e GESTIONE DELLE SCORIE · 1975 2000 2025 2050 2075 Gen IV Gen III: EPR, AP1000 Life time extension...
Transcript of e GESTIONE DELLE SCORIE · 1975 2000 2025 2050 2075 Gen IV Gen III: EPR, AP1000 Life time extension...
2009‐09‐22
1
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 1
FISSIONE NUCLEARE
e
GESTIONE DELLE SCORIE
Stefano Monti
ENEA
AGORA’ SCIENZA
NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI
23 SETTEMBRE 2009
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 2
Sommario
• La fissione nucleare
• Le diverse generazioni di reattori nucleari afissione
• I reattori nucleari attualmente in funzione e quelliin fase di commercializzazione: l’offertaindustriale
• I reattori di IV generazione e la chiusura del ciclo:sostenibilità dell’energia nucleare
• Quattro questioni centrali nell’utilizzo dell’energianucleare: sicurezza, risorse uranifere, costi,gestione rifiuti radioattivi
2009‐09‐22
2
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
++ +
++
+
+++ +
++
+
+++ +++
++
Fissione Nucleare
Frammento di Fissione
Frammento di Fissione
U235
92
236
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
2009‐09‐22
3
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Uso non pacifico
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Uso Pacifico
Ossido di Uranio (U308)concentrato prodotto in miniera(“yellow cake”).
Elemento di combustibile =>
2009‐09‐22
4
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Centrali Nucleari
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Centrali Nucleari
2009‐09‐22
5
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Ciclo del Combustibile
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 10
2009‐09‐22
6
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
La prima centrale nucleare mondiale(Obninsk) da 5 MW è entrata inservizio in Russia nel 1954, seguitanel 1956 dal reattore da 60 MW diCalder Hall in Inghilterra e nel 1957dai 60 MW a Shippingport negliStati Uniti.
Reattori di Prima Generazione (Reattori Prototipo)
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Reattori di Seconda Generazione (Reattori Commerciali)
2009‐09‐22
7
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 13
Schema di Reattore ad Acqua Bollente (BWR)
Schema di Reattore ad Acqua in Pressione (PWR)
Schema di Reattore CANDU ad acqua pesante
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 14
Tipo di reattore Principali Paesi Numero GWe Combustibile Refrigerante Moderatore
Pressurised Water Reactor (PWR)
US, France, Japan, Russia 264 250.5 UO2 arricchito acqua acqua
Boiling Water Reactor (BWR) US, Japan, Sweden 94 86.4 UO2 arricchito acqua acqua
Pressurised Heavy Water Reactor 'CANDU' (PHWR)
Canada, India, Argentina 43 23.6 UO2 naturale
Acquapesante
Acquapesante
Gas-cooled Reactor (AGR & Magnox) UK 18 10.8 U naturale,
UO2 arricchito CO2 grafite
Light Water Graphite Reactor (RBMK) Russia 12 12.3 UO2 arricchito acqua grafite
Fast Neutron Reactor (FBR) Japan, France, Russia 4 1.0 PuO2 e UO2 sodio nessuno
Altro Russia 4 0.05 UO2 arricchito acqua grafite
TOTALE 439 384.6
2009‐09‐22
8
Stefano Monti Settembre 2009 15
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 16
2009‐09‐22
9
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
• L’Europa da qui al 2030 dovrà rimpiazzare circa500.000 MW di centrali che diventeranno man manoobsolete e ciò risulterà un serio problema per lacompetitività e la sostenibilità ambientale delsistema elettrico europeo; essendo in gran partecentrali di base (nucleari ed a carbone) èimpensabile possano essere nella sostanza sostituiteda eolico e solare.
