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e... in Piazza a GARDOLO 38121 GARDOLO via Soprasasso, 32 tel. 0461.992105 [email protected] www.otticadonati.it | anno XX | dicembre 2011 | bimestrale di cultura | politica | attualità | NORD di Trento S TA M P A 1 7 NUMERO Da Platone alla GLOBALIZZAZIONE [continua in pagina 2] Electric and Electronic equipment for Caravaning and Boating Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 - z.i. Spini di Gardolo (settore D) - 38121 Trento Tel. +39 0461 991598 - Fax +39 0461 960009 [email protected] - www.cbe.it Rizzardi colori e cornici srl non pensare in bianco e nero! TRENTO - Via E. Sestan, 35 (zona commerciale) Tel. 0461 824895 - Fax 0461 1920392 [email protected] - www.rizzardicolori.it SOBRIETÀ POLITICA RISPETTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI RISPETTO DI CHI È IN PENSIONE RISPETTO AL DIRITTO DI LAVORO DEI GIOVANI RISPETTO DELLA COSTITUZIONE RISPETTO DEI DIRITTI UMANI ATTENZIONE AI GIOVANI AUMENTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER EVITARE L’INCENERITORE CAMBIO DELLA LEGGE ELETTORALE DIFESA DELLO STATO SOCIALE: SCUOLA, SANITÀ ECC NESSUNA VIOLENZA SU DONNE E BAMBINI UN NUOVO TEATRO A GARDOLO L’ANNULLAMENTO DELLE SPESE MILITARI UN LUOGO COPERTO A DISPOSIZIONE DELLE ASSOCIAZIONI EGUAGLIANZA DI PRIVILEGI TRA POLITICI E CITTADINI CAMBIO DELLA LEGGE ELETTORALE L ’associazione Il Gruppo ha organizzato il mese scorso una interessan- tissima serata dal tito- lo “Da Platone alla globalizzazio- ne” tenuta dallo storico-scrittore Giorgio Ragucci Brugger. Pubblichiamo molto volentieri le considerazioni fatte nell’incontro e scritte dallo stesso relatore. Da poco in Italia c’è stato un ricambio alla guida del Paese ma nonostante ciò la crisi istituzionale e la scarsa funzione dei partiti sembrano condurre ad una situazione molto più grave, non risolvibile in tempi brevi. For- se solo cambiando alla radice la cultura politi- ca, il modo di concepire la dottrina dello stato che ormai dal dopoguerra stiamo coltivando in maniera perversa si può appunto pensa- re ad una soluzione. Mi riferisco al principio fondamentale della democrazia. Raggiungere questo obiettivo ci è costato due guerre mon- diali, una serie di crisi istituzionali ed ora, che la carta costituzionale ci garantisce la tutela delle libertà e dei diritti, sarebbe quanto me- I regali che vorremmo sotto l’albero... no un atto di masochismo pu- ro doverci rinunciare. Eppure, il problema è proprio questo. Al- la democrazia abbiamo chiesto il minimo, cioè, la libertà indivi- duale ed il progresso economi- co, beneficiando di un sistema di welfare fine a se stesso, ab- biamo accettato il capitalismo nelle sue estreme conseguen- ze, godendo di un mercato che si esaurisce nel soddisfacimento dei consumi individua- li, nient’altro; al contrario, non abbiamo chie- sto, cultura, solidarietà, senso della comuni- tà, responsabilità civile, in una parola, il bene della collettività sopra qualsiasi altro sogget- to. Dobbiamo rinunciare all’egoismo di esse- re protagonisti solo di diritti e non di doveri, dobbiamo renderci conto che la democrazia risponde a regole precise determinate da un confronto dialettico tra partiti, e non ad una sterile opposizione, il cosiddetto muro contro muro, come dire, fornendo un esempio cal-

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e... in Piazza a GARDOLO

38121 GARDOLOvia Soprasasso, 32tel. 0461.992105

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| anno XX | dicembre 2011 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

NORDdiTrentoSTAMPA17

NUMERO

Da Platone allaGLOBALIZZAZIONE

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e... in Piazza a GARDOLO

38121 GARDOLOvia Soprasasso, 32tel. 0461.992105

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| anno XX | luglio 2011 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

Electric and Electronic equipment for Caravaning and BoatingDa oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori

elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating.Via Vienna, 4 - z.i. Spini di Gardolo (settore D) - 38121 Trento

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NORDdiTrentoSTAMPA15NUMERO

integrare il sistema fonda-to sulla delega politica, af-fidando direttamente ai cit-tadini il ruolo –seppur solo in negativo- di legislatore. Vale la pena ricordare, an-che in risposta ad alcune voci critiche verso l’istituto referendario, che il nostro ordinamento si fonda sul-le regole della democrazia rappresentativa (i cittadini eleggono i loro rappresen-

tanti all’interno degli organi istituzionali affi-dando loro il compito di assumere le decisio-ni di loro competenza) e che quindi la logica [continua in pagina 2]

[continua in pagina 2]

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TRENTO - Via E. Sestan, 35 (zona commerciale)Tel. 0461 824895 - Fax 0461 1920392

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Parco di Roncafort,da circa due mesi sono stati rimossi i canestri all’interno dell’area destinata al basket ed al volley.Ce ne accorgiamo adesso, per caso, passeggiando all’internodel giardino e ci viene naturale chiederci il perché.

BASKET al parco... NO grazie!

Approfondiamo e scopriamo che nel 2009 giunge all’ufficio Parchi e Giardini del Comune di Trento la richiesta di installare i cane-

stri, da parte dell’attuale assessore allo sport Paolo Castelli, richiesta peraltro naturale dato che la piastra in cemento era stata realizzata al momento della costruzione del parco con

ed ha raggiunto con suc-cesso il numero di votan-ti necessario per sancirne la validità. Il referendum è da sempre considerato un elemento “strutturale” del-le democrazie contempo-ranee, anzi è stato persino definito come un “plusvalo-re democratico” (“ogni ele-mento di democrazia im-mediata che viene introdot-to all’interno della demo-crazia rappresentativa detiene un maggior grado di legittimità e rappresenta un ‘più’ di democrazia” E.W. Boeckenfoerde) che va ad

lo scopo di ospitare i giochi del volley e del basket. Anno 2010: la circoscrizione di Gar-dolo richiede allo stesso ufficio del Comune la rimozione dei canestri con la motivazione che tale gioco disturba i residenti accom-pagnando tale richiesta con ben 40 firme a conferma della situazione insopportabile!

Ogni elementodi democrazia

immediata che vieneintrodotto all’interno

della democraziarappresentativa detiene

un maggior gradodi legittimità e

rappresenta un ‘più’di democrazia.

E.W. Boeckenfoerde

È tempo di SPERANZE...Riceviamo e pubblichiamovolentieri per il prestigiodella firma, un articolo di

Donata Borgonovo Reper anni combattiva DifensoreCivico e autrice di numerose

pubblicazioni sul tema.

“Ripartire dai cittadini” è l’invito che introduce un bel libro (un tascabile, dunque di lettura a tutti accessibile) di Gregorio Arena –professore di di-

ritto amministrativo dell’Università di Trento nonché ex consigliere provinciale- dedicato ai cittadini attivi. E dai cittadini è proprio ri-partito il convinto utilizzo dell’istituto del re-ferendum che, dopo anni di fallimenti dovuti al mancato raggiungimento del fatidico quo-rum, ha finalmente recuperato la piena di-gnità di strumento di partecipazione diretta

SOBRIETÀ POLITICA

RISPETTO DEI DIRITTI DEI

LAVORATORI

RISPETTODI CHI È IN PENSIONE

RISPETTOAL DIRITTODI LAVORO

DEI GIOVANIRISPETTO DELLA COSTITUZIONE

RISPETTODEI DIRITTI

UMANI

ATTENZIONE AI GIOVANI

AUMENTARE LA RACCOLTA

DIFFERENZIATA PER EVITARE

L’INCENERITORE

CAMBIO DELLA LEGGE ELETTORALE

DIFESA DELLO STATO SOCIALE:

SCUOLA,SANITÀ ECC

NESSUNA VIOLENZA SU

DONNE E BAMBINI

UN NUOVO TEATRO

A GARDOLOL’ANNULLAMENTO

DELLE SPESE MILITARI

UN LUOGO COPERTO A

DISPOSIZIONE DELLE

ASSOCIAZIONI

EGUAGLIANZA DI PRIVILEGI

TRA POLITICI E CITTADINI

CAMBIO DELLA LEGGE ELETTORALE

L’associazione Il Gruppo ha organizzato il mese scorso una interessan-tissima serata dal tito-

lo “Da Platone alla globalizzazio-ne” tenuta dallo storico-scrittore Giorgio Ragucci Brugger.Pubblichiamo molto volentieri le considerazioni fatte nell’incontro e scritte dallo stesso relatore.Da poco in Italia c’è stato un ricambio alla guida del Paese ma nonostante ciò la crisi istituzionale e la scarsa funzione dei partiti sembrano condurre ad una situazione molto più grave, non risolvibile in tempi brevi. For-se solo cambiando alla radice la cultura politi-ca, il modo di concepire la dottrina dello stato che ormai dal dopoguerra stiamo coltivando in maniera perversa si può appunto pensa-re ad una soluzione. Mi riferisco al principio fondamentale della democrazia. Raggiungere questo obiettivo ci è costato due guerre mon-diali, una serie di crisi istituzionali ed ora, che la carta costituzionale ci garantisce la tutela delle libertà e dei diritti, sarebbe quanto me-

I regali che vorremmo sotto l’albero...

no un atto di masochismo pu-ro doverci rinunciare. Eppure, il problema è proprio questo. Al-la democrazia abbiamo chiesto il minimo, cioè, la libertà indivi-duale ed il progresso economi-co, beneficiando di un sistema di welfare fine a se stesso, ab-biamo accettato il capitalismo nelle sue estreme conseguen-

ze, godendo di un mercato che si esaurisce nel soddisfacimento dei consumi individua-li, nient’altro; al contrario, non abbiamo chie-sto, cultura, solidarietà, senso della comuni-tà, responsabilità civile, in una parola, il bene della collettività sopra qualsiasi altro sogget-to. Dobbiamo rinunciare all’egoismo di esse-re protagonisti solo di diritti e non di doveri, dobbiamo renderci conto che la democrazia risponde a regole precise determinate da un confronto dialettico tra partiti, e non ad una sterile opposizione, il cosiddetto muro contro muro, come dire, fornendo un esempio cal-

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2 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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“A NORD DI TRENTO”Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampan. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008

PROPRIETÀAssociazione culturale “IL GRUPPO”Via Caproni 15, Roncafort (TN)[email protected] - www.ilgrupporoncafort.it

DIRETTORE RESPONSABILEUgo Bosetti

REDAZIONEc/o Anna Mussi (0461.420577)

RESPONSABILE PUBBLICITÀGianni Angelini (0461.993046)

IN REDAZIONERenato Beber, Giorgio Boscolo, Maria Giovanna Conci,Franco Faes, Moreno Marighetti, Alberto Mattedi,Anna Mussi, Luisa Nicolini, Alessandro Serra

TIRATURA/DIFFUSIONE 6000 copie

REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - [email protected]

[continua da pag. 1 DA PLATONE ALLA GLOBALIZZAZIONE]

Un patrimonio di valori comuniper viaggiare insieme.

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Soggiorno a Marsa Alam - 9 gennaio 20 giorni € 770,00

cistico che un tifoso della Juventus si rifiu-ti di parlare ad un interista; è chiaro che in questo caso il dialogo muore già in partenza, tanto è vero, che ne sono prova i frequenti talk show televisivi, ridotti a sterili polemiche, a liti, ad offese personali, il tutto condito con una protervia ed ignoranza sinceramente da censurare. In gioco è il sistema su cui si basa

rie di uomini scelti per competenza tecnica e di comprovata onestà sulla base di un pro-gramma di riforme sociali. La maggioranza eletta, qualsiasi essa sia, realizza il program-ma, la minoranza collabora nei punti che ri-tiene di condividere, oppure, propone alter-native possibili da valutare non più sul piano del partito, ma in vista del benessere della collettività. Proprio questo è il punto dolente di questi ultimi anni, il punto di crisi dell’at-tuale momento. Spetta ai giovani accostarsi alla politica per far valere queste idee, uscire dalle pastoie delle varie infinite oligarchie, di gruppi di pressione, di circoli mafiosi, per fa-re vera politica. Ad ogni piè sospinto si parla di riforme, è il rosario che recita Napolitano da quando è presidente. Riforme e prov-vedimenti seri contro la violenza, in vista di una bonifica del vivere sociale così difficile al giorno d’oggi e ne è riprova la cronaca ne-ra quotidiana, sono da attuare quanto prima prescindendo che queste leggi siano più o meno impopolari. Io credo che solo con un ri-cambio generazionale ed una buona, corret-ta educazione politica il paese reale si possa in qualche maniera conciliare con quello le-gale, con le istituzioni, con una vera, rinnova-ta democrazia.

