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Reg. Tribunale di Treviso n° 1048 del 7/1/1998 - Direttore resp. Daniele Rea - “Po- ste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV” - Edit. Cgil Camera del Lavoro Territoriale di Treviso MENSILE TREVIGIANO DI INFORMAZIONE Anno VIII n. 6 Giugno 2005 Notizie CGIL sito internet www.cgil.it/treviso e-mail [email protected] fax 0422.403731 telefono 0422.4091 CMYN INSERTO PENSIONATI Politiche attive per l’occupabilità Accordo per la realizzazione di un piano territoriale In vendita le sedi INPS. Anche a Treviso? MARIO BONATO ________________ pagina 7 Sicurezza, dove sono i risultati? PIERLUIGI CACCO ________________ pagina 8 Venezia fu liberata dai partigiani il 28 aprile 1945 LIA TESSARI ________________ pagina 9 Si è concluso l’anno accademico LUISA TOSI _______________ pagina 10 CGIL, CISL, UIL con le categorie economiche di tutti i settori, la Pro- vincia e la Camera di Commercio hanno sottoscritto un accordo per la realizzazione di un piano territo- riale integrato “politiche attive del lavoro per l’occupabilità”. L’accordo si raggiunge dopo 6 me- si di confronto dettato dalla neces- sità di dare risposte concrete ai pro- cessi di trasformazione economica e sociale che l’internazionalizzazio- ne dei mercati sta imponendo al si- stema produttivo manifatturiero. Il 12 e 13 giugno si va a votare “SI” su quattro referendum per abroga- re parzialmente la legge 40 sulla procreazione medicalmente assisti- ta. La legge 40 impedisce alle fami- glie di decidere di avvalersi della possibilità di avere figli in tutta si- curezza se i genitori sono affetti da patologie ereditarie gravi. Di deci- dere quando e come e se nei casi più gravi utilizzare un donatore. La legge impedisce la ricerca per risol- vere gravi problemi come il tumore, il diabete, il parkinson, l’alzheimer attraverso le cellule staminali em- brionali. Questo stato di cose non va accettato, un conto è il controllo, la verifica, altro impedire la ricerca e far pesare sulle famiglie imposi- zioni di legge che tolgono speranze ai futuri genitori, li fanno vivere nel- la paura o li obbligano a spese enor- mi e a viaggi della speranza all’este- ro. Tutto ciò è inaccettabile, dob- biamo guardare al futuro con spe- ranza, dobbiamo consolidare un forte rapporto tra le leggi e la li- bertà della persona di decidere il proprio futuro. E’importante andare a votare e votare quattro “SI”. Sappiamo tutti quanto difficile sia raggiungere il quorum nei referendum, ma abro- gare le parti di questa legge varata l’anno scorso che ledono i diritti delle donne e impediscono lo svi- luppo della ricerca medica, è una responsabilità che riguarda tutti. In particolare mi rivolgo a tutte le per- sone che troppe volte dicono che “tanto non cambia niente”: Il 12 e 13 Giugno con il nostro voto e votando quattro “SI” possiamo far cambiare una legge ingiusta e dare dignità al- le donne e speranza a tante persone e famiglie. di PIERLUIGI CACCO Andiamo a votare quattro volte SI Con la fecondazione assistita negli ultimi 5 anni sono nati 12 milioni di bambini che altrimenti non sarebbero venuti al mondo (segue a pagina 2) di PAOLINO BARBIERO 12, 13 Giugno Referendum procreazione assistita

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Page 1: e-mail treviso@veneto.cgil.it fax 0422 ... · Cgil Camera del Lavoro Territoriale di Treviso Anno VIII n. 6 Giugno 2005 ... del 60° anniversario ... inizio di un modello federalista.

Reg. Tribunale di Treviso n° 1048 del 7/1/1998 - Direttore resp. Daniele Rea - “Po-ste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB TV” - Edit. Cgil Camera del Lavoro Territoriale di Treviso MENSILE TREVIGIANO DI INFORMAZIONE Anno VIII n. 6

Giugno 2005

NotizieCGIL

sito internetwww.cgil.it/trevisoe-mail [email protected] 0422.403731telefono 0422.4091

CMYN

I N S E R T O P E N S I O N A T I

Politiche attive per l’occupabilitàAccordo per la realizzazione di un piano territoriale

In venditale sedi INPS.Anche a Treviso?MARIO BONATO________________ pagina 7

Sicurezza, dovesono i risultati?PIERLUIGI CACCO________________ pagina 8

Venezia fu liberatadai partigianiil 28 aprile 1945LIA TESSARI________________ pagina 9

Si è conclusol’anno accademicoLUISA TOSI_______________ pagina 10

CGIL, CISL, UIL con le categorieeconomiche di tutti i settori, la Pro-vincia e la Camera di Commerciohanno sottoscritto un accordo perla realizzazione di un piano territo-riale integrato “politiche attive dellavoro per l’occupabilità”.

L’accordo si raggiunge dopo 6 me-si di confronto dettato dalla neces-sità di dare risposte concrete ai pro-cessi di trasformazione economicae sociale che l’internazionalizzazio-ne dei mercati sta imponendo al si-stema produttivo manifatturiero.

Il 12 e 13 giugno si va a votare “SI”su quattro referendum per abroga-re parzialmente la legge 40 sullaprocreazione medicalmente assisti-ta.

La legge 40 impedisce alle fami-glie di decidere di avvalersi dellapossibilità di avere figli in tutta si-curezza se i genitori sono affetti dapatologie ereditarie gravi. Di deci-dere quando e come e se nei casipiù gravi utilizzare un donatore. Lalegge impedisce la ricerca per risol-vere gravi problemi come il tumore,il diabete, il parkinson, l’alzheimerattraverso le cellule staminali em-brionali. Questo stato di cose nonva accettato, un conto è il controllo,la verifica, altro impedire la ricercae far pesare sulle famiglie imposi-zioni di legge che tolgono speranzeai futuri genitori, li fanno vivere nel-la paura o li obbligano a spese enor-mi e a viaggi della speranza all’este-ro. Tutto ciò è inaccettabile, dob-biamo guardare al futuro con spe-ranza, dobbiamo consolidare unforte rapporto tra le leggi e la li-bertà della persona di decidere ilproprio futuro.

E’importante andare a votare evotare quattro “SI”. Sappiamo tuttiquanto difficile sia raggiungere ilquorum nei referendum, ma abro-gare le parti di questa legge varatal’anno scorso che ledono i dirittidelle donne e impediscono lo svi-luppo della ricerca medica, è unaresponsabilità che riguarda tutti. Inparticolare mi rivolgo a tutte le per-sone che troppe volte dicono che“tanto non cambia niente”: Il 12 e 13Giugno con il nostro voto e votandoquattro “SI” possiamo far cambiareuna legge ingiusta e dare dignità al-le donne e speranza a tante personee famiglie.

di PIERLUIGI CACCO

Andiamo a votarequattro volte SI

Con la fecondazione assistita negli ultimi 5anni sono nati 12 milioni di bambini che

altrimenti non sarebbero venuti al mondo

(segue a pagina 2)

di PAOLINO BARBIERO

12, 13 Giugno

Referendumprocreazione

assistita

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La Riforma Costituzionale approvata in prima letturacongiunta il 24 marzo 2004 trova da parte nostra unnetto dissenso, in quanto segna una vera e profondadiscontinuità con la Costituzione vigentee ne mette a serio rischio i principi fondanti.Un tema così delicato ed importante per il Paese, cherichiederebbe un profondo dibattito mirato ad ottenereun vasto consenso, è stato invece liquidatocon una fretta inusitata perché diventato materia discambio all’interno della maggioranza di governo.Un tema che al di là delle intenzioni ha visto lo stessoCentrosinistra compiere un errore quando,a fine legislatura, scelse con la modifica del Titolo Vla via di una correzione unilaterale della CartaCostituzionale.

Quella approvata è una Riforma che segna una vera epropria discontinuità con la Costituzione vigente e nemette a serio rischio i principi fondanti. Definisce unaforma di governo senza riscontri nelle democrazieeuropee, perché basata su un “premier assoluto”con l’esautoramento del Parlamento, priva il Presidentedella Repubblica di potere effettivo annullando cosìqualsiasi meccanismo di garanzia, minaccial’universalità di diritti fondamentali quali l’istruzione,la salute, la sicurezza rompendo la coesione sociale,interviene su di un arco di materie così vastoda rendere inevitabili le ripercussioni anche sulla primaparte della Costituzione.Non dobbiamo permettere questa demolizione e perquestoci impegneremo perché la Riforma approvata siacancellata con il referendum.

2 Notizie CGIL giugno 2005AttualitàCMYN

Cresce la disoccupazione inparticolare delle donne, di-minuisce la domanda di lavo-ro, aumentano la cassa inte-grazione ordinaria e quellastraordinaria, chiudono mol-te aziende artigiane e aumen-tano i licenziamenti in tutti isettori industriali e dell’arti-gianato.Queste difficoltà non sonocongiunturali ma la conse-guenza di un adeguamentostrutturale della tradizionaleattività manifatturiera chesta incontrando la concor-renza dei paesi emergenti co-me la Cina, l’India, dell’EstEuropa.Il piano provinciale per l’oc-cupazione ha l’ambizione diprovare a predisporre politi-che del lavoro finalizzate adun efficace inserimento/rein-serimento lavorativo funzio-nale a dare stabilità all’occu-pazione, un reddito dignitosoe percorsi di formazione utiliallo svolgimento di nuoveprofessioni.Tra gli obiettivi prioritari daconseguire acquista rilievo ilruolo centrale dei servizi perl’impiego che in collaborazio-ne tra servizi pubblici e pri-vati devono mettere a puntouna strategia che consenta:• di identificare i fenomeni

caratterizzanti l’andamentodell’occupazione definendole dimissioni, le dinamichetemporali e prefigurando lericadute;• di pianificare azioni cono-scitive sul territorio rispettoa possibili spazi occupazio-nali avvero settori (compartiin sofferenza);• di individuare e pianificaree realizzare misure di accom-pagnamento all’ingresso epermanenza nel mercato dellavoro e di ricollocazionepromovendo la cooperazio-ne e la collaborazione trapubblico e privato;• di chiamare a un ruolo atti-vo tutte le componenti pub-bliche e private per un per-corso di gestione consapevo-le del cambiamento.Per conseguire tali risultatisono state individuate unaserie di azioni di promozionesul progetto , di misure alter-native di sostegno ai lavora-tori licenziati e di una valo-rizzazione di un sistema loca-le per l’incontro tra domandaed offerta di lavoro.Attraverso finanziamenti del-la Camera di Commercio, del-la Provincia e della Regione,degli accordi aziendali in ca-so di riduzione del personale,si sono avviati i primi proget-

ti che interessano i lavorato-ri sia dell’industria chedell’artigianato per definire iprogrammi di intervento in-dividuali di supporto alla ri-collocazione.In questa fase sperimentalecon oltre un milione di Euro adisposizione dobbiamo favo-rire la ricollocazione di alme-no 600/700 persone che conpercorsi di orientamento eformazione trovino nuoveopportunità di lavoro.La sfida non è semplice, manon ci sono alternative se vo-gliamo mantenere gli attualilivelli occupazionali sapendoche comunque bisogna cam-biare in profondità l’attualesistema di formazione pro-fessionale e sostenere conforti azioni pubbliche la cre-scita dimensionale dell’im-presa, la realizzazione di par-chi tecnologici in grado disviluppare attività di ricerca,innovazione, marketing, fi-nanza per conquistare nuovimercati con prodotti di qua-lità realizzati rispettandol’ambiente, la sicurezza e lecondizioni di lavoro.

Paolino Barbiero

A 59 anni di distanza la sceltarepubblicana del 2 giungo1946 conserva intatto il signi-ficato di conclusione di un ci-clo della nostra storia matu-rato attraverso la lunga sta-gione dell’antifascismo e del-la guerra di Liberazione e, nelcontempo, di apertura di unanuova fase che avrebbe ri-portato l’Italia nel contestodelle nazioni civili.La piena riconquista della Li-bertà e della Democrazia sisostanzia in tre momenti rac-chiusi in un arco di tempo ab-bastanza breve della storianazionale.Dalla liberazione ( aprile1945) alla promulgazione del-la Costituzione (1 gennaio1948) passando per il referen-dum istituzionale che haabrogato la monarchia e pro-clamato la Repubblica (ap-punto il 2 giugno 1946).Un unico filo lega i tre eventi:il popolo che si riappropriadella sovranità che gli spetta,la guerra di Liberazione dalfascismo che pone basi per ilreferendum contro la monar-chia complice della dittaturae il nuovo ordinamento re-pubblicano dal quale nasce laCostituzione.L’eccezionale successo dipartecipazione e di iniziativeche quest’anno sta caratteriz-zando la ricorrenza del 60°anniversario della Liberazio-ne conferma come la Resi-stenza con i suoi valori sia vi-va e presente anche nellenuove generazioni. Non scon-tro di fazioni per la conquistadel potere, non guerra civile,ma lotta contro l’occupazio-ne straniera e la tirannide fa-scista, per la libertà di tutticompresi quelli che si batte-vano per la sopravvivenzadella dittatura. Questa è lacorretta memoria di avveni-menti che nessuna contorsio-ne revisionista riuscirà a can-cellare o a distorcere nellacoscienza dei cittadini italia-ni.La Resistenza non ha segnatola sopraffazione di una partesull’altra ma ha contribuito

essenza più significativa.Il governo di centrodestra, di-mostrando la sua estraneitàalla storia, ai valori e alla cul-tura della Resistenza ha im-posto, a colpi di maggioran-za, una riscrittura eversiva di53 articoli della seconda par-te della nostra Carta fonda-mentale, che compromettel’equilibrio tra i poteri costi-tuzionali.Il fatto che si dica che in que-sta fase non è in discussionela prima parte della Costitu-zione, quella dei principi fon-damentali, non deve trarre ininganno. Quando la demoli-zione della seconda partesarà cosa fatta e risulteràprofondamente disarticolatol’ordinamento che deve ren-derli operativi, i valori fonda-mentali della prima parte di-venteranno inutili orpelli, si-mulacri di cui disfarsi il piùrapidamente possibile.E’ un assassinio a freddo del-la nostra Costituzione, per dipiù spacciato per l’inizio diun modello federalista. Cosacentri il federalismo con que-sto sgangherato disegno se-cessionista che presupponelo svuotamento dei poteri delPresidente della Repubblica,l’umiliazione del Parlamentoridotto alla mercè del primoministro, la politicizzazionedella Corte Costituzionale, lospezzettamento di sicurezza,sanità e scuola, lo sanno soloquei quattro bontemponi chenegli ozi di Lorenzago hannoabbozzato questo capolavo-ro di insipienza costituziona-le. Venti sistemi diversi di si-curezza, sanità e scuola. Cosìsi calpesta, proprio nei dirittifondamentali, l’eguaglianzadei cittadini e lo stato cosìfrantumato e deprivatodell’equilibrio dei poteri, saràcontrollato solo dal primo mi-nistro che determinerà la po-litica del Paese, nominerà erevocherà i ministri e potràaddirittura sciogliere il Parla-mento.Questo stravolgimento dellaCostituzione mette a repenta-glio l’unità sociale e politicadel Paese e sconvolge le basidella democrazia parlamen-tare, politicizzando la CorteCostituzionale e conferendoal capo del governo un cumo-lo di poteri tale da ridurre ilParlamento e il Presidentedella Repubblica al ruolo dicomparse.Ove il disegno della destra sirealizzasse la Repubblica Ita-liana non sarebbe più un or-dinamento democratico par-lamentare, fondato sulla divi-sione e il bilanciamento deipoteri. Diventerebbe un ordi-namento fondato sul governopersonale di un capo politicoe la stessa unità nazionaleverrebbe messa a rischio, sa-crificata alle pulsioni demoli-trici di un nuovo fascismo pa-dano.La maggioranza di destra, at-tualmente al governo, sman-tellando la Costituzione, divi-de il Paese, umilia il Parla-mento, ci rende meno liberi.

*Presidente Provincialedell’A.N.P.I

2 giugno, Festa della RepubblicaSalviamo la nostra CostituzioneLa riscrittura imposta dal centrodestra sconvolge le basi della democrazia parlamentare

diUMBERTO LORENZONI

con l’instaurazione della Re-pubblica ed il varo di una Co-stituzione tra le più democra-tiche e moderne del mondo, adare a tutti una Patria nellaquale tutti potessero ricono-scersi nel rispetto di valoriche alimentano la coscienza

della comune appartenenza esono tuttora fattore fonda-mentale per il successo delleaspirazioni al miglioramento,al progresso civile e cultura-le, alla giustizia sociale.L’Italia è una Repubblica fon-data sul lavoro e sulla solida-

rietà, nella quale tutti i citta-dini sono uguali di fronte allalegge e ripudiano la guerra.Insidiare questi valori, altera-re l’equilibrio istituzionale si-gnifica colpire le istituzioni elo stesso tessuto connettivodella nostra società nella sua

DALLA PRIMA PAGINA

Politiche attive per l’occupabilità

Anno VIII - N. 6 - Giugno 2005Autorizzazione Tribunale di Treviso

Numero 1048 del 7.1.1998

DirettorePIPPO CASTIGLIONE

Direttore responsabile

DANIELE REA

Comitato di redazione:G. Baccichetto, P. Barbiero, M. Bonato,

P. Cacco, G. Cavallin, A. Cecconato, I. Improta,C. Omiciuolo, P. Tonon, R. Zanata

Segreteria di redazione:Patrizia Casellato, Ariella Lorenzon

EditoreCGIL Camera del Lavoro Territoriale di Treviso

RedazioneVia Dandolo, 2 - Treviso - Tel. 0422 4091

Fax 0422 403731; www.cgil.it/trevisoe-mail: [email protected]

Stampa - TIPSE - Vittorio Veneto

Chiuso in tipografia il 20-5-2005. Di questonumero sono state stampate 66.000 copie.