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 18
2009‐09‐22
10
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 19
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Reattori di Terza Generazione (Reattori Evolutivi)
GEN III & GEN III+
2009‐09‐22
11
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 21
Generazione III/III+: reattori “avanzati/evolutivi”
Reattori industriali, già disponibili commercialmente:
Una nuova generazione di reattori che beneficiano della vasta esperienzaacquisita nell’operazione di Gen‐II e delle lezioni apprese dall’incidente di Three Miles Island del 1979
I reattori raffreddati ad acqua sono ancora dominanti
Nuovi miglioramenti alla sicurezza, ma la competitività economica è l’obbiettivoprincipale
Diversi approcci in competizione industriale:
piccola/grande taglia
sicurezza passiva/ridondanza
La mitigazione delle conseguenze di un eventuale incidente grave è un risultatoparticolarmente significativo
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 22
L’Approccio Progettuale della Generazione III
Impianti Evolutivi Impianti Passivi
Riduzione Costi Economia di scala(grande potenza)
Semplificazione(Riduzione numero
Componenti)
SicurezzaRidondanza
Sistemi Passivi&
Difesa in Profondità
2009‐09‐22
12
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 23
• Lo stacco più rilevante rispetto alla Generazione II consiste nelfatto che i reattori di Generazione III e III+ incorporano anchecaratteristiche di sicurezza passiva ossia che non richiedono ilcontrollo attivo attraverso componenti e/o meccanismi attuatielettricamente, oppure mediante l’intervento dell’operatore, perla gestione di incidenti in caso di malfunzionamenti del sistema,ma fanno affidamento sulle leggi della fisica come la gravità, laconvezione naturale o la resistenza alle alte temperature
• I sistemi a totale sicurezza passiva sono governati unicamente daifenomeni fisici naturali sopra citati che si innescanospontaneamente quando se ne determinano le condizionid’impianto (es. circuito di raffreddamento di emergenza sostenutodalla circolazione naturale, in caso di perdita di alimentazioneelettrica generale).
Generazione III/III+: reattori “avanzati/evolutivi”
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 24
Generazione III/III+ : l’offerta industriale
ABWR (Advanced Boiling Water Reactor) GE‐Hitachi (USA – Giappone)1400 MWe4 unità in operazione (Giappone)3 unità in costruzione (Giappone e Taiwan)
EPR (European PressurizedWater ReactorAREVA (Francia – Germania)1600 MWe2 unità in costruzione (Finlandia e Francia)
AP1000 (Advanced Passive PWR)Westinghouse (USA)1117 MWe4 unità in costruzione (Cina)
Partecipazione italiana a progettazione e costruzione
Partecipazione italiana a costruzione
2009‐09‐22
13
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 25
Reattori GEN III di Riferimento: EPR
• Progetto evolutivo, basato sulla tecnologia PWR esistente e l’esperienza operativa in Francia
• Miglioramento economico– Economia di scala legato all’incremento della
potenza – L’operazione e la manutenzione dell’impianto
sono semplificate – Progettato per 60 anni di vita
• Sicurezza– Riduzione esposizione personale– Incremento ridondanza e separazione fisica
dei sistemi di sicurezza– Riduzione core damage frequency (CDF)– Gestione incidenti severi ed eventi esterni
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 26
Reattori GEN III di Riferimento: AP 1000
• Progetto passivo, basato sulla tecnologia PWR esistente e l’esperienza operativa Westinghouse
• Miglioramento economico– Drastica semplificazione
dell’impianto– Costruzione tipo modulare – L’operazione e la manutenzione
dell’impianto sono semplificate – Progettato per 60 anni di vita
• Sicurezza– Sistemi di sicurezza passivi basati su
leggi fisiche– Riduzione esposizione personale– Riduzione core damage frequency
(CDF)– Gestione incidenti severi ed eventi
esterni
2009‐09‐22
14
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 27
AP 1000 – La Sicurezza
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Contributo italiano: Impianti Sperimentali
Impianto SPES (Simulatore Pressurizzato per Esperienze di Sicurezza)
Simula il circuito termoidraulico primario di una centrale nucleare di tipo pressurizzato PUNNegli anni ‘90 certificazione presso NRC del reattore AP600 (evolutosi nell’attuale AP1000), mediante la facilitySPES2 tutt’ora esistente
28
2009‐09‐22
15
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Obiettivi dichiarati dal governo al 2030
29
50% Produzione Elettrica da Combustibili Convenzionali25% Rinnovabili25% Nucleare
13000 MWe 8 EPR o 12 AP1000
Siglato Accordo ENEL‐EDF 4 EPR(*)
(*) Realizzazioni soggette a certezza quadro normativo e localizzazione siti
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 30
600 MWeLoop-Type PWR
25m
40m
IRIS335 MWe
58m
Reattore IRIS e suo contenitore di sicurezza; confronto con un reattore PWR standard
Reattore modulare ad acquapressurizzata da 335 MWe, con circuitoprimario e generatori di vapore dispostiall’interno del contenitore a pressione
Tale peculiarità consente notevoliriduzioni delle dimensioni del sistema dicontenimento
La taglia di riferimento di 335 MWe èstata scelta nella prospettiva dilocalizzazione sia di moduli singoli(specialmente nei Paesi in via disviluppo, con reti elettriche di piccoledimensioni e allo scopo di produzionecombinata di elettricità, calore e/oacqua potabile), nonché di centrali pluri‐modulo gestite attraverso un’unica salacontrollo
Generazione III+ IRIS International Reactor Innovative&Secure
2009‐09‐22
16
Stefano Monti Settembre 2009 31
IRIS: Sistema Integrato
Configurazione Integrata del Circuito PrimarioTutti i componenti del primario sono all’interno di un unico vessel (eliminate tubazioni e componenti esterni)
XX
XX
XXXX
XXXX
XXXX
XX
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
IL REATTOREIRIS
SG
Pump
PRZ
CRDM
Core
IL SIMULATORESPES‐3
RICERCA E SVILUPPO SU REATTORE IRIS ( GENERAZIONE 3+ )
32
2009‐09‐22
17
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Reattori di Quarta Generazione (Progetto Rivoluzionario)
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 34
La domanda di energia nucleare è potenzialmente in significativo aumento.
