoli trasformati eprodotti per animali. Le richiestearrivano soprattutto da giovani chevogliono mettersi in proprio dopoaver avuto un’esperienza lavorativabreve, ma che non hannodisponibilità finanziaria liquida eneppure grandi appoggi economicidalle famiglie. Hanno quindidifficoltà a farsi ascoltare dallebanche e noi li aiutiamo, tanto piùche il “selfiemployment” permette,con garanzie zero, di riceverecomunque un aiuto.

Igor Traboni

U

l microcredito è uno strumentoche ha lo scopo di rispondere al-

le esigenze di coloro che presenta-no difficoltà di accesso al creditotradizionale. Non vuole però rap-presentare solo un prestito di pic-colo importo, ma un’offerta inte-grata di servizi finanziari e non.Possono accedervi imprese indivi-duali e lavoratori autonomi titola-

ri di partita Iva da non più di 5 an-ni e con massimo 5 dipendenti, maanche società di persone, societàtra professionisti, S.r.l. semplifica-te e società cooperative, titolari dipartita Iva da non più di 5 anni econ massimo 10 dipendenti. Peraccedervi bisogna recarsi in unadelle banche convenzionate e pre-sentare la richiesta. Poi si verrà as-

sistiti da un tutor, che aiuterà a ca-pire anche se l’idea imprenditoria-le è realizzabile. Il finanziamentosi può utilizzare per acquisto di be-ni o servizi connessi all’attività; re-tribuzioni di nuovi dipendenti o so-ci lavoratori; corsi di formazione;ripristino capitale circolante; ope-razioni di liquidità. Info: www.mi-crocredito.gov.it

ITutti i passi da fare per mettersi in proprio

Dieci le parrocchie premiate, tra cui quella di Santa Maria della Fiducia a Roma e quelladel Sacro Cuore a Grottaferrata

AlessioZambon,responsabile dello Sportellomicrocreditoa Tivoli

istruzioni

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 11 novembre 2018

Con «Idroluppolo» i birrifici diventano competitividroluppolo» ha appena vinto laStartCupLazio 2018, competizioneper le migliori idee di impresa. È una

startup (accompagnata da Lazio Innova,società in house della regione Lazio) chefacilita il processo di produzione delluppolo. Nasce da un’idea di AlessioSaccoccio, laurea in economia e ingegneriadella qualità, master in europrogettazione ereti di impresa. Nel 2016, raccontal’ideatore «alcuni amici si trasferirono aLondra per aprire un birrificio artigianale(Brewheadz) e iniziarono a lamentaredifficoltà nel reperire il luppolo per laproduzione della birra». Cominciò così adinteressarsi al tema. Notò che il costo delprodotto era elevato e che il 99% di esso èimportato, mise in relazione questi dati conil numero crescente di birrifici artigianali.Capì che questo poteva diventare unbusiness. Allora studiò la pianta, per

comprenderne punti di forza e debolezze(condizione climatiche, agenti patogeni,difficoltà di coltivazione) che la rendonocosì preziosa e riuscì a trovare dellesoluzioni per innovarne la produzione.«Con Idroluppolo risolviamo tutte lecriticità della pianta, la coltiviamo in serra,tutelandola da agenti atmosferici. Il suoloviene sostituito da un substrato inerte cheimpedisce la trasmissione di agentipatogeni, dunque non usiamo pesticidi emodulando la soluzione nutritivapossiamo conferire nuovi aromi e nuovisapori ai luppoli rendendo uniche le birredei nostri clienti», spiega Saccoccio. Lasoluzione nutritiva è la ricchezza di questastratup. E’ in grado di potenziare lacaratteristiche organolettiche e aromatiche«agendo sugli elementi che del luppolo nefanno una pianta officinale, quindi conriscontri interessanti nel campo della

nutraceutica, cosmetica e medicinaomeopatica». La seconda importanteinnovazione è il sensore “Iot”, il qualeinserito nella pianta campione comunica aldatabase i valori vitali della stessa così daindirizzare il cliente nella gestione dellapianta per ottenere un prodotto finale inlinea con le specifiche qualitative diIdroluppolo. Il team è formato da altri due esperti:Alessandro Cinelli già titolare di Agronova eCarlo Muzi, ricercatore biochimicoall’università Tor Vergata. Durante ilpercorso si sono aggiunti Maurizio Andolfie Sarita La Rocca (LazioInnova), KatyaCarbone (Crea), Mauro Marra (Universitàdi Tor Vergata), Matteo Boni e EgidioPalumbo (Birrificio Pontino). A maggio Idroluppolo ha realizzato laprima serra di 100 mq con 100 piante di 4varietà diverse e a settembre la prima

