E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

22
“ Il castello stregato” Racconto liberamente ispirato al libro della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro : Palermo, ogni favola è un giocoPietro Vittorietti Edizioni

description

Direzione Didattica Monti Iblei E-Book realizzato dagli alunni della Classi Quarte nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”. A.S. 2015 -2016

Transcript of E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Page 1: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

“ Il castello stregato”

Racconto liberamente ispirato al libro

della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro:

“Palermo, ogni favola è un gioco”

Pietro Vittorietti Edizioni

Page 2: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Indice

Il racconto…………………………………………………………………….. Pag.03

Informazioni utili……………………………………………………………...Pag.17

Scheda descrittiva monumento……………………………………………...Pag.18

Credits………………………………………………………………………....Pag.22

Il Castello stregato 2

Page 3: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

La città di Palermo sorge al centro di una pianura,circondata da una

catena di monti e affacciata sul mare. Sulla cima di uno di questi monti, il

monte Caputo, sorge un castello diroccato che i palermitani chiamano

Castellaccio.

Il Castello stregato 3

Page 4: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Il Castellaccio ha una forma molto particolare e si trova in una

posizione al quanto strana, il fatto che sia stato abbandonato in epoca

remota ha lasciato supporre ai palermitani che ci sia stato qualcosa di

misterioso nella sua storia.

Il Castello stregato 4

Page 5: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

C’era una volta nel lontano medioevo un giovane principe di nome

Manfredi che amava stare negli spazi aperti e non a corte tra il lusso e la

noia.

Il padre per tenerlo lontano dalla corte, in cui si svolgevano lotte di

potere tra famiglie nobili e uccisioni per loschi interessi, lo affidò ad un

vecchio saggio e ad un monaco benedettino affinché lo istruissero ed

educassero.

Il Castello stregato 5

Page 6: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Manfredi e suo padre spesso andavano sul monte Caputo, vicino

Palermo, per fare battute di caccia. Sulla cima c’era un castello utilizzato

dai monaci come convalescenziario. Un giorno del 1370 padre e figlio

andarono al castello per fare visita al monaco, maestro di Manfredi, che

trascorreva lì la convalescenza dopo una brutta malattia.

Mentre si trovavano al convalescenziario questo venne preso d’attacco

dall’esercito di un potente signore di Palermo che voleva punire i monaci

per essersi schierati con la fazione dei Catalani. Durante gli scontri il padre

di Manfredi, messosi dalla parte dei monaci, rimase ucciso insieme a loro e

Manfredi si salvò per puro miracolo.

Il Castello stregato 6

Page 7: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Da quel giorno Manfredi si recava molto spesso insieme al saggio sui

ruderi del castello per piangere la morte del padre.

Un giorno mentre erano lì, il saggio disse a Manfredi che secondo lui

quel castello era stregato. Manfredi stupito chiese come facesse a saperlo e

allora egli iniziò a raccontare la storia del castello partendo dal tempo in

cui gli arabi erano a Palermo e un emiro lo aveva fatto edificare come

punto di avvistamento ma poi lo aveva donato ad una strega in cambio di

ricchezze e potere.

Il Castello stregato 7

Page 8: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

La strega fece crescere attorno al castello una foresta incantata e così

gli arabi, perdendo un importante punto di avvistamento, non furono più

in grado di difendere tempestivamente la città dagli attacchi e quindi

Palermo venne conquistata dai Normanni.

Il Castello stregato 8

Page 9: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Ma la strega, secondo il saggio, prima di andarsene aveva fatto un

sortilegio potentissimo al castello: nessun suo abitante avrebbe vissuto

all’interno delle sue mura tranquillo e felice. Infatti, Guglielmo Secondo, re

normanno, che amava molto stare soggiornarvi, morì senza lasciare eredi e

la sua dinastia si estinse.

