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Dossier SOLE UN BUON BAGNO DI LUCE, MA NEL MODO CORRETTO Esporsi al sole ci rende più sorridenti e felici. Questo è un dato di fatto: la luce attiva infatti la serotonina, che è l’ormone del buonumore. Stare in riva al mare negli orari giusti, evitando le ore più calde, può soltanto farci bene. > Proteggi la tua pelle Trucchi e segreti degli esperti per non scottarti e difendere i tuoi bambini > La dieta che ti abbronza Scopri gli alimenti che ti regalano un bel colorito e che ti idratano per bene! 9 C on l’estate e l’avvicinarsi delle fe- rie, il 70 per cento degli italiani sceglierà per la vacanza una loca- lità di mare. Quindi dovrà affrontare il problema di quanto, e in che modo, esporsi al sole. Nonostante i dermato- logi e gli oncologi ci ripetano puntual- mente le regole d’oro per prendere il sole senza riportare danni, sono ancora in molti ad avere comportamenti errati, magari esagerando con la tintarella. Ma prendere il sole, infine, fa bene o fa male? «Ricordiamo che, se preso nelle giuste dosi e con le opportune precau- zioni, il sole può diventare un nostro grande alleato», risponde il professor Paolo Ascierto, vicedirettore dell’Unità di Oncologia medica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli. Perché esporsi ai raggi Il sole è indispensabile per la crescita, soprattutto per lo sviluppo del nostro scheletro fin dall’infanzia, per- ché favorisce la produzione della vitami- na D, fondamentale per l’assorbimento del calcio nelle ossa. «Perciò noi medici, spesso, consigliamo l’esposizione solare a chi soffre di osteoporosi, artrosi o ra- chitismo», spiega il professore. Il sole provoca sensazioni di benessere di tipo psicologico, le- gate alla produzione di serotonina: ci fa sentire di buonumore e ci rende di- sponibili verso il prossimo. «Attenzione però a non abusarne, perché potrebbe diventare un gran nemico della nostra pelle», puntalizza il medico. I pericoli nascosti Ma allora perché il sole può invece trasformarsi in un temibile nemico? Quando e in che modo fa male alla salute? «Tutte le volte che ci si espone eccessivamente senza alcuna protezio- ne», chiarisce il nostro medico oncolo- go, «accade che l’abuso di sole può dan- neggiare la pelle in maniera irrepara- bile, perché la radiazione ultravioletta diretta (raggi Uva e Uvb) può favorire i due seguenti fenomeni: il fotoinvecchiamento. Si tratta cioè di un invecchiamento precoce della pelle ancora giovanile, per cui la cute del viso e delle mani (che sono le parti del nostro corpo più esposte al sole), di- venta sempre più rugosa, meno elastica e chiazzata, proprio come quella di una persona avanti con gli anni; colpisce anche il Dna cellulare. In tal modo, quel che accade, è che si va incontro alla formazione di tumori cu- tanei tra cui, più raramente, il temuto e pericolosissimo melanoma». Tintarella di salute servizio di Cristina Mazzantini, con la consu- lenza del professor Giuseppe Monfrecola, or- dinario di Dermatologia all’Università di Na- poli Federico II

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Dossier SOLE

UN BUON BAGNO DI LUCE, MA NEL MODO CORRETTOEsporsi al sole ci rende più sorridenti e felici. Questo è un dato di fatto: la luce attiva infatti la serotonina, che è l’ormone del buonumore. Stare in riva al mare negli orari giusti, evitando le ore più calde, può soltanto farci bene.

> Proteggi la tua pelleTrucchi e segreti degli esperti per non scottarti e difendere i tuoi bambini

> La dieta che ti abbronzaScopri gli alimenti che ti regalano un bel colorito e che ti idratano per bene!

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Con l’estate e l’avvicinarsi delle fe-rie, il 70 per cento degli italiani sceglierà per la vacanza una loca-

lità di mare. Quindi dovrà affrontare il problema di quanto, e in che modo, esporsi al sole. Nonostante i dermato-logi e gli oncologi ci ripetano puntual-mente le regole d’oro per prendere il sole senza riportare danni, sono ancora in molti ad avere comportamenti errati, magari esagerando con la tintarella.