L’esigenza per il nucleare di essere “durevole” (cioè di permettere laconservazione delle risorse) diventa un obbiettivo maggiore
La riduzione dei rifiuti e del rischio di proliferazione diventano criteri altrettantoimportanti quanto la sicurezza e l’economia
Inoltre, altre applicazioni dell’energia nucleare vengono proposte: la produzionedi idrogeno, l’uso industriale del calore, la desalinizzazione dell’acqua marina
Lo sviluppo di nuovi sistemi richiede tempo e la loro introduzione su scalaindustriale è prevedibile verso il 2030‐2040 o oltre
Generazione IV: i sistemi del futuro
2009‐09‐22
18
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 35
• Oltre 100 concetti e progetti di nuovi reattori presentati (industrie, centri di ricerca, università da tutto il mondo)
• Panel di esperti delle 10 Nazioni: comparazione e valutazione secondo metrica e criteri per ottenere grado di soddisfacimento degli obiettivi, selezione dei migliori concetti e progetti
Generation IV International Forum
Mappa dei Paesi aderenti a GIF
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 36
Programma “Generation IV” (dal 2000) – Obiettivi1. Sostenibilità: soddisfare requisiti ambientali,
efficace sfruttamento combustibile, minimizzare rifiuti e ridurre tempi di stoccaggio per rifiuti a lunga vita
2. Economicità: costi life‐cycle e rischi finanziari competitivi con altre fonti energetiche
3. Sicurezza e Affidabilità eccellere in sicurezza e affidabilità, bassissima probabilità di danneggiamento combustibile, eliminare necessità piani evacuazione
4. Resistenza alla Proliferazione e Protezione Fisica:scarsa attrattività per diversione di materiale strategico, elevata protezione da attacchi terroristici
Generation IV
2009‐09‐22
19
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I 6 Sistemi di IV Generazione selezionati da GIF
SFR LFR
GFR VHTR
MSRSCWR
3 dei 6 concetti sono Reattori a Neutroni Veloci: Il migliore utilizzo delle risorse naturali‐ unitamente alla necessità di minimizzare i rifiuti radioattivi e limitare il numero didepositi geologici necessari per il loro stoccaggio definitivo ‐ è la ragione principaledello sviluppo ed il futuro utilizzo, attorno al 2040, di reattori a spettro neutronicoveloce di IV generazione con un ciclo del combustibile chiuso
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 38
I reattori…. ma quale ciclo del combustibile?
‐ stoccaggio diretto del combustibile usato
‐ ciclo »chiuso » ritrattamento e riciclo del combustibile
Uranium Mining
Conditioning
(geological) Final Storage
Fuelfabrication
ReprocessingConversion and Enrichment
Recycle ?yes no
Uranium Mining
Conditioning
(geological) Final Storage
Fuelfabrication
ReprocessingConversion and Enrichment
Recycle ?yes no
2009‐09‐22
20
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 200939
La non facile transizione dai reattori attuali alla IV generazione
Current Fleet
1975 2000 2025 2050 2075
Gen IV
Gen III: EPR, AP1000
Life timeextension
Reactors
Generation IV Prototype
Generation III Fist of a Kind
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
SICUREZZA DEI REATTORI NUCLEARILA DIFESA IN PROFONDITA’
2009‐09‐22
21
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Struttura di contenimento
Utenza
Generatore
Condensatore
Noc
ciol
o
Turbina
Vessel del Reattore
Barre di controllo
Linea ditrasmissione
Generatore di vapore
Centrale molto diffusa in Europa Occidentale e negli Stati Uniti d’America
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Le radiazioni, molto temute perché invisibili, possono essere efficacemente schermate con opportuni materiali e adeguati spessori(*)
(*) Materiali e spessori variabili a seconda che si abbia a chefare con emissione , raggi x, raggi , neutroni.α ο β γ
2009‐09‐22
22
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I reattori nucleari di concezione occidentale sono progettati per contenere al loro interno tutti i materiali radioattivi prodotti durante il funzionamento…
Concetto di difesa in profondità
1Barriera n.
