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76 TOPSCAPE 17 OFFICINA 82 BRAND LANDSCAPE TORINO Concept progettuale Fiat Partecipazioni Architettura in collaborazione con FGA Design, Duepuntodieci Associati, Cliostraat, Area Ingegneria Studio, ME Studio, A. Perino, Flavio Pollano, Geina. Gestione progetto Fiat Partecipazioni S.p.a..

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Il paesaggio industriale come messa in valore deicontenuti produttivi investendo nel paesaggio siaindoor che outdoor, in un processo di riconversioneche ridefinendo i luoghi del lavoro utilizza la naturacome elemento di sostenibilità: questo è il filoconduttore di “Officine 82” di FIAT Mirafiori. Il progettonasce dalla necessità di trasferire all'interno delcomprensorio di Mirafiori un rilevante numero di ufficiamministrativi razionalizzandone la precedentelocalizzazione immobiliare. Il sito prescelto è la ex“Meccanica 2” già oggetto dal 2005 di opere diriconversione. L’area utilizzata è quella della ex“Officina 82”, una superficie di 42.000 mq difabbricato in leggera struttura metallica che hapermesso di realizzare 27.000 mq di uffici, servizi ecortili alberati, per ospitare quasi 2.000 lavoratori.

Il paesaggio industriale come messa in valore deicontenuti produttivi investendo nel paesaggio siaindoor che outdoor, in un processo di riconversioneche ridefinendo i luoghi del lavoro utilizza la naturacome elemento di sostenibilità: questo è il filoconduttore di “Officine 82” di FIAT Mirafiori. Il progettonasce dalla necessità di trasferire all'interno delcomprensorio di Mirafiori un rilevante numero di ufficiamministrativi razionalizzandone la precedentelocalizzazione immobiliare. Il sito prescelto è la ex“Meccanica 2” già oggetto dal 2005 di opere diriconversione. L’area utilizzata è quella della ex“Officina 82”, una superficie di 42.000 mq difabbricato in leggera struttura metallica che hapermesso di realizzare 27.000 mq di uffici, servizi ecortili alberati, per ospitare quasi 2.000 lavoratori.

In queste pagine: serie difotografie che restitui-scono il progetto Officina82, in particolare le zonea verde realizzate all’in-terno.

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L’intervento di trasformazione di Officina 82 è stato gestito daFiat Partecipazioni S.p.a. (società di Real Estate di Fiat), che siè avvalsa delle specifiche competenze di un gruppo di profes-sionisti esterni e interni, per lo sviluppo del progetto dalla fasepreliminare a tutte quelle esecutive e di cantiere; dall’ideazioneiniziale al trasferimento degli impiegati, sono intercorsi appenadue anni, di cui uno di cantiere. Lo spazio dell’Officina è strut-

turato secondo una maglia di 12x12 metri, untotale di 351 pilastri e la lunghezza dell’am-biente è di 312 metri per 144 di larghezza. Ivincoli dati erano la struttura metallica costituitadalla copertura a shed e dai pilastri: il piano at-tuale interno è collocato a +0,60 metri, per-mettendo la realizzazione di un vespaio venti-lato e del necessario spazio per la canalizza-zione degli impianti. Il concept progettuale ela-borato da Fiat Partecipazioni Architettura haportato alla realizzazione di quattro edifici iden-tici sotto la struttura preesistente, costituiti da dueblocchi lineari di uffici - dotati di una coperturaautonoma e ribassata rispetto agli shed - due diservizi igienici e tecnologici collocati nella cor-te interna, illuminata naturalmente, tramite la so-stituzione delle lastre piene con pannelli in poli-carbonato antincendio con filtro anti IR. Nellecorti interne sono presenti le aree break e le saleriunioni mentre quattro blocchi sono intervallatida cinque spazi all’aperto trattati a verde: i giar-dini e il bosco. Qui, i prospetti dei blocchi, sonovetrati ma la parte superiore sopra la copertura,è chiusa a tenuta con la struttura esistente, attra-verso pannelli coibentati. La soluzione “box-in-a-box” con zone stemperate a serra – la corte in-terna e lo spazio contiguo sopra la coperturadei blocchi ufficio e sotto gli shed - permette diaumentare in modo significativo le prestazionienergetiche degli edifici nel ciclo estate/inver-no, creando due zone microclimatiche di com-pensazione. Il progetto dell’involucro, ad altoisolamento termico e senza soluzione di conti-nuità, consente un’efficienza di progetto per ilfabbisogno di riscaldamento invernale variabiledai 28 ai 32 kWh/mq anno con ridotte emis-sioni di CO2. Tutte le scelte compiute dallaideazione alla realizzazione di “Officina 82”,dove l'ipotesi del riuso ha prevalso su quella del-la nuova costruzione, sono state dettate ancheda forti motivazioni ambientali, evitando, primadi tutto, il consumo di nuovo suolo. Le verifichefatte con il Bilancio di Ecosostenibilità hanno“pesato” tutti gli elementi costruttivi dell'edificioesistente e del nuovo involucro ristrutturato e ri-progettato, considerando le emissioni di CO2 e