Notizie CGIL

mercoledì 1 giugno 2005ore 10.00/13.00Mestre VeneziaNovotel - via Ceccherini, 21

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Margherita Hack «E’ una legge vergognosa e

illiberale che ci riporta ai tem-pi dell’inquisizione e di Gali-leo».

Umberto Veronesi «Come libero cittadino di

un libero Paese, mi auguroche il Parlamento, superandosteccati ideologici, riveda unalegge che nella sua applica-zione può arrivare a costrin-gere una donna a farsi im-piantare contro la propria vo-lontà tutti gli ovuli fecondati,

anche se portatori di una ma-lattia genetica. Non resta cheessere d’accordo con il refe-rendum abrogativo di unalegge ingiusta e giuridicamen-te non in linea con lo statutodi un Paese democratico».

Rita Levi Montalcini«Io desidero giustificare og-

gi la mia presenza qui: sapevoche si discuteva della abroga-zione totale o parziale di que-sta legge assolutamente inac-cettabile sulla fecondazioneassistita. E desidero esprime-re il mio rallegramento perquesta nascita del comitatoper il referendum. Spero chese non riusciamo ad ottenerequello che io riterrei utile,cioè l’abrogazione totale, co-me e’ proposta - mi pare - daiRadicali almeno si arrivi allaabrogazione di quelle partipiù oscurantiste di questalegge, che si permetta la ri-cerca scientifica, e si ricono-scano alla donna i diritti cheha, e che le vengono negati».

2.400 scienziati italiani con Luca Coscioni

«Denunciamo altresì, conancor più forte preoccupazio-ne, le discriminazioni conte-nute nel DDL sulla Procrea-zione Medicalmente Assistitache, nella stesura approvatadal Senato, prevede una seriedi divieti e limitazioni che ri-ducono - e in taluni casi esclu-

dono - il ricorso alla PMA, ob-bliga i medici a comporta-menti di malasanità e impedi-sce la ricerca scientifica sugliembrioni soprannumerari de-stinandoli così alla distruzio-ne, mentre potrebbero effica-cemente essere riservati allaricerca di nuove terapie permalattie oggi inguaribili».

Giulio Cossu (direttore dell’istituto per lecellule staminali del San Raf-faele)

«“Ancora una volta sembrache l’intero paese sia succu-be dell’ala più retriva e oscu-rantista della Chiesa Cattoli-ca. Ancora una volta si umiliala ricerca in questo paese econ questa le speranze di chisoffre ogni giorno aspettandouna nuova terapia».

Monica Bellucci «Una legge contro le donne,

che sembra fatta dal Torque-mada e non nel XXI secolo, inun Paese liberale. Io che viag-gio mi vedo ridere in facciaall’estero quando racconto incosa consiste la legge italia-na: è assurdo che sia possibi-le impiantare solo 3 embrioni,ed è assurdo che la donnadebba accettare anche un

embrione non sano. E’ unalegge contro le donne da tem-po dell’Inquisizione».

Renato Dulbecco (premio Nobel)

«Noi lavoriamo per batterele patologie che affliggonol’umanità e molto deil lavorodei genetisti ha proprio comeimmediata applicazione lapossibilità di scoprire le ma-lattie ereditarie. Se la leggeimpedisce di mettere in prati-

ca questo lavoro, io franca-mente non capisco perché sicontinui a fare ricerca scienti-fica. Pensiamo alla possibilitàche ci offre la terapia geneticasull’embrione: prelevarequalche cellula e curare mol-te malattie terribili che afflig-geranno il bambino e l’adulto.Senza il lavoro scientificosull’embrione questo nonsarà mai possibile».

Patrizio Roversi«Credo che non si possa

mettere sullo stesso piano ladignità di una persona umanae quella di un embrione. Noncredo possa avere gli stessidiritti di una donna perchésono loro, le donne, le primea pagare le conseguenze diquesta legge. Non voglio farel’uomo femminista, figurarsi,sto combattendo in prima li-nea contro le donne da quan-do ero bambino, ma è talmen-te evidente la centralità delladonna quando si parla di ma-ternità che non può essereuna legge a sostituirsi a lei.L’elemento di vera responsa-bilità, anche di fronte alla fe-condazione eterologa è delladonna, deve essere lei a deci-dere. Come le si può imporre

un impianto di un embrionemalato? Lo trovo di una vio-lenza incredibile»

Paolo Hendel«Molte cose di questa legge

sembrano frutto di una gran-de ignoranza e di una grandearretratezza anche culturale,come per esempio il divietodella diagnosi reimpianto.Non ti fanno fare l’analisidell’embrione e se poi ci sonomalformazioni nel feto sei ob-bligata ad abortire. Ma chil’ha ideato un capolavoro delgenere? Il tutto, poi, sulla pel-le della donna, come sempreconsiderata una macchina at-ta alla riproduzione. Nessunosi preoccupa della sua libertàdi scelta e della sua salute».

Sabrina Ferilli«Chi avrà i soldi, compresi i

figli dei parlamentari che han-no voluto la legge 40, potràprendere un aereo e superaretutti i problemi. Tutti gli altri,le persone meno abbienti, pa-gheranno le conseguenze».

Stefano Rodotà«Una brutta legge, ideologi-

ca e carica di vizi di costitu-zionalità.

Voterò quattro SI convinti il12 giugno, perché la legge sul-la procreazione assistita è unbrutto passo indietro del di-ritto.

Quando il diritto pretendedi imporre un comportamen-to alla donna, prevedendol’obbligo di impianto controla sua volontà degli embrionicreati, rivela da una parte laimpraticabilità della via giuri-dica e dall’altra che una nor-ma di questo genere fa vio-lenza agli stessi principi fon-dativi di un paese civile e de-mocratico dove, lo dice l’arti-colo 32 della Costituzione,nessun trattamento sanitariopuò essere imposto in mate-ria di salute violando il rispet-to della persona umana».

Notizie CGIL 3giugno 2005 Attualità

Legge 40/2004 sulla procreazione assistita. Ecco cosa ne pensano

Milano,12 dicembre 1969, allaBanca dell’Agricoltura di PiazzaFontana viene fatto esplodere unordigno che provoca 17 morti e 84feriti. In Italia allora, come a Bag-dad oggi. Non sono bastati 11 pro-cessi e 36 anni di indagini per da-re un nome agli autori e ai loromandanti. Gli stragisti restano im-puniti, resta impunita la lungaopera di depistaggio che giàall’indomani della strage facevaaltre vittime, Giuseppe Pinelliprecipitato da una finestra dellaquestura milanese il 15 dicembre,e Pietro Valpreda, condannato astare tre anni in carcere prima divedere riconosciuta la sua inno-

cenza. Le vittime della pista anar-chica per coprire quella fascista.

Il primo processo - quello di Ca-tanzaro (19799) – si conclude conla condanna all’ergastolo di Fre-da, Ventura e Giannettini, assoltiin secondo grado – sentenza an-nullata dalla Cassazione – di nuo-vo assolti dalla Corte di Assised’Appello di Bari, sentenza que-sta volta resa definitiva dalla Cas-sazione (1987). Sono passati 20anni e giustizia non è fatta.

Nel 1995 un’altra terna di per-sonaggi va sotto inchiesta su con-fessione di due pentiti. Sono Car-lo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Car-lo Rognoni, che vengono condan-

nati all’ergastolo in 1° grado(2001) e assolti dalla Corte di As-sise di Appello di Milano (12marzo 2004). Il ricorso in Cassa-zione presentato dalla Procura diMilano e dalle parti civili viene ri-gettato ed è confermata pertanto

l’assoluzione dei tre imputati (3maggio 2005).

Sono passati 36 anni e giustizianon è fatta. La parte civile devepagarsi pure le spese, al danno siaggiunge la beffa.

La bomba di Piazza Fontanainaugurò quel lungo periodo distrategia della tensione condottacon stragi e attentati per spegnerela stagione delle conquiste demo-cratiche portata avanti dalle lot-te operaie e studentesche. L’obiet-tivo era cacciare indietro i comu-nisti e “comunista” era tutto ciòche sapeva di giustizia sociale, diemancipazione, di partecipazio-ne democratica, di impegno poli-

tico e sindacale. La mano eraquella dei neofascisti raccolti nel-le varie cellule, Ordine Nuovo nelVeneto, la Fenice a Milano…Que-sta verità è sicuramente emersadalle indagini, con le nuove pro-ve emerse nell’ultimo processo –dicono gli esperti – oggi Freda eVentura sarebbero sicuramentecondannati. Ma perché questeprove non sono emerse prima?Nel nostro ordinamento non sipuò essere processati due volteper lo stesso delitto se non nell’in-teresse dell’imputato. Per la stra-ge di Piazza Fontana non pa-gherà nessuno. P.C.

Piazza Fontanagiustizia

non è fatta

LE STRAGI

Quesito n° 1Libertà di ricerca scientifica

Con l’approvazione del que-sito referendario si manterreb-be il divieto di clonazione uma-na e si consentirebbe, invece,di ricorrere alla produzione dilinee cellulari staminali me-diante la tecnica del TNSA,proposto dal premio Nobel Re-nato Dulbecco ed ampiamenteutilizzato all’estero.

Verrebbe nuovamente per-messo, inoltre, di effettuare ladiagnosi genetica di numerosepatologie ereditarie, primache l’embrione venga impian-tato in utero, riducendo così inmaniera significativa il ricorsoall’interruzione di gravidanzain una fase più tardiva dellosviluppo embrionale.

Quesito n° 2Salute della donna

La norma non consente allecoppie fertili, ma affette da pa-tologie trasmissibili, di ricor-rere alle tecniche di Procrea-

zione Medicalmente Assistita(PMA). Ciò significa che dueaspiranti genitori portatori ditalassemia dovranno accetta-re il rischio di concepire unbimbo affetto dalla talassemiasenza poter ricorrere allaPMA. La donna potrà però ri-chiedere la diagnosi prenataleed eventualmente l’aborto.L’approvazione del quesito re-ferendario permetterà anche aquelle coppie fertili, ma affetteda malattie geneticamente tra-smissibili di accedere alla fe-condazione assistita e, di con-seguenza, di riconoscere pri-ma dell’eventuale impianto gliembrioni sani da quelli malati.

Quesito n°3Per l’autoderminazione e latutela della salute della donna

La legge introduce per la pri-ma volta il concetto che il con-cepito (termine ambiguo e nondefinito né dal punto di vistascientifico, né giuridico) è sog-getto di diritto con pari dignità

rispetto alla coppia dei futurigenitori. In realtà, la dichiarataparità di diritti del primo com-ma si smentisce quando, negliarticoli successivi, diventaprevalente la tutela dell’em-brione (prima ancora che siaimpiantato), rispetto alla vo-lontà della donna.

Il quesito propone l’abroga-zione del comma che stabili-sce la soggettività giuridicadell’embrione e propone, inol-tre, le stesse modifiche richie-ste dal quesito n. 2.

Quesito n°4Fecondazione eterologa

Ripristina la possibilità di ac-cedere alla fecondazione ete-rologa (con il ricorso a sper-matozoi o ovociti esterni allacoppia), consentita in tutti ipaesi europei, ed anche in Ita-lia prima della approvazionedella legge 40/2004 e, di conse-guenza, elimina la sanzioneamministrativa pecuniariaprevista dalla attuale legge.

I 4 quesiti referendari

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4 Notizie CGIL giugno 2005ImmigratiIl 17 e 18 maggio scorso si

è tenuta a Roma la Conferen-za Nazionale CGIL sull’immi-grazione dal titolo “Lavoro ediritti, le frontiere dell’immi-grazione” . E’ stato un mo-mento molto importante, alquale ci si è preparati condue seminari nazionali: unosulle politiche per l’immigra-zione, e un altro sugli aspettiorganizzativi (tesseramento,servizi rappresentanza ecc.).La CGIL ha voluto in questomodo sviluppare la propria

elaborazione per delinearegli obiettivi, le proposte e lestrategie da discutere con CI-SL e UIL e fare in questo mo-do ulteriori passi in avanti ri-spetto alla piattaforma unita-ria predisposta a novembredello scorso anno. La Confe-renza aveva l’obiettivo an-che di definire alcuni docu-menti da utilizzare per la di-scussione congressuale chesi avvierà in autunno. Altripunti importanti affrontati ri-guardavano gli aspetti orga-

nizzativi e in particolare l’in-dividuazione di soluzioni pergarantire la rappresentanzadegli immigrati negli organi-smi dirigenti della nostra or-ganizzazione, l’apertura disportelli specificatamentededicati agli immigrati all’in-terno del sistema servizi del-la CGIL, gestiti dall’INCA.

Eravamo presenti in seidella CGIL di Treviso e in rap-presentanza della SegreteriaConfederale, della FIOM, del-la FILLEA, della FLAI e della

FILCEA. E’ stata anche un’oc-casione per conoscere espe-rienze, iniziative e personedi molte parti d’Italia che cihanno arricchito. Inoltre ab-biamo potuto individuare al-cune realtà dove sono in cor-so esperienze particolar-mente interessanti e che ab-biamo intenzione di andare avisitare per ricavarne spuntiutili al lavoro che stiamo svi-luppando come CGIL a Trevi-so.

Giancarlo Cavallin

Lavoroe diritti

Le frontieredella

immigrazione

CONFERENZA

Per dire “Basta!” alle code estenuantie affidare ai comuni i permessi di soggiornoGrande manifestazione a Treviso promossa dai sindacati Cgil, Cisl, Uil

Il 28 maggio scorso a Trevi-so c’è stata una grande mani-festazione, organizzata daCGIL-CISL-UIL, Coordinamen-to Fratelli d’Italia, le Associa-zioni degli immigrati e tantealtre Associazioni del volon-tariato, per il decentramentoai comuni del rinnovo delpermesso di soggiorno ed al-tri aspetti burocratici. Moltierano anche gli Amministra-tori Comunali presenti all’ini-ziativa.

Gli stranieri immigrati daPaesi extracomunitari sonooltre 60.000 in provincia diTreviso. Circa il 40 % è com-posto da famiglie che hannoil loro progetto di vita nellenostre terre dopo aver lascia-to, spesso con grandi rischi,con dolore e nostalgia, paesidi povertà estrema.

Quanti Veneti e Italianihanno fatto scelte altrettantodrammatiche nel secolo scor-so? Decine di milioni!! Comeaccoglie la nostra societàquesti ospiti? Con quale spi-rito? Con quale atteggiamen-to culturale ed etico? Conquali leggi? Sono domande eriflessioni complesse! Sonostate seminate tante paure etanti pregiudizi in questi ulti-mi 20 anni, durante i quali si èsviluppata l’immigrazione inItalia e nel Veneto.

Si sono seminate le pauredell’invasione, mentre l’Italiaè uno dei Paesi europei a piùbassa presenza di stranieri (il4,3% della popolazione, con-tro 6,5% della media Europea,il 10% della Germania, il 20%della Svizzera, il 15%dell’America, il 25% dell’Au-stralia, ecc.

Si è tentato di criminalizza-re gli immigrati secondo unprocesso che si chiama “stra-tificazione degli stereotipi”ossia a forza di insistere suun argomento, attraverso imezzi di comunicazione (te-levisione, giornali, dichiara-zione di uomini con respon-sabilità - o irresponsabilità?-politiche) il messaggio vieneprogressivamente dato comecerto e scontato. Per una par-te dell’Immaginario colletti-vo, immigrazione = clandesti-nità= criminalità.

La legislazione sull’immi-grazione (la cosiddetta Bos-si/Fini e il suo regolamento diattuazione) relega tutta lamateria ad un problema di or-dine pubblico. Atteggiamen-to assurdo, incivile ed etica-mente e moralmente censu-rabile, oltre che ingestibile.

Per questo la Corte Costitu-zionale ha censurato in piùparti questa legge e la “Com-missione Europea contro ilRazzismo e le Discriminazio-ni” ha in più occasioni dura-mente stigmatizzato la posi-zione dell’Italia sulle politi-che dell’immigrazione.

In provincia di Treviso unodei problemi più gravi che vi-vono quotidianamente mi-gliaia di immigrati è il rinnovodei permessi di soggiorno:uno straniero, anche se vivein Italia da anni, deve rinno-vare il permesso ogni anno,spesso ogni 6 mesi, o addirit-tura ogni 3 mesi, e può farlosolo andando in Questura, fa-cendo estenuanti code, rice-vendo umiliazioni, attenden-do mesi (si è ormai giunti adun anno) per avere l’unicodocumento che consente lo-ro una vita normale. Chi è inattesa del rinnovo non può la-sciare l’Italia, non può fare lapatente, non può cambiarelavoro o trovarne uno se è di-soccupato, non può firmareun contratto di affitto, se vie-ne fermato dalla Polizia devefaticare per dimostrare chevive regolarmente nel nostroPaese. E tutto questo per l’as-surda norma che stabilisceche l’unica autorità che puòrinnovare tale documento èla Questura. Quando gli stra-nieri erano 10.000 o anche20.000, e i permessi duravano4 anni, il sistema in qualchemodo reggeva. Ma adessoche sono 60.000, e i permessidurano 6 mesi, significa che illavoro presso la Questura èmoltiplicato di 15/20 volte,peraltro con lo stesso organi-co di 10 anni fa. Code infinite!Umiliazioni! Tutto ciò è as-surdo!! Ingestibile!! Incivile!!Andare a vedere in Questuraper credere!

Le Organizzazioni Sindacalidella provincia di Treviso,unitamente alle forze del Vo-lontariato e alle numeroseAssociazioni degli Immigrati,dei “Nuovi Cittadini” hannoaperto una battaglia di civiltàaffinché i permessi di sog-giorno vengano rinnovatipresso i Comuni, come avvie-ne per i documenti di qual-siasi cittadino. Molti Comunisono d’accordo con tale im-postazione, anche perché ve-dono in ciò la possibilità distabilire un migliore rappor-to di reciproca conoscenza efiducia tra Comunità Locali eNuovi Cittadini. In altre Pro-vince questo avviene già.

diGIANNI RASERA

Il XXIII Congresso della FIOMha posto con forza il tema dellaricomposizione del mondo dellavoro dipendente e della rap-presentanza. Da ciò l’organiz-zazione ha definito che non cipuò essere ricomposizione del-lo stesso se non affrontando itemi che lo dividono tra cui:precarietà, orario, salario, dif-ferenze di genere e provenien-za. In tal senso la Fiom di Trevi-so che oggi conta circa un 20%di iscritti proveniente da paesiextra UE, ha deciso di affronta-re il tema dell’immigrazione inprofondità con una serie di ini-ziative che impegneranno tuttoil gruppo dirigente provincialee le RSU.