Pastiglia di combustibile
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I reattori nucleari di concezione occidentale sono progettati per contenere al loro interno tutti i materiali radioattivi prodotti durante il funzionamento…
12
Barriera n.
Elemento di combustibile(insieme di barrette)
Insieme di pastiglieimpilatedentro le barrette
Concetto di difesa in profondità
2009‐09‐22
23
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I reattori nucleari di concezione occidentale sono progettati per contenere al loro interno tutti i materiali radioattivi prodotti durante il funzionamento…
123
Barriera n.
Vessel delreattore
Concetto di difesa in profondità
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I reattori nucleari di concezione occidentale sono progettati per contenere al loro interno tutti i materiali radioattivi prodotti durante il funzionamento…
1234
Barriera n.
Contenitore esterno
Concetto di difesa in profondità
2009‐09‐22
24
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
+ + =
4 barriere successive che impediscono il rilascio all’esterno dei prodotti radioattivi
+
Concetto di difesa in profondità
La Sicurezza
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
RISORSE URANIFERE
2009‐09‐22
25
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
• Se il consumo dell’uranio continuasse al tasso odierno, i 5,47milioni di tU di “risorse identificate” durerebbero circa 100 anni.
• Le risorse totali convenzionali di 16 milioni di tU basterebbero percirca 300 anni
• E se vi aggiungiamo le riserve non-convenzionali la durata totale,sempre al consumo attuale costante, arriverebbe a circa 700 anni
• In effetti appare più che ragionevole che cambieranno entrambi,tasso di consumo e ampliamento delle risorse disponibili, insiemead un utilizzo più efficiente delle stesse mediante l’introduzione direattori veloci a ciclo chiuso.
• Anche nell’ipotesi di dover aspettare la fine del secolo in corso perl’entrata a regime, tali reattori veloci permetterebbero di moltiplicarele risorse di uranio rimanenti a quella data (10+22 milioni di tU) perun fattore 60, che, in termini di durata, significherebbero circa 30-35mila anni al tasso di consumo costante odierno, oppure da 4000 a6000 anni ipotizzando di consumarle con una potenza nucleareinstallata da reattori veloci GenIV pari alla potenza elettricamondiale totale attuale di circa 2300 GWe.
• E questo, trascurando l’uranio dell’acqua di mare (4 miliardi di tU) ele riserve di torio
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
I futuri reattori veloci saranno in grado di aumentare di 60 volte l’energia ricavabile dall’uranio
I reattori attuali sono in grado di soddisfare la prevista espansione dell’energia nucleare al 2050
1400 reattori nel 2050?
Già oggi l’EN evita l’emissione di una significativa quota di CO2
50
Vasta fonte energetica virtualmente priva di emissioni di CO2
2009‐09‐22
26
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 51
Uranio abbondante, ben distribuito sulla crosta terrestre e in paesi politicamente stabili
Benefici dell’energia nucleare
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
costi
$
2009‐09‐22
27
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Ventaglio dei costi nel 2008 in Europa(ipotesi nuovi impianti con l’uso di tecnologie attuali)
Capitale (1)
€/MWhFuel (2)
€/MWh
O&M + altro (3)
€/MWh
CO2(4)
€/MWhTotal
€/MWh
Gas CCP 600 - 800 4500 - 6500 9.2 - 17.7 60 - 110 3 - 5 9.5 - 19 81.7 - 151
Coal PC 1200 - 1700 5000 - 7500 16 - 34 24 - 48 6 - 10 19 - 38 65 - 130
Nuclear (*) 2500 - 3500 7600 - 8000 31.2 - 46 5 - 7 7.5 - 14 - 43.7 - 67
Hydro 1000 - 2000 2000 - 5000 20 - 100 - 2 - 4 - 22 - 104
Wind 1200 - 1800 1800 - 2100 57 - 100 - 4 - 6 - 61 - 106
Solar PV 4500 - 7000 1000 - 1400 321 - 700 - 5 - 7 - 326 - 707
Ore di utilizzoh
(kWh/kW x year)
Inv. CapitaleC
(€/kW)
Costo del kWh
(3) Su “altro”, per quanto riguarda il nucleare, sono compresi i costi di trattamento del combustibile frustro e il decommissioning.Per quanto riguarda l’eolico ed il fotovoltaico, non sono stati inseriti i costi di inserzione nel sistema elettrico (spare capacity e investimenti per R&S).
