D_Primosoccorso

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Settore Tecnico Federale - FI GC Sezione Medica Corso Allenatori UEF A A 2011  A cura  di M.G. Rubenni  P. Zeppilli

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Settore Tecnico Federale - FIGCSezione Medica 

Corso Allenatori UEFA A 2011

 A cura

 di M.G. Rubenni

 P. Zeppilli

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Principi elementari

diPrimo Soccorso

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Il primo soccorso è l’aiuto che ognuno di noi,

  anche non medico, può fornire ad un comune  cittadino (nel caso specifico ad uno sportivo) che  subisce un infortunio o è colto da un malessereimprovviso.

Un primo soccorso ben portato può essere sufficiente a risolvere gran parte degli infortuni lievi e, nei casi gravi, può essere decisivo per la vita di una persona, consentendo una più lunga sopravvivenza in attesa che giunga sul luogo personale (medico) qualificato.

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Cosa fare

 Rendersi conto, rapidamente, di ciò che è realmente successo, distinguendo i casi gravi da quelli non gravi.  Nei casi gravi, è necessario allertare, il più  rapidamente possibile, i mezzi di soccorso (ovvero

chiamare il “118” );

 non fare “danni” (manovre di rianimazione incaute);

 favorire la sopravvivenza, attuando se necessariole manovre di “ supporto vitale di base”  .

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Tuttavia, in casi, fortunatamente rari, risultano

indispensabili un immediato riconoscimento,

trattamento e trasporto dello sportivo, senza iquali le possibilità di successo appaiono molto ridotte

 La maggior parte dei traumi o degli eventi patologici

 che si verificano negli eventi sportivi non rappresentauna minaccia per la vita

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Morte improvvisa

Cessazione brusca di attività circolatoriae respiratoria

 L’85% dei casi di arresto cardiaco non

 traumatico avviene per fibrillazione ventricolare

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Arresto respiratorio

  Nella maggioranza dei casi l’arresto  respiratorio è determinato da una ostruzione delle vie respiratorie;

 spesso dopo aver liberato le vie, la respirazione riprende in maniera spontanea;

  se ciò non avviene, occorre iniziare la respirazione artificiale.

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Segni d’allarme

dell’infarto miocardico

Dolore (durante sforzo o a riposo) al centro del 

 torace o alla mandibola, alla gola

 o simile al mal di stomaco, spesso con

irradiazione al braccio sinistro

 Difficoltà di respirazione o

 senso di debolezza

 Nausea, vomito, sudorazione fredda

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Arresto respiratorio

Ipossia tissutale

Arresto cardiaco

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Morte clinica

Prime lesioni cerebrali 4-6 minuti

Morte biologica

 Prevenire

il danno anossico(mancanza d’ossigeno)

 del cervello

Arrestocardiaco

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100%

10%

1 2 3 4 5 6 7 8 9

90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

0 minuti

 Percentuali di successo dell’intervento

 Il tempo che intercorre tra

 arresto cardiorespiratorio e defibrillazione è il principale fattore determinante la

 sopravvivenza.

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A

B

C

(Airways) VIE AEREE

(Breathing) RESPIRAZIONE

(Circulation) CIRCOLAZIONE

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Rarità

dei casiSottovalutazione

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 La catena della sopravvivenza

Accessoprecoce

(118, struttura

d’emergenza

territoriale)

BLSprecoce(sostenere

funzioni

vitali)

Defibr.precoce(sostenere

funzioni

vitali)

ACLSprecoce

(soccorso

avanzato)

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Soggetto a terra

circostanze dell’evento

 sicurezza dell’ambiente

valutazione dello stato di coscienza

Soggetto cosciente Soggetto non cosciente

- parla spontaneamente

- risponde se sollecitato

- non risponde a sollecitazioniverbali fatte ad alta voce

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Soggetto non cosciente

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 Aprirele vie aeree

Soggetto non cosciente

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La lingua bloccail passaggio dell’aria