A tal fine Lunedì 13 giugno2005 alle ore 9.00 presso l’HotelSpresiano a Spresiano (TV) sisvolgerà un seminario sullacontrattazione che affronterà itemi del lavoro migrante. All’evento interverranno il prof.Bruno Anastasia di Veneto La-voro, studioso di statistica edei processi demografici checoinvolgono il sistema socialedel Veneto e il prof. Renzo Guo-lo dell’ Università di Trieste, so-

ciologo ed esperto di immigra-zione e religioni. Altri contribu-ti saranno a cura del Presiden-te di “Fratelli d’Italia” Gianni Ra-sera e dall’associazione degliindustriali di Treviso con l’ing.Luciano Miotto consigliere in-caricato per le Relazioni Sinda-cali di Unindustria Treviso. Im-portante sarà il contributo del-la CGIL del Veneto con l’inter-vento del segretario confedera-le Stefano Cecconi responsabi-le delle politiche per l’immigra-zione. La chiusura dei lavorisarà affidata a Giorgio Crema-schi per la segreteria Fiom na-zionale.

Riteniamo il seminario sia

un’opportunità di approfondi-mento per affrontare il cambia-mento del mondo del lavoro di-pendente non più come emer-genza ma come condizionestrutturale del nostro futuro.Da ciò emerge la necessità diadeguare i nostri strumenti sin-dacali ad una società multicul-turale, quindi interrogarsi sulfuturo, a nostro avviso, signifi-ca rappresentare le istanzecontrattuali della generalità deilavoratori e costruire per tutti apartire da quelli più deboli pariopportunità per una cittadinan-za vera, coesa e stabile.

13 giugno 2005, seminario sulla contrattazione

La Fiom affronta i temidel lavoro migrante

diLORIS SCARPA

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1998 si costituisce Poste Ita-liane S.p.A.

E’ un’azienda fortemente incrisi, rappresenta un forteonere a carico dello Stato, hauna pessima immagine, unservizio inadeguato, si identi-fica come carrozzone pubbli-co protetto ed inefficiente.

Da quel 1998 partono i pro-getti di modernizzazione conla costruzione della più ampiarete informatica, contestual-mente si ridisegnano nuoviservizi, si stipulano alleanzecon operatori nazionali ed in-ternazionali (Deutsch Banc,Bartolini, ecc.), si dimensionail personale alle effettive esi-genze e compatibilità, si ini-ziano ad assumere 3000 ap-prendisti, si lancia un pro-gramma di formazione dellerisorse umane.

Le iniziative messe in attosono molteplici e tutte realiz-zate grazie alla massima di-sponibilità di tutti lavoratori.L’Azienda chiede collabora-zione e spirito di squadra: Ilrisultato ultimo è la chiusuradell’esercizio 2004 con un Uti-le Netto Consolidato di Grup-po di 236 milioni di euro.

Nel nostro bilancio restanoindubbiamente in deficit laqualità del servizio datoall’utenza, il rispetto dei dirit-ti dei lavoratori, le loro condi-zioni di lavoro.

Le inefficienze di questaazienda sono sotto gli occhidi tutti. Da un lato promuovecontinuamente servizi nuovi,pubblicizza sportelli dedicatiai clienti bancoposta, servizidedicati alle imprese con ser-vizi di spedizioni agevolateecc., dall’altro si “dimentica”che per ottemperare a quantopromesso serve anche il per-sonale. Forse confida nella di-sponibilità ad oltranza data fi-nora!

Le politiche dei tagli conti-nuano.

Nonostante avessimo giudi-cato pericoloso un così consi-stente ridimensionamentodel Centro Postale di Trevisoed avessimo comunque de-nunciato l’inadeguatezza de-gli organici, ad aprile l’Azien-da ha proceduto nella suaoperazione con la fuoriuscitadi 30 lavoratori e l’accentra-mento delle lavorazioni sulCentro di meccanizzazione diPadova.

Come possono pensare imanager di questa Azienda difar funzionare le cose nonadeguando il personale nelCentro di Padova già in affan-no dopo le chiusure di Vicen-za e Rovigo? Ed ancora chi, ol-tretutto, sceglierebbe di “tra-slocare” il centro di Trevisoin pieno periodo elettorale?Stanno arrivando corrispon-denze inviate da 30 giorni!

La situazione presente ogginel territorio è determinataoltre che da valutazioni ge-stionali sbagliate e miopi dauna ricerca sempre più dis-sennata della contrazione deicosti che provoca gravi criti-cità nell’opinione pubblica e

nei ceti produttivi che subi-scono il disservizio.

C’è il caos sul piano orga-nizzativo! Code sempre piùlunghe negli uffici postali, conpersonale vessato daun’utenza sempre più esaspe-rata. Sportellisti che vengonospostati come trottole da un

ufficio all’altro per sopperirealle carenze di personale.

Nella nostra provincia su452 zone di recapito mancano110 portalettere. Alla carenzasi sopperisce ormai da annicon personale a tempo deter-minato ed interinale assuntoper la maggior parte trime-

stralmente nonostante a lu-glio dello scorso anno sia sta-to firmato un accordo il cuicappello è la “copertura diservizio”, impegno a tutt’ogginon onorato. Tutto questo,accompagnato da motomezziormai irrimediabilmente usu-rati e spesso fuori uso, causaalla cittadinanza un cattivoservizio, con zone servite ma-le e molto spesso a “singhioz-zo” e per i portalettere l’insi-stente e minacciosa richiestadi prestazioni aggiuntive ri-correndo talvolta all’utilizzoillegittimo del potere discipli-nare.

I lavoratori di questa Azien-da stanno vivendo una situa-zione di forte tensione, da unlato il cliente con i suoi legit-timi bisogni da soddisfare,dall’altro l’azienda con le suecontinue pressioni di budget.

E qui ritorno al problemaprincipale, la soddisfazionedel cliente passa attraverso ladisponibilità di tempo per se-guirlo nelle sue richieste. Nonsi può pretendere di avvicina-re all’investimento nei pro-dotti offerti dall’azienda conuna coda continua di 20 per-sone dietro. I lavoratori han-no fatto il possibile ed anchel’impossibile ed i risultati sisono visti, oggi però la situa-zione è diventata insostenibi-le.

Il personale di sportello vaincrementato!

Il 31 di maggio scade il 1°biennio del contratto dei la-voratori dell’Industria Ali-mentare e delle Cooperativedi trasformazione dei prodot-ti alimentari; negoziare il 2°biennio vuol dire soprattuttorinnovo della parte economi-ca, anche se dobbiamo ri-prendere discussioni che ri-guardano tematiche impor-tanti quali l’osservatorio disettore, l’inquadramento, laformazione, ambiente e sicu-rezza ed altri che dovevanoessere risolti nel primo bien-nio ma che Federalimentarenon ha più voluto toccare.

Il continuo progrediredell’inflazione reale molto aldi sopra dei tassi artificiosa-mente programmati per farquadrare i precari conti delloStato e non concordati con leparti sociali così come previ-sto dall’accordo del 23 lugliodel 93, la non restituzione delfiscal drag e la pressione fi-scale che nonostante i ro-boanti proclami non cala,hanno eroso in maniera signi-ficativa il potere d’acquistodei salari e degli stipendi fa-cendo emergere sempre piùprepotentemente anche nelsettore alimentare l’emergen-

za salariale. Per queste ragio-ni la discussione delle dele-gazioni sindacali Fai-Flai-Uilaha licenziato unitariamenteuna piattaforma con una ri-chiesta salariale per il prossi-mo biennio pari a _ 106.00 alparametro convenzionalemedio137 che si colloca tra il3° ed il 2° livello dell’inqua-dramento professionale.

Il settore alimentare ha fat-turato nel 2004 105 miliardi dieuro pari al 14% delle produ-zioni nazionali ed occupa laseconda posizione all’internodell’industria manifatturieradopo il settore metalmecca-nico occupando circa 400 mi-la addetti di cui 265.000 comedipendenti. Purtroppo lastragrande maggioranza del-le aziende ha meno di 9 di-pendenti, erano e restanopiccole con pochissime fusio-ni per crescere ed essere piùconcorrenziali solo 21 supe-rano, i 1.000 dipendenti e cheperò sviluppano circa il 60%del fatturato del settore. Al-cune di queste, soprattuttomarchi prestigiosi, sono sta-te acquisite da multinazionaliche solo in pochissimi casi lehanno sviluppate adeguata-mente facendole diventare

leader sui mercati mondiali. IlVeneto si conferma la terzaregione dopo Lombardia edEmilia Romagna.

L’alimentare è uno dei van-ti del Made in Italy e vieneesportato in tutto il mondoma soprattutto in Francia edin Germania. Per la prima vol-ta il rinnovo di questo con-tratto si colloca in una situa-zione generale economico-produttiva abbastanza incer-ta. Anche il settore alimenta-re soffre seppur in manieraminore. Comunque continuaancora a crescere, l’utilizzodegli impianti è del 77% ed icosti di produzione cresconomeno degli altri settori. I pri-mi contatti con la contropar-te non sono stati incorag-gianti, anzi Federalimentaredice che gli spazi di rinnovosono quasi inesistenti. Noi in-vece sosteniamo che il setto-re alimentare ha bisogno diuna discussione vera e il rin-novo contrattuale ne è la se-de naturale. Vorrà dire cheper la prima volta i lavoratorialimentaristi saranno chia-mati a sostenere in modo de-ciso la piattaforma, anchecon azioni di lotta.

Notizie CGIL 5giugno 2005 Contratti

FLAI di Ugo COSTANTINI

Poste Italiane S.p.A., che disastro!C’è il caos sul piano organizzativoCode sempre più lunghe, personale vessato, utenza sempre più esasperata

diLOREDANA VIAN

Finalmente anche nellaprovincia di Treviso le Te-lecomunicazioni diventanoun settore con la presenzadi altre realtà oltre TelecomItalia Spa. Infatti fino a po-chi giorni fa il territorio tre-vigiano non era stato coin-volto dalla profonda tra-sformazione che ha vissutoil mondo della telefonia inquesti anni. Anni caratteriz-zati dall’avvio del primoCCNL di settore, dai conti-nui cambiamenti degli as-setti proprietari delle im-prese, dalla veloce evolu-zione della struttura delmercato, dalla nascita dinuove aziende e un nuovotipo dioccupazione, da unasempre più diffusa precari-zazzione e perdita di dirittie tutele.

La giungla di aziende, pic-cole e piccolissime, nate at-torno alle grandi società ditelefonia fissa e mobile, Te-lecom, .Wind, VodafoneH3G, TIM, ha interessatoanche il nostro territoriosenza portare purtroppo al-la giusta e corretta tutelasindacale.

La prima azienda che inprovincia da pochi mesi haapplicato correttamente ilcontratto delle telecomuni-cazioni è stata CENTOORIZZONTI soc. con. a r.l..Tale società nascedall’esternalizzazione delcentro prenotazioni, dellacassa e della consegna re-ferti dell’ULSS 8 di Castel-franco V.to e Montebelluna.Come tutte le esternalizza-zione anche questa ha indi-viduato nella riduzione delcosto del lavoro il suo ele-mento strategico. Ad un an-no dall’avvio del sevizio i la-voratori e le lavoratrici diCento Orizzonti vivono an-cora una forte situazione didisagio, causata principal-mente dal confuso momen-to di partenza, da una seriedi variazioni di ragioni so-ciali e contrattuali, da unamancata integrazione e or-ganizzazione, da un sottodi-mensionamento del perso-nale. Da dicembre dell’an-no scorso, momento in cuifinalmente alcune lavoratri-ci si sono rivolte alla CGIL, iprimi impegni che la SLC haaffrontato sono stati la co-stituzione delle RSU e l’av-vio delle relazioni indu-striali con la direzione. I pri-mi risultati hanno ricom-pensato l’impegno profuso,infatti sono state elette 2candidate CGIL contro 1della CISL (con 22 voti su28), ed hanno sottoscrittola delega sindacale ben 14lavoratrici, tutte donne, in-fatti su 37 lavoratori com-plessivi dell’azienda, gli uo-mini sono solo 2. Questi ri-sultati, per niente scontatinell’attuale panorama poli-tico ed economico, rappre-sentano sicuramente per laSLC un forte stimolo per lacontrattazione vera e pro-pria che partirà a breve.

ELEZIONI RSUCall Center Ulss 8La Slc-Cgil

conquista lamaggioranza

diELISABETTA BONAIUTO

Contratto dei lavoratoridell’industria alimentare

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Memoriette del Tempo Ne-ro si caratterizza anzituttoper il valore di testimonianzadiretta di di quegli anni 1943-1945. Le sue pagine infatti rac-chiudono fatti, episodi, even-ti che hanno caratterizzato lagenesi e lo sviluppo della re-sistenza nel Vittoriese ed em-blematicamente rispecchia-no un poco tutta la resistenzain generale. [...]

E poi presenta molti perso-naggio che hanno segnatodavvero l’epopea partigiana ela vita nell’immediato secon-do dopoguerra a Vittorio Ve-neto: Giovanni Gandin, Ame-deo Guggino, Costante Gava,Attilio Tonon, Giobatta Bitto,il vescovo Giuseppe Zaffona-to, don Giuseppe Faè, VinicioUlliana, Agostino Dal Bo Za-non, Ottavio Croze, FrancoMarinotti per citarne solo al-cuni.

Interessanti sono anche leconsiderazioni, così comeemergono tra le righe, sui rap-porti tra chi lottava dallamontagna, cioè le formazionicosiddette mobili, e chi ope-rava invece in pianura, e cioèi territoriali e i CLN, che ci aiu-tano a capire meglio la com-plessità del fenomeno resi-

stenziale nel Vittoriese. Siconstaterà come il movimen-to non si riducesse solamentealla presenza di squadre inmontagna ma presupponessetutta una organizzazione logi-stica di supporto, di direzio-ne politica, di informazione edi organizzazione che inclu-deva l’apporto di una grandefascia della popolazione civi-le.

Molte pagine delle Memo-riette sono dedicate anche alpaesaggio teatro della lotta, ecioè il vittoriese, ma soprat-tutto l’altipiano del Cansiglio.Questi due luoghi molti cariallo scrittore vengono de-scritti, anche in virtù dellafrequentazione giovanile diSpagnol, in modo puntuale epreciso, nei loro profili, rilievie coltivi, tanto da assumerealla fine “quasi un ruolo di co-protagonista accanto agli uo-mini, alla loro dura vita, allefatiche, ai rischi, ai sacrificianche supremi”. Insomma,quasi “l’immagine viva degliideali per i quali i volontaridella libertà combattevano emorivano”.

Ma al di là del valore potre-mo dire cronachistico di que-sta testimonianza di Spagnol,

che aggiunge un nuovo docu-mento alla storia della resi-stenza locale, Memoriette delTempo Nero si segnala ancheper la presenza di alcuni temie motivi rilevanti in sede di ri-costruzione storiografica del-la Lotta di Liberazione nel Vit-toriese. [...] Il primo di questiè quello relativo al ruolo chela popolazione e il CLN vitto-riese svolsero nei confrontidel movimento partigiano ar-mato all’inizio, ma soprattut-to all’indomani del grande ra-strellamento dell’estate 1944,quando “i resistenti affluiro-no in pianura bisognevoli ditutto, dal ricovero al pane”.

Spesso la pubblicistica - se-condo Spagnol - non fa men-zione “dell’attiva partecipa-zione della popolazione deldistretto di Vittorio Veneto,sostenuta dall’opera mai

smentita del CLN vittoriese, otende quanto meno a ridi-mensionarne l’operato [...]Ebbene - argomenta Spagnol -con che cosa sono vissuti iduemila partigiani ricoveratinei fienili e nelle case delmandamento Vittoriese? For-se col vago tozzo di polenta eformaggio [...]?” “No di cer-to!”, ma grazie all’opera attivadel CLN, che in tali circostan-ze “nel breve giro di una setti-mana, prima ancora che il Co-mando Divisione tornasse afarsi vivo dal nascondigliodella foresta ove si era celatoper non abbandonare almenoemblematicamente la monta-gna, raccolse sottoscrizioniper circa una ventina di milio-ni di lire tra i cittadini più ab-bienti. Un solo gruppo, agliordini di Nino Volonteri, Il Mi-lanese, poté raccogliere oltre

17 milioni di lire, e fu questorivolo d’oro che permise lasussistenza di tanti uomini, einfine la ricostituzione pa-ziente della Divisione. Per cuisi può affermare che essa noncessò un solo giorno di agirecontro i nazifascisti, anche sei suoi effettivi erano dispersinel territorio del Vittoriese edel Bellunese” [...].

Si tratta - come ben si puòvedere, di “una delle più bellepagine nella storia della Divi-sione ‘Nannetti’, la sua resur-rezione cioè, voluta e resapossibile nel momento piùnero dalle popolazioni delMandamento di Vittorio Ve-neto”. Una pagina che tra l’al-tro valse alla Città di VittorioVeneto la medaglia d’oro dicui si fregia il suo gonfalone[...].