Il Castello stregato 9

Page 10: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Alla fine del racconto Manfredi restò a bocca aperta non tanto per la

vicenda della strega ma per la rivelazione finale: il suo maestro era un

vero mago. Secondo il saggio maestro la strega, prima di morire, aveva

lasciato qualcosa di sé in quel luogo e bisognava trovarlo perché solo così si

sarebbe potuto neutralizzare il suo maleficio.

Il Castello stregato 10

Page 11: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Ventitrè anni dopo la morte del padre, Manfredi era un gentiluomo di

35 anni contento dei suoi due figli, e non pensava più al castello stregato fin

quando un giorno seppe che gli Aragonesi avevano deciso di riattivare la

vecchia struttura del castello e allora ogni cosa ritornò lucidamente alla

memoria .

Il Castello stregato 11

Page 12: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Manfredi si ricordò che il mago prima di morire gli aveva affidato un

forziere chiedendogli di custodirlo e non aprirlo fino a quando non fosse

diventato un vero uomo. Egli, pur non comprendendo il senso della

richiesta, aveva ubbidito e aveva nascosto il forziere, adesso, pensava che

fosse giunto il momento di aprilo.

Il Castello stregato 12

Page 13: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Aprendo il forziere trovò 3 rotoli di cui uno rappresentava la pianta

del castello, il secondo la zona della cappella e il terzo un luogo che gli era

sconosciuto. In più trovò un libro dove c’erano scritte formule segrete e

filastrocche magiche.

Manfredi esaminò più di una volta tutte le piante fin quando si accorse di

un particolare: in una delle piante c’era un segno che indicava una

Il Castello stregato 13

Page 14: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

separazione tra due lastre del pavimento, allora Manfredi pensò che poteva

essere l’entrata del posto sconosciuto rappresentato nella terza pianta.

Bisognava, a questo punto, cercare sul libro delle formule quella

adatta ad eliminare il maleficio della strega. Cercò di decifrare le formule

magiche relative ai malefici fin quando ne trovò una che gli sembrò adatta

e subito lesse gli ingredienti necessari ed il procedimento per prepararla.

Manfredi non credeva che il suo vecchio maestro credesse a tali cose

eppure non restava che mettere in atto la formula.

Il Castello stregato 14

Page 15: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Le indicazioni erano molto precise. Ma come avrebbe fatto a dirlo ai

suoi figli? Infine, decise di metterli al corrente di tutta la storia e insieme a

loro mise in atto il piano per debellare la maledizione, fu un lavoro non

facile che lo portò nella dimensione della magia ed ebbe il merito di

avvicinare molto i due figli al padre.

Il Castello stregato 15

Page 16: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Alla fine il maleficio fu eliminato e il castello rimase così un rudere

innocuo, tuttavia la diffidenza della gente verso tale struttura

architettonica si è mantenuta nei secoli…

Il Castellaccio esiste ancora, abbandonato, tra i monti che circondano la

città di Palermo.

Il Castello stregato 16

Page 18: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Scheda descrittiva del Castellaccio

Denominazione: Castellaccio di Monreale o Castello di San Benedetto

Tipologia: unico esempio della Sicilia occidentale di monastero ­ fortezza militare.

Località: San Martino delle Scale (Monreale) ­ Monte Caputo

Epoca/Data di costruzione: Arabo Normanna / XII Secolo

Architetto: Ignoto

Committente: Guglielmo II

Breve storia

Il Castello faceva parte integrante di un vasto sistema di difesa­controllo del territorio conseguente alla conquista normanna dell'isola dal 1061 al 1072. Secondo le fonti storiche, la costruzione del Castellaccio risale al XII secolo, quando Guglielmo II volle fondare un ospedale per i monaci del monastero benedettino di Monreale (venne dedicato probabilmente a San Benedetto), con un occhio puntato anche alla visuale strategica che si ha da quel luogo, perfetto per proteggere l’ambitissimo Duomo di Monreale.