produzione di luppolo idroponico. Ilraccolto è ora al birrificio Pontino cheprodurrà la prima birra idroponicaEuropea. Ora Alessio e il suo team sono allaricerca di finanziatori per allestire la primaserra da 1000 mq in grado di produrre 2,4tonnellate di luppolo essiccato. Intendonoanche migliorare tutto ciò che riguarda ilprodotto. L’obiettivo è creare la rete diImprese Idroluppolo. «Questa – concludeSaccoccio – comprenderà tutti i produttoriche utilizzano la nostra tecnologia e oltrealla consulenza e il trasferimento di knowhow, forniremo il servizio di essiccazione eimmagazzinamento del luppoloprevedendo anche la vendita sia tramitecontratti ma anche online per soddisfare leesigenze del crescente pubblico deglihomebrewers». Per approfondire c’è lapagina Facebook Idroluppolo e la [email protected]. (9. segue)

Caratteristiche aromatiche ottenute con una soluzione nutritiva efficace;il sensore Iot controlla la crescitaper coltivare un prodotto di qualità

Oltre l’ostacolo. Storie di startupdi Simone Ciampanella

Parrocchia del Sacro Cuore a Grottaferrata

Un momento del convegno di presentazione del progetto, tenuto a Roma, presso la sala Spazio Europa

Un luppolo

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OGGI68ª Giornata del ringraziamento

19–23 NOVEMBREEsercizi spirituali del clero presso laCasa Hotel Sacro Cuore, Strada delBrozzo 12, 06126 Perugia.

21 NOVEMBREGiornata delle claustrali

25 NOVEMBRERitiro dei cori diocesani a Santa PaolaFrassinetti, Fiumicino

11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 11 novembre 2018

Quel volto dove sorride Dio

Un’associazione per il processorascorsi i cinque anni dalla morte diChiara Corbella Petrillo, tempo indica-

to dalla Chiesa come prudente per iniziareuna causa di beatificazione, è nata l’asso-ciazione Chiara Corbella Petrillo. Ne fannoparte i membri del Rosary Group: testimo-ni dei fatti accaduti negli anni del suo ma-trimonio con Enrico Petrillo. L’associazioneaveva il primo scopo di interloquire con laChiesa perché fosse avviata la causa. E il 21settembre il cardinale Angelo De Donatisl’ha iniziata, dopo il nulla osta del vescovoReali per il trasferimento di competenza daPorto-Santa Rufina, diocesi in cui Chiara èmorta, a Roma. Oltre a diffondere la testi-monianza di Chiara, l’associazione si occu-pa ora di raccogliere le offerte per sostene-re i costi del processo, che implica la pro-duzione di documenti e la collaborazionedi professionisti. Chi volesse fare una dona-zione può visitare il sito www.chiaracorbel-lapetrillo.it o utilizzare il codice IBANIT67K0832703258000000001735(SWIFT/BIC: ROMAITRR) intestato a Associa-zione Chiara Corbella Petrillo. (S.Cia)

T

Rivoltella sull’era digitaleon Pier Cesare Rivoltella, do-cente dell’Università cattolica di

Milano e fondatore e direttore delCremit, prosegue sabato prossimo ilcorso interdisciplinare sull’appren-dimento nel tempo della rete, or-ganizzato dalla Pfse Auxilium di Ro-ma. In questo secondo incontro ilcorso approfondirà l’aspetto edu-cativo del digital age. L’intervento ruoterà attorno al tema“Il futuro entra in classe: “smontare”e “montare” significati”. Per infor-mazioni: www.auxilium–pfse.org.