(1) Si considera un rateo annuo pari al 10% del capitale.(2) Gas 0.310 ‐ 0.570 €/m3 ‐ Carbone 75 ‐ 150 €/t ‐ Uranio 115 ‐ 230 €/kg
(4) CO2 : 25‐50 €/t
(*): Lo studio del WEC del 2004 riporta, sulla base dei consumi attuali, riserve di Uranio pari a ~ 150 anni.
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
• Le conclusioni del WEC per future centrali in Europa dannoun costo del kWh, esclusa la quota di capitale:
O&M (~6 ‐ 9 €/MWh)
Combustibile prima della produzione di elettricità (4,5 ‐9 €/MWh con uranio da 75 a 300 $/kg)
“Fuel cycle” (waste management temporaneo +riprocessamento + deposito finale): 1 ‐ 4 €/MWh;
Decommissioning (con costi differiti di almeno 60 anni,non contribuisce sostanzialmente al costo totale delkWh anche se il costo effettivo di decommissioning havalori alti fino ed oltre 1.000 $/kW in funzione del tipoe dimensione della centrale): costo previsto è 0,5 ‐1€/MWh.
In totale 11,5 ‐ 23 €/MWh
Costi
2009‐09‐22
28
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 55
Costi comparati
Stefano Monti ‐ ENEA Luglio 2009 56
Costi
2009‐09‐22
29
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
LA GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Accettabilità dell’energia nucleare con/senza smaltimento dei rifiuti radioattiviC h a n g e i n a c c e p ta n c e o f n u c l e a r p o w e r i f r a d io a c t i v e w a s te d i s p o s a l
p r o b l e m w e r e s o l v e d
0
1 0
2 0
3 0
4 0
5 0
6 0
7 0
8 0
9 0
Aus
tria
Irela
nd
Cyp
rus
Port
ugal
Spai
n
Gre
ece
Mal
ta
Pola
nd italy
Latv
ia
Den
mar
k
Luxe
mbo
urg
Esto
nia
Ger
man
y
Slov
enia U
K
Slov
akia
Finl
and
Fran
ce
Lith
uani
a
Hun
gary
Cze
ch R
ep
Net
herla
nds
Bel
gium
Swed
en
In fa
vour
(%)
Countries without nuclear ‐ disposal not solved
Countries without nuclear ‐ if disposal were solved
Countries with nuclear ‐ disposal not solved
Countries with nuclear ‐ if disposal were solved
2009‐09‐22
30
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Rifiuti radioattivi: classificazione
GUIDA TECNICA n° 26 – ENEA DISP
Rifiuti che al massimo in qualche anno, decadendo, raggiungono concentrazioni di radioattività inferiori ai valori imposti dall’articolo 6, punto 2, commi b) e c) del D.M. 14/07/1970 e i rifiuti a più lunga vita che sono già in concentrazioni inferiori a tali valori. Tali rifiuti possono essere rilasciati incondizionatamente.
Rifiuti che entro un massimo di qualche centinaio di anni raggiungono concentrazioni di radioattività dell’ordine di alcune centinaia di Bq/g, nonché quei rifiuti contenenti radionuclidi a vita molto lunga purché in concentrazioni di tale ordine. Tali rifiuti devono essere trattati e condizionati.
Rifiuti che richiedono migliaia di anni per raggiungere, decadendo, concentrazioni di radioattività di alcune centinaia di Bq/g, nonché quelli contenenti emettitori a e di neutroni, indipendentemente dal loro periodo di dimezzamento. Fra tali rifiuti vengono considerati anche tutti i rifiuti che non rientrano nella II categoria. Tali rifiuti devono essere trattati e condizionati.
IIcategoria
IIIcategoria
Icategoria
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Origine dei rifiuti radioattivismantellamento impianti nucleari
2009‐09‐22
31
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
OSPEDALI LABORATORI DI ANALISI
COMPAGNIE FARMACEUTICHE
ISTITUTI DI RICERCA
• PARAFULMINI
• RIVELATORI DI FUMO
FONDERIE INDUSTRIE PETROLIFERE
REATTORI NUCLEARI DI RICERCA
Origine dei rifiuti radioattivi settore non-elettronucleare
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Drigg
Morsleben
L’Aube
Forsmark
El Cabrìl
2009‐09‐22
32
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Rifiuti ad alta attività e lunga vita: combustibile esauritoViene “raffreddato”, per alcuni anni, in apposite piscinein prossimità dell’impianto (piscine di stoccaggio)
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Un impianto nucleare da 1600 MWe produce in un anno scorie per un totale di:• 500 tonnellate a bassa attività;• 200 tonnellate a media attività;• 25 tonnellate ad alta attività.