Giorgio Ragucci Brugger

ALEGRA RIBALTARassegna di Teatro Popolare

in collaborazione con: Comune di Trento - Circoscrizionedi Gardolo - Co.F.As - Comitato Associazioni Gardolesi

Lunedì 26 dicembre 2011*“Il tesoro dei nani”

I burattini di Luciano GottardiSabato 14 gennaio 2012

“Parenti serpenti”di Carmine Amoroso

Circolo Culturale Filodrammatico di Ischia (TN)Sabato 28 gennaio 2012

“Le smanie per la villeggiatura”di C. Goldoni

Filodrammatica Italo Varner – Lavis (TN)Sabato 11 febbraio 2012

“Liolà”di Luigi Pirandello

traduzione in dialetto trentino di Camillo CaresiaFilodrammatica San Martino di Fornace (TN)

Sabato 25 febbraio 2012 marzo “I love Shopping: che splendida malattia”

di Roberto MalafanteCompagnia di Lizzana (TN)

Inizio spettacoli: ore 20,45* Lunedì 26 dicembre: ore 16,30

Il teatro è lì, vecchio e malandato, polve-roso, testimone inconsapevole di que-gli anni dell’immediato dopoguerra, do-ve con poche pretese si cercava di ani-

mare una popolazione duramente provata, dove la volontà di tornare ad una vita civi-le sovrastava ogni cosa. Per alcuni il sacro fuoco dell’arte non si è spento, piccole braci sono rimaste sotto la cenere e sono pronte a farlo divampare ancora. Occorre trasfor-marsi in falegnami, muratori, pittori, elettrici-

sti per rendere agibili il palcoscenico e la sa-letta adiacente. La fatica non si sente e l’en-tusiasmo non manca, la voglia di riportare il vecchio teatro all’antico splendore è tanta, ed in breve i risultati si vedono.Ed il successo pure... È cominciata così l’at-tività dell’attuale filodrammatica La Loge-ta, inizialmente quasi in sordina, con lavo-ri proposti solamente all’interno della comu-nità gardolese. Piano piano la filodrammati-ca cresce, apre le porte alla presenza fem-minile, cura di più la scelta dei costumi e dell’allestimento scenico. Arrivano i primi in-viti a presentare i propri lavori in altri teatri della regione, arrivano le prime proposte a partecipare a rassegne prestigiose, come la M. Roat, Palcoscenico Trentino, Sipario d’o-ro. E tra una rassegna e l’altra, tra uno spet-tacolo e l’altro ... si raggiungono i 35 anni di età. Trentacinque anni di splendida ed inten-sa attività, all’interno della quale si alternano spettacoli a carattere brillante, lavori che af-frontano tematiche sociali, spettacoli di ca-baret, spettacoli/monologhi e spettacoli per bambini. Insomma, la filodrammatica La Lo-geta è una compagnia a 360 gradi, il suo

pubblico comprende grandi e piccini, dai 5 ai 90 anni... È storia recente, infatti, la nasci-ta del gruppo “I cuccioli della Logeta”, com-posto da ... cuccioli, i bimbi della scuola ma-terna! Trentacinque anni costruiti con perso-ne che hanno creduto e credono ancora in questa tradizione culturale, e che, attraverso queste pagine, la filodrammatica desidera ringraziare di cuore per l’apporto che hanno dato e che ancora danno per la prosecuzio-ne dell’attività. Gente che va, gente che vie-ne, ma a tutti quanti va il merito di aver co-struito le basi su cui poggia La Logeta. Al primo articolo dello statuto si legge: “La fi-lodrammatica di Gardolo ha scopo di orga-nizzare spettacoli teatrali per divulgare i va-lori del teatro e le tradizioni del Trentino. La suddetta Società è apartitica e senza fini di lucro”. E a questo articolo la filodrammatica si è sempre attenuta nel corso dei suoi anni di attività, con un repertorio di recite dialet-tali. Ancora oggi allestisce e propone spetta-coli con testi dialettali e non, spettacoli che vogliono tenere alto il valore e la tradizione del teatro amatoriale trentino. Ecco che il si-pario inizia ad aprirsi, e tu entri in un altro

Alla democraziaabbiamo chiesto

la libertà individuale ed il progresso economico e non cultura, solidarietà, senso della comunità, responsabilità civile,in una parola, il bene della collettività sopra

qualsiasi altro soggetto.

il criterio democratico, cioè il titolo di rappresentanza, di cui il popolo sovrano dovreb-be essere il titolare. Mi riferi-sco al sistema elettorale che soggiace a gravi limiti dovuti a due fenomeni tipicamente italiani: il voto di scambio di origine francamente mafio-sa, ed il sistema di trasfor-mismo all’interno dei gruppi di partito eletti al Parlamen-to. Sembra che nessuno se ne accorga, malgrado le ap-parenze, che il discorso sto-rico destra - sinistra è solo anacronistico ed è mante-nuto in vita dagli operato-ri interessati tanto da get-tare fumo negli occhi a chi in buona fede crede ancora in questi schieramenti. Basti pensare alla attuale posizio-ne di Casini, di Fini, di Ale-ma, di Rutelli, ognuno dei quali era qualche anno fa facilmente indivi-duabile col proprio DNA scritto sulla fronte e che ora non è assolutamente definibile, se non costretto, date le circostanze, a forzate

alleanze. In poche paro-le paga ancora il compro-messo, il ricambio di pol-trone come si sente dire nei bar di periferia. Se la politica rimane un gioco in mano di chi ha le carte, la democrazia non ha più senso. D’altronde, dopo la scomparsa delle ideologia a far tempo dal fatidico 1989 e dall’ingresso sul piano internazionale del terrorismo di cui all’episo-dio tragico dell’11 settem-bre 2001, la dottrina poli-tica non offre alcuna altra soluzione, dobbiamo te-nerci stretta la costituzio-ne come unica ancora di salvataggio, scegliere tra i rappresentanti gli uomi-ni di governo onesti, capa-ci, disinteressati del pro-prio tornaconto personale

e dediti totalmente alla cosa pubblica. Pla-tone affermava, quattro secoli prima di Cri-sto, che più della libertà, della giustizia, vale il Bene del Paese e vedeva al governo una se-

mondo... “Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso.” (Gigi Proietti)

Federico Gozzer

Gardolo, 1976

Le ...donne del Presidente!

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3| numero 17 | dicembre 2011 |

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Quando si parla di “crisi della politi-ca”, spesso i cittadini la concepisco-no come un fattore soggettivo, cioè frutto della scarsa qualità personale

dei politici italiani. E senza dubbio questi so-no stati spesso coinvolti - senza generaliz-zare naturalmente - in fenomeni di corruzio-ne (l’inchiesta Mani pulite degli anni ’90 non è certo stata risolutiva) e di clientelismo. Ma la crisi della politica ha una dimensione più oggettiva, non dipendente tanto dalla qualità personale dei politici, ma da alcuni fenomeni strutturali che hanno trasformato la società negli ultimi anni, togliendo alla politica il po-tere di compiere le scelte fondamentali. Ora gli stessi parlamenti nazionali non sempre riescono ad influire davvero sulle questio-ni cruciali, venendo loro stessi messi con le spalle al muro da poteri sovranazionali, che nessuno ha mai votato, ma che sono deter-minanti. Un esempio lo abbiamo sotto gli oc-chi in questi giorni con la nascita del governo Monti. Gli italiani hanno votato pochi anni fa

e hanno messo il governo in mano a Berlusconi, con una maggioranza assoluta. Ora è caduto, ma sconfitto da chi? Non dall’opposizio-ne, che ha sempre giudica-to la sua gestione della cri-si inconsistente, ma non ha mai potuto influire sulle sue scelte. Dove non sono arrivati i numeri dell’opposizione, sono arrivati i mercati. La loro “critica” è stata mol-to più risolutiva, perché ha fatto crescere l’in-teresse sul debito pubblico italiano a livelli in-sopportabili. Il debito pubblico è da tempo un grave problema per l’Italia, ma mentre ne-gli anni scorsi è stato in qualche modo ge-stito, ultimamente, sia per la crisi economica, ma certamente anche per insipienza politi-ca, è sfuggito di controllo: Prodi aveva lascia-to con un debito pubblico al 103 % del PIL (e in discesa), in pochi anni di Berlusca è arrivato al 120 %. Un tempo sarebbe sta-to un problema interno, e gli elettori avrebbero scelto loro qualcun altro. Ma og-gi, per la finanziarizzazione senza confini del mondo, la crisi del debito pubblico italiano trascende i proble-

La crisi della politica dipende da alcuni

fenomeni strutturali che hanno tolto alla politica

il potere di compierele scelte fondamentali.

mi nazionali e diventa una crisi finanziaria internazio-nale, perché i titoli del de-bito pubblico sono in ma-no soprattutto a investitori internazionali, che prendo-no loro provvedimenti, sfi-duciando di fatto il gover-

no italiano. E così è arrivato Monti, il cui pro-gramma di governo non ha da esser valuta-to tanto dal parlamento, ma dai mercati fi-nanziari e dalle loro istituzioni come la Ban-ca Centrale Europea e il Fondo Monetario In-ternazionale. A questo punto è saltato proprio il mecca-nismo di base della democrazia: la neces-sità di avere il consenso della maggioranza dei cittadini per governare. La scelta di pro-gramma e premier fatta da parte di chi ne subirà le conseguenze. Quindi una assunzio-

ne di responsabilità rispet-to al futuro, dei governan-ti prima di tutto, ma poi an-che di chi li sceglie e pa-gherà eventualmente le conseguenze di una scel-ta sbagliata. Questo siste-ma di correzione interna al meccanismo è saltato, con la globalizzazione neo-libe-

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…i titoli del debito pubblico sono in mano soprattutto a investitori

internazionali,che prendono loro

provvedimenti,sfiduciando di fattoil governo italiano.

Finanza internazionale e politiche nazionali

rista il mercato - un soggetto a-politico, non-democratico - ha un potere incontrastato. Perché la politica e la democrazia sono ri-maste nazionali, le scelte vere sono diventa-te sovranazionali. Ecco la crisi della politica, è una sfasatura oggettiva, che può essere cor-retta solo ricostruendo la democrazia - il po-tere dei cittadini - al livello necessario, quel-lo sovranazionale, almeno europeo. L’Europa non può più essere solo una moneta, ed una banca centrale che non rende conto a nes-suno. Serve un vero governo europeo, sotto-posto come tutti i governi democratici al va-glio degli elettori. Di questo si dovrà occupare ora la politica, i partiti, se vuole/vogliono gio-care ancora un ruolo.

Roberto Antolini

QUESTOTRENTINO di novembre“Debito della PAT: possiamo stare tranquilli?” è il titolo del servizio d’apertura del numero at-tualmente in edicola di QT-Questotrentino. È nato da poco ma sta crescendo molto in fretta, il nostro debito pubblico, soprattutto di questi tempi, quanto è giustificato e quali rischi può comportare? Questi gli interrogativi affron-tati. Una seconda inchiesta parla dello scon-certo all’Università di Trento: dopo le dimissio-ni del prorettore Pascuzzi si diffondono sem-pre di più i timori che la Provincia intenda, an-cora una volta, mettere le mani sull’Ateneo. L’incredibile dilemma, posto dallo stesso retto-re se essere “poveri oppure liberi” che in prati-ca significa che la Pat, regolando i rubinetti dei soldi, l’Università la vuole asservita. Quindi altri articoli e servizi: un’intensa intervista al dottor David Gerbi, ebreo libico a suo tempo esiliato da Gheddafi, membro del governo provvisorio

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Debito della PAT: possiamo stare tranquilli?E’ nato da poco, cresce in fretta, dicono sia

un investimento. Ma c’è chi pensa che...

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Le mani sull’ateneoLiBiA

Antisemitismo: l’eredità di GheddafiPensiOni

Laborfonds, c’è un problema...

del CNT, e ora cacciato, in quanto ebreo, anche dai ribelli vittoriosi; un’inchiesta sulla previden-za complementare e sul significato, per il lavo-ratore ma anche per la comunità, dei soldi pub-blici riversati in Laborfonds; un’intervista al pre-sidente del Centro Santa Chiara Ivo Gabrielli che invoca “discontinuità” nella politica culturale; un commento di Piergiorgio Rauzi sulla testimonian-za da noi raccolta di un adulto a suo tempo stu-prato, nella parrocchia di San Bartolomeo, da un prete pedofilo. Seguono altri articoli e servizi, un editoriale sulle contraddizioni della Cgil che ap-prova le speculazioni di Dellai alla Michelin e a Piedicastello, un servizio sulla “moda democrati-ca”, le cronache dalle valli e da Bolzano, la testi-monianza di una giovane cooperatrice in Uganda, le rubriche, le lettere dei lettori, le recensioni e presentazioni di mostre, libri, spettacoli, le pagine di satira ed altro ancora.

