DUOMO DI TRENTO Martedì 22 marzo 2016 - WebDiocesi · Come ci dice Papa Francesco nella sua...

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ARCIDIOCESI DI TRENTO Adorazione dell’Eucaristia Per il mondo del Lavoro Con i testi dell’enciclica di papa francesco DUOMO DI TRENTO Martedì 22 marzo 2016

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ARCIDIOCESI DI TRENTO

Adorazione dell’Eucaristia

Per il mondo del Lavoro

Con i testi dell’enciclica di papa francesco

DUOMO DI TRENTO

Martedì 22 marzo 2016

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si

potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e

calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta

una città collocata sopra un monte (Mt 5,13-14)

3

Guida: Buona sera e benvenuti a questa ora di adorazione.

Gesù Cristo ci ha radunati intorno a sé per rinnovare la nostra fede e la

chiamata ad essere luce e sale nella vita quotidiana, unico “luogo” dove

si è o non si è cristiani, cioè pienamente umani: Gesù ci dice ancora:-

risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre

opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (Mt 5,16)-.

Anche per “tutto il creato, il cui ultimo fine è la gloria e la lode di Dio,

si può vedere una dimensione sacramentale, una presenza di Dio, che

diventa ancora più densa nel sacramento dell'Eucarestia che assume

pane e vino, frutti della terra e del lavoro dell'uomo, per trasformarli nel

corpo di Cristo stesso.”1

Come ci dice Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato sì: “Insieme a

tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio, perché «se

il mondo ha un principio ed è stato creato, cerca chi lo ha creato, cerca

chi gli ha dato inizio, colui che è il suo Creatore2». Camminiamo

cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo

pianeta non ci tolgano la gioia della speranza”3.

Canto: Frutto della nostra terra ( F. Buttazzo 2012)

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo: pane della nostra vita, cibo della quotidianità. Tu che lo prendevi un giorno, lo spezzavi per i tuoi, oggi vieni in questo pane, cibo vero dell’umanità. E sarò pane, e sarò vino nella mia vita, nelle tue mani. Ti accoglierò dentro di me, farò di me un’ offerta viva, un sacrificio gradito a Te. Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo:

1 Karl Golser , Responsabilità per il creato, Ellecidi, pag. 67

2 Basilio Magno, Hom. In Hexaemeron,1,2,6:PG 29,8

3 Francesco, Laudato sì’, n 244

4

vino delle nostre vigne, sulla mensa dei fratelli tuoi Tu che lo prendevi un giorno, lo bevevi con i tuoi, oggi vieni in questo vino e ti doni per la vita mia

Presidente: Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Tutti: Amen

Presidente: La Grazia e la Pace, da Colui che è, che era e che viene, da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe della Pace. (Ap.

1,4-6) sia con tutti voi Tutti: E con il tuo Spirito.

Presidente: A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen

LA CREAZIONE COME CASA COMUNE

Guida: C'è un nesso tra l'agire umano e l'integrità del creato, fra la

pace con Dio e la pace della terra. L'uomo moderno deve nuovamente

ritrovare se stesso, riscoprendosi inserito nel grande ordine del creato, e

quindi considerare, nell’applicazione dei progressi scientifici e

tecnologici, le conseguenze su tutto il mondo, su quello presente e su

quello delle generazioni future; deve, in primo luogo, partire

dall'assunto della destinazione universale dei beni della terra; deve

soprattutto aver rispetto del dono della vita, spesso calpestata nelle

ricerche biotecnologiche ed ancora più nelle guerre.

Ci vuole una nuova solidarietà internazionale e anche un educazione

alla responsabilità ecologica. Di qui l'appello alla conversione

5

ecologica.4

Lettore: Dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” (nn 217- 218 -219-220)

Se «i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo,

perché i deserti interiori sono diventati così ampi»5,

la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione

interiore.[…]

Una conversione ecologica, comporta il lasciar emergere

tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni

con il mondo che ci circonda.

Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è

parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce

qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario

dell’esperienza cristiana. Ricordiamo il modello di san

Francesco d’Assisi, per proporre una sana relazione col

creato come una dimensione della conversione integrale

della persona. Questo esige anche di riconoscere i propri

errori, peccati, vizi o negligenze, e pentirsi di cuore,

cambiare dal di dentro. […]

Lettore: Tuttavia, non basta che ognuno sia migliore per

risolvere una situazione tanto complessa come quella che

affronta il mondo attuale. […] Ai problemi sociali si

risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di

beni individuali: «Le esigenze di quest’opera saranno così

immense che le possibilità delle iniziative individuali e la

cooperazione dei singoli, individualisticamente formati, non

saranno in grado di rispondervi.

