Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

61

description

TESI DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE

Transcript of Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Page 1: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia
Page 2: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Indice

Premessa pag. 1

Il Protocollo sulla Biosicurezza di Cartagena pag. 11

Regolamento CEE 2092/91 pag. 14

Politica Economica nel settore delle sementi foraggere pag. 17

Ruolo Agronomico e Ambientale delle Leguminose pag. 20

Sistemi di raccolta della semente di Medicago polymorpha L pag. 21

Obiettivi pag. 26

Materiali e Metodi pag. 29

• - Caratteristiche Botaniche di Medicago polymorpha L., pag. 29 • - Importanza della scelta delle Mediche Annuali pag. 31 • - Attività di ricerca in campo e disegno sperimentale pag. 32

Risultati e discussione pag. 38

• - Insediamento pag. 39 • - Produzione di seme attesa e sue componenti pag. 39 • - Seme raccolto pag. 41 • - Vantaggi e svantaggi delle diverse modalità di raccolta pag. 42 • - Aspetti economici della raccolta pag. 44

Conclusioni pag. 46

Bibliografia pag. 54

Page 3: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

PREMESSA

L'esigenza di dedicare maggiore attenzione e migliorare il sistema

sementiero nazionale nella considerazione che una politica di

qualità, pone come presupposto irrinunciabile, la garanzia di qualità

delle sementi e nella consapevolezza dei limiti quantitativi, la

produzione interna.

Il settore agro-industriale della produzione sementiera in Italia è

strategico rispetto alle esigenze di sviluppo di una produzione

agroalimentare di qualità, richiesta dal mercato e dalla stessa

normativa in materia di sicurezza alimentare, basata sulla

rintracciabilità di prodotto e di processo e quindi anche condizionata

dalla qualità delle sementi.

Il tema delle produzioni sementiere è anche elemento fondamentale

nel dibattito sulle coltivazioni transgeniche, sulla necessità di

garantire, al mercato che le richiede, produzioni rigorosamente non

transgeniche in un sistema di consentita coesistenza tra colture

convenzionali - biologiche - ogm, sulle difficoltà organizzative e

logistiche manifestate per assicurare filiere no ogm e nella misura in

cui tale aspetto si incrocia con quello della alimentazione zootecnica

(Bock A.K., et al. 2002).

L'attenzione, quindi, alla filiera sementiera e ad azioni di

innovazione e ricerca strettamente connesse e di supporto è motivata

da tutti questi aspetti anche perché, nell'agricoltura moderna il seme

è divenuto un materiale strategico per il quale i paesi tecnicamente

evoluti devono possedere autonomia, pena la crisi delle loro strutture

1

Page 4: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

agricole quando il flusso di rifornimento venga a mancare per

qualsiasi motivo.

Le specie attualmente coltivate dall'uomo rappresentano solo una

piccolissima percentuale di quelle presenti in natura. Basti pensare

che, della famiglia delle graminacee, solo una decina sono utilizzate

per la produzione di granella e meno di un centinaio sono quelle

coltivate come foraggere.

Nell'ultimo ventennio notevole interesse è stato rivolto da parte dei

ricercatori alla domesticazione di nuove specie, i cui campi di

possibile applicazione sono molteplici: dall'alimentazione umana a

quella animale, dall'industria tessile a quella dei coloranti, da quella

farmaceutica a quella dei pesticidi.

Il bacino del mediterraneo la cui flora spontanea è ricca e varia, è

universalmente riconosciuto come l'areale di origine di gran parte

delle specie foraggere annue e perenni coltivate (Lesin e Lesin,

1979).

La notevole disponibilità di varianti ecotipiche e la diffusione dei

pascoli naturali nelle zone marginali del Bacino del Mediterraneo,

ove a tutt'oggi l'allevamento estensivo semi-brado rappresenta una

importante risorsa economica, rendono questa area una importante

banca di germoplasma per i breeders nell'ottica di collezionare

materiali dotati di spiccate capacità di adattamento a specifiche

condizioni pedo-climatiche.

L'ampia gamma di specie foraggere, annue e perenni, disponibili nei

pascoli naturali dell'Europa meridionale e dell'Asia minore, insieme

alle infestanti che formano la comunità vegetale, hanno trovato delle

2

Page 5: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

nicchie congeniali ovunque si manifestino condizioni climatiche

simili (Harlan, 1983).

La diffusione delle specie originarie dei pascoli del Bacino del

Mediterraneo nelle altre quattro zone a clima mediterraneo è stata

comunque, almeno nella fase iniziale, fortuita, essendo legata ai

movimenti dei colonizzatori europei del secolo scorso, che

esportavano sementi e bestiame in terre non abitate o utilizzate solo

come terreni di caccia o pesca da popolazioni da sempre dedite solo

a queste primordiali attività produttive (Buddehagen, l.c.).

L'affinità climatica di alcune fra le 'nuove terre' e la 'terra madre' ha

col tempo favorito la colonizzazione, da parte di queste specie

foraggere leguminose e graminacee di origine europea, della

maggior parte dei pascoli naturali in California, Cile, parte del Sud

Australia e Sud Africa (Donald, 1970; Harlan, 1983).

Attualmente queste foraggere sono diventate ormai componenti

strutturali dei pascoli in queste zone, rivestendo peraltro, in alcune

aree ad agricoltura particolarmente avanzata come California o Sud

Australia, un'importanza economica che oltrepassa quella dei paesi

europei o medio-orientali di origine (Buddenhagen, l.c.). Non a caso

la ricerca rivolta alla selezione ed all'introduzione di nuove varietà

di specie foraggere ha subito un forte impulso proprio per l'attività

degli Istituti nord americani ed australiani, i cui ricercatori fin dagli

anni '50 setacciano in lungo ed in largo il Bacino del Mediterraneo

nel tentativo di collezionare la più ampia variabilità genetica utile di

ogni specie di importanza foraggera.

3

Page 6: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

La Sardegna ha rappresentato, e rappresenta tuttora, da questo punto

di vista un ottimo banco di prova per la ricerca dei genetisti, in

quanto offre un quadro alquanto emblematico della variabilità delle

condizioni climatiche e pedologiche in una superficie peraltro

relativamente ridotta a cui è legato un patrimonio genetico

estremamente vario.

Molte varietà di specie foraggere disponibili sul mercato sono il

frutto del lavoro di selezione e miglioramento dei materiali

collezionati nel bacino del mediterraneo, come per esempio le

leguminose annue autoriseminanti, mediche annuali e trifoglio

sotterraneo .

Il loro interesse, deriva da diverse considerazioni tra cui le principali

sono: il ruolo essenziale svolto nei pascoli mediterranei in termini di

produzione foraggera e sua distribuzione, la quantità di azoto

simbiontico che esse apportano e che è utilizzato da tutta la comunità

vegetale, il notevole quantitativo di legumi prodotti che rappresenta

una importante fonte proteica per il bestiame nel periodo estivo

(Sitzia e Fois 1999).

A rendere relativamente costante nel tempo l'apporto alla

produzione di foraggio di leguminose annue autoriseminanti è la loro

capacità di produrre seme sufficiente per l'autorisemina nel ciclo

immediatamente successivo e, grazie ai "semi duri" è garantita la

persistenza anche in annate di scarsa produzione di seme Porqueddu

et al. 1996.

Molte varietà di specie foraggere disponibili sul mercato sementiero

europeo ed italiano, ed impiegate per l'infittimento dei pascoli

4

Page 7: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

naturali e la costituzione di cotiche artificiali, sono il risultato del

lavoro di selezione e miglioramento svolto in Australia partendo da

materiali collezionati nel bacino del mediterraneo.

Queste varietà tutt'oggi vengono reimportate e commercializzate nei

paesi europei a clima mediterraneo, dove si sono dimostrate talvolta

poco idonee sia per le caratteristiche ambientali, sia per i diversi

sistemi foraggero-zootecnici di queste zone (Olea, 1985; Cocks e

Ehrman, 1987; Fara et al., 1997) e per la presenza di parassiti (Sulas

et al., 1995).

Le difficoltà possono dar luogo a manifestazioni di tipo diverso:

sull'insediamento, stentato accrescimento, diradamementi precoci,

suscettibilità alle più comuni malattie fungine, difficoltà di ripresa

vegetativa primaverile, scarsa prontezza di ricaccio dopo il taglio che

rendono più o meno problematica la conduzione e nelle specie

poliennali, la permanenza della coltura.

Nel mercato sementiero dei paesi più sviluppati europei, la ricerca

nel settore delle foraggere è sempre stata considerata marginale a

causa della scarsa remuneratività e quindi per i mancati ritorni

monetari.

Anche il miglioramento genetico condotto sulle foraggere ha dato

risultati limitati, specie se rapportati ad altre specie di interesse

agrario come i cereali da paglia, il mais, la soia ed il girasole.

Per le foraggere si è ritenuto più conveniente puntare

sull'ottimizzazione delle tecniche agronomiche, di conservazione e

di trasformazione dei foraggi piuttosto che l'applicazione della

genetica per la produzione di seme.

5

Page 8: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Raramente se non quasi mai, il potenziale produttivo di ciascuna

specie, di ciascuna varietà o di una singola pianta viene raggiunto.

Nelle foraggere la produzione di seme reale è sempre inferiore a

quella attesa, con un divario sempre più ampio (Lovato, 1992).

Per le importanti leguminose poliennali da prato come trifoglio

pratense e trifoglio bianco, la resa di seme attesa risulta essere pari

alla metà di quella potenziale a causa del basso numero di semi per

fiore rispetto al valore potenziale (Lorenzetti, 1981 e 1993).