Ma prendere il sole, infi ne, fa bene o fa male? «Ricordiamo che, se preso nelle giuste dosi e con le opportune precau-zioni, il sole può diventare un nostro grande alleato», risponde il professor Paolo Ascierto, vicedirettore dell’Unità di Oncologia medica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli.

Perché esporsi ai raggiIl sole è indispensabile per la

crescita, soprattutto per lo sviluppo del nostro scheletro fi n dall’infanzia, per-ché favorisce la produzione della vitami-na D, fondamentale per l’assorbimento del calcio nelle ossa. «Perciò noi medici, spesso, consigliamo l’esposizione solare a chi soffre di osteoporosi, artrosi o ra-chitismo», spiega il professore.Il sole provoca sensazioni di

benessere di tipo psicologico, le-gate alla produzione di serotonina: ci fa sentire di buonumore e ci rende di-sponibili verso il prossimo. «Attenzione però a non abusarne, perché potrebbe diventare un gran nemico della nostra pelle», puntalizza il medico.

I pericoli nascostiMa allora perché il sole può invece

trasformarsi in un temibile nemico?

Quando e in che modo fa male alla salute? «Tutte le volte che ci si espone eccessivamente senza alcuna protezio-ne», chiarisce il nostro medico oncolo-go, «accade che l’abuso di sole può dan-neggiare la pelle in maniera irrepara-bile, perché la radiazione ultravioletta diretta (raggi Uva e Uvb) può favorire i due seguenti fenomeni: il fotoinvecchiamento. Si tratta

cioè di un invecchiamento precoce della pelle ancora giovanile, per cui la cute del viso e delle mani (che sono le parti del nostro corpo più esposte al sole), di-venta sempre più rugosa, meno elastica e chiazzata, proprio come quella di una persona avanti con gli anni; colpisce anche il Dna cellulare.

In tal modo, quel che accade, è che si va incontro alla formazione di tumori cu-tanei tra cui, più raramente, il temuto e pericolosissimo melanoma».

Tintarelladi salute

servizio di Cristina Mazzantini, con la consu-lenza del professor Giuseppe Monfrecola, or-dinario di Dermatologia all’Università di Na-poli Federico II

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Dossier Diete

Leggi e scopri la tua tipologia

È noto che il meccanismo naturale di difesa della pelle dai raggi solari è la

formazione di melanina, una sostanza che si distribuisce negli strati superficiali della pelle, conferendole un colorito bruno dorato. È opportuno sapere che la quantità di melanina prodotta varia da persona a persona ed è determinata su base ereditaria. Gli esperti hanno così individuato 6 tipi di pelle o fototipi, sulla base della reazione e della sensibilità all’esposizione solare. Per tutti, vale il consiglio di non esporsi nelle ore più calde del giorno e di proteggere i propri bambini con cappello e maglietta almeno durante i primi giorni di vacanza.

Sei più Calimero o Biancaneve?

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Dossier SOLe

Cerchiamo ci capire perché, senza una corretta protezione, l’abuso di esposizione al sole può causa-

re danni alla salute. «I meccanismi che generano fenomeni come il fotoinvec-chiamento e l’alterazione del Dna cel-lulare sono da attribuire all’azione del-la radiazione ultravioletta. Si possono formare molecole reattive: i cosiddetti radicali liberi. Questi, poi, producono danni alle cellule. Nel tempo, la somma di tutti questi effetti può creare i danni a cui ho accennato», spiega il vicediret-tore dell’Unità di Oncologia medica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli. Allora, come esporsi senza

correre inutili rischi? È fondamentale che tutti, e non solo le categorie più a rischio, rispettino un’igiene solare, se-guendo alcune norme di buon senso.

«La prima regola», suggerisce il pro-fessor Ascierto, «è quella di esporsi la mattina tra le 8 e le 12 e il pomeriggio dalle 16 in poi, quando i raggi ultra-violetti sono meno penetranti. È bene che tutti usino, specialmente durante le prime esposizioni, un solare ad alta protezione (dai 30 ai 50), spalmandolo abbondantemente su tutto il corpo e non solo sui nei o a piccole dosi, come fanno in molti. Ricordiamo, poi, che è neces-sario rimettere il solare dopo due ore e

Abbronzatura da urlo, ma anche sana? Ecco che fare!