6 Notizie CGIL giugno 2005Storia e CulturaLa Resistenza nel vittoriesee nel Cansiglio nelle “memoriette”dello scrittore Tito Antonio Spagnol

Vittorio Veneto - “Memoriette del Tempo Nero”, ovverossiai ricordi di uno dei protagonisti della Resistenza nel Vitto-riese e nel Cansiglio: lo scrittore e giallista Tito AntonioSpagnol. Esce in questi giorni per i tipi dell’ISREV (Istitutoper la Storia della Resistenza e della Società Contempora-nea del Vittoriese) il volume “Memoriette del Tempo Nero”a firma del vittoriese Tito Antonio Spagnol, classe 1895,scrittore, romanziere e negli anni 1943-1945 partigiano nelGruppo Brigate Vittorio Veneto. Il libro verrà presentato uf-ficialmente venerdì 3 giugno 2005, alle ore 18.00, presso laBiblioteca Civica di Vittorio Veneto. Interverranno per l’oc-casione lo storico e pubblicista Nino Roman, il direttorescientifico dell’ISREV nonchè curatore del volume Pier Pao-lo Brescacin e l’escursionista Fernando De Conti. Riportia-mo in anteprima alcuni passi significativi della prefazioneal volume del curatore Pier Paolo Brescacin.

Hai raccolto i tuoi scritti inun libro “Comunisti ancora”.Perché questo titolo quandola parola comunista fa pauraa molti?

Se fanno paura i comunistiitaliani, allora ha vinto Berlu-sconi con la sue menzogne ele sue Tv. Nel mondo vi sonopiù cristianesimi con storieesemplari, dubbie e ancheoscure. Giovanni Paolo II hachiesto perdono a coloro chehanno subito offese morali,materiali e fisiche dall’azionedella Chiesa secolare. Se i so-vietici hanno screditato il co-munismo, quello italiano èstato democratico e liberta-rio. I comunisti italiani sonouna garanzia democratica.Siamo una forza determinan-te per fermare il golpe stri-sciante di Berlusconi.

Essere giovane ed esserecomunisti ha oggi un senso?

Per i giovani è importanteavere risposte significative,sul piano delle motivazioniesistenziali, sulla concezionedel mondo e della società. Ilfuturo del pianeta dipenderàdal Governo delle risorse na-turali della terra, che sonoesauribili. Per garantire: aria,acqua, cibo, sanità e scuola atutti, le risposte non potran-no che essere di tipo comuni-stico. Non è nella natura delcapitalismo, non è nei suoiscopi e fini la salvaguardiadella qualità della vita per tut-ti i viventi del nostro pianeta.

Ripercorri nel tuo librotanti avvenimenti della sto-ria trevigiana e del sindaca-to quali sono a tuo parere imomenti più significatici deivari passaggi della Cgil?

Con il crollo della prima Re-pubblica e la fine dei maggio-ri partiti, la deriva a destra

della politica italiana con ilGoverno Berlusconi, Fini eBossi…, per fortuna c’è statala CGIL. Con la sua forza e lasua autonomia ha garantito latenuta democratica del Pae-se. Ricorre il 60° della Fonda-zione, tanti sono i momenti si-gnificativi della sua storia sin-dacale. Sento che in provinciadi Treviso, bisogna riordinarela storia della CGIL perché visia una memoria collettivapreservata. Qualche cosa hocomunicato con il mio libro.

Quali prospettive vedi perl’economia della Marca daltuo osservatorio?

Sono prospettive nere senon si cambia registro perl’economia trevigiana. Ho de-dicato pagine del mio libro alproblema. Il ciclo dello svi-luppo del Nord Est si è chiu-so. Bisogna salvare il manifat-turiero maturo puntando sul-

la alta qualità. Bisogna punta-re su nuove produzioni e nuo-vi prodotti con valore aggiun-to tecnologico. Possiamo far-cela solo con una rivoluzioneculturale.

Un libro che fa discuterequali sono i punti che crediabbiano toccato maggior-mente i tuoi lettori?

Non ho ancora un quadrosignificativo di giudizio criti-co, che sicuramente perverràe che seguo con attenzione.Vorrei essere riuscito a tra-smettere ai lettori il valoredell’unità sul piano sociale epolitico che necessita a tuttoil movimento.

Scrivere a Treviso è diffici-le perché manca una rete didistribuzione elettori comehai cercato di raggiungere ilmaggior numero di trevigia-ni?

Hai perfettamente ragione,

Nelle foto: L’altopiano del Cansiglio visto dal Pizzoch. In alto, Tito Antonio Spagnol in una foto scattata negli anni ‘40.

INTERVISTA

diGIORGIO BACCHICHETTO

Zenone Giuliato ci spiegaperché “comunisti ancora”

la rete distributiva, per divul-gare un libro è costosissima. Ipiccoli editori devono difen-dersi da una situazione di mo-nopolio. Berlusconi ha in ma-no tutta la grande editoria enon solo le tv. La rete edito-riale democratica e di sinistrava rilanciata.

Gentilini un uomo nuovo oun vecchio politico amman-tato di novità?

Gentilini è quanto di piùvecchio e sordido ci sia nelsupermercato della politicagridata. Tutto già visto, nellastoria dell’autoritarismo, del-la demagogia e dell’avventuri-smo politico del secolo scor-so. Ce da chiedersi, per la ve-rità molti di meno del 50% rea-le degli elettori l’ho hanno vo-tato ed eletto per ben tre vol-te, se non si tratti di una ma-lattia sociale che li colpisce.Penso si tratti di una sindro-me determinata dalla insicu-rezza se non addirittura dallapaura del futuro.

Se vi è un pregio in RomanoProdi e che assicura come uo-mo e come politico la gente, ilpopolo che non può mai esse-re trascurato.

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NotizieC G I L

Anno VIII n. 6 giugno 2005 · REDAZIONE Via Dandolo, 2/b TREVISO · Telefono 0422 409252 · Fax 0422 326484 · numero verde: 800-104777 · e-mail: [email protected]

PensionatiCMYN

In vendita le sedi INPStoccherà anche a Treviso?L’effetto economico patrimoniale dell’operazione è devastante

Il Comitato regionale INPS nella se-duta del 12 maggio 2005 ha elabo-rato un ordine del giorno nel quale,fra l’altro, si legge: «Il Comitato re-gionale INPS per il Veneto riunito il12 maggio 2005, presa conoscenzadella decisione di cedere parte delpatrimonio immobiliare strumenta-le degli Enti pubblici, che per la Re-gione Veneto riguarda le sedi pro-vinciale INPS di Padova, Verona eVicenza, esprime la sua più fortecontrarietà e preoccupazione.

Il Comitato regionale condivide pie-namente i contenuti della lettera in-dirizzata dai Presidenti dei Consiglidi indirizzo e vigilanza INPS, INAILe INPDAP alle parti sociali e condi-vide le posizioni espresse dal presi-dente CIV, Dott. Francesco Lotito,nella audizione parlamentare tenu-tasi il 10 febbraio 2005: “La som-ma che probabilmente verrà in-cassata quale corrispettivo de-gli immobili ceduti verrà erosain circa 10 anni”.».

diMARIO BONATO

I giorni veri. Le ragazze della ResistenzaPiero Calamandrei, nel 1955, in un discorso agli studen-

ti milanesi diceva “..la libertà è come l’aria. Ci si accorgedi quanto vale quando comincia a mancare, quando si sen-te quel senso di asfissia che gli uomini della mia genera-zione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi gio-vani di non sentire mai.” A sessant’anni dalla Resistenza edalla riconquistata libertà, in un mondo che cambia velo-cemente, c’è il rischio che i giovani non ne avvertano e nonne colgano il valore e venga meno l’impegno a difenderlae a consolidarla come valore mai pienamente acquisito.

Con il tempo le testimonianze vive di coloro che hannovissuto la Resistenza vengono inevitabilmente a mancare.E’ quindi importante quantomeno raccoglierle per traman-darle alle nuove generazioni.

Solo negli ultimi anni è stato messo in luce l’apporto da-to dalle donne alla lotta di Liberazione. Oltre 35.000 milafurono quelle che parteciparono direttamente, anche conresponsabilità di comando.

“I giorni veri. Le ragazze della Resistenza”è il titolo diun film che raccoglie le testimonianze delle donne che nelVeneto hanno partecipato alla lotta partigiana. Lo SPI Ve-neto e Nazionale hanno ritenuto importante finanziarequest’opera, per la regia di Manuela Pellarin. Il DVD che loconterrà sarà messo a disposizione di tutte le strutture del-lo SPI che intenderanno richiederlo, magari per proporlo al-le scuole ed in iniziative che vedano il coinvolgimento deigiovani.

Agostino Cecconato

Referendum

Perchédobbiamo

votare

Il Comitato regionale INPS

Le iniziative di finanza creativa diquesto Governo, che oltre alla vendi-ta di caserme militari e caselli ferro-viari dismessi, spiagge, litorali e au-tostrade è intenzionato a disfarsi an-che delle sedi degli Enti previdenzia-li (INPDAP, INPS, INAIL), preoccupa-no giustamente i cittadini che comin-ciano a comprendere la gravità diquesta operazione. Abbiamo chiestouna valutazione in proposito al com-pagno Giovanni Sbardella, compo-nente della Segreteria Regionale SPICGIL e neo-presidente dell’INPS Re-gionale Veneto.

Nei mesi scorsi, il Governo Berlu-sconi, nell’intento di rastrellare ri-sorse o per meglio dire “raschiare ilfondo del barile”, ha avviato la ven-dita di alcune tra le più prestigiosesedi che l’INPS ha in Italia.

Per quanto riguarda la nostra Re-gione sono interessate le sedi di Ve-rona, Padova e Vicenza.

Al momento queste sono affluite alFondo Immobili Pubblici la cui ge-stione è stata affidata dal Ministerodell’Economia e delle Finanze a duesocietà private, che avrebbero ilcompito poi di collocarle nel merca-to, dopo di che la struttura dell’INPSdovrebbe affittare al prezzo di mer-cato lo stesso immobile.

E’ una operazione incomprensibile,ma la fantasiosa finanza creativa diquesto Governo, come vediamo, nonha limiti: “Vendo la mia proprietà epoi ci rientro in affitto”, così in diecianni spendo quello che ho incassatoal momento e poi dovrò continuare apagare.

In questo modo si impoverisce l’IN-PS e si dà un colpo ad un patrimoniocostruito negli anni attraverso accor-te politiche di gestione delle risorseversate da imprese e lavoratori.

Non possiamo come sindacato re-stare indifferenti, un INPS più poverosarà domani più in difficoltà a garan-

tire prestazioni a lavoratori e pensio-nati.

Anche in questo modo si attacca esi mette in discussione lo stato so-ciale nel nostro Paese.

Sosteniamo quindi il ricorso pres-so il TAR del Lazio promosso dalConsiglio di Indirizzo e Vigilanza(CIV) dell’INPS nazionale con mobili-

tazioni, prese di posizione, sollecita-zioni agli Enti Locali perché produ-cano ordini del giorno di protesta.

Facciamolo nei territori diretta-mente coinvolti, ma anche nelle altrerealtà provinciali, perché se oggi an-dasse in porto questa operazione,domani sicuramente toccherebbe al-le restanti sedi.

diITALO IMPROTA

Il 12 e 13 giugno siamo chiamatiancora una volta a votare. Un refe-rendum per abrogare le parti peg-giori di una legge che mina forte-mente la dignità delle donne e lasperanza di tante famiglie di poteravere un figlio ed averlo sano.

A prima vista può apparire che ipensionati potrebbero non essereinteressati a partecipare a questavotazione.

Ci sono due buone ragioni per an-dare a votare e votare quattro volteSI! La prima è che il mancato rag-giungimento del quorum, cosa a cuimolti puntano, rappresenta un gra-ve pericolo per tutti noi. I nostri “Pa-dri Costituenti” hanno voluto inseri-re il referendum nella CostituzioneRepubblicana perché venivano daun esperienza che ancora molti dinoi ricordano per averla vissuta di-rettamente: il regime dittatoriale fa-scista. Un regime che aveva privatogli Italiani della propria libertà e liaveva trascinati nell’insensata av-ventura bellica che tanti lutti e tantidolori ci diede. Il referendum è l’ul-tima parola che i Costituenti hannovoluto lasciare al popolo proprioper difendersi da guerre liberticide.valorizzarlo. Bisogna quindi valoriz-zarlo e andare a votare. Votare co-me si crede, ma votare!

Il secondo motivo, non meno im-portante, è perché ancora una voltadobbiamo essere noi, i vecchi, quel-li che questo paese l’hanno rico-struito dopo l’ultima guerra, a guar-dare al futuro. Forse nessuno di noiavrà più la possibilità di procrearefigli, ma i nostri figli, i nostri nipoti,le loro discendenze dovranno fare iconti con una legge che umilia ladonna, mortifica la ricerca che po-trebbe liberarci di alcune pesantimalattie come l’Alzheimer, il morbodi Parkinson, è piena di pregiudizi,oltre che insensata in alcune parti:un embrione che sicuramente daràalla luce un portatore di handicap,questa legge vuole che sia comun-que impiantato. Perché? E poi, sipuò esercitare violenza fino a talpunto su una donna? Votare quattrovolte SI consente di emendare que-sta legge in modo da renderla piùumana ed accettabile per tutti.

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C’è da registrare una sen-tenza significativa in materiadi assegno al nucleo familia-re (ANF). Con la sentenza,emessa il 13/12/2004, il Tribu-nale di Genova condanna l’IN-PS a risarcire un pensionatoper il danno procuratogli conil pagamento in ritardo dei be-nefici derivanti dalla ricosti-tuzione della pensione, ritar-do che ha determinato la per-dita del diritto all’ANF.

Com’è noto l’ANF, istituitodal 1° gennaio 1988 in sostitu-zione degli assegni familiari edi altri trattamenti di famigliaprevisti in precedenza, spettain base alla composizione edal reddito del nucleo familia-re. In pratica non si fa più ri-ferimento al reddito indivi-duale per essere consideratoa carico, ma al reddito com-

plessivo del nucleo familiarestesso e l’assegno non è sog-getto a ritenute fiscali e previ-denziali e non concorre a for-mare la base imponibile Irpef.

L’assegno viene quantifica-to dal 1° luglio di ciascun an-no e viene corrisposto fino al30 giugno dell’anno successi-vo. Ai fini del computo delreddito complessivo del nu-cleo familiare, si consideranotutti i redditi assoggettabiliall’IRPEF conseguiti da ognicomponente il nucleo nell’an-no solare precedente il 1° lu-glio di ciascun anno e devonoessere presi a riferimento iredditi di qualsiasi natura,compresi quelli esenti da im-poste e quelli soggetti a rite-nuta alla fonte se superiori a1032 euro.

Ai fini del diritto all’assegno

devono essere consideratiappartenenti al nucleo fami-liare:- il richiedente l’assegno,- il coniuge non legalmente ed

effettivamente separato, an-che non convivente,

- i figli ed equiparati fino a 18anni compiuti, anche se la-voratori economicamenteautosufficienti, purchè nonconiugati,

- i figli maggiorenni ed equi-parati permanentementeinabili a “proficuo lavoro”,

- i fratelli, le sorelle e i nipotiminorenni orfani di entram-bi i genitori,

- fratelli, le sorelle e i nipotimaggiorenni, permanente-mente inabili a proficuo la-voro e orfani di entrambi igenitori senza diritto a pen-sione di reversibilità.

Come sopra detto, tra i red-diti da prendere in considera-zione per stabilire il redditofamiliare, sono compresi an-che gli arretrati di lavoro di-pendente o pensione anchese si tratta di redditi a tassa-zione separata.

Nel caso che ci riguarda, acausa del riconoscimento tar-divo del diritto ad ottenere laricostituzione della pensione,si è determinato un consi-stente importo di arretratiche ha fatto superare, in undeterminato anno, i limiti direddito per avere dirittoall’ANF.

Poiché la sospensione delpagamento dell’ANF era dipe-sa da comportamento illegit-timo e negligente dell’INPSche aveva ritardato, senzamotivo, ad adempiere ad unaprecisa obbligazione contrat-tuale, il Tribunale di Genovaha condannato l’INPS a corri-spondere, a titolo di risarci-mento del danno, il corri-spondente importo dell’ANF,oltre a rivalutazione moneta-ria ed interessi legali.

8 Notizie CGIL giugno 2005PensionatiCMYN

Sicurezza, dove sono i risultatipromessi da questi governanti?La battaglia contro il malaffare è una battaglia di tutti

Leggere i giornali e trovarenotizie di aggressioni, furti etruffe purtroppo è sempre piùfrequente se la situazione ègrave per tutti, è particolar-mente grave e sentita dallepersone anziane.

Siamo consapevoli che mol-te volte le situazioni vengonomagari amplificate dalla stam-pa o dai racconti che ingigan-tiscono le cose creando allar-mismi che purtroppo genera-no reazioni eccessive di pau-ra e addirittura di autoisola-mento. Questo atteggiamentonon aiuta a combattere la de-linquenza e anzi aumenta latensione e fa perdere la calmanecessaria per organizzare unvero rapporto tra cittadini,forze dell’ordine, istituzioni eenti locali affinché tutti fac-ciano la loro parte per scon-figgere la criminalità.

Purtroppo questa esperien-za l’abbiamo gia vissuta inprovincia di Treviso con per-sonaggi politici che a scopoelettorale hanno strumenta-lizzato il problema, hannoavuto la fiducia dei cittadiniponendosi come risolutoridel problema - proponendocorsi di karatè e lotta libera ol’autodifesa armata - incol-pando gli immigrati di tuttociò che succedeva.

Il risultato è sotto gli occhidi tutti: dopo tanti anni chegovernano a Roma e a Trevisola delinquenza e i fatti delit-tuosi non solo non sono dimi-nuiti ma anzi sono aumentati.E’ la sconfitta dell’intolleran-za verso le idee degli altri, è lasconfitta dell’idea che ognu-no si può arrangiare, è lasconfitta dell’idea che la de-linquenza abbia confine, è lasconfitta di una idea politicastrumentale.