Il sito de Il Gruppo, un sito con la controinformazione! I soggetti di questo numero sono due siti web su cui potrete trovare molte informa-zioni che normalmente non vengono tra-smesse in televisione. Il primo è il sito di “servizio pubblico” [1], la trasmissio-ne di Michele Santoro, dove potrete vede-re tutte le puntate fino ad ora trasmesse. L’altro sito è il blog di nocensura.com [2] dove, oltre a vari articoli, si possono trovare anche video interessanti su temi di attualità normalmente non proposti dai media. Ad esempio vi consigliamo “L’Alle-gra Truffa delle Banche Centrali!” [3].

Buona navigazione! [1] http://www.serviziopubblico.it/[2] http://www.nocensura.com/[3] http://www.nocensura.com/2011/10/lallegratruffa-delle-banche-centrali.html

Se volete evitare di trascrivere gli indiriz-zi andate sul nostro sito www.ilgruppo-roncafort.it e nella pagina delle news troverete i links sui quali basterà cliccare!![1] http://www.serviziopubblico.it/[2] http://www.nocensura.com/[3] http://www.nocensura.com/2011/10/lallegra-truffa-delle-banche

www.ilgrupporoncafort.it

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Alla fine del 2010 uscì lo Studio epidemiologico nazionale dei ter-ritori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, in si-

gla SENTIERI - in versione parziale -, relativo ai 44 siti più inquinati d’Italia, tra questi quello di Trento Nord. Nel marzo 2011 l’Azienda sa-nitaria, tramite il dott. Alberto Betta, commen-tò: “Certo... sappiamo tutti che decenni fa fabbriche con lavorazioni di materiale perico-loso lambivano i confini delle città, ma che ci fossero particolari allarmi su chi ha avuto mo-do di osservare la popolazione francamente non risultano”.È uscita da poco la versione definitiva di SEN-TIERI che include la scheda di Trento Nord, di cui riportiamo le conclusioni: “Per queste pa-tologie neurologiche l’evidenza non è conclu-siva, ma studi recenti hanno segnalato l’ef-fetto dell’esposizione occu-pazionale al piombo per il morbo di Parkinson... Alla lu-ce della documentata e per-durante contaminazione da piombo è opportuno il moni-toraggio del metallo nel ter-reno e nelle acque di falda accompagnato da studi di biomonitoraggio umano.”Intanto l’arch. Vittorio Gregotti freme. Lui, che durante i 70 anni trascorsi dall’insediamen-to e dalla chiusura della SLOI era e progetta-va altrove, ora sente l’urgenza di costruire an-cor prima di bonificare Trento Nord, sopras-

Lo studio SENTIERI e i siti inquinati-da inquinare di Trento Nord

sedendo, appunto, agli in-quinamenti. Dei tempi e dei modi per la sua bonifica si percepiscono incertezze e lontananza. Poco più a nord si trova il sito di Ischia Podet-ti, obbligato ad ospitare l’in-ceneritore. Qui si tratterebbe di prevenire invece di tergi-versare e litigare per decen-ni, a suon di carte bollate, su una comples-sa e costosa opera di bonifica, a danno fat-to. Nel merito della contaminazione da me-talli pesanti (piombo incluso), diossine e fu-rani e polveri fini e ultrafini, prodotti dal pro-grammato inceneritore, come e quando in-tende biomonitorare territorio e persone l’A-zienda sanitaria prima della sua eventuale entrata in funzione? Al capitolo IV dello SIA

- Studio di Impatto Ambien-tale (dicembre 2002) dell’in-ceneritore di Trento, si legge: “In conclusione sembra indi-spensabile progettare e rea-lizzare una fitta rete di moni-toraggio, da rendere opera-tiva prima della costruzione

dell’impianto... [che] permetta di confrontare lo stato attuale dell’ambiente con quello che si avrà a termovalorizzatore realizzato…”.Il 28 settembre 2005 il Consiglio comuna-le di Trento impegnava il Sindaco e la Giun-ta a: “… prevedere una campagna di mo-nitoraggio per caratterizzare la situazione di

SPINI: azioni di responsabilizzazione alla cosa pubblica...

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Studi recenti hanno segnalato l’effetto dell’esposizione occupazionale

al piombo per il morbo di Parkinson...

rettore dell’Agenzia per l’ambiente - non si ritiene esaurita… In base agli sviluppi futuri si potranno quindi avviare campagne simili di monitoraggio per valutare gli eventuali cam-biamenti avvenuti nel territorio interessato”.Ma, ad oggi: quale “fitta rete di monitorag-gio” è stata istituita? quando si intende defi-nire il “background ambientale di riferimen-to”? come e quando tutto ciò sarà essere re-so accessibile e consultabile dalla popolazio-ne? Intanto, buone nuove dagli amministra-tori della Rotaliana. Sembrano venire, da quel pregiato comparto vitivinicolo, nuovi e impor-tanti segnali e contributi per evitare che si ri-propongano altrettanti decenni di nuove con-taminazioni ambientali, e danni alla salute, e conseguenti tempi lunghi ed enormi costi per la bonifica dei terreni inquinati da un incene-ritore, impianto industriale insalubre di prima classe.

Redazione Ecce Terra

Intanto l’arch. Vittorio Gregotti sente

l’urgenza di costruireancor prima di

bonificare Trento Nord, soprassedendo,

appunto, agli inquinamenti...

fondo prima della realizza-zione dell’impianto (caratte-rizzazione del bilancio am-bientale), con campiona-menti in aria, al suolo e nei corsi d’acqua; i valori co-sì misurati determinerebbe-ro il “punto zero” (situazio-ne ante operam) cui riferir-si dopo la messa in eserci-

zio dell’impianto (situazione post operam), in modo da mettere in luce eventuali alterazio-ni e ottimizzare il funzionamento del termova-lorizzatore…”.Nel luglio 2009 Guido Pasqualini riprendeva il tema in un articolo titolato “L’inceneritore in-quina? Indagine della Provincia”, di cui ripro-poniamo i seguenti passaggi: “L’obiettivo è quello di capire se, dopo l’entrata in funzione dell’inceneritore a Ischia Podetti, la situazio-ne dell’aria e del terreno si sarà modificata, in particolare se risulteranno inquinati da dios-sine e furani, sostanze tossiche che vengono prodotte anche dall’incenerimento dei rifiuti. L’indagine si terrà a La-vis e Terlago... In tal modo è possi-bile determinare un background am-bientale di riferimento…”. ... In tutto è prevista la raccolta di sei campioni di terreno e sei di aria, dei quali tre in estate e altrettanti in inver-no… I campioni verranno analizzati nei laboratori Eurofins GfA di Munster, in Ger-mania… “La campagna - specifica il di-

...AUMENTANO IL SENSODI APPARTENENZA AL QUARTIERE

Nel 2004 il Polo Sociale di Gardolo e Meano, visto lo sviluppo urbani-stico che il quartiere di Spini sta-

va vivendo, ha promosso un progetto chia-mato “ABITARE A SPINI” per attivare proces-si di costruzione di comunità. In questo pro-getto, il Polo Sociale, in sinergia con la Circo-scrizione, si è posto come elemento di con-nessione fra i diversi soggetti che a vario tito-lo operano nel quartiere, cercando di dare im-pulso ad occasioni di incontro, momenti ani-

mativi, spazi per bambini, ragazzi, famiglie. Fin dall’inizio il progetto ha visto la collabora-zione di tanti soggetti come il Comitato “Ami-zi del Pont dei Vodi”, il Comitato “Vivo positivo la mia città”, il Punto famiglie. Dal 2005 si è aggiunto il Progetto Politiche Giovanili attivan-do un Centro Giocastudiamo con l’Associa-zione Carpe Diem e dal 2006 lavora nel quar-tiere stabilmente la Cooperativa Arianna con il Progetto Educativa di strada. Anche la Scuo-la Materna Ghiaie partecipa al Tavolo di lavo-ro sociale che si ritrova ogni 3 mesi per ana-lizzare/monitorare i bisogni sociali che emer-gono, permettere la circolazione delle infor-

mazioni, nonché favorire l’integrazione a vari livelli (fra “vecchi e nuovi” residenti, fra le di-verse culture presenti) attraverso la promo-zione di azioni condivise tra tutti i soggetti del quartiere: tutto ciò avviene anche grazie alla disponibilità della Circoscrizione, attraverso le Commissioni Politiche Sociali, Smile e Cultu-ra. Quest’anno all’interno del Tavolo si è evi-denziata una certa trascuratezza delle zone preposte a verde nel pressi di Via del Loghet, nonché l’imbrattatura con sempre maggiori scritte della parete ovest del Centro Giocastu-diamo. Il Tavolo cerca di promuovere senso di appartenenza al quartiere anche attraverso la

sensibilizzazione alla cura degli spazi pubbli-ci e così qualche giorno prima del Carnevale i bambini ed i ragazzi con gli educatori del Polo Sociale, dell’Associazione Carpe Diem e del-la Cooperativa Arianna hanno ripulito il quar-tiere da cartacce varie e rifiuti. In seguito, alla fine di settembre è stata realizzata la secon-da azione: in accordo con ITEA, bambini e ra-

Page 5: e in Piazza a GARDOLO volentieri per il prestigio È tempo ... · roso, testimone inconsapevole di que-gli anni dell’immediato dopoguerra, do-ve con poche pretese si cercava di

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Esperien

ze Le

ttur

e

Ciao a tutti. Siamo Claudio e Fabio, due volontari di Gardolo della Croce Rossa Italiana. Ci è stato chiesto di raccontare l’esperienza da noi vis-

suta prestando servizio in quella che è stata definita “Emergenza Migranti”... Lo facciamo molto volentieri perché per noi significa par-lare di qualcosa che ci sta a cuore e che ci ha arricchito tantissimo!Abbiamo iniziato a seguire questa esperien-za fin dai primi arrivi in Trentino (maggio): pri-ma per curiosità di provare una delle tante attività di volontariato possibili in Croce Ros-sa, poi per quello che ci dava svolgere que-sta attività. Abbiamo iniziato con la norma-le diffidenza di chi affronta gente sconosciu-ta di cui spesso si sente parlare in manie-ra “sbagliata”. Le nostre prime ore di servi-zio sono state molto fredde a livello emoti-vo... Noi da una parte, loro dall’altra con un muro in mezzo... Poi è bastato un piccolo ge-sto, una parola, un disegno... e il ghiaccio si è

La soddisfazione di un SORRISO

Giovani che hanno pauradi quello che sarà il loro futuro...

E chiedono una sola cosa...calore umano e comprensione...

sciolto, il muro è crollato! Basta sapersi met-tere in gioco. È stato sufficiente rispolvera-re l’inglese imparato a scuola per iniziare ad ascoltare quello che hanno da raccontare... Le loro storie, le loro esperienze a volte vera-mente drammatiche e toccanti che fanno su-bito cambiare idea e sparire qualsiasi pregiu-dizio... Quelli che abbiamo davanti sono ra-gazzi impauriti, scappati da una realtà che nemmeno immaginiamo (la tv ne mostra so-lo una piccola parte), separati dai loro cari, giovani che hanno paura di quello che sarà il loro futuro... E chiedono una sola cosa, ca-lore umano e comprensione... In poco tem-po si crea un rapporto bellissimo con loro, che diventa scambio di esperienze che arric-

| numero 16 | ottobre 2011 |

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OrarioMATTINO > 6.00-13.00POMERIGGIO > 15.30-18.30

gazzi, sempre accompagnati dagli educatori sopraccitati, hanno ripulito ed imbiancato con entusiasmo la parete ovest del Centro Gioca-studiamo. Come Tavolo di lavoro sociale sia-mo convinti che azioni di responsabilizzazione sociale alla cosa pubblica siano piccoli matto-ni per aumentare il senso di appartenenza al quartiere, di protagonismo e di conseguenza

di benessere sociale. Il pomeriggio si è con-cluso con una meritata merenda tutti insie-me ed il riconoscimento degli adulti che, pas-sando, hanno visto questa bella azione di cit-tadinanza attiva ed hanno verbalizzato il loro apprezzamento nei confronti del mondo gio-vanile.