Per confronto, un impianto a carbone di pari potenza produce circa 350.000 tonnellate di ceneri.
2009‐09‐22
33
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Domanda: Indicare il volume necessario per immagazzinare le scoriead alta attività prodotte da un reattore nucleare da 1600 MWedopo 60 anni di funzionamento. Per il calcolo si scelga la tecnologiasvedese (si usano involucri di rame che richiedono 2 m3 di volumeper ogni tonnellata stoccata). E se i reattori fossero 10?
0
5
10
15
20
25
30
35
lato
del
cub
o (m
)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10numero di reattori
Risposta: Per 1 reattore èsufficiente un volume di3000 m3, cioè quello di uncubo di ~14,4 m di lato. Se ireattori fossero 10, il latodel cubo sarebbe di ~31 m.
Questi 10 reattoricoprirebbero più di 1/3 delfabbisogno di energiaelettrica dell’Italia
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Rifiuti Radioattivi nell’ UE‐25(fonte: Commissione Europea )
• Rifiuti radioattivi prodotti per anno:
Di cui...
• Bassa attività a lunga vita:
• Alta attività, vetrificati :
• Combustibile esaurito:
Per confronto (UE-15, 2000):
• Rifiuti tossici:
40.000 m3 => 90 cm3 per persona
3000 m3 => 7 cm3 p.p.
240 m3 => 0,5 cm3 p.p.
2400 t => 5 g p.p.
36 milioni t => 100 kg p.p.
2009‐09‐22
34
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 67
Rifiuti radioattivi – la vera dimensione del problema rispetto ad altri rifiuti
altrettanto pericolosi
Produzione annua di rifiuti nella UE
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Gestione dei Rifiuti Radioattivi
• Produzione
• Trattamento
• Condizionamento
• Smaltimento
• Caratterizzazione
• Stoccaggio
• Trasporto
2009‐09‐22
35
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Trattamento e Condizionamento
I rifiuti radioattivi vengono sottoposti atrattamenti chimici e fisici, il cui obiettivoprincipale è il “condizionamento”, cioè laconversione in una forma solida stabile e duratura,che ne consenta la manipolazione, lo stoccaggio, iltrasporto e lo smaltimento. Ovvero un manufattocostituito dal materiale solidificato (es. cemento ovetro) inglobante il materiale radioattivo e dalcontenitore esterno (es. fusto in acciaio).
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Obiettivi generali
Protezione delle popolazioni (presenti e future) edell’ambiente fino a quando il contenuto di radioattivitànei rifiuti (o materiali non riutilizzabili) non avràraggiunto un livello comparabile con quello naturale;
Dose alla popolazione non superiore ai livelli stabilitidalla legge (0.01 mSv/anno).
2009‐09‐22
36
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Supercompattazione di rifiuti solidi
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Inglobamento di Rifiuti Solidi in Cemento
2009‐09‐22
37
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
In‐drum mixer (NUKEM)
In‐drum mixer In Nucleco(MOWA)
Cementazione di rifiuti liquidi
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Manufatti Cementati
Fusto da 400 l con rifiuti solidi compattati
Fusto da 400 l con rifiuti liquidi cementati
Contenitore metallico
Matrice cementizia
Malta cementizia
Rifiuto Solido
2009‐09‐22
38
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Manufatti Vetrificati
Colata Standard Canister
H = 1.3 m ø = 0.4 m
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Stoccaggio fusti cementati
2009‐09‐22
39
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Stoccaggio Rifiuti Vetrificati
High Active Glass Canisters Storage
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Contenitori di Trasporto
2009‐09‐22
40
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Prova di Caduta
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Trasporto su Strada
2009‐09‐22
41
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Trasporto con Ferrovia
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Trasporto via Mare
2009‐09‐22
42
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Smaltimento
Ma è Sicuro ?
Per essere sicuro è sicuro, ma adesso dove lo mettiamo ?
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Smaltimento deiRifiuti Radioattivi
2009‐09‐22
43
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Concetto delle Barriere Multiple
Per prevenire il rilasciodella radioattivitàall’ambiente il rifiutoradioattivo vieneconfinato entro un adeguato numero dibarriere, sia artificiali sianaturali
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Barriere di Schermaggio
2009‐09‐22
44
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Il deposito di smaltimento deve prevedereuna serie di barriere adeguate allaradioattività da confinare
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Col passare del tempo le barriere, com’è naturale, perdono progressivamente efficacia…
2009‐09‐22
45
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
…ma contemporaneamente la radioattività decade...