La battaglia contro il malaf-fare la truffa i furti è una bat-taglia di tutte le persone de-mocratiche indipendente-mente dall’appartenenza poli-tica e questa battaglia va con-dotta in primo luogo in sinto-nia con le forze dell’ordine,non servono nuovi corpi dipolizia locale - come qualcu-no vorrebbe con la “devolu-tion” - che creerebbe solo ul-teriore confusione, serve unforte rafforzamento e coordi-namento delle forze dell’ordi-ne esistenti, un democratico ecollaborativo rapporto con icittadini che vanno preparatie istruiti sui comportamentida tenere soprattutto in rap-porto alle truffe, il controllodel territorio con un fortecoinvolgimento degli enti lo-cali; i comuni meglio di tutticonoscono i loro cittadini, leloro paure, i loro bisogni epossono affrontare la solitu-dine che isola e espone le per-sone anziane.

Il nostro paese ha bisognodi una diversa politica dellasicurezza e di un nuovo mo-dello di controllo del territo-rio. Purtroppo la legge finan-ziaria del 2005 prevede una ri-duzione di circa il 20% di tuttii fondi a disposizione delleforze dell’ordine e tagli ai ser-vizi pubblici e ai trasferimentialle regioni ed enti locali: cir-ca il 6% in meno negli ultimitre anni. E allora dobbiamocapire che con la demagogia

diPIERLUIGI CACCO

CONSULENZA di CAROLINA TORTORELLA

Assegno al nucleo famigliare

viso dà la colpa a chi ha go-vernato prima e dopo averpromesso fuoco e fiamme cilascia, purtroppo, solo cene-re.

Lo SPI CGIL ha lanciato unacampagna di prevenzione einformazione contro le truffee ha avanzato la richiesta alministero dell’interno di pre-disporre un osservatorio na-zionale per monitorare il fe-nomeno che è in continuo au-mento. Dal 2001 al 2003 questireati sono triplicati e il 70%vede come vittime predesti-nate le persone della terzaetà.

Si tratta inoltre di dare assi-stenza psicologica e materia-le alle vittime e contrastarecon l’impegno di tutti, conuna forte coesione sociale,questa piaga per ridare sicu-rezza ai cittadini.

Lo SPI – CGIL e la Federcon-sumatori, nell’ambito dellacampagna nazionale “Non CiCasco” in difesa degli anziani edei pensionati contro le truffeperpetrate ai loro danni, ri-chiamano l’attenzione su talegrave pericolo con alcuni buo-ni consigli sull’argomento.Purtroppo anche nella nostraprovincia ne avvengono tante.Quindi attenti!

1) Non aprite la porta di casaagli sconosciuti, nemmenose sono in uniforme (in ognicaso verificate sempre conuna telefonata la loro pro-venienza all’Ufficio cui di-cono di appartenere);

2) Chiedete sempre, prima diaprire, cosa vogliono e perquale motivo hanno suona-to, ricordando che:• non conviene aprire a

venditori a domicilio se siè da soli;

• nessun Ente (Poste, Te-lefoni, INPS, Fisco, Comu-ne ecc.) manda personead incassare soldi o a farecontrolli sui soldi perchéavete banconote false;

3) Le associazioni di solida-rietà e i Sindacati non rac-colgono fondi per strada onelle case;

4) Prima di firmare assegnie/o contratti informatevi eleggete attentamente cosavi propongono di firmare ese possibile fate controllarea qualcuno di vostra fidu-cia;

5) Per le operazioni bancarie(compreso bancomat) e/opostali, se possibile fateviaccompagnare da personefidate e se vi accorgete diessere seguiti per strada

entrate in un locale pubbli-co; ricordate che oggi èpossibile evitare di prende-re tutti i soldi della pensio-ne insieme e portarli a casa;con un Conto Corrente èinoltre possibile pagarequasi tutte le bollette diret-tamente senza dover prele-vare voi i soldi in banca oposta;

6) Diffidate di chi cerca di at-taccare “bottone” per stra-da. Siate prudenti verso chipropone un affare facile,nessuno regala soldi o ve lifa guadagnare gratis, so-prattutto con la magia;

7) Quando viaggiate sui mezzipubblici (autobus, trenoecc.) attenti alle personeche vi spingono, controlla-te subito il portafoglio e sevi accorgete che qualcosanon va non esitate a chie-

dere aiuto agli altri viaggia-tori;

8) Per vivere più tranquilli èutile avere buoni rapporticon i vicini di casa su cuipoter contare in caso di ne-cessità;

9) Quando avete delle paure oincertezze non esitate achiamare le forze dell’ordi-ne, telefonate a: Polizia 113– Carabinieri 112, la telefo-nata è gratuita.

State attenti, tutte le truffesono sempre uguali, banali eripetitive, quindi si possonoprevenire – basta informarsi.Perciò per qualsiasi problemao dubbio, rivolgetevi alle Sedidello SPI – CGIL e della Feder-consumatori più vicine, trove-rete sempre qualcuno che viconsiglierà per il meglio.

dei nostri politici locali e sen-za risorse l’insicurezza au-menta. Pensiamo alla Questu-ra di Treviso ingorgata daipermessi di soggiorno, buro-cratizzata, aggravata inutil-

mente da una legge, come la“Bossi Fini” che non risolvenulla, toglie libertà agli immi-grati che lavorano a Treviso eforze di polizia dal territorio.La questura è gia sotto orga-

nico e affidata alla buona vo-lontà degli operatori ai qualida troppo tempo si chiedel’impossibile. Anche questisono problemi di tutti, ma chigoverna oggi a Roma e a Tre-

Una dozzina di buoni consigli

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Si svolto il 12 maggio a Ma-serada un seminario di studidal titolo “Un domani serenonella società dell’incertez-za”, destinato ai membri deiDirettivi delle Leghe delloSPI di Breda di Piave, Carbo-nera e Maserada sul Piave.

L’obiettivo del seminarioera stimolare i Direttivi delletre leghe a riflettere sulle po-tenzialità che l’apertura del-la R.S.A., promossa dal Con-sorzio costituito apposita-mente dalle tre Amministra-zioni Comunali, potrà offrirealla comunità se opportuna-mente utilizzato come Cen-tro di Servizi alla persona.

Hanno illustrato quanto fi-nora è stato progettato o di-scusso dal Consorzio dei Co-muni, Floriana Casellato, Sin-daco di Maserada sul Piave –in qualità di Presidente dellaR.S.A. - Rina Biz, Presidentedella Cooperativa Sociale“Insieme si può”, che ha vin-to l’appalto pubblico per lagestione della struttura eRaffaella Da Ros, Sindaco di

Breda di Piave. Per il Sindacato Pensiona-

ti, dopo il saluto di Luigi Sar-tor Segretario della Lega diMaserada sul Piave, PierluigiCacco, Segretario GeneraleSPI CGIL di Treviso ha intro-dotto i lavori spiegandonemotivi ed obiettivi. E’ statopoi Italo Improta, della Se-greteria Provinciale delloSPI–CGIL, ad illustrare le ini-

ziative che le organizzazionisindacali hanno messo incampo per la definizione diun nuovo “stato sociale”.Nella relazione, dopo aver il-lustrato i caratteri dei nuovibisogni che la società sta po-nendo alle forze politiche esociali, il relatore ha traccia-to quali sono le risposte cheil Sindacato Confederale equello dei Pensionati stanno

elaborando per farvi fronte. Dopo il dibattito che ha

permesso a tutti gli ospiti didare chiarimenti e precisa-zioni, il Compagno FrancoPiacentini della SegreteriaRegionale dello SPI CGIL Ve-neto, ha tratto le conclusionidella discussione dedicandoampio spazio alle numeroseiniziative che il Sindacato hamesso in campo in questi an-ni. Al termine dei lavori, ilSindaco di Maserada ha ac-compagnato i partecipanti alseminario nella visita al can-tiere della nuova R.S.A. doveè in fase di ultimazione lostralcio dei lavori relativo al-la parte adibita a “residen-za”, ed ha assicurato che en-tro il mese giugno avverràl’avvio dell’ospitalità perpersone non autosufficienti.Ai Direttivi delle Leghe ora ilcompito di concretizzareunitariamente gli obiettivitracciati dal seminario a fa-vore degli anziani e dei pen-sionati.

Italo Improta

Notizie CGIL 9giugno 2005 PensionatiCMYN

FOLLINA

Omaggio aidue partigiani

fucilati

Venezia fu liberata dai partigiani il 28 aprile 1945

Uscii di casa e ne vidi parecchicon il fazzolettone rosso o verde

DALLE LEGHEAMARCORD

Non ho ricordo alcuno del-la lotta antifascista a Vene-zia prima della Liberazione.Quando l’Italia entrò in guer-ra, io avevo nove anni e mez-zo e il poco che sapevo diMussolini e delle sue mireespansionistiche lo avevoappreso a scuola.

In casa non se ne parlavaproprio, almeno in presenzamia e della sorellina minore.E una ragione c’era: nostropadre non aveva accettatodi iscriversi al Partito Nazio-nale Fascista, pur essendoun dipendente delle ferroviedello Stato. Non era un anti-fascista. Era solo una perso-na che stimava il fascismoun fenomeno pagliaccesco epoco serio. Quel suo rifiutogli costò, nel 1938, il trasferi-mento in Alto Adige dove ri-mase fino al 1953. La famigliaseguitò a risiedere a Vene-zia, dove si avevano casa egli interessi, dove sono natele figlie e dove abbiamo stu-diato.

Non era un uomo corag-gioso il papà. Faceva il suodovere scrupolosamente,ma doveva sentirsi sempresorvegliato. Ciò nonostante– per una estrema (forse esa-sperata) coerenza – seguitòa restare non iscritto, con-servando la qualifica annua-le di “eccezionale”.

Mentre era in servizio aBrennero, durante la guerra,fu testimone di una atrocità.Ricordo che tornò a casa,per alcuni giorni, sconvoltoe stava male. Aveva stomacoed intestino in subbuglio.

Dopo la Liberazione, du-rante un pranzo a casa no-stra, raccontò ad alcuni ospi-ti in mia presenza (cosa ec-cezionale perché i bambininon dovevano sentire i di-scorsi dei grandi!) quel chegli era capitato in quel terri-bile giorno.

Era giunto a Brennero untreno di deportati ed i guar-diani erano furiosi perché sierano accorti che mancava-no cinque persone. Qualcheordine urlato, poi andarononella sala d’aspetto e prese-ro di forza i primi cinque uo-mini che trovarono là. Miopadre doveva aver pensatoche, non potendo esibire latessera di fascista, avrebbe-

ro potuto pigliare anche lui.Ricordo che Venezia fu li-

berata dai Partigiani il 28aprile 1045.

Quando cessarono gli spa-ri, uscii di casa e ne vidi pa-recchi col fazzolettone ros-so; alcuni altri lo avevanoverde. Gli alleati arrivaronoa Venezia nel primo pome-riggio del 30 aprile. Per primigiunsero dei neozelandesi.Poi altri, neri e indiani con ilturbante del colore della di-visa cachi. Gli americani sividero solo alcuni giorni piùtardi.

I veneziani (e anch’io colpapà) accorsero in massa ariceverli a Piazzale Roma.Era finito l’incubo nazifasci-

sta! Ricordo il tripudio dellafolla e la voce del sopranoToti Dal Monte che diede lo-ro il primo saluto.

Allora non si cresceva infretta come adesso, ed io erotroppo bambina per esserein grado di concepire il mo-mento storico che vivevo.

Qualche giorno dopo ri-presi ad andare a scuola. Al-lora seppi che anche la miaprofessoressa di matematicaaveva partecipato alla lottadi Liberazione e che il Presi-de, noto ed stimatissimoMonsignore, persona davve-ro eccezionale a Venezia, dalpassato popolare, aveva rap-presentato fra il 1943 e il1945, un importante punto diriferimento per i Partigiani.Sarebbe poi diventato una fi-gura di spicco della sinistrademocristiana della città.

diLIA TESSARI

25 aprile 2005, Follina vive que-sta giornata di Liberazione sotto uncielo denso di nubi minacciose ca-riche di pioggia che ricoprono tut-ta la vallata.

Un gruppo di pensionati della Le-ga SPI–CGIL di Cison, Follina, Mianeed una rappresentanza dell’ANPIdel luogo, attende sul piazzale l’ar-rivo di tre pullman di pensionatipordenonesi che ogni anno in que-sta data organizzano un giro turisti-co nel Veneto ed in questo 25 apri-le hanno voluto venire a Follina perrendere omaggio al luogo in cui unalapide ricorda l’ennesimo eccidio didue giovani Partigiani perpetratodai nazifascisti presenti nella zona.

Alle 10.30, circa 150 persone han-no attraversato in corteo il paesecon le bandiere rosse delloSPI–CGIL che illuminano il grigiopaesaggio quasi invernale. Si sonofermate sul luogo dove il PartigianoFornasier Armando, nome di batta-glia “Iglis”, 18 anni, di Susegana, e ilPartigiano Marco “Tempesta” di 35anni, il 5 settembre del ’44, dopo lacattura sulle montagne circostanti,vengono fucilati come banditi. Do-po la deposizione di una corona daparte dello SPI di Pordenone e diuna composizione di garofani rossidei pensionati della zona, viene ri-cordato a tutti i presenti che maicome in questi giorni corre l’obbli-go di distinguere il sacrificio di que-sti giovani Martiri dai loro assassi-ni, di non confondere chi spinto daun sentimento di giustizia ha paga-to con la vita il futuro di un’ Italiademocratica con chi voleva mante-nere una dittatura feroce e sangui-naria.

La presenza di un vecchio Parti-giano del posto ha reso la manife-stazione ancora più toccante ac-cendendo negli occhi dei presentirabbia e determinazione, consape-voli che la storia della Resistenza ela Costituzione scritta da essa nondeve essere stravolta.

E così sarà per i prossimi 25 apri-le per ricordare e non dimenticaremai!

Lunedì 6 giugno 2005 alle ore9.30 presso il Teatro Accademi-co di Castelfranco Veneto,verrà presentato alla cittadi-nanza il risultato dell’indaginesulla situazione degli anziani diCastelfranco Veneto. L’iniziati-va voluta dai sindacati dei pen-sionati Spi Cgil, Fnp Cisl, UilpUil e patrocinata dal Comunedi Castelfranco Veneto, si èsvolta nella scorsa primave-ra/estate e ha interessato circa600 pensionati ultra 65enni.

La presentazione dei datisarà curata dal Dr. PierangeloSpano, ricercatore dell’Univer-sità di Trieste, che ha già cura-to il rapporto su analoghe ini-ziative nelle province del Vene-to.

Sono previsti gli interventidel Sindaco di Castelfranco Ve-neto, del Presidente della Con-ferenza dei Sindaci dell’ULSS 8e del Direttore dei servizi sociosanitari dell’ULSS 8, oltre chedei responsabili provinciali deiSindacati Unitari.

CASTELFRANCO

I bisognidegli anziani

Seminario: “un domani serenonella società dell’incertezza”

Errata CorrigeNel numero di maggio 2005nell’articolo “Amarcord” afirma di Pipino Alessandro, èstato erroneamente scritto“Venimmo a conoscenzain seguito che con una ri-flessiva e forse innovativaazione ….”. Il testo corret-to va invece così scritto: “Venimmo a conoscenza inseguito che con una irri-flessiva e forse immotivataazione…”.Ci scusiamo con l’autore.

Page 10: e-mail treviso@veneto.cgil.it fax 0422 ... · Cgil Camera del Lavoro Territoriale di Treviso Anno VIII n. 6 Giugno 2005 ... del 60° anniversario ... inizio di un modello federalista.

Spostare l’uscio socchiusoper entrare nell’atrio del Munici-pio e trovarsi in un mondo ina-spettatamente fantastico fattodi colori e disegni di improbabi-li animali che ti avvolgono, è lacosa più sorprendente che unpiccolo paese come Sarmede -poco più di 3000 anime alle pen-dici del Consiglio - offre al visita-tore curioso. Tutto l’atrio è pre-gevolmente ricoperto di affre-schi, murales e sculture fanta-siose che lo rendono sicuramen-te insolito. Come la porta di ac-cesso all’Ufficio Anagrafe su cuitroneggia un grillo violinista checon la sua musica incanta gli al-tri abitanti del prato. E così an-cora la Sala Consiliare sul cui la-to fa bella mostra uno splendidoaffresco, opera come tutte le al-tre presenti nel Municipio, delpolacco Jozef Wilkon. Ma anchemolti fabbricati prospicienti lapiazza, come altre case o co-struzioni disseminate nel paese

e nelle sue frazioni raccolgonoimmagini che ci rimandano almondo delle fate e dei follettifantastici delle fiabe.

Oltre 40 gli artisti provenientida tutto il mondo che quest’an-no dal 22 ottobre p.v., sarannopresenti per la 23° edizione del-la “Mostra Internazionale dell’Il-lustrazione per l’infanzia”. Unainsolita quanto accattivante mo-stra che negli anni si è arricchitadi eventi collaterali ed ha avutola capacità di assumere un rilie-vo internazionale presentandosicon le sue proposte nelle più im-portanti città d’arte del mondo:da Venezia a Madrid; da Viennaad Istanbul e molte altre ancora.

Il segno della mostra lo ritro-viamo poi anche sulla porta del-la trecentesca Pieve di Rugolo(una delle frazioni alte del co-mune). La chiesetta custodiscealcuni interessanti affreschi diattribuzione incerta fatti risalireal 1400 ed è affiancata da uncampanile con orologio alquan-to insolito rispetto le architettu-re della zona.

Altra frazione da ricordarequella di Montaner che deve ilnome alla scomparsa dei DaMontanara, ceppo nobile che hadato vita alla celebre famigliadei Da Camino di Dantesca me-moria. La leggenda attribuisce ilnome di Sarmede all’antico po-polo dei Sarmati che dovrebbe-ro essersi stabiliti in zonanell’età del bronzo, anche se iprimi insediamenti accertati nel-la zona del Cansiglio sono fattirisalire al paleolitico come i nu-merosi ritrovamenti testimonia-no.