I fototipi I e II raggruppano le persone con la pelle bianca e sottile, i capelli rossi o biondi, gli occhi chiari e le efelidi. Chi appartiene a questi due fototipi ha difficoltà ad abbronzarsi, tende ad arrossarsi oppure a scottarsi facilmente e, spesso, è colpito da manifestazioni come irritazioni ed eritemi.

fototipi i e ii

sempre dopo aver fatto un bagno ed es-sersi asciugati». È inoltre importante: ridurre l’esposizione diretta al sole a non oltre le due ore; per bambini e an-ziani, il tempo deve essere dimezzato; indossare sempre occhiali da sole scher-mati contro Uva e Uvb e con il marchio Comunità Europea, oltre a cappelli a falda larga; sospendere l’esposizione al sole quando si è arrossati o si sente un leggero prurito, o l’inizio di un eritema; è necessario applicare doposole appro-priati, perché questi prodotti sono uti-li a neutralizzare i radicali liberi (tra i maggiori responsabili dell’invecchia-mento precoce). Infine è indispensabile, soprattutto nei giorni in cui ci si espone, adottare un’alimentazione leggera, ma ricca di frutta e verdura di stagione.

Niente “schermo totale”Sappiamo che in commercio esisto-

no diversi tipi di solare: come scegliere quello giusto? «Innanzitutto è bene ac-quistare i solari in farmacia. Esistono due tipi: quelli con schermi fisici, come il biossido di titanio e l’ossido di zinco,

Impara tutti i metodi che suggeriscono i medici per ottenere un bel colorito, senza correre inutili rischi per la salute tua e dei tuoi figli

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Abbronzatura da urlo, ma anche sana? Ecco che fare!e quelli con fi ltri chimici, quali l’acido para-aminobenzoico e i salicilati. Per i bambini ci sono prodotti specifi ci che contengono schermi fi sici che fanno da barriera, impedendo agli ultravioletti di fi ltrare. Per tutti sono da preferire quelli acquaresistenti. Nelle confezioni dovrebbe essere indicata la protezione dagli Uva e dagli Uvb e il grado di protezione: bassa (sotto i 15), media (da 15 a 30), o alta (sopra i 30). E ancora. Non esistono solari a schermo totale. È solo una trovata pubblici-taria», risponde sempre il nostro oncologo medico a cui chiediamo: se si rispet-tano le regole d’igiene sola-re, chiunque può esporsi?

«No. Sicuramente devono evitare di farlo gli albini, perché non hanno la me-lanina (una protezione naturale) e si scottano immediatamente. Non possono esporsi al sole anche coloro che hanno malattie genetiche come lo xeroderma pigmentoso e chi ha la tendenza a svi-

luppare tumori cutanei, chi soffre di fo-tosensibilità (allergie da sole) e chi ha malattie autoimmuni come il lupus. Un consiglio anche alle neomamme: attente a non esporre direttamente al sole bam-bini piccoli (fi no a 2 anni). Per le donne in gravidanza: usate la massima cau-tela! Prima di prendere il sole, chiedete

consiglio al ginecologo, per-ché i raggi solari potreb-bero determinare macchie che non vanno più via».

Reazioni diverseLa maggiore o minore

resistenza nei confronti del sole, quindi, è geneti-camente predisposta per ciascun individuo. Spesso si confonde il fenotipo, che è

il colore di pelle e capelli, con il fototipo, ovvero il tipo di reazione della pelle al sole. Perciò c’è chi si scotta facilmente e chi si abbronza senza problemi. Sceglie-re la protezione solare in base al proprio fototipo e alle condizioni in cui ci si an-drà a esporre al sole è fondamentale.

Il fototipo III tende a scottarsi moderatamente e ad abbronzarsi gradualmente: ha capelli e occhi castani con pelle non bianchissima.

I fototipi IV e V sono caratterizzati da una maggior quantità di melanina, per cui la pelle è più scura, si scottano di rado (o affatto) e solo dopo un’esposizione prolungata. Il fototipo VI è caratterizzato da pelle e occhi scuri, neri, e non si scotta mai (un fatto rarissimo).