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Finché, al momento del contatto tra radioattività e biosfera…
2009‐09‐22
46
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
…la radioattività è decaduta a livelli confrontabili a quelli naturali
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Deposito di Superficie
Nel caso dei rifiuti radioattivi a bassa e mediaattività (in Italia II Categoria), l'isolamento deveessere garantito al massimo per qualche secolo.
La soluzione di smaltimento più idonea è ilDeposito Superficiale, “ingegneristico” in quantosi affida solo a barriere artificiali.
2009‐09‐22
47
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Esempi di Barriere Artificiali
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Esempi di BarriereArtificiali
2009‐09‐22
48
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Schema di Deposito di Superficie
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Sito di smaltimento superficiale di La MancheCapacità: 500.000 m3 (chiuso)
Esempi di realizzazione ‐ Francia
2009‐09‐22
49
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Sito di smaltimento superficiale di AubeCapacità: 1.000.000 m3 (in esercizio)
Esempi di realizzazione ‐ Francia
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Sito di smaltimento superficiale di DriggCapacità: 1.000.000 m3 (in esercizio)
Esempi di realizzazione ‐ UK
2009‐09‐22
50
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Sito di smaltimento superficiale di
El CabrilCapacità: 100.000 m3
(in esercizio)
Esempi di realizzazione ‐ Spagna
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Deposito Geologico
I rifiuti radioattivi ad alta attività e a lunga vita (inItalia III Categoria) mantengono una radioattivitàsignificativa per decine e fino a centinaia dimigliaia di anni.Per l'isolamento di tali rifiuti si deve fareaffidamento solo su barriere naturali, ovveroformazioni geologiche stabili ad elevata profondità(600‐800 metri e oltre).
2009‐09‐22
51
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Formazioni Geologiche
Argilla
Granito
Sale
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Schema diDepositoGeologicoProfondo
2009‐09‐22
52
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Unico esempio di deposito profondo operativo (USA,Carlsbad, Nuovo Messico) a circa 700 m di profondità, inuna formazione di sale.
USA: Waste Isolation Pilot Plant
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
USA: Yucca Mountain
2009‐09‐22
53
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Germania
Studi per Depositi in Miniere Esaurite
Miniera di Sale
Miniera di Ferro
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 106
Rifiuti radioattivi ad alta attività e lunga vita
La maggior parte è stoccabile in maniera definitiva entro il 2050
2009‐09‐22
54
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Per la gestione del combustibile esaurito, esistono oggigiorno soluzionitecniche per lo stoccaggio sicuro e definitivo dei rifiuti radioattivi ad altaattività e lunga vita
Ad esempio negli Stati Uniti, in Francia, in Finlandia e in Svezia, dopo unampio dibattito pubblico e l’acquisizione del parere di autorevoli comitati, si èadottato un programma nazionale per lo stoccaggio finale di tali rifiuti
Occorre peraltro notare che, nonostante i rifiuti nucleari rappresentino unvolume molto ridotto rispetto a quelli generati dalle altre attività industriali,la percezione pubblica della pericolosità per l’uomo e l’ambiente di tali rifiutiresta particolarmente elevata
Per tale motivo ‐ e per ridurre i requisiti del deposito geologico ‐ sono staterecentemente intraprese rilevanti attività di R&S che mirano alla drasticariduzione dei rifiuti radioattivi a lunga vita mediante tecniche di separazione etrasmutazione in sistemi a spettro neutronico veloce dei radioisotopi piùpericolosi
R&S per la Minimizzazione dei Rifiuti Radioattivi
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
Minimizzazione dei volumi dei rifiuti (di oltre un fattore 100)
Riduzione dei tempi di decadimento dei rifiuti (da decine di migliaia di anni adalcuni secoli)
Riduzione del carico termico sul deposito derivante dal decadimento dei rifiutiradioattivi (riduzione lunghezza gallerie del deposito di un fattore 3‐6)
Separazione e Trasmutazione dei Rifiuti Radioattivi
DRASTICA RIDUZIONE DEI REQUISITI DEL DEPOSITO GEOLOGICO