Polo Sociale Gardolo e Meano

chiscono da una parte come dall’altra... Ve-di pian piano questi ragazzi abituarsi ad usi e costumi locali, iniziare ad abbozzare qualche frase in italiano...I gruppi si susseguono, ma l’esperienza è sempre la stessa... Diventi il primo appiglio per queste persone che quando arrivano non sanno nemmeno dove sono nel vero senso della parola... Di questa disponibilità poi ti so-no grati! Ora capita spesso di girare in città e trovare alcuni di loro... Ed è meraviglioso quando an-che dopo mesi che non li rivedi ti corrono in-contro, ti restituiscono con un sorriso ed una stretta di mano quel poco di tempo che hai messo a loro disposizione, quella disponibili-tà ad ascoltarli e capirli!Chiuso ad inizio ottobre il campo di acco-glienza di Marco di Rovereto, i ragazzi so-no stati sistemati in appartamenti sparsi su tutto il territorio provinciale. Per ora gli arri-vi dall’Africa sono interrotti ma l’emergenza non è certo finita, anzi adesso inizia la parte più complessa! Questi ragazzi, in attesa che si decida sulla loro richiesta di asilo, devono imparare a camminare con le proprie gambe e, se questo è il loro compito, il nostro è quel-

lo di non lasciarli soli! Le giornate sono lun-ghe da passare da soli, hanno bisogno, ora più di prima, di non sentirsi abbandonati, di avere qualcuno che li aiuti in questo mondo di novità. Oltre alla Croce Rossa, altre asso-ciazioni stanno seguendo il progetto e, in un modo o nell’altro, tutti possono rendersi uti-li. Basta veramente poco, un briciolo di tem-po, un po’ di cuore, una mente libera da pre-giudizi e poi, in cambio, si riceve tanto a livel-lo interiore… PROVATE!Per informazioni potete visitare il sito Cinfor-mi: http://www.cinformi.it/

Claudio e Fabio

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali so-no solo un avvertimento che mi dice

di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama AUTENTICITÀ.

Quando ho cominciato ad amarmi davve-ro ho capito com’è imbarazzante aver volu-to imporre a qualcuno i miei desideri, pur sa-pendo che i tempi non erano maturi e la per-sona non era pronta, anche se quella perso-na ero io. Oggi so che questo si chiama RI-SPETTO PER SE STESSI.Quando ho cominciato ad amarmi davvero ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITÀ.Quando ho cominciato ad amarmi davvero ho capito di trovarmi sempre e in ogni occa-sione al posto giusto e tutto quello che suc-cede va bene. Da allora ho potuto stare tran-quillo oggi so che questo si chiama GIOIA DI VIVERE.Quando ho cominciato ad amarmi davvero ho smesso di privarmi del mio tempo liberoe di concepire progetti grandiosi per il futuro.Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITÀ.Quando ho cominciato ad amarmi davvero ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi so che questo si chiama SEMPLICITÀ.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato e di preoccuparmi del futuro. Ora vi-vo di più nel momento presente, in cui tutto ha luogo. È la mia condizione quotidiana. Og-gi so cosa vuol dire VIVERE QUI ED ORA.Quando ho cominciato ad amarmi davvero mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno impor-tante. Oggi so che questa si chiama SAG-GEZZA DEL CUORE.Quando ho cominciato ad amarmi davvero mi sono liberato da tutto ciò che non mi face-va bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso, allonta-nandomi da me stesso… All’inizio lo chia-mavo “SANO EGOISMO…..”. Ma oggi so che questo è AMORE DI SÉ.Non dobbiamo continuare a temere i contra-sti, i conflitti con noi stessi e con gli altri. Per-ché perfino le stelle a volte si scontrano tra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che QUESTA È LA VITA.

Charles Chaplinin occasione del suo 70° compleanno Il 16-4-1959

Amore di sè

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6 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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o vuoi sapere quand’é la prossima giornata del riuso? Hai a casa occhiali, cellulari, tappi? Lo sai che possono avere una seconda vita?L’ECOSPORTELLO, aperto quest’anno, offre spunti interessanti e variegati per uno stile di vita più ecologico, più sostenibile, più solidale! A Gardolo come a Trento, le buone pratiche so-no di casa!

L’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta! nasce per ri-spondere alle tante domande dei cittadini sulle tematiche relative a consumo critico e sosteni-bilità ambientale. Si trova in via Torre Verde, 30 ed è stato inaugurato ufficialmente il 30 apri-le 2011. Il progetto è stato fortemente voluto dall’Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti della Provincia Autonoma di Trento, e per la sua gestione la Provincia ha scelto di avvalersi dell’Associazione Trentino Arcobale-no, che fin dal 2004 si occupa di promuove-re consumo critico e stili di vita sostenibili sul territorio provinciale ( ricordiamo l’ex sportello presente in Piazza Venezia e la fiera Fa’ la Cosa Giusta!). Nel progetto è coinvolto anche il Co-mune di Trento. Il nuovo Ecosportello mira a creare uno spazio unico che veicoli le informa-zioni riguardo iniziative e finanziamenti gestiti dalle varie strutture pubbliche nei diversi settori ambientali. Inoltre vuole fornire un supporto tecnico al cittadino, aiutandolo a chiarire dubbi e perplessità, ed essere stimolo e sostegno per la nascita di progetti e iniziative sulle tematiche legate alla sostenibilità ambientale.…Ma che cosa vuol dire, concretamente? …che presso l’Ecosportello FLCG per rispon-dere ai vostri quesiti si alternano non solo gli sportellisti (li ricorderete, prima erano nel pic-colo spazio in Port’Aquila, vicino al Barycen-

Da agosto c’è un’iniziativa in più: presso l’Eco-sportello Fa’ la Cosa Giusta i ristoratori di Trento e dintorni potranno ritirare gratuitamente le eco-vaschette, il nuovo progetto con il contributo della Provincia Autonoma di Trento. Si tratta di vaschet-te realizzate in carta proveniente da foreste certifi-cate FSC e totalmente compostabili con cui i clien-ti dei ristoranti potranno portarsi a casa il cibo non mangiato al ristorante. L’iniziativa, che fa parte di un progetto più ampio chiamato “Ecoristorazio-ne”, permette di ridurre la produzione dei rifiuti or-ganici: l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari garantisce la sicurezza e la regolarità della pratica.

RACCOLTA DI CELLULARI USATI > L’Ecospor-tello Fa’ la Cosa Giusta! aderisce al-la raccolta di cellulari usati che ven-gono donati all’associazione Krio Hi-rundo Onlus di Trento. L’associazio-ne nasce dall’esperienza e sensibi-

libilità di un gruppo di amiche, motivate dall’idea di poter fare qualcosa di importante a favore di popo-lazioni svantaggiate. I fondi raccolti attraverso i cel-lulari usati vengono investiti in progetti di utilità so-ciale in Birmania e Tailandia. Come? È semlice:la ditta Cometox srl provvederà a convertirli in finan-ziamenti riciclando o smaltendoli nel pieno rispet-to della normativa vigente (Direttiva RAEE D. Lgs 151/05 e successivi decreti ministeriali).RACCOLTA TAPPI DI SUGHERO > L’Ecosportel-

lo Fa’ la Cosa Giusta! aderisce al-la campagna della cooperativa so-ciale “Artimestieri” di Boves (CN) per la raccolta dei tappi di sughero: un modo per recuperare e riutilizzare

un materiale isolante naturale e per promuovere il risparmio energetico nelle case. Un gesto sempli-ce, concreto e personale che contribuisce a ridurre i consumi di energia primaria e l’emissione di CO2 nell’aria. I tappi di sughero, dopo una semplice la-vorazione, vengono trasformati in un granulare uti-lizzabile per l’isolamento degli edifici.Portaci i tuoi tappi di sughero, oppure attiva in nostra collabora-zione un punto di raccolta presso la tua associazio-ne, scuola, bar, o ristorante!RACCOLTA OCCHIALI DA VISTA > L’Ecosportel-

lo Fa’ la Cosa Giusta! aderisce alla raccolta di occhiali usati. Gli occhia-li raccolti verranno puliti, catalogati e consegnati dai Lions Club a milio-ni di persone in Africa, America Lati-

na, India ed Est Europa: infatti spesso in questi luo-ghi le persone non hanno la possibilità economica di acquistare un paio di occhiali.CARTA A SCALARE SCONTATA > La carta a sca-lare, utilizzabile come borsellino elettronico su tut-ti i mezzi del trasporto pubblico locale in Provincia di Trento, ricaricabile periodicamente con l’impor-to desiderato, si “consuma” in base all’utilizzo che ne viene fatto. La carta elimina la necessità di fare il biglietto presso le biglietterie o a bordo del mez-zo e più si viaggia meno si paga, perché la carta a scalare premia chi viaggia con il trasporto pub-blico locale attraverso degli sconti sulle ricariche. La carta nominativa consente sconti per universi-tari, ad esempio, (30% alla ricarica), ultra 60enni (- 40%), e possessori di abbonamento annuale (- 30%). I vantaggi della carta son presto detti: in am-bito urbano, il prezzo medio netto per singolo viag-gio con la carta a scalare è stato per gli utenti pari a 0,50 euro, con un risparmio quindi del 35% rispet-to a chi viaggia con il biglietto cartaceo da 70 mi-nuti. Analoghi risparmi si sono registrati anche sul servizio extraurbano.

tro) ma anche alcuni servizi della Provincia e del Comune di Trento che si occupano, tra l’al-tro, di raccolta differenziata, targatura delle bi-ciclette, incentivi in materia di costruzioni e ri-strutturazioni a basso impatto ambientale, tra-sporto pubblico, educazione ambientale, ecc. Per qualsiasi domanda, dubbio, perplessità - ma anche per nuove idee e proposte - l’Eco-sportello c’è!

Che cosa offre - Tutte le risposte alle vo-stre domande su: comportamenti e pro-dotti eco-compatibili; ricerca di ditte lo-cali specializzate; incentivi e facilita-zioni per chi sostiene l’ambiente (modu-listica e scadenze); tecnologie per il ri-sparmio energetico in ambito domestico;

convegni, conferenze e corsi; suggeri-menti sulla raccolta differenziata, il riuso, e la riduzione dei rifiuti; consulenza per la realizzazione di progetti di filiera corta;

gruppi di acquisto solidale; agricoltu-ra biologica.Inoltre all’Ecosportello si organizzano laborato-ri di autoproduzione e buone pratiche per adulti e bambini, momenti di incontro a tema, si ospi-tano un angolo lettura con una piccola biblio-teca di consultazione libri e riviste, ed il punto “Mamma qui puoi allattare”.

Risparmio energetico - Il personale dell’Agenzia Provinciale per l’Energia (APE) è presente all’Ecosportello FLCG per dare con-sulenza e supporto tecnico e amministrativo in materia di energia e di pianificazione ener-getica – dando informazioni anche rispetto al-le agevolazioni provinciali presenti in materia.

Riduzione rifiuti e raccolta differenzia-ta - Il personale del Servizio Ambiente del Co-mune di Trento risponde a tutte le domande re-lative sia alla raccolta differenziata (il famige-rato: dove va cosa!) sia alla riduzione dei rifiuti, per promuovere e sostenere azioni concrete di cambiamenti quotidiani.

Educazione ambientale - Il persona-le dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’A mbiente (APPA) partecipa all’Ecosportello FLCG con attività rivolte sia ai cittadini sia alle scuole volte alla diffusione dell’educazione am-

ORARI DEI SERVIZIPROVINCIALI E COMUNALI

C/O ECOSPORTELLOAgenzia per l’Energia della PAT:

martedì dalle ore 14.00 alle ore 17.00

Agenzia Provincialeper la Protezione dell’Ambiente:

mercoledì dalle 9.30 alle 12.30

Servizio Ambiente del Comune di Trento: mercoledì dalle 9.30 alle 12.30

Servizio urbanistica e mobilitàdel Comune di Trento:

giovedì dalle 9.00 alle 13.00(servizio “Targa la Bici”, su appuntamento)

Servizio Trasporti pubblici della PAT:giovedì dalle 11.00 alle 13.00

bientale per lo sviluppo sostenibile e le “buo-ne pratiche”, valorizzando il patrimonio natura-le, paesaggistico, culturale e le risorse utili a garantire un futuro sostenibile.