FOTOTIPO III FOTOTIPI IV, V E VI

Tra gli ingredienti il tè verde

Dall’anno scorso, si sente parlare dei “solari intelligenti”. Ma

che cosa sono esattamente? Per gli esperti sono prodotti che consentono di abbronzarsi in tutta sicurezza. Rispetto agli altri solari sono anche immunoprotettivi, perché prevengono i tumori della pelle, tra cui il melanoma. In che modo? La formula è particolarmente effi cace, grazie alla presenza di “foto-immunoprotettori” di origine naturale come il tè verde, la nicotinamide e l’ectoina. Queste tre sostanze sono combinate con una “tecnologia Refl ex con Effetto Booster” che non solo offre una maggiore protezione, ma consente anche di ridurre di almeno il 30 per cento la presenza di principi chimici all’interno della crema.

La protezione ok al naturale

Per ogni tipo di pelle ci sono regole e creme differenti da

utilizzare. Così la tintarella doc

è garantita!

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Dossier SOLE▲

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Baciati dal sole! I bambini, senza saperlo, sono i veri protagonisti del “sole no limits”, perché tener-

li fermi sotto l’ombrellone è un’impre-sa che non è ancora riuscita ad alcuna mamma. Ecco cosa si può fare.

Scegli il solare più adattoProteggerli non solo è importante,

ma è d’obbligo. Come scegliere il so-lare più adatto e quali regole seguire per prevenire i danni da ultravioletti? Ecco qualche consiglio.

1 Evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata.

2 Esporli ai raggi sempre in mo-do graduale e progressivo.

3 Assicurarsi spesso che il bam-bino sia ben idratato.

4 Utilizzare creme solari ad alta protezione sia per i raggi ultravio-letti B che A.

5 Applicare la protezione ade-guata prima dell’esposizione al sole, ogni due-tre ore e dopo il ba-gno, anche se alcuni solari sono resistenti all’acqua.

6 Prima di esporre il bambino al sole, non applicare sulla pelle creme o latte profumati, che po-trebbero sensibilizzare la cute e provocare irritazioni.

7 Non esporre mai direttamente al sole i bambini molto piccoli.

No ai conservanti«I piccoli hanno necessità specifiche.

Innanzitutto i solari devono contenere una ridotta quantità di filtri chimici (non a caso la tecnologia Reflex con effetto Booster dei solari Idi è stata studiata soprattutto per l’infanzia e le pelli sensibili), pur garantendo un’al-ta protezione ai raggi Uv», risponde il professor Giuseppe Monfrecola, ordi-nario di Dermatologia dell’Università di Napoli Federico II. «Devono essere dermatologicamente testati (attenzio-ne ai metalli, alle profumazioni, ai con-servanti!) e devono essere... a prova di bambino! Ovvero resistere all’acqua, al sudore, al corpo ricoperto di sabbia e anche di facile applicazione per rendere la vita più facile alle mamme».

Proteggi la cute dei bimbi

Danni alla pelle? Corri ai ripari con i principi omeopatici!Anche la medicina

non convenzionale può essere utile per riparare alcuni danni, causati da prolungata o scorretta esposizione al sole. È quanto afferma il dottor Ruggero Cappello, medico chirurgo, docente d’Omeopatia presso la Scuola di Medicina bioterapica per medici e

farmacisti e di Medicina non convenzionale presso l’Uted (provincia di Trento). «Alcuni medicinali omeopatici possono aiutare la pelle prima e dopo l’esposizione, soprattutto nei soggetti particolarmente predisposti a scottature ed eritemi», prosegue il nostro esperto. «A questi pazienti consiglio 5 granuli

di Muriaticum acidum 5 Ch e Apis mellifica 5 CH, da assumere 5 o 6 giorni prima di esporsi al sole e per tutta la durata dell’esposizione. I medicinali omeopatici possono essere utili anche quando ci si scotta: in questo caso, soprattutto se si ha una sensazione di calore diffuso, si può ricorrere tempestivamente

a Belladonna 5 Ch, 5 granuli 4 volte al giorno o più frequentemente, in base all’intensità del sintomo. Se oltre al prurito si manifestano arrossamenti “a chiazze”, è indicato Rhus toxicodendron 5 Ch, 5 granuli 3 volte al giorno. Per le scottature è utile l’unguento Ciderma, dopo l’esposizione».

Dalla natura l’aiuto per calmare quella brutta sensazione di calore diffuso e non solo...

giocare in totale sicurezzaAnche ai bambini il sole può far bene, ma con le giuste precauzioni: evitando di esporli nelle ore centrali della giornata, quando cioè i raggi sono troppo diretti, e proteggendoli con i solari adatti alla loro pelle.