4 Karl Golser , Responsabilità per il creato, Ellecidi, pag. 69

5 Benedetto XVI, Omelia per il solenne inizio del ministero petrino (24 aprile 2005): AAS 97

(2005), 710.

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Sarà necessaria una unione di forze e una unità di

contribuzioni»6.

La conversione ecologica che si richiede per creare un

dinamismo di cambiamento duraturo è anche una

conversione comunitaria.

Lettore: Tale conversione comporta vari atteggiamenti che si

coniugano per attivare una cura generosa e piena di

tenerezza.

In primo luogo implica gratitudine e gratuità, vale a dire un

riconoscimento del mondo come dono ricevuto dall’amore

del Padre, che provoca come conseguenza disposizioni

gratuite di rinuncia e gesti generosi anche se nessuno li

vede o li riconosce: «Non sappia la tua sinistra ciò che fa la

tua destra […] e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti

ricompenserà»(Mt 6,3-4).

Implica pure l’amorevole consapevolezza di non essere

separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri

esseri dell’universo una stupenda comunione universale.

Per il credente, il mondo non si contempla dal di fuori ma

dal di dentro, riconoscendo i legami con i quali il Padre ci

ha unito a tutti gli esseri.

Inoltre, facendo crescere le capacità peculiari che Dio ha

dato a ciascun credente, la conversione ecologica lo conduce

a sviluppare la sua creatività e il suo entusiasmo, al fine di

risolvere i drammi del mondo, offrendosi a Dio «come

sacrificio vivente, santo e gradito» (Rm 12,1).

Non interpreta la propria superiorità come motivo di gloria

personale o di dominio irresponsabile, ma come una

diversa capacità che a sua volta gli impone una grave 6 Romano Guardini, Das Ende der Neuzeit, 72 (trad. it.: La fine dell’epoca moderna, 66).

7

responsabilità che deriva dalla sua fede.

Silenzio

Lettore: Dal Libro della Genesi (6, 8-22)

Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i

suoi contemporanei e camminava con Dio. Noè generò tre

figli: Sem, Cam, e Iafet.

Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza.

Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni

uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.

Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni

uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza;

ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un'arca di

legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la

spalmerai di bitume dentro e fuori. Ecco come devi farla…

… io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per

distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita;

quanto è sulla terra perirà.

Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu

e con te i tuoi figli, tua moglie e le

mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di

ogni carne, introdurrai nell'arca due

di ogni specie, per conservarli in vita

con te: siano maschio e femmina. Degli

uccelli secondo la loro specie, del

bestiame secondo la propria specie e di

tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna

verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te,

8

prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di

te: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì tutto;

come Dio gli aveva comandato, così egli fece.

Parola di Dio

silenzio

Guida: la riflessione del Papa e la Parola di Dio, e la realtà dei fatti e la

globalizzazione ci rendono consapevoli che le nostre azioni hanno

conseguenze, sia in bene che in male, su tutto e su tutti … rispondiamo

alla parola di Dio con il canto che prende le parole dal Salmo 129.

DAL PROFONDO ( P. Spoladore, testo Salmo 129)

Dal profondo a te grido Signore ascolta la mia preghiera. Signore dammi ascolto non guardare alle mie colpe. Io confido nel mio Signore confido nella Sua Parola. In Lui è la Vita perdono dei peccati. (2x)

CUSTODIRE LA CASA

Guida: Oggi l'umanità si trova ad avere una responsabilità

enormemente maggiore che nelle precedenti generazioni. Lo si deduce

anche solo dal bilancio dei disastri intervenuti e prevedibili nel nostro

mondo.

Il nuovo termine “ecologia” descrive in modo appropriato il vasto

compito: come può la terra restare e divenire una “casa” ( la parola

greca oikos significa casa ) dove tutti gli uomini, oggi e domani possano

vivere in maniera corrispondente alla loro dignità? Di più: questo

dovere comprende anche la cura per il mondo animale e vegetale, e per

9

la natura inorganica, i quali non vanno conservati unicamente per

l'utilità immediata che possono avere per la vita e la salute dell'uomo,

ma anche perché rimangano nella loro varietà e bellezza.