10 Notizie CGIL giugno 2005PensionatiCMYN

L’università popolare di Trevisoha concluso l’anno accademico

AUSER Il tema di quest’anno: “...in viaggio per Itaca, un mondo oltre la guerra”di

LUISA TOSI

L’Università Popolare diTreviso, per la 15° volta, haconcluso il suo anno di atti-vità con un incontro tra i so-ci, come momento non solodi sintesi e di bilanci, ma an-che come occasione socializ-zante e distensiva tra amiciche hanno condiviso un pe-riodo di informazione, cono-scenza, approfondimento, di-battito, confronto, aggiorna-mento, in uno scambio attivo,intelligente e critico di idee,convincimenti, riflessioni.

Il programma dell’anno ac-cademico trascorso portavaun titolo piuttosto impegnati-vo e intrigante:” ..in viaggioper Itaca, un mondo oltre laguerra”, a significare la conti-nua tensione, da parte di per-sone che le statistiche collo-cano nella “vecchiezza” (nuo-vo marchio d.o.c. per gli over65) fatta di desiderio di anda-re verso una meta che nonpotrà né dovrà essere l’ulti-ma spiaggia; fatta di voglia dicapire ciò che accade intor-no, di ricerca di contributi,aiuti e proposte per la risolu-zione dei problemi; fatta divolontà di partecipare ad oc-casioni di incontro e di cono-scenza.

Le proposte dell’UniversitàPopolare quest’anno, assi-duamente e regolarmente se-guite da un folto gruppo diamici, sono state condotte daun significativo e importanteteam di esperti competenti,prestigiosi e bravissimi an-che nel saper coniugare laprofondità e la rigorosità deimessaggi trasmessi con lasemplicità del linguaggio ne-cessaria a raggiungere perso-ne diverse, preparazioni dif-ferenti, familiarità terminolo-giche e concettuali derivateda formazioni e informazioniprecedenti. Ed è da dire chenon solo i soci abitualmentefrequentanti, ma anche colo-ro che si sono aggregati divolta in volta attratti dalle te-matiche proposte, hanno gra-dito la formula che da anniproponiamo: rigore e sempli-cità nella trattazione di temi“forti” e, a volte, anche in-gombranti e difficili.

Abbiamo ospitato eventiimportanti e personaggi inte-ressanti come Tina Anselmi eRenato Mannheimer e abbia-mo apprezzato interventi si-gnificativi come quelli dellapresidente nazionale Auser edel presidente dell’ISTRE-

NELLA MARCA di ITALO IMPROTA

Sarmede, Rugolo, Montaner

LA RICETTA di GIANCARLA SEGAT

Ingredienti

2 patate4 melanzane medie3 cucchiai di parmigianograttugiato1 uovo1 cipollotto1 spicchio d’aglio3 cucchiai di pangrattatosale, pepe, olio per friggere

Preparazione

Lessate le patate, sbuccia-tele ancora calde e passate-le nello schiacciapatate, tri-tate il cipollotto con l’aglio,fate rosolare e aggiungete lemelanzane tagliate a dadini,salate e pepate.Quando le melanzane sonocotte, schiacciatele con laforchetta e aggiungete lapurea di patate, incorpora-

te l’uovo e il parmigiano,amalgamate bene gli ingre-dienti e con l’impasto otte-nuto formate delle polpetteche passerete nel pangrat-

tato e friggerete in abbon-dante olio. N.B. Se l’impasto dovesserisultare troppo tenero ag-giungete del pangrattato.

Polpette di melanzane

pace e abbiamo partecipatocon entusiasmo alle usciteculturali e alle visite di stu-dio: ex convento S. France-sco, Ca’ Zenobio, la Fenice,S.Lazzaro degli Armeni e ipercorsi della Resistenza aVenezia e in Cansiglio.

Importanti istituzioni ed as-sociazioni hanno collaboratocon noi: Istresco, Freia, ItaliaNostra, Associazione Mazzi-niani, Centro Servizi Volonta-riato, Centri Territoriali Per-manenti per il Cineforum e icorsi sulla storia delle religio-ni e sull’emigrazione.

I nostri soci, come dicevo,sono persone che compren-dono l’importanza delle scel-te culturali dell’UniversitàPopolare, non sono individuiche cercano solo occasionipiù o meno ludico-ricreativeper riempire il proprio “tem-po–liberato”, ma rappresen-tano un significativo campio-ne di persone accomunatedall’anagrafe,è vero,maprofondamente diverse unadall’altra, inguaribilmentepositive e attive perché arri-vate alla terza età con allespalle un bagaglio di vita fat-to di capacità di pensare conla propria testa e con un’at-trezzatura di idee sulle cosebelle da fare e che, forse pri-ma, non hanno trovato il tem-po e il luogo per essere fatte,di iniziative da intraprendere,di prospettive e di novità daconoscere, di nuove cono-scenze a cui attingere.

Rappresentano perciò “ unpotenziale umano in grado diprodurre un valore aggiuntofondamentale al progressodella società”.

Il nostro “far cultura” conti-nua a ritrovare nelle sue radi-ci fondanti, il motivo piùprofondo per continuare inquesto percorso: radici im-piantate nella volontà di farparte della “cittadinanza atti-va” e nella convinzionedell’importanza dell’educa-zione lungo tutto l’arco dellavita nonché nella necessità diriuscire a ripensare/colloca-re la proprie esperienza e ilproprio vissuto osservando-lo da angolature diverse, piùampie e più distaccate, in so-stanza più libere.

SCO. Abbiamo goduto i mo-menti musicali di “Musica dalvivo ”in cui si è ritrovato“ iltessuto connettivo della sto-ria della musica…uscendodall’abitudine degli ascolti

eccezionali”, sperimentandoun modo di “fare musica ecultura con semplicità e di-screzione”, dando spazio aigiovani talenti musicali, valo-rizzando gli artisti usciti da

prestigiose manifestazioni lo-cali.

Abbiamo seguito con note-vole interesse gli interventi,sulla poesia, la storia, i viaggi,la memoria, l’educazione alla

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Notizie CGIL 11giugno 2005 Dalle zone

L’INPS, a seguito dell’acqui-sizione del parere del Mini-stero del Lavoro e delle Poli-tiche Sociali (nota n° 24/0000444 dell’8 febbraio 2005),con messaggio n° 4687 del 9febbraio 2005, ha fornito im-portanti chiarimenti sull’in-centivo al posticipo del pen-sionamento di anzianità.

Lavoratori iscritti al Fondospeciale Ferrovie dello StatoS.p.A.

L’INPS ha finalmente chiari-to che tutti i dipendenti delleFerrovie dello Stato S.p.A.,iscritti al Fondo Speciale aisensi dell’art.43 dellaL.488/1999, possono fruiredell’incentivo.

Revoca dell’incentivoL’INPS ha precisato che i la-

voratori che accedono al “bo-nus“ non possono revocarel’opzione al fine di ripristina-re il regime ordinario di ac-credito dei contributi IVS (=Invalidità Vecchiaia e Super-stiti).

Dipendenti da impreseammesse al trattamento di

CIGS (= Cassa IntegrazioneGua-dagni Straordinaria)

I dipendenti da impreseammesse al trattamento diCIGS non possono accedereal “bo-nus” nel periodo di am-missione dell’impresa al trat-tamento di integrazione. Ven-gono comunque fatte salve leistanze di incentivo presenta-te fino alla data di entrata invigore della legge.

Sull’argomento l’INPS è inattesa di interpretazioni e va-lutazioni da parte del Mini-stero del Lavoro, che saran-no oggetto di un successivomessaggio esplicativo.

Indennità sostitutiva delpreavviso

Il diritto al “bonus“ si esten-de anche alla contribuzionedovuta sull’eventuale inden-nità sostitutiva di preavviso.

Ricongiunzione dei perio-di assicurativi

L’INPS precisa che i lavora-tori in regime di “bonus” pos-sono esercitare una secondado-manda di ricongiunzionedei periodi assicurativi al mo-mento del pensionamento.

Lavoratori iscritti ai FondiCLERO – DAZIO e SPEDIZIO-NIERI DOGANALI

Con messaggio INPS n°

2185 del 21 gennaio 2005 l’IN-PS ha precisato che i lavora-tori i lavoratori iscritti ai Fon-di Clero – Dazio e al soppres-so fondo Spedizionieri Doga-nali non possono fruiredell’incentivo .

Lavoratori iscritti all’INP-GI

Il decreto attuativi del 6 ot-tobre 2004 ha rispettato l’au-tonomia delle Casse previ-denziali privatizzate rispettoall’adozione delle disposizio-ni sull’incentivo per il posti-cipo del pensionamento dianzianità.

Il Consiglio di amministra-

zione dell’INPGI (= IstitutoNazionale di Previdenza deiGiorna-listi Italiani), in data10 febbraio 2005, ha delibera-to di estendere ai propriiscritti il diritto di fruire del“bonus“.

Lavoratori esclusi dal “bo-nus”

Sono esclusi dal “bonus” idipendenti statali, gli ospeda-lieri, i dipendenti comunaliiscritti all’INPDAP, i lavorato-ri dipendenti delle Posteiscritti all’IPOST.

Lavoratore beneficiariodel “bonus“ che cambiaazienda

Quando un lavoratore chefruisce del “bonus“ svolgesuccessivamente attività la-vorativa presso un’altraazienda occorre acquisireuna nuova richiesta di “bo-nus“ allo scopo di consentirel’invio del modello (attesta-zione del possesso del dirittoper il “ bonus “) indirizzato alnuovo datore di lavoro.

*Direttore Inca CgilProvincia di Treviso

INCA CGIL di RENZO ZANATA*

Pensionamento di anzianitàincentivo per il posticipo

A Marco Paolini, autore-au-tore trevigiano conosciutoed apprezzato in tutta Italia,sabato 30 aprile è stato con-segnato il Premio “San Libe-rale” appuntamento annualedella “Pro Loco”. Il premio èun riconoscimento impor-tante per un attore che ora-mai è considerato una dellevoci più intense poetiche edautorevoli dell’arte della re-citazione e della scritturateatrale italiana. In questa se-de, con un intervento fuoriprogramma, l’assessore allaCultura del Comune di Trevi-so ha invitato l’artista al dia-logo con l’Amministrazioneper un’eventuale collabora-zione. Poche ore sono basta-te per sentire la voce del vi-ce-sindaco di Treviso, dott.Giancarlo Gentilini: “MaiPaolini a Treviso almeno connoi. L’Ortica (ndr Assessorealla cultura di Treviso) nonso chi è, e se parla lo fa soloa titolo personale: vada dasola”…Mauro Michielon, al-tro rappresentante della Le-ga a Treviso in consiglio diamministrazione di Poste

Spa, già deputato,consigliere comuna-le ecc., ha dichiaratoai giornali ”uscitaestemporanea di unassessore che nonha alcuna progettua-lità e che offre pontia chi ha duramentecriticato l’Ammini-strazione leghista”.

E fin qui la puracronaca. Le reazionidella politica e deisemplici cittadini so-no state immediate,durissime di frontealla gravità di questeed altre pesanti e de-vastanti dichiarazio-ni di chi oggi ammini-stra la città. La “ Tri-buna di Treviso” haaperto un forum nelquale da entrambi ifronti hanno tuonatoed ha visto anchel’intervento di qualificatepersonalità della cultura tre-vigiana. Quello che a noi in-teressa non è certo schierar-si perché chiaro da sempreche noi siamo contrari alla“monocultura” sia essa leghi-sta o non. Noi siamo perchéMarco Paolini e con lui tuttigli artisti e tutti i cittadini tro-

vino spazi adeguati e possa-no esprimere il loro talentoconvinti che il mondo è belloperché comprende mille emille differenze.

Le domande che ci ponia-mo dopo questa brutta storiasono: quale cultura c’è, oggi,in una città come Treviso? Icittadini meritano qualcosa

di più dell’ostraci-smo a Paolini?Possiamo andareal di là del “raicio”,della “dea po-lenta”, della “pastae fasioi”? Perchè aTreviso manca lavoce della gentenormale? Si dor-me per tenersifuori del solito “ Ami non mi interes-sa” o ”mi no vao acombatar”? Non sitratta di entrarenel merito di unastrana cronaca,ordinaria da trop-po tempo, ma diindagare, andare ascoprire se sottoalle belle aiuole ealla bella mostradei “schei”, esisteancora la voglia difare e produrre

CULTURA che vada di là dalpressopochismo di quelliche sbandierano “la culturaveneta” o l’” identità veneta”.

Sono nato e cresciuto aTreviso, vivo la città, parlonormalmente in dialetto equalche volta mi diletto ascoprire il mondo dei mieiantenati, tutti trevigiani doc,

ma non posso accettare diguardare se non in un oriz-zonte che non sia illimitato.Voglio, pretendo di conosce-re le mie radici, la mia lingua,ma questi non possono esse-re i simboli di un deserto cul-turale spaventoso. Sarebbebello e lancio un appello per-chè dobbiamo iniziare a par-lare di “cultura” anche e so-prattutto a Treviso, recupe-rando tutto quel sommersoche c’è, che continua a darelustro alla città ed ai suoi abi-tanti nonostante l’appiatti-mento e la povertà delle pro-poste culturali istituzionali.Credo che a Treviso ed inmolti comuni della Marca cisia una vera “emergenza cul-turale” e che sia giunto il mo-mento di alzare la testa per-ché non basta più raccontarela storiella del miracolo delmodello del nord est e dei ca-pannoni sempre più vuotiper descrivere la nostra va-riegata capacità di fare cultu-ra. Bisogna leggere, studiare,investire in cultura e forma-zione, che non sono un op-tional, ma sempre di più unanecessità anche per entrarein fabbrica.

La cultura ha vita difficile a Trevisoi poveri ostracismi di marca leghistaEppure la Città e la Provincia hanno risorse apprezzate nel mondo

Marco Paolini

All’inizio di maggio sonoapparsi nei giornali locali de-gli articoli contenenti alcunedichiarazioni dell’assessoreal bilancio del comune diTreviso sulla “diminuzionedell’ICI (Imposta Comunalesugli Immobili) per i poveri”.Finalmente anche il Comunedi Treviso applica una mag-giore detrazione ICI per laprima casa per i soggetti e i

nuclei familiari in situazionedi disagio economico-socia-le. Questo viene già fatto dadiversi anni da molti comunidella nostra Provincia su no-stra richiesta.

Il Comune di Treviso inve-ce non aveva ritenuto di ac-cogliere questa nostra pro-posta e di prevedere la ridu-zione dell’ICI per i redditibassi. Quando ci siamo in-

contrati a dicembre scorsocon l’Assessore Zugno, in fa-se di definizione del bilancio

preventivo 2005, abbiamonuovamente sollecitatol’Amministrazione ad appli-care questa agevolazioneche riteniamo, assieme allostrumento dell’ISEE e ad unadistribuzione più equa delcarico fiscale, possa crearemaggiore giustizia e andareincontro alle esigenze di chiè più in difficoltà. Speriamoche l’Amministrazione Co-

munale di Treviso accolgaanche molte altre richieste eproposte contenute nel do-cumento che abbiamo pre-sentato a settembre del2004, che riprendeva diversipunti delle piattaforme pre-sentate negli anni preceden-ti e che l’AmministrazioneComunale ha accolto solo inminima parte.

Giancarlo Cavallin

Diminuzionedell’Ici per iredditi bassi

TREVISO

diGIORGIO BACCICHETTO

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12 Notizie CGIL giugno 2005Dalle zoneBuon andamento delle aziende castellaneche hanno investito e continuano a investire

In difficoltà le aziende che sono legate alle costruzioni

Lo sciopero Nazionale del 14aprile del settore metalmec-canico, per contrastare l’in-debolimento della capacitàproduttiva ed economica nelsettore, con la reiterata de-nuncia di scarsi investimentiin innovazioni di prodotto,di processo, nella ricerca enello sviluppo delle compe-tenze, ha riportato nel terri-torio l’attenzione che si eragenerata con la chiusura del-la Sogefi, e con le mobilitàdella Faber, della FracarroRadioindustrie, della Avalini,della Dihr, della Sipe Tecno-logie del biennio preceden-te, ovvero lo spettro dellacrisi e della recessione. Nonostante a Castelfranconon ci siano aziende che de-nunciano difficoltà in fase,abbiamo registrato un’ade-sione allo sciopero dell’ot-tanta per cento e con unabuona partecipazione allamanifestazione in piazza du-rante il mercato. Nella Ca-stellana si registra un buonandamento delle aziendeche hanno investito e conti-nuano ad investire, come laBerco, la Breton, la Simec, laFerriera; anche la GGP Italynonostante il ricorso alla CIGnel 2004, oggi è impegnata adevadere un nutrito portafo-

glio ordini, prorogando finoa luglio inoltrato i lavoratoricon contratto a termine as-sunti nell’autunno scorsoper affrontare la stagionalità,grazie anche ad investimentitecnologici e allo sposta-mento della costruzione dirasaerba dalla Stiga svedesein GGP. Le aziende che oggi hannouna ridotta visibilità produt-tiva, ma in ogni caso conti-nuano a produrre, sono leaziende collegate all’elettro-domestico e alle apparec-chiature industriali legate alsettore della ristorazione edel turismo, dovuta alla sta-gnazione dei mercati e allaconcorrenza internazionale,come la Dihr, l’Aristarco, laCastelmac, la CampagnaroElettrotecnica, la FracarroRadioindustrie.