SO2 e l’energia necessaria alla produzione del fabbricato, il ci-clo di vita dei materiali e il peso della demolizione, dimostran-do che la scelta fatta ha ridotto le emissioni di CO2 e SO2 el’energia impiegata a un terzo rispetto a una nuova costruzione.Quasi 8.000 tonnellate di anidride carbonica sono state ri-sparmiate all’ambiente rispetto a un cantiere tradizionale, sonostate prodotte oltre 900 tonnellate di ossido di zolfo in meno ecirca 88.000 giga joule di energia è stata risparmiata per i nuo-vi materiali. Lo stesso approccio ha guidato la scelta di usareuna rete di teleriscaldamento, connessa alla centrale dello sta-bilimento di Mirafiori, e un sistema d’illuminazione con tecnolo-gia a led, che riduce di oltre il 50 per cento la potenza elettri-ca richiesta ad alimentare l’impianto.Il progetto Le parole chiave del progetto che ne definiscono le caratteristi-che sono: Modularità, Ripetitività, Economie di Scala, Flessibi-lità, Spazio in Continua Trasformazione. Il modulo minimo risul-ta il 60x60 cm del pavimento sopraelevato, usato come ele-mento generatore di tutti gli spazi, sia sul piano orizzontale siasu quello verticale. La trasparenza - quasi a voler annullare ilconfine tra interno ed esterno - è stato un altro elemento fonda-mentale di progettazione: le facciate dovevano essere comple-tamente vetrate (i volumi simili a lanterne luminose) - così comele pareti del corridoio interno - gli uffici dovevano sempre af-facciarsi sul verde, che fosse aperto alla pioggia o meno. Eccoquindi le tre tipologie di verde progettate e realizzate utilizzan-do la tecnologia specifica per verde pensile.La corte internaLa corte interna è temperata, con pavimento sopraelevato rea-lizzato con igloo e caratterizzata da aiuole circolari, a raso ein elevazione. Dove le aiuole sono a raso la struttura sopraele-vata è stata interrotta, mentre quelle posizionate in elevazione,sono circondate da un elemento panca realizzato su misura, esi appoggiano sul nuovo piano di calpestio. La profondità mas-sima delle aiuole a raso è di 55 cm, la vegetazione è tropica-le da interni. Su questi ambienti affacciano gli uffici interni. Traspecie arbustive, alberi, arbusti come esemplari e tappezzanticome esemplari, sono stati messi a dimora 2788 elementi. Il giardino esternoIl giardino esterno è caratterizzato da aiuole rettangolari rea-lizzate a raso, di tre larghezze diverse, (profondità media 45cm) addossate alle facciate per ottenere un passaggio centralepercorribile da un mezzo, con vegetazione mediterranea costi-tuita da alberi autoctoni di piccolo e medio fusto e arbusti. I giar-dini compongono l’affaccio degli open space, da cui si può ac-cedere direttamente tramite rampe. In totale nei quattro giardinisono stati collocati 52 esemplari, mentre gli arbusti intesi cometappezzanti sono 448. Il bosco Sul fronte di accesso principale, attraverso il portico appare ilbosco, elemento di forte impatto e di rottura con la vecchia fab-brica, realizzato in una vasca rettangolare interrotta in due pun-ti dalle rampe che conducono dal piano originario al nuovo pia-no di calpestio. Cosa c’è di più inaspettato e dirompente dell’e-lemento naturale all’interno di una fabbrica? A piena crescita i42 alberi messi a dimora, “bucheranno” il tetto. Le pavimenta-zioni esterne sono realizzate in calcestruzzo gettato levigato ad-dizionato con ossidi, con trattamento consolidante al litio. An-che il ristorante aziendale, in cui vengono serviti 1200 pasti sutre turni, è caratterizzato da elementi circolari (pannelli fonoas-sorbenti e corpi illuminanti), dall’elemento “naturale“ – tappez-zeria con alberi stilizzati, disegnata e realizzata su misura – eda componenti di arredo in legno e con colori rilassanti. All’in-gresso 30, invece, la guardiola ristrutturata e riaperta per la ge-stione degli ingressi all’Officina 82, è stata contornata da 9 fras-sini di media grandezza, 19 arbusti e 1854 tappezzanti a co-ronamento della scultura di Bruno Martinazzi, “Due forze”.