. Oltre alla funzione militare di avvistamento il Castellaccio era destinato anche a luogo di riposo per i monaci. Evento importante nella storia del castello fu nel 1370 l'attacco da parte dell'esercito di Giovanni Chiaramonte contro il nucleo catalano affiancato dai monaci monrealesi. Lo scontro causò danni alla struttura del castello ma poiché la posizione strategica era importante per la prevenzione dagli attacchi da nord e da sud, fu indispensabile il ripristino delle parti danneggiate.

Nel 1897 il monumento venne venduto dal Comune di Monreale al Club Alpino Siciliano con l'impegno che quest'ultimo ne effettuasse il restauro e ne curasse il mantenimento.

Il Castello stregato 18

Page 19: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Descrizione dell’edificio (ESTERNO)

Il Castello oggi si presenta come un lunghissimo edificio, munito in modo irregolare da 4

torri sporgenti sul lato occidentale, una torre mediana e un torrione di accesso sul lato

orientale. Probabilmente le irregolarità di tali misure sono dovute alla conformazione del

terreno pietroso circostante. L’edificio ha due porte principali, che servivano per accedere

al monastero, ed una secondaria, che permetteva ai fedeli di accedere direttamente alla

chiesa, senza violare la clausura del convento.

Le dimensioni della pianta sono m80x30 ed occupa una superficie di 2.295 m2.

Poche apertura si aprono sui muri esterni, vi sono per lo più feritoie lunghe e strette e solo

due porte d’entrata. I muri (spessore medio di 1,50 metri) sono costruiti in modo

irregolare con l'impiego di blocchi calcarei.

Il Castello stregato 19

Page 20: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Una caratteristica dell’architettura arabo­normanna presente in questo monumento è

l’apertura di portali con l’utilizzo di pietra nobile o lavorata.

Descrizione dell’edificio (INTERNO)

L'interno è diviso in due settori: il primo (residenziale) si articola intorno ad un cortile con

numerosi ambienti, stretti ed allungati, ma oggi senza copertura; il secondo (monastico),

raggiungibile tramite un lungo e stretto corridoio, è composto da un altro cortile delimitato

da stilobati (sicuramente un chiostro) e da una chiesa di cui rimangono tracce delle le tre

absidi ed una navata centrale.

Il Castello stregato 20

Page 21: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Destinazione d’uso

Il carattere militare più che monastico è comunque evidente nella posizione dominante del

monumento, ma soprattutto nei suoi aspetti costruttivi ed architettonici, come lo spessore

dei muri, le numerose torri di cortina, le feritoie e la torre d'ingresso con accesso 'a

baionetta'. La sua funzione militare è testimoniata dalla presenza di quattro grandi

cisterne, ancora funzionanti, utili in caso di assedi da parte dei nemici, e dallo spessore dei

muri esterni, larghi fino ad 1 metro e 60.

Le notizie storiche confermano la funzione militare del castello fino a tutto il XIV secolo.Il

completo abbandono inizia alla fine del XVI secolo.

Interventi di restauro

Nel 1898 l'architetto Giuseppe Patricolo, figura importante nel recupero di molte architetture siciliane, si dedicò al recupero del Castellaccio nelle sue parti meno danneggiate su commissione del Club Alpino Siciliano.

Nel 1996 e nel 2009 sono stati effettuati lavori di restauro e manutenzione straordinaria sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Monumenti che hanno ulteriormente permesso l'agibilità delle torri di nord­est e nord­ovest.

Stato di conservazione

Il Castellaccio venne riaperto al pubblico nel 1906 divenendo, da quel momento, una

stazione alpina ed attualmente è una delle mete escursionistiche del comprensorio gestito

proprio dal Club Alpino Siciliano che ne garantisce la manutenzione e organizza visite

guidate.

Il Castello stregato 21

Page 22: E-book: Il castello stregato. IV B Plesso Fava.

Direzione Didattica Monti Iblei

E­Book realizzato dagli alunni della classe IV B del Plesso Fava

nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”.

a.s.2015 ­2016

Insegnanti

Roberta Bodanza ­ Antonio Chinnici ­ Giovanna Orifici

Il Castello stregato 22