Inoltre, le perdite durante la raccolta, contribuiscono ad abbassare

ulteriormente la resa.

La natura poliennale, la produzione foraggera fornita in più sfalci,

l'allogamia, i meccanismi di auto-incompatibilità e sterilità, il

notevole numero di fiori e le loro piccole dimensioni, sono alcune

delle motivazioni della deficitaria produzione di seme.

Alla difficoltà della genetica nel campo delle produzione di seme

nelle foraggere, si può ovviare ottimizzando i fattori agronomici che

la influenzano e la regolano (Lorenzetti 1981).

Le condizioni meteorologiche, sono il più importante fattore

limitante; p.e. le basse temperature durante la piena antesi

contribuiscono a diminuire la fioritura.

Nel periodo di formazione del seme la pioggia esplica un'azione

positiva quando restituisce il 20-30% dell'evaporato ed ha un'azione

negativa se si verifica in prossimità della maturazione e della

raccolta del seme.

6

Page 9: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Riguardo alle tecniche colturali, una densità di impianto inferiore a

quella adottata in coltura principale conferisce riflessi positivi

riducendo la competizione interpianta.

Il pascolamento e lo sfalcio grazie all'illuminazione delle gemme

basali, induce queste ultime a sviluppare preferenzialmente una parte

fiorale rispetto ad una vegetativa, cosi come l'epoca di sfalcio da

destinare alla produzione di seme indicato come il secondo (Re G.A.

1994).

Anche la nutrizione minerale influenza la produzione di seme. Un

eccesso di concimazione azotata esplica un'azione positiva fino ad

una certa soglia in quanto aumenta il numero di culmi per m , oltre

può provocare un andamento lussureggiante della coltura e causare

l'allettamento nelle graminacee.

Il fosforo è anch'esso un elemento chiave; p.e. nel trifoglio bianco,

la produzione di seme è inversamente correlata con livelli di P2O5

assimilabile > 10 ppm (metodo Olsen, Clifford, 1985a).

Le leguminose, essendo ad impollinazione entomofila si

avvantaggiano notevolmente dei trattamenti con sostanze

fitoregolatrici che migliorano ed aumentano il numero delle visite

degli insetti per fiore.

L'affermarsi, accanto all'agricoltura convenzionale, dell'agricoltura

biologica e di quella fondata su sementi geneticamente modificate,

pone oggi delicati problemi di coesistenza e di interessi non

facilmente conciliabili la cui sintesi deve anche consentire la

salvaguardia delle risorse genetiche agricole.

7

Page 10: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Queste possono infatti tornare utili sia per la costituzione delle

varietà del futuro che per promuovere, nell'immediato, prodotti tipici

magari tutelati da marchi.

L'introduzione delle biotecnologie nel settore agricolo, con la

costituzione di varietà geneticamente modificate, ha creato nuovi

scenari e introdotto problematiche in precedenza sconosciute al

mondo agricolo (Commissione Europea 2002-2003-2004).

La raccomandazione della commissione UE del 23 luglio 2003

afferma che "nell'Unione Europea non deve essere esclusa alcuna

forma di agricoltura, convenzionale, biologica o che si avvale di

OGM" e che "la capacità di mantenere filiere di produzione agricola

separate costituisce un presupposto indispensabile per poter offrire

un'ampia scelta ai consumatori.

Alla luce delle affermazioni citate appare indispensabile individuare

e definire linee di riferimento alle quali attenersi per assicurare che

le diverse produzioni rispondano alle attese dell'utilizzatore.

La produzione di sementi "NO-OGM" comporta la definizione di

linee guida su cui basare i disciplinari di produzione delle singole

specie.

Tali linee guida non pregiudicano quanto previsto dalle disposizioni

comunitarie e nazionali sulla produzione e commercializzazione

delle sementi e sulla coesistenza fra colture transgeniche,

convenzionali e biologiche.

8

Page 11: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

DISPOSIZIONI COMUNITARIE E NAZIONALI IN MATERIA DI COLTIVAZIONE DI PRODOTTI SEMENTIERI GENETICAMENTE MODIFICATI E DI COESISTENZA

- Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n° 212: attuazione delle direttive 98/95/CE e 98/96/CE concernenti la commercializzazione dei prodotti sementieri, il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole e relativi controlli (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 8/6/01 n° 131)

- Raccomandazione della Commissione del 23 luglio 2003 recante orientamenti per lo sviluppo di strategie nazionali e migliori pratiche per garantire la coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea del 29/7/03 n° L 189)

- Legge 28 gennaio 2005 n° 5: conversione in legge, con modificazioni, del decreto - legge 22 novembre 2004 n° 279 recante disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 28/1/05 n° 22)

- Sentenza della Corte Costituzionale n° 116 dell'anno 2006

- Circolare n° 0269 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Dipartimento delle Filiere Agricole ed Agroalimentari del 31/3/06: "Decreto legge 279/2004, convertito con modificazioni in legge 5/2005 - Sentenza Corte Costituzionale n° 116/2006 - Coesistenza -Moratoria semina OGM"

- Decreto 19 gennaio 2005: prescrizioni per la valutazione del rischio per l'agrobiodiversità, i sistemi agrari e la filiera agroalimentare, relativamente alle attività di rilascio deliberato nell'ambiente di OGM per qualsiasi fine diverso dall'immissione sul mercato (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 29/3/05 n° 72)

Nella filiera sementiera interviene una pluralità di soggetti: i

costitutori di varietà, agricoltori-moltiplicatori, produttori di sementi,

commercianti, agricoltori utilizzatori.

La qualifica di costitutori di varietà, secondo l'articolo 9 della legge

1096/71, spetta al titolare del brevetto relativo a una particolare

varietà o a chi abbia avuto il riconoscimento della qualifica

medesima dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste.

Questa parte della legge non sembra sia mai stata applicata per cui

costitutore è colui che ha realmente ottenuto una varietà, pur senza

avere un riconoscimento ufficiale del titolo.

9

Page 12: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Il produttore di sementi, secondo l'articolo 1 della legge 1096/71, è

un soggetto che ha chiesto e ottenuto una apposita licenza per

operare in uno stabilimento sementiero tutte le operazioni che vanno

dalla ricezione del seme in natura alla distribuzione del seme

opportunamente condizionato e confezionato.

Il seme in natura viene prodotto dagli agricoltori moltiplicatori che

sono figure definite dal Decreto Legislativo 212/2001.

Un passaggio necessario per la commercializzazione del seme di una

particolare varietà è l'iscrizione della medesima nel Registro

Nazionale delle Varietà che può essere chiesta anche da un soggetto

diverso dal costitutore; nel Registro viene annotato il soggetto che ha

iscritto la varietà e che si è assunto l'onere della sua conservazione

in purezza.

La responsabilità della conservazione in purezza, o, detto in altri

termini, della selezione conservatrice, può ricadere pertanto su una

pluralità di soggetti, anche di paesi differenti.

Dagli atti ufficiali non risulta pertanto chi sia il costitutore delle

varietà commercializzate. V

È questo un punto che sembra importante da chiarire.

La costituzione varietale appare il punto più debole della filiera

sementiera italiana e questo anche per i cereali a paglia per i quali il

nostro Paese ha avuto nella prima metà del secolo scorso un primato

assoluto a livello mondiale.

I dati sulla certificazione delle sementi prodotte oggi in Italia forniti

dall'ENSE dimostrano che tra le dieci varietà di frumento tenero più

diffuse nel Paese ve ne sono cinque costituite all'estero e ve ne è una

10

Page 13: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

anche tra le prime dieci varietà di frumento duro che è sempre stata

la coltura italiana per eccellenza. Il numero delle varietà straniere

presenti tra le prime dieci è molto vario: non ve ne sono per il riso e

l'erba medica mentre sono la totalità o prevalenti per mais, patata,

orzo, sorgo, soia e girasole.

Le varietà iscritte nel Registro nazionale sono molto numerose, ma

molte, più della metà per i frumenti tenero e duro, sono quelle non

interessate alla moltiplicazione.

Per il frumento tenero si contano nel registro comune europeo 1295

varietà; in Italia se ne moltiplicano, su una superficie di almeno 100

ettari, una trentina. Negli ultimi anni il Registro italiano si trova in

una fase di stanca; le varietà per le quali viene richiesta l'iscrizione

sono poche rispetto a quello che si verifica per i Registri stranieri.

Nel 2005/2006 a fronte di trenta varietà di frumento in corso di

iscrizione in Italia ve ne erano più di cento sia in Gran Bretagna che

in Francia. Le varietà in corso di iscrizione in Italia erano inoltre, in

prevalenza, costituite all'estero.

Il Protocollo sulla Biosicurezza di Cartagena

Dopo cinque anni di trattative, il 29 gennaio 2000 i governi di 130

Paesi hanno accettato di sottoscrivere, nell'ambito della

Convenzione internazionale sulla Biodiversità, un accordo

vincolante per proteggere la biodiversità a livello planetario dai

rischi derivanti dal commercio internazionale di OGM: il Protocollo

di Cartagena sulla Biosicurezza.

11

Page 14: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

L'Italia, insieme ad altri 65 Paesi, ha già sottoscritto il Protocollo

sulla Biosicurezza.