SCHEDA TECNICAProgetto Officina 82 Luogo Mirafiori, via Plava 86, Torino Project & Construction Management Fiat PartecipazioniS.p.a. Progettazione Fiat Partecipazioni Architettura in col-laborazione con FGA Design, Duepuntodieci Associati,Cliostraat, Area Ingegneria Studio, ME Studio, A. Perino,Flavio Pollano, Geina Committente Fiat Group Automobiles S.p.a. Cronologia gennaio 2012, inizio progettazione esecutiva;dicembre 2013, fine lavoriDati dimensionali Area Totale 42.000 m²; Uffici e Servizi28.000 m²; Connettivo e verde coperti 5.000 m²; Con-nettivo e verde scoperti 9.000 mImprese esecutrici MaterialiPAVIMENTAZIONI pavimento sopraelevato NesitePG6AMH 60x60 cm prodotto dalla Transpack Group Ser-vice S.p.a. (Padova), composto da un’anima in solfato dicalcio ad altissima densità, rivestito superiormente con gresporcellanato “Floor Gres” e inferiormente con alluminiosp.0,05 mmILLUMINAZIONE Sistema comfort FL 56W, Me81 Plan Led68 W, MK54 Laser Blade, e M694_M750 di iGuzzini (Re-canati – MC)IMPIANTO DI IRRIGAZIONE Tecnoappalti S.r.l. ARREDI Uffici sedie operative, scrivanie operative, casset-tiere, armadi alti di Comar Sistemi S.r.l. (Robassomero – TO)MATERIALI VEGETALI Boschetto esternoAlberature Acer campestre L., Acer platanoides L. “Cleve-land”, Alnus glutinosa (L.) Gaertn., Betula albosinensis Burkill“Fascination”, Carpinus betulus L. “Pyramidalis”, Fraxinus ex-celsior L. “Westhof’s Glorie”, Populus tremula L. “Erecta”, Pru-nus padus L., Pyrus calleryana Decne. “Chanticleer”,Quercus robur L. “Fastigiata”, Tilia henryana Szysz.Arbusti Amelanchier canadensis, Acer negundo “Flamingo”,Aucuba japonica, Camellia japonica “Adolphe Audusson”,Cornus stolonifera “Flaviramea”, Elaeagnus x ebbingei,Euonymus alatus, Forsythia x intermedia “Spectabilis”, Pru-nus lusitanica, Spiraea x vanhouttei, Syringa vulgaris “MmeLemoine”, Viburnum tinusErbacee sciafile Pachysandra terminalisBoschetto esternoPiante di origine tropicale da interno Adiantum capillus-ve-neris L., Aechmea fasciata (Lindl.) Baker, Aglaonema com-mutatum Schott, Ardisia crenata Sims., Asparagus sprengeriRegel, Asparagus densiflorus (Kunth) Jessop, Aspidistra ela-tior Blume, Calathea makoyana E. Morren, Chamaedoreaelegans Mart., Chlorophytum comosum (Thunb.) Jacques, Lu-disia discolor A.Rich., Medinilla magnifica Lindl., Monsteradeliciosa Liebm., Nephrolepis exaltata (L.) Schott, Philoden-dron Schott “Xanadu”, Polypodium aureum (L.) J. Sm., Rhoeospathacea Sw., Setcreasea purpurea Boom, Alocasia ma-crorrhiza (L.) G.Don, Anthurium crystallinum Linden &Andreé,Araucaria heterophylla (Salisb.) Franco, Codiaeum varie-gatum (L.) A. Juss., Cyperus papyrus L., Dicksonia antarcticaLabill., Dieffenbachia picta Schott, Fatsia japonica (Thunb.)Decne. &Planch., Ficus benjamina L., Ficus lyrata Warb.,Hedychium ellipticum F. Buchanan-Hamilton ex J. E. Smith,Hibiscus rosa-sinensis L., Kentia forsteriana C. Moore &F.Muell., Musa paradisiaca L., Nolina recurvata (Lem) Hemsl.,Neoregelia L. B. SM. “Sexy Pink”, Philodendron selloum K.Koch, Spathiphyllum Schott “Mauna Loa Supreme”, Sanse-vieria trifasciata Prain, Schefflera arboricola (Hayata) Merr.“Wortii”