Passaggio aria

 La causa più frequented’ostruzione delle vie aereeè la caduta della lingua

 Manovra diiperestensione

 del capo

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 Manovra di

iperestensione del capo

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 Manovra diiperestensione

 del capo

… nel sospetto di un

 trauma della colonna cervicale (lesione del midollo)

Trazione sulla mandibola

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 Allineamento

 Apertura bocca Estensione della testa

Soggetto non cosciente

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GUARDO

ASCOLTO

SENTO

 Movimenti del torace

 Rumori respiratori

Flusso d’aria sulla

 guancia

10 secondi

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Soggetto non cosciente

 Posizione laterale di sicurezza

 Respirazione presente

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Soggetto non cosciente: respiro presente

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Soggetto non cosciente: respiro assente

 Assenza di respiro = segno di arresto cardiaco

Iniziare

manovre di rianimazione

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 Base del palmo della mano

 al centro del torace Altra mano sopra Intrecciare le dita

Massaggio cardiaco esterno

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Compressione del cuore tra due superfici rigide

Colonna vertebrale

Sterno

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- Braccia tese- Fulcro: anca

- 100 compressioni/min- 4-5 cm profondità

- Uguale tempo

 compressione/rilassamento- Se possibile cambiare operatore ogni 2 minuti

Massaggio cardiaco esterno

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Con due dita chiudere il naso

 Fare aderire bene le labbra ed effettuare2 insufflazioni della durata di circa 2’’ 

Respirazione metodo bocca a bocca

2 Insufflazioni

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Mezzi barriera

Cannula

 faringea

 Maschera facciale convalvola unidirezionale

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- Inserisci dall’alto verso il basso fino a che s’incontra

una resistenza

- Ruotare ed avanzare finché l’apertura è in

 contatto con i denti

Cannula oro-faringea

Sbagliato!

R i i b

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 Respirazione bocca- maschera

Respirazione con pallone e maschera

(  Posizione cefalica)

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Alterna insufflazioni e compressioni 

rapporto compressioni/insufflazioni (vie aeree non protette) 

ad 1 o 2 soccorritori = 30:2 (secondo la modifica del dicembre 2005, prima era 15:2) 

Ricorda che la frequenza delle compressioni deve essere di 

100/minuto 

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il soggetto mostra segni di vita 

arrivano i soccorsi sei esausto 

Continua la rianimazione fino a 

che: 

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Albero decisionale

Controlla stato di coscienza

 Apri le vie aeree

 compressioni toraciche

Controlla il respiro

Scuoti e chiama

Iperestendi il capo esublussa la mandibola

Guarda, Ascolta, Senti

 posizione laterale di sicurezza

100 compressioni/min.

( compressioni/ventilazioni = 30/2)

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Defibrillatore

automaticoo semiautomatico

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 Defibrillatore

 automatico esterno(DAE)

1. Posizionamento piastre autoadesive,

 2. Analisi, 3. Eventuale scarica

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Primo Soccorsoin

diverse situazioni

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Corpo estraneo vie aeree

Ostruzione parziale –  non perdita di coscienza –  invitare il pz a tossire e a respirare

 –  ospedalizzare

Ostruzione completa

 –  mani alla gola –  se non intervento, perdita di coscienza

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 Manovra di Heimlich

 Ripetere fino ad espulsione del corpo estraneo o fino a perdita di coscienza

Colpi tra le scapole

Se non effetto

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Trauma Cosa fare

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Trauma

cranico lieve

 Il soggetto non perde coscienza,è lucido, risponde a tono alle

 domande.

  Può riferire stordimento,  offuscamento temporaneo dellavista, un “po’ di mal di testa”  .

Occasionalmente (anche dopo minuti) nausea e vomito.

Cosa fareValutare lo stato di coscienza

 con domande semplici (“come

va?” “tutto bene?”) .

  Far assumere la posizione  distesa, cercando la presenza

 di lesioni (ferite al volto, cuoio capelluto).

  Nel dubbio, interrompere

l’attività sportiva e convincerlo  a trascorrere un periodod’osservazione di 24 ore in

 ospedale.