C

DI SIMONE CIAMPANELLA

opo l’avvio della sua causa dibeatificazione, avviata nella Chiesa diRoma il 21 settembre, i genitori di

Chiara Corbella Petrillo racconteranno lavita della figlia nella diocesi di Porto–SantaRufina, dove è morta sei anni fa a Pian dellaCarlotta, nelle colline di Cerveteri. RobertoCorbella e Maria Anselma Ruzziconi, hannogià incontrato la comunità diocesana nellaGiornata dei malati di tre anni fa, lasciandoun ricordo vivo e diffuso. Venerdì prossimoalle 20.45 nella parrocchia di Borgo SanMartino a Cerveteri (piazza Borgo SanMartino, 10) daranno ancora testimonianzadel coraggio di questa giovane serva di Dio.Parleranno della santità del suo sorriso comerisposta a prove dolorose, dove il sensodell’esistenza può smarrirsi oppure trovareuna fiducia inattaccabile. La storia di Chiaraè una conferma continua di questa fede. Nasce nel 1984 a Roma. Cresce in unafamiglia cattolica e con la madre frequenta

una comunità del Rinnovamento nelloSpirito. A 18 anni incontra Enrico Petrillo aMedjugorie, si piacciono e si mettonoinsieme. Un fidanzamento normale con altie bassi. Si lasciano si riprendono e poi sisposano ad Assisi nel 2008. Chiara è incinta,ma dai controlli emerge una gravemalformazione: la bambina haun’anencefalia. I due decidono di portareavanti la gravidanza, Maria Grazia Letizianasce il 10 giugno 2009 e muore dopo poco

D

più di mezz’ora. Alcuni mesi dopoChiara è di nuovo in attesa, ma albambino è diagnosticata unamalformazione viscerale alle pelvicon assenza degli arti inferiori.Davide Giovanni nasce il 24giugno 2010 e muore poco dopo.Un terzo figlio èin arrivo, è sano.Durante lagravidanza Chiarascopre di avere uncarcinoma allalingua, subisce ilprimo dei dueinterventi previsti

per asportare la massatumorale. Potrà fare ilsecondo solo dopo lanascita del piccolo. Laragazza decide di rinviare lecure per proteggere il figlio. Francesco vieneal mondo il 30 maggio 2011. E il 3 giugno laneo mamma può effettuare il secondointervento e iniziare la terapia. Ma il “drago”,come Chiara chiama il suo male, si è estesoin troppi organi. All’inizio del 2012 Chiara è

consapevole di essere una malata terminale.Assieme alla sua famiglia si prepara alpassaggio nella casa di campagna diCerveteri.Muore il 13 giugno 2012 a mezzogiorno e il16 viene celebrato il suo funerale a Romanella chiesa di Santa Francesca Romana dal

cardinale Agostino Vallini.Da allora, ma già quanto erain vita, Chiara ha attrattotanta gente: la sua storia,vissuta accanto a Enrico,interroga il cristiano sullasua fede e pone domande achi non la ha. Roberto eMaria Anselma hannoimparato cosa sia la santitàdalla testimonianzaquotidiana della figlia,l’hanno scoperta nellanormalità delle sue parole,

della sua ironia, della sua carità: quella diuna ragazza innamorata della vita. Assieme aloro, il 16 novembre, potremo scoprirequesta “ordinarietà” piena di fede di chisaputo cercare, credere e scegliere. Quasi inrisposta all’invito di san Giovanni Paolo II,

che farà da filo conduttore all’incontro:«Coraggio – scrive il Papa polacco –, lasantità è possibile, è possibile in qualunquesituazione, nonostante i condizionamentidel male. Alla crisi del nostro tempo puòdare una risposta adeguata solo una grandefioritura di santità». La sua storia suwww.chiaracorbellapetrillo.it.

Il canto di Enrico Petrillonrico Petrillo ha scritto «Amore mio», il cantoeseguito durante il suo matrimonio con Chiara

Corbella, lo ha eseguito anche durante il suofunerale. Il testo parla del loro amore attraversoDio: «Ora siamo una cosa sola in te/ difendiquesto nostro sì a te/ ti vedrò per sempre nel suocuore/ mi vedrai per sempre accanto a lei/ fino aquando tu lo vorrai».