Basta qualche semplice e pratica regola e fastidi come eritemi, o peggio scottature, potranno essere evitati! Leggi qui tutti i consigli dell’esperto per andare sul sicuro

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Dossier SOLE

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Nonostante le regole per una cor-retta esposizione siano semplici e ribadite dagli esperti a ogni ini-

zio della stagione estiva, sono ancora in molti a sbagliare. Ma qual è, allora, l’errore più frequente che si fa?

«Il “mordi e fuggi”», risponde il pro-fessore Giuseppe Monfrecola, ordina-rio di Dermatologia all’Università di Napoli Federico II. «Improvvisamente, appena la stagione lo permette, ci sve-stiamo, andiamo a metterci al sole per alcune ore e iniziamo a “stressare” la pelle. Le cose non vanno meglio se ar-riviamo in spiaggia “pallidi” e per due settimane ci mettiamo sotto il sole per l’intera giornata, magari con un bas-so fattore protettivo, per paura di non abbronzarci. Così facendo, non diamo il tempo ai naturali fattori di fotopro-tezione di mettere in atto tutte le stra-tegie possibili. Ecco perché è fonda-mentale utilizzare una fotoprotezione artifi ciale, cioè i fi ltri solari con i quali comunque ci si abbronza lo stesso».

Perché evitare le lampadeMolti, per arrivare già abbronzati

in spiaggia, adottano come strategia l’uso delle lampade e dei lettini. «Que-

sto utilizzo è una strategia sbagliata. In natura la pelle si difende dai raggi ultravioletti solari, ispessendo l’epi-dermide fi no a cinque volte e posizio-nando la melanina in tutto lo spessore dell’epidermide, come è dimostrato dai maggiori studi internazionali», chiari-sce ancora il professore. «L’abbronza-tura artifi ciale, che viene fatta solo con gli Uva, non genera ispessimento e la melanina si dispone solo negli strati più bassi dell’epidermide. Così, se an-diamo in spiaggia abbronzati artifi -cialmente, a benefi ciarne è solamente il nostro ego, non la nostra pelle. Quin-di, la fotoprotezione da abbronzatura artifi ciale è molto scarsa: è come se avessimo un fattore di protezione pari a tre. Ovvero, praticamente nulla».

Invecchiamento cutaneo «Le persone che stanno ore sotto il so-

le, in barca o in bici, a giocare a tennis, che fanno jogging tutti i giorni, oppure lavorano all’aperto, spesso sono soggetti che non pensano a proteggersi, mentre dovrebbero farlo. La lunga e costante esposizione comporta immunosoppres-sione che favorisce i tumori e l’invecchia-mento cutaneo», conclude Monfrecola.

Stare all’aperto senza problemiTennis, bici, barca e altre attività outdoor ti sovraespongono al solleone? Ecco come puoi e devi difenderti!

Danni e pericoli dei solarium

Sembra che il “sole artifi ciale” per abbronzature facili e perfette

dei lettini solari, sia sempre più “off-limits”. Dalla California all’Italia, infatti, i lettini sono stati di recente vietati ai minorenni. In Francia un gruppo di senatori chiedono il divieto totale delle abbronzanti a uso estetico e non medico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ha ribadito di recente che se ci si espone a dosi eccessive di raggi Uva troppo giovani, sono maggiori le probabilità di sviluppare una qualche forma di tumore cutaneo in età adulta. Anche la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti e l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro classifi cano come “cancerogeno per l’uomo l’utilizzo di dispositivi abbronzanti che emettono radiazioni Uv, con un aumento del rischio di melanoma cutaneo statisticamente signifi cativo”. Nonostante i rischi, sono tanti gli appassionati del “sole artifi ciale”: in Italia sono circa un milione e mezzo gli under 18 che fanno almeno una lampada abbronzante all’anno e, fra questi, 700 mila sono i lettino-dipendenti. In Italia, dal 2011, sono vietate le lampade abbronzanti a raggi Uva e i solarium ai minori di 18, alle donne incinte e ai soggetti con particolari patologie.