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Trauma cranico

moderato

  Impatto o caduta al suoloviolenta che provoca, quasi

 costantemente, “commozionecerebrale”  .

Si ha perdita di coscienza generalmente di breve durata ed  amnesia retrograda.

 Il soggetto può apparire lucido,  ma più spesso è confuso,  disorientato, pallido in volto,lamenta mal di testa, visione

 offuscata, e conati di vomito.

  In questi casi, il periodo

d’osservazione medica(almeno 24 ore in

  ospedale) è d’obbligo , considerando la possibilità  rara, ma non certo  assente, di complicazioni cerebrali a distanza (circa

il 2% dei traumi cranici moderati).

Cosa fare

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Trauma cranico

grave

Soggetto

incosciente con perdita di coscienza che si

 prolunga fino al coma.

  Limitarsi a garantire il 

 supporto delle funzioni vitali,in primo luogo l’apertura

  delle vie aeree, impedendol’ostruzione da parte della

lingua o vomito.

 Attivare il 118, effettuando, se

  necessaria la rianimazione cardiopolmonare.

Cosa fare

T

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Trauma

toracico

 Non frequente ma possibile.

  Nella maggioranza dei casi non  ha conseguenze gravi: spesso il  dolore è maggiore di quanto sianoi danni reali. Tuttavia, non deveessere mai sottovalutato.

Se dolore violento, respirazione  difficoltosa, frequente e  superficiale, sospettare sempreuna frattura costale (e un

 conseguente pneumotorace).

 Muovere l’infortunato il  meno possibile e con la

 massima cautela.

Se il dolore è forte, accertamenti ospedalieri

(radiografia del torace)

Cosa fare

T

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Verificare la possibilità della rottura di un organo interno. Il   sospetto deve sorgere sel’infortunato si presenta subito

  molto pallido, incosciente, con  alterazioni del respiro e del  battito cardiaco.

  È importante ricordare che la

 milza ed il fegato (dotati di una“capsula”) possono “rompersi” 

  anche a distanza di tempo dal  trauma (“rottura in due tempi”) .

Trauma

addominale

Uno sportivo che ha  subito un trauma  addominale violento,

 specie se molto sofferente, pallido, deve essere tenutoin osservazione e fare unaecografia addominale

 presso un P. S. attrezzato.

Cosa fare

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Traumi osteo-articolari

 Primo obiettivo di un soccorritore è quello di  distinguere un trauma banale  , come una semplice contusione o una distorsione lieve, daquelli nei quali vi è la certezza o quantomenoun forte sospetto di un trauma serio  , comeuna lussazione, una grave distorsione

 articolare con lesione dei legamenti o, infine,una frattura.

F

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Frattura Può essere sospettata se l’infortunato presenta:

- dolore vivo che aumenta con i movimenti del  segmento colpito

- alterazione di forma e atteggiamento dell’osso

- impotenza funzionale della regione interessata(non può muovere assolutamente la parte)

- marcato gonfiore tessuti molli intorno alla lesione.

Cosa fare

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Cosa fare(in caso di frattura certa o probabile)

1  Evitare movimenti inutili che possono allontanare le  parti ossee fratturate provocando così una “frattura

 scomposta”  ;immobilizzare la parte nella posizione in cui si trova,

  bloccando le articolazioni a monte e a valle conqualsiasi cosa possa fungere da stecca rigida;

  Lasciare libere le dita degli arti immobilizzati: se diventano blu, cianotiche, vuol dire che la fasciatura è  troppo stretta. Se invece c’è un’emorragia importante nella sede di frattura è necessario “stringere” la regione

 a monte della stessa con un laccio emostatico.

 Nei casi più gravi, quando uno dei monconi di frattura ha “bucato” i tessuti sottocutanei e la cute, giungendo a

 contatto con l’esterno (frattura esposta), coprire la parte con qualcosa di sterile, telo o garze, per evitare che siinfetti.

F it

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Ferite

Si definisce ferita una soluzione di continuo della  cute causata in genere da un trauma, che esponeall’aria i tessuti sottostanti provocando una

 fuoriuscita di sangue.