Il mondo e la vita sono affidati alla nostra cura e custodia ( Gen 2,15)

e

sappiamo anche quanto sono vulnerabili nei loro equilibri.

La cura si differenzia molto da un approccio strumentale che si chiede

in primo luogo, quale profitto trarre dalla terra e dalle sue risorse, aver

cura invece richiede un rapporto quasi da soggetto a soggetto.

L'altro non è a disposizione mia, ma mi interpella, ha quasi un volto

nel quale ultimamente si può intravedere il Creatore. 7

Per rispondere a questo appello e vocazione, prendiamo le parole del

Papa nella Preghiera cristiana con il creato con la quale termina la sua

enciclica Laudato sì’. La pregheremo a cori alterni iniziando dalla vostra

destra:

Ti lodiamo, Padre,

con tutte le tue creature,

che sono uscite dalla tua mano potente.

Sono tue, e sono colme della tua presenza

e della tua tenerezza. Laudato si’!

Figlio di Dio, Gesù,

da te sono state create tutte le cose.

Hai preso forma nel seno materno di Maria,

ti sei fatto parte di questa terra,

e hai guardato questo mondo

con occhi umani.

Oggi sei vivo in ogni creatura

con la tua gloria di risorto. Laudato si’!

Spirito Santo, che con la tua luce

orienti questo mondo verso l’amore del Padre

e accompagni il gemito della creazione,

tu pure vivi nei nostri cuori

7 Karl Golser, Responsabilità per il creato, Ellecidi, pgg. 129,141

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per spingerci al bene.

Laudato si’!

Signore Dio, Uno e Trino,

comunità stupenda di amore infinito,

insegnaci a contemplarti

nella bellezza dell’universo,

dove tutto ci parla di te.

Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine

per ogni essere che hai creato.

Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti

con tutto ciò che esiste.

Dio d’amore,

mostraci il nostro posto in questo mondo

come strumenti del tuo affetto

per tutti gli esseri di questa terra,

perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.

Illumina i padroni del potere e del denaro

perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,

amino il bene comune, promuovano i deboli,

e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.

I poveri e la terra stanno gridando:

Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,

per proteggere ogni vita,

per preparare un futuro migliore,

affinché venga il tuo Regno

di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.

Laudato si’!

Amen.

NUOVI STILI DI VITA

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Guida: il Papa nella sua enciclica (n 206) afferma che un cambiamento

negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su

coloro che detengono il potere politico, economico e sociale. È ciò che

accade quando i movimenti dei consumatori riescono a far sì che si

smetta di acquistare certi prodotti e così diventano efficaci per

modificare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare

l’impatto ambientale e i modelli di produzione. È un fatto che, quando

le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono

spinte a produrre in un altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità

sociale dei consumatori. «Acquistare è sempre un atto morale, oltre che

economico».8 Per questo oggi «il tema del degrado ambientale chiama in

causa i comportamenti di ognuno di noi».9

Lettore: Dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” (n 50)

Invece di risolvere i problemi dei poveri e pensare a un

mondo diverso, alcuni si limitano a proporre una riduzione

della natalità. Non mancano pressioni internazionali sui

Paesi in via di sviluppo che condizionano gli aiuti economici

a determinate politiche di “salute riproduttiva”. Incolpare

l’incremento demografico e non il consumismo estremo e

selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i

problemi.

Si pretende così di legittimare l’attuale modello distributivo,

in cui una minoranza si crede in diritto di consumare in

una proporzione che sarebbe impossibile generalizzare,

perché il pianeta non potrebbe nemmeno contenere i rifiuti

di un simile consumo.

Inoltre, sappiamo che si spreca approssimativamente un

8 Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 66: AAS 101 (2009), 699.

9 Id., Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2010, 11: AAS 102 (2010), 48.

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terzo degli alimenti che si producono, e «il cibo che si butta

via è come se lo si rubasse dalla mensa del povero»10. Ad

ogni modo, è certo che bisogna prestare attenzione allo

squilibrio nella distribuzione della popolazione sul territorio,

sia a livello nazionale sia a livello globale, perché l’aumento

del consumo porterebbe a situazioni regionali complesse,

per le combinazioni di problemi legati all’inquinamento

ambientale, ai trasporti, allo smaltimento dei rifiuti, alla

perdita di risorse, alla qualità della vita.