Invece sono in difficoltà leaziende che sono legate allecostruzioni, come, l’Ecoflamche produce Caldaie e Bru-ciatori: ha chiuso il 2004 inperdita e oggi stenta a ri-prendere il terreno perduto,non ha investito su nuoviprodotti, ma solo nell’imma-gine commerciale; anche laCimm produttrice di vasiespansi per l’idraulica starallentando un pò. La Fervetdopo anni di sofferenze concontinui ricorsi agli ammor-tizzatori sociali, oggi conl’avviato consorzio Coriferpuò disporre di un nutritoportafoglio ordini per la co-struzione e la riparazione dicarrozze ferroviarie che tra-guarda al 2010. Pertantol’azione sindacale da mette-re in campo è rivolta allaqualità della forza lavoro,

delle condizioni di lavoro, eal rinnovo del contrattoaziendale in empasse da an-ni.Come si può notare la foto-grafia delle più importantiaziende Castellane dà unacondizione abbastanza tran-quilla anche se le preoccu-pazioni non mancano per al-cune attività. Ciò è emersonelle assemblee dei lavora-tori e durante la manifesta-zione, più insistentemente ilavoratori denunciano l’au-mento delle insicurezze, del-le nuove povertà, la mancataripartenza dei consumi inter-ni, la scarsa capacità di spe-sa dei salari, l’insicurezzadel posto di lavoro, il molti-plicarsi delle precarizzazio-ni, oltre che l’aumento dellematerie prime e lla riduzionedei margini di contribuzionedovuti al cambio euro Dolla-ro e non ultimo la scarsa at-tenzione allo sviluppo di chigoverna questo paese. E’ la denuncia che la CGIL datempo ha fatto e continua afare, sulla mancanza di inve-stimenti, di ricerca e svilup-po anche nel nostro territo-rio, territorio questo, dove ilnanismo delle imprese, e lapolitica dell’affrontare gior-no per giorno le difficoltà,non consentono una politicaindustriale di rilancio.

CASTELFRANCO

diELIO BOLDO

Abbiamo voluto scrivere delnostro rinnovo di contrattoperché riteniamo utile far co-noscere ai lettori del “nostrogiornale” che nonostante ledifficoltà del settore produt-tivo trevigiano ci sono com-parti che tengono e tengonobene. Chi scrive rappresentai lavoratori della Piazzettaormai da due mandati comedelegati sindacali Fillea, il no-stro contratto di riferimentoè quello dei laterizi, la filieraproduttiva quella dell’edili-zia, in modo particolare ilsettore della “casa”. Da noi siproducono sistemi per il ri-scaldamento, dal caminettoclassico alla stufa tradiziona-le, a quella computerizzata.Metà dei 170 dipendenti so-no tecnici ed impiegati, gli al-tri (fra i quali noi) sono occu-pati nei tre reparti produttiviin cui è divisa l’azienda: l’offi-cina, il marmo e la ceramica.Il mercato di riferimento èquello Europeo anche se sivende ancora soprattutto inItalia. Il contratto aziendale in sca-denza a Dicembre dello scor-so anno ci ha visti impegnatigià da Ottobre per la prepa-razione delle richieste dapresentare all’azienda con

assemblee con i compagni dilavoro anche reparto per re-parto, assistiti e coordinatidalla Fillea provinciale. Rite-niamo sia giusto dire a tutti ilavoratori che noi delegaticon la Fillea provinciale neinostri direttivi abbiamo ra-gionato sui temi e sulle ri-schieste da formulare alleaziende per i rinnovi per buo-na parte del 2004, bisogna va-lorizzare perciò il ruolodell’organizzazione. Non èbanale dire che l’attesa sulsalario era ed è la cosa più ri-chiesta ed apprezzata. E perla nostra situazione legata adun mercato stagionale l’ora-rio e il calendario di lavoro edi ferie sono stati argomenticentrali; formazione e pro-fessionalità , inquadramentoretributivo e premio di fe-

deltà argomenti a completa-mento delle richieste messesul tavolo della trattativa. A dicembre è iniziato il con-fronto con la Direzione ed èterminato a fine Febbraio, di-scussione che ha visto i lavo-ratori sempre in prima filatramite informazione e con-fronto in tempo reale. Rite-niamo che il buon esito delrinnovo sia dovuto anche almetodo della partecipazionedemocratica e della traspa-renza delle cose discusse etrattate, se c’è un rammaricoè la mancata partecipazionedegli impiegati. Nel meritoabbiamo dato risposta posi-tiva a tutte le richieste e levotazioni finali ci hanno datomerito, con soddisfazionedei lavoratori.Il salario legato a parametri

di produttività e di qualità,già sperimentati la voltascorsa, migliorati nella tra-sparenza della raccolta dati enella periodicità degli incon-tri, mediamente nei prossimiquattro anni ammonterà a1200 euro all’anno. Sul calen-dario di lavoro-ferie abbiamogarantito le tre settimane adAgosto, concesso i picchiproduttivi autunnali con re-cupero retribuito nel perio-do primaverile, con fermatesettimanali. Sui percorsi for-mativi-professionali un con-tinuo monitoraggio legatoall’introduzione delle nuovetecnologie rispetto ai singolireparti e postazioni di lavoroe relativo inquadramento re-tributivo, con il premio di fe-deltà contrattuale esteso atutti operai e impiegati. Adesso il nostro impegno co-me RSU è ovviamente la ge-stione del contratto stipula-to, il coinvolgimento nelle as-semblee e nella stessa rap-presentanza sindacale anchedi una buona fetta di tecnici edi impiegati, e assieme ai la-voratori già iscritti al sinda-cato aumentare le iscrizioniper contare ancora di piùdentro e fuori la Piazzetta.

* RSU Piazzetta

Un contratto aziendale costruito sul filodella partecipazione e della trasparenza

Rinnovo dell’integrativo alla Piazzetta SpaMONTEBELLUNA

Rinnovodella Rsu inGGP Italy

La FIOM CGIL, i lavorato-ri, la RSU Fiom uscente, neiprossimi giorni saranno im-pegnati nel rinnovo dellerappresentanze sindacaliaziendali in GGP Italy (Ca-stelgarden). Le votazionisono previste ai primi gior-ni di Luglio, pertanto stapartendo la campagna elet-torale per definire chi rap-presenterà per la CGIL i la-voratori della GGP Italy neiprossimi tre anni.

E’ d’obbligo da parte miaringraziare gli RSU uscentidella FIOM, Franco Soligo,Maurizio Novello, FrancoTonietto, Bougader Aziz,Mboup Momar, ManuelaPederiva, per l’impegno, ladedizione e la coerenza nel-la risoluzione delle dinami-che sindacali, nel triennioprecedente. E’ oltremodod’obbligo il ringraziamentoai lavoratori che si sonoiscritti alla CGIL e che l’han-no sempre sostenuta, an-che nelle fasi più delicate,con il sacrificio dello scio-pero in occasione degli ac-cordi separati e con il so-stegno alla piattaforma peril rinnovo del contrattoaziendale. Contratto che hamesso al centro: • particolare attenzione

agli investimenti e al pia-no industriale per imple-mentare il lavoro a Ca-stelfranco;

• la strutturazione occupa-zionale con la progressi-va riduzione dei contrattia tempo per le assunzionifisse;

• il governo delle flessibi-lità, attente al lavoro, agliorari, all’organizzazionedel lavoro, ma anche alleesigenze dei lavoratori,con importanti maggiora-zioni delle percentuali ela possibilità della bancaore, tenuto conto dellestagionalità e delle esi-genze di molti lavoratoristranieri;

• la progressiva riduzionedel salario d’ingresso;

• il consolidamento di par-te del vecchio premio dirisultato, l’aumento di200 _ sull’ex premio feria-le e un importante au-mento sul nuovo premiodi risultato .Inoltre la FIOM-Cgil invita

la RSU uscente a ricandi-darsi e gli iscritti alla CGILche si sentono motivati difarlo. Invita i lavoratori tut-ti a scegliere le persone,perché il sindacato che lirappresenta sarà dato dallepersone che si scelgono;l’idea della CGIL e delle per-sone che militano nellaCGIL è un’idea di una so-cietà più equa e solidale,con più dignità, giustizia,qualità e diritti.

Per contare, votate gliRSU della FIOM CGIL, buonvoto a tutti. E.B.

di DANIELE GRISOTTOe LUIGI VIDOTTO *

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Nel settore meccanico in-sistono nel territorio realtàimportanti come Silca,aziende del Gruppo Zoppas,il Gruppo Permasteelisa,parte del Gruppo Ali e nu-merose aziende che opera-no nel settore dell’inox spe-cializzate nella produzionedi beni per la grande collet-tività. Marchi importanti ericonosciuti, aziende in al-cuni casi già globali e di-mensionate sopra la mediadella piccola azienda norde-stina.

Sarebbe azzardata peròuna valutazione di ottimisti-ca prospettiva. I tagli delGruppo Zoppas si sono con-

centrati su IRCA e SEV, in RI-CA, dove le quote di merca-to si tengono aumentando leproduzioni in Romania, laperdita di posti di lavoro, fa-cendo il saldo nell’ultimoanno e mezzo, sommano auna settantina.

In Sipa il prodotto di altovalore aggiunto dovrebbeconsentire una situazione dimaggiore tranquillità che vaperò accompagnata da pre-cisi impegni strategici daparte aziendale.

Silca, circa 450 dipenden-ti, nell’anno passato non haavuto risultati positivi in ter-mini di redditività, occupanel gruppo elvetico Kaba un

settore esclusivo nella pro-duzione di chiavi e sistemiintegrati per la duplicazionee produzione di macchinaridedicati alla lavorazionedelle chiavi, ultimamente lemaestranze si sono preoc-cupate per il progetto di Ka-ba verso la Cina e l’India (Sil-ca ha già decentrato in Un-gheria alcune produzioni).

Permasteelisa ha subitonel 2004 le difficoltà del mer-cato, un calo delle commes-se inglesi, una situazione,che permane, di disconti-nuità nella acquisizione etempi di esecuzione degliappalti; il gruppo reagisce,anche con riassetti societa-

ri, rafforzando e razionaliz-zando i diversi settori di bu-siness e sperimentandonedi nuovi.

Il quadro di riferimentopiù generale è argomento didrammatica attualità e co-nosciuto. Vale invece la pe-na di ricordare, per l’areavittoriese, il nulla di fatto,dopo tante discussioni, peril collegamento con la A27,lo scalo merci, la viabilitàdel Menarè e il sistema deiservizi (uffici pubblici, asilo,ecc.) dove va richiamatosenza mezzi termini l’impe-gno della parte politica .

*Segreteria provincialeFiom Cgil

Notizie CGIL 13giugno 2005 Dalle zone

diDANIELA GRANZOTTO *

Quale l’impatto della crisi industriale nel vittoriese?

Una emorragia di ore e di posti di lavoroche produce crescente precarietà e incertezza

“Mi chiamo Antonio Zacarias,sono un RSU argentino, lavoro inPermasteelisa SPA di Vittorio Ve-neto. Scrivo questi appunti conl’idea e la speranza che servanoper non commettere gli stessi er-rori che ho commesso io, sarei fe-lice se queste parole arrivasseroal cuore e alla mente di almenouno di voi.

Provengo da una nazione chenegli ultimi 10 anni è passata daun benessere accettabile ad unamiseria insopportabile, a causa dimolti fattori, ma che si riassumo-no in una frase detta tante volte“riduzione del costo del lavoro”.La conseguenza è stata la perditadei diritti dei lavoratori, licenzia-menti in massa, livello di disoccu-pazione al 23%. Si parlava della“legge del mercato”, per un lavo-ratore come me questo significa-va che per strada c’erano altri 200lavoratori disoccupati che desi-deravano il mio posto per dar damangiare alla propria famiglia equindi se il mio capo mi chiedevadi lavorare in collaborazione altrequattro ore, io dovevo dire di sì, lacollaborazione significava lavora-re gratis.

Quando è nata la mia prima fi-glia in ospedale non ho pagatonulla, assolutamente niente, dueanni dopo, quando è nato mio fi-glio l’infermiera mi ha detto: suamoglie deve fare il cesareo, sevuole l’anestesia deve portarla.

Tutto questo grazie alla libertàdi mercato, alle privatizzazioni,alla riduzione del costo del lavo-ro.

Mia nonna è pensionata e nel

1990 percepiva 550 dollari di pen-sione, oggi percepisce 130 dollari.L’università era gratis, oggi devipagarla, nel lontano 1993 il miostipendio era di 700 dollari, noveanni dopo, guadagnavo 300 dolla-ri.

Nonostante tutto cambiasse inpeggio, io non sono mai andato aduna manifestazione, non ho maiprotestato con lo sciopero, sem-brava a me che la cosa non mi ri-guardasse, lavoravo in TelecomArg. pensavo che erano problemipasseggeri, che protestare nonsarebbe servito a niente, chequelli che lo facevano erano idea-listi che non vedevano la realtà.

Quello che non vedeva la realtàero io.

Il volo da Buenos Aires a Romadura 12 ore, in quelle 12 ore hoavuto la opportunità di pensare eprovare tante cose, ho pensato atutto quello che lasciavo indietro,famiglia, amici, stavo rinunciandoa tutta la mia vita, ero consapevo-

le che non sarebbe più stato lostesso perché per i miei amici, so-no tre anni che non li vedo, saròsempre quello che ha abbandona-to la barca, e per gli italiani saròsempre uno straniero. Due senti-menti mi presero durante tutto ilviaggio, prima la rabbia, tanta rab-bia, un odio profondo, un risenti-mento profondo non scalfibilecontro i politici inutili, contro isindacalisti corrotti, poi mi sonosentito tanto stupido, tanto sce-mo, tanto inutile e codardo. Comeun film ho passato la mia vita e misono reso conto di come mi ave-vano rubato la mia famiglia , i mieiamici, la mia vita stessa e come ionon avessi fatto mai niente perostacolarlo, non ho protestatomai, nè manifestazioni, né mobili-tazioni, non ho mai fatto niente, ilmio individualismo, il mio egoi-smo e le mie paure sono state lecause di questo sentimento di col-pa che invade i miei ricordi.

Oggi nell’anno 2005 in questa

Italia che mi ha dato la tranquillitàeconomica che dà la possibilità aimiei figli di andare tranquilliall’ospedale, dove ho avuto lapossibilità di possedere la mia ca-sa, incomincio a vedere lo stessofilm, le stesse parole, la stessa po-litica di governo, ma questa voltala mia condotta non sarà la stessa,Dio mi dà questa seconda oppor-tunità e ne approfitterò.

Poco posso fare perché nean-che posso votare. Non so se avre-mo successo, non sono sicuro dipoter cambiare le cose; so che èdifficile, so che costa sacrifici edifficoltà, ma so che devo farlo,non per altre persone, neancheper la mia famiglia, devo farlo perme stesso per non risentirmi stu-pido, un incapace e codardo.

Questo è un grido a tutti i lavo-ratori in Italia: aiutiamoci, aiutate-mi! Fate in modo di non sentirvipoi stupidi. Grazie a tutti.

Un metalmeccanicoextracomunitario

Per non sentirsi stupidi

ELECTROLUX

Il prossimosciopero

saràeuropeo

CONEGLIANO

TESTIMONIANZE Antonio Zacarias

In questi ultimi anni noi sindacalisti abbiamospesso richiamato l’attenzione dei lavoratorisul tema dei diritti, sul lavoro e i lavoratori chenon possono essere considerati merce, sul pe-ricolo di perdita del welfare (diritto all’istru-zione, sanità, previdenza, assistenza), sulleconseguenze che le politiche del governo sta-vano avendo e avrebbero avuto anche per il fu-turo, ottenendo a volte attenzione durante

l’ora di assemblea, raramente una riflessionesuccessiva e ancora più raramente un impegnocoerente sia sindacale che civile che politicoed i risultati elettorali delle nostre realtà lo di-mostrano. La testimonianza che segue, dettacol cuore ad un attivo di delegati da un lavo-ratore argentino di Permasteelisa, vale più dimolte ore di assemblea e merita lo spazio e ladiffusione del nostro giornale .

VITTORIO VENETO

Circa cinquemila occupati nell’area industriale di VittorioVeneto a cui si aggiungono le varie realtà limitrofe. Nuovicapannoni in fase di ultimazione, alcuni in ristrutturazionecome parte dell’area ex Sangalli dove si trasferirà a breveda Conegliano la TMCI Padovan. Quale l’impatto della crisi industriale in atto nel nostro ter-ritorio? La situazione non si differenzia molto dal resto del-la provincia, anche qui il tessile e le confezioni hanno la-sciato in libertà manodopera ma situazioni di difficoltà erallentamento toccano anche gli altri settori. Spesso lerealtà artigiane e le piccole industrie terziste hanno subitoe stanno subendo il rallentamento dei mercati, il clima distagnazione generalizzata o le conseguenze della delocaliz-zazione delle aziende loro clienti. Sono emorragie di ore eposti di lavoro che non assumono la drammaticità eviden-ziata dai giornali, ma contribuiscono a creare una situazio-ne sociale di crescente precarietà ed incertezza .

Il 13 di Maggio sciopero di8 ore di tutti gli stabilimentiitaliani di Electrolux. A Por-denone, sede della direzio-ne italiana del Gruppo, sonoconfluite massicce delega-zioni di tutti gli stabilimentiElectrolux presenti nel no-stro Paese. I lavoratori han-no avuto la solidarietà e lapresenza alla manifestazio-ne da parte dei numerosisindaci e assessori dei co-muni, delle province e delleregioni coinvolte. L’adesio-ne allo sciopero è statapressoché totale in tutti glistabilimenti. I circa 5.000 la-voratori presenti e l’adesio-ne così massiccia allo scio-pero non si riscontrava daoltre 20 anni.

Lo sciopero e la manife-stazione sostengono la ri-chiesta di un tavolo di trat-tativa con l’azienda sullescelte strategiche, per la de-finizione di un piano indu-striale che sia in grado didefinire attraverso gli inve-stimenti il mantenimento ela riqualificazione degli sta-bilimenti italiani del Gruppocon la salvaguardia dei siti edell’occupazione. Si richie-de inoltre il rinnovo dell’ac-cordo integrativo, scadutoda 15 mesi, con un rafforza-mento del sistema di rela-zioni.

