il Barone Zichy vendette tutto e la terra fu divisa in lotti e riassegnata.Il tempo passa e arriva la guerra, la prima. La poverta' invece non passa che lentamente fino a che le povere case diventano ville a due piani con i tetti in ardesia doppie finestre di legno e maioliche al posto del pavimento in terra battuta, e ci abitano attori musicisti scrittori ingegneri con nomi strani di origine tedesca slovacca croata ebraica perch ormai fa tendenza vivere qui... fino a quando da laggiu'arrivano i russi e dall'altra del fiumiciattolo invece i rumeni e tutti sparano uccidono e muoiono che' siamo alle porte di Budapest ed il gennaio del '45...Ecco, qui che corro. Dove poveri hanno faticato la vita, mercanti venduto e comprato, musicisti suonato e cantato, attori recitato, ebrei pregato, soldati impastato la terra col sangue proprio e altrui...A casa il soffito dell'ingresso ancora in cannucciato e travi di legno, non lo abbiamo tolto.In giardino c' ancora sabbia e terra nera grassa e buona per i fiori che si scava senza fatica...Le cartucce di un Moisin Nagant, i frammenti di un cinturone di cuoio e di un caricatore, e una vertebra umana, le ho invece seppellite nel vecchio cimitero di guerra rumeno ai piedi di una croce in ferro. Qui ora c' un parco giochi per bambini, a volte ci vengo con mia figlia.i soldati li hanno portati via anni or sono, sono rimasti gli alberi e la croca, appunto.A volte ci passo corendo, cosi' bello qui.