Il protocollo regolamenta i movimenti transfrontalieri e in sostanza

impegna le parti contraenti sui seguenti punti :

- acquisire il consenso informato e preventivo del Paese nel quale

saranno importati organismi transgenici;

- effettuare l'analisi e la valutazione del rischio relativo

all'emissione nell'ambiente di tali OGM (attenendosi al principio di

precauzione);

- adottare misure idonee di gestione del rischio e di controllo dei

rischi accidentali di contaminazione durante il trasporto;

- effettuare un'adeguata etichettatura dei prodotti. Il protocollo di

Cartagena garantisce una procedura di informazione preventiva per

l'esportazione di OGM che consente al Paese importatore di valutare

le informazioni fornite (definite negli allegati al Protocollo) e di

accettare o rifiutare l'introduzione nel proprio ambiente degli OGM

(o di accettarne l'importazione stabilendo opportune restrizioni e

condizioni).

Il Protocollo prevede una procedura specifica per gli OGM destinati

a costituire alimenti per l'uomo e mangimi. Lacune di natura

scientifica, derivanti da insufficienti informazioni e conoscenze

riguardo a possibili effetti dannosi, non dovranno comunque

impedire alle Parti di adottare misure restrittive per limitare o

prevenire eventuali rischi (nel rispetto del principio di precauzione).

Gli OGM destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano

12

Page 15: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

0 di mangimi per animali dovranno essere chiaramente identificati

ed etichettati come prodotti che "possono contenere" OGM.

Le Parti dovranno cooperare per lo sviluppo delle risorse umane e

delle capacità di gestione della biosicurezza nei Paesi in via di

sviluppo La Conferenza della Parti dovrà inoltre elaborare norme

internazionali nel campo della responsabilità e del risarcimento del

danno (assicurazioni, fideiussioni) per i casi di incidenti e danni

derivanti dal trasporto di OGM.

Nel mese di dicembre 2000, a Montpellier (Francia), si è tenuta la Ia

Conferenza del comitato Intergovernativo per il Protocollo di

Cartagena (ICCP) durante la quale si è discusso, fra l'altro, della

costituzione della Biosafety Clearing House (BCH), meccanismo

fondamentale che dovrà garantire lo scambio di informazioni sugli

OGM oggetto di commercio internazionale. La fase pilota di questo

meccanismo sarà realizzata dall'OCSE e dall'International Centre

for Genetic Engineering of Biotechnology di Trieste (ICGEB),

istituto afferente alle Nazioni Unite cui aderiscono, oltre l'Italia, altri

61 Paesi.

1 lavori dell'ICCP si sono conclusi con l'accordo per l'avvio

immediato della fase pilota per la costituzione di una BCH

funzionale e accessibile via internet (individuando anche alternative

all'uso dei sistemi elettronici) e con l'accordo sulla definizione dei

primi elementi necessari per la sua realizzazione:

- versatilità e facilità di accesso e di comprensione;

- efficacia rispetto all'applicazione delle previsioni del Protocollo;

13

Page 16: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

- presenza in via prioritaria di informazioni, atte a facilitare i

processi decisionali, informazioni relative a quanto previsto

nell'art.11 (procedure relative al consumo ed al trattamento di

prodotti ad uso alimentare umano o animale) e un gruppo di esperti.

Il gruppo di esperti, nominato dai governi nazionali, dovrà procedere

autonomamente e su richiesta delle parti ad effettuare valutazioni di

rischio, divulgare le informazioni e fornire collaborazione alle

strutture nazionali per rafforzarne le capacità istituzionali.

In particolare, l'attività del gruppo dovrà essere orientata a

soddisfare le necessità dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi con

economie in transizione per la messa a punto di protocolli, linee

guida e metodologie standardizzate per la sicurezza nella

manipolazione, nel trasporto e nell'uso degli OGM.

Regolamento CEE 2092/91 (metodo di produzione biologico di prodotti agricoli è alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari)

Da diversi anni l'Unione Europea rivolge, una attenzione

particolare, con un concreto sistema di aiuti, a tutte quelle iniziative

che l'operatore agricolo può assumere per rendere meno intensivo lo

sfruttamento dei terreni, anche attraverso lo svolgimento di attività

alternative a quelle della produzione.

Sotto la diversa ottica della qualità dei prodotti, prima la Comunità e

poi l'Unione ha affrontato, più in particolare, il tema della

produzione ottenuta con metodi biologici, riconoscendone

l'importanza commerciale data la crescente richiesta di prodotti

ottenuti con tali metodi.

14

Page 17: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Il regolamento disciplina tre specifici aspetti:

la produzione, il controllo e l'etichettatura di tali prodotti.

Sotto il primo profilo, il prodotto si caratterizza come «biologico»,

quando è stato coltivato limitando fortemente l'uso di fertilizzanti,

antiparassitari e prodotti chimici di sintesi, secondo le condizioni

previste dall'Allegato I del regolamento in questione.

Stabilisce che il periodo di conversione per la produzione di un

appezzamento deve essere di almeno due anni prima della semina o,

nel caso di pascoli, di almeno due anni prima della loro

utilizzazione come alimenti per animali ottenuti dall'agricoltura

biologica.

La durata di questo periodo è fissata tenendo conto, che la

decomposizione di un fitofarmaco, dovrebbe essere garantita,

lasciandone un livello insignificante di residui nel suolo.

Considerando che il loro utilizzo non abbia prodotto effetti

inaccettabili per l'ambiente e non abbia contribuito a contaminarlo.

Riguardo i fitosanitari e più in particolare gli antiparassitari è

permesso l'utilizzo di olii vegetali (olio di menta, olio di pino,olio di

carvi), di piretrine (estratte da Crysanthemum cinerariaefolium), di

quassia (estratta da Quassia amara ), di rotenone (estratto da Derris

spp., Loncho carpus spp Therhosia spp. ).

Tra i microorganismi per la lotta biologica sono utilizzabili il

Bacillus thuringensis, il Granulosis virus ed altri.

Sostanze di uso tradizionale nell'agricoltura biologica sono: il rame

(idrossido di rame, ossicloruro di rame, solfato di rame, ossido

15

Page 18: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

rameoso nella quantità massima di 6 Kg per ettaro), lo zolfo calcico,

l'olio di paraffina ed alcuni altri.

La lotta contro i parassiti, le malattie e le piante infestanti si

impernia sulla scelta di specie di varietà adeguate, con programmi di

rotazione appropriati, con coltivazione meccanica e

dell'eliminazione delle malerbe mediante bruciatura.

Importanti sono gli interventi favorevoli alla protezione dei nemici

naturali dei parassiti come siepi, posti per la nidificazione e la

diffusione dei predatori.

Viene regolamentata anche la concimazione organica e

l'ammendamento; Il letame per esempio deve provenire da

allevamenti di tipo estensivo e biologico.

Quanto all'etichettatura, essa deve garantire la necessaria

trasparenza e affidabilità dei prodotti agli occhi dei consumatori, il

riferimento al metodo di produzione è ammissibile per i prodotti

vegetali non trasformati.

Le indicazioni fornite devono evidenziare che si tratta di un metodo

di produzione biologico,che il prodotto è stato ottenuto in

conformità con la disciplina comunitaria di tale metodo, dettata dal

medesimo regolamento.

In oltre si deve attestare che il prodotto è stato ottenuto o importato

da un operatore assoggettato alle misure di controllo previste.

Gli operatori interessati devono pertanto assoggettare la loro

azienda a rigorosi controlli e ad eventuali sanzioni.

La funzione di controllo, che può essere affidata ad organismi

privati riconosciuti,consiste nella verifica dell'osservanza dei

16

Page 19: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

requisiti minimi e delle misure precauzionali minuziosamente

descritti nell'Allegato III.

Politica economica nel settore delle sementi foraggere

La produzione italiana di sementi di foraggere vede distinguersi

principalmente in due importanti settori, appunto quello dell'erba

medica e quello dei trifogli mediterranei.

Il settore dell'erba medica è caratteristico della pianura padana ed è

strettamente collegato ad importanti prodotti tipici, quali ad esempio

il parmigiano-reggiano.

Il settore dei trifogli mediterranei (trifoglio alessandrino, trifoglio

incarnato e trifoglio persico) ha visto negli ultimi anni aumentare

fortemente la produzione, tanto che l'Italia è oggi in grado di

soddisfare larga parte dei fabbisogni dei paesi europei.

La forte preoccupazione delle aziende sementiere è che con il

disaccoppiamento dell'aiuto, oltre ad una contrazione della

produzione, le sementi ottenute non vengano poi sottoposte a

certificazione ufficiale causa la mancanza dell'incentivo dell'aiuto.

In tal modo si svilupperebbe un mercato fortemente irregolare, non

facilmente controllabile, in cui il seme certificato e di qualità,

appartenente a varietà migliorate, troverebbe poco spazio.

Se il contributo venisse disaccoppiato, gran parte della produzione di

semente foraggera si sposterebbe subito verso paesi più competitivi

(Australia, Stati Uniti ed Egitto) ed assisteremmo ad un progressivo

deterioramento della qualità della produzione sementiera, pure in

questo caso spinta verso produzioni di risulta non certificate.

17

Page 20: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Il mantenimento del contributo legato alla produzione è determinante

per mantenere competitive anche queste produzioni sementiere nei

confronti di altre colture quali in particolare i cereali ed il favino.

L'ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette) riporta che le ditte che

selezionano o ricartellinano erba medica, (dati relativi al biennio

2003-2004), sono 57 con una riduzione rispetto al biennio 1999-

2000, di nove unità.

L'erba medica risulta essere al primo posto tra le specie di

leguminose oggetto di cartellinatura.

Già dai primi anni '70, l'attività di produzione di semente di specie

foraggere, è sostenuta da aiuti comunitari col fine di compensare gli

agricoltori comunitari dei maggiori costi rispetto ai paesi terzi e

quindi per garantire una minima produzione interna di qualità,

evitando i rischi di instabilità dei mercati e delle produzioni

internazionali.