Risulta pertanto inaccet-tabile l’idea di chiudere il50% degli stabilimenti in Eu-ropa entro i prossimi 3 anni.Il settore elettrodomesticoconta oltre 150.000 addettiin Italia e circa 10.000 nellaprovincia di Treviso, è indi-spensabile quindi un inter-vento da parte del Governoperché non possiamo per-metterci di perdere un set-tore come questo. Dopo l’in-contro previsto per il 20 diMaggio, il 26 di Maggio aBruxelles ci sarà un incon-tro della F.E.M. (Federazio-ne Europea Metalmeccani-ci) dove FIM-FIOM-UILMproporranno un primo scio-pero europeo di tutti gli sta-bilimenti Electrolux controle politiche del Gruppo. Unainiziativa sindacale europeainsieme alla unità dei lavo-ratori e dei sindacati, dàuna prospettiva diversa allasoluzione dei gravi proble-mi aperti, il risultato positi-vo dello sciopero e dellamanifestazione ne sono latestimonianza.

diCANDIDO OMICCIUOLO

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Finalmente gli Istituti pre-videnziali hanno fornito leprime indicazioni sul decre-to intermi-nisteriale (Lavoroe Economia) del 27 ottobre2004 riguardante i beneficiprevidenziali per i lavoratoriesposti all’amianto.

Prima di entrare nel meri-to, sottolineiamo ancora unavolta come il ritardonell’emanazio-ne delle di-sposizioni operative non siada imputare agli Enti previ-denziali, ma al Ministero delLavoro che ha tolto agli Isti-tuti stessi qualsiasi autono-mia interpretativa, preten-dendo che qualsiasi circola-re, per poter essere dirama-ta, debba essere preventiva-mente sot-toposta alla suaapprovazione. E’ anche que-sto un modo per colpire lostato sociale e per intaccarei diritti dei lavoratori.

Ma vediamo ora punto perpunto quali sono le indica-zioni date dagli Istituti previ-denziali.

Innanzi tutto occorre pre-cisare che la maturazionedel diritto al beneficio avvie-ne per l’esposizioneall’amianto verificatesi entroil 2 ottobre 2003.

1. LAVORATORI ESPOSTIALL’AMIANTO PER I PERIO-DI SOGGETTI ALL’ASSICU-RAZIONE INAIL

Ai lavoratori che sono sta-ti esposti all’amianto per pe-riodi soggetti all’assicurazio-ne INAIL con maturazione al-la data del 2 ottobre 2003,dei previdenti benefici previ-denziali per esposizioneall’amianto si applica la pre-cedente disciplina (applica-zione del coefficiente 1,5sia ai fini del diritto che del-la misura della pensione).

Per “ conseguimento deibenefici previdenziali “ si in-tende solo il riconoscimentoalla data del 2 ottobre 2003,

del periodo ultradecennaledi esposizione all’amianto enon anche la maturazione al-la stessa data dei requisitiper il diritto a pensione.

Tali lavoratori, qualoranon abbiano già provvedu-to, devono presentare ladomanda di riconoscimen-to all’INAIL entro 180 gior-ni dalla data di entrata invigore del de-creto (cioè en-tro il 15 giugno 2005), a pe-na di decadenza.

2. LAVORATORI ESPOSTIALL’AMIANTO PER PERIODINON SOGGETTI ALL’ASSICU-RAZIONE INAIL

I lavoratori che, alla datadel 2 ottobre 2003, sono sta-ti esposti all’amianto per pe-riodi non soggetti all’assicu-razione INAIL hanno dirittoai benefici previdenziali (ap-plicazione del coefficientepari all’1,25 valido solo ai finidella misura della pensione)

se hanno svolto attività lavo-rativa (attività effettivamen-te svolta) con concentrazio-ne media annua non inferio-re a 100 fibre/litro come va-lore medio su 8 ore al giorno,ovvero sulla durata orariagiornaliera prevista daiCCNL, per un periodo non in-feriore a 10 anni.

La domanda di ricono-scimento dell’esposizionedeve essere presentataall’INAIL - a pena di deca-denza - entro il 15 giugno2005 - anche da coloro chel’avevano già presentata.

3. LAVORATORI DELLEFERROVIE DELLO STATOS.p.A.

Per quanto attiene i ferro-vieri, l’INPS ha “ chiarito “che in attesa di conoscere lemodalità applicative dellasentenza della Corte Costitu-zionale n° 127/2002 tali lavo-ratori:

- devono comunque consi-derarsi compresi tra i desti-natari della nuova discipli-na;

- devono ripresentare ladomanda all’INAIL entro il15 giugno 2005 anche se giàpresentata.

4. MARITTIMI Per i lavoratori del settore

marittimo, assicurati pressol’IPSEMA, è attualmente pen-dente un’ordinanza di rinvioalla Corte Costituzionale (ordinanza nr° 224 del 3 feb-braio 2003 del Tribunale diLa Spezia) sulla legittimitàdell’esclusione dai beneficiprevidenziali per l’espo-si-zione all’amianto.

In attesa del pronuncia-mento della Corte Costitu-zionale è evidente che i la-voratori Marittimi devonopresentare o ripresentare ladomanda improrogabil-mente entro il 15 giugno

2005. La domanda deve essere

ripresentata anche da colo-ro che hanno un contenzio-so in corso.

5. LAVORATORI ESPOSTIALL’AMIANTO PER PERIODI“ MISTI “

L’INPS si è posto il proble-ma del riconoscimento delbeneficio previdenzialeamianto per i periodi misti, ecioè per i periodi di esposi-zione all’amianto soggetti enon soggetti all’assi-curazio-ne INAIL.

L’INPS ha risposto a taleproblema affermando chec’è il riconoscimento del be-neficio pensionistico se,complessivamente, si è veri-ficato il decennio di esposi-zione e applicherà il coefi-cente pari a 1,5 sia ai fini deldiritto che della misura solose il periodo è soggettoall’assicurazione INAIL.

6. LAVORATORI AFFETTIDA MALATTIE PROFESSIO-NALI

L’INPS ha precisato che ailavoratori per i quali è docu-mentata dall’INAIL o da unEnte diverso una malattiaprofessionale da amianto variconosciuto il beneficio del-la maggiorazione dello 1,5del periodo di esposizione,sia ai fini del diritto che dellamisura, anche se tale perio-do si riferisce ad attività la-vorativa non soggetta all’as-sicurazione obbligatoria ge-stita da tale istituto. In talifattispecie non opera alcuntermine di decadenza.

Per l’inoltro delle doman-de invitiamo i lavoratori e la-voratrici a rivolgersi pressoil Patronato INCA, presentein ogni sede CGIL della Pro-vincia di Treviso.

Per eventuali ulterioriinformazioni è stato apposi-tamente riservato il seguen-te numero telefonico – 348527 93 36.-

*Direttore ProvincialeINCA CGIL – Treviso

14 Notizie CGIL giugno 2005Servizi

Abbiamo visto nel numeroscorso un esempio che dimo-strava come, percependo dellesomme “in nero” o “fuori busta”,il lavoratore rischia di vedersiopporre tali pagamenti a legitti-me richieste Nell’esempio fatto,e che riportiamo nello schema(V. tabella), il lavoratore chechiede il pagamento degli sti-pendi arretrati (nov. dic. e 13^)e delle spettanze di fine rappor-to (T.F.R.), si vede eccepire l’av-venuta corresponsione di som-me superiori a quelle che glispettano in base alle buste paga(a fronte di un credito comples-sivo di € 14.000,00 come risul-tante dalle buste paga, risultaaver percepito complessiva-mente € 15.000,00, e quindi €

1.000,00 in più del dovuto!).

L’art. 53 della Costituzione di-ce che “tutti sono tenuti a concor-rere alle spese pubbliche in ra-gione della loro capacità contri-butiva”. Corrispondere e perce-pire redditi non “regolarizzati”contribuisce ad aumentare la di-

sparità tra i cittadini invece chea diffondere uguaglianza di dirit-ti e doveri, ed è pertanto chiara-

mente da condannare. Detto ciò,vediamo come ovviare agli in-convenienti che possono verifi-

carsi come nel caso dell’esem-pio. Una soluzione è quella difarsi corrispondere le somme“fuori busta” senza firmare alcu-na ricevuta. Non essendovi unaprova dell’avvenuto pagamentodelle somme “fuori busta” il da-tore di lavoro non potrà attuarela strategia difensiva riportatanell’esempio. Altro sistema, eforse il più corretto, è quello diindicare precisamente, nella ri-cevuta che si sottoscrive, il mo-tivo (titolo) per il quale si rice-vono le somme “fuori busta”.Nell’esempio riportato, il lavora-tore dovrebbe precisare, nellaricevuta che firma ogni mese,che riceve € 1.500,00 di cui €

1.000,00 come da busta paga, ed€ 500,00 a titolo di supermini-mo, o di integrazione per arriva-re alla retribuzione concordata,

o ancora a titolo di premio ecc.Così, anche nel caso di lavorostraordinario pagato “in nero”, illavoratore che precisa nella ri-cevuta di percepire, ad esempio,€ 1.000,00 come da busta pagaed € 500,00 per lavoro straordi-nario, eviterà che successiva-mente il datore di lavoro possasostenere che quei 500 euro inpiù rispetto alla busta paga, so-no stati dati come anticipo di fu-turi stipendi o comunque comeacconto sulle future spettanze.In pratica se risulta che il dipen-dente ha percepito somme su-periori a quelle indicate nellebuste paga tali somme possonovenire imputate (e quindi de-tratte) dalle ulteriori spettanze(es. T.F.R.); se invece il lavorato-re indica precisamente (nella ri-cevuta) a che titolo vengonocorrisposte le somme superiorialla busta paga (es. lavorostraordinario) eviterà che talimaggiori somme vengano in fu-turo imputate a pagamento (ma-gari anticipato) di altre spettan-ze.

UFFICIO VERTENZE di Antonio Ventura

Somme “in nero” o “fuori busta”

SPETTANTE PERCEPITODA BUSTA IN BUSTA FUORI BUSTA

gennaio € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 febbraio € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 marzo € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 aprile € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 maggio € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 giugno € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 luglio € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 agosto € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 settembre € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 ottobre € 1.000,00 € 1.000,00 € 500,00 novembre € 1.000,00 dicembre € 1.000,00 13^ € 1.000,00 T.F.R. € 1.000,00

€ 14.000,00 € 10.000,00 € 5.000,00

Totale spettante € 14.000,00 Totale percepito € 15.000,00

SUNIA - SINDACATO INQUILINI di Luciano Bellotto

Integrazione all’affittorequisiti per il dirittoAvvisiamo tutti i nostriiscritti della possibilità diottenere dallo Stato un con-tributo economico per l’af-fitto se complessivamentenella loro famiglia hanno unreddito lordo annuo inferio-re a: circa € 13.000,00 se lafamiglia è composta da 1 so-la persona; circa €

20.300,00 con 2 persone; cir-ca € 26.400,00 con 3 perso-ne; circa € 31.800,00 con 4persone; circa € 36.800,00con 5 persone.Pertanto, se vi trovate entroo vicino a questi limiti direddito, vi aspettiamo per

preparare bene i documentinecessari e presentare intempo la relativa domandache non succeda come l’ul-tima volta quando, per col-pa della Regione, molti in-quilini non fecero in tempoa presentare la documenta-zione e persero i contributi.Inoltre ricordiamo la nostradisponibilità per eventualialtre assistenze:• scadenza contratto e rin-

novi;• disdetta e sfratti;• aumento ISTAT ecc..

N.B. Portare il contratto diaffitto e la dichiarazione deiredditi 2003.

Sedi e orariA Treviso, Via Terraglio, 4 –tel. 0422/321967Lunedì, martedì, giovedì,venerdì dalle 9.00 alle 12.00Mercoledì dalle 16.00 alle19.00A Mogliano Veneto, PiazzaTrevisanato, 11 – tel.041/453922Lunedì e mercoledì dalle10.00 alle 12.00.

Domandeentro il

15 giugno ’05

Ancora sui “benefici previdenzialiper i lavoratori esposti all’amianto”Circolari INPS n. 58 del 15/04/2005 e INPDAP n. 11 del 7/04/2005

diRENZO ZANATA*

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Costituiscono reddito daindicare nella dichiarazionedei redditi, le plusvalenzerealizzate a seguito dellacessione a titolo oneroso diterreni suscettibili di utiliz-zazione edificatoria secon-do gli strumenti urbanisticivigenti al momento dellacessione, di terreni o degliedifici a seguito di lottizza-zione, di immobili acquistatio costruiti da non più di cin-que anni (compresi i terreniagricoli), con esclusione diquelli acquisiti per succes-sione o donazione e delleunità immobiliari urbaneche per la maggior parte delperiodo intercorso tra l’ac-quisto o la costruzione e lacessione sono state adibitead abitazione principale delcedente o dei suoi familiari.

Le modalità di determina-zione di tale reddito, sono

stabilite, dalla normativa fi-scale, in modo diverso in re-lazione alla tipologia del ter-reno ceduto.

Nel caso di cessione di unterreno qualificato comeedificabile dal piano regola-tore generale o, in mancan-za, dagli altri strumenti ur-banistici vigenti al momentodella cessione, il reddito èdato, nel caso di acquisto atitolo gratuito, dalla diffe-renza tra corrispettivo per-cepito e il valore dichiaratonegli atti di successione odonazione aumentato diogni altro costo inerente.Nel caso di acquisto a titolo

oneroso, il reddito è datodalla differenza tra il corri-spettivo ed il prezzo di ac-quisto, aumentato di altrieventuali costi, rivalutato inbase all’indice Istat.

Qualora la vendita si riferi-sca a terreni lottizzati, il red-dito è dato, nel caso di terre-ni acquisiti a titolo gratuito,dalla differenza tra corri-spettivo e il valore normaledel terreno alla data di iniziodella lottizzazione. Nel casodi terreni acquisiti a titolooneroso da oltre cinque anniprima dell’inizio delle citateoperazioni, si assume comeprezzo il valore normale del

terreno al quinto anno ante-riore. Mentre, in caso di ac-quisto non oltre i cinque an-ni, si rileva il prezzo di ac-quisto.

Con la Legge 311 del30/12/2004 (legge finanzia-ria), sono stati riaperti i ter-mini per la rideterminazionedel valore di acquisto di ter-reni edificabili e di partecipa-zioni sociali non negoziate inmercati regolamentati, posse-duti alla data del 1/07/2003.

Il nuovo termine per pro-cedere al versamentodell’imposta sostitutiva do-vuta e provvedere (tramiteun tecnico abilitato), alla re-

dazione della perizia giuratadi stima è fissato al30/06/2005.

Il vantaggio, per il contri-buente, sarà che l’eventualeplusvalenza, derivante dallacessione di terreni, sarà de-terminata, dalla differenzatra corrispettivo percepito eil valore indicato nella peri-zia di stima, aumentato diqualsiasi altro costo ineren-te, anziché del prezzo di ac-quisto come sopra indicato.Si riduce o si azzera così, laplusvalenza da indicare nel-la dichiarazione dei redditi evi sarà inoltre un risparmiodato dalla differenza dell’im-posta dovuta in dichiarazio-ne dei redditi, e quanto do-vuto invece come impostasostitutiva a seguito della ri-valutazione che risulta pre-vista nella misura del 4%.

Notizie CGIL 15giugno 2005 ServiziCMYN

NOTIZIE FISCALI di Maria Pia Marazzato

Rivalutazioni con perizia

Capita spesso di dover af-frontare in questa rubrica diNotizie CGIL, questioni tecni-che specialistiche con riferi-mento a norme e procedureinternazionali a volte piutto-sto complesse e che risultapoco agevole rendere in for-ma sintetica. Stiamo cercan-do di rendere progressiva-mente più fruibili le informa-zioni che il nostro giornaleconsente di mettere in evi-denza, a favore dei lavorato-ri e pensionati nostri iscrittie delle loro famiglie: “istru-zioni per l’uso” potrebbe es-serne il titolo, se non fossegià ampiamente utilizzato inuna nota trasmissione ra-diofonica del mattino…

Prendiamo spunto questomese dalla pubblicazione“Australian Pension News”,

bollettino informativodell’istituto australiano Cen-trelink del mese di aprile2005, dove si fornisconoinformazioni in merito allariscossione di assegni o uti-lizzo di pagamenti inviatidopo che il pensionato è de-ceduto. Quando il pensiona-to che riceve la prestazioneaustraliana muore, diventaillegale riscuotere un asse-gno intestato a suo nome oritirare fondi depositati in unconto bancario intestato aldeceduto (come per la gene-ralità dei casi). Il coniuge so-pravvissuto, o qualsiasi per-

sona che gestisce gli affaridel defunto, deve notificareal Centrelink InternationalServices (CIS) entro 28 giornil’avvenuto decesso del tito-lare. Qualsiasi assegno inte-stato al defunto o somma de-positata in conto dopo il de-cesso, deve essere restituitaa Centrelink. Analogamente,sempre entro 28 giorni, si de-vono comunicare tutti i cam-biamenti che posso riguar-dare il titolare ed il coniugedi una prestazione australia-na. Tutte le variazioni che siriferiscono al reddito, agli in-vestimenti finanziari, allo

stato civile, eventuali figli mi-norenni a carico, modificheal numero di conto bancario;la variazione di indirizzo o diresidenza e l’eventuale ritor-no in Australia vanno altresìcomunicati: nel caso di cam-bio di indirizzo è necessariofar sapere anche cosa si èfatto dell’abitazione prece-dente, se è stata venduta, af-fittata, lasciata in uso gratui-to ad un familiare; tutto que-sto perché la prestazione au-straliana di vecchiaia - defi-nita Age Pension e basatasemplicemente sul fatto diaver risieduto in Australia -

può essere modificatanell’importo in pagamento acausa del reddito e dei beniposseduti. Occorre metterein evidenza un aspetto parti-colare: posto che all’ente au-straliano deve essere notifi-cato TUTTO il reddito del ti-tolare e del coniuge, e tutti ibeni che si posseggono, ci sipotrebbe chiedere se si deb-bano o meno notificare leprestazioni erogatedall’INAIL. E’ noto che le ren-dite INAIL per la loro naturarisarcitoria non sono sogget-te a tassazione in Italia, madevono essere comunque in-dicate come reddito al Cen-trelink. Per approfondimen-to si segnala il sito webwww.centrelink.gov.au .

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16 Notizie CGIL giugno 2005AttualitàCMYN

volte

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FECONDAZIONE ASSISTITAReferendum - 12, 13 giugno 2005

Scheda referendum n. 1 Scheda referendum n. 2

Scheda referendum n. 3 Scheda referendum n. 4