E

anno accademico

DI MARIA ANTONIA CHINELLO

a Messa presieduta martedì scorsoda don Ángel Fernández Artime,gran cancelliere dell’università Auxi-

lium, ha aperto il 64° anno accademi-co dell’ateneo di Selva Candida. Nell’o-melia il salesiano ha sottolineato l’im-portanza del Sinodo: un «punto di nonritorno» per lanciare ogni comunità e-ducativa in percorsi di accompagna-mento attivi e fattivi dei giovani. AncheMadre Yvonne Reungoat, vice gran can-celliere, ha parlato in proposito di unmomento storico affascinante in cui «a-prire nuovi orizzonti di risposta e di in-contro con i giovani, entrando nella“periferia della cultura”, accompa-gnando cammini aperti alla differen-za e al dialogo». Centrale nella matti-nata la relazione della preside suor Pi-na Del Core, sull’anno trascorso. La re-ligiosa ha posto l’accento sulle istanzeemerse dal documento finale del Si-nodo: «Realtà e futuro in educazionesi incontrano quando si riesce a fare iconti con il cambiamento: educare nelcambiamento e al cambiamento».Ad Alessandro Rosina, docente di de-mografia dell’Università cattolica del Sa-cro Cuore di Milano, è stata affidata laprolusione, che ha avuto per tema “Gio-vani e futuro. Quali sfide per l’appren-dere e l’insegnare?” «Il ricambio genera-zionale – ha spiegato lo studioso – è ilmodo più adatto per cogliere al megliole opportunità del cambiamento, per far-lo diventare ciò che genera maggior be-nessere e miglior capacità di creare ric-chezza nei tempi nuovi» perché «a gio-vani schiacciati in difesa, deresponsabi-lizzati e demotivati, a una generazioneintrappolata in un presente insoddisfa-cente o in fuga, è importante far coglie-re che non è sufficiente contare sul so-stegno, la presenza, l’apporto della fa-miglia, quanto piuttosto sul proprio va-lore sociale, sul riconoscere le propriespecificità, sia in termini di fragilità dacontenere che di potenzialità da svilup-pare». Ciò significa «mettere in campo unreciproco riconoscimento di valore: i gio-vani devono riconoscere il valore di quel-lo che hanno ricevuto, le vecchie gene-razioni devono riconoscere e aiutare apromuovere il nuovo valore di cui lenuove generazioni sono portatrici». Persuperare gli squilibri è dunque urgenteun «cambiamento culturale dove tutti imembri della comunità accompagnanoe “puntano” sulle nuove generazioni».I giovani vanno dunque attrezzati connuove competenze in grado di aiutarlinel costruire il proprio lavoro. Per cuibisogna «mantenere elevate le abilità chepossono indebolirsi nel tempo e valo-rizzare l’arricchimento di esperienze erelazioni sviluppate nel proprio percor-so; cogliere l’opportunità di mutua con-taminazione e cooperazione tra perso-ne con sensibilità e competenze diverse;mettere continuamente in discussionele mappe di lettura della realtà e le mo-dalità di azione in essa».Solo con l’apporto delle nuove genera-zioni è possibile vincere le sfide attuali:«sono loro il ponte verso il futuro per-ché il “nuovo” produce il “nuovo”». E al-lora, in conclusione, Rosina, consegna al-la comunità educativa un compito, im-bevuto dell’esperienza del Sinodo: «farsentire i giovani non solo accolti, ma an-che aiutati a scoprire il valore della pro-pria grandezza nel riscontro di ciò chedi positivo il proprio “essere e fare” pro-duce “con e per”».

L

DI SERENA CAMPITIELLO

omenica prossima si celebrerà laII Giornata mondiale dei poveriche ha come tema: “Questo

povero grida e il Signore lo ascolta” (Sal34,7). Questa giornata, comesottolineato nel messaggio di papaFrancesco, «si rivolge ai poveri di ognitipo e di ogni terra perché non pensinoche il loro grido sia caduto nel vuoto.Probabilmente, è come una gocciad’acqua nel deserto della povertà; etuttavia può essere un segno dicondivisione per quanti sono nelbisogno, per sentire la presenza attiva diun fratello e di una sorella». Bergogliospiega che ognuno deve rispondere inprima persona alla richiesta d’aiuto deipoveri. E «la sollecitudine dei credentinon può limitarsi a una forma diassistenza – pur necessaria eprovvidenziale in un primo momento –, ma richiede quella «attenzioned’amore» (Esort. ap. Evangelii gaudium,199) che onora l’altro in quantopersona e cerca il suo bene».Cogliendo l’esortazione del pontefice, laCaritas invita i parroci con le lorocomunità a dare risalto all’eventoattraverso iniziative che aiutino laparrocchia a chiedersi se e come i poveripartecipano alla vita della comunità ecome favorire la loro partecipazione. Machiede anche di riconoscere e incontrarela povertà presente nel territorio erimettere al centro le relazioni umane.Per la giornata mondiale dei poveri, gliappuntamenti sono due. Sabatoprossimo dalle 20, Veglia di preghieraper il mondo del volontariato, presso laBasilica di San Lorenzo fuori le mura.Domenica alle 10, Messa e Angelusnella Basilica di San Pietro, consuccessivo pranzo presso le mense diRoma che sono state messe adisposizione. Sono ancora disponibilidei posti per le comunità che volesseropartecipare: il parroco potrà mettersi incontatto con la Caritas diocesana.