Una volta prodotte, le sementi foraggere hanno una sola

destinazione, la semina, non avendo la possibilità alternativa di un

utilizzo alimentare.

Le foraggere, sono si la base fondamentale dell'alimentazione

zootecnica e quindi delle relative filiere produttive, ma costituiscono

anche importanti elementi per la salvaguardia ed il miglioramento

dell'ambiente (limitazione erosioni, contenimento nitrati ecc.).

Inoltre, l'impiego di sementi certificate permette di:

• portare avanti una concreta ed incisiva politica di qualità;

• sostenere indirettamente la ricerca ed il progresso varietale in

quel determinato settore, elementi non trascurabili per tutelare

18

Page 21: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

la produttività e valorizzare ulteriormente la qualità ed il

legame territoriale delle produzioni;

• salvaguardare la professionalità e le strutture non solo delle

aziende sementiere, ma anche degli agricoltori moltiplicatori,

così come di mantenere a coltura importanti superfici destinate

alla produzione del seme certificato;

• assicurare la tracciabilità/rintracciabilità delle produzioni, che

non può che avere origine dall'uso di sementi certificate.

La debolezza del sistema italiano sulla costituzione varietale ha

determinato ripercussioni negative di carattere economico per le

royalties che devono essere pagate sulle varietà di origine straniera e

per la mancata redditività delle risorse che vengono impegnate nei

settori della genetica e della genetica agraria che solo nella

costituzione varietale e nella vendita delle sementi trovano naturale

valorizzazione.

Senza contare che in mancanza di innovazione tecnologica in un

settore strategico per l'agricoltura si creerà una pericolosa

dipendenza per il seme di colture tradizionali o comunque importanti

per il nostro Paese.

Accanto a finanziamenti importanti per le ricerche di genetica e di

genetica agraria sono necessari interventi mirati a creare lo sviluppo

varietale e la produzione delle relative sementi, nei quali

l'innovazione tecnologica si esprime. Le strutture private idonee a

sviluppare questi discorsi sono pochissime e le strutture pubbliche in

Italia come nel mondo non hanno stimoli sufficienti a operare in

questo settore perché i ricercatori, soprattutto giovani, sono attratti

19

Page 22: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

più dalla ricerca biotecnologia in laboratorio che dalla ricerca più

vicina all'applicazione da condurre in campo.

La foraggicoltura in Italia ha subito una riduzione delle superfici

principalmente dovuta alla crisi dei prezzi di latte e carne con

sostanziale riduzione dei capi, bovini e in particolare ovini.

Solo negli ultimi mesi stiamo assistendo finalmente ad un

incremento dei prezzi del latte, che però non si è ancora tradotto in

un aumento delle superfici investite a foraggere, nonostante il costo

dei mangimi e delle materie prime abbiano intanto raggiunto livelli

record.

I sistemi di allevamento sono radicalmente cambiati e

nell'alimentazione del bestiame l'utilizzo dei foraggi secchi e verdi

aziendali è stato relegato alla mera funzione ruminante dell'animale,

a favore dell'impiego di concentrati e di insilato di mais a più alto

valore energetico.

C'è da chiedersi a questo proposito se mai si tornerà in Italia ad una

zootecnia in cui il bestiame si nutra principalmente di erba e di

fieno !

Ruolo agronomico e ambientale delle leguminose (Cosentino et

al. 2003)

Le leguminosa foraggere in relazione all'esigenza di muoversi verso

un'agricoltura sostenibile, sono divenute oggetto di un rinnovato

interesse agronomico, sorretto anche da una valenza ambientale. La

loro importanza è in relazione a:

20

Page 23: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

- significato bioenergetico dell'azotofissazione, che limitando

l'uso dei concimi azotati di sintesi, si traduce in una riduzione

di energia immessa nell'agroecosistema;

- possibilità di ricostituire la fertilità attraverso l'apporto delle

leguminose nell'avvicendamento colturale;

- limitare il rilascio di azoto nell'ambiente, contenere i

fenomeni erosivi, controllare l'acidificazione dei suoli e la

disponibilità del fosforo;

- ridurre gli input energetici per il controllo delle piante

infestanti e dei parassiti;

- agevolare la degradazione degli erbicidi e pesticidi.

Sistemi di raccolta della semente di Medicago polimorpha L.. (Sulas et al. 2001)

Il problema della raccolta e della pulizia della semente di mediche

annuali, ha ispirato e stimolato, l'inventiva dei produttori sementieri

in diverse parti del mondo.

In Australia sono state messe a punto diverse tecniche per la raccolta

delle mediche annuali, molte rimaste a livello di prototipo sia per

inconvenienti di tipo tecnico sia per i costi di produzione troppo

elevati.

Un primo metodo di raccolta prevedeva l'accumulo dei legumi

effettuato da operai con l'ausilio di scope comuni o di scope rotanti e

successivamente il materiale accumulato veniva riversato, sempre

manualmente, sulla trebbiatrice.

L'elevato costo della manodopera ha determinato il rapido

accantonamento di questa metodologia di raccolta a favore di un

21

Page 24: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

dispositivo di raccolta costituito da 32 rulli cilindrici rivestiti in pelle

di pecora con la lana sul lato esterno, ("Sheepskin roller"), sfruttando

la capacità tipica dei legumi spinosi di aderire al vello degli ovini.

Questa caratteristica delle specie di M. polimorpha L. "longispina",

se da una parte consente la disseminazione, dall'altra rappresenta un

serio inconveniente per il deprezzamento della lana di razze pregiate.

Per migliorare l'efficienza della raccolta, i rulli sono posizionati a

gruppi, in modo che rotolino sullo stesso legume. Successivamente, i

legumi vengono staccati da un pettine e convogliati ad una unità di

pulizia e trebbiatura derivata da una mietitrebbiatrice di cereali.

Questa macchina non ha avuto successo a causa del notevole

ingombro e conseguente difficoltà di trasporto, complessità del

sistema di convogliamento dei legumi ma più in particolare a causa

dei nuovi criteri di selezione sulle specie annue di mediche, con la

costituzione di varietà senza spine allo scopo di non deprezzare la

lana delle pecore merinos, aspetto questo meno importante nei paesi

del bacino del mediterraneo.

Agli inizi degli anni '50 sempre in Australia, è stata sviluppata in

questo modo, una macchina a flusso d'aria "Blower machines"

costituita da un grosso ventilatore azionato dal motore e dalla presa

di potenza della trattrice, in grado di convogliare i legumi su un

piano inclinato e da questo spinti meccanicamente e per aspirazione

verso l'organo trebbiante. Questo sistema aveva l'inconveniente di

produrre molta polvere che portava a frequenti blocchi sulla catena

di trasmissione, e quello della rottura dei ventilatori a causa della

notevole velocità.

22

Page 25: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Altro tipo di macchina sviluppata dall'ingegno dei produttori

sementieri australiani prevedeva un sistema di raccolta a spazzole

rotanti "Brush pickup machines" (Schema 2).

Le spazzole rotanti allo scopo di concentrare i legumi in un punto

dove opera un sistema di sollevamento, sono disposte con una certa

angolazione rispetto alla direzione di lavoro.

Più recente, e a tutt'oggi l'unica macchina disponibile per la raccolta

di seme di leguminose annue, è l'aspiratrebbiatrice australiana

(Schema 1). Questa, consente di effettuare le operazioni di raccolta e

trebbiatura in un'unica operazione ma la sua efficienza dipende dalle

operazioni di lavorazione e sistemazione del terreno. L'insieme delle

operazioni di raccolta tuttavia, determina in particolare negli

ambienti australiani, condizioni favorevoli all'instaurarsi di

fenomeni di erosione eolica, con risvolti ambientali negativi (Nutt e

Loi, 1999).

In Siria, a partire dagli anni 90', in alternativa all'aspiratrebbiatrice

australiana, a causa del suo elevato costo per le condizioni dei paesi

in via di sviluppo WANA (West Asia North Africa) caratterizzate

peraltro da aziende di piccole dimensioni, è stata messa a punto una

macchina cosiddetta agevolatrice (Schema 3). Essa è stata destinata

dall'ICARDA (International Centre for Agricultural Research in the

Dry Areas di Aleppo), essenzialmente alla raccolta della Medicago

rigidula e di altre mediche annuali. In questi ambienti, la diffusione

della coltura da seme di mediche annuali, aveva lo scopo di

introdurre il sistema del Ley Farming australiano (rotazione cereale-

23

Page 26: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

mediche annuali o trifogli, adottata nelle zone cerealicole australiane

allo scopo di fornire azoto al frumento).

Questa macchina viene spinta a mano dall'operatore attraverso delle

stegole montate posteriormente. Il numero di esemplari è ridotto e

particolare è la destinazione pensate per un'utenza femminile cui

sono demandati i lavori agricoli più gravosi. I legumi vengono

convogliati attraverso un sistema di spazzole all'interno di un

serbatoio posto sulla macchina ed il cantiere di raccolta, si completa

con delle macchine a punto fisso per la pulizia dei legumi e loro

trebbiatura.

Schema 2 -Funzionamento dell'aspira-trabbiatrice Horvood Bagshaw

24

Page 27: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Schema 1 - Tipologie di pickup di raccolta col sistema delle spazzole rotanti

25

Page 28: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Schema 3 - Spazzola-raccoglitrice dell'ICARDA

OBIETTIVI

Le leguminose costituiscono una risorsa vegetale per la sostenibilità

degli agroecosistemi in quanto veri e propri sistemi biologici in

grado di fissare l'azoto atmosferico e trasferirlo nel suolo.