  Le ferite sono definite superficiali quandointeressano esclusivamente lo strato cutaneo

  superficiale e profonde quando interessano i tessuti sottostanti (sottocutaneo, muscoli, tendini)

F i Cosa fare

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Ferite

superficialiPulire bene la ferita, togliere terra ed eventuali corpi estranei, disinfettarla

  con garza sterile imbevuta di  soluzione iodata o meglio acqua ossigenata, ecc.;

Coprirla con garze sterili o cerotti medicati (non usare il cotone idrofilo  perché i suoi filamenti possono attaccarsi alla ferita);

  Accertarsi che il soggetto siavaccinato contro il tetano. In caso

 contrario convincerlo della necessità di recarsi in un P.S. per effettuare la“profilassi antitetanica”  .

 Interessanoesclusivamente

lo strato cutaneo

 superficiale

Cosa fare

F iCosa fare

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Ferite

profonde

 Interessano oltre alla

 cute i tessuti sottostanti

(sottocutaneo, muscoli, tendini,

ecc.).

Cosa fare Arrestare l’emorragia, comprimendo per alcuni minuti la ferita con garze

  o tessuto pulito. Se non si ferma,vuol dire che può esservi la rottura di un vaso sanguigno importante. Inquesto caso, è meglio attendere il 

 soccorso o avviare il soggetto al P.S.

Cessata l’emorragia, disinfettare la ferita con soluzione iodata o meglio  acqua ossigenata e, se possibile

 avvicinare temporaneamente i lembi  cutanei applicando sopra cerotti tagliati a farfalla.

F it t i h

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Ferite o traumi cheinteressano l’occhio.

  In caso di semplice corpo estraneo visibiledall’esterno, è sufficiente fare lavaggi abbondanti con

 acqua;

Se c’è forte dolore e/o un disturbo della visione e/o la  possibilità di corpi estranei tipo schegge di vetro, astenersi da manovre che potrebbero portare a danni  maggiori. Limitarsi a coprire l’occhio con garza sterile o anche un fazzoletto pulito ed accompagnareil soggetto ad un P.S. specializzato.

Cosa fare

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Epistassi

  La fuoriuscita di sangue dal naso è frequente negli  sport di contatto, pertrauma diretto sul naso(pallonata, gomitata);

l’epistassi  può esserespontanea  , (durante

  sforzo o a riposo) in  soggetti con uno o più  fattori predisponenti, tra iquali piccole dilatazionivenose (varici) nel naso.

Cosa fare  Far sedere l’infortunato  con la testa leggermente

  reclinata in avanti per  consentire un miglior“drenaggio” del sangue;

 stringere, o far stringere,le narici con le dita per

 almeno 10 minuti

 applicare in loco cotone o pomata emostatici

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Colpo di calore

 Evenienza non eccezionale nel corso di competizioni  sportive di notevole intensità e lunga durata che si  svolgano in condizioni ambientali che rendano difficoltoso lo scambio di calore tra l’organismo e

l’ambiente esterno.

Si può avere una perdita di liquidi notevole (anche 3- 4 litri) con la sudorazione. Specie se l’atleta non beve a sufficienza durante la gara, tale perdita conduce ad una grave disidratazione associata ad un progressivo

 aumento della temperatura corporea interna.

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Sintomi e segni

 Debolezza

Cute calda (la temperatura

  corporea può raggiungere e superare i 40° gradi)

 Mal di testa e vertigini

 Perdita di coscienza

Cosa fare

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Cosa fare

Cercare d’abbassare la TC, sdraiando subito il soggetto all’ombra, al fresco, mettendo su testa e corpo teli o asciugamani imbevuti di acqua fredda.Se TC è molto alta (> 41° rettale), utili

“spugnature” con alcool, che evaporando rapidamente aiuta a disperdere il calore;

 reintegrare le perdite di liquidi facendo bere acqua o bevande

  con sali minerali (non troppo fredde). Nelle forme gravi, la  reidratazione dovrebbe essere eseguita per via venosa (flebo), tenendo il soggetto in osservazione per almeno 6-12 ore.