Trasporto pubblico a Trento e provin-cia - Il personale del Servizio Trasporti Pubbli-ci della Provincia è a vostra disposizione per qualsiasi domanda possiate avere rispetto al trasporto pubblico in Trentino: la carta a scala-re conviene per davvero? E fuori provincia co-me funziona? Come faccio ad avere un piano personalizzato sull’opzione che mi conviene di più? Posso portare la bicicletta in treno? Io ci sono stata, e consiglio caldamente di en-trare per una visita senza fretta all’Ecosportello (o al suo sito), un desk pieno zeppo di materia-le di tutti i generi (molto di più di quanto nomi-nato sopra!) vi accoglierà: piegehevoli sulle pi-ste ciclabili in Trentino, sui pannolini lavabili, sul servizio di prestito gratuito di biciclette e di auto elettriche in centrocittà, sulle feste del ri-uso in Trentino, riviste su realtà alternative, ecovillag-gi... Senza mettere mano al portafoglio, si esce più ricchi di quanto si è entrati, garantito!

Luisa Nicolini

Per informazioni:Novella Benedetti

Comunicazione Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta!Tel. 0461.499685

[email protected]

L’ECOSPORTELLO Fa’ la cosa giusta!

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7| numero 17 | dicembre 2011 |

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A pagina 14 del numero di settembre 2008 di “Trento No-tizie” si dava notizia che l’11 agosto erano state conse-gnate all’Unione Sportiva Gardolo le chiavi del nuovo im-

pianto sportivo realizzato a Melta, il Melta Stadium: tribune in cemento, ampi parcheggi, uffici, verde tutto intorno, illumina-zione. Un bel salto di qualità per il calcio locale poiché il vecchio campo di via Paludi, più che un’imitazione di San Siro, era un “bombozzer”, un po’ gobbo e spelacchiato al centro, magro nel-le aree, con tribune precarie, baret tipo fermata del bus ed en-trate direttamente sulla strada. Era, però, il campo sul quale, da-gli anni ’50, generazioni di Gardoloti avevano imparato così be-ne a tirare al pallone da portare la squadra alle soglie della serie D. Sempre gran pubblico al “Paludi” e poi, se al Briamasco non era di turno il Trento, arrivava anche il Moro col suo sbruzet di li-quirizie, panini, bagigi, gelati, spuma. Roba da ridere oggi ma, a quei tempi, bastava e si andava a casa contenti. Poi il declino della squadra ed il trasferimento a Melta per far posto, pare, a buona parte degli ottocento appartamenti previsti a Gardolo. Co-sì chiusi i cancelli, sparite le panchine, le tribune ed il baret, tutto cade nell’abbandono: erbacce alte, altissime e foltissime sfrat-tano l’erbetta, rampicanti penzolano dalle traverse, qua e là, al-beri, specialmente a centrocampo, spogliatoi assediati da pian-te da vivaio in piena attività e terreno di gioco affollato da grilli, lucertole, topi e forse qualche pantegana. Piccolo suggerimento per l’amministrazione centrale: perché, in attesa di un diverso utilizzo dell’area, non riciclarla come grande spazio aperto a tut-ti? Un posto in cui si entra perché “c’è”, in cui ognuno trovi modo di esser contento di esserci, si tratti di mamme con popi, di anziani col giornale, di quarantenni oversize ((lui & lei) oppure di bo-ci, quelli degli spiazi de ‘na volta, in cerca di un posto dove trovarsi, correre, giocare a darsela o scondilever o fare mucchio, semplicemente perche gliene è venuta voglia. Non dovrebbe manca-re qualche panchina, uno o due tavoloni fissi, e, solo per esagerare, una fontanella (la canna c’è già) e un percorso vita (utilizzatissimo quello di Melta, circa due chilometri più in là). L’ex campet-to da riscaldamento, invece, potrebbe essere concesso per occasioni particolari, alle associazioni o anche a privati, oppure diventare un’area per cani, numerosissimi in paese e pronti, altrimenti, a farla da qualche altra parte (!). Da dire, in conclusione, che questa “isola che non c’è”, circa un ettaro, si trova nel bel mezzo di Gardolo, in una zona frequentata e circondato da reti e con possi-bilità d’illuminazione serale. Dicevamo dei tempi: dalla chiusura del campo sono passati tre anni. Ora, in attesa che il parere della circoscrizione, le autorizzazioni di Giunta e Consiglio, il progetto dell’ente interessato e l’Ok della VIA mettano in moto i badili, ne passeranno altri 3: non sarebbe proprio possibile fare un miracolino nel frattempo?

Ugo

Ciao Bruno, raccontaci due cose di te: che lavoro fai? Ho cominciato come elettromec-canico a 14 anni, prima alle dipendenze, poi, a partire dal 1972 mi sono messo in proprio assumendo due apprendisti. L’attività si è man mano evoluta dall’elettrotecnica all’elettronica e ai cablaggi inizialmente solo per la Laverda di Trento e la Valsugana Caravan di Ospedalet-to, per poi espandersi negli anni 80 ai costrut-tori di camper e caravan italiani e poi, a partire dagli anni 90, ampliarsi ai principali costruttori Europei. Il primo nucleo della ditta era poco più che una baracca annessa alla casa di abitazio-ne della mia famiglia d’origine, poi ho utilizza-to i locali sotto la mia abitazione e quindi, con l’ingrandirsi dell’azienda, ci siamo prima tra-sferiti nel 1990 in un nuovo capannone di La-mar e poi nel 2003 in un capannone di nuova costruzione che occupiamo attualmente a Spi-ni. Oggi la nostra produzione è rivolta per oltre l’80% ai mercati esteri, principalmente i pae-si UE ma abbiamo clienti anche ad es. Austra-lia, Giappone, Corea del Sud e Sudafrica. Per far fronte a queste richieste, oltre ai circa 45 dipendenti in Trentino, ho dovuto aprire un’ul-teriore filiale produttiva in Tunisia. Mi sarebbe piaciuto espandermi ulteriormente qui in Tren-tino ma, tanto per fare un esempio concreto, sono alcuni anni che attendo invano una con-cessione edilizia che consenta l’ampliamento del mio capannone di Spini. Il comune di Tren-to non sempre comprende i tempi e le esigen-ze del mercato, costringendo noi imprenditori, spesso controvoglia, a portare lavoro fuori dal-la ns. regione, come del resto ho dovuto fare io.Com’era Roncafort quarant’anni fa, quand’eri piccolino? quali servizi c’era-no? Quarant’anni fa ero un giovane con già alcuni anni di esperienza lavorativa. Ronca-fort contava molti meno abitanti di ora (qual-che centinaio), era un paese prettamente agri-colo. Le uniche realtà industriali erano la Laver-da (piangeva il cuore quando la rasero al suolo: mio padre e tanti altri di Roncafort ci avevano lavorato, riuscendo a mantenere le loro fami-

In questo numero sentiamola voce di un “oriundo”,cioè di un abitante di Roncafort da generazioni: Bruno Conci! Bruno abita a Roncafortda sempre, e ha visto cambiareil paese, la gente che vi abita,le amministrazioni...

STORIE da Trento Nord a cura di Luisa Nicolini

glie) e le vicine SLOI e PRADA dove molti com-paesani hanno trovato lavoro, ma anche malat-tie. Roncafort, a quei tempi, contava pochi ser-vizi, ma essenziali: c’erano la piazza, la scuola elementare (I e II classe), due negozi di gene-ri misti, un panificio, una macelleria, la rivendi-ta di frutta, verdura e cancelleria, l’immancabi-le bar, l’autobus urbano con le stesse frequen-ze di adesso, persino il seggio elettorale!Quindi Roncafort una volta offriva ai suoi abitanti molto più di adesso!! Cosa ne pensi? Com’è cambiato il paese nel tem-po? La piazza era il punto di ritrovo per i gio-vani, il bar anche per i meno giovani. Nelle cal-de sere estive si chiacchierava sotto gli enormi platani della piazza (dove ora s’inerpica il ca-valca-ferrovia) e si intessevano e si consolida-vano le relazioni che costituiscono una comu-nità. In inverno si andava, a piedi, a pattinare al campetto di Cristo Re. Nell’animo della mag-gior parte di noi giovani c’era grande fiducia nel futuro, consapevolezza che, con impegno e buona volontà, avremmo migliorato le nostre condizioni economiche. Eravamo aperti alle no-vità e c’era una grande solidarietà diffusa: no-nostante vivessimo in famiglie povere (rispetto agli standard attuali) non siamo mai stati mise-ri, trovavamo sempre qualcuno da aiutare, che aveva più bisogno di noi. La dignità non è mai venuta meno (e neanche il vento!).Meriti e criticità degli ultimi vent’anni di amministrazione locale qui a Gardolo... Gli ultimi vent’anni di amministrazione, che si possono ricondurre a pochi nomi, sempre quel-li, non sono stati esaltanti, secondo la mia opi-nione. La macchina pubblica, e la burocrazia che vi sta attorno si sono rivelati lenti e lonta-ni dalla vita reale delle persone: detti strumen-ti dovrebbero costituire più democrazia, ma pa-radossalmente si rivelano solo un modo per far propaganda politica, anziché per governare. Mi è bastato assistere ad un paio di Consigli Cir-coscrizionali a Gardolo per rendermi conto di come funzioni la gestione della res publica. La cosa più grave è la mancanza di visione glo-bale per il futuro: si è proceduto per compar-ti stagni, accontentando queste o quelle cate-gorie. L’espansione edilizia non è stata accom-pagnata (o meglio, preceduta) da servizi degni di questo nome.Se tu fossi il sindaco di Trento, cosa cam-bieresti nella zona Gardolo-Roncafort-Canova-Spini? Non potrei mai essere né sin-daco né politico: sono abituato a cercare solu-zioni e a fare di tutto per far funzionare le cose. I cittadini a Nord di Trento devono impegnarsi in

prima persona per migliorare il loro ambiente, senza contare troppo sui politici. Tu conosci “Il Gruppo” dalla sua nascita: com’è cambiata nel tempo la nostra as-sociazione? Il Gruppo costituisce un’ammire-vole realtà associativa, un’occasione per espri-mere la propria appartenenza alla comunità di

Roncafort. Onestamente, penso che una par-te degli abitanti di questa frazione non si ren-da conto del valore del Gruppo e, mi si per-doni l’espressione, qualcuno non lo meriti af-fatto. Mi riferisco, in particolare, a coloro che – per interessato ossequio alle forze politiche presenti in Circoscrizione e Comune - si osti-nano a rimpiangere, insieme a politici indaga-ti e condannati per i primi due gradi di giudizio, anche i faraonici progetti previsti nell’area ove sorge il nuovo asilo nido, progetti che – è utile ricordare – sono stati abbandonati dopo le vi-branti proteste del Gruppo. Alcune battaglie so-no state perse (cavalca ferrovia), altre sono fi-nite in pareggio, ma per altre occorre tener alta la guardia (nuova strada in uscita dall’interpor-to lato sud, al posto della ciclabile, incenerito-re, ecc). Ribadisco: giovani, prendete in mano il vostro futuro, non fatevi scippare! Grazie Bruno!

IL VECCHIO STADIO

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8 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Globalizza

zion

e Gli allevamenti che fanno aumentare la fame

Apparentemente sembrerebbe un paradosso o una battuta di spirito,

ma in realtà gli allevamenti in-dustrializzati, e non solo di bo-vini, alimentati a mangimi, sono una delle principali cause della fame e non solo. La FAO ha più volte denuncia-to che le cause della fame di 850 milioni di es-seri umani nel mondo, non è dovuta alla scarsi-tà di cibo, ma alla loro esclusione dall’accesso al cibo. Alcune cause, poco prese in considerazio-ne, riguardano: l’espansione dei terreni destina-ti a pascolo, le coltivazioni industrializzate di ce-reali, soia, colza, ed altro per produrre mangimi, la coltivazione di canna da zucchero, barbabietole e altro per la produzione di biocarburanti, le spe-culazioni finanziarie sui prodotti agricoli destina-ti alla produzione di mangimi e dei biocarburanti, l’aumento dei prezzi dei cibi di base, gli aumen-ti dei costi di produzione dipendenti dall’aumen-to del prezzo del petrolio. Consideriamo qui solo gli allevamenti, partendo da due dati: la quantità di bovini nel mondo, circa 1,3 miliardi e il consu-mo procapite di un cittadino europeo di 90 Kg. di carne all’anno.Migliaia di chilometri quadrati di territori, (dal Nord al Sud America, in Africa come in Asia ) con-tinuano ad essere destinati al pascolo del bestia-me da carne e destinato all’esportazione. Nono-stante da 30-40 anni, la comunità internaziona-le denunci il fatto che vengono bruciati chilometri quadrati di foreste per farne pascoli per i bovini, anche oggi, ogni anno, viene distrutta nel mondo, una superficie pari all’Austria. Un ettaro coltivato a cereali produce 5 volte più proteine che un et-taro a pascolo e 10 volte più proteine se si colti-vassero legumi.