D

formazione

Tragliata.Padre Barbosa è il nuovo parrocoDI MARINO LIDI

ono venuti da un paese lontano, dalBrasile, i nuovi sacerdoti che hanno incura la parrocchia di Sant’Isidoro. Fanno

parte della comunità degli Joseleitos deCristo. La parrocchia di Tragliata dallo scorsomese di marzo era rimasta senza parroco,dopo la rinuncia di don Roberto Salimbenis.Nel frattempo l’assistenza religiosa è statagarantita da sacerdoti mandati dal vescovoReali. Ora questa piccola comunitàsacerdotale si è insediata in parrocchia eabita stabilmente nella casa canonica. È unnuovo inizio, certamente nel segno dellacontinuità, che non è mai mancata, maanche nella speranza di recuperare serenitàper guardare al futuro con fiducia.La cerimonia di insediamento si è svoltadomenica scorsa. Il vescovo, presentando ilparroco e il viceparroco, padre Francisco DeBarros Barbosa e padre José Maria Veloso, ha

Sspiegato quali sono le loro funzioni e icompiti all’interno della comunitàparrocchiale. Prima di tutto assicurare ilculto e la pastorale, attraverso cui poianimare la comunità perché sia aperta,accogliente e sappia costruire una rete disolidarietà. Era presente anche il superioredell’istituto, padre Giulio Cesare DeMello, che ha rivolto parole di profondoringraziamento a monsignor Reali peraver accolto la comunità degli Joseleitos,la prima in Italia.Il vescovo ha voluto sottolineare che lecomunità piccole, come questa di Fiumicino,hanno un grande vantaggio rispetto allealtre, perché tutti si conoscono, tutti hannola possibilità di aiutarsi a vicenda, un po’come in una famiglia dove ogni membro siprende cura degli altri.Ora tocca a ciascuno impegnarsi perchéquesta unione sia effettiva e tutti si possacamminare insieme.

ggi la parrocchia dei SacriCuori di Gesù e Mariacelebra la festa della

Visione di Sant’Ignazio di Loyola.Da otto anni nel mese dinovembre la comunità dellachiesa cattedrale ricorda l’eventoche lega la storia dei gesuiti aquella della Storta.Nella cappella oggi ai piedi dellacattedrale, il fondatore della futuraCompagnia sostò infatti nel 1537.Era, ed è ancora, una tappaabituale per i pellegrini della viaFrancigena, diretti a visitare letombe degli apostoli. Ma oltre alladevozione lo spagnolo dovevaincontrare Paolo III per ottenerne

il consenso del sodalizio iniziatotre anni prima a Parigi. Ignazio entrò nella chiesetta e videDio dire al Figlio di prenderlocome suo servo, e Cristocomandargli di servire lui e ilPadre. Il santo non ebbe dubbisulla bontà della sua iniziativa esicuro diresse dal pontefice perricevere l’approvazione dellaCompagnia di Gesù.Il programma della festa inizia alle10 con la processione religiosacomposta dal corteo storico incostume d’epoca. E si concludecon la celebrazione del vescovoReali in cattedrale alle 11.

Marino Lidi

O

In festa per sant’ Ignazio di Loyolanella chiesa della sua visione

il gesto

l’iniziativa

Auxilium.Rosina: valore ai giovani,ponte per il futuro

carità. Ascoltiamoil grido dei poveriper essere inclusivi

A Borgo San MartinoRoberto Corbellae Maria Ruzziconi raccontano la figlia,per cui è stata avviataa settembre la causadi beatificazione

la Giornata

l’evento.Venerdì la testimonianza su Chiara Corbella Petrillo

L’insediamento del parroco

La festa della visione 2017 (foto Lentini)

Chiara nasce nel 1984 a Roma, si sposa ad Assisicon Enrico nel 2008 e muore a Pian dellaCarlotta, nelle colline di Cerveteri, il 13giugno 2012

Alessandro Rosina

L’agenda

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