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Il progetto “Officina 82” è stato gestito come un processo ditrasformazione senza soluzione di continuità. Iniziato con ladecisione della Direzione di riutilizzare gli spazi disponibili aMirafiori, si è via via arricchito di tutte le competenze interneed esterne all’azienda necessarie prima alla definizione deirequisiti quantitativi e qualitativi, poi alla progettazione pre-liminare, alla riprogettazione co-gestita con gli uffici tecnicidelle ditte realizzatrici che ha seguito tutta la fase realizzativae, infine, con le strutture che hanno coordinato il trasferimentodei quasi 2000 posti di lavoro e lo start up delle nuove attività:un mega gruppo di lavoro di decine e decine di professionisti,tecnici, responsabili HR, esperti RSPP, che si sono ritrovati tuttele settimane per quasi un anno confrontandosi in soluzioni eproposte, sino ai collaudi finali. I modi e i tempi del lavoro cambiano, e la struttura architettonicache un tempo racchiudeva la fabbrica si trasforma in uno spazionuovo, flessibile, aperto alle evoluzioni presenti e future. Un con-tenitore dinamico, ispirato dall’attenzione allirato dall’attenzioneall’ambiente e al benessere psicofisico delle persone che abitanoi nuovi uffici dove luce naturale, giardini, materiali e superfici of-frono una continua percezione di comfort.

Su un impianto generale rigoroso e semplice che origina dallafabbrica preesistente, il progetto dà vita a nuovi ambiti autonomi:un insieme complesso di spazi di lavoro, di relazione, di servizioe transito. Sotto l’estesa copertura a shed si alternano ritmicamentepadiglioni di uffici, corti interne coperte, percorsi e giardini aperti.Ed è proprio grazie alla vegetazione, materia per sua naturamutevole, che l’ordine geometrico viene alleggerito e ogni corte egiardino assume una personalità propria.Il progetto, interamente seguito da Fiat Partecipazioni, è statoguidato da una logica innovativa, improntata al recupero e alriuso, all’efficienza e alla sostenibilità. Questo ha comportatonotevoli vantaggi ambientali, in termini di riduzione delle emis-sioni di CO2 e di energia impiegata. Per fornire alcuni numeri:quasi 8.000 tonnellate di anidride carbonica sono staterisparmiate all’ambiente rispetto a un cantiere tradize carbon-ica sono state risparmiate all’ambiente rispetto a un cantieretradize carbonica sono state risparmiate all’ambiente rispetto aun cantiere tradizionale, sono state prodotte oltre 900 tonnel-late di ossido di zolfo in meno e circa 88.000 giga joule di en-ergia è stata risparmiata per i nuovi materiali. Lo stessoapproccio è evidente anche nella scelta di usare una rete diteleriscaldamento, connessa alla centrale dello stabilimento diMirafiori, e un sistema d’illuminazione con tecnologia a led,che riduce di oltre il 50 per cento la potenza elettrica richiestaad alimentare l’impianto. L’Officina 82 è stata pensata per es-sere un luogo aperto e trasparente, pieno di giardini e corti in-terne, dove tutti gli uffici sono affacciati su aree verdi.

TORINOOFFICINA 82

In queste pagine: le corti internedell’edificio caratterizzate da rigi-gliosa vegetazione, sedute circo-lari e arredi