Separazione del Pu e degli attinidi minori (Am, Cu, Np) dal resto del combustibileesaurito. Questi elementi vengono poi usati come combustibile in sistemi dedicati(Trasmutazione)
Recenti sviluppi hanno mostrato che è possibile ottenere elevatissimi tassi diseparazione degli attinidi dal resto del combustibile nucleare esausto: questo fattoapre la via alla possibilità di “trasmutare” questi elementi in un sistema a spettroneutronico veloce, utilizzando il loro potenziale energetico e, nello stesso tempo,eliminandoli come materiali radioattivi a lunga vita
2009‐09‐22
55
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
10 1.000 10.000 100.000 1.000.000100
10
1
0,1
100
1.000
10.000
~430 anni
~340.000 anni
Minerale di Uranio
Prodotti di FissioneRifiuti a breve vita
Combustibile esaustoRifiuti a lunga vita
O O
Deposito superficialeBarriere artificiali
Deposito geologicoBarriere naturali
Radiotossicità re
lativa
anni
Ciclo del Combustibile Chiuso con Reattori a Neutroni Veloci
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 110
BENEFICI POTENZIALI DELLA CHIUSRA DEL CICLO CON SEPARAZIONE E TRASMUTAZIONE IN REATTORI A NEUTRONI VELOCI
• Drastica riduzione della sorgente di radiotossicità edei tempi di stoccaggio in sicurezza in un depositogeologico
• Riduzione del calore residuo: aumento dellacapacità del deposito geologico (minor numero didepositi geologici necessari a parità di combustibileesaurito)
• Se i transuranici (Pu ed attinidi minori) non vengonoseparati fra di loro, diminuzione del rischio diproliferazione
2009‐09‐22
56
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
…. E l’Italia ? Produzione lorda di energia elettrica nel 2007
Mondo (~19.000 TWh)
Europa 27 (~3.400 TWh)
Italia (*) (~315 TWh)
Combustibili solidi ~ 40% ~ 32% ~ 19%
Gas naturale ~ 17% ~ 21% ~ 55%
Idro ~ 16% ~ 9% ~ 11% (°)
Nucleare ~ 15% ~ 30% -
Petrolio ~ 7% ~ 4% ~ 7%
Eolico ~ 0,9% ~ 3% ~ 1,3%
Fotovoltaico ~ 0,03% ~ 0,1% ~ 0,01%
Altri ~ 4% ~ 1% ~ 6,5% (°°)
(*) NB‐L’ Italia importa circa il 15% di energia elettrica da aggiungere alla produzione locale(°) In calo del 30% rispetto al 2004(°°) Biomasse 2,2% (delle quali 60% RSU) e Geotermia 1,7%
Clerici: Elaborazioni da dati Terna ‐WEC
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
• Appare chiaro il mix “peculiare” e costosodell’Italia; confrontandoci con l’Europa dei 25 noiproduciamo la nostra energia elettrica per oltre il60% da gas e petrolio contro un 62% dell’Europada carbone e nucleare. La nostra produzione dalcarbone è inferiore al 20% (Europa 32%) edobbiamo ringraziare i nostri nonni per unaproduzione idroelettrica vicina all’11%.
• Il nostro Paese per il settore elettrico è passato nel1963 dall’era “dell’oro bianco” (idroelettrico) all’era“dell’oro nero” (petrolio) ed ora si è in piena era delgas (oltre 50% ed in aumento) che con i suoi altiprezzi, in parte legati a quelli del petrolio, starendendo volatile e salata la bolletta elettrica.
2009‐09‐22
57
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009
La questione nucleare non deve essere trattata in maniera a sestante, ma dibattuta ed approfondita con la popolazione nel piùampio contesto del problema energetico-ambientale e, inparticolare, in rapporto alla domanda energetica del paese, anche inprospettiva futura, ed ai pro e i contro delle altre fonti energeticheIl nucleare non è LA SOLUZIONE ma parte importante dellasoluzione medesima. Si tratta di adottare il giusto mix energeticocomposto da fossili (possibilmente con sequestro CO2 ma perquesto occorre ancora molta R&S), rinnovabili e nucleareL’obiettivo a medio lungo termine annunciato dal governo (50%fossili, 25% rinnovabili e 25% nucleare) è ragionevole e in linea conle politiche energetiche degli altri paesi europeiLa situazione attuale del mix energetico italiano è inveceassolutamente anomala rispetto agli altri paesi (v. tabella) e mette ilPaese a grave rischio di approvvigionamento energetico e diimpossibilità di rispettare gli accordi internazionali sulle emissioni digas serra. A ciò si aggiunge una bolletta elettrica molto più salatadei paesi – europei e non – con cui l’Italia si trova a competere
Considerazioni Conclusive
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE,
L’ENERGIA E L’AMBIENTE
DIPARTIMENTO FUSIONE, TECNOLOGIE
E PRESIDIO NUCLEARI
Stefano Monti ‐ ENEA Settembre 2009 114
Grazie per l’attenzione