I raggi “fi nti” non fanno bene

L’ABBRONZATURA ARTIFICIALEI raggi dei lettini e delle lampade non è vero che attivano meccanismi di difesa

naturale della nostra epidermide.

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Per avere una pelle splendente e mantenere un colorito gradevole e salutare, è bene curare con at-

tenzione l’alimentazione, scegliendo i cibi giusti. Frutta e verdura, consumate con regolarità, sono infatti in grado di garantire un colorito migliore, rispetto a quanto ottenuto con l’abbronzatura.

Il menu dei carotenoidiIncludere nella propria dieta alme-

no tre porzioni di frutta e verdura al giorno, compresi kiwi, cavoli e carote, rappresenta la soluzione migliore per conquistare un colorito radioso. A con-fermarlo è uno studio condotto da par-te degli esperti scozzesi dell’University of St. Andrews, che hanno analizzato l’impatto del consumo di frutta e ver-dura sulla percezione del colorito della pelle. I soggetti sottoposti a test so-no stati fotografati prima dell’inizio e

subito dopo la conclusione dell’espe-rimento. I ricercatori hanno potuto constatare come il colorito della pel-le potesse migliorare, grazie proprio all’incremento del consumo di frutta e verdura. Tre porzioni di frutta e ver-dura da consumare ogni giorno per sei settimane sono sufficienti a rendere il nostro aspetto molto più salutare, in linea e persino più attraente.

Nell’esaminare le foto, scattate a con-clusione dell’esperimento, coloro che avevano consumato quotidianamente tre porzioni di frutta e verdura per sei

settimane erano stati giudicati più affa-scinanti. Frutta e verdura rappresenta-no, dunque, degli alimenti non soltanto benefici per la salute, ma anche utili per migliorare il nostro aspetto. Per il dottor Ross Whitehead, alla guida dello studio, la scoperta potrebbe contribuire a con-vincere un maggior numero di persone a incrementare il consumo dei vegetali. Il merito va ai carotenoidi come beta-carotene e licopene, presenti in carote, kiwi, pomodori, pesche, meloni, zucca, albicocche e, in generale, in frutta e ver-dura di colore rosso e arancione.

“Colorati” con la dieta vegetale!

Le coccole da fare dopo una giornata al mareCome riparare i danni dei raggi Uv, del sale e dell’acqua

Dopo l’esposizione ai reggi solari è

necessario applicare sulla pelle abbronzata quei prodotti che sonoin grado di reidratarla, lenirla e riparare i danni prodotti dai raggi ultravioletti, dal calore, dal sale dell’acqua marina o dal cloro di quella della

piscina. I prodotti doposole, quindi, ricchi delle sostanze decongestionanti e lenitive che contengono, danno immediatamente una piacevole sensazione di freschezza. Per protrarre nel tempo l’abbronzatura, poi, è bene applicare,

una volta la settimana, un prodotto esfoliante che rimuova le cellule morte superficiali che si presentano di colore spento. Dopo ogni bagno in mare, o doccia d’acqua dolce, inoltre, si può utilizzare un prodotto idratante che aiuta a mantenere il colore.

Aumenta le difese cutanee e ottieni una tintarella più sana e duratura! Come? Mangia tutti i giorni più frutta e verdura. Soprattutto punta su quella rossa e anche arancione...

Gli alimenti che fanno bene e che reGalano un bel colorito alla tua cuteTutta la frutta e la verdura, in generale, quando fa caldo e si sta tanto sotto il sole, aiuta a tenersi ben idratati; se poi è di colore rosso e arancio, migliora anche l’incarnato.

Un incarnato doc con gli autoabbronzantiChi non può esporsi al sole, ma non

vuole rinunciare a un colorito estivo, può ricorrere agli autoabbronzanti, che non modificano il contenuto di melanina ma, legandosi con le proteine dello strato cutaneo più superficiale, colorano l’epidermide. Alcuni contengono anche filtri protettivi verso i raggi solari. Devono essere applicati, con l’ausilio di guanti, sull’epidermide ben esfoliata e ben liscia: è importante non dimenticare nessuna zona.

Idratano, proteggono e...