Canto al Vangelo : Ogni mia Parola ( Gen Verde, Testo Isaia 55,10-11)

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata ogni mia parola, ogni mia parola. (2X)

Dal Vangelo secondo Matteo (6,24-34)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può

servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro,

oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non

potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non

preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o

berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la

vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 10

Papa Francesco, Catechesi (5 giugno 2013): Insegnamenti 1/1 (2013), 280.

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Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono,

né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li

nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto

si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E

per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come

crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure

io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria,

vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del

campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà

molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi

dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?

Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i

pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete

bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua

giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si

preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua

pena».

Parola del Signore

Riflessione del presidente dell’adorazione eucaristica

Adorazione personale

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Credo in Te (Frisina)

Credo in Te, Signore, credo nel Tuo amore, nella Tua forza, che sostiene il mondo. Credo nel Tuo sorriso, che fa splendere il cielo

e nel Tuo canto, che mi dà gioia. Credo in Te, Signore, credo nella tua pace, nella tua vita, che fa bella la terra. Nella tua luce che rischiara la notte, sicura guida nel mio cammino. Credo in Te, Signore, credo che Tu mi ami, che mi sostieni, che mi doni il perdono, che Tu mi guidi per le strade del mondo,

che mi darai la tua vita.

APPENDICE – PER LA PREGHIERA E ADORAZIONE PERSONALE

Dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”

La situazione attuale del mondo « provoca un senso di precarietà e di

insicurezza, che a sua volta favorisce forme di egoismo collettivo ». Quando le

persone diventano autoreferenziali e si isolano nella loro coscienza, accrescono la

propria avidità. Più il cuore della persona è vuoto, più ha bisogno di oggetti da

comprare, possedere e consumare. In tale contesto non sembra possibile che

qualcuno accetti che la realtà gli ponga un limite. In questo orizzonte non esiste

nemmeno un vero bene comune. Se tale è il tipo di soggetto che tende a

predominare in una società, le norme saranno rispettate solo nella misura in cui

non contraddicano le proprie necessità. Perciò non pensiamo solo alla possibilità

di terribili fenomeni climatici o grandi disastri naturali, ma anche a catastrofi

derivate da crisi sociali, perché l’ossessione per uno stile di vita consumistico,

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soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto

violenza e distruzione reciproca. (n 204)

È sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da sé stessi verso

l’altro. Senza di essa non si riconoscono le altre creature nel loro valore proprio,

non interessa prendersi cura di qualcosa a vantaggio degli altri, manca la

capacità di porsi dei limiti per evitare la sofferenza o il degrado di ciò che ci

circonda. L’atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la

coscienza isolata e l’autoreferenzialità, è la radice che rende possibile ogni cura

per gli altri e per l’ambiente, e fa scaturire la reazione morale di considerare

l’impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori di sé.

Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente

produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento

rilevante nella società. (n 208)

La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in

nuove abitudini. Molti sanno che il progresso attuale e il semplice accumulo di

oggetti o piaceri non bastano per dare senso e gioia al cuore umano, ma non si

sentono capaci di rinunciare a quanto il mercato offre loro. (n 209)

È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni

quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar

forma ad uno stile di vita.... ( n 211)

Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni

diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si

possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende

sempre a diffondersi, a volte invisibilmente. Inoltre, l’esercizio di questi

comportamenti ci restituisce il senso della nostra dignità, ci conduce ad una

maggiore profondità esistenziale, ci permette di sperimentare che vale la pena

passare per questo mondo. ( n 212)

La sobrietà e l’umiltà non hanno goduto nell’ultimo secolo di una positiva

considerazione.

…. La scomparsa dell’umiltà, in un essere umano

eccessivamente entusiasmato dalla possibilità di

dominare tutto senza alcun limite, può solo finire

col nuocere alla società e all’ambiente. Non è facile

maturare questa sana umiltà e una felice sobrietà

se diventiamo autonomi, se escludiamo dalla

nostra vita Dio e il nostro io ne occupa il posto, se

crediamo che sia la nostra soggettività a

determinare ciò che è bene e ciò che è male. ( n

224)

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Arcidiocesi di Trento

Pastorale Sociale, Ambiente e Turismo Scuola per la Politica, l' Economia e il Sociale

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