La semplificazione colturale caratterizzata dalla monocoltura

cerealicola adottata negli ultimi decenni nei sistemi agricoli italiani,

ha determinato una serie di problemi agronomici che in taluni

ambienti, sottoposti oggi a vincoli dai piani di sviluppo rurale

regionali con l'introduzione delle "zone vulnerabili", rappresentano

una seria minaccia all'esercizio dell'agricoltura.

Pertanto in relazione alla necessità di muoversi verso un'agricoltura

sostenibile, le specie di questa famiglia sono diventate oggetto di un

rinnovato interesse agronomico, sorretto da una valenza ambientale

sempre più percepita.

26

Page 29: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Diverse leguminose annuali da pascolo, originarie del Bacino del

Mediterraneo, sono state naturalizzate e diffuse in vasti areali di

Australia, Sud Africa, Medio Oriente, U.S.A., Sud America, etc.,

tutti caratterizzati da clima mediterraneo con inverni piovosi ed

estati secche e calde, dove sono divenute col tempo elemento

integrante di sistemi colturali le cui caratteristiche ecologiche, ruoli

peculiari e funzioni sono riassunte da Tivoli et al. (2006).

Viceversa, negli ambienti di origine, dove queste specie sono

ampiamente diffuse allo stato spontaneo la loro introduzione in

coltura per impieghi produttivi o extraproduttivi è invece una pratica

recente, ma non esistono colture specializzate per la produzione di

seme.

Infatti, la carenza di informazioni e di risultanze sperimentali sulle

tecniche agronomiche per la produzione di seme e sulle tecniche di

raccolta meccanica hanno impedito, di fatto, una piena

valorizzazione in loco del ricco germoplasma disponibile, ancora

non del tutto esplorato.

La valorizzazione di molte specie native passa attraverso l'avvio di

sperimentazioni che consentano di mettere a punto le tecniche di

produzione, focalizzando l'attenzione sulle tecniche di raccolta

meccanica con la messa a punto, con approccio multidisciplinare, di

un cantiere di raccolta (Sulas et al., 2001).

Inoltre, nuove varietà sono state introdotte nei paesi del bacino del

mediterraneo e nel sud-Australia e oltre all'uso tradizionale sono

usate per scopi alternativi come per esempio nelle fasce parafuoco,

nei sistemi silvopastorali, nell'agricoltura biologica, come cover

27

Page 30: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

crops nei sistemi colturali con frutteti e vigneti ed anche per usi

farmaceutici e medicinali.

La presente tesi ha avuto come obiettivo la messa a punto di tecniche

di raccolta del seme M. polimorpha L., alternative rispetto all'uso

della macchina aspiratrice australiana per migliorare l'efficienza

della raccolta meccanica di seme di Medicago polymorpha L.

coltivata col metodo biologico e di valutare le potenzialità produttive

di seme.

28

Page 31: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

MATERIALI e METODI

Caratteristiche botaniche di Medicago polymorpha L.

Secondo Heyn (1963) possono essere distinte tre diverse varietà

botaniche di Medicago polymorpha L. (2n=2x=14):

- brevispina con un legumi senza spine e tubercolati,;

- polimorpha con legumi spinescenti formati da 4-5 spire

ed un diametro di 5-8 mm;

- vulgaris, con legumi spinescenti, formati da 1,5-3,5

spire ed un diametrodi 3-4 mm.

La Medicago polimorpha L. come per tutte le altre mediche annuali

è una specie autogama.

Ha una radice fittonante, con alcune ramificazioni secondarie molto

sottili; presenta, considerando che si tratta di una specie annuale, un

buon sviluppo in lunghezza.

Come per tutte le altre leguminose la sua radice viene infettata da

colonie di batteri azoto fissatori ed in particolare da Rhizobium

meliloti L. che forma numerosi noduli di diametro di 2-3 mm.

La maggior concentrazione di noduli si ha subito sotto il colletto;

altri noduli si formano sui vari capillizi radicali sempre negli strati

superficiali in funzione al tipo di terreno. Tali microrganismi,

presenti nella rizosfera, o immessi artificialmente con specifico

inoculo infettano le plantule e rimangono attivi fino alla fine della

fioritura della leguminosa.

Gli steli sono glabri hanno un portamento eretto o semieretto, e sono

leggermente solcati.

29

Page 32: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Le stipole sono laciniate, le foglie trifogliate, composte da foglioline

quasi pigmentate, ma che possono presentare delle striature di colore

chiaro. Queste sono obavate spesso sfrangiate all'apice con la

nervatura centrale che si prolunga terminalmente in un sottilissimo

dente; la parte superiore è sempre glabra, quella inferiore può

presentare una rada peluria.

Le dimensioni delle foglioline sono in genere 11 -20 x 10-20. Il frutto

è un legume glabro ed indeiscente, alla maturazione da verde passa

alla colorazione bruno-scura o nera.

La forma è discoidale, cilindrico-allungata o conico-cilindrica; è

composto da spire in numero di 1,5-7 a seconda delle varietà

botaniche non eccessivamente unite fra di loro.

I semi contenuti in numero di 1 -2 per spira, sono di colore variabile

dal giallo chiaro fino al marrone. Il peso di 1000 semi è

generalmente tra 2,2 e 5,8 g.

30

Page 33: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Importanza della scelta delle mediche annuali (Porqueddu et al. 1996)

Le mediche annuali ed in particolare la medica polimorfa, sono

usate principalmente come specie da pascolo. Per la loro persistenza

è fondamentale una gestione razionale ed oculata, del cotico,

soprattutto durante l'anno d'impianto.

La tecnica consiste in un inizio delle utilizzazioni intorno alle 5-6

settimane successive all'emergenza delle plantule e sospendendole

nella fase di fioritura in modo da non influire negativamente sulla

produzione di seme.

Alla maturazione i legumi "crodati" dalla pianta possono essere

consumati dall'animale durante il periodo estivo, rappresentando una

importante fonte proteica, evitando comunque un'eccessiva

asportazione. I migliori risultati si ottengono quando, seminata in

purezza, è pascolata per poche ore al giorno per evitare il calpestio.

31

Page 34: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Alternativa all'utilizzazione per migliorare i pascoli mediante

infittimento, è rappresentata dalla sua introduzione nella rotazione

con cereali. Questa tecnica è importante e diffusa in terreni

particolarmente poveri in sostanza organica, per migliorare la loro

fertilità, chiamata in Australia Ley Farming System (Robson, 1990).

La rotazione è possibile grazie alla buona produttività di seme e

all'elevata percentuale di semi duri della specie che consentono di

superare la fase in cui si coltiva il cereale e di ottenere un buon

pascolo. La minima lavorazione con interramento superficiale della

semente agevola la sua germinazione dopo la fase del cereale. Può

essere inoltre essere convenientemente utilizzata come cover crops

in frutteti e vigneti o come coltura pacciamante.

Attività di ricerca in campo e disegno sperimentale

La prova è stata condotta nel biennio 2005-2007, presso l'azienda

sperimentale della Facoltà di Agraria di Sassari "Ottava", alla quota

di 80 m s.l.m., con precipitazioni medie annue 547 mm, temperatura

media annua 16,2 °C, su suolo sabbioso-limoso di origine calcarea.

A fine estate del 2005 e del 2006 su due campi della superficie

ciascuno di circa 5000 m sono state effettuate la trinciatura dei

residui colturali, ripetute lavorazioni superficiali per il controllo

della flora infestante e la concimazione fosfatica, alla dose di 90 kg

ha-1 di P2O5

con prodotti ammessi di cui all'allegato II del REG. CEE

2092/91 e successive integrazioni.

La semina di medica polimorfa "Anglona", la prima varietà italiana

di medica annuale (Porqueddu et al., 1998), alla dose di 15 Kg ha-1,

32

Page 35: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

con distanza tra le file di 16 cm, è stata effettuata nella terza decade

di ottobre di entrambe le annate.

La medica polimorfa è stata impiantata sia in purezza, sia in

miscuglio con triticale, quest'ultimo alla dose di 60 kg ha-1 il primo

anno e 100 kg ha-1 il secondo. La consociazione, infatti, è stata

attuata per contribuire a mantenere gli organi riproduttivi della

medica sopra il livello del suolo, grazie al ruolo di "tutore" esercitato

dai culmi del cereale, al fine di agevolarne la raccolta meccanica.

E' stato adottato un disegno sperimentale a blocchi randomizzati con

4 replicazioni, dimensione parcellare 150 m .

Ai primi di dicembre di entrambe le annate sono iniziati in rilievi di

campo per valutare l'emergenza e l'insediamento della leguminosa e

del triticale attraverso la conta del numero di plantule presenti su 8

file per parcella, su transetti ciascuno della lunghezza di 1 metro.

Prima della raccolta sono stati effettuati rilievi, su 4 aree di saggio 2

per parcella, ciascuno di 0,125 m , per stimare la produzione di seme

attesa.

La raccolta è stata effettuata nel mese di giugno in entrambe le

annate, con l'impiego dei seguenti dispositivi a diverso grado di

complessità:

- Aspiratrebbiatrice australiana Horwood Bagshaw, trainata ed

azionata dalla presa di potenza della trattrice e tuttora l'unica

macchina specificatamente concepita per la raccolta di seme di

diverse leguminose autoriseminanti sia mediterranee (Trifolium,

Medicago, Ornithopus spp., etc.) che tropicali (Stylosanthes,

33

Page 36: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Macroptilium spp.) in un'unica e continua operazione (Sulas et al.,

2001).

- Mietitrebbiatrice, marca Laverda modello A112, con barra di taglio

di 4 metri.

- Spazzolatrice con cassone, marca Intermac tipo ST 150/C, trainata

ed azionata dalla presa di potenza della trattrice.