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Per concludere, ricordiamo alcune iniziative che si svolgeranno in Ita-lia e in Europa a partire da fine

maggio e per tutto il mese di giugno, per insegnare a tutti come proteggersi dal sole e renderselo amico. Tra le principa-li c’è l’Euromelanoma Day che si tiene il prossimo 27 maggio, ovvero la Campa-gna europea d’informazione sul melano-ma e sui tumori della pelle, promossa e realizzata nel nostro Paese dalla SIDe-MaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Ma-lattie Sessualmente Trasmesse), dedi-cata interamente alla prevenzione e alla consulenza di specialisti dermatologi.

Euromelanoma DayIl 27 maggio, in tutte nazioni euro-

pee, si svolgerà questa manifestazio-ne con varie iniziative per sensibiliz-zare le popolazioni alla prevenzione del melanoma. In Italia i cittadini po-tranno chiamare comodamente da casa il numero verde 800.591309 per essere messi in contatto con il centro dermato-logico più vicino. Qui uno specialista ri-sponderà a tutte le domande, fornendo le informazioni necessarie per una corretta prevenzione e una diagnosi precoce del melanoma e degli altri tumori della pelle non melanoma. Il melanoma è un tumore maligno, il più aggressivo fra tutti i tu-mori della pelle in termini di mortalità, che colpisce principalmente la popolazio-

ne caucasica tra i 40 e i 60 anni: nel no-stro Paese ogni anno si registrano circa 14 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini e oltre 13 casi ogni 100.000 donne (rapporto Airtum 2009 - Registro Italia-no Tumori). Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è pari all’81 per cento (Rapporto Airtum 2011) ed è fortemente influenzato dallo stadio, quindi dalla diffusione, del melanoma. Per questa ragione è fon-damentale la diagnosi precoce che prevede, per le persone a rischio, una visita di controllo dal dermato-logo almeno una volta l’anno e ogni qualvolta si noti nel neo un cambia-mento di colore, forma e dimensione oppure ne compaia uno nuovo.

«Il melanoma è una patologia con un’incidenza in continuo aumento», di-chiara la professoressa Ketty Peris, di-rettore della Clinica Dermatologica Uni-versità degli Studi di L’Aquila, «anche a causa dell’eccessiva esposizione al sole e ai raggi ultravioletti (Uv), dannosi per l’epidermide. I principali fattori di ri-schio del melanoma sono genetici e non possono essere eliminati: sono legati a una cute chiara, a numerosi nevi e a una storia familiare di melanoma. Tuttavia ciascuno può ridurre il rischio di svilup-pare un melanoma attraverso controlli periodici dal dermatologo e un’adeguata prevenzione nei confronti dell’esposizio-ne solare, evitando di esporsi tra le 11 e le 15 e usando un filtro solare alto».

MyskincheckSi tratta di un progetto di prevenzio-

ne, realizzato con il supporto tecnico e scientifico di Adoi (Associazione Der-matologi Ospedalieri Italiani) e la Ro-che-Posay, che giunge nel 2013 alla sua quinta edizione. L’obiettivo è la sensi-bilizzazione alla prevenzione del mela-noma e l’educazione al comportamento responsabile al sole. Myskincheck 2013 si articola in 3 azioni che avverranno:

1) in farmacia con la distribuzione in tutta Italia di materiale informativo sul-la corretta esposizione al sole e sulle re-gole base per prevenire il melanoma.

2) Sul sito www.myskincheck.it, dove si possono trovare consigli utili per la salute della propria pelle, approfondimenti sul tema del melanoma e strumenti per prepa-rarsi alla visita dal dermatologo.

3) In tour con una struttura itinerante che toccherà nei mesi di maggio e giugno le principali città italiane, dove effet-tuare uno screening gratuito. Le tappe del tour: Vicenza (27-28 maggio), Torino (30-31 maggio), Milano (3-4 giugno), Fi-renze (6-7 giugno), Bologna (9 e 10 giu-gno), Napoli (12-13 giugno), Bari (15-16 giugno), Palermo (19 e 20 giugno).

L’informazione in più che ti può salvare la vitaIl melanoma della pelle è un tumore diffuso, ma se si interviene in tempo si guarisce. Ecco due grandi eventi (gratuiti) per saperne di più, in tema di prevenzione

Controlli di routineSe hai la pelle chiara e con tanti nei, è

fondamentale fare ogni anno il controllo di routine dal dermatologo. Intervenendo tempestivamente, in caso di melanoma, puoi evitare che la malattia si sviluppi.

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