Da alcuni decenni, cioè dall’in-troduzione delle “rivoluzioni verdi”, vengono utilizzati mi-lioni di tonnellate di cereali per produrre mangimi per ingras-sare le bestie. Nei rapporti del-la FAO risulta che il 40% del-le terre coltivate del pianeta,

sono state divorate dall’industria mondiale della carne, cioè utilizzate per le coltivazioni destina-te alla produzione di mangimi. Risulta infatti che 1/3 della produzione mondia-le di cereali diventano mangi-mi per il bestiame, 670 milioni di tonnellate di cereali solo nel 2002. Anche per questo fat-to sul mercato mondiale scar-seggiano il riso, il grano, la so-ia per l’alimentazione umana. Tale pratica inoltre è uno spre-co energetico, in quanto per ot-tenere una caloria, sotto forma di carne, è necessario forni-re all’animale 7 calorie vegeta-li. Quindi, se il rapporto tra da-re e avere è di 7 a 1, questo metodo di allevamento, è mol-to svantaggioso dal punto di vi-sta del bilancio energetico. Se consideriamo poi che a monte, per produrre una caloria vege-tale di grano o riso con siste-

mi industrializzati ( macchine, combustibili, ferti-lizzanti, anticrittogamici, pesticidi), si devono im-piegare 10 calorie fossili, lo spreco energetico è ancora più assurdo (cioè si impiegano 70 calo-rie fossili per produrne una di carne). L’agricoltu-ra energivora moderna così concepita dipende in ogni sua fase produttiva dal petrolio, non solo per i mezzi agricoli, il trasporto delle materie prime, dei prodotti intermedi, e di quelli finali, da un ca-po all’altro del globo, ma anche per i fertilizzan-ti e pesticidi derivati anch’essi dal petrolio. L’au-

mento dei prezzi del petrolio in-ciderà perciò sempre di più, non solo sui carburanti, ma su tutta la filiera, con il risultato di un continuo aumento dei prezzi alimentari e con conseguenze gravissime sulle fasce più po-vere della popolazione mondia-le, specialmente per i 2 miliar-di di persone, che non supera-no i due dollari al giorno. Ma i problemi non finiscono qui. Il gas metano prodotto dalle de-iezioni degli allevamenti in stal-la è la seconda causa dell’ef-fetto serra, ( ogni kg. di carne bovina produce 6 kg. di CO2). Da uno studio sempre della FAO risulta che il bestiame pro-duce il 18% delle emissioni di gas serra e cioè del surriscal-

Tanto, tanto tempo fa nel cielo splendevano delle stelle luminose e bellis-sime. Solamente una era piccinina e timida e la sua tenera e fioca luce si intravedeva appena!! Le altre stelle la canzonavano e la prendevano in

giro dicendo: “Ah, tu sei una minuscola stella e di sicuro in terra nessuno ti ve-de; ben presto una folata di vento spegnerà Ia tua debole luce e tu non esiste-rai più per nessuno “. Invece tutti i bambini, sulla terra, ammiravano quella stel-lina che era la loro preferita e che metteva nel loro cuoricino tanto calore e tanto amore. Anche il vento, quando le era accanto, soffiava adagio per paura di spe-gnerla e le altre stelle gelose e superbe si arrabbiavano. Decisero di farle un sac-co di dispetti e la poveretta, stanca e triste, abbandonò il cielo e scese sulla ter-ra. Ad un certo punto dalla finestra di una capanna misera e spoglia scorse un vecchietto, che aveva molto freddo e era ammalato. La stellina, senza farsi nota-re, passò dal buco della serratura, si avvicinò lentamente all’anziano e si accoc-colò ai piedi del suo letto. Subito egli si sentì invadere da un calore che gli sali-va dalle estremità fino alla testa. Il suo viso pallido e scarno prese colore ed alla stellina parve che, nella penombra, sorridesse. Se ne andò via senza farsi vede-re e riprese il suo cammino. D’improvviso sentì un bambino che si lamentava e si rigirava nel letto, non riusciva ad addormentarsi, perché nel buio la sua fanta-sia si scontrava con fantasmi ed assassini. La stellina si appoggiò delicatamen-te sul comodino ed il bambino appena la vide non ebbe più paura: essa brillava allegramente ed egli si sentì felice e tranquillo. I suoi occhietti si fecero sempre

più pesanti e si addormentò profondamente sognando cose liete e divertenti. La stellina usci in punta di piedi decisa a proseguire il suo cammino senza fermar-si più per nessuno, ma era troppo buona e quando sentì i lamenti di una donna non poté fare a meno di avvicinarsi per consolarla. Era una vecchia vedova alla quale era morto il marito, chiusa nel suo dolore, non faceva che piangere e scri-vere poesie tristissime che spezzavano il cuore. Pensava che Dio, permettendo un dolore così, fosse crudele e cattivo. La stellina le si mise accanto e con tut-to il suo splendore e la sua vitalità le fece capire che aveva sbagliato: con tutta Ia sua luminosità fece trasparire gli aspetti positivi della vita e la vedova, pentita, si sentì leggera come se quell’essere minuscolo le avesse tolto un peso enorme che le impediva di amare: pianse di felicità. La stellina si sentì commossa ed or-gogliosa, ma non si vantava affatto e molto dignitosamente se ne andò. Era un pò malinconica perché avrebbe dovuto tornare in cielo. Cercava di non ascol-tare le altre stelle e di amarle ugualmente anche se la deridevano. Si lasciò an-dare alto sconforto e pianse un pò: le sue lacrime dorate cadevano al suolo con un leggero tintinnio. In quello stesso istante un bagliore fortissimo ed immenso la travolse e sentì una voce rimbombante intorno: quella di Dio: “Stellina ti voglio premiare per la tua bontà e per il tuo coraggio, fra tutte sarai la stella più bella e domani guiderai i Re Magi e veglierai sulla capanna quando nascerà Gesù”. Gli angeli cantarono dolcemente e la stella Si trasformò in una enorme e lucen-te palla di fuoco con una coda maestosa: la stella cometa.

LA STELLA DI NATALE

damento dell’atmosfera. Le conseguenze di tutto questo sono già eviden-ti nelle gravissime situazioni mondiali attuali: per-dita di fertilità dei terreni, desertificazione, con-flitti per la terra, guerre per le risorse energeti-che, guerre per l’acqua, esodi di milioni di perso-ne per sfuggire da carestia, malnutrizione e mor-te, esplosione delle aree suburbane, rivolte della gente per il cibo, conflitti sociali, repressioni. Ap-pare evidente che il sistema agro-pecuario, co-sì come si è sviluppato, non è sostenibile, non solo per motivi ambientali o per un fatto di in-giustizia, ma anche perché ricade su noi stessi, sui nostri figli e nipoti. Il dilemma più inquietan-te è se aspettare che il cambiamento possa av-venire dalle riunioni dei vertici mondiali delle au-torità governative, oppure dall’assunzione di cia-scuno dell’ impegno a cambiare le proprie abitu-dini alimentari. Anche questa scelta di nuovi stili di vita e di con-sumi è frutto dell’educazione alla mondialità.

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Nei rapporti della FAO risulta che il 40%

delle terre coltivate del pianeta, sono state divorate dall’industria mondiale della carne, cioè utilizzate per le coltivazioni destinate

alla produzionedi mangimi.

...per le fiabe del Natale

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9| numero 17 | dicembre 2011 |

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Stare in compagnia aiuta molto ad essere ottimisti ed a poter fare una “bella e sana risata”. In una realtà co-me quella di Gardolo però, dove so-

prattutto in inverno gli spazi d’incontro sono molto carenti, può essere utile sapere cos’è la Psiconeuroimmunologia. Tradizionalmente gli studi su benessere, malessere e salute hanno separato il men-tale dal fisico; oggi, però, questi stessi fe-nomeni sono stati ridescritti come multidi-mensionali, caratterizzati cioè da aspetti fisi-ci, psicologici e sociali in interazione. Quest’osservazione è supportata da diver-se ricerche che evidenziano una stretta in-terdipendenza tra sistema nervoso, endo-crino e immunitario; sistemi in costante co-municazione, grazie ad un gruppo di mole-cole comuni che consentono loro di agire sull’organismo e di influenzarsi vicendevol-mente. Come esempio dell’interconnessio-ne tra mente e corpo, si può citare la tecni-ca del biofeedback, che permette, a chi l’ha appresa, di influenzare attraverso il pensie-ro cosciente e la concentrazione, aspetti fi-sici quali il battito del cuore o la pressione.La Psiconeuroimmunologia (PNI) si è occu-pata proprio di queste complesse interazio-ni, indagando l’influenza di emozioni, vissu-ti e fattori psicologici sull’organismo sano e malato. Infatti, i diversi sistemi non interagi-scono solo tra loro, ma anche con ambiente, sentimenti provati, comportamenti e su co-me tutto ciò viene sperimentato. Un’emozio-ne (come la rabbia) può alterare la presenza di neurotrasmettitori e ormoni nel sangue e, quindi, influenzare l’intero corpo. Esempla-re in tal senso è il fenomeno dello stress che induce il rilascio di un gruppo di molecole denominate catecolamine: queste prepara-no l’organismo a una reazione immediata chiamata di fuga o attacco (ad esempio ac-celerano il battito cardiaco), ma dall’altra ri-

ducono l’efficacia del sistema immunitario, rendendoci più vulnerabili alle malattie. Le stesse molecole, inoltre, aggravano i distur-bi cardiovascolari e possono favorire mal di testa o asma. Questi e molti altri esempi il-lustrano come le emozioni negative possano accrescere o indurre uno stato di malattia e come ciò che le persone pensano possa in-fluenzare l’organismo. La PNI, però, non ha descritto solo gli effet-ti delle emozioni negative, ma ha indagato anche le reazioni dell’organismo alle espe-rienze positive. Emozioni e pensieri possono anche favorire la salute delle persone, qua-si a confermare il vecchio adagio, per cui: “il riso fa buon sangue”. Le ricerche hanno mostrato, infatti, come questi vissuti ( il riso, l’allegria, la tranquillità ad esempio) abbia-no un effetto preventivo e terapeutico: se-renità, calma, ottimismo e sostegno socia-le, interagendo con la complessa rete crea-ta da sistema endocrino, nervoso e immuni-tario, possono sostenere la salute e, in par-ticolare, potenziare la reazione alle malat-tie. Riescono, inoltre, ad alleggerire gli effet-ti delle emozioni negative e a stimolare nelle persone comportamenti più sani e flessibili. In particolare, le indagini su calma e sereni-tà (intesa come sensazione di essere soddi-sfatti, di avere un atteggiamento positivo e di integrare armonicamente le diverse parti di sé) riferiscono che chi pratica meditazione o training autogeno, in associazione a bio-feedback e ristrutturazione cognitiva, mostra una migliore gestione dello stress e influen-ze positive sul sistema immunitario; anzi gli effetti sono tali che, per es. in pazienti HIV-positivi che hanno appreso queste tecniche, la malattia rallenta e la qualità della vita mi-gliora sensibilmente. E poi c’è l’ottimismo: le ricerche su questo costrutto hanno rilevato che non solo può essere appreso, ma che migliora lo stato di salute e permette alle persone di resistere meglio allo stress. L’ottimista si sente meno impotente, sceglie comportamenti più salu-tari ed è più socievole. Questa prospettiva sul mondo, dunque favorisce una migliore qualità della vita nelle persone e, allo stes-so tempo, influenza l’organismo, sia per-ché limita la percezione dello stress e, dun-que, i suoi effetti fisiologici negativi, sia per-ché ha conseguenze dirette sul fisico, co-me l’abbassamento della pressione sangui-

gna e l’incremento di attività del sistema im-munitario; quest’effetto è tale che tra donne in cura per un tumore al seno, essere otti-mista migliora la prospettiva di vita, riducen-do la mortalità.La PNI ha dunque permesso di sottolinea-re come il benessere dipenda dall’intera-zione tra ciò che definiamo mentale, emo-tivo, fisiologico e l’ambiente; ma soprattutto come una persona possa agire attivamente per creare questo benessere, poiché la se-

renità, l’ottimismo e il rilassamento possono essere appresi, migliorando la qualità della vita nella tua globalità.

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re sufficiente l’adozione di alcune regole comporta-mentali (vedi tabella) e l’uso di rimedi, anche natura-li, in grado di proteggere la mucosa interna dello sto-maco. Può essere d’aiuto anche evitare l’uso con-tinuativo di farmaci anti-infiammatori non prescritti dal medico curante.

REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO - Si tratta di una condizione in cui il contenuto dello sto-maco risale verso l’esofago accompagnato da una sensazione di “bruciore-acidità di stomaco” con ri-gurgito e sensazione di gusto amaro. Generalmente tali sintomi si manifestano dopo i pasti o quando si è in posizione distesa. A volte sono presenti sintomi atipici, cioè non collegati con la digestione, quali, ad esempio, il dolore al torace, la tosse, una raucedi-ne persistente. Se il sintomo si presenta in modo occasionale e non continuativo, è probabile che il soggetto non abbia nulla di serio e non occorrano trattamenti particolari se non l’adozione di un corret-to stile di vita ed eventualmente il ricorso a qualche rimedio naturale che agisca sul sintomo. Quando invece il disturbo si presenta in modo continuativo e con intensità rilevante, è possibile che si tratti di una vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) che deve essere gestita dal medico. In tali situazioni, la cura prevede l’impiego di farmaci “al bisogno” oppure di cicli continuativi di durata varia-bile. È comunque importante adottare regole di buon comportamento che aiutano a ridurre la sintomato-logia. Va ricordato anche che alcuni farmaci sono in grado di dare acidità. Pertanto, se assumendo tali farmaci compaiono sintomi di acidità, è bene parlar-ne con il medico che potrà decidere se continuare il trattamento o sostituirlo o prescrivere prodotti in grado di controllare il disturbo.

CATTIVA DIGESTIONE - In assenza di dolore o di reflusso, il gonfiore di stomaco può es-sere determinato da una disarmonia dei movimenti naturali che consentono la progressione del cibo dalla bocca verso lo stomaco. Molto spesso tale sensazio-ne è legata alle cattive abitudini alimentari che è be-ne correggere. In tali condizioni, possono essere utili

prodotti fitoterapici ad azione amaro-digestiva e car-minativa, mentre andrebbero evitati i digestivi alcolici.

PANCIA GONFIA - Il volume del gas pre-sente nel tubo digerente dipende dall’equilibrio tra la produzione di gas (deglutizione, reazioni chimiche nello stomaco, diffusione, fermentazione) e la lo-ro eliminazione (eruttazione, consumo, flatulenza). Quando la produzione supera l’eliminazione si ha la pancia gonfia. Studi scientifici hanno dimostrato che la sensazione di gonfiore ed il gonfiore reale non sono sempre coincidenti nel senso che persone che riferiscono di sentirsi gonfie non sempre lo sono re-almente e viceversa. La spiegazione è nel fatto che la sensazione di gonfiore può essere causata anche da altri fattori come uno stato d’ansia o l’incapacità dell’intestino di sopportare il proprio contenuto di gas senza la comparsa di dolore. La sensazione di gon-fiore è certamente disturbante e va riferita al medico quando ad essa sono associati altri sintomi quali il dolore addominale ricorrente o persistente, sangue nelle feci, diarrea persistente, vomito persistente o stipsi ostinata. In assenza di patologie importanti, va prima di tutto compreso se il gonfiore è alto (lo-calizzato allo stomaco) o basso (localizzato a livello intestinale). Nel caso del gonfiore alto la sensazione può essere dovuta ad una cattiva digestione o alla sensazione precoce di sazietà o di avere eruttazioni, anche dopo un pasto di modesta entità. Il gonfiore basso invece può essere determinata da un’ipersen-sibilità intestinale (come nel colon irritabile) per cui ci si sente la pancia gonfia senza un reale aumento del gas, oppure ad un reale aumento del contenuto di gas causato da eccessiva ingestione di aria men-tre si mangia o si beve (anche quando si mastica il chewing-gum oppure si succhiano caramelle dure). Il gonfiore inoltre può essere legato all’assunzione di alcuni farmaci che provocano la formazione di gas: sorbitolo e fruttosio (utilizzati come dolcificanti), lat-tulosio (utilizzato come lassativo), acarbose (utilizzato come antidiabetico). La medesima problematica può essere accentuata anche dal consumo di cibi fer-mentabili e da variazioni della flora intestinale. Per esempio pane abbrustolito, grissini e fette biscottate sono meno fermentabili del pane fresco; i formaggi stagionati invece di quelli freschi; la pasta calda è più tollerata di quella fredda meglio se al dente piuttosto che scotta.

STITICHEZZA - Si considera stitica la persona che evacua poco frequentemente (meno di una volta ogni 2 giorni), oppure che evacua feci secche, dure e frammentate (feci caprine), oppure che necessiti di sforzo molto intenso per evacuare o di lassativi. Il problema è molto comune e causa disagio rilevante. Nella maggior parte dei casi, però, fortunatamente, la stitichezza è determinata da scorrette abitudini: ad esempio è dannoso sopprimere lo stimolo eva-cuativo per esigenze sociali o lavorative o per evitar il dolore provocato da un problema anale (ragade). Ancor più frequentemente, la stitichezza trova le sue cause in una vita troppo sedentaria o nell’alimen-tazione troppo povera di acqua e di cibi portatori di fibre come cereali integrali, legumi, frutta, verdura o anche in una terapia farmacologica in atto. In tali condizioni, è sufficiente recuperare gradualmente il ritmo intestinale migliorando la qualità dell’alimenta-zione e bevendo almeno un paio di litri di acqua al giorno. In alcuni casi può essere necessario il ricorso a stimolanti a base di senna o altri prodotti naturali (fibre liquide) che andranno gradualmente ridotti fino a completa sospensione una volta risolto il proble-ma. Le cause della stitichezza possono però essere anche legate ad un’importante malattia dell’intestino (presenza di restringimenti –sub-occlusione o oc-clusione) o a malattie dell’intero organismo. In tali situazioni è imperativo consultare il proprio medico per riferire della presenza di sangue nelle feci, dolo-re addominale importante e persistente, sensazione ricorrente di bisogno di defecare non seguita da una emissione significativa di feci (tenesmo), peggiora-mento della stitichezza precedente, stitichezza resi-stente ad un trattamento adeguato, astenia spiccata, pallore cutaneo, fragilità dei capelli, anemia, febbre persistente, nausea, vomito, perdita ingiustificata di peso, aumento della qualità e della frequenza delle urine.

CAPACITÀ DEGLI ALIMENTI DI PROVOCARE GAS INTESTINALI

Capacità elevata Capacità intermedia Capacità bassa

Fagioli bianchiCavolini di BruxellesCavolfioreCipollaSedanoCaroteUva passaPrugnaBananaAlbicoccaGermi di grano

PatateMelanzaneAgrumiMeleProdotti di pasticceriaPane

CarneVolatiliPesciUova

CONSIGLI IGIENICO-ALIMENTARI PER RIDURRE IL REFLUSSOGASTROESOFAGEO E MIGLIORARE LA DIGESTIONE

STILI DI VITA ALIMENTAZIONE

Ridurre il peso in eccesso (sovrappeso e obesità peggio-rano il reflusso)

Sollevare il letto di circa 20cm dalla parte della testa per ridurre il reflusso

Evitare il consumo di pasti veloci e/o fuori orario: mastica-re bene i cibi prima di ingoiarli

Far trascorrere almeno 2 ore dall’ultimo pasto prima di as-sumere la posizione orizzontale o di andare a letto

Evitare il consumo di bevande alcoliche e il fumo

Praticare attività rilassanti e non impegnative dopo un pa-sto (camminare, leggere, chiacchierare) ed evitare sforzi intensi (per esempio body-building)

Escludere o ridurre il consumo di cibi che rimangono a lungo nello stomaco o per la composizione o per il meto-do di preparazione

Cucinare in maniera semplice riducendo i condimenti (olio, burro, maionese…), evitare i cibi fritti

Evitare alimenti come pomodoro, cipolla, menta, cioccola-to, tè, cibi grassi o piccanti

Evitare pasti molto abbondanti soprattutto alla sera, ma di-stribuire con regolarità i cibi durante il giorno

Non coricarsi nelle prime 3 ore dopo aver mangiato

Nel mese di novembre nella Farmacia di Roncafort. Aderente al network Apoteca Natura, in collaborazione con la SIMG (Società italiana di Medicina Generale) si è svolta la campagna nazionale “stomaco e intestino al centro della tua salute” finalizzata a promuovere la prevenzione ed il benessere gastrointestinale.

La campagna ha riscosso grande successo ed ha portato in farmacia persone con problemi di salute o malessere gastrointestinale che hanno eseguito il test di valutazione e, in numerosi ca-si, anche il test rapido per la celiachia. Ai partecipanti sono stati consegnati opuscoli informativi, sono stati dispensati consigli comportamentali e rimedi naturali per la risoluzione delle proble-matiche segnalate. In alcuni casi si è invece reso necessario il rinvio al medico di base per una valutazione approfondita di sintomi di allerta. Nel complesso, le problematiche riferite più fre-quentemente sono state quelle del gonfiore gastrico o addominale e la stipsi. Descriveremo qui di seguito le problematiche più frequenti per i lettori che non hanno avuto modo di approfittare dell’iniziativa promossa a livello nazionale. IL lettore interessato potrà però compilare il questio-nario on-line collegandosi al sito www.lafarmaciadironcafort.it SEZIONE NEWS e ritirare, pres-so La Farmacia di Roncafort, una risposta personalizzata alle proprie esigenze.

Dott.ssa Francesca Di FonsoLa Farmacia di Roncafort - Via L. Caneppele 31 - Trento - [email protected]

MAL DI STOMACO - Quando i disturbi di-gestivi sono accompagnati da dolore intenso e per-sistente e che si ripresenta anche dopo l’assunzio-ne di un comune antiacido, è possibile che alla ba-se vi sia una gastrite o un’ulcera le cui cause pos-sono essere l’infezione da Helicobacter Pylori (80% dei casi) o l’abuso di farmaci antinfiammatori. In en-trambi i casi si registra una riduzione della quantità di muco che dovrebbe protegge la parete interna del-lo stomaco dall’azione dell’acido. La carenza di mu-co fa sì che l’acido abbia via libera verso la mucosa producendo un’infiammazione (gastrite) o addirittura una lesione (ulcera). Se il dolore è sporadico, è pro-babile che il danno prodotto dall’acido sia di lieve en-tità e magari provocato dall’uso di farmaci antinfiam-matori o dal consumo di alcol, pasti eccessivamente abbondanti o fumo di tabacco. In tali casi, può esse-

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11| numero 17 | dicembre 2011 |

LIQUIRIZIA E POPCORNLa rubrica semiseria di consigli cine-letterari di Andrea

Il consiglio cinematografico di questo numero

“Non è un paese per vecchi”di Joel ed Ethan Coen - Thriller - USA 2007.Con: Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin

Questo film, dei fratelli Coen, è tratto da un romanzo di Cormac McCarthy che porta lo stes-so titolo e ricalca fedelmente la versione scritta. Il bello delle opere dei fratelli Coen e delle loro sceneggiature, sta nel fatto che possono avere varie e sempre più approfondite chia-

vi di lettura. Ecco allora che se si guarda solo la storia, ci si accorge che la trama è semplice, parla del desiderio di arricchirsi in fretta, del fatto che le scelte che si fanno e le decisioni che si prendono possono portare ad eventi che non avremmo immaginato e che ci possono travolge-re. Racconta di come fare la cosa giusta o quella sbagliata possa essere difficile da distinguere e valutare, di come una persona comune possa non rendersi con-to che le sue azioni sono collegate al destino, spesso tragico e vio-lento, di altri uomini e donne. Ma se si sposta leggermente il pro-prio punto di vista, ci si accorge che si può guardare il film, o leg-gere il libro, sotto una diversa luce. Ecco che questo film diventa un racconto sulla impossibilità di accettare il cambiamento, specie se è brutale ed intriso di violenza come quello descritto, ed anche il libro muta da romanzo di frontiera a riflessione sulla mancanza di ideali e modelli in una società moderna, egoista e senza pietà. Alcuni per-sonaggi appaiono spaesati, senza riferimenti attuali, rivolti solo al ri-cordo degli anni passati e delle persone conosciute un tempo, inca-paci di orientarsi in un mondo che li ha sorpassati. Cercate il film se volete vedere un fantastico Javier Bardem nei panni di un killer psi-copatico, la sua interpretazione è mille volte migliore della descrizio-ne del suo personaggio fatta nel libro. Leggete il libro, se volete fare vostre le riflessioni dello sceriffo Bell sul tempo che passa e se volete condividere con lui lo stu-pore attonito con il quale racconta gli episodi efferati e violenti della sua carriera. Il film è visiva-mente brutale, ha una fotografia luminosa, colorata ed un montaggio veloce, ma il libro non è da meno. Lo stile scarno ed asciutto di McCarthy, fatto di frasi tra i personaggi sempre senza virgo-lette, fornisce un ritmo incalzante ai suoi dialoghi. Il finale del film è certamente più oscuro e so-speso rispetto al romanzo, ma è nello stile dei fratelli Coen, come se ci potesse essere un segui-to. Se adesso vi ho fatto venire voglia di andare a noleggiare il dvd o cercare una copia del libro e magari confrontarli, ne sono contento. Lo sarò ancora di più se lo farete in compagnia dopo aver fatto una bella padella di popcorn.