- Mietitrebbiatrice, marca Laverda modello A112, allestita con

testata di raccolta con tappeto rotante (Pick-up) marca Zafrani tipo

2FI 300, già utilizzato con successo su trifoglio bianco (Re et al.,

1996).

In funzione del tipo di cotica, della macchina impiegata per la

raccolta e delle operazioni necessarie, sia preliminari che successive

alla raccolta vera e propria, sono risultati sette diversi cantieri di

raccolta al primo anno e sei al secondo (Tabella 1).

I tempi di lavoro sono stati valutati seguendo la metodologia

C.I.O.S.T.A. (Comitè International d'Organization Scientifique du

Travail en Agriculture) e le raccomandazioni dell'Associazione

Italiana di Ingegneria Agraria (Demaldè R., 2007).

A partire dai tempi di lavoro, sono stati quantificati i costi per ettaro

per l'insieme delle operazioni di raccolta, al netto della pulizia finale

del seme comune a tutte le modalità a confronto, ipotizzando, per

semplicità di calcolo, una raccolta effettuata interamente con mezzi a

noleggio, i cui costi orari, differenziati per classe di potenza richiesta

sono stati indicati da contoterzisti locali.

34

Page 37: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia
Page 38: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia
Page 39: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Pick-up di raccolta montato su mietitrebbia convenzionale (tesi MTPK)

37

Page 40: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

RISULTATI e DISCUSSIONE

Le precipitazioni complessive in entrambe le annate sono risultate

pari a circa 500 mm, di poco inferiori alla media pluriennale,

concentrate nei mesi autunnali e invernali nel 2005-2006 e nella

stagione primaverile nella la seconda annata (Figurai).

Insignificanti le piogge fra fine marzo e maggio del primo anno

(appena i2 mm), mentre al secondo anno le piogge primaverili sono

risultate buone (circa i00 mm tra marzo e aprile).

Pluviometria 2005-2006 • Pluviometria 2006-2007 Temperature 2005-2006 Temperature 2006-2007

Figura 1 - Ottava (SS) - Andamento termo-pluviometrico del biennio 2005-2007

38

Page 41: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

- Insediamento

In entrambe le annate al rilievo di insediamento di dicembre sono

state riscontrate mediamente 220 plantule m di medica polimorfa in

purezza, mentre nella tesi consociata, la densità è risultata ridotta del

10_15%.

Durante il periodo invernale, sia della prima che della seconda

annata, la medica polimorfa ha subito un sensibile diradamento che

ne ha dimezzato la densità, una maggiore riduzione, circa il 70%, è

stata rilevata nella tesi consociata del secondo anno, a causa della

maggiore densità del triticale.

Nel primo anno la presenza di specie spontanee è stata trascurabile

in autunno_inverno, mentre a fine inverno_primavera sono state _2

rilevate mediamente 100-150 piante m .

Le specie spontanee maggiormente rappresentate sono risultate

crisantemo, papavero, fumaria e poligonio. Il Chrysanthemum

coronarium, è risultato l'infestante più competitiva tanto da rendere

necessario il suo controllo con sfalci di pulizia effettuati al di sopra

della vegetazione della leguminosa. Anche al secondo anno

l'infestazione, seppur meno accentuata rispetto al primo, è stata

controllata con sfalci di pulizia.

- Produzione di seme attesa e sue componenti

La produzione di seme ha risentito della distribuzione stagionale

delle piogge; nella prima annata, nonostante la scarsità di

precipitazioni primaverili abbia limitato la formazione e la

maturazione del seme e tenuto conto dell'infestazione, la produzione

39

Page 42: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

di seme attesa può considerarsi soddisfacente, mediamente 650 kg

ha-1 pari a circa il 70% della produzione media in annate ottimali

(Lelievre et al. 1995).

Per le componenti della produzione, non sono state evidenziate

differenze statisticamente significative nel numero di semi per

legume e nel peso di 1000 semi, il solo numero di legumi m" è

risultato significativamente più elevato nella tesi SPA rispetto alle

tesi MT, ma il valore più basso del numero di semi per legume ha

limitato la produzione attesa a valori non significativamente diversi

da quelli degli altri trattamenti (Tabella 2).

Nella seconda annata le buone precipitazioni primaverili hanno

favorito un elevato grado d'infestazione e prolungato la fase

vegetativa della leguminosa a discapito di quella riproduttiva; la

produzione attesa è risultata sensibilmente ridotta rispetto alla prima

annata.

Buona parte della riduzione trova spiegazione nella minor fertilità

dei legumi: 2,5 semi per legume contro i 3,9 della prima annata nella

media di tutti i trattamenti (Tabella 3). La consociazione ha

presentato numeri di legumi per m e di semi per legume

significativamente inferiori rispetto a quelli degli altri trattamenti;

conseguentemente anche la produzione attesa è risultata

significativamente ridotta: 78 kg ha-1 contro circa 400 kg ha-1 nella

media degli altri trattamenti.

40

Page 43: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

- Seme raccolto

L'aspiratrebbiatura e la spazzolatura preceduta da falciatura sono

risultate le tecniche significativamente più efficienti in entrambe le

annate (Tabelle 2-3, Figura 2) consentendo la raccolta di circa 600

kg ha-1 di seme pulito, rispettivamente il 90 e 75% della produzione

attesa, nel 2006 e circa 280 kg ha-1, 93 e 61%, nella seconda. Buoni

risultati sono stati conseguiti con la spazzolatura preceduta da

mietitrebbiatura (MTS), con 365 kg ha-1 e 351 kg ha-1

rispettivamente nella prima e nella seconda annata; la maggiore

efficienza della seconda annata, 90% contro 65%, può essere

spiegata con la maggiore capacità di ritenzione dei legumi della

pianta per la prolungata attività vegetativa primaverile.

Nella prima annata, il cantiere che prevedeva la sola spazzolatura

sulle piante in piedi, ha consentito di raccogliere solo un terzo del

quantitativo di seme rispetto alle tesi in cui l'operazione di

spazzolatura era preceduta dalla falciatura. Ciò può essere spiegato

dalla resistenza esercitata dalla vegetazione in piedi.

Inferiori sono risultate le quantità di seme pulito raccolte con la

mietitrebbiatura, da sola o associata a sfalcio e andanatura, o con

l'allestimento del pick-up nella seconda annata. Il quantitativo di

seme raccolto con la mietitrebbiatrice è risultato in valore assoluto

quasi irrilevante, tranne che nella tesi in cui era stato applicato il

pick-up (97 kg ha-1) però con un'efficienza del 27%. Ciò trova

spiegazione nella cascola naturale dalla pianta dei legumi maturi,

accentuata dalle vibrazioni della macchina durante la raccolta che

41

Page 44: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

causavano la caduta di gran parte dei legumi al di sotto dell'altezza

di taglio. D'altra parte nella prima annata, pur essendo le piante

ormai a completa maturazione, a seguito del decorso meteorologico

siccitoso, il verificarsi di un brusco abbassamento termico, con

condizioni di elevata umidità dell'aria hanno costretto ad un rinvio

della mietitrebbiatura di una settimana con ulteriore caduta di legumi

al suolo. La consociazione, pur avendo contribuito a "sostenere" la

vegetazione della leguminose, non ha potuto limitare

significativamente la caduta dei legumi dalla pianta.

- Vantaggi e svantaggi delle diverse modalità di raccolta

Nell'ambito delle macchine confrontate, l'aspiratrebbiatrice

australiana richiede preventivamente lo sfalcio e l'andanatura della

fitomassa ed è penalizzata dalla limitata larghezza dell'organo

aspirante (solo 120 cm) e dalla ridotta velocità di avanzamento,

legata al fatto che tutto il materiale aspirato viene convogliato nella

camera di trebbiatura (Tunks, 1987). Solo la mietitrebbiatrice può

essere utilizzata per effettuare la raccolta in un'unica operazione,

senza essere costretti a operazioni preparatorie, e con una capacità

operativa elevata derivante dalla larghezza della barra di taglio e

dalla notevole velocità di avanzamento. Tuttavia, nella prova di cui

si riferisce nella presente tesi, il cantiere che prevedeva l'uso della

sola mietitrebbiatrice, ha presentato un'efficienza insignificante.

I vantaggi della raccolta diretta rispetto a quella per aspirazione sono

stati considerati così importanti da stimolare, in Australia, un'attività

di selezione e di conseguente introduzione in coltura di leguminose

42

Page 45: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

di seconda generazione "leguminose alternative" (Loi et al., 2002)

con portamento assurgente delle piante e, in particolare, degli organi

riproduttivi, contemporaneità di maturazione del seme, persistenza e

non deiscenza del legume sulla pianta a maturità. Ciò consente di

raccogliere il seme con mietitrebbiatrici tradizionali (Nutt e Loi,

1999), anche per prevenire ripercussioni negative sull'ambiente

(erosione eolica) favorite dall'impiego, sempre in Australia,

dell'aspiratrebbiatrice. Tuttavia, è bene rimarcare che anche

un'eccellente facilità di raccolta del seme di una data leguminosa da

pascolo è poco importante in assenza di un adeguato valore

agronomico della stessa.

A livello parcellare, la raccolta di seme di Medicago orbicularis è

stata sperimentata recentemente con mietitrebbiatrice in Italia

(Rossini e Cereti, 2005) con risultati incoraggianti.