Per critiche, suggerimenti, commenti, consigli potete scrivere a: [email protected]

Perché il Patronato ACLI torna a par-lare di previdenza integrativa?Perché una campagna di sensibiliz-zazione regionale, che coinvolge le

ACLI Trentine e il KVW in provincia di Bolzano?È un tema che riguarda l’individuo e la comu-nità. L’impoverimento progressivo dei nostri giorni associato ad un sistema di welfare che mostra sempre di più tutti i suoi limiti, la ridot-ta capacità e la scarsa cultura del risparmio previdenziale in particolare nelle fasce più gio-vani e la difficoltà ad affrontare un tema che sembra lontano… tutto ciò ci hanno portato a progettare una campagna di comunicazio-ne sociale volta a far riflettere, far pensare, far discutere. Le ACLI Trentine vogliono essere vi-cine ai giovani oggi, per spiegare quali possa-no essere le reali difficoltà di un futuro previ-denziale che mostra differenze considerevo-li dal passato e che non si presta a scenari ot-timistici. Intendiamo rivolgerci a tutti i cittadi-ni, in particolare ai giovani 25/35 anni, offren-do le nostre competenze tecnico-professionali per una consulenza personalizzata.

La nostra consulenzaLa nostra è una consulenza libera da interessi di parte. Non è rivolta alla sottoscrizione ad un fondo specifico, quanto a creare consape-volezza ed a favorire la decisione che rima-ne una scelta individuale, in carico alla singo-la persona. Grazie al motore di calcolo messo a disposizione da Pensplan sarà possibile re-digere un piano personalizzato. Il cittadino po-trà avere un prospetto individuale su misura che terrà conto della posizione previdenziale obbligatoria e di quella integrativa. Si potranno avere così alcune proiezioni utili per una veri-fica puntuale della propria posizione attuale e futura, in particolare a chi deve ancora aderi-re, nonché a chi ha già aderito ad una forma di previdenza complementare e che intende ca-pire come procedere. Metteremo in campo le

Togli i TAPPI!

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nostre forze per essere a disposizione gratui-tamente degli utenti: 2 sedi provinciali a Bol-zano e Trento 20 uffici zonali 207 segreta-riati 338 circoli Oltre 60 Operatori.

I messaggi della campagnaTOGLI I TAPPI. APRI LE ORECCHIE.Ascolta il mondo che cambia attorno a te e preparati per tempo ad agire: informati! Verifica le tue prospettive previdenziali ed ini-zia a costruire oggi il domani più adatto a te. Ci sono almeno 5 buoni motivi.Togli tappi, apri le orecchie, informati! È un in-vito positivo, chiaro, all’azione che valorizza prima di tutto la scelta della persona. In un mondo che cambia bisogna agire ed il primo passo è informarsi. Conoscere, comprende-re la prospettiva della propria situazione pre-videnziale obbligatoria significa assumersi la responsabilità di decidere cosa fare, cosa de-cidere e come muoversi per costruire il do-mani più adatto alle proprie aspettative di vita. La previdenza complementare è la quota di risparmio previdenziale che integrerà la futu-ra pensione obbligatoria. Dalla decisione alla pianificazione di un progetto di vita, non basta solo decidere, l’importante è pianificare nel tempo, seguire passo passo lo sviluppo futu-ro. È questo il valore della consulenza per la vita che vogliamo mettere in campo e che for-niremo in tutti i nostri uffici del Patronato Acli: accompagnare la persona lungo tutto l’arco della vita, dove le situazioni possono cambia-re e dunque anche il risparmio previdenzia-le possibile potrà essere modulato e variabile. “Ci sono almeno 5 buoni motivi”. Quali? I prin-cipali: la consapevolezza del futuro, la com-prensione della propria situazione previden-ziale, la costruzione del proprio domani, il fu-turo dei nostri cari, l’accessibilità ai benefi-ci specifici previsti dalla normativa regiona-le, senza dimenticare la possibilità di usufruire per particolari esigenze di quanto già versato e in ultima analisi i benefici fiscali.

Il Direttivo ACLI di Gardolo

Diamo volentieri pubblicazione dell’ultimo lavoro del “gardoloto” Luciano Navarini

“Guida di sci alpinismodei Lagorài - Cima d’Asta” La nuova guida, patrocinata dal C.A.I. - S.A.T., è stata aggiornata totalmente (340 pagine con 280 foto), e ampliata con descrizione di altri itinerari e con un nuovo corredo fotografico. Luciano Navarini, nato a Trento nel 1952, Istruttore di Sci alpinismo del Club Alpino Italiano, ha già pubblicato “45 itinerari di Sci alpinismo in Trentino” e “45 itinerari di Sci alpinismo in Alto Adige” (ed. 1984); la “Guida di Sci alpinismo in Lagorài - Cima d’Asta”(ed. 1988), tutte patrocinate dal C.A.I. - S.A.T, e “Sci alpinismo in Lagorài Cima d’Asta - 38 itinerari facili” (ed. 2010).

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12 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Storia

In questo cruciverba vi sono 23 definizioni in dialetto e 18 in italiano. Quelle che hanno per risposta una parola in dialetto, ad esempio la 1 orrizzontale, sono affiancate da asteri-schi, uno* per i termini ancora di uso comu-ne, due** per quelli utilizzati più raramente e tre*** per quelli ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “an-ta”. Grazie a Rosy per la collaborazione!! A proposito, se avete qualche parola dialettale da mettere nel cruciverba, inviatela tramite la email de “Il Gruppo Roncafort”: [email protected] ORIZZONTALI: 1 - Piccoli aiutanti del sacer-dote*. 8 - Braccio*. 12 - Nervosa, impaziente*. 13 - Seggioloni per regnanti. 14 - Frignoni la-gnosi*. 16 - Città che prende il nome dall’A-driatico. 17 - Afferrare qualcuno, catturare**. 18 - Modo di mettere i versi in poesia. 19 - Il trattore a quattro zampe di anni fa. 20 - Cit-tà dela Dalmazia, una volta italiana. 21 - Le gemelle dell’oro. 22 - Antico gioco con birilli e trottoline. 24 - Prefisso per cognomi nobili. 26 - Tracce lasciate dietro di sé**. 27 - Arma a corda. 30 - Alto in quota. 32 - Espressione di disgusto**. 34 - Il Nord Est nelle bussole. 35 - Macchiato, unto*. 36 - Riservato, schivo.

37 - Aperitivo con vino e Aperol*. 40 - La Spe-zia. 41 - “Andare” per i poeti. 42 - Terre senza pioggia, quasi desertiche. 43 - Acquirente, avventore. 46 - Protezione, difesa, rifugio. 47 - Lettime, fogliame ed erba per il letto di bestie da stalla**. VERTICALI: 1 - Dissodare il terreno in campi e orti*. 2 - Il santo protettore di poveri ed amma-lati. 3 - Mette in pericolo la pace tra le nazioni. 4 - Popolo, stirpe, genti. 5 - La montagna con la Paganella*. 6 - Profondi rancori. 7 - Duro di comprendonio e fracassone**. 8 - Grosso va-so di rame dove si teneva l’acqua***. 9 - Dis-sodavano il terreno**. 10 - Precede il ritorna-re. 11 - Circonda il rosso dell’uovo*. 13 - Alla morra è tra il “dò” e il “quater”**. 15 - Gratic-cio**. 19 - Coste, ortaggio con gambo bianco e piatto. 22 - Piangere, versare lacrime*. 23 - Cecità per fame o giramento di testa***. 25 - Ragionare, riflettere*. 26 - Vuota**. 28 - Il guardiano dei campi**. 29 - Giovane quadru-pede favorevole all’abolizione della Pasqua*. 31 - Veloci tipi di conigli selvatici. 33 - Date alle stampe. 38 - Sta per “Requiescat In Pace. 39 - Tennis Club. 44 - Bionda presentatrice di tre edizioni di “Buona Domenica”. 45 - Sigla automobilistica dell’Olanda.

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CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” a cura di Ugo Bosetti

CUCINA

FROLLINIIngredienti > 350 gr. di farina 00, 4 tuorli, 200 gr. di zucchero, 200 gr. burro, buccia grattugiata di limone q.b.Lavorazione > Disporre la farina sul tavolo a montagna e sopra lo zucchero. Tagliare il burro freddo a quadretti e metterlo al centro insieme ai 3 tuorli d’uovo. Aggiungere la buccia grattugiata di limone ed impastare tutto velocemente. Mettere l’impasto (se appiccicoso) in frigo per circa 30-60 minuti. Stendere la pasta ad un’altezza di circa ½ cm con il mattarello e ritagliare i biscottini con gli stampini delle varie forme a piacere (cuori, stelle, alberi, animali, etc.). Disporre i biscottini sulla teglia foderata con carta forno o adeguatamente imbur-rata e spennellarli con il tuorlo rimasto sbattuto di una tazza per lucidarli.Cottura > Cuocere in forno a 160° per circa 10 minuti. Far raffreddare e togliere dalla teglia.Variante carina > Far sciogliere a bagnomaria 100 gr. di cioccolato. Immergere, dopo il loro raf-freddamento, ogni singolo biscotto dalla forma a cuore per circa metà della sua superficie. A piaci-

Biscotti

mento con ogni forma, scegliere qualunque solu-zione a fantasia.

MERINGHE AL COCCOIngredienti > 3 chiare d’uovo, 1 presa di sale, 225 gr. di zucchero a velo, 225 gr. di fiocchi di cocco, 1 cucchiaio di succo di limone + buccia grattugiata di limone q.b.Lavorazione > Montare gli albumi con la presa di sale a neve fermissima e aggiungere, poco alla volta a cucchiaiate, prima lo zucchero a velo e poi i fiocchi di cocco. Infine aggiungere il resto degli ingredienti. Con l’aiuto di due cucchiaini da the, disporre dei piccoli mucchietti dell’impasto otte-nuto sulla lastra da forno rivestita di carta forno o imburrata.Cottura > Cuocere in forno a 150° per 15-18 mi-nuti. Far raffreddare e togliere dalla teglia.

Variante carina > Far sciogliere a bagnomaria 100 gr. di cioccolato.Immergere, dopo il loro raffreddamento, ogni sin-golo biscotto al cocco dalla parte inferiore per otte-nere una variante al cioccolato.

SPITZBUBENIngredienti > ½ Kg di farina, 2 cucchiai da the di lievito in polvere, 150 gr. di zucchero, 1 pac-chetto di zucchero vanigliato, 1 presa di sale, 2 uova, 1 chiara d’uovo, 250 gr burro, Marmellata di albicocche (o a piacere), Zucchero a velo per setacciare/decorare.Lavorazione > Disporre la farina setacciata con il lievito sul tavolo a montagna con sopra lo zucche-ro, lo zucchero vanigliato, la presa di sale, le uova e la chiara d’uovo, nonché il burro freddo a qua-dretti. Impastare velocemente tutti gli ingredienti e mettere l’impasto in frigorifero per circa 30-60 minuti. Stendere la pasta e ritagliare con le formine specifiche per il biscotto in questione un numero di parti tonde per il “sotto” e lo stesso numero di parti con i “tre forellini” da mettere “sopra”.Cottura > In forno a 160° per circa 12 minuti. Aspettare il raffreddamento, spalmare la marmel-lata sulla superficie “bassa” e sovrapporre la parte “alta” con i tre forellini, sulla quale è già stato se-tacciato sopra dello zucchero a velo a piacere.

CORNETTI ALLA VANIGLIA VIENNESIIngredienti > 50 g di mandorle, 50 g di nocciole, 280 g di farina, 70 g di zucchero, 200 g di burro, 2 tuorli d’uovo, 5 pacchetti di zucchero vanigliato, 1 tazza di zucchero a velo, 1 presa di saleLavorazione > Tritare finemente le mandorle e le nocciole. Stendere la farina sul piano di lavoro e mettere sopra le mandorle tritate, lo zucchero, il sale, il burro freddo in cubetti e i tuorli. Impastare fino ad ottenere una pasta morbida e omogenea. Lasciare riposare per 2 ore in frigorifero. Riscal-dare il forno a 190°. Prendere una piccola parte dell’impasto e farne un rotolino; tagliarlo in piccoli “tronchetti” e piegarli a forma di cornetto. Met-tere in forno fino a quando i biscotti si dorano. Estrarre i biscotti e cospargerli con lo zucchero a velo mischiato con lo zucchero vanigliato.