La spazzolatrice pur consentendo una velocità di avanzamento

superiore a quella dell'aspiratrebbiatrice effettua però la sola

operazione di raccolta dei legumi che successivamente devono

essere trebbiati a punto fisso, previa vagliatura per eliminare

particelle di materiale inerte. Pertanto la maggiore velocità di

raccolta dei legumi viene vanificata dalla successiva operazione di

trebbiatura a punto fisso che rende complicata la sequenza di

operazioni nell'ambito della stessa modalità di raccolta. Detta

macchina era stata già impiegata in cotiche naturali per la raccolta di

seme di specie native da destinare a interventi di recupero

ambientale (Sulas et al., 2006).

43

Page 46: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

- Aspetti economici della raccolta

Una prima valutazione economica delle operazioni di raccolta del

seme di medica polimorfa riguarda i tempi di lavoro delle macchine

utilizzate (singole o combinate) per unità di superficie nei differenti

cantieri di raccolta (Figura 3). Le ore-macchina richieste

complessivamente per la raccolta sono risultate elevate nelle

modalità con l'aspiratrice australiana e in quelle con spazzolatrice,

rispetto alle modalità con mietitrebbiatrice, il cui impiego richiede

poco più di un'ora per ettaro senza peraltro discostarsi da quanto

avviene normalmente per i cereali autunno-vernini.

Proprio questo divario dei tempi di lavoro, richiesto dalle tecniche

che prevedono l'aspirazione e la spazzolatura rispetto alla

mietitrebbiatura tradizionale è uno dei motivi che ha impedito e

scoraggiato il diffondersi di colture da seme di leguminose annuali

da pascolo come mediche annuali e trifoglio sotterraneo non solo in

Italia, ma nel resto dell'Europa ed in America Latina.

Inoltre, le caratteristiche delle nostre realtà aziendali specie del

meridione determinano un aumento del costo di esercizio di questa

macchina, rendendo poco economica la sua adozione.

Strutturalmente infatti sono caratterizzate da polverizzazione e

frammentazione aziendale che sommate alla oggettiva difficoltà di

reperire macchinari in loco, sono fattori che incidono

sfavorevolmente sui tempi morti delle operazioni di campo.

L'andamento dei costi per ettaro segue quello delle ore di lavoro,

seppure non linearmente, essendo questi differenziati per classi di

potenze richieste nelle diverse operazioni.

44

Page 47: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Le modalità di raccolta che hanno permesso di aggiungere maggiori

rese di seme raccolto (al netto dei costi per la pulizia finale), sono

anche quelle che hanno spuntato i costi, riferiti a ettaro, più elevati.

Ciononostante fra le due annate sono risultati più bassi in ATA, SPF

e MTS, rispettivamente con 0,61, 0,51 e 0,88 € il primo anno e con

1,30, 1,05 e 0,91 € il secondo, che rappresenta nello stesso ordine,

il primo anno il 14, 12 e 20% e il secondo il 30, 24 e 21% del prezzo

sul mercato nazionale del seme della varietà "Anglona" di medica

polimorfa, quando risulta disponibile.

45

Page 48: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

CONCLUSIONI

L'aspiratrebbiatura e la spazzolatura preceduta da falciatura sono

risultati i cantieri di raccolta più efficienti dei legumi.

La scarsa efficienza della sola mietitrebbiatura suggerisce di valutare

in futuro anche diverse epoche di raccolta per cercare un

compromesso tra grado di maturazione dei legumi e loro cascola

dalla pianta, che nella presente tesi non è stato possibile verificare

con la raccolta a diverse epoche di maturazione dei legumi.

L'adozione di un pick-up a tappeto, già utilizzato con successo su

trifoglio bianco, pur migliorando notevolmente l'efficienza alla

raccolta, ha dato comunque risultati inferiori rispetto a ATA, SPF e

MTS.

I risultati conseguiti hanno evidenziato, inoltre, che la produzione di

sementi di medica polimorfa in regime biologico può garantire

comunque rese soddisfacenti e comparabili a quelle conseguibili col

metodo convenzionale; l'infestazione è comunque risultata di

difficile controllo. "Anglona" ha confermato le ottime capacità di

adattamento e produttive anche con andamento stagionale poco

favorevole; d'altra parte era stato già evidenziato che proprio in

annate caratterizzate da scarse precipitazioni primaverili

un'irrigazione di soccorso con volumi idrici modesti può garantire

produzioni ottimali di seme (Caredda et al., 2001).

I costi di raccolta per ettaro dei cantieri più efficienti sono risultati

comunque relativamente elevati. Tuttavia una attività di raccolta

effettuata in paesi europei mediterranei può rappresentare l'unica

46

Page 49: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

possibilità per moltiplicare e valorizzare varietà locali, la cui

produzione di seme all'estero non è sempre garantita o auspicata.

Infatti, l'approvvigionamento del seme di nuove varietà di

leguminose annuali moltiplicate fuori dall'Italia risulta molto spesso

aleatorio in quanto soggetto alle strategie produttive e commerciali

operate all'estero. Per esempio "Anglona", in quanto varietà

botanica longispina, è poco richiesta nel mercato interno australiano

per il deprezzamento della lana, causato proprio dalla facilità con cui

i legumi spinosi aderiscono al vello delle pecore Merinos.

Pertanto, la presente ricerca ha consentito di valutare la fattibilità di

nuovi cantieri di raccolta di seme di mediche annuali,

evidenziandone svantaggi e vantaggi. Ha fornito, inoltre, nuove

informazioni non prima disponibili e ha rimarcato la necessità di

ulteriore approfondimenti per migliorare l'efficienza sia tecnica sia

economica dei cantieri di raccolta.

Infine, i vantaggi derivanti dall'inserimento di leguminose per la

produzione di seme in sistemi colturali e foraggero-zootecnici non si

limitano al mero valore commerciale della produzione di seme o al

fatto che la produzione di seme come attività principale può essere

integrata dalle produzioni accessorie di foraggio e derivati. Infatti,

basta ricordare i positivi effetti della coltivazione di leguminose sulla

fertilità chimica, fisica e biologica del suolo, il valore economico

dell'azotofissazione simbiotica in relazione ai continui e rilevanti

aumenti dei prezzi dei fertilizzanti azotati di sintesi e le molteplici

possibilità del loro impiego nell'agricoltura multifunzionale (Sulas,

2005).

47

Page 50: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Per questi motivi, oltre al miglioramento e ottimizzazione delle

tecniche di raccolta, sono auspicabili anche scelte politiche a favore

del settore sementiero che è in continua crescita nelle regioni del

bacino del mediterraneo.

48

Page 51: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Tabella 1 - Tipo di coltura, macchina utilizzata e operazioni pre e post-raccolta del seme.

Cotica Dispositivo utilizzato

Operazioni Pre-raccolta

Operazioni Post-raccolta

Codice

Purezza Aspiratrebbiatrice australiana

Sfalcio-andanatura

Pulizia ATA

Purezza Mietitrebbiatrice - Pulizia MTR

Consociazione Mietitrebbiatrice - Pulizia MTC

Purezza Mietitrebbiatrice Sfalcio-andanatura

Pulizia MTF*

Purezza Mietitrebbiatrice + spazzolatrice

- Trebbiatura+pulizia MTS

Purezza Spazzolatrice - Trebbiatura+pulizia SPA* Purezza Spazzolatrice Sfalcio Trebbiatura+pulizia SPF

Purezza Mietitrebbiatrice con pick-up

Sfalcio-andanatura

Trebbiatura+pulizia MTPK**

* solo al primo anno; ** solo al secondo anno.

49

Page 52: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Tabella 2 - Componenti la produzione di seme, produzione attesa e seme raccolto nelle varie tesi al I anno di sperimentazione

TESI n° legumi m-2

n° semi legume-1

Peso 1000 semi

g r

Produzione attesa

kg ha-1

Seme raccolto kg ha-1

ATA 4695 ab 4,0 a 3,0 a 680 a 614 a

SPA 5655 a 3,0 b 2,8 a 650 a 206 c

MTC 4144 b 4,3 a 3,0 a 690 a 015 d

MTR 3790 b 3,8 a 3,0 a 558 a 018 d

MTF 3790 b 3,8 a 3,0 a 558 a 050 d

MTS 3790 b 3,8 a 3,0 a 558 a 365 b

SPF 4820 ab 4,3 a 2,8 a 750 a 565 a

P * * n.s. * **

Tabella 3 - Componenti la produzione di seme, produzione attesa e seme raccolto nelle varie tesi al secondo anno di sperimentazione.

TESI n° legumi m-2

n° semi legume-1

Peso 1000 semi

gr

Produzione attesa

kg ha-1

Seme raccolto kg ha-1

ATA 4144 a 2,4 a 2,9 a 309 a 290 a

MTC 1372 b 1,9 b 3,1 a 78 b 53 b

MTR 4472 a 2,7 a 2,9 a 386 a 15 b

MTPK 4767 a 2,7 a 2,9 a 363 a 97 b

SPF 5485 a 2,7 a 3,1 a 440 a 269 a

MTS 4472 a 2,7 a 2,9 a 386 a 351 a

P * * n.s. * **

Test Duncan. P (livello di probabilità statistica) n.s. = non significativo, * significativo per P< 0,05 ** significativo per P < 0,01

50

Page 53: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Figura 2 - Efficienza alla raccolta nelle due annate

100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 1 0 %

0% i I I

• 2005-2006 • 2006-2007

ATA SPF MTS SPA MTF MTR MTC MTPK

Page 54: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Fig. 3 - Costo della raccolta e ore macchina per ettaro

Cha"1

ATA SPS MTS MTR MTC MTF MTPK SPA

2005-2006 € ha-1 • 2006-2007 € ha-1 a 2005-2006 ore ha-1 a 2006-2007 ore ha-1

UÌ K>

Page 55: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Figura 4 - Costo della raccolta per Kg di seme prodotto

€ Kg

4 3 2 1

0 Ih ATA SPS MTS MTR MTC MTF MTPK SPA

• 2005-2006 • 2006-2007

UÌ oo

Page 56: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

BIBLIOGRAFIA

Buddenhagen, I.W. 1988. Legumes in farming systems in Mediterranean climates. Proc. Of a Workshop on "The role of legumes in the farming systems of the Mediterranean areas", UNDP/ICARDA, Tunisi, 20-24 giugno 1988, pp 3-29.

Bock A.K., et al. (IPTS -JRC) 2002. - Scenarios for co-existence of genetically modified, conventional and organic crops in European agriculture. European Commission, Joint Research Center, pp 133.

Caredda S., Fara G., Porqueddu C., Sulas L., 2001. Effects of emergency irrigation on burr medic seed production and its components in a semi-arid Mediterranean environment. 1st International Congress on Stress Tolerance in Seeds. Genetic. Molecular and Physiological Mechanism; Wageningen 4-7 aprile 2001

Clifford P. T. P., Effect of lear area on white clover seed production. Pp 25-31. In M.D. Hare, and J.L. Brock.(eds) Producig Herbage Seed. Grassl. Res. And Pract. Ser. No, 2, NZ Grassl. Assoc.

Cocks P.S., Ehrman T.A.M., 1987. The geografic origin of frost tolerance in Syrian pasture legumes. Journal of applied ecology, 24, 673-684.

Commissione Europea 2002. Bozza SANC0/1542/2002 di Direttiva della Commissione Europea a modifica delle Direttive del Consiglio 66/400/EEC, 66/401/EEC, 66/402/EEC, 66/403/EEC, 69/208/EEC, 70/458/EEC e della Decisione 95/232/EEC.

Commissione Europea 2003. Regolamento 1829/2003. G. Unione Europea L 268, 18/10/2003.

Commissione Europea 2003. Reg. 1830/2003. G.U. Unione europea L 268, 18/10/2003.

Commissione Europea 2004. Racc. 2004/787 della Commissione, del 4 ottobre 2004, G. U. L 348 del 24/11/2004.

54

Page 57: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Cosentino S.L., Cassaniti S., Copani V., Corleto A., Ziliotto U., 2003. Ruolo agronomico delle leguminose foraggere. Rivista di Agronomia n°1, 8-19.

Demaldè R., 2007. Meccanica agraria e meccanizzazione Agricola. Ed. Poseidonia 202-257.

Donald, C.M., 1970, in: "Australian Grasslands" (Moore, R.M., eds), Austrl. Natn. Univ. Press: Canberra, p 303.

Fara G., Franca A., Porqueddu C., Caredda S., Roggero P.P. 1997. Mediche e trifogli annuali autoriseminanti per usi foraggeri e non convenzionali: 1. Adattamento e persistenza. Rivista di Agronomia, 31, 4, 1009-1018.

Harlan , J.L., 1983. Collection and improvement of forageplants, in: (McIvor, J.G. e Bray, R.A., Eds.) "Genetic Resources of Forage Plants", CSIRO, p.6.

Horwood - Bagshaw - Universal Seed Harvester; Service, Instruction and illustrated parts manual. Australia, 1-63

Heyn C.C., 1963. The annual species of Medicago. Scripta Hierosolymitana, Vol. XII: 1-154.

Lelievre F., Porqueddu C., Genier G. and Sulas L., 1995. Seed production and harvest of annual burr medic (Medicago polymorpha L.): first results in south of France and Italy (Sardinia). Proceedings of the 3rd International Herbage Seed Conference. Halle (Saale), Germany June 18-23, 1995: 314-317.

Lesins K.A., Lesins I., 1979. Genus Medicago (Leguminosae). A taxogenetic study. Dr. W. Junk bv Publisher. The Hauue-Boston-London, 228 p.

Lorenzetti F., 1981. Relatinship between dry matter and seed yield in leguminous forage plants. Pp. 57-74. In Eucarpia. Breeding high yielding forage varietes combined with high seed yield: Reportn of meeting in Merelbeke-Gent (Belgium). 8-10 September.

55

Page 58: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Lorenzetti F., 1993. Achieving potential herbage yields in species of temperate regions. Proceedings of the XVII International Grassland Congress, 1621-1628.

Lovato A., 1992. Problemi agrotecnici della produzione di sementi foraggere per una migliore utilizzazione del potenziale produttivo del seme. Atti della tavola rotonda "Sementi per le colture foraggere mediterranee". Sassari 29-31 ottobre 1990.

Loi, A., Nutt, B., Corleto, A., 2002. Rivoluzione verde per i pascoli Australiani a clima Mediterraneo: nuove specie per un'agricoltura piu' economica ed ecologicamente sostenibile. Informatore Agrario, 23 52-56.

Nutt B., Loi A., 1999. Harvestability of annual Mediterranean pasture legumes using conventional crop machinery. Proceedings of 4th International Herbage seed conference. Perugia, Italy, May 23-27: 78-82.

Olea L., Paredes J., Verdasco P., 1985. Mejoras de pastos con trebòl subterraneo: i influencia del clima en la persistencia. Anales de Istiyuto Nacional de Investigaciones Agrarias, Serie Agricola, 28 (2), 1-41.

Porqueddu C., Loi A., Fara G., 1998. Anglona: la prima varietà italiana di medica annuale. IV Congresso Nazionale Biodiversità: Germoplasma locale e sua valorizzazione. Alghero 8-11 settembre 1998: 891-894.

Porqueddu C., Ledda L., Roggero P:P., 2000. Role of forage legumes and constraints for forage legume production in Mediterranean Europe. Cahiers Options Méditerranéennes, Vol. 45, 453-460.

Porqueddu C., Sulas L., Rivoira G., 1996. L'impiego di Medica polimorfa per migliorare i pascoli mediterranei. L'Informatore Agrario n° 10, 35-40.

56

Page 59: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Re G.A., Saba P., Stangoni A.P., 1996. Produzione di seme di trifoglio bianco (Trifolium repens L.) nei sistemi foraggero-zootecnici della Sardegna. Sardegna Agricoltura n. 4, 43-48.

Re G.A. 1994. Tesi di Laurea - Produzione di seme di trifoglio bianco integrata con l'allevamento ovino da latte nelle aree irrigue del mediterraneo.

REGOLAMENTO (CEE) N. 2092/91 DEL CONSIGLIO dei Ministri del 24 giugno 1991 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli è alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari (GU L 198 del 22.7.1991, pag. 1)

Robson A.D., 1990. Role of self regenerating pastures in rotation with cereals in Mediterraneas areas. In : The role of legumes in farming systems of the Mediterranean areas (A.E. Oman, M.H., Ibrahim e M.A., Jones, eds.) Kluver Academic publisher, the Netherlands.

Rossini F., Cereti C.F., 2005. Produzioni di seme in Medicago orbicularis e Trifolium angustifolium nell'alto Lazio. Atti del XXXVI convegno della società italiana di agronomia. Foggia 20-22 settembre 2005: 248-249.

Sitzia M., Fois N., 1999. Semi e legume di Medicago polymorpha L., come risorsa alimentare estiva per gli ovini in ambito mediterraneo. Rivista di Agronomia, n° 33, 185-188.

Sulas L., Porqueddu C., Roggero P,P., Caredda S., Ligios S., 1995. Validità agronomica e sostenibilità di un pascolo migliorato con specie autoriseminanti in alternativa all'erbaio autunno-vernino nei sistemi foraggeri asciutti mediterranei. Rivista di agronomia, 3, 468-475.

Sulas L., 2005. The future role of forage legumes in the Mediterranean climatic areas. In: S.G. Reynolds and J. Frame (Eds.) Grasslands: Developments Opportunities Perspectives. Rome, FAO,

57

Page 60: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

and New Hampshire, Usa, Science Publishers. Inc. ISBN 1 - 57808-359-1: 29-54.

Sulas L., Fara G., Re G.A., 2001. La raccolta del seme in mediche annuali e trifoglio sotterraneo. Sementi Elette, 6: 49-58.

Sulas L., A. Franca, F. Sanna, 2006. Seed harvesting of Mediterranean herbaceous native species for land rehabilitation interventions. In B. Krautzer and E: Hacker (Eds.) Soil-Bioengineering: Ecological Restoration with native plant and Seed Material, 5-9- September 2006, HBLFA Raumberg-Gumpenstein: 240.

Tivoli B., Baranger A., Sivasithamparam K., Barbetti M.J., 2006. Annual Medicago: From a Model Crop Challenged by a Spectrum of Necrotrophic Pathogens to a Model Plant to Explore the Nature of Disease Resistance. Annals of Botany, 98:1117-1128;

Tuncks B., 1987. Early developments in medic harvesting. Agricultural Engineering Australia, 16: 15-20.

58

Page 61: Dottor Agronomo Antonello Pau - Nuoro Sardinia

Fonti WEB -AIS - Associazione Italiana Sementi

http://www.sementi.it/

-DG AGRI della Commissione Europea http://europa.eu.int/comm/agriculture/index_it.htm.

-ENTE NAZIONALE SEMENTI ELETTE http://www.ense.it/

-Informatore Agrario http://www.informatoreagrario.it/

-Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) http://www.politicheagricole.it

-La legislazione comunitaria consolidata nel settore della politica agricola comune http://europa.eu.int/comm/dg06/consleg/index_it.htm

-RICERCA NEL DATABASE DEI REGISTRI DELLE VARIETA' Registri Italiani delle varietà- SIAN - Sistema Informativo Agricolo

Nazionale

http://www.sian.it

42